VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
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507 gennaio giugno 2020 Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione VERSO LA RIPARTENZA
2 il ricordo Un ambientalista sempre in prima linea C EBE GIACOMETTI ari di Italia Nostra, a fine aprile ci ha ha raccontato e fatto capire la montante cri- Presidente nazionale lasciato Nicola Caracciolo, il nostro si ambientalista e politica del Paese Italia. di Italia Nostra Presidente onorario nazionale. Del mio rapporto con Italia Nostra devo a Ambientalista sempre in prima linea è lui tutto. Mi ha insegnato che non bisogna stato protagonista della battaglia contro il mai abbassare la guardia ed essere sempre Nucleare e si è battuto fino a pochi giorni idealisti. Bisogna parlare con tutti per ca- prima contro il progetto dell’autostrada pire i diversi punti di vista. Poche parole, Tirrenica in Maremma. Sosteneva che le se significative, sono meglio di tanti spro- loqui. Questo era Nicola Caracciolo. Nicola Caracciolo in una Sono certa che mancherà a tutti noi che foto ricevuta dalla moglie nell’Associazione l’hanno conosciuto. T Rossella Sleiter, che ringraziamo per la gentile concessione Lo ricordiamo attraverso le sue parole: Feci parte dell’organizzazione della protesta anti- nucleare in Maremma nel ’77. Ci ispiravamo alla “di- sobbedienza civile” di Martin Luther King. Facemmo blocchi stradali, interrompemmo la ferrovia, ci furono campeggi, concerti, raccolte di firme ecc. È stato un an- no difficilissimo. Noi sapevamo, come ambientalisti, di dover assolutamente rimanere fedeli alla nostra ideo- logia non violenta. Ma con noi c’erano anche militanti di movimenti violenti. (...) Mettemmo in piedi, con gli agricoltori della riforma agraria maremmana un servi- “grandi opere” fossero l’origine della cor- zio d’ordine organizzato e duro. Prendendo contatto con ruzione del nostro Paese e la cronaca ci ha tutti i gruppi che volevano partecipare al movimento. sempre dimostrato quanto avesse ragione. Quasi uomo per uomo. Chiedevamo l’impegno a rima- Ma voglio ricordare l’amico, la guida gen- nere non violenti. E difatti non ci fu una sola violenza tile che ci invitava a capire i punti di vista nel nostro movimento. Unica eccezione, aver distrutto dei tanti territori, gli umori e le debolezze una bacheca della Democrazia Cristiana a Montalto. del suo “popolo”, Italia Nostra. Un popolo, Andai personalmente a scusarmi del fatto con i suoi una “comunità” che ha sempre amato vi- dirigenti (da “Proteste di ieri e oggi”, Bollettino 457) sceralmente anche nei momenti più dolo- rosi della sua lunga vita. Certo, la crisi economica richiede risparmi e rigore. Ma A questo popolo ha sacrificato moltissimo tagliare le spese non basta, occorre anche rilanciare senza mai alcun cedimento per la scelta l’economia e quindi fare investimenti. Sì, ma investi- fatta. Come il padre Filippo Caracciolo, ha menti dove è più necessario. Non grandi opere costose, fatto della militanza attiva nell’Associa- spesso inutili, e ahimè spesso fonti di corruzione, ma zione la sua disinteressata missione. Cor- interventi a pioggia per difendere il territorio tanto rispondente da Washington, giornalista devastato, per salvare la natura e le bellezze del no- sensibile e attento di La Stampa, curatore stro Paese, i centri storici, i parchi, il paesaggio. Perché antesignano di dossier di storia contempo- dimenticare che tutto il mondo ha ammirato la com- ranea quando ancora Canale 5 di RAI Storia petenza delle nostre Soprintendenze? Il grande valore non esisteva (memorabile l’intervista all’ex delle nostre scuole di restauro? La grande ricchezza dei regina d’Italia Maria Josè), per diversi an- nostri musei e della nostra archeologia? Intendiamoci, ni, con professionalità ha formato il no- non siamo ingenui, non pensiamo che questi temi che stro personale per dare alla nostra rivista ci stanno a cuore siano sufficienti a salvare l’Italia. Ma una veste editoriale più moderna e, come essi debbono essere parte, e parte essenziale aggiungo, Direttore del Bollettino nazionale di Italia dello sforzo per risistemare il Paese (da “Grandi opere: Nostra, con acutezza e determinazione ci malattia, non cura”, Bollettino 466)
sommario | 3 Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma il 6 marzo 1957, n°5683 Sped. A.p., art. 2 c. 20/b 45% legge EDITORIALE 662/96 Filiale di Roma DIRETTORE Luca Carra 4 Sessantacinque anni di Italia Nostra EBE GIACOMETTI REALIZZAZIONE GRAFICA – STAMPA 7 Ripartire con un’altra marcia LUCA CARRA GUBBIO 2020 SEDE Viale Liegi, 33 – 00198 Roma – tel. 068537271 fax 0685350596 9 1960-2020. I 60 anni della Carta di Gubbio P.I. 02121101006 – C.F. 80078410588 CESARE CROVA E ANTONIO CIASCHI e-mail: italianostra@italianostra.org e-mail redazione: comunicazione@italianostra.org sito internet: www.italianostra.org 11 La Carta di Gubbio oggi VEZIO DE LUCIA ADESIONE A ITALIA NOSTRA 2019 quota comprensiva delle spese di spedizione rivista 12 Il fallimento della città storica come bene comune SOCIO ORDINARIO: PIER LUIGI CERVELLATI quota annuale euro 35,00 – quota triennale euro 90,00 SOCIO FAMILIARE: quota annuale euro 20,00 – quota triennale euro 50,00 14 Una proposta di legge ispirata alla Carta GIOVANNI LOSAVIO SOCIO GIOVANE (inferiore 18 anni): quota annuale euro 10,00 – quota triennale euro 25,00 PROPOSTE SOCIO ORDINARIO STUDENTE (fino a 26 anni): quota annuale euro 15,00 – quota triennale euro 40,00 17 Per un rilancio dell’Italia dopo l’emergenza SOCIO SOSTENITORE: quota annuale euro 100,00 – quota triennale euro 270,00 18 Didattica a distanza: opportunità e limiti PATRIZIA DI MAMBRO SOCIO VITALIZIO: euro 2.000,00 (una tantum) SOCIO BENEMERITO: quota annuale euro 1.000,00 19 Appello delle associazioni culturali: dopo la tempesta ENTE SOSTENITORE: quota annuale euro 250,00 SOCIO ESTERO: quota annuale euro 35,00 RIFLESSIONI CLASSE SCOLASTICA: quota annuale euro 25,00 20 Amadeo Peter Giannini, il banchiere galantuomo TERESA LIGUORI Versamenti su c.c.p soci n°48008007 oppure bonifico bancario IBAN IT16D0200805283000400039817 21 La tutela non sia sacrificata all’economia intestato a Italia Nostra – Roma Per informazioni su abbonamenti alla rivista per i non soci: Servizio abbonati – viale Liegi, 33 24 La scarsa sostenibilità delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 00198 Roma – Tel. 0685372723 Finito di stampare: maggio 2020 25 Viva il Green Deal, ma non a spese del paesaggio ITALIA NOSTRA ONLUS ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE DELLA NAZIONE 26 Sul consumo di suolo il Parlamento non ricominci da zero (riconosciuta con D.P.R. 22 VIII-1958, n. 1111) GIACINTO