Bocca sana in corpo sano - Studio odontoiatrico "Casa di Cura Villa Sandra"
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bocca sana PUBB_1:bocca sana 26/05/15 09:56 Pagina 1 Bocca sana in corpo sano Studio odontoiatrico “Casa di Cura Villa Sandra” Responsabile Dott. Matteo Savona Specialista in Ortodonzia e Gnatologia La Casa di Cura Villa Sandra è lieta di comunicare l’apertura del nuovo ambulatorio odontoiatrico. Tale scelta si è resa opportuna per offrire ai nostri pazienti un’ulteriore specialità nel campo Medico. Considerate le notevoli ed importanti correlazioni tra le diverse branche della medicina, i denti e l’appa- rato della masticazione vengono reputate causa e fulcro di molte alterazioni del nostro organismo. Oggi abbiamo l’opportunità di una cooperazione d’eccellenza tra i nostri specialisti, coadiuvati da macchi- nari e tecnologie all’avanguardia, per ottenere un completo inquadramento e risoluzione delle problemati- che del paziente. La salute orale, oltre che al semplice mal di denti, è correlata a disturbi di masticazione, cervicali, sinto- mi riferiti all’orecchio fino ad arrivare ad alterazioni posturali. Inoltre è appurata la correlazione tra salute orale (presenza di batteri), alitosi, malattie cardio-vascolari e diabete. Di recente è stato applicato un protocollo per chi effettua terapie per l’osteoporosi che indiriz- za il paziente ad effettuare visite periodiche odontoiatriche per le probabili complicanze che tali farma- ci possono causare. Le terapie odontoiatriche sono effettuate con protocolli scientifici continuamente aggiornati: • Visita e prevenzione. • Igiene e sbiancamento. • Ortondozia e bite. • Impianti e protesi. Grazie all’esperienza della nostra struttura nel campo della riabilitazione motoria abbiamo voluto allar- gare i nostri orizzonti ed includere questa specialità per una completezza diagnostica e terapeutica.
Estetica e PUBB_2:bocca sana 26/05/15 09:58 Pagina 1
SOMMARIO 2_2015:sommario 26/05/15 09:57 Pagina 1 CASA DI CURA PRIVATA CENTRO DI RIABILITAZIONE VILLA SANDRA MOTORIA E FUNZIONALE Direzione scientifica Villa Sandra Via Portuense, 798 - 00148 Roma Sommario Fondatore LUIGI VITTORIO DE STEFANO Editore VILLA SANDRA S.p.A. 3 IL TARANTISMO, ORIZZONTE MITICO-RITUALE Direttore Responsabile TRA MEDICINA E ANTROPOLOGIA MARIO E. D’IMPERIO Dott. Mario E. D’Imperio Redattore Capo LIVIO FALSETTO 14 MAY DAY - MAY DAY Vice Redattore Capo Prof. Dott. Antonio Gabriele SERGIO GIGLI Comitato di redazione PAOLO AGOSTINUCCI SERGIO ANIBALDI CARLO BADARACCO MICHELE BILANZONE ANTONELLA CALABRESE Non capita frequentemente che un numero della Rivi- FADI EL FAKHRI LUIGI FEDERICO sta “QUADERNI DI VILLA SANDRA” sia dedicato, EMILIA FINAMORE prevalentemente, a pochissimi articoli. Quando avvie- FRANCESCO FREGA ADRIANA GALLO ne è perché si verificano condizioni particolari che lo MASSIMO GASPARRI SABRI HASSAN impongono: lunghezza degli articoli, dovere di ospita- ROBERTA LAPREZIOSA CHIARA LEPRE lità per gli scritti di colleghi esterni a Villa Sandra, che ALBERTO LUSSO ci chiedono di pubblicarli subito, l’obbligo di non su- ANTONIO LUZZO DANIELA OLIVA perare di molto il numero di pagine della Rivista, ecc. LUCA PARENTE RODOLFO QUADRINI Rassicuriamo gli AA., esclusi da questa edizione, che i EDUARDO STORNAIUOLO STEFANO TRICARICO loro articoli arricchiranno la prossima pubblicazione. MAURO TRIFERO Anzi, ne approfittiamo per chiedere loro di metterci SALVATORE VARRICA Fotografia ancora più spesso in difficoltà, inviandoci un numero FEDERICO MARIA POZZAR maggiore di articoli. Stampa Mondo Stampa S.r.l. - Roma La Redazione Iscritto sul Registro Stampa del Tribunale di Roma n. 00031 in data 17 gennaio 1990 © 1990 - Villa Sandra S.p.A. Tutti i diritti riservati Finito di stampare In copertina: Achille fascia un braccio a Patroclo ferito. Coppa del vasaio greco Sosias (500 a.C.). nel mese di giugno 2015
SOMMARIO 2_2015:sommario 26/05/15 09:57 Pagina 2 CONVENZIONATA CON LA REGIONE LAZIO PER RIEDUCAZIONE MOTORIA E FUNZIONALE 00148 Roma - Via Portuense, 798 - Tel. 06/655.951 - Fax 06/657.23.33 - www.villasandra.it - info@villasandra.it CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Direttore sanitario: Dott. MARIO E. D’IMPERIO CENTRO EMODIALISI Dott. Hassan Sabri Shamsan P O L I A M B U L AT O R I O S P E C I A L I S T I C O ANGIOLOGIA (*) ELETTROMIOGRAFIA - NEUROLOGIA (*) PNEUMOLOGIA ECODOPPLER VASCOLARE (*) Dott. Rodolfo Quadrini ESAME SPIROMETRICO (*) Prof. Luciano Battaglia Dott. Francesco Pujia Dott.ssa Manuela Serpilli Dott. Gaetano Luigi Nappi Dott.ssa Chiara Lepre REUMATOLOGIA CARDIOLOGIA Dott.ssa Cinzia Martis NEFROLOGIA Dott. Federico Donati ELETTROCARDIOGRAMMA Dott. Sabri Hassan ECOCARDIO-DOPPLER (*) Dott.ssa Adriana Gallo HOLTER (*) OCULISTICA - ORTOTTICA (*) UROLOGIA, UROFLUSSIMETRIA, Dott. Salvatore Varrica Dott. Stefano Da Dalt ESAMI URODINAMICO (*) Dott. Fernando Mazzei Dott. Franco Salerno Dott. Paolo Cialone Dott. Pierluigi Mottironi Dott. Roberto Rizzo Dott. David Granata Dott.ssa Susanna Grego Dott. Roberto Sgrulletta RADIODIAGNOSTICA Dott.ssa Fabiana Di Veroli MAMMOGRAFIA (*) Dott.ssa Francesca Pastori ODONTOIATRIA ORTOPANORAMICA Dott.ssa Vienna Mancini Dott. Matteo Savona Dott. Francesco Frega DERMOSIFILOPATIA ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) (*) Dott.ssa Sabina Villani Dott. Sergio Anibaldi RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) Dott. Antonio Bertino Dott. Pietro Sedati ALLERGOLOGIA e PATCH TEST Dott. Paolo Agostinucci Dott. Ignazio Di Tocco DIETOLOGIA NUTRIGENETICA (*) Dott. Gianluca Falcone Dott. Camillo Gilostri ECOGRAFIA e FLUSSIMETRIA (*) Dott. Marco Villa Dott. Filiberto De Simone Dott. Emiliano Roefaro DERMATOLOGIA ad INDIRIZZO ESTETICO (*) Dott. Camillo Gilostri FISIATRIA OSTETRICIA e GINECOLOGIA Dott.ssa Ema Shehi Dott.ssa Roberta Lapreziosa COLPOSCOPIA e ANDROSCOPIA - PAP TEST GASTROENTEROLOGIA Dott. Alberto Lusso Dott. Paolo Pellarin Dott. Edmondo Vittoria DIABETOLOGIA e ENDOCRINOLOGIA (*) OTORINOLARINGOIATRIA ENDOSCOPIA DIGESTIVA (*) Dott. Gianfranco Croce ESAME AUDIOVESTIBOLARE (*) Prof. Mauro Trifero M.O.C. (Densitometria ossea) (*) Dott. Mario D’Emilia Dott. Eduardo Stornaiuolo LABORATORIO ANALISI Dott. Enrico Piccirillo Dott.ssa Mariangela Giorgione NEUROLOGIA ELETTROENCEFALOGRAMMA Dott.ssa Norma Rosati NEUROPSICHIATRIA Dott. Carlo Badaracco Le specialità con l’asterisco (*) non sono in Dott. Giovanni Cuomo Dott.ssa Alessia Saccoccio convenzione.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 3 3 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia DOTT. MARIO E. D’IMPERIO Direttore Sanitario Casa di Cura “Villa Sandra” tempo coinvolgeva anche ceti più elevati, visto dal L a “terra del rimorso” è, in senso stretto, la Puglia in quanto area elettiva del tarantismo, De Martino “non come malattia riducibile a disordi- un fenomeno storico-religioso nato nel Me- ne psichico, ma come istituto in un orizzonte mitico- dioevo e protrattosi sino al settecento. Si tratta di un rituale di ripresa e integrazione rispetto al sociale e sistema rituale, prevalentemente contadino, che un a momenti critici dell’esistenza”. Il rituale del Tarantismo in Puglia nel 1959.