ANNO 2017/2018 Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale SOMMARIO - Repubblica e Cantone Ticino
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ANNO 2017/2018 Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale SOMMARIO 1. Risposte a interpellanze .......................................................................................... 3441 2. Preventivo 2018 (seguito discussione) .................................................................... 3441 - Messaggio del 27 settembre 2017 n. 7422 - Rapporto del 5 dicembre 2017 n. 7422R; relatrice: Pelin Kandemir Bordoli 3. Modifica della legge sulla polizia del 12 dicembre 1989 concernente l'allontanamento e il divieto di rientro in ambito di violenza domestica di cui all'art. 9a - Richiesta di posticipo dell'entrata in vigore ................................... 3461 - Messaggio del 28 marzo 2017 n. 7299 - Rapporto aggiuntivo del 13 dicembre 2017 n. 7299 RA; relatore: Gianrico Corti 4. Chiusura della seduta e rinvio ................................................................................. 3462 PRESIDENZA: Walter Gianora, Presidente Alle ore 17:10 il Presidente dichiara aperta la seduta, presenti 79 deputati. Sono presenti le signore e i signori deputati: Agustoni - Aldi - Ay - Bacchetta-Cattori - Badasci - Balli - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Buzzini - Campana - Canepa - Caprara - Caverzasio - Cedraschi - Celio - Censi - Corti - Crivelli Barella - Crugnola - De Rosa - Delcò Petralli - Durisch - Farinelli - Ferrara - Ferrari - Filippini - Foletti - Fonio - Franscella - Gaffuri - Galeazzi - Galusero - Garobbio - Garzoli - Ghisla - Ghisletta - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Jelmini - Kandemir Bordoli - Käppeli - La Mantia - Lurati - Lurati Grassi - Maggi - Mattei - Merlo - Minotti - Morisoli - Ortelli - Pagani G. - Pagnamenta - Pamini - Passalia - Pedrazzini - Peduzzi - Pellanda - Petrini - Pini - Pinoja - Polli - Pronzini - Pugno Ghirlanda - Quadranti - Ramsauer - Robbiani - Rückert - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini Si sono scusati per l'assenza: Brivio - Dadò - Denti - Ducry - Ghisolfi - Lepori - Patuzzi Non si sono scusati per l'assenza: Frapolli - Gendotti - Minoretti - Pagani L. 3440
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 1. RISPOSTE A INTERPELLANZE Il Cantone crede nel progetto di rilancio di Lugano Airport? Risposta all'interpellanza presentata il 30 novembre 2017 da Marcello Censi per il gruppo PLR Il Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, risponde all'interpellanza nel corso del dibattito sul Preventivo 2018 (vedi pp. 3449-3451). Quali criteri alla base della scelta del Museo di storia naturale? Risposta all'interpellanza presentata il 14 dicembre 2017 da Franco Celio Il Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, risponde all'interpellanza nel corso del dibattito sul Preventivo 2018 (vedi pp. 3449-3451). 2. PREVENTIVO 2018 (seguito discussione) Messaggio del 27 settembre 2017 n. 7422 Continua la discussione di dettaglio sui singoli Dipartimenti. Dipartimento del territorio (DT) CRUGNOLA G. - Il Preventivo 2018 del Dipartimento del territorio (DT) non si discosta sostanzialmente da quello del 2017 ma, seppur lentamente, il risultato del Dipartimento sembra peggiorare costantemente e tale tendenza è confermata anche per i prossimi anni, passando da -81 milioni di franchi per l'anno 2017 a -97 milioni per l'anno 2021. Un'analisi più approfondita potrà essere fatta con le cifre a consuntivo e la speranza, così com'è stato per il consuntivo generale del Cantone, è che le cifre indicate nel preventivo e nel piano finanziario siano prudenziali e che i risultati effettivamente conseguiti mostreranno il contrario. Alla voce "Investimenti" nel 2018 sono previsti circa 217 milioni, ossia 4.5 milioni in più rispetto al Preventivo 2017 e ben 33 milioni in più rispetto al Consuntivo 2016. Ciò è sicuramente positivo poiché tali investimenti avranno ricadute anche sulle finanze cantonali, sempre che i relativi lavori saranno affidati a imprese ticinesi. Tale introduzione significa che nel DT si sta lavorando nella giusta direzione ma rimane ancora molto da fare e i margini di manovra sono ampi. Meno burocrazia e procedure più snelle ed efficaci possono contribuire all'auspicato salto di qualità. Un primo esempio concreto è dato dall'evasione delle domande di costruzione dove ogni anno devono essere trattati oltre quattromila dossier. Il nostro gruppo ha già messo sul tavolo alcune 3441
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ proposte concrete: la mozione1 del 1° settembre 2015 e la mozione2 del 22 febbraio 2016 aspettano risposte che speriamo siano contenute nella tanto attesa bozza della nuova legge edilizia cantonale, la cui consultazione era in programma quest'autunno. Sarei grato al Direttore del DT se potesse aggiornarci sullo stato di avanzamento dei lavori su questo tema. So che proprio oggi è stata lanciata la consultazione, ma mi piacerebbe avere informazioni circa la tempistica della procedura e magari alcune anticipazioni su eventuali concrete misure di snellimento. Anche gli addetti ai lavori nel settore edilizio attendono con impazienza il nuovo regolamento di applicazione della legge sulle commesse pubbliche [RL 7.1.4.1.6] votata da questo Gran Consiglio il 10 aprile 2017. Una legge senza un regolamento di applicazione adeguato può creare non pochi grattacapi: capisco che ci voglia tempo, ma sono passati ben otto mesi. Ci chiediamo pertanto a che punto sono i lavori e se corrisponde al vero che la bozza di regolamento, in fase di consultazione interna, è bloccata da mesi presso un Dipartimento. In sostanza chiedo al Direttore del DT quando è stata lanciata la consultazione interna, dove si trova la bozza e se vi sono problemi particolari che impediscono l'elaborazione della versione definitiva. Un'ulteriore potenziale misura di ottimizzazione è offerta dalle Unità amministrative autonome discusse in questo Parlamento nell'ottobre 2015, ma di cui non si è più sentito nulla. Sono stati intrapresi passi concreti in questo settore? Se sì, per quali Divisioni? Una chiara definizione degli obiettivi e una mirata gestione delle attività possono giovare ai risultati e quindi facciamo uso di questo strumento. Parlando poi dei problemi di mobilità, o meglio d'immobilità, che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, vi sono alcuni cantieri aperti che attendono