APPUNTI DALLA QUARANTENA - Fondazione Corrente
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La Fondazione Corrente è chiusa al pubblico e le iniziative in programma rimandate in data da definirsi; anche per que- sto motivo abbiamo proposto, a chi ne avesse voglia tra gli amici di Corrente, di scrivere una breve testimonianza. Le domande che ci siamo posti sono queste: su che cosa state lavorando? Quali riflessioni induce questo periodo di rela- tivo isolamento? Inoltre, perchè no, quali libri state leggendo o consigliate di leggere? Questo periodo di chiusura verso la vita, gli affetti e il mondo certamente avrà un termine, pensiamo insieme anche al “poi”, per difendere e portare avanti i valori di libertà, cultura e solidarietà che contraddistinguono la nostra Istituzione. Fondazione Corrente Onlus Milano, 10 Aprile 2020
Silvana Borutti prio ritmo con quello degli allievi, è dif- temperato del tipo “Andantino idillico”, ficile per i docenti imparare a insegnare “Andantino lusingando”: “Annotazioni Quanto a me, pensionata che continua a approfittando degli indizi legati al fatto così licenziosette […] usarle nell’opera studiare e a scrivere, la mia vita non sa- che in aula ci sono corpi in presenza, di colui che Beethoven chiamava il Pa- rebbe cambiata molto in questo periodo ed è difficile per gli studenti imparare a triarca dell’Armonia è come inchinarsi a di assoluto cambiamento, se non mi fos- imparare, cioè a riflettere e a prendere il una vecchia duchessa paralitica e supre- si trovata ad avere il corso di 36 ore di tempo della riflessione, ad aver pazien- mamente formalista, e invitarla a ballare Filosofia teoretica proprio nel periodo za, a prendere anche il tempo della rêve- la carioca”), ma mi piacciono anche le 25 febbraio-10 aprile. Ho perciò molto rie, quella funzione mentale divagante e dolorose lacerazioni interiori del com- pensato su che cosa significa insegnare. fluttuante che rende recettivi e serve a missario del popolo in Grossman. Ho scelto di registrare le lezioni. Ho con- metabolizzare i dati sensoriali grezzi. Aspetto con ansia il bollettino della Pro- statato che così l’insegnamento richiede Ho perciò aperto un forum online, per tezione civile a Rai news 24 alle 18. La più impegno e accuratezza, perché chi ricevere da e rispondere agli allievi. sera, mi rimane l’abitudine di gettare un parla non fa altro che lasciare una trac- E poi ? occhio alle giacche Armani della signo- cia orale senza alcuna eco, alcuna resti- Rivedo i film di Kubrick, ascolto os- ra Gruber, e al suo sapientissimo trucco, tuzione, alcun rimbalzo in un contesto sessivamente Callas Panerai Di Stefano prima di un film di Kubrick o Visconti collettivo. Chi parla non può che essere Barbieri nel Trovatore diretto da von o Sorrentino. incerto sull’efficacia dell’insegnamento, Karajan, prestato da un’amica melo- non avendo segni prossemici (sguardi, mane. Ho letto Estinzione di Thomas Pavia, 4 Aprile 2020 espressioni del volto) che funzionino da Bernhard, leggo Scatola sonora di Al- riscontri e rassicurazioni, o che faccia- berto Savinio e Vita e destino di Vasi- no capire che bisogna aggiustare il tiro. lij Grossman. Mi piacciono le beffarde Le lezioni registrate, se interrogate, non esternazioni dei miscredenti Bernhard rispondono. Viene in mente la critica di e Savinio (Bernhard: “Goethe, il picco- Platone alla scrittura nel Fedro. Senza la lo borghese della filosofia […] il primo corrente viva dell’insegnamento in pre- omeopata tedesco dello spirito […] i senza (il platonico dialogo di anime), tedeschi prendono Goethe come una senza lo scambio di sguardi che consen- medicina”; Savinio commenta Busoni tono a chi insegna di registrare il pro- che scrive chiose al Clavicembalo ben
