Bibliotecari al tempo di Google - Riccardo Ridi Università Ca' Foscari, Venezia Convegno
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Riccardo Ridi ‐ Università Ca’ Foscari, Venezia Convegno Bibliotecari al tempo di Google Milano, 17-18 Marzo 2016
• documenti multilineari • termine coniato nel 1963 • Xanadu di Ted Nelson • esistevano anche prima • esaltati dal digitale • Web di Tim Berners‐Lee (inventato nel 1990, esploso nel 1994) • social networks & apps Serena Falletta (2009)
i social network (David Simonds 2008)
le app (Tom Morris 2013)
LISA: “hypertext*” nel soggetto: •421 risultati dal 1985 al 1994 (10 anni) •229 risultati dal 1995 al 2004 (10 anni) • 94 risultati dal 2005 al 2014 (10 anni)
LE ASPETTATIVE SUGLI IPERTESTI NEL 1990 Elisabeth Davenport and Blaise Cronin, Hypertext and the conduct of science, “Journal of documentation”, 46, n. 3, September 1990, p. 175‐192. Vs. LA REALTA’ DEL WORLD WIDE WEB NEL 2016
LA BIBLIOTECA E’ UN IPERTESTO (ED E’ UTILE PARAGONARLI) Riccardo Ridi 1995 La biblioteca come ipertesto: verso l’integrazione dei servizi e dei documenti, Milano, Editrice Bibliografica, 2007 Vs. LA BIBLIOTECA NON E’ UN IPERTESTO (E, SOPRATTUTTO, NON E’ UTILE PARAGONARLI) Francesco Mazzetta 2015 Riflessioni sulla “biblioteca come ipertesto”, in Ossessioni e contaminazioni: il blog di riflessioni bibliotecarie di Francesco Mazzetta, 3 Luglio 2015
versioning linkbacking aggiornamento dei link struttura dei periodici scientifici struttura degli articoli scientifici distinzione fra tipologie di link (e di citazioni) dialogo fra autori e lettori collegamenti fra documenti semanticamente connessi
il web attuale non soddisfa nel suo complesso le aspettative del 1990 MA alcune sue parti lo fanno
• wiki • blog • social networks • open archives • Internet Archive • indici citazionali
CARATTERISTICHE DEGLI IPERTESTI: [A1] granularità = scomponibilità in unità informative autonome [A2] multilinearità = possibilità di essere fruiti passando da una unità informativa all’altra seguendo una pluralità di percorsi [A3] ipermedialità = presenza di elementi anche non testuali nella struttura indicale e organizzativa [A4] integrabilità = possibilità di collegarsi ad altri documenti senza alcun tipo di limitazione [A5] malleabilità = modificabilità da parte dei fruitori
LE BIBLIOTECHE: [B1] sono granulari, perché contengono (o comunque consentono l’accesso a) varie tipologie di documenti autonomi [B2] sono multilineari, perché è possibile muoversi fra tali documenti seguendo una pluralità di percorsi
LE BIBLIOTECHE: [B3] sono ipermediali, perché una parte dei loro strumenti di orientamento e reperimento si basa sulla spazialità e su interfacce iconiche [B4] sono integrabili, perché le loro collezioni crescono (o comunque cambiano) continuamente
LE BIBLIOTECHE: [B5] sono malleabili, perché i loro strumenti di orientamento e reperimento sono personalizzabili (soprattutto se digitali) e i documenti recuperati sono modificabili (soprattutto quelli digitali) QUINDI SONO IPERTESTI
QUINDI I BIBLIOTECARI DEVONO SVILUPPARE LA CAPACITA’ DI: [C1] gestire e potenziare la granularità delle risorse documentarie nel modo più utile agli utenti [C2] creare e sfruttare i percorsi multilineari più appropriati fra e nei documenti gestiti, lasciando però sempre agli utenti la libertà di scegliere autonomamente i propri itinerari di ricerca e di fruizione
QUINDI I BIBLIOTECARI DEVONO SVILUPPARE LA CAPACITA’ DI: [C3] incentivare la creazione e l’adozione di strumenti di orientamento e reperimento ipermediali, particolarmente utili per limitare il sovraccarico informativo tipico dell’ambiente digitale
QUINDI I BIBLIOTECARI DEVONO SVILUPPARE LA CAPACITA’ DI: [C4] integrare sempre nuove tipologie di documenti nelle raccolte della biblioteca, applicando loro le tradizionali competenze bibliotecarie relative a selezione, conservazione, organizzazione e facilitazione dell’accesso
QUINDI I BIBLIOTECARI DEVONO SVILUPPARE LA CAPACITA’ DI: [C5] rendere l’ambiente bibliotecario sempre più malleabile e interattivo • potenziando la tempestività e l’efficacia della comunicazione con gli utenti • incrementando la personalizzazione degli strumenti di ricerca • rendendo i documenti gestiti sempre più modificabili, riproducibili, trasportabili e riutilizzabili • mantenendo però la massima attenzione per l’integrità degli originali e per un’accurata gestione del versioning
GRAZIE! http://www.riccardoridi.it ridi@unive.it
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