Adolescenti con DSA e altri disturbi del neurosviluppo - Airipa

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Adolescenti con DSA e altri disturbi del neurosviluppo - Airipa
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

      Adolescenti con DSA
          e altri disturbi
      del neurosviluppo

                                              Considerazioni sugli adolescenti con DSA
               di Cesare Cornoldi,
               Claudia Zamperlin              e linee guida per aiutare gli operatori nel percorso
        LabDA, Università degli Studi         valutativo, nella scelta dell’intervento e nei
                           di Padova
                                              suggerimenti da proporre alla scuola

N
          el corso degli ultimi anni l’interesse per i DSA e   più specificatamente, che ricadute ci sono nelle diverse
          altri disturbi del neurosviluppo di studenti che     materie. Questi ultimi aspetti sono importanti per la
          frequentano la scuola secondaria (primo e se-        didattica personalizzata e per l’eventuale stesura di un
condo grado) è cresciuto in ambito clinico, scientifico        piano didattico personalizzato.
ed educativo/didattico. Con il divulgarsi dell’informa-        Studi sull’evoluzione dei DSA dimostrano che un di-
zione a riguardo e con il crescente aumento del numero         sturbo specifico dell’apprendimento come la dislessia
di adolescenti che si iscrive dopo la terza secondaria di      tende a permanere per tutta la vita (Kemp, Parrila, Kir-
primo grado a percorsi formativi di lunga durata (come         by, 2009). Pur potendo essere mascherato da abilità che
sono ormai tutti gli istituti superiori), tende a crescere     compensano le carenze in lettura (velocità e/o accura-
l’esigenza di valutazioni diagnostiche, trattamenti spe-       tezza), può riemergere di fronte a carichi di studio e
cifici, indicazioni per la scuola. Le valutazioni diagno-      lavoro eccessivi rendendo la vita scolastica degli adole-
stiche effettuate in precedenza, infatti, devono essere        scenti ancora più faticosa e complessa.
aggiornate non solo per assolvere a doveri burocratici
previsti – per legge – ogni tre anni o nel passaggio da        ■ LA LEGGE
un ordine di scuola all’altro, ma soprattutto per com-
prendere meglio come cambia l’espressività del disturbo,       La promulgazione della legge 8 ottobre 2010, n. 170 sui
come si configura l’attuale stato degli apprendimenti,         DSA ha certamente contribuito al diffondersi dell’inte-
in che modo quest’ultimo interagisca con l’aumento del         resse per l’argomento; in tale legge si rende noto l’ob-
carico di lavoro e studio richiesto dai vari indirizzi e,      bligo di tutela e supporto all’apprendimento di soggetti

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Adolescenti con DSA e altri disturbi del neurosviluppo - Airipa
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con DSA di qualsiasi ordine scola-       (ma vale anche per altri profili dia-   Strumenti adatti
stico, fino all’età adulta. Inoltre si   gnosticabili ma non certificabili)
stabilisce che gli studenti con DSA      vengano adeguatamente tutelati,         di valutazione sono
hanno diritto a fruire di appositi       aiutati e supportati a raggiungere i    in grado non solo di
provvedimenti compensativi e di-         loro obiettivi formativi diviene in-
spensativi che comprendono an-           dispensabile la possibilità di rico-    attestare la presenza
che la creazione di forme di verifi-     noscerne i profili. Di conseguen-
ca e valutazione adeguate alle loro      za la diagnosi (o la riconferma di      di disturbi ma anche
capacità e caratteristiche. Nel caso     diagnosi precedenti) deve non solo      di descriverne
delle scuole secondarie di secondo       attestare la presenza del disturbo
grado la tutela degli studenti, con      ma anche descrivere le peculiari-       le peculiarità
le dovute facilitazioni didattiche       tà con cui si esprime al momento
previste dalla legge, risulta anco-      attuale e, soprattutto, quali effetti   nel momento attuale
ra più opportuna poiché alla fine        adattivi comporti a scuola.
del quinquennio devono affronta-         Diviene quindi sempre più im-
re l’esame di Stato ed è doveroso        portante la necessità di effettua-
che vi arrivino con tutta la forma-      re una valutazione dello stato de-
zione necessaria.                        gli apprendimenti con strumenti
                                         adeguati e creati su misura per i
■ L’IMPORTANZA                           ragazzi adolescenti: il nostro grup-
DELLA VALUTAZIONE                        po di ricerca dell’Università degli
                                         Studi di Padova in questi ultimi
Per far sì che gli studenti della        anni ha lavorato in tale direzione.     GUARDA
scuola secondaria, e in particola-       Sono state elaborate varie batte-       LA VIDEO-INTERVISTA
re quelli della scuola secondaria        rie di valutazione con lo scopo         www.psicologiaescuola.it
di secondo grado, con profilo DSA        di completare il panorama degli         facebook.com/psicologiaescuola

