78 ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE - SPECIALE 25 APRILE

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78 ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE - SPECIALE 25 APRILE
SPECIALE 25 APRILE 2023 - 78° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

SPECIALE 25 APRILE

78° ANNIVERSARIO
DELLA LIBERAZIONE

IN QUESTO NUMERO

Storia di Alfredo Malgeri, il partigiano con le Fiamme Gialle “Giusto tra i Giusti”

Le donne della Resistenza: partigiane per essere libere
L’Inferno nazista e le rivolte dei prigionieri nei campi della morte

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IN QUESTO NUMERO

 6   GUARDIA DI FINANZA
     STORIA DI ALFREDO MALGERI IL PARTIGIANO
     CON LE FIAMME GIALLE “GIUSTO TRA I
     GIUSTI”. LIBERO’ MILANO NEL 1945

11   LE DONNE DELLA RESISTENZA:
     PARTIGIANE PER ESSERE LIBERE

18   L’INFERNO NAZISTA E LE RIVOLTE DEI
     PRIGIONIERI NEI CAMPI DELLA MORTE
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GUARDIA DI FINANZA:
STORIA DI ALFREDO MALGERI IL
PARTIGIANO CON LE FIAMME GIALLE
“GIUSTO TRA I GIUSTI”.
LIBERÒ MILANO NEL 1945
Di Gerardo Severino*

R
        OMA (nostro servizio partico-      a sei appartenenti alla Guardia di Fi-
        lare). Ogni anno, in occasione     nanza, nominati per l’appunto “Giu-
        della “Giornata della Memoria      sti” grazie ad apposite relazioni sto-
delle Vittime della Shoah” che si cele-    riche da me stesso redatte ed inviate
bra il 27 gennaio, in coincidenza con      all’Ambasciata d’Israele in Italia.
la data della liberazione del campo di     Tra le tante Fiamme Gialle che, tutta-
sterminio di Auschwitz, in Polonia, da     via, avrebbero meritato - a mio avvi-
parte delle truppe sovietiche, nel ri-     so s’intende - la prestigiosa “Meda-
cordare il dramma generale dell’Olo-       glia dei Giusti” vi è anche il grande
causto, si ha la possibilità di indicare   Generale Alfredo Malgeri, uno dei
al mondo intero, soprattutto ai giova-     protagonisti della Resistenza e del-
ni, i tanti esempi positivi di persone     la Guerra di Liberazione, al quale si
(autentici Eroi) che sacrificarono la      deve principalmente la liberazione
propria vita o comunque la misero a        di Milano, nella notte fra il 25 e il 26
serio repentaglio pur di salvare quella    aprile 1945.
di tantissime vittime della persecuzio-    Ebbene, nonostante il Generale Mal-
ne nazi-fascista, soprattutto apparte-     geri, il quale era nato a Reggio Cala-
nenti alla religione ebraica.              bria il 14 agosto 1892, membro di una
Noti col nome di “Giusti tra le Nazio-     famiglia della medio borghesia (il pa-
ni” s’intendono, in particolare, quelle    dre Vincenzo era un impiegato dell’A-
persone che salvarono disinteressata-      genzia delle Imposte di Reggio) sia un
mente gli ebrei durante l’occupazio-       personaggio storico molto famoso,
ne germanica di mezz’Europa, a ciò         anche facendo una ricerca su Inter-
nominati dalla speciale Commissione        net, vi è una parte della sua “vicenda
dello Yad Vaschem di Gerusalemme,          patriottica” per niente conosciuta nel
ovviamente dopo attente e scrupolo-        nostro Paese, anche se è stata da me
se indagini, partendo dalla testimo-       già compiutamente trattata nel corpo
nianza di uno o più ebrei salvati.         del libro “Gli aiuti ai profughi ebrei
Questa importantissima onorificen-         e ai perseguitati: il ruolo della Guar-
za israeliana non viene, tuttavia,         dia di Finanza (1943 – 1945)”, testo
conferita a chiunque salvò gli ebrei,      che ebbi l’onore di firmare assieme al
nonostante prove inconfutabili lo          compianto Generale Luciano Lucia-
dimostrino, ma solo nei casi di coin-      ni, nel ormai lontano 2005, quando
volgimento diretto nelle operazioni        eravamo rispettivamente Direttore e
di salvataggio, così come è capitato       presidente del Museo Storico della

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78 ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE - SPECIALE 25 APRILE
25 APRILE 2023

                          Guardia di Finanza.                       proprio in quel frangente, fu proprio
                          Essendo edito da un Ente Morale, il       grazie a lui che le Fiamme Gialle ope-
                          libro non ebbe commercializzazione        ranti nella regione si sarebbero prodi-
                          e, quindi, una importante diffusione      gate in aiuto delle varie organizzazioni
                          mediatica, ragion per cui affido oggi     partigiane aderenti al Corpo Volontari
                          a questo contributo il compito di rac-    della Libertà, ma anche - ed è questo
                          contare quanto Alfredo Malgeri fece       il valore aggiunto a cui tendo - a favore
                          per ebrei e perseguitati.                 dei tanti profughi ebrei che da Milano
                                                                    e dal Nord Italia in generale si spinge-
                          UNA BREVE BIOGRAFIA                       vano verso la frontiera con la Svizzera,
                          Partiamo però da qualche piccolo          dando opportune istruzioni onde con-
                          dato biografico su questo “Angelo         sentire la loro fuga verso la libertà.
                          del Bene”, come amo definirlo.            L’alto ufficiale stipulò, a riguardo, una
                          Arruolato nella Regia Guardia di Fi-      sorta di “patto tra galantuomini” con
                          nanza il 5 novembre 1912, dopo aver       i suoi ufficiali, ai quali ordinò a voce
                          conseguito, presso il Regio Istituto      direttamente o comunque osser-
                          Tecnico di Reggio, il diploma di Ge-      vando la scala gerarchica, di lasciare
                          ometra, Alfredo Malgeri vi percor-        passare dalle frontiere vigilate dai mi-
                          se una brillante carriera, che lo vide    nuscoli reparti del Corpo quanti aves-
                          dapprima Comandante di Plotone            sero avuta la necessità di raggiungere
                          durante la “Grande Guerra” e succes-      la Confederazione Elvetica, onde sal-
                          sivamente Comandante di importanti        varsi dalla “grande caccia”. Ma l’or-
                          reparti territoriali e d’istruzione.      dine non fu una mera “liberazione di
                          Alla data dell’8 settembre 1943, con il   coscienza” da parte di un fervente cri-
                          grado di Colonnello si trovava al Co-     stiano, tutt’altro! Esso fu un impegno
                          mando della 3^ Legione della Regia        concreto, come ci dimostrano decine
                          Guardia di Finanza di Milano.             di pagine di atti ufficiali, custoditi nel
                          Aderendo sin da subito al Movimen-        suo fascicolo personale presso il Mu-
                          to Resistenziale sorto in Lombardia       seo Storico che ho avuto l’onore di

