"Culture del libro e del documento": incontri di studio all'Università di Torino
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Eventi «Culture del libro e del documento»: incontri di studio all’Università di Torino Alessandra Panzanelli Università degli studi di Torino Introduzione nuovi mezzi e sapranno utilizzarli sapiente- «C ulture del libro e del documento. Temi, mente, o almeno sapendo chiedere e ottenere questioni linee di evoluzione» è il tito- da essi quello di cui hanno bisogno, è che gli lo d’insieme di un ciclo di incontri di studio incontri sono stati ritmati da interferenze e in- dedicati a presentare e discutere pubblicazio- terruzioni, per microfoni gestiti maldestra- ni e progetti sui temi propri delle Scienze del mente; da pause troppo lunghe, per non sa- libro, del documento, del patrimonio cultura- per condividere le presentazioni evitando di le, titolo del Corso di laurea magistrale in pri- incappare nelle trappole tecniche. ma attivazione nel corrente anno accademico I quattro incontri di cui si dà conto qui sono (2020/21) presso il Dipartimento di Studi anche la testimonianza di questo periodo di storici dell’Università di Torino. Il ciclo di in- rodaggio: segnati da alcuni errori tecnici, più contri nasce infatti a corredo dell’attivazione o meno importanti, nessuno dei quali tuttavia del corso ed è promosso col fine di comunica- così grave da impedire di godere dei contenu- re i temi degli insegnamenti e i metodi con cui ti di ciascuno. Tali contenuti affrontano, cia- sono affrontati. L’iniziativa, concepita per scuno, i temi propri di una delle discipline del svolgersi tra marzo e giugno, è stata letteral- libro e del documento, con attenzione parti- mente travolta dalla pandemia causata dal vi- colare agli aspetti di metodo, alle prospettive rus Covid-19, costringendo a rivedere il calen- di sviluppo, al rapporto con le tecnologie digi- dario, e anche l’organizzazione interna di tali. Le riflessioni proposte muovono da occa- quella che avrebbe dovuto essere la prima sioni puntuali, e a loro modo tradizionali, co- giornata. Gli incontri si sono svolti tra il 3 giu- m’è la presentazione di un libro di recente gno e il 3 settembre, necessariamente tutti pubblicazione. Nel prosieguo di questo arti- online, utilizzando uno strumento che fino a colo si darà conto in modo sintetico di ogni pochi mesi prima quasi nessuno di noi cono- iniziativa, dedicando a ciascuna un paragrafo. sceva, una piattaforma web – una delle tante adottate dagli atenei, e dalle scuole, per di- ventare il luogo in cui tutto si svolge: lezioni, 3 giugno: L’anno 2440 (dopo il esami, seminari, convegni. Non è stato facile COVID?). Futuro della città e imparare in fretta a sfruttarne tutte le poten- futuro della biblioteca zialità, per gestire al meglio gli incontri di stu- Traendo ispirazione dal romanzo utopistico dio, così come le lezioni, tenendo sotto con- di Louis-Sebastien Mercier (L’an 2440. Rêve trollo audio, video, condivisione di contenuti. s’il en fut jamais, 1771) l’incontro intendeva Il risultato, che farà sorridere quando l’emer- esplorare, adottando il medesimo sguardo, il genza sarà rientrata e tutti avranno avuto il futuro delle biblioteche. L’arrivo della pande- tempo di prendere confidenza con questi mia, sottolinea Vivarelli nell’introdurre l’in- 203
Eventi contro, ha fatto fare una sterzata tanto im- della prima edizione de Le città invisibili di prevista quanto potente. Cosa sarà il futuro Calvino (Torino: Einaudi, 1972) che mostra non solo della biblioteca, ma della socialità, l’opera visionaria di Claude-Nicolas Ledoux, dopo questa esperienza, nella quale siamo architetto contemporaneo di Mercier cui si ancora immersi? L’incontro avrebbe dovuto deve anche l’immagine dell’occhio che tiene svolgersi al Salone del Libro, il palcoscenico insieme passato e futuro, esterno e interno, italiano forse più importante per eventi che alla quale è ispirata la biblioteca di Tianjin, riguardano il settore editoriale, luogo di in- inaugurata nel 2017. Per tornare al 2020, contro per eccellenza, tra autori e lettori, Vivarelli presenta un’agenda per il futuro in editori ed autori, editori e librai. Nulla di tut- cui i temi fondamentali sono: gli spazi da rior- to questo è stato possibile, il Salone si è ganizzare nel post pandemia; i modelli cultu- spostato online, la città svuotata. La rifles- rali in relazione alla socialità; il diritto allo stu- sione sul futuro delle biblioteche dovrà quin- dio e all’accesso alle informazioni; la qualifica- di nutrirsi di questo ulteriore elemento: la zione delle competenze professionali. nostra società dell’informazione, così avan- Quest’ultimo punto porta l’attenzione alla oc- zata, può ancora essere messa in ginocchio casione per la quale il ciclo di incontri è orga- da una pandemia, come in pieno Trecento. nizzato: il lancio del nuovo corso di laurea Quale sarà il suo impatto sul ripensamento magistrale di cui si sintetizzano le linee princi- dei luoghi della socialità culturale? pali e le specificità. Su questo sono invitati a riflettere e a dialo- Alle sollecitazioni di Vivarelli risponde, per gare insieme a Vivarelli gli ospiti del primo in- primo, Giovanni Solimine proponendo una ri- contro di studio: Giovanni Solimine, Franco