Bocca sana in corpo sano - Studio odontoiatrico "Casa di Cura Villa Sandra"

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         Bocca sana in corpo sano
                                 Studio odontoiatrico “Casa di Cura Villa Sandra”
                                             Responsabile Dott. Matteo Savona
                                            Specialista in Ortodonzia e Gnatologia

      La Casa di Cura Villa Sandra è lieta di comunicare l’apertura del nuovo ambulatorio odontoiatrico.
      Tale scelta si è resa opportuna per offrire ai nostri pazienti un’ulteriore specialità nel campo Medico.
      Considerate le notevoli ed importanti correlazioni tra le diverse branche della medicina, i denti e l’appa-
      rato della masticazione vengono reputate causa e fulcro di molte alterazioni del nostro organismo.
      Oggi abbiamo l’opportunità di una cooperazione d’eccellenza tra i nostri specialisti, coadiuvati da macchi-
      nari e tecnologie all’avanguardia, per ottenere un completo inquadramento e risoluzione delle problemati-
      che del paziente.
      La salute orale, oltre che al semplice mal di denti, è correlata a disturbi di masticazione, cervicali, sinto-
      mi riferiti all’orecchio fino ad arrivare ad alterazioni posturali.
      Inoltre è appurata la correlazione tra salute orale (presenza di batteri), alitosi, malattie cardio-vascolari e
      diabete. Di recente è stato applicato un protocollo per chi effettua terapie per l’osteoporosi che indiriz-
      za il paziente ad effettuare visite periodiche odontoiatriche per le probabili complicanze che tali farma-
      ci possono causare.
      Le terapie odontoiatriche sono effettuate con protocolli scientifici continuamente aggiornati:
      • Visita e prevenzione.
      • Igiene e sbiancamento.
      • Ortondozia e bite.
      • Impianti e protesi.
      Grazie all’esperienza della nostra struttura nel campo della riabilitazione motoria abbiamo voluto allar-
      gare i nostri orizzonti ed includere questa specialità per una completezza diagnostica e terapeutica.
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          CASA DI CURA PRIVATA                 CENTRO DI RIABILITAZIONE
         VILLA SANDRA
                                               MOTORIA E FUNZIONALE
                 Direzione scientifica
                     Villa Sandra
           Via Portuense, 798 - 00148 Roma     Sommario
                    Fondatore
           LUIGI VITTORIO DE STEFANO

                     Editore
               VILLA SANDRA S.p.A.              3 IL TARANTISMO, ORIZZONTE MITICO-RITUALE
                Direttore Responsabile            TRA MEDICINA E ANTROPOLOGIA
                MARIO E. D’IMPERIO                Dott. Mario E. D’Imperio
                   Redattore Capo
                  LIVIO FALSETTO               14 MAY DAY - MAY DAY
                 Vice Redattore Capo              Prof. Dott. Antonio Gabriele
                   SERGIO GIGLI

                Comitato di redazione
               PAOLO AGOSTINUCCI
                 SERGIO ANIBALDI
               CARLO BADARACCO
              MICHELE BILANZONE
             ANTONELLA CALABRESE                       Non capita frequentemente che un numero della Rivi-
                  FADI EL FAKHRI
                  LUIGI FEDERICO                       sta “QUADERNI DI VILLA SANDRA” sia dedicato,
                EMILIA FINAMORE                        prevalentemente, a pochissimi articoli. Quando avvie-
                FRANCESCO FREGA
                 ADRIANA GALLO                         ne è perché si verificano condizioni particolari che lo
               MASSIMO GASPARRI
                   SABRI HASSAN                        impongono: lunghezza degli articoli, dovere di ospita-
              ROBERTA LAPREZIOSA
                   CHIARA LEPRE                        lità per gli scritti di colleghi esterni a Villa Sandra, che
                  ALBERTO LUSSO                        ci chiedono di pubblicarli subito, l’obbligo di non su-
                 ANTONIO LUZZO
                  DANIELA OLIVA                        perare di molto il numero di pagine della Rivista, ecc.
                  LUCA PARENTE
               RODOLFO QUADRINI                        Rassicuriamo gli AA., esclusi da questa edizione, che i
             EDUARDO STORNAIUOLO
               STEFANO TRICARICO                       loro articoli arricchiranno la prossima pubblicazione.
                  MAURO TRIFERO                        Anzi, ne approfittiamo per chiedere loro di metterci
               SALVATORE VARRICA

                   Fotografia
                                                       ancora più spesso in difficoltà, inviandoci un numero
            FEDERICO MARIA POZZAR                      maggiore di articoli.
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              Mondo Stampa S.r.l. - Roma
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               Iscritto sul Registro Stampa
                  del Tribunale di Roma
            n. 00031 in data 17 gennaio 1990

              © 1990 - Villa Sandra S.p.A.
                 Tutti i diritti riservati

                   Finito di stampare          In copertina: Achille fascia un braccio a Patroclo ferito. Coppa del vasaio greco Sosias (500 a.C.).
                nel mese di giugno 2015
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                                         CONVENZIONATA CON LA REGIONE LAZIO PER
                                         RIEDUCAZIONE MOTORIA E FUNZIONALE
                                         00148 Roma - Via Portuense, 798 - Tel. 06/655.951 - Fax 06/657.23.33 - www.villasandra.it - info@villasandra.it
            CASA DI CURA PRIVATA
            VILLA SANDRA                                   Direttore sanitario: Dott. MARIO E. D’IMPERIO
                                                                  CENTRO EMODIALISI
                                                               Dott. Hassan Sabri Shamsan

                                                    P O L I A M B U L AT O R I O S P E C I A L I S T I C O
           ANGIOLOGIA (*)                                  ELETTROMIOGRAFIA - NEUROLOGIA (*)                PNEUMOLOGIA
           ECODOPPLER VASCOLARE (*)                        Dott. Rodolfo Quadrini                           ESAME SPIROMETRICO (*)
           Prof. Luciano Battaglia                         Dott. Francesco Pujia                            Dott.ssa Manuela Serpilli
           Dott. Gaetano Luigi Nappi                       Dott.ssa Chiara Lepre                            REUMATOLOGIA
           CARDIOLOGIA                                                                                      Dott.ssa Cinzia Martis
                                                           NEFROLOGIA                                       Dott. Federico Donati
           ELETTROCARDIOGRAMMA                             Dott. Sabri Hassan
           ECOCARDIO-DOPPLER (*)                                                                            Dott.ssa Adriana Gallo
           HOLTER (*)                                      OCULISTICA - ORTOTTICA (*)                       UROLOGIA, UROFLUSSIMETRIA,
           Dott. Salvatore Varrica                         Dott. Stefano Da Dalt                            ESAMI URODINAMICO (*)
           Dott. Fernando Mazzei                           Dott. Franco Salerno                             Dott. Paolo Cialone
           Dott. Pierluigi Mottironi                       Dott. Roberto Rizzo                              Dott. David Granata
           Dott.ssa Susanna Grego                          Dott. Roberto Sgrulletta                         RADIODIAGNOSTICA
           Dott.ssa Fabiana Di Veroli
                                                                                                            MAMMOGRAFIA (*)
           Dott.ssa Francesca Pastori                      ODONTOIATRIA
                                                                                                            ORTOPANORAMICA
           Dott.ssa Vienna Mancini                         Dott. Matteo Savona                              Dott. Francesco Frega
           DERMOSIFILOPATIA                                ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA                        TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) (*)
           Dott.ssa Sabina Villani                         Dott. Sergio Anibaldi                            RMN (Risonanza Magnetica Nucleare)
                                                           Dott. Antonio Bertino                            Dott. Pietro Sedati
           ALLERGOLOGIA e PATCH TEST
           Dott. Paolo Agostinucci                         Dott. Ignazio Di Tocco
                                                                                                            DIETOLOGIA NUTRIGENETICA (*)
                                                           Dott. Gianluca Falcone                           Dott. Camillo Gilostri
           ECOGRAFIA e FLUSSIMETRIA (*)                    Dott. Marco Villa
           Dott. Filiberto De Simone                       Dott. Emiliano Roefaro                           DERMATOLOGIA ad INDIRIZZO ESTETICO (*)
                                                                                                            Dott. Camillo Gilostri
           FISIATRIA                                       OSTETRICIA e GINECOLOGIA                         Dott.ssa Ema Shehi
           Dott.ssa Roberta Lapreziosa
                                                           COLPOSCOPIA e ANDROSCOPIA - PAP TEST             GASTROENTEROLOGIA
           Dott. Alberto Lusso
                                                           Dott. Paolo Pellarin                             Dott. Edmondo Vittoria
           DIABETOLOGIA e ENDOCRINOLOGIA (*)
                                                           OTORINOLARINGOIATRIA                             ENDOSCOPIA DIGESTIVA (*)
           Dott. Gianfranco Croce
                                                           ESAME AUDIOVESTIBOLARE (*)                       Prof. Mauro Trifero
           M.O.C. (Densitometria ossea) (*)                Dott. Mario D’Emilia
           Dott. Eduardo Stornaiuolo                                                                        LABORATORIO ANALISI
                                                           Dott. Enrico Piccirillo                          Dott.ssa Mariangela Giorgione
           NEUROLOGIA ELETTROENCEFALOGRAMMA                Dott.ssa Norma Rosati
           NEUROPSICHIATRIA                                Dott. Carlo Badaracco                            Le specialità con l’asterisco (*) non sono in
           Dott. Giovanni Cuomo                            Dott.ssa Alessia Saccoccio                       convenzione.
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                              Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale
                              tra medicina e antropologia
                              DOTT. MARIO E. D’IMPERIO
                              Direttore Sanitario Casa di Cura “Villa Sandra”

