Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...

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Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
Vela
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                                                                                  N. 22 dicembre 2019

                  Periodico d’informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano
Pro Manuscripto

             Santo Natale 2019
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
auguri                                                                                                                                                         auguri

    Il Natale con Gesù                                                                                     9% dei ragazzi connettevano il
                                                                                                           Natale col nome di Gesù, per gli
                                                                                                           altri non esiste. Non c’è più con-
                             L’evangelista Matteo nella pri-                                               nessione. Non più il suo nome,
                              ma pagina del suo vangelo co-                                                in mezzo ai nostri nomi. Come
                              mincia a raccontare un lungo                                                 se non esistesse più. Impallidito,
                              elenco di nomi, dietro i nomi                                                scomparso.
                             una storia, tante storie, l’infinita   nostra terra. Il seme ha germo-        E non accusiamo di questa scon-
                          storia, storia vera dell’umanità,         gliato, ha dato frutto nella no-       nessione solo gli altri. Ma chie-
                          nomi e storie, nostre storie vere.        stra terra, nella nostra terra così    diamoci: che cosa c’è di Gesù,
                          È dentro questa vicenda nostra,           com’è, che è quella che è.             del Gesù della nascita, del Gesù
                          fatta di nomi e di storie, che            Anche lui dentro una storia di         povero, umile, mite, in quello
                          Gesù, il Figlio di Dio, la luce che       famiglie come ognuno di noi. E         che diciamo, in quello che cele-
                          illumina ogni cosa, è stato semi-         ogni famiglia porta lo splendore,      briamo, in quello che facciamo?
                          nato nella nostra terra. Nella no-        ma anche il peso delle famiglie        Diciamo ancora lui o diciamo
                          stra terra così com’è: si è mesco-        che l’hanno preceduta.                 qualcos’altro?
                          lato a questa terra, non ha fatto         Così anche Gesù di Nazaret,            Ed è un peccato, un’estrema di-
                          lo schizzinoso, non ha tenuto la          vero uomo, cioè uno che nella          sgrazia che non ci sia più il suo
                          distanza.                                 sua carne è fatto anche da chi         nome, perché il suo nome è il
                          Matteo con una genealogia ci              lo ha preceduto; in quel sangue        nome che illumina tutti i nostri
                          ricorda gli ascendenti di Gesù,           pulsava, vera, l’eredità dei padri,    nomi! Perché questo è da dire
                          tutt’altro che immacolati. Che            l’eredità di quei nomi, di uomi-       - anche questo il Natale ci dice
                          differenza con le genealogie              ni e donne, sorpresi anche nelle       - che Gesù non è venuto ad im-
                          pagane, i cui personaggi, miti-           loro “irregolarità”. Come a dire       pallidire i nostri nomi o a togliere
                          ci, sono generati da dei! Matteo          che Dio sa scrivere dritto anche       senso alla nostra terra, alla nostra
                          ricorda nomi e nomi, e tu vai a           sulle nostre righe storte.             umanità. Al contrario è venuto a
                          leggere nella Bibbia la loro sto-         Come a dire che non c’è niente         illuminare i nomi, a ridare amore
                          ria, storia di luci, ma anche di          di così irregolare che non possa       alla terra, a dire, facendosi vero
                          ambiguità.                                aver dentro un germe di novità.        uomo, la sua fedeltà alla nostra
                          E Matteo li ricorda senza rosso-          Come a dire che a Dio nulla è im-      umanità. E ci vuole appassionati
                          ri: il sangue di Gesù viene da lì.        possibile.                             alla terra nella quale è disceso, ci
                          Sono ricordate, in una genealo-           Gesù il Messia è dentro in una         vuole fedeli alla nostra umanità
                          gia composta di padri e madri,            storia di luci e d’ombre. Questa       di cui ha voluto rivestirsi, vero
                          uomini e donne tutt’altro che             è una verità che ci prende il cuo-     uomo, come uno di noi.
                          stinchi di santo. Milleottocento          re. «Essa partorirà un figlio e tu     Il Natale è proprio la connessio-
                          anni di storia, quanti nomi. Ed           lo chiamerai Gesù; egli infatti sal-   ne del cielo e della terra. E più il
                          ecco un nome, quello di Gesù,             verà il suo popolo dai suoi pec-       cielo e la terra sono connessi, le-
                          depositato nella terra nera, nella        cati». Un nome, il suo, connesso       gati come uno sposo e una spo-
                          terra di luce e di ombre, al cuore        ai nostri nomi. Natale, ovvero la      sa, più c’è da sperare, da sperare
                          di questa terra di luce e di om-          connessione dei nomi, la mirabi-       per il futuro di questa umanità.
                          bre.                                      le connessione dei nomi, del suo       Possa la memoria di Gesù, la me-
                          E poi... duemila anni di storia!          e dei nostri.                          moria della sua nascita, toccare
                          La storia è continuata. Dopo che          Che fa paura oggi è la sconnes-        in questi giorni il nostro cuore
                          Gesù è stato generato e deposto           sione, e cioè un Natale senza          e la nostra vita, perché questo
                          in una mangiatoia, è continuata           più Gesù. Il suo nome tra i nostri     Natale di Gesù sia una rinascita
                          con le sue luci e le sue ombre.           nomi. Leggevo di un’indagine           anche per ciascuno di noi.
                          E lui, Gesù, dentro come seme             fatta in Inghilterra tra i ragazzi                Auguri!
                          buono, seme nascosto nella                dagli otto ai sedici anni: solo il                               don Luca

