COMUNE DI NUORO CONSIGLIO COMUNALE DEL 15 GENNAIO 2020

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COMUNE DI NUORO
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                             CONSIGLIO   COMUNALE
                              DEL 15 GENNAIO 2020

a cura dell’I.D.N. S.n.c.                           1
INDICE DEGLI INTERVENTI
                   CONSIGLIO COMUNALE 15/01/2020
•         PRESIDENTE                    3    •   CONS. FADDA P.      15
•         CONS. ARRU                    3    •   PRESIDENTE          16
•         PRESIDENTE                    4    •   CONSIGLIERA CONTU   16
                                             •   PRESIDENTE          17
        PUNTO UNO O.D.G.: ADESIONE
                                             •   CONS. CALIA         17
        ALLA CONVENZIONE PER IL
                                             •   PRESIDENTE          18
        SERVIZIO DI TESORERIA STI-
                                             •   ASSESSORA PIRAS     18
        PULATA DALLA REGIONE AU-
                                             •   PRESIDENTE          21
        TONOMA SARDEGNA, IN DATA
                                             •   CONS. PORCU         21
        28/06/2018, CON IL BANCO DI
                                             •   PRESIDENTE          23
        SARDEGNA SPA – APPRO-
                                             •   CONS. FADDA F.      23
        VAZIONE SCHEMA DI CONVEN-
                                             •   PRESIDENTE          24
        ZIONE E CAPITOLATO SPE-
                                             •   SINDACO             24
        CIALE.                          4
                                             •   PRESIDENTE          29
•         SINDACO                       4
•         PRESIDENTE                    6
        PUNTO DUE O.D.G.: ZONA DI
        PROTEZIONE SPECIALE MON-
        TE ORTOBENE ITB023049 -
        STUDIO DI FATTIBILITÀ TEC-
        NICO ED ECONOMICA PER LA
        REALIZZAZIONE DI UN CORRI-
        DOIO PER IL TRANSITO DI BICI-
        CLETTE E PEDONI (IA24, RE10).
        APPROVAZIONE.                   6
•         ASSESSORA PIRAS               6
•         PRESIDENTE                    10
•         CONS. MONTESU                 10
•         PRESIDENTE                    11
•         CONS. PORCU                   11
•         ASSESSORA PIRAS               12
•         CONS. PORCU                   13
•         PRESIDENTE                    14
•         CONS. SIOTTO M.               14
•         PRESIDENTE                    15

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                 Ad ore 17.00 il SEGRETARIO procede all’appello dei Consiglieri.
                 Il PRESIDENTE, constatata la presenza del numero legale dei Consiglieri,
dichiara valida ed aperta la seduta.
                 PRESIDENTE
                 Do atto che sono assenti giustificati il Consigliere Paolo Manca e la Consigliera
Mara Sanna.
                 In comunicazione il Consigliere Arru, prego.
                 CONSIGLIERE ARRU
                 Buonasera. Mi avrebbe fatto piacere vedere almeno... non so come definirle,
che professione svolgano quelli che ogni tanto vedo qui e magari il cui nome lo vedo
riportato in quelle cose fatte da carta... va beh...
                 Avrei avuto il piacere di vedere qualche giornalista in sostanza.
                 Martedì 14 gennaio scorso cominciava a pagina 33 nella cronaca di Nuoro un
breve articolo dove peraltro c’era scritto in evidenza in rilievo “Consiglio: la seduta di
ieri è saltata. Tutti pensano alla campagna elettorale.
                 Per la seconda volta consecutiva Andrea Soddu si ritrova senza numeri e il
Consiglio Comunale convocato venerdì scorso con la formula urgente e che si
sarebbe dovuto svolgere ieri, è saltato per la mancanza del numero legale.
                 Chiaro dunque il segnale politico in vista delle prossime elezioni per il rinnovo
dell’Amministrazione nuorese che arriva al primo cittadino. Assente Fabrizio Satta,
PD, ma anche Serafino Arru Ripensiamo Nuoro.
                 Defezioni che arrivano nel momento in cui Roberto Capelli annuncia le
dimissioni dalla Segreteria nazionale del centro democratico e annuncia il suo ritorno
in città”.
                 Notizia riportata anche da Cronache Nuoresi e come conseguenza di ciò –
perché capita – c’è stata una marea di commenti e sproloqui su Facebook del tipo:
“meno male che era urgente; prove tecniche di abbandono; è urgente mandarli tutti a
casa subito, nessuno escluso”.
                 Perché mi sono sentito in dovere di fare questa comunicazione? Perché la
verità è che io ho avuto dei problemi di salute. Mi sento in dovere di giustificarmi,
anche rivolgendomi all’opposizione tra l’altro.
                 Ho avuto dei problemi di salute imprevisti ed improvvisi e quindi ho dovuto far
saltare questo Consiglio. E’ stata una cosa che mi è anche dispiaciuta. Però - mi
rivolgo a coloro che non vedo, continuo la lettura dell’appunto che avevo scritto -
tranquilli e spiacenti di deludervi e di demolire il vostro castello di carte che stavate

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costruendo e che ormai non si regge più, perché veramente prendo atto degli
sproloqui, delle chiacchiere da bar, dei pettegolezzi, perché di questo si tratta.
                 Penso che il cronista, il giornalista dovrebbe riportare la verità dei fatti e non
solo elaborare. Certo, ogni tanto elaborano, provocano, però scrivere delle cose
fuorvianti, delle inesattezze ci porta secondo me ad un effetto negativo su chi legge,
perché non tutti hanno la capacità di riflettere, di soffermarsi eccetera.
                 Vi ho spiegato la ragione per cui ero assente; io sono stato una delle cause o
forse la causa per cui il Consiglio è saltato.
                 Preciso anche - mi piacerebbe che queste cose fossero riportate ai signori
giornalisti - che non ho né ambizioni né mire personali per andare avanti, per fare il
Consigliere Regionale, per avere delle cariche, non me ne frega niente.
                 Cioè a me interessa e mi è interessato fino ad oggi dare una mano alla mia città
compatibilmente con i miei mezzi e basta, senza secondi fini.
                 Se qualcuno vuole sapere o vuole giudicare o vuole valutare il mio
comportamento, basta che mi fermi e ne parliamo. Sono in grado di dare delle
spiegazioni.
                 Scusate l’amarezza, grazie.
                 PRESIDENTE
                 Grazie Consigliere Arru. Possiamo iniziare con l’ordine del giorno.
                 PUNTO UNO ALL’ORDINE DEL GIORNO: ADESIONE ALLA CONVENZIONE
PER IL SERVIZIO DI TESORERIA STIPULATA DALLA REGIONE AUTONOMA
SARDEGNA, IN DATA 28/06/2018, CON IL BANCO DI SARDEGNA SPA -
APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE E CAPITOLATO SPECIALE.
                 Chiedo al Sindaco di iniziare con l’esposizione.
                 SINDACO
                 Buongiorno a tutti. Si propone la delibera di adesione alla convenzione per il
servizio di tesoreria stipulata dalla Regione Sardegna in data 28 giugno 2018 con il
Banco di Sardegna S.p.A., approvazione dello schema di convenzione e capitolato
speciale.
                 Come sapete gli enti pubblici hanno un servizio di tesoreria che è affidato a
degli istituti bancari. Non tutti gli istituti bancari sono in grado di erogare questo tipo di
servizio perché devono avere delle sezioni specializzate evidentemente.
                 In Sardegna operano fondamentalmente due istituti bancari che si occupano
della materia, l’Unicredit e il Banco di Sardegna, gli altri in linea di massima non se
ne occupano.