                                                                        tempo coinvolgeva anche ceti più elevati, visto dal

         L
               a “terra del rimorso” è, in senso stretto, la
               Puglia in quanto area elettiva del tarantismo,           De Martino “non come malattia riducibile a disordi-
               un fenomeno storico-religioso nato nel Me-               ne psichico, ma come istituto in un orizzonte mitico-
         dioevo e protrattosi sino al settecento. Si tratta di un       rituale di ripresa e integrazione rispetto al sociale e
         sistema rituale, prevalentemente contadino, che un             a momenti critici dell’esistenza”.

         Il rituale del Tarantismo in Puglia nel 1959.
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                       Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
             4         Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                          CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                         VILLA SANDRA

            Il simbolismo si basava su due momenti: il pri-               dei tarantati che il 29 giugno 1959 (festa dei SS.
         mo con una taranta che morde ed avvelena, il se-                 Pietro e Paolo) affluivano nella cappella di San
         condo caratterizzato da musica danza e colori che                Paolo a Galatina. Tra il 28 e il 30 giugno furono
         liberano dal morso avvelenato (Demorsi Appuli cu-                identificati 35 tarantati di cui 19 scelti a caso con
         rantur sono, saltu, cantu, coloribus - Gaudenzio                 l’obiettivo di visitarli nei rispettivi paesi di appar-
         Merula, Memorabilia, Lione 1556, cap. LXIX).                     tenenza per desumerne il maggior numero di infor-
            Questo fenomeno avveniva in concomitanza del                  mazioni possibili. A questi si aggiunsero due dero-
         risveglio primaverile e del raccolto dei frutti estivi           ghe di cui un unico caso di latrodectismo accertato
         con ripetizione stagionale e si innestava su due gran-           (morso ed avvelenamento da ragno) e un “taranta-
         di polemiche culturali dell’occidente quali il cristia-          to” da tempo in ospedale, particolarmente interes-
         nesimo contro i culti orgiastici pagani e l’avvento di           sante dal punto di vista psichiatrico.
         una nuova scienza illuministica contro il precedente                 L’equipe di De Martino era formata da antropo-
         predominio della magia cerimoniale e naturale.                   logi, storici delle religioni, psicologi, assistenti so-
                                                                          ciali e medici. Chiaramente il compito del medico
                                                                          era quello di stabilire se il tarantismo fosse da ri-
                                                                          durre ad effettivo latrodectismo o ad una anorma-
                                                                          lità psichica. Se le ipotesi mediche fossero risultate
                                                                          vere, la spedizione etno-antropologica avrebbe per-
                                                                          so il suo valore.
                                                                              Il medico riconobbe che, tenuto conto dell’am-
                                                                          biente, il tarantismo sfuggiva ad una definizione

             Gli antecedenti classici sono rintracciabili in
         Apulia, area culturale della Magna Grecia, nei due
         simbolismi dell’“oistros” (frenesia, furia folle) e
         della “aioresis” (l’altalena come rito). Inoltre non
         si può ignorare il legame di questo fenomeno alla
         iatromusica dell’età barocca.

         L’INDAGINE ETNOGRAFICA E
         ANTROPOLOGIA MEDICA
           Il criterio di campionamento adottato dal De
         Martino fu quello di analizzare il comportamento                 Cappella di San Paolo a Galatina.
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                                 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                           5

         nosologica nel quadro della moderna psichiatria e                          epeira vengono designati dalle vittime come ta-
         determinati comportamenti non potevano essere                              rante, se non confuse addirittura con le serpi in un
         classificati come sintomi morbosi o comportamenti                          orizzonte mitico comune.
         abnormi.
             Non è un caso che i tarantati tendevano ad imi-
         tare il vero latrodectismo i cui sintomi erano: la
         caduta al suolo, il senso di spossatezza, l’ango-
         scia, uno stato di agitazione psicomotoria con ob-
         nubilamento del sensorio, la difficoltà nel mante-
         nersi in piedi, mal di stomaco, nausea, vomito, va-
         rie parestesie, dolori muscolari ed esaltazione del-
         la libido. Ciò che fu notato dall’equipe è che tali
         sintomi dovevano essere ricondotti ad una risolu-
         zione in chiave simbolica e psicanalitica tipica di
         momenti critici dell’esistenza, quali traumi, fru-
         strazioni, conflitti irrisolti, crisi della pubertà,                       Lycosa tarentula.
         morte di una persona cara, l’amore non corrispo-
         sto, la miseria e la fame, la condizione di un
         profondo disagio di subalternità della donna, le                           ALTRE FORME DI TARANTISMO
         malattie organiche, nonché il dissesto economico                           IN ITALIA.
         nelle famiglie.                                                            IL CASO DELL’“ARGIA” IN SARDEGNA
             Il ragno a cui si fa riferimento è la Lycosa Ta-                           Come precedentemente detto, il “tarantismo” ha
         rentula, grosso aracnide peloso, armato di cheli-                          la sua area elettiva in Puglia, dove il suo carattere
         ceri di notevoli dimensioni. Esso vive nei campi                           culturale è più nettamente individuato e la sua auto-
         pietrosi, dove costruisce un cunicolo sotterraneo                          nomia simbolica più sviluppata. Ma in tutta l’area
         nel quale durante il giorno resta nascosto e al ve-                        meridionale, in Spagna, in Sicilia e forse in Proven-
         spro esce col fresco alla ricerca di cibo. Raggiun-                        za si ritrovano, o si ritrovavano un tempo, delle for-
         ge la sua vittima con un salto ampio anche due                             me analoghe.
         palmi, ergendosi sulle zampe posteriori. Aggressi-                             Nella variante di Tonara in Sardegna, colui che è
         vità, ferocia e rinnovamento, dovuto alla muta del                         punto dall’argia (una tarantola velenosa) non è il pro-
         suo esoscheletro, concorrono a creare valenze per                          tagonista della prestazione coreutica, ma si lamenta
         l’universo psichico, ricordando per certi versi la                         su una stuoia, mentre parenti e amici eseguono una
         mantide religiosa. Il Latrodectus Tredecimgutta-                           sorta di girotondo e cantano versi esorcizzanti.
         tus, invece, essendo più piccolo, non suscita rea-                             Questo fenomeno, che già ai tempi di De Marti-
         zioni emotive altrettanto intense. È meno vistoso,                         no era caduto in disuso e veniva semplicemente ri-
         lento nei movimenti, non vaga alla ricerca del ci-                         cordato dalle persone più anziane, presentava dei
         bo ma attende la sua preda che cade nella tela e                           caratteri di novità. Ad esserne maggiormente colpi-
         morde l’uomo, solo se compresso da una stretta di                          ti erano più gli uomini che le donne e non vi era ri-
         mano o nel tentativo di schiacciarlo. In altre paro-                       petizione stagionale.
         le la Lycosa Tarentula provoca sull’uomo reazioni                              Durante lo stato di trance la vittima maschile
         locali come edemi o necrosi circoscritte; il Latro-                        era posseduta o da una nubile, o da una donna spo-
         dectus può provocare sull’uomo effetti generali                            sata o da una vedova. Le lamentazioni eseguite sia
         anche gravi. Se ne deduce che il simbolismo del                            dall’uomo che dagli astanti riprendevano temi mu-
         morso appare legato alla Lycosa mentre gli effetti                         sicali e gesti che potevano mimare l’allattamento o
         al Latrodectus. Anche lo scorpione e il ragno                              il cordoglio.
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                       Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
             6         Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                         CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                        VILLA SANDRA