2   la Vela - n.22 dicembre 2019                                                                                                                  n.22 dicembre 2019 -   la Vela   3
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
lettera apostolica                                                                                                                                                               lettera apostolica

Admirabile Signum
                                                                                                            dal Papa Onorio III la conferma della sua Regola. Dopo il suo viaggio in Terra
                                                                                                            Santa, quelle grotte gli ricordavano in modo particolare il paesaggio di Bet-
                                                                                                            lemme. Ed è possibile che il Poverello fosse rimasto colpito, a Roma, nella
                                                                                                            Basilica di Santa Maria Maggiore, dai mosaici con la rappresentazione della
                                                                                                            nascita di Gesù, proprio accanto al luogo dove si conservavano, secondo
               del santo padre Francesco sul significato e il valore del presepe                            un’antica tradizione, le tavole della mangiatoia.
                                                                                                            Le Fonti Francescane raccontano nei particolari cosa avvenne a Greccio.
                                                                                                            Quindici giorni prima di Natale, Francesco chiamò un uomo del posto, di

                         1.     Il mirabile se-
                                gno del pre-
                          sepe, così caro al
                                                                                                            nome Giovanni, e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: «Vorrei
                                                                                                            rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con
                                                                                                            gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose
                          popolo cristiano,                                                                 necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva
                         suscita sempre stu-                                                                sul fieno tra il bue e l’asinello».[1] Appena l’ebbe ascoltato, il fedele amico
                       pore e meraviglia.                                                                   andò subito ad approntare sul luogo designato tutto il necessario, secondo
                     Rappresentare l’even-                                                                  il desiderio del Santo. Il 25 dicembre giunsero a Greccio molti frati da varie
                     to della nascita di Gesù                                                               parti e arrivarono anche uomini e donne dai casolari della zona, portando
                     equivale ad annunciare                                                                 fiori e fiaccole per illuminare quella santa notte. Arrivato Francesco, trovò
                     il mistero dell’Incar-                                                                 la greppia con il fieno, il bue e l’asinello. La gente accorsa manifestò una
                     nazione del Figlio di                                                                  gioia indicibile, mai assaporata prima, davanti alla scena del Natale. Poi il
                     Dio con semplicità e                                                                   sacerdote, sulla mangiatoia, celebrò solennemente l’Eucaristia, mostrando il
                     gioia. Il presepe, infat-                                                              legame tra l’Incarnazione del Figlio di Dio e l’Eucaristia. In quella circostanza,
                     ti, è come un Vangelo                                                                  a Greccio, non c’erano statuine: il presepe fu realizzato e vissuto da quanti
                     vivo, che trabocca dal-                                                                erano presenti.[2]
                     le pagine della Sacra                                                                  È così che nasce la nostra tradizione: tutti attorno alla grotta e ricolmi di
                     Scrittura. Mentre con-                                                                 gioia, senza più alcuna distanza tra l’evento che si compie e quanti diventano
                     templiamo la scena del                                                                 partecipi del mistero.
                     Natale, siamo invitati a                                                               Il primo biografo di San Francesco, Tommaso da Celano, ricorda che quella
                     metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto       notte, alla scena semplice e toccante s’aggiunse anche il dono di una visione
                     uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da              meravigliosa: uno dei presenti vide giacere nella mangiatoia Gesù Bambino
                     unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui.                                  stesso. Da quel presepe del Natale 1223, «ciascuno se ne tornò a casa sua
                     Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre fami-             pieno di ineffabile gioia».[3]
                     glie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la
                     consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali,
                     nelle carceri, nelle piazze... È davvero un esercizio di fantasia creativa, che
                     impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza.
                                                                                                            3.    San Francesco, con la semplicità di quel segno,
                                                                                                                  realizzò una grande opera di evangelizzazione. Il
                                                                                                            suo insegnamento è penetrato nel cuore dei cristiani e
                     Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono               permane fino ai nostri giorni come una genuina forma
                     questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare.         per riproporre la bellezza della nostra fede con sempli-
                     Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove              cità. D’altronde, il luogo stesso dove si realizzò il primo
                     fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata.                       presepe esprime e suscita questi sentimenti. Greccio
                                                                                                            diventa un rifugio per l’anima che si nasconde sulla roc-