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 4 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia 4 Dott. MARIO E. D’IMPERIO CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Il simbolismo si basava su due momenti: il pri- dei tarantati che il 29 giugno 1959 (festa dei SS. mo con una taranta che morde ed avvelena, il se- Pietro e Paolo) affluivano nella cappella di San condo caratterizzato da musica danza e colori che Paolo a Galatina. Tra il 28 e il 30 giugno furono liberano dal morso avvelenato (Demorsi Appuli cu- identificati 35 tarantati di cui 19 scelti a caso con rantur sono, saltu, cantu, coloribus - Gaudenzio l’obiettivo di visitarli nei rispettivi paesi di appar- Merula, Memorabilia, Lione 1556, cap. LXIX). tenenza per desumerne il maggior numero di infor- Questo fenomeno avveniva in concomitanza del mazioni possibili. A questi si aggiunsero due dero- risveglio primaverile e del raccolto dei frutti estivi ghe di cui un unico caso di latrodectismo accertato con ripetizione stagionale e si innestava su due gran- (morso ed avvelenamento da ragno) e un “taranta- di polemiche culturali dell’occidente quali il cristia- to” da tempo in ospedale, particolarmente interes- nesimo contro i culti orgiastici pagani e l’avvento di sante dal punto di vista psichiatrico. una nuova scienza illuministica contro il precedente L’equipe di De Martino era formata da antropo- predominio della magia cerimoniale e naturale. logi, storici delle religioni, psicologi, assistenti so- ciali e medici. Chiaramente il compito del medico era quello di stabilire se il tarantismo fosse da ri- durre ad effettivo latrodectismo o ad una anorma- lità psichica. Se le ipotesi mediche fossero risultate vere, la spedizione etno-antropologica avrebbe per- so il suo valore. Il medico riconobbe che, tenuto conto dell’am- biente, il tarantismo sfuggiva ad una definizione Gli antecedenti classici sono rintracciabili in Apulia, area culturale della Magna Grecia, nei due simbolismi dell’“oistros” (frenesia, furia folle) e della “aioresis” (l’altalena come rito). Inoltre non si può ignorare il legame di questo fenomeno alla iatromusica dell’età barocca. L’INDAGINE ETNOGRAFICA E ANTROPOLOGIA MEDICA Il criterio di campionamento adottato dal De Martino fu quello di analizzare il comportamento Cappella di San Paolo a Galatina.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 5 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Dott. MARIO E. D’IMPERIO 5 nosologica nel quadro della moderna psichiatria e epeira vengono designati dalle vittime come ta- determinati comportamenti non potevano essere rante, se non confuse addirittura con le serpi in un classificati come sintomi morbosi o comportamenti orizzonte mitico comune. abnormi. Non è un caso che i tarantati tendevano ad imi- tare il vero latrodectismo i cui sintomi erano: la caduta al suolo, il senso di spossatezza, l’ango- scia, uno stato di agitazione psicomotoria con ob- nubilamento del sensorio, la difficoltà nel mante- nersi in piedi, mal di stomaco, nausea, vomito, va- rie parestesie, dolori muscolari ed esaltazione del- la libido. Ciò che fu notato dall’equipe è che tali sintomi dovevano essere ricondotti ad una risolu- zione in chiave simbolica e psicanalitica tipica di momenti critici dell’esistenza, quali traumi, fru- strazioni, conflitti irrisolti, crisi della pubertà, Lycosa tarentula. morte di una persona cara, l’amore non corrispo- sto, la miseria e la fame, la condizione di un profondo disagio di subalternità della donna, le ALTRE FORME DI TARANTISMO malattie organiche, nonché il dissesto economico IN ITALIA. nelle famiglie. IL CASO DELL’“ARGIA” IN SARDEGNA Il ragno a cui si fa riferimento è la Lycosa Ta- Come precedentemente detto, il “tarantismo” ha rentula, grosso aracnide peloso, armato di cheli- la sua area elettiva in Puglia, dove il suo carattere ceri di notevoli dimensioni. Esso vive nei campi culturale è più nettamente individuato e la sua auto- pietrosi, dove costruisce un cunicolo sotterraneo nomia simbolica più sviluppata. Ma in tutta l’area nel quale durante il giorno resta nascosto e al ve- meridionale, in Spagna, in Sicilia e forse in Proven- spro esce col fresco alla ricerca di cibo. Raggiun- za si ritrovano, o si ritrovavano un tempo, delle for- ge la sua vittima con un salto ampio anche due me analoghe. palmi, ergendosi sulle zampe posteriori. Aggressi- Nella variante di Tonara in Sardegna, colui che è vità, ferocia e rinnovamento, dovuto alla muta del punto dall’argia (una tarantola velenosa) non è il pro- suo esoscheletro, concorrono a creare valenze per tagonista della prestazione coreutica, ma si lamenta l’universo psichico, ricordando per certi versi la su una stuoia, mentre parenti e amici eseguono una mantide religiosa. Il Latrodectus Tredecimgutta- sorta di girotondo e cantano versi esorcizzanti. tus, invece, essendo più piccolo, non suscita rea- Questo fenomeno, che già ai tempi di De Marti- zioni emotive altrettanto intense. È meno vistoso, no era caduto in disuso e veniva semplicemente ri- lento nei movimenti, non vaga alla ricerca del ci- cordato dalle persone più anziane, presentava dei bo ma attende la sua preda che cade nella tela e caratteri di novità. Ad esserne maggiormente colpi- morde l’uomo, solo se compresso da una stretta di ti erano più gli uomini che le donne e non vi era ri- mano o nel tentativo di schiacciarlo. In altre paro- petizione stagionale. le la Lycosa Tarentula provoca sull’uomo reazioni Durante lo stato di trance la vittima maschile locali come edemi o necrosi circoscritte; il Latro- era posseduta o da una nubile, o da una donna spo- dectus può provocare sull’uomo effetti generali sata o da una vedova. Le lamentazioni eseguite sia anche gravi. Se ne deduce che il simbolismo del dall’uomo che dagli astanti riprendevano temi mu- morso appare legato alla Lycosa mentre gli effetti sicali e gesti che potevano mimare l’allattamento o al Latrodectus. Anche lo scorpione e il ragno il cordoglio.