Milano una fase della
liberazione della città
26 aprile 1945

                                                                                                             7
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Dotato di un coraggio leonino, ma            Giovanni Gavino Tolis, catturato su de-
soprattutto di quella forte determina-       lazione a Ponte Chiasso (Como) pro-
zione che ha sempre distinto le Fiam-        prio per aver salvato decine di ebrei,
me Gialle, l’allora Colonnello Malgeri       morto poi, il 28 dicembre 1944, di
difese a spada tratta i suoi uomini, an-     stenti e sevizie presso il lager di Mau-
che quando questi, catturati dai tede-       thausen, in Austria ed oggi Medaglia
schi per motivi politici, erano finiti nel   d’Oro al Merito Civile “alla memoria”.
carcere milanese di San Vittore.             Senza il Colonnello Malgeri e senza
In decine di casi, Alfredo Malgeri non       la catena di aiuti che egli stesso im-
esitò a recarsi personalmente presso         postò lungo tutta la linea di frontiera
i vertici militari e della Polizia tede-     con la Svizzera, migliaia di ebrei, di
schi di stanza a Milano, pur di salvare      soldati sbandati, renitenti alla leva e
dalla deportazione quanti erano stati        persino ex prigionieri di guerra alleati
arrestati, sia per aver aderito alla Re-     non avrebbero avuta salva la vita.
sistenza che per aver aiutato ebrei e        Per quanto sospettato di far parte
perseguitati.                                della Resistenza, il Colonnello Malge-
                                             ri seppe tutelare l’organizzazione re-
Non solo, ma in una circostanza in par-      sistenziale sorta tra le fila della Guar-
ticolare non esitò a punire disciplinar-     dia di Finanza del Nord Italia, e ciò in
mente, con tanto di carteggio ufficiale,     perfetta sintonia con il Corpo Volon-       Il Colonnello Malgeri
                                                                                                 sfila con i suoi
alcuni suoi ufficiali, responsabili di non   tari della Libertà e con il Comitato di         finanzieri a Milano
aver saputo difendere il Finanziere          Liberazione Nazionale Alta Italia.                         nel 1945

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25 APRILE 2023

                    L’INSURREZIONE DI MILANO DEL 1945

                    La storia della Resistenza ci ricorda,       presenza in città di fascisti e di tede-
                    infine, che nell’aprile del 1945, nella      schi armati di oltre 20 mila unità.
                    parte finale del conflitto, il Colonnel-     Alla memoria di Alfredo Malgeri che
                    lo Malgeri prese accordi con il Gene-        dopo la liberazione fu promosso Ge-
                    rale Raffaele Cadorna, Comandante            nerale, è stata concessa la Medaglia
                    Generale del C.V. L. per affiancare i        d’Oro al Valore della Guardia di Fi-
                    partigiani nell’imminente insurrezione       nanza, così come gli sono state inti-
                    generale.                                    tolate Caserme, vie e piazze in varie
                    Nella notte tra il 25 e il 26 aprile, Mal-   località d’Italia.
                    geri ricevette dal Tenente della Guar-       Il grande uomo della Resistenza e, a
                    dia di Finanza, Augusto De Laurentiis,       questo punto anche il mancato “Giu-
                    ufficiale di collegamento tra il C.L.N.      sto tra i Giusti”, si spense a Milano, la
                    Alta Italia ed il Reggimento di forma-       città di adozione che gli aveva bene-
                    zione che avrebbe partecipato alla           volmente conferito l’Ambrogino d’O-
                    liberazione di Milano, l’ordine di in-       ro, il 10 giugno 1977.
                    surrezione generale, redatto a mano          Le sue ceneri riposano tuttora nello
                    e firmato da Leo Valiani.                    stesso Cimitero Monumentale, men-
                    In esso si ordinava alle Fiamme Gial-        tre un giardino ne porta orgogliosa-
                    le di impossessarsi della Prefettura di      mente il nome, in omaggio a quanto
                    Milano e di espugnare gli edifici della      da egli fatto anche per il capoluogo
                    Muti, della Guardia Nazionale Repub-         lombardo, difendendo la popolazio-
                    blicana e della X MAS.                       ne milanese dalle prepotenze nazi-fa-
                    Ed è ciò che effettivamente avvenne,         sciste, spesso manifestate attraverso
                    come ricorda la storia generale della        rastrellamenti, razionamenti senza
                    Resistenza, additando al Paese l’o-          motivo e angherie di ogni sorta.
                    pera di quel glorioso Reggimento di
                    formazione formato da appena 407             Grazie a lui, le Fiamme Gialle non si
                    militari e 23 ufficiali, a fronte di una     trasformarono in “aguzzini”, come
                                                                 invece la Repubblica Sociale Italiana
                                                                 avrebbe fatto con gran parte dei militi
                                                                 della Guardia nazionale repubblicana
                                                                 (G.N.R.), con la quale fu giocoforza
                                                                 soppiantata, nel Nord Italia, la strut-
                                                                 tura territoriale della gloriosa Arma
                                                                 dei Carabinieri, i cui membri non fu-
                                                                 rono certo da meno nel combattere
                                                                 l’oppressore, come ci ricordano Eroi
                                                                 purissimi come Salvo D’Acquisto, i tre
                                                                 martiri di Fiesole e i tanti e tanti ancora
                                                                 che hanno contribuito col proprio san-
                                                                 gue alla nobilissima causa quale fu la
                                                                 Resistenza, sia in Patria che all’estero.
                                                                 Ma questa…è un’altra storia.

