VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra

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VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
507
gennaio
giugno 2020
Associazione Nazionale per la tutela
del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione

VERSO
LA RIPARTENZA
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
2                              il ricordo

                               Un ambientalista sempre
                               in prima linea
                               C
     EBE GIACOMETTI                  ari di Italia Nostra, a fine aprile ci ha   ha raccontato e fatto capire la montante cri-
    Presidente nazionale             lasciato Nicola Caracciolo, il nostro      si ambientalista e politica del Paese Italia.
          di Italia Nostra           Presidente onorario nazionale.             Del mio rapporto con Italia Nostra devo a
                               Ambientalista sempre in prima linea è            lui tutto. Mi ha insegnato che non bisogna
                               stato protagonista della battaglia contro il     mai abbassare la guardia ed essere sempre
                               Nucleare e si è battuto fino a pochi giorni       idealisti. Bisogna parlare con tutti per ca-
                               prima contro il progetto dell’autostrada         pire i diversi punti di vista. Poche parole,
                               Tirrenica in Maremma. Sosteneva che le           se significative, sono meglio di tanti spro-
                                                                                loqui. Questo era Nicola Caracciolo.
 Nicola Caracciolo in una                                                       Sono certa che mancherà a tutti noi che
foto ricevuta dalla moglie                                                      nell’Associazione l’hanno conosciuto. T
           Rossella Sleiter,
          che ringraziamo
per la gentile concessione                                                      Lo ricordiamo attraverso le sue parole:

                                                                                Feci parte dell’organizzazione della protesta anti-
                                                                                nucleare in Maremma nel ’77. Ci ispiravamo alla “di-
                                                                                sobbedienza civile” di Martin Luther King. Facemmo
                                                                                blocchi stradali, interrompemmo la ferrovia, ci furono
                                                                                campeggi, concerti, raccolte di firme ecc. È stato un an-
                                                                                no difficilissimo. Noi sapevamo, come ambientalisti, di
                                                                                dover assolutamente rimanere fedeli alla nostra ideo-
                                                                                logia non violenta. Ma con noi c’erano anche militanti
                                                                                di movimenti violenti. (...) Mettemmo in piedi, con gli
                                                                                agricoltori della riforma agraria maremmana un servi-
                               “grandi opere” fossero l’origine della cor-      zio d’ordine organizzato e duro. Prendendo contatto con
                               ruzione del nostro Paese e la cronaca ci ha      tutti i gruppi che volevano partecipare al movimento.
                               sempre dimostrato quanto avesse ragione.         Quasi uomo per uomo. Chiedevamo l’impegno a rima-
                               Ma voglio ricordare l’amico, la guida gen-       nere non violenti. E difatti non ci fu una sola violenza
                               tile che ci invitava a capire i punti di vista   nel nostro movimento. Unica eccezione, aver distrutto
                               dei tanti territori, gli umori e le debolezze    una bacheca della Democrazia Cristiana a Montalto.
                               del suo “popolo”, Italia Nostra. Un popolo,      Andai personalmente a scusarmi del fatto con i suoi
                               una “comunità” che ha sempre amato vi-           dirigenti (da “Proteste di ieri e oggi”, Bollettino 457)
                               sceralmente anche nei momenti più dolo-
                               rosi della sua lunga vita.                       Certo, la crisi economica richiede risparmi e rigore. Ma
                               A questo popolo ha sacrificato moltissimo         tagliare le spese non basta, occorre anche rilanciare
                               senza mai alcun cedimento per la scelta          l’economia e quindi fare investimenti. Sì, ma investi-
                               fatta. Come il padre Filippo Caracciolo, ha      menti dove è più necessario. Non grandi opere costose,
                               fatto della militanza attiva nell’Associa-       spesso inutili, e ahimè spesso fonti di corruzione, ma
                               zione la sua disinteressata missione. Cor-       interventi a pioggia per difendere il territorio tanto
                               rispondente da Washington, giornalista           devastato, per salvare la natura e le bellezze del no-
                               sensibile e attento di La Stampa, curatore       stro Paese, i centri storici, i parchi, il paesaggio. Perché
                               antesignano di dossier di storia contempo-       dimenticare che tutto il mondo ha ammirato la com-
                               ranea quando ancora Canale 5 di RAI Storia       petenza delle nostre Soprintendenze? Il grande valore
                               non esisteva (memorabile l’intervista all’ex     delle nostre scuole di restauro? La grande ricchezza dei
                               regina d’Italia Maria Josè), per diversi an-     nostri musei e della nostra archeologia? Intendiamoci,
                               ni, con professionalità ha formato il no-        non siamo ingenui, non pensiamo che questi temi che
                               stro personale per dare alla nostra rivista      ci stanno a cuore siano sufficienti a salvare l’Italia. Ma
                               una veste editoriale più moderna e, come         essi debbono essere parte, e parte essenziale aggiungo,
                               Direttore del Bollettino nazionale di Italia     dello sforzo per risistemare il Paese (da “Grandi opere:
                               Nostra, con acutezza e determinazione ci         malattia, non cura”, Bollettino 466)
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
sommario                         |         3
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma
il 6 marzo 1957, n°5683 Sped. A.p., art. 2 c. 20/b 45% legge          EDITORIALE
662/96 Filiale di Roma
DIRETTORE Luca Carra
                                                                 4    Sessantacinque anni di Italia Nostra EBE GIACOMETTI
REALIZZAZIONE GRAFICA – STAMPA                                   7    Ripartire con un’altra marcia LUCA CARRA

