Aspetti microbiologici dei prodotti vegetali di IV gamma - Prof. Fausto Gardini Referente scientifico dell'unità operativa area di
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Aspetti microbiologici dei prodotti vegetali di IV gamma Prof. Fausto Gardini Referente scientifico dell’unità operativa area di processo Ciri Agroalimentare
Il quadro di riferimento normativo per la legislazione alimentare europea è il Regolamento 178/2002 (noto anche come General Food Law) che, all’articolo 14, stabilisce che un alimento non può essere messo sul mercato se non idoneo (“unsafe”) e che la non idoneità può discendere da due aspetti: - presenza di microorganismi di interesse igienico sanitario che possono compromettere la salute del consumatore; - presenza di microorganismi non patogeni che possono comportare alterazioni tali da rendere il prodotto non appropriato per l’alimentazione umana I parametri di non idoneità dal punto di vista igienico sanitario sono definiti dal Regolamento No 2073/2005 e dal Regolamento No1441/2007
ALTERAZIONI I processi alterativi di vegetali e frutti di IV gamma sono il risultato di due processi distinti che però si influenzano l’un l’altro alterazione di natura fisiologica: determinata dalla distruzione di protezioni naturali, liberazione di enzimi prima compartimentalizzati, accelerazione di processi metabolici come risposta allo stress (consumo di O2 e produzione di etilene), accelerazione di processi di essicazione. alterazione di natura microbiologica: si avvantaggia del danneggiamento delle protezioni naturali e della liberazione di succhi cellulari contenenti nutrimento. Le cellule si situano preferenzialmente sulle zone tagliate e la loro attività è influenzata da diversi fattori. L’alterazione microbica comporta la comparsa di difetti di texture, difetti visuali e la comparsa di off odours. Difficile porre dei limiti precisi per lo spoilage: individuati fra 7 e 8 log cfu/g per i batteri (in funzione del tipo di batteri e del prodotto) e fra 5 e 6 log cfu/g per i funghi.
Fattori intrinseci (pH, nutrienti, …) Ortaggi a foglia a scarso Frutta e vegetali ad elevato contenuto zuccherino contenuto zuccherino Alterazioni fisiologiche: imbrunimento Alterazioni microbiologiche: enzimatico, respirazione delle cellule sviluppo di funghi (lieviti con vegetali attività pectinoesterasiche) e batteri lattici; produzione di Alterazioni microbiologiche: sviluppo composti aromatici e di etanolo di microorganismi prevalentemente Gram negativi (Entero-bacteriaceae, Alterazioni fisiologiche: Pseudomonadaceae); attività imbrunimento enzimatico, pectiolitiche e putrefattive processi di maturazione Parametri estrinseci: temperatura, composizione gassosa dell’atmo- sfera, entità dei danneggiamenti meccanici, interazioni fra fisiologia e microbiologia
Da: Ragaert et al. 2011. Microbiological and safety spects of fresh cut fruits and vegetables. In: Advances in fres cut fruit and vegetable processing (Cap. 3). CRC Press
Ortaggi (Log cfu/g) Obiettivo Tolleranza Alterazione Psicrotrofi 5 6 8 Batteri lattici 3 4 7 Lieviti 3 4 5 Muffe 3 4 4 Frutta (Log cfu/g) Obiettivo Tolleranza Alterazione Psicrotrofi 5 6 7 Batteri lattici 3 4 7 Lieviti 3 4 5 Muffe 2 3 3