                                                                 *Colonnello (Aus) della Guardia di Finanza -
Alfredo Malgeri                                                  Storico Militare
con l’uniforme da
Generale - 1946                                                  © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                                                                                           9
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EUROFIGHTER TYPHOON
TECNOLOGIA, PRESTAZIONI
E SICUREZZA

L’Eurofighter, il più importante programma aeronautico della storia industriale europea, è un avanzato caccia
multiruolo ordinato da nove forze aeree per un totale di 680 esemplari. Leonardo svolge un ruolo chiave nella
produzione di componenti aeronautici ed elettronici del velivolo ed è responsabile dell’assemblaggio finale
dei caccia ordinati da Italia e Kuwait. Protezione dei cieli h24, 365 giorni all’anno, oltre 400 fornitori e 100.000
posti di lavoro in tutta Europa, di cui oltre 24.000 in Italia.

              leonardo.com
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25 APRILE 2023

                 LE DONNE DELLA RESISTENZA:
                 PARTIGIANE PER ESSERE LIBERE
                 SEMPRE
                 Di Paola Ducci*

                 M
                            ILANO (nostro servizio          Dimenticava l’autore - e questa di-
                            particolare). Il 2 giugno       menticanza sarebbe durata davvero
                            1946 esce un articolo sul       per troppi decenni - il contributo fon-
                 Corriere della Sera dal titolo: “Senza     damentale che le donne hanno dato
                 rossetto nella cabina elettorale”.         alla Resistenza per la liberazione del
                 L’ilare autore invitava le donne a pre-    Paese dal nazifascismo, con o senza
                 sentarsi presso il seggio senza rosset-    rossetto ma sicuramente, per tante di
                 to sulle labbra: “Siccome la scheda        loro, col sangue.
                 deve essere incollata e non deve ave-      Il 2 giugno 1946 è il giorno del voto a
                 re alcun segno di riconoscimento, le       suffragio universale, che è figlio della
                 donne nell’umettare con le labbra il       Liberazione. E’ il giorno in cui votano
                 lembo da incollare potrebbero, sen-        anche le donne.
                 za volerlo, lasciarvi un po’ di rossetto   Eppure non è ancora il giorno della
                 e in questo caso rendere nullo il loro     loro liberazione e del loro “diritto di
                 voto. Dunque, il rossetto lo si porti      contare”.
                 con sé, per ravvivare le labbra fuori      Il contenuto dell’articolo e il titolo
                 dal seggio”.                               stesso raccontano una negazione.

Donne e uomini
partigiani

                                                                                                  11
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IL RUOLO FEMMINILE NELLA RESISTENZA

Nonostante il ruolo femminile nel-        tuale e culturale del paese, com’era
la Resistenza sia stato determinante      avvenuto durante il Risorgimento.
per la liberazione dal nazifascismo, le   Si tratta invece di un movimento dif-
donne avranno ancora molto da com-        fuso, realmente di massa, ma solo
battere prima di vedere riconosciute      negli ultimi anni ha assunto finalmen-
le loro istanze e potersi realmente       te dignità di memoria e onore.
affermare come soggetti attivi, come      Le donne che parteciparono alla Re-
protagoniste del loro destino e delle     sistenza facevano parte di organiz-
loro scelte.                              zazioni come i Gruppi di Azione Pa-
Il ruolo delle donne nel Movimento        triottica (GAP) e le Squadre di Azione
di Liberazione Nazionale è stato eti-     Patriottica (SAP) e inoltre fondarono
chettato per troppo tempo come un         Gruppi di difesa della donna, “aperti
“contributo”, termine che non rende       a tutte le donne di ogni ceto socia-
giustizia all’impegno femminile nella     le e di ogni fede politica o religiosa,
Resistenza, impegno peraltro ramifi-      che volessero partecipare all’opera di
cato in tutti gli ambiti della lotta.     liberazione della patria e lottare per la
Sono state in prima linea come sog-       propria emancipazione”, per garanti-
getti attivi, combatterono per ricon-     re i diritti delle donne diventate capo-
quistare la libertà e la giustizia del    famiglia in luogo dei mariti arruolati
proprio Paese ricoprendo funzioni         nell’Esercito e all’interno delle fab-
di diversa natura e, molto spesso, di     briche, dove avevano preso il posto
grande rilevanza logistica, istituzio-    degli uomini impegnati in guerra, allo
nale e operativa, anche sul campo di      scopo di organizzare scioperi e mani-
battaglia.                                festazioni contro il fascismo.
Ma di loro si scriveva questo: “Appor-    Molte di loro furono staffette. Questo
tarono il loro contributo per stampa      ruolo era spesso ricoperto da giovani
dei materiali di propaganda, attacca-     donne, poco più che adolescenti.
vano i manifesti e distribuivano i vo-    Le staffette avevano il compito di
lantini, svolgevano funzione di colle-    garantire i collegamenti tra le varie
gamento, curavano il passaggio delle      brigate e di mantenere i contatti fra i
informazioni, trasportavano e racco-      partigiani e le loro famiglie.
glievano armi, munizioni, esplosivi,      Erano compiti che ragazze così giova-
viveri, indumenti, medicinali, svolge-    ni svolgevano con grande coraggio.
vano funzioni infermieristiche, pre-      Le staffette partigiane accompagna-
paravano i rifugi e i nascondigli per i   vano brigate e comandi per strade
partigiani.”                              sicure, esploravano, reperivano in-
Tacendo però che molte donne sono         formazioni sul nemico, trasportavano
morte per la libertà.                     armi e munizioni, ricongiungevano le
La Resistenza rappresenta la fase in      formazioni disperse dopo i rastrella-
cui nascono e si sviluppano le pre-       menti e soprattutto macinavano chi-
messe per la nascita della Costituzio-    lometri su chilometri.
ne e della Repubblica democratica ed      Non erano armate e per questo il loro
è per la prima volta le donne parteci-    compito era ancora più pericoloso. Il
pano da protagoniste a un momento         loro obiettivo era quello di passare
decisivo della storia italiana.           inosservate.
E’ un fatto inedito, che non ha pre-      Si erano rivelate indispensabili sin da-
cedenti: la partecipazione femminile      gli inizi della guerriglia per mantenere
non è più quella di una élite intellet-   i collegamenti tra città e montagna e

