Aspetti innovativi di identificazione e trattamento delle infezioni da Clostridium difficile - Paolo Lanzafame U.O. Microbiologia e Virologia ...

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Aspetti innovativi di identificazione e trattamento delle infezioni da Clostridium difficile - Paolo Lanzafame U.O. Microbiologia e Virologia ...
Aspetti innovativi di
identificazione e trattamento delle
  infezioni da Clostridium difficile

                                                  Paolo Lanzafame
               U.O. Microbiologia e Virologia - Ospedale di Trento
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!!   Batterio Sporigeno Gram +

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!!   Sono stati identificati due ceppi di C. difficile: tossigenico e non tossigenico, solo
     il ceppo tossigenico è responsabile di C. difficile-associated disease (CDAD).

!!   C. difficile causa colite pseudomembranosa, megacolon tossico, sepsi,
     perforazione con conseguente pancolectomia e in alcuni casi decesso del
     paziente.

!!   C. difficile è responsabile per il 15-20% di diarrea associata a terapia antibiotica
     e al 100% di casi di colite pseudomembranosa.

!!   Il tasso di mortalità per CDAD negli USA è incrementato da 5.7 per milione di
     persone nel 1999 a 23.7 per milione nel 2004.

!!   La comparsa di infezione fulminante associata a C.difficile è sempre più comune.
     Presumibilmente associata alla comparsa di ceppi ipervirulenti con un marcato
     incremento di morbidità e mortalità in particolare durante le epidemie.
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Epidemiologia

        L’epidemiologia in Europa si
        caratterizza per tre aspetti distintivi:

        1.!una diffusione in senso nord-sud;

        2.!la maggiore incidenza ha interessato
        paesi culturalmente più avanzati per
        quanto attiene il controllo delle
        infezioni nosocomiali;

        3.! il ruolo del ceppo NAP1/BI/027
        appare ancora limitato. L’epidemia
        europea ha, infatti, avuto inizio nei
        Paesi settentrionali (Paesi Bassi,
        Svezia, Gran Bretagna), per poi
        coinvolgere le nazioni continentali
        (Belgio, Germania, Austria, Francia) e,
        da ultimo, gli stati mediterranei
        (Grecia e Spagna).
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Fattori di rischio

!!Ospedalizzazione con tempi prolungati

!!Profilassi e terapia antibiotica, soprattutto se combinata e protratta

  (clindamicina, ampicillina, cefalosporine 3^, fluorochinolonici)

!!età (>65 anni)
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!!   I fattori di virulenza primari sono tossina A and B
     !! Responsabili di infiammazione , secrezione mucosa e danno a
       livello delle mucose intestinali che porta a diarrea e colite.
       !! Tossina A: attacca neutrofili e monociti
       !! Tossina B: distrugge le cellule epiteliali

!!   Solo il ceppo tossigenico di C.difficile è responsabile della
     patologia:
     !! Tossina A (tcdA): non sempre presente
     !! Tossina B (tcdB): sempre presente nel C.difficile tossigenico
     !! Tossina binaria: può essere o non essere presente.
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From: Bagdasarian N. et al - Diagnosis and Treatment of Clostridium difficile in Adults:!!A Systematic Review
JAMA. 2015;313(4):398-408

                                                                                                                     Steps in the
                                                                                                                   Pathogenesis of
                                                                                                                  Clostridium difficile
                                                                                                                Infection and Possible
                                                                                                                 Treatment Outcomes
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From: Buonomo E L. et al - Microbiota-Regulated IL-25 Increases Eosinophil Number to Provide Protection
during Clostridium difficile Infection - Cell Reports 16, 432–443, July 12, 2016

                                                                                     Clostridium difficile infection
                                                                                     (CDI):
                                                                                     Host susceptibility and the
                                                                                     severity of infection are
                                                                                     influenced by disruption of the
                                                                                     microbiota and the immune
                                                                                     response. However, how the
                                                                                     microbiota regulate immune
                                                                                     responses to mediate CDI
                                                                                     outcome remains unclear.
                                                                                     Intestinal IL-25 was
                                                                                     suppressed during CDI in
                                                                                     humans and mice. Restoration
                                                                                     of IL-25 reduced CDI-
                                                                                     associated mortality and tissue
                                                                                     pathology even though
                                                                                     equivalent levels of C. difficile
                                                                                     bacteria and toxin remained in
                                                                                     the gut. IL-25 protection
                                                                                     was mediated by gut
                                                                                     eosinophils, as demonstrated
                                                                                     by an increase in intestinal
                                                                                     eosinophils and a loss of IL-25
                                                                                     protection upon eosinophil
                                                                                     depletion.
                                                                                     These findings support a
                                                                                     mechanism whereby the
                                                                                     induction of IL-25-mediated
                                                                                     eosinophilia can reduce host
                                                                                     mortality during active CDI.
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!!   5-6% di C. difficile isolato produce la tossina binaria

