A PORTATA DI E-COMMERCE - Mokazine
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IN QUESTO NUMERO… E-commerce Amazon Digital marketing Blockchain Alibaba Management Fintech Cina Online payment Customer experience Web reputation
STEFANO CUZZILLA Maturità digitale DEL PRESIDENTE L’EDITORIALE Mentre i nostri ragazzi sono alle prese con la versione di Tacito e il problema di fisica provo a immaginare come affronterebbero un test di maturità digitale. Me lo domando perché il recente rapporto europeo che produce il noto indice Desi (Digital economy and society index) posiziona il nostro Paese nella parte bassa della classifica in tutti i capitoli esaminati, compreso quello afferente le competenze digitali. Sul fronte del capitale umano, solo il 44% degli italiani ha competenze digitali di base. Appena il 20% del corpo docente ha frequentato corsi di alfabetizzazione digitale, il 24% delle scuole difetta di corsi di programmazione. Il numero di laureati in materie Ict è fermo all’1%, contro una media Ue del 3,5. Significativo anche che, a fine 2017, su 815 dottorati di ricerca industriale sui temi di Impresa 4.0 – germogliati sotto la spinta dell’investimento pubblico – solo 41 risultino attivi. Probabilmente gli studenti italiani, nativi digitali, supererebbero un esame di maturità sulle nuove tecnologie; verrebbe invece bocciato, o quantomeno rimandato a settembre, l’apparato scolastico. E con esso, tutti i soggetti pubblici e privati che sono a vario titolo responsabili della sua arretratezza. Non è solo una questione culturale se oggi il 16% dei residenti nel nostro Paese non ha mai usato internet. Questo gap è effetto di cattiva programmazione e investimenti carenti, e si traduce di fatto in un freno alle nostre possibilità di sviluppo. Reimpostare da capo il sistema dell’istruzione diventa quindi una priorità se vogliamo garantirci avanzamento sociale ed economico. Ciò che ci ha sempre contraddistinto nel mondo sono le competenze delle nostre persone. E le competenze si acquisiscono con lo studio, si sviluppano con l’esperienza. Non si danno mai per scontate. Qualsiasi istituzione che abbia a cuore il proprio futuro deve costruire un contesto favorevole per la crescita delle conoscenze digitali. Noi in Federmanager ci crediamo così convintamente da promuovere programmi specifici per la formazione digitale dei nostri colleghi. L’innovation manager, nuovo profilo che abbiamo delineato rispondendo alle sfide dell’innovazione e che siamo in grado di certificare grazie a un programma riconosciuto da Accredia, è un esempio di cosa intendiamo quando parliamo di appren- dimento continuo o di long life learning. A un manager sarà sempre più richiesto di governare la trasformazione digitale che im- patta su tutti i processi e l’organizzazione aziendali. Dal rafforzamento delle competen- ze manageriali dipendono le chance di evoluzione tecnologica delle nostre imprese. Per questo motivo abbiamo avviato una collaborazione forte con i Digital innovation hub di Confindustria: in quasi tutte le regioni italiane i manager e le imprese del network lavoreranno insieme per agevolare i processi di digitalizzazione del business. Partiremo dalla valutazione della maturità digitale della singola azienda o filiera, per ar- rivare a interventi mirati sui fabbisogni che ci consentano di generare catene di valore digitale più estese. 3
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MARIO CARDONI Amazon, modello labor intensive DEL DIRETTORE IL PUNTO Per avere un successo di dimensioni globali occorre essere visionari, crederci e perse- verare. I risultati talvolta tardano, anche quando parliamo di business innovativi, come è avvenuto in Amazon. Fondata con il nome di Cadabra.com da Jeff Bezos a Seattle il 5 luglio 1994, lanciata nel 1995, Amazon raggiunge un utile d’esercizio nel 2003, ben otto anni dopo. Partita come libreria online, ha ampliato successivamente la gamma dei prodotti venduti. La numero uno tra le internet company al mondo, leader nell’ e-com- merce, globale con sede anche in Italia. La sua forza di penetrazione è importante anche nel business B2B: molte piccole imprese possono arrivare a far conoscere e vendere i loro prodotti grazie allo straordinario bacino clienti connessi da ogni parte del mondo. La curiosità è d’obbligo. Amazon va vista con i propri occhi. Così siamo andati a visitare i loro siti: quello storico, a Castel S. Giovanni in provincia di Piacenza, nell’ambito di un interessante percorso formativo su “Industry 4.0” orga- nizzato dalla nostra management school, Federmanager Academy e quello, arrivato su gentile invito, di Passo Corese, l'ultimo aperto alle porte della Capitale. Un'azienda diversa da come la immaginavo, questa la mia impressione. Siamo stati accolti dai responsabili delle strutture, giovani e molto motivati, che hanno presentato la società e le attività svolte. I siti si assomigliano, salvo la dimensione maggiore del primo, una diver- sità su alcune linee di prodotti gestiti e, nell’ultimo nato, la fase di allocazione dei prodotti che beneficia dell’ausilio di un magazzino automatico in cui gli scaffali scorrono su binari. Mi sarei aspettato di trovare un’azienda simbolo 4.0, capital intensive in cui regna so- vrana la tecnologia. In realtà, la tecnologia è a monte, con la sua piattaforma e le sue applicazioni che ne fanno un’azienda vincente per inserire e accompagnare il cliente nella sfera virtuale, con una vetrina in grado di “catturare” i suoi bisogni e fidelizzarlo. Non a caso nella strategia del suo fondatore si parla di “ossessione al cliente”. Una volta ricevuto l’ordine, però, tutto diventa più normale, molto tradizionale. Ho visto centinaia di persone giovani lavorare a ritmi molto sostenuti in strutture mol- to ampie. Direi, quindi, una moderna azienda labor intensive almeno fino alla fase di confezionamento del pacco da spedire, con postazioni di lavoro bene organizzate nel reperimento dei materiali, supportate da tecnologie che semplificano lo svolgimento delle operazioni ripetitive e aumentano la produttività. La tecnologia vince, anzi direi stravince, nella fase finale in cui i prodotti posti su un car- rello trasportatore vengono automaticamente dirottati verso il gate che ne indentifica la destinazione. Niente a che vedere con robot collaborativi, sistemi di realtà virtuale, additive manifacturing e quant’altro assomigli all’intelligenza artificiale. A pensarci bene, stiamo parlando di attività operative che nel concreto non sono comples- se, anche se richiedono comunque buona organizzazione, quindi dei manager capaci. La vera sfida non è confrontarsi con le nuove tecnologie ma resta quella più classica, che da sempre riguarda la gestione delle risorse umane e la capacità di tenerne alta la motivazione. 5
