Associazione Culturale Le Nuvole - AGGIORNAMENTO PER I SOCI N 134 - Le Nuvole di Civita
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AGGIORNAMENTO PER I SOCI N° 134 Febbraio 2020 Associazione Culturale Le Nuvole Per info: 3887590052 www.lenuvoledicivita.it 1
Sommario Libera Università di Nuova Pedagogia p. 3 Aperte le iscrizioni a Campo Tagore p. 4 Report “Campo Tagore” p. 5 Tavole Rotonde Sesto Fiorentino e Vercelli p. 8 A Casa di Piero: parla un genitore p. 9 Intelligenza naturalistica: ScuolAgire Sesto p. 11 ScuolAgire: 2 corsi attivi e 2 in partenza p. 14 Laboratorio Teatro Evolutivo Sesto F.no p. 15 Luana Miriti a Campo Tagore p. 16 Scienza dello Spirito: la 6° e la 7° Legge dell’Anima p. 18 Seminario Astrologia psicologica a Vercelli p. 20 Raduni Territoriali di ScuolAgire p. 21 E’ ATTIVO UN SERVIZIO di COUNSELING GRATUITO ON LINE 24 ORE SU 24 PROMOSSO DAL CENTRO YOGA LE NUVOLE. Hai un problema al lavoro? Stai attraversando un periodo difficile? Sei depresso e demotivato? Hai un conflitto con i tuoi genitori/figli? Sei incerto su una decisione da prendere? Hai un caro in fin di vita e ti senti crollare il mondo addosso? Scrivi a: nuovapedagogia@gmail.com 2
Libera Università di Nuova Pedagogia PRONTO IL CALENDARIO DI CAMPO TAGORE Finita con successo la raccolta fondi per la piantumazione degli alberi, alberi che hanno trovato la loro dimora sul Campus agli inizi di gennaio (resoconti e calendari sulla Newsletter delle Nuvole al link www.lenuvoledicivita.it) l’associazione Le Nuvole è pronta ad accogliere le prime prenotazioni per le 18 settimane di vacanza/studio presso la Libera Università di Nuova Pedagogia. “Con questo progetto – dice l’ideatrice Adele Caprio – vogliamo seminare un’idea concreta di come debba essere l’Università del futuro, un luogo ‘sacro’ perché studiato per vivere in contatto con la natura (ecco perché è stata scelta la magica Ogliastra in Sardegna) e perché il vivere in comunità ci permetterà di sperimentare già da subito il cambiamento di paradigma in atto. Inoltre da noi non è necessario alcun titolo di studio pregresso per frequentare i corsi perché, rifacendoci al pensiero di Ivan Illich: "Il mero possesso di titoli di studio per accedere a qualcosa è una discriminazione e va abolita; la discriminazione dovrebbe avvenire soltanto in base alle capacità e non al pedigree scolastico.” Il programma partirà il primo giugno e terminerà il 4 ottobre articolandosi in 18 settimane condottte da 18 docenti Tutor che svolgeranno il loro tema in sei giorni, dal lunedì al sabato. La domenica verrà invece occupata da un docente ospite che porterà il suo contributo personale prima della partenza del gruppo settimanale. La Nuova Pedagogia apre nuove frontiere allo studio e messa in pratica della pedagogia, ma anche della storia, della scienza, dell’arte e di tutte quelle pratiche che liberano l’essere umano dai condizionamenti e lo portano a conoscere e ad esprimere al massimo le proprie potenzialità. “Ecco perché i docenti scelti, che abbiamo già presentato uno ad uno sui nostri canali Facebook (www.facebook.com/La- pagina-delle-Nuvole), sono affermati professionisti che già da anni stanno mettendo in pratica questo nuovo modo di vedere l’educazione e lo stanno facendo partendo da se stessi” aggiunge la Caprio. Infatti, nel percorso rivolto agli educatori e ai genitori, non potevano mancare intensivi di Psicosintesi, il prezioso strumento creato da Roberto Assagioli che mira all’armonizzazione della personalità e al contatto con quei talenti inesplorati che ognuno di noi ha nel suo intimo e che aspettano solo l’occasione per manifestarsi. La formazione di un educatore non può prescindere da un profondo lavoro personale, per far si che quello che passa al bambino non sia solo puro nozionismo, ma sia soprattutto un modello di vita dato da un adulto di riferimento consapevole del proprio ruolo. Più in concreto il Campus è pensato come un campeggio dove si potrà venire con la propria famiglia o gli amici, in tenda o in camper, per poter far parte del gruppo di studio nel periodo scelto. Ovviamente prima si prenota, prima si potrà usufrire dei molteplici sconti che le compagnie di navigazione e aeree prevedono per chi prenota con largo anticipo. “Siamo anche pronti per andare a prendere con la nostra navetta chi deciderà di venire a piedi e, facendo un abbordabilissimo passaggio ponte, arriverà in nave con pochi euro fino ad Arbatax, il porto più vicino al Campus” aggiunge la Caprio. Sul Campus si condivide il cibo usufruendo dei prodotti coltivati nell’orto biologico predisposto, facendo i turni per la preparazione dei pasti. Dopo una meditazione mattutina si andrà tutti al mare fino al pomeriggio, quando si tornerà per la preparazione della cena e le chiacchiere col docente tutor sotto le stelle. Sono previste gite ai pozzi sacri o ai musei etnografici che il gruppo deciderà di visitare, senza dimenticare l’esplorazione della gustosissima cucina locale per gli appassionati. “Insomma un modo davvero divergente di studiare e di fare vacanza… E poi, chi ha detto che lo studio debba fare per forza rima con ‘sacrificio’? Le ultime ricerche scientifiche dimostrano ampiamente che il miglior apprendimento si ottiene con il gioco e il divertimento – conclude la Caprio – e noi lo vogliamo sperimentare insieme, per essere in grado di tornare a casa con migliori strumenti a disposizione per affrontare il normale attrito dell’esistenza a cuor leggero.” Monica Frassineti per info nuovapedagogia@gmail.com 4