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                 Il tesoriere del Comune di Nuoro è stato per tanti anni il Banco di Sardegna, a
seguito della selezione attraverso una gara pubblica avvenuta mi pare nel 2014.
                 Nel corso del 2019 era a scadenza la convenzione stipulata a seguito della gara
con il Banco di Sardegna, allora il Comune ha valutato l’opportunità e la convenienza
ad attingere il servizio dal catalogo di SardegnaCAT.
                 Vuol dire che la Regione Autonoma della Sardegna, nell’ambito delle sue
competenze ha fatto una gara a monte selezionando dei fornitori di servizi, in questo
caso fornitore del servizio di tesoreria.
                 Ha selezionato non solo per se stessa, ma anche per SardegnaCAT e quindi
per tutti coloro che vogliano aderire a SardegnaCAT, per il servizio di tesoreria il
Banco di Sardegna S.p.A..
                 Quindi ha a monte stabilito ed acquisito delle condizioni particolari per il servizio
di tesoreria, intendo in termini economici.
                 I Comuni che non vogliano sobbarcarsi gli oneri di una gara che
presumibilmente vedrebbe tra l’altro solo il Banco di Sardegna come partecipante, i
Comuni che non hanno in animo di affrontare una gara di per se stessa possono
chiedere l’autorizzazione alla Regione per aderire a quello che è il partner dalla
stessa Regione selezionato.
                 Così hanno fatto circa il 70/80% dei Comuni, tra cui anche il Comune di Cagliari
con una convenzione ben più grossa della nostra per numero di abitanti e per tipo di
bilancio.
                 Oggi si propone una delibera con la quale
                 “- si chiede di deliberare l’adesione con decorrenza 1° ottobre 2019 e
31.12.2021 – quindi per circa due anni – alla convenzione stipulata il 28 giugno 2018
tra la RAS e il Banco di Sardegna S.p.A. per il servizio di tesoreria comunale;
                 - di approvare lo schema di convenzione e il capitolato speciale per la gestione
del servizio di tesoreria per il periodo citato, allegati alla presente deliberazione per
farne parte integrante e sostanzialmente rispettivamente con le lettere A e B;
                 - di autorizzare il responsabile del servizio finanziario all’emanazione di tutti gli
atti necessari per la stipula della convenzione, compreso l’impegno di spesa
necessaria”.
                 Mi sembra di aver detto tutto ciò che era necessario dire.
                 Faccio solo questa chiosa: le condizioni contrattuali del Banco di Sardegna
sono delle condizioni, siccome sono state concordate e selezionate a monte dalla
Regione Autonoma della Sardegna, standard che sono uguali per tutti i Comuni che

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vi hanno aderito che, come ho detto, sono circa 270.
                 PRESIDENTE
                 Grazie Sindaco per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione sul punto.
Vedo che non ci sono interventi, dichiaro chiusa la discussione e aperte le
dichiarazioni di voto.
                 Non ci sono dichiarazioni di voto, dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto e
procediamo con la votazione.
                 Pongo in votazione il punto uno all’ordine del giorno.
                 Votazione: approvato all’unanimità.
                 Pongo in votazione l’immediata esecutività della delibera.
                 Votazione: approvata all’unanimità.
                 PUNTO      DUE    ALL’ORDINE       DEL GIORNO:          ZONA DI       PROTEZIONE
SPECIALE MONTE ORTOBENE ITB023049 - STUDIO DI FATTIBILITÀ TECNICO
ED ECONOMICA PER LA REALIZZAZIONE DI UN CORRIDOIO PER IL
TRANSITO DI BICICLETTE E PEDONI (IA24, RE10). APPROVAZIONE.
                 Chiedo all’Assessora Piras di iniziare con l’illustrazione.
                 ASSESSORA PIRAS
                 Buonasera     Sindaco,    Presidente     del   Consiglio,     Segretario   comunale,
collaboratori, Consiglieri tutti, pubblico presente, colleghi Assessori.
                 Questa sera vi sottopongo all’attenzione la delibera di approvazione nell’ambito
della zona di protezione speciale Monte Ortobene, Itb023049, lo studio di fattibilità
tecnico ed economica per la realizzazione di un corridoio per il transito di biciclette e
pedoni.
                 Si tratta di non sottoporre alla vostra attenzione un’azione di programmazione o
di pianificazione strategica, di fatto si tratta di porre alla vostra attenzione l’attuazione
degli obiettivi previsti dal piano di gestione approvato dalla RAS, Assessore
Regionale Difesa dell’Ambiente, con decreto numero 2699845 del 17 dicembre 2015.
                 In particolare l’obiettivo specifico 03 riguardante la riorganizzazione di flussi di
traffico dei visitatori della rete stradale all’interno delle aree sensibili per fauna e
habitat nella ZTS.
                 Di fatto si tratta di sottoporre alla vostra attenzione la realizzazione del corridoio
per pedoni e biciclette lungo il tratto stradale che parte dalla Solitudine, arriva alla via
Ierace, quindi su in cima al Monte Ortobene, ritorna su per la strada comunale fino a
Sae Lodè.
                 Quindi interessa la strada provinciale 42, il primo tratto che va dalla Solitudine

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alla fontana di Sae Lodè; il secondo tratto da Sae Lodè fino alla via Ierace e quindi si
tratta di valutare la presa in carico della strada provinciale per la realizzazione del
corridoio ciclopedonale.
                 Lo studio di fattibilità prevede due momenti: il primo è uno stralcio rispetto al
completamente definitivo, che comporta un fabbisogno finanziario di circa 2 milioni;
mentre la parte di stralcio, cioè sperimentale per un anno, comporterà una spesa di
circa 200 mila euro.
                 Avete avuto per tempo tutta la documentazione relativa allo studio di fattibilità.
                 Il primo stralcio prevederà la cancellazione della segnaletica esistente, con un
restringimento delle corsie carrabili e un rifacimento quindi della segnaletica
orizzontale, per ricavare quel corridoio pedonale, quindi per mettere in sicurezza la
fruizione della strada carrabile che attualmente è in condizioni precarie per chi
percorre a piedi la strada provinciale.
                 La presa in carico della strada provinciale comporterà per un anno di
sperimentazione la valutazione di quelli che saranno i costi manutentivi nella fase
definitiva, laddove nell’anno di sperimentazione la Provincia avocherà a sé i costi
relativi al piano neve e al piano sfalci.
                 Quindi di fatto in quest’anno di sperimentazione la Provincia cederà
gratuitamente la strada al Comune e si farà carico appunto del piano neve e piano
sfalci.
                 Abbiamo destinato come risorse per la manutenzione dell’anno sperimentale la
manutenzione della strada che prenderemo in carico. Risorse che sono a
destinazione vincolata legate alla legge regionale 1/2018 che riguardavano tutti
quegli interventi che dovevano essere messi in atto riguardo il piano di viabilità, il
piano di protezione civile, il piano della sentieristica e così via.
                 Questo progetto, questa visione si inserisce nell’ambito di una visione più
generale che è quella legata al Monte Ortobene come destinazione turistica, dove
abbiamo la possibilità di poter dare avvio ad uno sviluppo economico e ad un utilizzo
del territorio anche in senso economico nell’ambito del rispetto di quella che è la
tutela della biofauna e della flora.
                 Quindi nell’ambito comunque di una tutela di una zona di protezione speciale
che non deve essere vista come un limite, ma addirittura come un elemento di
sviluppo e di forza.
                 Certo che l’obiettivo potrebbe essere quello di giungere anche ad una
trasformazione di quella che è la zeta di protezione speciale a parco, che potrebbe