flessione che muove da considerazioni su Bianchini e Alessandro Bollo. Le sollecitazioni quanto avvenuto già prima del Covid, nei pri- offerte da Vivarelli nel suo intervento iniziale mi venti anni del nuovo secolo, in cui si sono propongono due elementi di riflessione: un prodotti cambiamenti profondi nel comporta- profilo storico di lungo periodo evidenzia le mento e nelle abitudini delle persone. Ci si costanti, i temi fondativi con cui le biblioteche domanda quindi se i mutamenti provocati dal si sono confrontate e devono continuare a Covid, essendosi innestati in una realtà già in confrontarsi, pure continuando ad evolvere. forte mutamento, non si debbano considera- Sul cambiamento s’innesta quindi l’emergen- re già nuovi modelli di vita, non solo di par- za, che oggi è il Covid, ma che ha assunto nel tecipazione culturale. Il trasferimento in rete tempo diversi volti. Gli antagonisti delle bi- di tutto quanto era possibile trasferire ha fat- blioteche – ricorda Vivarelli – sono stati e so- to sì che i centri urbani vengano via via sosti- no tanti altri: cause naturali o, più spesso, tuiti dall’infrastruttura. Si osserva altresì co- umane (guerre e persecuzioni per cause reli- me nella dimensione territorializzata della re- giose o razziali) che hanno periodicamente te si riproducono i gruppi sociali e internet messo in pericolo le raccolte e la loro fruibili- diventa il luogo in cui le comunità si organiz- tà. La reazione all’emergenza è legata a un zano e organizzano la propria vita. Su questo “principio speranza”, concetto elaborato da scenario è planata la pandemia da Covid-19, Ernst Bloch e che tiene insieme utopia e real- costringendo alla clausura e ad affidare la cu- tà, agganciate insieme per formare la base su ra delle relazioni unicamente alla rete; e chis- cui ridisegnare il futuro. sà cosa sarebbe successo se non ci fosse sta- Da qui, dall’esigenza di tenere insieme reale e ta, si dice, quasi pensando a voce alta. Nel utopia, si osserva come lo spazio della biblio- trattare del Covid e delle sue conseguenze, teca nella città possa essere il frutto di una Solimine continua a usare il passato, il che ipotesi immaginifica. Significativa la copertina appare interessante, a mesi di distanza, stan- 204
Eventi te che la cosa è ancora del tutto e drammati- menti umani, nel ripensamento delle città, in camente attuale. L’uso del passato però non cui si vede la critica ai modelli di sviluppo che serve a dire che le cose sono tornate a come sempre più devono tenere conto del benessere, erano, ché anzi si ritiene che molto continue- della difesa dell’ambiente. In questo contesto il rà in questa forma: il lavoro agile e la condu- ruolo delle biblioteche diventa molto impor- zione in piattaforma della vita di relazione. tante in relazione ai temi di: esclusione sociale Quanto alle biblioteche, la loro funzione – si e digital divide, di luoghi fondamentali per l’in- ribadisce – è anzitutto identitaria e il loro clusione e anche per il ripensamento dei luoghi ruolo non si può risolvere nell’aggregazione stessi, con un riferimento al ruolo di nuove bi- sociale, che pure esse certamente favorisco- blioteche create in quartieri poveri – portando no. Circa la necessità di riposizionarsi nel ad esempio gli Idea store di Londra. Da ultimo, post-Covid, ciò dipenderà, dice Solimine, dal- e molto interessante, Bianchini sottolinea il la tipologia delle biblioteche: le biblioteche ruolo che le biblioteche possono avere nel for- storiche e di ricerca non saranno messe in di- nire supporto per la gestione dell’impatto emo- scussione nella loro funzione propria: utenza tivo causato dalla pandemia, per i tanti lutti e funzioni possono essere rimodulate ma an- non elaborati, per aiutare le comunità a meta- che confermate. Più a rischio sembrano esse- bolizzare lo choc e gli effetti negativi della crisi re le biblioteche pubbliche, la cui identità è sanitaria. strettamente legata alla città: «o saranno ca- L’ultimo intervento programmato è quello di paci di trovare i propri spazi o saranno emar- Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900, ginate». Tessuto urbano e mobilità, infatti, che propone una riflessione conclusiva ricol- saranno molto diversi e in funzione di questi legandosi a tutti gli argomenti proposti dai le biblioteche pubbliche dovranno rivedersi e relatori che lo hanno preceduto. Bollo si sof- riproporsi. Molto dipenderà quindi dall’idea ferma in particolare sulla necessità di pensare di città che verrà sviluppata dai governanti e alle biblioteche del futuro in stretta relazione molto però anche da bibliotecari e biblioteco- al modello di città, e quindi tenendo presenti nomi, che devono farsi parte attiva nel ridise- le urgenze attuali, tra cui sostenibilità am- gnare il ruolo e lo spazio delle biblioteche. bientale e sociale, come pure i temi della di- Alle riflessioni di Solimine fanno seguito quelle seguaglianza, del cultural e digital divide. Le di Franco Bianchini, italiano residente nello biblioteche, ricorda Bollo, sono i luoghi in cui Yorkshire (Regno Unito), esperto di urbanistica ci si allena alla complessità, luoghi che abili- e che di biblioteche si è occupato in alcuni pro- tano al confronto, purché si riesca a ripensar- getti specifici. Bianchini