Official Journal of the International Hair Research Foundation

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Official Journal of the International Hair Research Foundation
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                                                                                                                                                                      Vol. 1, 2, 2010

                                                                                                                  IO
                                                                                                             RS
                                                                                                                                                              Official Journal

                                                                                                             VE
                                                                                                                                                    of the International Hair

                                           EB
                                                                                                                                                       Research Foundation
W

                                                                                                                        Our experience with platelet rich plasma
                                                                                                                                             and hair restoration
                                                                                                                                        Joseph F. Greco, Robert Brandt

                                                                                                                                     Aromatherapy in alopecia areata
                                                                                                                                                         Roberto d’Ovidio

                                                                                                                                    Hair and scalp cosmetic protection
                                                                                                                                          Stefano Bugliaro, Silvia Zanetti

                                                                                                                                             Psychogenic alopecia
                                                                                                                                        Daniele Campo, Angela Pisani

                                                                                                                            2, 3, 4, 5: All the numbers of minoxidil
                                                                                                                                                    Elisabetta Sorbellini

                                                                                                                                                Frontal fibrosing alopecia
Periodico quadrimestrale - Spedizione in abbonamento postale 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Milano

                                                                                                                              Mauro Barbareschi, Alessandra Ferla Lodigiani

                                                                                                                                                 Hair follicle cycle:
                                                                                                                        Why bothering to study hair follicle cycling?
                                                                                                                                                        Paola Bezzola
In caso di mancata consegna restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa.

                                                                                                                     Clinical case n. 1: Julius Caesar. The fight
                                                                                                                  against baldness dates back to ancient times
                                                                                                                                                      Fabio Rinaldi
Official Journal of the International Hair Research Foundation
Vol. 1, 2, 2010

                                              Editoriale

                           Fabio Rinaldi
                           Presidente International Hair Research Foundation

                              La International Hair Research Foundation sta crescendo giorno per giorno da 3
                              anni, e con l’uscita del secondo numero di Human Trichology abbiamo fatto un
                              altro passo avanti: siamo molto orgogliosi di aver fatto nascere una rivista scien-
tifica che ha lo scopo di fare divulgazione in un campo, la tricologia, abbastanza settoriale nel mondo medi-
co e soprattutto dermatologico. Sforzo non da poco perché abbiamo scelto di farlo doppio: HT è una rivista
scientifica in italiano in forma cartacea, e contemporaneamente è presente la versione on line in inglese per-
ché possa essere letta e consultata da migliaia di colleghi nel mondo. Sforzo non da poco, fatto per garantire
la maggior diffusione possibilie e per arrivare ad ottenere la indicizzazione nel periodo più breve possibile, a
riconoscimento della qualità del nostro lavoro.
Crediamo che sia importante riuscire a dimostrare come i capelli siano un organo così complesso che, stu-
diandoli, si possa arrivare ad aumentare le proprie conoscenze mediche e scientifiche. Per questo, nel nume-
ro precedente di HT, siamo orgogliosi di aver pubblicato tra gli altri un articolo di Desmond Tobin, uno dei
più autorevoli ricercatori mondiali di questo argomento, sul ruolo dei melanociti nella fisiologia e nella pato-
logia dei bulbi, un’ulteriore chiarimento sul più probabile meccanismo d’azione del minoxidil nato da uno
studio congiunto di Elisabetta Sorbellini e di Eduardo Reyes, una revisione della clinica e della diagnosi dif-
ferenziale della dermatite seborroica di Mauro Barbareschi, e di aver affrontato il ruolo del privilegio immu-
nologico dei bulbi dei capelli con tutte le possibili implicazioni sulle conoscenze etiologiche e terapeutiche che
questi studi potrebbero portare.
Argomenti complessi, spesso poco affrontati, e soprattutto non molto commerciali, ma di una grande impor-
tanza biologica.
In questo secondo volume affrontiamo altri argomenti complessi: cominciamo a parlare del ruolo dei fattori
di crescita piastrinici nella cura della alopecia androgenetica e dell’alopecia areata di cui si parlerà moltissi-
mo, con un lavoro scientifico originale di Joseph Greco e Robert Brandt, (che hanno tra l’altro vinto il primo
grant di 10.000 $ sponsorizzato proprio da IHRF in collaborazione con la ISHRS); puntualizziamo alcuni
aspetti della biologia del ciclo del bulbo del capelli dove Paola Bezzola analizza le modificazioni che hanno
risvolti fondamentali per capire qualcosa di più di cosa succede quando si altera il ciclo fisiologico del capel-
lo; presentiamo una considerazione molto importante sulla alopecia psicogena di Daniele Campo; una pro-
posta molto dotta di terapia dell’alopecia areata con principi attivi di aromaterapia realizzata da Roberto
d’Ovidio; in più tanti altri aspetti utili per chi voglia conoscere e lavorare meglio nel campo tricologico.
HT non è solo “scienza”, ma anche cultura e curiosità: sul numero scorso si è parlato di un Renoir molto poco
conosciuto, in questo numero di archeologia cosmetica con un “caso clinico” di un personaggio antico molto
particolare.
Per concludere devo ringraziare tutti gli amici e colleghi che ci aiutano a realizzare questo impegno, e
Edward Epstein, Presidente della International Society of hair Restoration Surgery (ISHRS), che ha realiz-
zato un link diretto tra il sito della società internazionale e la versione on line di HT.

                                                                                                                     I
Official Journal of the International Hair Research Foundation
Vol. 1, 2, 2010

Human Trichology
Official Journal of the International
     Hair Research Foundation

              Editor
                                                                                         Indice
        Fabio Rinaldi (Italy)

        Editor in Chief
     Mauro Barbareschi (Italy)             ORIGINAL ARTICLE
            Co-Editors                     pag. 49               Our experience with platelet rich plasma
Francisco Jimènez Acosta (Spain)                                 and hair restoration
  Gaetano Agostinacchio (Italy)                                  Joseph F. Greco, Robert Brandt
       Paola Bezzola (Italy)               pag. 55               L’aromaterapia nell’alopecia areata
     Daniele Campo (Italy)                                       Roberto d’Ovidio
   Vincenzo Gambino (Italy)
    Marcella Guarrera (Italy)              pag. 59               Trattamento cosmetologico protettivo
     Andrea Marliani (Italy)                                     dei capelli e del cuoio capelluto
       Paolo Piazza (Italy)                                      Stefano Bugliaro, Silvia Zanetti
        Piero Rosati (Italy)
   Elisabetta Sorbellini (Italy)           REVIEW ARTICLE
      Piero Tesauro (Italy)
Desmond Tobin (United Kingdom)
                                           pag. 66               Alopecia psicogena
      Marco Toscani (Italy)                                      Daniele Campo, Angela Pisani
                                           pag. 71               2, 3, 4, 5: i numeri del minoxidil
        Managing Editor
                                                                 Elisabetta Sorbellini
      Antonio Di Maio (Italy)

      IHRF Secretary Staff                 CASE REPORT
     Alessandra Ferretti (Italy)           pag. 74               Alopecia frontale fibrosante
       Assunta Preite (Italy)                                    Mauro Barbareschi, Alessandra Ferla Lodigiani

                                           TRICHOLOGICAL EVALUATION
                                           pag. 77               Il ciclo del follicolo pilifero:
                                                                 perché annoiarsi a studiare il ciclo del capello?
International Hair Research Foundation                           Paola Bezzola
  Viale Bianca Maria, 19 - 20122 Milano
            Tel. +39 02780061
         E-mail: segreteria@ihrf.eu        CULTURE
                                           pag. 81               Clinical case n. 1: Julius Caesar. The fight against
                                                                 baldness dates back to ancient times
                                                                 Fabio Rinaldi

         Scripta Manent s.n.c.
   Direttore Responsabile Pietro Cazzola
    Direttore Generale Armando Mazzù
   Direttore Marketing Antonio Di Maio
     Consulenza Grafica Piero Merlini
     Impaginazione Stefania Cacciaglia
       Via Bassini, 41 - 20133 Milano      Registrazione Tribunale di Milano n. 42 del 01/02/2010
              Tel. 0270608060
              Fax 0270606917               È vietata la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, di articoli, illustrazioni e fotografie pubblicati
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            www.salutepertutti.it          L’Editore non risponde dell’opinione espressa dagli Autori degli articoli.

