Vinitaly 2021: ripartenza nel segno del business. Progetto flessibile e modulabile in base a scenari - Agricolae

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Vinitaly 2021: ripartenza nel
segno del business. Progetto
flessibile e modulabile in
base a scenari
Un evento per la ripartenza nel segno del business, di respiro
internazionale e altamente profilato che chiama a raccolta il
mondo del vino, in un’area espositiva sicura di 300mila metri
quadrati.   È la sintesi progettuale della 54ª edizione di
Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 20 al 23 giugno 2021,
con il prologo della selezione straordinaria per celebrare il
decennale di OperaWine, previsto per il 19 giugno.

Un’edizione focalizzata sul rilancio del settore e sulla
ripresa delle relazioni commerciali in presenza. «Sarà un
Vinitaly unico – commenta il presidente di Veronafiere,
Maurizio Danese –, in cui ognuno sarà chiamato a fare la
propria parte per richiamare la centralità del vino italiano
nel mondo: organizzatori, imprese, istituzioni, media che
vorranno parteciparvi lo potranno fare nella consapevolezza
dell’importanza di partecipare a un evento live».

Veronafiere, che continua a osservare l’evoluzione degli
scenari sui mercati di riferimento attraverso la rete dei
propri partner e rappresentanti esteri e in costante contatto
con le autorità preposte, ha prolungato le tempistiche per
l’adesione alla rassegna fino al 12 aprile e sta sviluppando
la propria azione lungo due direttrici.

Incoming di buyer e operatori. Vinitaly in partnership con ICE
Agenzia sta mettendo in campo ingenti investimenti su un
progetto flessibile, modulabile in base agli scenari e in
grado di intercettare tutti i cambiamenti sul fronte
internazionale che potranno verificarsi nei prossimi 4 mesi.
 Vinitaly 2021 ha come obiettivo primario una importante
azione di incoming di operatori e buyer dai principali paesi
target dell’area Ue. Focus anche sulla ripresa del mercato
interno con il coinvolgimento di buyer e di stakeholder delle
filiere strategiche per la vendita e il consumo di vino
italiano. Per il ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani:
«Vinitaly 2021 resta fortemente focalizzato sul b2b,
opportunamente selezionato e invitato. L’Italia e l’Europa
sono i mercati di maggior produzione e consumo al mondo. Se le
condizioni saranno favorevoli, siamo già pronti a intervenire
anche sulla domanda extra europea, a partire da quella Usa. È
già iniziata la programmazione con ICE per l’incoming e
l’obiettivo è quello di assicurare la presenza di buyer e
operatori alla manifestazione. Tutto il mese di marzo sarà
dedicato a incontri con le aziende ed allo sviluppo delle
relazioni con i mercati».

Servizio   gratuito   di   consulenza   e   assistenza   per   la
riprogettazione in sicurezza di spazi e aree espositive. In
quartiere e tra gli stand la parola d’ordine è e sarà
sicurezza, in totale osservanza delle disposizioni previste
dal protocollo elaborato da Aefi (Associazione esposizioni e
fiere italiane) adottato da tutti i soggetti fieristici e
ulteriormente integrato e rafforzato dalla Spa di viale del
Lavoro.

Anche il layout di Vinitaly 2021, da quello di manifestazione
fino agli stand delle singole aziende, risponderà ai criteri
stabiliti dai protocolli safety care. È stato attivato per gli
espositori, inoltre, un servizio gratuito di consulenza e
assistenza con un team di architetti per la progettazione in
sicurezza degli spazi e delle aree espositive, anche con
modalità innovative.
A questo, si aggiunge un programma per la gestione in
sicurezza degli ingressi giornalieri. La sanificazione
continua dei padiglioni e delle attrezzature, 400 telecamere
di sorveglianza e monitoraggio anti-assembramento collegate a
una centrale operativa, un presidio medico diagnostico in
tempo reale e dotato di tutti i servizi necessari,
garantiscono la presenza fisica nell’area espositiva in
sicurezza. Infine, è stato integrato tecnologicamente il
sistema di climatizzazione che permette il controllo di
temperatura, umidità su tutta l’area espositiva interna, con
ricambi d’aria gestiti secondo i migliori standard.

Vinitaly: il mondo del vino
brinda al 2021 sulle note di
“Quando, quando, quando”, con
il cameo di Sting e della
moglie Trudie
Dimenticare l’annus horribilis in corso brindando al 2021
sulle note di “Quando, quando, quando” di Tony Renis. Succede
con gli auguri di buone feste di Vinitaly, in un video che
coinvolge il mondo del vino italiano e lo staff della
manifestazione di Veronafiere che ritornerà in presenza dal 20
al 23 giugno 2021. A fare da cameo al karaoke liberatorio, un
duetto speciale: Sting e la moglie Trudie Styler, con tanto di
chiosa finale. Un refrain augurale rivolto anche al ritorno
di Vinitaly che quest’anno ha dovuto rimandare la sua 54^
edizione per la prima volta nella sua storia.
Il video (libero da diritti) è on line da oggi su YouTube
oltre che sui social ufficiali di Vinitaly (Facebook, Twitter,
Instagram, LinkedIn, Weibo, wechat).

https://m.youtube.com/watch?v=ZbpFHNRUl0A&feature=youtu.be

Veronafiere Plus: wine2wine
digital, OperaWine e B/Open
online con 5mila operatori
collegati da 97 nazioni
Il digitale è sempre più parte integrante delle fiere. Lo
dimostrano i dati di Veronafiere Plus (VF+), la piattaforma
online di Veronafiere che dal 21 al 24 novembre ha ospitato
tre eventi dedicati al mondo del vino e del biologico:
wine2wine digital edition nelle declinazioni di business forum
ed exhibition, Operawine e B/Open.

Oltre 5mila operatori da 97 nazioni e 200 giornalisti
specializzati si sono collegati nel corso delle quattro
giornate live e fino a ieri, data ufficiale di chiusura della
piattaforma partecipando al calendario di webinar, incontri e
degustazioni, o consultando i cataloghi e i profili virtuali
degli espositori, per poi prendere contatto in videochat con
le aziende.

Aggiornamento professionale, approfondimento e networking
hanno affiancato alla pari il business. Sono state infatti
208, le sessioni formative trasmesse in streaming, la maggior
parte live, con 300 speaker coinvolti. In 1.500 hanno seguito
sulla piattaforma e in chiaro sul sito di Vinitaly,
l’International Summit sul futuro del vino e sulle sfide del
prossimo decennio, che ha aperto sabato 21 novembre wine2wine
digital edition.
Complessivamente le visualizzazioni degli streaming degli
eventi sono state  oltre 20mila.
Numerosi anche i contatti sul fronte b2b con 40mila messaggi
scambiati nelle chat e 1.550 incontri registrati a cui hanno
partecipato anche 280 buyer internazionali selezionati da
Veronafiere e da Ice Agenzia.