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 6 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia 6 Dott. MARIO E. D’IMPERIO CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA ANALISI STORICA E SIMBOLICA Nella descrizione fatta da De Martino esistono vari tipi di tarante: le “ballerine e canterine” che esigono in chi è stato morso canti e danze proprie; quelle “tempestose”, che inducono le loro vittime a fare sterminio; quelle “tristi e mute”, che richiedo- no nenie funebri; quelle “libertine”, che stimolano comportamenti lascivi ("Libere atque impune viros petere”); infine quelle “dormienti”, resistenti a qualsiasi trattamento musicale. Il veleno dura fino a quando la taranta muore o viene estinta la sua di- scendenza. Morde nella stagione estiva ma può ri- mordere negli anni successivi. Per provocare la morte del ragno è necessario individuare le sue ca- ratteristiche e danzare con lui fino a farlo stancare, imporre il proprio ritmo coreutico con il piede che calpesta il suolo – nell’atto di schiacciarlo – a rit- mo di danza. La “tarantella” è un agone tra ragno e vittima, basato su un processo duplice di “identificazione” (lasciarsi andare) e di “distacco” (riprendersi). Il pozzo di San Paolo a Galatina. Durante l’esorcismo coreutico musicale il combat- tente talvolta dialoga ad alta voce con il ragno, essere ucciso. È quindi un tornare all’inizio della soggiace ai suoi ordini o gli impone il suo coman- crisi per raggiungere l’originario conflitto e rimuo- do. Viene quindi a patti con lui, fissando talvolta vere il blocco psicologico. Le sue parole parlano l’ora delle prossime crisi. chiaro: “Il morso della taranta mantiene l’omo nel La città di Galatina, dove si trovava la cappella di suo proponimento, cioè quello che pensava quando San Paolo, godeva del privilegio di essere immune fu morso”. L’affermazione di Leonardo non ha però dal tarantismo, per la protezione accordata dal santo alcuna connotazione scientifica. Egli si ricollegava a al suo feudo. Secondo la tradizione, a Malta San tradizioni mitiche e bestiari medioevali dove si an- Paolo soggiogò una echidna, un serpente mitologi- noveravano animali fantastici come la fenice, sim- co, uscito da un fascio di sarmenti. Sempre nella pe- bolo per antonomasia della rinascita dopo la cata- nisola salentina, San Foca accordava la sua protezio- strofe, e animali reali come il rospo e il castoro. ne contro il morso di insetti e rettili velenosi. Di tale L’interpretazione del ragno è giunta fino al No- immunità godevano anche i francescani ad Otranto e vecento, quando Sigmund Freud insisteva sul nes- Brindisi, in segno della pietà rivolta dal “poverello so tra il morso e gli episodi critici delle nevrosi. Il d’Assisi” verso questi animali. I pellegrini quindi af- tornare alla situazione iniziale era l’unico modo fluivano dai paesi limitrofi dove Galatina e la sua per aiutare il paziente a superare la crisi. Secondo chiesa si ergevano a templi, territori sacri con relati- l’interpretazione dei sogni il ragno nella vita oniri- vo pozzo miracoloso. ca corrisponde alla figura della madre in collera di Il simbolismo della taranta è stato profondamente cui il bambino ha profondamente paura. studiato anche da Leonardo da Vinci. Secondo la Quando parla di “rimorso” il De Martino insiste sua interpretazione il tarantato, per guarire, doveva su un passaggio chiave. Il rimorso non è un rammari- necessariamente tornare nel luogo dove venne mor- co per una scelta non fatta ma un vuoto di memoria, so, alla ricerca del ragno responsabile che doveva un episodio critico del passato che deve essere subìto
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 7 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Dott. MARIO E. D’IMPERIO 7 per superarlo, tramite un progetto di vita socialmente condiviso dalla comunità. Athanasius Kircher, gesui- ta, filosofo e museologo, che nel Seicento aveva scritto dei saggi sull’argomento, suppose che il ta- rantismo non riguardasse soltanto le classi più disa- giate ma anche quelle aristocratiche. Anche il medi- co Giorgio Baglivi ha giocato un ruolo essenziale nello studio del fenomeno e nel Settecento aveva rac- colto una serie di interessanti diagnosi su alcune no- bildonne di Lecce. Verso la fine del diciottesimo se- colo con l’avvento dell’Illuminismo, il processo non interessò più le classi nobili e colte ma veniva respin- to ai margini della società egemonica. Negli anni cinquanta, come ci racconta il De Martino, per l’indebitamento dovuto alle spese per le danze, le tarantate dovevano rinunciare alla loro dote, prestare giornate di lavoro gratuito, chiedere l’elemosina, e fronteggiare il sicuro dissesto eco- chi di un profano, possono indurre a confusione. nomico familiare. Le somme raccolte grazie alle L’epoca del raccolto sottoponeva gli individui non offerte delle persone che partecipavano al rito col- soltanto all’incontro con animali velenosi nascosti lettivo servirono in qualche caso non solo a coprire nei campi, ma anche a lunghe esposizioni al sole e le spese per i suonatori di violino, fisarmonica e a temperature elevate che provocavano spossamen- tamburello ma anche a rifare la pavimentazione to, ipotensione e perdita di sensi con sudorazioni della cappella di San Paolo a Galatina, con relativo fredde. “dedicatum” del tarantato. Sui trentasette tarantati presi in esame, ben trentadue erano donne. Tale predominanza femmi- IL SIMBOLISMO COREUTICO MUSICALE nile era già nota nel Settecento al medico Baglivi il quale reputava solo “autentico” quello maschile Fondamentale è il ruolo della musica come te- mentre “spurio” quello femminile, classificando i rapia al tarantismo. Con le prime battute musicali loro comportamenti come “i carnevaletti delle la tarantata rievocava il primo morso che aveva donne”. La contraddizione risultava nel fatto che provocato la crisi con la caduta al suolo improv- l’impiego di manodopera per i lavori agricoli era visa. Successivamente il respiro si faceva affanno- fortemente appannaggio del sesso maschile rispet- so e lentamente, dapprima con il muovere delle to a quello femminile e non si teneva in conto il di- dita, delle mani, dei piedi e poi di tutto il corpo, il sagio sociale dovuto al ruolo subalterno della don- soggetto iniziava la sua danza forsennata. I sospi- na che, oltre a dedicarsi ai lavori domestici, spesso ri venivano interpretati dagli astanti che assisteva- contribuiva notevolmente alle attività lavorative no alla rappresentazione come afflizioni per ac- agricole. Il fenomeno della prevalenza femminile cordi percepiti come dissonanti. Le danze si pote- tra i tarantati si accentuò negli anni ’50 quando si- vano protrarre anche per quattro giorni e raramen- stematicamente le donne in Salento venivano im- te superavano il sesto. Se il discorso melodico piegate nella coltivazione del tabacco. In più di fosse stato interrotto o se la coerenza musicale una occasione è stata notata una singolare analogia non fosse stata rispettata, automaticamente il pro- tra la sindrome tossica da morso di ragno e colpo cesso di risoluzione avrebbe subìto un arresto e la di calore in quanto le due sintomatologie, agli oc- crisi si sarebbe riprodotta. Per curare le tarantate
