A cosa serve una personal - Giovanna Painelli shopper?
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Giovanna Painelli A cosa serve una personal shopper? Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Giovanna Painelli A cosa serve una personal shopper? Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Indice La mia storia 9 Partiamo dalle basi 19 01/ Prima regola dello shopping 20 02/ Per fare acquisti vincenti serve 22 consapevolezza 03/ Se per essere sexy si dovesse 24 scendere dai tacchi? 04/ Come camminare su tacchi alti e bassi 26 05/ Segui la forma 28 06/ Pantaloni e forma del fondoschiena 30 07/ Se entrate in un negozio e non c’è niente 32 che vi va... Avete sbagliato negozio! 08/ Taglia taglia delle mie brame 34 09/ Come non soccombere ai colori 38 10/ Quali capi servono per un guardaroba 41 perfetto? 11/ Guardaroba perfetto - 2° parte 42 12/ Tutto dipende dai dettagli 44 13/ La semplicità è sempre la scelta 46 vincente? Complichiamo un po’ 49 01/ Ti vedi più vecchia allo specchio? 50 Cambia look! 02/ È possibile vivere senza jeans? 52 03/ Vogliamo parlare del cappotto cammello? 55
04/ Elogio del marrone 56 05/ Mai sottovalutare i polsini 100 05/ Scarpe, come vivere senza? 58 della camicia 06/ Se amate gli stivali leggete qui 60 06/ L’impeccabile aplomb del tailleur 102 07/ Tempo di feste, tempo di pizzo 62 07/ Come raddoppiare il guardaroba a 104 08/ Lasciamoci sorprendere dai colori 64 costo zero pastello 08/ E se la texture di un capo fosse 108 09/ È vero che in inverno i vestiti a fiori 66 importante quanto il colore? sono immettibili? 09/ Perché avere un peacoat? 110 10/ Pantaloni larghi amore mio! 68 10/ Vorrei tanto incontrare un Dandy! 112 11/ Il cappello serve, anche, a riparare 114 dal freddo Pillole di saggezza 71 01/ Esiste un modo per sembrare 72 Psicologia spicciola 117 sempre chic? 02/ La moda passa, lo stile resta - Chanel 74 01/ Come gestire lo stress da shopping 118 03/ Le mamme, ma soprattutto le nonne, 77 02/ Shopping come psicoterapia 120 hanno sempre ragione 03/ Vestirsi bene per sentirsi meglio 122 04/ Se vi manca l’ispirazione, ascoltate Dior 78 04/ L’abito non fa il monaco... Ma lo aiuta 124 05/ Storia di una leggenda che rende più 80 05/ Come sopravvivere al panico 126 dei titoli di stato da cerimonia 06/ Stile. O ce l’hai o non ce l’hai? 82 06/ Comprare online o non comprare 128 07/ Vietato buttare: essere ecofriendly 84 online? non è mai stato così di moda 07/ Siamo proprio sicuri che comprando 130 08/ Avere 105 anni e non dimostrarli 87 low cost si risparmi? 09/ Tutti pazzi per il vintage 88 08/ Saldi, croce o delizia? 132 09/ È ottobre, non possiamo più 134 rimandare! Consigli tecnici 91 10/ Si può provare un Woolrich a -20° 136 01/ Tutti devono avere almeno una giacca 92 nell’armadio Il mio lavoro 139 02/ E se bastasse un dolcevita? 94 03/ Per scegliere una camicia guardate 96 01/ A cosa serve una personal shopper 140 il colletto 02/ Cosa impara una personal shopper 143 04/ Ma... Il colletto alla coreana è un colletto? 99 ai suoi corsi
03/ Cosa si può imparare se si incontra 144 una personal shopper 04/ Resoconto di uno shopping tour 146 un po’ troppo affollato 05/ Un weekend al Fuori Salone di Milano 150 06/ Un armadio pieno di sorprese 152 07/ Come risolve i problemi una personal 154 shopper 08/ Parlando di accessori 156 09/ Come si crea un abito da sposa? 158 10/ Sopravvivere a un armadio troppo pieno 160 11/ Non facciamo di tutta l’erba un fascio! 162 12/ Shopping tour con Burian 164 L’eleganza non è farsi notare, 13/ Un regalo di laurea ben riuscito 166 ma farsi ricordare. - Giorgio Armani
La mia storia 8 9 A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Ecco quello che mi piace del mio lavoro: aiutare le per- sone a far uscire il loro lato migliore. In questo, modestia a parte, sono bravissima ed il motivo è molto semplice: mi piacciono le persone. Mi piace incontrare gente nuo- va, ascoltarla, osservarla, imparare non mi stanco mai per me è come essere un bambino di fronte a un nuovo e bellissimo giocattolo. Non importa il sesso, l’età, la pro- fessione tutti abbiamo un lato bellissimo e scoprirlo è un vero piacere. Quando poi riesco a farlo vedere anche al diretto interessato allora si che posso ritenermi sod- disfatta. Adesso starete pensando: ma guarda questa che crede di poterci “cambiare” consigliando un vestito, un abbinamento, una taglia o un colore di rossetto! È vero sembra molto futile ma il modo in cui ci vestia- mo, ci trucchiamo, ci curiamo o non ci curiamo affat- to di noi stessi dice molto di più di noi di quanto non dicano le parole che pronunciamo. È una questione di 10 dettagli, di immagine, non per niente tutti i personaggi 11 pubblici hanno una serie di consulenti che li seguono Quando mi hanno detto che dovevo “scrivere di me” ovunque, li vestono in maniera adeguata alla circostan- “raccontarmi” sono andata in panico! Cosa mai posso za e soprattutto in sintonia con quello che vogliono o scrivere? Sono una persona assolutamente normale devono rappresentare. Anche alle grandi dive viene cre- che fa una vita altrettanto normale quindi… ata un’immagine che poi resterà immutata in modo che Poi ho pensato al significato di normale: se per esso il pubblico la riconosca e le identifichi. si intende che non sono famosa, non sono miliardaria, Quindi trovare insieme a voi quella giacca dal taglio non sono una vip allora si sono una persona normale; perfetto che vi veste alla perfezione vi renderà subito ma se per esso si intende uguale a tutte le altre perso- più sicure, il pantalone che non stringe e vi calza come ne, senza difetti o pregi, senza una sua storia allora no un guanto vi farà sentire subito più in forma, il rosset- non sono affatto normale come del resto non è “norma- to giusto, magari quel rosso che non avete mai osato, le” nessuno di noi. tirerà fuori tutta la vostra sensualità, la cravatta giusta Tutti, nessuno escluso, abbiamo esperienze, qualità, può migliorare qualsiasi anonimo completo grigio e con storie, difetti, pazzie, manie, pregi che ci rendono unici e esso il suo proprietario, una camicia con i gemelli parla insostituibili. È solo che nella vita di tutti i giorni tendia- immediatamente di un uomo sicuro di se, guardarsi allo mo ad uniformarci, a fare quello che va fatto, a essere ciò specchio e piacersi è fondamentale se noi ci amiamo gli che li altri si aspettano da noi e spesso ci dimentichiamo altri faranno lo stesso. di noi stessi e soprattutto di apprezzarci e valorizzarci. Questa mia passione per le persone, il bello, l’unicità A cosa serve una personal shopper? La mia storia Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