                                                                                                                                                                  III
Official Journal of the International Hair Research Foundation
Vol. 1, 2, 2010

                                             ORIGINAL             ARTICLE

                       Joseph F. Greco
                         Robert Brandt       Our experience with platelet rich plasma
                    Sarasota, Florida, USA
                                             and hair restoration

                                             Our experience with platelet rich plasma and hair restoration
Joseph F. Greco

                                             The initial use of platelet rich plasma (PRP) in hair restoration surgery demonstrated an increased yield
                                             when utilized as a graft storage medium. When bathed in activated PRP the growth factors attach to the
                                             stem cells in the bulge area of the dissected follicular unit, thus increasing the yield of newly transplant-
                                             ed follicles1.
                                             The authors suggested expanding the use of PRP in hair restoration surgery: 1) to enhance donor site
                                             wound healing, 2) to decrease the incidence of infection, 3) to reduce donor scaring, 4) to increase donor
                                             scar tensile strength 5) to promote vascularization of transplanted grafts in the recipient site 6) increase
                                             the density of non-transplanted follicles2. Additionally, PRP may also be used as an effective treatment in
                                             cases of wound dehiscence or post surgical infection.

                                             Key words: PRP, Growth factors, Protein, Hair

                  Definition of PRP
                             The definition of platelet rich plasma (PRP) deri-              processed where platelet’s concentration is sub-therapeu-
                  ved from Wikipedia; “not all PRP is the same. The strict defi-             tic, less than four times baseline 4.
                  nition of PRP is platelet concentration above baseline                     While this Author and colleagues have developed techno-
                  (published by Marx or 4x baseline). PRP may or may not                     logy that produces a cytokine rich plasma (CRP) in a clo-
                  contain increased concentrations of white blood cells”.                    sed system that is devoid of RBC’s, WBC’s and platelets,
                  Because most individuals have a baseline platelet count of                 discussion of our experience thus far is limited to standard
                  200,000+ or - 75,000/ L, a platelet count of 1,000,000 L                   PRP preparation of therapeutic concentrations (4 times
                  as measured in the standard 6 ml aloquat has become the                    baseline) established by Marx.
                  benchmark for “therapeutic” concentrated PRP 3.

                                                                                             Discussion of PRP
                  It is important to realize that not all PRP is the same and
                  there are many ways to process PRP. The problem in doing
                  studies with autologous platelets is variability. Because pla-                        Whole blood is drawn and centrifuged to sepa-
                  telet levels vary and will vary daily in each individual.                  rate the blood components; RBC’s, WBC’s, proteins and
                  Currently, no one knows what the optimum levels of                         platelets. Essentially, the percentage of platelets and RBC’s
                  cytokines should be regarding hair restoration and hair                    are reversed so that PRP contains over 90% platelets and
                  growth. Some practitioner’s suggest using physiologic                      about 4% RBC’s when compared to whole blood, hence
                  levels of cytokines with minimal RBC’s and WBC’s or PRP                    the name platelet rich plasma. Platelets are really only cell

                                                                                                                                                             49
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     fragments, derived from the megakaryocyte, but when                   Yano et al., 2001 provided the first direct evidence that
     activated, will release cytokines or (growth factors) that            VEGF improved follicle vascularisation, promoted hair
     regulate the entire wound healing cascade. In PRP, there              growth and increased follicle and hair size 6. Studies by
     are concentrated platelets with seven fundamental protein             Rinaldi, demonstrate that VEGF accelerated revasculariza-
     growth factors; Platelet Derived Growth Factor PDGF (AA,              tion and increased the size of the follicular unit 7.
     BB), Epidermal Growth Factor (EGF), Transforming
     Growth Factor (TGF beta 1, beta 2), Vascular Endothelial
     Growth Factor (VEGF), Insulin Derived Growth Factor
     (IGF), Fibroblastic Growth Factor (FGF) and Platelet
     Derived Angiogenesis Factor (PDAF).
                                                                           Our experience
                                                                                     Our interest utilizing PRP in hair restoration
     Additionally, PRP also contains three proteins known to act           came with the treatment of the below equine athlete. The
     as cell adhesion molecules: fibrin, fibronectin and vitronec-         horse suffered a severe wound on the lower hock of its right
     tin. These proteins are essential components for osteocon-            front foreleg and attempts by Veterinarians to close the
     duction and as a matrix for bone, connective tissue and               wound failed (Figure 1). Figure 2 is two weeks after the
     epithelial migration. (Note: It is our theory that, since hair is     initial PRP treatment and Figure 3 is 8 weeks after the
     made of protein, concentrating these essential proteins along         second treatment demonstrating complete healing and hair
     with the growth factors works synergistically to promote hair         re-growth.
     growth and hair canal formation).
     Platelet derived growth factors’ main function is to stimula-
     te cell replication (mitogenesis) of healing capable stem
     cells. It also stimulates cell replication of endothelial cells.
     This will cause budding of new capillaries into the wound
     (angiogenesis), a fundamental part of all wound healing.

     Growth factors, proteins and hair
                Growth factors are present in the follicular bulge
     area, where stem cells are found, and they interact with cells
     of the matrix, thus activating the proliferative phase of the                 Figure 1.          Figure 2.          Figure 3.
     hair. Stem cells are more primitive and of ectodermal origin;
     they give origin to the epidermal cells and the sebaceous
     glands. Cells of the dermal papilla, which are found at the
     capillary base, are of mesenchymal origin. Both cells are             This rapid healing and hair growth was due largely to the
     reliant on each other, and thus, when they interact throu-            powerful anti inflammatory effects of PRP. Following the
     gh the stimulation of various growth factors, they give rise          application of platelet gel, there is a pro-inflammatory
     to the future follicular unit.                                        phase when the platelets cause a heightened immune reac-
     While some GF’s are pro inflammatory and have negative                tion lasting 24 to 48 hours followed by a powerful anti-
     effects on hair, other growth factors such as PDGF and                inflammatory phase. The proliferation phase begins and
     VEGF are important for hair formation and follicle size.              within the next two weeks, fibroblasts migrate to the inju-
     PDGF signals are involved in both epidermis-follicle inte-            red area laying down new collagen. Finally the remolding
     raction and the dermal mesenchyme interaction required                phase completes the healing sequence.
     for: hair canal formation and the growth of dermal mesen-             The powerful anti inflammatory effects allow the wound to
     chyme 5.                                                              heal rapidly producing less scar collagen with rapid visuali-
     In 2001, McElwee was the first to perform functional assays           zation, thus promoting hair growth. It was established that
     on hair follicle growth under the influence of VEGF. This             wounds treated with PRP gel exhibited not only enhanced
     growth factor has an important role in controlling hair bio-          wound repair compared to control, but possess more orga-
     logy and in fact, hair follicle size is partly dependant on           nized collagen than control tissues, without excessive depo-
     VEGF induced angiogenesis.                                            sition of connective tissue or scar formation 8 (Figure 4).

50
Official Journal of the International Hair Research Foundation
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                                                                                    Figure 8.                                Figure 9.

                                                                      An average of 10
                                                                      hairs was measu-
                           Figure 4.                                  red by micrometer
                                                                      in both groups 1
For these reasons the authors began using platelet rich pla-          cm from the base.
sma gel in the donor site of transplanted patients for more           60 cc’s of blood
rapid healing and less scaring (Figure 5). Grafts are bathed in       was drawn from all
activated PRP 1 (Figure 6), and then PRP is injected into the         patients and all
scalp to promote recipient site vascularization (Figure 7).           participants were
                                                                      stimulated with          Figure 10.        Figure 11.
                                                                      micro needling
                                                                      roller. The syringes
                                                                      were covered (blinded) and the treatment group received
                                                                      PRP while the control group received normal saline.
                                                                      The results revealed an increase of 9.7% in average shaft
                                                                      diameter at 4 months in the treatment group, and 6.1% at
             Figure 5.                         Figure 6.              8 months in the TG compared to 2.8% at 4 months and
                                                                      3.5% decrease average diameter in the control group at 8
                                                                      months 9 (Figure 12).

