VITA 25 - Alberto Giovanni Biuso

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VITA 25 - Alberto Giovanni Biuso
Rivista di filosofia

                                                                                                        VITA                                                                         25

                                                                                                                                                                           Anno XI
                                                                                                                                                                             N. 25 Luglio 2021

                                                                                  VP                                                  pensata
Registrata presso il Tribunale di Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386

                                                                                     «Dioniso parla la lingua di Apollo, ma alla fine
                                                                                     Apollo parla la lingua di Dioniso. Con questo
                                                                                     è raggiunto il fine supremo della tragedia e
                                                                                     dell’arte in genere»                                               la filosofia come vita pensata
                                                                                      F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Adelphi, § 21, p. 145.
RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA Anno X N. 25 - Luglio 2021

                                                            Direttore responsabile
                                                               Augusto Cavadi

                                                             Direttori scientifici
                                                            Alberto Giovanni Biuso
                                                             Giuseppina Randazzo

                                                           Rivista di filosofia on line
                                                              Registrata presso il
                                                              Tribunale di Milano
                                                             N° 378 del 23/06/2010
                                                                ISSN 2038-4386
indice                RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA Anno XI N.25 - Luglio 2021
                          EDITORIALE

                          AGB & GR Estetica / Forma                                   4

                          TEMI I

                          Alberto Giovanni Biuso Apollo / Forma                       5
                          Giovanni Dissegna Dalla tragedia al sillogismo. Evento e
                                                                                      9
                          forma
                          Lucia Gangale Après la pandémie, repenser l’éthique et
                          l’esthétique du voyage, comme expérience humaine fonda-     15
   Anno XI N. 25
                          mentale
    Luglio 2021
  Rivista di filosofia    Elvira Gravina Ontologia ed estetica                        22
  ISSN 2038-4386          Enrico M. Moncado L’attualismo e il problema dell’arte
                                                                                      28
                          in Giovanni Gentile
                          Enrico Palma A che la parola? Frammenti poetici per una
                                                                                      35
                          metafisica
                          Fabrizio Palombi La depravazione delle forme: anamorfosi
                                                                                      45
                          e morfogenesi in Jacques Lacan

                          Attilio Scuderi Poetiche della realtà, forme dell’irreale   52

                          Mattia Spanò Modernità e modernismo: itinerari artistici
     VP                   TEMI II
                                                                                      58

                          Nicoletta Celeste Parusia e Sein-zum-Tode. Paolo, Hei-
                                                                                      63
                          degger, il tempo
     Sito Internet
                          Luca Grecchi La filosofia e le scienze                      68
   www.vitapensata.eu
                          Noemi Scarantino Parmenide e il tempo. Contro la lettu-
                                                                                      74
                          ra nichilistica dell’eleatismo
                          Eva Luna Turino Biopolitica e aborto tra Stato e movimen-
                                                                                      80
                          ti sociali

                          AUTORI
 Quarta di copertina
                          Alberto Giovanni Biuso Ovidio                               86

                          RECENSIONI

                          Davide Tuzza A che punto siamo?                             90
                          Alberto Giovanni Biuso Epistemologia e filosofia della
                                                                                      94
     In copertina         scienza
        Psiche            VISIONI
 terracotta policroma
         2020             Giusy Randazzo Il vero prende corpo. Gabriele Garbolino
                          Rù                                                          97
© Gabriele Garbolino Rù
                          SCRITTURA CREATIVA

                          Gianni Rigamonti Ma i cani non miagolano!                   116
Epistemologia                     e filosofia della scienza
                                                                                     di
                                                                                     Alberto Giovanni Biuso

                                                            C
                                                                    iò che chiamiamo scienze -e la scienza in
                                                                    generale- è una delle massime imprese
                                                                    alle quali la specie umana possa giungere
RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA Anno XI N. 25 - Luglio 2021

