3 AGOSTO 1778 TEATRO ALLA SCALA - 15 AGOSTO 1483 CONSACRAZIONE CAPPELLA SISTINA
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3 AGOSTO 1778 TEATRO ALLA SCALA 15 AGOSTO 1483 CONSACRAZIONE CAPPELLA SISTINA 24 AGOSTO 1862 LA LIRA DIVENTA MONETA NAZIONALE 148/2019 | GIORNALE ITALIANO DE ESPAÑA - GRATUITO | WWW.ILGIORNALEITALIANO.NET | D.L.: MA-884-2008
ITALIA A MIL ANO IL 3 AGOSTO 1778 ... IL TEATRO ALL A SCAL A Il Teatro alla Scala, conosciuto anche come "la Scala", è il principale teatro d'opera di Milano. È considerato tra i più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 241 anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera e, più in generale, della musica classica. LA FACCIATA Gli elementi architettonici caratterizzanti sono il timpano, le paraste e le semicolonne visibili quan- do il teatro sorgeva su una lunga e stretta strada, successivamente, dopo la costruzione della piazza antistante, diventano meno evidenti, poiché la pro- spettiva angolare lascia il passo al punto di vista cen- trale. Con portico e terrazza aggettanti il teatro è una costruzione funzionale con emiciclo interno per la diffusione dei suoni. I caratteri stilistici del Piermarini si possono riassumere nella sobrietà della struttura e degli elementi decorativi usati con rapporti modulari. La facciata principale è la parte del teatro che ha su- bito, rispetto al progetto originario, il minor numero di modifiche. L'unica aggiunta è stata quella dei due piccoli corpi laterali sormontati da terrazzi (1835), i quali, se alterano lievemente la visione laterale rom- pendo la scansione dei tre diversi volumi della fac- ciata, fanno salva la percezione frontale. L'aspetto più innovativo del progetto è sicuramente la galleria che l'architetto antepone agli accessi del teatro. Un tempo era possibile, grazie a questo accorgimento, arrivare a pochi metri dall'ingresso, e al coperto, con la carrozza. I piani sono scanditi da cornicioni e dal granito di Baveno, di color grigio-rosa; per i parapetti, (i due laterali danno accesso ad altrettanti ambienti diverso rivestimento murario. Al piano terreno e al lo zoccolo del primo piano, le lesene, le colonne, la minori ricavati nei corpi aggiunti nel 1835) si accede mezzanino, su un basso bugnato si aprono sette ar- trabeazione che corre su queste, i timpani di tutte le a un ambiente, coperto da una volta a botte, lungo cate cieche, intonacate di chiaro come le superfici finestre e la cornice del grande timpano triangolare, quanto l'originale corpo aggettante della facciata, as- dei piani superiori. Originariamente le porte di acces- la pietra di Viggiù, un'arenaria di colore grigio paglie- sai stretto e basso. Da qui altrettante porte introdu- so al teatro erano solo due, in corrispondenza del- rino, e la pietra Gallina. L'architetto concepì la faccia- cono nel foyer della platea e dei palchi. L'ambiente le arcate laterali della galleria. All'interno delle altre ta principale per la visione di scorcio, giacché il teatro è diviso, parallelamente alla facciata, da una fila di cinque aperture si aprivano, invece, altrettante fine- si trovava in origine in una contrada relativamente sei alte colonne in marmo. Le pareti sono decorate a stre. Oggi, ogni fornice ospita un portone, sormon- stretta. La visione frontale, e il curioso effetto del stucco con paraste che sorreggono fregi e una ricca tato dalle finestrelle arcuate del mezzanino. In cor- timpano sormontato da coppi, si è resa possibile a trabeazione in parte dorata. Diversi specchi riflettono rispondenza dei piedritti delle arcate corre un corso seguito dell'apertura di piazza della Scala, nel 1857. la luce dei lampadari di cristallo che pendono dalle di blocchi più sporgenti. Sporgente è anche il concio. volte. Sul fondo, l'ampio varco centrale dà accesso, Foyer tramite una breve rampa tripartita da due colonne, Sopra alla galleria e ai corpi aggiunti dal Pestagal- La decorazione neoclassica e la stessa disposizio- li, un parapetto a balaustra, il cui disegno è ripreso alla platea. A destra e a sinistra, due coppie di varchi ne degli ambienti al piano terreno non sono quelle anche come zoccolo per le semicolonne e le lesene più piccoli conducono tramite alcuni scalini ai corri- previste dal Piermarini. Originariamente, passato corinzie che scandiscono il ritmo dei diversi volumi al doi dei palchi (quelli centrali) e ai guardaroba della uno stretto corridoio parallelo alla facciata, analogo a primo piano. In corrispondenza del terrazzo, in mez- platea (quelli laterali). Nelle pareti laterali dell'atrio quello attuale, si accedeva a due ambienti oblunghi. zo alle quattro coppie di semicolonne, si aprono tre si aprono quattro porte: le prime comunicanti a de- Sul lato esterno di quello di sinistra si trovavano il porte timpanate. Sulla parete del volume intermedio stra e a sinistra, rispettivamente, con il buffet degli «camerino dei biglietti», la «camera per gli impresa- e sui terrazzi laterali si aprono altre quattro luci, sem- spettatori della platea, e con il bookshop, mentre ri» con l'attigua «camera per gli accordi», l'alloggio pre decorate da timpani triangolari, due a destra e le seconde con le "scale degli specchi" che danno del custode. Sul lato esterno di quello di destra, il due a sinistra. In corrispondenza dei capitelli corre diretto accesso ai ridotti dei palchi e delle gallerie. locale per il corpo di guardia con il «camerino per un fregio spezzato a festoni in stucco. Al di sopra l'ufficiale» e la «bottega del caffè» per la platea. Al Sala corre un'importante trabeazione su cui poggiano le centro, una sala di transito dove il pubblico attendeva Il Piermarini, nel progettare la Scala, si ispirò al teatro basi delle basse lesene e le cornici delle aperture l'arrivo delle carrozze. Percorsi fino al fondo i due di corte della reggia di Caserta di Vanvitelli: rispetto dell'odierno ridotto delle gallerie. Corona il prospetto, corridoi, si entrava nell'atrio, o «vestibolo per la ser- a quest'ultimo manufatto tuttavia il Piermarini dise- in corrispondenza della galleria delle carrozze, un vitù», oblungo e non molto ampio, e finalmente, at- gnò una diversa curvatura e strutture decorative in timpano decorato, sempre su disegno del Piermarini, traverso tre porte, nella sala. Sempre da qui si acce- modo da ottenere un'acustica migliore del modello a bassorilievo in stucco da Giuseppe Franchi. Il sog- deva ai palchi, grazie a un duplice sistema di scale, di riferimento[60], segnando il definitivo superamento getto è l'allegoria de Il carro del Sole inseguito dalla e a due «botteghe per chincaglierie». Tra il 1881 e il delle forme della sala teatrale barocca e diventando Notte (altrove detto Il carro di Apollo o di Fetonte). 1884 furono rinnovate le decorazioni di questi am- il nuovo prototipo dei teatri neoclassici. La sala a for- [54] Ai due lati una balaustra interrotta, in corrispon- bienti seguendo i disegni di ornato previsti in un pro- ma di ferro di cavallo divenne il modello per il teatro denza delle sottostanti lesene, da parapetti ciechi getto del 1862 degli architetti Savoia e Pirola. Oggi, all'italiana, fu successivamente ripresa in diversi teatri decorati da vasi fiammati. Per il bugnato fu scelto il varcata la soglia di uno dei cinque portoni centrali d'Europa per essere superata solo con la costruzione Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid Pag. 2 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. 148/2019