                                         Over the past three
                                         years and 200 plus                                                Figure 12.
                                         bio-surgical hair trans-
                                         plantation procedures
                                                                                                        Treated vs control
              Figure 7.                  the authors have wit-
                                         nessed hair growth
sooner in grafted hairs, more mature growth sooner and an                0.0440 -                             0.0437

increased overall aesthetic density when compared to hair                0.0430 -
transplantation without PRP. The 42 year old patient below               0.0420 -
                                                                                                                              0.0423

had one bio-surgical hair transplantation of 1,836 follicular
                                                                                               0.0409
units in the frontal half of his scalp and PRP stimulated and            0.0410 -
                                                                                      0.0401
injected in his crown (no transplants). These photos are 10              0.0400 -                                  0.0397
                                                                                                                                       0.0395
months post treatment (Figures 8, 9, 10, 11).                            0.0390 -
After seeing more patients return with increased aesthetic
                                                                         0.0380 -
results the authors proposed to study the effects of stimu-
lation and infusing concentrated amounts of various                      0.0370 -
                                                                                        Before                4 Months         8 Months
growth factors on non transplanted miniaturized hair.

                                                                                                                                                51
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                                                                         Independent studies concludes that “GF/ECM complexes
                                                                         may well be the most effective and efficient method to sti-
                                                                         mulate cell proliferation, as well as tissue healing or rege-
                                                                         neration” 11.
                                                                         The Authors use a patented protein matrix that when pro-
                                                                         cessed and mixed with PRP provides a cellular protein
                                                                         scaffold.
                                                                         The purpose of the matrix is to provide a biological scaffold
                                                                         for the new cells to attach and proliferate. Figure 18 is a low
                                                                         resolution SEM view of the concentrated protein matrix and
               Figure 13.                     Figure 14.                 Figure 19 is a high resolution SEM view.
                                                                         Since it takes the body longer to break down the concentrated
     The above patient is a 26 year old male in the study. Figure        protein, the growth factors remain in the area of injury longer,
     13 and Figure 14 is 8 months later after one PRP treatment.         promoting angiogenesis and mitogenesis.
     The authors also completed a second research grant to study         While this synergistic complex promotes regeneration of soft
     the effects PRP and various growth factors in treating Alopecia     tissue and bone it has obvious advantages in hair growth due
     Areata patients. A total of 18 patients were treated. 11 of 18      to the high concentrations of protein.

              Figure 15.                      Figure 16.

                                    or 60% grew hair: 7 of 10 or                                   Figure 18.
                                    70% were successful in
                                    growing hair in a single isola-
                                    ted area of AA and 4 of 8 or 50
                                    % were successful in growing
                                    hair in diffuse AA of three or
                                    more areas. All patients in this
                                    study were treated with a
                                    combination of therapeutic
             Figure 17.             levels of PRP and protein
                                    matrix 10 (Figures 15, 16, 17).

     Extra cellular matrix – growth factor complexes
              The next generation of autologous PRP is the                                        Figure 19.
     addition of extracellular “matrix” (ECM).

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Vol. 1, 2, 2010

                                                                 present after the lyophilization process. The authors have
                                                                 patent pending technology that protects the cytokines during
                                                                 the lyophilization process so the end product yields pure
                                                                 cytokines in plasma (Figure 21).
                                                                 The cytokines are preserved for up to two years in this process
                                                                 and can easily be reconstituted by adding sodium chloride.
                                                                 Lyophilized CRP is currently undergoing animal studies and
                                                                 will be introduced shortly in veterinary medicine, but will
                                                                 require FDA approval prior to use in humans.
                                                                 One published human study, utilizing this lyophilized CRP,
                                                                 has already demonstrated 100 % wound closure within 52
                                                                 days on chronic diabetic ulcers 12.
                                                                 In the final analysis, the primary advantage with this techno-
                        Figure 20.                               logy other than speed, ease of use and no blood draw is that
                                                                 cytokines levels can be controlled.
                                                                 Once studies determine what the optimum cytokine
                                                                 levels should be, specific doses can be achieved with this
                                                                 method.

                                                                 References     1. Uebel CO. Presented at the Annual Scientific Meeting of the American
                                                                 Society of Plastic Surgeons, in Philadelphia, Pennsylvania, Oct 9th through 13th, 2004.
                                                                 2. Greco J, Brandt, R. Preliminary experience and extended applications for the use of
                                                                 autologous platelet rich plasma in hair transplant surgery. Hair Trans Forum Int 2007;
                                                                 17:131-133.
                                                                 3. Marx RE. Platelet-rich plasma (PRP): What is PRP and what is not PRP? Implant
                                                                 Dent 2001; 10:225-8.
                                                                 4. Reese R. Autologous platelet rich plasma (PRP): what do we know? Important
                                                                 concepts in surgery. Hair Transplant Forum Int’l 2010; 20:14-17.
                                                                 5. Takakura N, Yoshida H, Kunisada T, et al. Involvement of Platelet Derived Growth
                        Figure 21.                               Factor Receptor-a in Hair Canal Formation. J Invest Dermatology 1996; 107:770-777.
                                                                 6. Yano K, Brown L, Detmar M. Control of hair growth and follicle size by VEGF-
                                                                 mediated angiogenesis. J Clin Invest, 2001; 107:409-417.

T
                                                                 7. Rinaldi F, et al. Improving the vascularizatione of transplanted follicles through the
   he future of growth factors and hair                          up regulation of angiogenic growth factors. Hair Transplant Forum Int’l. 2005; 17:117-
                                                                 126.
          Extra cellular matrix complexes of autologous          8. Carter CA, Jolly DG, Worden CE. Plate-rich plasma gel promotes differentiation and
protein or acellular matrix and cytokines in combination         regeneration during equine wound healing, Exp Mol Pathol 2003; 74:244-255
with stem cells and cultured hair cells are currently being      9. Greco J, Brandt R. The effects of autologous platelet rich plasma and various growth
studied in the pursuit of hair multiplication.                   factors on non-transplanted miniaturized hair. Hair Transplant Forum Int’l, 2009;
                                                                 19:49-50.
The Authors have developed a disposable device that can
                                                                 10. Greco J, Brandt R. Presentation. A Research Grant Report on the Effects of PRP and
extract cytokines from whole blood without the use of
                                                                 Various Growth Factors in Alopecia Areata. ISHRS Annual Meeting, Amsterdam, The
thrombin. In less than 10 minutes, it yields a cytokine rich     Netherlands, Aug, 2009.
plasma (gold in color) devoid of RBC’s, WBC’s and plate-         11. Clark R, et al. Synergistic signaling for extracellular matrix- growth factor
lets. The cytokine levels produced by this device are higher     complexes. J of Investigative Derm 2008; 128:1355.doi:1038/jid.2008.75.
than all current technology on the market.                       12.Walker M. A Comparative Study of the use of Exsikines and other Advanced Wound
The future of PRP may be lyophilized homologus rich plasma       Care Products/Modalities in the Treatment of Various Wound Types in Efficacy.
(Figure 20). While PRP may be lyophilized, cytokines are not     International Journal for Prevention and Healing 2008; 21:218-223.

                                                                                                                                                             53
Official Journal of the International Hair Research Foundation
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                                                      Commento