presenta e commenta le centrali e rilevanti nel contesto che cambia; quattro diversi scenari futuri disegnati da due ci si chiede allora quale patto debba essere istituti, lo ZukunftsInstitut1 di Francoforte e stretto con la città. Con la città si dovrà dun- Nesta2 di Londra. I quattro scenari delineano que progettare un’alleanza, per gestire insie- altrettanti paesaggi umani, tra loro molto di- me la mobilità, la scuola e creare legami con versi, caratterizzati rispettivamente da: (1) au- altre realtà culturali. Note di commento finali tarchia e de-urbanizzazione; (2) svolta autori- sono lasciate da Cecilia Cognigni, a diretta taria e crisi permanente; (3) formazione di testimonianza del lavoro svolto nel sistema nuove tribù [urbane], decrescita, economie cir- bibliotecario cittadino e in qualità di coordi- colari, post-turismo; (4) società resiliente, post- natrice della Commissione nazionale delle bi- coronavirus settlement. Aspetti di questi mo- blioteche pubbliche dell’Associazione Italiana delli si stanno già osservando, nei comporta- Biblioteche. 1 https://www.zukunftsinstitut.de/. 2 https://www.nesta.org.uk/. 205
Eventi 4 giugno: Nuove prospettive di dunque, l’archivista conquista un ruolo di storia degli archivi mediazione tra la ricerca professionale e il Enrico Artifoni e Pierangelo Gentile ne discu- pubblico colto, che si esprime nel fiorire di tono con Andrea Giorgi, Stefano Moscadelli, riviste che si caratterizzano appunto per lo Gian Maria Varanini e Stefano Vitali, curatori spazio dedicato alla edizione dei documenti. della raccolta di saggi Erudizione cittadina e Se ne forniscono due esempi a partire dalla fonti documentarie (Firenze: Florence rivista «Curiosità e ricerche di storia subalpi- University Press, 2019), la cui presentazione na» (uscita tra 1874 e 1883) animata da costituisce il cuore dell’incontro, introdotto e Nicomede Bianchi, direttore dell’Archivio di moderato da Giovanni Paoloni. Stato di Torino e figura assai presente in A un saluto iniziale di Stefano Benedetto, di- molti dei saggi pubblicati nei volumi che si rettore dell’Archivio di Stato di Torino, fa se- presentano. Specchio del ruolo che gli archi- guito la prima relazione, di Enrico Artifoni, vi avevano oramai assunto, ben lontani dal- che chiarisce bene, contestualizzandolo in l’essere solo arsenali di autorità, il program- un arco di tempo allargato, il senso del sot- ma editoriale di Bianchi individuava uno spa- totitolo dell’opera: Archivi e ricerca storica zio che bisognava ancora riempire: volgariz- nell’Ottocento italiano (1840-1880). Artifoni zare, popolarizzare la ricerca, in parole di og- porta l’attenzione sulla dialettica tra i tanti gi divulgare. Il secondo esempio scelto da enti di ricerca storica locale e l’Istituto stori- Artifoni è la «Miscellanea fiorentina di erudi- co italiano per il medio evo (ISIME) costitui- zione e storia» (1886-1902) diretta da to nel 1883 al fine di coordinarne i lavori. Iodoco Del Badia. Pubblicata anche questa a Una resistenza argomentata e giustificata, fascicoli, la rivista si proponeva come uno bene espressa dal barone Carutti in una let- strumento di uso quotidiano per studiosi, il tera al ministro Bonghi che essendo stata luogo in cui depositare l’edizione o la notizia l’Italia medievale animata da tanti centri in- del documento appena ritrovato, «erigendo dipendenti la pubblicazione delle fonti pote- quella che altrove era la parte» (ad esempio va e doveva essere affidato alle Deputazioni la rubrica dedicata a notizie e documenti) «in locali. Una dialettica già nota, quella tra cen- un tutto programmatico», così che la raccolta tro e periferia, rispetto alla quale l’opera che dei fascicoli restituisce autentica l’atmosfera si presenta – aggiunge Artifoni – apporta un tipica della sala di studio nella quale si ritro- contributo importante, perché «fa capire la vano nomi di peso della storiografia del- profondità dei sedimenti e dei sentimenti lo- l’epoca. Si evidenzia bene così il peso che cali di ricerca che rendevano un patrio dove- «l’apprentissage in archivio», formazione e re pubblicare in libertà le fonti per la storia pratica, ebbe nella definizione dei formati di locale». Gli archivi, grandi protagonisti del- comunicazione storica. l’opera di cui si tratta, sono trattati con oc- Un intervento «molto diverso» da quello di chio non interno alla disciplina, ma sfruttan- Artifoni è dichiaratamente proposto da done alcune categorie interpretative, tra cui Pierangelo Gentile, che tenta di restituire nel l’idea dell’archivista sul confine, mutuata da suo insieme la ricchezza della raccolta, tren- un libro di Isabella Zanni Rosiello. Il confine tasei saggi per quasi mille pagine. Un lavoro è il luogo naturale dell’archivista, sostiene corale, frutto di una accurata costruzione di Artifoni, essendo il suo un ruolo sempre limi- atti di convegno per trasformarli in un’opera nale che cambia profondamente proprio nel organica, operazione editoriale delle più fati- periodo considerato quando da arsenale di cose e difficili, commenta Gentile, il cui suc- autorità l’archivio diventa dispositivo di co- cesso è sottolineato anche dagli altri interve- noscenza storica. Da guardiano dell’arsenale, nuti, a partire dal moderatore. Gentile propo- 206