del Palais Garnier a Parigi nel 1875. Fino al bombar- ITALIA Palchi e gallerie aprono sia le porte dei camerini, oggi utilizzati come damento del 1943 si era conservata la struttura ori- I sei livelli sono oggi organizzati in quattro ordini di pal- guardaroba per gli spettatori dei singoli palchi, sia ginaria della volta, costituita da uno spesso strato di chi e due gallerie. I primi tre ordini contano trentasei quelle di accesso ai palchi. Varcata questa prima intonaco pressato su "bacchette", strisce larghe circa palchi, diciotto a destra e diciotto a sinistra, numerati porta in legno laccato, per accedere alla sala è ne- cinque centimetri ricavate da tondelli di castagno non in ordine crescente a partire dal proscenio; il quarto cessario aprire una seconda anta ricoperta di vellu- del tutto essiccati e lasciati a macerare nell'acqua, in- ordine ne conta invece trentanove, giacché tre palchi to. La cromia prevalente delle pareti dei corridoi e chiodate a centine in legno di pioppo. Queste erano occupano lo spazio che negli ordini sottostanti è riser- delle scale è giallo/arancio, mentre le zoccolature a loro volta appese mediante sottili tiranti in legno ai vato al palco reale. Su entrambi i lati del proscenio si sono nere. Sulle pareti delle scale d'accesso al pri- travettoni appoggiati sulle grandi capriate poste a so- affacciano ulteriori quattro palchi di proscenio, corri- mo ordine, invece, il marmorino è grigio-verde con stegno delle falde del tetto. Questo sistema, quasi un spondenti ai primi quattro ordini. I palchi e i retrostanti la fascia verticale in prossimità del corridoio gialla, controsoffitto, è stato per certi versi ripreso nel Teatro camerini erano un tempo decorati dai singoli proprie- in continuità con la tinta delle pareti di quel piano. degli Arcimboldi, dove il soffitto che vede lo spettatore tari con tappezzerie di differenti colori, tappeti, mobili, I pavimenti dei palchi sono oggi in cotto, lo stesso è in realtà composto da pannelli riflettenti rivolti verso specchi e sedie di loro scelta. In base a un inventario materiale previsto da Piermarini, i corridoi e i piane- la platea e fonoassorbenti rivolti verso l'orchestra. La del 1790 siamo a conoscenza della stoffa prevalente- rottoli delle scale sono invece in terrazzo veneziano. semplice volta della sala era intonacata, come pure mente scelta per le pareti dei palchi, una «tela di Vien- L'originaria unica galleria era collegata al vestibolo le pareti dei cinque ordini di palchi e le quattro grandi na, a fondo bianco, rosso, celeste, a righe, su cui sono per la servitù tramite due scale a chiocciola. Gli spet- colonne che racchiudono i palchi di proscenio. La sala sparsi o s'intrecciano rami o s'inviluppano fantasiose tatori con biglietti di galleria entrano oggi attraverso appariva all'origine in modo molto diverso da quanto composizioni alla cinese; la tendenza classicheggian- l'ingresso del Museo teatrale, in largo Ghiringhelli. si vede oggi: numerosi sono stati gli interventi, tra cui te è rappresentata da tappezzerie a "musaico"». Fu Nello spazio occupato nei piani sottostanti dai came- quello curato da Luigi Canonica (1808) e quello dello deciso che solo le tinte e l'andamento delle mantova- rini, si trovano in corrispondenza delle due gallerie i scenografo Alessandro Sanquirico (1830), ammirabile ne dovessero essere uniformi, di color rosso, e, a dif- guardaroba, non dissimili da quelli della platea. Diffe- nel suo complesso ancora oggi. Il boccascena è di 16 ferenza di quanto avviene oggi, in foggia tale da poter rente è invece il disegno delle rampe che collegano i x 12 metri (identico a quello del teatro degli Arcimboldi, isolare completamente il palco dalla sala. In occasione due ultimi piani, ridisegnate nel corso del XX secolo. il quale è infatti stato costruito in modo tale che le sce- dei lavori di rinnovo del 1830, fu deciso, su indicazio- Ridotti ne possano passare da un teatro all'altro). L'originario ne del Sanquirico, di adottare un nuovo colore e una Vi sono oggi due ridotti. Il primo, in corrispondenza sipario in tela dipinta che si apriva a caduta è stato nuova foggia, così descritti in una lettera del 6 agosto del terzo ordine di palchi, è destinato agli spettatori sostituito dall'attuale in velluto cremisi, con apertura di quell'anno: «un solo piegone candente nel mezzo dei palchi. Il secondo, aperto nel 1958 nel luogo un all'imperiale, riccamente decorato a ricami in oro. Nel- e due code laterali, di un solo colore, quello celeste». tempo adibito a "stanza delle stufe", è destinato a la parte superiore troneggia lo stemma del Comune di [65] Il modello delle nuove cortine, da riprodursi a cura quelli delle due gallerie. L'aspetto di entrambi questi Milano. Sopra il boccascena, un orologio che indica dei proprietari dei singoli palchi, fu messo in opera nel ambienti è stato più volte modificato nel corso de- l'ora (numero romano) e i minuti (numeri arabi, scanditi palco in uso all'I.R. Comando Militare (il numero 16 gli anni. In origine, nel locale che attualmente ospi- a intervalli di tempo di cinque minuti) è sorretto da due del primo ordine) e, per i palchi di proscenio, in quello ta il ridotto delle gallerie si producevano le braci da grandi figure femminili in basso rilievo. Il palcoscenico, del governatore, il conte Francesco di Hartin. Nel 1838 porre in appositi bracieri dislocati nei vari ambienti originariamente in assi di pioppo solcato dalle guide furono rinnovate le dorature, i panneggi e il restauro del teatro. L'attuale decorazione del primo ridotto, per i pannelli mobili delle scene, aveva dimensioni rag- delle decorazioni, ma, come si deduce da una lette- intitolato ad Arturo