«I risultati ottenuti da Veronafiere Plus – commenta Giovanni
Mantovani, direttore generale di Veronafiere – confermano le
grandi potenzialità degli strumenti digital più evoluti.
Quest’anno abbiamo dovuto accelerare sul processo di
digitalizzazione, sul quale stavamo già investendo, con un
orizzonte temporale più a medio termine. Questo ci ha spinto a
sviluppare e migliorare una piattaforma per riunire le filiere
di prodotto e i loro operatori da qualunque parte del mondo
con iniziative di business e formazione. È il primo passo di
quello che sarà il futuro delle fiere, in cui le
manifestazioni in presenza resteranno comunque centrali, ma
saranno integrate dalle nuove possibilità offerte dal
digitale, con community attive 365 giorni all’anno».

Veronafiere, nuova data per
Vinitaly,    Enolitech    e
Sol&Agrifood, dal 20 al 23
giugno 2021
Nuova data per Vinitaly. La 54ª edizione del Salone
internazionale dei vini e dei distillati di Veronafiere si
terrà dal 20 al 23 giugno 2021, in contemporanea con Enolitech
e Sol&Agrifood.    OperaWine 10th year anniversary con Wine
Spectator sarà il 19 giugno.
La decisione è il risultato di un’attenta verifica, anche con
le più autorevoli istituzioni in grado di formulare previsioni
attendibili sulla curva pandemica ed è stata presa dopo uno
specifico sondaggio di mercato.
«Lo spostamento a giugno – dice Maurizio Danese, presidente di
Veronafiere Spa – è in linea con la revisione del
posizionamento dei calendari delle principali fiere
internazionali italiane ed estere. Il consiglio di
amministrazione della Fiera ed i soci hanno fatto una scelta
ponderata in base alle informazioni più attendibili in campo
medico, considerando anche l’incoming di buyer extra europei.
Stiamo inoltre lavorando con la Fondazione Arena che organizza
la stagione lirica e la città di Verona per offrire ai nostri
ospiti internazionali un’edizione imperdibile».

«Vinitaly con OperaWine e le rassegne concomitanti –
sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di
Veronafiere Spa –, si svolgeranno in un contesto temporale in
cui il governo avrà avuto il tempo di predisporre le procedure
di ingresso dei buyer internazionali nel nostro Paese. Nello
stesso tempo in Europa vi saranno altri eventi rivolti alla
promozione del settore vinicolo. Si tratta di una decisione
strategica e sinergica per consentire agli operatori del
mercato e dell’informazione, soprattutto quelli provenienti da
Asia e USA, che sono tra i principali visitatori delle nostre
rassegne, di poter ottimizzare la loro partecipazione con un
solo spostamento».
Vino, Osservatorio Vinitaly-
Nomisma:   le    stime   del
commercio di vino nel 2020
La pandemia condiziona il commercio mondiale di vino, ma anche
qui l’impatto varia a seconda dei casi. Per l’Italia, che nel
2020 chiuderà il proprio export con un -4,6% a valore (6,1
miliardi di euro) sull’anno precedente, gli effetti saranno
complessivamente più leggeri rispetto al trend globale
(-10,5%) e ancora di più sul principale player del settore, la
Francia, costretta a rinunciare al 17,9% delle proprie
esportazioni.
Un quadro confortante se si considera l’aumento delle quote di
mercato guadagnate dal vigneto Italia; allarmante se si
considera l’asimmetria di un dato generale che cela forti
ribassi in diverse fasce, a partire dalle piccole imprese ad
alto tasso qualitativo. È il flash dell’analisi a cura
dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor ‘Focus mercati
– consumi e previsioni import 2020’ presentata oggi al
wine2wine di Veronafiere, nel corso dell’evento di confronto
della filiera con i vertici delle associazioni di
rappresentanza e l’Ice.
In termini assoluti, la contrazione del valore delle
importazioni mondiali di vino stimata (su base doganale) sarà
di oltre 3 miliardi di euro rispetto al 2019, soprattutto per
effetto delle mancate vendite per oltre 1,7 miliardi di euro
del suo market leader, la Francia. Il forecast sull’Italia si
ferma invece a -300 milioni di euro, complice anche il boom
(+15%) delle esportazioni nel primo bimestre dell’anno, che ha
attenuato il passivo.

Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani:
«Il dato generale sulle stime previsionali dimostra come
l’Italia sia stata in grado di opporre anticorpi efficaci alla
crisi. Il rapporto qualità–prezzo, una più variegata
diversificazione dei canali di vendita e lo scampato pericolo
dei dazi aggiuntivi negli Stati Uniti hanno consentito di
ridurre le perdite all’estero, ma il rovescio della medaglia è
fatto di tante piccole e medie aziende del vino che, al
contrario delle altre, hanno perso i propri riferimenti
commerciali – in particolare dell’horeca – e stanno pagando
uno scotto molto più rilevante della media. È questo segmento,
decisivo per il nostro made in Italy, che occorrerà
salvaguardare sin da subito».