di essere risolti. Ne cito tre: il semisvincolo A2 a Bellinzona, la cui realizzazione è prevista entro il 2023 (referendum permettendo); il potenziamento della tratta Lugano-Mendrisio (sotto pressione ogni giorno poiché basta un'automobile in panne per mandare in tilt tutta la circolazione del Sottoceneri) per il quale a breve l'Ufficio federale delle strade (USTRA) pubblicherà il concorso per la progettazione e la cui realizzazione è prevista entro il 2035; il collegamento A2-A13 che rappresenta un progetto fondamentale per tutto il Locarnese e il Piano di Magadino e che per le note difficoltà vissute finora può essere paragonato alla Sagrada Familia, evidentemente con le dovute proporzioni. Negli scorsi mesi è stata avviata la fase di progettazione generale della Variante 6A ma la cui realizzazione non è prevista prima del 2030. Chiedo quindi al Consigliere di Stato Claudio Zali se vi sono aggiornamenti in merito a questi progetti e di mantenere ancora più alta la pressione affinché essi possano avanzare il più rapidamente possibile. Su questo e su altri temi (come la strategia energetica, che non approfondisco ora per mancanza di tempo, o il servizio spazzaneve di lunedì scorso, che cito a mo' di battuta perché se ne sono sentite di tutti i colori), il DT è invitato a vigilare sul raggiungimento dell'obiettivo del freno al disavanzo mantenendo comunque la necessaria pressione sulle importanti opere in corso e assicurando nel contempo la qualità del servizio offerto. Mi rendo conto che non è una sfida semplice. 1 Mozione: Domande di costruzione: snellimento delle procedure a favore degli istanti, Graziano Crugnola per il gruppo PLR, 21.09.2015. 2 Mozione: Domande di costruzione - Informatizzazione delle procedure, rapidità e coordinamento nella richiesta da parte dell'Ufficio domande di costruzione di eventuali atti mancanti, Graziano Crugnola e cofirmatari, 22.02.2016. 3442
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ STORNI B. - Il DT si occupa di molte, interessanti e non semplici problematiche inerenti alla gestione del nostro prezioso ma bistrattato territorio. Esso lo fa però sovente con mezzi e strumenti finanziari, operativi e istituzionali non adeguati. Si occupa ad esempio di mobilità investendo per sviluppare il trasporto pubblico ma poi deve rincorrere dinamiche e disfunzioni penalizzanti generate dalla spesso scadente pianificazione del territorio di competenza comunale. Tale situazione è però cresciuta anche con l'assenso del Cantone. La precaria situazione della mobilità in Ticino è il frutto di ritardi e gravi errori del passato che devono essere riconosciuti per essere affrontati e corretti. Si tratta di gravi sbagli di pianificazione del territorio derivanti da politiche comunali che negli anni Settanta (ma ancora in auge in diversi Comuni) hanno portato a un'estensiva diffusione di zone industriali e di zone residenziali poco dense, il tutto senza considerare minimamente le conseguenze per la mobilità ma solo codificando obblighi per costruire posteggi accentuando il problema. Per decenni molte delle sovradimensionate zone industriali pianificate dai Comuni negli anni Settanta sono rimaste inedificate e usate per scopi agricoli. Purtroppo la situazione politico-istituzionale in Italia ha portato negli ultimi anni a un massiccio esodo di piccole e medie imprese che si sono insediate nelle troppe zone industriali del nostro Cantone potendo attingere, grazie alla libera circolazione, a collaboratori da oltre frontiera, dove i trasporti pubblici sono ancor più carenti che da noi. Tale nuova dinamica ha dato il colpo di grazia al nostro sistema viario, che sta anche ritardando l'attuazione del Piano di risanamento dell'aria (PRA). Chiedo al Direttore del DT se può darci informazioni sugli sviluppi del PRA anche in considerazione dell'aumento della motorizzazione e dei valori di immissioni non rispettati dai motori diesel. Nel Preventivo 2018 leggiamo che il Cantone aumenta la spesa per le imprese di trasporto pubblico, al netto della partecipazione dei contributi di enti pubblici, di 5.28 milioni, che per rapporto al Consuntivo 2016 rappresenta un incremento di quasi il 10%. Ciò è dovuto in particolare alla messa in esercizio della tratta Stabio-Varese che permetterà di collegarci a Varese e all'aeroporto di Malpensa. Per il Ticino dal 1870, quando fu realizzata la ferrovia del Gottardo, è il primo nuovo tracciato ferroviario. Ricordo che l'Associazione traffico e ambiente (ATA) propose questa linea ben trent'anni fa con lo studio "Ticino 2001 – Una concezione di mobilità ecologica". In detto studio l'ATA individuava perfettamente il tracciato e la possibilità di raggiungere l'aeroporto di Malpensa e ora, trent'anni dopo, la linea entrerà in esercizio. Essa ci collegherà, oltre al citato scalo aeroportuale, con una provincia popolosa e industriosa come quella di Varese che con i suoi circa 900 mila abitanti è quasi tre volte il nostro Cantone, un'area alla quale eravamo collegati più male che bene, molto su strada e poco o nulla con il trasporto pubblico. Si tratta di un'opportunità da cogliere a piene mani, ma poco cambierà se, come abbiamo potuto leggere nel primo rapporto sul Piano della viabilità del polo di Lugano (PVP), il 65% di chi si reca a lavorare in auto in città ha il posteggio gratuito. Per riprendere quanto detto in entrata, urge la necessità di coordinare le varie misure di pianificazione della mobilità e del territorio facendo anche ordine laddove si è sbagliato ed evitando nuovi errori. In questo senso risulta incomprensibile la proposta di oltre 40 milioni di franchi di collegare il già intasato centro-città di Bellinzona all'autostrada A2, un progetto anacronistico e dannoso. Sappiamo che il DT in campi come la mobilità lenta sta cercando di recuperare il tempo perso. Abbiamo votato negli ultimi anni crediti per ciclopiste e corsie ciclabili per oltre 70 milioni di franchi ma ci si scontra ancora con enti locali non sempre particolarmente presenti. Il DT ha dovuto attivare la tassa di collegamento sia per correggere errori pianificatori del passato sia per trovare mezzi finanziari per il trasporto pubblico. È su questo tipo di trasporto che vorrei portare una proposta o meglio un'esigenza concreta. 3443