SOMMARIO A COLLOQUIO CON 08 Commercio virtuale, business reale AUTORE DINA GALANO L'ITALIA POSSIBILE 13 Il ritorno del pacco AUTORE VALERIA FRACARDI 16 Viaggio tech per consumatori digitali AUTORE LUCA POLITI A COLLOQUIO CON 19 B2C in salsa cinese AUTORE MARCO SCOTTI RIFLESSIONI 22 Alibaba e WeChat oltre il solito e-commerce AUTORE FEDERICO MIONI 26 Come si formano i manager cinesi AUTORE FRANCESCO BOGGIO FERRARIS 30 2025 Made in China AUTORE DAVIDE IPPOLITO 6
A COLLOQUIO CON COMMERCIO VIRTUALE BUSINESS REALE AUTORE: DINA GALANO - TEMPO DI LETTURA: 5 MINUTI 8
A colloquio con Davide Casaleggio sulle evidenze del 18° rapporto “E-commerce in Italia”. Dai settori più promettenti a quelli che rischiano di essere scalzati via dal digitale, passando per customer experience, web reputation e social media Nel 2018 il mercato e-commerce B2C in Italia ha caso i settori che cresceranno di più quest’anno generato un fatturato di 41,5 miliardi di euro, se- sono proprio quelli della moda, dell’arredamento gnando un +18% sul 2017, meglio di quanto fat- e della salute. to l’anno precedente. «Un buon risultato. L’unico Cosa ci penalizza rispetto al resto d’Europa? settore che avanza a doppia cifra da ormai dieci La percentuale di italiani che acquista online è an- anni», commenta Davide Casaleggio. Lo incon- cora inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Ad triamo a pochi passi dalla nuova sede di Milano esempio è del 93% in UK, 91% Paesi Nordici e Pa- della sua società, la Casaleggio Associati, per ap- esi Bassi, 88% Germania, 84% Francia e Spagna e profondire i dati del rapporto sull’e-commerce in 71% Polonia. Di contro, in Italia lo smartphone vie- Italia appena pubblicato. Diciottesima edizione, ne utilizzato dagli shopper online molto di più che ormai una tradizione consolidata. altrove. L’85% della popolazione web infatti usa il Quindi, possiamo dirci soddisfatti o si può fare mobile per fare shopping. Il 34% lo usa spesso e di più? il 14% sempre. La questione del mercato, però, va È un risultato certamente buono ma se confron- vista lato offerta, che in Italia è molto frammenta- tiamo i numeri assoluti con quelli degli altri Pa- ta. Le piccole imprese italiane che vendono online esi europei scopriamo che in diversi settori sia- sono aumentate del 2% nel 2018, raggiungendo mo ancora fortemente sotto il potenziale. Non a quota 9% rispetto ad una media europea del 15%. Grafico 1. Crescita del fatturato e-commerce Fatturato in miliardi di Euro Variazione % +29% +55% +48% +31% +58% +43% +32% 12% +6% +8% +19% +10% +11% +11% +18% 41,5 40 35,1 35 31,7 30 28,8 25 24,2 22,3 21,1 20 19 15 14,4 10 10 6,4 4,9 5 2,1 3,3 1,6 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Fonte: Casaleggio Associati, 2019 9
A COLLOQUIO CON COMMERCIO VIRTUALE, BUSINESS REALE Grafico 2. Distribuzione del fatturato 2,8% 2,2% 1,9% 0,8% 0,3% ALIMENTARE MODA EDITORIA CASA E SALUTE E ARREDAMENTO BELLEZZA 3,3% 4,9% 14,5% 28% 41,3% ELETTRONICA ASSICURAZIONI CENTRI TURISMO TEMPO COMMERCIALI LIBERO FATTURATO E-COMMERCE 41,5 miliardi di Euro Fonte: Casaleggio Associati, 2019 Il divario c’è…. attori e del 50% di loro che ha dichiarato di aver Sì, ma è un divario in diminuzione. Le imprese più avuto problemi nel rapporto con queste piattafor- propense a vendere online appartengono soprat- me. Le regole fissate sono sette e prevedono, ad tutto al settore servizi (14%), manifatturiero (4%) esempio, che non sia più possibile sospendere gli e costruzioni (3%). Il 72% delle piccole imprese at- account senza spiegazioni, che modifiche di ter- tive sull’e-commerce vende dal proprio sito, il 67% mini e condizioni debbano essere condivise per da marketplace e intermediari con un aumento tempo, che il ranking debba essere trasparente del 10% rispetto allo scorso anno. e debbano essere fornite più opzioni per la riso- In alcuni Paesi lo sviluppo dell’e-commerce è luzione delle controversie. Inoltre le associazioni favorito da precisi interventi pubblici, che ren- di categoria potranno portare in tribunale tutte le dono meno gravoso per l’impresa investire sul piattaforme che non rispettano le regole. digitale; in alcuni casi si adottano perfino politi- che protezionistiche, come l’India che mette un tetto alla presenza di prodotti esteri sui siti na- zionali. L’Italia potrebbe fare qualcosa di simile L’offerta in Italia è molto frammentata. per recuperare? L’Italia applica la legislazione europea che di re- Le piccole imprese che vendono cente ha regolato in modo nuovo il rapporto tra online sono aumentate del 2% nel 2018, marketplace e piattaforme (circa 7.000 in Europa) e singole aziende, a tutela del 42% delle piccole raggiungendo quota 9% rispetto e medie imprese che vendono tramite questi a una media europea del 15 10
Grafico 3. Attività aziendali che migliorano la reputazione 53% 72% ESPERENZA 29% CUSTOMER CARE DEL PROCESSO SPEDIZIONE D'ACQUISTO 26% 18% SOCIAL MEDIA COINVOLGIMENTO 13% DELLE RISORSE LOYALTY PROGRAM MANAGEMENT AZIENDALI 12% 11% 5% SISTEMI UFFICIO STAMPA ORGANIZZAZIONE DI PAGAMENTO E PUBBLICITÀ EVENTI Fonte: Casaleggio Associati, 2019 Colpisce l’esempio della Gran Bretagna. Voi se- da tre fattori: l’infrastruttura, che oggi è un osta- gnalate che si tratta del terzo mercato di mo- colo in gran parte superato grazie a connessioni bile commerce al mondo. I consumatori inglesi mobile e logistica molto più efficiente; la man- spendono in media 942 euro ogni anno, tre volte canza di offerta, dovuta alla diffidenza di molti quasi i consumatori polacchi. Cosa spinge così imprenditori e, infine, la scarsa capacità di finan- avanti l’UK? ziare le economie di scala essenziali per crescere Ci sono alcuni mercati che hanno abituato i propri su questo mercato. clienti all’acquisto a distanza ben prima di inter- Ipotizziamo che un manager debba spostare net. Gran Bretagna e Germania sono esemplifica- online l’intero business aziendale. Quali rischi tivi. Comprendere le dinamiche di questi Paesi ci dovrebbe tenere a mente? E come potrà misu- può aiutare a indovinare quali appariranno presto rare il valore dell’azienda e, quindi, aumentarlo? in Italia. L’e-commerce in realtà ha una dinamica Il 30% delle aziende italiane di e-commerce inter- di mercato globale dato che le aziende devono vistate in passato si è focalizzato soprattutto su riuscire ad espandersi e offrire i propri servizi ne- brand reputation e posizionamento, marketing e gli altri paesi con l’effetto che, se un Paese non si partnership (21%), innovazione tecnologica e di- muove sufficientemente veloce, si ritrova gli ope- gitalizzazione (20%), miglioramento della piatta- ratori esteri a gestire le vendite online nel proprio forma e customer experience (15%) e presenza e mercato. Si pensi a qualunque sito che utilizzia- distribuzione internazionale (13%). mo oggi, da Amazon, a Zalando, a Booking. Per aumentare il valore della propria azienda, Sta dicendo che siamo troppo lenti? però, oltre a migliorare fatturato e margine ope- In realtà l’e-commerce in Italia è stato rallentato rativo è necessario focalizzarsi sugli elementi 11