ITALIA, TIPOLOGIE A CONFRONTO: SPARKLING PEGGIO DEI FERMI
DOPO 11 ANNI
Tengono, e talvolta    incrementano,   le   aziende   italiane
maggiormente presenti sui canali di vendita della Gdo, spesso
imprese di dimensioni medio grandi con numeri importanti.
Calano invece, anche oltre il 50%, le medio-piccole orientate
sui    canali     retail     e    nell’horeca.       E    gli
sparkling, (-5,7%) simbolo del fuori casa e della festa, fanno
peggio dei fermi (-4,5%) per la prima volta dopo 11 anni
(2009). Giù il prezzo medio all’export dell’intera
categoria di oltre il 9%, mentre i fermi perdono il 2%.
Per il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine
Monitor, Denis Pantini: «Uno dei principali rischi che
derivano dalla riduzione delle importazioni nei top mercati di
sbocco, unito alla diminuzione della domanda sul mercato
nazionale, è quello di un decremento dei prezzi di vendita dei
nostri vini che vanificherebbe tutti gli sforzi messi in campo
in questi anni per un miglior posizionamento di prezzo delle
nostre produzioni, con effetti a catena su tutte le imprese e
denominazioni. Un rischio concreto, se si pensa che quasi 2
aziende intervistate su 10 nell’indagine qualitativa hanno
dichiarato che per contrastare la riduzione degli acquisti e
delle forniture stanno pensando a sconti/promozioni per
attirare la clientela».
I TREND PER PAESE
Il -4,6% a valore per il vino italiano è frutto delle stime
previsionali sui principali mercati del commercio mondiale del
vino, oltre ai focus realizzati in alcuni tra i principali
Paesi buyer analizzati (Usa, Germania, Uk, Cina, Giappone,
Russia e Australia).
Il Belpaese riuscirà a contenere le perdite e a incrementare
sensibilmente le quote di mercato nei suoi 2 principali
mercati chiave – gli Stati Uniti (-2% a valore, a 1,7 miliardi
di euro) e la Germania (-3%, a 918 miliardi di euro). Un
risultato che rappresenta una mezza vittoria se si considera
che il calo generale delle importazioni statunitensi (-10,1%,
con la Francia a -23%) è di 5 volte superiore al dato
italiano, mentre per la Germania la variazione media
dell’import è del -7,7%. Stop significativo invece nel Regno
Unito, sempre più lontano dalle forniture europee, con i
produttori di Italia e Francia che perderanno rispettivamente
il 12,1% e il 16,7%, a fronte di una variazione positiva della
domanda sul ‘Nuovo mondo’ di quasi il 5%.
Prosegue la contrazione del mercato cinese (-32% sul prodotto
Italia, -29% la variazione totale) e di quello giapponese, che
vira in negativo (-15,1%) dopo l’exploit del 2019, così come
il Canada (-7,7%). Giù anche la domanda australiana (-3,8%) e
russa, che con un valore previsto di 279 milioni di euro
segnerà un calo per il vino tricolore del 7,5%. La performance
italiana risulta infine generalmente meno deficitaria rispetto
ai competitor grazie alla tenuta di alcune piazze di peso,
come la Svizzera (+4,3%) e la Svezia (+2,2%) tra le pochissime
a presentare luce verde.
Vino nella Gdo: la ricerca
Iri per WINE2WINE
Finito il lockdown primaverile le vendite di vino nei
supermercati si erano stabilizzate e i consumatori in estate
avevano ripreso le loro abitudini d’acquisto. Nel 2021 con
ogni probabilità l’andamento altalenante del mercato del vino
nella Grande distribuzione cesserà non appena la pandemia sarà
sotto controllo, ma qualcosa dei cambiamenti in atto rimarrà.
Se ne è parlato oggi alla 16° edizione della tavola rotonda
“Vino e Grande distribuzione di fronte al cambiamento”,
organizzata da Veronafiere nell’ambito di Wine2Wine Exibition.

E’ stata presentata la ricerca IRI per Vinitaly sui primi 10
mesi del 2020: le vendite di vino nella Grande distribuzione
aumentano nel 2020 del 6,9% a valore e del 5,3% a volume
rispetto all’anno precedente (dati aggiornati all’8 novembre
2020). La crescita, sospinta dalle vendite eccezionali nel
trimestre primaverile del lockdown e dalle chiusure di bar,
ristoranti e affini, si è tradotta in una buona performance
degli spumanti, dei vini doc e una discreta progressione dei
vini da tavola. Vanno sottolineati gli aumenti dei vini di
categoria medio/alta con la crescita del 13,6% nella fascia di
prezzo tra 7 e 10 euro e dell’8,7% nella fascia di prezzo tra
5 e 7 euro. Gli spumanti aumentano del 10,4%, nonostante il
crollo nel mese di aprile. Crescono il vino comune, del 4,2% a
volume, e il vino a marchio delle insegne distributive (MDD)
che aumenta, a valore, dell’8,7% nel comparto vino e del 10,8%
nel comparto spumante. I vini biologici, una categoria di
nicchia nella Grande distribuzione, mantengono la stessa
crescita del 2019: +12,5%, a volume (in allegato le tabelle
dell’IRI).
L’analisi dell’IRI evidenzia come lo sviluppo del mercato del
vino nella Gdo si realizzi in un contesto di aumento dei
prezzi (+1,4%) e di calo delle promozioni (-3%). L’elemento
determinante è stato l’andamento della pandemia. Dopo la
stabilizzazione del periodo estivo, le vendite di vino hanno
ripreso a correre in coincidenza della seconda ondata: +2,8%
in ottobre e +6,7% nelle prime due settimane di novembre.

I numeri possono aiutare a interpretare le nuove abitudini di
acquisto dei consumatori. Le stelle polari sono: salutismo,
qualità, gratificazione e sostenibilità, ma anche
la convenienza. Aumentano i vini di qualità a denominazione
d’origine, ma nel contempo anche il vino comune da tavola,
dunque una forchetta che privilegia fasce alte e basse.
Infine, nei primi 10 mesi del 2020 sono aumentate del 122% le
vendite di vino on line e del 200% quelle dei grocery di
piccole dimensioni.

“Cosa rimarrà in futuro di questi cambiamenti? – si è chiesto
Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI – In estate
abbiamo registrato un ritorno dei consumatori alle consuete
abitudini di acquisto. Ma il 2021 non potrà essere uguale al
2020. Certamente non potrà toccare gli stessi picchi di
vendita, ma vedrà anche tanti consumatori fidelizzati agli
acquisti da casa e agli acquisti on line come pure alle
piccole superfici di vendita ‘di prossimità’. Bisognerà saper
decodificare i diversi segnali trasmessi dagli shopper”.

La ricerca di IRI per Vinitaly è stata commentata nel corso
della tavola rotonda a Wine2Wine Exibition, condotta da Luigi
Rubinelli, Direttore di RetailWatch, dai rappresentanti della
Grande distribuzione e delle cantine.
“In Conad crescono a doppia cifra vini di qualità (Igp, Doc,
Docg) mentre il vino comune ha arrestato la flessione degli
anni passati – ha detto Alessandra Corsi, Direttore marketing
dell’offerta e MDD di Conad – Nel campo degli spumanti è
interessante notare la crescita della spumantizzazione di vini
tipici del territorio. Stiamo lavorando per creare, nei nostri
punti vendita, enoteche di concezione innovativa, che
integreranno fisico e digitale”.

Anche la Coop è impegnata a migliorare informazione e
comunicazione nelle vendite del vino. “Stiamo formando figure
professionali in grado di consigliare i consumatori sui vini
in offerta e sull’abbinamento cibo vino, quando possibile
impieghiamo anche sommeliers – ha riferito Francesco
Scarcelli, Responsabile Vini, Birre, Bevande Alcoliche di Coop
Italia – I consumatori amano le promozioni, ma va detto che
una promozionalità sana guida il consumo consapevole, quella
eccessiva invece fidelizza all’occasione ma non al prodotto”.

Il canale della Grande distribuzione nel 2020 si conferma come
il maggiore in Italia, con prospettive di crescita:
“L’emergenza della pandemia ha incrementato l’attenzione nei
confronti della Gdo da parte di quelle cantine che
storicamente erano presenti solo nel canale Horeca – ha
sottolineato Gianmaria Polti, Responsabile Beverage di
Carrefour Italia – Puntiamo a creare forti sinergie a livello
locale, con un’attenzione particolare alle realtà dei
fornitori regionali italiani”.

