Il diabete mellito: nuova classificazione - Laura Molteni Sevizio di Diabetologia e Endocrinologia - accademia geriatria
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Il diabete
mellito:
nuova
classificazione
Laura Molteni
Sevizio di Diabetologia e Endocrinologia
Ospedale "Sacra Famiglia" Fatebenefratelli - Erba (Como)Perché classificare il diabete? Per comprendere: 1) Eziologia 2) La storia naturale della malattia 3) Patofisiologia 4) Prevedere le complicanze e le conseguenze 5) Quale sia il trattamento giusto
• Traité des maladies du foie et du
pancréas, Paris 1899.
• Distinzione fra diabéte maigre e
diabéte gras.
• Le caratteristiche principali rintracciate
nel diabete «grasso» erano l’obesità, il
decorso lento della malattia che
permetteva una vita lunga e la
possibilità di contenere gli effetti della
patologia con una dieta adeguata e
molto rigida.
• Le caratteristiche del diabete «magro»
come caratterizzato da «deperimento
progressivo», decorso molto rapido che
portava alla morte e inutilità di una
dieta nel curare questa seconda forma
della malattia; a tal proposito egli si
esprimeva dicendo «siamo impotenti».
Étienne Lancereaux
(November 27, 1829 – October 26, 1910)Diabete mellito tipo 1 • Rappresenta il 3-6% di tutti i casi di diabete • Dovuto a una distruzione autoimmunitaria delle cellule B pancreatiche che producono l’insulina • GIOVANILE: Il picco di incidenza è fra i 10 e i 14 anni, ma può insorgere a qualsiasi età • Insorgenza IMPROVVISA, spesso con chetoacidosi. Quasi sempre presenti Poliuria, polidipsia, calo ponderale. • Necessita sempre di somministrazione insulinica esogena • Spesso associato ad altre patologie autoimmuni organo- specifiche (celiachia, tiroidite, gastrite atrofica, vitiligine..)
I markers biologici del diabete di tipo 1
◼ L’auto-immunità nel diabete di tipo 1 induce la
produzione di anticorpi specifici, che precedono
l’insorgenza della malattia (valore predittivo) e
ne confermano la patogenesi:
◼ ICA (islet cell antibodies)
◼ anti-GAD (anti decarbossilasi dell’acido glutamico)
◼ IAA (Insulin autoantibodies)
◼ IA-2A
◼ ZNT8Diabete mellito tipo II
• Il Diabete di tipo 2 è il più frequente, tipicamente
associato a eccesso ponderale, anche se può insorgere
anche in persone normopeso.
• Insorge in genere dopo i 40 anni, ma può manifestarsi a
qualsiasi età, anche in età pediatrica
• Sintomatologia spesso assente, non chetosi
• Insulina circolante normale o aumentata per
insulinoresistenza
• Autoimmunità assente
• Terapia: ipoglicemizzanti orali o iniettabili oltre che
insulinaDiabete LADA LADA: Latent Autoimmune Diabetes of the Adult Insorge nell’adulto, inizialmente assomiglia al diabete di tipo 2, ma poi richiede, nella maggioranza dei pazienti, l’uso di insulina Magro o normopeso Età > 40 anni Scarsa familiarità per Diabete. Marker autoimmuni: Ab anti GAD
Altri tipi di diabete
• Diabete gestazionale : Diabete diagnosticato nel secondo o terzo
trimestre di gravidanza, che non è un diabete manifesto misconosciuto prima della
gravidanza. È causato da difetti funzionali analoghi a quelli del diabete tipo 2; viene
diagnosticato per la prima volta in gravidanza e in genere regredisce dopo il parto
per poi ripresentarsi, spesso a distanza, preferenzialmente con le caratteristiche del
diabete tipo 2.
• difetti genetici dell’azione insulinica (insulino resistenza tipo A, leprecaunismo)
• malattie del pancreas esocrino (pancreatite, pancreatectomia, tumori, fibrosi
cistica)
• endocrinopatie (acromegalia, Cushing, feocromocitoma, glucagonoma)
• indotto da farmaci o sostanze tossiche (glucocorticoidi, altri agenti
immunosoppressori, tiazidici, diazossido, farmaci per il trattamento dell’HIV/AIDS)
• infezioni (rosolia congenita)
• forme rare di diabete immuno-mediato
• sindromi genetiche rare associate al diabete (Down, Klinefelter, Turner, Wolfram,
Friedereich)2 casi di diabete di recente riscontro Andrea, 46 anni. Salumiere. Eurelio, 63 anni. Impiegato. Noto per IA, in terapia con Noto per IA. Non fumatore. In Olmesartan. terapia cronica con candesartan e Esami ematici: Glicemia 147, amlodipina. Hba1c 7.1%, Colesterolo TOT Esami ematici: Hba1c 7.3%, 290, LDL 185 glicemia a digiuno 171, GFR 67, GFR 78 LDL 98. Peso 108 kg, BMI 39, circ. add. Peso 68.5 kg, BMI 22.3, Circ. 123 cm. add. 93 cm.