!!   E’ responsabile di conferire una maggiore virulenza   (Barbut t
     al., JMM, 2005; Terhes et al., JCM, 2004)

!!   Necessità di un trattamento più rapido e aggressivo
     rispetto al ceppo positivo solo per le Tossine A/B

!!   Il ceppo positivo alla tossina binaria è associato sia ad
     infezioni nosocomiali che acquisite in ambito comunitario.
!!   Delezione del gene regolatore tcdC
     !! tcdC è il gene che controlla la produzione della Tossina
       A&B

     !! Se il ceppo di C. difficile perde il gene tcdC, incrementa
       di 16 volte la produzione di Tossina A e di 23 volte la
       produzione di Tossina B.

!!   I ceppi di C. difficile con delezione del gene
     regolatore sono molto più virulenti:
     !! NAP1/027/BI strain produce più tossina; la
       sintomatologia clinica risulta essere molto più severa.
!! Il ceppo epidemico NAP1/027/BI è positivo alla
   tossina B, alla tossina binaria e presenta delezione
   del gene regolatore tcdC.
!! Più resistente ai fluorochinoloni e alle cefalosporine
   di IIIa generazione.
!! Per il ceppo ipervirulento la terapia deve essere
   iniziata il più rapidamente possibile a causa dell’alto
   tasso di mortalità (50%).
A chi effettuare i test ????
"!Tutti i pazienti con diarrea insorta dopo 48 ore dal ricovero

"!Pazienti con diarrea al ricovero o insorta entro le prime 48
ore dal ricovero se:
        "!Dimessi da un ospedale da non più di 4 settimane
        "!In terapia antibiotica
        "!Con diarrea severa

"!Non eseguire il test a pazienti asintomatici
"!Non eseguire il test per follow-up dopo terapia se
paziente asintomatico nè per dimissione o
trasferimento
Diagnosi: Come???
             Diagnosis of Clostridium difficile Infection: an Ongoing Conundrum for Clinicians and
                                            for Clinical Laboratories.
                                             Carey-Ann D. Burnham

       Clostridium difficile: valore clinico della
                diagnosi di laboratorio

  Il clinico è alla ricerca di un test rapido, sensibile e specifico che
    permetta il trattamento appropriato e l’isolamento del paziente
         per limitare rapidamente la trasmissione del patogeno.

Abilità nel riconoscere i ceppi iper-tossigenici di C.difficile resistenti
                      alle terapie antibiotiche standard.
Dove????
     Non su feci formate

Il tampone rettale non è idoneo
•!   Metodi non microbiologici:
     •! Sintomatologia clinica
     •! Endoscopia

•!   Identificazione del C. difficile :
     •! Coltura
     •! Glutamate dehydrogenase GDH

•!   Identificazione della Tossina
     •! Ricerca della Tossina B
       •! EIA
       •! Test di citotossicità

     •! Geni della Tossina (PCR)
!
From: Bagdasarian N. et al - Diagnosis and Treatment of Clostridium difficile in Adults:!!A Systematic Review
JAMA. 2015;313(4):398-408

                                                                                                                Diagnostic Tests for Toxigenic
                                                                                                                Clostridium difficile
19
La ricerca della tossina (EIA) stand-alone è
                      inadeguata.

  Bassa sensibilità basso valore predittivo negativo

La ricerca del GDH (EIA) ha una migliore sensibilità, è più
                rapida e con costi inferiori.

 La ricerca del GDH ha un alto valore predittivo negativo
    Tuttavia non distingue tra ceppi tossigenici e non
                         tossigenici
Deve essere utilizzato in combinazione con la ricerca della
                           tossina

                  Gelone et al Late Breaker Abstract SHEA Ann Mtg Chicago 2006
20 countries
participating
22
23
24
From: Bagdasarian N. et al - Diagnosis and Treatment of Clostridium difficile in Adults:!!A Systematic Review
JAMA. 2015;313(4):398-408

Sample Multistep Algorithm for Rapid Diagnosis of Clostridium difficile Infection Abbreviations: EIA, enzyme immunoassay; GDH,
glutamate dehydrogenase; PCR, polymerase chain reaction.
aToxin-positive (+) indicates presence of either Toxin A or Toxin B when a combined test is performed, as in this example. Toxin-

negative (") indicates that neither Toxin A nor B is present.
(1)
                                     GDH-Screen                3 Algoritmi diagnostici
                                      C.diff GDH

                         Pos
                                                   Neg

                                                                                      (2)
                                                                            GDH-Toxin A/B combinati