“CAMPO TAGORE” ovvero “LE PIANTE E LE RELAZIONI CHE DONANO VITA” di Monica Frassineti Un nuovo tratto di strada con Campo Tagore. Siamo nel periodo magico della rinascita; dopo il Solstizio d’Inverno e i giorni della sua secolarizzazione cristiana, siamo qui per diffondere la vita attraverso le piante che alloggeremo nel nostro terreno. E l’emozione forte che mi accompagna in questi 17 giorni e che voglio far scorrere nelle pagine di questo report è la gratitudine. Il primo ringraziamento va a tutti quelli che hanno sostenuto il crowdfunding “Piantare un Albero, Donare la Vita” che ha avuto una bella spinta in questa chiusura d’anno e ci consente di condurre con ottimismo le nostre visite ai vivai, la scelta delle essenze e la loro grandezza. Ci accompagna sempre uno dei nostri angeli custodi sardi, Augusto, la cui capacità nelle trattative d’acquisto, assecondata dalla sensibilità verso il nostro progetto dimostrata dai vivaisti che incontriamo, ci permette di prenotare l’acquisto di un bel numero di piante. In questi ultimi giorni dell’anno facciamo i preparativi, in collaborazione con tutti gli amici tecnici che ci seguono sempre con entusiasmo e generosità d’animo: Paolo, Mimmino, Augusto non si risparmiano nella spianatura del terreno, nei rilievi planimetrici, nel picchettaggio dei punti che accoglieranno gli alberi, nel completamento della recinzione, nel pensare soluzioni al problema degli scarichi che la vita al campo produrrà. Ci si presentano i primi problemi: come ritirare le piante acquistate, per spostare le quali serve una gru e un camion? Come trovare in tempi brevi la fossa settica con le caratteristiche che ci servono e che i fornitori visitati non hanno? Ed ecco un nuovo splendido incontro: Mimmino ci presenta Mauro perché ha i mezzi meccanici necessari al trasporto delle piante; ma lui costruisce anche prefabbricati per l’edilizia e, saputo delle nostre difficoltà, si offre di farci la fossa settica come ci occorre e di interrarcela prima del nostro rientro. Un altro splendido angelo custode viene ad aggiungersi agli altri e a loro va tutta l’immensa gratitudine di cui il nostro cuore è capace. Ed ecco che sul campo sono allineati gli alberi da piantumare: sughero, ulivi, carrubi, corbezzoli, agrumi, finto pepe, lecci, nespolo. Questo piccolo essere meccanico condotto da Mimmino, scava una profonda zolla per ognuno di essi, smuove la terra, trasporta la pianta a dimora, le rincalza il terriccio attorno: quanta delicatezza nei movimenti di questa pala che sembra accarezzare il terreno, che sa spostare, senza urtarli, i giovani alberi. Eppure è lo stesso rombante cingolato che prima abbatteva i pali in cemento che sostenevano la vecchia vigna, che ha spianato il terreno dove costruiremo l’anfiteatro, che ha trascinato fuori dal fango il camion impantanato che aveva trasportato la fossa settica! Potenza della meccanica, ma anche grande abilità dell’esile manovratore che sembra essere un cavaliere gentile, sul suo macchinario! Ma non ci sono solo gli alberi acquistati: la generosità dei sardi si rinnova anche nelle piantine che in diversi ci hanno donato: il pruno di nonna Lucia, la lavanda e le erbe officinali di Vincenzo, il biancospino di Marilena. Infine ci sono loro, le 200 piantine di mirto e lentisco che la forestale ci ha donato: le mettiamo a dimora per realizzare la siepe di confine con il terreno vicino e quella di protezione all’orto. Siamo andati a portare il nostro ringraziamento a questi uomini dei boschi nella loro sede di Lanusei: quanta umiltà nel loro schernirsi di avere fatto una cosa per noi così importante, ma secondo loro “dovuta”. Poiché è una piovosa giornata 5
d’inizio d’anno, si affrettano anche a rinnovarci la loro disponibilità per altre 200 piantine, tale è la quantità annua che una associazione può loro richiedere!! E così, nelle prime due settimane di gennaio, il campo cambia volto: Adele riempirà il nostro sito, la nostra pagina Facebook coi ritratti di questi vitali essenze, ma l’energia che emanano nei loro primi fremiti alla brezza di Campo Tagore, la gioia di vedere gli uccellini posarsi su queste prime esili fronde non riusciranno mai ad essere trasmesse, bisogna viverle. Però la brezza può essere talvolta furente maestrale, ed allora con cura affianchiamo ad ogni pianta un solido sostegno. E la gratitudine ci arriva anche dalle veterane del campo: sono quei peri, ulivi, che da anni nessuno curava ed ora, liberate dalla selva dei polloni cresciuti attorno, esprimono tutta la loro soddisfazione per il lavoro di pulizia che abbiamo fatto. Anche l’interramento della fossa settica è completato ed i tubi di scarico dei