nasce da molto lontano. Io sono figlia di una Sarta. Ho scritto sarta con la S maiuscola perché mia mamma non è una sarta di quelle che fanno le riparazioni o co- piano i modelli di altri: mia mamma crea modelli unici su misura per ogni singola cliente. Fin da piccolissima, seduta sulle sue ginocchia, ho ascoltato le clienti raccontare le loro necessità e i loro desideri; ho visto mia madre consigliare i modelli miglio- ri più adatti all’occasione e soprattutto alla fisicità della cliente; poi la scelta dei tessuti su di un catalogo esclusi- vo dove ho imparato ad apprezzare la morbidezza del ca- chemire e i suoi splendidi colori, irripetibili su qualsiasi altro tipo di tessuto; la robustezza della vigogna, la mor- bidezza dell’angora, il calore del puro pelo di cammello e poi le sete di Como stampate a mano, i cotoni egiziani lucidissimi e leggerissimi, la battista, la garza, l’organza di seta sottile e morbida come una nuvola; i pizzi raffinati, 12 le passamanerie ricamate a mano ecc… Il momento era 13 molto personale e delicato tant’è vero che alcune clienti non gradivano la mia presenza e mi mandavano via co- stringendomi a spiare dal buco della serratura! Si passava poi al taglio. Mi ricordo l’assoluta concentra- zione di mia mamma che usava ogni singolo centimetro di stoffa a disposizione perché non si doveva sprecare niente. La prima prova era sempre un incognita perché, mia mamma, con il suo occhio esperto vedeva già come sarebbe stato il capo finito ma la cliente no, troppe im- Per la seconda prova il capo aveva già un aspetto quasi bastiture e troppe spille, quindi quelle che avevano to- finito si controllava solo se erano necessari piccoli ri- tale fiducia uscivano contente le altre un po’ titubanti. tocchi o modifiche. Le clienti erano esortate a fare tutti Era il momento di cercare gli accessori e le rifiniture. i movimenti della vita quotidiana al fine di controllare Un bel capo per essere tale deve essere ben rifinito e che il capo avesse una vestibilità perfetta e consentisse dal rovescio deve essere bello come dal diritto. Quindi ogni movimento. Dopo questa prova anche le più scet- la fodera doveva essere oltre che della migliore qualità tiche uscivano soddisfatte. anche della sfumatura perfetta, i bottoni quasi gioielli, Il momento più bello però era la prova finale per la con- per non parlare della tela e di tutte le parti interne che segna. Vedere la gioia della cliente che si guardava alla nessuno vede ma che rendono il capo perfetto. specchio e gli occhi di mia madre pieni di soddisfazione A cosa serve una personal shopper? La mia storia Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
per questo mi riempie ancora il cuore. Credo di aver alzato anche troppo il tasso di zuccheri nel vostro sangue e, al fine di evitare denunce per istiga- zione al diabete, vi dirò che a mia mamma non ho fatto vedere solo i “sorci” verdi ma anche quelli di tutti i colori dell’arcobaleno. Sono nata con la carica a mille, dotata di ansia incon- trollabile, assolutamente incapace di rispettare le rego- le imposte, alla continua ricerca di cose nuove, priva di peli sulla lingua e inguaribile ottimista. Il problema è che sono ancora esattamente così. 14 15 Dico, faccio e penso almeno 200 cose per volta; se una cosa mi piace o non mi piace mi si legge sul viso impos- sibile per me nascondere la verità; trovo il lato positivo in ogni persona o cosa; mi butto in tutte le imprese con un ottimismo che a volte rasenta l’autolesionismo e le regole non fanno proprio per me no no. Ma la cosa che più mi contraddistingue è la ricerca con- tinua e costante di cose, informazioni e luoghi nuovi sono sempre un passo avanti. Questo è decisamente molto utile nel mio lavoro. Mi consente di essere sem- A cosa serve una personal shopper? La mia storia Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
della cliente per consigliarle gli abiti più adatti; vedere e correggere, quando possibile, i difetti di un capo; valuta- re la qualità del tessuto e la sua resa rispetto al modello scelto; creare abbinamenti piacevoli ma mai scontati; rivalutare e riscoprire i capi già presenti nel guardaroba non si deve mai sprecare niente. Ma erano gli anni ’80 il lavoro artigianale era molto poco considerato così, dopo il diploma al liceo scientifico mi sono iscritta ad uno dei primi, e tuttora uno dei migliori, corsi di moda al Polimoda di Firenze. Passato l’esame di ammissione per ottenere uno degli ambitissimi 25 posti, mi sono tuffata in un mondo fanta- smagorico! Ero sicura che il mio futuro fosse tracciato e pre aggiornata sulle nuove tendenze che spesso antici- invece… Mi sono ritrovata a fare tutt’altro ma, come per po, nel mio guardaroba troverete adesso capi e acces- ogni cosa, in questo tutt’altro mi sono buttata a capofit- sori che vedrete indossati da “tutti” una o due stagioni to ottenendo buoni risultati e diverse soddisfazioni: la dopo, sulle nuove aperture, nell’autunno 2019 a Milano più grande poter viaggiare insieme alla mia famiglia ho 16 apre il primo store Uniqlo marchio giapponese di gran- visto più di mezzo mondo. 17 de tendenza; sui nuovi luoghi da visitare, i viaggi sono la Ma si sa i figli crescono, i lavori stancano e i sogni nel mia passione; le nuove app, i nuovi siti, i nuovi ristoranti cassetto bussano per uscire. e pasticcerie (soprattutto queste ultime). Ed eccomi qua pronta ad una nuova avventura tutta da Molto meno utile nel semplificarsi la vita visto che ho inventare e costruire insieme a voi. sofferto di problemi alimentari quando ancora le parole anoressia e bulimia erano pressoché sconosciute; e di attacchi di panico quando ancora se ti recavi al pronto soccorso con tutti i sintomi, compresa la sensazione di morte imminente, eri etichettata come pazza da ricove- rare in psichiatria. Tornado alle ginocchia di mia mamma non appena sono stata in grado di alzarmi ho iniziato ad imparare. Prima mi sono toccati tutti i lavori di bassa manovalanza, sba- stire, fermali i fili, infilare l’ago; poi mano a mano ho ini- ziato a imbastire, cucire a macchina e tagliare. Mi ricor- do come fosse adesso la prima gonna che ho realizzato tutto da sola un orgoglio incredibile. Da lei ho imparato tutti i segreti: valutare a colpo d’occhio la corporatura A cosa serve una personal shopper? La mia storia Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Partiamo dalle basi 01/ Prima regola dello shopping 02/ Per fare acquisti vincenti serve consapevolezza 03/ Se per essere sexy si dovesse scendere dai tacchi? 04/ Come camminare su tacchi alti e bassi 05/ Segui la forma 06/ Pantaloni e forma del fondoschiena 07/ Se entrate in un negozio e non c’è niente che vi va... Avete sbagliato negozio! 08/ Taglia taglia delle mie brame 09/ Come non soccombere ai colori 10/ Quali capi servono per un guardaroba perfetto? 11/ Guardaroba perfetto - 2° parte 12/ Tutto dipende dai dettagli 13/ La semplicità è sempre la scelta vincente? A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