Eventi ne una disamina delle principali linee di ricer- vuole una sola storia per una sola Italia». Gli ca che sono alla base dei contributi che occu- anni del Risorgimento vedono ridefinirsi la pano i due corposi volumi, atti di un conve- maglia amministrativa del Paese: città, ex ca- gno a sua volta frutto di un PRIN (Progetto pitali, province create ex lege, i cui confini di ricerca di rilevanza nazionale) dedicato a quasi mai coincidono con quelli delle diocesi, Concetti pratiche istituzioni di una disciplina: che si configurano come altrettante province, la medievistica italiana tra i secoli XIX e XX. ciascuna coi suoi confini e i suoi archivi e gli Nelle varianti dei titoli, da quello della ricerca altri istituti della memoria e del sapere (bi- a quello del volume, si annidano i percorsi di blioteche e musei). Su questa maglia già studio, che denunciano una quantità di piste complessa si posa quella degli Archivi di e di livelli di analisi in cui si riflette il rapporto Stato, ripristinati con la Restaurazione per complesso tra storia e politica, tra ricerca sto- tornare ad essere quello che erano stati, arse- rica e costruzione dello stato nazionale. nali dell’autorità, per acquisire nel corso del L’indagine sulle origini di una disciplina, la secolo istituti (tesori del principe) ma che medievistica, passa attraverso la ricostruzione vengono via via assediati dai tanti che vo- di una vicenda complessa, in cui la storia si gliono fare storia. In questo panorama si mette al servizio della politica e in cui gli ar- muovono gli eruditi e gli storici locali, talvolta chivi, che sono i veri protagonisti dei due vo- guardinghi e gelosi, talaltra motori di reti di lumi, subiscono una trasformazione epocale relazioni, promotori di società, per la scrittura che da arsenali dell’autorità li porta a diven- di una storia che è sempre a un passo dalla tare i luoghi della ricerca storica, assaltati da politica. Alla ricostruzione del panorama ge- una pletora di studiosi, in cui l’erudizione lo- nerale Gentile fa seguire quella dei quadri cale si ammanta di un compito alto qual è macroregionali, dando conto della ricchezza quello della costruzione dell’identità naziona- del lavoro con singoli esempi in cui grande le. Gentile si sofferma e illustra con forza l’af- peso ha l’area piemontese di cui Gentile è fastellarsi delle maglie amministrative, che si specialista e che serve a sottolineare bene sovrappongono, ciascuna con il suo corredo l’uso politico e consapevole della storia da di archivi. Fondamentali sono infine, nella vi- parte soprattutto di Carlo Alberto. La rete di sione di Gentile, gli epistolari, le fonti che studiosi e politici, non di rado figure sovrap- meglio di tutte sono capaci di restituire la re- ponibili, è ben testimonianza e può studiarsi te complicata delle relazioni umane, politiche attraverso i carteggi, il cui studio accresce e scientifiche. Importante e molto chiara la «veramente» la conoscenza storica. periodizzazione, per i due termini già chiariti A conclusione di una riflessione di lungo perio- nel titolo, che non impedisce tuttavia di do sul ruolo della storia Gentile sintetizza e poi muoversi «liberamente tra tramonto chiede: «dunque in principio fu l’archivio. Poi dell’Antico Regime e l’alba del secolo breve», venne la storia fuori l’università, poi la storia pur tenendo presente la cesura costituita dentro l’università; oggi, in tempi di public hi- dall’Unità nazionale. Importante la riflessione story c’è crisi di legittimazione: a chi appartie- metodologica sugli spazi, concetto filo con- ne la storia? A chi compete la storia? Quali duttore del volume, dove compare l’Italia in- profili hanno i frequentatori delle sale di studio tera, concepita come penisola plurale: le cen- del 2020? Una riflessione che mi sembra ne- to città dei mille studiosi che scrivono la sto- cessaria alla luce di quanto abbiamo discusso». ria di mille patrie, «prima che tutto venga Alle dense presentazioni offerte da Artifoni convogliato nella teleologia di un destino e Gentile fanno eco, con commenti risposte condiviso sotto l’egida di una dinastia nazio- e integrazioni i curatori dei volumi e il mo- nalizzata ad hoc da una classe dirigente che deratore. 207
Eventi 23 giugno: Strumenti digitali e dovuto essere ripensato del tutto per la tragi- metodi innovativi per la storia ca scomparsa del prof. Sharpe, avvenuta pre- delle biblioteche maturamente il 22 marzo 2020, causando un Ne parlano Cristina Dondi e Matilde vuoto scientifico e umano incolmabile. Nel ri- Malaspina; interventi di apertura di Gianluca pensare l’evento non si è neanche tentato di Cuniberti e Maurizio Vivarelli; introduce e co- colmare quel vuoto, si è anzi voluto mantene- ordina Alessandra Panzanelli. re inalterato il titolo originario, anche se i Su questo incontro, più che sugli altri, ha pe- contenuti dei due interventi, in particolare santemente impattato la pandemia. quello di Matilde Malaspina che ha affiancato Programmato per il 10 marzo, nella formula- Cristina Dondi, hanno toccato temi che non zione originaria esso prevedeva, accanto a rientrano perfettamente o esclusivamente nel quello di Cristina Dondi, l’intervento di perimetro della storia delle biblioteche. Si è Richard Sharpe, noto storico