Arsenico : aspetti critici nel territorio laziale, esperienze di vigilanza, soluzioni e rilievi - Agostino Messineo M.Letizia Curcio Angela De ...

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Arsenico : aspetti critici nel territorio laziale, esperienze di vigilanza, soluzioni e rilievi - Agostino Messineo M.Letizia Curcio Angela De ...
Arsenico : aspetti critici nel
           territorio laziale,
   esperienze di vigilanza,
           soluzioni e rilievi

Agostino Messineo M.Letizia Curcio
        Angela De Carolis
  Dipartimento di Prevenzione- SIAN
             ASL RM H
Arsenico : aspetti critici nel territorio laziale, esperienze di vigilanza, soluzioni e rilievi - Agostino Messineo M.Letizia Curcio Angela De ...
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA
                        SAPIENZA”
        Prof. Mario Dall'Aglio, Cattedra di Geochimica Ambientale
               “La metodologia della prevenzione in età pediatrica”
                       EFFETTI CRONICI
                RISCHI NATURALI E TECNOLOGICI
                                      PER
2006   PROGETTARE E GESTIRE UN FUTURO MIGLIORE
            PER LE GENERAZIONI DI DOMANI

  In questa relazione si riportavano i rilievi
  effettuati in numerosi comuni del Lazio in
ordine alla presenza di inquinanti tossici quali
               soprattutto As e F
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Veniva allora illustrata una
• Stima del rischio aggiuntivo di cancro della
  pelle, riferito all’intera durata della vita,
  attribuibile a diverse concentrazioni di As
  nelle acque potabili impiegate
  continuativamente, per individuo di sesso
  maschile.
• In effetti il rischio aggiuntivo dovuto
  all’accettazione del valore guida nelle
  acque potabili (10 µg/L di As) è di 6 x 10-4
  (circa 6 persone su 10.000 esposte al
  rischio).
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• .   Dell’Aglio riferiva che erano state
      effettuate ricerche specifiche sulla
      concentrazione di As, F, V nelle
      acque sotterranee, anche utilizzate
      per usi potabili.
      La diapositiva seguente mostra in
      sintesi i risultati ottenuti nelle
      ricerche effettuate in
      collaborazione con l’IRSA del CNR
      prima del 2005
      Le concentrazioni ottenute sono
      confrontate con i valori limite
      prescritti dalla legislazione vigente.
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.

                   F      As      V      SO4      Mg       Mn        Al
    Valori CMA 1.5 mg/L 10 µg/L 50 µg/L 250mg/L 50 mg/L 200 µg/L 200 µg/L
    % campioni
    con concentr. 43,5   65,2 8.7         4.3     4.3    10.9       2
    > CMA
Tabella 1. Percentuale di campioni di acque sotterranee del Lazio nord
con concentrazioni di F, As, V, SO4,Mg Mn, Al più elevate dei valori di
CMA previsti dalla Direttiva Europea CE 83/98 (Totale campioni
esaminati = 56).
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Erano state effettuate nuove ricerche sulla distribuzione di As, Se, F in un’area
vulcanica a nord di Roma, nelle vicinanze del lago di Bracciano.
.

Distribuzione di As (sulla sinistra) e F (sulla destra) in campioni di acque naturali
raccolte nel bacino del F. Arrone, emissario del Lago di Bracciano (valori
estremamente elevati rispetto ai valori limite per le acque potabili)
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LA SITUAZIONE DEL LAZIO

Distribuzione del Fluoro
nelle acque scorrive
superficiali del Lazio
settentrionale.
 Le aree con valori di
anomalie molto elevate
sono state caratterizzate
da diffuse forme di
fluorosi nelle popolazioni
locali (eventi sentinella?)
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Il contesto in cui si è operato
  Assolutamente inadeguate le risorse per i controlli

Adeguata solo la prontezza di
risposta dell’ISS da sola tuttavia
inadeguata a risolvere le questioni
sollevate
Accertamenti chimici non sempre
omogenei
Fondi disponibili per evidenziazione
dei danni a livello epidemiologico ma
non per prevenzione
11 comuni coinvolti con 250.000 utenti
solo in ASL H
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Il contesto in cui si è operato

• Forti incertezze giuridiche nella
  valutazione dei tempi di vigenza delle
  deroghe
• Disuniformità sui provvedimenti
  attuati e nella informazione alla
  popolazione
• Come in passato scarsa tempestività
  nell’affrontare il problema delle
  deroghe a livello nazionale
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Il contesto in cui si è operato