01/ Prima regola dello shopping: mai e, ri- dio ci trovereste, certamente, tutto quello che vi occorre badisco, mai, andare a comprare abi- qualsiasi sia l’occasione, e, se proprio non trovate nien- Prima regola ti, scarpe, accessori e quant’altro per te, a meno che non sia perché siete stati invitati a un dello shopping un’occasione. La cosa migliore che vi può capitare è the con la Regina Elisabetta, allora avete sicuramente bisogno dell’aiuto di una Personal Shopper! di tornare a casa con un completo che metterete solo ed esclusivamente una volta; la peggiore è che tornerete a casa con un costoso completo che poi non indosserete neanche in quell’occasione. Tra questi due i due estremi tutta una serie di possibili- tà che vanno dallo “ho speso molto ma molto di più di quanto avevo previsto” a “in negozio mi sembrava tutto bello e ho pensato fosse riutilizzabile in varie occasioni ma non è stato cosi” o “ma cosa mi passava per la men- te quando ho comprato queste cose?” Se guardate bene le vetrine che vengono allestite per i periodi nei quali si concentrano le occasioni in cui po- 20 tersi vestire in maniera più elegante, in genere quelle di 21 fine marzo inizi aprile come cresime e comunioni o di maggio giugno, come i matrimoni, vi renderete conto che ho ragione. Le vetrine un tripudio di eterei abitini color pastello coordinati a cappottini altrettanto cara- mellosi che si ripresentano praticamente identici di anno in anno e, che, non vedrete mai esposti in un altro periodo. La stessa cosa vale per gli uomini, ad affianca- re gli abitini pastello, ci sono dei completi effetto carta stagnola che fanno coppia perfetta con le caramelle di cui sopra, e a cui vengono abbinate improbabili cravatte argentate, fazzoletti da taschino, scarpe così lucide da potercisi specchiare. Adesso che li avete guardati siete sicuri che, se non fos- se per quell’invito che avete appena ricevuto, li prende- reste in considerazione? Quasi sicuramente no, però avete bisogno quindi entra- te, misurate e comprate. In realtà vi basterebbe guardare bene nel vostro arma- A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
02/ La consapevolezza è quella virtù che ci verse corporature; occorre aver fatto tutto questo per consente di conoscere la nostra tipolo- anni, decine di volte; oppure affidarsi ad una personal Per fare acquisti gia fisica e quindi di scegliere solo ciò shopper che ha già fatto tutto il lavoro per voi! vincenti serve che ci valorizza, di sapere cosa ci pia- ce davvero e distinguerlo da ciò che ci consapevolezza piace solo perché è ben proposto; che ci permette di sapere cosa abbiamo bi- sogno realmente di indossare distinguendolo da quello che pensiamo di dover indossare per essere “alla moda”. Partiamo dal punto uno: conoscere la nostra tipologia fisica. Facile: basta guardarsi allo specchio in maniera obbiettiva ma è nell’acquisire obbiettività che sta tut- ta la difficoltà. Se un uomo si guarda allo specchio nel 90% dei casi si vede più magro, più atletico e più bello di quello che è in realtà al contrario se a guardarsi è una donna nel 90% dei casi si vedrà più grassa, più flaccida e più brutta di quello che è realmente. 22 Al punto due: distinguere cosa ci piace davvero. Ovvio 23 ci piace ma… prendete quella maglietta che in una ve- trina bel illuminata, sapientemente abbinata a giacca e pantaloni ci ha fatto impazzire: ma poi, una volta messa in un mucchio di magliette accatastate su uno scaffale, ci piace ancora allo stesso modo? Al punto tre: cosa realmente indossiamo. Torniamo alla maglietta di prima: ci piace anche sul nostro scaffale ma poi la indosseremo? Sicuramente è bellissima ma cor- risponde alla nostra identità? Se abitualmente il nostro abbigliamento è pulito e lineare siamo sicure di indos- sare la suddetta maglietta che magari ha una grande scritta e una profonda scollatura sulla schiena? Per ottenere questo tipo di consapevolezza occorrono un po’ di sofferenza, e tanto lavoro, ma soprattutto uno spirito critico e un occhio disincantato. Bisogna essere entrati in centinaia di negozi, aver sfo- gliato migliaia di riviste, aver misurato capi su capi, co- noscere il lavoro dei sarti e averli visti lavorare sulle di- A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
03/ Premessa: non ho niente contro i tac- chi, anzi, invidio profondamente quelle Se per essere rarissime donne che sanno camminarci sexy si dovesse con sicurezza, grazia ed eleganza. Nella vita di tutti i giorni, però, si vedono cen- scendere dai tinaia di donne caracollare rigide come tacchi? manici di scopa o ingobbite come cam- melli su tacchi esageratamente alti e del tutto inadatti al luogo e alla situazione. Cosa può esserci di meno elegante, femminile e sexy? Seconda domanda: preferireste passare una serata con una persona simpatica, intelligente e interessante o con una perennemente “incazzata” perché ha mal di piedi? Terza ed ultima domanda: preferite camminare goden- dovi il paesaggio o concentrate su dove mettete i piedi per paura di cadere? Ci sono poi tutta una serie di effetti collaterali: avete pre- 24 sente l’effetto fenicottero che fanno certe donne con le 25 gambe magrissime o a quello velociraptor che fanno al- tre con un incedere aggressivo? O peggio ancora quelle che barcollano tanto sulle zeppe che ad ogni passo che fanno pensi “oddio!” La caviglia non può essere proget- tata per resistere a quella leva!”. E l’effetto Dalì dei tac- chi a spillo sotto certi polpacci un po’ troppo muscolosi; o l’effetto pilastrino che certe gambe fanno sui tacchi grossi, evidenziato meglio dal laccetto alla caviglia. La conclusione è semplice: “conosci te stesso” come stava scritto all’entrata del santuario di Delfi. Ognuna di noi deve valutare il suo senso dell’equilibrio e, in base a quello, scegliere l’altezza del suo tacco. Poi deve valuta- re la forma delle sue gambe e, in base a quella, il tacco adatto. Ultimo ma non per ultimo deve sapere come le piace camminare: agile e spedita con passo atletico o calma ed elegante con passo composto? Perché alla fine di tutto c’è una sola ed unica certezza non esiste donna più sexy elegante e femminile di quella che cammina sicura su un tacco dell’altezza giusta per lei. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