GIGLIO PRESIDENTI ONORARI Desideria Pasolini dall’Onda, Nicola Caracciolo PRESIDENTE Ebe Giacometti RESTAURI POST TERREMOTO VICE PRESIDENTI Luigi De Falco – Alberto Ferruzzi 28 Casamicciola, recuperato il “Cristo con la Trinità” Teresa Liguori MARIA ROSARIA IACONO CONSIGLIO DIRETTIVO Federico Anghelè – Sonia Barison Edoardo Bartolotta – Giovanni Bassi – Antonella Caroli Rodolfo Corrias – Cesare Crova – Giovanni Damiani 30 Restaurato il “S. Crispino e S. Crispiniano” di Norcia Luigi De Falco – Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi EMANUELA D’ABBRACCIO Luigi Fressoia – Marina Foschi – Ebe Giacometti Giacinto Giglio – Liliana Gissara – Maria Rosaria Iacono Vitantonio Iacoviello – Maria Cristina Lattanzi 31 A Camerino la “restituzione” di tre capolavori Teresa Liguori – Maria Paola Morittu – Filippo Pizzoni Maria Gioia Sforza – Mariarita Signorini SEZIONE DI MACERATA DI ITALIA NOSTRA GIUNTA Giovanni Bassi – Cesare Crova – Luigi De Falco Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti Maria Rosaria Iacono – Teresa Liguori PROGETTI Maria Paola Morittu 32 Il Porto vecchio di Trieste: ampliate le tutele ANTONELLA CAROLI COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Virginia Ambruosi Nicola Scalzini – Francesco Cantillo 35 L’isola di Dino ripulita dai rifiuti COLLEGIO DEI PROBIVIRI Luigi De Lisio Giancarlo Pelagatti – Maria Adele Teti ADRIANO PAOLELLA, MAYA BATTISTI E ROBERTO L APROVITERA AMMINISTRAZIONE E RESPONSABILE UFFICI Mauro Di Bartolomeo 37 Eremo di S. Spirito, bilancio di un successo ADRIANO PAOLELLA SOCI E ABBONATI Emanuela Breggia SEGRETERIA DI PRESIDENZA Andrea De Angelis 38 La rinascita del Palazzo Beneventano di Lentini Roberta Giannini SEZIONE DI LENTINI DI ITALIA NOSTRA SEGRETERIA GENERALE Luciano Marco Blasi – Dafne Cola Jessica Continenza SEGNALAZIONI Il pensiero ufficiale dell’Associazione sui diversi argomenti è espresso nell’editoriale. Tutti gli altri articoli 39 Mar Piccolo di Taranto: una risorsa per la città VITO CRISANTI rappresentano l’opinione dei rispettivi autori. Normativa sulla Privacy: 40 Cascina San Romano: il restauro della stalla e la scoperta ai sensi del D.L. 196 del 30/06/03 i dati sono raccolti ai di una Madonnina nascosta LUISA TOESCHI soli fini associativi e gestiti con modalità cartacea ed elettronica da Italia Nostra. In qualunque momento Lei potrà aggiornare i suoi dati o cancellarli scrivendo ai nostri 41 Trento città dipinta: un patrimonio da salvare uffici di Viale Liegi, 33 – 00198 Roma SEZIONE DI TRENTO DI ITALIA NOSTRA Stampato su carta ecologica senza uso di 42 Scala dei Turchi, splendori e miserie LEANDRO JANNI sbiancanti chimici ISBN ---3-5 ALLA SCOPERTA DI… 43 Le Case del Mutilato: un patrimonio del Novecento da conoscere e tutelare GIANNI FRANZONE
4 editoriale Sessantacinque anni di Italia Nostra C EBE GIACOMETTI ari soci, quest’anno Italia Nostra storici, i musei e le aree archeologiche tra- Presidente nazionale compie 65 anni, l’arco di un’espe- sformati in strumenti di mercificazione e di Italia Nostra rienza di vita. Anni che ti portano a non garanzia di quella funzione formativa fare il punto su noi stessi e su cosa rappre- e identitaria, nazionale ed europea. Essere senta oggi l’istituzione nella quale operia- socio di Italia Nostra è un impegno etico, mo. In primis il saluto e ringraziamento a in un’epoca dove i valori etici non vanno di Mauro Di Bartolomeo e Andrea De Ange- moda. È voler praticare attraverso la citta- lis che, con questo 2020, sono in pensione dinanza attiva un passaggio di testimone dopo tanti anni di paziente e scrupoloso ai nostri figli e nipoti, voler consegnare loro lavoro nell’associazione. Il mio ricordo di quanto di bello e prezioso abbiamo ereditato neoiscritta a Italia Nostra nel ’99 è legato dai nostri genitori. a loro e a Villa Astaldi: con Roberta e Lucia- Questi sono i principi che hanno ispirato il no hanno rappresentato nell’immaginario nostro Statuto 65 anni fa, questi sono i prin- di molti soci la sede nazionale a Roma, le cipi che ispirano la nostra operatività oggi. sue stagioni buone e cattive. Hanno dato il L’imposizione dell’isolamento sociale ha senso di continuità nel tempo, di stabilità costretto tutti noi a fermarci, a cercare per coloro che arrivavano, passavano e, al- delle occupazioni. Questo Bollettino spe- le volte, ritornavano perché unico rifugio ro venga incontro all’esigenza di leggere. I culturale in cui si riconoscono. contributi collezionati aggiornano le tante Da 65 anni i soci delle nostre 200 sezioni ope- problematiche con le quali Italia Nostra si rano unitamente per la tutela del paesaggio è continuata a misurare negli anni. Tanti e del patrimonio storico-artistico della na- i temi: dal consumo di suolo mai diventato zione. Il senso di appartenenza a questa co- legge, alle riflessioni riportate a Bologna ri- munità è riconducibile alla determinazione pensando ai propositi della Carta di Gubbio; con cui vengono portate avanti azioni che le osservazioni al Comitato Olimpico 2026 ostacolino il malcostume amministrativo per ottenere una VIA rispettosa del pae- aggressivo nei confronti dei beni comuni, il saggio, affiancate al documento in cui si paesaggio agrario e monumentale, i centri esprimono le preoccupazioni sull’ennesima
editoriale | 5 riforma del Ministro Franceschini; la chia- mata alle armi del mondo inter-associativo contro la proposta del Governo di silenziare le Soprintendenze nelle fasi autorizzative degli impianti di produzione elettrica, le tante progettualità provenienti dai territo- ri (come la pulizia dei fondali dell’Isola di Dino e i restauri fatti dopo il terremoto in Campania, Marche e Umbria)... Attività di tutela e valorizzazione che stanno coinvol- gendo molti dei nostri esperti sia a livello di consiglio nazionale che locale, come tante sono le professionalità esterne a Italia No- stra che arricchiscono i contenuti e aiutano a mettere a fuoco i problemi, senza rendere autoreferenziale l’Associazione. Al nostro fianco sono coinvolte personalità che han- no vissuto la storia del nostro Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, del Ministe- ro dell’Ambiente: il prof. Pietro Graziani, la presidente dell’Associazione Bianchi Ban- riavviato. L’abbiamo fatto! Ora bisogna solo Italia Nostra ha finanziato dinelli, Rita Paris, gli ex Soprintendenti continuare a lavorare insieme. alcuni restauri in Campania, Marche Francesco Scoppola e Gianni Bullian, l’ar- Purtroppo, l’impegno dell’esecutivo è stato e Umbria dopo i terremoti cheologo Carlo Pavolini, l’archivista Ferruc- chiamato a misurarsi da subito anche su 2016/17, vedi articoli cio Ferruzzi, Paolo Salonia del CNR e molti criticità amministrative