                     2.    L’origine del presepe trova riscontro anzitutto in alcuni dettagli evange-
                           lici della nascita di Gesù a Betlemme. L’Evangelista Luca dice semplice-
                     mente che Maria «diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce
                                                                                                            cia per lasciarsi avvolgere nel silenzio.
                                                                                                            Perché il presepe suscita tanto stupore e ci commuo-
                                                                                                            ve? Anzitutto perché manifesta la tenerezza di Dio. Lui,
                     e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio»            il Creatore dell’universo, si abbassa alla nostra picco-
                     (2,7). Gesù viene deposto in una mangiatoia, che in latino si dice praesepium,         lezza. Il dono della vita, già misterioso ogni volta per
                     da cui presepe.                                                                        noi, ci affascina ancora di più vedendo che Colui che è
                     Entrando in questo mondo, il Figlio di Dio trova posto dove gli animali vanno          nato da Maria è la fonte e il sostegno di ogni vita. In
                     a mangiare. Il fieno diventa il primo giaciglio per Colui che si rivelerà come         Gesù, il Padre ci ha dato un fratello che viene a cercarci
                     «il pane disceso dal cielo» (Gv 6,41). Una simbologia che già Sant’Agostino,           quando siamo disorientati e perdiamo la direzione; un
                     insieme ad altri Padri, aveva colto quando scriveva: «Adagiato in una man-             amico fedele che ci sta sempre vicino; ci ha dato il suo
                     giatoia, divenne nostro cibo» (Serm. 189,4). In realtà, il presepe contiene di-        Figlio che ci perdona e ci risolleva dal peccato.
                     versi misteri della vita di Gesù e li fa sentire vicini alla nostra vita quotidiana.   Comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivive-
                     Ma veniamo subito all’origine del presepe come noi lo intendiamo. Ci rechia-           re la storia che si è vissuta a Betlemme. Naturalmente,
                     mo con la mente a Greccio, nella Valle Reatina, dove San Francesco si fermò            i Vangeli rimangono sempre la fonte che permette di
                     venendo probabilmente da Roma, dove il 29 novembre 1223 aveva ricevuto                 conoscere e meditare quell’Avvenimento; tuttavia, la

4   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                                                n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   5
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
lettera apostolica                                                                                                                                                              lettera apostolica

                     sua rappresentazione nel presepe aiuta ad immaginare le scene, stimola gli           titolo, senza che nessuno possa sfrattarle o allontanarle da una culla talmente
                     affetti, invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei      improvvisata che i poveri attorno ad essa non stonano affatto. I poveri, anzi,
                     dell’evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali.       sono i privilegiati di questo mistero e, spesso, coloro che maggiormente rie-
                     In modo particolare, fin dall’origine francescana il presepe è un invito a “sen-     scono a riconoscere la presenza di Dio in mezzo a noi.
                     tire”, a “toccare” la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua        I poveri e i semplici nel presepe ricordano che Dio si fa uomo per quelli che
                     Incarnazione. E così, implicitamente, è un appello a seguirlo sulla via dell’u-      più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza. Gesù,
                     miltà, della povertà, della spogliazione, che dalla mangiatoia di Betlemme           «mite e umile di cuore» (Mt 11,29), è nato povero, ha condotto una vita sem-
                     conduce alla Croce. È un appello a incontrarlo e servirlo con misericordia nei       plice per insegnarci a cogliere l’essenziale e vivere di esso.
                     fratelli e nelle sorelle più bisognosi (cfr Mt 25,31-46).                            Dal presepe emerge chiaro il messaggio che non possiamo lasciarci illudere
                                                                                                          dalla ricchezza e da tante proposte effimere di felicità. Il palazzo di Erode è