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 8 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia 8 Dott. MARIO E. D’IMPERIO CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA cento il repertorio si era particolarmente ridotto e si avviava ad un rapido declino. IL SIMBOLISMO CROMATICO Individuare il colore della taranta era un altro aspetto fondamentale nella terapia del tarantismo. Spesso il colore si identificava con il brano musicale (non a caso ho citato in precedenza generi musicali come “panno verde” e “panno rosso”) e la tarantata Una tarantata stremata al suolo, alla fine della danza ri- simulava la follia amorosa e l’unione sessuale sfre- tuale, Puglia 1959. gando con bramosia al proprio petto un panno ros- so. Il panno verde simboleggiava il ricordo di un gli strumenti utilizzati nel Novecento erano la fi- amore e il risveglio della natura; quello rosso agoni- sarmonica, la chitarra, il tamburello e il violino. smo, puntiglio, aggressività, furore e passioni arden- In precedenza, all’epoca dell’Accademia secente- ti e armate. In altre parole i colori risultano essere sca dell’Arcadia, erano il liuto, il clavicembalo, la piani visivi di stimolo e di evocazione di conflitti af- zampogna, il tamburello e le trombe. Già nel Tre- fettivi che “rimordono” in segreto. cento, nel documento più antico, il “Sertum Papa- le de venenis”, i tarantati gradivano brani musica- li come la “Pelandra” e la “Dama di Provenza”. Ma è nel Seicento che proliferano vari tipi di ta- rantelle denominate “cinque tempi”, “panno ver- de”, “panno rosso”, “moresca”, e “spallata”. Da Napoli alla Calabria la tarantella si diffonde, tal- volta interpretata da due semicori, il primo che chiede chi sia stato a mordere, il secondo a ri- spondere, per poi unirsi nell’immagine catartica che la taranta se ne va con il danzare ed è dai pie- di calpestata. Le localizzazioni elettive del morso erano la mano, il piede e il pube. Dalla puntura alla mano e al piede ci si curava grazie alla spada e alla danza, immagini queste di un ritmo coreuti- co calpestante e combattente. Tra i sintomi più evidenti vi erano il formicolio e il prurito che a volte veniva curato “ferendosi con la spada”, in modo da far defluire la carica aggressiva. Il pube era invece la metafora dell’amore infelice o del- l’eros precluso ed era curato con distici elegiaci legati molto spesso al mare. Oltre alla tarantella venivano utilizzate come forme musicali di esor- cismo sonoro la “pastorale” e il “lamento fune- bre”. Le tarantelle si presentavano spesso biparti- te con un primo tempo lento e lamentevole ed un secondo rapido e vitale. Già alla fine dell’Otto- Tarantata con panno rosso.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 9 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Dott. MARIO E. D’IMPERIO 9 TARANTISMO E NEOTARANTISMO, ESORCISMO O ADORCISMO? RITUAL THERAPY, POSSESSION, REVIVAL? “La terra del rimorso”, indagine sul taranti- smo salentino pubblicata da Ernesto de Martino nel 1961, ancora oggi è il vero classico dell’an- tropologia culturale italiana. Il libro si pone non solo come uno studio sulla fenomenologia magi- co-religiosa nel Mezzogiorno d’Italia ma ha rap- presentato una pionieristica anticipazione di mol- ti temi centrali nella attuale riflessione dell’an- tropologia medica, ed ha fatto del tarantismo un paradigma delle nozioni di “sindrome cultural- mente condizionata”. Gli sviluppi dell’antropolo- gia medica hanno valorizzato la ricchezza e la profondità delle indagini di De Martino, moder- nizzandole in una accezione “globale” di bisogno dell’uomo in un momento di crisi d’identità indi- viduale e sociale. L’attuale revival del tarantismo, che ne ha fatto (in Salento e non solo) un emblema di identità lo- Parole chiave: Tarantismo, esorcismo, adorci- smo, possessione rituale, revival culturale. L’esorcismo è un atto che consente di liberare l’individuo da un elemento negativo, un male, un demone che lo possiede. L’adorcismo è fare amicizia fra posseduti o fra coloro che condividono una esperienza rituale, anche mediata dall’uso comune di sostanze che alterano gli schemi percettivi. Può rappresentare una riconciliazione con se stessi e con gli altri, una piacevole esperienza di condivisione di sen- sazioni (musica, percezioni disinibite, sentirsi parte del gruppo). L’adorcismo è riconciliazione e negoziazione. L’individuazione del colore e della musica “giusti” altro non è che l’individuazione della precisa entità (taranta) che possiede, pas- saggio indispensabile nel processo di riconcilia- zione dell’individuo col gruppo a cui appartiene. Di conseguenza, l’adorcismo è gradevole in quanto non esorcizza un demone che possiede l’individuo, ma rappresenta un elemento coreutico che ricongiunge l’individuo alla esperienza collettiva [tratto da G. Lapassade, da “Tarantismo e neotaran- tismo”]. Possessione rituale: chi è ammalato è posseduto e tormentato dall’interno da un’entità, ma l’entità non è necessariamente cattiva, si può fare amicizia con lei. Revival culturale è il ritorno di una tradizione antica che assume però un nuovo significato in un contesto sociale cambiato e modernizzato.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 10 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia 10 Dott. MARIO E. D’IMPERIO CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA cale e una forma di resistenza all’omologazione della cultura di massa, mostra come l’interpreta- zione demartiniana proietti sul fenomeno del taran- tismo esigenze e preoccupazioni proprie dell’attua- le contesto culturale. Una cosa, però, De Martino non aveva previsto e non poteva prevedere: l’attuale straordinario re- vival del tarantismo. Il fenomeno alla fine degli anni ’50 appariva in netto declino, quasi un relitto culturale, “disorganico rispetto al mondo moder- no” [1, p. 35]. Infatti, se per De Martino il taranti- smo è un rituale culturale fondato nel regime esi- stenziale delle “plebi rustiche del Mezzogiorno”, esso era al tempo stesso espressione della loro in- capacità di entrare nella storia. In altre parole, il tarantismo o la magia erano in contrasto con l’o- biettivo dell’emancipazione sociale dei contadini meridionali. In realtà, proprio la valorizzazione del feno- meno compiuta da “La terra del rimorso” ha po- sto le basi per un diverso “uso” del tarantismo. Da una parte c’è la rivendicazione da parte degli intellettuali salentini, di emblema identitario, con la fine di una disuguaglianza di cui vergo- gnarsi, anzi si possono scorgere elementi di di- stinzione da opporre alla “colonizzazione” della cultura globalizzata e maggioritaria, da un altro dalla cultura omologante di una società globalizza- lato, viene accentuato il collegamento con ante- ta. Da qui l’interesse mostrato verso il tarantismo cedenti classici, quali i riti dionisiaci e altri culti sia dagli intellettuali meridionali che da