• Scarse indicazioni e incostanti Direttive
• Vasta aliquota di territorio da verificare
• Discreto allarme dei cittadini
• Continue e contrastanti richieste di
  autorità locali e organizzazioni di cittadini
• Attenzioni della Magistratura sul problema
I rilievi nel Lazio   Il Lazio è una delle regioni
                      maggiormente interessata dalla
                      presenza di Arsenico nelle acque
                      potabili ma alcuni distretti sono più
                      compromessi rispetto ad altri .
Le zone coinvolte
La provincia di Viterbo
nel 2010 ha destato maggiori
 preoccupazioni per il numero di comuni
interessati e per i livelli di contaminazione
rilevati
In provincia di Latina
Sono stati coinvolti i Comuni di Aprilia , Cori, Cisterna
Sermoneta e Rocca Massima in particolare
Il fenomeno arsenico ha avuto un forte
impatto nella popolazione e nei media
Con ampia segnalazione anche di
disservizi rilevati nella predisposizione
delle misure cautelative
Nella Provincia di Roma
Nella provincia di Roma sono stati interessati
sostanzialmente due territori di cui il primo nel bacino
della ASL RM F con i Comuni di Civitavecchia , Tarquinia
ed in particolare Anguillara
Il secondo territorio, più ampio, nella ASL RMH
corrispondeva al “ bacino vulcanico laziale” che comprende
almeno 11 dei 21 comuni della ASL RM H,
Il Vulcano Laziale (Latium Volcano)
 è la struttura geologica dei Colli Albani, l'attuale paesaggio del territorio dei Castelli Romani.

Un grande vulcano cominciò a formarsi accumulando
i prodotti delle sue prime attività su un basamento
antico di sedimenti marini di rocce carbonatiche che
formavano una pianura tra la costa e gli Appennini,
con manifestazioni vulcaniche fino a circa 5000 anni
fa .Ha eruttato 293km3 di materiale ma ancor oggi
mantiene una discreta attività, con emissioni gassose
(anche altamente tossiche), deformazioni nel terreno
e frequenti deboli scosse sismiche (raramente potenti
e distruttive), tanto da essere classificato come
vulcano attivo ma quiescente.
Il complesso vulcanico
potrebbe riprendere la propria attività eruttiva in un
futuro più o meno lontano e quindi è un potenziale
pericolo per tutti gli abitanti dei paesi dei Colli
Albani e per gli abitanti di Roma.
Il lasso di tempo intercorso dalle ultime effusioni
porta a ritenere il sistema in stato di quiescenza più
che di arresto (es continue e devastanti emissioni di
grosse bolle di anidride carbonica, nel 1999 e del
2001 a Cava dei Selci con strage di animali e qualche
vittima; la attività tellurica prosegue in sciami e nel
bradisismo (sollevamento di 30 cm in 50 anni dei
Colli Albani) che fa pensare alla esistenza di una
camera magmatica attiva sotto terra.
L'area del Vulcano Laziale, oggi
denominata “Colli Albani”
ha una forma circolare (partendo da Albano, i bordi dell'antico cratere vulcanico formano
un enorme cerchio che passa per Castel Gandolfo, Marino, Grottaferrata, Rocca Priora,
Velletri e Genzano di Roma).

 Vi si trovano ancor oggi rocce e materiali da
 costruzione tipici di una zona vulcanica: tufo
 (specie nella zona di Rocca di Papa), peperino
 (soprattutto tra Marino ed Albano), pozzolana (in
 particolare nella zona che discende verso Roma),
 basalto. La zona è famosa per i suoi vini
 D.O.C.(Frascati, il Marino, il Lanuvio, il Velletri) e
 la bontà è dovuta al tipo di suolo, vulcanico e
 ricco di sali minerali, che ha lasciato il Vulcano
 Laziale
Concentrazioni significative di arsenico
   nell’acqua potabile sono state evidenziate
                 nei comuni di
Lariano ,Velletri, Albano Laziale, Lanuvio
 (12-20,9µ/l), Genzano (2-16,4 µ/l), Ariccia
(5,6-14,6 µ/l), ma anche in alcuni comuni del
   litorale laziale sud in provincia di Roma
velletri
Tra i comuni dei Castelli Romani, è la città con i
  parametri di As più alti, anche se molta strada è
  stata fatta dagli anni 2004-2005, periodo in cui
  si registravano valori di As anche superiori a
  100µ/l Prima L’Ente acquedottistico comunale,
  poi il Gestore unico d’ambito furono costretti a:
• chiudere alcuni pozzi
• utilizzare, per la prima volta nel territorio del
  comprensorio pedemontano, sistemi chimico-
  fisici di abbattimento dell’arsenico
A Velletri
• Tali interventi consentirono ante 2009 di
  raggiungere in linea di massima il limite per
  l’arsenico (50µ/l) consentito all’epoca dalla
  deroga Con l’introduzione di ulteriori sistemi di
  abbattimento è stato raggiunto alla fine del
  2010 il rientro del parametro As entro il limite di
  20µ/l in quasi tutto i Comune ad eccezione di
  una zona del centro storico ove è stato previsto
  un sistema di fornitura idrica alternativo fino al
  raggiungimento definitivo dell’obiettivo di rientro
A Velletri