                                                                 C diff ToxA/B
                        C.Diff Tox A/B
                                                                    C diff GDH
                                                                                       Uno positivo

                                                           Pos                         Uno negativo
                        Pos            Neg
                                                                                 Neg
                                                         entrambi
                               NAATS/Coltura                                entrambi
                              tossigenica C.diff
        (3)                                              Pos
                                                                                         NAATS/Coltura
                                                                            Neg
NAAT stand alone test                                                                   tossigenica C.diff
                               Pos           Neg
      NAATS C.diff

     Pos         Neg                                                                   Pos            Neg
27
28
29
NAAT
                      NON per pazienti asintomatici
      Saggi positivi dopo il trattamento non sono indice di ricaduta
        Non idonei per il follow-up terapeutico (No“test of cure”)
                  Possono essere utilizzati stand-alone

      i saggi molecolari ci aiutano
 •! Gestione dei pazienti con forte
    sospetto clinico ma con
    risultato “C.difficile Negativo”
 •! Sono necessari più test
    diagnostici per confermare
                 C.difficile
    l’infezione•!m igliore uso delle risorse di laboratorio
         •!appropriate misure di prevenzione della infezione
                          •!adeguato trattamento
From: Bagdasarian N. et al - Diagnosis and Treatment of Clostridium difficile in Adults:!!A Systematic Review
JAMA. 2015;313(4):398-408
32
From: Bagdasarian N. et al - Diagnosis and Treatment of Clostridium difficile in Adults:!!A Systematic Review
JAMA. 2015;313(4):398-408

                                                      CDI Classification Based on Disease Severity
From: Bagdasarian N. et al - Diagnosis and Treatment of Clostridium difficile in Adults:!!A Systematic Review
JAMA. 2015;313(4):398-408
                                                                                                                Possible Approach for
                                                                                                                the Treatment of
                                                                                                                Clostridium difficile
                                                                                                                Infection:
                                                                                                                 Suggested approach for
                                                                                                                Clostridium difficile (CDI)
                                                                                                                treatment according to
                                                                                                                disease severity based on
                                                                                                                current guidelines, recent
                                                                                                                reviews and meta-analyses
                                                                                                                of fecal microbiota
                                                                                                                transplantation, and
                                                                                                                randomized controlled
                                                                                                                trials of fidaxomicin. This
                                                                                                                approach is not validated.
                                                                                                                There are no data
                                                                                                                supporting the use of
                                                                                                                fidaxomicin for complicated
                                                                                                                CDI.
                                                                                                                bTreatment response is

                                                                                                                defined by clinical
                                                                                                                improvement in diarrhea or
                                                                                                                other signs of infection.
                                                                                                                Response may require 3 to
                                                                                                                5 days after starting
                                                                                                                therapy, but therapy
                                                                                                                escalation can be
                                                                                                                considered sooner based
                                                                                                                on disease severity.
                                                                                                                cIndicates that costs are

                                                                                                                substantially higher.
                                                                                                                dDuration of therapy

                                                                                                                depends on treatment
                                                                                                                response.
                                                                                                                eConsider postinfectious

                                                                                                                irritable bowel syndrome
                                                                                                                rather than recurrent CDI
                                                                                                                for mild symptoms.
NUOVE PROSPETTIVE TERAPEUTICHE

•!Nuovi antibiotici

•!Sostanze chelanti le tossine

•!Agenti immunomodulatori

•!Probiotici e trapianto fecale
!!   !La fidaxomicina è un antibiotico di nuova generazione appartenente alla
     classe chiamata a “narrow band” cioè a ristretto spettro d’azione. E’ un
     antibiotico macrociclico non sistemico, naturale prodotto da
     Dactylosporangium aurantiacum, il cui spettro d’azione include batteri gram
     positivi aerobi e anaerobi (significativa concentrazione fecale).
!!   La ramoplanina è un antibiotico lipoglicopeptidico che si è dimostrato attivo
     verso batteri gram positivi sia aerobi che anaerobi esplicando la propria
     attività antibatterica bloccando la sintesi del peptidoglicano. È stata
     sviluppata per la terapia delle infezioni intestinali poiché raggiunge
     concentrazioni molto elevate a livello fecale.
!!   Strutturalmente simile alla vancomicina, la!teicoplanina!è un glicopeptide non
     assorbibile che ha dimostrato attività contro C. difficile con delle MIC inferiori
     a quelle della vancomicina stessa(tasso di cura 96% e tasso di recidive 7%)
!!   Case reports riportano una buona efficacia della tigeciclina per CDI severa o
     ricorrente. Tuttavia il ruolo della tigeciclina non è ancora chiaro.
!!   Trials di fase 3 sono in corso per surotomicina and cadazolid.
Sostanze chelanti le tossine