I rappresentanti delle insegne hanno evidenziato la crescita
dei vini a marchio del distributore (MDD): “Per questi vini
prevediamo una chiusura a fine anno con crescita a doppia
cifra rispetto al 2019 – ha dichiarato Fabio Sordi, Direttore
commerciale del Gruppo Selex – con aumenti rilevanti nella
fascia di prezzo superiore ai 6 euro. Registriamo anche
l’aumento delle vendite del vino on line, con 2.492 referenze
in offerta”.

In rappresentanza di Federvini è intervenuto Mirko Baggio
(Responsabile vendite canale Gdo Italia di Villa Sandi): “La
sfida del futuro per le cantine sarà quella di differenziarsi,
per andare incontro ai cambiamenti richiesti dal mercato.
Villa Sandi ha saputo differenziarsi negli anni costruendo una
proposta con marchi diversi e tipologie di prodotto diverse
per affrontare una pluralità di mercati: off trade – on trade
– on line, sia in Italia che nel mondo”.

Enrico   Gobino   rappresentante   di   Unione   Italiana   Vini
(Marketing Director del Gruppo Mondodelvino Spa) ha invitato a
studiare attentamente i comportamenti dei consumatori: “Il
modo di consumare si adatta alle limitazioni del momento,
l’unica cosa alla quale non ci si può adattare è la
diminuzione del potere d’acquisto. Nel nuovo contesto la Gdo
può operare come elemento virtuoso nel mercato del vino,
creando una catena di valore. Le cantine devono disporre di
una distribuzione multicanale: non esistono canali di serie A
e di serie B”.
Vino, Agivi: giovani, donne e
consumatori ‘core’ trainano
consumo durante lockdown
Appassionato, giovane e donna, pronto a stappare anche fuori
dai pasti. È l’identikit del consumatore protagonista della
ripresa nei consumi di vino secondo i dati Wine Intelligence
presentati oggi al wine2wine di Veronafiere durante il
convegno “Diamo i numeri: giovani, vino e mercato dal lockdown
ad oggi”, l’appuntamento organizzato da Agivi per analizzare
l’effetto del Covid-19 sui modelli di consumo delle nuove
generazioni.

“Abbiamo esaminato i sei mercati chiave per il vino italiano,
Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svezia, Canada, Australia
e Cina – ha spiegato Pierpaolo Penco, Italy Country Manager di
Wine Intelligence che ha realizzato l’indagine –, e abbiamo
osservato come la frequenza di consumo di vino sia rimasta
stabile e, in molti Paesi, sia cresciuta oltre i livelli del
2019”. Secondo la fotografia scattata ad agosto, infatti: “I
lockdown nei diversi Paesi non hanno fermato il trend
decennale di diversificazione e aumento delle occasioni di
consumo – ha proseguito Penco –: la moltiplicazione dei
momenti per stappare a casa ha compensato il venir meno della
maggior parte delle opportunità del fuori casa. A sostenere
questo trend – ha concluso – sono stati i consumatori ‘core’,
le donne e i giovani, in particolare i Millennials,
contribuendo così all’affermazione delle vendite nel canale e-
commerce”.

Per la presidente dell’Associazione dei giovani imprenditori
vinicoli italiani under 40 di Unione italiana vini, Violante
Gardini Cinelli Colombini: “Nonostante le difficoltà e tutte
le limitazioni determinate dall’emergenza sanitaria, il vino
ha continuato a farsi interprete dei momenti della socialità,
anche se vissuti a distanza, con una sorta di ‘effetto
sostituzione’ dell’aperitivo, soprattutto tra i giovani. Per
questo dobbiamo continuare a studiare soluzioni e proposte che
sappiano fidelizzare i nuovi winelover, sempre più
protagonisti nei momenti di transizione e trasformazione, e
conquistare anche questi segmenti del mercato con lo sguardo
innovativo che la giovane imprenditoria sa e deve avere in
questa fase delicata di ripresa per il settore”.

Agivi (https://agivi.unioneitalianavini.it/). Nata nel 1989,
Agivi è l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli
italiani tra i 18 e i 40 anni, impegnati direttamente o
indirettamente nelle attività aziendali. Una squadra che
riunisce quasi 100 giovani leve delle imprese vinicole di
tutte le tipologie e regioni italiane. Educazione, promozione
e sistema sono le key word dell’associazione: i tre asset
strategici del cambio generazionale del mondo del vino.

Focus sul mercato con UIV,
ICE, Federdoc, Federvini,
Alleanza per le cooperative e
Fivi
l vino nello scenario globale che cambia: le sfide della
filiera (disponibile in piattaforma VF+) è il tema del live
talk di domani lunedì 23 novembre (ore 12.30) al quale
partecipano Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc,
Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana vini, Sandro
Boscaini, presidente di Federvini, Luca Rigotti coordinatore
nazionale settore vino dell’Alleanza per le cooperative,
Matilde Poggi, presidente di Fivi, Roberto Luongo, direttore
generale di ICE, e Giovanni Mantovani, direttore generale di
Veronafiere, per indagare sul futuro del vino italiano e sul
ruolo delle categorie rappresentative in questa fase così
impattante anche economicamente. Nel corso del webinar,
saranno presentati in esclusiva le stime di chiusura
dell’export dell’Italia e dei principali Paesi produttori
dell’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor.

Mipaaf,          Bellanova:
sostenibilità parola chiave
di un piano di sviluppo per
intera filiera vitivinicola
“Se abbiamo individuato “ripresa e resilienza” come parole
chiave di questo momento complesso e difficile, dobbiamo
aggiungerne una terza altrettanto fondante: alleanza e leale
collaborazione. Nella filiera istituzionale, nel rapporto con
il settore, in quello con i consumatori che hanno diritto a
informazioni trasparenti e corrette.
Su questo proprio il mondo del vino può dare lezioni
importanti”.
Così la Ministra Teresa Bellanova aprendo il suo intervento
oggi a conclusione dell’evento “Il futuro del vino: visioni
differenti, unica prospettiva. Scenari attuali e possibili
sfide del prossimo decennio”, organizzato da VeronaFiere,
Vinitaly, Wine to Wine.

“Con la chiusura dell’horeca e la ridotta diversificazione dei
mercati e dei canali di vendita, sono soprattutto le imprese
vinicole più piccole a pagare il conto più salato di questo
scenario di crisi dominato dall’incertezza.
Un conto rilevante anche per le imprese più dimensionate che
comunque, potendo contare su strutture commerciali,
finanziarie e patrimoniali più robuste, dimostrano una
resilienza indubbiamente più elevata.
Direi che qui è il tema dei temi, quello più sfidante”, ha
detto ancora la Ministra, che nel corso dell’intervento ha
sottolineato i provvedimenti e le azioni Mipaaf a livello
nazionale e sui tavoli europei a sostegno del settore
dell’intera filiera agroalimentare.