culture orgiastici femminili (le menadi o baccanti) che giovanili italiane degli ultimi decenni, sia del Sud sottolineano la profondità della cultura locale in che del Nord. L’espressione più rappresentativa opposizione alla superficialità della cultura di della cultura del neo-tarantismo è nelle recenti massa. reinterpretazioni delle Baccanti di Euripide – con In sintonia con le controculture e i movimenti una rilettura che lega il culto orgiastico del taranti- di liberazione degli anni Settanta, il tarantismo smo alla musica psichedelica, ai temi della body assume l’identità di un fenomeno di resistenza art, alla poetica degli stati alterati di coscienza dif- agli aspetti più repressivi della società contempo- fusa negli anni ’70. ranea. L’energia vitale e la sensualità che il rito Negli stessi anni si sviluppa una discussione più sprigiona diventano le risposte a forme di vita strettamente antropologica e storico-religiosa su un che inibiscono le più profonde esigenze dell’in- aspetto della interpretazione di De Martino: il ta- dividuo. rantismo è un rito di natura esorcistica o adorcisti- Paradossalmente il neo-tarantismo rappresente- ca? In altre parole, è una terapia che mira ad allon- rebbe una necessità di superare la modernizzazione tanare perturbazioni negative per tornare a una di una cultura occidentale diventando un’avanguar- “normalità” della vita psichica e sociale, oppure è dia critica contro un nemico comune rappresentato un rito di possessione e di trasformazione, che, at-
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 11 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Dott. MARIO E. D’IMPERIO 11 traverso l’identificazione dell’individuo con il colare la prevalente partecipazione delle donne al gruppo, mira ad arricchire le personalità dei sog- tarantismo è espressione di una ribellione femmini- getti che vi sono coinvolti? le a società rigidamente patriarcali. Se già de Mar- Laddove De Martino sottolinea esplicitamente tino era critico verso l’accostamento tra tarantismo la natura esorcistica e dunque strettamente terapeu- e isteria proposto all’inizio del Novecento sotto in- tica del complesso mitico-rituale, autori come Gil- fluenza della nascente psicanalisi, le letture femmi- bert Rouget e G. Lapassade sostengono che il ta- niste vanno ben oltre e ne propongono piuttosto il rantismo è un rito adorcistico che si è per così dire raffronto con i riti dell’iniziazione femminile. mascherato da pratica di guarigione per non entra- “…Danzando con la taranta, danzando come ta- re in aperto conflitto con il cristianesimo. La ritua- ranta, la donna depone il suo quotidiano, annoso lità coreutico-musicale, la partecipazione dell’inte- fardello, ripristina il suo senso dell’esistenza e si ra comunità e il peculiare aspetto della “festa” so- rifonda sul piano del valore e del significato. L’in- no a loro parere tutti elementi caratteristici della visibilità sociale cede il passo ad una dirompente, possessione di una pratica, cioè, volta al raggiungi- assertiva soggettività” (Mila Busoni). mento di stati non ordinari di coscienza che inne- In definitiva, il tarantismo finirebbe così per appa- scano dinamiche psichiche profonde, e che sarebbe rire una tecnica di individuazione, così come la tran- riduttivo confinare nell’ambito strettamente tera- ce nell’ottica di Lapassade: un viaggio andata e ritor- peutico. In altre parole il tarantismo appare come no fuori dalla coscienza, verso il serbatoio dell’in- una espressione culturale di resistenza delle classi conscio collettivo da cui riportare a casa nuove forze popolari a una cultura egemonica e repressiva, che, e ricchezze. Il rito e il relativo simbolismo acquista- in quanto tale, limita le potenzialità affettive ed no senso e divengono razionalmente comprensibili emotive individuali. Attraverso un linguaggio del in un contesto in cui viene minacciata l’autonomia e corpo si configura dunque più come una ribellione la libertà dell’Io individuale, ponendo in essere le alla normalità che come recupero di essa. In parti- sue tecniche di “riscatto” da una crisi culturale.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 12 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia 12 Dott. MARIO E. D’IMPERIO CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Mentre De Martino usa la comparazione (con i grande appeal per la valorizzazione culturale e turi- culti orgiastici antichi e con le religioni estatiche afri- stica delle identità locali meridionali. Nulla di male cane) per meglio collocare storicamente il taranti- nell’invenzione della tradizione. L’importante è non smo, Lapassade usa la teoria per estrarre dal taranti- stravolgere o rinnegare il passato. smo gli elementi universali. Nella sua proposta di re- In elenco i principali esponenti del neo-taranti- vival, mira infatti a giustapporre il tarantismo a ele- smo culturale: menti culturali radicalmente fuori contesto, come i • ANNA NACCI, sociologa e scrittrice, nonché riti legati all’induzione di stati di allucinazione, o la ideatrice e conduttrice della trasmissione radiofo- musica psichedelica dei Pink Floyd. “…Allucinazio- nica “Tarantula Rubra”, espone i dati sulle ricer- ne, associazione di realtà impensate: progetto sur- che condotte fra gli odierni appassionati della mu- realista, dove l’immagine domina e prevale sul di- sica e della danza popolare correlati da prime ri- scorso”. È chiaro che il modello adorcistico è molto flessioni circa il fenomeno del “Neotarantismo”. più vicino al revival contemporaneo del tarantismo, • GEORGES LAPASSADE, etnologo e sociolo- alle esperienze di quei giovani più o meno alternativi go, è stato fra i più grandi studiosi degli Stati Mo- che vanno in cerca di brividi nelle notti della pizzica; dificati di Coscienza e dei riti di trance, uno dei o di quegli intellettuali che sono affascinati da un quali è il rito Gnawa ancora praticato in Marocco esotismo autentico anche se nostrano. Contro la glo- come rito di guarigione liberazione, ma la cui mu- balizzazione, il livellamento culturale e il tentativo di sica oggi è fruibile oltre il rito e la possessione, cancellare le diversità attuato dai mass-media, giun- tanto da ipotizzare un “Neognawismo”. ge una forte risposta dal basso. Ed ecco folte masse • VINCENZO SANTORO è operatore culturale e di giovani e meno giovani, che affollano piazze, cen- organizzatore di concerti di musica popolare sa- tri sociali, pub, teatri e qualsiasi altra struttura che lentina quale “carta d’identità” locale e sicuro proponga concerti di musica popolare, tra cui la piz- veicolo per nuove modalità relazionali rifacentesi zica che innesca irrefrenabili momenti di danza col- a metodiche tradizionali quali appunto la danza e lettiva. La sofferenza delle tarantate non esercita un la musica, il “ritmo meridiano”.
