Costa Daurada Italiano - Gencat

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Costa Daurada Italiano - Gencat
Costa Daurada
          Italiano
Costa Daurada Italiano - Gencat
Costa Daurada Italiano - Gencat
Aroma mediterraneo

È la sabbia fine e dorata
delle spiagge a dare il nome
a questa terra bagnata
dal Mar Mediterraneo,
che si estende a sud e a
nord di Tarragona, lungo
il litorale compreso fra le
località marinare di Cunit
e L’Hospitalet de l’Infant, e
fino al massiccio di Prades
nell’entroterra.
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Costa Daurada,
aroma mediterraneo
www.costadaurada.info

Se amate il mare e le attività nella natura, non avrete che l’imbarazzo della scelta,
fra lunghe spiagge e falesie a strapiombo sull’acqua, tra cui si snodano percorsi e
sentieri. Potrete arrampicarvi su per le montagne costiere o raggiungere il massiccio
del Montsant e i monti di Prades, per inoltrarvi poi nell’interno lungo il Cammino
di Santiago. Se invece siete appassionati di feste e sagre, sarete felici di scoprire
le tradizioni locali: concorsi di castells (torri umane), danze di diavoli e cercaviles,
tradizionali cortei di maschere che annunciano l’apertura dei festeggiamenti e in
cui sfilano “nani” e “giganti”. Ma potrete conoscere il territorio anche da un’altra
angolazione, per esempio attraverso la sua gastronomia: pesce e frutti di mare freschi,
ortaggi, selvaggina, calçots (cipolle novelle) e xató (insalata a base di baccalà, tonno,
acciughe, scarola, olive e salsa romesco), il tutto innaffiato dai vini rossi del Priorat,
della Conca de Barberà, di Tarragona e del Montsant, o con i più pregiati bianchi del
Penedès.

La città di Tarragona, capoluogo di queste terre, fu nel Medioevo un centro importante.
Oggi la città è famosa soprattutto per il suo passato romano: conserva ancora, infatti,
vestigia con duemila anni di storia, tanto importanti da meritare la classificazione
di Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Nella Costa Daurada si trovano
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ancora molti altri luoghi in cui la storia ha il suo peso: il paese di Montblanc e i
monasteri che disegnano la Strada dei Cistercensi - Poblet, anch’esso dichiarato
Patrimonio dell’Umanità, e Santes Creus - rappresentano gli esempi più significativi
del patrimonio medievale catalano.

Inoltre, molti di questi paesi conservano il ricordo di artisti di fama internazionale:
il violoncellista Pau Casals, il drammaturgo Àngel Guimerà, il pittore Joan Miró e
l’architetto modernista Antoni Gaudí vi hanno lasciato un’impronta indelebile.
L’essenza del Modernismo è ben presente nelle cantine sparse fra i vigneti, come
pure nelle città, soprattutto a Reus. Gli edifici di questa località, importante centro
di commerci nell’Ottocento, figurano fra le opere più rappresentative dello stile
modernista, legato all’Art Nouveau europeo ma con specificità tutte catalane.

Le spiagge, gli scenari naturali, le feste tradizionali, la gastronomia e il patrimonio
architettonico fanno della Costa Daurada una delle aree più straordinarie del Mar
Mediterraneo.
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Sommario

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Taragona
                           21
                           Reus,
                                         29
                                         Montblanc
città romana               splendore     medievale
                           modernista

35
Fonti d’ispirazione
                           45
                           Il Camino
                                         49
                                         La Strada
di grandi artisti          di Santiago   dei Cistercensi

55
Cucina
                           65
                           Cultura
                                         71
                                         Grandi spiagge,
dal cuore                  populare      piccole cale
mediterraneo

79
Sport e
                           90
                           Mappa
                                         92
                                         Informazioni
natura

L’Hospitalet de l’Infant                      Punta de la Móra, Altafulla
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Tarragona, città romana

Tarragona,
città romana
Tarragona
Tel. [+34] 977 250 795
www.tarragonaturisme.cat

www.tarracoviva.com
www.museutgn.com
www.mnat.cat
www.arquebisbattarragona.cat

Le vestigia romane rappresentano l’essenza della città di Tarragona, nonché
il simbolo di quella Tarraco che duemila anni fa giunse a governare oltre la metà
della penisola iberica come capoluogo della vasta provincia dell’Hispania Citerior.
Nel I secolo a.C. la città aveva assunto una tale importanza da indurre l’imperatore
Augusto a risiedervi fra il 27 e il 24 a.C. Particolarmente degni di nota sono le mura e
l’anfiteatro romano, il quale, di forma ellittica e situato vicino al mare, conserva buona
parte degli spalti, capaci in origine di contenere fino a 14.000 spettatori. Ancora oggi,
con un piccolo sforzo, possiamo immaginare le lotte dei gladiatori e delle belve che
si svolgevano nell’arena.

Passeggiando per la città, scoprirete altre splendide vestigia: il circo romano - uno
dei meglio conservati d’Occidente -, il pretorio, i resti del teatro e i Fori. Nei dintorni,
meritano assolutamente il viaggio l’acquedotto del Ponte del Diavolo e, sul tracciato
dell’antica Via Augusta, il sepolcro della Torre degli Scipioni e l’Arco di Berà. Per
tutto quel che offre, l’area archeologica dell’antica Tarraco è una delle più complete
della Hispania romana, come riconosce anche l’Unesco, che nel 2000 l’ha dichiarata
Patrimonio dell’Umanità.

Una volta all’anno, Tarragona compie un balzo indietro nel tempo per far rinascere
la vita quotidiana in epoca romana. Il festival Tarraco Viva mostra come vivevano gli

Tarragona. Anfiteatro romano
                                                                                                     11
Ponte del Diavolo   Passeig de l’Escullera
Tarragona, città romana

abitanti di Tarragona duemila anni fa attraverso varie attività, fra cui visite guidate,
laboratori per bambini, riproduzioni di lotte di gladiatori e degustazioni gastronomiche.
Oltre a questo, però, i musei della città permettono di comprendere appieno la
complessità e la magnificenza della Tarraco romana. Il Museu Nacional Arqueològic
(MNAT) espone ceramiche, monete, strumenti, sculture e mosaici che consentono di
ricostruire la vita di tutti i giorni in quel tempo. Il Museu d’Història de la Ciutat espone
pezzi archeologici ed etnografici che appartengono non solo all’epoca romana, ma
anche a quelle medievale e moderna.

L’esempio più caratteristico della Tarragona medievale è la cattedrale, costruita a
partire dal XII secolo sui resti del foro romano. Situata nella parte più alta della città
e in cima a una lunga scalinata, la facciata della sede arcipretale, in stile gotico,
costituisce un importante simbolo di potere. È possibile visitare la navata centrale, il
chiostro e il Museu Diocesà, che vanta una collezione di circa seimila opere risalenti a
varie epoche, da quella romana al XIX secolo. Fu proprio nell’Ottocento che iniziarono
i lavori di costruzione dei quartieri dell’Eixample, che avrebbero unito il centro antico
al porto. Con questo obiettivo venne tracciata la Rambla Nova, che conduce verso
il mare. Costeggiata da mirabili edifici modernisti, la Rambla porta al Balcone del
Mediterraneo, una splendida torre di guardia rivolta verso il mare, le spiagge e il
quartiere dei pescatori del Serrallo.