futuri bagni sono già al loro posto. Mi sento onorata di avere lavorato a fianco di Mauro dando quel poco di aiuto che da semplice manovale, quale mi dà soddisfazione essere, potevo offrirgli. Competente, schivo, di poche parole, in pochi giorni ci ha consentito di dare una soluzione anche a questa fondamentale necessità di vita campestre. Sentiamo che la nostra collaborazione è destinata a durare. È a lui che chiediamo di realizzarci le cisterne dell’acqua e il tombino del pozzo dal quale saranno alimentate; è con lui che andiamo a prelevare a Cagliari il pesantissimo cancello che Anna, la figlia di Adele ha trovato in offerta on line ad un ottimo prezzo, e sarà lui a costruire i piloni di sostegno che gli consentiranno di troneggiare sull’accesso a Campo Tagore. Andiamo a pagarlo per i servizi avuti e usciamo dalla sua azienda sotto il peso delle arance. Ha alcuni alberi magnifici carichi di frutti attorno all’ufficio e ce ne raccoglie un sacco ricolmo. Mentre con un gesto delicato e al contempo deciso le stacca dall’albero, Adele esterna il suo apprezzamento per questi frutti davvero biologici ed entusiasticamente afferma che ad un mercato romano si potrebbero vendere a prezzo d’oro. Con semplicità Mauro risponde: “E più bello regalarle.” Non so cosa mi stia succedendo, gli occhi si sono inumiditi: saranno le gocce della pioggerellina insistente o le lacrime di commozione che queste parole mi hanno suscitato? E l’emozione continua a tavola: da quanto tempo non gustavo arance con questo vivido sapore? Sono certa che anche il nostro arancio ed il nostro pompelmo diventeranno belli e carichi di frutti gustosi come gli agrumi di Mauro. Questo viaggio invernale non ci ha portato però solo le soddisfazioni di veder avanzare il progetto con la piantumazione degli alberi, le recinzioni, le fognature, il cancello di accesso. È stato anche occasione di incontri con l’anima della Sardegna. Una serata nella chiesa parrocchiale ad ascoltare la musica delle launeddas, le voci di cori a tenores che sanno trasmutare nelle sonorità sarde anche i canti che tradizionalmente sentiamo a Natale. E poi la presentazione del Libro Sandahlia da parte di Stefano Piroddi organizzata dalla consulta giovanile di Tertenia nella sala consiliare, dove il racconto della vera storia dell’antico popolo sardo, da loro stessi poco conosciuta, risveglia la fierezza dei figli di questa terra. La presentazione fatta da Adele della Nuova Pedagogia e delle attività di Campo Tagore a Tortolì, vede una intera palestra di volti entusiasti ad accoglierla. Sembra che ci sia conosciuti da sempre, ci sentiamo in sintonia e già le proposte di moltiplicare gli incontri per una diffusione di questa progettualità si fanno strada. Adele rientra con l’agenda già bloccata per nuove presentazioni a Tertenia, Baunei, Tortolì. Le interviste alle guide della Stazione dell’Arte di Ulassai, mostra permanente delle opere di Maria Lai, stimolano l’avvio di un approfondimento sui pedagogisti sardi che sarà cardine del percorso ScuolAgire nell’edizione di Campo Tagore. Casa dell’Elicriso: non mancheremo di inserirla nelle proposte di visite che i nostri ospiti potranno effettuare durante le settimane di permanenza a Campo Tagore. In una graziosa villetta che domina il mare, una coppia 6
di pensionati sta dedicando la propria seconda esistenza alla coltivazione di piante aromatiche ed officinali. Con serenità, disponibilità ed umiltà non si risparmiano nel renderci partecipi dei tesori della loro coltivazione: ogni pianta ha le sue caratteristiche, le sue capacità di guarigione che loro sapientemente estraggono con pazienza e racchiudono in piccoli vasetti, di cui ci narrano le meraviglie. Nella mia profonda ignoranza di tutto quello che riguarda l’erboristeria e le sue essenze, starei ancora ore a sentirli raccontare: non mi verrà mai a noia accompagnare i gruppi a questa meta di colori e profumi che traggono forza anche dall’energia del mare, che scintilla di un blu profondo nello scenario che mi sta rapendo. Negli ultimi giorni di permanenza incontriamo anche i lavoratori della pietra che costruiranno attorno al pozzo la spianata del palcoscenico e l’anfiteatro per accogliere il pubblico agli spettacoli di questa estate. Con loro anche un ingegnere che coltiva la sua creatività incidendo la pietra. Non è difficile farsi coinvolgere dalla vibrazione che sa trasmettere raccontando di quello che fa, non come lavoro, ma come proprio piacere; viene immediato coinvolgerlo nella predisposizione di manufatti artistici in pietra che collocheremo al campo per offrire “pillole di saggezza” su cui riflettere a chi camminerà tra i nostri alberi e per ricordare con imperitura gratitudine i nomi di tutti inostri donatori. 7