del medioevo e trattato infatti di temi che riguardano la storia professore di Paleografia e Diplomatica a del libro in senso lato, come pure discipline Oxford. Era stato invitato a parlare del pro- quali la filologia e la storia dell’arte, approc- getto MLGB3, Medieval Libraries of Great ciate da una prospettiva e con un metodo che Britain, raffinata edizione digitale delle fonti fa un uso sapiente e innovativo delle tecnolo- per lo studio delle biblioteche monastiche in- gie digitali, collocandoci a pieno titolo nell’al- glesi: inventari e cataloghi storici tra cui il ce- veo delle digital humanities6. lebre Registrum Angliae, pionieristica realiz- Cristina Dondi propone una densa e corposa zazione di catalogo unificato3. Reso famoso in riflessione di carattere metodologico sul tema Italia grazie soprattutto alla traduzione del della prima stagione della stampa, da lei suo fondamentale Titulus. Identifying esplorato a lungo e di cui si tratta qui alla luce Medieval Latin texts. An Evidence-Based dei risultati raggiunti con un progetto ERC (fi- Approach4, Sharpe avrebbe parlato delle gran- nanziato cioè dallo European Research di linee di un progetto che è anche un’eccel- Council) sviluppatosi nel quinquennio 2014- lente esemplificazione delle potenzialità of- 19. Il contesto internazionale della ricerca è ferte dal digitale quando sapientemente co- uno dei temi sui quali s’appunta l’attenzione niugato con la conoscenza di discipline tanto di Gianluca Cuniberti, cui si deve l’intervento tradizionali quanto fondamentali (per gli studi di apertura e che parla nella duplice veste di storici, filologici e in sé stesse) quali solo la direttore del Dipartimento di Studi storici e vi- paleografia e la diplomatica5. La pandemia è ce-rettore alla ricerca nel campo delle scienze arrivata mentre si ultimavamo i preparativi per umane. Cuniberti sottolinea quanto l’Ateneo l’incontro, che è stato prima rinviato e poi ha torinese investa in progetti internazionali e in- 3 MLGB3 porta in digitale l’edizione tradizionale approntata da Neil Ker; nella direzione del progetto Richard Sharpe è stato affiancato da James Willoughby; sulle linee di programma, gli sviluppi, i finanziamenti, si vedano le pagine introduttive del sito: . 4 Pubblicato da Brepols nel 2003 è uscito due anni dopo in Italia grazie a Marco Palma: Richard Sharpe, Titulus: i manoscritti come fonte per l’identificazione dei testi mediolatini, ed. italiana a cura di M. Palma, Roma: Viella, 2005. 5 Una ricostruzione approfondita dei temi, metodi, risultati degli anni di lavoro dedicati alle biblioteche medievali inglesi hanno formato l’oggetto delle Lyell Lectures, che nel 2019 sono state tenute da Sharpe; interamente registrate sono pubblicate tra i BODcasts (podcast delle Bodleian Libraries): . 6 Su questo si veda la recente riflessione: Maurizio Vivarelli, Digital humanities e culture documentarie: un modello di analisi, valutazione, interpretazione, «AIB studi», 60, (settembre/dicembre 2020), n. 3, p. 553- 589. DOI 10.2426/aibstudi-12471. 208
Eventi tenda rafforzare la rete di relazioni scientifi- sottolineare. La cooperazione sta infatti alla che e l’uso delle tecnologie digitali. base della raccolta di una significativa massa A quello del vice-rettore segue l’intervento di di dati prodotti in alcune delle più importanti Maurizio Vivarelli, registrato in anticipo per un biblioteche europee e americane da editors impedimento a partecipare in diretta, dove si altamente qualificati con competenze ampie ripercorre a grandi linee la tradizione degli e specifiche per lavorare con fonti primarie. studi nella quale si inscrivono le ricerche delle Tale rete è al contempo risultato di un’opera ospiti, sintetizzata con un richiamo al capola- di disseminazione e formazione all’uso delle voro di Febvre e Martin (L’apparition du livre, basi di dati condotta dal team del progetto 1958). Facendo quindi il focus sui temi speci- con workshop, summer school, incontri di fici che si andranno a trattare, Vivarelli propo- formazione dedicati e che ha contribuito ad ne di aprire un ulteriore fronte, basato sulla ampliare in modo assai significativo la parte- considerazione che la massa di dati raccolti cipazione a MEI Material Evidence in dalla ricerca, oltre alle relazioni evidenziate Incunabula7. Dal 2014 al 2020 la base dati è dalla ricerca stessa, possono entrare in rap- cresciuta in modo significativo raggiungendo porto con dati prodotti in altri ambiti dando oltre 51.000 esemplari di oltre 14.000 edizio- vita a relazioni che possono farsi emergere ni, con descrizioni prodotte da oltre duecento con tecniche di data analysis e applicando i editors, da quaranta che erano attivi nel metodi della Network science, che andrebbe- 2014. Un approccio rivoluzionario è proposto ro così a espandere i risultati della ricerca in in MEI (l’aggettivo è di chi scrive) dato dai direzioni non previste a priori. seguenti fattori: oggetto della descrizione è Un richiamo alle reti di relazioni si trova d’al- l’esemplare: non si ripetono informazioni già tro canto esplicito anche nel titolo dell’inter- presenti nella base di dati ISTC8 alla quale vento cuore dell’incontro dove, insieme al fo- MEI è collegata direttamente, e attraverso cus della ricerca, se ne evidenziano scopo e essa al Gesamtkatalog der Wiegendrucke9 e a metodi: Riscrivere la rivoluzione della stampa: tutti gli altri repertori e cataloghi online. Le Il 15cBOOKTRADE, un patrimonio di risorse, nuove descrizioni si inseriscono così in una un network internazionale di biblioteche e di rete coerente, in cui ciascuno strumento svi- ricercatori. La cooperazione tra ricercatori e luppa aspetti complementari agli altri, con un curatori, tra università e biblioteche, in una meccanismo di rinvio vicendevole che il ampia rete internazionale che si sviluppa tra 15cBOOKTRADE ha contribuito a esaltare e Europa e America è tra i dati che si vogliono rafforzare10. 