                                                                                    | 1 | 2018 |         43
Adolescenti con DSA e altri disturbi dello sviluppo

                             strumenti testistici disponibili, parti-   in soggetti dislessici si verifichi un’e-
                             colarmente adatti per valutare abilità     voluzione dell’abilità in termini di ve-
                             complesse come lo studio di testi (co-     locità, questa risulta comunque infe-
                             me i test AMOS 8-15 e AMOS NE), la         riore rispetto a soggetti senza diffi-
                             comprensione scritta, l’elaborazione       coltà. Ciò sta a indicare la tendenza
È importante                 del testo (come le prove MT avanzate       del disturbo a rimanere e a croniciz-
                             3 e le MT 16-19) e le lingue straniere     zare nel tempo.
approfondire gli studi       (L2) compreso anche il caso partico-
sui DSA durante              lare del latino.                           Le difficoltà
l’adolescenza perché,        ■ DISLESSIA                                Le difficoltà caratterizzanti i soggetti
                             E ADOLESCENZA                              dislessici adolescenti risultano inol-
seppur meno evidenti,                                                   tre sovrapponibili a quelle riscontrate
i disturbi tendono           La maggior parte delle ricerche e de-      in soggetti più giovani: in uno stu-
                             gli studi a disposizione sul tema dei      dio longitudinale (Dellai et al., 2014)
a cronicizzarsi              DSA, e in particolare della dislessia,     condotto su un gruppo di trentatré
                             si concentra sul trend evolutivo che       studenti dislessici rivalutati dal no-
nel tempo                    interessa principalmente l’età della       stro Servizio dopo sette anni, è stato
                             prima scolarizzazione, la scuola pri-      dimostrato come le difficoltà fosse-
                             maria e la secondaria di primo gra-        ro ancora presenti, e vi fossero alte
                             do. Ciò che accade dopo, nel corso         correlazioni tra i risultati ottenuti nei
                             della scuola secondaria di secondo         punteggi alle prove di lettura a gran-
                             grado, è poco conosciuto e studiato.       de distanza di tempo.
                             In lavori di ricerca Tressoldi, Stella e   Lami e collaboratori (2008) hanno ri-
                             Faggella (2001), Stella e Tintoni (2007)   scontrato che in età adulta risultano
                             e più recentemente Cornoldi e Car-         ancora compromesse le abilità di ela-
                             retti (2017) hanno dimostrato che la       borazione fonologica e che il disturbo
                             rapidità di lettura aumenta con l’au-      dislessico sembra non compensarsi
                             mentare dell’età ma tale incremento        pienamente anche nelle forme di mi-
                             risulta tuttavia diverso a seconda che     nore gravità.
                             si parli di normolettori o di soggetti     Indubbiamente la lettura è più spedi-
                             dislessici: dunque, nonostante anche       ta e miglioramenti evidenti si osser-
                                                                        vano nella correttezza di decodifica
                                                                        che tende ad avvicinarsi ai valori nor-
                                                                        mativi della popolazione.
                                                                        Uno studente della scuola seconda-
                                                                        ria di secondo grado, perciò, difficil-
                                                                        mente viene percepito come “disles-
                                                                        sico” a scuola, tranne che nei casi di
                                                                        maggiore compromissione e gravità,
                                                                        in quanto l’aspetto più evidente, la
                                                                        scorrettezza nella lettura, è stato su-
                                                                        perato.
                                                                        L’affaticamento nella lettura, e con-
                                                                        seguentemente nello studio indivi-
                                                                        duale, non viene compreso a fondo,
                                                                        qualche volta nemmeno dallo stesso
                                                                        studente, che se non ha ben elabora-
                                                                        to e accettato la diagnosi preferisce
                                                                        negare l’evidenza nella convinzione
                                                                        che questo sia rilevante per la propria
                                                                        immagine di fronte a se stesso e agli
                                                                        altri. Non è facile per un adolescente
                                                                        mettere in risalto la propria “diver-
                                                                        sità” e ciò porta spesso gli studenti
                                                                        con DSA a rifiutare strenuamente la