Toscanini, risale all'intervento di guardevoli (oltre trenta metri di lunghezza e quasi ven- ra di Franz Liszt (che vi tenne due concerti pianistici Luigi Lorenzo Secchi (1936). Il primo ambiente cui tisei di larghezza) e si prolungava un tempo nella sala nel febbraio 1838 e uno in settembre), i tendaggi non si accede dal corridoio del terzo ordine, stretto e as- fino oltre il proscenio, nello spazio oggi occupato dalla mutarono colore. Nel 1844, tutti i panneggi del teatro sai allungato, funge quasi da anticamera al più vasto buca d'orchestra. In base al progetto iniziale avrebbe divennero «cedrone», un verde brillante, ad eccezione salone, corrispondente all'area del corpo aggettante. dovuto avere non sei ma sette campate, ridotte in cor- del palco reale, il cui predominante color rosso cremi- A dividerli un muro in cui si aprono un grande varco so d'opera a causa di difficoltà nell'acquistare i terreni si fu scelto come tradizionale insegna di potere. Una sorretto da quattro colonne marmoree e due varchi necessari. Lunghi ballatoi permettevano ai macchinisti tra le importanti trasformazioni che seguirono all'isti- minori, a destra e a sinistra, che danno accesso ad di manovrare le scene. L'orchestra suonava fino agli tuzione dell'Ente Autonomo, fu l'uniformazione della altrettanti vani più piccoli, ospitanti i buffet. Le pa- inizi del XX secolo allo stesso livello della platea, dalla decorazione dei palchi. Il compito fu affidato nel 1928 reti di tutti e quattro gli ambienti sono decorate da quale era separata grazie a un'"assata in pendio" che all'architetto Giordani, il quale decise di rivestirli uni- specchi, fregi e paraste con capitelli corinzi dorati poteva essere rimossa in occasione delle feste da bal- formemente con un damasco rosso di seta con deco- realizzati a stucco. Sopra questi ultimi corre la tra- lo. L'attuale fossa fu costruita all'inizio del Novecento. razioni in stile impero. I tendaggi tornarono a essere beazione, assai importante nei due ambienti mag- color cremisi, rifiniti con gocce e pigne dorate. Nel I colori dominanti della decorazione attuale sono l'oro giori, meno appariscente nei due buffet. Tre porte 1988, i damaschi di seta furono sostituiti con una stof- e l'avorio. I decori, medaglioni e motivi floreali e zoo- finestre e due finestre si aprono dal salone verso fa di disegno abbastanza simile, ma in fibra sintetica morfi, sono realizzati in cartapesta dorata applicata sul piazza della Scala, una finestra da luce a ciascu- ignifuga. Nel corso degli ultimi lavori di restauro è stato legno laccato color avorio dei parapetti. Le colonnine no dei due ambienti minori. Tre grandi lampadari di nuovamente posato del damasco di seta, sempre di che separano un palco dall'altro sono un po' arretrate cristallo pendono dalla volta del salone e altrettanti, colore rosso, tra il rubino e il granato antico. I seguenti e le pareti stesse dei singoli palchi sono direzionate in più piccoli, illuminano il corridoio. Decorano il salone palchi hanno mantenuto la loro decorazione originaria, modo da permettere una migliore visuale anche dai alcuni busti di compositori (Giacomo Puccini, Pietro in modo totale o parziale; in alcuni casi si può trattare palchi più laterali. Le tappezzerie alle pareti sono state Mascagni, Umberto Giordano), musicisti (Arturo To- solo di un soffitto affrescato, in altri di specchi o stucchi. uniformate in damasco cremisi. Del tutto simile è l'a- scanini, opera di Adolfo Wildt) e responsabili del tea- spetto dalla platea delle due gallerie. Anche l'attuale Scale e corridoi tro, realizzati in marmo o in bronzo a partire dal dopo seconda galleria, nel progetto del Piermarini pensata Un complesso sistema di scale a più rampe (dette guerra. Le tappezzerie delle poltrone e dei divani quale unico loggione, si offriva alla vista in modo iden- «a tenaglia») collega il foyer con i corridoi di accesso sono realizzate con la medesima seta di colore giallo tico ai cinque ordini di palchi sottostanti, ma aveva in ai palchi. Nei primi tre ordini i corridoi dei palchi di utilizzata per i tendaggi. La disposizione degli am- realtà un soffitto a volta. Dalla volta, decorata a gri- destra e di sinistra non sono comunicanti a causa bienti è la medesima anche nel ridotto superiore, cui saille, pende il grande lampadario donato dai maestri del volume del palco reale, cui si accede dal secon- si accede dalla seconda galleria. Soltanto l'altezza vetrai di Murano dopo la seconda guerra mondiale. do ordine tramite un ampio vestibolo. Sui corridoi si delle volte è minore e più discreta è la decorazione. Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid 148/2019 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. Pag. 3
ITALIA 15 AGOSTO 1483 CONSACRAZIONE CAPPELLA SISTINA La Cappella Sistina (Latino: Sacellum Sixtinum), dedicata a Maria Assunta in Cielo, è la principale cappella del palazzo apostolico, nonché uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, inserita nel percorso dei Musei Vaticani. intervento di grande importanza da parte degli artisti nell’invenzione figurativa e iconografica. Da notare il piccolo contributo pittorico che il maestro Brunelleschi diede nell’ala nord dell’e- dificio. La concezione del programma icono- grafico complessivo fu ripresa secondo alcuni storici dall’Expositio super septem visiones li- bri apocalypsis, esegesi di episodi biblici risa- lente forse al nono secolo, ovvero dall’opera di Di Antoine Taveneaux - Opera propria, CC BY-SA 3.0 Gioacchino da Fiore, autore di una complessa teoria della “concordia” tra Antico e Nuovo Te- stamento. Il risultato fu un ciclo di grande omo- geneità, nonostante la partecipazione di artisti dalle personalità marcatamente diverse. Ciò fu possibile grazie all’adozione di una medesima scala dimensionale delle figure, all’impagina- zione e strutturazione ritmica simile, alle mede- sime tonalità dominanti, tra cui spicca l’abbon- danza di rifiniture in oro, che intensificano la luce con effetti che dovevano apparire partico- larmente suggestivi nel bagliore delle fiaccole e delle candele. Lo splendido complesso voluto Fu costruita tra il 1475 e il 1481, all’epoca di le aveva già lavorato per il papa nella distrutta da Sisto IV fu anche nei decenni successivi al centro degli interessi dei pontefici, con inter- papa Sisto IV della Rovere, da cui prese il nome. Cappella della Concezione nell’antica basilica venti che costituiscono pagine fondamentali È conosciuta in tutto il mondo sia per essere il di San Pietro in Vaticano e che realizzò anche dell’arte del pieno