già pochi giorni alle pp. 28/31. Nella foto: altri. Gli approfondimenti in materia di prima di Natale. La prima prova è stata la sisma a Norcia, immagine ricevuta da Emanuela beni culturali e ambiente creano quel la- necessità di risolvere 3 problematiche im- D’Abbraccio voro partecipativo già tanto apprezzato in portanti per la sede centrale: come antici- passato (ricordiamo il tavolo sulla riforma pato, l’andata in pensione di due colonne del Titolo V della Costituzione), percorso che portanti della storia di Italia Nostra – sede era stato interrotto e andava semplicemente centrale: Andrea De Angelis (a fine febbra- LA CAMPAGNA VIRTUALE DEI BENI IN PERICOLO Sono particolarmente soddisfatta della partecipazione delle nostre sezioni alla Giornata Virtuale dei Beni in Pericolo. Non era assolutamente scontato vista l’emergenza sani- taria. Le molte schede che non sono riuscite a trovare spazio sulla pagina di Facebook dell’Associazione durante le prime giornate di maggio ci hanno convinto a prorogare l’iniziativa fino alla fine di maggio con un post al giorno. Questa campagna, incentrata sulla Lista Rossa dei Beni in Pericolo, vuole contribuire al dibattito sulle strategie per la ripresa economica. Nella fase 2 occorre finalmente spostare l’attenzione – sinora concentrata ossessivamente su “grandi progetti” e “grandi attrattori” – su territorio e patrimonio diffuso. Un grande piano di recupero dei beni culturali minori, nelle aree interne e appenniniche, potrebbe essere volano per uno sviluppo più equo e inclusivo, capace di sostenere con spesa pub- blica qualificata il settore delle PMI edili specializzate. Ciò restituirebbe alla fruizione pubblica e al turismo internazionale un patrimonio culturale ben curato e restaurato e creerebbe a sua volta posti di lavoro per l’esercito di precari professionisti della cultura, adesso disoccupati grazie al coronavirus. Non è vero quindi che “con la cultura non si mangia”: i cantieri gestiti dalle Soprintendenze, seppure attualmente contribuiscano in maniera marginale al PIL, potrebbero essere un motore importante per far decollare un’economia territoriale diffusa e capillare. D’altronde, che la cultura sia un settore strategico per l’economia del nostro Paese è evidente a tutti in questi giorni di crisi.
6 editoriale Porto vecchio di Trieste, sta dal Terzo settore; il confronto/dibattito interno del magazzino 27b dei contenuti del nuovo Statuto con i soci (i (immagine ricevuta da Antonella Caroli) - vedi termini sono spostati a fine ottobre 2020 per articolo a p. 32. il coronavirus); la ridefinizione e messa in In basso, inaugurazione coerenza dei tanti regolamenti che si sono della gestione sovrapposti negli ultimi anni per superare di Italia Nostra dell’Eremo di Santo Spirito a Majella le criticità interne ai territori e dare respiro (foto Lorenzo Lugliè) - vedi all’operatività di Italia Nostra; la valutazio- articolo a p. 37 ne delle misure da prendere per garantire la sostenibilità economica dell’Associazione – sede centrale. In sintesi: tanto lavoro! Ritorno ai 65 anni della nostra Storia. Forse non è un caso che questo complean- no di Italia Nostra sia caduto proprio nel corso di una “emergenza sanitaria” che ci costringe a casa e interrompe il frenetico correre da un impegno all’altro. La nostra Associazione attraversa un momento im- portante. Deve reimpostare consapevol- mente una governance che, in coerenza con la normativa, ci renda più efficaci nel perseguimento dei fini statutari. Per fare ciò è fondamentale capire se è dotata degli strumenti giusti per misurarsi con le gran- di problematiche dell’Italia e del Mondo: il valore della tutela della Storia per l’identità dei cittadini, le insidie della globalizzazio- ne, le ricadute dell’inquinamento; quale economia verde sia giusto sostenere… io) e Mauro Di Bartolomeo (a fine Marzo); Dall’8 marzo l’Italia ha scoperto come la la maternità della nostra responsabile del Cultura, in qualunque sua forma, sia le- sito Dafne Cola (metà febbraio); la comuni- nitiva per lo spirito e ci porti benessere. cazione a metà Gennaio (pochi giorni dopo Quando finalmente usciremo dall’isola- l’approvazione del Bilancio preventivo) di mento, perché ne usciremo, il Paese speria- una crisi di liquidità da dover affrontare a mo possa riprendere a camminare con spi- breve (a proposito “auguri Dafne da tutti rito diverso, nuovo, più attento a rispettare noi per il tuo bel bambino”). quei principi dei quali Italia Nostra si è fatta La situazione ci ha impegnato a cercare mi- paladina alle volte in assoluta solitudine. sure di contenimento delle spese ma, allo Per noi di Italia Nostra, queste giornate pri- stesso tempo, individuare soluzioni che maverili, spero servano per cominciare a va- mantenessero le funzionalità degli uffici lutare cosa proporre al Governo, agli ammi- e dei servizi. Le scelte sono state: recupe- nistratori, quando sarà passata la bufera. rare al compito di segreteria di presidenza In una lettera aperta al Presidente del Con- Roberta Giannini che già l’aveva ben svolto siglio Giuseppe Conte (che riportiamo più per le presidenze di Carlo Ripa di Meana e avanti nel bollettino in versione integra- Losavio; individuare, per i compiti di Mau- le*), Italia Nostra Nazionale ha chiesto un ro, la perita aziendale Jessica Continenza; progetto lungimirante che metta in sicu- acquisire la consulenza di Matilde Spadaro rezza i territori. per la gestione del sito nazionale. Ciò rispettando: Con questa determinazione organizzativa, • la tutela delle identità storiche dei nostri territori ci è stato possibile guardare con maggiore attivando e formando adeguate professionalità; serenità all’impegno richiesto del raggiun- • la pianificazione di recupero dei centri storici e dei gimento degli obiettivi che ci attendono borghi in abbandono, favorendo iniziative locali e fino al 31 dicembre 2020: l’impegnativa va- artigianato; * Grazie alla generosità di Maria lutazione e inquadramento dei contenuti da • il supporto e l’adeguamento delle Soprintendenze Teresa Roli. trasporre nella riforma dello Statuto richie- a garanzia di apporti adatti e controlli;