Giovanna Cassinari mento, me lo fanno mettere in dubbio. mente qualcosa da dire . Certo, questo rallentare non doveva accadere per una In questi giorni che solo apparentemen- “…Per me da molto tempo ormai il mon- tragedia così grande. Doveva accadere te scorrono uguali, ma che in realtà vivo do era troppo. Troppo, troppo veloce, per scelta dell’umanità. Scrive ancora con stati d’animo diversissimi, una delle troppo rumoroso. Non ho quindi il «trau- la Tokarczuk “…Davanti ai nostri occhi mia attività dell’Archivio consiste nella ma dell’isolamento» e non soffro di non si dissolve come nebbia al sole il paradig- schedatura delle lettere del carteggio poter incontrare nessuno. Non mi dispia- ma della civiltà che ci ha formato negli Bruno Cassinari, che a suo tempo avevo ce che abbiano chiuso i cinema, mi è in- ultimi duecento anni: che siamo i signori trascritto. Ora però ho finalmente ho il differente che i centri commerciali siano del Creato, possiamo tutto e il mondo ap- tempo e la calma per dedicarmici, ri- fuori servizio. Forse soltanto se penso a partiene a noi. Stanno arrivando tempi leggere con attenzione, e riordinando tutti quelli che con questo hanno perso il nuovi….” individuo firme che credevo illeggibili, lavoro. Quando ho saputo della quaran- mi entusiasmo, assaporo la bellezza e il tena di prevenzione ho sentito qualcosa Tempi in cui spero, ricorderemo i giorni grande valore delle elevate conversazio- di simile a un sollievo e so che molti lo dell’epidemia, quello che ci hanno in- ni scritte, degli scambi profondi sull’arte sentono, benché se ne vergognino. La mia segnato. Saremo nel pieno di un’emer- e la cultura. Tante le lettere di Ernesto introversione, costretta e maltrattata dai genza economica e sociale. Tentare di Treccani, bellissime e profonde, direi dettami degli estroversi iperattivi, si è superarla, tentare di alleviare il dolore quasi poetiche. Amore per l’arte, per la data una spolverata ed è uscita dall’ar- sarà lecito e auspicabile, ma dimenticare poesia, amicizia e sodalizi sono le note madio….” con un colpo di spugna tutto il vissuto che rendono gli scritti musica. Tutto ciò sarebbe un suicidio collettivo. stride con i messaggi dei social e le chat Scrive bene Olga Tokarczuk, e io mi che pure seguo, che fanno compagnia, immedisimo. Se riesco per qualche mo- Milano, 8 Aprile 2020 ma che sono veramente poca cosa in mento ad accantonare con la mente il confronto. A volte mi sembra che que- dolore per i morti, i malati, il pensiero a sto mio lavoro abbia un senso, a volte chi lotta e rischia in prima persona negli invece il suono di sirena di un’autoam- ospedali, gli affanni di chi si trova sen- bulanza, le cronache che ci narrano di za lavoro, apprezzo i ritmi lenti, la mia persone che muoiono in solitudine, o casa, le letture, il riordino e il distacco che si trovano senza mezzi di sostenta- dall’ inutile, i contatti con chi ho vera-
Nicoletta Colombo piccolo molto piccolo, per questo: porto avanti un Premio di Pittura per giova- L’importanza della progettazione ni artisti “under 35”, ragazzi che stanno inviando le iscrizioni numerosi, comu- Quarantena: termine che era confinato nicando così il bel messaggio che c’è vo- ai margini della società del progresso a glia di fare e tanta aspettativa. tutti i costi, eppure ritornata di attualità Non finisce qua, c’è altro sul tavolo: si- nella sua versione più tragica. stemare gli archivi degli artisti, prepara- Bollettini di guerra giornalieri restrin- re le mostre a cui già si lavorava e che gono i nostri spazi di azione e di pen- ora sono sospese nel limbo dell’incer- siero; se per i primi non c’è scelta, anzi è tezza, magari verranno rimandate ma per ora la sola strada da percorrere, per non importa; lo studio, la ricerca non si i secondi è importante dare vita e ossi- fermano. Le mostre si faranno, bisogna geno alla progettazione di stretto e largo essere pronti e adoperarsi anche stando raggio, anche quando semplicemente in casa. relativizzata alla gestione della propria giornata. Milano, 2 aprile 2020 Per chi lavora nel settore culturale, l’in- cognita riguarda tanti aspetti: quando e come riapriranno i musei, le fondazioni, le biblioteche? Sarà possibile tornare a organizzare mostre, a fare ricerca? I vi- sitatori e il pubblico potranno ritornare a gustare le opere d’arte dal vero, sen- tirne l’emozione, osservarne la materia, permettere all’occhio e al cuore di entra- re in comunicazione con dipinti, scultu- re, oggetti d’arte per via diretta? Personalmente da casa lavoro, nel mio