04/ Se avete deciso di indossare i tacchi alti “a prescindere” leggete questi consigli Come camminare potrebbero esservi utili: su tacchi * Iniziate per gradi partite con un tacco 5 e piano piano salite; alti e bassi * Esercitatevi il più possibile preferi- bilmente davanti ad uno specchio e se proprio volete esagerare aggiungete il libro sulla testa; * La suola della scarpa deve essere ruvida per meglio aderire al pavimento quindi incidetela. Il problema è ave- re il coraggio di maltrattare la famosissima suola rossa; * Non piegate troppo le ginocchia risultereste sgraziate; * Non tenete le gambe troppo rigide non siete militari; * Il corpo deve essere rilassato e in asse quindi pancia in dentro e petto in fuori; * Indossando i tacchi la testa tende in avanti, ad ogni passo i muscoli del collo la riportano in posizione, pen- 26 sateci se soffrite di cervicale; 27 * Cercate di tenere i piedi allineati come per cammina- re seguendo una linea; * Bilanciate il peso in modo che il tacco sia sempre in posizione verticale; * Usate sempre la tecnica del tacco punta (prima si ap- poggia il tacco poi la punta), portate il peso sulla gamba non troppo; che resta ferma e fate piccoli passi; * Devono calzare alla perfezione altrimenti le perderete * Se indossate i tacchi per molte ore consecutive coc- per strada; colate i vostri piedi con un pediluvio e con lo stretching * Se sono rasoterra non vanno indossate per lunghi delle dita. periodi in quanto, proprio come la scarpe troppo alte, caricano le ginocchia, le anche e la schiena; Anche camminare con le scarpe basse è un arte l’effetto * Il fatto che non abbiano lacci e si possano perdere papera è in agguato qualche consiglio anche per voi: con facilità costringe il piede ad una posizione tesa e * Evitate di buttare i piedi in fuori esercitandovi a cammi- contratta che altera notevolmente la camminata. nare davanti ad uno specchio sia in avanti che indietro; * Il pellame delle ballerine deve essere morbidissimo; La soluzione migliore, per chi può passare più volte a * Fate attenzione alla punta non deve né stringere né casa a cambiarsi, è di alternare scarpe di varia altezza essere troppo bassa, le dita devono potersi muovere ma nel corso della giornata per tutte le altre: dolore ai piedi! A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
05/ Quando scegliamo come vestirci la pri- ma cosa che pensiamo sempre è: sarò Segui la forma abbastanza magra? E a seguire sarò abbastanza alta? Come se tutto fosse una questione di altezza e peso. In realtà è altrettanto importante valorizzare la forma del proprio corpo se si vuol apparire ben vestite e snelle. Partiamo dalla forma a clessidra tanto apprezzata negli anni ’50 quanto bistrattata ai nostri tempi. Come sugge- risce il nome, un corpo a clessidra ha fianchi larghi vita sottile e seno generoso. La cosa da fare è evidenziare le curve facendo risaltare il girovita. Scegliete abiti avvol- la dove non ci sono. Scegliete capi che ammorbidisca- genti, pantaloni a vita alta, pencil skirt e camicie mor- no le forme ed evidenziate il punto vita. Usate stampe bide e scollate. Continuate con giacche ben sagomate, grandi e righe per creare più dinamismo, la stratificazio- bomber corti e cappotti o trench con cintura da strizza- ne per aggiungere spessore e movimento. Se vi piace re il più possibile. Evitate gli indumenti larghi e dritti e lo stile ragazzo scegliete capi maschili un po’ abbondati quelli impero. ma evitate come la peste i tagli squadrati o i vestiti trop- 28 Passiamo alla forma rettangolare un delle più frequenti po grandi. 29 fra le ragazze snelle e molto sportive. Il fisico non pre- Che dire della forma a mela? Peso distribuito per la senta molte curve la vita, il bacino e le spalle hanno una maggior parte su busto e tronco, niente punto vita e dimensione simile e l’obbiettivo è quello ci creare curve braccia, gambe, fianchi magri spesso fin troppo magri. Bisogna assolutamente snellire la parte centrale e valo- rizzare gambe e braccia. Via libera a capi comodi e fluidi e alle scollature a V. Scoprire il più possibile braccia e gambe. Evitate i pantaloni a vita alta. Cambiamo frutto e passiamo alla pera. In questo caso i fianchi sono più larghi del busto la vita è sottile e il peso si concentra su fianchi e gambe. Bisogna cercare di slanciare la figura evitando di enfatizzare il punto vita. Importante attirare l’attenzione verso l’alto usando scol- lature e giocando con gli accessori. Per la parte bassa evitare i colori appariscenti e le tasche! Ultimo consiglio valido per tutte le forme guardatevi allo specchio con occhio obbiettivo e mettete in risalto quello di voi che più vi piace. Se non sapete da dove iniziare chiedete consiglio a un’esperta. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
06/ Partiamo da un punto fondamentale: la Sedere a mandolino: alto, sodo e rotondo richiede una forma del sedere è genetica! sola avvertenza: comprare un bel corno rosso che vi Pantaloni Ne consegue che è inutile massacrarsi protegga dall’invidia di tutte quelle che non lo possiedo- e forma in palestra e digiunare la forma non cam- bierà. È però altrettanto vero che con un no! A parte gli scherzi con questo tipo di sedere potete permettervi qualsiasi tipo di pantalone e, se proprio vo- del fondoschiena buon allenamento e una salutare ali- lete esagerare indossate jeans a vita alta che metteran- mentazione il vostro sedere risulterà più no ulteriormente in risalto la forma perfetta del vostro tonico e molto più bello a vedersi soprattutto in costume. lato B sottolineando al contempo la vita sottile. No, però, siamo in inverno tempo di pantaloni, che sono Se sei alla ricerca del tuo pantalone perfetto contattami in assoluto il capo che maggiormente mette in risalto il organizzeremo una sessione di prova. nostro lato B nel bene e nel male. Per valorizzare al meglio la forma del proprio sedere bi- sogna entrare in numerosi negozi misurare tantissimi pantaloni ed individuare quelli che stanno meglio. Ci sono però degli accorgimenti che, in base alla forma del nostro sedere, possono aiutarci nella scelta. Sedere piatto: questo è in assoluto il sedere più difficile 30 da vestire con dei pantaloni. La scelta migliore è orien- 31 tarsi verso linee super morbide con tasche posteriori a battente che riempiono un po’. Se siete anche molto magre potete optare per dei pantaloni super aderenti che vi faranno apparire efebiche, sempre che vi piaccia ovviamente. Sedere prosperoso: non provate a nasconderlo! sareb- be inutile e perdereste buona parte del vostro fascino. Scegliete dei pantaloni a vita alta a zampa, se vi piac- ciono, in qualsiasi caso assolutamente no a sigaretta, vi aiuteranno a riequilibrare la figura. Semaforo verde anche per quelli che lasciano libera la caviglia. Unica avvertenza controllate le tasche se sono piccole e posi- zionate alte vi valorizzeranno. Sedere a pera: mediterranee con sedere sporgente e fianchi larghi siete super sexy! Evitate la vita alta se ab- binata a top corti ma ricordatevi di valorizzarla sempre. Se vi piace provate lo stile maschile il contrasto tra figu- ra sexy e abbigliamento vi sorprenderà. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