EDUCAZIONE PARENTALE A CASA DI PIERO LA VOCE DI UNA MAMMA Mi chiamo Giulia. Ho quasi 46 anni in cui ho fatto tante cose. Ultimamente faccio la mamma dei miei tre figli e poco altro, per motivi di tempo. Il mio primogenito è Enea, un guerriero settenne lungo lungo un po' cavaliere e un po' fatina. Da due anni frequenta un percorso psicoeducativo di Nuova Pedagogia, denominato “A Casa di Piero”. La fortuna ci ha portati fin qui. L'esperienza alla materna statale non era stata affatto positiva e ci apprestavamo ad iniziare le elementari alla scuola pubblica che lo stradario ci aveva dato in sorte. Avevo partecipato ad un incontro con insegnanti e genitori e non mi sentivo affatto tranquilla. Il mio cavaliere fatato aveva iniziato a leggere e a scrivere da solo ormai da un po'. Ovviamente a suo modo. Ed io temevo che per correggerlo avrebbero potuto spegnere il suo entusiasmo e la sua voglia di fare da sé. Invece una mattina d'inizio settembre ci hanno invitato all'open day “A casa di Piero” e lui ha deciso da solo quale sarebbe stato il suo percorso. "Mamma, avevo tanta paura stamani prima di venire, ma ora sono tanto contento" : queste le sue parole quando sono andata a riprenderlo. L'anno scorso eravamo un po' pochini, solo 3 bambini. Se è stato facile e normale per noi, altrettanto non posso dire per parenti, amici e semplici impiccioni. Quello che ci viene contestato è la poca socializzazione di una realtà così piccola. La nostra risposta è sempre stata negli occhi di Enea, quella fiammella di curiosità che lo fa adattare a qualsiasi circostanza pur di partecipare a un gioco, un discorso, un'avventura. Spero che mantenga negli anni quella luce di passione e il suo saper stare con gli altri rimanendo sempre centrato su di sé e sui suoi bisogni. Imparare perché si ha bisogno di sapere, perché non è mai abbastanza, è ciò che fa la differenza tra studiare con sacrificio e apprendere spontaneamente. Una maestra che conosce i tuoi bisogni, ti stimola nei tuoi talenti e non ti indica una sola strada, ti lascia scegliere. Questo è quello che abbiamo nella nostra realtà. 9
Quest'anno altre famiglie si sono unite al nostro piccolo gruppo. Ci si confronta, si discute, si prova a decidere insieme. A volte bisogna fidarsi del giudizio degli altri anche se non siamo completamente d'accordo. La cosa importante è che i bisogni di tutti vengano compresi e rispettati. Poi, come la vita vuole, a volte si sbaglia. Niente di grave. Ci si rimette d'accordo e si riparte. Senza drammi, come dev'essere. Mi piace pensare che siamo una squadra, i bambini, la maestra e noi genitori, ognuno è fondamentale, tutti lavoriamo per un progetto unico, tutti impariamo qualcosa, ogni giorno, l'uno dall'altro, insieme. Infine due parole sulla maestra. Quando l'ho conosciuta, oltre al suo vasto curriculum e la sua innegabile preparazione, mi colpì il racconto della sua ultima esperienza: una supplenza per maternità in una scuola privata in cui aveva voluto attuare il progetto di scuola comunità di don Milani. Disse che nonostante il buon risultato finale era stata molto criticata e osteggiata da colleghi, genitori e anche da qualche alunno che non aveva gradito rimanere anonimo per portare avanti il gruppo. Ho trovato questo mettere in luce le critiche molto nobile e arricchente. Solo chi non cancella i propri errori ha la possibilità di imparare da essi, questo è quello che sento io. Permettersi di sbagliare vuol dire permetterlo agli altri. Mi piace che sia un maestro fallibile quello che insegnerà a mio figlio. Di lei ammiro il sorriso instancabile, animato da una passione sincera, e la capacità di indossare orribili scarpe da casa. Giulia A. 10
Intelligenza naturalistica di Maria Grazia Ermili L’intelligenza naturalistica fu menzionata da Gardner una decina d’anni dopo aver elaborato, negli anni ottanta, la teoria delle intelligenze multiple. E’ l’intelligenza che si ritrova in chi ha una sensibilità particolare verso la natura, l’ambiente e gli esseri viventi. Ho sempre notato che i bambini hanno questa sensibilità molto più sviluppata rispetto agli adulti. Ovviamente il modo in cui si esprime dipende dall’età del bambino. Un bimbo di due anni può passare un sacco di tempo a osservare affascinato, con gli occhioni sgranati, una formichina che corre avanti e indietro dal suo formicaio al cibo da depredare. La stessa cosa non accadrebbe con un bambino di sei anni o più. Come tutti gli altri tipi di intelligenza, anche quella naturalistica è presente in ogni individuo. E’ compito della famiglia e della scuola dare gli stimoli giusti perché si sviluppi. Da oltre due secoli tutti i maggiori pedagogisti hanno sottolineato l’importanza di far v ivere i bambini il più possibile a contatto con la natura ma il paradosso del mondo moderno è che andiamo verso una società sempre più urbanizzata. Si prevede che fra qualche decennio più del 90% della popolazione sarà concentrata nelle città, soprattutto le grandi città. Questo significa che i bambini sono costretti a vivere in un mondo artificioso. Non sanno nemmeno come è fatta una gallina o un pulcino o un coniglio o una mucca. Guardare le fotografie sui libri non è la stessa cosa che interagire con gli animali dal vivo. Le emozioni non si fotografano, si vivono. Mi ricordo ancora quando, da piccola, andavo a prendere le uova nel pollaio e avevo una dannata paura che le galline mi corressero appresso per beccarmi. Ricordo la gioia di introdurre le manine nella gabbia dei conigli e poterli sentire così morbidi e caldi e l’entusiasmo di dargli le carote e vederli masticare coi loro dentoni buffi. Se dovessi raccontare tutte le esperienze belle e meno belle all’aria aperta che ho fatto da piccola scriverei un libro ma non è questo il luogo adatto.Le domande che mi sono posta sono essenzialmente due: 1)perché far stare i bambini a contatto con la natura? 