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pubblicizzazione della diagnosi e le        lo sforzo di anticipare col ragio-         prova decrescevano dall’inizio del
proposte di personalizzazione della         namento quanto potrebbe essere             brano alla fine, quelli dei soggetti
didattica che clinici e scuola pro-         scritto, strategia questa che inevi-       dislessici rimanevano stabili o ten-
pongono loro. Diviene importante            tabilmente influisce sulla memo-           devano ad aumentare.
per l’adolescente, come del resto si        ria di lavoro, sovraccaricandola, e        Le difficoltà tuttavia, come prece-
fa con l’adulto, la sua “adesione te-       rende la lettura meno fluida. Altri        dentemente detto, tendono comun-
rapeutica” consapevole e attiva.            studenti dislessici invece sembra-         que a persistere. Come dimostrato
                                            no compensare il proprio disturbo          in uno studio di Re e collaboratori
La compensazione                            attraverso l’uso di ausili per lo stu-     (2010), studenti universitari disles-
del disturbo                                dio e una migliore organizzazione          sici, che avendo raggiunto il massi-
                                            del tempo.                                 mo grado di scolarizzazione dimo-
La questione della compensazione            Date queste strategie e data la lo-        strano di essere capaci di studiare
del disturbo è ancora oggi aperta.          ro influenza sull’alleggerimento           autonomamente nonostante il di-
È plausibile che, con il passare del        delle difficoltà di lettura, ricono-       sturbo, leggono tuttavia in media
tempo e l’aumento della scolariz-           scere studenti dislessici, specie se       quattro sillabe al secondo a fronte
zazione, gli studenti dislessici rie-       con un disturbo lieve, con sem-            delle sei lette dai normolettori.
scano ad attuare processi di com-           plici prove di lettura potrebbe ri-
pensazione delle difficoltà che con-        sultare difficoltoso. A tal propo-         L’elaborazione
sentono loro un miglior rendimen-           sito Angelini, Ghidoni e Stella (in        delle linee guida
to. Shaywitz e collaboratori (2003)         un saggio comparso nel volume a
hanno mostrato che la capacità              cura di Genovese e collaboratori,          Queste considerazioni e l’esperien-
di compensazione è direttamente             2012) hanno ipotizzato che la pre-         za diretta con studenti adolescenti
proporzionale al funzionamento              senza di una strategia compensa-           ha portato gli operatori dello spin-
cognitivo generale: per esempio,            tiva comportasse un dispendio di           off dell’Università degli Studi di Pa-
quanto più questo risulta elevato           risorse (attentive e cognitive) tale       dova, LabDA, a elaborare delle linee
tanto maggiore sarà il livello di ac-       da produrre nei soggetti dislessici        guida per adolescenti con DSA che
curatezza in lettura, seppur non            affaticamento, che è stato messo           possano aiutare nel percorso valu-
del tutto fluente. Inoltre, la miglior      in luce attraverso la lettura ad al-       tativo, nella scelta dell’intervento e
strategia di compensazione messa            ta voce di brani molto lunghi. In-         nei suggerimenti da proporre alla
in atto da soggetti con elevate abi-        fatti, mentre i tempi e gli errori di      scuola. Le riportiamo nelle Schede
lità cognitive risulta risiedere nel-       lettura dei normolettori in questa         in fondo all’articolo.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Gli autori indicano testi utili per         Kemp N., Parrila R.K., Kirby               and Persistence: Young Adult
approfondire alcuni aspetti della           J.R. (2009), «Phonological and             Outcome of Childhood Reading
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Dislessia, 11, 281-294.                     Re A.M., Lucangeli D., Arslan E.,          Reading Retarded Children», Dyslexia,
Genovese E., Ghidoni E., Guaraldi G.,       Cornoldi C. (2010), «La dislessia          12, 3-20.
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Educational Psychology, 72, 119-133.        «Neural Systems for Compensation

                                                                                        | 1 | 2018 |               45
BES           STRUMENTI E PERCORSI

Linee guida per la valutazione
e l’intervento con adolescenti
con DSA o altri disturbi
del neurosviluppo