7 Lanciata nel 2009, MEI è stata ideata da Cristina Dondi e realizzata da Alex Jahnke del Data Conversion Group della Università di Göttingen. Una seconda release della base dati è stata lanciata nel 2015 per potenziare lo strumento anche raccogliendo osservazioni e desiderata da chi vi aveva lavorato nei primi anni. Sul team del progetto (Geri Della Rocca de Candal, Matilde Malaspina, Sabrina Minuzzi e l’autrice di questo contributo) e le attività svolte nel quinquennio si vedano le pagine del sito web, dove pure sono da cercarsi le informazioni sulle basi di dati: . 8 Si veda: John Goldfinch — Karen Limper-Herz, The Incunabula Short-Title Catalogue (ISTC). Past, pres- ent and Future, in: Printing Revolution and Society. Fifty Years that Changed Europe, ed. by C. Dondi, Venezia: Edizioni Ca’ Foscari, 2020, p. 899-909, . 9 La bibliografia generale degli incunaboli () nella quale sono da cercarsi tutte le informazioni relative agli aspetti tipografici, quali quelli che si trovano nel repertorio dei tipi (il Typenrepertorium der Wiegendrucke) a sua volta accessibile tramite GW: . 10 Nel corso del quinquennio di progetto il 15cBOOKTRADE ha agito in direzione di rafforzare la collabora- zione e agendo su ISTC promuovendone una nuova release e portandolo nella piattaforma del CERL (Consortium of European Research Libraries). 209
Eventi Dell’esemplare MEI trae e valorizza tutti i dati do di riconoscere immagini identiche, frutto specifici di copia, ogni traccia d’uso, note di della stessa matrice, distinguendole da quelle lettura, ex libris, ma anche interventi di finitu- simili, frutto di imitazione, rilevando gradi di- ra a mano, rubricatura, decorazione, miniatura, versi di somiglianza. Quali siano le potenziali- che non sono semplicemente descritti ma geo- tà di questo approccio, che coniuga le com- referenziati e collegati a un agente, ente o petenze della bibliografia e della storia del- persona, e questi categorizzati, per status, ti- l’arte con quelle dell’ingegneria informatica, pologia, professione, genere. Tracce materiali viene bene illustrato nel corso della presenta- diventano in tal modo evidenze storiche e i zione di Malaspina11, alla quale fa seguito una singoli dati, così strutturati, informano, nell’in- terza e ultima parte dedicata alla organizza- sieme, sul reale impatto prodotto dai primi libri zione di una mostra conclusiva finalizzata a a stampa sul pubblico dei lettori coevi e su comunicare i risultati della ricerca al grande quello dei secoli successivi, consentendo studi pubblico, attività di terza missione, per usare sulla storia delle collezioni librarie, sulle prati- l’espressione più in uso. La mostra – spiega che del collezionismo o i trasferimenti in massa Cristina Dondi – non era nel progetto iniziale, dei patrimoni librari, come quelli conseguenti ma è presto emerso il desiderio di condividere alle soppressioni religiose. Lo studio degli i frutti del lavoro non solo con gli specialisti e esemplari è affiancato e rafforzato con quello la comunità scientifica, cosa avvenuta in un dei testi, ai quali è dedicato TEXT-inc, databa- convegno finale oltre che in interventi pun- se che consente di esplorare nel dettaglio la tuali a diversi consessi accademici nel corso composizione testuale delle edizioni e svilup- degli anni. Si è così pensato di organizzare pato a partire dal catalogo degli incunaboli una mostra negli spazi storici del Museo della Bodleian Library (circa 5.500 edizioni). Correr, mentre il convegno finale s’è tenuto in Sono parte costitutiva del testo, e come il te- Palazzo ducale (la scelta di chiudere il proget- sto prodotti con materiali tipografici, gli appa- to a Venezia, e forse non serve spiegarlo, è le- rati decorativi e le illustrazioni – ad esempio gata al ruolo di grande capitale del libro as- cornici e vignette xilografiche. A questo tema, sunto dalla Serenissima nella prima stagione di per sé ammantato di indubbio fascino, il della stampa), e l’operazione è stata salutata 15cBOOKTRADE ha dedicato uno spazio spe- da un grande successo di pubblico, con oltre ciale e le energie di una ricercatrice, Matilde 190.000 visitatori. Malaspina, la cui relazione si incentra appunto sul 15cILLUSTRATION, il progetto nel proget- to sviluppato per applicare anche qui un me- 3 settembre: L’opera e l’eredità todo rigoroso di raccolta delle informazioni. I di Armando Petrucci: tra paleo- dati relativi alle singole componenti l’illustra- grafia, letteratura, storia e zione sono immagazzinati e meta-datati con impegno civile riferimento a edizione ed esemplare mentre Ne parlano Jacques Dalarun, Attilio Bartoli un software di image-matching è sviluppato Langeli, Antonio Ciaralli, Marco Palma, per gestire la comparazione sistematica delle Augusto Cherchi, curatori di recenti pubblica- componenti, così che la sensibilità e l’occhio zioni realizzate per riproporre, in forma diver- dello studioso sono potenziati dalla capacità sa (tre raccolte ragionate e una traduzione) computazionale della macchina messa in gra- una importante selezione di opere di 11 Maggiori dettagli in Cristina Dondi — Abishelk Dutta — Matilde Malaspina — Andrew Zisserman, The Use and Reuse of Printed Illustrations in 15th-Century Venetian Editions, in Printing Revolution and Society. Fifty Years that Changed Europe, ed. by C. Dondi, Venezia: Edizioni Ca’ Foscari, 2020, p. 841- 871, . 210