07/ Ogni negozio, marchio, stilista pensa e ordina, o disegna i suoi capi in base ad Se entrate in un una strategia di mercato ben precisa: di negozio e non c’è conseguenza si rivolge ad una tipologia fisica altrettanto predefinita. Questo niente che vi va... porta ad avere taglie e vestibilità ben Avete sbagliato diverse a seconda del negozio in cui ci si reca. Ad esempio Max Mara e tutto negozio! il suo gruppo, Dolce & Gabbana, Gap hanno una vestibilità morbida ben di- versa da quella asciutta di Gucci, Roberto Cavalli, Zara. Altre volte, e questo succede soprattutto nelle grandi catene low cost, i capi hanno una vestibilità impossibile nel senso che proprio non vestono bene nessuna tipolo- gia fisica e sono semplicemente fatti male. Questo è do- vuto al fatto che la produzione deve essere velocissima e poco costosa. Se disegnare un capo è facile, realizzarlo 32 e renderlo portabile non lo è altrettanto. Richiede molte 33 ore di lavoro e una modellista capace, e questo fa alzare i costi in maniera considerevole: questo non è possibile per una catena che deve mantenere i prezzi contenuti. Passando ad esempi pratici: mio figlio alto e robusto non troverà niente da Zara ma potrà rifarsi il guardaroba da Gap; mio nipote alto e sottile vestirà perfettamente i capi asciutti di Gucci o H&M; un mio amico altezza me- dia decisamente muscoloso dovrà entrare in almeno cinque negozi e provare almeno venti paia di pantaloni prima di trovare quello che gli calza alla perfezione; ma tutti e tre potrebbero incappare in capi “fatti male” e non trovare niente che li soddisfi. Quindi la prossima volta che entrate in un negozio date un’occhiata al titolare e/o ai commessi e fate caso a quale tipologia fisica appartengano; se non è la vostra difficilmente troverete ciò di cui avete bisogno e, anche se il negozio vi sembra quello giusto, se un capo non vi va è il capo ad essere fatto male non il vostro fisico. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
08/ All’inizio furono le “proporzioni auree” e, a noi donne, andava bene quando i mo- Taglia, taglia delli di riferimento erano rappresentati delle mie brame dalla Venere di Milo o dalle Tre Grazie di Rubens: taglie 48 abbondanti, seno pic- colo, fianchi decisamente floridi, pancia morbida e cosce a dir poco abbondanti. Non si può dire lo stesso per gli uomini i cui modelli di riferimento pos- sono essere i Bronzi di Riace o il David di Michelangelo: spalle possenti, vita sottile, pancia piatta e muscoli ben definiti su tutto il corpo. 34 35 Passano gli anni e se gli uomini se la cavano con abi- ti non propriamente comodi, i pantaloni moderni così come li conosciamo noi furono inventati intorno al 1850, noi donne abbiamo dovuto indossare crinoline, falpalà, busti che ci obbligavano a movimenti lenti misurati e di- giuni forzati per avere il vitino da vespa! Chi è della mia generazione si ricorda senz’altro Rossella O’Hara che nella celebre scena del film Via col vento si aggrappa alla testata del letto mentre la sua mami le stringe i lacci del busto più stretti che può e le ricorda che una vera signora mangia come un uccellino! A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Bisogna aspettare la nascita di Paul Poiret, considerato il primo creatore di moda in senso moderno, nel 1879, per- ché qualcosa cambi. Fu lui, infatti, a creare i drappeggi e a liberare le donne dal busto. Venne poi Gabrielle “Coco” Chanel che rivoluzionò completamente il concetto di femminilità: inventò il jersey, tessuto non tessuto como- do per antonomasia, rese elegante l’uso dei pantaloni anche per una signora e di moda l’abbronzatura, ma so- prattutto ci liberò definitivamente dall’uso del busto. 36 37 Vennero poi gli anni delle maggiorate alla Loren, poi del- le donne “stecchino” capitanate da Twiggy negli anni ‘60, le super modelle degli anni ‘80 tutte alte snelle fianchi stretti e seno abbondante. Si arriva agli anni ’90 e esplo- de il minimalismo e con esso la magrezza come canone primario di bellezza. Oggi nel nuovo millennio la taglia da avere è la 40 anzi meglio se è la 38 se poi fosse la 36 allora si che saremmo felici. La domanda è: perché? Se è vero che per gli stilisti è molto più facile vestire un corpo senza forme, perché mai noi dovremmo tutte tra- sformarci in appendiabiti solo per compiacerli? O per non essere definite curvy (mica siamo una definizione)? Insomma impariamo che noi siamo noi e non la taglia che indossiamo che, peraltro può variare moltissimo da capo a capo, e che sono i vestiti a doversi adattare al nostro corpo e non il contrario. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
09/ Finalmente, dopo aver ascoltato i miei consigli, avete deciso: basta con il total Come non black! soccombere Via alzate fermamente convinte, aprite l’armadio, iniziate la ricerca dell’abbina- ai colori mento colori e caos: siete stanche an- cora prima di iniziare! Prima di decidere di tornare al tutto nero provate con il cerchio di Itten, la classificazione dei colori inventata dall’omonimo pittore e designer svizzero a inizio ‘900, quella che divide i colori in primari, secondari e terzia- ri quella che abbiamo studiato a scuola. Nel centro ci un’infinità di abbinamenti di colore e il vostro look sarà sono i tre colori primari, mentre all’esterno ci sono i co- sempre impeccabile. Partiamo dai basilari: lori secondari e terziari. * Il bianco sta bene con tutto; Il segreto sta nel lavorare per diagonali abbinando uno * Il nero, in piccole dosi, funziona sia con i colori brillan- o due colori secondari con un colore terziario comple- ti sia con quelli pastello; mentare opposto nel cerchio. Riuscirete così a creare * Il blu funziona con tutto lo spettro dei verdi ed alcuni 38 rossi. 39 Complichiamo un po’: * provate ad abbinare due colori caldi come il bordeaux e il rosa a un colore secondario adiacente nell’anello esterno del cerchio tipo il viola o il blu; * abbinate lo stesso colore fruttandone le caratteristi- che cromatiche e declinatelo in tonalità diverse; * create un total look in una sola tonalità di colore sce- gliendo con cura le declinazioni calde e fredde; * se vi piacciono le stampe molto ricche di colori alleg- geritele usando il bianco o, se volete esagerare, abbina- te fantasie somiglianti che presentino solo una piccola percentuale di colori a contrasto; * abbinate il marrone sia ai colori caldi che alle tonalità pastello e a tutti i nocciola. Se proprio non sapete da che parte iniziare chiamatemi in poche ore, sfruttando i capi già presenti nel vostro armadio, creeremo nuovi abbinamenti. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