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Se, come detto prima, per il 2018 è previsto un aumento del 10% della spesa per il trasporto pubblico, in considerazione dei ritardi accumulati in passato e degli sviluppi degli ultimi anni che vedono il traffico individuale motorizzato crescere più in fretta della mobilità pubblica, è giunto il momento di cambiare marcia nell'offerta di trasporto pubblico e prevedere, a breve termine, un raddoppio della stessa che andrà chiaramente finanziata con un aumento della spesa del Cantone, che dovrà superare i 100 milioni di franchi. È inutile chiedere nuove strade (come abbiamo appena sentito) visto che il Cantone è perennemente in una situazione d'ingorgo. Insistere sulle terze corsie non risolverà il problema ma lo sposterà solamente, come sempre avvenuto. Proprio in queste settimane è stata aperta un'autostrada di città a Bienne costata 1.2 miliardi di franchi e si sono formate code in altre zone. Nonostante la somma investita le code non sono sparite, ma si sono solo spostate e quindi ora vi è un altro accesso della città con questo problema. Oltre al forte sviluppo del trasporto pubblico si auspica che il Cantone sia ancor più vigile in materia di posteggi riportando la legalità laddove non c'è, come ha fatto con coraggio nel Mendrisiotto, e soprattutto evitando nuovi posteggi come invece sembra il caso a Locarno, dove la città sta investendo in nuovi parcheggi in centro, cosa non propriamente in linea con gli obiettivi del Programma d'agglomerato. Infine, pongo una domanda in merito alla situazione della Compodino SA relativa alla pianificazione dello smaltimento degli scarti vegetali. Si tratta di un annoso problema che si trascina da un quarto di secolo ancorché sappiamo che vi è l'intenzione di presentare comunque un Piano di utilizzazione cantonale (PUC) che sposti questo impianto rimanendo però nell'area agricola. Ebbene, tale progetto è già in circolazione da tempo ed è stato bocciato dal Consiglio comunale di Locarno e ora è il Cantone che dovrebbe occuparsene. Ci chiediamo se, a fronte di nuovi impianti come quello di Cadenazzo realizzato in zona industriale, non sia il momento di rivedere questa pianificazione per cercare di evitare nuovi scontri poiché sappiamo che saranno inoltrati ricorsi visto che non è effettivamente compatibile con le nuove norme del Piano regolatore e inoltre si trova all'interno del Parco del Piano di Magadino. FERRARI C. - Ho un sogno nel cassetto. Di sogni nel cassetto ne ho tanti, ma in politica significa avere progetti d'interesse generale che possano servire alla nostra gente. Mi sono quindi dato da fare negli enti locali, nel Gran Consiglio e, dopo molti anni, nella Commissione della pianificazione del territorio e in Municipio cercando di portare avanti il mio sogno con uno strumentario interessante a disposizione. Mi riferisco alla mobilità lenta nel Gambarogno, sprovvisto di fondovalle ma con un lago stupendo. La parte di questa regione toccata dal lago in estate passa da 1'000 a 15 mila abitanti. I turisti hanno voglia di vedere, di camminare e di muoversi: sembra quasi di essere al mare ma la sicurezza non è più garantita. Vi sono marciapiedi danneggiati e le ringhiere, al di là del fatto che in tutto il Ticino esse sono fuori norma, stanno per crollare. In sei anni di lavoro, grazie anche all'inoltro di mozioni a livello comunale, siamo riusciti a realizzare la prima tratta – tra Quartino e Magadino − del Programma d'agglomerato del Locarnese 2 (PALoc 2): due metri e mezzo di percorso ciclabile che portano al magnifico lago, frequentato da numerosi ticinesi. Nei nostri lidi e nelle nostre spiagge incontro infatti tanta gente del Bellinzonese ma anche del Sottoceneri. Nonostante ciò, il progetto è ancora fermo a causa di lungaggini che mal si comprendono. Nel 2015 era già pronto e qualcosa è stato realizzato ma poi il tutto si è arenato e probabilmente sarà ripreso nel 2019, molto più tardi di quanto preventivato, il che è un peccato perché con un po' di volontà si sarebbe potuto agire subito. 3444
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ In qualità di membro della Commissione intercomunale dei trasporti (CIT), oltre ad interessarmi di progetti di interesse generale (come il collegamento A2-A13, desiderio anche di un mio caro amico, l'ex Consigliere di Stato Michele Barra), mi sono concentrato sul progetto del percorso ciclo-pedonale. Il Cantone ha concesso il credito per lo studio di fattibilità e, grazie anche all'entusiasmo dei progettisti, l'intero percorso a lago, dopo la consultazione, è stato portato nel PALoc 3 dal livello B (previsto nel PALoc 2) al livello A. Tuttavia, dopo pochi mesi e nonostante sei anni di progettazione (finanziata anche dal Cantone), detto progetto, per volontà del DT, è stato declassato a categoria C, il che significa che sarà realizzato non prima del lontano 2026 e inserito come progetto locale, quando le rive del lago sono frequentate da mezzo Ticino e non solo. Non è però finita qui. Il Gambarogno è confrontato anche con il progetto FFS del corridoio merci. Nel 1995, quando è stato deciso il trasporto delle stesse su rotaia, i treni erano lunghi 350 metri. In futuro i treni − ben 92 al giorno − saranno lunghi quasi mille metri. Ricordo che il Gambarogno ha sempre chiesto la galleria come completamento della ferrovia AlpTransit. Il progetto del percorso ciclo-pedonale a lago rappresentava e rappresenta una sorta di compenso per questo disagio, che è molto più grande di quanto previsto nel 1995. In conclusione, chiedo al Direttore del DT di rivolgersi a Berna, e in particolare alla Consigliera federale Doris Leuthard (che tra l'altro conosce molto bene la regione), affinchè nel PALoc 3 si tenga maggiormente conto delle esigenze del Gambarogno che rispetto al resto del Cantone è pesantemente penalizzato, soprattutto per quanto concerne la politica del traffico merci. La regione ha un potenziale enorme, grazie anche ai numerosi turisti che la frequentano, ma non si fa niente per sfruttarlo positivamente, contrariamente a quanto avviene oltre confine dove probabilmente gran parte dei ristorni del frontalierato sono utilizzati per investimenti a favore di una maggiore attrattiva turistica. Ribadisco il mio invito a voler intervenire a Berna, anche per evitare di buttare al vento sei anni di pianificazione. JELMINI L. - Mi permetto di intervenire per alcune osservazioni relative all'aeroporto di Lugano e per avere una presa di posizione da parte del DT. Oggi posso dire di essere molto contento visto che finalmente da Bellinzona giungono dichiarazioni a favore dello scalo luganese. Desidero a questo punto chiedere che sia fatta chiarezza per capire innanzi