Rinascimento. Nella prima- luogo nel quale si tengono il conclave e altre la pala d’altare raffigurante la Vergine Assun- vera del 1504 la particolare natura del terreno cerimonie ufficiali del Papa (in passato anche ta. La volta fu decorata da un cielo stellato di su cui sorge la cappella determinò probabilmen- alcune incoronazioni papali), sia per essere de- Piermatteo d’Amelia, seguendo una tradizione te un inclinamento della parete meridionale che, corata con una delle opere d›arte più conosciute medievale. Nel frattempo il signore di Firenze in seguito ad assestamenti, lasciò una vasta e e celebrate della civiltà artistica occidentale, gli Lorenzo de’ Medici, nell’ambito di una politi- minacciosa crepa sul soffitto, che necessitò una affreschi di Michelangelo Buonarroti, che rico- ca riconciliativa con gli avversari che avevano sospensione di tutte le funzioni nella cappella in prono la volta (1508-1512) e la parete di fondo appoggiato la Congiura dei Pazzi (1478), tra cui via precauzionale. Giulio II della Rovere fece (del Giudizio universale) sopra l›altare (1535- lo stesso papa, propose l’invio dei migliori ar- restaurare la volta con catene, sia sopra la volta 1541). È considerata forse la più completa e im- tisti presenti allora sulla scena fiorentina, quali principale sia negli ambienti inferiori, renden- portante di quella «teologia visiva, che è stata ambasciatori di bellezza, armonia e del primato dola di nuovo agibile solo dopo la metà di ot- chiamata Biblia pauperum». Le pareti inoltre culturale di Firenze. L’offerta venne accettata tobre. La lunga crepa, che si è scoperto partire conservano una serie di affreschi di alcuni dei e il 27 ottobre 1480 Sandro Botticelli, Cosimo dall’angolo nord-est, venne tamponata con l’in- più grandi artisti italiani della seconda metà del Rosselli, Domenico Ghirlandaio e i rispettivi serimento di nuovi mattoni, forse nell’estate del Quattrocento (Sandro Botticelli, Pietro Perugi- collaboratori partirono per Roma, dove sono 1504. La decorazione della volta di Piermatteo no, Pinturicchio, Domenico Ghirlandaio, Luca documentati all’opera dalla primavera del 1481. d’Amelia risultò così danneggiata irreparabil- Signorelli, Piero di Cosimo e altri). Esiste anche Ciascuno di questi artisti, con gli aiuti, tra gli mente. L’idea di far rifare la decorazione della una “Cappella Sistina” nella basilica di Santa altri, degli aiutanti Pinturicchio, Piero di Cosi- volta a Michelangelo Buonarroti dovette venire Maria Maggiore a Roma, edificata da Sisto V, e mo e Bartolomeo della Gatta, affrescò uno dei a papa Giulio nell’aprile del 1506, come testi- una nella cattedrale di Savona, fatta edificare da quattro riquadri nella parete a destra dell’altare, monia una lettera inviata allo stesso Michelan- Sisto IV come mausoleo per i propri genitori. poi, con un nuovo contratto datato 27 ottobre gelo dal capomastro fiorentino Piero Rosselli, 1481, vennero riconfermati per l’esecuzione de- il quale aveva ascoltato la notizia dalla voce La decorazione pittorica gli altri dieci riquadri restanti (i due sulla parete del papa stesso. La precipitosa fuga da Roma Il programma generale della decorazione pit- dell’altare erano già stati completati da Perugi- di Michelangelo, per via degli intrighi che ave- torica della cappella fu articolato su tre regi- no nella primissima fase) da ultimare entro il vano bloccato il suo grandioso progetto della stri dal basso verso l’alto: lo zoccolo con finti marzo dell’anno successivo. I termini non ven- “Sepoltura” del papa, sospese il progetto fino arazzi, il secondo ordine con scene del Vecchio nero sempre rispettati e al Perugino subentrò alla riappacificazione col papa, che avvenne nel Testamento (scene della vita di Mosè) e del Luca Signorelli, che affrescò il Testamento di 1507. Nel 1508 quindi l’artista tornò a Roma Nuovo Testamento (scene della vita di Cristo) e Mosè e la Contesa intorno al corpo di Mosè sul- e sottoscrisse il contratto; il lavoro venne com- infine l’ordine più alto con la rappresentazione la parete dell’ingresso. Il complesso program- pletato entro il 31 ottobre 1512. La decorazione di pontefici martirizzati. La decorazione pitto- ma iconografico venne definito in ogni partico- della volta incontrò numerose difficoltà, tutte rica venne avviata, nella parete dietro l’altare lare dal pontefice stesso e dai suoi consiglieri, brillantemente superate dall’artista e dai suoi (quella oggi del Giudizio), dal Perugino, il qua- anche se la sua stessa complessità necessitò un collaboratori. Per essere in grado di raggiunge- Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid Pag. 4 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. 148/2019
re il soffitto, Michelangelo necessitava di una ITALIA va, tra la zona mediana e quella superiore; qui, l’Assunta, a cui era dedicata la cappella, vene- struttura di supporto; la prima idea fu del Bra- all’altezza delle imposte delle finestre, il muro rata da Sisto IV in ginocchio. Le corrisponden- mante, che volle costruire per lui una speciale rientra per lasciare spazio a uno stretto cammi- ze tra le coppie simmetriche di riquadri tra una impalcatura, sospesa in aria per mezzo di funi. namento. Oltre questo confine i pilastri, che in parete e l’altra - in base all’iconografia tipolo- Ma Michelangelo temeva che questa soluzione tutta la zona inferiore sono solo dipinti, diven- gica - sono esplicitate dalle iscrizioni (tituli) nel avrebbe lasciato dei buchi nel soffitto, una volta tano reali e reggono i peducci della volta. Sopra fregio soprastante: l’antico prefigura il nuovo e completato il lavoro, così costruì un’impalcatu- il portale, in corrispondenza del peduccio della il nuovo si perfeziona dall’antico, secondo un ra da sé, una semplice piattaforma in legno su volta, si trova un grande stemma papale Della concetto già espresso da sant’Agostino: «Dio, sostegni ricavati da fori nei muri posti nella par- Rovere con la quercia a dodici ghiande d’oro e ispiratore e autore dei libri dell’uno e dell’al- te alta vicino alle finestre. Questa impalcatura la tiara papale, appartenente a Sisto IV, ma fatto tro Testamento, ha sapientemente disposto che era organizzata in gradoni in modo da permet- all’epoca di Giulio II, suo nipote. il nuovo fosse nascosto nell’antico e l’antico tere un lavoro agevole in ogni parte della volta. Pavimento diventasse chiaro nel nuovo». Il messaggio Il primo strato di intonaco steso sulla volta co- Il pavimento del XV secolo è composto da tar- sottinteso è quindi come Mosè, prima guida e minciò ad ammuffire perché era troppo