       I criteri ematologici definiscono il Plasma Ricco di Piastrine (PRP) un plasma che contiene più di 300.000-350.000 piastrine
/uL. Le piastrine sono frammenti citoplasmatici dei megacariociti, cellule giganti prodotte dal midollo spinale. Oltre all’azione
emostatica data dalle loro funzioni pro-coagulanti, le piastrine svolgono la funzione di carrier di altissime quantità di Fattori di
Crescita (GFs) che rilasciano nelle aree del corpo in cui è avvenuto un danno tessutale. I fattori infiammatori provocate dal trau-
ma o dal danno del cellulare richiamano e attivan la de granulazione piastrinica e il rilascio dei GFs in loco, per permettere la rige-
nerazione del tessuto.
       I GFs sono secreti dai megacariociti e immagazzinati nei granuli delle piastrine. Tra gli altri, i fattori di crescita più rap-
presentati sono il PDGF, TGF -1, EGF, VEGF e IGF-I. Questi GFs sono i regolatori della riparazione cellulare nei tessuti danneg-
giati. Il PRP però contiene anche altre proteine contenute nel plasma come la fibrina, la fibronectina e la vitronectina. In pratica,
tutte le sostanze utili per sovra esprimere il segnale di attività delle cellule.
       Sin dai primi anni del 1990 l’uso del PRP in campo odontoiatrico, neurologico, ortopedico, dermatologico (ulcere cutanee cro-
niche) è stato descritto con studi scientifici che hanno dimostrato una buona efficacia terapeutica in molte patologie. E in campo
tricologico? Lavori recenti di Reese e Greco hanno evidenziato una possibile efficacia del PRP di stimolare l’attività dei bulbi pilife-
ri in vivo. Al XIII Congresso della ISHR di Capri (20-22 maggio 2010) una intera sessione è stata dedicata al PRP abbinato al micro-
autotrapianto di capelli.
       La casistica è ancora scarsa, gli studi scientifici spesso non seguono protocolli standardizzati che permettano analisi (o meta-
analisi) precise, tuttavia l’esperienza dei ricercatori che utilizzano questa pratica sembra essere molto positiva. Non è ancora chiaro
quale possa essere la strumentazione più indicata, né quale sia la concentrazione più efficace di piastrine nel PRP (Reese ritiene che
una concentrazione maggiore di quella fisiologica abbia addirittura effetti inibenti, altri ricercatori indicano una concentrazione di 3-
6 volte come quella più utile), né quanti trattamenti siano utili. Tutti però considerano il PRP una importante potenzialità futura.
       Non è neanche certo il ruolo del PRP nella terapia tricologica: oltre ai trapianti, è possibile curare forme di alopecia androge-
netica e di alopecia areata con il plasma ricco di GFs? La nostra esperienza, molto iniziale, direbbe di sì, ma certamente anche in
questo caso servono ulteriori studi.
       Sembra sufficientemente chiaro che il PRP non abbia rischi certi di effetti collaterali, e nessun lavoro ha mai dimostrato il
paventato rischio di carcinogenesi (soprattutto di melanoma) in seguito a con PRP. Ma qualsiasi segnalazione documentata sarà
(o, speriamo, sarebbe) assolutamente valutata e fonte di grande attenzione. E poi c’è l’aspetto legale, molto complicato in Italia, dove
la quasi totalità delle regioni italiane permette l’uso del PRP solo in centri trasfusionali pubblici, tranne in Lombardia, l’unica regio-
ne che ammette il decentramento e l’accreditamento di centri privati in regola con le norme sanitarie. Altro dubbio: l’applicazione
topica è considerata quella con gel, ma ci sono evidenze che definiscono topico anche la somministrazione con iniezioni dermiche. La
confusione quindi è anche a livello normativo.
       Credo che valga la pena continuare a studiare in modo standardizzato e scientifico l’effetto del PRP in campo tricologico, valu-
tando tutte le esperienze di chi lo effettua. Sarà determinante riunire le singole esperienze, valutarle, criticarle, ma senza pre-con-
cetti. Per questo motivo HT pubblica uno dei primi lavori originali sull’efficacia del PRP in campo tricologico.

                                                                                                                          Fabio Rinaldi
Official Journal of the International Hair Research Foundation
Vol. 1, 2, 2010

                                                ORIGINAL               ARTICLE

                       Roberto d’Ovidio
           Coordinatore Nazionale
       del Gruppo AIDA-Tricologia
                                                 L’aromaterapia nell’alopecia areata

                                                 Aromatherapy in alopecia areata
Roberto d’Ovidio

                                                 The proposals for the treatment of severe forms of alopecia areata are scanty.
                                                 Ayurvedic and Mediterranean medicine suggested for millennia some natural remedies such as aro-
                                                 matherapy, with botanical essences that appear active in the hair follicle growth. The use of these prepa-
                                                 rations had no official support until the publication in 1998 of a Scottish double-blinded trial that demon-
                                                 strated the effectiveness. There are not many subsequent confirmations of its usefulness. In this minire-
                                                 view I will provide some results of my personal experience.

                                                 Key words: Alopecia areata, Aromatherapy

                   La difficoltà di individuare gli effettivi fattori etiologici dell’a-     porto psicologico e/o psicofarmacologico 3. Essendo il de-
                   lopecia areata (AA) ha finora condotto alla sperimentazione               corso dell'alopecia areata abbastanza “capriccioso”, con un'al-
                   soprattutto empirica di diversi schemi di trattamento con                 ternanza di remissioni spontanee e di recidive – ricordan-
                   risultati spesso non soddisfacenti, soprattutto nei casi più              dosi però della possibile e prevedibile recidività stagiona-
                   severi. Non esiste a tutt’oggi una terapia specifica per questa           le 4 –, un’eventuale ricrescita potrebbe attribuirsi non ad una
                   malattia a patogenesi autoimmune, ma in cui sembra molto                  reale efficacia della terapia, bensì al decorso naturale della
                   importante il coinvolgimento del sistema neuroimmunoen-                   malattia o all’effetto placebo e questo comporta grosse diffi-
                   docrino. Il trattamento “gold standard” è attualmente ancora              coltà nel realizzare protocolli terapeutici rispettosi dei cano-
                   l’immunoterapia topica con difenciprone o dibutilestere del-              ni della Evidence Based Medicine (EBM) 5. Del resto l’utilità
                   l’acido squarcio (SADBE), poco maneggevole e spesso con                   dell’effetto placebo non va assolutamente sottovalutata, dato
                   effetti collaterali anche seri (angioedema, ipo- ed iperpig-              che ci troviamo di fronte ad una patologia in cui i fattori
                   mentazioni, eczematizzazioni persistenti ed a distanza etc.)              emotivi giocano spesso un ruolo determinante sia nello sca-
                   che ne rendono sconsigliabile l’uso nei bambini, dove peral-              tenamento che nel mantenimento dei processi patologici 3.
                   tro sono risultati pochi i casi con effetti terapeutici duraturi.         Anche se in questi casi è estremamente improbabile che si
                   Bisogna ricordare che questa patologia, sebbene sia di natu-              possa praticare uno studio basato sui criteri EBM, non è
                   ra benigna, può creare nel paziente, nel suo entourage fami-              infatti da trascurare l’eventuale associazione di trattamenti
                   liare ed anche medico un notevole stress e disagio psicolo-               psicofarmacologici alle classiche terapie dermatologiche 6-8.
                   gico che può influire in modo negativo sulla qualità della                Ad oggi quindi la scelta del regime terapeutico della alopecia
                   vita e nei meccanismi di adattamento allo stress 1. Spesso i              areata si basa principalmente su criteri empirici più o meno
                   pazienti sono persone con bassa autostima ed introverse, a                codificati che tengono conto dell'età del paziente e della per-
                   volte soggette a veri stati di panico, probabilmente da ricol-            centuale di cuoio capelluto interessato (+ o - del 50%) 9.
                   legarsi a disturbi dell’attaccamento (personalità insicure-evi-           Recentemente noi abbiamo proposto un ulteriore indicatore
                   tanti) 2. Soprattutto le donne si sentono colpite nella propria           utile per la scelta dei trattamenti ed in grado di spiegare la
                   attrattività. In questi casi è da consigliare senz’altro un sup-          mancanza di omogeneità nei risultati terapeutici: il parame-

                                                                                                                                                                55
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                                                                 Tabella 1.
                                    Proposta di un algoritmo terapeutico derivato da quello di Shapiro 9,
                                         con l’introduzione del parametro “attività della patologia”.

                                                               Alopecia areata

                                                                                                                       Considerare una PROTESI
                                                                                                                     in caso di estensione > 50%
                                            < 10a                           Età                     > 10a

                                                                                                    Estensione
                        Attività
                                                                                                      < 50%       > 50%
                    Attiva     Non attiva

           Stereoidi topici         Ditranolo                          Attività                                              Attività
                                  Steroidi topici
            Ditranolo NR
                                 Minoxidil topico                Attiva       Non attiva                               Attiva      Non attiva
         Immunosoppressori          Revulsivi
           topici anti H1         Aromaterapia