A COLLOQUIO CON COMMERCIO VIRTUALE, BUSINESS REALE che determinano il moltiplicatore. Tra gli ele- menti da noi evidenziati ci sono la scalabilità del modello, che consente di generare ricavi incre- Tre fattori rallentano l'Italia: mentali senza dover sostenere costi aggiuntivi, infrastrutture digitali, mancanza l’internazionalizzazione, gli investimenti in tec- nologie e innovazione, il management team, il di offerta e scarsa capacità valore del brand, l’impatto sociale e ambientale, di finanziare le economie di scala partnership, favorire la ricorsività degli acquisti, differenziare e aggregare settori con moltiplica- tori alti e l’utilizzo di strumenti che siano diversi dall'estero. O gli albergatori italiani che avrebbero da Google e Amazon per acquisire clienti. potuto comprare Venere prima che fosse vendu- Un’azione a tutto campo, non facile da affronta- ta ad Expedia. re, soprattutto se si lavora in una Pmi. Quanto Il settore più promettente? bisogna essere “grandi” per avere un business Per il 2019 prevediamo una crescita del 40% per i online che sia competitivo e sostenibile? centri commerciali. A seguire tre dei settori che in Ci sono molti settori ancora non presidiati che passato hanno subito una crescita e-commerce possono essere conquistati da Pmi. Tuttavia per più lenta: casa e arredamento (+29%), alimentare potersi posizionare stabilmente sul mercato è ne- (+27% grazie a largo consumo e food delivery) e cessario internazionalizzarsi e creare delle barrie- salute e bellezza (+23%) dove beauty e farmacie re all'ingresso in termini di economie di scala. In proseguono la crescita sull’online. Dati positivi caso contrario succede quello già accaduto agli sono attesi anche per gli altri, l’unico comparto editori italiani quanto hanno aspettato l'ingres- che non cresce a due cifre è quello assicurativo, so di Amazon prima di porsi il problema. O dei che registrerà comunque un +2%. taxisti che hanno aspettato l'ingresso di Mytaxi Un’ultima curiosità. Nel vostro rapporto si cita il noto caso di Dolce&Gabbana, con la crisi che ha colpito il brand a seguito dello spot ritenuto offensivo della cultura cinese comparso su Wei- bo. Come si difende la web reputation aziendale e come bisogna investire sui social media per aumentare le vendite? Le attività mirate a difendere e migliorare la web reputation aziendale sono diverse. Il caso D&G ci insegna, come molti altri, che le maggiori crisi reputazionali derivano da informazioni e testi- monianze dirette di collaboratori o dipendenti dell’azienda o da attacchi mediatici dei compe- titors attraverso l’utilizzo di pratiche concorren- ziali “poco corrette”, pertanto è indispensabile investire le proprie risorse in questa direzione. I social media influenzano gli acquisti per l’87% degli e-shopper e in Cina il 55% degli utenti so- cial acquista prodotti e servizi direttamente su questi canali. Facebook Marketplace e Insta- gram Shopping vanno in questa direzione e con- tribuiranno a far crescere l’e-commerce italiano. Nella foto, Investire nel social media management è dun- Davide Casaleggio que una necessità. 12
L'ITALIA POSSIBILE IL RITORNO DEL PACCO AUTORE: VALERIA FRACARDI - TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI 13
L'ITALIA POSSIBILE IL RITORNO DEL PACCO Poste Italiane sta cambiando pelle puntando sui servizi per l’e-commerce, a partire dal forte investimento nel segmento pacchi. Una svolta necessaria per rispondere alle nuove esigenze del mercato Innovare, riconvertire ed esplorare nuovi busi- to un +35%. Sempre in un anno sono cresciute ness, incrementando le partnership. Per scala- del 22% le operazioni di pagamento digitale e re la vetta della trasformazione digitale, Poste del 40% le transazioni da smartphone o tablet. Italiane sta affrontando una rivoluzione epoca- Dati che rispecchiano l’orientamento strategico le, la più significativa dai tempi della nascita di degli investimenti del Gruppo. Il “Joint Delivery BancoPosta, che la vede in prima linea nei ser- Model”, che prevede le consegne anche nel po- vizi per l’e-commerce. Una svolta radicale sta meriggio e nel weekend, sta procedendo a vele portando il Gruppo a cambiare pelle, visto che spiegate: al momento ha raggiunto il 64% del la performance del segmento pacchi cresce a territorio con l’obiettivo di copertura totale alla grandi ritmi soprattutto per effetto degli acqui- fine del 2019. Entro giugno si conteranno 3 mila sti online. Dopo la messa a punto del modello “Punto Poste”, network di tabaccai, negozi con- "Joint Deliver", che prevede modalità di conse- venzionati e locker per il ritiro degli acquisti onli- gna più flessibili, oggi Poste possiede il 33% del ne e la consegna dei resi; a fine anno saranno mercato italiano dei servizi per il commercio attivi 3.500 armadietti digitali, i “Punto Poste da elettronico, configurandosi come uno dei player Te”, che permetteranno ai clienti di gestire in au- di riferimento. Percorso sul quale l'azienda ha vi- tonomia gli acquisti elettronici. Crescono anche rato per colmare il vuoto creato dalla sofferenza gli investimenti per l’utilizzo di attrezzature d’a- dell’attività tradizionale, che dal 2005 ha perso vanguardia per l’automazione nelle consegne, circa il 54% a causa della digitalizzazione. come i droni e le auto senza conducente, e l’otti- Una strategia necessaria, quindi, per dare una mizzazione della rete di trasporto. risposta alle nuove esigenze della domanda, sfruttando asset e know how interni: una rete capillare con 12.800 uffici sul territorio, 30 mila portalettere e 350 locker. Del resto, l’evoluzione L’obiettivo dell’azienda da qui a quattro digitale della comunicazione tra persone, azien- de e pubbliche amministrazioni ha portato negli anni è diventare leader dei servizi per il ultimi vent’anni a una progressiva contrazione commercio elettronico con una quota di volumi e ricavi nel mercato postale italiano. di mercato del 40% Nel primo trimestre dell’anno, i ricavi dei servi- zi di spedizione dell’azienda guidata da Matteo Del Fante sono calati del 2% rispetto al 2018, a Nell’ambito delle partnership, è stata rafforzata la causa del declino della corrispondenza tradizio- collaborazione con Amazon, per una maggiore nale: una perdita contenuta, perché compensa- capillarità dei servizi di consegna in tutto il Paese. ta dalla crescita dell’attività di recapito pacchi, Per semplificare le procedure dei resi, sono stati che ha registrato un incremento del 19,4%. siglati accordi con Zalando dando la possibilità Numeri alla mano, a trainare sono proprio ai clienti di restituire i prodotti presso gli uffici po- l’e-commerce e le transazioni collegate: su un stali, i tabaccai convenzionati o i locker. totale di 74 milioni di consegne un terzo deriva Grazie a PostePay Spa, l’azienda è leader an- da acquisti online. Tra il 2017 e il 2018 i ricavi del che sul fronte dei pagamenti, con una quota di comparto pacchi B2C sono aumentati del 27% mercato del 25% nelle transazioni e-commerce, e nel primo trimestre del 2019 hanno raggiun- con oltre 3,1 milioni di e-wallet emessi, 26,9 mi- 14