bagnato. sie policrome in marmo in stile cosmatesco. I legislatore del popolo eletto, con l’aiuto del sa- Michelangelo dovette rimuoverlo e ricomincia- disegni scandiscono il percorso processionale cerdote Aronne, prefiguri il Cristo, all’insegna re da capo, ma provò una nuova miscela crea- che va dall’ingresso alla cancellata con una se- della continuità della legge divina che, nel rin- ta da uno dei suoi assistenti, Jacopo l’Indaco. rie di cerchi collegati, affiancati ai lati da riqua- novarsi delle leggi mosaiche nel nuovo patto Questa non solo resistette alla muffa, ma entrò dri riempiti con motivi diversi. Nello spazio più del messaggio evangelico, viene poi trasmessa anche nella tradizione costruttiva italiana. ni- da Gesù a san Pietro e ai suoi successori, cioè interno, davanti all’altare, i mosaici pavimentali zialmente Michelangelo era stato incaricato di i pontefici stessi. In questo senso aveva un ruo- indicano la disposizione del trono papale e dei dipingere solo dodici figure, gli Apostoli, ma lo fondamentale la scena della Consegna del- seggi dei cardinali, nonché il movimento dei ce- quando il lavoro fu finito ve ne erano presenti le chiavi, affidata al Perugino, che testimonia lebranti durante le funzioni. più di trecento. Dell’impresa restano numerosi il passaggio di tali poteri; sul lato opposto la disegni, che rappresentano un documento molto Punizione di Quorah e dei suoi figli, di Botti- Gli affreschi celli, allude invece alla punizione che spetta a prezioso. In seguito anche Leone X desiderò le- La decorazione pittorica venne concepita in gare il proprio nome all’ineguagliabile prestigio chiunque si opponga all’autorità del pontefice. stretto rapporto con le proporzioni architettoni- Si tratta dunque di una solenne riaffermazione della Sistina, fino ad allora patrocinata da pon- che della cappella, assecondando la scansione tefici della famiglia Della Rovere. Decise allora di natura politica e dottrinale del primato di san delle pareti. Le partizioni si basano infatti sulla Pietro, della sua sacralità, intangibilità e della di donare una serie di preziosi arazzi intessuti scansione delle finestre, che genera lo spazio a Bruxelles su disegno di Raffaello Sanzio alla pienezza dei poteri del pontefice. Il ciclo della per sei riquadri sotto ciascuna finestra delle pa- Sistina rappresenta una gigantesca storia spiri- fine del 1514. Gli arazzi, intessuti nella bottega reti laterali e per due in quelle frontale e poste- di Pieter van Aelst, mostrano le Storie dei santi tuale dell’Umanità: dalla Creazione al Peccato, riore. Verticalmente gli affreschi sono ripartiti alla Redenzione, alla Fine del Mondo. Gli affre- Pietro e Paolo, i cui soggetti avevano precise in tre registri: uno inferiore con finti tendaggi, corrispondenze con i riquadri affrescati nel re- schi delle pareti sono una rappresentazione del per la cui decorazione vennero poi eseguiti gli Regno della Legge e di quello della Grazia, resi gistro mediano. Questi arazzi, che ricoprivano arazzi di Raffaello; uno intermedio con le Storie con un tono commemorativo e agiografico. Mi- la zona destinata al papa e ai religiosi separata di Mosè e Aronne sul lato sinistro e le Storie di chelangelo intese la creazione e il peccato come dalla transenna marmorea, erano utilizzati nelle Gesù sul lato destro, con fitti rimandi tra una pa- drammi dell’umanità intera, e la Redenzione un solenni festività e si leggevano, come le storie rete e l’altra; uno superiore, oltre un cornicione atto di speranza e di fede che si realizza in ogni soprastanti, dalla parete dell’altare. Attraverso fortemente sporgente, che coincide con il livello momento e luogo. La dottrina neoplatonica, la celebrazione dei primi due “architetti della delle finestre e che a sua volta è divisibile in due presente nella sua formazione culturale, lo con- Chiesa”, Pietro e Paolo apostoli rispettivamente sottoregistri: uno con le figure dei primi ponte- duce ad una profonda spiritualità interiore. Le verso gli Ebrei e verso i “Gentili”, si riaffermava fici (da Pietro a Marcello) entro nicchie ai lati varie figurazioni hanno, oltre che un significato il collegamento col pontefice regnante, loro ere- delle finestre e uno, oltre un’altra cornice agget- letterale (Storie del popolo eletto), una più uni- de. Quando i primi sette arazzi arrivarono dalla tante, delle lunette affrescate poi da Michelan- versale funzione di rivelazione degli stati d’ani- Fiandra e furono collocati il 26 dicembre 1519 gelo. Anche la parete di fondo presentava uno mo dell’uomo dopo il Peccato: la tristezza del- il cerimoniere Paris de Grassis annotò: «tota schema simile, con al centro, in corrispondenza la inconsapevole attesa (Antenati di Cristo), la cappella stupefacta est in aspectu illorum». dell’altare, una pala affrescata dal Perugino con cieca speranza di fronte al miracolo (Salvazioni Architettura È a pianta basilicale e misura 40,93 metri di lunghezza per 13,41 di larghezza (le dimensioni del Tempio di Salomone, così come vengono ri- portate nell›Antico Testamento). Ha un›altezza di 20,70 metri ed è coperta da una volta a botte ribassata, collegata alle pareti da vele e pennac- chi, che generano lunette in corrispondenza dei muri laterali. Sotto ciascuna lunetta si aprono le strette finestre ad arco che danno luce all’am- biente: sono sei su ciascuna parete laterale a cui si aggiungevano altre due aperture sul lato ovest, tamponate con la creazione del Giudizio. La cornice tra la zona inferiore e quella media- na è poco sporgente rispetto a quella successi- Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid 148/2019 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. Pag. 5