Lorenzo Degli Esposti Kerenyi. Nel frattempo sto scrivendo un articolo sull’insegnamento di archi- Il forzato isolamento è una condizio- tettura e grazie a questo compito sto ne nuova che fa riflettere. Se da un lato dialogando e scrivendo con vecchi e questa epidemia ci ha privato dei con- nuovi amici; con alcuni tirocinanti del tatti personali al di fuori del nucleo fa- Politecnico di Milano stiamo studiando migliare, dall’altro pur in un generale i disegni di alcuni edifici di Gigiotti Za- clima di apprensione ci sta facendo ri- nini, Ponti, Muzio, Portaluppi, Ferrini, considerare vecchie abitudini e speri- Asnago e Vender, presto inizieremo un mentare nuove circostanze. A casa e Terragni-Lingeri. con la mia amata moglie Elisa si sta mol- Insomma, tutto sommato e in attesa di to bene e al contempo maggiore atten- poter ancora riabbracciare chi è lontano zione è rivolta agli altri cari che in casa e rivivere la città – ma soprattutto con non sono, parenti e amici che sentiamo le dita incrociate – nel frattempo resi- più frequentemente e con maggior cura stiamo. e curiosità. Certamente manca la vita urbana, surrogata nelle viste da balco- Milano, 2 aprile 2020 ni e finestre e naturalmente, appunto, da telefono e web. Nuove modalità di lavoro mi hanno fatto tornare ad atti- vità troppo spesso e da troppo tempo trascurate, sto disegnando molto, per un progetto di due palazzine a Milano proporzionate con rettangoli armonici e dinamici. Si fondono lavoro e letture, tante iniziate prima della cattività e che ora sono in corso di approfondimento: Severini, Gleizes, Metzinger, Wittkower, Le Corbusier, Ghyka, sto ora iniziando
Roberto Dulio Toaff, Ebraismo virtuale (Rizzoli, Mila- no, Rizzoli 2006, ma lo trovate anche per Accolgo volentieri l’invito della Fonda- Kindle) e Alessandro Del Puppo, Ege- zione Corrente di condividere qualche monia e consenso (Quodlibet, Macerata riflessione e notizia su questo periodo 2020), per ragioni diverse ve li consiglio di necessario confino domestico. Non lo tutti. Continuano anche le ricerche, che definirei di isolamento, almeno per me, chiaramente si compiranno “poi”. Come in quanto tutta la tecnologia che ormai sempre infatti, nei periodi in cui c’è più comunemente abbonda, e rende più fa- tempo per perdersi tra i propri interessi, cile la nostra vita, ci permette di conti- apparentemente per caso, si “scoprono” nuare a mantenere contatti con amici, figure inattese, foriere di nuovi sguardi proseguire dei lavori, insegnare... su quello che davamo per scontato. Vi Insomma di continuare una vita socia- saluto tutti con la speranza che ci si pos- le, seppure virtuale, nell’attesa di quella sa vedere - non virtualmente ma real- reale, insostituibile. Il primo decreto mi mente - il più presto possibile. ha sorpreso a Roma, dove mi trovavo da una decina di giorni per una serie di la- Roma, 2 aprile 2020 vori e impegni nella città dove passo co- munque una parte della mia vita. Così ho deciso di rimanere lì. La città vuota, osservata dalle finestre, dalle fotografie e dai filmati in rete è impressionante. Anche il silenzio notturno lo è. Silenzio che sta dilatando il tempo della lettura. A proposito dei consigli bibliografici, in questi giorni sto leggendo: Jurij Tri- fonov, La casa sul lungofiume (Editori Riuniti 1977, 1988 non di facile repe- ribilità ma se Ebay lo si trova), Ariel
Lorella Giudici zurra e placida che nemmeno Canalet- quelle restano senza risposta. to avrebbe potuto fare tanto; sulla linea Arona, 7 aprile 2020 Parola d’ordine: stare in casa grigia della strada che taglia la collina passano solo camion, furgoni e mez- Stare in casa, per chi come me ha la for- zi con i lampeggianti allarmati, troppo tuna di avere un lavoro basato sullo stu- lontani per sentirli, mentre i rumori che dio e sulla scrittura non è un sacrificio. entrano dalla finestra sono i gorgheggi Ora, al netto dei numerosi spostamenti, degli uccellini e il fruscio del vento tra ho più tempo per leggere, fare