editoriale | 7 • gli incentivi per nuove tecnologie volte al recupero, • il controllo pubblico delle amministrazioni e della riuso e adeguamento dell’esistente per edilizia so- comunità nella pianificazione degli interventi di ciale, attività produttive e di commercio; rigenerazione urbana; • la messa in sicurezza del territorio con tecniche di • le alternative di sburocratizzazione: controllo della ingegneria naturalistica; “comunità” e quindi trasparenza dei processi ante, in • la valorizzazione dei paesaggi nel rispetto delle itinere e post, nel corretto rapporto pubblico/privato. diversità fisiche e culturali, in osservanza ai piani Un’economia nuova che il Governo italiano paesaggistici; deve avere il coraggio di ridisegnare. Una • la salvaguardia dei terreni liberi a favore del com- strategia che deve essere di sostegno con parto agricolo: agricoltura biologica e tutela delle le proprie azioni al BES (Benessere equo e biodiversità; sostenibile), reale fattore teso a favorire il • gli incentivi al contrasto dell’abbandono dei terri- PIL e il futuro delle nuove generazioni. tori montani come alternativa alla disoccupazione Scriviamo insieme i contenuti di questa giovanile e come presidi del territorio; proposta. T Ripartire con un’altra marcia C i siamo lasciati in una società “nor- potenziale di qualunque presunta intelli- LUCA CARRA male” e ci ritroviamo oggi in una genza collettiva umana o artificiale.” Direttore del Bollettino pandemia che ci ha tenuto bloccati Non dimentichiamoci che ciascuno di noi di Italia Nostra in casa con cauti tentativi di ripresa della alberga nel proprio corpo un paio di chilo- vita normale. Covid-19 ci ricorda che ogni grammi di microrganismi, molti dei quali rimozione (“tanto le malattie infettive non per fortuna benefici. colpiranno più l’Occidente avanzato”) si pa- Covid-19 quindi rappresenta a suo modo un ga a caro prezzo, con un’impreparazione bel bagno di umiltà per l’uomo; un invito a che ha seminato molte più vittime che in non abbassare la guardia nel tenere vivo e Paesi che si ricordavano per averle vissute attivo il nostro Sistema sanitario naziona- le lezioni di SARS prima e di MERS dopo. le, soprattutto per quanto riguarda la pre- La seconda lezione di Covid-19 riguarda le venzione territoriale e lo stato degli ospe- cause della pandemia, che hanno a che dali, spesso covi delle cosiddette infezioni fare con il combinato di una globalizza- nosocomiali; è anche un invito a tenere in zione sfrenata (è la prima volta che i virus ordine casa propria, arrestando il consu- si muovono massicciamente prendendo mo di suolo, valorizzando il nostro patri- voli intercontinentali) e di un’aggressione monio naturale, contrastando la crescita di all’integrità ambientale che ha facilitato il salto di specie del virus dal pipistrello ad “Corona virus”, altri animali e infine all’uomo. Deforesta- illustrazione Sofia Carra zione, riduzione della biodiversità, consu- mo di suolo, costituiscono i presupposti di questa pandemia. A sua volta, l’inquinamento atmosferico si è mostrato un valido alleato del nuovo coronavirus, peggiorando, nelle aree più colpite, la prognosi delle polmoniti da SARS-CoV-2. Pestilenze ci sono state anche nel passato remoto – è vero – ma mai con questa portata planetaria. Per citare lo storico della medicina Gilber- to Corbellini: “Nessuno è in grado di dire quali strade prenderà ora il virus. La capa- cità di ‘calcolo’ dell’intelligenza collettiva espressa dalle popolazioni virali, per trova- re soluzioni adattative alle risposte difen- sive umane, supera ancora largamente il
8 editoriale “Quarantine loading”, forzata ci ha fatto riscoprire cieli azzurri, illustrazione Sofia Carra strade senza traffico, animali selvatici sul- le spiagge e nelle campagne. In questi mesi Italia Nostra ha partecipa- to ad appelli e redatto manifesti (si veda ad esempio quello del Consiglio regionale lombardo) per ripartire con un’altra marcia conurbazioni affollate che sono il normale rispetto a quando ci siamo fermati: privi- terreno di sviluppo delle epidemie, come legiando un’economia e una mobilità so- ha mostrato il caso lombardo. Anche l’ur- stenibili, ma anche una civiltà del lavoro banistica e la geografia hanno a che fare diversa, cogliendo il meglio delle tecnolo- con lo sviluppo delle epidemie. gie che ci hanno aiutato in questo periodo Credo si debba essere riconoscenti alla no- a non perdere il filo di amicizie e affetti, stra Protezione Civile per quanto continua stabili e instabili. Ma soprattutto a risco- a fare in questa bufera virale. Ma dobbiamo prire il valore della tutela del nostro Paese, anche estendere il concetto stesso di “pro- che non è una fisima da passatisti ma una tezione civile” al nostro territorio storico, profonda ragione identitaria. ai nostri centri storici, che sono, nella loro Molti di noi hanno anche riscoperto i mu- dimensione e struttura, il sedimento se- sei durante la loro chiusura. Non se ne è colare degli adattamenti delle comunità mai parlato tanto, non li si è mai visitati alle intemperie climatiche e alle epidemie tanto (online) come da quando li hanno del passato. Non mi sento di escludere che sbarrati. Ora che con le attenzioni del caso tutelare e ripopolare i centri storici sia un si spera che l’Italia si avvii alla normalità, modo per vivere meglio e più protetti. non dimentichiamoci di tutto questo. E se Accade che ogni sventura si riveli anche il giornale vi dovesse arrivare in un nuo- un’opportunità. L’abbiamo già detto per il vo lockdown, vorrà dire che ve lo leggerete cambiamento climatico. Lo ripetiamo per tutto. Di questo parla, dalla prima all’ul- questa epidemia, che nella quarantena tima pagina. T
gubbio 2020 | 9 1960-2020. I 60 anni della Carta di Gubbio Italia Nostra ricorda un momento importante per la storia della salvaguardia dei centri storici italiani, in un prossimo Convegno a Gubbio D al 17 al 19 settembre 1960 si tiene siasi intervento, anche di modesta entità, CESARE CROVA a Gubbio un importante convegno in tutti i centri storici, dotati o no di piano Giunta Nazionale sul tema della Salvaguardia e il Risa- regolatore, prima che i relativi piani di risa- di Italia Nostra namento dei Centri Storici, promosso da otto namento conservativo siano stati formulati ANTONIO CIASCHI Comuni italiani: Ascoli Piceno, Bergamo, e resi operanti. Si riconosce la necessità di Prorettore Università Erice, Ferrara, Genova, Gubbio, Perugia, fissare per legge i caratteri e la procedura “Giustino Fortunato” Venezia. Fu un momento importante per di formazione dei piani di risanamento di Benevento la conservazione dei tessuti storici. conservativo, come speciali piani partico- Siamo nell’Italia che usciva faticosamente dalle ferite del secondo conflitto mondiale e nel campo della conservazione del patri- monio culturale si stava aggiornando la riflessione teorica sul concetto di restauro. Andava fatto un ripensamento comples- sivo sui concetti fino ad allora espressi e sull’atteggiamento verso la preesistenza. Già l’allora Presidente Nazionale di Italia Nostra, Umberto Zanotti Bianco, nell’ar- ticolo di apertura del Bollettino n. 1 (mar- zo-aprile 1957) aveva affermato “Se l’arte, come la letteratura, è la spirituale irradiazione