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dare con una forma giuridica diversa una certa autonomia e quindi una possibilità di
programmare migliori risorse e quindi di monitorare meglio il territorio.
                 Ancora una volta questo progetto, che prevede nella fase sperimentale il primo
tratto che va dalla Solitudine fino a Sae Lodè comporterebbe un doppio senso delle
automobili e delle biciclette, che in questo caso andranno a coesistere e la
realizzazione di un corridoio per i pedoni sulla destra.
                 Quindi per quanto riguarda il primo tratto, Solitudine Sae Lodè, sia nella fase
sperimentale, quindi primo stralcio, che nella fase definitiva, completamento, data la
situazione della strada verrà realizzata, restringendo leggermente il dato veicolare
delle automobili, una doppia corsia a doppio senso per le automobili - che è già
esistente di fatto - e i velocipedi e verrà realizzato sulla destra il percorso pedonale.
                 Ovviamente doppio senso veicoli biciclette, doppio senso pedoni. Però in
questo caso i pedoni avranno un tratto di strada a loro dedicato con una segnaletica
ben evidente sia orizzontale che verticale.
                 Di fatto si restituisce ai cittadini una sorta di infrastruttura che già utilizzano,
però non in sicurezza attualmente. In questo caso gli si darebbe la sicurezza che
meritano.
                 Stiamo parlando di una fascia di popolazione che non può utilizzare i sentieri,
uno per rischio fisico, uno per paura di addentrarsi nei boschi anche in determinate
ore.
                 Questo è tratto di strada che viene frequentato, almeno dal punto di vista
pedonale, dalle 5 del mattino non in sicurezza perché i cittadini di una certa età si
trovano ad attraversare, lasciato il marciapiede della Solitudine, come qualche
cittadino presente in sala e percorrere poi di fatto la strada dedicata alle automobili
con grande rischio.
                 Il secondo tratto che va da Sae Lodè alla via Ierace, quindi lasciando sulla
destra tutta l’area cacuminale, per poi riconnettersi alla strada comunale a venir giù a
Sedda Ortai, il secondo tratto Sae Lodè e via Ierace comporterà invece nella fase
sperimentale la corsia senso unico a salire per le automobili sulla sinistra e sulla
destra una corsia preferenziale a doppio senso per i velocipedi e per i pedoni, fino a
via Ierace.
                 Ovviamente questo nella fase sperimentale, perché nella fase definitiva a
completamento invece andrà costruita tutta una infrastruttura per i pedoni sulla
destra, quindi rimane sulla fascia del belvedere, della panoramica a salire; nella
corsia centrale le automobili; e nella corsia dedicata per norma ministeriale sulla

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destra della carreggiata per i velocipedi, le biciclette.
                 Ovviamente nella fase sperimentale è prevista una riduzione del limite di
velocità a circa 30 chilometri orari, perché non è pensabile poter fare in questa fase
sperimentale delle barriere limitanti per i veicoli laddove l’anno di sperimentazione
potrebbe non andare a buon fine e quindi fare delle infrastrutture che poi debbano
essere asportate non si ritiene opportuno realizzarle.
                 Ecco perché un’indicazione potrebbe essere quella di ridurre il limite di velocità.
                 La stessa cosa varrà anche per le biciclette a venir giù, nel senso che dal
momento che coesisteranno in questa fase sperimentale le biciclette con i pedoni, ci
sarà un limite di velocità di 10 chilometri orari per le biciclette a venir giù.
                 Il terzo tratto è il tratto della strada comunale che va da via Ierace giù di nuovo
a Sae Lodè, quindi a chiudere l’anello. In questo caso l’ampiezza della carreggiata ci
consente di fare quegli interventi che potrebbero essere già proiettati nella fase
definitiva a completamento, in quanto andremo già a tracciare con una segnaletica
orizzontale il percorso pedonale sulla sinistra, quindi sempre verso il panorama; sulla
corsia centrale avremo le automobili e sempre per norma ministeriale nel lato destro
della carreggiata la pista esclusiva per le biciclette, sia a salire che a scendere.
                 Quindi ci troveremo nel primo tratto questa situazione nella fase di
sperimentazione, come potete vedere autoveicoli e velocipedi a doppio senso e sulla
destra i pedoni. Il secondo tratto, sempre fase sperimentale, veicoli a motore sulla
sinistra, velocipedi e pedoni sulla destra. Terzo tratto strada comunale i pedoni sulla
sinistra, i veicoli a motore in discesa nella corsia centrale e le biciclette sulla destra.
                 L’obiettivo di questo intervento mira al miglioramento nella fruizione delle
risorse naturalistiche e si combinano nel piano della sentieristica che stiamo portando
avanti che prevede, grazie anche ad una convenzione siglata con Forestas nel mese
di luglio, relativa ai lavori di manutenzione straordinaria dei sentieri di fatto esistenti,
oltre il 101 e Sa Radichina, che andrà a regolamentare la fruizione della viabilità
sentieristica interna sia escursionistica, pedonale, trekking, sia delle mountain bike.
                 Stiamo infatti studiando il progetto per la scelta migliore dei sentieri già
esistenti, delle piste forestali già                   esistenti che possono essere dedicate
esclusivamente alle mountain bike, in modo tale che sia gli escursionisti a piedi che
gli stessi velocipedi possano fruire della viabilità sentieristica in totale sicurezza.
                 E’ stata licenziata presso i nostri uffici la bozza da parte dell’architetto incaricato
relativa al piano di protezione civile per il rischio di incendio di interfaccia.
                 Questo significa che tutti i sentieri saranno dotati, oltre che della cartellonistica

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Cai ad opera di Forestas, anche di tutta la cartellonistica che prevedrà le vie di fuga
nell’ambito del progetto della protezione civile per il rischio di incendio di interfaccia.
                 Tutto questo insieme al piano della viabilità si inserisce all’interno della visione
di avere il nostro Monte Ortobene come una destinazione turistica che sarà poi
sottoposta ad un’operazione, ad un’azione di marketing territoriale, in modo tale che
finalmente questa infrastruttura possa dare origini, sviluppare e stimolare i nostri
imprenditori a fare del nostro Monte Ortobene una risorsa.
                 Grazie dell’ascolto.
                 PRESIDENTE
                 Dichiaro aperta la discussione. La parola al Consigliere Montesu.
                 CONSIGLIERE MONTESU
                 Buonasera a tutti. Forse perché ho sempre lavorato in un’impresa privata, ero
abituato a vedere progetti che in genere hanno due obiettivi: o risanare una
situazione di difettosità che esiste, oppure si prefiggono di raggiungere determinati
obiettivi.
                 Non mi sembra onestamente, non vorrei sbagliare, ma se mi sbaglio
correggetemi, di avere intravisto nella relazione del progetto che ci siano dei problemi
o che oggi ci siano dei problemi a poter circolare al Monte Ortobene.
                 Non mi sembra che ci siano particolari incidenti che siano successi; a parte
qualche lamentela che potrebbe essere anche giusta non credo ci siano grandi
problemi alla circolazione sia delle auto che dei pedoni che dei ciclisti.
                 L’unica cosa che c’è che disturba probabilmente è il bosco quando i ciclisti e i
motociclisti si avventurano e rovinano i sentieri.
                 Andare a fare questo non ci sono problemi da un punto di vista della sicurezza,
però ci prefiggiamo di incrementare il flusso turistico.
                 Se questo è un obiettivo, allora andrebbe specificato meglio. Cioè se c’è un
obiettivo di raggiungere determinati numeri sia di ciclisti, di pedoni, per poter
usufruire di questo, potrebbe essere interessante e sarebbe meglio che l’obiettivo
venga definito in modo che lo si possa controllare e verificare nel tempo, vedere un
po’ se questi obiettivi si stanno raggiungendo o meno.
                 Non ho visto neanche questo.
                 Mi sembra che l’Ortobene sia sempre quel tubo che serve non tanto per
valorizzarlo e farne qualcosa, è quella magnifica invenzione che ha abbiamo fatto in
città che ci risolve un sacco di problemi: quando serve una ZPS si trasforma in ZPS,
ho sentito che potrebbe diventare anche un parco; oppure quando c’è un