lezio- le foglie. ne online, ascoltare musica e mandare I vicini, solitamente frenetici, sembrano avanti i preparativi per i progetti futuri caduti in un quadro di Hopper, mentre (nella speranza di vederli prima o poi le rare volte che vado al supermercato, realizzati). Ho più tempo per correggere nel mettermi in fila in attesa del mio le bozze dei saggi in corso (come quello turno, ho la strana sensazione di essere dedicato a Raffaello Giolli in uscita sul capitata in un dipinto di Magritte. prossimo numero di “Critica d’arte”), Di contro, il telefono, che nei primi per collegarmi via telematica con ami- quindici giorni non cessava di squillare ci e colleghi, ma anche per riordinare a qualsiasi ora, negli ultimi tempi è di- l’archivio (finalmente!), dove ritrovo venuto più discreto, più “umano”. immagini, appunti e cataloghi che ri- svegliano un mare di ricordi. In questo tempo sospeso mi appunto le Dentro casa, circondata dai miei fami- idee per nuovi progetti e mi dedico alle gliari e dai miei libri, tutto è rassicuran- lezioni virtuali (dividendomi tra l’Acca- te, è quanto accade fuori che è irreale: demia di Brera e quella Albertina), ma le città sono vuote, silenti e cariche di non nascondo di essere preoccupata. Le enigmi come in un quadro di de Chi- notizie che sento e la portata di ciò che rico; il lago che vedo dalla finestra del sta accadendo mi inquieta. mio studio, solitamente punteggiato da Le domande che affollano la mente sono una miriade di vele, è una distesa az- tante e al momento sono ancora troppe
Monica Luchi È qui che trascorro la maggior parte del un qui e ora dove riusciamo di nuovo a tempo in questa emergenza dovuta al sentire, ascoltare, percepire. A BAO A QU Covid 19, un nemico invisibile che sta La sera ascolto Keith Jarrett nel suo fa- Sulla scala della Torre della Vittoria (a modificando la vita quotidiana di mol- moso concerto di Colonia, la Sinfonia Chitor) abita fin dal principio dei tempi tissime persone su tutto il pianeta. n.4 di Brahms diretta da Carlos Kleiber l’A BAO A QU, sensibile ai valori delle È da qui che ricevo tutto il giorno le poi, per aggiungere materiale ai miei so- anime umane. Vive in uno stato letargico, videochiamate dei pazienti che, nono- gni: Caetano Veloso e Maria Bethânia. sul primo gradino, e gode di vita coscien- stante trascorrano notti con sogni fre- Sto rileggendo l’Angelus Novus di Wal- te solo quando qualcuno sale la scala. Le quentati da un bestiario immaginario ter Benjamin poi trovo la luce del de- vibrazioni della persona che si avvicina ricchissimo, puntualmente cercano di serto nel meraviglioso romanzo di Da- gli infondono vita, e si insinua in lui una condividere i propri turbamenti per vid Grossman, La vita gioca con me. E, luce interiore. Allo stesso tempo, il suo ritrovare, in questo periodo di isola- una meravigliosa chicca sono le quattro corpo e la pelle quasi translucida inizia- mento forzato, la capacità di mantenere conferenze di Borges sull’origine del no a muoversi. Quando qualcuno imboc- la curiosità di connettersi con gli altri tango trascritte dallo scrittore Bernardo ca la scala, l’A BAO A QU si mette quasi e di utilizzare questo tempo sospeso, Atxaga e pubblicate da Adelphi che ti ri- ai talloni del visitatore e sale aggrappan- per ampliare la propria soggettività, re- portano ai viali di Jacarande e ai cieli di dosi al bordo dei gradini curvi e consunti stituire spazio all’interiorità. Se fino a Buenos Aires. dai piedi di generazioni di pellegrini. A qualche mese fa il tema prevalente era ogni scalino il suo colore si intensifica, la come trovare equilibrio in un mondo Milano, 8 aprile 2020 sua forma si perfeziona e la luce che ema- frenetico, ora è quali strumenti posso na diventa sempre più brillante. È prova darmi per affrontare la paura e supplire della sua sensibilità il fatto che raggiunge alla mancanza di prossimità? la forma perfetta solo all’ultimo gradino, Passare da una profonda irrequietezza e solo quando colui che sale è un essere alimentata dalla “distrazione”, dal conti- spiritualmente evoluto. nuo lamento e insofferenza di una vita (J.L. Borges, Il libro degli esseri immagi- che non trova la sua strada, alla ricerca nari) di un “centro di gravità”, di un “groun- Sono a Milano, nel mio studio, davanti ding”, come dicono alcuni, e ritrovare allo schermo del computer. un tempo dell’esistenza, un presente,