lioni di carte e 23,9 milioni di app scaricate. Per Dall’altro, il rischio: non riuscire a correre ab- proseguire il percorso di trasformazione digitale bastanza in fretta da anticipare le mosse dei previsto dal piano industriale "Deliver 2022", il competitors, in un contesto - come quello Gruppo si è affidato al cloud di Microsoft per rin- italiano - caratterizzato dalla presenza di un novare la rete e il portale. numero molto elevato di attori. Basti pensare La digitalizzazione dei processi - dal marketing che a marzo del 2018, le imprese del mercato alle operation – sta rivoluzionando anche il postale erano 2.904, a fronte della media eu- ruolo del management: essere veloci nel pren- ropea di 654. dere decisioni e saper anticipare le innovazioni Sebbene il settore non abbia ancora beneficia- tecnologiche sono oggi le qualità principali che to appieno dello sviluppo dell’e-commerce, i deve avere un business man. Il che, nell'universo tassi di crescita attesi nel nostro Paese sono Poste, ha portato all’inserimento di nuove figure tra i più elevati: nel 2018 i volumi d’affari sono dall’esterno, con assunzioni di specialisti digitali cresciuti del 16%. L’obiettivo dell’azienda da qui in aree strategiche, come il recapito nell’ultimo a quattro anni è diventare leader dei servizi per miglio e il customer relationship management. il commercio elettronico con una quota di mer- Da un lato, la sfida: saper prevedere i bisogni cato del 40%. Un’occasione da non perdere sia degli e-shopper e stimolarne la domanda. per il Gruppo che per il sistema Italia. STEFANO CUZZILLA PRESIDENTE FEDERMANAGER Fai come noi... mettici la firma! Il tuo 5 x mille a Vises Onlus CODICE FISCALE 08002540584 15 RITA SANTARELLI PRESIDENTE VISES ONLUS
L'ITALIA POSSIBILE VIAGGIO TECH PER CONSUMATORI DIGITALI AUTORE: LUCA POLITI - TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI 16 16
Dalla scelta d’acquisto al pagamento finale: le tecnologie stanno rivoluzionando il customer journey rendendo le prospettive per le aziende molto, molto allettanti. Ne parliamo con due esperti di e-commerce L’agosto del 1967 è stato uno dei più caldi di sem- spiegato a Progetto Manager Daniele Rutigliano, pre. In uno di quei pomeriggi Guido dovette uscire esperto di e-commerce e autore di “E-commerce di casa e scegliere una camicia per la prossima vincente” edito da Hoepli - è chiara: prezzi compe- seduta di laurea in legge. Dopo due tram e un giro titivi e offerte sui dispositivi per conquistare quote di tre ore per le vie del centro di Milano, trovò quel- di mercato e mettere una bandierina - microfono lo che cercava: una camicia bianca, classica, con nelle nostre case”. taschino e collo italiano. Anche l’estate 2019 passerà alla storia per le sue alte temperature. Seduto al fresco del suo condi- zionatore, Andrea aveva deciso di acquistare un Algoritmi, cookies, intelligenza nuovo tappeto. Con un comando vocale consultò il suo assistente intelligente, ordinò l’accensione artificiale, blockchain, realtà della sua smart tv e iniziò a navigare online per tro- aumentata e virtuale hanno cambiato vare il tappeto desiderato. Sempre dal suo divano, radicalmente le regole del marketing Andrea ne scelse uno tondo e beige, lo testò nel suo salotto tramite un’applicazione di realtà virtua- le e pagò con un semplice clic. Di che colore il tappeto e di che forma? A scioglie- La storia di Guido e Andrea è quella di una tra- re l’incertezza di Andrea ci potrebbero pensare le sformazione epocale in cui algoritmi, cookies, re- nuove tecnologie della realtà aumentata e vir- altà aumentata e virtuale, intelligenza artificiale, tuale. Uno smartphone, una app e una semplice blockchain, socializzazione del customer journey fotocamera e il tappeto di Andrea sarà testato al diventano parole-chiave. “L’e-commerce sta pro- centro del salotto. Sempre più usate, inoltre, le muovendo quello che in marketing si chiama ac- tecnologie della realtà aumentata: visori, cuffie, corciamento del customer journey – ha spiegato guanti, joystick aiutano a interagire con l’ambiente a Progetto Manager Andrea Boscaro, formatore virtuale e simulare la sensorialità dei prodotti. “Ne- aziendale e autore per Franco Angeli del volume gozi di arredamento, di vernici, di abbigliamento, "Marketing digitale per l'e-commerce”. ma anche alimentari – dice Andrea Boscaro - stan- Ma torniamo ad Andrea. Tutto ha inizio mesi pri- no puntando sulla realtà aumentata, che permette ma, quando ha acquistato online un tavolo e del- di sovrapporre il prodotto alla realtà, rendendo più le sedie. A quel punto i cookies iniziano a parlare facile la scelta e anticipando l’esperienza”. chiaro: potrebbe servire anche un nuovo tappeto. Selezionato l’oggetto, si arriva all’acquisto. Sem- Sono i dati di navigazione a suggerire acquisti e a pre meno piazze virtuali, i social network sono raccontare i comportamenti dei clienti. “Big data e ormai più simili ai centri commerciali tradizio- smart data rispondono a una domanda implicita nali, dove il consumatore scambia opinioni con o esplicita del cliente e aiutano il consumatore altri clienti, cerca ispirazione, curiosa e scova i a personalizzare il proprio acquisto alla luce del propri oggetti del desiderio. È proprio per questo suo bisogno”, sottolinea Andrea Boscaro. che Facebook il 18 giugno scorso ha lanciato Una volta nato il bisogno del tappeto, Andrea sce- la sua cryptovaluta globale Libra, un modo per glierà tra i tanti disponibili online sfruttando gli la galassia di Mark Zuckerberg di capitalizzare strumenti di intelligenza artificiale. “La strategia i suoi 2,35 miliardi di utenti (Visa, Mastercard e dei player degli assistenti vocali domestici - ha Paypal ne contano assieme 1,812 miliardi). 17