                                                                                                     13
Mosaico con pesci (MNAT)   Piatto di xató   Tarragona. Provinciale Foro Romano
Costa Daurada

     Tarragona

16
Tarragona, città romana

                          17
Monuenti romani di
Tarragona

Ruta de patrimoni                              35 km
IN AUTO O MOTO                                 Difficoltà: bassa, con una buona carta
Itinerario: Arco di Berà – Villa romana di     stradale.
Els Munts (Altafulla) – Cava di pietra di
                                               Come si arriva: Arc de Berà (Roda de
El Mèdol - Torre degli Scipioni –
                                               Berà).
Tarragona romana – Necropoli
paleocristiana – Mausoleo di Centcelles
(Costantino) – Acquedotto delle
Ferreres o Ponte del Diavolo.

                                             Informazioni

                                             — Consigli regionali Tarragonès
                                             — Patronat de Turisme de la Diputació
                                              de Tarragona
                                             — Itinerari Palau Robert
                                             — Ufficio per il turismo: www.catalunya.com
                                             — Vedere pagina 92-93
Roda
de Berà
Reus, splendore modernista

Reus,
splendore modernista
Reus
Tel. [+34] 977 010 670
www.reusturisme.cat

www.gaudiallgaudi.com

Reus visse il suo apogeo nel XVIII e XIX secolo, quando assurse a seconda città
della Catalogna. La borghesia locale volle immortalare questo momento con nuove
costruzioni rappresentative del suo potere di acquisizione, e così oggi la città ospita
alcuni fra i migliori esempi del Modernismo catalano. Per farvi apprezzare la sua
caratteristica architettura, Reus ha creato la Strada del Modernismo, un itinerario
segnalato che, attraverso il centro storico, vi mostra i maggiori capolavori dell’Art
Nouveau catalano.

Anche se non è attestato che vi nacque, a Reus per certo abitò invece da bambino
una delle figure chiave del Modernismo: Antoni Gaudí. Sebbene il suo lascito artistico
alla città non sia di vaste proporzioni, nel 2007 è stato inaugurato il Gaudí Centre,
un moderno centro di interpretazione sulla vita e l’opera dell’architetto catalano più
famoso a livello mondiale, autore del Park Güell e della Sagrada Família di Barcellona.

L’altro artista rappresentativo di questo periodo è l’architetto Lluís Domènech i
Montaner, che progettò l’Istituto Psichiatrico Pere Mata, un centro di igiene mentale
per la cura dei malati psichiatrici, pionieristico per i tempi. Domènech i Montaner si

Teatre Fortuny
                                                                                                 21
Institut Pere Mata   Gaudi Centre
Reus, splendore modernista

distinse anche per la costruzione di residenze private, sparse in tutta la città: la Casa
Rull e la Casa Gasull, tutte e due situate al Carrer de Sant Joan, e la Casa Navàs, in
Plaça del Mercadal.

Il fiorente momento economico che visse Reus cento anni fa si rifletté anche nella
vita culturale e portò infatti alla realizzazione di due dei teatri più importanti della
Catalogna: il Teatro Fortuny (1882) e il Teatro Bartrina (1918). Il primo si trova in
Plaça de Prim, il centro nevralgico della Reus di ieri e di oggi, dove si eleva la statua
equestre del generale Prim, figlio della città. Tutto il fervore di un tempo è ben visibile
ancora oggi. Reus è una città vivace, in cui il commercio e la cultura continuano a
rappresentare le attrattive principali. Passeggiando per il centro urbano, troverete
un’ampia offerta commerciale e negozi di moda che si distinguono per la qualità dei
servizi e la professionalità dei loro proprietari.

                                                                                                    23
Casa Navàs
Reus, l’esplendor modernista

Reus
Da Reus a Escornalbou, alla scoperta
del pel Baix Camp

Patrimonio e sentiero natura                52 km, 3 h
In auto                                     Difficoltà: bassa.

Itinerario: Reus – Riudoms – Montbrió del   Come si arriva: Reus.
Camp – lago artificiale di Riudecanyes –
Riudecanyes – castello di Escornalbou –
L’Argentera – Duesaigües – passo della
Teixeta – Riudecols – Reus.

                                             Informazioni

                                             — Consigli regionali Baix Camp
                                             — Patronat de Turisme de la Diputació de
                                              Tarragona
                                             — Itinerari Palau Robert
                                             — Ufficio per il turismo: www.catalunya.com
                                             — Vedere pagina 92-93
Vilanova
    d’Escornalbou

Castell
d’Escornalbou
Montblanc medievale

Montblanc
medievale
Montblanc
Tel. [+34] 977 861 733
www.montblancmedieval.cat

Setmana Medieval
www.setmanamedieval.org

Fra il XII e il XIV secolo Montblanc, capitale della regione della Conca de Barberà,
visse la sua epoca di maggior splendore. Il paese ricevette diversi privilegi reali e ben
presto consolidò il suo peso politico fino al punto di ospitare, in quattro occasioni, le
Corts generals catalanes, il parlamento del medievale Principato della Catalogna. Di
quell’epoca rimangono, fra le testimonianze più importanti, la chiesa di Sant Miquel,
il Palazzo Reale, il ghetto e il convento di Sant Francesc. Oggi, tutti questi edifici
costituiscono le principali vestigia architettoniche di quella che fu una delle maggiori
città della Catalogna nel corso del Medioevo.

Ma più di ogni altro elemento, a contraddistinguere Montblanc è la sua cinta muraria,
lunga 1.500 metri e scandita da 31 torri e 5 porte. Fu proprio davanti a una delle
porte rivolte verso i monti di Prades che il cavaliere Giorgio, San Giorgio (Sant Jordi),
patrono della Catalogna, uccise il drago che teneva prigioniera la principessa: questo
naturalmente secondo quanto narra la leggenda raccolta dal folclorista catalano
Joan Amades…

Ogni anno, intorno al 23 aprile, festa di Sant Jordi, Montblanc ospita la Settimana
Medievale. Per le strade, nelle piazze e sulle torri della cinta muraria del paese
sventolano le bandiere e gli stendardi nobiliari, mentre una serie di eventi porta i
presenti indietro nel tempo, all’Età di Mezzo. Chi partecipa a questa festa, che si
svolge per due fine settimana, potrà ripercorrere scene della vita dell’epoca mentre
curiosa per le bancarelle del mercatino medievale o ammira la rappresentazione della
leggenda di San Giorgio e la drammatizzazione delle Corts generals catalanes. Per
la sua fedeltà e il suo rigore storici, per la varietà degli eventi e la sua notorietà al di
fuori dei confini del territorio d’origine, la Settimana Medievale di Montblanc è stata
dichiarata Festa di Interesse Turistico Nazionale in Catalogna e in tutta la Spagna.

Mura
                                                                                                  29
Settimana Medievale   Ghetto   Il Portalet del Foradot
Da Montblanc a Rojals lungo la gola
di La Vall

Patrimonio e sentiero natura              12,6 km, 3 h 10 m
A pied                                    Difficoltà: alta, 610 m di dislivellol.
Itinerario: dall’eremo di Sant Josep,     Come si arriva: prendere la strada da
nei pressi di Montblanc, si segue un      Montblanc all’eremo di Sant Josep.
sentiero che coincide in parte con il
GR-171 e si addentra nel rigoglioso
versante orientale dei monti di Prades.