2)come? 1) Solo la natura è piena di esseri viventi, nel senso letterale del termine, cioè che vivono, mentre le città sono fatte di cose morte (asfalto, cemento, plastica, acciaio, strade, palazzi, uffici, centri commerciali...). 2) Per quanto riguarda il “come”, io distinguerei due possibilità. Per le scuole di città, vedo come possibili solo due alternative: la messa in opera di orti e le visite nei parchi della città.P er le scuole che si trovano nei paesi esistono maggiori possibilità: escursioni nei boschi, visite a fattorie didattiche,a maneggi, a parchi avventura, a postazioni di birdwatching, adesioni alle iniziative delle pro-loco. Orto: Secondo me è un’attività molto adatta ai bambini della scuola elementare. Permette loro di osservare, attraverso la coltivazione di un certo numero di ortaggi, tutte le trasformazioni stagionali delle piante. Facendo attività come piantare, innaffiare,r accogliere alla fine i frutti maturi, si sviluppano anche altri tipi di intelligenza, come quella corporeo-cinestetica e quella visivo-spaziale. Facendo cucinare loro quello che raccolgono, gli si fa provare la soddisfazione di fare qualcosa di utile per sé e per gli altri. Per esempio, potrebbero organizzare un pranzo per i genitori. Se il pranzo è troppo impegnativo basterebbe anche una semplice bruschetta con il pomodoro e un’insalata. Pomodori e insalata coltivati da sé hanno 11
tutto un altro sapore. E qui interviene, oltre ai vari tipi di intelligenza da sviluppare, anche il fattore emotivo,c he deve marciare di pari passo col fattore intellettivo e manuale. Offrire qualcosa ai genitori. Anche quella è una bella soddisfazione per i bambini.E perché solo i genitori? Anche i nonni. E’ importante abbattere le barriere generazionali. E non si fa con i discorsi ma organizzando momenti di convivialità. E di nuovo intervengono altri tipi di intelligenza, per esempio quella logico-matematica (fare i conti per calcolare il peso di una porzione di pane, di pomodoro e moltiplicarla per il numero degli invitati). Parchi: organizzando visite settimanali in parchi o giardini, si possono stimolare i bambini a raccogliere, per esempio, foglie,s assi, fiori, insetti e poi portarli in aula e studiarli con l’aiuto di libri, di internet, di documentari.S i possono fare dei tabelloni da appendere al muro. Si può sviluppare, così, sia un senso estetico, sia una necessità di catalogare, cioè raggruppare per tipologie, certi campioni. Boschi: innanzi tutto camminare nei boschi serve a rafforzare i muscoli delle gambe. A furia di condurre una vita sedentaria, i bambini non hanno più muscoli. Poi,andando nei boschi si possono fare delle attività che in città non sono possibili. Per esempio si può affinare il senso dell’odorato grazie alla presenza di odori molto particolari, come quello dei funghi o delle foglie cadute che marciscono nel sottobosco. Un altro senso che può essere affinato è l’udito. Si possono invitare i bambini a prestare attenzione ai richiami degli uccelli.I n un bosco ce ne sono tantissimi. Si può prestare attenzione al suono dell’acqua che scorre, sotto forma di torrenti, fiumi, cascate. Ovviamente per ascoltare i suoni è necessario fare silenzio. C’è una bella differenza fra un silenzio imposto da un insegnante in aula e un silenzio attuato dal bambino quando è concentrato. Se si riesce a far capire che il silenzio è necessario per poter ascoltare altri da noi (uccelli, cavalli, mucche, vitelli, caprioli, marmotte), si pongono i presupposti per l’intelligenza interpersonale, dopodiché il passo successivo è usare il silenzio per ascoltare noi stessi e quindi arrivare a un assaggio di meditazione. Ed ecco che ci agganciamo ad altri tipi di intelligenza, quella intrapersonale e quella esistenziale. Quando i boschi si trovano in pianura e sono attraversati da fiumi non profondi, si possono far camminare i bambini dentro l’acqua, nei mesi estivi. E’ un’esperienza che sviluppa molto il senso dell’equilibrio, sia per la necessità di opporsi all’azione della corrente, sia per la necessità di superare ostacoli costituiti da pietre, rami caduti, tronchi spezzati. L’uomo ha un innato desiderio di esplorazione del territorio. La stessa cosa vale per il bambino. Si può fare leva su questo e magari organizzare una caccia al tesoro,o fargliela organizzare a loro,ai più grandicelli. Ottima occasione per cominciare a spiegargli l’orientamento, la bussola, i punti cardinali, e carte topografiche. Fattorie didattiche: penso che portarli a conoscere gli animali più comuni, come per esempio le mucche, le capre, le pecore, i maiali, far vedere loro come allattano i piccoli, come pascolano, potrebbe appassionarli. Una volta, in una malga in Alto Adige, ho visto una bambina di circa tre anni che aiutava seria seria il suo papà che mungeva le mucche. Gli andava a prendere secchi, bottiglie, attrezzi vari. Ho notato che quando i bambini vivono in un ambiente naturale, non c’è separazione tra gioco e lavoro. Il lavoro diventa gioco e il gioco diventa lavoro. E c’è contatto tra figli e genitori. Non come in città, dove bambini e adulti si vedono al mattino a colazione e poi la sera a cena, e tutto quello che succede fra la colazione e la cena è top-secret. Maneggi: altro luogo dove portare spesso i bambini sono i maneggi.I cavalli hanno un’empatia particolare 12