L'ITALIA POSSIBILE VIAGGIO TECH PER CONSUMATORI DIGITALI Il nuovo sistema di pagamento si basa sulla “Molti utenti usano i vari marketplace online per blockchain, la catena di blocchi digitale e condi- aumentare il proprio bagaglio informativo – sot- visa che regolerà le transazioni. Un tasto (magari tolinea Andrea Boscaro - ma concludono l’acqui- presto anche su WhatsApp, come avviene per la sto nel negozio tradizionale. Ecco perché grandi cinese WeChat) e l’acquisto del tappeto di Andrea player come Amazon o Zalando aprono oggi ne- diventerà “facile come scattare una fotografia”, gozi fisici e questo processo può essere usato come trionfalmente ha annunciato Zuckerberg. anche in maniera inversa. Chi ha un negozio tra- “Nel campo dei pagamenti un’altra tecnologia di dizionale può aprirsi all’e-commerce sfruttando impatto sono i weareble – osserva Daniele Ru- Amazon e altri marketplace e solo dopo pensare tigliano - dispositivi indossabili come gli smart di aprire un suo servizio indipendente”. watch, in Italia sono ancora poco usati per gli ac- Reale e virtuale si mischiano, dunque, nell’e-com- quisti offline, ma è solo una questione di tempo”. merce. Un mondo in cui il tempo si contrae tra Alla fine del nostro viaggio possiamo dunque dire la nascita del bisogno e l’acquisto finito. “Non addio al negozio tradizionale? Assolutamente no, puoi semplicemente chiedere alle persone cosa l’e-commerce si sta evolvendo in sinergia con i vogliono e poi provare a darglielo. Nel frattempo negozi fisici sempre più 4.0 che attraverso app, qr loro già vorranno qualcosa di nuovo”. La frase è code e simulatori immersivi dialogano con il web. di Steve Jobs. Persone Giuste nei Posti Giusti Federmanager porta in alto il tuo valore! 18 scopri come su www.federmanager.it
A COLLOQUIO CON B2C IN SALSA CINESE AUTORE: MARCO SCOTTI - TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI 19
A COLLOQUIO CON B2C IN SALSA CINESE Il gigante asiatico corre veloce anche nel commercio elettronico: nell’intervista al segretario generale di Netcomm tutti i segreti da rubare e qualche pericolo da fuggire «Attualmente in Cina l’e-commerce B2C vale 650 sono riusciti a guadagnarsi la fiducia dei cinesi? miliardi di dollari e, con i tassi di crescita fatti regi- Ci sono alcuni motivi fondamentali. Il primo è strare negli ultimi anni, possiamo dire che sia una che i cinesi sono molto pragmatici: se una cosa stima realistica quella del superamento dei 1.000 funziona ed è di facile impiego, automatica- miliardi nel 2023». Giulio Finzi, segretario gene- mente viene adottata. E poi, dal punto di vista rale di Netcomm - il Consorzio del Commercio degli esercenti, ci sono commissioni molto bas- Elettronico Italiano che promuove iniziative che se. Per questo oggi ci sono molti luoghi in Cina contribuiscano alla conoscenza e alla diffusione dove i contanti vengono accettati malvolentieri: del comparto – racconta a Progetto Manager le perché con una app ho immediatamente dispo- peculiarità del commercio elettronico cinese e di nibile nell’account la cifra che mi è stata corri- come questo fenomeno sia completamente di- sposta e posso magari girarla ai fornitori, con verso da quello americano ed europeo. i contanti invece devo passare dalla banca per Finzi, la Cina corre veloce anche nell’e-commerce: versarli sul conto. Il consumatore cinese vede +11,6% nel 2018, un aumento decisamente supe- la comodità di non dover andare in giro con il riore a Usa (+8,1%) ed Europa (+7,5%). Ci spiega portafoglio ma di poter schiacciare un bottone perché e quali sono le peculiarità del fenomeno? per attivare il servizio di pagamento e si ritiene Partiamo da un assunto fondamentale che non immediatamente soddisfatto. va mai dimenticato: i numeri del mercato cinese sono sempre difficili da comprendere e commen- tare perché non c’è una totale trasparenza. Pos- siamo però dire con una buona dose di certezza che nel 2018 sono state registrate transazioni B2C Sistemi di pagamento come Alipay e nell’ordine dei 650 miliardi di dollari e, con questi WeChat Pay prendono piede perché tassi di crescita, è naturale pensare che entro il 2023 si sfonderanno i 1.000 miliardi. Per quan- sono di facile impiego e hanno to riguarda il fenomeno ci sono due fattori che commissioni molto basse a differenza vanno considerati. Il primo è che i consumatori delle vecchie e costose carte di credito comprano sempre di più perché sta aumentando il tenore di vita e perché questo miglioramento del reddito pro capite è un trend che durerà anche nei E le carte di credito? prossimi anni. In Europa e Usa, invece, se va bene Sono uno strumento costoso e vecchio, con com- si mantengono le medesime condizioni esisten- missioni molto alte. Non è un caso che nel centro ti. Il secondo dato è che il governo cinese ritiene di Shanghai ci sono moltissimi esercizi che non l’e-commerce fondamentale per la crescita, che le accettano per gli elevati costi di gestione e che si basa sulla domanda interna: il commercio elet- preferiscono essere pagati esclusivamente con le tronico, dunque, viene visto come un elemento applicazioni come WeChat o Alipay di cui discu- facilitatore. Basti pensare che il costo medio per il tevamo prima. D’altronde sono uno strumento di trasporto entro i confini cinesi è di un euro perché pagamento nato negli anni ’50 e ormai datato. l’esecutivo non applica accise sui trasporti. Perché in Italia non riusciamo ancora ad avere un’a- Poi ci sono i sistemi di pagamento, come Alipay e pertura così verso i nuovi sistemi di pagamento? WeChat Pay che stanno prendendo piede: come Perché abbiamo un sistema bancario che gioca 20
in difesa, che è arroccato e che non vuole scon- sulla trasformazione del retail fisico. In Cina non volgere una posizione di privilegio che è stata c’è mai stata grande tradizione del negozio e guadagnata in decenni. Qualcosa comunque si quindi, nel momento in cui hanno vissuto il boom muove, ad esempio PayPal è lo strumento per economico, sono partiti già fortemente orienta- transazioni private più utilizzato nel nostro Pae- ti verso il digitale. Noi invece abbiamo strutture se. Ma offline non si può impiegare: non ci si può “antiche”, con mentalità difficili da riconvertire. pagare la spesa al supermercato e non si riesce Non c’è ancora un modello perfetto che si può neanche a prendere un caffè alla macchinetta. Ci applicare, però è chiara la direzione da seguire: il sono poi le app di pagamento fintech che stan- negozio fisico funziona come showroom e luogo no iniziando a funzionare e a diffondersi, ma che dell’esperienza, ma è online che viene fatto l’ac- sono ancora molto lontane dagli standard cinesi. quisto. La tecnologia, poi, funziona