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                 ripristinare quelli che l’operazione ne-   prima entrava in paese per assicurarsi
                 mica aveva interrotto.                     che non ci fossero nemici e dare il via
                 Durante gli spostamenti erano sem-         libera agli altri per proseguire nella
                 pre in prima linea: quando l’unità         loro avanzata.
                 partigiana arrivava in prossimità di un
                 centro abitato, era la staffetta che per

                 LA FIGURA DI ANNA CHERCHI E DI ALTRE PARTIGIANE

                 Anna Cherchi era una giovane staffet-      Carla Capponi partecipò alla Resi-
                 ta che guidava i partigiani tra i boschi   stenza romana e divenne vice coman-
                 piemontesi, in mezzo alla neve che         dante di una formazione operante a
                 ricopriva strade e sentieri.               Roma.
                 Il 19 marzo 1944 venne avvistata da        I compagni le avevano impedito il
                 una colonna di militari tedeschi. Il co-   possesso di armi, perché preferivano
                 mandante partigiano le ordinò di pro-      che si occupasse di altre mansioni.
                 cedere verso i nemici, dando ai suoi il    Così, nell’ottobre del 1943, sopra un
                 tempo necessario a mettersi in salvo.      autobus affollato, Carla rubò una pi-
                 I tedeschi la catturarono e la portaro-    stola ad un soldato della GNR che si
                 no prima ad Alba, poi a Torino, alle       trovava al suo fianco.
                 Carceri Nuove, dove fu torturata ogni      Nel 1944 fu tra gli organizzatori
                 giorno per un mese.                        dell’attentato di via Rasella contro
                 Ma nemmeno le scariche elettriche          una formazione dell’Esercito tede-
                 riuscirono a farla parlare. Poi, su un     sco e da questo atto i nazisti presero
                 carro bestiame, fu deportata a Raven-      pretesto per il massacro delle Fosse
                 sbruck, campo di concentramento            Ardeatine.
                 per sole donne.                            Carla Capponi è stata decorata con la
                 Anna aveva 18 anni, era una staffetta,     medaglia d’oro al valor militare per le
                 ma era soprattutto una combattente.        numerose imprese a cui ha partecipa-
                 Perché furono molte le donne che           to ed è stata riconosciuta partigiana
                 lottarono sul campo e in ruoli di co-      combattente con il ruolo di capitano.
                 mando.                                     Nelle Brigate la presenza delle donne
                 Il 1º distaccamento di donne com-          inizialmente provocò malumori e vi
                 battenti sorse in Piemonte alla metà       furono delle contestazioni da parte di
                 del 1944 presso la Brigata garibaldina     alcuni partigiani ma, in seguito, anche
                 “Eusebio Giambone”, una delle tan-         i più scettici dovettero ricredersi.
                 te brigate partigiane nate durante la      Le donne combattevano al fianco de-
                 Resistenza.                                gli uomini, sulle montagne, al freddo,
                 A Genova ne sorse un altro che prese       in alcuni casi effettuavano vere azioni
                 il nome di una patriota fucilata dai fa-   di sabotaggio militare mettendo a ri-
                 scisti, un altro battaglione nacque nel    schio la loro vita. Tante sono state le
                 1944 nel Biellese, costituito da opera-    donne combattenti catturate e sevi-
                 ie tessili della Brigata “Nedo”.           ziate, portate in campi di concentra-
                 Imbracciarono le armi, si misero al        mento e poi condannate a morte.
                 fianco degli uomini e in alcuni casi       Aveva 17 anni Germana Boldrini
                 vennero scelte come capi squadra           quando la sera del 7 novembre 1944
                 per dirigere l’intera brigata.             lanciò il segnale che diede inizio alla