10/ Primo: qualcosa della taglia giusta, ov- vio direte, ma facciamo qualche prova: Quali capi prendete tutti i pantaloni e le gonne servono per che avete nell’armadio. Provateli: quan- ti si allacciano senza dover trattenere il un guardaroba respiro? Con quanti riuscite a sedervi perfetto? comodamente? A quanti serve una cin- tura per tenerli su? Quanti sono troppo lunghi o troppo corti? Eliminateli: quelli che restano sono della taglia giusta. Adesso prendete tutte le giacche, le camicie e gli abiti. Provateli: quanti si allacciano possibilmente senza fare difetti? Con quanti riuscite ad alzare le braccia sopra la testa? Con quan- ti riuscite ad abbracciare un amico senza paura di uno strappo? Anche in questo caso solo quelli che restano sono della taglia giusta. Secondo: qualcosa che non abbia difetti, non sia sbia- 40 dito, rovinato o macchiato; evidente – direte – ma aprite 41 di nuovo l’armadio e prendete tutte le magliette, guarda- tele bene ed eliminate tutte quelle sformate e sbiadite dai troppi lavaggi. Adesso prendete tutte le maglie e i maglioni e buttate quelli un po’ infeltriti, con i “pelucchi” o ristretti nell’asciugatrice. È il turno di camicie e giac- che: gettate quelle a cui mancano i bottoni, sono sciu- pate sul collo e sui polsini e quelle così consumate da far vedere la trama. Ultima fatica: prendete i pantaloni e le gonne e scartate quelli un po’ sformati per il troppo uso, quelli scuciti o macchiati. Terzo: qualcosa che ci faccia sentire noi stessi al nostro meglio! Aprite di nuovo l’armadio e provate quel poco che è rimasto dopo le selezioni precedenti. Quali sono i capi con cui vi sentite veramente a vostro agio? In cui vi sentite belli, sicuri, affascinanti? Questi sono sicuramen- te i capi base per costruire il nostro armadio perfetto. Quarto: una Personal Shopper che ci risolva i punti pri- mo, secondo, e terzo. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
11/ Eliminato tutto il superfluo, il non indos- sabile, e quello che non ci corrisponde Guardaroba più bisogna pur riempirlo – mi racco- perfetto mando non troppo – questo armadio. Partiamo dai basilari, forma del corpo - 2° parte e colori. Guardatevi con obbiettività allo specchio per capire a quale forma di corpo appartenete, qual è la vostra silhouette e quin- di i capi che vi stanno meglio; adesso individuate i colori che si intonano veramente al vostro incarnato e alla vo- stra personalità. Saliamo di difficoltà. Scegliete i capi che indosserete davvero: mettete a fuoco i pezzi che amate di più por- tare e che realmente mettete ogni giorno e investite su quelli; eviterete così di avere l’armadio rigonfio di giac- che e cravatte se usate sempre jeans e maglietta o di ro- mantici abiti vaporosi se in realtà siete un maschiaccio 42 che porta solo pantaloni. 43 Altro gradino. Affinate il gusto: iniziate a mettere da parte le immagini di look che vi piacciono, gli outfit che più vi colpiscono e rappresentano, quando ne avrete raccolte un po’ assemblatele e prendete ispirazione ogni volta che aprite l’armadio. Ancora più su. Cercate un tratto distintivo: prendete un dettaglio che vi rende unici e “coltivatelo”. Pensate a come personaggi famosi hanno messo in evidenza i loro dettagli unici: le perle di Mademoiselle Chanel, il caschetto di Anna Wintour, l’orologio sul polsino di Gio- vanni Agnelli. Ultimo passo. Osservate il vostro stile di vita: lavorate Altro passo. Create il vostro outfit perfetto, quella com- in ufficio, siete imprenditori, studenti, operai? Avete posizione di capi che vi fa sentire immediatamente una vita sociale molto attiva? Avete occasioni mondane a vostro agio: può essere pantaloni camicia gilet, un particolari? Preferite le serate tranquille aperitivo cena completo pantalone con camicia di seta, oppure jeans o movimentate tipo aperitivo e ballo? Siete dinamici o maglietta e giacca o ancora gonna a pieghe camicia e pigri? Valutate bene questi fattori perché è in base ad cardigan. Va bene tutto, perché sarà la vostra ancora di essi che dovete costruire il vostro guardaroba. salvezza nelle giornate no!! Pronti per andare a fare shopping? A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
12/ Sembra impossibile, ma è sufficiente un un gilet damascato; i jeans e la maglietta con una favo- solo dettaglio sbagliato per rovinare il losa cluich da sera o… Tutto dipende look più studiato; così come può bastare Ma spesso serve avere un occhio allenato per valutare dai dettagli l’aggiunta di un solo dettaglio perfetto per rendere superlativo un look ordinario. e qualche consiglio per non sbagliare; e io sono qui a vostra disposizione. Contattatemi! Partiamo dal primo punto il dettaglio sbagliato: tutti ormai sanno che i vestiti devono essere stirati, puliti, della taglia giusta, abbinati per cromia, i ca- pelli e le mani devono essere curati, le scarpe e le borse lucidate e non troppo usurate. Ma ci sono dettagli meno noti che possono rovinare un look molto ma molto di più. Chi di voi prima di uscire controlla che non sia visibile il segno della biancheria intima? Guardando in giro di- rei molto pochi, eppure… un paio di slip, magari troppo stretti o con un elastico troppo spesso, che si intrave- dono dai pantaloni o dalla gonna aderente tagliando la 44 natica fanno subito “sciatto” oltre a far apparire il vostro 45 sedere molto più grande di quello che è in realtà. Lo stesso vale per uno slip troppo chiaro o troppo scuro che traspare dall’abito. Per non parlare poi dei rotolini che si formano quando indossiamo biancheria troppo stretta che fanno subito apparire cicciottello e flaccidino anche chi non lo è! Non per niente le dive sul red carpet indossano biancheria super strategica che rimodella, riduce e deve far scivola- re l’abito senza far minimamente notare la sua presenza. Il secondo punto è molto più divertente e creativo: pen- sate a un accessorio che vi piace che vi fa sentire unici speciali e puntate su quello. Possono essere le scarpe, un gilet, una cravatta o la bor- sa: tutto va bene purché sia particolare e sappia dare la carica anche al look da lavoro più anonimo del mondo! Prendete il classico tubino nero e abbinateci delle strin- gate bicolori e voilà sarà tutto un altro vestito; oppure il classico completo maschile grigio o blu indossato con A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