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investimento da fare, tipo fogne che non sono collegate...
                 Insomma è un attrattore di investimenti di soldi pubblici magnifico. E credo che
anche questa volta non siamo lontani da questa strategia, nel senso che stiamo
spendendo dei soldi senza avere un obiettivo preciso.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Porcu.
                 CONSIGLIERE PORCU
                 Ho visto l’oggetto, ho analizzato, qualcuno mi ha anche fermato per strada,
però l’idea che mi sono fatto da subito di questo progetto è che veramente ci sia
l’assenza di una strategia.
                 La strategia del Monte era altro, era relativa prima di tutto a valorizzare di per
sé il Monte con sentieristica, con ripristino di nuovi percorsi, con aree didattiche.
                 Doveva essere fatto prima questo e poi aiutare la gente a portarla verso tutti
questi percorsi. Questo non c’è, ma ci sono strutture che ancora (...) come la piscina.
                 Noi abbiamo prestato un albergo Esit, bellissima struttura, penso che nella
Sardegna non ci sia un’altra struttura, probabilmente sarebbe stato meglio e più
opportuno lasciarla alla Regione, farla aggiustare e prendercela noi dopo in gestione.
                 Ora abbiamo una patata bollente che non sappiamo come gestire e che non
riusciremo a gestire se non con grandi responsabilità sotto tutti i punti di vista.
                 Sulla pista ciclabile cosa dire? Ci sono diversi aspetti che non mi hanno
convinto. Per carità, l’idea di progettare per me è sempre importante. Quando si
progetta qualcosa è sempre importante. Però occorre farla con una certa oculatezza,
con criterio.
                 La prima cosa che mi è venuta è: se noi creiamo un senso unico... lo stiamo
facendo da Farcana a Jacopiu per un motivo, perché è un atto un progetto di
Farcana e Jacopiu per un motivo: perché è atto un progetto (...) perché serviva
un’altra strada che garantisse il deflusso delle persone in caso di incendio.
                 Noi stiamo accorciando la viabilità anziché fare in modo di garantire una
percorribilità più larga.
                 In quel Monte tanti anni fa è deceduto qualcuno perché non è riuscito ad
uscirne fuori.
                 Quindi rischiamo, con il senso unico, di creare delle situazioni di grave...
                 Noi ci stiamo prendendo in carico una strada, per caso ho percorso la strada di
Sedda Ortai e ho percorso la strada della provinciale. La strada di Sedda Ortai è un
cimitero, la strada della provinciale invece è percorribile, seppur stretta è percorribile.

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                 Noi dovremmo prendere, da qualunque capitolo di bilancio si voglia sono
sempre soldi nostri, 50.000 euro per aggiustare minimo ogni anno quella strada,
quando non riusciamo ad aggiustare neanche l’altra.
                 Sperimentazione. Stiamo parlando di una sperimentazione, io sono sempre un
po’ contrario alla sperimentazione nelle opere pubbliche perché o si fa quando si
deve decidere farla, se va bene (...).
                 Spendiamo un po’ di tempo in più, però dobbiamo capire qual è il risultato, qual
è l’obiettivo a cui vogliamo arrivare. E questo, anche riprendendo quanto ha detto il
Consigliere Montesu, è bello da vedere, ma la strategia politica finale non c’è, se non
un benessere del Monte, una maggiore usufruibilità.
                 Fare la pista provvisoria dal quadro economico ci costa circa 120.000 euro; se
non va bene ne dobbiamo spendere minimo altri 80.000 per ripristinare. Il che non è
che sia una buona amministrazione. Ciò lo faccio, poi dico: no abbiamo scherzato, e
torno indietro.
                 Non può funzionare così secondo me.
                 Ho visto anche il conto economico, sinceramente a me piace l’idea di fare dei
percorsi protetti, ma questi percorsi secondo me... Faccio una premessa: so che c’è
stata da molto una petizione da molto (...) cioè di avere l’opportunità di poter
camminare tranquillamente a piedi a fianco alla (...).
                 Detto questo avrei visto più un doppio senso a salire fino a Sae Maria e Lodè
con biciclette e pedoni, ma lasciare tutta la strada a doppio senso. Semmai la pista
ciclabile aggiungere un’altra corsia nella strada di Sedda Ortai. Se non facciamo
l’anello per il ciclista non c’è questo afflusso. Però è già un affidare verso il Monte il
ciclista in una pista protetta, senza togliere nulla al doppio senso.
                 Il doppio senso per me è intoccabile per diverse ragioni.
                 Sia per ragioni di gestione, ma immaginiamo anche solo di dover salire da una
parte il povero proprietario dell’agriturismo a Sedda Ortai che si deve fare tutto il giro.
O chi va alla pista di pattinaggio di Sedda Ortai, non sono tanti che se la sentirebbero
di fare tutto questo giro.
                 Preferirei quindi lasciare il doppio senso, fare una pista pedonabile e ciclabile
fino in alto, solamente prendendo Sedda Ortai senza toccare la provincia, perché
prendere in carico altre strade penso che l’amministrazione non ne abbia voglia.
                 ASSESSORA PIRAS
                 La sintesi quindi quale sarebbe? Lasciare la strada provinciale (...) senza
tracciare neanche il percorso pedonale?