Molecole come la colestiramina e il colestipol sono state sviluppate
per la capacità di chelaggio delle tossine in sede endoluminale.
Sono riportati casi di pazienti sia adulti che pediatrici che, dopo
numerose recidive trattate con agenti tradizionali, hanno
finalmente risposto a questo trattamento.
Tuttavia i dati di trial randomizzati dimostrano che questi polimeri
anionici non assorbibili non sono efficaci per CDI.
Il tolevamer e un polimero anionico che lega sia la tossina A che B.
Tuttavia studi recenti hanno dimostrato un’inferiorità netta rispetto
a vancomicina e metronidazolo .
Inoltre tali polimeri possono chelare anche altre sostanze come la
vancomicina e non dovrebbero essere mai somministrati in
contemporanea con altre terapie
!!   La risposta anticorpale alla tossina A è in grado di proteggere dalle ricorrenze di CDI.
     Un vaccino per C.difficile è in fase di sviluppo sia per l’infezione primaria che per le
     ricorrenze . Pool di immunoglobuline neutralizza in vitro le tossine di C. difficile ma
!!   Ci sono dati limitati riguardo al possibile utilizzo per via endovenosa nelle forme
     ricorrenti ed il ruolo della risposta immunitaria rimane ancora non del tutto chiarito

!!   Anche l’immunoterapia è stata a lungo studiata per valutare eventuali applicazioni
     nella gestione della CDI.
!!   In uno studio randomizzato, a doppio cieco, vs. placebo, Ab monoclonali umani verso
     la tossina A (CDA1) e verso la tossina B (CDB1), in combinazione con la terapia
     standard, hanno dimostrato una minore % di ricorrenze(7%vs 25%).
!!   Studi di fase 3 stanno valutando altri 2 Ab monoclonali per la prevenzione delle
     ricorrenze in associazione a terapia standard:
     -! MK-3415 contro la tossina A
     -! MK-6072 contro la tossina B
Probiotici e trapianto fecale
                    L’utilizzo di probiotici è, da sempre, molto controverso: essi
                    agiscono come mezzo per restaurare la normale flora
                    microbica intestinale e in tal modo, teoricamente, prevenire
                    CDI. Vengono commercialmente utilizzati ceppi di batteri:
                    Lactobacillus rhamnosus GG e L. acidiphilus,
                    Bifidobacterium e del lievito Saccharomyces boulardii, ma la
                    loro efficacia è discutibile.
                    Solo S. boulardii in uno studio controllato vs placebo ha
                    dimostrato una riduzione significativa rispetto al placebo (9.4
                    vs 31%) delle recidive nei soggetti in cui era associato alla
                    vancomicina.
                    Recenti case reports hanno evidenziato che Kefyr, un
                    probiotico derivato dal latte fermentato, in associazione a
                    terapia standard riduce il numero delle ricorrenze

È stato osservato che il colostro umano possiede un’attività neutralizzante nei confronti delle
tossine A e B e questo può essere uno dei motivi per i quali i neonati sono spesso colonizzati
da clostridi senza tuttavia sviluppare la patologia.
Mark A. Miller, uno dei maggiori esperti dell’epidemia di C.difficile
sostenuta da ceppi NAP1 manifestatasi all’inizio del decennio in
Quebec, ha definito il trapianto di feci (batterioterapia fecale)
attraverso un sondino nasogastrico come “l’approccio che nessuno
vuole fare pur essendo quello migliore e che non fallisce mai”. Il
trapianto viene eseguito prelevando un campione fecale da un
parente stretto o, se non disponibile, da un altro familiare o da
donatore sano (screening donatori problematico)

                          In un recente studio 20 pazienti con
                          ricorrenze di CDI non rispondenti al
                          trattamento standard sono stati trattati
                          con capsule di estratti fecali congelati ed
                          hanno presentato il 90% di risposta dopo
                          1 o 2 trattamenti
                          Reports aneddotici riportano l’utilizzo del
                          trapianto fecale anche nel trattamento di
                          CDI complicate, di ileo e del megacolon

                           Therapeutic Advances in GastroenterologyReview. Fecal microbiota transplantation
                           in relapsing Clostridium difficile infection Faith Rohlke and Neil Stollman.

                           Microbiome2015
US FDA considera il trapianto fecale ancora
 sotto esame

Poiché la disponibilità del paziente ad accettare
 questo tipo di approccio può, in ogni caso,
 rappresentare un limite, l’indicazione al
 trapianto dovrebbe essere valutata nei casi
 severi refrattari alle terapie convenzionali.
Smits, W. K. et al. (2016) Clostridium difficile infection
  Nat. Rev. Dis. Primers doi:10.1038/nrdp.2016.20
Grazie per l’attenzione

                          43
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