D'IMPERIO TarantismoULTIMISSIMO:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 13 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Dott. MARIO E. D’IMPERIO 13 • PIERO FUMAROLA, sociologo, docente pres- BIBLIOGRAFIA so l’Università di Lecce e studioso degli SMC – al suo attivo ricerche ed esperimenti condotti con La- De Martino E., La terra del rimorso. Milano, Il Sag- passade da circa vent’anni – è oggi uno dei tenaci giatore, 1961. sostenitori della trance metropolitana come una Di Lecce G., La danza della piccola taranta. Roma, della forme possibili di risposta alla globalizzazio- Sensibili alle foglie, 1994. ne, riflettendo su ciò che oggi viene chiamato Chiriatti L., Morso d’amore. Viaggio nel tarantismo. “pensiero meridiano”. Lecce, Capone, 1995. • SANDRO PORTELLI, docente di Letteratura Di Mitri G.L., ed. Tarantismo: trance, possessione, americana all’Università La Sapienza di Roma, musica. Nardò, Besa, 1999. apprezzato scrittore e appassionato estimatore di Di Mitri G.L., ed. Quarant’anni dopo De Martino. Il tarantismo. Nardò, Besa, 2000. vari generi musicali, illustra le sue esperienze Santoro M., Torsello S., ed. Il ritmo meridiano. La presso le chiese pentecostali statunitensi pregne di pizzica salentina e le identità danzanti del Salento. Lec- musica e trance, ponendo dei quesiti in merito al ce, Aramirè, 2001. Salento e alla pizzica. Nacci A., ed. Tarantismo e neotarantismo. Musica, • ANTONELLO RICCI, antropologo della musi- danza, transe. Bisogni di oggi, bisogni di sempre. ca, docente all’Università La Sapienza di Roma e Nardò, ed. Besa, 2001. noto ricercatore oltre che musicista di grande rilie- Colazzo, C., Introduzione. In Lapassade G., Intervista vo nel panorama della musica popolare, rivisita gli sul tarantismo. Lecce, Madona Oriente, 1994, p. 7-77. studi di De Martino e Annabella Rossi a qua- Rouget G., Musica e trance. I rapporti tra la musica rant’anni dalle più famose indagini antropologiche. e i fenomeni di possessione. Trad. it. Torino, Einaudi, 1986 (ed. orig. 1980). • EUGENIO BENNATO, musicista che già Lapassade G., Intervista sul tarantismo. Lecce, Ma- trent’anni or sono decise di optare per le melodie dona Oriente, 1994. della tarantella in tempi in cui imperversavano il Lapassade G., Dal candomblé al tarantismo. Roma, rock e il blues, dando vita a storiche formazioni, Sensibili alle foglie, 1996. oggi ribadisce le leggi musicali della tarantella per De Raho F., Il tarantolismo nella superstizione e una genuina esecuzione della stessa. nella scienza. Roma, Sensibili alle foglie, 1994 (ed. • ANTONIO INFANTINO, musicista, scrittore e orig. 1908). artista, dopo esperienze di free jazz e di elettronica Busoni M., Tarantismo: «fenomeno religioso mino- si dedica alla ricerca nel campo della musica po- re» o orizzinte culturale di riscatto della presenza? No- polare meridionale. Nel 1975 fonda il gruppo dei te a margine su La terra del rimorso di E. De Martino. Ossimori 1997; 9-10: 15-22. “Tarantolati di Tricarico”, con i quali, stravolgen- Petrelli G., Il tarantismo: manifestazione e culto del- do e reinventando il repertorio tradizionale della la dea madre nel Salento. Ossimori 1997; 9-10: 30-2. terra d’origine, la Lucania, crea un canzoniere Dollorenzo T., La voce del corpo nelle tarantate. nuovo e composito basato spesso su ritmi ossessivi Ossimori 1997; 9-10: 32-3. e trance-ipnotici. Gallini C., La ballerina variopinta. Napoli, Liguori, • GIORGIO DI LECCE, storico coordinatore 1988. del gruppo Arakne Mediterranea, narra delle sue Imbriani E., Secoli di terapia. In Lapassade G. Inter- esperienze quale musico-terapeuta delle ultime ta- vista sul tarantismo. Lecce, Madona Oriente, 1994. p. rantolate sottolineando il fondamentale ruolo co- 79-100. reutico nei rituali di guarigione. De Martino E., Furore simbolo valore. Milano, Fel- trinelli, 1980 (ed.orig. 1962). • ROBERTO DE ANGELIS, docente di etnolo- Dei F., Simonicca A., “Il fittizio lume della magia”: gia presso l’Università Orientale di Napoli, riper- su de Martino e il relativismo antropologico. In Gallini corre esperienze di ricerca sul campo condotte ne- C., Massenzio M., ed. Ernesto De Martino, nella cultu- gli anni fra i giovani dei centri sociali, rilevando le ra europea. Napoli, Liguori, 1998, p. 269-81. connessioni insite fra generi musicali, culture, mo- Pizza, G., Antropologia medica. Saperi, pratiche e vimenti politici e rapporti sociali. politiche del corpo. Roma, Carocci, 2005.
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 14 14 May Day - May Day PROF. DOTT. ANTONIO GABRIELE Medico-Chirurgo Specialista in: Ortopedia - Traumatologia - Fisiokinesiterapia - Patologia della cartilagine MENS SANA IN CORPORE SANO L’attività del volo porta i piloti ad affrontare continuamente situazioni di stress. Sebbene ben preparati a questo, è stato constatato che affiancata ad una preparazione professionale e psichica è necessaria spesso una buona preparazione fisica (equilibrio psicofisico) per poter fronteggiare anche situazioni estreme. Molte sono le cause che possono trasformarsi in motivo di stress e possono col- pire anche i piloti più esperti.