Per poi concludere con una proposta: “Le sfide che i mercati
stanno ponendo alle imprese, sfide accresciute dalla pandemia,
richiedono analisi e ricerche specifiche e comportano
rilevanti investimenti materiali e immateriali. Per affrontare
queste sfide e sostenere questi investimenti, il Ministero è
disponibile ad accompagnare il settore ed è intenzionato a
farlo su più fronti. Serve però un nuovo “Piano di sviluppo”
dell’intera filiera vitivinicola italiana, in grado di parlare
al futuro e guardare a quello che succederà nei prossimi anni.
Per farlo accadere, avremo a disposizione le risorse della
Politica agricola comune, che hanno il merito di aver
sostenuto il grande salto di qualità degli ultimi 20 anni e
continueranno a farlo anche nei prossimi 10.
La PAC però sino ad oggi ha sostenuto gli investimenti dei
singoli, mentre a noi è necessaria una visione d’insieme.
Per questo dico che occorre un Progetto organico di sviluppo,
in grado di mettere a sistema le buone pratiche, e ne abbiamo
tante, e a valore tutto quello che di buono siamo riusciti a
fare in questi anni, soprattutto per rafforzare l’ambito
internazionale, dove il Made in Italy è molto apprezzato, e
però non riusciamo ad essere presenti e forti come potremmo.
Per definire un Progetto comune”, ha proseguito Bellanova,
“dobbiamo mettere insieme le energie e trovare un fattore di
condivisione, in grado di far convergere interessi oggi non
sempre allineati. Questo fattore comune di miglioramento della
competitività lo abbiamo già trovato: è la sostenibilità”.

Infine: “Questa giornata conclude anche una intensissima tre
giorni, il Festival del futuro giunto alla sua seconda
edizione, dove si è parlato molto di innovazione e ricerca. E
il settore agroalimentare, ce lo siamo detti tante volte, oggi
più che mai ha bisogno proprio di investire in innovazione
perché ogni singolo segmento e ogni singola azienda, anche la
più piccola, si sentano coinvolti in questa sfida complessa e
appassionante. Agricoltura di precisione, ricerca,
biotecnologie sostenibili, giovani e donne. La più
straordinaria leva per l’innovazione su cui può contare il
nostro Paese, e che dobbiamo essere capaci di attrarre sempre
di più anche in questo straordinario settore”.
Con un obiettivo strategico: alleanza tra competitività e
sostenibilità, ecologia, ricerca, tecnologia.

Sul sito del Mipaaf il testo dell’intervento integrale della
Ministra Bellanova.

Vino,      Mantovani      (dg
Veronafiere): Ok nuovo piano
per il comparto annunciato da
ministra Bellanova. Vinitaly
farà la sua parte
«Veronafiere, con Vinitaly, è a disposizione per favorire il
grande cambiamento del settore vitivinicolo annunciato oggi a
wine2wine dalla ministra alle Politiche agricole, Teresa
Bellanova. La strategia per attuare l’immediato rilancio del
comparto a cui ha fatto riferimento la ministra, ci trova
allineati e pronti a favorire la filiera sul piano del
business e della ripartenza sui mercati internazionali». Lo ha
detto oggi, a margine del summit internazionale di apertura di
wine2wine, il direttore generale di Veronafiere, Giovanni
Mantovani relativamente all’intervento conclusivo della
ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

«Ci ha fatto particolarmente piacere – ha aggiunto Mantovani –
il pragmatismo della ministra nell’affrontare i temi urgenti
determinati dalla crisi pandemica: dall’ormai prossima
convocazione del tavolo specifico sul vino nell’ambito del
Patto per l’export agli obiettivi di potenziare la promozione
del prodotto enologico italiano, quanto mai necessaria in
questa fase congiunturale, nei Piani nazionali di sostegno e
nell’Ocm. In questi mesi difficili per il sistema fieristico,
Vinitaly sta investendo risorse proprie per favorire al meglio
la ripartenza del settore attraverso analisi, contatti
continuativi con il trade e numerosi eventi in programmati
all’estero, come Wine to Asia, la nostra prima fiera in
presenza dedicata al comparto che si chiude oggi in Cina.
Wine2wine in formato digitale – ha concluso – dimostra che non
abbiamo spento i motori e che saremo i primi alleati nella
strategia annunciata per il vino italiano».

Bellanova ha annunciato oggi l’esigenza di un nuovo progetto
organico di sviluppo dell’intera filiera vitivinicola
italiana. Per la ministra si dovrà contare, ad esempio, sulle
risorse (potenziate) destinate all’Ocm Promozione, sulla
transizione alla certificazione sostenibile anche in chiave
competitiva, sui piani nazionali di sostegno, sulla
digitalizzazione e sull’ausilio      di   analisi   e   ricerche
specifiche sui mercati target.

Da oggi e fino al 24 novembre, a wine2wine il settore
vitivinicolo, le istituzioni, il mondo associativo e la stampa
specializzata si incontrano online sulla nuova piattaforma
Veronafiere Plus (VF+): quattro giornate di confronto con
oltre 70 appuntamenti in programma, per interrogarsi sugli
effetti del Covid sul comparto, ma soprattutto per individuare
soluzioni e ripartire.

WINE2WINE Digital, al via
domani con l’International
Summit
 Con l’International Summit sul futuro del vino, apre domani
w2w digital. Dal 21 al 24 novembre, il settore vitivinicolo,
le istituzioni, il mondo associativo e la stampa specializzata
si incontrano online sulla nuova piattaforma Veronafiere Plus
(VF+). Quattro giornate di confronto con oltre 70 appuntamenti
in programma, per interrogarsi sugli effetti del Covid sul
comparto, ma soprattutto per individuare soluzioni e
ripartire.

Ad inaugurare l’evento, l’International Summit di sabato 21
novembre alle 10.30 sul tema Il futuro del vino: visioni
differenti, unica prospettiva. Scenari attuali e possibili
sfide del prossimo decennio. Un live talk con i principali
attori della wine industry italiana ed estera con l’obiettivo
di sviluppare e rafforzare un dialogo concreto tra mercati e
operatori di settore (disponibile sul sito di wine2wine
exhibition, sul canale ufficiale youtube Vinitaly, sulla
piattaforma VF+ e su https://festivaldelfuturo.eu/streaming).
Apre l’incontro la presentazione della ricerca realizzata da
Nomisma Wine Monitor per Osservatorio Vinitaly sul wine
business nell’era post Covid, con il commento di Giovanni
Mantovani, direttore generale di Veronafiere, e Denis Pantini,
responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma.
All’International Summit, moderato dal giornalista Gianluca
Semprini, intervengono il presidente di ICE, Carlo Maria
Ferro, il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello, il
presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, il direttore
generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, e, in chiusura,
la ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali,
Teresa Bellanova.