                                                                                                 13
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battaglia di Porta Lame a Bologna tra      1944 preferì uccidersi anziché essere
partigiani e i nazifascisti: “Quando ar-   catturata dai nemici.
rivai a Porta Lame con la mia arma au-     Il giorno dopo il suo cadavere fu tro-
tomatica e le bombe a mano lanciai il      vato appeso, a mo’ di monito, nella
fuoco, i miei compagni mi seguirono        piazza della sua città.
e ci fu un grande combattimento”.          Quelle che non riuscirono a sfuggire
Germana è una delle circa 500 donne        alla cattura vissero l’inferno del carce-
a cui vennero affidati compiti di co-      re con relative torture, sevizie, stupri
mando durante la Resistenza.               di gruppo e violenze sessuali singole,
Molte di quelle che erano entrate a        come quelle commesse nel carcere
far parte sia delle bande armate ex-       vicentino di San Michele e denuncia-
tra-urbane sia nei GAP e SAP nelle         te da una partigiana al momento del-
città e nelle fabbriche assunsero po-      la Liberazione.
sizioni di vertice.                        Le vittime preferite dagli aguzzini era-
Norma Barbolini prese il comando           no le condannate a morte, come la
della prima divisione partigiana “Ciro     marchigiana Angela Lazzarini.
Menotti” nel 1944 in Emilia, dopo il       Prima di morire fucilata ai piedi del
ferimento del fratello Giuseppe avve-      campanile di Certaldo, un piccolo
nuto nel Reggiano durante uno scon-        abitato nel territorio di Macerata il 18
tro coi nazifascisti.                      giugno del 1944, la giovane partigia-
Iris Versari era di Forlì e nel gennaio    na rivelò che la sera prima era stata
del 1944 entrò nella banda partigiana      violentata da diversi militari tra cui il
di “Silvio” Corbari.                       sottotenente che avrebbe comanda-
Ferita gravemente a una gamba e            to il plotone incaricato di giustiziarla.
accerchiata in una casa colonica insie-    La donna era stata giudicata colpevo-
me ad altri partigiani, il 17 agosto del   le di aver nascosto un disertore.

                                                                                       Fu molto forte la
                                                                                       partecipazione
                                                                                       delle donne nella
                                                                                       Resistenza

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                        I RICONOSCIMENTI ALLE COMBATTENTI

                        Eppure soltanto una trentina di queste     un’adesione larga e consapevole a
                        resistenti fu decorata con Medaglie        un movimento libertario dagli esiti in-
                        d’Oro o d’Argento al Valore Militare.      certi che passava per la guerra, della
                        Per decenni a livello storiografico e      quale le donne avevano accettato le
                        istituzionale il contributo delle donne    regole atroci.
                        alla Resistenza non è stato mai ade-       Nel 1965, in occasione del 20° an-
                        guatamente riconosciuto ma relegato        niversario della Liberazione, usciva
                        a un ruolo secondario che scontava,        il documentario Le donne nella Re-
                        di fatto, una visione in cui la lotta di   sistenza della regista Liliana Cavani
                        Liberazione veniva declinata tutta al      che, per la prima volta, dava voce alla
                        maschile.                                  presenza femminile nella Resistenza
                        Al momento della Liberazione, forse        italiana. Progressivamente, il cosid-
                        per non destabilizzare lo stereotipo       detto fenomeno della “Resistenza ta-
                        del maschio guerriero e della donna        ciuta”, cioè quel silenzio prolungato
                        umile ancella, le donne vennero del        sul ruolo rivestito da migliaia di don-
                        tutto escluse dalle sfilate partigiane     ne ignorate dalla storiografia, poteva
                        nelle città liberate.                      dirsi finalmente superato.
                        Il riconoscimento collettivo, di natura    Il risultato fu il proliferare di testimo-
                        storiografica, avvenne circa un tren-      nianze, storie di donne più o meno
                        tennio dopo la fine della guerra. Una      giovani, di ogni fascia sociale, pro-
                        tardiva ma necessaria presa di co-         fessione e provenienza, antifasciste
                        scienza di una realtà fino a quel mo-      per scelta personale, retaggio fami-
                        mento misconosciuta, cioè che quello       liare o necessità, che a un certo pun-
                        femminile alla Resistenza non era sta-     to abbracciarono la lotta antifascista
                        to semplicemente “un contributo”,          e partigiana.
                        ma qualcosa di assai più importante:

      Un volantino
invita le donne ad
arruolarsi nelle file
  dellr “Volontarie
     della Libertà”

                                                                                                           15
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I dati dell’Associazione nazionale par-    Le 35 mila donne che dal 1943 al 1945
tigiani d’Italia (ANPI) parlano di circa   parteciparono alle azioni di guerriglia
35 mila donne partigiane, molte delle      partigiana per liberare l’Italia, le oltre
quali pagarono con la morte o subirono     4.500 arrestate, torturate, condannate,
arresti, torture e deportazioni.           le 623 fucilate, impiccate o cadute in
A guerra conclusa alle donne italia-       combattimento, oppure le circa tremila
ne saranno assegnate 19 Medaglie           deportate in Germania, volevano un’e-
d’Oro al Valore Militare, di cui 15 alla   sistenza più dignitosa in un Paese libero
memoria.                                   dall’autoritarismo fascista, desiderava-
   • 35.000 donne partigiane combat-       no spazi di libertà fuori da un regime
   tenti;                                  che le aveva relegate sempre più nella
   • 20.000 donne con funzioni di sup-     sfera familiare e domestica.
   porto;                                  Sono state molte, perlopiù sconosciu-
   • 70.000 donne organizzate nei          te, di cui non ci ricordiamo. Perché ci
   Gruppi di difesa della donna;           si rammenta di loro quando serve ma
   • 4.500 arrestate, torturate e con-     dimentichiamo che le donne, quando
   dannate dai tribunali fascisti;         serve, sono disposte anche a morire.
   • 2.750 deportate in Germania nei       E in tante sono morte per poi tornare
   lager nazisti;                          nell’oblio. Il 25 aprile di ogni anno è
   • 623 fucilate o cadute in combat-      giusto quindi ricordare e celebrare tut-
   timento                                 te le lettere del loro nome.
   • 512 commissarie di guerra;            Onoriamo tutte le cadute per la Resi-
   • 19 medaglie d’oro                     stenza con le parole che Marisa Om-
   • 18 medaglie d’argento                 bra, staffetta nella Brigata Garibaldi ha
                                           dedicato alle donne. “Siate partigiane,
                                           per essere libere sempre”.