per i bambini. Si fanno abbracciare, accarezzare, montare, strapazzare con una pazienza infinita. L’estate scorsa ho visto, nel maneggio dove prendevo lezione, una bambina che impazziva letteralmente di gioia nel portare a un cavallo le carote che l’istruttrice stava raccogliendo nell’orto. La bimba correva dall’orto al box del cavallo, gli dava le carote, poi correva nell’orto, ne prendeva altre e scappava di nuovo al box. Era la felicità allo stato puro. Sono rimasta incantata a guardare questa scenetta per un bel po’. Secondo me, dare la possibilità ai bambini di stare a contatto con gli animali, osservandoli, interagendo con loro, gli permette di vivere secondo i ritmi della natura, che sono ritmi lenti, rilassati e rilassanti. Osservare un cavallo o una mucca che con calma strappano l’erba e la masticano lentamente ma ostinatamente, trasmette un senso di benessere che nessun videogioco o tablet o smartphone può dare ai bambini. Anzi,è stato visto da anni che la stimolazione esagerata dei neuroni operata da questi congegni, stimolazione dovuta alla eccessiva velocità delle immagini, provoca, paradossalmente, una caduta di interesse e di concentrazione e probabilmente è responsabile dell’insorgenza di disturbi quali l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Birdwatching: un’altra attività che cattura l’attenzione è quella del birdwatching. Anche qui occorre il silenzio, per non spaventare gli uccelli. Già il bambino, per sua tendenza naturale, ama nascondersi in ricoveri in mezzo alla vegetazione (gusto dell’avventura). Se poi ci aggiungiamo la possibilità di vedere uccelli che non si vedono abitualmente, la soddisfazione è ancora più grande grande. Ammirare la forma del corpo, i colori del piumaggio, la cura e la tenerezza con cui si occupano dei pulcini è molto bello. Parchi avventura: in questi parchi i bambini si divertono molto perché possono provare il brivido di cose fuori dal comune, per esempio percorrere un ponte tibetano. Il divertimento è importante, perché se c’è emozione, c’è apprendimento. Dopo essere stati nei vari ambienti naturali, penso che venga spontaneo ai bambini fare dei disegni che raccontino la loro esperienza. Con questi disegni si può poi organizzare una mostra da far vedere ai genitori, con cadenza mensile o trimestrale o annuale. Un’altra attività possibile è indurli a inventare racconti o fiabe ambientati nei luoghi visitati. Si può usare l’intelligenza naturalistica per sviluppare anche l’intelligenza logico-matematica.E’ facile vedere come l’inserzione dei rami su un tronco d’albero o delle foglie su un ramo seguano degli schemi molto precisi e ripetitivi. Niente di più facile, quindi, portare i bambini a contare per vedere ogni quanto si ripete un certo schema e magari organizzare dei giochi a squadre per vedere quale squadra riesce a trovare più modelli “aritmetici”. Per non parlare, poi, delle figure geometriche che si ritrovano nei fiori, nei petali, nelle foglie.Si può cominciare una lezione disegnando corolle di fiori e poi passare a disegnare per analogia figure geometriche e quindi far percepire al bambino che non c’è separazione fra i campi del sapere ma c’è un continuum di cui lui fa parte e osservarlo e viverlo prima come fascinazione e poi come gioco. ScuolAgire Sesto 13
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Officina PoEtica Laboratorio di Teatro Evolutivo Cos'è il Teatro Evolutivo? Il Teatro Evolutivo è uno strumento pedagogico/terapeutico che aiuta a far fare un profondo percorso interiore sia a chi va in scena che a chi guarda lo spettacolo, determinando un ampliamento della coscienza in tutti coloro che sono coinvolti nell'esperienza. Il laboratorio è aperto a tutti coloro, principianti e professionisti, che vogliono sperimentare in prima persona questa straordinaria tecnica utile ad adulti e bambini. Il workshop è tenuto dalla regista della Compagnia Teatrale PoEtica Adele Caprio, autrice di ‘Teatro Evolutivo, dal cambiamento personale al cambiamento sociale’ (Ed. La Città Degli Dei, Cagliari, 2016). Tutto il lavoro parte da questo assunto: fare teatro non è un semplice esercizio di stile... fare teatro genera una trasformazione sociale che parte, come primo step, dalla metamorfosi interiore dell'artista. Calendario Firenze 2019/20 17 settembre 2019 ore 17,30 15 ottobre 2019 12 novembre 2019 17 dicembre 2019 20 gennaio 2020 17 febbraio 2020 16 marzo 2020 27 aprile 2020 18 maggio 2020 presso Associazione Le Nuvole via Boccaccio 30, Sesto Fiorentino cell 388 7590052 per info www.lenuvoledicivita.it 15