di Israele), la virile serenità della coscienza del ITALIA • Separazione delle acque dalla terra (Genesi 1,9-10) realizzati da manifatture fiamminghe su disegni futuro (Profeti e Sibille). • Creazione di Adamo (Genesi 1,26-27) di Raffaello. Essi riproducono eventi delle storie • Creazione di Eva (Genesi 2,18-25) dei principes apostolorum Pietro e Paolo, tratti Le pareti • Peccato originale e cacciata dal Paradiso dai vangeli e dagli Atti degli apostoli. Sotto le Parete ovest (altare) terrestre (Genesi 3,1-13.22-24) Storie di Cristo si trovavano quattro arazzi con • Michelangelo, Giudizio Universale (1536-1541) • Sacrificio di Noè (Genesi 8,15-20) Storie di san Pietro a partire dalla Pesca mira- • Perugino, Nascita e ritrovamento di Mosè (distrutto) • Diluvio universale (Genesi 6,5-8,20) colosa; sull’altro lato, sotto le Storie di Mosè, • Perugino, Assunta con Sisto IV inginoc- • Ebbrezza di Noè (Genesi 9,20-27) erano presenti sei Storie di san Paolo, a partire chiato (distrutto) dal Martirio di Santo Stefano fino alla Predi- • Perugino, Natività di Cristo (distrutto) Sibille e profeti ca di san Paolo agli Ateniesi, collocata oltre la • Zaccaria cancellata. Raffaello, consapevole del confron- Parete sud • Gioele to con Michelangelo, impostò i disegni a quel- La parete sud mostra le Storie di Mosè, databili • Sibilla Delfica lo “stile tragico” inaugurato con l’Incendio di al 1481-1482. Dall’altare si incontrano: • Sibilla Eritrea Borgo, semplificando gli schemi ed enfatizzan- • Pietro Perugino e aiuti, Partenza di Mosè per l’Egitto • Isaia do i gesti e la mimica dei personaggi, per ren- • Sandro Botticelli e bottega, Prove di Mosè • Ezechiele derli più eloquenti e “universali”. Ben sette dei • Cosimo Rosselli o Domenico Ghirlandaio o Bia- • Sibilla Cumana cartoni originari di Raffaello sono giunti sino gio di Antonio Tucci, Passaggio del Mar Rosso • Sibilla Persica a noi e sono oggi conservati presso il Victoria • Cosimo Rosselli e Piero di Cosimo (attr.), • Daniele and Albert Museum di Londra. Gli arazzi veri Discesa dal monte Sinai • Geremia e propri sono nella Pinacoteca Vaticana, dove • Sandro Botticelli, Punizione dei ribelli • Sibilla Libica sono esposti nella Sala VIII. Dagli stessi disegni • Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta, • Giona di Raffaello o da copie di essi sono state tratte Testamento e morte di Mosè varie repliche degli arazzi della Sistina, a oggi distribuite in varie località italiane come Man- Antenati di Cristo tova e Loreto. Parete nord La parete nord mostra le Storie di Cristo, data- Lunette • Eleazar e Mattan bili al 1481-1482. Dall’altare si incontrano: • Giacobbe e Giuseppe Organo a canne • Pietro Perugino e aiuti, Battesimo di Cristo All’interno della Cappella Sistina si trova un or- • Sandro Botticelli, Tentazioni di Cristo • Achim ed Eliud gano a canne, collocato nell’angolo destro della • Domenico Ghirlandaio, Vocazione dei pri- • Azor e Sadoc controfacciata. Lo strumento è stato inaugurato mi apostoli • Zorobabele, Abiud ed Eliacim il 14 dicembre 2002 con un concerto dell’orga- • Giosia, Ieconia e Salatiel • Cosimo Rosselli (attr.), Discorso della mon- nista Gianluca Libertucci alla presenza di varie • Ezechia, Manasse e Amon tagna autorità vaticane, come il cardinale Angelo So- • Ozia, Ioatam e Acaz • Pietro Perugino, Consegna delle chiavi dano e monsignor Piero Marini, nonché di Her- • Asaf, Giosafat e Ioram • Cosimo Rosselli, Ultima Cena mann Mathis, direttore della Mathis Orgelbau, • Roboamo e Abia la ditta organaria che lo ha costruito Sito del • Iesse, Davide e Salomone Parete est (d’ingresso) costruttore Mathis Orgelbau - scheda sull’orga- • Salmòn, Booz e Obed • Hendrik van den Broeck (1572) su originale no. L’organo ha due tastiere di 56 tasti ognuna e • Naasson di Domenico Ghirlandaio, Resurrezione di pedaliera di 30 tasti ed è a trasmissione comple- • Aminadab Cristo tamente meccanica. • Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuda (perduta) • Matteo da Lecce (1574), su originale di • Fares, Esrom e Aram (perduta) Luca Signorelli, Disputa sul corpo di Mosè Vele La volta • Vela sopra Zorobabele, Abiud ed Eliacim Lo schema della volta della Cappella Sistina • Vela sopra Giosia, Ieconia e Salatiel comprende diversi affreschi e tematiche che si • Vela sopra Ozia, Ioatam e Acaz possono così rappresentare: nella parte centrale • Vela sopra Ezechia, Manasse e Amon Michelangelo dipinse nove storie, tratte da Epi- • Vela sopra Roboamo e Abia sodi del libro della Genesi; ai lati di queste storie • Vela sopra Asaf, Giosafat e Ioram vi sono possenti figure di Ignudi che sostengono • Vela sopra Salmòn, Booz e Obed medaglioni, entro i quali sono raffigurate Scene • Vela sopra Iesse, Davide e Salomone dal Libro dei Re e contornano la parte centrale af- freschi raffiguranti Sibille e Profeti, al di sotto di essi, nelle vele e nelle lunette, sono raffigurati gli Storie dell’Antico Testamento Antenati di Cristo (la genealogia di Gesù); infine, • Giuditta e Oloferne (Giuditta 13,1-10) nei quattro pennacchi posti agli angoli della volta, • Davide e Golia (1 Samuele 17,1-54) Michelangelo dipinse alcuni Episodi di Salvezza • Punizione di Aman (Ester 7,1-10) tratti dall’Antico Testamento. L’immensa opera fu • Serpente di bronzo (Numeri 21,1-9) portata a termine tra il 1508 e il 1512. Gli arazzi Le storie della Genesi Durante le cerimonie importanti, la parte infe- • Separazione della luce dalle tenebre (Genesi 1,1-5) riore dei muri laterali, affrescata con finti ten- • Creazione degli astri (Genesi 1,11-19) daggi, era coperta da una serie di dieci arazzi, Una delle pareti della Cappella Sistina Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid Pag. 6 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. 148/2019
ITALIA 24 AGOSTO 1862 LA LIRA DIVENTA MONETA NAZIONALE Correva l’anno 1862, era il 24 agosto e l’Italia era unita da poco più di un anno, quando venne emanato un decreto che stabilì la messa fuori corso di tutte le altre monete circolanti nei vari Stati preunitari entro la fine dell’anno. Di fatto, la Lira divenne ufficialmente la moneta nazionale italiana. Lo stampo delle lire venne affidato alla Zecca di Torino, la quale fu affiancata dagli stabilimenti di Milano e Napoli, i soli autorizzati a battere moneta, sotto il controllo della Banca Nazionale del Regno d’Italia. Per la Lira era l’inizio di un lungo percorso. lo di 948/1000), la lira Tron, seguita da quella cato di Milano circolava una lira d'argento del Re Vittorio Emanuele III di Savoia che suc- del doge Pietro Mocenigo. Il duca Galeazzo peso di 6,25 g al 552/1000 e con un diametro cesse sul trono d’Italia al padre Umberto I Maria Sforza fa coniare nel 1474 a Milano di 28 mm. Fu battuta da Maria Teresa d'Au- nel 1900, fu studioso di numismatica e gran- una lira d'argento, chiamata in seguito Testo- stria dal 1779, dopo la riforma monetaria del de collezionista di monete; pubblicò il Corpus ne. Una lira genovese fu coniata a Genova la 1778. Il peso del fino era di 3,45 grammi. La Nummorum Italicorum (1909-1943), opera in prima volta durante la dominazione milane- monetazione fu proseguita dai suoi successori, 20 volumi in cui sono descritte e classificate se. In seguito, poi, questa moneta si diffuse in Giuseppe II, Leopoldo II e Francesco II. All'i- le monete italiane. Durante il suo regno ven- molte città italiane (tra cui Firenze, Mantova nizio del XIX secolo gli Stati Italiani legati ne coniata una monetazione