                                                                      GUBBIO 2020
SEDE
Viale Liegi, 33 – 00198 Roma – tel. 068537271 fax 0685350596
                                                                 9    1960-2020. I 60 anni della Carta di Gubbio
P.I. 02121101006 – C.F. 80078410588                                   CESARE CROVA E ANTONIO CIASCHI
e-mail: italianostra@italianostra.org
e-mail redazione: comunicazione@italianostra.org
sito internet: www.italianostra.org
                                                                 11   La Carta di Gubbio oggi VEZIO DE LUCIA
ADESIONE A ITALIA NOSTRA 2019
quota comprensiva delle spese di spedizione rivista              12   Il fallimento della città storica come bene comune
SOCIO ORDINARIO:                                                      PIER LUIGI CERVELLATI
quota annuale euro 35,00 – quota triennale euro 90,00
SOCIO FAMILIARE:
quota annuale euro 20,00 – quota triennale euro 50,00
                                                                 14   Una proposta di legge ispirata alla Carta GIOVANNI LOSAVIO
SOCIO GIOVANE (inferiore 18 anni):
quota annuale euro 10,00 – quota triennale euro 25,00                 PROPOSTE
SOCIO ORDINARIO STUDENTE (fino a 26 anni):
quota annuale euro 15,00 – quota triennale euro 40,00
                                                                 17   Per un rilancio dell’Italia dopo l’emergenza
SOCIO SOSTENITORE:
quota annuale euro 100,00 – quota triennale euro 270,00          18   Didattica a distanza: opportunità e limiti PATRIZIA DI MAMBRO
SOCIO VITALIZIO: euro 2.000,00 (una tantum)
SOCIO BENEMERITO: quota annuale euro 1.000,00                    19   Appello delle associazioni culturali: dopo la tempesta
ENTE SOSTENITORE: quota annuale euro 250,00
SOCIO ESTERO: quota annuale euro 35,00                                RIFLESSIONI
CLASSE SCOLASTICA: quota annuale euro 25,00                      20 Amadeo Peter Giannini, il banchiere galantuomo TERESA LIGUORI
Versamenti su c.c.p soci n°48008007
oppure bonifico bancario IBAN
IT16D0200805283000400039817                                      21 La tutela non sia sacrificata all’economia
intestato a Italia Nostra – Roma
Per informazioni su abbonamenti alla rivista
per i non soci: Servizio abbonati – viale Liegi, 33              24 La scarsa sostenibilità delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026
00198 Roma – Tel. 0685372723
Finito di stampare: maggio 2020                                  25 Viva il Green Deal, ma non a spese del paesaggio
ITALIA NOSTRA ONLUS ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA
TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE
DELLA NAZIONE
                                                                 26 Sul consumo di suolo il Parlamento non ricominci da zero
(riconosciuta con D.P.R. 22 VIII-1958, n. 1111)                       GIACINTO GIGLIO
PRESIDENTI ONORARI Desideria Pasolini dall’Onda,
Nicola Caracciolo
PRESIDENTE Ebe Giacometti
                                                                      RESTAURI POST TERREMOTO
VICE PRESIDENTI Luigi De Falco – Alberto Ferruzzi                28   Casamicciola, recuperato il “Cristo con la Trinità”
Teresa Liguori                                                        MARIA ROSARIA IACONO
CONSIGLIO DIRETTIVO Federico Anghelè – Sonia Barison
Edoardo Bartolotta – Giovanni Bassi – Antonella Caroli
Rodolfo Corrias – Cesare Crova – Giovanni Damiani                30 Restaurato il “S. Crispino e S. Crispiniano” di Norcia
Luigi De Falco – Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi                    EMANUELA D’ABBRACCIO
Luigi Fressoia – Marina Foschi – Ebe Giacometti
Giacinto Giglio – Liliana Gissara – Maria Rosaria Iacono
Vitantonio Iacoviello – Maria Cristina Lattanzi                  31   A Camerino la “restituzione” di tre capolavori
Teresa Liguori – Maria Paola Morittu – Filippo Pizzoni
Maria Gioia Sforza – Mariarita Signorini                              SEZIONE DI MACERATA DI ITALIA NOSTRA
GIUNTA Giovanni Bassi – Cesare Crova – Luigi De Falco
Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti
Maria Rosaria Iacono – Teresa Liguori
                                                                      PROGETTI
Maria Paola Morittu                                              32   Il Porto vecchio di Trieste: ampliate le tutele ANTONELLA CAROLI
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Virginia Ambruosi
Nicola Scalzini – Francesco Cantillo
                                                                 35   L’isola di Dino ripulita dai rifiuti
COLLEGIO DEI PROBIVIRI Luigi De Lisio
Giancarlo Pelagatti – Maria Adele Teti                                ADRIANO PAOLELLA, MAYA BATTISTI E ROBERTO L APROVITERA
AMMINISTRAZIONE E RESPONSABILE UFFICI
Mauro Di Bartolomeo                                              37   Eremo di S. Spirito, bilancio di un successo ADRIANO PAOLELLA
SOCI E ABBONATI Emanuela Breggia
SEGRETERIA DI PRESIDENZA Andrea De Angelis                       38   La rinascita del Palazzo Beneventano di Lentini
Roberta Giannini
                                                                      SEZIONE DI LENTINI DI ITALIA NOSTRA
SEGRETERIA GENERALE Luciano Marco Blasi – Dafne Cola
Jessica Continenza
                                                                      SEGNALAZIONI
Il pensiero ufficiale dell’Associazione sui diversi
argomenti è espresso nell’editoriale. Tutti gli altri articoli
                                                                 39 Mar Piccolo di Taranto: una risorsa per la città VITO CRISANTI
rappresentano l’opinione dei rispettivi autori.
Normativa sulla Privacy:
                                                                 40 Cascina San Romano: il restauro della stalla e la scoperta
ai sensi del D.L. 196 del 30/06/03 i dati sono raccolti ai            di una Madonnina nascosta LUISA TOESCHI
soli fini associativi e gestiti con modalità cartacea ed
elettronica da Italia Nostra. In qualunque momento Lei
potrà aggiornare i suoi dati o cancellarli scrivendo ai nostri   41   Trento città dipinta: un patrimonio da salvare
uffici di Viale Liegi, 33 – 00198 Roma
                                                                      SEZIONE DI TRENTO DI ITALIA NOSTRA
Stampato su carta ecologica senza uso di                         42   Scala dei Turchi, splendori e miserie LEANDRO JANNI
sbiancanti chimici

ISBN ---3-5
                                                                      ALLA SCOPERTA DI…
                                                                 43   Le Case del Mutilato: un patrimonio del Novecento
                                                                      da conoscere e tutelare GIANNI FRANZONE
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
4                            editoriale

                             Sessantacinque anni
                             di Italia Nostra
                             C
     EBE GIACOMETTI                 ari soci, quest’anno Italia Nostra         storici, i musei e le aree archeologiche tra-
    Presidente nazionale            compie 65 anni, l’arco di un’espe-         sformati in strumenti di mercificazione e
          di Italia Nostra          rienza di vita. Anni che ti portano a      non garanzia di quella funzione formativa
                             fare il punto su noi stessi e su cosa rappre-     e identitaria, nazionale ed europea. Essere
                             senta oggi l’istituzione nella quale operia-      socio di Italia Nostra è un impegno etico,
                             mo. In primis il saluto e ringraziamento a        in un’epoca dove i valori etici non vanno di
                             Mauro Di Bartolomeo e Andrea De Ange-             moda. È voler praticare attraverso la citta-
                             lis che, con questo 2020, sono in pensione        dinanza attiva un passaggio di testimone
                             dopo tanti anni di paziente e scrupoloso          ai nostri figli e nipoti, voler consegnare loro
                             lavoro nell’associazione. Il mio ricordo di       quanto di bello e prezioso abbiamo ereditato
                             neoiscritta a Italia Nostra nel ’99 è legato      dai nostri genitori.
                             a loro e a Villa Astaldi: con Roberta e Lucia-    Questi sono i principi che hanno ispirato il
                             no hanno rappresentato nell’immaginario           nostro Statuto 65 anni fa, questi sono i prin-
                             di molti soci la sede nazionale a Roma, le        cipi che ispirano la nostra operatività oggi.
                             sue stagioni buone e cattive. Hanno dato il       L’imposizione dell’isolamento sociale ha
                             senso di continuità nel tempo, di stabilità       costretto tutti noi a fermarci, a cercare
                             per coloro che arrivavano, passavano e, al-       delle occupazioni. Questo Bollettino spe-
                             le volte, ritornavano perché unico rifugio        ro venga incontro all’esigenza di leggere. I
                             culturale in cui si riconoscono.                  contributi collezionati aggiornano le tante
                             Da 65 anni i soci delle nostre 200 sezioni ope-   problematiche con le quali Italia Nostra si
                             rano unitamente per la tutela del paesaggio       è continuata a misurare negli anni. Tanti
                             e del patrimonio storico-artistico della na-      i temi: dal consumo di suolo mai diventato
                             zione. Il senso di appartenenza a questa co-      legge, alle riflessioni riportate a Bologna ri-
                             munità è riconducibile alla determinazione        pensando ai propositi della Carta di Gubbio;
                             con cui vengono portate avanti azioni che         le osservazioni al Comitato Olimpico 2026
                             ostacolino il malcostume amministrativo           per ottenere una VIA rispettosa del pae-
                             aggressivo nei confronti dei beni comuni, il      saggio, affiancate al documento in cui si
                             paesaggio agrario e monumentale, i centri         esprimono le preoccupazioni sull’ennesima
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
editoriale                       |                    5
riforma del Ministro Franceschini; la chia-
mata alle armi del mondo inter-associativo
contro la proposta del Governo di silenziare
le Soprintendenze nelle fasi autorizzative
degli impianti di produzione elettrica, le
tante progettualità provenienti dai territo-
ri (come la pulizia dei fondali dell’Isola di
Dino e i restauri fatti dopo il terremoto in
Campania, Marche e Umbria)... Attività di
tutela e valorizzazione che stanno coinvol-
gendo molti dei nostri esperti sia a livello di
consiglio nazionale che locale, come tante
sono le professionalità esterne a Italia No-
stra che arricchiscono i contenuti e aiutano
a mettere a fuoco i problemi, senza rendere
autoreferenziale l’Associazione. Al nostro
fianco sono coinvolte personalità che han-
no vissuto la storia del nostro Ministero per
i beni e le attività culturali, del Ministero
dell’Istruzione e della Ricerca, del Ministe-
ro dell’Ambiente: il prof. Pietro Graziani, la
presidente dell’Associazione Bianchi Ban-         riavviato. L’abbiamo fatto! Ora bisogna solo    Italia Nostra ha finanziato
dinelli, Rita Paris, gli ex Soprintendenti        continuare a lavorare insieme.                  alcuni restauri in
                                                                                                  Campania, Marche
Francesco Scoppola e Gianni Bullian, l’ar-        Purtroppo, l’impegno dell’esecutivo è stato
                                                                                                  e Umbria dopo i terremoti
cheologo Carlo Pavolini, l’archivista Ferruc-     chiamato a misurarsi da subito anche su         2016/17, vedi articoli
cio Ferruzzi, Paolo Salonia del CNR e molti       criticità amministrative già pochi giorni       alle pp. 28/31. Nella foto:
altri. Gli approfondimenti in materia di          prima di Natale. La prima prova è stata la      sisma a Norcia, immagine
                                                                                                  ricevuta da Emanuela
beni culturali e ambiente creano quel la-         necessità di risolvere 3 problematiche im-
                                                                                                  D’Abbraccio
voro partecipativo già tanto apprezzato in        portanti per la sede centrale: come antici-
passato (ricordiamo il tavolo sulla riforma       pato, l’andata in pensione di due colonne
del Titolo V della Costituzione), percorso che    portanti della storia di Italia Nostra – sede
era stato interrotto e andava semplicemente       centrale: Andrea De Angelis (a fine febbra-