tutto se quanto dichiarato negli scorsi giorni dal capo del Dipartimento del territorio è confermato ed è condiviso da tutto il Governo cantonale. Vorrei inoltre conoscere la natura dell'impegno che il Direttore del DT ha dichiarato di voler sostenere. In altri termini vorrei sapere qual è l'importo che il Cantone Ticino è disposto a concedere per dare una continuità e un orizzonte di progettualità maggiore a quello che io considero un importante servizio. Spero di interpretare correttamente se affermo che con quest'iniziativa si vuole finalmente affrontare la questione dell'aeroporto di Agno come un servizio d'interesse cantonale. Occorrerà poi capire se le autorità della mia città saranno finalmente disposte a condividere i progetti, compreso quello dell'aeroporto che a mio parere deve diventare un aeroporto cantonale, ma questa è un'osservazione che dovrà essere posta in altra sede. La nuova impostazione andrebbe a rispondere positivamente a una mozione 3 − oggetto di valutazione da parte della Commissione della gestione e delle finanze − che chiedeva al 3 Mozione: 10 milioni di franchi per il futuro di Lugano Airport, Stefano Fraschina e Lorenzo Quadri per il gruppo Lega (ripresa da Lorenzo Jelmini), 21.06.2011. 3445
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Governo cantonale una partecipazione di 10 milioni di franchi in favore dello scalo luganese. Ricordo che nel 2005, con la costituzione di Lugano Airport SA (LASA), il Governo aveva deciso d'intervenire garantendo un versamento di 1.45 milioni di franchi a sostegno d’investimenti per oltre 14 milioni messi a disposizione dalla città di Lugano. Credo che si possa ipotizzare un sostegno analogo anche oggi visto che Lugano intende investire una somma di 20 milioni di franchi. CRIVELLI BARELLA C. - A mio modo di vedere il DT è il Dipartimento più importante. Finalmente parliamo di qualcosa di significativo perché quello di cui ci siamo occupati in questi quattro giorni (riforma fiscale, disoccupazione, scuola, eccetera) sono temi molto rilevanti e vitali ma subordinati alla possibilità di una vita degna di tale nome. Per quanto riguarda l'ambiente e il territorio − come ci mostrano tutte le sfide legate al surriscal- damento climatico, che non possono essere sottovalutate − tutto ciò di cui ci occupiamo in questo Parlamento è subordinato alla vita sulla Terra. Per questa ragione il DT è, secondo me, il Dipartimento più importante e quello che si trova ad affrontare le sfide più grandi. In merito all'inquinamento atmosferico, si tratta di smog o di nebbia? Se lo è chiesto proprio nelle ultime settimane l'astronauta Paolo Nespoli dell'Agenzia spaziale europea (European space agency - ESA) fotografando la nube marrone che ricopre la pianura padana, dove quest'anno è scattata in anticipo l'emergenza dell'inquinamento. AstroPaolo ha "twittato" a fine novembre «La Pianura Padana qualche ora fa... Nebbia o smog?» e le risposte non si sono fatte attendere, a partire dall'ESA, con due messaggi completi di fotografie scattate dai satelliti europei dal seguente contenuto: «Ciao Paolo! La valle del Po è spesso coperta di nebbia, come si può vedere in questa immagine Envisat di alcuni anni fa». Il tweet è accompagnato dall'immagine spettacolare della pianura padana coperta di bianco. Ho scelto tre immagini4 ma ve ne sono molte altre disponibili in internet. Le immagini della National aeronautics and space administration (NASA) ci aiutano a capire come la nebbia in effetti sia presente, com'è normale per il mese di novembre, ma limitata a una piccola porzione del territorio padano in prevalenza sul Veneto ma anche sul Friuli-Venezia Giulia sud-occidentale mentre su tutto il resto del nord, in particolare su Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna ma anche sul Veronese, è presente una spessa cappa di smog. I dati dei satelliti purtroppo non lasciano dubbi: l'aria sopra le nostre teste, quindi anche quella che respiriamo, è la peggiore d'Europa, soprattutto per quanto riguarda il monossido di carbonio. È significativa la cartina delle polveri fini PM2 in Europa: si tratta di un problema soprattutto padano e polacco. L'aria insomma non ha confini né passaporti e a fronte di questa situazione noi ticinesi assistiamo impotenti e a volte anche un po' sfiduciati alle nostre reali possibilità di fare qualcosa contro l'inquinamento nel nostro piccolo territorio. Il Direttore del DT ci ha assicurato che la qualità dell'aria sta migliorando ma i dati sono comunque allarmanti e nel Mendrisiotto tagliamo lo smog con il coltello, oltre a riempire i centri delle malattie polmonari. Noi Verdi ci siamo consultati con esperti di diritto internazionale e abbiamo una proposta: chiediamo, invece di continuare come alcuni a puntare il dito accusatore sui frontalieri (che arrivano perché qualcuno li assume), che il Cantone Ticino denunci l'Italia per inadempienza nella prevenzione e nella lotta all'inquinamento da polveri a danno della salute. Chiediamo inoltre la messa al bando della vendita di tutti i veicoli diesel. La denuncia sarebbe o sarà secondo noi un atto 4 Vedi p. 3463. 3446
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ politico che servirà a smuovere le coscienze e speriamo tutta l'Italia. Mobilità aziendale e altre misure per i frontalieri sono naturalmente benvenute e necessarie ma la denuncia sarà uno strumento in più a fronte dell'estrema gravità della situazione dell'inquinamento dell'aria. PELLANDA G. - So che sul tema del Museo di storia naturale vi è un'interpellanza 5 del collega Franco Celio, che evidentemente condivido, alla quale sarà data risposta nel corso della presente seduta. Tale museo, come sappiamo per il tramite dei mass media, dovrà trasferirsi dalla sede del liceo di Lugano 1 per lasciare posto agli ampliamenti previsti. Ebbene, il fatto che un gruppo di lavoro abbia indicato l'ex Monastero di Santa Caterina di Locarno ha colto un po' tutti di sorpresa. Lo stesso Municipio è stato colto alla sprovvista e il sindaco Scherrer è intervenuto in televisione dicendo che se a Locarno sarà offerto qualcosa in più può andare bene ma che loro non lo hanno richiesto. Vorrei invitare il Governo, che dovrà prendere la decisione finale, a tenere in considerazione la periferia (alludo a Faido), anche perché il contesto di questa realtà territoriale è ricco di affinità con il tema. Nel Locarnese si potrebbe considerare anche Losone, che si era proposto per il Museo del territorio, la cui assegnazione