                                          Informazioni

                                          — Consigli regionali Conca de Barberà
                                          — Patronat de Turisme de la Diputació de
                                           Tarragona
                                          — Itinerari Palau Robert
                                          — Ufficio per il turismo: www.catalunya.com
                                          — Vedere pagina 92-93
Fonti d’ispirazione di grandi artisti

Costa Daurada,
Fonti d’ispirazione di grandi
artisti
www.centremiro.com
www.paucasals.org
www.elvendrellturistic.com
www.elpaisatgedelsgenis.cat

Passeggiando per i centri della Costa Daurada, è possibile seguire le orme di artisti di
fama internazionale. A El Vendrell, ad esempio, spicca la figura di Pau Casals, celebre
sia come violoncellista e compositore di musiche per il suo strumento, che come
intellettuale impegnato nella pace. A Mont-roig del Camp, invece, è vivo il ricordo del
pittore avanguardista Joan Miró, che fin da piccolo veniva a passare le vacanze in
questo villaggio rurale della regione del Baix Camp.

Joan Miró e Mont-roig del Camp

La fattoria Miró fu il rifugio del pittore Joan Miró (1893-1983) durante i suoi soggiorni
estivi a Mont-roig del Camp. I contrasti dei paesaggi intorno alla località - coronati
dallo straordinario belvedere naturale dell’eremo della Mare de Déu de la Roca, che
fu immortalato nel dipinto Mont-roig, Sant Ramon - affascinarono uno degli artisti
più famosi del XX secolo. Miró mise per la prima volta piede a Mont-Roig nel 1911
per curare una febbre tifoidea, e da quel momento il paese divenne per l’artista
il paradiso in cui recuperare la salute e godere della libertà di fare ciò che più gli
piaceva: dipingere. Con il passare degli anni, il legame fra il pittore e la località si
fecero via via più stretti, tanto che negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, il pittore
alternava i soggiorni parigini con le vacanze estive in questa tranquilla località della

Mont-roig del Camp. Centre Miró
                                                                                                             35
El Vendrell. Monumento a Pau Casals   Sant Salvador, el Vendrell. Villa Museu Pau Casals   El Vendrell. Chiesa Sant Salvador
Costa Daurada

     Costa Daurada. A Mont-roig più di una volta andarono a trovare il pittore amici come
     Ernest Hemingway, Alexander Calder e Josep Lluís Sert.

     Il Centro Miró, situato nella chiesa vecchia del paese, offre ai visitatori la possibilità di
     ammirare riproduzioni di quadri dell’artista ispirati a paesaggi del comune. Nel Centro
     viene illustrato il ruolo che ebbero nell’opera di Miró la natura, il lavoro, gli oggetti,
     i paesaggi e il rapporto del pittore con i contadini. Ne costituiscono un esempio
     dipinti come La fattoria e Mont-roig: la chiesa e il paese, o l’impressionante arazzo
     La lucertola dalle piume d’oro.

     Le tracce del pittore nella località si possono seguire attraverso l’itinerario Miró, un
     percorso che passa per alcuni dei punti che ispirarono l’artista nelle sue creazioni. In
     tutto sono nove i luoghi emblematici dai quali il pittore trasse ispirazione per realizzare
     alcuni dei suoi quadri più famosi. L’itinerario Miró vi permetterà di scoprire “gli originali
     degli originali”, partendo dalla spiaggia del municipio, che Miró rappresentò nel
     dipinto intitolato Spiaggia di Mont-roig, passando per la fattoria dell’artista, per il
     centro del paese e i campi coltivati, per poi concludersi all’eremo della Mare de Déu
     de la Roca: la cappella situata in cima fu immortalata nel quadro Mont-roig, Sant
     Ramon. La strada delle baracche di pietra a secco vi farà scoprire l’origine dell’amore
     dell’artista verso questa terra rurale e autentica.

     Pau Casals ed El Vendrell

     El Vendrell e Pau Casals (1876-1973) sono due nomi strettamente legati fra loro. Fu
     in questa località, capoluogo della regione del Baix Penedès, che nacque uno dei
     violoncellisti più importanti del secolo scorso. La Guerra Civile e l’esilio forzato nel
     1939, purtroppo, lo tennero però lontano dalla sua terra negli ultimi 34 anni della sua
     vita. Uomo animato da grandi principi democratici, tornò solo un volta a El Vendrell e
     morì a Puerto Rico nel 1973, due anni prima della fine del franchismo.

     Nonostante il lungo esilio, l’impronta del musicista è ben presente nel paese. La sua
     casa natale è aperta ai visitatori, che vi possono scoprire come potesse essere la
     vita di una famiglia umile alla fine dell’Ottocento. Ma il grosso del lascito dell’artista si
     trova nella Villa Museo Pau Casals, la casa che Casals si fece costruire nel quartiere
     marinaro di Sant Salvador, vicino alla spiaggia, e che è inoltre sede della Fundació Pau
     Casals, una fondazione che opera al fine di promuovere la musica come strumento
     per creare un mondo migliore in cui regni la pace: gli stessi ideali che hanno animato
     Casals per tutta la sua vita. Nella villa si può ammirare un’importante eredità artistica:

38
Mont-roig del Camp   Mont-roig del Camp. Santuario Mare de Déu de la Roca
Fonti d’ispirazione di grandi artisti

oltre a vari oggetti personali, il museo espone infatti un’ampia collezione di sculture.
Nelle strette adiacenze è stato inoltre costruito l’Auditorium Pau Casals, che propone
una ricca programmazione musicale e pedagogica, composta da concerti non solo
di musica classica, ma anche di musica tradizionale, canzoni popolari e jazz.

El Vendrell offre diversi itinerari per scoprire e apprezzare appieno l’eredità del grande
maestro. Oltre a Pau Casals, la città vanta altri figli illustri, fra cui il drammaturgo e
poeta Àngel Guimerà, autore di opere come Mar i cel (Mare e cielo) e Terra baixa
(Terra bassa). A El Vendrell vale inoltre la visita la chiesa di Sant Salvador, del XVIII
secolo, in cui sono particolarmente degni di nota lo slanciato campanile e l’organo
che Pau Casals suonava da piccolo seguendo le orme del padre, anche lui musicista.
E per concludere in bellezza la visita a El Vendrell, nulla di meglio che gustare in uno
dei ristoranti del paese la cucina locale, con specialità quali il xató, uno dei piatti più
succulenti della regione, preparato con baccalà, tonno, acciughe, scarola, olive e
salsa romesco.

La Strada dei Geni unisce tre grandi artisti di fama universale ai paesaggi delle località
della Costa Daurada in cui trascorsero lunghi periodi: Antoni Gaudí a Reus, Joan
Miró a Mont-roig del Camp, Pau Casals a El Vendrell. Nei centri di interpretazione
dedicati a ciascuno di essi, i visitatori potranno inoltre scoprire l’essenza del territorio,
i paesi e le città, la natura e la gastronomia.

El Vendrell. Casa natale di Àngel Guimerà
                                                                                                             41
Miró a Mont-roig del Camp
Miró a Mont-roig del Camp

Ruta de natura i patrimoni                               8 km, 2-3 h
Patrimonio
A peu      e sentiero natura                                8 km, 2-3 h
A piedi                                                  Dificultat: baixa
                                                            Difficoltà: bassa, portare scarpe comode.
Itinerari: senyalitzat, comença a la platja
de la Pixerota
Itinerario:       i finalitza aInizia
                segnalato.      l’ermita de la la
                                      presso             Accés: perarrivare:
                                                                    carretera,dalla
                                                                              desdeN-340
                                                                                    Montblanc a l’ermi-
Mare    de Déu   dePixerota
                      la Roca. Als   10 puntsall’eremo
                                               de          Come                          fra Cambrils
spiaggia     della               e termina               ta de Sant Josep de l’Infant (AP-7, uscita 37)
l’itinerari hi ha sengles bancs situats en                  e L’Hospitalet
della   Mare de Déu de la Roca. In 10 siti del
la posició que va adoptar Joan Miró per                     seguire la direzione per la spiaggia della
 percorso, una panchina indica il punto in
                                                            Pixerota.
cui Joan Miró dipinse il quadro.