LA CAMPAGNA VIRTUALE DEI BENI IN PERICOLO

Sono particolarmente soddisfatta della partecipazione delle nostre sezioni alla Giornata
Virtuale dei Beni in Pericolo. Non era assolutamente scontato vista l’emergenza sani-
taria. Le molte schede che non sono riuscite a trovare spazio sulla pagina di Facebook
dell’Associazione durante le prime giornate di maggio ci hanno convinto a prorogare
l’iniziativa fino alla fine di maggio con un post al giorno.
Questa campagna, incentrata sulla Lista Rossa dei Beni in Pericolo, vuole contribuire
al dibattito sulle strategie per la ripresa economica.
Nella fase 2 occorre finalmente spostare l’attenzione – sinora concentrata ossessivamente
su “grandi progetti” e “grandi attrattori” – su territorio e patrimonio diffuso. Un grande
piano di recupero dei beni culturali minori, nelle aree interne e appenniniche, potrebbe
essere volano per uno sviluppo più equo e inclusivo, capace di sostenere con spesa pub-
blica qualificata il settore delle PMI edili specializzate. Ciò restituirebbe alla fruizione
pubblica e al turismo internazionale un patrimonio culturale ben curato e restaurato e
creerebbe a sua volta posti di lavoro per l’esercito di precari professionisti della cultura,
adesso disoccupati grazie al coronavirus. Non è vero quindi che “con la cultura non si
mangia”: i cantieri gestiti dalle Soprintendenze, seppure attualmente contribuiscano
in maniera marginale al PIL, potrebbero essere un motore importante per far decollare
un’economia territoriale diffusa e capillare. D’altronde, che la cultura sia un settore
strategico per l’economia del nostro Paese è evidente a tutti in questi giorni di crisi.
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
6                               editoriale
   Porto vecchio di Trieste,                                                    sta dal Terzo settore; il confronto/dibattito
interno del magazzino 27b                                                       dei contenuti del nuovo Statuto con i soci (i
      (immagine ricevuta da
     Antonella Caroli) - vedi                                                   termini sono spostati a fine ottobre 2020 per
            articolo a p. 32.                                                   il coronavirus); la ridefinizione e messa in
    In basso, inaugurazione                                                     coerenza dei tanti regolamenti che si sono
               della gestione                                                   sovrapposti negli ultimi anni per superare
 di Italia Nostra dell’Eremo
  di Santo Spirito a Majella                                                    le criticità interne ai territori e dare respiro
(foto Lorenzo Lugliè) - vedi                                                    all’operatività di Italia Nostra; la valutazio-
             articolo a p. 37                                                   ne delle misure da prendere per garantire la
                                                                                sostenibilità economica dell’Associazione –
                                                                                sede centrale. In sintesi: tanto lavoro!
                                                                                Ritorno ai 65 anni della nostra Storia.
                                                                                Forse non è un caso che questo complean-
                                                                                no di Italia Nostra sia caduto proprio nel
                                                                                corso di una “emergenza sanitaria” che ci
                                                                                costringe a casa e interrompe il frenetico
                                                                                correre da un impegno all’altro. La nostra
                                                                                Associazione attraversa un momento im-
                                                                                portante. Deve reimpostare consapevol-
                                                                                mente una governance che, in coerenza
                                                                                con la normativa, ci renda più efficaci nel
                                                                                perseguimento dei fini statutari. Per fare
                                                                                ciò è fondamentale capire se è dotata degli
                                                                                strumenti giusti per misurarsi con le gran-
                                                                                di problematiche dell’Italia e del Mondo: il
                                                                                valore della tutela della Storia per l’identità
                                                                                dei cittadini, le insidie della globalizzazio-
                                                                                ne, le ricadute dell’inquinamento; quale
                                                                                economia verde sia giusto sostenere…
                                io) e Mauro Di Bartolomeo (a fine Marzo);        Dall’8 marzo l’Italia ha scoperto come la
                                la maternità della nostra responsabile del      Cultura, in qualunque sua forma, sia le-
                                sito Dafne Cola (metà febbraio); la comuni-     nitiva per lo spirito e ci porti benessere.
                                cazione a metà Gennaio (pochi giorni dopo       Quando finalmente usciremo dall’isola-
                                l’approvazione del Bilancio preventivo) di      mento, perché ne usciremo, il Paese speria-
                                una crisi di liquidità da dover affrontare a    mo possa riprendere a camminare con spi-
                                breve (a proposito “auguri Dafne da tutti       rito diverso, nuovo, più attento a rispettare
                                noi per il tuo bel bambino”).                   quei principi dei quali Italia Nostra si è fatta
                                La situazione ci ha impegnato a cercare mi-     paladina alle volte in assoluta solitudine.
                                sure di contenimento delle spese ma, allo       Per noi di Italia Nostra, queste giornate pri-
                                stesso tempo, individuare soluzioni che         maverili, spero servano per cominciare a va-
                                mantenessero le funzionalità degli uffici       lutare cosa proporre al Governo, agli ammi-
                                e dei servizi. Le scelte sono state: recupe-    nistratori, quando sarà passata la bufera.
                                rare al compito di segreteria di presidenza     In una lettera aperta al Presidente del Con-
                                Roberta Giannini che già l’aveva ben svolto     siglio Giuseppe Conte (che riportiamo più
                                per le presidenze di Carlo Ripa di Meana e      avanti nel bollettino in versione integra-
                                Losavio; individuare, per i compiti di Mau-     le*), Italia Nostra Nazionale ha chiesto un
                                ro, la perita aziendale Jessica Continenza;     progetto lungimirante che metta in sicu-
                                acquisire la consulenza di Matilde Spadaro      rezza i territori.
                                per la gestione del sito nazionale.             Ciò rispettando:
                                Con questa determinazione organizzativa,        • la tutela delle identità storiche dei nostri territori
                                ci è stato possibile guardare con maggiore         attivando e formando adeguate professionalità;
                                serenità all’impegno richiesto del raggiun-     • la pianificazione di recupero dei centri storici e dei
                                gimento degli obiettivi che ci attendono           borghi in abbandono, favorendo iniziative locali e
                                fino al 31 dicembre 2020: l’impegnativa va-         artigianato;
* Grazie alla
generosità di Maria             lutazione e inquadramento dei contenuti da      • il supporto e l’adeguamento delle Soprintendenze
Teresa Roli.                    trasporre nella riforma dello Statuto richie-      a garanzia di apporti adatti e controlli;
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
editoriale                              |                        7
• gli incentivi per nuove tecnologie volte al recupero,   • il controllo pubblico delle amministrazioni e della
  riuso e adeguamento dell’esistente per edilizia so-       comunità nella pianificazione degli interventi di
  ciale, attività produttive e di commercio;                rigenerazione urbana;
• la messa in sicurezza del territorio con tecniche di    • le alternative di sburocratizzazione: controllo della
  ingegneria naturalistica;                                 “comunità” e quindi trasparenza dei processi ante, in
• la valorizzazione dei paesaggi nel rispetto delle         itinere e post, nel corretto rapporto pubblico/privato.
  diversità fisiche e culturali, in osservanza ai piani    Un’economia nuova che il Governo italiano
  paesaggistici;                                          deve avere il coraggio di ridisegnare. Una
• la salvaguardia dei terreni liberi a favore del com-    strategia che deve essere di sostegno con
  parto agricolo: agricoltura biologica e tutela delle    le proprie azioni al BES (Benessere equo e
  biodiversità;                                           sostenibile), reale fattore teso a favorire il
• gli incentivi al contrasto dell’abbandono dei terri-    PIL e il futuro delle nuove generazioni.
  tori montani come alternativa alla disoccupazione       Scriviamo insieme i contenuti di questa
  giovanile e come presidi del territorio;                proposta. T