• Attualmente nelle zone critiche i valori di
  Arsenico variano da 11,6 a 16,3 µ/l e per
  un periodo all’inizio del 2011 in cui non era
  vigente nessuna nuova deroga, è stato
  disposto il divieto di uso dell’acqua
  potabile
Nel Comune di
              Albano
gli interventi di risanamento sono stati più precoci
Da livelli medi di Arsenico superiori a 50µ/l in alcune
zone (2005) per l’apporto di         acqua prelevata
all’epoca da pozzi locali, nel tempo di è poi stato
registrato un elevato abbattimento del metallo dato
che gli interventi realizzati hsnno comportato
l’adduzione di acqua dall’acquedotto del Simbrivio
,lavori di potenziamento della rete idrica con
riduzione in media dei livelli di arsenico al di sotto
dei 20µ/l nonostante taluni isolati episodi di criticità
del sistema.
Attualmente nelle zone critiche i valori di Arsenico
variano tra 11,5 e 18,3 µ/l
In altri Comuni

• Nelle zone litoranee di Anzio e Nettuno,
  servite da un diverso gestore rispetto a gli
  altri comuni della ASL H, i valori di
  Arsenico nell’acqua sono spesso
  bordeline (8-11µ/l)
• Anche a Castel Gandolfo (6,1-
  17,7µ/l),Ariccia,Lanuvio e Lariano (1,0-
  18,7µ/l) abbiamo valori ondivaghi
• A Ciampino e Marino i valori di As sono
  sempre stati inferiori ai limiti di legge
Nella zona nord
      del bacino
• Nel comprensorio costituito
dai Comuni di Frascati, Rocca
di Papa, MonteCompatri, Rocca Priora, Monteporzio
Catone, Grottaferrata, serviti dalla rete idrica del
Consorzio ex Doganella non vi sono problemi
rilevanti di qualità delle acque distribuite dalla rete
acquedottistica e i valori di As sono variabili tra 1 e
 3 µ/l
• Un aspetto particolare è costituito da una parte di
   Grottaferrata , in quanto il pH dell’acqua è
   leggermente difforme da quello ritenuto
   accettabile .
.