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                 CONSIGLIERE PORCU
                 Io proporrei una cosa definitiva all’inizio pedonale e ciclabile. Allunghiamo di un
mezzo e metro, due metri, quello che serve.
                 PRESIDENTE
                 Non dialogate.
                 CONSIGLIERE PORCU
                 Lasciamo la pedonale, il ciclista sale come sta salendo ora, non c’è l’afflusso di
ciclismo là sopra.
                 Invece su Sedda Ortai si potrebbe fare un percorso ciclabile dove c’è la
possibilità di allargarsi bene sulla destra ed un percorso pedonale, senza intaccare la
viabilità attuale, perché la strada è molto larga.
                 Oltre tutto noi mettiamo in sicurezza i pedoni, perché attualmente il problema
grosso del Monte è il pedone.
                 Io l’altro giorno anche in una giornata fredda ho visto molta gente che sale.
Quelli li dobbiamo tutelare con la sentieristica che dovevamo fare.
                 Come sono i costi? Ho visto 3 milioni di euro per una pista che è vero, è bella,
ma 3 milioni di euro per un qualcosa di non certo non me la sento proprio di
spenderli.
                 Se vogliamo spendere quei 3 milioni di euro io proporrei invece un’altra cosa:
quel primo tratto del Monte, quindi doppio senso di circolazione dappertutto e pista
ciclabile pedonale da Sa Maria Lodè fino al Monte.
                 Le ciclabili se vogliamo veramente realizzarle realizziamole a Nuoro. Siamo
precursori anche in Sardegna sulle piste ciclabili.
                 E’ vero che c’è un’orografia tormentata, ma ci sono delle zone che si prestano
tranquillamente.
                 Anziché pensare all’auto, all’auto, diamo la possibilità ad esempio a chi abita a
Città Giardino di poter venire nella zona commerciale con una bicicletta o, laddove è
possibile, cercare di fare delle piste ciclabili. Allora siamo precursori, allora abbiamo
un obiettivo veramente ambientale, allora siamo veramente appetibili da un punto di
vista amministrativo e possiamo dire: ecco, Nuoro è una città che rispetta l’ambiente
e sta cercando di rispettare l’ambiente.
                 Togliamo un po’ di automobili perché a Nuoro ormai con le automobili è
invivibile. Siamo 4 gatti e dobbiamo muoverci per forza con l’automobile.
                 Al Monte ci sono quelle fontane dove non c’è nessuna manutenzione, ci andavo
da piccolo, prima si entrava dentro, ci sono delle camerette di decantazione, bisogna

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pulirle, basta. Non hanno altro. La fognatura è stata fatta da molto.
                 Quindi questo occorre fare al Monte. Non ci servono cose strabilianti, ci servono
piccole cose che siano fattibili, non improvvisate come quella che si sta facendo,
perché secondo me è una boutade come si dice.
                 Come tirar fuori i soldi per tutto questo? Per esempio io suggerirei una cosa: noi
abbiamo una grossa entrata che non sta arrivando. Da Marreri, da Jacopiu guardo
perché ci vado a lavorare, ogni tanto per passione vado giù, e vedo una selva di
antenne. A quanto so pochissimi pagano.
                 Forse se iniziamo ad incassare quelle antenne, che gravano su un
inquinamento elettromagnetico molto, molto grave, visto che ce lo stiamo sorbendo
questo inquinamento elettromagnetico facciamolo pagare ed iniziamo veramente ad
investire nell’ambiente e in città.
                 Nuoro non è Milano è vero, ma in città non ci si può muovere. Al Monte in
sicurezza non si può salire e in città noi respiriamo male.
                 In città una donna con il passeggino non può camminare perché c’è un traffico
veicolare molto grande. Iniziamo a creare dei percorsi che siano vivibili, che siano
transitabili e forse anziché fare il corso pedonale, riusciamo a creare altre situazioni
in cui naturalmente d’accordo, io penso sempre che queste cose vadano concordate
con la cittadinanza, queste cose si possono fare tranquillamente.
                 Anche senza tante spese, oppure prendendoci il canone che ci è dovuto.
                 Per questo nutro grandi perplessità, perché così com’è non va bene.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Siotto.
                 CONSIGLIERE SIOTTO M.
                 Grazie Presidente, buonasera a tutti. Alcuni chiarimenti, alcune cose che non
mi sono chiare. Con la premessa che per me la pista ciclabile è un sogno, al
contrario di chi invece non gliene frega niente, per me la pista ciclabile sarebbe
l’ideale farla in tutto il territorio del nuorese, partiamo da un punto, quindi sono
personalmente abbastanza favorevole.
                 Su due punti ho perso un attimo il segno, probabilmente colpa della mia
inesperienza, della mia incapacità nel leggere i conti.
                 Dello studio di fattibilità tecnico e economica l’Assessore ha parlato di 200.000
euro di totale del budget, io invece nella pagina 24 leggo 118. Anche volendo
aggiungere i soldi della Provincia mi sa che non ci arriviamo a 200.000.
                 Voglio capire se c’è qualche altro passaggio che non conosco o se c’è un

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errore. Magari me lo dice dopo. E’ giusto un chiarimento.
                 Un’altra cosa, sempre per la strada provinciale ha parlato del contributo che ci
viene dato per il piano emergenza neve. Mi piacerebbe sapere invece come siamo
messi per le parti straordinarie, cioè le emergenze straordinarie.
                 Se l’intervento è completamente a carico nostro.
                 Una frana, una qualsiasi cosa crei del danno su quella strada, se è a carico
nostro o se la Provincia se ne fa carico a prescindere da quello che ci dà già per il
piano neve e per quelle altre emergenze che aveva già stabilito. Per me è
importante.
                 Un’altra cosa che un po’ mi dispiace, pensare alla traversata pedonale e
ciclabile senza l’illuminazione, perché effettivamente lì ci vedo un bel rischio.
                 La mancanza di illuminazione nelle ore notturne, sarei partito già con l’impianto
di illuminazione e vorrei capire quando avevamo intenzione di aggiungere anche
l’illuminazione o se c’è già una trattativa per farlo a breve.
                 Secondo me la parte più pericolosa la vedo nel percorrere quel tratto al buio, lo
vedo un po’ pericoloso.
                 In questi giorni anche a noi, come a tutti quanti ma come succede sempre,
pervengono le lamentele: il singolo, l’agriturismo che ha citato secondo me ha le sue
perplessità.
                 E’ mio fedale, mio grandissimo amico, però non posso lavorare per le esigenze
di uno, anche se mi piacerebbe sapere nelle riunioni chi ha partecipato e con quale
esito, se ci sono state lamentele, se sono state prese in considerazione, perché io
purtroppo il giorno delle riunioni non sono potuto andare e invece mi fa piacere
sapere come si sono svolte, chi ha sollevato...
                 Giusto per capire quali sono le perplessità che ci hanno visto i cittadini di Nuoro
e le varie organizzazioni.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Fadda.
                 CONSIGLIERE FADDA P.
                 Grazie signor Presidente, gentile Assessora Piras ho ascoltato con interesse la
sua esposizione come al solito completa.
                 Mi trova favorevole la logica della sperimentazione in questo anticipo anche la
fase successiva di lavori di questo pomeriggio sulle dichiarazioni di voto, le riflessioni
si potrebbero dividere in due tronconi: una riflessione politica e una riflessione da
semplici cittadini.