Ripartire con un’altra marcia
C
       i siamo lasciati in una società “nor-              potenziale di qualunque presunta intelli-                   LUCA CARRA
       male” e ci ritroviamo oggi in una                  genza collettiva umana o artificiale.”                       Direttore del Bollettino
       pandemia che ci ha tenuto bloccati                 Non dimentichiamoci che ciascuno di noi                     di Italia Nostra
in casa con cauti tentativi di ripresa della              alberga nel proprio corpo un paio di chilo-
vita normale. Covid-19 ci ricorda che ogni                grammi di microrganismi, molti dei quali
rimozione (“tanto le malattie infettive non               per fortuna benefici.
colpiranno più l’Occidente avanzato”) si pa-              Covid-19 quindi rappresenta a suo modo un
ga a caro prezzo, con un’impreparazione                   bel bagno di umiltà per l’uomo; un invito a
che ha seminato molte più vittime che in                  non abbassare la guardia nel tenere vivo e
Paesi che si ricordavano per averle vissute               attivo il nostro Sistema sanitario naziona-
le lezioni di SARS prima e di MERS dopo.                  le, soprattutto per quanto riguarda la pre-
La seconda lezione di Covid-19 riguarda le                venzione territoriale e lo stato degli ospe-
cause della pandemia, che hanno a che                     dali, spesso covi delle cosiddette infezioni
fare con il combinato di una globalizza-                  nosocomiali; è anche un invito a tenere in
zione sfrenata (è la prima volta che i virus              ordine casa propria, arrestando il consu-
si muovono massicciamente prendendo                       mo di suolo, valorizzando il nostro patri-
voli intercontinentali) e di un’aggressione               monio naturale, contrastando la crescita di
all’integrità ambientale che ha facilitato
il salto di specie del virus dal pipistrello ad                                                                       “Corona virus”,
altri animali e infine all’uomo. Deforesta-                                                                            illustrazione Sofia Carra
zione, riduzione della biodiversità, consu-
mo di suolo, costituiscono i presupposti di
questa pandemia.
A sua volta, l’inquinamento atmosferico
si è mostrato un valido alleato del nuovo
coronavirus, peggiorando, nelle aree più
colpite, la prognosi delle polmoniti da
SARS-CoV-2. Pestilenze ci sono state anche
nel passato remoto – è vero – ma mai con
questa portata planetaria.
Per citare lo storico della medicina Gilber-
to Corbellini: “Nessuno è in grado di dire
quali strade prenderà ora il virus. La capa-
cità di ‘calcolo’ dell’intelligenza collettiva
espressa dalle popolazioni virali, per trova-
re soluzioni adattative alle risposte difen-
sive umane, supera ancora largamente il
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
8                           editoriale
   “Quarantine loading”,                                                     forzata ci ha fatto riscoprire cieli azzurri,
illustrazione Sofia Carra                                                    strade senza traffico, animali selvatici sul-
                                                                             le spiagge e nelle campagne.
                                                                             In questi mesi Italia Nostra ha partecipa-
                                                                             to ad appelli e redatto manifesti (si veda
                                                                             ad esempio quello del Consiglio regionale
                                                                             lombardo) per ripartire con un’altra marcia
                            conurbazioni affollate che sono il normale       rispetto a quando ci siamo fermati: privi-
                            terreno di sviluppo delle epidemie, come         legiando un’economia e una mobilità so-
                            ha mostrato il caso lombardo. Anche l’ur-        stenibili, ma anche una civiltà del lavoro
                            banistica e la geografia hanno a che fare         diversa, cogliendo il meglio delle tecnolo-
                            con lo sviluppo delle epidemie.                  gie che ci hanno aiutato in questo periodo
                            Credo si debba essere riconoscenti alla no-      a non perdere il filo di amicizie e affetti,
                            stra Protezione Civile per quanto continua       stabili e instabili. Ma soprattutto a risco-
                            a fare in questa bufera virale. Ma dobbiamo      prire il valore della tutela del nostro Paese,
                            anche estendere il concetto stesso di “pro-      che non è una fisima da passatisti ma una
                            tezione civile” al nostro territorio storico,    profonda ragione identitaria.
                            ai nostri centri storici, che sono, nella loro   Molti di noi hanno anche riscoperto i mu-
                            dimensione e struttura, il sedimento se-         sei durante la loro chiusura. Non se ne è
                            colare degli adattamenti delle comunità          mai parlato tanto, non li si è mai visitati
                            alle intemperie climatiche e alle epidemie       tanto (online) come da quando li hanno
                            del passato. Non mi sento di escludere che       sbarrati. Ora che con le attenzioni del caso
                            tutelare e ripopolare i centri storici sia un    si spera che l’Italia si avvii alla normalità,
                            modo per vivere meglio e più protetti.           non dimentichiamoci di tutto questo. E se
                            Accade che ogni sventura si riveli anche         il giornale vi dovesse arrivare in un nuo-
                            un’opportunità. L’abbiamo già detto per il       vo lockdown, vorrà dire che ve lo leggerete
                            cambiamento climatico. Lo ripetiamo per          tutto. Di questo parla, dalla prima all’ul-
                            questa epidemia, che nella quarantena            tima pagina. T
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
gubbio 2020                              |                    9

1960-2020. I 60 anni
della Carta di Gubbio
Italia Nostra ricorda un momento importante
per la storia della salvaguardia dei centri storici
italiani, in un prossimo Convegno a Gubbio