                                           *Editor per l’Ufficio Storico dello Stato
                                           Maggiore della Difesa

                                           © RIPRODUZIONE RISERVATA

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25 APRILE 2023                                             REPORTAGE

     ELECTROMAGNETIC DEFENCE CYBER EW & INTELLIGENCE SPACE EW
                    HOMELAND SECURITY TRAINING

                                                                  17
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L’INFERNO NAZISTA E LE RIVOLTE DEI
PRIGIONIERI NEI CAMPI DELLA MORTE
Di Benedetta La Corte

R
       OMA (nostro servizio parti-            il 22 aprile del 1946, con un decreto
       colare). Ricorre oggi l’Anni-          di Alcide De Gasperi, alla guida del
       versario della Liberazione dal         governo provvisorio.
nazifascismo, festa nazionale istituita

LA RESISTENZA

La Resistenza fu un movimento che             La Resistenza italiana può vantare di
vide, in primis, la partecipazione di mi-     una vasta storiografia anche perché
litari, ai quali si unirono anche i civili.   ebbe ripercussioni sull’intera Europa
Insieme ebbero un ruolo fondamen-             e, al contrario della resistenza tede-
tale a partire dall’indomani della ca-        sca al nazismo, affonda le sue radici
duta del fascismo (25 luglio 1953)            sulla legittimità popolare.
e con la firma dell’armistizio con gli        Nel gennaio del 1933, Adolf Hitler
anglo-americani il 3 settembre 1943           diviene Cancelliere del Terzo Reich. E
a Cassibile. Reso noto poi con il mes-        non perde tempo ad ordinare i primi
saggio radiofonico del Generale Pie-          arresti. Gli oppositori avversi al regi-
tro Badoglio l’8 settembre.                   me nazista vengono nei campi di con-
Viene costituito il Comitato Nazionale di     centramento. Il primo viene istituito a
Liberazione (CNL) ed ha inizio la lotta.      Dachau (Monaco), il 22 marzo 1933.

     LA MOSTRA AL MUSEO                       E per ricordare la resistenza all’Inferno
     DELLA SHOAH A ROMA                       nazista e i campi della morte di Bel-
                                              zec, Sobibor e Treblinka, la Fonda-
                                              zione Museo della Shoah di Roma ha
                                              allestito una mostra.
                                              Marcello Pezzetti è il curatore dell’e-
                                              sposizione ed essa è visitabile nel cuo-
                                              re del Ghetto ebraico della Capitale.
                                              (L’ingresso alla mostra è libero (esclu-
                                              se le festività ebraiche) in via del Por-
                                              tico d’Ottavia 29.
                                              Visitabile dalla domenica al giovedì
                                              dalle ore 10:00 alle ore 17:00 e il ve-
                                              nerdì dalle 10:00 alle 13:00.
                                              Per info: www.museodellashoah.it -
                                              Tel: +39 06 68139598

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  L’ESPOSIZIONE   Con documenti ufficiali, cartelli di        sottoposti alla sterilizzazione forza-
                  propaganda, foto, manifesti e un vi-        ta, le malattie ereditarie, infatti, non
                  deo, viene ripercorsa una delle vicen-      possono essere trasmesse ai tede-
                  de che ha segnato la storia più buia        schi puri, sani e forti.
                  del XX secolo: la politica di odio nazi-    Come dirà lo stesso Hitler il sog-
                  sta verso gli ebrei ed altre minoranze.     getto di razza ariana pura è “agile,
                  Nella prima sala troviamo cartelloni-       slanciato e vivace come un levriero,
                  stica di propaganda nazista sostenuta       coriaceo come il cuoio, duro come
                  da tesi pseudo scientifiche, con con-       l’acciaio Krupp”.
                  cetti come “profanazione della raz-         Si passa poi alla sperimentazione
                  za”, “sangue puro” ed eugenetica.           delle camere a gas: i malati vengono
                  La teoria eugenetica del “migliora-         indirizzati verso le docce che si tro-
                  mento della specie” viene utilizzata        vano nei sotterranei ed uccisi con il
                  dai nazisti per avvalorare un’altra te-     monossido di carbonio.
                  oria quella che la malattia mentale è       Il gas inodore li priva della coscienza,
                  un male ereditario e incurabile.            i corpi vengono infine ammassati e
                  Gli “imperfetti” non possono guarire        bruciati nei forni crematori per non
                  e perciò la vita di questi malati è in      lasciare alcuna traccia.
                  realtà una “esistenza senza vita”.          Un’anagrafe interna emette falsi cer-
                  I soggetti con patologie mentali e/o        tificati di morte correlati di sincerate
                  fisiche, ciechi, sordi, epilettici, alco-   lettere di cordoglio che vengono in-
                  lizzati cronici, rappresentano per il       viate ai familiari delle vittime.
                  regime una vergogna poiché inqui-           L’operazione, che costa la vita a 70
                  nano la purezza della razza ariana,         mila persone, viene sospesa da Hit-
                  oltre ad essere un inutile costo da         ler, nel 1941, a seguito dei sospet-
                  sostenere per l’intera nazione.             ti dei parenti delle vittime e per via
                  La mostra prosegue con le immagini          della ferma opposizione, di August
                  della prima azione omicida sistema-         von Galen, arcivescovo di Munster.
                  tica: l’Aktion T4.                          L’ escalation di violenza nazista cre-
                  Il suo nome deriva dal luogo in cui         sce con l’espandersi dei confini ter-
                  aveva sede il comitato, in via Tier-        ritoriali tedeschi, e si accentua du-
                  gartenstrasse, 4, in una villa segreta      rante la Seconda Guerra mondiale,
                  a Berlino.                                  dando inizio ad una serie di arresti e
                  L’intera operazione si svolge all’inter-    deportazioni di massa.
                  no delle case di cura ed è guidata          Sono circa 23 mila gli ebrei che ven-
                  da Karl Brandt, medico personale di         gono rinchiusi nei campi di concen-
                  Hitler, insieme a Philipp Bouhler, uno      tramento.
                  dei principali esecutori.                   Nella seconda sala del museo trovia-
                  Una squadra di medici nazisti pratica       mo immagini che riportano l’istitu-
                  l’eutanasia sulle persone con handi-        zione dei ghetti, inizialmente pensati
                  cap sia fisici che mentali, sommini-        come una soluzione temporanea per
                  strando loro il luminal, che porta da       separare la comunità ebraica, porta-
                  un sonno sempre più profondo sino           trice di “malattie” ed “epidemie”,
                  alla morte.                                 da quella locale.
                  Questo potente farmaco è speri-             A Norimberga un cartello recita così:
                  mentato, per la prima volta nel 1939,       “Gli Ebrei qui non sono desiderati”.
                  sui bambini malati. E’ la cosiddetta        In Bassa Sassonia su un altro si leg-
                  “eutanasia dei bambini”.                    ge: “Gli ebrei entrano in questo vil-
                  Gli “imperfetti” sono inizialmente          laggio a proprio rischio e pericolo”.