1. Considerare il fatto che i disturbi del neurosvi-    • per il disturbo non verbale, le complicanze
luppo sono la conseguenza di un rischio biologico         emotive e relazionali;
che permane lungo l’intero arco di vita e quindi        • per le problematiche nella comprensione del
si mantiene anche durante la scuola secondaria,           testo, l’incremento nella complessità del ma-
pur modificando l’espressività delle difficoltà nel       teriale di studio.
tempo.
                                                        5. Tenere presente, nella scelta degli strumen-
2. Tenere presente che i criteri clinici per la dia-    ti di valutazione, quelli più adatti alla specifica
gnosi mantengono una sostanziale uniformità,            fascia di età e alle potenzialità delle indicazioni
ma subiscono anche alcuni cambiamenti in rife-          che offrono: per esempio, fra i nostri strumen-
rimento all’età degli studenti.                         ti, MT-3 cliniche per la secondaria di primo gra-
                                                        do, MT avanzate 3 per il biennio della secondaria

                                                                                                                 Scheda da fotocopiare (o scaricare online su www.psicologiaescuola.it) e raccogliere - © Giunti Scuola 2018
3. Considerare con particolare attenzione i casi        di secondo grado, MT 16-19 per il triennio della
di diagnosi tardiva per capirne la ragione e ve-        secondaria di secondo grado, AMOS 8-15 per la
dere se per caso erano in gioco fattori protet-         secondaria di primo grado e la prima classe del-
tivi il cui ruolo potrebbe però ora venire meno         la secondaria di secondo grado, AMOS NE dal-
(per esempio: formazione della classe, ambiente         la classe seconda alla quinta della secondaria di
facilitante, ritmi di lavoro, risorse intellettive di   secondo grado.
carattere generale, richieste di lettura poco im-
pegnative…) e valutare la reazione/condivisione         6. Considerare che nel disturbo del linguaggio
dello studente.                                         e nel disturbo della coordinazione motoria il di-
                                                        sagio tende ad attenuarsi, ma possono esserci
4. Considerare il cambiamento dell’espressivi-          sottili elementi di difficoltà (per esempio, impac-
tà dei disturbi del neurosviluppo, riconoscerne         cio espressivo e/o difficoltà ad affrontare attività
le caratteristiche salienti e quelle che produco-       sportive di gruppo).
no le maggiori conseguenze adattive come, per
esempio:                                                7. Considerare le implicazioni/complicazioni
• per i DSA in generale, l’importanza crescente         della normale condizione adolescenziale per il
   delle abilità complesse (comprensione, produ-        disagio del disturbo (come il rifiuto del proble-
   zione di testi e ragionamento matematico);           ma perché percepito come invalidante, la poca
• per la decodifica, il peso della fatica della let-    consapevolezza delle implicazioni delle proble-
   tura;                                                matiche con le richieste della scuola, la minore
• per l’ortografia, la competenza grammaticale;         disponibilità all’aiuto delle figure di riferimento, i
• per il calcolo, l’intuizione numerica;                sentimenti di sfiducia nelle proprie possibilità).
• per l’ADHD, l’attenzione e la bassa autorego-
   lazione;                                             8. Tenere presenti alcuni possibili fattori di ag-
• per il FIL (funzionamento intellettivo limite), la    gravamento della condizione adolescenziale,
   progressiva difficoltà a tenere il passo con i       come per esempio eventuali problemi familiari,
   compagni per il crescente carico di lavoro;          adozione, ambiente svantaggiato o a rischio, dif-

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STRUMENTI E PERCORSI                              BES