Movimento espressivo tra colori e meditazione con Luana Miriti Luana Miriti è la prossima docente che vi presentiamo e che sarà attiva a Campo Tagore nella settimana vacanza/studio che va da lunedì 24 a sabato 29 agosto dal titolo Movimento espressivo tra colori e meditazione. Prima allieva di ScuolAgire e ora docente della nostra formazione rivolta a educatori e genitori che vogliono appropriarsi di principi e metodi di Nuova Pedagogia, Luana ci rende partecipi di come il movimento sia una parte imprescindibile di una sana educazione, capace di accompagnare il bambino nel suo naturale processo di crescita e di apprendimento fornendogli, grazie all’uso del corpo, un accesso per l’esplorazione delle proprie emozioni e pensieri. “Durante la settimana che trascorreremo insieme si sperimenteranno piccoli strumenti/tecniche in cui si assoceranno i colori al movimento, usando come strumento la musica e le sue onde, rivivendo i momenti in cui eravamo ancora nel grembo di nostra madre. E poi esercizi sulla fiducia. sull’affidarsi agli altri, giochi bendati per riscoprire con il tatto gli elementi della natura. Si creeranno storie condivise grazie allo storytelling, esploreremo lo spazio con gli angeli custodi, sempre bendatati disegneremo seguendo un suono, giocheremo con le stoffe coinvolgendo tutto il corpo, faremo ritratti a coppie e molto altro. Non c’è un ordine da seguire, sono giochi indipendenti, da sperimentare in prima persona per poi poterli far fare ai bambini, con semplicità unita al gusto per l'esplorazione e la collaborazione. Il Laboratorio esplora il piacere nel lasciare un segno, lo stupore nel guardare le cose con uno sguardo nuovo. Temi: Ogni sera al tramonto lavoreremo con un focus specifico che focalizzeremo attraverso una meditazione al mare.” Luana Miriti, nasce a Catania, studia Lettere e Filosofia, per poi arrivare a Roma per completare gli studi di Editoria e Giornalismo. Lu' , come la chiamano gli amici, è amante della natura, dei colori e del movimento creativo. Appassionata di tutto ciò che è green, riciclo creativo, studia riflessologia plantare, adora i rimedi naturali e studia le erbe selvatiche. Ama scoprire nuovi luoghi e raccontare dei suoi viaggi. Ha vissuto in diverse città per lavoro, oltre che a Roma, anche a Londra, Bolzano, Monaco di Baviera per tornare a vivere nel cuore della Tuscia. Dopo un profondo lavoro di ricerca personale ha iniziato la pratica del Kundalini Yoga, dell'Hatha Yoga, approfondendo la meditazione. 16
Incontra nel 2016 a Civita Castellana Adele Caprio, al tempo presidente dell'associazione Le Nuvole, e scopre così che stava per partire un corso per adulti di Nuova Pedagogia, dal nome ScuolAgire. Decide di aderire ed incontra un gruppo di persone meravigliose con cui condivide la passione per l'educazione dei bambini e la gioia di praticare meditazione e yoga. Infatti, nello stesso anno segue un corso per Insegnare lo Yoga per bambini, dove le asana, le favole, i giochi e i mandala la portano a voler trasmettere consapevolezza e presenza ai più piccoli. Ha seguito anche i corsi della scuola di Roma Segni mossi, con cui unisce movimento creativo allo yoga per bambini. Sperimenta così che attraverso il segno e la musica si lavora su se stessi in profondità'. Dal 2018 è docente di movimento creativo per i gruppi ScuolAgire in Abruzzo e in Toscana. Attualmente lavora con i più piccoli a Roma presso lo studio Yogawave di Montesacro dove pratica lo Yoga insieme alle mamme e ai loro bebè e con le mamme in fascia. Inoltre lavora con i bambini più piccoli (fascia 1 - 3 anni) del Babycare Azucar, presso la Casa internazionale delle Donne creando laboratori su misura per loro (mandala di sale, giochi sensoriali, racconti di favole indiane, teatro di marionette...etc) Nell’atmosfera dello yoga il bambino scopre in sé bisogni motori, espressivi e ludici che lo stimolano a giocare, parlare, creare e divertirsi in un viaggio alla scoperta di sé, favorendo atteggiamenti positivi e costruttivi nei confronti di sé stesso e degli altri. Potete seguirla alla pagina Instagram Yoga_Kids_lab_creativeLù 17
SCIENZA DELLO SPIRITO Gli effetti di queste due Leggi, che mettono in atto il Proposito Divino, possono essere compresi solo da quella minima parte dell'Umanità più evoluta che ha percepito il loro Mistero e l'idea sottostante, quella parte di esseri "illuminati"da Qualità Iniziatiche. Queste due Leggi non sono "interpretabili" ma possono essere comprese solo da un Iniziato. La 6a Legge di Risposta Espansiva ci viene rivelata attraverso le parole-simbolo di un Libro antichissimo, che possono sembrarci astruse. L'antica narrazione racconta della discesa dell'Uomo- Fuoco (l'Anima) e dell'Acqua della Terra o Figlio (la Personalità) che percorre l'irreale e nebbiosa vita materiale fino alla conquista della consapevolezza della Vita Spirituale, la Libertà, la vera Realtà: "Il Sole è sorto in tutta la sua Gloria, e