circolante ricca e Bologna), anche se con riferimento a valo- alla Francia adottano la lira da 100 centesimi. e variegata. All’atto dell’abdicazione, donò ri differenti per la libbra. Ci furono lire anche Il diametro era di 23 mm ed il peso di 5 g di la sua collezione di monete allo Stato italia- pavesi, toscane, modenesi ecc. In Piemonte, argento al 900/1000, pari a 4,5 grammi di fino. no: questa raccolta è parzialmente esposta la lira venne introdotta da Emanuele Filiber- Nel Regno Lombardo-Veneto, sotto Francesco all’interno del Palazzo Massimo alle terme a to nel 1562, mentre nel 1793 venne adottato I d'Austria e Francesco Giuseppe fu fino al Roma. L’epopea della Lira durò fino al pri- il sistema decimale francese, con la suddivi- 1854 una lira d'argento da 4,33 g al 900/1000 mo gennaio 2002, quando l’entrata in circola- sione della lira in decimi e centesimi. Nel Du- per 22,5 mm pari a 3,897 grammi di fino. zione di monete e banconote in Euro aprì la fase della doppia circolazione per due mesi, fino al primo marzo 2002, quando la stori- ca moneta nazionale italiana venne ritirata. LIRA Il nome lira è usato dal Medioevo fino al XXI secolo per le monete di diverse nazioni; in par- ticolare la lira italiana è stata la valuta ufficiale dell'Italia fino al 28 febbraio 2002, quando è stata sostituita dall'euro. Il nome "lira" deriva dal latino libra ("bilancia"), che, prima con i Libripens dell'antica Roma e poi con Carlo Magno, indicherà sia un'unità di peso (in ita- liano libbra) che un bene, come un'unità mo- netaria (la libbra d'argento). Con la caduta di Roma, il susseguirsi di invasioni barbariche e l'ostilità degli stati che si venivano formando, La banconota da 10 000 lire con Dante Alighieri emessa dal La banconota da 10 000 lire con Michelangelo emessa dal le attività commerciali in Occidente vennero 1948 al 1963. 1963 al 1977. praticamente annullate, con la conseguente ri- duzione nella circolazione di monete. Questo durò fino all'affermazione sulle altre popola- zioni barbariche di Carlo Magno (768 - 814) e l'instaurazione dell'impero dei Franchi. Il co- nio delle monete venne quindi centralizzato ed il suo sistema monetario venne basato sull'ar- gento a causa della scarsa disponibilità d'oro, impiegato solo per gli scambi con l'Oriente. La moneta ufficiale dell'impero fu il "denaro", con un peso tale che con una libbra d'argento (di 434 g[senza fonte], contro i 327,45 g della libbra romana) si coniavano 240 denari. Come unico multiplo si aveva il "soldo", pari a 12 denari: 20 soldi, quindi, corrispondevano ad una libbra d'argento. La libbra (o lira), inve- ce, non esisteva come moneta, rappresentando solo la base del sistema monetario. Nel 1472 La banconota da 10 000 lire, detta Machiavelli emessa dal La banconota da 10 000 lire "Alessandro Volta" emessa Venezia con il doge Nicolò Tron conia la pri- 1977 al 1984. dal 1984 al 1998. Sul retro compare l'immagine del Tempio ma lira d'argento da 20 Soldi (6,52 g con tito- Voltiano di Como. Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid 148/2019 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. Pag. 7
ITALIA IN AGOSTO...CERIMONIA DEL VENTAGLIO La cerimonia del ventaglio è il rito di consegna di un ventaglio decorato al Presidente della Repubblica Italiana e ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato, tradizionale omaggio da parte dell'Associazione stampa parlamentare, che si tiene annualmente tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, presso Palazzo del Quiri- nale, Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama, in vista della chiusura dei lavori parlamentari per la pausa esti- va. Il primo ventaglio fu consegnato il 7 luglio 1893 al Presidente della Camera Giuseppe Zanardelli; si trattava di un semplice ventaglio di carta sul quale erano apposte le firme di tutti i giornalisti della tribuna stampa. Dal 1871, infatti, l'Assemblea era ospitata nella provvisoria aula Comotto, approntata in fretta in un cortile di Mon- tecitorio, che risultò essere molto calda d'estate e ghiacciata d'inverno; nei primi giorni di luglio del 1893, molti giornalisti della tribuna stampa, per combattere l'afa dell'aula, usarono dei ventagli. Zanardelli notò la trovata ed espresse ad alcuni corrispondenti, con ironia, la propria invidia. Da qui, il pretesto per il semplice dono. Si è svolta, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del "Ventaglio" al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Pre- sidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presen- za dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti dell'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo. È stato consegnato il Ventaglio re- alizzato da Gianna Parisse, vincitrice del concorso indetto dall'Associazio- ne Stampa Parlamentare di concerto con l'Accademia di Belle Arti di Roma. Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid Pag. 8 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. 148/2019
ITALIA NASCE IL MESE DI AGOSTO Il mese di Agosto trae origine dal nome del mese romano Augustus, proprio in onore dell’Imperatore Romano, Ottavio Augusto,a cui venne dedicato il mese grazie alle sue vittorie. Ma fu l’impera- tore Augusto che volle cambiare il nome a questo mese dedicandolo a se stesso, e per questo l’ottavo mese dell’anno diven- ne Augustus, e lo stesso imperatore tolse un giorno a Febrarius, Febbraio, per far si che lo stesso mese a lui dedicato aves- se lo stesso numero di giorni, come quel- lo di Giulio Cesare, motivo per il quale il mese di Luglio ed Agosto, sono gli unici due mesi contigui di 31 giorni. Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti (riposo di Augusto) indi- cante una festività istituita dall'imperato- re Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle già esistenti festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica, i Nemoralia o i Consualia. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti che traeva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella reli- gione romana, era il dio della terra e del- la fertilità. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profu- se durante le settimane precedenti. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impe- ro si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, veni- vano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Tali antiche tradizioni rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il "Palio dell'Assunta" che si svolge a Siena il 16 agosto. La stessa denominazione "Palio" deriva dal "pallium", il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell'Antica Roma. La festa originariamente cadeva il 1º agosto. Lo spostamento si deve alla Chiesa cattolica, che volle far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa Nome originale: Gaius Octavius Thurinus (alla nascita) - Gaius Iulius Caesar Octavianus dell'Assunzione di Maria. Augustus (dopo l'ascesa al potere imperiale) - Regno 16 gennaio del 27 a.C. - 19 agosto 14 d.C. Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid 148/2019 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. Pag. 9