                                                           Informació
                                                            Informazioni
                                                           — Patronat de Turisme Costa Daurada
                                                           —
                                                           — Centre Miró
                                                             Patronat de Turisme de la Diputació de
                                                           — Tarragona
                                                             Fundació Pau Casals
                                                           — El paisatge
                                                             Itinerari    del Robert
                                                                       Palau  genis
                                                           — Oficines de ilturisme:
                                                             Ufficio per    turismo:www.catalunya.com
                                                                                     www.catalunya.com
                                                           — Vegeu
                                                             Vederepàgina
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Il Camino di Santiago

Il Camino di Santiago,
natura e patrimonio
www.camisantjaume.cat

Natura e patrimonio: il binomio tra escursionismo e cultura è una delle attrattive del
Cammino di Santiago, un percorso originariamente religioso che unisce diversi punti
d’Europa alla cattedrale di San Giacomo di Compostela, dove si venerano le reliquie
dell’apostolo Giacomo. Una delle ramificazioni del celebre Cammino, che richiama
schiere di fedeli, ma anche non fedeli attratti dalla storia e dalla bellezza del tragitto,
nasce a Tarragona. Il tratto che collega questa città con Lleida è stato realizzato e
segnalato di recente, nel quadro dell’iniziativa di recuperare i vari percorsi di questo
pellegrinaggio e, allo stesso tempo, di potenziare il turismo nelle regioni interne della
Catalogna.

Il percorso è stato progettato a partire dal tracciato storico utilizzato dai pellegrini che
partivano da Tarragona per seguire il Cammino di Santiago, forse approfittando del
tratto di via romana che collegava la città con Lleida, dove l’itinerario si congiungeva
con quello proveniente dal monastero medievale di Sant Pere di Rodes, nella regione
dell’Empordà. I poco più di 150 km del tratto del Cammino di Santiago che collega
Tarragona e Lleida si possono percorrere a piedi, in bicicletta e a cavallo. L’itinerario
è stato studiato per permettere a pellegrini e a non pellegrini di incontrare ogni 10
chilometri agglomerati urbani o infrastrutture di accoglienza in cui potersi riposare.

Il Cammino vi porterà per le località di El Catllar, Renau, Vilabella, Bràfim, Vila-rodona,
Aiguamúrcia e Santes Creus, El Pla de Santa Maria, Cabra del Camp, Barberà de
la Conca, Montblanc, L’Espluga de Francolí, Senan e Vimbodí. Questo percorso è
concepito per essere coperto in cinque o sei tappe fino a Lleida. Il tratto più lungo,
pari a 33 chilometri, separa la cattedrale di Tarragona dal monastero di Santes Creus.
Lungo il tracciato incontrerete i principali monasteri della Strada dei Cistercensi,
quali quelli di Santes Creus, Poblet - dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco
- e, già nella regione di Urgell, Vallbona de les Monges.

Indicazioni
                                                                                                     45
Indicazioni

Castell de Sant Ferran
La Strada dei Cistercensi

 La Strada dei Cistercensi:
 Poblet, Santes Creus e
 Vallbona de les Monges
www.larutadelcister.info
www.poblet.cat
www.monestirvallbona.cat

Poblet, Santes Creus e Vallbona de les Monges sono i tre monasteri catalani che
articolano la Strada dei Cistercensi. Dalla loro fondazione non hanno mai cessato,
tranne che per intervalli relativamente brevi, di essere attivi, e le comunità monastiche
ivi stanziate seguono ancora oggi nel quotidiano la Regola di San Benedetto, il quale
propugnava un ritorno alle origini e la volontà di vivere in modo austero, lontano dal
mondo.

Il monastero di Santa Maria de Poblet

Il monastero di Santa Maria de Poblet sorge sul versante settentrionale dei monti
di Prades, nella Conca de Barberà, esattamente al centro del bosco di Poblet,
dichiarato Scenario Naturale di Interesse Nazionale. Fondato nel 1150 da Raimondo
Berengario IV in terre conquistate ai saraceni, il monastero venne soppresso dalle
leggi di stato nel 1835, fin quando non venne rifondato nel 1940 da un gruppo di
monaci benedettini provenienti dall’Italia.

Il complesso fu edificato tra il XII e il XVIII secolo e costituisce uno dei monumenti
monastici più importanti d’Europa. L’edificio è formato da tre recinti preceduti da un
grande cortile cinto da mura. La chiesa monastica, del XII secolo, si compone di tre
navate con transetto e di un coro particolarmente elaborato. Del complesso, sono
particolarmente degni di nota il grande portale barocco, aperto nelle mura, l’altare
rinascimentale di Damià Forment e il chiostro maggiore con le costruzioni annesse.

Monastero di Poblet
                                                                                                    49
Costa Daurada

     Poblet divenne un sacrario reale. Alfonso il Casto, figlio del fondatore del monastero,
     fu il primo monarca ad esservi sepolto. Nel 1340, con il re Pietro il Cerimonioso Poblet
     assurse a pantheon ufficiale della Casa d’Aragona. Nel monastero riposano quindi,
     fra le altre, le spoglie mortali dei re Giacomo I il Conquistatore, Alfonso il Magnanimo
     e Martino l’Umano. Oggi la comunità monastica di Poblet, oltre ad occuparsi del
     monastero, ha trasformato questo complesso monumentale in un dinamico centro
     religioso e culturale dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

     Il monastero di Santes Creus

     Il monastero di Santes Creus si trova nel comune di Aiguamúrcia, in una valle isolata
     nei pressi delle rive del Gaià. È uno dei complessi monastici cistercensi più grandi e
     meglio conservati ad essere oggi aperti al pubblico. Fondato nel 1168, poté sempre
     contare sulla protezione della monarchia e della nobiltà, grazie alla quale divenne un
     importante centro spirituale, di studi e di colonizzazione del territorio.

     La chiesa ospita le tombe del re Pietro il Grande, del re Giacomo II e della sua
     consorte Bianca d’Angiò, e del grande ammiraglio Ruggiero di Lauria. Esempio di
     imponente sobrietà, la costruzione si distingue per la pianta a croce latina con tre
     robuste navate, il portale romanico e un impressionante rosone gotico sulla facciata
     di ponente. Il monastero venne fortificato nel XIV e XV secolo. Del complesso sono
     particolarmente degni di nota lo scriptorium, la sala capitolare, l’immenso dormitorio
     dei monaci, impreziosito da archi diaframmatici, e il magnifico chiostro gotico che,
     attribuito al maestro inglese Reinart des Fonoll, è caratterizzato da un’eccezionale
     ricchezza scultorea.

     La Strada dei Cistercensi prosegue fino al monastero femminile di Santa Maria de
     Vallbona, nella regione di Lleida, situato all’estremo sud della regione dell’Urgell,
     vicino alla Segarra e alla Conca de Barberà.

50
Monastero di Santes Creus   Monastero di Vallbona de les Monges
Circuito per il bosco di Poblet

Percorso naturalistico                          20 km, 1 h 35 m
In mountain bike
                                                Difficoltà: alta, per ciclisti esperti e in buo-
                                                na forma fisica, 540 m di dislivello.
Itinerario: percorso nel bosco di Poblet e
nel sito di interesse naturalistico dei monti   Come arrivare: da Poblet (T-700).
di Prades, passando per Castellfollit e La
Pena, due antiche masserie del monastero.