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LA COSTRUZIONE DEL PRIMO GHETTO

Il primo ghetto venne istituito nel        lonia orientale, nel 1941, stabilisce
1939 a Petrikau, nel distretto di Ra-      la pena di morte per chiunque osi
dom, in Polonia. Altri ne saranno co-      abbandonare il posto assegnatogli.
struiti, nello stesso Paese, a Varsavia,   Chi si presenta spontaneamente alla
Cracovia, Lublino.                         chiamata, riceve tre chili di pane e un
In questi luoghi hanno inizio le ucci-     chilo di marmellata. Gli individui ven-
sioni sistematiche per motivi di “sicu-    gono raggruppati, e in alcuni ghetti
rezza pubblica”.                           costretti ad attendere in ginocchio,
Il sovraffollamento e la forte denutri-    prima di essere condotti verso la sta-
zione portano a malattie epidemiche        zione ferroviaria e deportati nei lager.
mortali come la dissenteria, la tuber-     Si prepara a quella che sarà chiamata
colosi acuta ed il tifo intestinale. Nel   “Endlosung der Judenfrage”, la solu-       Ghetto di Varsavia:
ghetto di Lublino, ad esempio, muo-        zione finale, cui scopo è uccidere le      Due ragazzi a terra,
                                                                                      di cui uno allo
iono circa 300 persone al mese.            comunità ebraiche d’ Europa, insie-        stremo delle forze,
Il Governatorato Generale della Po-        me ad altre minoranze.                     quasi morente

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                 IL RASTRELLAMENTO DEI GHETTI E LA DEPORTAZIONE
                 NEI CAMPI DI STERMINIO

                 Nel 1942, a Tarnow, nel distretto di        all’interno dei tre campi della morte,
                 Cracovia (Polonia) alcuni individui sa-     Belzec, Sobibor e Treblinka costruiti
                 ranno selezionati per i lavori forzati e    per l’Aktion Reinhardt.
                 spediti ad Auschwitz, mentre altri an-      Questa operazione, diretta da Odilo
                 dranno a Belzec.                            Globocnik, prevedeva il più grande
                 La deportazione più massiva avviene a       piano di sterminio della popolazione
                 Varsavia dove 250 mila persone ven-         ebraica, in parte anche di tedeschi,
                 gono destinate al campo di Treblinka        bielorussi, slovacchi, francesi, lituani,
                 ed uccise subito dopo il loro arrivo.       olandesi, all’interno di questi lager,
                 Se potessimo immaginare l’Inferno,          nel Governatorato generale dell’ex
                 quello nazista è l’immagine più chiara.     territorio della Polonia.
                 Basta ricordare quello che avviene

                 LA RESISTENZA ALLA VIOLENZA NAZISTA

                 I reclusi all’interno dei campi di ster-    cisi insieme agli altri prigionieri.
                 minio si ribellano dinanzi a quello che     I sopravvissuti di Sobibor sono soltan-
                 fino ad allora avevano subito. Crea-        to 58.
                 no così vere e proprie organizzazioni       Dopo questo episodio, Jokab Spor-
                 clandestine di resistenza.                  renberg, che sostituisce Globocnik,
                 Molto spesso i loro componenti ave-         ordina lo smantellamento del campo.
                 vano competenze militari e strategi-        Oggi a testimonianza rimane la ferro-
                 che e ciò ha permesso di elaborare          via e il cartello con il nome dell’antico
                 concreti piani di evacuazione.              villaggio.
                 La fuga dei prigionieri dai campi parte     La parte più suggestiva dell’esposi-
                 da quello di Treblinka (agosto 1943).       zione sui crimini nazisti è la sala dove
                 Il 14 ottobre 1943 è la data, invece,       è proiettato un interessante docu-
                 della grande fuga da Sobibor, lager         mentario sul campo di sterminio di
                 situato in Polonia orientale. A capo        Treblinka.
                 dell’operazione c’è Aleksander Pe-          È proprio a Treblinka che i prigionieri
                 chersky, un ex ufficiale ucraino dell’Ar-   insorgono per la prima volta all’inter-
                 mata Rossa.                                 no di un campo.
                 Il gruppo clandestino che si organizza      La rivolta capitanata da Julian Cho-
                 a Sobibor ha in mente una rivolta che       razycki, ex ufficiale dell’Esercito po-
                 prevede la messa in libertà di quanti       lacco, non produce l’esito sperato. In-
                 più prigionieri e l’uccisione di quan-      fatti, non si riesce ad uccidere nessun
                 te più guardie sia possibile. Guardie       tedesco e la maggior parte dei rivol-
                 che vengono attirate con le scuse più       tosi viene colpito con fucili automa-
                 banali per poi essere brutalmente uc-       tici, posizionati sulle torrette di guar-
                 cise.                                       dia, mentre il resto viene giustiziato.
                 Undici componenti della Milizia spe-        Cento prigionieri rimangono nel cam-
                 ciale tedesca vengono trucidati. Ma         po, altrettanti riescono a superare il
                 dei 600 prigionieri soltanto la metà        raggio di azione dei fucili ma vengo-
                 riesce ad evadere.                          no comunque catturati ed uccisi poco
                 Molti di loro vengono catturati ed uc-      dopo.