ITALIA COSÌ SI CELEBRA IL FERRAGOSTO... In Lombardia e Piemonte, fino ai primi Il Ferragosto nella musica 15 août (tit. italiano: "15 agosto. Non decenni del XX secolo, era usanza dei Anche la lirica rappresenta il Ferragosto nell'O- sarà una vacanza per tutti") è un film datori di lavoro "dare il ferragosto" (in pera "Pagliacci" (nella foto) del compositore francese diretto da Patrick Alessandrin lombardo dà el faravóst) cioè dare de- napoletano Ruggero Leoncavallo. Gli even- naro o beni commestibili ai dipendenti. Pranzo di ferragosto, diretto da Gianni A Torino i cittadini pranzavano al risto- ti si svolgono infatti nel giorno di Ferragosto Di Gregorio. rante o al sacco nel parco in riva al Po, ("Oh, che bel sole di mezz'agosto!"; "Per la era la "Festa dle pignate a la Madona dél Vergin pia di mezz'agosto!"). Anche nella mu- Pilòn". A Messina il 15 agosto si svol- sica leggera viene cantata la famosa canzone Il Ferragosto nella letteratura ge la processione della Vara di Messina "Notte di Ferragosto" di Gianni Morandi. 1. Alberto Moravia, Scherzi di dedicata alla Madonna Assunta. A Porto Ferragosto Santo Stefano il giorno di Ferragosto, si svolge il Palio dell'Argentario, antica 2. Carlo Cassola, Ferragosto di morte gara remiera. A Montereale, nel giorno 3. Arturo Carlo Jemolo, Scherzo di di Ferragosto si tiene la gara poetica tra Ferragosto cantori a braccio. La smorfia napoletana assegna al Ferragosto il n. 45. Al Molo 4. Renato Olivieri, Maledetto Caligoliano di Pozzuoli il 15 agosto si Ferragosto tiene una sfida chiamata "O Pennone" o Palo di Sapone dove i concorrenti devo- 5. Raffaele Crovi, Ladro di Ferragosto no riuscire ad arrivare in cima e recupe- rare una bandierina sul palo cosparso di 6. Paolo Cevoli, Mare mosso, bandiera sapone. A Terracina il 14 agosto miglia- rossa: Ferragosto a Roncofritto. ia di persone partecipano al "bagno di Romanzo! mezzanotte". A Sarteano il 15 agosto, si svolge la Giostra del Saracino. A Paliano 7. Andrea Camilleri, Notte di il 15 agosto, si svolge il Palio dell'As- Ferragosto sunta, rievocazione storica del corteo in onore della vittoria di Marcantonio Il Ferragosto nel cinema 8. Luca Ricci, Ferragosto addio! Colonna nella Battaglia di Lepanto. Il Ferragosto in bikini, è una commedia corteo è seguito dalla Giostra del Turco. italiana girata nel 1961. Regia di Marino 9. Andre Vitali e Giancarlo Vitali, Girolami, Enigma di Ferragosto Il Ferragosto in cucina «A ferragosto, piccioni arrosto.» In To- Il sorpasso è un film del 1962, diretto da 1 scana, piatto tradizionale di epoca ca- Dino Risi. rolingia. L'antica tradizione piacentina 6 prevede la preparazione della bomba di L'ascensore, terzo episodio di "Quelle riso con piccioni, piatto preferito di Eli- strane occasioni" diretto da Luigi Co- sabetta Farnese. In Sicilia il tipico gelu mencini. 9 2 di muluna, decorato con foglie di limone e fiori di gelsomino. A Roma la tradizio- Il giorno dell'Assunta, diretto da Nino Russo. ne vuole il pollo in umido con pepero- 5 ni e da cocomero ben freddo. A Foggia, Un sacco bello, film italiano del 1980 il piatto tipico è il galluccio, un gallo diretto ed interpretato da Carlo Verdone. 4 di circa 3 kg ripieno, cotto al forno con 7 patate. Le Margheritine di Stresa sono i Ferragosto OK, film di Sergio Martino 3 biscotti che venivano offerti agli ospi- del 1986. ti dalla regina Margherita, in occasione 8 dei ricevimenti di Ferragosto della Casa Quinze août, 15 août, (15 agosto) è un Reale. Piccole ciambelle dolci all'ani- cortometraggio francese (10 minuti) di ce come il Biscotto di mezz'agosto di soggetto drammatico, diretto da Nicole Pitigliano o lo Zuccherino montanaro. Garcia nel 1986 Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid Pag. 10 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. 148/2019
ITALIA ASSUNZIONE DI MARIA: 15 AGOSTO Maria, la madre di Gesù, terminato cattolico, è un'anticipazione della ri- il corso della vita terrena, fu trasfe- surrezione della carne, che per tutti rita in Paradiso, sia con l'anima sia gli altri uomini avverrà soltanto alla con il corpo, cioè fu assunta, accolta fine dei tempi, con il Giudizio Uni- in cielo. L'Assunzione, nel pensiero versale. Questo giustifica le numero- se apparizioni di Maria nel corso del tempo in tutto il mondo, che la Chiesa cattolica, nei casi in cui le riconosce credibili, lo fa anche riguardo al fat- to che la Madonna appare realmente in carne e ossa. Il corpo glorificato non è soggetto alla relativizzazio- ne spazio-temporale né alla caduci- tà così come a nessuna legge fisica. La Chiesa professa che Maria è, con Gesù, l'unica persona in tutta la sto- ria dell'umanità a essere ufficialmen- te riconosciuta assunta in cielo già ora, prima della seconda venuta del Cristo. Ciò è possibile perché Maria, secondo la Chiesa, è stata l'unica per- Le parole del Papa Pio XII nella sona a essere preservata dal peccato solenne proclamazione: originale che ha coinvolto tutta l'u- Statua dell'Assunzione, 1808 opera di Mariano Gerada, Għaxaq, Malta manità. L'ultimo dogma della Chiesa «Pertanto, dopo avere innalzato cattolica, proclamato da Pio XII, il 1º ancora a Dio supplici istanze, novembre 1950, quasi un secolo dopo quello dell'Immacolata Concezio- e avere invocato la luce dello ne, proclamato da Pio IX nel 1854. Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria Sono 500 anni da L'Assunzione dipinta da Tiziano, 1518, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia Assunzione della Vergine di Rubens, 1626, nella Cattedrale di Anversa celeste in anima e corpo». Il Giornale Italiano de España - apolitico e gratuito - è anche on-line. Viene distribuito in Ambasciata; nel Consolato di Madrid e Barcellona, Camere di Commercio e Istituti Italiani di Cultura di Madrid 148/2019 e Barcellona; ICE; Scuole Italiane di Madrid e Barcellona; COM.IT.ES. di Madrid e Barcellona; ENIT; Casa degli Italiani di Barcellona; Associazioni di Italiani e nei Consolati e Vice Consolati Onorari. Pag. 11
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