D
          al 17 al 19 settembre 1960 si tiene           siasi intervento, anche di modesta entità,        CESARE CROVA
          a Gubbio un importante convegno               in tutti i centri storici, dotati o no di piano   Giunta Nazionale
          sul tema della Salvaguardia e il Risa-        regolatore, prima che i relativi piani di risa-   di Italia Nostra
namento dei Centri Storici, promosso da otto            namento conservativo siano stati formulati        ANTONIO CIASCHI
Comuni italiani: Ascoli Piceno, Bergamo,                e resi operanti. Si riconosce la necessità di     Prorettore Università
Erice, Ferrara, Genova, Gubbio, Perugia,                fissare per legge i caratteri e la procedura       “Giustino Fortunato”
Venezia. Fu un momento importante per                   di formazione dei piani di risanamento            di Benevento
la conservazione dei tessuti storici.                   conservativo, come speciali piani partico-
Siamo nell’Italia che usciva faticosamente
dalle ferite del secondo conflitto mondiale
e nel campo della conservazione del patri-
monio culturale si stava aggiornando la
riflessione teorica sul concetto di restauro.
Andava fatto un ripensamento comples-
sivo sui concetti fino ad allora espressi e
sull’atteggiamento verso la preesistenza.
Già l’allora Presidente Nazionale di Italia
Nostra, Umberto Zanotti Bianco, nell’ar-
ticolo di apertura del Bollettino n. 1 (mar-
zo-aprile 1957) aveva affermato “Se l’arte,
come la letteratura, è la spirituale irradiazione di
un popolo attraverso i secoli, nessun imperativo
sociale potrà mai giustificare l’ottenebramento di
questa gloriosa tradizione: risanare non implica di-
struggere”, preceduto in un discorso tenuto
al Rotary Club di Roma il 26 marzo dello
stesso anno dall’affermazione che “Antichi
edifici, antiche zone monumentali, invece di venire
interamente risanati come in tutti i paesi gelosi del
loro valore storico, vengono frettolosamente abbat-
tuti per sostituirli con volgari e quasi sempre ma-
stodontiche costruzioni che permettono maggiori         lareggiati di iniziativa comunale, soggetti
guadagni agli impresari, ma deturpano per sempre        a efficace controllo a scala regionale e nazio-
il volto delle nostre città”.                           nale, con snella procedura di approvazione
Dal Convegno eugubino emerge la neces-                  e di attuazione. Detti piani avrebbero dovu-
sità di riconoscere quelle zone che vadano              to fissare modalità e gradualità di tutti gli
salvaguardate e risanate, operazioni da re-             interventi su suolo pubblico e privato, sulle
alizzare come premessa allo stesso sviluppo             fronti e nell’interno degli edifici.
della città moderna e quindi la necessità che           Si rifiutano i criteri del ripristino e del-
esse facciano parte dei piani regolatori co-            le aggiunte stilistiche, del rifacimento
munali, come una delle fasi essenziali nella            mimetico, della demolizione di edifici a
programmazione della loro attuazione. Si                carattere ambientale anche modesta, di
invoca un’immediata disposizione di vinco-              ogni “diradamento” e “isolamento” di edi-
lo di salvaguardia, atto a sospendere qual-             fici monumentali attuati con demolizioni
VERSO LA RIPARTENZA - 507 gennaio giugno 2020 - Italia Nostra
10                               gubbio 2020
                                 nel tessuto edilizio, ed evitati in linea di     (1967) richiamando gli assunti della Carta
                                 principio i nuovi inserimenti nell’ambien-       di Gubbio, alla Dichiarazione XL definisce
                                 te antico, si afferma che gli interventi di      i centri storici “strutture insediative urbane che
                                 risanamento conservativo, basati su una          costituiscono unità culturale o la parte originaria e
                                 preliminare profonda valutazione di carat-       autentica di insediamenti, e testimonino i caratteri
                                 tere storico-critico.                            di una viva cultura urbana”. Maggior forza sarà
                                 Si gettano le basi per un aggiornamento          poi data dalla Circolare del 6 aprile 1972, n.
                                 della Carta di Atene (1931) e di quella ita-     117, del Ministero della Pubblica Istruzio-
                                 liana (1932), che troveranno consacrazione       ne, nota come Carta Italiana del Restauro,
                                 nella Carta di Venezia (1964), ma soprattut-     che all’allegato “c” indica le Istruzioni per la
                                                                                  tutela dei “Centri Storici”.
                                                                                  Purtroppo questa carta non ha avuto una
                                                                                  forza normativa, se non essere una sorta
                                                                                  di linea guida emanata dal Ministero, ma
                                                                                  resta uno dei documenti fondamentali nel
                                                                                  campo della tutela, conservazione e valo-
                                                                                  rizzazione dei centri storici in Italia.
                                                                                  A distanza di 60 anni da quel settembre del
                                                                                  1960, Italia Nostra, con le Università “Lu-
                                                                                  msa” di Roma e “Giustino Fortunato” di
                                                                                  Benevento, vuole ricordare quei giorni or-
                                                                                  ganizzando nei prossimi mesi un convegno
                                                                                  che si terrà a Gubbio, con l’auspicio che la
                                                                                  pandemia che stiamo vivendo lo permetta,
                                                                                  nello stesso luogo di allora. Sono stati in-
                                                                                  vitati a partecipare gli 8 Comuni firmatari
                                                                                  della Carta e quelle città d’arte che hanno
                                                                                  ottenuto riconoscimenti internazionali
                                                                                  (Matera, prima città italiana a essere de-
                                                                                  signata Capitale europea della Cultura nel
                                                                                  2019) o nazionali dal MiBACT come Capita-
                                                                                  li italiane della Cultura (Lecce, Palermo,
                                                                                  Parma e altre).
                                                                                  Questo evento è stato preceduto da un pri-
                                                                                  mo seminario preparatorio a Bologna (30
                                                                                  gennaio 2020), cui ne sarebbero dovuti se-
                                                                                  guire uno a Benevento e uno conclusivo,
                                                                                  di sintesi, a Roma, per ribadire l’attualità
                                                                                  della Carta di Gubbio rispondendo alla ne-
                                                                                  cessità di un esame critico della situazione
                                                                                  attuale che ne ha reso più difficile l’appli-
                                                                                  cazione; ponendo altresì l’obiettivo di far
                                                                                  partire ricerche mirate e di dare corpo a
                                                                                  proposte operative conseguenti all’analisi
                                                                                  in campi diversi: economico, urbanistico
                                                                                  ed edilizio, di sicurezza sismica e di prepa-
                                                                                  razione culturale.
     Firenze, vista dall’alto,   to la Carta di Gubbio sarà richiamata dalla      Saranno affrontati temi diversi e di strin-
             foto Alboholic      “Commissione d’indagine per la tutela e la       gente attualità, dal rischio terremoti e
 (da Wikimedia Commons,
   CC-BY-SA-3.0). In basso,
                                 valorizzazione del patrimonio storico, arti-     dalla necessità di tutte quelle azioni di
         Panorama di Roma        stico e del paesaggio”, istituita con la Legge   miglioramento sismico volte a preserva-
     da Monte Mario, foto        26 aprile 1964, n. 310, nota come “Commis-       re i centri storici da questi infausti eventi
Fabio Poggi (da Wikimedia        sione Franceschini”, la quale per la prima       naturali, al rapporto con gli Uffici di piano
    Commons, CC-BY- 3.0)
                                 volta definisce la nozione di “bene cultu-        dei Comuni, gli aspetti legati alla foresta-
                                 rale” inteso come “testimonianza avente valo-    zione urbana, alle barriere architettoniche,
                                 re di civiltà”. La Commissione, nei suoi atti    all’uso di energia rinnovabile, arrivando al
gubbio 2020                                 |                11
grosso problema che in questi ultimi anni                                                                         Veduta di Napoli
sta interessando i centri storici: la rigene-                                                                     dal Vomero, foto Luca Aless
                                                                                                                  (da Wikimedia Commons,
razione urbana. È una sorta di grimaldello                                                                        CC-BY-SA-4.0)
per demolire i centri storici, di cui abbiamo
tanti esempi, come la variante al piano re-
golatore di Firenze, dove è stata introdotta
la categoria della ristrutturazione edilizia
(la rigenerazione a volumi zero), dove gli
edifici storici presenti nel centro storico po-
tranno non solo essere sventrati salvando
le facciate, ma demoliti e ricostruiti. A Ro-
ma, dove piani di demolizione dell’edilizia
storica sono portati avanti in nome di un
rinnovamento edilizio che poco si connota
con il tessuto urbano della città. Infine, ma                ovviamente non mancheranno le riflessioni
non ultimo, la sostituzione delle pavimen-                  che nascono da questo periodo che ci impon-
tazioni storiche in grossi basolati in pietra               gono di ripensare l’economia, la mobilità, i
lavica del Vesuvio, nel centro di Napoli. E                 modi di vivere la società e la città. T