bene quando è nascosta: voglio che il commesso mi parli, in- teragisca con me, dimostri di conoscere i miei gusti. Ma per sapere che cosa mi piace, l’impie- gato deve far leva sulla tecnologia, ad esempio Se le aziende italiane trattassero impiegando big data per raccogliere informazioni la Cina al pari di un paese europeo sulle mie propensioni d’acquisto. Oggi ci si reca in negozio per ricevere un aiuto, un servizio, una rimarrebbero escluse da un mercato “customer experience” completa. Chi non riesce che vale 1,4 miliardi di consumatori a comprendere come gestire l’interazione e cam- biare mentalità rischia di uscire dal mercato. E in moltissimi faranno questa fine. Che cosa possiamo “rubare” dell’esperienza Le imprese italiane possono ritagliarsi uno spa- cinese? zio in Cina? E che strumenti possono adottare? La Cina è decisamente più vicina di quanto ce l’a- La Cina ha 1,4 miliardi di abitanti con esigenze spettiamo e alcuni prodotti e “mindset” sono già molto variegate. Ci sono però fasce della popo- diffusi. Ad esempio: si stanno sviluppando nuove lazione che hanno una cultura di prodotto mol- piattaforme per la compravendita di case in cui to elevato e che hanno amore per gli articoli più la percentuale da corrispondere all’intermediario “belli”. Il che non significa necessariamente rivol- viene sostituita da una cifra fissa. Un modo più gersi al lusso, ma piuttosto ricercare brand nuovi pratico per conoscere in anticipo quanto si dovrà e particolari. WeChat è la chiave di volta perché, pagare. Non so se questo sistema avrà fortuna, nato come social, è oggi in grado di offrire la ven- ma se dovessi scommettere direi proprio di sì. dita diretta ed è quindi il posto migliore per fare Ancora: Mobike e Ofo, i due principali operatori storytelling. Le aziende italiane devono investire di bike sharing che si stanno diffondendo in tutta in un sistema ad hoc, non si può trattare la Cina Europa, sono cinesi. È un servizio che sta funzio- come se fosse un qualsiasi paese europeo, si ri- nando e che sta permettendo a un modello orien- schia di non entrare in questo mercato che inve- tale di penetrare in Italia. Nei prossimi mesi, ne ce è quello su cui puntare. sono certo, vedremo nuove app e soluzioni mobi- Il Made in Italy che percezione ha in Cina? le o social che verranno adottate. L’ultimo caso è Non quella che potremmo aspettarci in altri pae- TicToc, una app di video streaming 100% cinese si: ci sono dei concetti chiari, come ad esempio che sta facendo impazzire i giovani europei no- che le scarpe migliori al mondo sono italiane, ma nostante ci siano già YouTube e Instagram. per il resto non è un tema dato per scontato. Ven- L’integrazione tra canale online e offline nel gono chieste informazioni aggiuntive, scelte dei commercio funziona in maniera differente in materiali, brand ambassador, provenienza delle Cina rispetto all’Italia? materie prime. E solo allora si decide eventual- Questo è un tema enorme perché va a incidere mente di procedere con l’acquisto. 21
RIFLESSIONI ALIBABA E WECHAT OLTRE IL SOLITO E-COMMERCE AUTORE: FEDERICO MIONI- TEMPO DI LETTURA: 4 MINUTI 22
Siamo entrati nel campus del più grande player di e-commerce cinese. Alla scoperta delle nuove linee strategiche che stanno alterando profondamente le dinamiche di mercato Chi pensa di aver visto quasi tutto in fatto di gruppo se ne serve per avere le buste con zip in e-commerce, aspetti di capire, magari andan- cui riporre le magliette che produce, e vi è una se- doci direttamente, quanto è accaduto e sta rie quasi infinita di esempi, che dimostrano come accadendo in Cina. La pervasività di questo l’e-commerce abbia già cambiato la catena della fenomeno, che per sua natura è immateriale e fornitura: infatti siamo oltre la fase del produttore, online, viene colta per strada, in albergo, sui taxi, anche cinese, di buste con zip. E da questo punto nell’acquisto anche solo di un biglietto di metro- di vista, è interessante il progetto “Hello ITA” (Ita- politana: ormai il diaframma tra due fenomeni lian Trade Agency), un portale costruito appunto che in origine erano differenti, come e-com- dalla realtà che nominalmente ha preso il posto merce e sistemi di pagamento online, è salta- dell’ICE che raccoglie le piccole aziende del made to, e tutto diventa più vicino, più visibile là dove in Italy e le aiuta a vendere o a trovare fornitori la forza dovrebbe essere la non visibilità di una online, attraverso Alibaba. transazione, più immediato là dove c’è sempre Fra le nuove linee strategiche di questo colosso la mediazione di un canale digitale. Tutto questo cinese vi sono l’integrazione di online e offline, e in WeChat è ancor più evidente che con Alibaba, una politica dei pagamenti ancora più facilitan- e tutto accelererà ulteriormente col 5G. te: nessuno pensi alle cryptovalute, che Alibaba Ma andiamo con ordine, partendo da Alibaba. esclude, ma a prestiti fino a 6 mesi con tassi Entrando nel campus, con alcuni colleghi che dell’1,25% al mese, in nome del principio “Buy hanno partecipato anche lo study tour in Silicon Now, Pay Later”. Questo è possibile per la forza Valley, vediamo subito le analogie con Google, dai dipendenti giovanissimi alle inconfondibili biciclette, dagli atteggiamenti dei nerd al com- mitment sull’innovazione, pur in quadro regolato L’intento è far arrivare il consumatore e monitorato (da molte telecamere). Che si tratti di qualcosa che va oltre il solito e-commerce lo a una soddisfazione immediata si vede, innanzitutto, dai numeri che ci vengono rendendo l’acquisto un’esperienza illustrati da Lisa, una manager giovanissima ma semplice e veloce già con una funzione esterna: i compratori con transazioni sono cresciuti, fra marzo 2017 e mar- zo 2018, del 213%, e del 127% da questo mese acquisita sul mercato, ma anche perché vi sono a marzo 2019; il GMV (Gross Merchant Value) è convenzioni con banche importanti nei vari Pae- cresciuto rispettivamente del 326% nel primo dei si: in Italia questo avviene con Unicredit. due periodi ora visti, e del 267% fra marzo 2018 L’intento dell’azienda fondata da Jack Ma (che si e marzo 2019. è ritirato alcuni mesi fa) è di avvicinare sempre Dietro questi dati, contrariamente a quanto si più l’acquisto a un’esperienza vissuta in diretta: pensa di solito (l’e-commerce per noi è soprat- ad esempio, vengono trasmessi in streaming tutto la singola vendita al consumatore finale), eventi come sfilate ma anche convegni o mo- c’è soprattutto il B2B, ed è impressionante il nu- menti di incontro informale, e chi assiste online mero di aziende, dalle multinazionali all’equiva- può prenotare direttamente dal pc o dal cellulare lente delle nostre Pmi, che Alibaba raggiunge: un indumento o le scarpe indossati da una mo- un giovanissimo imprenditore che era nel nostro della o da un attore, da un campione sportivo o 23