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                 Politicamente, da amministratore, non mi perderei troppo in ragionamenti
riguardanti il Monte Ortobene, che sicuramente ci porterebbero lontano, sul flusso
turistico, su investimenti naturalistici sentieristici, su valorizzazioni di sorta di cui
spesso ci riempiamo la bocca.
                 Da cittadino però fruitore - non si direbbe - del Monte Ortobene e da
camminatore a piedi di quel percorso, interpretando anche il confronto e la
chiacchiera che spesso salendo o scendendo dal Monte si fa con coloro che
condividono questa passione, anche da amministratori non possiamo negare la
pericolosità della strada, soprattutto in quel tratto dove si incontrano le due corsie e
dove tende, come volgarmente si dice, a sbatterti fuori dalla corsia, ti trovi
praticamente le macchine davanti.
                 Sulla pericolosità della strada niente da dire, in questa direzione ben venga la
sperimentazione, sperando che sia uno smuovere la situazione e poi un capire se
stiamo facendo bene o male non vedendo in questo senso una parola definitiva.
                 PRESIDENTE
                 La parola alla Consigliera Contu.
                 CONSIGLIERA CONTU
                 Signor Presidente, Sindaco, signora Assessora, sono stata tra coloro che
hanno lavorato alla zona di protezione speciale e dunque non posso che essere
contenta che si dia seguito ad attività sulla scia lasciata da quel progetto, che reputo
importante; niente è mai totalmente meraviglioso, ma certamente un passo avanti
nella salvaguardia di questo straordinario patrimonio.
                 Però ho delle difficoltà a recepire la validità del progetto in tutte le sue parti,
perché mi lascia assolutamente in disaccordo l’utilizzo della strada provinciale così
come il progetto prospetta, mentre sono totalmente d’accordo per quello che riguarda
la prima parte del progetto stesso, che credo sia anche quello che deve essere
realizzato con assoluta urgenza e priorità rispetto a tutto il resto, convogliando in
quella direzione anche risorse economiche che di fatto, a mio modestissimo avviso,
sono disperse, in qualche misura sprecate nelle fase successivi, preliminari o
sperimentali che si voglia dire, del resto del progetto stesso.
                 Per ciò che vedo io e per ciò che la mia immaginazione può permettermi di
valutare, i tre camminamenti paralleli che si attuano costituiscono un imbuto davvero
pericoloso, poco piacevole, perché camminare fianco a fianco da un lato con i mezzi
non è affatto piacevole.
                 Ci auguriamo che al Monte Ortobene possano salire mezzi grossi, vale a dire

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autobus, che in un restringimento di corsie certamente non avvantaggiano né la loro
percorrenza della strada, né quella dei pedoni fruitori.
                 Dunque mi limiterei all’utilizzo alla previsione esclusiva del progetto per il primo
tratto, quello che attualmente è maggiormente a rischio per i pedoni, i ciclisti più
esperti con un po’ di cautela e prudenza riescono nelle condizioni di traffico attuali a
salire agevolmente al Monte Ortobene, mentre per i pedoni questo non è affatto
possibile.
                 Dunque tutto ciò che riguarda l’utilizzo della strada provinciale a mio giudizio
sarebbe                     da   stralciare   completamente   da   questo   progetto,   eventualmente
presentando un secondo progetto che preveda per la strada provinciale l’esclusivo
affiancamento di un’area destinata al circuito pedonale.
                 Lasciare quindi il doppio senso dell’anello, questo nonostante i piani di
sicurezza e di evacuazione possano anche prevedere che sia possibile utilizzare una
sola carreggiata, io credo che quando i disastri avvengono queste previsioni
ottimistiche vengano completamente falsate dalla realtà dei fatti.
                 Basta un po’ di fumo in più o il vento in una direzione o in un’altra per creare
l’inferno nell’area del Monte Ortobene.
                 Perciò la viabilità che esiste in doppia direzione va assolutamente
salvaguardata.
                 Per le ragioni poi che il collega del gruppo ha rappresentato e che sono di altra
natura, economica e tecnica, non mi pronuncio perché ritengo di fare una proposta,
che è quella che il progetto non venga accantonato, venga ripresentato con una
modulazione ovviamente accorta nella direzione che ho proposto, che mi sembra
propositiva, operativa e non ostativa od oppositiva per ragioni di principio.
                 Il Monte Ortobene la politica vuole che venga valorizzato, ma le azioni che
devono portare a questa sua valorizzazione devono essere tutte improntate
assolutamente al massimo rigore, buonsenso, economicità ed efficacia dell’azione.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Calia.
                 CONSIGLIERE CALIA
                 Buonasera a tutti i presenti, Consiglieri, Sindaco, credo di aver capito che si
tratta di un progetto di fattibilità, non c’è nulla di definito, quindi tutto può essere
cambiato. Sono d’accordissimo nella posizione dell’Amministrazione, in quanto credo
che la fase di sperimentazione sia giusta per poi definire quali saranno
successivamente, se dovrà essere fatta questa pista ciclabile, gli interventi anche

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migliorativi rispetto alla condizione attuale.
                 Non credo che, così ad occhio detto volgarmente come dice il Consigliere
Fadda, le corsie siano sufficienti in questo momento per poter fare tutte le tre corsie
nel secondo tratto o le due corsie, ossia quella carrabile e quella ciclabile pedonale
nel primo tratto.
                 La sperimentazione quindi credo sia anzi obbligatoria per capire quali sono i
punti di merito e i punti di demerito.
                 Stiamo parlando come se esistesse un progetto già attuabile domani, invece
oggi stiamo presentando uno studio di fattibilità che serve per acquisire la strada
provinciale per un anno e poi successivamente capire quali sono gli interventi che
dovranno essere eseguiti per permettere di eseguire il progetto di fattibilità che in
questo momento è di fattibilità, ma poi diventerà progetto definitivo esecutivo.
                 Solo questo, tutte le cose che si sono dette precedentemente credo possano
essere chiarite con questa cosa.
                 Poi una sottolineatura al Consigliere Porcu che ci ha proposto di fare le piste
ciclabili al centro di Nuoro, ma il Sindaco forse ce lo può dire meglio di quanto lo
possa dire io: sono già in fase di progettazione o forse già progettate; è già
progettata una pista ciclabile che va da Città Giardino fino alla Solitudine, che dovrà
essere eseguita con i cosiddetti fondi del piano periferia.
                 Quindi questa Amministrazione credo abbia preso in carico il tema delle piste
ciclabili e quindi della ciclabilità della città, piuttosto che delle risorse naturali che
abbiamo a ridosso della città.
                 PRESIDENTE
                 Non ci sono altri interventi. La parola all’Assessora Piras per la replica.
                 ASSESSORA PIRAS
                 Scusate ma ho stampato una parte vecchia non aggiornata che di fatto avete
avuto in intranet, e volevo dare delle risposte un po’ a tutti quanti per eliminare ogni
dubbio.
                 Si tratta ovviamente in linea di massima di uno studio di fattibilità, non si tratta
della realizzazione definitiva di un progetto definitivo esecutivo dove si vuole imporre
dall’alto una scelta che invece deve essere condivisa da tutti.
                 Non solo dai residenti, li considero importanti, più volte ho fatto degli incontri,
più volte non ho avuto - nonostante gli incontri con alcuni residenti - dei paletti,
piuttosto che sentire delle interviste recentemente con pareri differenti rispetto a
quelli manifestatimi personalmente, però ritengo che il Monte Ortobene sia una