                                                            e sia giunta. Scienza è infatti una riflessione co-
                                                            stante, rigorosa e asintotica sugli enti che si tro-
                                                            vano nel mondo (ontologia), sul modo nel quale
                                                            essi possono essere conosciuti (gnoseologia),
                                                            sulle condizioni, possibilità e limiti del rapporto
                                                            tra gli enti che ci sono e il modo nel quale ven-
                                                            gono appresi (epistemologia).
                                                             ἐπιστήμη vuol dire in greco una conoscenza og-
                                                            gettiva, universale e condivisa; diversa dunque
                                                            rispetto alla semplice δόξα, intesa come l’idea
                                                            che ciascuno si fa del mondo sulla base della
                                                            propria individuale percezione di esso.
                                                             La filosofia della scienza costituisce un tentati-            John Losee
                                                            vo di pensare la complessità di tali relazioni. Dei            FILOSOFIA DELLA SCIENZA
                                                            suoi molteplici e possibili significati, John Lo-              Un’introduzione
                                                            see privilegia, adotta e pratica ciò che definisce             (A Historical Introduction to the Phi-
                                                            come «una criteriologia di secondo livello» (p.                losophy of Science, Oxford University
                                                            18), che si differenzia dalla storia della scienza             Press 2001)
                                                            e dalla pratica della ricerca scientifica. Rispetto            Traduzione di Piero Budinich
                                                            alla storia della scienza come resoconto esplica-              il Saggiatore, Milano 2016
                                                                                                                           Pagine 410
                                                            tivo di dati circoscritti e precisi, la filosofia della
                                                            scienza costituisce una elaborazione di principi          la ricerca di principi universali tramite la potenza
                                                            valutativi applicabili ai casi più diversi. Rispet-       del ragionamento, il cui esempio più puro è la
                                                            to alla pratica della ricerca scientifica, l’analisi      matematica. La tradizione pitagorica e platonica,
                                                            del metodo scientifico appare «una disciplina di          che ha incarnato perfettamente la matematizza-
                                                            secondo livello, il cui oggetto d’indagine è costi-       zione del mondo, ha esercitato e continua a eser-
                                                            tuito dalle procedure e dalle strutture delle varie       citare una immensa influenza sulle scienze. Che
                                                            scienze» (19).                                            la realtà sia costituita da un’armonia matematica,
                                                             L’impianto di questa introduzione è storico e            sul cui fondamento poggia la sua possibilità di
                                                            parte dal riconoscimento che il primo filosofo            esistere e di essere conosciuta, è il principio che
                                                            della scienza è stato Aristotele, il quale «concepiva     sta a fondamento dell’intera impresa galileiana,
                                                            l’indagine scientifica come una progressione dalle        come appare evidente anche nel celebre brano
                                                            osservazioni a principi generali, e poi di nuovo un       del Saggiatore nel quale il filosofo sostiene che il
                                                            ritorno alle osservazioni» (22). I principi generali      mondo è un libro scritto in ‘lingua matematica’.
                                                            sono per Aristotele sia di tipo contenutistico            La fiducia nelle ‘matematiche dimostrazioni’ in-
                                                            sia e soprattutto principi metodologici, la cui           dusse Galilei a respingere più volte le ‘sensate
                                                            massima espressione è il sillogismo in quanto             esperienze’ quando le seconde confliggevano
                                                            regola e modalità caratterizzata da formalismo,           con le prime, come nel caso della spiegazione
                                                            universalismo e razionalità.                              delle maree.
                                                             Prima di Aristotele la scienza consisteva già nel-        Già da questi semplici accenni a circostanze e