N < 105 105-106 106-107 107-108 >108 Carica batterica campioni mesofila Rucola 5 0 0 40.0 60.0 0 Carote 18 0 0 11.1 55.6 33.3 Mais 21 0 0 47.6 52.4 0 Indivia 21 9.5 19.0 66.7 4.8 0 Lattuga 29 6.9 37.9 27.6 27.6 0 Spinaci 10 0 0 10.0 80.0 10.0 Miste 132 0 6.8 33.3 54.5 5.3 Totale Verdure Tagliate 236 1.7 10.2 34.3 47.9 5.9 Frutta Tagliata 21 90.4 4.8 0 4.8 0 Germogli 15 0 0 0 60.0 40.0 Iceberg 5 60.0 40.0 0 0 0 Cuori di Lattuga 3 33.3 66.6 0 0 0 Lattuga oakleaf 5 0 20.0 60.0 20.0 0 Trocadero 5 0 40.0 40.0 20.0 0 Romana 5 0 40.0 60.0 0 0 Indivia 5 0 0 40.0 60.0 0 Totale insalata intera 28 14.3 32.1 35.7 17.9 0
N campioni < 105 105-106 106-107 >107 Funghi Rucola 5 0 80.0 20.0 0 Carote 18 5.6 33.3 50.0 11.1 Mais 21 14.3 61.9 19.0 4.8 Indivia 21 71.4 28.6 0 0 Lattuga 29 75.9 17.2 6.9 0 Spinaci 10 50.0 40.0 10.0 0 Miste 132 31.1 52.3 13.6 3.0 Totale Verdure Tagliate 236 36.9 45.3 0 3.0 Frutta Tagliata 21 95.2 4.8 20.0 0 Germogli 15 46.7 26.7 0 6.70 Iceberg 5 100 0 0 0 Cuori di Lattuga 3 100 0 0 0 Lattuga oakleaf 5 40.0 60.0 0 0 Trocadero 5 60.0 40.0 0 0 Romana 5 80.0 20.0 0 0 Indivia 5 20.0 60.0 20.0 0 Totale insalata intera 28 64.3 32.1 3.6 0
N campioni < 105 105-106 106-107 >107 Enterobatteri Rucola 5 40.0 60.0 0 0 Carote 18 16.7 22.2 38.9 22.2 Mais 21 100 0 0 0 Indivia 21 57.1 28.6 14.3 0 Lattuga 29 62.1 20.7 13.8 3.4 Spinaci 10 20.0 40.0 30.0 10.0 Miste 132 27.3 43.2 25.0 4.5 Totale Verdure Tagliate 236 39.8 33.9 21.2 5.1 Frutta Tagliata 21 100 0 0 0 Germogli 15 0 0 33.3 66.7 Iceberg 5 100.0 0 0 0 Cuori di Lattuga 3 100.0 0 0 0 Lattuga oakleaf 5 60.0 20.0 20.0 0 Trocadero 5 80.0 20.0 0 0 Romana 5 80.0 20.0 0 0 Indivia 5 60.0 20.0 20.0 0 Totale insalata intera 28 78.6 14.3 7.1 0
Microorganismi di interesse igienico- igienico-sanitario riscontrati nei vegetali di IV gamma Più frequenti: Listeria monocytogenes Escherichia coli (EHEC) Salmonella spp. Shigella spp. Parassiti (cyclospora) Virus Meno frequenti: Campylobacter spp. Clostridium botulinum non proteolitico (B, E, F) Bacillus cereus Aeromonas hydrophila/caviae Yersinia enterocolitica
Oltre 4000 casi di tossinfezioni alimentari registrati da Istituzioni sanitarie nazionali e sovranazionali o presentate sulla stampa scientifica o specializzata fra il 1988 e il 2007. Ogni caso considerato doveva avere colpito almeno 2 persone e sia l’eziologia che la relazione con uno specifico alimento dovevano essere dimostrati con ragionevole certezza. I dati erano suddivisi, in funzione dell’agente, in diversi gruppi a seconda della provenienza (carne bovina, uova, piatti pronti, ecc.) Nella categoria prodotti freschi erano considerati prodotti vegetali freschi (principalmente di IV gamma)
N prodotti % sui N totale freschi % sul totale freschi BATTERI Bacillus cereus 74 6 8.1 1.2 Piatti pronti (36.8%) Campylobacter spp. 191 9 4.7 1.8 Lattiero caseari (34.6%) Pollo (29.3%) Clostridium botulinum 108 16 14.8 3.2 Ittici (25.0%) Clostridium perfringens 248 7 2.8 1.4 Bovini (39.1%) Escherichia coli 398 78 19.5 15.7 Bovini (44.2%) Listeria monocytogenes 53 1 1.9 0.2 Lattiero caseari (41.5%) Salmonella enteritidis 991 36 3.6 7.2 Uova (43.4%) Salmonella typhimirium 270 10 3.6 2.0 Uova (18.2%) Lattiero caseari (11.2%) Altre Salmonelle 657 138 21 28.0 Piatti pronti (13.9%) Shigella spp. 83 24 28.9 4.9 Piatti pronti (30.1%) Staphylococcus