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destinazione della città, dei cittadini, di 35.000/36.000 abitanti.
                 Questo non significa che non deve essere preso in considerazione il fatto che
abbiamo dei residenti a cui tengo tantissimo.
                 Ho iniziato a valutare come Assessora al Monte Ortobene diverse criticità a
partire dalla raccolta differenziata, che adesso sta funzionando benissimo e tutta una
serie di criticità legate alle antenne, la cui volontà politica addirittura non è quella di
far pagare in misura maggiore, ma probabilmente è quella di fare in modo, grazie a
dei contributi comunitari e grazie eventualmente ad un processo che si dovrà
attivare, l’obiettivo ideale sarebbe quello di eliminarle, piuttosto che di lasciarle.
                 La visione ancora è quella che, come diceva la Consigliera Franca Rosa Contu,
noi non stiamo inventando nulla. Noi stiamo dando una continuità a quella che è
stata la politica delle amministrazioni precedenti, cioè quella di tutelare uno spazio
ambientale naturalistico per eventualmente ristabilire quelle che sono le condizioni
affinché vi sia la nidificazione dell’aquila a Jacopiu e del falco pellegrino al Monte
Ortobene.
                 Questo è il punto di partenza, dopo di che all’interno del piano di gestione
approvato dal Consiglio Comunale e approvato dalla Regione Autonoma della
Sardegna con tutte le prescrizioni, tra cui quella di prevedere il regolamento della
gestione della ZPS su cui si sta lavorando e che avete avuto tutti copia dal mese di
luglio e per i quali sono state apportate delle modifiche, sono state fatte delle
interlocuzioni con la Regione, si è ritenuto opportuno dare risalto alla tutela
dell’habitat dell’avifauna del Monte Ortobene, per cui si stanno apportando le dovute
modifiche per essere poi portato alla vostra attenzione in via definitiva.
                 Il progetto quindi nasce all’interno di quello che sarà il piano della viabilità che
riguarda le prescrizioni, gli obiettivi, le politiche di attuazione di una programmazione,
di un piano di gestione e di una valutazione strategica di VAS che è stata già portata
avanti dalla politica e quindi dal Consiglio Comunale e quindi dalla Regione
Autonoma della Sardegna.
                 Stiamo dando semplicemente esecuzione a quelli che sono gli indirizzi politici
che avete già dato.
                 E’ chiaro che le proposte possono essere tante, questa è una delle tante.
                 Mi sento di dire che trattandosi di una sperimentazione e trattandosi del fatto
che si tratta di risorse a destinazione vincolata, non di bilancio comunale ma
regionale destinate alla viabilità del Monte Ortobene per i quali, ripeto, si intersecano
all’interno di un progetto più ampio che è la viabilità sentieristica, che è il piano di

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protezione civile, cioè i sensi unici va da sé, è pacifico che verranno meno laddove ci
sono delle situazioni di criticità e di emergenza.
                 Così come il piano di protezione civile prevede già delle vie di fuga, l’utilizzo e la
messa in sicurezza di vie di uscita, faccio riferimento alla strada che da Farcana
collega Jacopiu, quindi la strada provinciale a Marreri eccetera.
                 Per dire che è uno studio di fattibilità che comporta una sperimentazione e che
comporta anche una valutazione fattiva, nel senso che può essere messa anche in
discussione. Poi voi mi direte: stiamo destinando queste risorse, per rispondere al
Consigliere Siotto si tratta effettivamente, io ho esagerato, sui 200.000 euro,
probabilmente erano gli 80.000 in aggiunta, per cui mi sono fatta la somma rispetto
ad una cifra di ripristino - una valutazione di cui terrò conto - qualora la
sperimentazione non dovesse andare in porto.
                 Io mi auguro che la sperimentazione vada in porto e che eventualmente
possano esserci anche delle rettifiche in base a quella che è la fruibilità e quindi poi
l’utilizzo dei percorsi da parte dei nostri cittadini.
                 E’ vero che nelle valutazioni si deve tenere conto di quello che è l’effetto di
un’azione, nel senso che se l’obiettivo è quello di incrementare il flusso turistico e la
sperimentazione dovesse andare in porto, questo potrebbe generare maggiori flussi
turistici e quindi una sorta di difficoltà nella convivenza tra fruitori differenti, cioè
ciclisti, pedoni, piuttosto che automobilisti.
                 Quindi eventualmente pullman o mezzi turistici più capienti.
                 E’ anche vero che la viabilità così come progettata ed ideata non va vista
singolarmente, estrapolata dal contesto generale, va vista all’interno di una viabilità
sentieristica che va ad intersecarsi con questa.
                 Quindi una fruibilità esclusiva di alcuni percorsi per i pedoni, per i cavalli, quindi
sono previste le ippovie, sono previsti i sentieri di mountain bike, i sentieri di trekking
escursionistici, probabilmente saranno previste delle aree dove si farà arrampicata.
                 E’ tutto concepito nell’ottica di un’armonia. Sono previste delle aree di sosta,
sono previsti dei miradores; per ritornare illuminazione del Consigliere è prevista
addirittura la produzione di energia elettrica autonoma dai belvedere che verranno
costruiti in una fase definitiva.
                 Anche lì si farà in modo che nella fase sperimentale al minimo costo si faranno
delle indicazioni con segnaletica orizzontale che diano maggiore visibilità, attenzione
e messa in sicurezza dei fruitori.
                 Non so chi di voi frequenta oggi il Monte Ortobene, però tenete conto che

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rispetto a quelle che sono le piste ciclabili in un percorso che oggi è strada
provinciale ma è un’anomala strada provinciale per il suo significato tecnico
funzionale, in quanto come definizione una strada provinciale collega due comuni
della stessa provincia; questa è una strada provinciale che non collega due comuni
ma collega un Comune con un borgo.
                 Si tratta quindi peraltro anche di una strada particolare, perché una strada
all’interno di un habitat naturalistico di alto spessore dove la qualità dell’aria è
altissima e dove è possibile, dato anche l’invecchiamento della popolazione,
consentire alla popolazione di una certa età di frequentare il Monte Ortobene senza
doversi inerpicare nei sentieri che sono comunque all’inizio per la sua morfologia di
difficile approccio.
                 Zia Peppina o zio Tommaso difficilmente passano per i 101 a destra della
chiesetta della Solitudine, vanno dritti nella strada ed è a alta pericolosità.
                 Quindi tutto è perfettibile, tutto è modificabile, quello che si chiede secondo me
è un’approvazione legata ad una destinazione di una strada che va messa in
sicurezza.
                 Questa è la proposta, abbiamo valutato anche tutte le proposte che sono state
fatte oggi in sala e questa è stata ritenuta quella più funzionale a tutto il progetto
complessivo di destinazione Monte Ortobene.
                 Sulla manutenzione straordinaria sarà a carico nostro. Abbiamo previsto delle
risorse specifiche nella fase sperimentale, siamo nella fase sperimentale.
                 Verranno fatti poi degli accordi con la Provincia e questa potrebbe essere
un’indicazione. Nella fase sperimentale è a nostro carico e stiamo già facendo le
prove di trasmissione, abbiamo già iniziato a ripulire tutta la parte comunale con la
nostra società È-COMUNE, in riferimento all’eliminazione dei massi e all’eliminazione
di tutti quegli smottamenti di terreno che accadono con il passaggio dei cinghiali.
                 Riguardo la fase sperimentale abbiamo previsto le risorse e l’abbiamo anche
riportato nello studio di fattibilità, per quanto riguarda gli interventi di manutenzione di
tutta la strada, provinciale e comunale.
                 Il piano neve e il piano sfalcio nella fase sperimentale rimane a carico esclusivo
della Provincia; tutto il resto è a nostro carico.
                 PRESIDENTE
                 Se non ci sono altri interventi dichiaro chiusa la discussione e aperte le
dichiarazioni di voto. La parola al Consigliere Porcu.
                 CONSIGLIERE PORCU