Sono previste, poi, due tavole rotonde: una focalizzata sui
mercati esteri e l’altra su quello italiano. Nella prima,
intervengono Jon Moramarco (Stati Uniti), Nick Bielak (Regno
Unito), Michelle Liù (Cina) e Thierry Cohen (Giappone). Due
gli interventi trasversali: quello di Donato Lanati
sull’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura e
della trasformazione tecnologica applicata alla viticoltura e
di Heini Zachariessen, fondatore di Vivino, che porta la sua
testimonianza sulla digitalizzazione del comparto.
A fare il punto della situazione sul vigneto-Italia e sulle
sue prospettive sono, invece, Josè Rallo, Dominga Cotarella,
Lamberto Frescobaldi, Ettore Nicoletto, Riccardo Pasqua e
Marco Nannetti.

L’evento, organizzato da Veronafiere-Vinitaly-wine2wine,
inserito nel programma del Festival del Futuro (promosso da
Gruppo Athesis, Eccellenze d’Impresa e Harvard Business
Review) è preceduto, con inizio alle ore 9, dalla sessione sul
tema Agricoltura&Innovazione: il futuro è già presente, al
quale interverranno la ministra Teresa Bellanova, Paolo De
Castro, eurodeputato, Luigi Consiglio, presidente di Gea,
Michele Morgante, accademico dei Lincei, Federico Vecchioni,
amministratore delegato delle Bonifiche Ferraresi, e Carlo
Lambro, presidente di New Holland Agriculture e CEO di CNH
Industrial Italia.

Per iscriversi come giornalisti alla piattaforma                                            VF+
contattare l’ufficio stampa di Veronafiere.

Veronafiere: debutta Wine To
Asia, 200 espositori presenti
a Shenzhen, Italia in prima
fila
Duecento espositori, otto paesi rappresentati, dodici masterclass due forum e buyer

provenienti da tutte le principali città della Greater Bay Area cinese. Questa è Wine

to   Asia,   la   start   up   di   Veronafiere      al   debutto   venerdì   20   e   sabato   21

novembre     all’Intercontinental       hotel   di    Shenzhen.

Una manifestazione che si aggiunge alla ventennale esperienza di Veronafiere in Cina

iniziata con il fuori salone a Chengdu e con l’attività di roadshow in città di prima

e seconda fascia che per questo 2020 ha toccato Shanghai e Xiamen.

Organizzato dalla società      Shenzhen Baina International Ltd controllata di Veronafiere

in partecipazione con Pacco Communication, Wine to Asia è un evento b2b. Proprio a

Shenzhen infatti hanno sede oltre alle molto conosciute aziende big tech, anche il 30

per cento degli importatori cinesi di vino e la vivacità della città è in grado di

influenzare i trend della zona che va da Hong Kong a Guangzhou.

Ad esporre a Wine to Asia anche diverse collettive tra le quali quella italiana

organizzata da Ice Agenzia (la più rappresentata con circa 70 espositori), Wines of

Chile, Rioja e una delle regioni emergenti della produzione del vino in Cina,

l’Huailai.

«Un particolare merito va ai produttori che hanno osservato la
quarantena imposta dal governo cinese ai passeggeri in arrivo
dall’estero per essere presenti in prima persona. Questa prima
edizione, che ha rischiato più di ogni altro evento di non
tenersi, si presenta ai nastri di partenza con numeri oltre
ogni aspettativa con più di metà aziende dall’Italia –
commenta il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –.
Non solo, sono sold out tutti gli eventi in programma e questo la dice lunga

sull’attesa di un evento in presenza anche su un mercato fortemente orientato al

digitale e all’online».

La Cina è il quinto Paese al mondo per consumi di vino in
volume, alle spalle di Stati Uniti, Francia, Italia e Germania
con la quota di mercato dell’Italia che si attesta intorno al
7 per cento. Il vino ha dunque un grande spazio di crescita, e
quello italiano ha degli assi in più da giocare, grazie alla
varietà dei vitigni autoctoni e ai valori che il Made in Italy
porta con sé.

«Il mercato cinese è in continua evoluzione con i gusti dei
consumatori che pian piano si stanno affinando. Certamente la
pandemia da Coronavirus ha avuto un impatto sul mercato e
molti distributori hanno chiuso o hanno visto una drastica
riduzione dei fatturati, tuttavia stiamo riscontrando
un’evoluzione dei consumi con la richiesta di nuovi prodotti –
spiega     Simone Incontro, responsabile di Veronafiere per l’Asia –. È il caso appunto

dei vini naturali che vedremo esposti nell’area Living Wine, i quali stanno comparendo

sempre di più nei portafogli di importatori e distributori»

La sezione Living Wine, area dedicata ai vini biologici e biodinamici, è la più grande

mai vista prima sui vini naturali in una fiera internazionale con 100 etichette e 30

aziende.

Iniziative online, poi, affiancano l’evento business fisico grazie
live streaming e flash sale con il gigante online PinDuoDuo, in
collaborazione con ICE.           Espositori e visitatori, inoltre, possono
contare sulle funzionalità della mini-app Wechat di Wine to Asia.
Infine, ristoranti, wine bistro e locali della zona, in occasione
della Greater Bay area wine week, offrono menu speciali in abbinamento
al vino.
Unione   Italiana  vini   a
Wine2Wine:          quattro
appuntamenti    Live    per
intercettare crescita nel
Post Covid
Case history, nuovi trend di prodotto e dati di scenario, ma
anche politiche di filiera, strategie di ripartenza e analisi
di mercato. Sono i temi di Unione Italiana Vini (Uiv) per la
settima edizione di wine2wine di Veronafiere, l’evento
internazionale digitale su wine business e networking in
programma dal 22 al 24 novembre. Quattro gli appuntamenti live
targati Uiv in programma tutti lunedì 23/11 sulla piattaforma
Veronafiere Plus, oltre al tavolo di confronto su “Vino nello
scenario globale che cambia: le sfide della filiera” (ore
12.30) organizzato da Veronafiere, in cui interverranno il
presidente Uiv, Ernesto Abbona, e vertici di Ice, Federdoc,
Federvini, Alleanza per le Cooperative e Fivi-Federazione
Italiana Vignaioli Indipendenti.

Ad aprire la giornata (ore 10.00) sarà il focus “Vino e
sostenibilità in cantina. Esperienze internazionali a
confronto”, con le best practice sul fronte green della
competitività in attesa della definizione di una norma unica
nazionale di certificazione, attraverso i contributi di Davide
Tommasi (Cantine Settesoli S.c.a.), Eva Plaza Tornè (Caves
Vilarnau) e Katerina Marozava (Ruffino).