Jacopo Muzio ferica di Milano destinata a case popolari. segni diventano sintetici e meno incisivi, Chi sa.. legati ad esempi e immagini (indimentica- Siamo in una vecchia casa di montagna vi- Di fronte all’aggressività di questo virus bili quelle terribili dei camion dell’esercito a cino a un torrente, dove durante la Guerra anche il nostro modo di progettare, negli Bergamo o della messa in solitaria di Papa - “un virus a manganello”, come scriveva ultimi decenni sempre più ricco di tecnolo- Francesco). Poveri studenti, stanchi davan- Gaber - vennero agenti dell’Ovra alla ri- gia prodotta industrialmente, ad esempio i ti alla luce blu dei monitor e isolati nella cerca di alcuni parenti, e dove in seguito sistemi di areazione artificiale, dovrà cam- loro crescita individuale e sociale, e poveri si installò per breve tempo il Comando biare in profondità: studiare meglio dove e noi, quando torneremo con fiducia a strin- partigiano dell’Ossola (di cui una testimo- come fondare un edificio, progettare con il gerci la mano? nianza orale: “venne il ‘bandito’ Moscatelli vento e la luce, flussi e percorsi, disegnare Leggendo di una politica nazionale che e mi disse: mi prepari un bagno! E io glielo prospetti con soglie, finestre, riscontri di mostra il suo lato più responsabile, per preparai!”). Un pensiero ricorrente in que- aria naturali; addio “pattern” o omogenee una volta accompagnato dal mondo della sti giorni, oltre all’attenzione e amore per i “texture” di rivestimento, buoni per edifi- scienza e della ricerca, ma che lascia senza nostri cari, è la riaffermazione del materia- ci sigillati verso l’esterno, vetrine attrattive tutele la realtà delle partite Iva, buona par- lismo storico: ci credevamo semi divinità, per la vendita, ma, al dunque, ambienti da te della forza lavoro del terziario avanzato, come scrive Fulvio Papi su Odissea, immu- evitare, come del resto insegnava il “no- metto su vecchi dischi blues di B.B. King e ni dalle sofferenze del mondo, solo perché stro” Professore, Vittorio Gregotti, manca- Joe Cocker. Ho ripreso in mano Nel cam- nati dalla parte più fortunata di esso, e ci to, purtroppo in solitudine, pochi giorni fa mino della mia vita di Giovanni Treccani, siamo riscoperti esseri umani, in tutta la a Milano. un prezioso documento storico, e una edi- nostra fragilità. Solo ora, dopo colpevole In questi giorni sono cambiati velocemente zione del 1952 de I Promessi Sposi. Ricordo cecità, torniamo a vedere la capacità di tra- i rapporti e le modalità di comunicazio- con simpatia l’anziano professore Gaeta- sformazione e rinnovamento della Natura, ne: dopo una riunione “orizzontale” via no Trombatore, uno dei massimi studiosi torniamo a temerla ed a rispettarla. web con il corpo docente del Politecnico di Manzoni, da cui fui mandato a tenergli Cambiano i ritmi. Mi sveglio all’alba, per la in plenaria (pareva una scenografia di un compagnia e prendere qualche lezione di pace della famiglia, e lavoro per quattro o romanzo di Asimov, i quattro saggi in te- Storia, e oggi penso che fossero le uniche cinque ore su progetti che non so quando lecomunicazione e i luogotenenti di tutti i dotate di senso, insieme a quelle di Biolo- e se vedranno la luce; per un architetto im- pianeti in ascolto..) abbiamo cominciato a gia.. ma a quei tempi a Milano di “Virus” paziente, è una forte inquietudine, ma per fare lezioni e revisioni di progetto via web c’era solo il centro sociale più radicale della la quiete anche psicologica bisogna andare agli studenti del primo anno di architettu- città. avanti lo stesso: una mostra, una casa da ra. Lavorare con una telecamera come me- ristrutturare, un concorso su un’area peri- dium modifica anche i contenuti, parole e Macugnaga, 2 aprile 2020