         ANALISI STORICA E SIMBOLICA
            Nella descrizione fatta da De Martino esistono
         vari tipi di tarante: le “ballerine e canterine” che
         esigono in chi è stato morso canti e danze proprie;
         quelle “tempestose”, che inducono le loro vittime a
         fare sterminio; quelle “tristi e mute”, che richiedo-
         no nenie funebri; quelle “libertine”, che stimolano
         comportamenti lascivi ("Libere atque impune viros
         petere”); infine quelle “dormienti”, resistenti a
         qualsiasi trattamento musicale. Il veleno dura fino
         a quando la taranta muore o viene estinta la sua di-
         scendenza. Morde nella stagione estiva ma può ri-
         mordere negli anni successivi. Per provocare la
         morte del ragno è necessario individuare le sue ca-
         ratteristiche e danzare con lui fino a farlo stancare,
         imporre il proprio ritmo coreutico con il piede che
         calpesta il suolo – nell’atto di schiacciarlo – a rit-
         mo di danza.
            La “tarantella” è un agone tra ragno e vittima,
         basato su un processo duplice di “identificazione”
         (lasciarsi andare) e di “distacco” (riprendersi).                Il pozzo di San Paolo a Galatina.
         Durante l’esorcismo coreutico musicale il combat-
         tente talvolta dialoga ad alta voce con il ragno,                essere ucciso. È quindi un tornare all’inizio della
         soggiace ai suoi ordini o gli impone il suo coman-               crisi per raggiungere l’originario conflitto e rimuo-
         do. Viene quindi a patti con lui, fissando talvolta              vere il blocco psicologico. Le sue parole parlano
         l’ora delle prossime crisi.                                      chiaro: “Il morso della taranta mantiene l’omo nel
            La città di Galatina, dove si trovava la cappella di          suo proponimento, cioè quello che pensava quando
         San Paolo, godeva del privilegio di essere immune                fu morso”. L’affermazione di Leonardo non ha però
         dal tarantismo, per la protezione accordata dal santo            alcuna connotazione scientifica. Egli si ricollegava a
         al suo feudo. Secondo la tradizione, a Malta San                 tradizioni mitiche e bestiari medioevali dove si an-
         Paolo soggiogò una echidna, un serpente mitologi-                noveravano animali fantastici come la fenice, sim-
         co, uscito da un fascio di sarmenti. Sempre nella pe-            bolo per antonomasia della rinascita dopo la cata-
         nisola salentina, San Foca accordava la sua protezio-            strofe, e animali reali come il rospo e il castoro.
         ne contro il morso di insetti e rettili velenosi. Di tale            L’interpretazione del ragno è giunta fino al No-
         immunità godevano anche i francescani ad Otranto e               vecento, quando Sigmund Freud insisteva sul nes-
         Brindisi, in segno della pietà rivolta dal “poverello            so tra il morso e gli episodi critici delle nevrosi. Il
         d’Assisi” verso questi animali. I pellegrini quindi af-          tornare alla situazione iniziale era l’unico modo
         fluivano dai paesi limitrofi dove Galatina e la sua              per aiutare il paziente a superare la crisi. Secondo
         chiesa si ergevano a templi, territori sacri con relati-         l’interpretazione dei sogni il ragno nella vita oniri-
         vo pozzo miracoloso.                                             ca corrisponde alla figura della madre in collera di
            Il simbolismo della taranta è stato profondamente             cui il bambino ha profondamente paura.
         studiato anche da Leonardo da Vinci. Secondo la                      Quando parla di “rimorso” il De Martino insiste
         sua interpretazione il tarantato, per guarire, doveva            su un passaggio chiave. Il rimorso non è un rammari-
         necessariamente tornare nel luogo dove venne mor-                co per una scelta non fatta ma un vuoto di memoria,
         so, alla ricerca del ragno responsabile che doveva               un episodio critico del passato che deve essere subìto
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                                 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                           7

         per superarlo, tramite un progetto di vita socialmente
         condiviso dalla comunità. Athanasius Kircher, gesui-
         ta, filosofo e museologo, che nel Seicento aveva
         scritto dei saggi sull’argomento, suppose che il ta-
         rantismo non riguardasse soltanto le classi più disa-
         giate ma anche quelle aristocratiche. Anche il medi-
         co Giorgio Baglivi ha giocato un ruolo essenziale
         nello studio del fenomeno e nel Settecento aveva rac-
         colto una serie di interessanti diagnosi su alcune no-
         bildonne di Lecce. Verso la fine del diciottesimo se-
         colo con l’avvento dell’Illuminismo, il processo non
         interessò più le classi nobili e colte ma veniva respin-
         to ai margini della società egemonica.
             Negli anni cinquanta, come ci racconta il De
         Martino, per l’indebitamento dovuto alle spese per
         le danze, le tarantate dovevano rinunciare alla loro
         dote, prestare giornate di lavoro gratuito, chiedere
         l’elemosina, e fronteggiare il sicuro dissesto eco-
                                                                                    chi di un profano, possono indurre a confusione.
         nomico familiare. Le somme raccolte grazie alle
                                                                                    L’epoca del raccolto sottoponeva gli individui non
         offerte delle persone che partecipavano al rito col-                       soltanto all’incontro con animali velenosi nascosti
         lettivo servirono in qualche caso non solo a coprire                       nei campi, ma anche a lunghe esposizioni al sole e
         le spese per i suonatori di violino, fisarmonica e                         a temperature elevate che provocavano spossamen-
         tamburello ma anche a rifare la pavimentazione                             to, ipotensione e perdita di sensi con sudorazioni
         della cappella di San Paolo a Galatina, con relativo                       fredde.
         “dedicatum” del tarantato.
             Sui trentasette tarantati presi in esame, ben
         trentadue erano donne. Tale predominanza femmi-                            IL SIMBOLISMO COREUTICO MUSICALE
         nile era già nota nel Settecento al medico Baglivi
         il quale reputava solo “autentico” quello maschile                             Fondamentale è il ruolo della musica come te-
         mentre “spurio” quello femminile, classificando i                          rapia al tarantismo. Con le prime battute musicali
         loro comportamenti come “i carnevaletti delle                              la tarantata rievocava il primo morso che aveva
         donne”. La contraddizione risultava nel fatto che                          provocato la crisi con la caduta al suolo improv-
         l’impiego di manodopera per i lavori agricoli era                          visa. Successivamente il respiro si faceva affanno-
         fortemente appannaggio del sesso maschile rispet-                          so e lentamente, dapprima con il muovere delle
         to a quello femminile e non si teneva in conto il di-                      dita, delle mani, dei piedi e poi di tutto il corpo, il
         sagio sociale dovuto al ruolo subalterno della don-                        soggetto iniziava la sua danza forsennata. I sospi-
         na che, oltre a dedicarsi ai lavori domestici, spesso                      ri venivano interpretati dagli astanti che assisteva-
         contribuiva notevolmente alle attività lavorative                          no alla rappresentazione come afflizioni per ac-
         agricole. Il fenomeno della prevalenza femminile                           cordi percepiti come dissonanti. Le danze si pote-
         tra i tarantati si accentuò negli anni ’50 quando si-                      vano protrarre anche per quattro giorni e raramen-
         stematicamente le donne in Salento venivano im-                            te superavano il sesto. Se il discorso melodico
         piegate nella coltivazione del tabacco. In più di                          fosse stato interrotto o se la coerenza musicale
         una occasione è stata notata una singolare analogia                        non fosse stata rispettata, automaticamente il pro-
         tra la sindrome tossica da morso di ragno e colpo                          cesso di risoluzione avrebbe subìto un arresto e la
         di calore in quanto le due sintomatologie, agli oc-                        crisi si sarebbe riprodotta. Per curare le tarantate
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                       Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
             8         Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                          CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                         VILLA SANDRA

                                                                          cento il repertorio si era particolarmente ridotto e
                                                                          si avviava ad un rapido declino.