A seguire (ore 11.00), “L’Italia alla prova del Rosé, tra
nuove bollicine e mercati”. Il ‘terzo colore del vino’,
destinato a cambiare numeri e dimensioni del mercato in rosa,
sarà al centro di una analisi che ne vaglierà anche le
prospettive di posizionamento. A presentare i dati, Pierpaolo
Penco di Wine Intelligence e Carlo Flamini dell’Osservatorio
del vino di Uiv, accompagnati dal presidente di Rosautoctono –
Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano, Franco
Cristoforetti, e dall’enologo-produttore Mattia Vezzola,
vicepresidente del Consorzio Valtenesi.

Chiude la mattinata (ore 11.45) il convegno di Agivi,
l’associazione dei giovani imprenditori under 40 di Uiv
guidati da Violante Gardini Cinelli Colombini, intitolato
“Diamo i numeri: giovani, vino e mercato dal lockdown ad
oggi”. Sotto la lente, l’indagine curata da Wine Intelligence
che fotografa il cambiamento dei consumi di millenial e
generazione Z nel periodo dell’emergenza sanitaria in sette
mercati chiave (Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svezia,
Canada, Australia e Cina).

Gli appuntamenti di Unione italiana Vini a wine2wine si
concludono con Carlo Flamini che presenta “L’Osservatorio del
Vino UIV: verso un innovativo sistema di condivisione dei
dati” (ore 14.00): un’unica piattaforma che raccoglie non solo
tutti i numeri relativi a commercio mondiale di vino,
potenziale, imbottigliamenti, stock, prezzi dello sfuso, ma
anche un innovativo sistema di monitoraggio delle performance
delle denominazioni di origine sul mercato italiano e
internazionale. A completare il quadro, l’esperienza di
imprese e Consorzi che aderiscono al progetto, con i punti di
vista di Antonio Rallo (ad Donnafugata e presidente del
Consorzio di Tutela Vini Sicilia Doc), Luca Giavi (direttore
generale Consorzio di Tutela Prosecco DOC) e Sandro Sartor
(managing director – senior vice president – Ruffino Group &
Cbi Emea Region).
Veronafiere    –  wine2wine
digital,      tutti      gli
appuntamenti istituzionali
Il mondo istituzionale e associativo del vino si incontra
sulla piattaforma VeronaFiere+ di wine2wine digital dal 21 al
24 novembre per un confronto internazionale con le aziende del
settore, buyer e mondo dei media sugli effetti Covid sul
settore, ma soprattutto per individuare soluzioni e ripartire.
Sono oltre 70 gli appuntamenti in calendario (alcune
disponibili sul sito di wine2wine exhibition) sulla
piattaforma Veronafiere plus nella quale sono presenti
wine2wine exhibition, wine2wine business forum e OperaWine,
oltre la start up B/Open dedicata al b2b del comparto
biologico.

Tra essi, alcuni appuntamenti di rilievo istituzionale, come
l’International Summit di sabato 21 novembre alle 10.30 sul
tema Il futuro del vino: visioni differenti, unica
prospettiva. Scenari attuali e possibili sfide del prossimo
decennio, un live talk con i principali attori della wine
industry italiana ed estera con l’obiettivo di sviluppare e
rafforzare un dialogo concreto tra mercati e operatori di
settore (disponibile sul sito di wine2wine exhibition, sul
canale ufficiale youtube Vinitaly, sulla piattaforma VF+ e su
https://festivaldelfuturo.eu/streaming).
Apre l’incontro la presentazione della ricerca realizzata da
Nomisma WineMonitor per Osservatorio Vinitaly che fa il punto
sul mercato e sul wine business nell’era post Covid con il
commento di Giovanni Mantovani, direttore generale di
Veronafiere, e Denis Pantini, responsabile agroalimentare e
Wine Monitor di Nomisma.
All’International Summit, moderato dal giornalista Gianluca
Semprini, intervengono il presidente di ICE, Carlo Maria
Ferro, il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello, il
presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, e il direttore
generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. Sono previste due
tavole rotonde, una focalizzata sul mercato estero e una su
quello italiano. Alla seconda, partecipano Josè Rallo, Dominga
Cotarella, Lamberto Frescobaldi, Ettore Nicoletto, Riccardo
Pasqua e Marco Nannetti.
L’evento, organizzato da Veronafiere-Vinitaly-wine2wine,
inserito nel programma del Festival del Futuro (promosso da
Gruppo Athesis, Eccellenze d’Impresa e Harvard Business
Review) è preceduto, con inizio alle ore 9, dalla sessione sul
tema Agricoltura&Innovazione: il futuro è già presente, al
quale interverranno Paolo De Castro eurodeputato, Luigi
Consiglio presidente di Gea, Michele Morgante, accademico dei
Lincei, Federico Vecchioni, amministratore delegato delle
Bonifiche Ferraresi, e Carlo Lambro, presidente di New Holland
Agriculture e CEO di CNH Industrial Italia.
A chiusura di entrambi gli appuntamenti          è   previsto
l’intervento della ministra delle Politiche          agricole
alimentari e forestali, Teresa Bellanova.

Nel pomeriggio di sabato 21 novembre, va online anche
OperaWine    10th   year   anniversary     (disponibile     su
https://www.wine2wine.net/programma/               cliccando
sull’appuntamento nel calendario), l’evento nato nel 2012
dalla collaborazione tra Veronafiere, Vinitaly e la
prestigiosa rivista americana “Wine Spectator”. L’edizione
speciale per festeggiare i dieci anni dell’iniziativa vedrà
nominati 196 grandi produttori italiani, a partire dalle ore
15. Una selezione che unisce i nominati 2020, costretti a
rimandare al 2021 il consueto OperaWine Gran Tasting insieme
ad alcune importanti cantine presenti in tutte le edizioni. In
questa stessa finestra si terrà una sessione di domane e
risposte con Bruce Sanderson, Thomas Matthews e Alison Napjus.

Wine2wine, inoltre, ospita online sulla sua piattaforma web
anche la Giornata Congressuale Assoenologi 2020, domenica 22
novembre, con inizio alle ore 10. Il presidente Assoenologi,
Riccardo Cotarella, aprirà i lavori che si svolgeranno lungo
due diverse tavole rotonde entrambe moderate dal giornalista
Bruno Vespa e dedicate, rispettivamente, a Vino & salute e al
Prosecco: un fenomeno tutto italiano.