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 15 May Day - May Day CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE 15 PRESSIONE E TEMPERATURA Stadi dell’anossia: • Normalità fino ai 12.000ft. La pressione atmosferica si dimezza ogni • Compensazione tra i 12.000 ed i 15.000ft. 5000mt (18000ft). A livello del mare è di 1.013 L’organismo compensa aumentando gli atti respi- hPa, a 18000ft è di 506 hPa, a 33000ft è di 262 ratori, i battiti cardiaci e la pressione arteriosa. hPa. Questa riduzione diminuisce la pressione del- • Disordine dai 15.000 ai 20.000ft. A queste l’ossigeno disponibile (Tav. I) per la respirazione. quote l’organismo non è più in grado di compensa- A livello del suolo in atmosfera ISA la pressione è re la carente ossigenazione dei tessuti. 760 mmHg: la pressione parziale dell’ossigeno è • Spasmi e convulsioni oltre i 20.000ft con para- 20,95 %=160 mmHg. La quota oltre alla riduzione lisi. della pressione di ossigeno, produce anche una di- Queste quote sono orientative e gli effetti ne- minuzione della temperatura. In aria ISA la tempe- gativi ad esse legati dipendono da vari fattori fi- ratura diminuisce di 2° ogni 1000tt. La legge dei siologici, adattativi e dalle condizioni fisiche dei gas perfetti dice che il volume di un gas aumenta piloti. con l’aumentare della temperatura e il diminuire La mancanza dell’ossigeno riduce la capacità della pressione. Salendo in quota prevale la dimi- visiva, la percezione dell’esterno, la capacità di nuzione della pressione rispetto alla diminuzione analisi e giudizio, riduce i tempi di reazione: una della temperatura, quindi i gas racchiusi nell’orga- persona ha bisogno di 1 lt di O2/min a 10.000ft, nismo tendono a dilatarsi, causando dolore: bollici- 1,5 lt/min a 15.000, 2,0 lt/min a 20.000ft. Esisto- ne d’aria intrappolate nelle otturazioni dentali, gas no quindi i tempi di mantenimento della coscien- presenti nell’intestino, aria contenuta nell’orecchio za alle varie quote, in cabina non pressurizzata medio (nelle discese l’aumento della pressione at- (Tav. II). mosferica agisce sul timpano gonfiandolo verso l’interno, il contrario nelle salite), aria contenuta nel sangue. Attenzione a non andare in volo subito IPERVENTILAZIONE dopo una immersione: “sindrome dei cassoni” (li- berazione di azoto dai liquidi e dai tessuti causa di Gli atti respiratori a riposo sono dai 12 ai 17 al importanti embolie). minuto; tutto questo dipende dalla percentuale di OSSIGENO Tavola II - Tempi di conservazione della coscienza L’anossia e l’ipossia (mancanza o scarsezza di in base alle quote ossigeno) sono pericolose perché alterano i proces- Quota (ft) Tempo di conservazione si metabolici dei tessuti. della coscienza 40.000 15 secondi Tavola I - La tavola mostra la percentuale dei gas 35.000 20 secondi presenti nell’atmosfera 30.000 30 secondi Gas presenti nell’atmosfera % in volume 28.000 60 secondi Azoto (N2) 78,08 26.000 2 minuti Ossigeno (O2) 20,95 24.000 3 minuti Argon 0,93 22.000 6 minuti Vapor Acqueo 1,00 20.000 10 minuti Anidride Carnonica (CO2) 0,04 15.000 Indefinito Altri 0,002 10 ÷ 12.000 Condizioni Normali
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 16 May Day - May Day 16 Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA CO2 nel sangue, infatti l’attività fisica aumenta la NEL VOLO IL SENSO DI ORIENTAMENTO richiesta di O2 e conseguentemente, la quantità di E DI EQUILIBRIO SONO REGOLATI CO2. Questo fa crescere la frequenza e la profon- DALL’ORECCHIO E DALL’OCCHIO dità degli atti respiratori con conseguente tensione (volo a vista VFR) ed ansia in condizioni di volo impegnativo e stres- sante. Si ricade nei sintomi uguali a quelli dell’i- L’orecchio che regola l’udito e l’equilibrio cap- possia. ta i rumori come onde di pressione nelle frequenze a) Orecchio interno c) b) Senso equilirbio Fig. 1 a, b, c - La complessità anatomica dell’orecchio, riporta al cervello le varie posizioni del capo nello spazio. Nella fig.1a la struttura anatomica dell’orecchio; nella fig. 1b il sistema che regola l’equilibrio orientato sui tre piani; nella fig. 1c uno strumento di navigazione “giroscopio” che funziona ruotando sui tre assi (Z, X, V) che ricordano i piani di orientamento del senso dell’equilibrio (fig. 1b).
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 17 May Day - May Day CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE 17 comprese tra 20 e 20000 Hz: nella banda inferiore Il non rispetto delle potenzialità visive e la non parliamo di infrasuoni, in quella superiore di ultra- chiarezza dei concetti di vista e visione, può indur- suoni. Le varie strutture dell’orecchio (Fig. 1 a, b, c) re problemi visivi di affaticamento, che se stimola- riportano al cervello le varie posizioni del capo nello ti, in soggetti predisposti, possono portare a grossi spazio. Il cervello le interpreta come normali attività problemi. terrestri; ma in volo le interpretazioni cerebrali pos- La vista è la capacità che indica quanto vediamo sono essere fuorvianti: accelerazione in decollo, una bene. forte cabrata (assetti inusuali), l’uscita da una virata La visione è l’insieme delle abilità che permet- o da una frenata ecc. tono di operare ed interagire nel nostro mondo vi- Se sono presenti riferimenti visivi, le informazioni sivo (Tav. III). La visione si apprende e si sviluppa percepite dall’occhio resettano correttamente il cer- sin dall’infanzia, e le abilità visive crescono con la vello (volo in VFR), ma questo non accade quando il crescita corporea. Vengono completate con lo svi- volo è strumentale (volo in IFR), quando mancano i luppo visuo-motorio (la coordinazione del nostro riferimenti visivi esterni (IMC). (VFR - visual f1ight corpo nello spazio). La visione è responsabile rules - è indispensabile vedere l’ambiente circostan- dell’83% delle informazioni che giungono al no- te; VMC - visual meteorological conditions - minima stro cervello, ne consegue che le abilità visive visibilità e distanza dalle nubi; IFR - instrument Ri- svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendi- ght rules non esistono le condizioni metereologiche mento (Fig. 3): se sono insufficienti interferiscono VMC di visibilità; IMC - instrument metereological con la ricezione e l’elaborazione dell’informazio- condition - possibile solo volo strumentale). ne visiva. Gli occhi che si allineano e mettono a Nella sua complessità l’occhio funziona perfet- fuoco in maniera ottimale permettono di migliora- tamente in sincronismo con il controlaterale, ma re la capacità di interpretazione (pista lunga/pista per la lieve distanza che li separa inviano immagini corta/corretto finale per l’atterraggio) (Fig. 4) e di al cervello lievemente diverse (sfalsate) che per- comprensione degli stimoli che giungono dall’e- mettono la visione stereoscopica fino a distanze di sterno. L’attività visiva visuomotoria è caratteriz- 50 mt. invece la visione monoculare è una visione zata da esigenze specifiche che dipendono dall’ef- “piatta” senza profondità. ficienza e dall’allenamento del nostro sistema vi- Il fumo, l’alcool, l’ipossia ed alcune malattie sivo. riducono l’acuità visiva. Tutto questo è importan- Le condizioni per meglio sviluppare ed ottimiz- te specie nel volo a vista per poter scandagliare zare la visione (in relazione all’attività svolta dal con sicurezza lo spazio antistante (dividendolo in pilota) e che portano alla massima efficienza sono: settori) con una tecnica che permette anche il • Sviluppare le abilità visive e le capacità neces- controllo degli strumenti interni: look out-look in sarie durante il lavoro (volo) e durante lo sport. (Fig. 2). • Compensare e rimediare ad insufficienze visi- Quando mancano i riferimenti visivi si può ave- ve che si sono già sviluppate. re una illusoria rappresentazione della posizione • Migliorare e potenziare la funzionalità visiva spaziale dettata solo dall’orecchio (organo dell’e- in base ai compiti che richiedono uno sforzo pro- quilibrio) e non corretta dagli stimoli visivi stessi: lungato. in una virata stretta lo spostamento brusco del capo • Potenziare la funzionalità visiva. da un lato, dovuto alla forte accelerazione trasver- • Mantenere la migliore condizione visiva rag- sale, sollecita in modo anomalo il labirinto produ- giunta (Fig. 5). cendo un disorientamento spaziale. Si creano sen- Tutti possono trarre vantaggio da un protocollo sazioni non aderenti alla realtà: sensazioni illusorie di educazione visiva: che possono talvolta disorientare anche i piloti più • Le persone che utilizzano il computer. esperti. • Persone che hanno mansioni che richiedono li-
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 18 May Day - May Day 18 Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA velli alti di educazione visiva: i chirurghi, i piloti, i alta intensità, pericolosi anche per i piloti più adde- controllori di volo ecc. strati: la sensazione più tipica è quella di lateropul- • Persone che vogliono migliorare le loro pre- sione del capo accompagnata da nausea e vomito. stazioni in uno sport. Il disorientamento spaziale è anche prodotto da Le vertigini si possono presentare anche in con- sensazioni illusorie: dizioni di ottima visibilità, causando fenomeni di • Aereo in virata a rateo costante. Fig. 2 - Esiste una tecnica di controllo strumenti del cockpit che permette di valutare con precisione ogni minima variante, pur non perdendo di vista il più importante spazio antistante l’aereo: volo a vista VFR. La strumentazione, anche se apparentemente complicata, serve per facilitare le varie fasi del volo. Questo implica una preparazione costante tramite istruttori specializzati ed un assiduo allenamento da parte dei piloti (visuo-motorio/psico-fisico/gin- nico). Il pilota porterà continuamente lo sguardo fuori e dentro l’aereo: look out-Iook in secondo una tecnica acquisi- ta ma anche perfezionata dall’esperienza. Nella figura il pannello di controllo di un DA-20 Cl della Dlamond Aircraft (Aeroporto Roma Urbe/Liru).