                                                                          IL SIMBOLISMO CROMATICO

                                                                              Individuare il colore della taranta era un altro
                                                                          aspetto fondamentale nella terapia del tarantismo.
                                                                          Spesso il colore si identificava con il brano musicale
                                                                          (non a caso ho citato in precedenza generi musicali
                                                                          come “panno verde” e “panno rosso”) e la tarantata
         Una tarantata stremata al suolo, alla fine della danza ri-       simulava la follia amorosa e l’unione sessuale sfre-
         tuale, Puglia 1959.                                              gando con bramosia al proprio petto un panno ros-
                                                                          so. Il panno verde simboleggiava il ricordo di un
         gli strumenti utilizzati nel Novecento erano la fi-              amore e il risveglio della natura; quello rosso agoni-
         sarmonica, la chitarra, il tamburello e il violino.              smo, puntiglio, aggressività, furore e passioni arden-
         In precedenza, all’epoca dell’Accademia secente-                 ti e armate. In altre parole i colori risultano essere
         sca dell’Arcadia, erano il liuto, il clavicembalo, la            piani visivi di stimolo e di evocazione di conflitti af-
         zampogna, il tamburello e le trombe. Già nel Tre-                fettivi che “rimordono” in segreto.
         cento, nel documento più antico, il “Sertum Papa-
         le de venenis”, i tarantati gradivano brani musica-
         li come la “Pelandra” e la “Dama di Provenza”.
         Ma è nel Seicento che proliferano vari tipi di ta-
         rantelle denominate “cinque tempi”, “panno ver-
         de”, “panno rosso”, “moresca”, e “spallata”. Da
         Napoli alla Calabria la tarantella si diffonde, tal-
         volta interpretata da due semicori, il primo che
         chiede chi sia stato a mordere, il secondo a ri-
         spondere, per poi unirsi nell’immagine catartica
         che la taranta se ne va con il danzare ed è dai pie-
         di calpestata. Le localizzazioni elettive del morso
         erano la mano, il piede e il pube. Dalla puntura
         alla mano e al piede ci si curava grazie alla spada
         e alla danza, immagini queste di un ritmo coreuti-
         co calpestante e combattente. Tra i sintomi più
         evidenti vi erano il formicolio e il prurito che a
         volte veniva curato “ferendosi con la spada”, in
         modo da far defluire la carica aggressiva. Il pube
         era invece la metafora dell’amore infelice o del-
         l’eros precluso ed era curato con distici elegiaci
         legati molto spesso al mare. Oltre alla tarantella
         venivano utilizzate come forme musicali di esor-
         cismo sonoro la “pastorale” e il “lamento fune-
         bre”. Le tarantelle si presentavano spesso biparti-
         te con un primo tempo lento e lamentevole ed un
         secondo rapido e vitale. Già alla fine dell’Otto-                Tarantata con panno rosso.
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                                 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                           9

         TARANTISMO E NEOTARANTISMO,
         ESORCISMO O ADORCISMO? RITUAL
         THERAPY, POSSESSION, REVIVAL?

             “La terra del rimorso”, indagine sul taranti-
         smo salentino pubblicata da Ernesto de Martino
         nel 1961, ancora oggi è il vero classico dell’an-
         tropologia culturale italiana. Il libro si pone non
         solo come uno studio sulla fenomenologia magi-
         co-religiosa nel Mezzogiorno d’Italia ma ha rap-
         presentato una pionieristica anticipazione di mol-
         ti temi centrali nella attuale riflessione dell’an-
         tropologia medica, ed ha fatto del tarantismo un
         paradigma delle nozioni di “sindrome cultural-
         mente condizionata”. Gli sviluppi dell’antropolo-
         gia medica hanno valorizzato la ricchezza e la
         profondità delle indagini di De Martino, moder-
         nizzandole in una accezione “globale” di bisogno
         dell’uomo in un momento di crisi d’identità indi-
         viduale e sociale.
             L’attuale revival del tarantismo, che ne ha fatto
         (in Salento e non solo) un emblema di identità lo-

                                                                                        Parole chiave: Tarantismo, esorcismo, adorci-
                                                                                        smo, possessione rituale, revival culturale.
                                                                                        L’esorcismo è un atto che consente di liberare
                                                                                        l’individuo da un elemento negativo, un male, un
                                                                                        demone che lo possiede.
                                                                                        L’adorcismo è fare amicizia fra posseduti o fra
                                                                                        coloro che condividono una esperienza rituale,
                                                                                        anche mediata dall’uso comune di sostanze che
                                                                                        alterano gli schemi percettivi. Può rappresentare
                                                                                        una riconciliazione con se stessi e con gli altri,
                                                                                        una piacevole esperienza di condivisione di sen-
                                                                                        sazioni (musica, percezioni disinibite, sentirsi
                                                                                        parte del gruppo). L’adorcismo è riconciliazione e
                                                                                        negoziazione. L’individuazione del colore e della
                                                                                        musica “giusti” altro non è che l’individuazione
                                                                                        della precisa entità (taranta) che possiede, pas-
                                                                                        saggio indispensabile nel processo di riconcilia-
                                                                                        zione dell’individuo col gruppo a cui appartiene.
          Di conseguenza, l’adorcismo è gradevole in quanto non esorcizza un demone che possiede l’individuo, ma rappresenta un
          elemento coreutico che ricongiunge l’individuo alla esperienza collettiva [tratto da G. Lapassade, da “Tarantismo e neotaran-
          tismo”].
          Possessione rituale: chi è ammalato è posseduto e tormentato dall’interno da un’entità, ma l’entità non è necessariamente
          cattiva, si può fare amicizia con lei.
          Revival culturale è il ritorno di una tradizione antica che assume però un nuovo significato in un contesto sociale cambiato e
          modernizzato.
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                       Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
           10          Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                          CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                         VILLA SANDRA