Nella stessa giornata (domenica 22, ore 11 – disponibile su
www.solagrifood.com e visibile sul canale ufficiale youtube
Vinitaly), in una edizione fisica e digitale che vede la
presenza del presidente di Veronafiere Maurizio Danese e del
presidente della giuria del concorso Marino Giorgetti, si
svolgeranno le premiazioni dei vincitori di Sol d’Oro 2020,
giunto quest’anno alla sua diciottesima edizione.

Si passa poi a lunedì 23 novembre, ore 11, con la tavola
rotonda riservata alla Gdo italiana Vino e grande
distribuzione di fronte al cambiamento (disponibile in
piattaforma VF+). All’interno dell’incontro l’istituto di
ricerca Iri presenterà una ricerca sul mercato del vino nella
grande distribuzione nei primi 10 mesi del 2020.
Parteciperanno rappresentanti di Federvini, Unione Italiana
Vini, Carrefour, Conad, Coop Italia e Gruppo Selex che
cercheranno di individuare i trend di acquisto dei
consumatori, gli elementi utili alla ripartenza, le possibili
sinergie tra cantine e insegne della Gdo per favorire
l’aumento dei consumi e infine le dinamiche dell’export del
vino italiano nella grande distribuzione internazionale.

Sempre lunedì 23 novembre, dalle ore 12.30, si terrà il
convegno in streaming condotto da Giovanni Mantovani,
direttore generale di Veronafiere, dal titolo Il vino nello
scenario globale che cambia: le sfide della filiera
(disponibile in piattaforma VF+). Al live talk parteciperanno
Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, Ernesto
Abbona, presidente di Unione Italiana vini, Sandro Boscaini,
presidente di Federvini, Luca Rigotti coordinatore nazionale
settore vino dell’Alleanza per le cooperative, Matilde Poggi,
presidente di Fivi, Roberto Luongo, direttore generale di ICE,
e Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, per
indagare sul futuro del vino italiano e sul ruolo delle
categorie rappresentative in questa fase così impattante anche
economicamente. Nel corso del webinar, saranno presentati in
esclusiva le stime di chiusura dell’export dell’Italia e dei
principali Paesi produttori dell’Osservatorio Vinitaly Nomisma
WineMonitor.

Chiude il ciclo degli appuntamenti istituzionali, martedì 24,
alle ore 10, la degustazione per top buyer in collegamento da
Tokyo, organizzata da Veronafiere in collaborazione con
l’Ambasciata italiana, ICE, Ferrari Fratelli Lunelli S.p.A.,
Marchesi Antinori S.p.A. e Donnafugata S.r.l (disponibile in
piattaforma VF+). L’evento celebra la quinta edizione della
Settimana della cucina italiana in Giappone e vede la
partecipazione dell’ambasciatore d’Italia Giorgio Starace e
del direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani.

Vino, versione 100% digitale
per   wine2wine   2020.  Una
piattaforma     unica    per
business,   degustazioni   e
networking
Switch digitale per wine2wine con appuntamenti dal 21 al 24
novembre. Wine2Wine exhibition, la start up di Veronafiere
dedicata al settore vitivinicolo, diventa “digital” e con gli
oltre 50 seminari di wine2wine business forum insieme a
Operawine, si trasferisce integralmente sulla già attiva
piattaforma dedicata “VeronaFiere Plus” (qui). Un cambio
necessario dopo il Dpcm emanato dalla Presidenza del Consiglio
dei Ministri domenica 24 ottobre, che ha sancito la cessazione
di ogni attività fieristica in presenza fino al 24 novembre. I
tre eventi in uno, nati per aggregare business, contenuti,
incontri, formazione e idee si trasferiscono quindi online,
senza però venire meno all’obiettivo di sostenere il rilancio
del mercato vitivinicolo e del sistema-Italia.

Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani:
“Abbiamo messo a punto la massima interazione possibile per un
evento che, giocoforza, si è dovuto trasferire online. A ciò
si aggiunge un palinsesto di contenuti e di presenze business
di altissima qualità. Un evento di servizio pensato a supporto
del settore, per questo ringraziamo i numerosi partner che con
noi stanno scommettendo compatti per la ripartenza del vino
italiano. wine2wine sarà anche in grado di colmare la distanza
tra operatori da tutto il mondo, grazie a incontri b2b,
webinar, workshop e all’ampliamento del palinsesto di wine
tasting degustazioni in remoto da Europa, Cina, Stati Uniti,
Giappone e Brasile».

Confermato il programma degli eventi comprese le anteprime di
sabato 21 novembre. Ad aprire i lavori l’International summit
sul tema Il futuro del vino: visioni differenti, unica
prospettiva. Scenari attuali e possibili sfide del prossimo
decennio. Sponsorizzato da Unicredit, l’evento vedrà la
partecipazione di player internazionali e nazionali del
settore, dei rappresentati istituzionali quali il direttore
Ismea Raffaele Borriello, il presidente ICE Carlo Ferro e
della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.
Nell’incontro sarà presentata una ricerca realizzata da
Nomisma Wine Monitor per Osservatorio Vinitaly che fornirà i
dati del mercato nell’anno più complesso di sempre e che
illustrerà un’indagine condotta sulle aziende italiane per
tracciare il profilo del wine business nell’era post Covid.

Nel pomeriggio OperaWine, con la presentazione da parte di
Wine Spectator dei 100 top produttori 2021 e a seguire una
sessione di domande e risposte. Tra i tanti appuntamenti in
calendario anche la Giornata Congressuale Assoenologi 2020 di
domenica 22 e la tavola rotonda di lunedì 23 novembre Vino e
grande distribuzione di fronte al cambiamento dedicata alla
GDO Italiana.
Lunedì 23 e martedì 24, grande spazio all’internazionalità con
12 wine tasting riservati ai buyer esteri in collegamento da
USA, Cina, Giappone, Brasile, Regno Unito, Paesi Bassi.
Oltre cinquanta le sessioni, sempre in digitale, a wine2wine
business forum con una platea di settanta relatori
internazionali impegnati nell’affrontare tematiche di mercato
quali globalizzazione, post-COVID, nuove modalità di consumo e
di acquisto, enoturismo, marketing e digitalizzazione. Due
focus speciali riguarderanno la      leadership   femminile   e
l’inclusività nella wine industry.
Tra gli appuntamenti, anche il convegno sul tema “Il vino
nello scenario globale che cambia: le sfide della filiera” (23
novembre) al quale prenderanno parte i vertici di Federdoc,
Unione Italiana vini, Federvini, Alleanza per le cooperative,
Fivi e il direttore generale di Veronafiere, Giovanni
Mantovani.
L’area espositiva virtuale di wine2wine exhibition digital
infine, fornisce alle aziende vinicole l’opportunità di
promuovere i propri brand e prodotti, tutti indicizzati con
tag per una ricerca rapida da parte dei visitatori registrati,
attraverso filtri e suggerimenti automatici.
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