RIFLESSIONI ALIBABA E WECHAT OLTRE IL SOLITO E-COMMERCE Nella foto, la delegazione Federmanager in visita alla sede di Alibaba, Hangzhou da un cantante, indicando subito il colore e la ta- vo come sistema di pagamento, anche per le pic- glia, o gli accessori che si intende acquistare. A cole somme da erogare sul taxi o in tintoria, o per questo punto scatta, così come per il resto della mandare i soldi a un figlio giovanissimo che si politica B2C, la regola della consegna entro 24 trova fuori casa e vuole comprare una maglietta, ore se l’acquisto avviene in Cina, ed entro 72 o che ha finito i soldi per una bibita con gli amici. ore per un recapito worldwide. Tutto questo si risolve in un bip del cellulare dal L’intento di fondo è di far passare il consumatore genitore al figlio, o dal passeggero al tassista, ed da una procedura di acquisto a una gratificazio- è di una velocità sconvolgente, avvenendo spes- ne immediata, rendendo l’acquisto un’esperienza so col semplice accostamento del QR Code. fruibile direttamente, con una forte disinterme- Questo fenomeno ha già acquisito una pervasivi- diazione rispetto al negozio, anche online, e alla tà enorme, al punto che molti cinesi in tasca non stessa carta di credito. hanno più la moneta, ma nemmeno la carta di Proprio il sistema di pagamento ci porta a We- credito o l’equivalente del nostro bancomat: tutto Chat, che noi conosciamo come alternativa a dal cellulare, e anche questo è e-commerce, che WhatsApp, da raccomandare (fortemente) a chi si tratti dell’acquisto di una felpa o di una birra, deve comunicare in Cina o con la Cina. In realtà ma anche di un’auto. E come tutte le rivoluzioni, WeChat viene usata in modo altrettanto pervasi- vi sono le killer applications che, nel giro di qual- 24
che anno, uccidono le “radio stars” di cui parlava una celebre canzone. Noi vediamo come “radio stars” di oggi le vending machines, perché siamo Hello ITA è un portale che raccoglie già soddisfatti di una macchina che ci mostra la le piccole aziende del made in Italy merce, ci fa scegliere il prodotto che vogliamo e ce lo rilascia introducendo qualche moneta. e le aiuta a vendere o trovare fornitori Immaginate ora un frigo vero, con bibite vere online attraverso Alibaba accessibili dal frigo aperto (il problema dei furti i cinesi lo risolvono con le telecamere), che ven- gono pagate su WeChat con una semplicissima digitazione o accostando il proprio QR Code: nel settore delle vending machines, consigliategli non devo nemmeno cercare in tasca le monete, di cambiare o di chiudere onorevolmente finché è non devo nemmeno digitare il codice, non devo in tempo, perché nel giro di pochissimi anni quel- nemmeno leggere le istruzioni per capire come le macchine saranno spazzate via”. funziona la macchina. Un consiglio brutale, ma con una base di realtà. Ecco perché il managing director di un’azienda E infine, per dire che non tutto sta evolvendo a italiana importantissima in Cina, che non opera vantaggio della Cina, sapete di che marca era il minimamente in questo settore, ci ha detto te- notebook usato nella presentazione dalla mana- stualmente: “Se conoscete qualcuno che lavora ger di Alibaba? Era visibile, al centro, una mela. 25
RIFLESSIONI COME SI FORMANO I MANAGER CINESI AUTORE: FRANCESCO BOGGIO FERRARIS - TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI 26 26
Tra colossi di stato e scuole private, all’ombra della Grande Muraglia si prepara la prossima generazione di business leader. Sempre più globali. Sempre più interculturali Narra la leggenda che il carismatico e visiona- correlata a quello che accade nel mondo. In rio Jack Ma, fondatore di Alibaba, all’inizio della quelle caratterizzate da una maggiore spinta sua carriera abbia visto le proprie candidature all’internazionalizzazione, si registra anche una respinte per ben trenta volte prima di creare crescente attenzione verso la necessità di go- un vero e proprio impero, anticipando il trend vernare le dinamiche interculturali, che trova dell’e-commerce come stile di vita. riscontro nell’attivazione di programmi di inter- Quando il 21 febbraio 1999, in un modesto ap- cultural management pensati per sostenere i partamento di Lakeside Gardens, un sobborgo manager europei impegnati in progetti in Cina. di Hangzhou, Ma Yun - questo il suo nome ci- Insomma, le soft skills si fanno strada anche nese - raduna gli ex compagni di università per in un contesto formativo come quello cinese, illustrare il suo progetto basato sul commercio tradizionalmente caratterizzato da un approc- online, la Cina può contare su un tasso di pe- cio storicamente votato soprattutto a tecnolo- netrazione di internet pari all’1% della popola- gia e processi industriali. zione. Inoltre, nel Paese non ci sono carte di credito e la logistica è ancora inesistente. La vicenda di Jack Ma insegna che nella Cina contemporanea essere visionari è un impulso Le business school sono in costante necessario. Al contrario, essere attendisti può significare rimanere fuori dai giochi. crescita: consentono di creare Se si guarda al background formativo dei le- un network, il cosiddetto “guanxi”, ader cinesi di oggi, tuttavia, ci si rende subito conto che i tempi di Jack Ma sembrano già lon- indispensabile per realizzare qualsiasi tanissimi. Basti pensare che la sua formazione iniziativa di affari prevede una laurea in inglese al Hangzhou Te- acher’s Institute, e non un MBA o una laurea in economia come si potrebbe immaginare. Nella Prendiamo a titolo d’esempio la Cheung Kong Cina del 2019 le preferenze verso le business Graduate School of Business (CKGSB), fonda- school sono invece in costante crescita. In- ta nel 2002 dal miliardario Li Ka-Shing con la nanzitutto perché il livello è cresciuto in modo missione dichiarata di creare per il Paese e per importante, in secondo luogo perché consen- il mondo la prossima generazione di “business tono di creare il proprio network, quella rete di leader”. Grazie a un paradigma di sviluppo ma- relazioni amicali e professionali che in Cina si nageriale innovativo, i programmi mirano a sin- definisce “guanxi” e che costituisce il tessuto tetizzare teorie che, pur essendo intimamente sociale all’interno del quale è indispensabi- radicate nel più antico sistema valoriale cinese, le muoversi per realizzare qualsiasi iniziativa spesso originando dai principi confuciani fon- di business. Scuole come la CKGSB (Cheung damentali, possano essere valide anche qualo- Kong Graduate School of Business), la CEIBS ra applicate a livello globale. E i numeri sembra- (China Europe Business School), la Peking o no confortare questa tesi. A dimostrazione di la Tsinghua University, per citare alcune tra le quanto i percorsi della CKGSB impattino sulla più celebri, prevedono programmi caratteriz- definizione di nuovi modelli di company culture zati da un’impostazione sempre più globale e cinese, influenzando positivamente la crescita 27