di un popolo attraverso i secoli, nessun imperativo sociale potrà mai giustificare l’ottenebramento di questa gloriosa tradizione: risanare non implica di- struggere”, preceduto in un discorso tenuto al Rotary Club di Roma il 26 marzo dello stesso anno dall’affermazione che “Antichi edifici, antiche zone monumentali, invece di venire interamente risanati come in tutti i paesi gelosi del loro valore storico, vengono frettolosamente abbat- tuti per sostituirli con volgari e quasi sempre ma- stodontiche costruzioni che permettono maggiori lareggiati di iniziativa comunale, soggetti guadagni agli impresari, ma deturpano per sempre a efficace controllo a scala regionale e nazio- il volto delle nostre città”. nale, con snella procedura di approvazione Dal Convegno eugubino emerge la neces- e di attuazione. Detti piani avrebbero dovu- sità di riconoscere quelle zone che vadano to fissare modalità e gradualità di tutti gli salvaguardate e risanate, operazioni da re- interventi su suolo pubblico e privato, sulle alizzare come premessa allo stesso sviluppo fronti e nell’interno degli edifici. della città moderna e quindi la necessità che Si rifiutano i criteri del ripristino e del- esse facciano parte dei piani regolatori co- le aggiunte stilistiche, del rifacimento munali, come una delle fasi essenziali nella mimetico, della demolizione di edifici a programmazione della loro attuazione. Si carattere ambientale anche modesta, di invoca un’immediata disposizione di vinco- ogni “diradamento” e “isolamento” di edi- lo di salvaguardia, atto a sospendere qual- fici monumentali attuati con demolizioni
10 gubbio 2020 nel tessuto edilizio, ed evitati in linea di (1967) richiamando gli assunti della Carta principio i nuovi inserimenti nell’ambien- di Gubbio, alla Dichiarazione XL definisce te antico, si afferma che gli interventi di i centri storici “strutture insediative urbane che risanamento conservativo, basati su una costituiscono unità culturale o la parte originaria e preliminare profonda valutazione di carat- autentica di insediamenti, e testimonino i caratteri tere storico-critico. di una viva cultura urbana”. Maggior forza sarà Si gettano le basi per un aggiornamento poi data dalla Circolare del 6 aprile 1972, n. della Carta di Atene (1931) e di quella ita- 117, del Ministero della Pubblica Istruzio- liana (1932), che troveranno consacrazione ne, nota come Carta Italiana del Restauro, nella Carta di Venezia (1964), ma soprattut- che all’allegato “c” indica le Istruzioni per la tutela dei “Centri Storici”. Purtroppo questa carta non ha avuto una forza normativa, se non essere una sorta di linea guida emanata dal Ministero, ma resta uno dei documenti fondamentali nel campo della tutela, conservazione e valo- rizzazione dei centri storici in Italia. A distanza di 60 anni da quel settembre del 1960, Italia Nostra, con le Università “Lu- msa” di Roma e “Giustino Fortunato” di Benevento, vuole ricordare quei giorni or- ganizzando nei prossimi mesi un convegno che si terrà a Gubbio, con l’auspicio che la pandemia che stiamo vivendo lo permetta, nello stesso luogo di allora. Sono stati in- vitati a partecipare gli 8 Comuni firmatari della Carta e quelle città d’arte che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali (Matera, prima città italiana a essere de- signata Capitale europea della Cultura nel 2019) o nazionali dal MiBACT come Capita- li italiane della Cultura (Lecce, Palermo, Parma e altre). Questo evento è stato preceduto da un pri- mo seminario preparatorio a Bologna (30 gennaio 2020), cui ne sarebbero dovuti se- guire uno a Benevento e uno conclusivo, di sintesi, a Roma, per ribadire l’attualità della Carta di Gubbio rispondendo alla ne- cessità di un esame critico della situazione attuale che ne ha reso più difficile l’appli- cazione; ponendo altresì l’obiettivo di far partire ricerche mirate e di dare corpo a proposte operative conseguenti all’analisi in campi diversi: economico, urbanistico ed edilizio, di sicurezza sismica e di prepa- razione culturale. Firenze, vista dall’alto, to la Carta di Gubbio sarà richiamata dalla Saranno affrontati temi diversi e di strin- foto Alboholic “Commissione d’indagine per la tutela e la gente attualità, dal rischio terremoti e (da Wikimedia Commons, CC-BY-SA-3.0). In basso, valorizzazione del patrimonio storico, arti- dalla necessità di tutte quelle azioni di Panorama di Roma stico e del paesaggio”, istituita con la Legge miglioramento sismico volte a preserva- da Monte Mario, foto 26 aprile 1964, n. 310, nota come “Commis- re i centri storici da questi infausti eventi Fabio Poggi (da Wikimedia sione Franceschini”, la quale per la prima naturali, al rapporto con gli Uffici di piano Commons, CC-BY- 3.0) volta definisce la nozione di “bene cultu- dei Comuni, gli aspetti legati alla foresta- rale” inteso come “testimonianza avente valo- zione urbana, alle barriere architettoniche, re di civiltà”. La Commissione, nei suoi atti all’uso di energia rinnovabile, arrivando al
gubbio 2020 | 11 grosso problema che in questi ultimi anni Veduta di Napoli sta interessando i centri storici: la rigene- dal Vomero, foto Luca Aless (da Wikimedia Commons, razione urbana. È una sorta di grimaldello CC-BY-SA-4.0) per demolire i centri storici, di cui abbiamo tanti esempi, come la variante al piano re- golatore di Firenze, dove è stata introdotta la categoria della ristrutturazione edilizia (la rigenerazione a volumi zero), dove gli edifici storici presenti nel centro storico po- tranno non solo essere sventrati salvando le facciate, ma demoliti e ricostruiti. A Ro- ma, dove piani di demolizione dell’edilizia storica sono portati avanti in nome di un rinnovamento edilizio che poco si connota con il tessuto urbano della città. Infine, ma ovviamente non mancheranno le riflessioni non ultimo, la sostituzione delle pavimen- che nascono da questo periodo che ci impon- tazioni storiche in grossi basolati in pietra gono di ripensare l’economia, la mobilità, i lavica del Vesuvio, nel centro di Napoli. E modi di vivere la società e la città. T La Carta di Gubbio oggi F u Antonio Cederna a capire per primo Per questo, con l’associazione Ranuccio VEZIO DE LUCIA – basta leggere l’introduzione a I vandali Bianchi Bandinelli ci sentimmo obbligati Urbanista in casa – che la città storica è un com- a rilanciarla, con il convegno Il diritto alla cit- plesso unitario, non un assortimento di tà storica (Roma, novembre 2018) e con una edilizia minore e di architetture più o meno proposta di legge, elaborata con Pier Luigi importanti. Riprese gli stessi concetti nel- Cervellati, Elio Garzillo, Giovanni Losavio, la relazione predisposta con Mario Manieri Gian Carlo Storto