Maddalena Muzio Treccani un Vesuvio per ciascuno articolato in modo diverso, con la lenta ginestra che A proposito de “La ginestra” di selve odorate la campagna adorna? Forse la risposta si nasconde nell’incipit Dedico agli amici di Corrente un breve stesso della poesia: Qui su l’arida schie- contenuto di pensiero. na/del formidabil monte/sterminator In un momento difficile e nuovo per Vesevo,/la qual null’altro allegra arbor nè tutti, non condivido infatti il paragone fiore,/tuoi cespi solitari intorno spargi,/ fra pandemia e guerra in senso stret- odorata ginestra,/contenta dei deserti. to, ho riletto “La ginestra” di Giacomo Qui è contenuto il segreto per cui cia- Leopardi e, in parallelo, ho riflettuto su scuno, a seconda della sua posizione, del un pensiero del fondatore di Corrente a campo in cui è cresciuto e opera, può far cui Leopardi fu intimamente maestro. dono di sè nella tenuta di un impegno e Treccani, in una intervista per il cin- di una passione rivolti alle vicissitudini quantenario della CIGL, ha detto:”Mi della vita. piacerebbe che un giorno si potesse dire del mio lavoro: ha vissuto in un’epoca di Milano, 7 aprile 2020 nubi e flagelli, di questi aveva coscienza e ha cercato di rispondere con la lotta, ep- pure ha dipinto un giardino splendente”. Un pensiero che evoca quella “nobil na- tura” di cui la ginestra è metafora poe- tica. Nel passaggio dal fiore all’uomo, corre un rapporto sotterraneo, di natura eti- ca, fra il fiore gentile e il pittore che nel cuore del suo nome lo include. Ma che cosa ha a che fare il momento che stiamo vivendo, il suo incombere,
Fulvio Papi pubblica, del taglio delle risorse a van- cosa sarà possibile domani. Ho rivisita- taggio dei profitti privati, deciso da irre- to i documenti delle storiche epidemie Quando si sono avute le prime notizie sponsabili, se non peggio. dell’Occidente e le loro conseguenze. Da sulla epidemia da “coronavirus” mi fu- quel poco che so, un virus permane in rono chiare, come ad altri, tre situazio- La razionalizzazione è tutt’un’altra cosa. un contesto sociale. Giustamente con il ni con le quali sarebbe stato necessario vaccino cercheremo di mitigare i suoi convivere per un tempo indeterminato: Ho poi seguito la risposta pubblica alle negativi effetti, come abbiamo fatto con 1) il virus non era noto e quindi non si norme preventive, e ho tratto l’impres- le nostre tradizionali influenze stagio- poteva far nulla per sollecitare la dife- sione che nel nostro paese conviva- nali. Ma non sarà l’assoluta immunità, sa del nostri sistema immunitario; 2) la no, oltre i soliti egoismi privati, forme com’era forse nei sogni di qualche Presi- dimensione globale del nostro mondo di eticità differenti che si accentuano dente capace con un cenno di muovere avrebbe reso impossibile circoscrivere quando l’eticità del ceto politico, nel suo le più belle (e inutili) portaerei del mon- l’infezione; 3) la sola misura sicura sa- complesso, e anche nei suoi dissensi, do. Domani, se sarà possibile non farò rebbe stata la chiusura di ogni attività non è per niente un’occasione di mimesi nulla di differente. collettiva, un immenso privato: ma il sociale. Non fu sempre così, ma in alcu- mondo c’è in quanto si riproduce. ne circostanze storiche, sì. Milano, 10 Aprile 2020 Ho quindi seguito con attenzione le de- Mi chiederete che cosa ho fatto in que- cisioni via via prese dal governo, che, sto tempo di disciplina casalinga. Nulla suppongo con eccellenti supporti scien- di quello che proponeva la TV. Da filo- tifici, hanno affrontato al meglio possi- sofo mi sono riconfermato in generale bile la situazioni. che la modernità, nei suoi grandi pregi, ha rimosso la fine, il male, la precarie- Burocratemi a parte, la insufficienza tà che appartengono alla nostra specie, della struttura sanitaria, supplica con con una esagerata vanagloria fondata altissimo valore morale e sacrificio del- per lo più sul sistema economico (ta- la vita da tutto il personale, è il risultato lora autodistruttivo) supportato da della colpevole (uso apposta l’aggettivo una razionale ed efficiente tecnologia. protestante che evoca l’infamia) spesa Ho cercato di capire cosa accade oggi e