Eventi Armando Petrucci. L’incontro è coordinato da in origine come saggio per la Storia dell’arte Antonio Olivieri; saluto in apertura di italiana (Torino: Einaudi, 1979-1983) a Maurizio Vivarelli; intervento conclusivo di Federico Zeri per averne un parere. Ne rice- Massimo Vallerani. vette in risposta una sveglia alle cinque del L’incontro si muove intorno a tre volumi di re- mattino, con una telefonata che gli fece Zeri cente pubblicazione che illustrano, da pro- per commentare, semplicemente: «Lei è un spettive diverse, l’importanza e il peso del genio!». Bartoli Langeli, a sua volta studioso magistero esercitato da Armando Petrucci per di fama internazionale e molto amato da allie- la capacità di affrontare con taglio rivoluzio- vi e colleghi, ha contribuito in molti modi a nario temi di storia culturale, affrontati a par- diffondere l’opera di Petrucci, mediante la cu- tire da un ambito altamente specialistico, e ra di nuove edizioni delle sue opere, inclusa dunque apparentemente di nicchia, quale è la l’edizione facsimilare degli atti di un celebre Paleografia. Le tre pubblicazioni sono, rispet- Seminario permanente, «Alfabetizzazione e tivamente, l’edizione in francese della celebre cultura scritta», gemmato da un convegno Prima lezione di Paleografia, diventata, per svoltosi a Perugia nel 1980 12. La mano di volontà dello storico medievista Jacques Bartoli si trova nella raccolta di saggi pubbli- Dalarun che ne ha curato la traduzione, cata dall’Associazione Nazionale Archivistica Promenades aux pays de l’écriture, a esaltare Italiana in onore di Petrucci all’indomani della il peso culturalmente rivoluzionario di quel- sua morte, iniziativa lanciata da Augusto l’opera bene illustrato da Attilio Bartoli Cherchi, all’epoca vicepresidente dell’Anai, e Langeli nella sua introduzione. Dalarun, primo raccolta felicemente, oltreché da Bartoli, che lì a intervenire, ha messo in evidenza il peso e figura esplicitamente, anche da Antonio l’ampiezza dell’opera di Petrucci, da lui speri- Ciaralli e Marco Palma che hanno contribuito mentata nell’impresa della traduzione specie a costruire il volume Scrittura, documentazio- in relazione a concetti chiave messi a fuoco ne, memoria. Dieci scritti e un inedito, 1963- da Petrucci, e insieme la sua capacità di ren- 2009. Il volume è stato presentato a Roma nel derli comprensibili. Uno di questi è il concetto giugno 2019 in una gremita sala della BNCR, di astrazione, in ambito artistico, nella visione testimonianza ulteriore della eco che la figura di Petrucci non un allontanamento dalla realtà e il pensiero di Petrucci riscuotono. La triade bensì una concettualizzazione necessaria a Bartoli Langeli-Ciaralli-Palma è responsabile spiegare la realtà. La capacità di chiarire i anche della raccolta dedicata agli Scritti civili concetti e così renderli comprensibili, appeti- (Roma: Viella, 2019), frutto della selezione bili e entusiasmanti per un vasto numero di dei testi più esplicitamente legati al forte im- studenti è una delle cifre ricorrenti nel ricordo pegno civile di Petrucci, espresso in verità in che di Petrucci viene disegnato da pressoché tutto il suo magistero, come è stato sottoli- tutti gli intervenuti, a partire da Attilio Bartoli neato soprattutto da Marco Palma, al quale si Langeli, che illustra il profilo del grande stu- deve una decisa distinzione tra l’essere pro- dioso nei suoi aspetti di maestro, da un lato, e fessore universitario e fare il professore uni- di genio dall’altro, imitabile per un verso, ini- versitario, per dire che Petrucci aveva operato mitabile per l’altro, perché capace di intuizioni da docente senza conformare la propria per- geniali e rivelatrici. Un aneddoto è a sua volta sona al ruolo, per trarne un prestigio diversa- rivelatore: Petrucci aveva inviato il saggio La mente conquistato. Palma insiste sul signifi- scrittura tra ideologia e rappresentazione, de- cato della posizione politica di Petrucci: non stinato a diventare un volume ma concepito appartenenza di parte, tantomeno consorte- 12 Era previsto per la fine di marzo 2020 un convegno che ricordasse, a 40 anni, il convegno che aveva avvia- to il seminario, da farsi nello stesso luogo, il convento francescano di Monteripido di Perugia. 211