RIFLESSIONI COME SI FORMANO I MANAGER CINESI economica del Paese, basti pensare che oggi ChemChina Ren Jianxin, che può essere presa la rete dei suoi 10 mila “alumni” è costituita da a modello per molte figure analoghe. Mr. Ren, imprenditori i cui patrimoni, messi insieme, val- dopo essere stato da giovane segretario della gono il 14% del Pil cinese. China Communist Youth League, nel 1984 con Se è pur vero che ciò non rappresenta una par- un prestito di 10 mila yuan (oggi circa 1.300 €) ticolare singolarità, considerando che gli studi ha fondato la Bluestar Company, una fabbri- economici, di marketing, finanza, supply chain ca di solventi industriali, con sette impiegati. management, ingegneria gestionale e risorse Nel 1996 ha costruito l'impero di ChemChina umane sono da tempo affermati nelle universi- assumendo il controllo di oltre 100 aziende tà cinesi e godono di buoni posizionamenti nei in difficoltà finanziarie (cosiddette “zombie ranking internazionali, tuttavia risultano piutto- companies”) trovandosi a fronteggiare decine sto significative le strategie d’internazionaliz- di migliaia di potenziali esuberi quando il suo zazione attuate negli ultimi anni da CKGSB, con modello manageriale, in sintonia con la visione l’apertura di un campus a Londra e il progetto del partito, prevedeva il massimo contenimen- di inaugurare nuove sedi in altre città europee to dei licenziamenti. Ecco il colpo di genio: la per esportare la cultura d’impresa cinese in Oc- fondazione della catena "Malan Noodle”, dove cidente. riposizionare i lavoratori in eccesso. Nel 2004, Allo stesso tempo, non è possibile ridurre a un alla luce del successo di queste operazioni, il quadro semplicistico l’analisi del background Consiglio di stato approva la fusione all'interno formativo dei leader cinesi di oggi. Non biso- di ChemChina di alcune SOEs controllate dal gna dimenticare l’importanza che nel Paese ministero dell'Industria chimica. Ren Jianxin hanno avuto e continuano ad avere le SOEs è nominato presidente del primo gruppo indu- (State Owned Enterprises) e per comprende- striale di stato cinese, che nel 2015 con un’o- re le caratteristiche di chi è alla guida di que- perazione da 7.7 miliardi di euro, acquisisce sti colossi di stato e la loro formazione, è uti- il controllo di Pirelli. Ma questa, come si sa, è le ricordare la biografia dell’ex presidente di un’altra storia. 28
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RIFLESSIONI 2025 MADE IN CHINA AUTORE: DAVIDE IPPOLITO - TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI 30
Prodotti mirati, competenze, conoscenza della cultura e della lingua: il tool kit per fare business e sviluppare progetti nella patria del Dragone. Vedere per credere "Blade Runner" di Ridley Scott, un film distopico abitanti, attraverso una riforma del sistema dello girato nel 1982 e ambientato nel futuro 2019, hukou che per decenni aveva bloccato lo sposta- dove un giovane Harrison Ford dava la caccia a mento dalle zone agricole verso i centri urbani. replicanti insubordinati. Di quel film, la cosa che Ancora oggi arrivano in città oltre 1.300 perso- mi colpì molto erano le immagini della Los Ange- ne irregolari dalle campagne per trovare lavoro les rappresentata dal regista: piovosa, sovrappo- in uno dei tanti cantieri che costantemente si polata, inquinata e sterminata. Immaginavo quel aprono. futuro, cercando di indovinare la sensazione che La città sta diventando sempre più il centro indu- si potesse provare risvegliandosi in uno scenario striale strategico del pianeta, essendo di fatto la del genere. capitale dell’automotive in Cina. Tutti i più gran- Quella sensazione spiazzante l’ho provata pochi di brand, e non solo, puntano a questa zona del giorni fa, arrivando a Chongqing, in occasione mondo con investimenti e partnership. dello study tour organizzato da Federmanager Per sviluppare i rapporti con l’Europa è attiva da Academy e dalla Fondazione Italia Cina. qualche anno anche una ferrovia che collega la Ammetto che prima di leggere il programma di città alla tedesca Duisburg in sole due settimane, viaggio non avevo mai sentito parlare di Chon- con un traffico merci sempre più efficiente. gqing, come probabilmente molti tra coloro che Nel centro di Chongqing abbiamo avuto il pia- stanno leggendo questo articolo. cere di incontrare il Vice console italiano Davide Parliamo del più grande conglomerato urbano al Castellani e la Camera di commercio italiana in mondo con 33 milioni di abitanti e una municipa- Cina, i quali ci hanno illustrato le grandi opportu- lità che supera i 130 milioni di individui con una nità della zona, ponendo l’accento sull’attenzione che qualsiasi impresa deve prestare a questa specifica regione del mondo. Con una battuta il Vice console ci ha detto: “Chon- Chongqing la città più grande e gqing conosce l’Italia come l’Italia conosce Chon- gqing”. Ovviamente, come detto da lui stesso, si popolosa al mondo: 33 milioni di tratta di un'esagerazione, non siamo conosciuti abitanti e una densità abitativa tre come entità legata all’Europa ma solo per il fa- shion e per alcuni noti marchi del lusso. volte Los Angeles Per l’Italia e gli italiani ci sono grandi opportunità di business e sviluppo. Per ora i nostri connazio- nali a Chongqing sono appena 150, un numero ir- densità abitativa che è circa il triplo di Los Ange- risorio ma, come detto a più riprese da tanti degli les e un inquinamento ben più serio di Pechino. interlocutori incontrati durante queste giornate di Insomma la città più grande e popolosa al mon- study tour, bisogna “guardare alla Cina e fare bu- do, una città che incredibilmente si è sviluppata siness in Cina”. Certo, ma la prima domanda da solo a partire dal 1997, quando il Partito comu- porsi è: “Vengo in Cina a fare cosa?”. nista cinese ha attuato la cosiddetta politica Go È finito il periodo in cui si andava fin lì per produr- West e ha costruito la diga delle “Tre gole”, uno re a basso costo per l’export. Non esiste più quel dei più grandi progetti energetici della Cina at- mondo. Si va per conquistare il mercato interno. tuale; l'effetto è stato il trasferimento di milioni di È il primo, o al massimo secondo, mercato al 31
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