                                                                                                                                Immunoterapia topica
                                                                                    Ditranolo
                                                      Stereoidi topici ed                                                              Ditranolo
                                                                              Minoxidil topico
                                                        intralesionali                                   Stereoidi topici
                                                                                                                                    Stereoidi topici
                                                                                  Steroidi topici
                                                      Steroidi sistemici                             Ditranolo non revulsivo
                                                                                                                                    Aromaterapia
                                                                              Immunoterapia
                                                     Ditranolo NR anti H1                               Steroidi sistemici
                                                                                 topica
                                                                                                                                   Minoxidil topico
                                                     Immonosoppressori                                 Immunosoppressori
                                                                                  Aromaterapia
                                                          topici                                                                       Revulsivi
                                                                                    Revulsivi
                                                                                                                                         PUVA

     tro “attività” della patologia (Tabella 1), che si può valutare –               sentare controindicazioni e limitazioni anche legali. Per
     oltre che con il poco pratico e tardivo reperto istopatologi-                   quanto riguarda l’immunoterapia topica ad esempio, nono-
     co – attraverso semplici metodiche clinico-strumentali come                     stante il suo uso quasi trentennale e forse per gli scarsi inte-
     il pull-test, il tricogramma, la dermoscopia. Attualmente                       ressi economici a suo sostegno, la si considera tuttora terapia
     negli USA non esiste nessuna terapia specifica per l’AA                         “sperimentale”, con tutti i rischi connessi. D’altro canto, forse
     approvata dall’FDA ed anche in Europa non esistono linee                        per le stesse ragioni economiche probabilmente non si è data
     guida terapeutiche universalmente accettate. I criteri                          molta risonanza ad una sperimentazione scozzese in doppio
     dell’EBM nella migliore delle ipotesi danno una certa rile-                     cieco su forme anche severe di alopecia areata, di non recen-
     vanza di efficacia con effetti collaterali accettabili solo all’im-             te insorgenza, trattate con una mistura di 4 oli essenziali uti-
     munoterapia topica con difenciprone o acido squarico e alla                     lizzati da millenni per il trattamento delle alopecie 12. I risul-
     terapia steroidea intralesionale e topica con steroidi molto                    tati positivi nel 44% dei casi , rispetto al 15% ottenuto con il
     potenti 11. Anche queste terapie possono però fallire, soprat-                  placebo alla fine dei 7 mesi di sperimentazione, rappresenta-
     tutto se praticate nelle fasi più attive della malattia e addirit-              no dati paragonabili a quelli ottenuti con l’immunoterapia
     tura attraverso il fenomeno di Koebner, mediato da traumi                       topica, ma in assenza di effetti collaterali di rilievo.
     fisici o chimici- possono aggravarla 10. Inoltre possono pre-                   L’aromaterapia è un settore particolare della fitoterapia che

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utilizza oli essenziali. Attraverso il senso dell'olfatto, legato      ta anche “Medicina aromatica”, sviluppatasi in base all’ap-
alla memoria, questi profumi risvegliano nella psiche parti-           proccio scientifico del ricercatore francese R.M. Gattefossé, gli
colari memorie, energie e atteggiamenti psicologici. Negli             oli essenziali vengono valutati dal punto di vista della loro
anni Sessanta, il lavoro divulgativo del medico Jean Valnet ha         composizione molecolare e il loro utilizzo viene codificato in
favorito la rinascita dell'interesse scientifico nelle possibilità     base ad un ragionamento farmacologico razionale/scientifico
farmacologiche dell'aromaterapia, oggi insegnata anche in              simile a quello utilizzato nella farmacologia classica e questo
alcune università francesi. Con l’osmoterapia, la stimolazio-          dovrebbe tranquillizzare i dermatologi che dell’applicazione
ne aromatica agisce principalmente sul sistema nervoso con             topica di principi attivi sono i principali esperti e che non
notevoli effetti psichici e immediati benefici, sia sull'umore         dovrebbero paventarne eccessivamente i possibili rari effetti
che sullo stato d'animo. Nella osmo o profumo-terapia non              collaterali (follicoliti, eczematizzazioni). Nella fitoterapia
è la sostanza aromatica che agisce bensì il suo odore. Gli sti-        occidentale, ma già nella medicina ayurvedica, alcune essen-
moli olfattivi di particolari odori attiverebbero il sistema neu-      ze vegetali come la lavanda ed il timo ed il rosmarino sono
roendocrino, stimolandolo a produrre neuromediatori (adre-             state utilizzate per problemi tricologici. Le potenzialità anti-
nalina, endorfina, etc.) che regolano il nostro stato di equili-       settiche ed antinfiammatorie/antiallergiche di queste essenze
brio psicofisiologico. Invece per la scuola “Razionale”, defini-       sono state recentemente sperimentalmente confermate 13. Il
                                                                       rosmarino ed il timo possiederebbero inoltre un effetto psi-
                                                                       costimolante, mentre la lavanda avrebbe un effetto sedativo
                       Figura 1.                                       oltre ad un effetto antidegranulante sui mastociti in vivo, con
           Alopecia areata dall’età di 2 anni:                         inibizione del rilascio di istamina e TNF-α 14. L’olio essenzia-
     dopo 4 mesi di aromaterapia galenica (4 anni).                    le di cedro possiederebbe un potere antiparassitario superio-
                                                                       re al benzoato di benzile ed un potere risolvente sulle infe-
                                                                       zioni croniche 15. Il razionale dell’approccio osmoterapico
                                                                       potrebbe basarsi sul fatto che alcuni pazienti manifestano
                                                                       stasi ansiosi o depressivi che possono precedere o accompa-
                                                                       gnare la malattia e sono in sé uno dei principali problemi,
                                                                       soprattutto se non sono presenti condizioni ambientali rassi-
                                                                       curanti e che inoltre possono costituire un possibile fattore
                                                                       di cronicizzazione/aggravamento della patologia attraverso il
                                                                       circuito psico-neuro-immuno-endocrino 2. La sintomatolo-
                                                                       gia soggettiva (prurito, bruciore, sensazioni puntorie, trico-
                                                                       dinia), presente in molti pazienti soprattutto nelle fasi inizia-
                                                                       li della malattia suggerisce la possibile utilità dei principi atti-
                                                                       vi antinfiammatori presenti nella combinazione di essenze
                         Figura 2.                                     proposte.
     Alopecia ofiasica pediatrica da 16 mesi a 3 mesi                  La decennale esperienza personale con questa modalità
                 di aromaterapia galenica.                             terapeutica, all’inizio nella sua formulazione classica galeni-
                                                                       ca (Figure 1, 2) e poi nelle più recenti e standardizzate for-
                                                                       mulazioni industriali (Figure 3, 4), mi ha confermato l’uti-
                                                                       lità di questo trattamento anche nelle forme di severità
                                                                       medio-grave (alopecia ofiasica e sub-totale anche di non
                                                                       recente insorgenza). La risposta terapeutica si ha in circa la
                                                                       metà dei casi e generalmente compare entro 3 mesi. Il mas-
                                                                       simo di efficacia dipende – come suggerito dall’esperienza
                                                                       scozzese – da un buon assorbimento del preparato e per
                                                                       questo sembra funzionare meglio in occlusiva, d’estate ed
                                                                       in individui con pelle più sottile, come i bambini. Forse
                                                                       anche per questa ragione ho osservato una buona sinergia
                                                                       con il trattamento topico steroideo (Figura 5). Nelle prepa-
                                                                       razioni industriali è presente una “Fase 1”, revulsiva che a

                                                                                                                                              57
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                          Figura 3.                              mio parere non va utilizzata nelle sempre possibili fasi di
            Alopecia areata ofiasica da 16 mesi.                 riattivazione della patologia, onde evitare possibili fenome-
             3 mesi di aromaterapia industriale.                 ni di koebnerizzazione 10, dovuti al rilascio di sostanza P da
                                                                 parte della capsaicina 15, ma piuttosto andrebbe applicata
                                                                 qualche minuto prima della “Fase 2” nelle forme “torpide”,
                                                                 stabilizzate della malattia. In conclusione non andrebbe
                                                                 sottovalutata la disponibilità un trattamento dimostratosi
                                                                 relativamente efficace, innocuo, non sgradevole ed utilizza-
                                                                 bile anche e forse soprattutto nei bambini (Figure 2, 3),
                                                                 dove anche i criteri dell’EBM inglese – più possibilisti di
                                                                 quelli americani 11, 12 – non lasciano molte alternative.