e altri. La proposta (cfr. il Elia per il Convegno di Gubbio dalla quale sito Bianchi Bandinelli) ha inizio con la de- trascrivo le seguenti parole che propongo di finizione di centro storico e impone una di- assumere come definizione della moderna sciplina statale con divieto di demolizione, cultura della conservazione: monumento da ricostruzione e trasformazione. Prevede rispettare e salvaguardare è tutta la città storica, tut- inoltre un programma straordinario dello to l’insieme della sua struttura urbanistica, quale si è Stato per l’utilizzo del patrimonio pubbli- venuta lentamente componendo nei secoli. co dismesso a favore dell’edilizia popolare Alla Carta di Gubbio si ispirarono molte e l’obbligo di mantenere le destinazioni importanti esperienze, a partire dal pia- residenziali con la sospensione dei cambi no per il recupero abitativo del centro sto- d’uso. rico di Bologna del 1972. Ma negli ultimi Spero che Italia Nostra, finita l’emergenza trent’anni la cultura della conservazione Covid-19, sia disposta a riprendere e soste- è stata accantonata, talvolta rinnegata. nere la nostra proposta. T Il centro storico di Bologna visto da Palazzo d’Accursio, foto HartemLijn (da Wikimedia Commons, CC-BY-SA-4.0)
12 gubbio 2020 Il fallimento della città storica come bene comune T PIER LUIGI CERVELLATI utti conoscono lo svuotamento degli il lavoro e il benessere. Come l’acciaio di Urbanista insediamenti storici della dorsale ap- Taranto: dà lavoro a molte persone e a un penninica come nelle Prealpi e nelle tempo, le uccide. Come il turismo selvag- zone montuose delle isole. Paesi vuoti o gio che distrugge la materia prima, la pre- che si stanno abbandonando. Altre città senza degli abitanti. storiche invece stanno diventando “popo- La Carta di Gubbio, come pochi anni prima losi deserti”. Sfruttate da crescenti afflus- l’associazione Italia Nostra, tenta di ferma- si di turisti che impediscono la visita dei re la distruzione del Bel Paese, ma è sopraf- viaggiatori e di chi vorrebbe conoscerle, fatta dal frastuono del boom economico. La crisi della città storica è ampiamente do- cumentata negli incontri del 2018, da Vezio De Lucia, per la Bianchi Bandinelli (le rela- zioni conclusive sono riportate nell’e-book “il diritto alla città storica”, che contiene anche una specifica proposta di legge). Sono analisi aggiornate su alcune delle più importanti città storiche italiane e individuano le cause di una crisi (irreversibile?) che si manifesta in tutti gli insediamenti storici italiani. Nel 1960 furono individuati con la “Carta di Gubbio” una serie di principi, presentati e illustrati in particolare da Antonio Ceder- na, che rimane la stella polare della tutela dei “centri storici”. La Carta, molto discussa e avversata, è stata applicata solo in alcune città e per un periodo assai breve. La città storica – erroneamente definita “centro”, in quanto nella plurimillenaria evoluzio- ne urbana non è mai esistito un “centro”; Camminando per la Città visitarle. E soprattutto, di chi vorrebbe abi- mancava la periferia, c’era un confine che la vecchia di Taranto tarle, viverle. Le città storiche sono diven- distingueva dalla campagna e anche là dove si avverte che qui la tutela non c’è mai stata: tate shopping center storico-artistici di un non c’erano mura i margini erano formati strade chiuse, palazzi crescente furore costruttivo e distruttivo, da orti e culture – sta scomparendo. La Carta puntellati, superfetazioni, giorno dopo giorno, di ampie zone agricole, di Gubbio poco applicata, quasi mai attuata, proprietà pubbliche fluviali, rivierasche e paesaggistiche, par- è del tutto dimenticata. Adesso nel 60esimo abbandonate, monumenti segnati dal tempo te essenziale dell’eco-sistema. Nonostante anniversario della sua elaborazione da più e dall’incuria, rari abitanti, ciò sia noto e ripetuto, protetti dalla falsa parti si vuole proporla con gli opportuni disagio sociale bandiera del “proibito consumare suolo”, si aggiornamenti e adeguamenti e “migliora- (vedi Bollettino n. 488). auspica, si opera e si legifera per ritornare a menti”. “Riformarla”, per usare un termine Foto: Sezione di Taranto un ritmo della produzione edilizia presso- di moda, all’evolversi della società e al mu- ché analogo a quello che c’era prima della tare della “città”, non più corrispondente crisi. La crisi economica, la stagnazione all’informe e caotico aggregato di palazzi, del mercato, è causata anche dall’eccessiva strade (anche autostrade), unita all’assenza e inutile produzione di case obsolete ancor crescente del senso della comunità, che oggi prima di essere ultimate, insufficienti per la caratterizza. Dopo sessant’anni… come soddisfare i ceti poveri, e comunque questa non concordare su queste banali osserva- stessa inutile e dannosa produzione è sta- zioni. La società e la cosiddetta città sono ta, ed è, matrice di occupazione in molti mutate, ma i principi, le barriere, i muri, settori che hanno concorso ad aumentare che impediscono l’attuazione della Carta
gubbio 2020 | 13 sono rimasti immutati. E sono di carattere l’economia alla salute umana. È indispen- economico, sociale e di cultura. sabile si dice che tutto ritorni economica- La speculazione edilizia e la rendita fondia- mente come prima. ria sono la causa prima dello svuotamen- Ecco allora l’autentico significato che dob- to, allontanamento degli abitanti (oggi si biamo attribuire alla Carta di Gubbio. Non definisce gentrification). La città storica non averla attuata ci deve ricordare il fallimen- è considerata “bene comune”. Tanto meno to di un sistema economico e culturale che la terra – che i Romani consideravano sacra ha distrutto l’ambiente e i beni comuni fa- – viene rispettata, bensì dissipata, spreca- cendo prevalere l’effimero e l’arricchimento ta, seppellita dal cemento. Il principio, già individuale. Il tutto a scapito della scuola incluso nelle legge urbanistica del 1942 e so- e dei territori lasciati senza regole se non stenuto nel 1961 da un ministro (Fiorentino quelle del singolo guadagno. Territori tra- Sullo), ovvero di rendere pubblica la terra scurati e depredati con il saccheggio e l’abu- in cui la città si sarebbe espansa, naufragò sivismo. Le città storiche svuotate dagli abi- drammaticamente con l’uccisione politica del tanti. La terra è stata impoverita, drogata ministro, con unanime compiacimento. Il passaggio dal libero mercato al liberismo delle scelte riguardanti anche l’assetto del- le città storiche e del paesaggio è descritto nel 1990 dallo scrittore Octavio Paz: gli stru- menti del progresso, la scienza e la tecnica, hanno di- mostrato con terribile evidenza di potersi trasforma- re in strumenti di distruzione. Si