                     4.    Mi piace ora passare in rassegna i vari segni del presepe per cogliere
                           il senso che portano in sé. In primo luogo, rappresentiamo il contesto
                     del cielo stellato nel buio e nel silenzio della notte. Non è solo per fedeltà
                                                                                                          sullo sfondo, chiuso, sordo all’annuncio di gioia. Nascendo nel presepe, Dio
                                                                                                          stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati,
                                                                                                          agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza. Dal
                     ai racconti evangelici che lo facciamo così, ma anche per il significato che         presepe, Gesù proclama, con mite potenza, l’appello alla condivisione con gli
                     possiede. Pensiamo a quante volte la notte circonda la nostra vita. Ebbene,          ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia
                     anche in quei momenti, Dio non ci lascia soli, ma si fa presente per risponde-       escluso ed emarginato.
                     re alle domande decisive che riguardano il senso della nostra esistenza: chi
                     sono io? Da dove vengo? Perché sono nato in questo tempo? Perché amo?
                     Perché soffro? Perché morirò? Per dare una risposta a questi interrogativi
                     Dio si è fatto uomo. La sua vicinanza porta luce dove c’è il buio e rischiara
                     quanti attraversano le tenebre della sofferenza (cfr Lc 1,79).
                     Una parola meritano anche i paesaggi che fanno parte del presepe e che
                     spesso rappresentano le rovine di case e palazzi antichi, che in alcuni casi
                     sostituiscono la grotta di Betlemme e diventano l’abitazione della Santa
                     Famiglia. Queste rovine sembra che si ispirino alla Legenda Aurea del do-
                     menicano Jacopo da Varazze (secolo XIII), dove si legge di una credenza
                     pagana secondo cui il tempio della Pace a Roma sarebbe crollato quando
                     una Vergine avesse partorito. Quelle rovine sono soprattutto il segno visibile
                     dell’umanità decaduta, di tutto ciò che va in rovina, che è corrotto e intristito.
                     Questo scenario dice che Gesù è la novità in mezzo a un mondo vecchio, ed
                     è venuto a guarire e ricostruire, a riportare la nostra vita e il mondo al loro
                     splendore originario.

                     5.    Quanta emozione dovrebbe accompagnarci mentre collochiamo nel
                           presepe le montagne, i ruscelli, le pecore e i pastori! In questo modo
                     ricordiamo, come avevano preannunciato i profeti, che tutto il creato parte-
                     cipa alla festa della venuta del Messia. Gli angeli e la stella cometa sono il
                     segno che noi pure siamo chiamati a metterci in cammino per raggiungere la
                     grotta e adorare il Signore.
                     «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha
                     fatto conoscere» (Lc 2,15): così dicono i pastori dopo l’annuncio fatto dagli
                     angeli. È un insegnamento molto bello che ci proviene nella semplicità della         Spesso i bambini – ma anche gli adulti! – amano aggiungere al presepe altre
                     descrizione. A differenza di tanta gente intenta a fare mille altre cose, i pa-      statuine che sembrano non avere alcuna relazione con i racconti evangelici.
                     stori diventano i primi testimoni dell’essenziale, cioè della salvezza che viene     Eppure, questa immaginazione intende esprimere che in questo nuovo mon-
                     donata. Sono i più umili e i più poveri che sanno accogliere l’avvenimento           do inaugurato da Gesù c’è spazio per tutto ciò che è umano e per ogni crea-
                     dell’Incarnazione. A Dio che ci viene incontro nel Bambino Gesù, i pastori           tura. Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti, dalle donne che portano
                     rispondono mettendosi in cammino verso di Lui, per un incontro di amore              le brocche d’acqua ai bambini che giocano…: tutto ciò rappresenta la santità
                     e di grato stupore. È proprio questo incontro tra Dio e i suoi figli, grazie a       quotidiana, la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni, quan-
                     Gesù, a dar vita alla nostra religione, a costituire la sua singolare bellezza,      do Gesù condivide con noi la sua vita divina.
                     che traspare in modo particolare nel presepe.