                                                                                                                                          94
teorie ben note, si comprende che le scienze han-       scienziato interpreta invariabilmente le scoper-
no certamente a che fare con la verità e con la         te sperimentali con l’ausilio di qualche teoria»
realtà ma che verità e realtà non costituiscono i       (162). La centralità della teoria è confermata con
loro ambiti specifici poiché il cuore delle scienze     saggia radicalità da Paul Feyerabend, per il quale
è il metodo, sono le procedure, è il come non il        l’autonomia dei resoconti osservativi dagli enun-
che.                                                    ciati di livello teorico è del tutto inesistente, è
 La ricca, complessa, intricata vicenda delle           illusoria. Il myth of the given, il ’mito del dato’
scienze occidentali, delle loro filosofie, della loro   del quale parla non soltanto Wilfrid Sellars ma
storia va dunque letta sotto la luce di un criterio     anche Edmund Husserl, va sostituito dalla ben
di demarcazione non ‘tra ciò che è vero e ciò che       più realistica e insieme raffinata consapevolezza
è falso’ ma ‘tra ciò che è scientifico e ciò che non    che «sono i resoconti osservativi a essere paras-
lo è’, intendendo per scientifico un linguaggio,        sitari rispetto alle teorie» (228). Anche perché la
una modalità, una procedura.                            distinzione tra termini osservativi e termini te-
 Alla luce di questa semplice ma fondamenta-            orici è del tutto legata al contesto nel quale si
le consapevolezza si spiegano anche la varietà          esplica l’attività di indagine, ricerca e riflessione.
di teorie e metodi che caratterizzano la vicenda        E questo significa, per Feyerabend come anche
scientifica. Ed è anche per questo che «prendere        per Quine, che «i punti di sostegno di una teo-
per vere le migliori teorie odierne significa ne-       ria sono creati dalla teoria stessa. I resoconti os-
gare questa lezione della storia. La conclusione        servativi non hanno uno status indipendente dal
induttiva appropriata che si può trarre dalle pro-      contesto teorico in cui essi compaiono» (231).
ve storiche è che è probabile che le nostre attuali      Se la legge di copertura richiede che la spiega-
teorie di alto livello siano false» (318), senza che    zione degli eventi e dei dati osservativi avvenga
questo implichi che non siano scientifiche, anzi        o secondo lo schema DN (nomologico-dedutti-
sono scientifiche perché sono falsificabili, come       vo) o secondo lo schema IS (statistico-induttivo),
ha argomentato con grande chiarezza Karl Pop-           entrambe queste modalità dipendono da un vero
per, per il quale «l’accettabilità di una legge o       e proprio orientamento e riorientamento gestalti-
di una teoria [è] determinata dal numero, dalla         co, il quale fa sì che i fatti vengano non interpre-
diversità e dalla severità dei controlli che ha su-     tati ma proprio visti in modi differenti:
perato» (203).
 I limiti del sapere che chiamiamo scientifico                Sulla scorta di Ludwig Wittgenstein,
erano molto chiari a uno dei massimi scienziati               Hanson distingueva tra ‘vedere che’
di ogni tempo, Isaac Newton, il quale «negò che               e ‘vedere come’ e sottolineava che il
si potesse in qualche modo conseguire una cono-               ‘vedere come’, il senso gestaltico di
scenza necessaria delle leggi scientifiche. Secon-            vedere, è stato importante nella sto-
do Newton, il filosofo naturale può stabilire che             ria della scienza.
i fenomeni sono correlati in un certo modo, ma                Si consideri la polemica seicentesca
non può dimostrare che la relazione non potreb-               sul moto della Terra. Immaginiamo
be essere diversa» (120). Così per Poincaré le                Tycho Brahe e Keplero in piedi su
scienze sono un insieme di convenzioni e «il fat-             una collina all’alba, rivolti verso
to che una legge scientifica sia ritenuta vera, in-           l’Oriente. Secondo Hanson, c’è un
dipendentemente da qualsiasi richiamo all’espe-               senso in cui Brahe e Keplero vedono
rienza, riflette meramente l’implicita decisione              la stessa cosa. Entrambi ‘vedono’ un
degli scienziati di usare la legge come conven-               disco arancione tra macchie verdi e
zione che specifica il significato di un concetto             azzurre. Eppure c’è anche un senso
scientifico» (198).                                           in cui Brahe e Keplero non vedono
 Uno dei più profondi epistemologi, Pierre                    la stessa cosa. Brahe ‘vede’ il Sole
Duhem, ha notato che «la procedura scientifica è              che si leva da sotto l’orizzonte fisso.
completamente impregnata di considerazioni te-                Keplero ‘vede’ l’orizzonte che scor-
oriche […], non esistono dati di fatto irriducibili           re sotto il Sole immobile. Vedere il
vuoti di ogni teoria. Duhem sottolineava che lo               Sole come lo vede Keplero significa

                            95
avere effettuato un riorientamento                umano o almeno in gran parte indipendente da
                                                                  gestaltico (241-242).                             tale accadere.
                                                                                                                     E questo conferma ancora una volta la consa-
                                                             Il primato della teoria, del contesto teorico, e       pevolezza aristotelica, dalla quale siamo partiti,
                                                            della direzione gestaltica fa sì che le teorie scien-   che la fisica è parte non soltanto della più ampia
                                                            tifiche risultino tra di loro incommensurabili.         temperie culturale di ogni epoca ma è anche par-
                                                            Vale a dire epistemologicamente non confron-            te della metafisica. Rom Harré e Edward Mad-
                                                            tabili secondo un criterio di verità ma semmai          den sostengono infatti
                                                            secondo un criterio di consenso e di efficacia più
                                                            o meno rilevante all’interno di un contesto dato.             che le teorie fondamentali della fisi-
RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA Anno XI N. 25 - Luglio 2021