La Carta di Gubbio oggi
F
        u Antonio Cederna a capire per primo                Per questo, con l’associazione Ranuccio               VEZIO DE LUCIA
        – basta leggere l’introduzione a I vandali          Bianchi Bandinelli ci sentimmo obbligati              Urbanista
        in casa – che la città storica è un com-            a rilanciarla, con il convegno Il diritto alla cit-
plesso unitario, non un assortimento di                     tà storica (Roma, novembre 2018) e con una
edilizia minore e di architetture più o meno                proposta di legge, elaborata con Pier Luigi
importanti. Riprese gli stessi concetti nel-                Cervellati, Elio Garzillo, Giovanni Losavio,
la relazione predisposta con Mario Manieri                  Gian Carlo Storto e altri. La proposta (cfr. il
Elia per il Convegno di Gubbio dalla quale                  sito Bianchi Bandinelli) ha inizio con la de-
trascrivo le seguenti parole che propongo di                finizione di centro storico e impone una di-
assumere come definizione della moderna                      sciplina statale con divieto di demolizione,
cultura della conservazione: monumento da                   ricostruzione e trasformazione. Prevede
rispettare e salvaguardare è tutta la città storica, tut-   inoltre un programma straordinario dello
to l’insieme della sua struttura urbanistica, quale si è    Stato per l’utilizzo del patrimonio pubbli-
venuta lentamente componendo nei secoli.                    co dismesso a favore dell’edilizia popolare
Alla Carta di Gubbio si ispirarono molte                    e l’obbligo di mantenere le destinazioni
importanti esperienze, a partire dal pia-                   residenziali con la sospensione dei cambi
no per il recupero abitativo del centro sto-                d’uso.
rico di Bologna del 1972. Ma negli ultimi                   Spero che Italia Nostra, finita l’emergenza
trent’anni la cultura della conservazione                   Covid-19, sia disposta a riprendere e soste-
è stata accantonata, talvolta rinnegata.                    nere la nostra proposta. T

                                                                                                                  Il centro storico di Bologna
                                                                                                                  visto da Palazzo d’Accursio,
                                                                                                                  foto HartemLijn
                                                                                                                  (da Wikimedia Commons,
                                                                                                                  CC-BY-SA-4.0)
12                                gubbio 2020

                                  Il fallimento della città storica
                                  come bene comune
                                  T
PIER LUIGI CERVELLATI                    utti conoscono lo svuotamento degli        il lavoro e il benessere. Come l’acciaio di
                  Urbanista              insediamenti storici della dorsale ap-     Taranto: dà lavoro a molte persone e a un
                                         penninica come nelle Prealpi e nelle       tempo, le uccide. Come il turismo selvag-
                                  zone montuose delle isole. Paesi vuoti o          gio che distrugge la materia prima, la pre-
                                  che si stanno abbandonando. Altre città           senza degli abitanti.
                                  storiche invece stanno diventando “popo-          La Carta di Gubbio, come pochi anni prima
                                  losi deserti”. Sfruttate da crescenti afflus-     l’associazione Italia Nostra, tenta di ferma-
                                  si di turisti che impediscono la visita dei       re la distruzione del Bel Paese, ma è sopraf-
                                  viaggiatori e di chi vorrebbe conoscerle,         fatta dal frastuono del boom economico.