13/ Sì. In generale sì. È molto più facile esse- re eleganti e raffinate abbinando pochi La semplicità capi lineari in colori basici, come nero, è sempre la grigio, bianco, panna e blu. Prendete ad esempio Audrey Hepburn, splendida, in scelta vincente? dolcevita nero e pantaloni a sigaretta sempre neri, o Ines de la Fressage che da sempre dichiara che con un paio di jeans bianchi si può andare ovunque: vi renderete immediatamente conto che è decisamente pratico perché non si posso- no sbagliare gli abbinamenti e si è sempre perfette per qualsiasi occasione. Cosa si potrebbe volere di più? La prima cosa che mi viene in mente è: un cambiamen- to. Perché mai dovrei indossare una divisa, per quanto elegante e confortevole, sempre uguale, quando posso cambiare ogni giorno? Oggi mi sveglio dandy e indosso pantaloni camicia e gilet; domani sono super femminile il nostro stato d’animo: vi vestireste mai di rosso, giallo o 46 e scelgo gonna a ruota e camicia di seta; fra una settima- verde smeraldo se vi siete svegliate di malumore? La se- 47 na sono sportiva e allora fuori i jeans e la maglietta. Que- conda cosa che vorrei dirvi: perché dovrei essere uguale sto vale anche per i colori che rappresentano al meglio a tante altre quando posso essere me stessa? Prendete ad esempio Irsi Aplef, o Yayoi Kusama o la nostra Marta Marzotto sono splendidamente irripetibili! Sicuramente seguire la loro strada è molto più complicato bisogna avere una personalità “inattaccabile”, un gusto impecca- bile e anche potersi permettere il lusso di fare una vita sopra le righe e che non contempli il lavoro in ufficio. Ma, se la semplicità non ci corrisponde, allora dobbiamo assolutamente osare, provare, combinare basta andare per gradi: una scarpa gialla quando tutti direbbero che li ci vuole nera; una borsa enorme e colorata anche se siamo alte 1,50 e ci hanno sempre detto che dobbiamo usare borse piccole; una collana multicolore; una gon- na a ruota con stampe futuristiche o qualsiasi altra cosa ci piaccia e ci faccia sentire a nostro agio. Perché una volta che si sono assimilate le regole base del sapersi vestire, allora tutto, ma proprio tutto, diventa possibile. A cosa serve una personal shopper? Partiamo dalle basi Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Complichiamo un po’ 01/ Ti vedi più vecchia allo specchio? Cambia look! 02/ È possibile vivere senza jeans? 03/ Vogliamo parlare del cappotto cammello? 04/ Elogio del marrone 05/ Scarpe, come vivere senza? 06/ Se amate gli stivali leggete qui 07/ Tempo di feste, tempo di pizzo 08/ Lasciamoci sorprendere dai colori pastello 09/ È vero che in inverno i vestiti a fiori sono immettibili? 10/ Pantaloni larghi amore mio! A cosa serve una personal shopper? Complichiamo un po’ Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
01/ Quante volte ci guardiamo allo specchio * Sbagliare reggiseno. Il reggiseno giusto può renderci e ci sentiamo più vecchie? Se, a volte, è immediatamente più alte, magre e giovani sbagliare la Ti vedi più una nostra personale sensazione altre è scelta è un errore imperdonabile. Non solo per la sco- vecchia proprio così e può dipendere da quello che abbiamo deciso di indossare. Quin- modità nell’indossarlo ma perché influenza il modo in cui i vestiti si adattano al corpo e di conseguenza tutta allo specchio? di se non vogliamo dimostrare fino a la nostra figura. Cambia look! dieci anni di più cerchiamo di non com- * Seguire pedissequamente le tendenze. Le tenden- mettere mai questi errori di stile. ze vanno e vengono e se acquistiamo solo seguendo i trends del momento avremo sempre un armadio ob- soleto. Quindi prima di comprare qualsiasi capo chie- diamoci: quante volte alla settimana lo indosserò? Mi rende davvero felice? * Usare solo il nero. Il nero è chic, sofisticato e severo ma, purtroppo, molto spesso non fa rima con giovinez- za. Quindi quando decidiamo di vestirci di nero dobbia- mo sempre aggiungere un tocco di colore con il rosa e il corallo non si sbaglia mai donano a tutte le carnagioni. 50 * I gioielli oversize. Gioielli grandi e vistosi sono mol- 51 to belli e molto bohèmien ma diventano vecchi rapida- mente. Quindi investite su gioielli semplici e sottili non sbaglierete mai. * Le scarpe anonime. Non c’è niente che invecchia di più di un paio di dècolletè nere soprattutto se abbinate a calze nere! Sbizzarriamoci con scarpe colorate, stiva- letti, texani e stringate unica regola fondamentale devo- no essere pulite e lucidate. * Le stampe floreali. I fiori sono bellissimi ma se i colori sono opachi o neutri il rischio effetto nonna è assicu- rato. Puntiamo sulle tonalità accese, sulle righe o sulle geometrie e costruiamoci un look ironico. * Gli occhiali noiosi. Scegliere gli occhiali non è facile l’unica cosa da fare è sperimentare con forme, colori e decorazioni anche esagerate. Come sempre il consiglio più importante è: guardatevi allo specchio siete voi solo voi e siete le più belle! A cosa serve una personal shopper? Complichiamo un po’ Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
02/ No direi proprio di no! I jeans sono il capo casual per eccellenza, quel pezzo iconico È possibile che tutte abbiamo nell’armadio (io al mo- vivere senza mento ne ho 18 paia!) non passano mai di moda, si possono indossare sempre e jeans? ovunque, in versione comoda o glam. Vediamo insieme i modelli più in voga e qualche consiglio su come indossarli. In pole position ci sono i jeans con gli strappi. Posso- no essere larghi o stretti e generalmente si indossano con capi sportivi ma se volete essere di super tenden- za indossateli con lo stivaletto, un cappottino leggero e una camicia di seta praticamente perfette. Un consiglio se avete passato i trenta non rinunciate agli strappi ma “chiudeteli” cucendo sul retro un stoffa colorata l’effetto è bellissimo. Altro must i jeans neri. Sono jeans che puoi indossare in 52 ogni occasione sia formale che informale. Stanno bene 53 praticamente con tutto: eleganti e sexy con una dècoll- etè, pratici e formali con una stringata maschile, rock con gli anfibi. Grande ritorno anche per i jeans a zampa direttamente per noi dagli anni ’70 perfetti bianchi con un maglione colorato o una t-shirt a fiori. Gli anni’90 ci riportano invece i mom jeans esattamente quelli di Beverly Hills 90210. Sono comodi e puoi indos- Non sono proprio facili quindi state molto attente alle sarli da mattina a sera passando dall’ufficio all’aperitivo proporzioni e alle scarpe che indossate. I tacchi molto senza cambiarti. Abbinali ad un pellicciotto colorato o a alti e molto sottili stonano parecchio perché creano un degli stivaletti particolari sarai trendissima. antipatico effetto campanella. Non dimenticate i jeans a vita alta tutte ma proprio tutte Ultimi ma non per ultimi i jeans boyfriend. Abbinati a dei dovremmo averne almeno un paio nell’armadio perché è capi super femminili fanno diventare super sexy qualsi- in assoluto il modello che slancia di più. Mi raccomando asi donna. tutto quello che indossate sopra deve essere infilato den- Ultima e importantissima raccomandazione i jeans van- tro i pantaloni se volete coprire aggiungete una giacca, no scelti con cura. Si trovano infinità di modelli e biso- un cardigan o una camicia abbondante portata aperta. gna provare e riprovare fino a quando non si trova quel- I jeans larghi quest’anno si portano corti alla caviglia. lo che veste alla perfezione mai accontentarsi. A cosa serve una personal shopper? Complichiamo un po’ Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