                                                            Anche le scienze sono dunque dei dispositivi se-              ca possono riflettere o una posizione
                                                            mantici con i quali le diverse culture, comunità              metafisica atomistica in cui le enti-
                                                            ed epoche cercano di dare a se stesse una spiega-             tà definitive sono centri di potenza
                                                            zione quanto più feconda di ciò che osservano e               puntiformi, o una posizione metafisi-
                                                            di ciò che accade. Assai utile è a questo proposi-            ca in cui l’entità definitiva è il ‘gran
                                                            to la distinzione, già proposta da John Herschel              campo’. […] Vi sono alleanze natu-
                                                            nel XIX secolo, tra il contesto della scoperta,               rali fra il realismo sulle entità e l’a-
                                                            che non è vincolante ed è secondario, e il con-               tomismo metafisico, nonché fra il re-
                                                            testo della giustificazione, che è invece rigoroso            alismo strutturale e la metafisica del
                                                            e vincolante. Non importa dunque come si sia                  gran campo. La posizione del reali-
                                                            arrivati a una scoperta, ciò che conta è saperla              smo strutturale riceve qualche sup-
                                                            argomentare, sostenere, giustificare.                         porto dall’attuale spinta, nella fisica
                                                             Al di là delle loro pretese più o meno dogmati-              teorica, verso l’applicazione dell’al-
                                                            che -«Worral ha ribadito che dobbiamo mettere                 ternativa del gran campo (322).
                                                            da parte le argomentazioni, ed enunciare ‘dog-
                                                            maticamente’ certi principi elementari di razio-              Ἄναξίμανδρος….ἀρχήν….εἴρηκε
                                                            nalità» (307)- il fecondo lavoro delle scienze è              τῶν ὄντων τὸ ἄπειρον….ἐξ ὧν δὲ
                                                            inseparabile dal più vasto orizzonte delle culture            ἡ γένεσίς ἐστι τοῖς οὖσι, καὶ τὴν
                                                            umane nelle quali le scienze sorgono, operano, si             φθορὰν εἰς ταῦτα γίνεσθαι κατὰ τὸ
                                                            pongono obiettivi, li raggiungono, riconoscono i              χρεὼν διδόναι γὰρ αὐτὰ δίκην καὶ
                                                            loro limiti, mutano. E questo conferma le tesi di             τίσιν ἀλλήλοις τῆς ἀδικίας κατὰ τὴν
                                                            Bas van Fraassen, secondo le quali «gli scien-                τοῦ χρόνου τάξιν.
                                                            ziati devono restringere le affermazioni su verità            Principio degli enti è l’infinito (l’e-
                                                            e falsità alle asserzioni sugli osservabili» privi            nergia/campo il suo divenire…) Da
                                                            di ausili esterni (315), vale a dire per principio            dove gli enti hanno origine, là hanno
                                                            percepibili e non -come ad esempio la struttura               anche la dissoluzione in modo ne-
                                                            del nucleo atomico- fuori dalla portata di un’os-             cessario: le cose sono tutte transeunti
                                                            servazione che in se stessa costruisca il proprio             e subiscono l’una dall’altra la pena
                                                            oggetto.                                                      della fine, al sorgere dell’una l’altra
                                                             Tale consapevolezza non implica affatto l’a-                 deve infatti tramontare. E questo ac-
                                                            desione a una epistemologia idealistica, come                 cade per la struttura stessa del Tem-
                                                            quella sostenuta da alcuni settori della fisica               po
                                                            quantistica, ma è compatibile con l’obiettivo                 (Anassimandro, in Simplicio, Com-
                                                            della ricerca di teorie che rappresentino quanto              mentario alla Fisica di Aristotele”,
                                                            meglio possibile e in modo comunque sempre                    24, 13 [DK, B 1]).
                                                            asintotico una realtà autonoma dalla percezione
                                                            e dal racconto umano sul percepito. La fecondi-         A essere transeunti sono anche quelle particolari
                                                            tà e il successo delle scienze dipendono alla fine      interpretazioni degli enti che chiamiamo teorie
                                                            dalla loro capacità di fornire una spiegazione di       scientifiche.
                                                            ciò che accade indipendentemente dall’accadere