         cale e una forma di resistenza all’omologazione
         della cultura di massa, mostra come l’interpreta-
         zione demartiniana proietti sul fenomeno del taran-
         tismo esigenze e preoccupazioni proprie dell’attua-
         le contesto culturale.
            Una cosa, però, De Martino non aveva previsto
         e non poteva prevedere: l’attuale straordinario re-
         vival del tarantismo. Il fenomeno alla fine degli
         anni ’50 appariva in netto declino, quasi un relitto
         culturale, “disorganico rispetto al mondo moder-
         no” [1, p. 35]. Infatti, se per De Martino il taranti-
         smo è un rituale culturale fondato nel regime esi-
         stenziale delle “plebi rustiche del Mezzogiorno”,
         esso era al tempo stesso espressione della loro in-
         capacità di entrare nella storia. In altre parole, il
         tarantismo o la magia erano in contrasto con l’o-
         biettivo dell’emancipazione sociale dei contadini
         meridionali.
            In realtà, proprio la valorizzazione del feno-
         meno compiuta da “La terra del rimorso” ha po-
         sto le basi per un diverso “uso” del tarantismo.
         Da una parte c’è la rivendicazione da parte degli
         intellettuali salentini, di emblema identitario,
         con la fine di una disuguaglianza di cui vergo-
         gnarsi, anzi si possono scorgere elementi di di-
         stinzione da opporre alla “colonizzazione” della
         cultura globalizzata e maggioritaria, da un altro                dalla cultura omologante di una società globalizza-
         lato, viene accentuato il collegamento con ante-                 ta. Da qui l’interesse mostrato verso il tarantismo
         cedenti classici, quali i riti dionisiaci e altri culti          sia dagli intellettuali meridionali che da culture
         orgiastici femminili (le menadi o baccanti) che                  giovanili italiane degli ultimi decenni, sia del Sud
         sottolineano la profondità della cultura locale in               che del Nord. L’espressione più rappresentativa
         opposizione alla superficialità della cultura di                 della cultura del neo-tarantismo è nelle recenti
         massa.                                                           reinterpretazioni delle Baccanti di Euripide – con
            In sintonia con le controculture e i movimenti                una rilettura che lega il culto orgiastico del taranti-
         di liberazione degli anni Settanta, il tarantismo                smo alla musica psichedelica, ai temi della body
         assume l’identità di un fenomeno di resistenza                   art, alla poetica degli stati alterati di coscienza dif-
         agli aspetti più repressivi della società contempo-              fusa negli anni ’70.
         ranea. L’energia vitale e la sensualità che il rito                  Negli stessi anni si sviluppa una discussione più
         sprigiona diventano le risposte a forme di vita                  strettamente antropologica e storico-religiosa su un
         che inibiscono le più profonde esigenze dell’in-                 aspetto della interpretazione di De Martino: il ta-
         dividuo.                                                         rantismo è un rito di natura esorcistica o adorcisti-
            Paradossalmente il neo-tarantismo rappresente-                ca? In altre parole, è una terapia che mira ad allon-
         rebbe una necessità di superare la modernizzazione               tanare perturbazioni negative per tornare a una
         di una cultura occidentale diventando un’avanguar-               “normalità” della vita psichica e sociale, oppure è
         dia critica contro un nemico comune rappresentato                un rito di possessione e di trasformazione, che, at-
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                                 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                            11

         traverso l’identificazione dell’individuo con il                           colare la prevalente partecipazione delle donne al
         gruppo, mira ad arricchire le personalità dei sog-                         tarantismo è espressione di una ribellione femmini-
         getti che vi sono coinvolti?                                               le a società rigidamente patriarcali. Se già de Mar-
             Laddove De Martino sottolinea esplicitamente                           tino era critico verso l’accostamento tra tarantismo
         la natura esorcistica e dunque strettamente terapeu-                       e isteria proposto all’inizio del Novecento sotto in-
         tica del complesso mitico-rituale, autori come Gil-                        fluenza della nascente psicanalisi, le letture femmi-
         bert Rouget e G. Lapassade sostengono che il ta-                           niste vanno ben oltre e ne propongono piuttosto il
         rantismo è un rito adorcistico che si è per così dire                      raffronto con i riti dell’iniziazione femminile.
         mascherato da pratica di guarigione per non entra-                         “…Danzando con la taranta, danzando come ta-
         re in aperto conflitto con il cristianesimo. La ritua-                     ranta, la donna depone il suo quotidiano, annoso
         lità coreutico-musicale, la partecipazione dell’inte-                      fardello, ripristina il suo senso dell’esistenza e si
         ra comunità e il peculiare aspetto della “festa” so-                       rifonda sul piano del valore e del significato. L’in-
         no a loro parere tutti elementi caratteristici della                       visibilità sociale cede il passo ad una dirompente,
         possessione di una pratica, cioè, volta al raggiungi-                      assertiva soggettività” (Mila Busoni).
         mento di stati non ordinari di coscienza che inne-                             In definitiva, il tarantismo finirebbe così per appa-
         scano dinamiche psichiche profonde, e che sarebbe                          rire una tecnica di individuazione, così come la tran-
         riduttivo confinare nell’ambito strettamente tera-                         ce nell’ottica di Lapassade: un viaggio andata e ritor-
         peutico. In altre parole il tarantismo appare come                         no fuori dalla coscienza, verso il serbatoio dell’in-
         una espressione culturale di resistenza delle classi                       conscio collettivo da cui riportare a casa nuove forze
         popolari a una cultura egemonica e repressiva, che,                        e ricchezze. Il rito e il relativo simbolismo acquista-
         in quanto tale, limita le potenzialità affettive ed                        no senso e divengono razionalmente comprensibili
         emotive individuali. Attraverso un linguaggio del                          in un contesto in cui viene minacciata l’autonomia e
         corpo si configura dunque più come una ribellione                          la libertà dell’Io individuale, ponendo in essere le
         alla normalità che come recupero di essa. In parti-                        sue tecniche di “riscatto” da una crisi culturale.
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                       Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
           12          Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                        CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                       VILLA SANDRA

             Mentre De Martino usa la comparazione (con i                 grande appeal per la valorizzazione culturale e turi-
         culti orgiastici antichi e con le religioni estatiche afri-      stica delle identità locali meridionali. Nulla di male
         cane) per meglio collocare storicamente il taranti-              nell’invenzione della tradizione. L’importante è non
         smo, Lapassade usa la teoria per estrarre dal taranti-           stravolgere o rinnegare il passato.
         smo gli elementi universali. Nella sua proposta di re-               In elenco i principali esponenti del neo-taranti-
         vival, mira infatti a giustapporre il tarantismo a ele-          smo culturale:
         menti culturali radicalmente fuori contesto, come i                  • ANNA NACCI, sociologa e scrittrice, nonché
         riti legati all’induzione di stati di allucinazione, o la        ideatrice e conduttrice della trasmissione radiofo-
         musica psichedelica dei Pink Floyd. “…Allucinazio-               nica “Tarantula Rubra”, espone i dati sulle ricer-
         ne, associazione di realtà impensate: progetto sur-              che condotte fra gli odierni appassionati della mu-
         realista, dove l’immagine domina e prevale sul di-               sica e della danza popolare correlati da prime ri-
         scorso”. È chiaro che il modello adorcistico è molto             flessioni circa il fenomeno del “Neotarantismo”.
         più vicino al revival contemporaneo del tarantismo,                  • GEORGES LAPASSADE, etnologo e sociolo-
         alle esperienze di quei giovani più o meno alternativi           go, è stato fra i più grandi studiosi degli Stati Mo-
         che vanno in cerca di brividi nelle notti della pizzica;         dificati di Coscienza e dei riti di trance, uno dei
         o di quegli intellettuali che sono affascinati da un             quali è il rito Gnawa ancora praticato in Marocco
         esotismo autentico anche se nostrano. Contro la glo-             come rito di guarigione liberazione, ma la cui mu-
         balizzazione, il livellamento culturale e il tentativo di        sica oggi è fruibile oltre il rito e la possessione,
         cancellare le diversità attuato dai mass-media, giun-            tanto da ipotizzare un “Neognawismo”.
         ge una forte risposta dal basso. Ed ecco folte masse                 • VINCENZO SANTORO è operatore culturale e
         di giovani e meno giovani, che affollano piazze, cen-            organizzatore di concerti di musica popolare sa-
         tri sociali, pub, teatri e qualsiasi altra struttura che         lentina quale “carta d’identità” locale e sicuro
         proponga concerti di musica popolare, tra cui la piz-            veicolo per nuove modalità relazionali rifacentesi
         zica che innesca irrefrenabili momenti di danza col-             a metodiche tradizionali quali appunto la danza e
         lettiva. La sofferenza delle tarantate non esercita un           la musica, il “ritmo meridiano”.
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                                 Il tarantismo, orizzonte mitico-rituale tra medicina e antropologia
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Dott. MARIO E. D’IMPERIO                                                                              13