non è ancora stata decisa. Concentrandoci sull'attualità, siccome presto o tardi la sede del Museo di storia naturale dovrà essere spostata, bisogna valutare bene e tenere conto di Faido. È il mio auspicio e quello di tante persone. MATTEI G. - È stato detto che il DT è uno dei Dipartimenti più importanti e per la nostra realtà lo è sicuramente. Apprezzo molto l'operato del DT, in particolare nella manutenzione attiva delle nostre strade, ma sono critico su alcune attività e su alcune manchevolezze. Inizio dal tema più importante, quello del collegamento interregionale Vallemaggia- Leventina, menzionato nel masterplan per i Comuni dell'Alta Vallemaggia. In detto documento è stata inserita la scheda S58. Tale collegamento, sollecitato a più riprese in passato fin dagli anni Sessanta, figurava già nel Programma di sviluppo della regione del Locarnese e della Vallemaggia del 1985, approvato sia dal Consiglio di Stato sia dal Consiglio federale. Oggi tale opera, che persegue l'obiettivo di mettere in rete la Vallemaggia con le altre valli che la circondano, non è importante solo per la Vallemaggia, ma è estremamente interessante anche per la Leventina, che si trova davvero in grosse difficoltà e cerca progetti e possibilità. Chiedo al Consigliere di Stato quale visione ha per questo progetto: vi sono in atto studi e approfondimenti? Se non erro, l'USTRA aveva avviato uno studio: gradirei sapere a che punto si trova. Vengo a un altro tema che ci preoccupa. Abbiamo in mano un comunicato stampa dal titolo "Un altro passo importante per la realizzazione del Programma d'agglomerato del Locarnese e della Vallemaggia". L'investimento, stimato in circa 45 milioni di franchi, è il benvenuto ma chiediamo che dal comunicato stampa sia tolta la dicitura "Vallemaggia" poiché alla valle medesima non vi praticamente cenno. Il presidente dell'Associazione dei Comuni della Vallemaggia (ASCOVAM) è sconcertato. Ci si attendeva un intervento nella zona di Ponte Brolla che necessita urgentemente di miglioramenti e di una riorganiz- zazione della viabilità del nodo intermodale. Non riusciamo a capire perché nel 5 Interpellanza: Quali criteri alla base della scelta del Museo di storia naturale?, Franco Celio, 14.12.2017. Per la risposta si rinvia alle pagine 3449-3451. 3447
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ programma non è previsto il progetto citato che tocca comunque una delle valli più importanti del Cantone poiché, pur non essendo molto abitata, occupa il 25% del territorio e riguarda anche le Terre di Pedemonte, le Centovalli e la Valle Onsernone. Vi è poi la questione della pista ciclabile della Vallemaggia e in particolare del percorso tra Someo e Riveo che presenta molte criticità. Ci è stato detto che dal 2018 si sarebbe potuti intervenire ma finora non si è visto nulla. Siamo contenti dello stanziamento di 45 milioni di franchi ma, allo stesso tempo, siamo preoccupati poiché 5-10 milioni avrebbero potuto essere investiti nei progetti citati in precedenza. Per quanto riguarda l'abbonamento Arcobaleno ricordo sia gli atti parlamentari6 presentati da Simone Ghisla sia la mia mozione7 alla quale è stata data risposta sottoforma di "contentino". Il Governo ha comunque espresso l'intenzione di effettuare ulteriori verifiche e studiare misure per migliorare l'attrattività del trasporto pubblico. Invito quindi il Governo ad assicurare, sviluppare e finanziare un servizio di trasporto pubblico adeguato nelle regioni periferiche e di montagna, sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista della frequenza dei collegamenti. Cito il caso degli studenti e apprendisti che abitano nelle zone periferiche i quali sono costretti ad acquistare abbonamenti Arcobaleno da cinque o più zone − con le conseguenze finanziarie del caso − mentre agli studenti e apprendisti che abitano in città ne servono solo due. Tornando alle piste ciclabili, noto che alla voce 50100008 "Investimenti per la realizzazione di piste ciclabili" sono previsti 50 mila franchi mentre nel 2016 superavano il milione di franchi mentre i "Contributi cantonali per piste ciclabili" (voce n. 565000054) sono stati azzerati. Si continua a parlare di piste ciclabili e di mobilità lenta ma poi si fa ben poco. Un'altra nostra preoccupazione riguarda la Sezione forestale, l'Ufficio della caccia e della pesca e i funzionari che si occupano della gestione delle strade cantonali nelle valli. Si parla di decurtazione di posti di lavoro e vorrei sapere se ciò corrisponde al vero. Noto inoltre che abbiamo speso molto poco per indennizzare i danni causati dai grandi predatori; a tal proposito mi chiedo se non sia il caso di valutare la nuova posizione per la sostituzione della selvaggina decimata dalla presenza dei grandi predatori. Circa il Museo di storia naturale, non mi esprimo sulla posizione del Governo ma mi ha stupito un aspetto: l'importo previsto (2.6 milioni di franchi) include una cifra irrisoria per acquisti e pubblicazioni (che sono molto importanti) e una cifra elevata per consulenze, incarichi, collezioni e ricerche. A mio avviso sarebbe meglio fare acquisti e incrementare il patrimonio piuttosto che spendere molti soldi per dare prebende a destra e a sinistra. Riguardo ai rustici, secondo la legge edilizia cantonale vi sono sanzioni per costruzioni abusive ammontanti a 20 mila franchi per il 2018 e 20 mila per il 2017, mentre erano di zero franchi nel 2016. Il recupero per le spese di demolizione delle opere abusive ammonta a 45 mila franchi (nel Preventivo 2017 e nel Preventivo 2018). Chiediamo una moratoria sul problema degli abusi edilizi fuori zona al fine di ripartire da zero su una base legale giusta e uguale per tutti, altrimenti non faremmo altro che far lavorare gli avvocati e non risolveremmo il problema. Ci si deve sedere tutti insieme, (DT, vari enti regionali e politici delle valli e zone periferiche) per discutere e trovare soluzioni praticabili nell'interesse del nostro territorio e di molta gente che non ne può più. 6 Mozione: Abbonamento Arcobaleno verde in città, rosso in periferia, Simone Ghisla per il gruppo PPD+GG, 02.11.2015 e mozione: Abbonamento Arcobaleno bis, favorire nuclei familiari e regioni periferiche, Simone Ghisla, 18.09.2017. 7 Mozione: Trasporti pubblici nelle zone periferiche e di montagna: quale strategia intende proporre il Cantone per assicurare e sviluppare un servizio pubblico sostenibile, Germano Mattei e cofirmatari, 06.06.2016. 3448