                                                                 Bibliografia   1. Garcia Hernandez MJ, Ruiz Doblado S, Rodriguez A, et al. Alopecia
                         Figura 4.                               areata, stress and psychiatric disorders: a review. J Dermatol 1999; 26:625-32.
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                                                                 3. Güleç T, Tanrıverdi N, Dürü C, et al. The role of psychological factors in alopecia
                                                                 areata and the impact of the disease on the quality of life. Int J Dermatology 2004;
                                                                 43:352-356.
                                                                 4. d’Ovidio R, d’Ovidio F. Recidive stagionali nell’alopecia areata. G It Dermat Venereol
                                                                 1995; 295:130-134.
                                                                 5. Delamere F, Sladden M, Dobbins H, et al. Interventions for alopecia areata.
                                                                 Cochrane Database Syst Rev 2008; 16:CD004413
                                                                 6. Teshima H, Sogawa H, Mizobe K, et al. Application of psycho immunotherapy in
                                                                 patients with alopecia universalis. Psychother Psychosom 1991; 56:235-41.
                                                                 7. Ricciardi A, Ruberto A, Garcia-Hernandez MJ, et al. Alopecia areata with comorbid
                                                                 depression: early resolution with combined paroxetine-triamcinolone treatment. J Eur
                                                                 Acad Dermatol Venereol 2006; 20:1000-1.
                                                                 8. Willemsen R, Vanderlinden J, Deconinck A, et al. Hypnotherapeutic management of
                                                                 alopecia areata. J Am Acad Dermatol 2006; 55:233-7.
                                                                 9. Chantal B, Shapiro J. The treatment of alopecia areata. Dermatologic Therapy 2001;
                                                                 14:306-316.

                           Figura 5.                             10. d’Ovidio R, Di Prima T, Claudatus J. The therapy of AA: what, who, when, why and
                    Subtotale da 28 mesi:                        how? JEADV 2003; 17(Suppl. 3):331.
           alla terapia topica steroidea già in atto             11. McDonald-Hull SP, Wood ML, Hutchinson PE, et al. Guidelines for the
     è stata aggiunta l’aromaterapia. Risultati a 4 mesi.        management of alopecia areata. Br J Dermatol 2003; 149:692-699.
                                                                 12. Hay IC, Jamieson M, Ormerod A. Randomized Trial of Aromatherapy-Successful
                                                                 Treatment for Alopecia Areata. Arch Dermatol 1998; 134:1349-1352.
                                                                 13. Levin C, Maibach H. Exploration of “Alternative” and “Natural” Drugs in
                                                                 Dermatology. Arch Dermatol 2002; 138:207-211.
                                                                 14. Kim H-M, Cho S-H. Lavender oil inhibits immediate-type allergic reaction in mice
                                                                 and rats. J Pharm Pharmacol 1999; 51:221-226.
                                                                 15. Sharma DK, Saxena VK, Sanil VK, et al. Evaluation of oil of Cedrus deodara and
                                                                 benzyl benzoate in sarcoptic mange in sheep. Small Ruminant Research 1997; 26:81-
                                                                 85.
                                                                 15. Siebenhaar F, Sharov AA, Peters EM, et al. Substance P as an immunomodulatory
                                                                 neuropeptide in a mouse model for autoimmune hair loss (alopecia areata). J Invest
                                                                 Dermatol 2007; 127:1489-97.

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Vol. 1, 2, 2010

                                              ORIGINAL              ARTICLE

                       Stefano Bugliaro1
                          Silvia Zanetti2      Trattamento cosmetologico protettivo
    1Cosmetologo, 2Biotecnologa,

                      Keminova Italiana Srl
                             Cellatica (BS)
                                               dei capelli e del cuoio capelluto

                                               Hair and scalp cosmetic protection
Stefano Bugliaro

                                               The effect of solar rays determines chemical and structural modifications both in healthy and pathologi-
                                               cal hair, whether or not subjected to cosmetic treatment. The damage manifests itself in any age group.
                                               The damage induced by UV rays to the structure of the hair can be summarized in a change to its chem-
                                               ical composition, which undergoes photo oxidization.
                                               The formulated product, in the form of a non-gaseous atomizer spray, contains an innovative solar filter,
                                               developed especially for the protection of the hair and scalp. The molecule, dimethylpabamidopropyl lau-
                                               rdimonium tosylate, protects the disulfide bonds, protects the hair from photodegradation of tryptophan
                                               and safeguards the scalp from irritations and damages from free radicals. The special formulation, made
                                               with utmost care for skin and hair, has demonstrated optimal tolerance levels even in subjects with the
                                               highest sensibility.
                                               When tested on the scalp and bust, even during post-irradiation demonstrated great soothing and re-epi-
                                               thalizing effects on the skin and in the conditioning of the hair.

                                               Key words: Damage from UV rays, Hair and skin protection, Innovative cosmetic treatment

                   Struttura del capello
                              La sezione del capello. Tagliando un capello in
                                                                                                                        Figura 1.
                                                                                                                  Sezione del capello.

                   senso orizzontale se ne può osservare la struttura, suddivi-
                   sibile in tre parti (Figura 1):
                   Cuticola
                   Esterna, formata da un’unica fila di cellule trasparenti e sot-
                   tili (spessore 0,2-0,5 micron) disposte in fila verticale a
                   livello della radice e invece obliquamente, “a scaglie”, con
                   l’estremità inferiore attaccata alla corteccia e quella supe-
                   riore staccata (tipo “spiga di grano”) a livello del fusto. Data
                   la posizione in cui si trova, la cuticola è la prima ad essere
                   danneggiata quando il capello viene maltrattato (shampoo
                   inadeguati, permanenti, spazzolature vigorose, ecc).
                   Corteccia
                   Intermedia, è la parte più abbondante; è formata da cellule
                   più grosse, di forma fusata, lunghe 90 micron e larghe 5

                                                                                                                                                           59
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     micron (1 micron = 1 millesimo di millimetro), disposte             ben protetta dalla luce dalla presenza dei capelli; e da una
     verticalmente in file parallele; contengono un pigmento             parte più profonda, dermica, nella quale sono presenti fit-
     colorato, la melanina, che tende a ridursi con l’età facendo        tissimi i bulbi dei capelli. Ad ogni bulbo corrisponde lo
     diventare il capello bianco (processo di incanutimento). Da         sbocco di una ghiandola sebacea. Dalla maggiore o minore
     quanto detto, risulta evidente, che per decolorare il capello       attività di quest’ultima deriva una particolare caratteristica
     (ad esempio con acqua ossigenata) è necessario che le rea-          della capigliatura. Infatti se le ghiandole sebacee sono
     zioni chimiche avvengano a livello della corteccia dato che         molto attive, i capelli risulteranno grassi, ricoprendosi facil-
     la cuticola, più esterna, non è colorata; quest’ultima infatti,     mente con un secreto untuoso; se l’attività è al contrario
     se il capello viene esaminato al microscopio a forte ingran-        ridotta si avranno capelli secchi. Epidermide e derma sono
     dimento dopo una decolorazione, si presenta gravemente              nettamente distinguibili a livello della loro superficie di
     danneggiata o addirittura scomparsa.                                contatto per la presenza di rilievi connettivali (papille der-
                                                                         miche) e zaffi epiteliali. Il derma invece trapassa nell’ipo-
     Midollo                                                             derma senza un limite preciso (Figura 2).
     Interno, formato da cellule arrotondate, disposte a colonne,
     generalmente separate fra loro da spazi d’aria (l’aria tratte-

                                                                         Danni dei raggi UV
     nuta ha funzione determinante per la protezione dal freddo
     e per questo motivo il midollo supera negli animali il 50%
     dello spessore totale del pelo mentre è scarsamente rappre-
     sentato, talora assente nella specie umana).                                    L’azione delle radiazioni solari non agisce unica-
                                                                         mente sulla pelle, ma anche, e soprattutto, sui capelli.
                                                                         Solo da pochi anni il rapporto capelli/sole è stato in buona
                                                                         parte chiarito. Il modo in cui la luce interagisce con le fibre