    La contaminazione da As nell’acqua
     destinata al consumo umano è
    associata a un aumentato rischio di
    sviluppare diverse patologie (tumori
     della pelle, del polmone, della vescica
     altri tumori) diabete di tipo 2 malattie
    cardiovascolari, effetti sullo sviluppo
     e sulla riproduzione,neurologici e
    cognitivi. Un aumento del rischio
    per la salute può verificarsi a basse
     dosi,corrispondenti 10-50 ug/l. ma
     in animali di laboratorio e in colture
     cellulari sono stati evidenziati effetti
     biologici a livelli sensibilmente inferiori .
L’As può agire come un potente interferente
endocrino, alterando la
regolazione genica tramite interazione
con i recettori degli ormoni steroidei
[glucocorticoidi (GR), mineralcorticoidi
(MR), progesterone (PR) e androgeni (AR)]
(Bodwell, 2006).
Ora, è del tutto evidente che un’alterazione del
metabolismo dei glucocorticoidi può avere
conseguenze negative sullo sviluppo e in
ultima analisi produrre effetti avversi alla salute
Studi epidemiologici condotti in bambini
esposti a dosi elevate di As con l’acqua
destinata al consumo hanno evidenziato effetti
sulle funzioni cognitive (Wasserman,
2004)che si riteneva fossero transienti e
reversibili, ma all’epoca non si conosceva la
capacità dell’As di agire sul DNA sia inducendo
mutazioni che cambiando lo stato epigenetico
del genoma
Austria (Strassegg in Gasen) As nei terreni da 700 a
  Acque a rischio in   4000 mg/kg Gran Bretagna: (Devon e Cornwall )As
altre zone del mondo   in acque da 10 a 50 ug/l Francia: (Auvergne) As in
                       acqua > 10 ug/l (Allier, Puy de Dome) As in acque da
                       190 ug/l a 27 ug/l. Svizzera: (aree termali del Nord
                       Est ,Giura e Alpi. Baden , Zurzach,Bad Saeckingen )
                       As nelle acque >130 ug/l Germania:(nord
                       Baviera)pozzi fino a 150 ug/l. Bangladesh: fino a
                       2500 ug/l India: (Bengala) fonti da 10 a 3200 ug/l
                       Taiwan: fonti con As fino a 1820 ug/l Mongolia: in
                       pozzi del centro del Paese As 2400 ug/l Vietnam:
                       (delta del Fiume Rosso) As nelle acque da 1 a 3050
                       ug/l Argentina: (Chaco Pampean) pozzi fino a 5300
                       ug/l di As Cile (Antofagasta) ipozzi da 100 a 1000 ug/
                       nei terreni mais e patata coltivati con As sino a 2
                       mg/kg . Nuova Zelanda: alte concentrazioni di As
                       (zona vulcanica di Taupo) Giamaica : (St. Elizabeth)
                       As nel terreno > a 400 mg/kg USA: (Arizona) fino a
                       1300 ug/l di As nelle acque, (S. Joaquin Valley in
                       California) As III nell’acqua fino a 2600 ug/l, (deserto
                       Carson nel Nevada) fino a 2600 ug/l di As nell’acqua
                       con alta salinità, infine in zone minerarie (Coeur
                       d’Alene) As nell’acqua> 5000 ug/l Messico:
                       (Lagunera) pozzi con As da 8 a 620 ug/l Thailandia:
                       (Ron Phibun) in prossimità di miniere di stagno AS in
                       alcuni pozzi tra 1 e 5000 ug/l
Il problema dei
   pozzi privati
Situazioni critiche emergono
allorché utenze private
(condomini, abitazioni
isolate) si servono di pozzi
artesiani spesso non
autorizzati o segnalati
nei pozzi privati spesso si
registrano serie
contaminazioni da Arsenico
(fino a oltre 100µ/l ed anche
da Vanadio. )
I controlli su questo tipo di
utenze peraltro risultano
complessi, sono sporadici e
non vi è possibilità alcuna di
deroga per questo tipo di
approvvigionamento
Ardea , Pomezia, Frascati
       pozzi privati: risultati di
             un’indagine

    Sono stati registrati seri problemi in zone
residenziali non fornite da acquedotto ed in zone
                    industriali
Le esperienze più difficili
Nel Comune di Pomezia ove
gli insediamenti industriali
erano avvenuti in assenza di
acquedotto comunale e
molte aziende alimentari
utilizzavano pozzi per
approvvigionamento idrico
avendo avuto nel tempo
solo dati batteriologici
dell’acqua utilizzata
provvedimenti
Nei casi di valori di uno
o più parametri non
conformi nell’acqua
destinata ad uso umano,
la ASL :
ha richiesto al Sindaco
di disporre il divieto di
utilizzo per consumo
umano dell’acqua
emunta fino a rientro
dei parametri entro i
valori di legge
Se si trattava di aziende alimentari
• È stato disposta ai sensi del Reg. CE
  882/04 art 54 la sospensione dell’attività
  dell’azienda fino al rientro dei parametri
  entro i valori di legge e alla successiva revoca
  dell’Ordinanza sindacale di divieto d’uso
  dell’acqua
• Sono state date disposizioni per il
  miglioramento del sistema di autocontrollo
• E’ stato verificato il disposto di cui al Dlgs
  81/2008 allegato IV punto 1.13.1.1 e 2 (nei
  luoghi di lavoro vi deve essere acqua potabile
  e per lavarsi)
Aziende alimentari
 in alcuni casi è stato consentito l’utilizzo
 temporaneo di fonti di approvvigionamento
 idrico alternative (serbatoi) con l’obbligo di
 effettuare campionamenti periodici dell’acqua
 utilizzata in regime di autocontrollo
In seguito a richiesta della ASL
 i Sindaci di molti
Comuni interessati
hanno disposto tramite
apposite Ordinanze che
l’utilizzo per consumo
umano dell’acqua
emunta da pozzi privati
da parte di cittadini
privati o pubblici
esercizi sia subordinato
al rilascio da parte della
ASL del giudizio di
idoneità per l’uso
umano dell’acqua
medesima
Le deroghe
il limite previsto per l’As (10
microgrammi litro) è superato in
particolari aree geografiche del
territorio nazionale in particolare, c
in 91 Comuni del Lazio.
Il D. Lgs 31/2011 prevede la
possibilità di derogare ai limiti
previsti per un periodo limitato di
tempo senza rischi per la salute
umana
Nella regione Lazio nel periodo
              2003-2009
• sono state richieste e ottenute svariate
  deroghe
• Nel periodo 2003-2009 con l’attuazione dei
  Piani di rientro previsti dai decreti attuativi
  delle deroghe sono stati stanziati fondi per
  l’adeguamento dei sistemi di distribuzione,
  ricerca ed adozione di nuove aree di
  captazione e di sistemi di trattamento
  generalizzati o locali
• Le azioni intraprese hanno consentito la
  riduzione dei provvedimenti di deroga e della
  popolazione interessata dagli stessi
Nel 2010