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ GALEAZZI T. - Sono spesso in disaccordo con il collega Jelmini su molti temi e infatti è assente perché appena ha saputo che avrei parlato se n'è andato. Scherzi a parte, questa volta condivido appieno quanto ha richiesto sull'aeroporto di Lugano. Si tratta di una questione molto importante che non deve essere sottovalutata e vorrei capire, oltre a quello che ha detto lui, se l'aeroporto è considerato una struttura cantonale visto che sempre più spesso sembra che in Ticino lo scalo di Magadino sia più "coccolato". Oltre ai contributi annunciati o presunti vorrei sapere se il Consiglio di Stato crede in questo progetto o almeno a questo rilancio di progetto e all'aiuto all'aeroporto di Lugano-Agno. Un segnale forte dovrebbe arrivare dal Governo poiché da troppo tempo è rimasto assente, specialmente durante questa turbolenza che ha prodotto un crac a più livelli. Nel corso del suo intervento, il Direttore del Dipartimento del territorio risponderà all'interpellanza presentata il 30 novembre 2017 da Marcello Censi per il gruppo PLR "Il Cantone crede nel progetto di rilancio di Lugano Airport?" e all'interpellanza presentata il 14 dicembre 2017 da Franco Celio "Quali criteri alla base della scelta del Museo di storia naturale?". Il Presidente, prima di dare la parola al Direttore del DT, chiede ai due interpellanti se intendono sviluppare il loro atto parlamentare. CENSI M. - Non mi dilungo perché penso che tutti i colleghi abbiano ricevuto la mia interpellanza. Il testo è chiaro, come lo sono le domande. Ritengo che quanto sta succedendo allo scalo di Lugano-Agno non possa lasciarci indifferenti e proprio in tal senso, nonostante il Cantone rappresenti all'interno della Lugano Airport SA (LASA) una quota minoritaria dell'assetto societario, riteniamo che questo prolungato silenzio da parte del nostro Governo non faccia presagire nulla di buono. L'interpellanza è stata concepita proprio per capire quali sono le visioni del Consiglio di Stato circa il progetto di rilancio della città di Lugano per lo scalo di Agno. Nel contempo mi preme sottolineare che il Cantone è impegnato in due progetti importanti che concernono anche l'area dell'aeroporto: la circonvallazione Agno-Bioggio e il progetto del tram del Luganese, i quali rispondono ad altre esigenze di mobilità ma sono funzionali all'aeroporto. Pertanto con il coinvolgimento del Cantone nel progetto di rilancio di LASA, vorremmo capire in quale modo rientrano questi due progetti. Per il resto mi rimetto al testo e attendo le risposte del Consiglio di Stato. Mi riservo di intervenire in seguito. CELIO F. - Con la mia interpellanza chiedo essenzialmente due cose. La prima: qual è la concezione del Consiglio di Stato che deve stare alla base del Museo di storia naturale, ossia se deve trattarsi di un "museo chiuso" per cui tutto inizia e termina all'interno delle mura dell'edificio che lo ospita, oppure se l'idea è quella di un "museo aperto" che invita a visitare sul territorio i temi presentati nell'esposizione. La seconda domanda riguarda invece la fuga di notizie, che qualcuno ipotizza possa essere stata pilotata da un non meglio precisato "gruppo di studio"; con la quale si postulerebbe la scelta di un'ubicazione non proposta da nessuno durante la fase di inoltro delle candidature, Chiedo inoltre se corrisponde al vero che almeno alcune delle candidature inoltrate dai Comuni interessati a ospitare l'istituzione in oggetto non sono neppure state oggetto di alcun approfondimento con i proponenti. 3449
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ZALI C., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Comincio rispondendo alla seconda interpellanza. Inizio con una citazione: «Non sono locarnese. Trovo tuttavia fuori luogo i tentativi provenienti negli ultimi tempi da varie parti del Cantone di accaparrarsi il museo la cui ubicazione sulle rive del Verbano sembrava oramai cresciuta in giudicato. Non metto in dubbio le argomentazioni dell'uno o dell'altro secondo cui vi sarebbero qua e là nel Cantone diversi edifici adatti all'uopo. Come leventinese potrei suggerire il sanatorio di Piotta, edificio di vaste dimensioni, per giunta di proprietà del Cantone stesso, che da oltre quarant'anni l'ha però ignominiosamente abbandonato al suo destino [è stato venduto]. Ma siamo seri. Se lo scopo di detto museo è quello di rappresentare il territorio ticinese nella sua complessità la sede deve essere nel Locarnese. Le nostre valli, ivi comprese quelle del Sottoceneri sono emissarie del lago Maggiore e la civiltà è penetrata nel nostro territorio attraverso quella via. Misconoscere questa realtà per accondiscendere ad altre richieste, sia pure corredate da offerte più o meno interessanti per le finanze cantonali, sarebbe una pura assurdità. Ripeto: come non locarnese la rivendicazione regionale di per sé mi lascia abbastanza indifferente; come ticinese troverei invece assurda qualunque altra ubicazione». L'autore [Franco Celio] avrà riconosciuto questa citazione. Detto ciò entro nel merito del tema del museo per precisare alcuni punti. Anzitutto mi dispiaccio della fuga di notizie che si è verificata e che obbliga il Consiglio di Stato a rincorrere l'informazione. Premetto che il Consiglio di Stato non ha ancora preso nessuna decisione ufficiale: il tema è sul tavolo del Governo che, ripeto, non ha ancora deciso, ma posso dire che non abbiamo mai fatto un bando di concorso ma solo una grida pubblica per annunciare le candidature e tra le due procedure vi è una differenza. Il Consiglio di Stato non ha infatti inteso conferire ai Comuni un diritto all'attribuzione del museo (ho sentito parlare addirittura di ricorsi e questa volta davvero a sproposito). Il Consiglio di Stato ha quindi voluto mantenere la piena latitudine di apprezzamento e la maggiore autonomia possibile in questa scelta e, come stabilito nella grida pubblica, è anche libero di considerare ubicazioni diverse da quelle proposte dai Comuni. L'intento non è quindi, come invece affermato negli interventi precedenti, di fare prebende a un determinato Comune ma trovare la migliore soluzione possibile per il Cantone da un punto di vista finanziario, dell'efficacia e della valorizzazione di un territorio e delle sue adiacenze. Per rispondere più strettamente alle domande, evidentemente il museo non esiste ancora e si sta definendo l'ubicazione; il concetto museale sarà quindi elaborato in un secondo momento. Non so se ho capito bene il significato