     Struttura del cuoio capelluto
               Il cuoio capelluto è strettamente ancorato, con
                                                                         del capello è fondamentale per determinarne la lucentezza,
                                                                         poiché essa viene sia riflessa che assorbita dalla superficie
                                                                         del capello, la cuticola, che per prima subisce i danni cau-
     interposizione di scarsissimo tessuto connettivo, alla galea        sati dai fattori esterni ambientali, fisici e chimici, lasciando
     capitis, che è l’aponeurosi che riveste direttamente le ossa        progressivamente scoperta la corteccia.
     del cranio. È costituito da una parte superficiale, epidermi-       Il colore dei nostri capelli, invece, è determinato da due
     ca, assai povera di pigmento, anche perché normalmente              pigmenti, uno giallo, la feomelanina, e uno bruno scuro,
                                                                         l’eumelanina. Tali pigmenti si trovano nella corteccia del
                                                                         capello e la luce, attraversando gli strati della cuticola, inte-
                               Figura 2.                                 ragisce con essi, rivelandone il particolare colore. Le condi-
                    Struttura del cuoio capelluto.                       zioni della superficie capillare risultano dunque fondamen-
                                                                         tali nel riflettere il colore e la brillantezza del capello. I fat-
                                                                         tori ambientali, i traumi, le fonti di calore, le sostanze chi-
                                                                         miche possono arrecare danni al capello: determinando
                                                                         una perdita della brillantezza del colore o addirittura una
                                                                         rottura. Durante l’esposizione al sole, gli aminoacidi, che
                                                                         costituiscono la cheratina, vengono danneggiati.
                                                                         Conseguentemente i capelli appaiono opachi, più secchi,
                                                                         fragili e più chiari. L’eccessiva esposizione alle radiazioni
                                                                         solari provoca un’ossidazione, o meglio una foto-ossidazio-
                                                                         ne, che libera i radicali liberi, nocivi per la matrice proteica
                                                                         e aumenta la porosità della cuticola.
                                                                         Le modificazioni sul colore erano già note nel 1500, quan-
                                                                         do le “belle signore veneziane” esponevano le chiome, sulle
                                                                         famose altane, alle radiazioni solari per diverse ore, otte-
                                                                         nendo con l’aggiunta di una serie di sostanze, il famoso
                                                                         “biondo tiziano”.
                                                                         Il pigmento melanico, eccessivamente ossidato, può solubiliz-

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zarsi ed essere totalmente eliminato. Viene quindi a mancare          Un altro grande capitolo della fotoprotezione è legato all’u-
una difesa al capello, che è sottoposto a facile deteriorazione.      so di copricapo che sono sicuramente pratici e confortevo-
Così, la fotoprotezione non sembra essere importante, ma              li durante la normale vita all’aria aperta non costringendo a
sempre più pazienti si rivolgono allo specialista per avere           ripetute applicazioni, ma un grosso limite che presentano
consigli utili circa la protezione della propria capigliatura,        riguarda la scelta di tessuti che, dovendo essere tassativa-
per difenderla tutto l’anno dalle aggressioni ambientali, per         mente antitraspiranti, non permettono una situazione di
mantenere il suo splendore o per migliorarlo. A maggior               benessere in condizioni climatiche fastidiose.
ragione durante il periodo estivo, come conseguenza del-
l’intensa esposizione solare.
Il danno cellulare provocato dai raggi UV è ben noto a livel-
lo cutaneo (photoaging), ma comincia ad esserlo sempre di
più anche a livello del bulbo dei capelli.
                                                                      Protezione dai danni UV
                                                                                 In questo studio, si è voluta focalizzare l’attenzio-
Sono oggi numerevoli gli studi dei segni biochimici e istolo-         ne, alla protezione dai danni UV, grazie all’utilizzo di un
gici, del danno provocato da raggi UV al bulbo dei capelli 1.         trattamento cosmetico, multi attivo, in grado di proteggere
Un lavoro di Camacho 2 riporta, come in seguito ad esposi-            capelli e cuoio capelluto, ripararli e riattivare il loro nor-
zione solare, il danno cellulare che si genera sia cronico e          male ciclo vitale.
causa di numerose altre degenerazioni.                                La scelta della formulazione è fondamentale perché il filtro
I meccanismi biologici alla base del danno al capello sono            deve depositarsi in quantità adeguata sul fusto (deve per-
da riconoscere nell’induzione dell’apoptosi e della morte             tanto essere incorporato in prodotti con affinità particolare)
cellulare provocato dalle radiazioni al DNA in varie zone             e rimanervi un tempo adeguato. In tal senso sarebbero le
del bulbo, anche se i meccanismi molecolari, non sono                 formulazioni spray oil-shine quelle più indicate perché
ancora del tutto noti.                                                dotate di alta affinità. È noto che molti prodotti, sia natura-
I sistemi di difesa e riparazione tessutale, intrinseci ad ogni       li che di sintesi, per effetto della radiazione solare subisca-
cellula, possono portare ad una parziale riparazione del              no una fotodegradazione. Questo processo, al di là della
danno cellulare, ma questo non basta per riportare a una              perdita dell’azione vantata dai singoli prodotti, può provo-
situazione perfettamente sana 3.                                      care effetti indesiderati, ad esempio: il retinil palmitato
Studi di Kim 4 sembrano dimostrare la possibilità di ridurre          (presente in molte formulazioni) si foto-ossida, perdendo
la morte cellulare del follicolo indotto da radiazioni, median-       quindi la sua attività antirughe e antiradicali; inoltre, per
te trattamenti preventivi (12-36 ore prima della radiazione)          effetto della foto ossidazione, produce esso stesso radicali
con DDC (Diethyl-Dithiocarbamato) e the verde.                        liberi, inducendo una cattiva tollerabilità cutanea.
I filtri proposti sono l’octilmetossicinnamato, il benzofeno-         Analogamente i filtri solari sono notoriamente poco stabili
ne 3 e derivati quaternari come il cinnamidopropyl trime-             alla radiazione UV in genere e si comportano genericamen-
tilammoniocloridro.                                                   te proprio come il retinil palmitato.
Vi sono studi di valutazione di efficacia anche dell’aggiunta
ai filtri per capelli di sostanze free-radical scavengers, che si     Formulazione
sarebbero dimostrate vantaggiose nel contrastare la produ-            La struttura formulativa è stata scelta in base alle caratteri-
zione di radicali liberi UV correlati.                                stiche del prodotto e delle sue finalità nell’applicazione su
La strategia da utilizzare per una corretta fotoprotezione è          cuoio capelluto e capelli. Si tratta di un emulsione fluida di
comunque poco chiara, in quanto i filtri per capelli presen-          tipo olio in acqua, cationica, compatibile con il pH epicu-
tano problemi di formulazione che li rendono meno effica-             taneo e del capello, che è stato attestato quindi attorno a 6.
ci di quelli impiegati per la protezione della cute. Infatti essi     La particolare reologia di questa emulsione, che sviluppa
devono essere in grado di ridurre la quantità di raggi che            un SPF 30, permette una perfetta erogazione spray, ren-
colpiscono i capelli e modificare l’ambiente chimico che              dendo il prodotto di facile e comodo utilizzo.
favorisce la fotodegradazione del triptofano e quindi inne-           Una particolare attenzione è stata posta nella scelta di non
sca la modificazione del fusto 5, 6.                                  utilizzare molecole conservanti e agenti allergizzanti; que-
Non meno importante d’altra parte è la gradevolezza                   sto per minimizzare qualsiasi tipo di intolleranza e anche
cosmetica del prodotto, che deve essere facilmente pettina-           per evitare la fotodegradazione, che per certi conservanti
bile e distribuibile sui fusti con impatto esteticamente e            può risultare potenzialmente dannosa.
funzionalmente accettabile.                                           Pertanto occorre trovare un sistema di fotoprotezione, con

                                                                                                                                         61
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     lo scopo di stabilizzare i filtri solari includendoli in struttu-                                                        Figura 3.
     re stabili. Il prodotto è anche cosmeticamente piacevole da                                              Struttura del dimethylpabamidopropyl
     utilizzare, poiché sia sul capello che sul cuoio capelluto,                                                      laurdimonium tosylate.
     non risulta né pesante, né appiccicoso. Oltre alla protezio-
     ne solare demandata ai filtri UV, sono stati introdotti prin-
     cipi attivi e funzionali, che concorrono alla protezione della
     cuticola, alla salvaguardia dalla perdita d’acqua transepi-
     dermica (TEWL) del cuoio capelluto, all’attivazione della
     proliferazione cellulare.
     Principi attivi
     Nel prodotto formulato, sono stati utilizzati filtri chimici                                                             Figura 4.
     con specifica attività di protezione UVA/UVB che normal-                                            Il trattamento con dimethylpabamidopropyl
     mente vengono inseriti in prodotti solari, per la protezione                                                   laurdimonium tosylate.
     della pelle. Questo garantisce un’elevata protezione per
     cute e capelli.Unitamente ai filtri chimici, sono state inseri-                                  100 -
                                                                                                                                       No treatment
                                                                                                                                       Protective conditioner 10976-36-A
     te nel prodotto, molecole specificamente attive su capelli e                                      90 -
     cuoio capelluto; con attività antiossidante, hydrolyzed wal-                                      80 -
                                                                             % tryptophan remaining