             • PIERO FUMAROLA, sociologo, docente pres-
                                                                                                       BIBLIOGRAFIA
         so l’Università di Lecce e studioso degli SMC – al
         suo attivo ricerche ed esperimenti condotti con La-                            De Martino E., La terra del rimorso. Milano, Il Sag-
         passade da circa vent’anni – è oggi uno dei tenaci                         giatore, 1961.
         sostenitori della trance metropolitana come una                                Di Lecce G., La danza della piccola taranta. Roma,
         della forme possibili di risposta alla globalizzazio-                      Sensibili alle foglie, 1994.
         ne, riflettendo su ciò che oggi viene chiamato                                 Chiriatti L., Morso d’amore. Viaggio nel tarantismo.
         “pensiero meridiano”.                                                      Lecce, Capone, 1995.
             • SANDRO PORTELLI, docente di Letteratura                                  Di Mitri G.L., ed. Tarantismo: trance, possessione,
         americana all’Università La Sapienza di Roma,                              musica. Nardò, Besa, 1999.
         apprezzato scrittore e appassionato estimatore di                              Di Mitri G.L., ed. Quarant’anni dopo De Martino. Il
                                                                                    tarantismo. Nardò, Besa, 2000.
         vari generi musicali, illustra le sue esperienze
                                                                                        Santoro M., Torsello S., ed. Il ritmo meridiano. La
         presso le chiese pentecostali statunitensi pregne di                       pizzica salentina e le identità danzanti del Salento. Lec-
         musica e trance, ponendo dei quesiti in merito al                          ce, Aramirè, 2001.
         Salento e alla pizzica.                                                        Nacci A., ed. Tarantismo e neotarantismo. Musica,
             • ANTONELLO RICCI, antropologo della musi-                             danza, transe. Bisogni di oggi, bisogni di sempre.
         ca, docente all’Università La Sapienza di Roma e                           Nardò, ed. Besa, 2001.
         noto ricercatore oltre che musicista di grande rilie-                          Colazzo, C., Introduzione. In Lapassade G., Intervista
         vo nel panorama della musica popolare, rivisita gli                        sul tarantismo. Lecce, Madona Oriente, 1994, p. 7-77.
         studi di De Martino e Annabella Rossi a qua-                                   Rouget G., Musica e trance. I rapporti tra la musica
         rant’anni dalle più famose indagini antropologiche.                        e i fenomeni di possessione. Trad. it. Torino, Einaudi,
                                                                                    1986 (ed. orig. 1980).
             • EUGENIO BENNATO, musicista che già
                                                                                        Lapassade G., Intervista sul tarantismo. Lecce, Ma-
         trent’anni or sono decise di optare per le melodie                         dona Oriente, 1994.
         della tarantella in tempi in cui imperversavano il                             Lapassade G., Dal candomblé al tarantismo. Roma,
         rock e il blues, dando vita a storiche formazioni,                         Sensibili alle foglie, 1996.
         oggi ribadisce le leggi musicali della tarantella per                          De Raho F., Il tarantolismo nella superstizione e
         una genuina esecuzione della stessa.                                       nella scienza. Roma, Sensibili alle foglie, 1994 (ed.
             • ANTONIO INFANTINO, musicista, scrittore e                            orig. 1908).
         artista, dopo esperienze di free jazz e di elettronica                         Busoni M., Tarantismo: «fenomeno religioso mino-
         si dedica alla ricerca nel campo della musica po-                          re» o orizzinte culturale di riscatto della presenza? No-
         polare meridionale. Nel 1975 fonda il gruppo dei                           te a margine su La terra del rimorso di E. De Martino.
                                                                                    Ossimori 1997; 9-10: 15-22.
         “Tarantolati di Tricarico”, con i quali, stravolgen-
                                                                                        Petrelli G., Il tarantismo: manifestazione e culto del-
         do e reinventando il repertorio tradizionale della                         la dea madre nel Salento. Ossimori 1997; 9-10: 30-2.
         terra d’origine, la Lucania, crea un canzoniere                                Dollorenzo T., La voce del corpo nelle tarantate.
         nuovo e composito basato spesso su ritmi ossessivi                         Ossimori 1997; 9-10: 32-3.
         e trance-ipnotici.                                                             Gallini C., La ballerina variopinta. Napoli, Liguori,
             • GIORGIO DI LECCE, storico coordinatore                               1988.
         del gruppo Arakne Mediterranea, narra delle sue                                Imbriani E., Secoli di terapia. In Lapassade G. Inter-
         esperienze quale musico-terapeuta delle ultime ta-                         vista sul tarantismo. Lecce, Madona Oriente, 1994. p.
         rantolate sottolineando il fondamentale ruolo co-                          79-100.
         reutico nei rituali di guarigione.                                             De Martino E., Furore simbolo valore. Milano, Fel-
                                                                                    trinelli, 1980 (ed.orig. 1962).
             • ROBERTO DE ANGELIS, docente di etnolo-
                                                                                        Dei F., Simonicca A., “Il fittizio lume della magia”:
         gia presso l’Università Orientale di Napoli, riper-                        su de Martino e il relativismo antropologico. In Gallini
         corre esperienze di ricerca sul campo condotte ne-                         C., Massenzio M., ed. Ernesto De Martino, nella cultu-
         gli anni fra i giovani dei centri sociali, rilevando le                    ra europea. Napoli, Liguori, 1998, p. 269-81.
         connessioni insite fra generi musicali, culture, mo-                           Pizza, G., Antropologia medica. Saperi, pratiche e
         vimenti politici e rapporti sociali.                                       politiche del corpo. Roma, Carocci, 2005.
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            14

                               May Day - May Day
                               PROF. DOTT. ANTONIO GABRIELE
                               Medico-Chirurgo
                               Specialista in: Ortopedia - Traumatologia - Fisiokinesiterapia - Patologia della cartilagine

             MENS SANA IN CORPORE SANO
                   L’attività del volo porta i piloti ad affrontare continuamente situazioni di stress.
             Sebbene ben preparati a questo, è stato constatato che affiancata ad una preparazione
             professionale e psichica è necessaria spesso una buona preparazione fisica (equilibrio
             psicofisico) per poter fronteggiare anche situazioni estreme.
                  Molte sono le cause che possono trasformarsi in motivo di stress e possono col-
             pire anche i piloti più esperti.
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                                 May Day - May Day
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE                                                                  15

         PRESSIONE E TEMPERATURA                                                  Stadi dell’anossia:
                                                                                  • Normalità fino ai 12.000ft.
             La pressione atmosferica si dimezza ogni                             • Compensazione tra i 12.000 ed i 15.000ft.
         5000mt (18000ft). A livello del mare è di 1.013                      L’organismo compensa aumentando gli atti respi-
         hPa, a 18000ft è di 506 hPa, a 33000ft è di 262                      ratori, i battiti cardiaci e la pressione arteriosa.
         hPa. Questa riduzione diminuisce la pressione del-                       • Disordine dai 15.000 ai 20.000ft. A queste
         l’ossigeno disponibile (Tav. I) per la respirazione.                 quote l’organismo non è più in grado di compensa-
         A livello del suolo in atmosfera ISA la pressione è                  re la carente ossigenazione dei tessuti.
         760 mmHg: la pressione parziale dell’ossigeno è                          • Spasmi e convulsioni oltre i 20.000ft con para-
         20,95 %=160 mmHg. La quota oltre alla riduzione                      lisi.
         della pressione di ossigeno, produce anche una di-                       Queste quote sono orientative e gli effetti ne-
         minuzione della temperatura. In aria ISA la tempe-                   gativi ad esse legati dipendono da vari fattori fi-
         ratura diminuisce di 2° ogni 1000tt. La legge dei                    siologici, adattativi e dalle condizioni fisiche dei
         gas perfetti dice che il volume di un gas aumenta                    piloti.
         con l’aumentare della temperatura e il diminuire                         La mancanza dell’ossigeno riduce la capacità
         della pressione. Salendo in quota prevale la dimi-                   visiva, la percezione dell’esterno, la capacità di
         nuzione della pressione rispetto alla diminuzione                    analisi e giudizio, riduce i tempi di reazione: una
         della temperatura, quindi i gas racchiusi nell’orga-                 persona ha bisogno di 1 lt di O2/min a 10.000ft,
         nismo tendono a dilatarsi, causando dolore: bollici-                 1,5 lt/min a 15.000, 2,0 lt/min a 20.000ft. Esisto-
         ne d’aria intrappolate nelle otturazioni dentali, gas                no quindi i tempi di mantenimento della coscien-
         presenti nell’intestino, aria contenuta nell’orecchio                za alle varie quote, in cabina non pressurizzata
         medio (nelle discese l’aumento della pressione at-                   (Tav. II).
         mosferica agisce sul timpano gonfiandolo verso
         l’interno, il contrario nelle salite), aria contenuta
         nel sangue. Attenzione a non andare in volo subito                   IPERVENTILAZIONE
         dopo una immersione: “sindrome dei cassoni” (li-
         berazione di azoto dai liquidi e dai tessuti causa di                  Gli atti respiratori a riposo sono dai 12 ai 17 al
         importanti embolie).                                                 minuto; tutto questo dipende dalla percentuale di