“Four factors have, historically, been used to identify this diversity: • the age at onset; • the severity of the disease, i.e. degree of loss of beta cell function; • the degree of insulin resistance • the presence of diabetes-associated autoantibodies. Our broad understanding of the distinction between the two major types, type 1 diabetes mellitus and type 2 diabetes mellitus, are based on these factors, but it has become apparent that they do not precisely capture the different disease forms.”
Categorising diabetes Dm di tipo 1: Markers clinici: età, insulino - dipendenza. Markers biochimici: Autoanticorpi, livelli di c peptide, genotipo HLA → Nessuno di questi markers è specifico per il DM1! Dm di tipo 2: diagnosi di «esclusione» → Tutto quello che non è DM1 o Mody o forme di Dm secondario è DM di tipo 2!
“definition of type 2 diabetes mellitus as a homogeneous disease is an oversimplistic approximation for a heterogeneous metabolic disorder” Key points - need to clarify diabetes classification, which is currently imprecise in distinguishing major disease types, using laboratory tests - The importance of predictors of disease progression, including genetic, immune and metabolic features - The potential for predicting therapeutic responses to provide a more personalised approach to therapy
Classificazione Classificazione sulla base sulla base genetica fenotipica
Classificazione sulla base della genetica
“Despite substantial progress in the integrated analysis of tissue and systemic metabolic
networks perturbed in the settings of obesity, insulin resistance, and type 2 diabetes,
a uniform set of genetic information or biomarkers providing clinically useful information
enabling individualised therapeutic choices has not yet been validated in randomised
prospective clinical trials. Hence, a personalised approach to therapy requires
consideration of the available evidence from clinical trials, complemented by decisions
surrounding affordability and patient goals and preferences.
It is important to be as critical of the emerging data from pharmacogenetic studies as
we are of association studies of the risk of type 2 diabetes and to recognise the
importance of replication. Most of the scientific literature is focused on small studies of
candidate genes or single nucleotide polymorphisms, as opposed to unbiased genome-
wide assessments of the impact of genetic variation on therapy response. Thus, although
many studies report associations between type 2 diabetes risk alleles and response to
treatment, most of these associations have not yet been replicated in larger prospective
studies.”
Precision medicine in the management of type 2 diabetes. Gloyn AL and Drucker D. Lancet
Diabetes Endocrinol. 2018 Nov;6(11):891-900.FARMACOGENOMICA
PER LA PERSONALIZZAZIONE
DEL TRATTAMENTOFARMACOGENOMICA PER LA PERSONALIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO. Esempio della metformina «Considerando che la metformina è poco costosa e associata a un basso rischio di importanti effetti collaterali, l’estensione della farmacogenomica alla pratica clinica per la predizione dell'efficacia e della tollerabilità della metformina attualmente non è né pratica né economica. Gli sforzi per comprendere i fattori genetici sottostanti alle differenti risposte terapeutiche tra individui potrebbe tuttavia far luce sui meccanismi con cui i farmaci migliorano il controllo glicemico.»
Sulla farmacogenomica... • Conoscenze ancora molto limitate, quadro complesso e poligenico, con grande interferenze date dallo stile di vita. • Valutazione costo-beneficio ancora sfavorevole • Necessità di adeguare le informazioni genetiche allo stato clinico del paziente per poter ottimizzare il processo di cura • In futuro, la diminuzione dei costi e le maggiori conoscenze potrebbero rendere le analisi genetiche routinarie nella gestione quotidiana del paziente.
NUOVA CLASSIFICAZIONE
BASATA SULLE
CARATTERISTICHE
FENOTIPICHE E CLINICHEPopolazione Studiata
• 8980 pazienti
• Diabete di NUOVA DIAGNOSI dalla Coorte
ANDIS (Swedish All New Diabetic in Scania)
• I ricercatori hanno poi voluto replicare i
risultati in 3 coorti di pazienti diabetici di
NUOVA DIAGNOSI indipendenti:
– SDR (SCANIA Diabetes Registry, 1466 pazienti)
– ANDIU (All New Diabetics in Uppsala, 844 pazienti)
– DIREVA (Diabetes Registry Vaasa, from western
Finland 3485 pazienti)
Ahlqvist E, Storm P, Käräjämäki A, et al. Novel subgroups of adult-onset diabetes and their association with outcomes: a data-driven cluster analysis of six
variables. Lancet Diabetes Endocrinol 2018; 6: 361–69.La coorte è stata suddivisa in sottogruppi sulla base di di
analisi di raggruppamento gerarchico comprendente
6 variabili:
• Ab anti GAD65
• Età alla diagnosi
• BMI
• Hba1c
• HOMA2 (usando il c peptide)
– HOMA 2-b
– HOMA2-IR
Ahlqvist E, Storm P, Käräjämäki A, et al. Novel subgroups of adult-onset diabetes and their association with outcomes: a data-driven cluster analysis of six
variables. Lancet Diabetes Endocrinol 2018; 6: 361–69.Ahlqvist E, Storm P, Käräjämäki A, et al. Novel subgroups of adult-onset diabetes and their association with outcomes: a data-driven cluster analysis of six variables. Lancet Diabetes Endocrinol 2018; 6: 361–69.