                                                Informazioni

                                                — Consigli regionali Conca de Barberà
                                                — Patronat de Turisme de la Diputació de
                                                 Tarragona
                                                — Itinerari Palau Robert
                                                — Ufficio per il turismo: www.catalunya.com
                                                — Vedere pagina 92-93
Cucina dal cuore mediterraneo

Cucina
del cuore mediterraneo

www.rutadelxato.cat
www.dopriorat.org
www.domontsant.com
www.dotarragona.cat
www.doconcadebarcera.com
www.dopenedes.cat

La dieta mediterranea, dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità
dall’Unesco, è uno dei valori più apprezzati dai turisti che visitano la Costa Daurada.
Il pesce, la frutta, le verdure, i legumi e l’olio d’oliva caratterizzano questa cucina in
cui sono in primo piano i prodotti locali e di stagione. Queste peculiarità danno vita
a una gastronomia variegata e innovativa, ma dalla base tradizionale, in cui la fanno
da padrone verdure come i calçots (cipolle novelle) e specialità quali il xató (a base di
baccalà, scarola, olive e salsa romesco).

Il pesce e i frutti di mare

Cambrils e Tarragona sono due fra le maggiori località marinare catalane a disporre di
un porto di pesca. Il pescato, rigorosamente fresco, nelle sue numerose varietà - dal
pesce azzurro ai frutti di mare - riesce a soddisfare i palati più esigenti. Così, i ristoranti
di Tarragona e di Cambrils, quest’ultima famosa per le sue Giornate Gastronomiche
della Conocchia, figurano fra le mete più gettonate della Costa Daurada in cui
assaporare questa peculiare gastronomia mediterranea, che combina i prodotti del
mare con gli alimenti provenienti da zone di coltivazione asciutta e di montagna.

Vendemmia
                                                                                                         55
Costa Daurada

     Dal xató al calçot

     Oltre al pesce e ai frutti di mare, sono i calçots e il xató i prodotti di punta della cucina
     locale delle regioni tarragonesi. Paesi come El Vendrell, Cunit e Calafell fanno parte
     della Strada del Xató, un itinerario gastronomico che collega vari comuni della costa
     catalana e lungo il quale è possibile gustare questo piatto di pesce preparato con
     scarola, acciughe, baccalà e tonno, il tutto condito con una salsa alle mandorle. Se
     desiderate provare questa ricetta, che varia sensibilmente da una località all’altra, non
     perdete le giornate gastronomiche che si tengono dalla fine dell’inverno a primavera
     inoltrata in buona parte di questi paesi del litorale catalano. Accompagnate il piatto
     con uno dei vini bianchi e dei cava locali (molte le cantine) e rimarrete incantati.

     Come il xató, anche i calçots vengono serviti con una salsa alle mandorle chiamata
     romesco. Ma cos’è il calçot? È una varietà di cipolla novella - che in queste terre
     si fregia della Denominazione di Origine di Qualità (DOQ) - coltivata nella zona
     e talmente apprezzata dai contadini di Valls che con il tempo la sua coltura si è
     diffusa in tutto il Camp de Tarragona e anche oltre. È conosciuta per il suo sapore
     caratteristico, con una punta di dolce. Agli inizi del XX secolo, fra le famiglie di Valls si
     sparse la moda di organizzare calçotades, degustazioni sociali di calçots che oggi sono
     diventate molto popolari.

     A riprova di ciò, infatti, dalla fine di gennaio a metà aprile, i ristoranti della zona si
     riempiono di avventori convenuti appositamente per degustare una delle prelibatezze
     più singolari della cucina catalana, accompagnata in genere da carne alla brace.
     Valls è assurta ormai a vessillo di questa tradizione culinaria e per questo, alla fine
     di gennaio, organizza la Grande Festa della Calçotada, che inaugura la stagione
     gastronomica dedicata ai calçots. Durante la Festa della Calçotada, le strade e le
     piazze di Valls si riempiono di visitatori e buongustai, accolti da un ricco programma
     di eventi che comprende ogni sorta di esibizioni e di concorsi legati a questo gustoso
     ortaggio: cercaviles (pittoreschi cortei mascherati per la città) dimostrazioni culinarie e
     perfino un grande concorso di mangiatori di calçots!

     Terra di vini

     I territori romani che formavano la Catalogna attuale erano già noti per la qualità dei
     loro vini, specificità giunta inalterata fino ai giorni nostri. La Costa Daurada vanta
     4 delle denominazioni di origine dei vini catalani e buona parte del suo territorio è
     incluso nella DO Cava. La DO Tarragona, la DO Conca de Barberà, la DO Penedès,

56
L’Espluga de Francolí. Cantina cooperativa   Valls. Gran Festa della Calçotada
Costa Daurada

     la DO Montsant e, in special modo, la DOQ Priorat vantano fra i migliori vini che si
     possano gustare in Europa.

     Aromi del Priorat e del massiccio del Montsant

     I vini del Priorat fanno parte dell’unica denominazione di origine a vantare la
     massima qualità in Catalogna, la DOQ, ossia Denominazione di Origine di Qualità.
     La tradizione di produrre vino in questa regione risale al XII secolo, quando venne
     introdotta dai monaci della certosa di Escaladei, originari della Provenza. Oggi quel
     che resta di questa certosa, la prima ad essere costruita nella penisola iberica e
     ubicata ai piedi della catena montuosa del Montsant, vale come meta imperdibile per
     chi sia curioso di scoprire le radici della regione del Priorat.

     Nel Priorat, le aree in cui si coltiva la vigna sono singolari per il loro terreno, un
     sostrato compatto di lavagna conosciuto con il nome di ardesia. L’aspra geografia di
     questa regione, caratterizzata da pendenze molto pronunciate, rende a volte difficile
     la raccolta dell’uva, fatto che ha dato luogo alla coltivazione della vigna su terrazze
     realizzate sulle pendici stesse delle montagne. Da questo terreno vengono fuori
     vini forti, brillanti e ad alta gradazione. Nella produzione vinicola del Priorat, in cui
     rappresentano il 90%, i rossi sono i sovrani incontrastati. Il carignano N., il cabernet,
     il grenache nero, il merlot e il sirah sono le varietà di uva con cui si realizzano vini
     particolarmente adatti ad accompagnare piatti di cacciagione. Invece, i vitigni
     grenache bianco, pedro ximénez, chenin, viognier e macabeu vengono utilizzati nella
     produzione di vini bianchi.

     Nella stessa regione del Priorat si trova la DO Montsant. I vini di moderato
     invecchiamento con un’elevata gradazione alcolica sono quelli che predominano in
     questa zona, in cui il 70% della produzione vinicola è destinato all’esportazione, su
     mercati quali Germania, Stati Uniti, Francia, Svizzera e Regno Unito. Nonostante la
     giovane età della DO Montsant, che ha appena compiuto dieci anni, gli esperti di
     enologia ne hanno già individuato il grande potenziale e lodato l’eccezionalità dei
     prodotti. In questa denominazione di origine, è particolarmente degna di nota la
     cantina di Capçanes, uno dei pochi centri a livello europeo a produrre vino kosher.
     La cantina segue un processo di vinificazione molto rigoroso, in conformità con i
     canoni della legge ebraica, e fornisce le principali comunità ebraiche di tutto il mondo.