         OSSIGENO
                                                                               Tavola II - Tempi di conservazione della coscienza
            L’anossia e l’ipossia (mancanza o scarsezza di                                      in base alle quote
         ossigeno) sono pericolose perché alterano i proces-
                                                                                       Quota (ft)         Tempo di conservazione
         si metabolici dei tessuti.                                                                          della coscienza
                                                                                        40.000                   15 secondi
            Tavola I - La tavola mostra la percentuale dei gas                          35.000                   20 secondi
                          presenti nell’atmosfera                                       30.000                   30 secondi
           Gas presenti nell’atmosfera                          % in volume             28.000                   60 secondi
           Azoto (N2)                                              78,08                26.000                    2 minuti
           Ossigeno (O2)                                           20,95                24.000                    3 minuti
           Argon                                                    0,93                22.000                    6 minuti
           Vapor Acqueo                                            1,00                20.000                    10 minuti
           Anidride Carnonica (CO2)                                 0,04                15.000                    Indefinito
           Altri                                                   0,002              10 ÷ 12.000            Condizioni Normali
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                        May Day - May Day
            16          Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE                                                                       CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                           VILLA SANDRA

         CO2 nel sangue, infatti l’attività fisica aumenta la            NEL VOLO IL SENSO DI ORIENTAMENTO
         richiesta di O2 e conseguentemente, la quantità di              E DI EQUILIBRIO SONO REGOLATI
         CO2. Questo fa crescere la frequenza e la profon-               DALL’ORECCHIO E DALL’OCCHIO
         dità degli atti respiratori con conseguente tensione            (volo a vista VFR)
         ed ansia in condizioni di volo impegnativo e stres-
         sante. Si ricade nei sintomi uguali a quelli dell’i-                L’orecchio che regola l’udito e l’equilibrio cap-
         possia.                                                         ta i rumori come onde di pressione nelle frequenze

                                     a) Orecchio interno

                                                                                                                                         c)

                               b) Senso equilirbio

         Fig. 1 a, b, c - La complessità anatomica dell’orecchio, riporta al cervello le varie posizioni del capo nello spazio.
         Nella fig.1a la struttura anatomica dell’orecchio; nella fig. 1b il sistema che regola l’equilibrio orientato sui tre piani;
         nella fig. 1c uno strumento di navigazione “giroscopio” che funziona ruotando sui tre assi (Z, X, V) che ricordano i
         piani di orientamento del senso dell’equilibrio (fig. 1b).
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                                 May Day - May Day
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE                                                      17

         comprese tra 20 e 20000 Hz: nella banda inferiore              Il non rispetto delle potenzialità visive e la non
         parliamo di infrasuoni, in quella superiore di ultra-      chiarezza dei concetti di vista e visione, può indur-
         suoni. Le varie strutture dell’orecchio (Fig. 1 a, b, c)   re problemi visivi di affaticamento, che se stimola-
         riportano al cervello le varie posizioni del capo nello    ti, in soggetti predisposti, possono portare a grossi
         spazio. Il cervello le interpreta come normali attività    problemi.
         terrestri; ma in volo le interpretazioni cerebrali pos-        La vista è la capacità che indica quanto vediamo
         sono essere fuorvianti: accelerazione in decollo, una      bene.
         forte cabrata (assetti inusuali), l’uscita da una virata       La visione è l’insieme delle abilità che permet-
         o da una frenata ecc.                                      tono di operare ed interagire nel nostro mondo vi-
             Se sono presenti riferimenti visivi, le informazioni   sivo (Tav. III). La visione si apprende e si sviluppa
         percepite dall’occhio resettano correttamente il cer-      sin dall’infanzia, e le abilità visive crescono con la
         vello (volo in VFR), ma questo non accade quando il        crescita corporea. Vengono completate con lo svi-
         volo è strumentale (volo in IFR), quando mancano i         luppo visuo-motorio (la coordinazione del nostro
         riferimenti visivi esterni (IMC). (VFR - visual f1ight     corpo nello spazio). La visione è responsabile
         rules - è indispensabile vedere l’ambiente circostan-      dell’83% delle informazioni che giungono al no-
         te; VMC - visual meteorological conditions - minima        stro cervello, ne consegue che le abilità visive
         visibilità e distanza dalle nubi; IFR - instrument Ri-     svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendi-
         ght rules non esistono le condizioni metereologiche        mento (Fig. 3): se sono insufficienti interferiscono
         VMC di visibilità; IMC - instrument metereological         con la ricezione e l’elaborazione dell’informazio-
         condition - possibile solo volo strumentale).              ne visiva. Gli occhi che si allineano e mettono a
             Nella sua complessità l’occhio funziona perfet-        fuoco in maniera ottimale permettono di migliora-
         tamente in sincronismo con il controlaterale, ma           re la capacità di interpretazione (pista lunga/pista
         per la lieve distanza che li separa inviano immagini       corta/corretto finale per l’atterraggio) (Fig. 4) e di
         al cervello lievemente diverse (sfalsate) che per-         comprensione degli stimoli che giungono dall’e-
         mettono la visione stereoscopica fino a distanze di        sterno. L’attività visiva visuomotoria è caratteriz-
         50 mt. invece la visione monoculare è una visione          zata da esigenze specifiche che dipendono dall’ef-
         “piatta” senza profondità.                                 ficienza e dall’allenamento del nostro sistema vi-
             Il fumo, l’alcool, l’ipossia ed alcune malattie        sivo.
         riducono l’acuità visiva. Tutto questo è importan-             Le condizioni per meglio sviluppare ed ottimiz-
         te specie nel volo a vista per poter scandagliare          zare la visione (in relazione all’attività svolta dal
         con sicurezza lo spazio antistante (dividendolo in         pilota) e che portano alla massima efficienza sono:
         settori) con una tecnica che permette anche il                 • Sviluppare le abilità visive e le capacità neces-
         controllo degli strumenti interni: look out-look in        sarie durante il lavoro (volo) e durante lo sport.
         (Fig. 2).                                                      • Compensare e rimediare ad insufficienze visi-
             Quando mancano i riferimenti visivi si può ave-        ve che si sono già sviluppate.
         re una illusoria rappresentazione della posizione              • Migliorare e potenziare la funzionalità visiva
         spaziale dettata solo dall’orecchio (organo dell’e-        in base ai compiti che richiedono uno sforzo pro-
         quilibrio) e non corretta dagli stimoli visivi stessi:     lungato.
         in una virata stretta lo spostamento brusco del capo           • Potenziare la funzionalità visiva.
         da un lato, dovuto alla forte accelerazione trasver-           • Mantenere la migliore condizione visiva rag-
         sale, sollecita in modo anomalo il labirinto produ-        giunta (Fig. 5).
         cendo un disorientamento spaziale. Si creano sen-              Tutti possono trarre vantaggio da un protocollo
         sazioni non aderenti alla realtà: sensazioni illusorie     di educazione visiva:
         che possono talvolta disorientare anche i piloti più           • Le persone che utilizzano il computer.
         esperti.                                                       • Persone che hanno mansioni che richiedono li-
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                        May Day - May Day
            18          Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE                                                                   CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                       VILLA SANDRA

         velli alti di educazione visiva: i chirurghi, i piloti, i    alta intensità, pericolosi anche per i piloti più adde-
         controllori di volo ecc.                                     strati: la sensazione più tipica è quella di lateropul-
            • Persone che vogliono migliorare le loro pre-            sione del capo accompagnata da nausea e vomito.
         stazioni in uno sport.                                          Il disorientamento spaziale è anche prodotto da
            Le vertigini si possono presentare anche in con-          sensazioni illusorie:
         dizioni di ottima visibilità, causando fenomeni di              • Aereo in virata a rateo costante.