Gabriele Scaramuzza anni che ho scoperto entrambi, e sono una specie di tradizionalismo becero…”. rimasti pietre miliari della mia forma- Cara Fondazione Corrente, zione culturale. Milano, 2 aprile 2020 la vostra proposta è bella e vale la pena “Irripetibile” è stata la stagione di Brecht pensarci. Quanto alla situazione attuale, al Piccolo e della Callas alla Scala; sono esco pochissimo, mi riguardo, speria- i tempi del’affermarsi di quella che Ful- mo! Consiglierei una rilettura dell’Ec- vio Papi chiamerà “Scuola di Milano”; clesiaste: è un’illusione pensare che del primo affacciarsi alla ribalta di Enzo dopo questa congiuntura gli uomini mi- Jannacci, di Giorgio Gaber, e di Mina glioreranno, a poco a poco tutto tornerà (grande estimatrice della Callas). come prima: Nil sub sole novi... Anche La rappresentazione di L’opera da tre sol- Tucidide sulla peste di Atene lo confer- di (e qui è da ricordare Milly, accanto a ma ampiamente. Buazzelli e a Carraro) è più o meno vici- Leggo e scrivo quello che posso: consi- na all’anno della morte di Banfi, la Me- glierei a tutti La vita dei filosofi, di Car- dea di Cherubini si è imposta negli anni lo Sini; una scoperta per me sono Dora che stanno tra Ingens Silva e Praxis e Bruder di Patrick Modiano; Forse Es- empirismo... ther di Katja Petrowskaja, La lettera a Suscita a tutt’oggi stupore che si potes- Hitler di Gabriele Nissim, Della neve di sero (e si possano) privilegiare gli spet- Durs Grünbein, La vita gioca con me di tacoli pur così coinvolgenti del Piccolo, David Grossman, Un caso di scompar- il mondo degli Studi, rispetto agli spet- sa di Dror A. Mishani (un buon giallo tacoli in scena alla Scala, quasi appar- israeliano) - libri che avevo in casa sen- tenessero questi a una cultura di scarto. za aver mai potuto leggerli. Come scrive opportunamente Emilio Ovviamente ho cercato di completare Sala, il “sentimento antiscaligero (di ieri il testo che avrei dovuto leggere a Cor- e di oggi) si ricollega al tipico ‘pregiudizio rente: il titolo resta “Poesia” senza poe- antioperistico’ di cui parla Lindenberger sia: Franz Kafka, Maria Callas. L’acco- e che fa parte, ahimè, di una certa cul- stamento parrà strano, ma è negli stessi tura modernista che vede nell’opera solo
Giorgio Seveso sti sono, invece, ancora ben vivi. Infatti, sorprendenti, inattese o confermate. Un invece di confezionare il nuovo numero modo per vivere ciò che ci sta accaden- Cari amici della Fondazione, nel modo abituale, a metà marzo ho do come una opportunità, come l’invito messo in rete il mio blog-magazine (ri- a riconsiderare molte cose, molti va- da parte mia vi confesso che questa Contemporaneo.org) pubblicando solo lori e pseudovalori: una occasione tra forzata clausura non mi pesa granché. le immagini che molti di loro mi hanno le altre per ripensare il nostro mondo, L’età rende contemplativi, e anche nel mandato e ancora mi mandano. Disegni, le nostre abitudini, le nostre certezze. mondo di “prima” in fondo, fatte salve quadri, forme, segni e tracce figurali, Vi saluto e vi abbraccio, concludendo le visite periodiche a qualche Galleria brani visivi, fotografie e icone che que- con due citazioni che mi sono sembrate d’arte, qualche pittore amico e un po’ di sti momenti e accadimenti eccezionali sonanti rispetto al grande silenzio che riunioni, da casa non mi muovevo più hanno ispirato. Oppure opere già fatte, c’è là fuori. Riguardatevi. di tanto. Molto, la maggior parte di ogni recuperate per l’occasione come segnale cosa, ormai da diversi anni passa via di presenza, come gesto di contatto, la “Mi sono convinto che anche quando computer e telefono. Proprio come ora. conferma o l’innesco di un rapporto… tutto pare perduto bisogna mettersi tran- E allora, a parte l’ansia e la molta paura Ecco, sta diventando una sorta di Gal- quillamente all’opera, ricominciando per i miei cari, per gli amici, per le donne, leria virtuale, magari neanche unica nel dall’inizio.” (Antonio Gramsci) gli uomini i ragazzi i bambini di questo suo genere ma costruita come un “dia- nostro mondo contraddittorio, e a parte rio” di riflessioni per il quale l’immagine “Non temete i momenti difficili. Il meglio la preoccupazione bruciante per ciò che diviene il tramite di un rapporto tra fan- viene da lì.” (Rita Levi Montalcini) sarà domani, per come usciremo da que- tasia e vita tra sentimento e realtà mai sta guerra e per come sapremo o non sa- così intenso e gravido di sostanze. Una Milano, 5 aprile 2020 premo resistere, ricostruire, migliorare, cronaca del contagio, sì, ma anche la re- imparare… a parte tutto questo –dice- gistrazione di una resistenza, dalle più vo– per me le cose non sono cambiate. diverse intonazioni ai più vari significati. Scrivo, lavoro, leggo, navigo, moltissime E sarà anche – almeno lo spero – un cose e progetti li rimando. Le due mostre mosaico di spunti per sentirci in qual- per il 25 aprile sono rinviate o virtualiz- che modo accomunati e solidali. Per zate. Altre sono probabilmente saltate. scorgere di ciascuno di questi amici un Vedremo poi. Ma i contatti con gli arti- aspetto, una tensione, un’illuminazione
Pio Tarantini sta situazione: ed è la consapevolezza stato d’animo che, in quel lontano anno, di questo nostro stare in un tempo so- era stato per me solo una lunga tortura, La bellezza e il dolore nel tempo ritro- speso, in attesa che passi il periodo più nulla più sopravviveva. Perché in que- vato critico e senza nessuna certezza della sto mondo, dove tutto si consuma, tutto durata di prevenzione futura prima che perisce, c’è una cosa che cade in rovina, Personalmente la forzata reclusione - si torni ai ritmi ‘normali’, che caratteriz- che si distrugge ancor più completamente tutti gli eventi che riguardano diretta- za forse il trascorrere dei nostri giorni della Bellezza, lasciando anche meno ve- mente o indirettamente la mia attività attuali. Ecco allora che la gestione del stigi di quella: il Dolore.» sono annullati o sospesi a tempo inde- tempo, di questo tempo ‘casalingo’ ac- Rivisitiamo l’assioma proustiano ag- terminato - mi sta fornendo l’opportu- quista un valore e un significato forse giornandolo ai nostri tempi: la bellezza nità di poter lavorare maggiormente sui mai avuto prima nelle nostre vite se non e il dolore ai tempi del virus: la bellezza miei progetti e sul mio archivio. in certi momenti adolescenziali, anche della vita che deve sopraffare il dolore. Nella gestione pratica del nostro tempo quelli ‘anni sospesi’ tra l’infanzia e la Benvenuta primavera. di fotografi e operatori dell’immagine, giovinezza in una sorta di indetermi- ma non solo, molto si sta realizzando natezza esistenziale che tanti grandi ar- Milano, 5 Aprile 2020 per via telematica e inoltre si stanno tisti hanno saputo descrivere a volte in moltiplicando le iniziative sul raccon- modo sublime, sia letterariamente che tare questo tempo di casalinghitudine. visivamente. E allora diventiamo tutti degli emuli, Riporto qualche riga di quell’eccentrico di infimo ordine, di Proust nella descri- parigino Marcel che nell’autoreclusione zione prosastica e visiva dei nostri spazi che ha caratterizzato molta parte della e pensieri. Al proposito in questa mia sua vita, sdraiato nel suo letto, scriveva nota propongo un breve brano estrapo- il monumento letterario forse più denso lato dalla mia rubrica domenicale, Buo- dell’introspezione individuale novecen- naDomenica#, pubblicato oggi 5 aprile tesca. Scrive Proust nel volume “Il tem- 2020 su Facebook. po ritrovato” di “Alla ricerca del tempo […] (… Le riflessioni) interessanti di perduto” nel momento in cui prende molti altri intellettuali, non sarebbero coscienza che il suo giovanile amore mai nate senza l’eccezionalità di que- per Gilberte non esiste più: «[…] Dello
Se alzi gli occhi un poco meno in alto del cielo vero troverai un altro cielo terreno. E’ il sogno di un pittore per la sua città. La casa delle Rondini Milano 1980-1986 Ernesto Treccani e quanti hanno lavorato con lui Ernesto Treccani, Volo di rondini
Via Carlo Porta 5, Milano T 02 6572627 www.fondazionecorrente.org
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