di "museo aperto", si intende che siamo in campagna e quindi se all'interno si vede una volpe si esce nel tentativo di vederne una anche sul territorio? Non credo che sia questo il concetto. Il concetto è che questo museo dovrà essere in rete, aperto ad altre realtà di tipo culturale e museale che si possono trovare più o meno vicine all'ubicazione prescelta. In merito alla domanda sulle candidature che non sono state oggetto di approfondimento, torno alla premessa che ho fatto prima sulla scelta che ha evidentemente anche una componente politica e non solo tecnica. Anche per una questione di costi abbiamo evitato di fare perizie che poi non avremmo usato e quindi abbiamo ristretto la scelta sulla base di determinati criteri e abbiamo approfondito solo alcune delle ubicazioni proposte. La decisione del Consiglio di Stato arriverà probabilmente entro la fine dell'anno o all'inizio dell'anno prossimo. CELIO F. - Premetto che ho sempre l'impressione che quando scrivo qualcosa non la legga nessuno. In questo caso mi fa piacere che il Direttore del DT abbia ripreso un mio articolo di diversi anni fa che, faccio notare, non si riferiva al Museo di storia naturale bensì 3450
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ al Museo del territorio che, come ammetteranno tutti, è un'altra cosa. Al di là della battuta del Consigliere di Stato sulla volpe, mi interessa sapere qual è il concetto museale: si tratta di un luogo chiuso che inizia e termina entro le mura dell'edificio che lo ospita (e in quel caso potrebbe andare bene qualunque edificio in qualunque luogo), oppure questa esposizione deve avere una relazione con il territorio esterno? Insoddisfatto l'interpellante, l'atto parlamentare è dichiarato evaso. ZALI C., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Rispondo all'interpellanza presentata da Marcello Censi e in seguito evaderò le domande sul tema dell'aeroporto di Lugano. L'interpellanza mi dà la ghiotta possibilità, che non mi lascerò sfuggire, di rispondere ad alcune domande con monosillabi. Alla prima domanda «Qual è la posizione del Cantone rispetto al futuro dello scalo?» rispondo che il Consiglio di Stato è molto preoccupato e riconosce che si tratta di una situazione critica ma il Cantone, come ricordato correttamente negli interventi precedenti, è un azionista di forte minoranza ed è in continuo contatto sia con la città sia con la società di gestione Lugano Airport SA (LASA). Il Governo esprime il proprio sostegno e la propria disponibilità a collaborare con la città sulle necessarie misure di mantenimento e di rilancio dell'attività dello scalo. Dico ciò a titolo generale e forse sarò più specifico quando risponderò alle domande dettagliate formulate dagli altri deputati. Riguardo alla seconda domanda («Il Cantone ritiene importante per il Ticino, per la sua economia, per i nuovi settori economici in fase di sviluppo e per il turismo (anche congressuale) la presenza dell'aeroporto di Lugano-Agno oppure no?») e alla terza domanda («Le attività dell'aeroporto generano quasi 400 posti di lavoro e un indotto significativo sia per Lugano sia per tutto il Cantone. Un punto centrale è sicuramente quello di salvaguardare l'occupazione. Darwin/Adria ha annunciato importanti tagli al personale al fine di salvare il salvabile. Alla luce degli ultimi avvenimenti c'è preoccupazione in seno al Consiglio di Stato?») la risposta è "sì". Alla quarta domanda («Corrisponde al vero che il Cantone ha manifestato la sua volontà di ritirarsi dall'azionariato dell'aeroporto? Se sì, entro quanto tempo e quale modo di uscita vorrebbe utilizzare? Cedendo la quota azionaria a privati o alla città, già azionista di maggioranza?») e alla prima parte della quinta domanda («Il tracciato scelto per la realizzazione della futura circonvallazione Agno-Bioggio non preclude lo sviluppo dell'aeroporto di Agno?) la risposta è "no". Alla seconda parte della quinta domanda («Lo stesso è compatibile con le intenzioni da parte del Comune di Lugano di acquisire dei fondi da destinare all'attività aeroportuale?») la risposta è "sì". Alla terza parte («Nel caso in cui lo scalo non dovesse avere un futuro i progetti del tram-treno e della circonvallazione di Agno-Bioggio potranno subire un ridimensionamento?») la risposta è "no". CENSI M. - Non mi ritengo soddisfatto perché, se il Consigliere di Stato considera banali le domande poste, per me non lo sono. Ritengo che sia necessario un ulteriore approfondimento poiché sono temi importanti per il nostro Cantone. Nel contempo mi riservo di portare avanti altri atti parlamentari per analizzare la questione. Insoddisfatto l'interpellante, l'atto parlamentare è dichiarato evaso. 3451
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ZALI C., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Il deputato Marcello Censi mi darà atto che sono passato dai silenzi ai monosillabi e quindi è già un passo avanti. Il deputato Lorenzo Jelmini, in merito all'aeroporto di Lugano-Agno, ha posto alcune domande riguardo all'entità dell'impegno del Consiglio di Stato, in particolare come intende concretizzare quest'assunzione di disponibilità. Ebbene, il Governo non ne ha ancora discusso e nemmeno a ricevuto richieste concrete. Vi sono situazioni differenti che devono essere trattate in modo diverso. Il Cantone, in quanto azionista di LASA, è senz'altro disponibile − nell'ambito di quanto previsto nel diritto azionario − a non sottrarsi a un eventuale sforzo di ricapitalizzazione che si renderà necessario poiché il crac di Darwin SA lascerà un buco nei conti della società di gestione. La situazione dovrà essere debitamente affrontata quando saranno resi noti i conti di quest'anno. Un'altra misura concreta di sostegno consiste nell'anticipare e se possibile prevedere già nel prossimo progetto di variante di circonvallazione del tratto centrale, la possibilità di prescindere dal pezzo di strada cantonale attualmente esistente a sud dell'aeroporto, che è da sempre ritenuto un ostacolo allo sviluppo della pista. La questione, se non si risolverà a quel momento, rientrerà nella seconda convenzione, in fase di studio, tra Cantone e Comuni della Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL) comprendente misure che prevedono comunque e in ogni caso quest'opera. Per quanto concerne invece una partecipazione diretta all'investimento mi è più difficile sbilanciarmi e fatico a vedere una base legale. Il Comune di Lugano è proprietario dei sedimi e titolare