         Fig. 2 - Esiste una tecnica di controllo strumenti del cockpit che permette di valutare con precisione ogni minima
         variante, pur non perdendo di vista il più importante spazio antistante l’aereo: volo a vista VFR. La strumentazione,
         anche se apparentemente complicata, serve per facilitare le varie fasi del volo. Questo implica una preparazione
         costante tramite istruttori specializzati ed un assiduo allenamento da parte dei piloti (visuo-motorio/psico-fisico/gin-
         nico). Il pilota porterà continuamente lo sguardo fuori e dentro l’aereo: look out-Iook in secondo una tecnica acquisi-
         ta ma anche perfezionata dall’esperienza. Nella figura il pannello di controllo di un DA-20 Cl della Dlamond Aircraft
         (Aeroporto Roma Urbe/Liru).
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                                 May Day - May Day
          CASA DI CURA PRIVATA
          VILLA SANDRA
                                 Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE                                                                                   19

                                                       Tavola III - La visione è l’insieme delle abilità
             ABILITÀ VISIVA                               Indica la capacità di...                                      Per esempio
           Inseguimento                 Seguire un oggetto in movimento facilmente e accurata-          Una palla in volo o un veicolo che si muove
                                        mente con entrambi gli occhi                                    nel traffico

           Fissazione                   Localizzare e esaminare velocemente e accuratamente             Quando si legge e ci si muove da una pa-
                                        con entrambi gli occhi una serie di oggetti fermi, uno do-      rola all’altra
                                        po l’altro

           Cambiamento                  Guardare velocemente vicino/lontano e viceversa, senza          Quando si ricopia alla lavagna o si lavora al
           di messa a fuoco             momentanei annebbiamenti                                        computer compiendo salti monitor-tastiera-
                                                                                                        foglio o si passa con sguardo dal contachi-
                                                                                                        moletri alle altre macchine presenti sulla
                                                                                                        strada

           Percezione                   Giudicare le relative distanze fra oggetti, vedere e muo-       Quando si colpisce al volo una palla o si
           della profondità             versi accuratamente in uno spazio tridimensionale               parcheggia l’auto

           Visione                      Registrare e interpretare quello che sta accadendo nella        Quando bisogna stare attenti a non farsi
           periferica                   visione laterale, mentre si esegue un compito che impe-         scoprire mentre si copia, quando in auto si
                                        gna la visione centrale; la capacità di usare l’informazione    è in fase di sorpasso
                                        visiva ricevuta da una vasta area

           Binocularità                 Usare entrambi gli occhi insieme, facilmente e simulta-         Movimenti frontali e laterali di ricopiatura al-
                                        neamente                                                        la lavagna

           Concentrazione               Continuare con facilità l’esecuzione di una particolare         Leggere, studiare lavorare al computer
                                        funzione o attività senza subire l’interferenza di altri sti-
                                        moli

           Acuità visiva                Vedere nitidamente, esaminare, identificare e compren-          Quando si legge, si cuce
           da vicino                    dere gli oggetti posti a distanza ravvicinata (entro la lun-
                                        ghezza delle braccia)

           Acuità visiva                Vedere nitidamente, esaminare, identificare e capire og-        Guardare alla lavagna, alla guida dell’auto,
           da lontano                   getti posti ad una distanza di 6 metri: la cosiddettà “vista    bicicletta, caminare per strada
                                        da 10/10”. Questa è solo una delle abilità visive e non ne-
                                        cessariamente la più importante. Persone con un’acutez-
                                        za visiva da lontano 10/10, possono non essere esenti
                                        dal problema nella visione

            • Aereo in virata ed in discesa.                                          tamento fino a perdita della conoscenza (vertigine
            • Aereo che decelera bruscamente.                                         optocinetica).
            • Livellamento brusco dopo salita.                                            Un capitolo a parte viene dedicato alle accele-
            • Corrente ascendente.                                                    razioni brusche durante le virate, nelle richiama-
            • Corrente discendente.                                                   te, nelle picchiate, in decollo e nelle decelerazioni
            • Falso orizzonte.                                                        in frenata ed alle loro conseguenze sulla “visio-
            • Luci al suolo (illusioni notturne).                                     ne”. Si accompagnano a visione nera o rossa, che
            • Autocinesi.                                                             perdurando portano alla perdita di conoscenza
            • False impressioni (larghezza e pendenza della                           (Fig. 6).
         pista, orizzonte nuvoloso).                                                      Questo tipo di accelerazioni però possono esse-
            • Luci ed ombre che attraversano il campo visi-                           re ben tollerate dai piloti in buone condizioni fisi-
         vo con frequenza di 15-20 Hz producono disorien-                             che e con un buon allenamento.
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                        May Day - May Day
            20          Prof. Dott. ANTONIO GABRIELE                                                             CASA DI CURA PRIVATA
                                                                                                                 VILLA SANDRA

         Fig. 3 - La visione dominante sugli altri sensi.

             A scapito dell’efficienza fisica entrano in ballo
         altri tre fattori: alcool, fumo e farmaci.
             L’alcool riduce la capacità di giudizio, l’atten-
         zione, la coordinazione, i riflessi, l’acuità visiva e
         la resistenza alla fatica. Riduce la capacità del cer-
         vello nell’uso dell’ossigeno fino allo scoordina-
         mento muscolare e alla confusione mentale. È
         consigliabile un periodo di 12 ore tra l’assunzione
         dell’alcool ed il volo, tempo necessario perché il
         fegato metabolizzi l’alcool trasformandolo in so-
         stanze assimilabili, così come per tutti i carboidra-
         ti (Tav. IV).
             L’alcool come vizio porta a comportamenti re-
                                                                  Fig. 4 - Specie nel volo notturno è necessario un buon
         gressivi, con caratteristiche distruttive e salvifiche   allenamento visivo, perché le luci possono alterare la
         insieme; questo conflitto rappresenta una potente        profondità del campo, e variare così la presentazione,
         zavorra per l’equilibrio psico-fisico e per le poten-    ad esempio, della pista in finale.
         zialità lavorative (Fig. 7).
             Il fumo favorisce l’ipossia perché introduce nel-    a valutare i pericoli fisici e psichici ad esso correla-
         l’organismo ossido di carbonio, causando cefalee,        ti. Questo comportamento, apparentemente, “cari-
         ridotta concentrazione, palpitazioni e ridotta visio-    co di energia positiva” travolge tutti i freni del
         ne notturna. Un fumatore di 20 sigarette al giorno       buon senso. Si presenta con aspetto salvifico, con
         come ossigenazione si trova ad una quota superiore       una dimensione magica che aiuta a superare alcuni
         di 5.000ft rispetto a quella reale: a livello del mare   degli ostacoli della vita: quindi non può essere ab-
         è come stesse a sooott, a 6.000ft è come se stesse       bandonato. L’individuo è al centro di un gigantesco
         ad 11.000ft.                                             conflitto tra la dimensione razionale e cosciente e
             Il fumo ha una forte valenza esistenziale e fini-    quella inconscia, rimane bloccato all’interno di un
         sce per rappresentare una password per un salto di       circolo nevrotico-vizioso.
         qualità a livello esistenziale e psicologico. Non            Il circolo vizioso si struttura intorno a questi
         sembra un semplice e piacevole traguardo ma una          elementi (Fig. 8) ansia – comportamento salvifico
         testimonianza di sviluppo personale: non riuscendo       – placarsi dell’ansia.
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