03/ Il cappotto cammello, è la star del guar- daroba invernale, inossidabile must Vogliamo parlare have della stagione, tra tutti i cappotti del cappotto per l’inverno è il modello di cui non ci stancheremo mai. Lo useremo anno cammello? dopo anno è sarà sempre il miglior alle- ato dei nostri look siano essi super fem- minili, sportivi, comodi, eleganti, maschili o street style. Ognuna di noi, se già non lo possiede, dovrebbe acqui- stare un cappotto cammello dal taglio classico un po’ abbondante da sfruttare a lungo unica accortezza la sfumatura di colore. Il cammello non è un colore facile bisogna provare e riprovare fino a quando non si trova la tonalità perfetta per il proprio incarnato. Se proprio non la trovate o, se avete sbagliato acquisto (le luci dei negozi spesso ci fregano), utilizzate una sciarpa. Come portarlo per renderlo sempre diverso? 54 Se vogliamo essere super eleganti possiamo ispirarci ad 55 Angelina Jolie ed abbinarlo a vestiti monochrome e, na- turalmente, al rossetto rosso! Ma il cappotto cammello può diventare il cappotto perfetto per look chic molto comodi, molto versatili e ideali sia per il tempo libero sia per il lavoro. Sta bene con tutto jeans, pantaloni maschi- le, pantaloni palazzo, gonne a matita, camicie e dolcevi- ta; si abbina egregiamente a tutti i colori: splendido col rosso, raffinato con la gamme dei panna o dei grigi, in- credibile con gli arancioni, un po’ scontato col nero, viva- ce col verde, inusuale con il giallo e sublime con il viola. L’abbinamento vincente per usarlo adesso e creare un look in linea con tutte le tendenze di stagione è questo: cap- potto cammello lungo, dal taglio maschile e sartoriale con revers ampi a due bottoni abbinato a pantaloni larghi di lana (uno dei trend delle sfilate autunno invero 2017-2018) dolcevita o pullover dal mood basico con o senza camicia, dipende dalle temperature, e scarpe stringate maschili o stivaletti alla caviglia. Pronte a conquistare il mondo? A cosa serve una personal shopper? Complichiamo un po’ Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
04/ Da sempre pensiamo che il marrone sia poco sexy, difficile da abbinare e lo Elogio consideriamo un “coloraccio”. In realtà al marrone il marrone sta bene a bionde, more , rosse e castane. Ha inoltre innumere- voli sfumature che lo rendono caldo, avvolgente goloso. Basta pensare al color cioccolato latte o fondente, al color castagna o a quel marrone leg- germente ramato che illumina qualsiasi carnagione, per rendersene conto. Inoltre è un colore che si abbina con tutto: sta benissimo con le tinte pastello (anche con il rosa baby o il giallo canarino), con i beige i cammello, da il suo massimo con il rosso e può essere abbinato all’ar- gento e all’oro senza farci sembrare un pacco regalo! Vediamo insieme qualche proposta pratica: * - Prendete una gonna plissé marrone, abbinatela a degli anfibi super grintosi o a dei texani super decorati, nella sfumatura che più esalta il vostro incarnato, abbi- 56 unite un t-shirt semplice un peacoat e sarete comode e natelo ad un pantalone palazzo azzurro chiarissimo o 57 perfette per tutta la giornata; giallo canarino o verde acqua metteteci sopra un cap- * Mettete un dolcevita marrone scelto, naturalmente, potto a scacchi e sarete super chic; * Se volete stupire abbinate un cappotto lungo fino ai piedi ad un paio di pantaloni o ad una gonna argentati unite una camicia scozzese e sarete delle vere ladylike se preferite gonna o pantaloni potranno essere dorati; * Se volete avere un look sobrio ma al tempo stesso intrigante abbinate un completo gonna o pantalone nei toni del marrone (se proprio volete cavalcare l’onda dell’anno meglio se sono check) ad un paio di scarpe o stivaletti rossi con borsa in tinta e via pronte per conqui- stare il mondo; * Se volete dare un’aria diversa al solito piumino (in inver- no serve sempre tiene troppo caldo) compratelo marrone invece che nero vi garantisco che non ve ne pentirete. Se ancora avete dei dubbi andate in giro per shopping e fate qualche prova. A cosa serve una personal shopper? Complichiamo un po’ Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
05/ Chi mi conosce lo sa io adoro le scar- a prezzi per me proibitivi, o si deve scendere allo squal- pe posso rinunciare a tutto ma se vedo lore delle scarpe Mango, Zara, H&M ecc.. Scarpe, come in una vetrina un paio di scarpe che vivere senza? mi piacciono non posso non entrare e comprare! Non mi bastano mai c’è sem- Ci sono poi tutta una serie di sotto-tendenze sulle quali io non investire troppo come le scarpe bianche, belle in pre il modello, il colore, la forma che mi foto ma quando mai si possono mettere, le scarpe spar- mancano unica eccezione i tacchi che non uso quasi kle utili solo se avete un super vita mondana, gli stivali mai e che, malgrado mi piacciano molto, ho imparato, anni ’70, quelli morbidi al polpaccio, che però rendono non è stato facile, a non comprare. corte e grosse anche le gambe più affusolate. Se poi Detto questo che scarpe posso consigliarvi per essere non volete comprare niente potete sempre mettere i di super tendenza questo autunno inverno? vostri saldali e le vostre décolleté con i calzini. Per prima cosa comprate solo scarpe di qualità! Un bel paio di scarpe fa apparire costoso, elegante, raffinato e curato anche l’outfit più economico del vostro armadio, vi evitano il mal di piedi e sono un investimento duraturo. Veniamo adesso ai modelli più di tendenza: * Gli stivali alti appena sopra il ginocchio, a metà co- 58 scia, aderenti come un guanto, morbidi, con il tacco 59 alto, con il tacco basso e chi più né ha più né metta sono assolutamente da avere. * Gli stivali da cowboy o camperos sono un evergre- en che non può mancare in nessun guardaroba per quest’anno più sono lavorati più sono in. * I combat boots o anfibi, o biker o stivaletti lace-up confermano che investire su un bel paio di scarpe con- viene sono anni che sono di tendenza e sono pure su- per caldi e super comodi. * Gli stivaletti sono la versione più leggera e “femmi- nile” dei combat boot si abbinano con tutto e non ci lasceranno per ancora lunghi anni e,se proprio volete esagerare, comprateli a fiori. * Scarpe rosse che siano stivali, combat boot, campe- ros o stivaletti sono uno dei trends più forti di stagione peccato che sia quasi impossibile trovarle nei negozi! Ho girato tutta la provincia di Pesaro e Urbino, Milano, Bologna, Padova e, o si comprano i modelli super firmati A cosa serve una personal shopper? Complichiamo un po’ Raccolta di consigli tra il serio e il faceto di una personal shopper troppo normale
Puoi anche leggere