                                                                                    La crisi della città storica è ampiamente do-
                                                                                    cumentata negli incontri del 2018, da Vezio
                                                                                    De Lucia, per la Bianchi Bandinelli (le rela-
                                                                                    zioni conclusive sono riportate nell’e-book “il
                                                                                    diritto alla città storica”, che contiene anche
                                                                                    una specifica proposta di legge). Sono analisi
                                                                                    aggiornate su alcune delle più importanti
                                                                                    città storiche italiane e individuano le cause
                                                                                    di una crisi (irreversibile?) che si manifesta
                                                                                    in tutti gli insediamenti storici italiani.
                                                                                    Nel 1960 furono individuati con la “Carta di
                                                                                    Gubbio” una serie di principi, presentati e
                                                                                    illustrati in particolare da Antonio Ceder-
                                                                                    na, che rimane la stella polare della tutela
                                                                                    dei “centri storici”. La Carta, molto discussa
                                                                                    e avversata, è stata applicata solo in alcune
                                                                                    città e per un periodo assai breve. La città
                                                                                    storica – erroneamente definita “centro”,
                                                                                    in quanto nella plurimillenaria evoluzio-
                                                                                    ne urbana non è mai esistito un “centro”;
  Camminando per la Città         visitarle. E soprattutto, di chi vorrebbe abi-    mancava la periferia, c’era un confine che la
           vecchia di Taranto     tarle, viverle. Le città storiche sono diven-     distingueva dalla campagna e anche là dove
            si avverte che qui
la tutela non c’è mai stata:
                                  tate shopping center storico-artistici di un      non c’erano mura i margini erano formati
       strade chiuse, palazzi     crescente furore costruttivo e distruttivo,       da orti e culture – sta scomparendo. La Carta
  puntellati, superfetazioni,     giorno dopo giorno, di ampie zone agricole,       di Gubbio poco applicata, quasi mai attuata,
         proprietà pubbliche      fluviali, rivierasche e paesaggistiche, par-       è del tutto dimenticata. Adesso nel 60esimo
 abbandonate, monumenti
           segnati dal tempo
                                  te essenziale dell’eco-sistema. Nonostante        anniversario della sua elaborazione da più
 e dall’incuria, rari abitanti,   ciò sia noto e ripetuto, protetti dalla falsa     parti si vuole proporla con gli opportuni
                disagio sociale   bandiera del “proibito consumare suolo”, si       aggiornamenti e adeguamenti e “migliora-
    (vedi Bollettino n. 488).     auspica, si opera e si legifera per ritornare a   menti”. “Riformarla”, per usare un termine
   Foto: Sezione di Taranto
                                  un ritmo della produzione edilizia presso-        di moda, all’evolversi della società e al mu-
                                  ché analogo a quello che c’era prima della        tare della “città”, non più corrispondente
                                  crisi. La crisi economica, la stagnazione         all’informe e caotico aggregato di palazzi,
                                  del mercato, è causata anche dall’eccessiva       strade (anche autostrade), unita all’assenza
                                  e inutile produzione di case obsolete ancor       crescente del senso della comunità, che oggi
                                  prima di essere ultimate, insufficienti per       la caratterizza. Dopo sessant’anni… come
                                  soddisfare i ceti poveri, e comunque questa       non concordare su queste banali osserva-
                                  stessa inutile e dannosa produzione è sta-        zioni. La società e la cosiddetta città sono
                                  ta, ed è, matrice di occupazione in molti         mutate, ma i principi, le barriere, i muri,
                                  settori che hanno concorso ad aumentare           che impediscono l’attuazione della Carta
gubbio 2020                              |                13
sono rimasti immutati. E sono di carattere                l’economia alla salute umana. È indispen-
economico, sociale e di cultura.                          sabile si dice che tutto ritorni economica-
La speculazione edilizia e la rendita fondia-             mente come prima.
ria sono la causa prima dello svuotamen-                  Ecco allora l’autentico significato che dob-
to, allontanamento degli abitanti (oggi si                biamo attribuire alla Carta di Gubbio. Non
definisce gentrification). La città storica non             averla attuata ci deve ricordare il fallimen-
è considerata “bene comune”. Tanto meno                   to di un sistema economico e culturale che
la terra – che i Romani consideravano sacra               ha distrutto l’ambiente e i beni comuni fa-
– viene rispettata, bensì dissipata, spreca-              cendo prevalere l’effimero e l’arricchimento
ta, seppellita dal cemento. Il principio, già             individuale. Il tutto a scapito della scuola
incluso nelle legge urbanistica del 1942 e so-            e dei territori lasciati senza regole se non
stenuto nel 1961 da un ministro (Fiorentino               quelle del singolo guadagno. Territori tra-
Sullo), ovvero di rendere pubblica la terra               scurati e depredati con il saccheggio e l’abu-
in cui la città si sarebbe espansa, naufragò              sivismo. Le città storiche svuotate dagli abi-
drammaticamente con l’uccisione politica del              tanti. La terra è stata impoverita, drogata
ministro, con unanime compiacimento.
Il passaggio dal libero mercato al liberismo
delle scelte riguardanti anche l’assetto del-
le città storiche e del paesaggio è descritto
nel 1990 dallo scrittore Octavio Paz: gli stru-
menti del progresso, la scienza e la tecnica, hanno di-
mostrato con terribile evidenza di potersi trasforma-
re in strumenti di distruzione. Si prenda ad esempio il
“mercato”. Esso è un meccanismo efficace, ma come
tutti i meccanismi non è dotato di coscienza e tanto
meno di pietà. … Le società democratiche hanno rag-
giunto un livello invidiabile di prosperità; sono però
isole di abbondanza in un mare di universale miseria.
Il “mercato” è strettamente relazionato con
il degrado dell’ambiente naturale. L’inqui-
namento, insiste Paz, non infesta solo le acque e
gli alberi ma anche le anime. Produrre di più, per più
consumare, trasforma le idee, i sentimenti, l’arte,
l’amore, l’amicizia e le stesse persone in cose da uti-
lizzare e gettare … Nessuna società come la nostra ha
prodotto tanti rifiuti. Tanti rifiuti morali e materiali.
Il frastuono del boom economico coprì le                  dai pesticidi per farla rendere. Ed è la febbre   La Città vecchia è ancora
voci degli intellettuali e dell’associazio-               della terra (come dice con la sua saggezza        in attesa di essere riportata
                                                                                                            alla sua antica bellezza.
nismo ambientale e di tutela della nostra                 centenaria Giulia M. Crespi, ricordando la        Foto: Sezione di Taranto
identità storico artistica. Consapevoli però              lezione di Cederna) “con il business del turi-
che si doveva salvare la trasmissione della               smo usa e getta, la mancanza di mezzi alla
bellezza ricevuta attraverso la spiritualità e            scuola che dimentica la musica, trascura
l’emozione. Essa non ci apparteneva e non                 la storia dell’arte, ignora la geografia, l’ab-
ci appartiene. Anzi. Dobbiamo essere ca-                  bandono dei luoghi appenninici e la svalu-
paci di aumentarla – con la democrazia e                  tazione delle soprintendenze”.
lo spirito comunitario – perché la dobbiamo
lasciare alle generazioni future.                         Non aver attuato la Carta di Gubbio ci deve ricordare
La nostra società retta sul denaro, sulla fi-
nanza, sul capitalismo, che hanno distorto
                                                          il fallimento di un sistema economico e culturale
i valori e il senso della bellezza espressa dal           che ha distrutto l’ambiente e i beni comuni facendo
paesaggio e dai beni culturali, dal patri-                prevalere l’effimero e l’arricchimento individuale
monio che appartiene a tutti (in questo mo-
mento di catastrofe mondiale in cui rivedo                L’anniversario della Carta deve diventare
lo scritto che avevo preparato per l’incontro             l’occasione per attuarla così com’è, così co-
organizzato da Italia Nostra) può crollare se             me è incorporata nella legge elaborata con
non sta già crollando. Eppure si antepone                 la direzione di De Lucia. T
14                           gubbio 2020

                             Una proposta di legge ispirata
                             alla Carta
                             Pochi articoli di legge per ribadire la definizione
                             cattaneana della città “considerata come principio
                             ideale delle storie italiane”