• al termine del secondo periodo di deroga
  nazionale al fine di consentire il
  completamento delle azioni correttive
  intraprese, il Ministero della Salute ha
  richiesto alla Commissione Europea il
  parere necessario per concedere un
  ulteriore rinnovo della deroga, ai sensi
  della Direttiva 98/83/CE del Consiglio, per
  il triennio 2010-2012
e alla impossibilità di
garantire la fornitura di
acqua con mezzi
alternativi.
Per l’arsenico la
richiesta di deroga ha
riguardato 4 Regioni
(Lombardia, Toscana,
Lazio e Umbria e le
Province Autonome di
Trento e Bolzano) per
una popolazione di
circa 1.000.000
abitanti, in un arco
temporale variabile da
alcuni mesi a un
massimo di tre anni e
con valori richiesti
per la deroga variabili
da 15 a 50 microg/L.

    La richiesta ha fatto riferimento alle particolari condizioni
                   idrogelogiche di alcune zone
ha valutato a lungo la
La CE     richiesta di rinnovo della
          deroga, alla luce degli
          orientamenti dell’OMS e
          di altre organizzazioni
          internazionali in
          particolare dello SCHER
          (Scientific Commitee on
          Health and Enviromental
          Risks).
        Lo SCHER ritiene che, in
          seguito al superamento
          dei valori imposti dalla
          vigente normativa, il
          rischio aggiuntivo per
          tutte le categorie di
          popolazione esposte, sia
          generalmente tollerabile,
          indipendentemente dalla
          fascia d’età
Pertanto il parere
                     conclude che il
                       prolungamento della
                       deroga per ulteriori
                       tre anni per l’acqua
                       destinata a consumo
                       umano in presenza
                       di livelli di As fino a
                       50 µ/litro non
                       rappresenta un
                       rischio aggiuntivo o
                       presenta un ridotto
                       rischio aggiuntivo
                       per la salute della
                       popolazione adulta.
La decisione finale
La Decisione della CE è stata emanata il 28
ottobre 2010 e ha adottato una valutazione ancora
più conservativa e cautelativa rispetto al parere
dello SCHER
Sono state consentite, per il parametro arsenico,
esclusivamente le deroghe richieste fino a valori di
20 µ/litro (n. 6 Comuni della Lombardia e n. 2
Comuni della Toscana),

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Non sono state consentite

     le deroghe richieste per
     concentrazioni superiori a 20
     µ/litro comprese quindi quelle
     richieste per i territori dei
     comuni di Albano Laziale,
     Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo,
     Genzano, Lanuvio, Lariano,
     Velletri, Anzio e Nettuno

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Sulla base della Decisione CE,
il Ministero della Salute di concerto con il Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, ha
emanato
il Decreto 24 novembre 2010 (G.U. Serie
    Generale n. 12 del 17 gennaio 2011)
• autorizza il rinnovo delle deroghe per
  l’Arsenico richieste fino a valori di 20 µ/litro
  dalle regioni che ne avevano fatto
  specifica istanza
• la Regione Lazio è stata autorizzata a
  concedere esclusivamente il rinnovo delle
  deroghe richieste per il parametro Fluoro e
  non il rinnovo delle deroghe per il
  parametro Arsenico (richieste per il valore
  di 50 µ/litro).
Il citato Decreto Interministeriale