aureus 182 6 3.3 1.2 Piatti complessi (22.0%) Suino (21.4%) Vibrio spp. 54 2 3.7 0.4 Ittico (90.7%) Altri batteri 62 6 9.7 1.2 Lattiero caseari (27.4%) PARASSITI Cyclospora spp. 35 32 91.4 6.5 --- Trichinella 47 0 0 0.0 Carni varie (83.2%) Altri parassiti 23 6 26.1 1.2 Bevande (26.1%) VIRUS Epatite A 55 22 40 4.5 Ittici (20.0%) Norovirus 552 91 16.5 18.5 Piatti pronti (40.2%) Altri virus 19 4 21.1 0.8 Ittici (31.6%) Piatti complessi (26.3%) TOTALE 4102 493 12.02 100.0 Piatti pronti (17%) Uova (14.2%) Bovini (12.1%)
Cloro • Bassi costi • Formazione di prodotti alogenati di disinfezione (triclorometano) (ipoclorito) • Facilmente disponibile • Reagisce con la sostanza organica che ne influenza l’attività • Corrosivo • Attività dipendente dal pH • Non consentito in prodotti biologici Ozono • Elevata attività antimicrobica • Richiede un generatore in loco • Brevi tempi di contatto • Tossico per inalazione • GRAS • Monitoraggio continuo in stabilimento • Nessun problema coi residui e non forma alogenati • Corrosivo sopra i 4 ppm • Non richiede lo stoccaggio di sostanze pericolose • Elevati costi di investimento • Bassi costi di gestione • Non ammesso in prodotti biologici Diossido di • Maggiore attività antimicrobica rispetto al cloro a pH • Bassa efficacia sui vegetali ai livelli ammessi cloro elevati • Richiede un generatore in loco • Minor rischio legato alla produzione di alogenati • Esplosivo • Minore corrosività rispetto a cloro e ozono • Ammesso solo per prodotti interi • Dopo il trattamento è richiesto un ulteriore risciacquo • La presenza di iodio nelle acque determina la produzioni alogenati contenenti iodio • Formazione di cloriti e clorati • Monitoraggio degli ambienti di lavoro • Non ammesso per prodotti biologici Acidi organici • Utilizzo semplice • Tempi di contatto • Assenza di tossicità • Interferenze sulle qualità sensoriali • Permessi nei prodotti biologici • Attività antimicrobica (in relazione alle quantità ammesse e all’impatto organolettico) Acido • Attività indipendente dal contenuto in sostanza organica • Scarsa attività antimicrobica ai livelli ammessi nei vegetali perossi- • Efficacia indipendente dalla temperatura • Non ammesso per prodotti biologici acetico • Non si formano composti alogenati • Assenza di corrosione ai livelli ammessi Perossidi di • Nessun residuo • Scarsa attività antimicrobica (ai livelli ammessi) idrogeno • Facile nell’uso • Tempi di contatto lunghi • Bassi costi • Azione fitotossica • E’ necessaria la rimozione dei residui • Non ammesso per prodotti biologici
SOSTANZE DI AROMA COME ANTIMICROBICI Prodotti della via della lipossigenasi: aldeidi alifatiche più o meno insature derivanti dalla demolizione degli acidi grassi Oli essenziali: complesse miscele di terpeni e terpenoidi. Buone efficacie antimicrobiche degli oli delle Labiate e degli agrumi
Cedro Sopravvivenza di Listeria in presenza di olio di Citral cedro
Il progetto STAYFRESH Università di Milano Università di Bolzano Università di CRA-IAA Udine Progetto triennale (2011-2014) Università di 6 Partner Bologna 8 Unità di Ricerca Università di Teramo Parco Tecnologico Padano, Lodi Coordinazione del progetto: Università di Udine Dipartimento di Scienze degli Alimenti
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