prenda ad esempio il “mercato”. Esso è un meccanismo efficace, ma come tutti i meccanismi non è dotato di coscienza e tanto meno di pietà. … Le società democratiche hanno rag- giunto un livello invidiabile di prosperità; sono però isole di abbondanza in un mare di universale miseria. Il “mercato” è strettamente relazionato con il degrado dell’ambiente naturale. L’inqui- namento, insiste Paz, non infesta solo le acque e gli alberi ma anche le anime. Produrre di più, per più consumare, trasforma le idee, i sentimenti, l’arte, l’amore, l’amicizia e le stesse persone in cose da uti- lizzare e gettare … Nessuna società come la nostra ha prodotto tanti rifiuti. Tanti rifiuti morali e materiali. Il frastuono del boom economico coprì le dai pesticidi per farla rendere. Ed è la febbre La Città vecchia è ancora voci degli intellettuali e dell’associazio- della terra (come dice con la sua saggezza in attesa di essere riportata alla sua antica bellezza. nismo ambientale e di tutela della nostra centenaria Giulia M. Crespi, ricordando la Foto: Sezione di Taranto identità storico artistica. Consapevoli però lezione di Cederna) “con il business del turi- che si doveva salvare la trasmissione della smo usa e getta, la mancanza di mezzi alla bellezza ricevuta attraverso la spiritualità e scuola che dimentica la musica, trascura l’emozione. Essa non ci apparteneva e non la storia dell’arte, ignora la geografia, l’ab- ci appartiene. Anzi. Dobbiamo essere ca- bandono dei luoghi appenninici e la svalu- paci di aumentarla – con la democrazia e tazione delle soprintendenze”. lo spirito comunitario – perché la dobbiamo lasciare alle generazioni future. Non aver attuato la Carta di Gubbio ci deve ricordare La nostra società retta sul denaro, sulla fi- nanza, sul capitalismo, che hanno distorto il fallimento di un sistema economico e culturale i valori e il senso della bellezza espressa dal che ha distrutto l’ambiente e i beni comuni facendo paesaggio e dai beni culturali, dal patri- prevalere l’effimero e l’arricchimento individuale monio che appartiene a tutti (in questo mo- mento di catastrofe mondiale in cui rivedo L’anniversario della Carta deve diventare lo scritto che avevo preparato per l’incontro l’occasione per attuarla così com’è, così co- organizzato da Italia Nostra) può crollare se me è incorporata nella legge elaborata con non sta già crollando. Eppure si antepone la direzione di De Lucia. T
14 gubbio 2020 Una proposta di legge ispirata alla Carta Pochi articoli di legge per ribadire la definizione cattaneana della città “considerata come principio ideale delle storie italiane” L GIOVANNI LOSAVIO a proposta di legge alla cui redazione zione conclusiva aveva indicato come fi- Già Presidente nazionale si è impegnata l’associazione Bianchi nalità primaria. Se è così, credo che Italia di Italia Nostra Bandinelli (con i contributi non mar- Nostra debba valutare di assumere in pro- ginali di chi sta nella nostra Associazione) prio quella proposta di legge (già introdotta ha l’ambizione, io credo non sbagliata, di sia in Senato che alla Camera) e vorrei qui costituire l’adempimento a sessant’anni di riuscire ad indicare buone ragioni perché distanza (e ovviamente tenuto conto delle l’associazione ne faccia l’obbiettivo a con- non poche novità istituzionali, come in- clusione dei suoi seminari verso il conve- Palmanova nanzitutto l’attuazione dell’ordinamento gno di settembre. (1598 en/of 1682), regionale e della riforma costituzionale del Sono due in sostanza gli intrecciati principi Prints by Frans Hogenberg in the Rijksmuseum Titolo V) della rivendicazione di quell’“ur- fondanti della Carta di Gubbio, espressione Amsterdam (da Wikimedia gente provvedimento di legge generale” dell’orgoglio urbanistico che aveva allora Commons, public domain) che la Carta di Gubbio nella sua formula- animato la discussione tra chi si misura-
gubbio 2020 | 15 va sui problemi della città. L’insediamento L’art.1 è il manifesto dell’insediamento sto- urbano storico costituisce una complessa rico detto con la cultura che echeggia la ma unitaria entità, con incisive caratteri- definizione cattaneana della città “consi- stiche e valori di cultura che esigono una derata come principio ideale delle storie speciale disciplina conservativa di tutela, italiane” e subito indica strumenti al fi- necessariamente affidata alla cura propria ne di assicurare conservazione e pubblica dell’urbanistica, come elemento non sepa- fruizione, i modi della valorizzazione e rato ma integrato e partecipe del generale della promozione dell’uso residenziale sia progetto della città contemporanea. pubblico che privato, con i relativi servizi La proposta di legge che stiamo esami- anche di artigianato. L’art.2 rende espli- nando affronta con risolutezza il compi- cito, con il richiamo all’art. 9 della Costi- to, eluso dagli anni ’60 del Novecento, di tuzione (dunque questa è legge di attua- tradurre in termini normativi le acquisi- zione costituzionale) e alla legislazione zioni della cultura sulla città storica co- esclusiva dello Stato nella materia dei beni me monumento unitario nella complessità dei suoi valori, riconosciuta esplicitamente La proposta di legge che stiamo esaminando e a pieno titolo partecipe del patrimonio affronta con risolutezza il compito, eluso dagli anni storico e artistico della nazione, insomma una doverosa misura di attuazione costi- ’60 del Novecento, di tradurre in termini normativi tuzionale. E insieme si impegna a risolve- le acquisizioni della cultura sulla città storica come re l’insuperabile nesso con il governo del monumento unitario nella complessità dei suoi valori territorio e con la potestà legislativa delle Regioni al riguardo, concependo il ricono- culturali, l’assunto che gli insediamenti ur- scimento normativo della qualità di bene bani storici stanno nel patrimonio storico culturale (specialissimo, di insieme) non co- e artistico della Nazione come beni culturali me condizione di isolamento dal generale di insieme e dunque ad essi si addicono le contesto urbano, ma al contrario come fat- misure di protezione e di conservazione tore della più appropriata partecipazione dettate dal codice dei beni culturali e del del nucleo storico dell’insediamento, con paesaggio. Misure che il comma 2 più i suoi irrinunciabili caratteri, contenuti specificamente ribadisce come “disciplina e funzioni, al progetto complessivo della conservativa del patrimonio edilizio pubblico e pri- città di oggi. vato, con divieto di demolizione e ricostruzione e di L’obbiettiva identificazione della città sto- trasformazione dei caratteri tipologici e morfologici rica è operata attraverso il riferimento al- degli