58
Cambrils

      Mar i muntanya
Cucina dal cuore mediterraneo

Tarragona, Conca de Barberà e Penedès

La DO Tarragona comprende i vini prodotti dalle vigne del Camp de Tarragona e in
buona parte della Ribera d’Ebre (nelle Terre dell’Ebro). Preparati con uvaggi quali ull
de llebre (tempranillo), merlot e sirah, i vini rossi di questa denominazione di origine
sono aromatici, mentre i rosé sono freschi e con tonalità ciliegia. Il macabeu, la
parellada e il xarel·lo sono alcuni dei vitigni da cui si producono i veri protagonisti
di questa zona, i bianchi, con cui si suole accompagnare i piatti di pesce e i frutti di
mare tipici di questa area del Mediterraneo.

Nell’estremo nord delle regioni tarragonesi troviamo anche una parte della DO
Penedès, la più estesa della Catalogna per quanto riguarda la superficie in ettari.
Fra le diverse varietà di uvaggi bianchi e rossi che vi si coltivano, la più caratteristica
del Penedès è il xarel·lo, che dà apprezzati vini bianchi, freschi e fruttati, e si utilizza
anche per dare corpo al cava. Ma la tradizione vinicola della Costa Daurada non
finisce qui. Degna di nota è la DO Conca de Barberà, legata alla storia del monastero
di Poblet. Furono infatti i monaci di questo convento cistercense a dare impulso alla
coltivazione della vigna nella regione. La sua varietà peculiare è il trepat, da cui si
produce un vino rosé aromatico e leggero, dalle grandi qualità rinfrescanti.

Le cattedrali del vino

La produzione di vino ovviamente procede di pari passo con la costruzione delle
cantine, la maggior parte delle quali, in Catalogna, sono in stile modernista. Definite
“cattedrali del vino” dal drammaturgo Àngel Guimerà, a L’Espluga de Francolí si
trova uno degli esempi più antichi di questo tipo di edifici, costruito nel 1913 su
progetto dall’architetto Lluís Domènech i Montaner e del figlio Pere Domènech
i Roura. Autori anche di altre cantine, come quelle di Pira, Barberà de la Conca,
Sarral e Rocafort de Queralt, i due architetti combinano modernità e funzionalità con
elementi caratteristici dell’arte gotica.

Artefice di cantine e cooperative agricole fu anche il discepolo di Antoni Gaudí, Cèsar
Martinell, che realizzò veri gioielli di architettura modernista. Sono opera di Martinell
le cantine cooperative di Aiguamúrcia, Santes Creus e Nulles. Merita una menzione
a parte la cantina cooperativa di Eremi del Montsant

La Morera de Montsant. Certosa di Escaladei
                                                                                                      61
Eremi del Montsant

Patrimonio e sentiero natura                      16,6 km, 4 h 30 m (a piedi)
A piedi o in mountain Bike                        2 h 15 m (in mountain bike)

Itinerario: segnalato, nella parte del Montsant   Difficoltà: alta, sia a piedi che in bicicletta,
coperta di vegetazione. Ulldemolins – eremo di    390 m di dislivello.
Santa Magdalena (xvi sec.) – eremo di Sant
                                                  Come arrivare: raggiungere Ulldemolins
Antoni i Santa Bàrbara (xv sec.) – eremo di
                                                  con la C-242.
Sant Bartomeu de Fraguerau (xiv sec.)

                                                  Informazioni

                                                  — Consigli regionali Conca de Barberà
                                                  — Itinerari Palau Robert
                                                  — Ufficio per il turismo: www.catalunya.com
                                                  — Vedere pagina 92-93
Cultura populare

Cultura populare:
Castells, feste patronali,
tradizioni religiose...
www.collavella.cat
www.collajoves.cat
www.castellersdevilafranca.cat
www.festesreus.cat
www.balldelsantcrist.cat

La cultura popolare è uno dei tratti distintivi più importanti di qualsiasi territorio.
Esprime il senso di appartenenza e di condivisione, scandisce il calendario e funge
da raccordo tra presente e passato. La Costa Daurada pullula di eventi popolari, tra
cui feste dedicate ai castells (torri umane), correfocs (corse con fuochi pirotecnici),
rappresentazioni teatrali, celebrazioni religiose e giornate gastronomiche.

I castells, una tradizione unica

La tradizione dei castells o torri umane è una delle manifestazioni culturali più
autentiche e uniche della Catalogna, con una storia di oltre due secoli. Alla
realizzazione di questi “castelli” partecipano decine di persone che si raggruppano
per erigere diversi tipi di torri umane - fra cui alcune perfino di dieci piani - senza alcun
tipo di supporto meccanico. Questa tradizione, che unisce la cultura della prova
di forza fisica, l’emozione e la solidarietà, è stata dichiarata Patrimonio Culturale
Immateriale dell’Umanità dall’Unesco.

Anche se è nata a Valls e dintorni, a cavallo fra il XVIII e XIX secolo, la tradizione
si è poi via via estesa nel Camp de Tarragona e nel Penedès, per raggiungere nel
corso del Novecento il resto della Catalogna e le isole Baleari, dove si è consolidata
negli ultimi trenta anni. Ai nostri giorni, dalla primavera all’autunno, si svolgono in
diverse località gare di castells, tra cui le più frequentate sono quelle di Vilafranca del
Penedès (per il giorno di San Felice, il 30 agosto), a Tarragona (per Santa Tecla, il 23
settembre) e a Valls (per Santa Ursula, il 21 ottobre). Inoltre, dal 1980, nell’arena di
Tarragona, che oggi non ospita più corride e si chiama Tarraco Arena Plaça, si tiene

Valls. Castellers per Santa Úrsula
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Reus. Ballo delle gitane   Tarragona. Castellers
Cultura populare

un concorso biennale di castells che mette alla prova l’abilità delle principali squadre
di tutta la Catalogna.

Feste patronali e tradizioni religiose

Oltre alla singolare tradizione dei castells, ogni località della Costa Daurada mette in
campo le sue peculiarità culturali in determinati momenti dell’anno, sia in occasione
della festa patronale che nel corso delle festività - in prevalenza religiose - che
occupano l’intero calendario annuale e si succedono da gennaio a dicembre, dal
giorno di Sant’Antonio a quello di Natale. Negli ultimi anni, le istituzioni pubbliche
hanno riservato una particolare attenzione alla conservazione del patrimonio culturale
e per questo alcune di queste celebrazioni sono state dichiarate Feste di Interesse
Nazionale dal Governo catalano.

Uno dei migliori esempi è costituito dalla Festa patronale (Festa Major) di Tarragona,
in onore di Santa Tecla. Si svolge intorno al 23 settembre e le sue origini risalgono
al Medioevo. Il suo corteo popolare è uno dei più ricchi dei Paesi Catalani e vede un
susseguirsi di balli tradizionali, elementi del bestiario popolare - giganti, nani, ecc. -,
intermezzi teatrali, balli parlati, rappresentazioni allegoriche ed esibizioni di interpreti
di musica tradizionale. Il culmine della festa è il 24 settembre, quando le squadre di
castellers locali realizzano davanti alla cattedrale una colonna umana che scende le
scale del sagrato per raggiungere la piazza del Comune.

Nella maggior parte di queste feste patronali non può mancare la danza dei diavoli.
La sua origine è incerta, ma pare derivi dalle danze e dalle rappresentazioni teatrali
che si svolgevano in strada in epoca medievale. Animati da personaggi diabolici
che mettono in scena lo scontro fra il bene e il male, con gli anni questi balli si
sono arricchiti della presenza del fuoco e di giochi pirotecnici. Questa tradizione si
è mantenuta viva soprattutto nella località di L’Arboç. La sua festa patronale, che
si svolge la quarta domenica di agosto in onore di San Giuliano e dei Santi Martiri,
è conosciuta per il suo importante corteo che, conservatosi pressoché inalterato
da oltre cento anni, è composto, fra le altre espressioni della cultura popolare, dalla
danza dei diavoli e dalla presenza di nani, giganti e del drago Badalot.