                             L
   GIOVANNI LOSAVIO                a proposta di legge alla cui redazione   zione conclusiva aveva indicato come fi-
Già Presidente nazionale           si è impegnata l’associazione Bianchi    nalità primaria. Se è così, credo che Italia
          di Italia Nostra         Bandinelli (con i contributi non mar-    Nostra debba valutare di assumere in pro-
                             ginali di chi sta nella nostra Associazione)   prio quella proposta di legge (già introdotta
                             ha l’ambizione, io credo non sbagliata, di     sia in Senato che alla Camera) e vorrei qui
                             costituire l’adempimento a sessant’anni di     riuscire ad indicare buone ragioni perché
                             distanza (e ovviamente tenuto conto delle      l’associazione ne faccia l’obbiettivo a con-
                             non poche novità istituzionali, come in-       clusione dei suoi seminari verso il conve-
                 Palmanova   nanzitutto l’attuazione dell’ordinamento       gno di settembre.
        (1598 en/of 1682),
                             regionale e della riforma costituzionale del   Sono due in sostanza gli intrecciati principi
Prints by Frans Hogenberg
       in the Rijksmuseum    Titolo V) della rivendicazione di quell’“ur-   fondanti della Carta di Gubbio, espressione
Amsterdam (da Wikimedia      gente provvedimento di legge generale”         dell’orgoglio urbanistico che aveva allora
Commons, public domain)      che la Carta di Gubbio nella sua formula-      animato la discussione tra chi si misura-
gubbio 2020                                |   15
va sui problemi della città. L’insediamento      L’art.1 è il manifesto dell’insediamento sto-
urbano storico costituisce una complessa         rico detto con la cultura che echeggia la
ma unitaria entità, con incisive caratteri-      definizione cattaneana della città “consi-
stiche e valori di cultura che esigono una       derata come principio ideale delle storie
speciale disciplina conservativa di tutela,      italiane” e subito indica strumenti al fi-
necessariamente affidata alla cura propria       ne di assicurare conservazione e pubblica
dell’urbanistica, come elemento non sepa-        fruizione, i modi della valorizzazione e
rato ma integrato e partecipe del generale       della promozione dell’uso residenziale sia
progetto della città contemporanea.              pubblico che privato, con i relativi servizi
La proposta di legge che stiamo esami-           anche di artigianato. L’art.2 rende espli-
nando affronta con risolutezza il compi-         cito, con il richiamo all’art. 9 della Costi-
to, eluso dagli anni ’60 del Novecento, di       tuzione (dunque questa è legge di attua-
tradurre in termini normativi le acquisi-        zione costituzionale) e alla legislazione
zioni della cultura sulla città storica co-      esclusiva dello Stato nella materia dei beni
me monumento unitario nella complessità dei
suoi valori, riconosciuta esplicitamente         La proposta di legge che stiamo esaminando
e a pieno titolo partecipe del patrimonio        affronta con risolutezza il compito, eluso dagli anni
storico e artistico della nazione, insomma
una doverosa misura di attuazione costi-
                                                 ’60 del Novecento, di tradurre in termini normativi
tuzionale. E insieme si impegna a risolve-       le acquisizioni della cultura sulla città storica come
re l’insuperabile nesso con il governo del       monumento unitario nella complessità dei suoi valori
territorio e con la potestà legislativa delle
Regioni al riguardo, concependo il ricono-       culturali, l’assunto che gli insediamenti ur-
scimento normativo della qualità di bene         bani storici stanno nel patrimonio storico
culturale (specialissimo, di insieme) non co-    e artistico della Nazione come beni culturali
me condizione di isolamento dal generale         di insieme e dunque ad essi si addicono le
contesto urbano, ma al contrario come fat-       misure di protezione e di conservazione
tore della più appropriata partecipazione        dettate dal codice dei beni culturali e del
del nucleo storico dell’insediamento, con        paesaggio. Misure che il comma 2 più
i suoi irrinunciabili caratteri, contenuti       specificamente ribadisce come “disciplina
e funzioni, al progetto complessivo della        conservativa del patrimonio edilizio pubblico e pri-
città di oggi.                                   vato, con divieto di demolizione e ricostruzione e di
L’obbiettiva identificazione della città sto-     trasformazione dei caratteri tipologici e morfologici
rica è operata attraverso il riferimento al-     degli organismi edilizi e dei luoghi aperti, di modi-
la rappresentazione del nuovo catasto urbano     ficazione della trama viaria storica e dei relativi
come fissata generalmente nel Paese con la        elementi costitutivi, con divieto altresì di nuova
fondamentale ricognizione del 1939, così ri-     edificazione anche degli spazi rimasti liberi; sono
mosse le insidie di soggettivi e mutevoli ap-    esclusi gli usi non compatibili ovvero tali da recare
prezzamenti discrezionali. Certo, un crite-      pregiudizio alla loro conservazione, a norma degli
rio convenzionale, ma non arbitrario, che        artt. 20 e 170 del Codice beni culturali e del paesag-
fissa una riconoscibile fase cruciale nella       gio”. Dunque una rigorosa protezione assi-
storia dell’insediamento urbano alla vigi-       stita da un severo sistema sanzionatorio.
lia del conflitto e sicuramente considerata       Al riconoscimento degli insediamenti ur-
nell’elaborazione della cultura urbanistica      bani storici come beni culturali non conse-
di quegli anni che trovò espressione nel-        gue, non può funzionalmente conseguire,
la fondamentale, gloriosa, legge del 1942        e più sopra ne abbiamo anticipato la ra-
(non ancora saputa superare). Un ricono-         gione, la sottrazione della relativa tutela
scimento che non esige mediazioni appli-         all’esercizio del governo del territorio e alla po-
cative attraverso attardanti procedimenti        testà legislativa delle Regioni al riguardo,
amministrativi, come diretto effetto della       come alla competenza di funzioni ammi-
legge, sul modello che si è rivelato efficace    nistrative proprie dei Comuni che atten-
nell’analoga ricognizione delle fondamen-        gono ad assetto e utilizzazione del territorio (det-
tali strutture fisiche portanti del territorio/   tate nell’art.13 del t.u. delle leggi sull’or-
paesaggio della legge voluta dallo storico       dinamento degli enti locali, convalidate
Galasso, allora sottosegretario al ministero     come loro proprie dall’art.118, comma 2,
beni culturali, nel 1985.                        cost.). Da quel riconoscimento l’art. 3 di
16              gubbio 2020
                questa proposta ricava appunto l’articola-       la tutela (il precetto dell’art.9 cost. anche
                zione dei principi fondamentali che orien-       ai Comuni si rivolge), sono rimesse l’attua-
                tano la legislazione regionale di governo del    zione dei progetti in quello strumento pre-
                territorio diretta alla speciale disciplina e    visti e l’abilitazione degli interventi. Una
                individuano nello strumento urbanistico          disciplina speciale che l’art.4 definisce
                comunale l’istituto operativo della tute-        in deviazione da quella generale dettata
                la. Che definisce il perimetro dell’inse-         dal Codice che riserva agli uffici centrali e
                diamento storico quale risulta dal catasto       periferici del ministero dei beni culturali
                edilizio urbano del 1939, individua edifici e     l’amministrazione attiva della tutela del
                altri immobili in ogni parte del territorio,     patrimonio storico e artistico. Si è opera-
                oltre a quelli già assoggettati alla discipli-   ta, a ben vedere, l’attesa composizione in
                na del codice, che presentano interesse sto-     unità dell’irragionevole separazione nel
                rico per caratteristiche architettoniche/        vigente sistema binario tra i due sistemi
                tipologiche in sé o in relazione al contesto     non comunicanti tra loro, quello del go-
                                                                 verno del territorio e quello della tutela dei
Gli insediamenti urbani storici stanno nel patrimonio            beni culturali.
 storico e artistico della Nazione come beni culturali           Infine con l’art.5, certamente il nucleo
                                                                 della legge di straordinaria novità e mas-
    di insieme e dunque ad essi si addicono le misure            simo rilievo politico, lo Stato riconosce co-
              di protezione e di conservazione dettate           me questione nazionale la tutela dell’insedia-
          dal codice dei beni culturali e del paesaggio          mento urbano storico e assume su di sé il
                                                                 compito di consolidarne e incrementarne
                dell’insediamento, assoggettati alla me-         la funzione residenziale, impegnando il
                desima disciplina conservativa; promuo-          governo a un piano decennale per l’edili-
                ve le destinazioni residenziali, artigianali     zia residenziale pubblica aperto alla par-
                e di commercio di vicinato; individua le         tecipazione delle regioni e perciò definito
                componenti dell’insediamento storico e           di intesa con la Conferenza unificata. E
                dei suoi singoli elementi costitutivi tra-       in questa funzione è innanzitutto utiliz-
                sformati negli anni successivi al 1939 per       zato il patrimonio immobiliare pubblico
                i quali in luogo della disciplina conserva-      dismesso (qualificante impiego del così
                tiva si ponga l’esigenza del ripristino di       detto – spesso malamente esercitato – fe-
                condizioni di compatibilità e coerenza con       deralismo demaniale), mentre ai Comuni
                il contesto urbano, anche in ragione delle       caratterizzati dal fenomeno dello spopo-
                destinazioni d’uso, e a tal fine definisce         lamento si vogliono destinare risorse per
                la disciplina specifica, individuando i cri-      l’acquisto di alloggi da cedere in locazione
                teri di orientamento alla conferma delle         a canone agevolato e sono definite le con-
                trasformazioni intervenute o al ripristino       dizioni per convenzionare con i proprietari
                dei caratteri tipologici originari degli or-     privati il recupero abitativo a canone lo-
                ganismi urbani/edilizi; programma inter-         cativo concordato. Insomma, la legge che
                venti per l’impiego di risorse finanziarie        riconosce l’insediamento urbano storico
                disponibili, e di eventuali stanziamenti         parte integrante del “patrimonio” della
                integrativi, per il recupero del patrimonio      Nazione, enuncia insieme il progetto po-
                edilizio esistente, finalizzato alla realiz-      litico che affida alla responsabilità dello
                zazione di edilizia residenziale pubblica.       Stato il compito di promuovere in concreto
                Rivive così nel nuovo strumento urbani-          le condizioni anche economico-finanzia-
                stico comunale la progettazione dell’in-         rie del ripristino residenziale socialmente
                tervento di edilizia pubblica (i peep oggi       garantito, contro gli opposti fenomeni di
                desueti) anche per recupero dei tessuti          degrado/abbandono, riserve abitative di
                edilizi storici degradati. La legge valorizza    lusso, invadenza deformante dell’ospita-
                insomma lo strumento urbanistico comu-           lità turistica. Insomma, concludo, a me
                nale in funzione della tutela dell’insedia-      sembra che in questa definita proposta
                mento storico riconosciuto bene culturale,       Italia Nostra ben possa riconoscere soddi-
                e quando il piano sia stato dal ministero        sfatte le istanze essenziali della propria
                beni culturali accertato conforme al mo-         cultura del centro storico, motivo dominante
                dello della stessa legge, all’autonomia del      nel suo impegno civile dalla costituzione
                Comune, responsabile soggetto attivo del-        in associazione. T
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