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                                                                                                              altri disturbi concomitanti.                           lavorare soprattutto sui processi esecutivi, sulla
                                                                                                                                                                     comprensione dei testi dei problemi, sull’uso di
                                                                                                              9. Valutare in che misura ha senso portare avanti      strategie, sugli aspetti emotivo-motivazionali.
                                                                                                              un intervento riabilitativo basato sul deficit o se,
                                                                                                              piuttosto, è meglio puntare su un approccio al-        19. Per l’ADHD, lavorare soprattutto sull’autore-
                                                                                                              ternativo e definire le misure compensative ap-        golazione, sulle strategie, sulla predisposizione
                                                                                                              propriate.                                             di un ambiente facilitante, sulle relazioni sociali,
                                                                                                                                                                     sulla consapevolezza delle proprie difficoltà at-
                                                                                                              10. Creare le condizioni per rendere il ragazzo        tentive.
                                                                                                              più attivo, metacognitivo e sensibile a stimola-
                                                                                                              zioni strategiche.                                     20. Per il FIL, lavorare soprattutto su abilità
                                                                                                                                                                     funzionali utili ad affrontare situazioni concrete
                                                                                                              11. Per ogni problematica, considerare le speci-       e prevedere attività formativa che favorisca l’in-
                                                                                                              ficità dei bisogni della fascia d’età interessata,     serimento professionale.
                                                                                                              in base anche alla rilevanza delle conseguenze
                                                                                                              adattive, e calibrare la proposta di intervento per    21. Per il disturbo del linguaggio, aiutare il ra-
                                                                                                              la scuola (per esempio, riducendo il carico di la-     gazzo a individuare alcuni strascichi tipici del pro-
                                                                                                              voro o stabilendo obiettivi minimi).                   blema pregresso (per esempio, lessico limitato,
                                                                                                                                                                     errori grammaticali, debole produzione del testo
                                                                                                              12. Per il disturbo di decodifica di lettura, lavo-    scritto ecc.).
                                                                                                              rare anche sulla consapevolezza delle difficol-
                                                                                                              tà e della fatica, sull’importanza di un aumento       22. Per il disturbo non verbale, lavorare soprat-
                                                                                                              dell’esposizione al testo scritto, su modalità stra-   tutto sulle difficoltà oggettive che il ragazzo può
                                                                                                              tegiche di approccio al testo e allo studio.           incontrare alla sua età, in particolare in situazio-
                                                                                                                                                                     ni di apprendimento che mettono in gioco abilità
                                                                                                              13. Per il disturbo di comprensione del testo, la-     spaziali, aspetti emotivi e relazionali.
Scheda da fotocopiare (o scaricare online su www.psicologiaescuola.it) e raccogliere - © Giunti Scuola 2018

                                                                                                              vorare soprattutto sulla metacognizione, su sin-
                                                                                                              gole componenti rilevanti e con esperienze di la-      23. Per il disturbo di coordinazione motoria, in-
                                                                                                              voro approfondito su specifici testi.                  dividuare poche ma significative abilità che cam-
                                                                                                                                                                     bierebbero la vita del ragazzo e puntare a un in-
                                                                                                              14. Per la disgrafia, lavorare soprattutto sul-        segnamento lento e sistematico di esse.
                                                                                                              la consapevolezza, sulla leggibilità, sul ritmo,
                                                                                                              sull’uso di strategie e di metodi dispensati-          24. Lavorare sulla motivazione, sulla resilienza,
                                                                                                              vo-compensativi.                                       sul pensiero positivo e sull’autoefficacia.

                                                                                                              15. Per il disturbo di competenza ortografica,         25. Valorizzare mediatori e situazioni sociali che
                                                                                                              lavorare soprattutto sull’individuazione della ti-     possono favorire l’apprendimento.
                                                                                                              pologia di errori più frequenti, sul ragionamen-
                                                                                                              to morfologico e grammaticale, sulla capacità di       26. Valutare quando è utile o indicato un inter-
                                                                                                              revisione, sull’uso di strategie e metodi dispen-      vento di psicoterapia.
                                                                                                              sativo-compensativi.
                                                                                                                                                                     27. Aiutare lo studente a identificare i propri in-
                                                                                                              16. Per il disturbo di espressione scritta, lavora-    teressi e, soprattutto, la modalità attraverso la
                                                                                                              re soprattutto sulla comprensione del testo, sulla     quale affronta lo studio (per esempio pratico-o-
                                                                                                              capacità di esprimersi anche in forma orale, sul       perativo, teorico-verbale ecc.) per sostenere una
                                                                                                              piacere della scrittura e sui processi di pianifica-   scelta scolastica più consapevole.
                                                                                                              zione e organizzazione.

                                                                                                              17. Per il disturbo di calcolo, lavorare soprattut-
                                                                                                              to sul consolidamento dei principi basilari del
                                                                                                              calcolo, sul calcolo approssimativo, sulle infe-
                                                                                                              renze, sull’uso di metodi compensativo-dispen-
                                                                                                              sativi.

                                                                                                                                                                                            | 1 | 2018 |              47
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