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                 Io avrei voluto approvarlo, ma dopo le dichiarazioni purtroppo esprimo parere
negativo.
                 PRESIDENTE
                 Dopo i chiarimenti dell’Assessora?
                 CONSIGLIERE PORCU
                 Premetto una cosa: perfettamente favorevole affinché venga fatta un’opera
importante nel Monte Ortobene. Ma nel momento in cui io approvo questo studio di
fattibilità in Consiglio non passa più, io non posso dire più nulla.
                 Ragion per cui quello di cui parlavo, tenere meglio il doppio senso, fare una
pista, tenere le due corsie su entrambe i versi, fare la pista ciclabile laddove è
possibile, tenendo sempre le due corsie, fare la pista pedonale laddove è possibile,
almeno fino al ponte bisogna farla, è necessaria la pista pedonale, per la sicurezza
dei pedoni è indispensabile.
                 Abbiamo i fondi per fare la sperimentazione, con 200.000 euro iniziamo, perché
la sperimentazione non c’è nulla di più duraturo di quanto è provvisorio. L’Italia ci
insegna questo.
                 Siccome questa cosa non passerà più da me, non passerà più in Consiglio,
cioè è uno studio di fattibilità, è questo che deve avere la mia approvazione non altro,
una volta che noi approviamo questo chiunque può operare tranquillamente poiché io
l’ho approvato, perché noi l’abbiamo approvato. Ragion per cui non lo approvo.
                 Giusto per chiarire una cosa: io non conosco nessuno al Monte, il percorso
arriva da Farcana e va verso Sedda Ortai, però fosse stato dall’altra parte il discorso
sarebbe stato perfettamente identico, perché creiamo una situazione di disagio o per
chi è da una parte o per chi e dall’altra.
                 Per la pista ciclabile certo che sono contento che in città fanno le piste ciclabili;
se aumentiamo le piste ciclabili, inteso in quel senso non inteso come critica, perché
quando c’è progettualità io sono d’accordo, perché progettare significa muovere
soldi, muovere economia, portare gente, rendere l’ambiente più vivibile comunque lo
facciamo.
                 Per quanto riguarda le antenne mi risulta che qualcuno non paga. Non è
aumentare il canone, è proprio fargli pagare il canone che non sta pagando nessuno.
                 Per i pali fotovoltaici sono perfettamente d’accordo. Per l’illuminazione con poca
spesa, con i 100/200 mila euro con l’eventuale ripristino io mi compro 100/50 pali.
                 Un palo fotovoltaico messo ogni 50 metri, secondo il tipo di palo ogni 30 metri,
ci consente di illuminare, rendere in sicurezza un certo tratto di pista pedonale anche

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di viabilità salvaguardando l’ambiente.
                 Avrei quindi preferito che ci fosse una sorta di marcia indietro verso le proposte
che si erano fatte inizialmente, quindi esclusivamente doppio senso in tutto quanto,
anziché una sperimentazione e un senso unico dappertutto, questo non c’è, mi
dispiace ma quindi non posso approvarlo perché da noi non passa più ed è un
progetto che, pur meritevole nel suo fine, non mi soddisfa e non ci soddisfa.
                 PRESIDENTE
                 La parola al Consigliere Fadda.
                 CONSIGLIERE FADDA F.
                 Buonasera, intervengo solo per dichiarazione di voto ovviamente: sicuramente
positivo, perché le persone che salgono al Monte a piedi ed in bicicletta sono
numerosissime e l’orario a volte pone in condizioni drammatiche di sicurezza queste
persone.
                 Quindi è sicuramente una cosa pregevole, anche perché è stato, questo
progetto di fattibilità che votiamo stasera, una cosa partita nel 2004 e quindi che arrivi
oggi a compimento non può che rendermi... mi pare sia giusto questo discorso verso
la cittadinanza tutta.
                 Per quanto riguarda i residenti noi abbiamo il dovere di ascoltare tutti e poi di
fare gli interessi della città.
                 Questo lo vedo per quanto riguarda il corso, per quanto riguarda questo
progetto e per tutte le altre attività.
                 Se c’è un bene superiore qualcuno dovrà magari rinunciare a qualcosa.
                 Dicevo da una parte marginale, si è parlato dell’aquila reale, del falco pellegrino
e non so che altro. Al Monte è anche pieno di cinghiali che fanno molto danno ai
nostri residenti a valle.
                 Assessore, quindi in questo progetto di fattibilità vorrei che fosse aggiunto un
capitolo o dove va messo, vorrei che fosse tenuto ben presente che il cinghiale è un
animale che fa danni. Si riproduce con una velocità strepitosa e su questo piano di
bellezza, di sentieri del Cai e di altre cose tutte da plauso, c’è anche questo aspetto
che riguarda la sicurezza della gente che va per sentieri sul Monte e anche la
redditività l’economicità delle persone che si spaccano la schiena con la zappa.
                 Credo che possa farsi uno studio banale come fanno in Trentino per esempio
sull’abbattimento selettivo delle bestie selvatiche.
                 Questa cosa, che forse non c’entra niente con le biciclette, secondo me c’entra
molto per la sicurezza della gente e per il danno che provocano oggi e da decenni

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con la scusa della fauna, con la scusa della cosa protetta. Ci sono anche delle cose
che fanno danni.
                 PRESIDENTE
                 Non ci sono altre dichiarazioni di voto. Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto e
do la parola al Sindaco per la sintesi.
                 SINDACO
                 Prendo la parola su questo tema e su questa delibera, su questo ordine del
giorno perché a tutti sta a cuore, come dimostrano anche gli interventi che hanno
espresso opinioni valide ma di segno critico costruttivo.
                 Per inquadrare un po’ quello che stiamo facendo, perché tante cose si fanno
anche da parte della Giunta ma non sono poi esplicitate e intellegibili, quindi è bene
sapere                      in   quale   alveo   si   inserisce   la   delibera   che   stiamo   proponendo
all’approvazione.
                 Da tempo, almeno da 30 anni a questa parte, sul Monte Ortobene il Comune di
Nuoro ha sviluppato una progettualità che necessariamente deve portare poi
all’istituzione di un parco.
                 E queste sono le intenzioni che il Consiglio Comunale più volte in questi 30 anni
ha espresso, messo in delibera; ai tempi di Carlo Fortoleoni sono state trovate delle
risorse importanti per l’acquisto dei terreni, i terreni sono stati acquistati.
                 Quindi si è sottratto il Monte anche alla pulsione edificatoria che in queste aree
di pregio ambientale è sempre molto potente, perché la Regione è proprietaria di
circa 500 ettari, il Comune di circa 900 ettari, alla fine in tutto il versante verso Oliena
non si può costruire per ragioni di carattere idrogeologico e cose varie, per cui questa
pulsione è stata rallentata.
                 Si è creata la possibilità di inserire quest’area tra le zone di protezione speciale
che fanno parte della rete Natura 2000, quindi per la protezione e dell’avifauna, nel
nostro caso falco pellegrino e aquila reale e il piano di gestione della ZPS ha previsto
una serie di interventi.
                 Questi interventi hanno una finalità che è comune a tutti noi, nessuno di noi può
mettere in discussione questo, perché è già stratificato nella storia politica della città
e cioè quello di fare incrociare sul Monte Ortobene e quindi sulla città di Nuoro, la
tensione alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e la tensione alla creazione di
percorsi turistici dei turismi attivi, quelli che si fanno nella natura, quindi mountain
bike, passeggiata, bouldering, sport all’aria aperta, oltre che in tutto questo
salvaguardarne la cornice paesaggistica di estremo valore che tutti conosciamo.

a cura dell’I.D.N. S.n.c.                                                                               24
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