Eventi ria, invece una moralità ferrea miscelata alla presentazione del volume13 ha chiaramente volontà e alla capacità, entrambe potenti, di mostrato l’apprezzamento dell’iniziativa. parlare a tutti, di comunicare contenuti di di- Interviene in conclusione Massimo Vallerani scipline tradizionalmente elitarie a folte platee che parla anche in veste di coordinatore del di studenti, ammassati sugli scalini delle aule dottorato in Scienze archeologiche, storiche, pur di seguirne le lezioni. storico-artistiche. Vallerani pone l’accento Testimonianza diretta del magistero di sulle questioni di metodo, e parlando anche Petrucci è fornita da Antonio Ciaralli, che è sulla scorta della propria esperienza, per aver stato accanto al maestro fino all’ultimo aiu- vissuto personalmente gli effetti di un magi- tandolo nella bella impresa di ripubblicare una stero rivoluzionario, capace di incidere pro- imponente raccolta di saggi dalla forte carica fondamente nella formazione non solo degli innovativa: Letteratura italiana: una storia at- specialisti, paleografi e diplomatisti, ma più in traverso la scrittura (Roma: Carocci, 2017). generale degli studiosi di medievistica o ancor Ciaralli, ripete con forza che il suo contributo più in generale di storia. a questo volume deve considerarsi un mero sforzo redazionale, confezionamento di saggi già editi. Questi ultimi, riorganizzati in capito- Conclusioni li, arricchiti da un cospicuo corredo di imma- Il primo ciclo di incontri s’è chiuso con un bi- gini e di indici, formano, nell’insieme, una lancio grandemente positivo dal punto di vi- storia della letteratura dal taglio originalissi- sta della partecipazione, con platee che non mo. L’autore ne era, d’altra parte, ben co- di rado hanno superato il centinaio di perso- sciente, come indica, secondo la testimonian- ne, raccogliendo spettatori da tutta Italia e za del curatore, l’entusiasta esclamazione con presenze dall’estero. La richiesta di materiali cui accolse la fresca pubblicazione del volu- registrati, arrivata da più parti, testimonia me: «Questo l’ho fatto io!». inoltre un perpetuarsi dell’attenzione verso i Sul peso e le scelte che determinano una ope- temi trattati. Approfittiamo allora di questa razione editoriale si è soffermato Augusto occasione per dire che i materiali degli incon- Cherchi, raccontando come l’ANAI ha deciso tri, ovvero le registrazioni, si possono recupe- di reagire alla notizia della scomparsa del rare dalle pagine del sito web14, con l’avver- maestro, facendosi portavoce dei tanti archi- tenza che la qualità dei materiali è il risultato visti italiani per i quali Petrucci è stato un rife- di questo primo periodo di rodaggio, di cui si rimento non solo con i suoi scritti ma anche è già detto in introduzione. Nelle stesse pagi- per la sua statura pubblica, grazie alla quale ne si trovano materiali e informazioni sui cicli ha instancabilmente lottato per difendere i successivi, il primo infatti è stato definito così luoghi della memoria. Pubblicare una raccolta perché ha appunto aperto una serie. Intanto, degli scritti più vicini al tema è, ancora una in chiusura di questa prima esperienza, e an- volta, sembrato la scelta migliore. La platea cora in crisi sanitaria, notiamo come l’obbligo gremita di persone che erano presenti alla a incontri virtuali abbia indubbi effetti positi- 13 Il 6 aprile 2019 nella sala delle adunanze della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, da cui è nato un nuovo volume: Armando Petrucci un maestro nelle parole di amici e colleghi. Roma: Edizioni Anai, 2019 (Quaderni del Mondo degli archivi, 6), liberamente scaricabile dal sito della rivista: . 14 Il percorso, non proprio lineare, si traduce in un link lunghissimo impossibile da memorizzare per cui con- viene segnalare la strada: dalla home page del corso di laurea () cercare gli Avvisi e news e quindi i Seminari (sotto Tipologie). 212
Eventi vi, nel consentire una partecipazione distan- ci, grazie, sospesi nell’etere, tra persone che si ziata, nello spazio o nel tempo, di eventi altri- conoscono e altre che invece non si sono mai menti destinati a chiudersi in intervalli di po- viste. Persa completamente la fase successiva che ore. Al contempo un dato non proprio agli incontri durante la quale era possibile positivo è emerso con chiarezza: alla presenza continuare la discussione, a gruppi ristretti, del pubblico non si affianca una partecipazio- fermandosi a bere per commentare o cammi- ne attiva; il dibattito raramente è animato, le nando sulla via del ritorno alle rispettive di- domande arrivano scarse anche quando si sa more. Viene fatto allora di chiedersi cosa ac- che vi sono persone competenti o interessate cadrà quando sarà di nuovo possibile incon- tra il pubblico. Negli incontri a distanza man- trarsi in presenza, se si vorrà tornare alle vec- ca proprio lo specifico dell’incontro, lo scam- chie abitudini, o mantenere quelle sviluppate bio diretto; la piattaforma è uno splendido in questi mesi, continuando ad esempio a palcoscenico che però non consente un reale sfruttare le piattaforme per condividere gli rapporto tra tutti i presenti. Più di tutto, ciò si eventi anche da remoto, e registrarli per fruirli avverte al momento della chiusura, con un successivamente, andando così a creare nuovi congedo snocciolato in una serie di arriveder- archivi digitali di cui poi prenderci cura. L’ultima consultazione dei siti web è avvenuta nel mese di giugno 2021 213
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