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Al centro della sala troviamo un pic-        La gente adesso sa cosa succede in
colo plastico che riproduce l’organiz-       questi campi, e così si intensificano i
zazione del campo ricostruito grazie         tentativi di fuga, dapprima azioni indi-
ai disegni dei reclusi sopravvissuti alla    viduali nel terrore delle rappresaglie
tragedia, ma anche di alcune guardie.        che queste provocano, poi diventano
Treblinka viene costruito nel 1942, ed       vere e proprie rivolte di massa coordi-
è tra i tre campi, concepiti nell’Aktion     nate da comitati di resistenza.
Reinhardt, quello più nascosto poiché        Soltanto 50 prigionieri riescono a
situato in un territorio scarsamente         salvarsi, fra di loro solo due donne,
abitato e all’interno di un fitto bosco.     sopravvissuti alla guerra grazie all’ap-
A capo di Treblinka è Irmfried Eberl,        poggio dei contadini dei villaggi vici-
l’unico medico a dirigere un lager, a        ni.
cui presto gli succede Franz Stangl,         Ai tre campi dell’Aktion Reinhardt se
membro della Kripo (polizia crimina-         ne aggiunge un altro, quello di Lubli-
le), che fu anche comandante a So-           no, meglio conosciuto con il nome di
bibor.                                       Majdanek. E’ uno dei campi che oc-
In questo campo viene costruita una          corre menzionare perché fu uno fra i
falsa stazione (in realtà una sortierba-     più duri dei sistemi concentrazionari
racke, magazzino per lo smistamen-           nazisti.
to).                                         Ha una funzione polivalente, di ster-
Il treno della vita si ferma al cospetto     minio e di concentramento, dove la
del tempo della morte, certa, come           percentuale di sopravvivenza è bas-
l’orologio che, alla finta stazione, se-     sissima: vengono uccise 900 mila per-
gna sempre la stessa ora.                    sone circa, la maggior parte di queste
Altro “falso” luogo è il Lazarett ca-        è eliminata in meno di cento giorni.
muffato da ospedale militare con la          I deportati a Majdanek saranno circa
bandiera della Croce Rossa, dove             170 mila, fra cui anche 300 italiani, di
vengono portati i più deboli, vecchi,        cui 19 soltanto sopravviveranno.
malati, disabili e bambini senza geni-       La mostra prosegue con le immagini
tori.                                        della Risiera di San Sabba a Trieste,
Quando iniziano le deportazioni di           situata nella zona adriatica italiana oc-
massa le tre camere a gas non sono           cupata dai tedeschi.
più sufficienti ad ospitare tutti, così si   Qui nel 1943, nei territori in cui si isti-
fa ricorso alle fucilazioni in attesa del-   tuisce la Repubblica di Salò, viene
la costruzione di altre 10.                  inaugurato un campo dove vengono
Le vittime sono accompagnate nelle           imprigionati oppositori politici, parti-
camere a gas, dopo avere subito un           giani italiani, croati, sloveni, ebrei, re-
trattamento violento.                        nitenti alla leva.
Quando sono tutti dentro, si chiude la       Molti degli anziani, specie ebrei, rico-
porta e, si immette all’interno lo scari-    verati nella Casa di riposo Gentilomo,
co del motore di un carro armato per         e dei malati dell’ospedale psichiatrico
circa 15-20 minuti.                          di Trieste, sono prelevati dalle squa-
Una volta conclusa l’operazione i cor-       dre tedesche “per ordini impartiti
pi vengono sepolti nelle fosse comu-         dall’autorità superiore” e trasportati
ni.                                          in “zona ignota” per essere uccisi.
Dal 1943 i cadaveri fino ad allora se-       A San Sabba i detenuti vengono uc-
polti vengono posti in griglie d’ince-       cisi con un colpo alla nuca di notte,
nerimento e bruciati.                        talvolta impiccati e raramente fucilati,

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                 con musica ad alto volume per copri-
                 re le loro urla.
                 I restanti prigionieri vengono messi in
                 libertà, la notte fra il 29 e il 30 apri-
                 le 1945, quando i tedeschi fuggono,
                 facendo saltare in aria l’edificio del
                 crematorio. Il 1° maggio le truppe ju-
                 goslave occupano Trieste.

                                                                  Alcune immagini
                                                              dedicate alla Risiera
                                                             di San Sabba (Trieste)
                                                             presenti nella mostra

                                                                                23
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GLI “ESPERTI DELLO STERMINIO”

Nell’ultima sala della mostra troviamo    Sonderkommando.
i volti degli “esperti dello sterminio”   Composto da giovani, fra i 30 e i 40
coloro che hanno ucciso i pazienti, ri-   anni, collaboratori civili della Cancel-
coverati nelle case di cura, nell’ope-    leria di Adolf Hitler, solo un terzo fa
razione Aktion T4 (1939-1941) e che       parte dell’apparato militare.
proseguono la loro carriera prenden-      L’esposizione, infine, si conclude con
do parte all’Aktion Reinhardt (1941-      le immagini dei processi fatti ai 121
1943) ed infine all’Adriatrisches Ku-     persecutori responsabili dell’Aktion
stenland (1943-1945).                     Reinhardt. Molti di loro verranno
Sono: Hermann Hofle, Kurt Franz,          condannati all’ergastolo.
Karl Frenzel, Erich Bauer, Kurt Bolen-    Uno fra i maggiori protagonisti dello
der, Franz Stangl, Odilo Globocnik,       sterminio, Odilo Globocnik, invece,
Cristian Wirth.                           si suicida appena dopo la fine della
Oltre ad alcuni degli appartenenti        guerra.
al gruppo definito ufficialmente SS

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