                                                                                                                                        96               All’indice
Le proposte di collaborazione devono essere inviate all’indirizzo redazione@vitapen-          Nota per la citazione successiva tratta dallo stesso libro di quella immediatamente
sata.eu, accompagnate da un breve CV. La redazione si riserva di accettare o rifiutare        precedente: Ivi, p. 11.
i testi pervenuti, che devono essere formattati secondo le seguenti indicazioni.
                                                                                              Quando - sempre fra due note immediatamente successive - l’Autore è lo stesso ma
Formattazione del testo                                                                       i libri sono diversi si usa: Id., (seguito dal titolo e da tutto il resto)
I testi non devono superare le 25.000 battute, compresi gli spazi e le note; devono
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                                                                                              formula è: Ibidem
Citazioni
Le citazioni vanno inserite fra virgolette a sergente e non fra virgolette inglesi. Quindi:   I numeri di nota in esponente vanno inseriti dopo le virgolette e prima dell’eventuale
«Magna vis est memoriae» e non “Magna vis est memoriae”. Le eventuali citazioni               segno di punteggiatura:
interne alla citazione vanno inserite, invece, tra virgolette inglesi: “ ”.                   «La filosofia è un sapere non empirico ma capace di procurare conoscenze effettive
Le citazioni più lunghe devono essere formattate in corpo 12, con rientro a sinistra e        che nessun ambito positivo di ricerca può raggiungere» 1.
a destra di 1 cm rispetto al testo.
                                                                                              Recensioni
     La parola psyché, che in seguito passò a significare “anima” o “mente                    Le recensioni devono seguire le norme generali già indicate. I numeri di pagina delle
     cosciente”, designa nella maggior parte dei casi sostanze vitali, come il                citazioni del testo esaminato non vanno inseriti in nota ma nel corpo del testo tra
     sangue o il respiro                                                                      parentesi tonde.
                                                                                              Inoltre, la recensione deve contenere i seguenti elementi:
Termini in lingua non italiana                                                                - una sintesi dei contenuti del libro
Le parole in lingua straniera che non siano comprese all’interno di una citazione van-        - una serie di citazioni (con relativo numero di pagina) a supporto della sintesi e del
no sempre in corsivo, così come tutti i titoli di libri.                                      commento
                                                                                              - l’adeguata distinzione tra i contenuti del libro e il giudizi o critico-positivo o negativo
Note                                                                                          che sia del recensore.
Le note vanno inserite manualmente, a piè di documento e non di pagina; quindi
come “note di chiusura” e non “a piè pagina”. Il numero della nota accanto alla parola        Per citare dalla Rivista
deve essere formattato in apice. Le note vanno inserite, dopo l’articolo, in corpo 11.        Per citare un testo della Rivista si consiglia di utilizzare la seguente notazione:

Nota normale, con titolo ed eventuale sottotitolo:                                            AUTORE, «Titolo», Vita pensata, Anno, numero, ISSN 2038-4386, URL (Esempio:
E. Mazzarella, Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico,          http://www.vitapensata.eu/2010/11/01/colori/ )
Il Melangolo, Genova 2004, pp. 42-43.
                                                                                              Se si cita dalla versione PDF si aggiunga il relativo numero di pagina.
Nota su un testo del quale sono già stati forniti i riferimenti in una nota precedente:
N.K. Hayles, How we became posthuman, cit., p. 5.                                             Invio proposte
                                                                                              Inviare le proposte di collaborazione soltanto in versione digitale, versioni in formato
Nota riferita a un saggio pubblicato in un volume collettivo o in una Rivista:                cartaceo non saranno prese in considerazione.
U.T. Place, «La coscienza è un processo cerebrale?», in La teoria dell’identità, a cura
di M. Salucci, Le Monnier, Firenze 2005, p. 63.
C o l l a b o r at o r i   del numero       25
Nicoletta Celeste               Luca Grecchi              Noemi Scarantino
Giovanni Dissegna               Enrico M. Moncado         Attilio Scuderi
Lucia Gangale                   Enrico Palma              Mattia Spanò
Gabriele Garbolino Rù           Fabrizio Palombi          Eva Luna Turino
Elvira Gravina                  Gianni Rigamonti          Davide Tuzza

Grafica       d e l l a r i v i s ta e d e l s i t o

Eleonora Maria Prendy
Editor & Producer

        È possibile leggere i curricula dei collaboratori sul sito della Rivista:
        www.vitapensata.eu. Le fotografie d’autore sono coperte da copyright.

                           RIVISTADIFILOSOFIAVITAPENSATA

      “La vita come mezzo della conoscenza”- con questo principio nel
      cuore si può non soltanto valorosamente, ma perfino gioiosamente
      vivere e gioiosamente ridere.
                       (Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, aforisma 324)

                              Anno XI N. 25 - Luglio 2021

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