• ha fatto perdere l’efficacia del D.P.
  Regione Lazio n. T902 del 30/12/2010,
  relativo al differimento dei termini di
  deroga fissati precedentemente, e
  pertanto il limite per l’Arsenico nelle
  acque destinate a consumo umano è
  da ritornato pari al valore di 10 µ/litro
  previsto dal D.lgs n. 31/01.
Nel frattempo
 l’ulteriore accelerazione delle azioni correttive
   previste nei Piani di rientro ha consentito ai
   Gestori di avanzare un’ulteriore richiesta di
rinnovo della deroga per l’Arsenico, nei comuni
     interessati, per il valore di 20 microgr/L.

La richiesta è stata inviata dal Ministero della
Salute per l’invio alla Commissione Europea che
con Decisione del 22 marzo 2011 ha concesso
le deroghe richieste.
La concessione delle deroghe è
    soggetta a condizioni tra cui:

      fornitura di acqua che presenti
     valore di As conforme al D. Lgs
     n. 31/01 per i neonati e i
     bambini fino all’età di 3 anni
      informazione agli utenti sulle
     modalità per ridurre i rischi
     legati all’acqua per la quale è
     stata concessa deroga in
     particolare in riferimento al
     consumo da parte di neonati e
     bambini
Company Logo   fino ai 3 anni
resta il fatto che
Dal 24 novembre 2010 al 22 marzo 2011 per quattro mesi
i Sindaci hanno regolamentato la questione :

1)emettendo ordinanze di non potabilità per acque con
  valori di As >10 microgrammi/litro
2)Emetendo ordinanze di non potabilità per acque con
  valori di As >20 microgrammi tutelando pero’ I
  bambini fino a 3 anni e le gestanti (
tuttavia

    1)La Regione sembra essere l’unico
     Ente di Riferimento che puo’
     uniformare in tali situazioni i
     comportamenti ma le direttive
     devono     essere    chiare     ed
     univocamene interpretabili
    2)Nonostante alcuni tentativi e
     conferenze di servizio , non è
     stato    possibile   sanare      le
     differenze     tra      i      vari
     comportamenti a livello locale
Company Logo
Come valutare l’accaduto?
                     I Comuni nel
               periodo 2003-2005
                       non hanno
                      effettuato in
                     genere rilievi
                           analitici
                    nonostante le
                          richieste
               hanno permesso
               insediamenti
               produttivi ed abitativi
               anche in zone prive
               di acquedotto
ARPALAZIO

• All’incirca nello stesso
  periodo (2003-2005) non è
  stata in grado di effettuare
  né controlli analitici ne’ una
  campagna “ad hoc” per
  indagine su As
cosa migliorare?
         la REGIONE ha
             lasciato che
competenze di sanità
 pubblica sulle acque
     fossero gestite da
uffici con competenze
             unicamente
   ambientali in modo
 da creare ancor oggi
        scollegamenti e
           disuniformità
Occorre per lo meno
un collegamento tra settori ambiente-sanità
 quando si tratta di questioni con riflesso
           sulla sanità pubblica
Come migliorare? l’autorità d’Ambito

Le attività di vigilanza e controllo
dell’autorità d’ambito dovrebbero essere
meglio percepite come interventi
sostanziali e dovrebbero avere buona
visibilità contribuendo in modo sostanziale
alla soluzione dei problemi esistenti
Come migliorare? i gestori
• La percezione esterna è che taluni gestori
  avrebbero potuto meglio impiegare risorse
  economiche ed approntare quindi per tempo
  condizioni tecniche di adeguatezza degli
  impianti in modo da essere preparati per il
  termine della deroga
• La popolazione ha negativamente percepito
  la mancata riduzione delle bollette per
  l’erogazione di acqua di qualità inadeguata
Come migliorare? Le ASL

• I principi della corretta comunicazione
  prevedono che essa debba essere autorevole
  ed univoca ma le ASL hanno parlato con voce
  ed atteggiamento difforme in relazione ai
  problemi esistenti nel territorio. Una ASL
  capofila in tali situazioni potrebbe migliorare il
  sistema di comunicazione con gli utenti
• La inadeguatezza organica dei SIAN ha
  messo in affanno il sistema dei controlli ufficiali
Occorre considerare che

• Al livello attuale di vigilanza (
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