La ricchezza culturale di queste terre non finisce qui. Il programma della festa
patronale della Madonna della Misericordia di Reus comprende eventi analoghi.
Indubbiamente, una delle celebrazioni più attese del Camp de Tarragona avviene
a Valls, al momento delle “Festes de la Candela”, che si tengono una volta ogni

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Salomó. Danza del Crocefisso   Tarragona. Processione del Venerdì Santo

      Mar i muntanya
Cultura populare

dieci anni. Questa ricorrenza affonda le sue radici nel XIV secolo, in un’epidemia
di peste che aveva provocato migliaia di morti. Gli abitanti di Valls avevano chiesto
alla Madonna della Candela la grazia di far cessare la pestilenza, che effettivamente
ebbe fine. Da quell’evento, ancora oggi si celebra una festa in onore della Vergine.
Lo spirito di queste feste scandisce la vita di Valls, come conferma anche il detto
popolare: “A Valls, si conta di dieci in dieci”.

Il fervore religioso

Secoli e secoli di tradizione cristiana determinano la presenza della religione, in modo
più o meno esplicito, in larga parte delle manifestazioni culturali di questo territorio.
La cosa si fa manifesta negli eventi che si svolgono durante la Settimana Santa.
Tarragona, ad esempio, ricorda le tradizioni medievali con la processione al Santo
Sepolcro, documentata fin dal 1550. Si tiene il Venerdì Santo e vede la partecipazione
di diciannove passos (passi, sculture raffiguranti gli ultimi momenti della vita di Gesù),
nella maggioranza dei casi portati a spalla dai parrocchiani.

Reus, dal canto suo, non fa eccezione. La sua festa dedicata al patrono, San Pietro,
si tiene da almeno 400 anni e conserva buona parte dei rituali originali, soprattutto
per quel che riguarda le funzioni religiose e le processioni. Ma è soprattutto durante
la Settimana Santa che il fervore dei credenti giunge al culmine. Gli eventi che si
celebrano in quei giorni riuniscono una ventina di confraternite. Particolarmente
degna di nota è la Processione delle Tre Grazie, riconosciuta dal Governo catalano
come festa e patrimonio di interesse nazionale. Questa processione di massa inizia
a mezzogiorno del Venerdì Santo e porta il crocifisso fino alla sua chiesa attraverso
una serie di rituali.

Durante gli stessi giorni, diverse località del Camp de Tarragona mettono in scena la
passione e la morte di Gesù. Una delle rappresentazioni più famose è quella di La
Selva del Camp, fortemente radicata e sentita nella cittadina. Il Venerdì Santo è stato
dichiarato Festa Tradizionale di Interesse Nazionale. Il suo culmine è costituito dalla
Via Crucis verso il Calvario, di grande forza e impatto emotivo, che si svolge all’alba.
Il tutto è accompagnato dalla musica dei cortei e da una danza macabra, recuperata
di recente dal folclore medievale. La celebrazione successiva alla Settimana Santa si
tiene nel mese di maggio a Salomó - fra Tarragona, Valls ed El Vendrell - e vede una
caratteristica danza del crocifisso, uno spettacolo di origine medievale che fonde
insieme teatro e danza.

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Grandi spiagge, piccole cale

Grandi spiagge
piccole cale
Spas
www.balnecat.com

www.portaventura.cat

Da Cunit fino a L’Hospitalet de l’Infant, le spiagge della Costa Daurada sono,
indubbiamente, fra le principali attrattive turistiche di questo territorio. Se ne contano
in totale circa sessanta, in buona parte insignite di bandiera blu, che si estendono
per un tratto di quasi novantadue chilometri. La spiaggia di Calafell, ad esempio,
offre - caso eccezionale! - 5 chilometri lineari di spiaggia ininterrotta. Ma le spiagge
di Coma-ruga, con le acque terapeutiche della fonte dell’Estany i el Riuet, o quelle
di Miami Platja e di L’Hospitalet de l’Infant si alternano con cale tranquille e falesie,
con pini marittimi vicini all’acqua. Più a nord, anche il Cap de Salou - un promontorio
roccioso che sporge di due chilometri dalla linea della costa, non lontano da
Tarragona -nasconde angoli incantevoli come Cala Morisca, Cala de la Vinya, Cala
de la Font, Cala de la Penya Tallada e Cala Crancs.

Per gli amanti del mare e dell’avventura, la maggior parte delle località del litorale
tarragonese propongono ogni sorta di attività acquatica. L’Estació Nàutica Costa
Daurada - sotto la cui insegna si riuniscono le località di Salou, Cambrils, L’Hospitalet
de l’Infant-Vandellòs e Mont-roig del Camp-Miami Platja - coordina i servizi delle
aziende locali per promuovere, fra le altre attività, lezioni introduttive alla navigazione
con vela leggera, itinerari in kayak e corsi di immersione. Negli ultimi anni è diventato
sport di punta il kitesurf, un tipo di surf che permette di effettuare salti spettacolari
sull’acqua con l’ausilio di grandi aquiloni.

Altafulla. Castello di Tamarit
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Costa Daurada

     Per chi invece non desidera mettere alla prova il fisico, una buona alternativa è
     rappresentata dalla possibilità di noleggiare un’imbarcazione per costeggiare il
     litorale e gustarsi il fascino del territorio visto dal mare. Si tratta di un’attività rivolta, in
     particolar modo, al pubblico familiare. Una segnalazione importante: Calafell, Salou,
     Cambrils e la spiaggia di La Pineda (Vila-seca) si fregiano della certificazione di
     Destinazione per il Turismo Familiare, un marchio di qualità assegnato dal Governo
     catalano alle località che offrono ottimi servizi alle famiglie.

     Località marinare

     Ma oltre al blu del Mediterraneo, la Costa Daurada vanta altri tipi di attrattive: la storia
     è ben presente sul litorale, fino in riva al mare. Valga per tutti il complesso capitanato
     dal castello di Tamarit, alle foci del fiume Gaià. Questo edificio dell’XI secolo, insieme
     alla sua chiesa romanica, è stato restaurato negli ultimi anni e ospita oggi numerosi
     eventi.

     Nelle sue strette vicinanze si erge il borgo di Altafulla, dominato da un castello
     medievale e dalla cupola della chiesa settecentesca dedicata a San Martino (Sant
     Martí). Poco più a nord, Torredembarra vanta un magnifico castello rinascimentale,
     costruito alla fine del XVI secolo, che campeggia sul paese; Creixell ne possiede
     invece uno di origine romanica, anche se oggi quello che si vede è quasi tutto
     posteriore al Cinquecento. Senza allontanarci troppo, a Calafell troviamo il castello
     e la chiesa romanica della Santa Creu, dell’XI secolo, e l’antica cittadella iberica dei
     secoli VI-II a.C. Infine, non si può non menzionare il principale nucleo storico della
     Costa Daurada, le vestigia romane di Tarragona, larga parte delle quali in riva al
     mare, a riprova dello stretto rapporto che legava questa grande capitale romana con
     il Mediterraneo.