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 19 May Day - May Day CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE 19 Tavola III - La visione è l’insieme delle abilità ABILITÀ VISIVA Indica la capacità di... Per esempio Inseguimento Seguire un oggetto in movimento facilmente e accurata- Una palla in volo o un veicolo che si muove mente con entrambi gli occhi nel traffico Fissazione Localizzare e esaminare velocemente e accuratamente Quando si legge e ci si muove da una pa- con entrambi gli occhi una serie di oggetti fermi, uno do- rola all’altra po l’altro Cambiamento Guardare velocemente vicino/lontano e viceversa, senza Quando si ricopia alla lavagna o si lavora al di messa a fuoco momentanei annebbiamenti computer compiendo salti monitor-tastiera- foglio o si passa con sguardo dal contachi- moletri alle altre macchine presenti sulla strada Percezione Giudicare le relative distanze fra oggetti, vedere e muo- Quando si colpisce al volo una palla o si della profondità versi accuratamente in uno spazio tridimensionale parcheggia l’auto Visione Registrare e interpretare quello che sta accadendo nella Quando bisogna stare attenti a non farsi periferica visione laterale, mentre si esegue un compito che impe- scoprire mentre si copia, quando in auto si gna la visione centrale; la capacità di usare l’informazione è in fase di sorpasso visiva ricevuta da una vasta area Binocularità Usare entrambi gli occhi insieme, facilmente e simulta- Movimenti frontali e laterali di ricopiatura al- neamente la lavagna Concentrazione Continuare con facilità l’esecuzione di una particolare Leggere, studiare lavorare al computer funzione o attività senza subire l’interferenza di altri sti- moli Acuità visiva Vedere nitidamente, esaminare, identificare e compren- Quando si legge, si cuce da vicino dere gli oggetti posti a distanza ravvicinata (entro la lun- ghezza delle braccia) Acuità visiva Vedere nitidamente, esaminare, identificare e capire og- Guardare alla lavagna, alla guida dell’auto, da lontano getti posti ad una distanza di 6 metri: la cosiddettà “vista bicicletta, caminare per strada da 10/10”. Questa è solo una delle abilità visive e non ne- cessariamente la più importante. Persone con un’acutez- za visiva da lontano 10/10, possono non essere esenti dal problema nella visione • Aereo in virata ed in discesa. tamento fino a perdita della conoscenza (vertigine • Aereo che decelera bruscamente. optocinetica). • Livellamento brusco dopo salita. Un capitolo a parte viene dedicato alle accele- • Corrente ascendente. razioni brusche durante le virate, nelle richiama- • Corrente discendente. te, nelle picchiate, in decollo e nelle decelerazioni • Falso orizzonte. in frenata ed alle loro conseguenze sulla “visio- • Luci al suolo (illusioni notturne). ne”. Si accompagnano a visione nera o rossa, che • Autocinesi. perdurando portano alla perdita di conoscenza • False impressioni (larghezza e pendenza della (Fig. 6). pista, orizzonte nuvoloso). Questo tipo di accelerazioni però possono esse- • Luci ed ombre che attraversano il campo visi- re ben tollerate dai piloti in buone condizioni fisi- vo con frequenza di 15-20 Hz producono disorien- che e con un buon allenamento.
Gabriele May Day_OK:Layout 1 26/05/15 09:59 Pagina 20 May Day - May Day 20 Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE CASA DI CURA PRIVATA VILLA SANDRA Fig. 3 - La visione dominante sugli altri sensi. A scapito dell’efficienza fisica entrano in ballo altri tre fattori: alcool, fumo e farmaci. L’alcool riduce la capacità di giudizio, l’atten- zione, la coordinazione, i riflessi, l’acuità visiva e la resistenza alla fatica. Riduce la capacità del cer- vello nell’uso dell’ossigeno fino allo scoordina- mento muscolare e alla confusione mentale. È consigliabile un periodo di 12 ore tra l’assunzione dell’alcool ed il volo, tempo necessario perché il fegato metabolizzi l’alcool trasformandolo in so- stanze assimilabili, così come per tutti i carboidra- ti (Tav. IV). L’alcool come vizio porta a comportamenti re- Fig. 4 - Specie nel volo notturno è necessario un buon gressivi, con caratteristiche distruttive e salvifiche allenamento visivo, perché le luci possono alterare la insieme; questo conflitto rappresenta una potente profondità del campo, e variare così la presentazione, zavorra per l’equilibrio psico-fisico e per le poten- ad esempio, della pista in finale. zialità lavorative (Fig. 7). Il fumo favorisce l’ipossia perché introduce nel- a valutare i pericoli fisici e psichici ad esso correla- l’organismo ossido di carbonio, causando cefalee, ti. Questo comportamento, apparentemente, “cari- ridotta concentrazione, palpitazioni e ridotta visio- co di energia positiva” travolge tutti i freni del ne notturna. Un fumatore di 20 sigarette al giorno buon senso. Si presenta con aspetto salvifico, con come ossigenazione si trova ad una quota superiore una dimensione magica che aiuta a superare alcuni di 5.000ft rispetto a quella reale: a livello del mare degli ostacoli della vita: quindi non può essere ab- è come stesse a sooott, a 6.000ft è come se stesse bandonato. L’individuo è al centro di un gigantesco ad 11.000ft. conflitto tra la dimensione razionale e cosciente e Il fumo ha una forte valenza esistenziale e fini- quella inconscia, rimane bloccato all’interno di un sce per rappresentare una password per un salto di circolo nevrotico-vizioso. qualità a livello esistenziale e psicologico. Non Il circolo vizioso si struttura intorno a questi sembra un semplice e piacevole traguardo ma una elementi (Fig. 8) ansia – comportamento salvifico testimonianza di sviluppo personale: non riuscendo – placarsi dell’ansia.
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