lancia Raggi obliqui nel Cielo di levante. L'Unione degli Opposti produce, nei cicli del Tempo e dello Spazio, nuvole e nebbie. Queste velano una conflagrazione immane. Viene l'Inondazione. L'Arca galleggia libera, le fiamme intorno divorano l'ambiente. I Tre sono liberi; di nuovo scendono le nebbie. Sopra le nubi della Terra, splende un Segno. Solo l'Occhio della Visione lo scorge. Solo il cuore in pace ode il Tuono della Voce che esce dal seno oscuro della nube. Solo la comprensione della Legge che eleva insegna "all'Uomo del Fuoco e Figlio dell'Acqua"ad entrare nella nebbia. Donde sale in Vetta al Monte e torna ad essere libero". "La triplice libertà raggiunta nulla ha a che fare con la terra, l’acqua o il fuoco. Triplice per natura, arride all'uomo che passa dalla Sfera Terrestre nell'Oceano di quella acquea, e da questa al campo ardente del Sacrificio. Il Sole aumenta il fuoco, dissipa la nebbia e asciuga la terra. L'Opera è così compiuta"(Psicologia Esoterica, 2° vol, p.200, il Maestro Tibetano). Queste invece le parole che riguardano La Settima Legge dell'Anima " del Quattro Inferiore" : "Quattro figli di Dio uscirono. Uno solo fece ritorno. Quattro Salvatori si fusero in due, e i due divennero l'Uno." Queste antiche scritture, la Prima mistica e la Seconda occulta, sono di 18
difficilissima comprensione, quindi è inutile volerne approfondire il significato. Si può solo intuire che il Quattro o Quaternario Inferiore, "I Quattro Salvatori", sono i quattro aspetti della Personalità: il corpo fisico, eterico, emotivo e mentale concreto ed astratto che si fondono in due: Personalità ed Anima ed infine divengono l'UNO, lo Spirito o Monade. I due racconti ci trasmettono un Potere Magnetico che stimola la nostra intuitività ma non la sicurezza della comprensione. L'Umanità avanza con impeto rinnovato. Ha superato "il bivio" e segue un Sentiero che La porterà nella Luce e nella Pace, "Pace che supera ogni comprensione", poiché sarà indipendente dalle condizioni esterne e non basata su ciò che noi intendiamo per "pace". È la pace della Serenità e della Gioia, una Serenità basata sulla Comprensione Spirituale, una Gioia non turbata dalle circostanze. Una vera Gioia, non uno stato emotivo, una reazione dell'Anima, che non nasce dalla disciplina imposta alla natura emotiva, ma una reazione spontanea e naturale dell'Anima, la ricompensa dell'Allineamento conseguito. Queste due Qualità - Serenità e Gioia - indicano che l'Anima controlla e domina la personalità e tutte le condizioni ambientali della vita "nei tre mondi": sul piano fisico-eterico, emotivo e mentale. Quando l'uomo arriverà ad essere "integrato" e a spalancare le Porte alle Luce, all'Energia Spirituale, riuscirà ad applicare queste due Leggi, oggi "astruse ed incomprensibili", che diverranno Mezzi di Purificazione, e spingeranno l'Umanità a salire sulla Cima della Montagna della Consapevolezza e della Luce e poi a ridiscenderne per riprendere il Servizio sulla Terra ed aiutare "i fratelli minori" . Noi esseri umani associamo la Legge a qualcosa di "inesorabile"e punitivo, che ci fa sentire in una situazione da cui la nostra Coscienza sente di non potersi sottrarre, fino a raggiungere una prospettiva talmente ampia ed ineluttabile da renderci conto che la Legge è un Impulso Spirituale che manifesta un Proposito Intelligente e che ci spalanca le Porte alla Luce. Quella Legge, che prima temevamo, impariamo poi a riconoscerLa come mezzo di Azione Purificatrice che ci porta verso una Mèta Gloriosa. Rosella Pirodda (fine 6° parte) 19
SEMINARIO DI ASTROLOGIA PSICOLOGICA: I 12 Archetipi dello Zodiaco sabato 9 maggio 2020 - domenica 10 maggio 2020 ore 9.00/ 18.00 con pausa pranzo presso ASS. CAMPO DI STELLE VIA S. CRISTOFORO 12 - VERCELLI Programma: l'Astrologia può essere trattata in due distinti modi: come un passatempo o come una chiave di lettura della realtà che ci circonda. Nel nostro percorso di conoscenza e pratica di Nuova Pedagogia viene proposta come uno degli strumenti possibili di conoscenza di noi stessi secondo le indicazioni del Maestro Tibetano D.K. insieme allo studio dei 7 Raggi e dello Stadio Evolutivo. In questo week end tratteremo i 12 archetipi dello Zodiaco per comprendere meglio i nostri talenti e il superamento dei nostri limiti in quanto personalità non ancora integrate, aiutandoci così a migliorare le relazioni con chi condivide con noi il cammino su questo pianeta. POSTI LIMITATI per info su modalità di partecipazione 348 561 5385 (Roberta) www.lenuvoledicivita.it 20
I RADUNI DI SCUOLAGIRE Quest'anno siamo davvero in tanti per cui abbiamo deciso di creare un'occasione d'incontro in primavera con ScuolAgire ovunque ci sia una realtà già attivata dai nostri operatori pronti ad accogliere il raduno a cui potranno partecipare genitori ed educatori interesati alla Nuova Pedagogia... e la grande novità è che faremo questi eventi in gemellaggio con Tutta un'altra Scuola... Nella prossima Newsletter vi daremo maggiori dettagli... Gli eventi saranno ad ingresso gratuito 21
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