     nut extract; preventiva contro i danni dei raggi UV,                                              70 -
     dimethylpabamidopropyl laurdimonium tosylate; idratante                                           60 -
     ristrutturante, anhydroxylitol, xylitol, xylitylglucoside; bio-                                   50 -
     protettiva trealosio; antiradicalica, tocopherol, vitis vinifera                                  40 -                                76
     seed extract; energetica, betain; proliferazione cellulare,                                       30 -                  62
     octapeptide-2; fortificante, hydrolyzed sericin.                                                  20 -
                                                                                                       10 -
                                                                                                        0-
     1. Dimethylpabamidopropyl                                                                                   % tryptophan remaining post 32-hrs irradiation
        laurdimonium tosylate
     Grazie alla sua struttura, è in grado
     di ridurre i danni indotti dai raggi                                                                     Figura 5.
     UV e soprattutto UVB: monitorati             Confronto tra capelli trattati con dimethylpabamidopropyl laurdimonium tosylate,
     studiando il livello di degradazio-               (linea blu), rispetto al controllo, con nessun trattamento (linea arancio),
     ne del triptofano (Figura 3).               e rispetto ad un trattamento con behenyltrimetylammonium chloride (linea verde).
     I capelli sono molto suscettibili, ai
     cambiamenti chimici che avvengo-
     no durante l’esposizione al sole.
     La degradazione del triptofano
     indica, il danno subito dai capelli
     indotto dai raggi UV, che rompono
     i legami disolfuro; tale degradazio-
     ne può essere misurata attraverso
     un’analisi spettrofluorometrica, il
     triptofano assorbe nell’UV a 290
     nm, ed emette fluorescenza a 340
     nm; e attraverso un’analisi del
     capello stesso, che si presenta più
     poroso, ed opaco.
     In questo esperimento si è messa a
     confronto la percentuale di tripto-
     fano in capelli irradiati per 32 ore,

62
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                                       Figura 6.                                          danneggiate, ma rimangono perfetta-
             Il trattamento con shampoo, balsamo e olio protettivo,                       mente integre. Questo è evidenziato dal-
   viene poi rimosso da cute e capelli, mentre il trattamento con spray resta.            l’estrema pettinabilità dei capelli (linea
                                                                                          blu), rispetto al controllo, non trattato
                                                                                          (linea arancio), e paragonato anche ad
                                                                                          un trattamento con behenyltrimetylam-
                                                                                          monium chloride (linea verde).
                                                                                          Ulteriori studi, hanno dimostrato,
                                                                                          come, la forma cosmetica di maggiore
                                                                                          efficienza, per il trattamento con
                                                                                          dimethylpabamidopropyl laurdimo-
                                                                                          nium tosylate, sia uno spray leave-in,
                                                                                          come mostrato in Figura 6.
                                                                                          L’attività protettiva, viene valutata via
                                                                                          fluorescenza, per cui si ha il massimo
                                                                                          di misurazione a 360 nm.

                                                                                          2. Hydrolyzed walnut extract
                                                                                          Estratto dal mallo di noce, ricchissimo
                                                                                          di particolari strutture fenoliche, è in
                                                                                          grado di legare in forme stabili ed omo-
                                                                                          genee le proteine di pelle e capelli,
                                                                                          creando sulle stesse una protezione
e in capelli irradiati per lo stesso tempo, ma pre-trattati con      contro raggi UV ed inquinamento (Figura 7).
un’emulsione contenente dimethylpabamidopropyl laurdi-               Inoltre questa molecola esplica un’importante azione
monium tosylate (Figura 4). La protezione risulta essere             antiossidante, che riesce ad impartire a capelli e cuio capel-
pari al 21%.                                                         luto, riparando i danni indotti dai radicali liberi (Figura 8).
In un altro test dimostrato in Figura 5, si è valutato il pote-
re protettivo dello spray contenente 1% di dimethylpaba-
midopropyl laurdimonium tosylate, applicato su capelli
irradiati per 15 ore.                                                                          Figura 8.
Il trattamento con dimethylpabamidopropyl laurdimonium
                                                                                   Attività protettiva antiossidante
tosylate, dimostra che le squame del capello, non vengono                    dell’hydrolyzed walnut extract sul capello.

                          Figura 7.
          Capacità dell’hydrolyzed walnut extract
                   di legare le proteine.

                                                                                                                                       63
Vol. 1, 2, 2010

                                                     Figura 9.                                       cremento delle riserve di acqua (aumento dei GAGs), che
       Capacità antiossidante dell’hydrolyzed walnut extract.                                        sulla riduzione della sua perdita (incremento del livello di
                                                                                                     ceramidi); inoltre, attraverso un effetto idratante e ristrut-
                                       More effective where needed most
                                                                                                     turante, normalizza la desquamazione.

                                                                                       Placebo       4. Tocopherol, Vitis vinifera seed extract
                                                                                       Natural
                               450 -
                                                                                       Dyed          È una miscela antiossidante basata su un estratto del seme
                               400 -                                                                 dell’uva con procianidine e combinato con i tocoferoli natu-
          Increase of ORAC %

                               350 -
                                                                                                     rali. Viene utilizzato in applicazioni skin care e hair care 7.
                               300 -
                                                                                                     Protegge i lipidi della pelle, quale squalene dalla formazio-
                               250 -
                               200 -
                                                                                                     ne di perossidi pericolosi, riduce le irritazioni, ha un’attività
                               150 -
                                                                                                     anti radicalica in prodotti sun care e anti aging.
                               100 -
                                50 -                                                                 5. Betaina
                                  0-
                                                1%           3%              5%                      Estratto da barbabietola di zucchero, è una molecola estre-
                                               Pro-structure concentration                           mamente versatile. Si comporta come agente regolatore
                                                                                                     della pressione osmotica e donatore di metile. La betaina
                                                                                                     può anche avere effetto positivo sui capelli, aumentandone
                                                     Figura 10.
                                                                                                     la forza 8. Una delle più interessanti azioni della betaina è
                                           Attività di protezione                                    quella di neutralizzare un veleno che si forma nel nostro
                                dell’hydrolyzed walnut extract, nel tempo.
                                                                                                     organismo: l'omocisteina, la principale responsabile dell'in-
                                                                                                     vecchiamento di vene ed arterie, trasformandola nell’utilis-
                                       Binds and protects hair for 3 days
                                                                                                     simo aminoacido metionina, sempre scarso nell’alimenta-
                                                                                       Dyed
                                                                                                     zione. Nell’organismo la betaina (chimicamente una trime-
                                                                                       Natural       tilglicina) perde il metile e si trasforma in dimetilglicina, la
                               450 -
                               400 -
                                                                                       Placebo       nota vitamina B15: in questo passaggio si ha una produzio-
                                                                                                     ne di energia. Sembra che sia proprio questo alla base dei
       Increase of ORAC %

                               350 -
                               300 -                                                                 positivi effetti della betaina.
                               250 -
                               200 -                                                                 6. Octapeptide-2
                               150 -
                                                                                                     È un peptide costituito da otto aminoacidi, chimicamente
                               100 -
                                50 -
                                                                                                     sintetizzato con un peso molecolare di 1017.2 Da. L’attività
                                 0-
                                                                                                     di questo peptide sintetico, si esplica sull’attivazione della
                                           0           24         48              72
                                                                                                     proliferazione dei fibroblasti e sulla regolazione dell’espres-
                                                 Hours from treatment
                                                                                                     sione di collagene, fibronectina ed elastina.

                                                                                                     7. Trealosio
     In questo esperimento si è valutato l’aumento dell’efficien-                                    Si tratta di uno zucchero che ha capacità bioprotettive.
     za antiossidante, auto protettiva, di capelli colorati e natu-                                  Concorre a formare una matrice idratante ricavata da poli-
     rali trattati con hydrolyzed walnut extract, a diverse con-                                     saccaridi vegetali, che agiscono soprattutto sui tessuti disi-
     centrazioni (Figura 9). L’attività di protezione continua sul                                   dratati, sostituendosi all’acqua. La sua attività a livello dei
     capello per lungo tempo ed è ancora attiva dopo 72 ore                                          capelli, si esplica anche attraverso una protezione da infe-
     (Figura 10).                                                                                    zioni 9.

     3. Anhydroxylitol, xylitol, xylitylglucoside                                                    8. Hydrolyzed sericin
     Complesso polisaccaridico di origine vegetale, studiato per                                     È un idrolizzato proteico ottenuto dalla sericina. Grazie alle
     riequilibrare il bilancio idrico della pelle, agisce sia sull’in-                               sue proprietà, rappresenta un sistema innovativo per il trat-

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