degli investimenti. Personalmente ritengo problematica − ma il Consiglio di Stato non si è ancora chinato sul problema e non è confrontato con una richiesta in tal senso – un'adesione incondizionata a un simile finanziamento. In risposta al deputato Tiziano Galeazzi che ha chiesto se un aeroporto è cantonale e l'altro no, il Cantone non è appunto proprietario dei sedimi di Agno. Determinate competenze formali dell'Ufficio cantonale che gestisce l'aeroporto si trovano solo nel decreto sul volo degli elicotteri Siamo i proprietari del sedime di Magadino ma non di quello di Agno e la differenza di trattamento è pertanto data da questo aspetto. Detto ciò ritengo di aver risposto a tutte le domande concernenti l'aeroporto di Lugano-Agno. All'intervento del deputato Graziano Crugnola che ha constatato un peggioramento dei conti del DT, rispondo che, come avrà appreso nel frattempo ascoltando il dibattito, esso è dovuto all'aumento dei compiti, in particolare sul fronte del trasporto pubblico, insufficiente secondo il deputato Bruno Storni che però crea un aggravio per i conti che per la sola ferrovia Mendrisio-Varese è dell'ordine di alcuni milioni di franchi. Si pensava di compensare tali uscite con la tassa di collegamento che, come sappiamo, non è ancora in vigore. In merito alla revisione della legge edilizia, abbiamo avviato proprio oggi la consultazione tramite procedura elettronica. Oltre a un aggiornamento delle norme che hanno ormai più di vent'anni, la novità principale di questa legge è l'informatizzazione delle procedure che, appunto, saranno in forma elettronica. L'introduzione di una procedura completamente in forma elettronica e – aggiungo io – la proposta di eliminare un'istanza ricorsuale (Consiglio di Stato) prevedendo il ricorso diretto al Tribunale cantonale amministrativo permetteranno di snellire le procedure. Riguardo al regolamento di applicazione della legge sulle commesse pubbliche è in atto una discussione all'interno del Consiglio di Stato. Non ho difficoltà a dichiarare che il problema concerne questioni di controllo e di consulenza: si tratta di temi di attualità piuttosto "caldi". Confidiamo di sbloccare la situazione e di avviare la consultazione esterna nel corso del mese di gennaio 2018. 3452
Anno 2017/2018 - Seduta XXIX: giovedì 14 dicembre 2017 - serale ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Per quanto riguarda il progetto di UAA (Unità amministrative autonome) della Divisione delle costruzioni non si tratta di un vero e proprio progetto del Dipartimento. Un primo esame ci porta a dire che probabilmente con detto sistema non si conseguirà un risparmio finanziario. Penso che una risposta definitiva su questo tema, ovvero se introdurre o meno detto sistema, potrà essere data nel corso dell'anno prossimo. Sulla mobilità, sempre il deputato Graziano Crugnola ha chiesto dettagli in merito all'evoluzione di tre progetti importanti. Quello del semisvincolo A2 a Bellinzona è pronto e il relativo messaggio è sottoposto all'attenzione del Parlamento. La tratta Lugano- Mendrisio e il collegamento A2-A13 sono oggetti federali e quindi la nostra possibilità d'intervenire è limitata ma per quanto riguarda il collegamento del Locarnese ci siamo presi l'onere di anticipare la progettazione e il progetto definitivo è quasi pronto. Per passare alla fase realizzativa occorrono evidentemente premesse che dovranno verificarsi a livello federale. Nel frattempo è stato creato lo strumento di finanziamento e la tratta è stata inclusa nel novero delle strade nazionali. Quando vi saranno soldi a disposizione, occorrerà essere in pole position e i nostri deputati alle Camere federali e i Consiglieri federali potranno fornire un aiuto più importante di quello che potranno fare il DT e l'autorità cantonale. A proposito degli spazzaneve concordo che non tutto ha funzionato a dovere. Tuttavia, anche se nella percezione comune è stato tutto un disastro, in realtà vi sono stati singoli enti pubblici che hanno lavorato meglio di altri e in alcuni luoghi i disagi erano sopportabili. Il Cantone si assume comunque le proprie responsabilità anche se a parziale discolpa vi sono due motivazioni. La prima consiste nell'anomalia metereologica che ha fatto sì che la nevicata, in presenza di temperatura così bassa, avesse l'effetto di fare ghiacciare immediatamente al suolo i fiocchi, il che ha reso più difficili le operazioni di sgombero della neve. La seconda ragione – e questa è una constatazione amara – è che nonostante si preveda l'arrivo della neve (e quindi l'automobilista sa che dovrà affrontare importanti disagi) vi è comunque un traffico troppo intenso per consentire i lavori di sgombero (se le strade sono intasate non è possibile sgomberarle dalla neve).Non voglio ributtare la palla nel campo degli automobilisti ma se in giorni simili si assistesse a un maggiore uso dei mezzi pubblici vi sarebbero meno problemi (anche se nel caso in discussione chi prendeva il treno andava incontro a disagi, ma questo è un altro discorso). Al deputato Bruno Storni, di cui condivido l'introduzione, rispondo che il nuovo Piano di risanamento dell'aria (PRA) arriverà a gennaio: il documento sarà quindi disponibile a breve. È corretto, come ho già detto, che la Ferrovia Mendrisio-Varese comporta un aumento del budget per il trasporto pubblico. In merito alle dichiarazioni di Bruno Storni sul semisvincolo A2 a Bellinzona devo dissentire. Il mio compito non è solo quello di proporre misure nel settore del trasporto pubblico ma anche di proporre una mobilità a 360 gradi e quella stradale ne fa parte. Il senso (politico e tecnico) dell'opera è quello di togliere dai quartieri di Bellinzona, in cui oggi si consuma una transumanza continua di automobili in coda da nord a sud e viceversa, un traffico che queste strade non sono in grado di sopportare per convogliarlo su un'autostrada a tre corsie con una portata di centomila automobili al giorno e fare penetrare in città le vetture dall'asse di via Tatti che non è più destinato a essere sviluppato come luogo residenziale (il deputato è sicuramente a conoscenza del fatto che una modifica del Piano regolatore che prevedeva migliaia di metri quadrati edificabili non è stata approvata dal Cantone). In una logica complessiva che considera anche il recente accordo siglato con le Ferrovie federali svizzere (FFS) a livello di dichiarazione d'intenti, lo sviluppo futuro della città deve 3453
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