organismi edilizi e dei luoghi aperti, di modi- la rappresentazione del nuovo catasto urbano ficazione della trama viaria storica e dei relativi come fissata generalmente nel Paese con la elementi costitutivi, con divieto altresì di nuova fondamentale ricognizione del 1939, così ri- edificazione anche degli spazi rimasti liberi; sono mosse le insidie di soggettivi e mutevoli ap- esclusi gli usi non compatibili ovvero tali da recare prezzamenti discrezionali. Certo, un crite- pregiudizio alla loro conservazione, a norma degli rio convenzionale, ma non arbitrario, che artt. 20 e 170 del Codice beni culturali e del paesag- fissa una riconoscibile fase cruciale nella gio”. Dunque una rigorosa protezione assi- storia dell’insediamento urbano alla vigi- stita da un severo sistema sanzionatorio. lia del conflitto e sicuramente considerata Al riconoscimento degli insediamenti ur- nell’elaborazione della cultura urbanistica bani storici come beni culturali non conse- di quegli anni che trovò espressione nel- gue, non può funzionalmente conseguire, la fondamentale, gloriosa, legge del 1942 e più sopra ne abbiamo anticipato la ra- (non ancora saputa superare). Un ricono- gione, la sottrazione della relativa tutela scimento che non esige mediazioni appli- all’esercizio del governo del territorio e alla po- cative attraverso attardanti procedimenti testà legislativa delle Regioni al riguardo, amministrativi, come diretto effetto della come alla competenza di funzioni ammi- legge, sul modello che si è rivelato efficace nistrative proprie dei Comuni che atten- nell’analoga ricognizione delle fondamen- gono ad assetto e utilizzazione del territorio (det- tali strutture fisiche portanti del territorio/ tate nell’art.13 del t.u. delle leggi sull’or- paesaggio della legge voluta dallo storico dinamento degli enti locali, convalidate Galasso, allora sottosegretario al ministero come loro proprie dall’art.118, comma 2, beni culturali, nel 1985. cost.). Da quel riconoscimento l’art. 3 di
16 gubbio 2020 questa proposta ricava appunto l’articola- la tutela (il precetto dell’art.9 cost. anche zione dei principi fondamentali che orien- ai Comuni si rivolge), sono rimesse l’attua- tano la legislazione regionale di governo del zione dei progetti in quello strumento pre- territorio diretta alla speciale disciplina e visti e l’abilitazione degli interventi. Una individuano nello strumento urbanistico disciplina speciale che l’art.4 definisce comunale l’istituto operativo della tute- in deviazione da quella generale dettata la. Che definisce il perimetro dell’inse- dal Codice che riserva agli uffici centrali e diamento storico quale risulta dal catasto periferici del ministero dei beni culturali edilizio urbano del 1939, individua edifici e l’amministrazione attiva della tutela del altri immobili in ogni parte del territorio, patrimonio storico e artistico. Si è opera- oltre a quelli già assoggettati alla discipli- ta, a ben vedere, l’attesa composizione in na del codice, che presentano interesse sto- unità dell’irragionevole separazione nel rico per caratteristiche architettoniche/ vigente sistema binario tra i due sistemi tipologiche in sé o in relazione al contesto non comunicanti tra loro, quello del go- verno del territorio e quello della tutela dei Gli insediamenti urbani storici stanno nel patrimonio beni culturali. storico e artistico della Nazione come beni culturali Infine con l’art.5, certamente il nucleo della legge di straordinaria novità e mas- di insieme e dunque ad essi si addicono le misure simo rilievo politico, lo Stato riconosce co- di protezione e di conservazione dettate me questione nazionale la tutela dell’insedia- dal codice dei beni culturali e del paesaggio mento urbano storico e assume su di sé il compito di consolidarne e incrementarne dell’insediamento, assoggettati alla me- la funzione residenziale, impegnando il desima disciplina conservativa; promuo- governo a un piano decennale per l’edili- ve le destinazioni residenziali, artigianali zia residenziale pubblica aperto alla par- e di commercio di vicinato; individua le tecipazione delle regioni e perciò definito componenti dell’insediamento storico e di intesa con la Conferenza unificata. E dei suoi singoli elementi costitutivi tra- in questa funzione è innanzitutto utiliz- sformati negli anni successivi al 1939 per zato il patrimonio immobiliare pubblico i quali in luogo della disciplina conserva- dismesso (qualificante impiego del così tiva si ponga l’esigenza del ripristino di detto – spesso malamente esercitato – fe- condizioni di compatibilità e coerenza con deralismo demaniale), mentre ai Comuni il contesto urbano, anche in ragione delle caratterizzati dal fenomeno dello spopo- destinazioni d’uso, e a tal fine definisce lamento si vogliono destinare risorse per la disciplina specifica, individuando i cri- l’acquisto di alloggi da cedere in locazione teri di orientamento alla conferma delle a canone agevolato e sono definite le con- trasformazioni intervenute o al ripristino dizioni per convenzionare con i proprietari dei caratteri tipologici originari degli or- privati il recupero abitativo a canone lo- ganismi urbani/edilizi; programma inter- cativo concordato. Insomma, la legge che venti per l’impiego di risorse finanziarie riconosce l’insediamento urbano storico disponibili, e di eventuali stanziamenti parte integrante del “patrimonio” della integrativi, per il recupero del patrimonio Nazione, enuncia insieme il progetto po- edilizio esistente, finalizzato alla realiz- litico che affida alla responsabilità dello zazione di edilizia residenziale pubblica. Stato il compito di promuovere in concreto Rivive così nel nuovo strumento urbani- le condizioni anche economico-finanzia- stico comunale la progettazione dell’in- rie del ripristino residenziale socialmente tervento di edilizia pubblica (i peep oggi garantito, contro gli opposti fenomeni di desueti) anche per recupero dei tessuti degrado/abbandono, riserve abitative di edilizi storici degradati. La legge valorizza lusso, invadenza deformante dell’ospita- insomma lo strumento urbanistico comu- lità turistica. Insomma, concludo, a me nale in funzione della tutela dell’insedia- sembra che in questa definita proposta mento storico riconosciuto bene culturale, Italia Nostra ben possa riconoscere soddi- e quando il piano sia stato dal ministero sfatte le istanze essenziali della propria beni culturali accertato conforme al mo- cultura del centro storico, motivo dominante dello della stessa legge, all’autonomia del nel suo impegno civile dalla costituzione Comune, responsabile soggetto attivo del- in associazione. T
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