• Group 1, SAID (severe autoimmune diabetes): early-onset disease,
relatively low BMI, poor metabolic control, insulin deficiency, and presence of GADA
• Group 2, SIDD (severe insulin-deficient diabetes) severe insulin-
deficient diabetes (SIDD), was GADA negative but otherwise similar to cluster 1: low age
at onset, relatively low BMI, low insulin secretion (low HOMA2-B index), and poor
metabolic control
• Group 3, SIRD (severe insulin-resistant diabetes): characterised by
insulin resistance (high HOMA2-IR index) and high BMI.
• Group 4, MOD (mild obesity-related diabetes) Obesity but not by
insulin resistance
• Group 5, MARD (mild age-related diabetes)
older than patients in other clusters, but showed, similar to cluster 4, only modest
metabolic derangements Ahlqvist E Lancet Diabetes Endocrinol 2018; 6: 361–69.Ahlqvist E, Storm P, Käräjämäki A, et al. Novel subgroups of adult-onset diabetes and their association with outcomes: a data-driven cluster analysis of six variables. Lancet Diabetes Endocrinol 2018; 6: 361–69.
TIME TO SUSTEINED INSULIN USE TIME TO METFROMIN TREATMENT
TIME TO TREATMENT WITH ORAL TIME TO REACH TREATMENT GOAL
MEDICATION OTHER THAN (HBA1CIncidenza di nefropatia
Time to chronic kidney Time to Time to end-stage
disease
macroalbuminuria renal disease
(at least stage 3B)
Patients in cluster 3 had the highest risk of developing chronic kidney disease during mean follow-up
of 3.9 years.
For stage 3A chronic kidney disease (eGFRIncidenza di cardiopatia ischemica
Time to coronary events in the ANDIS cohortQuesto modello si adatta a tutte le popolazioni?
China National Diabetes and Metabolic
Disorders Study (CNDMDS) cohort
National Health and Nutrition Examination
Survey (NHANES III) cohort
Xiantong Zou, Xianghai Zhou, Zhanxing
Zhu, Linong Ji
The Lancet Diabetes & Endocrinology,
January 2019, Volume 7, Issue 1 Pages
9-11Possibili implicazioni terapeutiche
della nuova classificazionePossibili implicazioni terapeutiche
Metformina, Pioglitazione
Frequente necessità di DPP4, SGLT2, GLP1 RA
insulina basale SGLT2
GLP1 RA Prognosi «diabetologica»
Peggiore compenso migliore
glicemico Trattamento
precoce e Dubbio: le altre alterazioni
intensivo! metaboliche?CONCLUSIONI
Necessità di classificare più precisamente i pazienti con
diabete:
– per comprendere la patofisiologia
– per migliorarne ed ottimizzare la cura
– per prevedere le complicanze e le conseguenze
della patologiaCONCLUSIONI
Due grandi approcci classificativi, NON mutualmente esclusivi.
1) APPROCCIO «FENOTIPICO», basato sulle caratteristiche
cliniche del paziente
- Proposta nuova classificazione basata su caratteristiche
fenotipiche del paziente (BMI, Età, HOMA, AutoAb, Hba1c)
con evidenza di possibili 5 nuove sottoclassi di diabete
- Questa classificazione trova iniziale riscontro in trial di
intervento farmacologico . Alcuni approcci farmacologici
sembrano più efficaci in alcune sottoclassi.
- Pratico, immediatamente applicabile. Sicuramente da
confermare con ulteriori studi.CONCLUSIONI
Due grandi approcci classificativi, NON mutualmente esclusivi.
2) APPROCCIO «FARMACOGENOMICO», basato sulle
caratteristiche genetiche del paziente.
- Studi molto preliminari
- Approccio ancora molto costoso
- NON PUO’ ESSERE USATO A SOLOFATTORI GENETICA
AMBIENTALI Obesità
Insulino resistenza
Deficit secrezione insulinica
Microbioma
Effetto incretinico
Steatosi epatica
Asse muscolare
Funzione renale
Brain function
Immune dysregulation
Affinchè la MEDICINA DI PRECISIONE sia efficace, sarà
necessario combinare le informazioni genetiche a
quelle fenotipiche e patofisiologiche.Puoi anche leggere