     Il giro del mondo con PortAventura

     A completare l’offerta turistica di sole e spiaggia, soprattutto per quanto riguarda
     le località marinare, la Costa Daurada vanta uno dei centri per il tempo libero più
     importanti del sud dell’Europa: il parco di attrazioni PortAventura. Pensato per
     richiamare il turismo familiare, offre un itinerario tematico attraverso la Polinesia, il
     Messico, la Cina, l’Ovest americano e il Mediterraneo con attrazioni, spettacoli di
     strada, rappresentazioni teatrali di grande formato, ristoranti e negozi. Le montagne
     russe del Dragon Khan, fra le più lunghe d’Europa, costituiscono l’attrazione preferita
     dei visitatori. Situata fra Salou e Vila-seca, la struttura ospita anche un parco
     di attrazioni riservato ai più piccoli, un parco acquatico e un complesso turistico

72
Salou. PortAventura   Salou. Lungomare
Montbrió del Camp. Terme Montbrió   Salou. Cala Crans

      Mar i muntanya
Grans platges, petites cales

completo di centro congressi, campi da golf, alberghi, piscine e accesso diretto alla
spiaggia. Inaugurato nel 1995, il centro si è consolidato come un grande polo di
attrazione turistica e registra ogni giorno oltre 3 milioni di visitatori.

Un momento per il relax

Il turismo legato al benessere e alla salute si è fortemente diffuso negli ultimi anni. In
questo ambito, la Costa Daurada ha saputo combinare la tradizione con la modernità.
Da anni, le acque termali rendono celebre la località di Vallfogona de Riucorb, situata
nell’estrema parte nord-occidentale delle regioni tarragonesi, al confine con quelle di
Segarra e Urgell. È della fine del XIX secolo uno dei centri termali più frequentati
del territorio, in cui sgorgano acque le cui proprietà sono ideali per il trattamento
di malattie come reuma, artrite o asma, come pure per terapie antistress. Più di
recente, l’aumento della domanda di questo tipo di servizi ha incentivato la creazione
di centri che rispondono al concetto di benessere integrale o wellness. A Montbrió
del Camp e a La Pineda, ad esempio, sono nate strutture che offrono trattamenti
con acque capaci di favorire il relax, nonché di alleviare reumatismi cronici e malattie
dermatologiche e respiratorie.

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Chiese e castelli della valle del Corb

Patrimonio e sentiero natura                 18,6 km, 1 h 40 m
In mountain bike
                                             Difficoltà: bassa, 275 m di dislivello.
Itinerario: parzialmente segnalato. Albió-
                                             Come arrivare: da Montblanc raggiungere
Savallà del Comtat- Segura-Vallfogona
                                             Albió con la C-241.
de Riucorb.

                                             Informazioni

                                             — Patronat de Turisme de la Diputació de
                                              Tarragona
                                             — Itinerari Palau Robert
                                             — Ufficio per il turismo: www.catalunya.com
                                             — Vedere pagina 92-93
Sport e natura

Sport e
natura
Federació d’Entitats
Excursionistes
de Catalunya
www.feec.cat

Oltre che dai paesaggi marittimi, il visitatore della Costa Daurada non potrà che
rimanere incantato dalle montagne dell’entroterra, non lontane dal litorale. I massicci
della Llaberia e del Montsant, la valle del Gaià e i monti di Prades - con lo scenario
naturale di Poblet - sono solcati da percorsi che, coperti a piedi, a cavallo o in
bicicletta, favoriscono il contatto con la natura e la scoperta dei piccoli villaggi sparsi
nelle valli.

Dal Montsant a Prades

Il massiccio del Montsant e i monti di Prades si elevano all’interno delle regioni
tarragonesi. I comuni di Cornudella de Montsant e Ulldemolins fanno da raccordo
fra le due catene montuose, unite sia orograficamente che storicamente. Come
indica il suo nome, il Montsant è una piccola catena montuosa piena di misticismo
e spiritualità. Molti sono gli eremi - tra cui Sant Salvador nel comune di Margalef de
Montsant, Santa Magdalena a Ulldemolins e Sant Roc a Cabacés - che si celano in
questo massiccio incorniciato da dirupi e da rocce sedimentarie. Il più antico è quello
di Sant Bartomeu, a Ulldemolins, risalente al XII secolo, ma le vestigia religiose più
rappresentative sono indubbiamente quelle dell’antica certosa di Escaladei.

Questo monastero, fondato nel XII secolo, fu per circa sette secoli un centro molto
attivo. I primi monaci che lo abitarono diedero impulso alla costruzione di mulini alle
pendici del Montsant e diffusero la coltivazione delle vigne su tutto il territorio. In
seguito alle secolarizzazioni dell’Ottocento, quando lo Stato espropriò e vendette

Scalata
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Costa Daurada

     buona parte delle proprietà della Chiesa, la comunità di religiosi abbandonò
     il monastero. Sottoposti al saccheggio dei contadini del posto, in soli due anni i
     chiostri, le celle, la chiesa e la foresteria della certosa divennero un mucchio di rovine.
     Oggi una parte dello spazio è stata recuperata ed è possibile visitare l’esterno dei 3
     chiostri, la chiesa e il refettorio, come pure una cella ricostruita nel dettaglio.

     Nel Montsant, il valore del patrimonio storico convive con quello naturale. Con quasi
     90 km2 di superficie, questa catena montuosa si erge isolata, distante dai flussi urbani
     e dai grandi agglomerati. Questo ha contribuito a preservare il paesaggio, la fauna
     e la flora del territorio, che vanta una ricca biodiversità, rimasta inalterata grazie alle
     influenze marittime e continentali. Il Monsant costituisce l’habitat naturale di diverse
     specie, fra cui il tasso, la volpe, l’aquila fasciata, lo sparviero e il falcone. Per le sue
     caratteristiche, la zona è stata dichiarata Parco Naturale dal Governo catalano.

     Non lontano dal Montsant, i monti di Prades disegnano un blocco elevato sulle
     piane del Camp de Tarragona e sulla Conca de Barberà. Su questi rilievi si trovano
     le sorgenti di diversi fiumi come il Francolí, il Brugent e il Siurana, che attraversano
     grandi aree boscose con lecci, pini d’Aleppo (nelle fasce più basse) e pini silvestri
     (nelle fasce più alte). Sono caratteristici della zona anche i rovereti, che si estendono
     intorno al Tossal de la Baltasana, il punto più elevato della Costa Daurada, a
     un’altezza di poco più di mille metri.

     Segno inequivocabile che queste montagne erano già abitate in epoca preistorica
     sono le diverse pitture rupestri in loco, dichiarate dall’Unesco Patrimonio
     dell’Umanità. Vale la pena visitare, inoltre, il complesso geologico e preistorico di
     L’Espluga de Francolí, accanto alla sorgente del fiume Francolí, nella grotta nota con
     il nome di Cova de la Font Major. Questa cavità fa parte di un sistema sotterraneo
     eroso dall’acqua e rappresenta una delle grotte di roccia sedimentaria più lunghe del
     mondo, con i suoi oltre 3 chilometri e mezzo di gallerie.

     L’area, situata letteralmente sotto il paese di L’Espluga de Francolí, è stata convertita
     in museo e permette al visitatore di immergersi nella vita e nelle abitudini degli
     uomini primitivi, di conoscere gli strumenti usati per la caccia, nonché, attraverso
     un percorso didattico, di vedere da vicino questo particolare tipo di formazione
     geologica. Anche se è possibile visitare solo il tratto iniziale della grotta, i più audaci
     potranno, con l’aiuto di una guida, addentrarsi negli angoli più nascosti, purché si
     siano equipaggiati in modo adeguato per attraversare le zone inondate dalle acque

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