                     6.   Nei nostri presepi siamo soliti mettere tante statuine simboliche. Anzi-
                          tutto, quelle di mendicanti e di gente che non conosce altra abbondan-
                                                                                                          7.   Poco alla volta il presepe ci conduce alla grotta, dove troviamo le sta-
                                                                                                               tuine di Maria e di Giuseppe. Maria è una mamma che contempla il suo
                                                                                                          bambino e lo mostra a quanti vengono a visitarlo. La sua statuetta fa pensare
                     za se non quella del cuore. Anche loro stanno vicine a Gesù Bambino a pieno          al grande mistero che ha coinvolto questa ragazza quando Dio ha bussato

6   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                                               n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   7
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
lettera apostolica                                                                                                                                                              lettera apostolica

                     alla porta del suo cuore immacolato. All’annuncio dell’angelo che le chiedeva       Dunque il presepe, mentre ci mostra Dio così come è entrato nel mondo, ci
                     di diventare la madre di Dio, Maria rispose con obbedienza piena e totale.          provoca a pensare alla nostra vita inserita in quella di Dio; invita a diventare
                     Le sue parole: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua            suoi discepoli se si vuole raggiungere il senso ultimo della vita.
                     parola» (Lc 1,38), sono per tutti noi la testimonianza di come abbandonarsi
                     nella fede alla volontà di Dio. Con quel “sì” Maria diventava madre del Figlio
                     di Dio senza perdere, anzi consacrando grazie a Lui la sua verginità. Vediamo
                     in lei la Madre di Dio che non tiene il suo Figlio solo per sé, ma a tutti chiede
                                                                                                         9.    Quando si avvicina la festa dell’Epifania, si collocano nel presepe le tre
                                                                                                               statuine dei Re Magi. Osservando la stella, quei saggi e ricchi signori
                                                                                                         dell’Oriente si erano messi in cammino verso Betlemme per conoscere Gesù,
                     di obbedire alla sua parola e metterla in pratica (cfr Gv 2,5).                     e offrirgli in dono oro, incenso e mirra. Anche questi regali hanno un significa-
                     Accanto a Maria, in atteggiamento di proteggere il Bambino e la sua mam-            to allegorico: l’oro onora la regalità di Gesù; l’incenso la sua divinità; la mirra
                     ma, c’è San Giuseppe. In genere è raffigurato con il bastone in mano, e a           la sua santa umanità che conoscerà la morte e la sepoltura.
                     volte anche mentre regge una lampada. San Giuseppe svolge un ruolo molto            Guardando questa scena nel presepe siamo chiamati a riflettere sulla respon-
                     importante nella vita di Gesù e di Maria.                                           sabilità che ogni cristiano ha di essere evangelizzatore.
                     Lui è il custode che non si stanca mai di proteggere la sua famiglia. Quando        Ognuno di noi si fa portatore della Bella Notizia presso quanti incontra, testi-
                     Dio lo avvertirà della minaccia di Erode, non esiterà a mettersi in viaggio ed      moniando la gioia di aver incontrato Gesù e il suo amore con concrete azioni
                     emigrare in Egitto (cfr Mt 2,13-15). E una volta passato il pericolo, riporterà     di misericordia.
                     la famiglia a Nazareth, dove sarà il primo educatore di Gesù fanciullo e ado-       I Magi insegnano che si può partire da molto lontano per raggiungere Cri-
                     lescente. Giuseppe portava nel cuore il grande mistero che avvolgeva Gesù           sto. Sono uomini ricchi, stranieri sapienti, assetati d’infinito, che partono per
                     e Maria sua sposa, e da uomo giusto si è sempre affidato alla volontà di Dio        un lungo e pericoloso viaggio che li porta fino a Betlemme (cfr Mt 2,1-12).
                     e l’ha messa in pratica.                                                            Davanti al Re Bambino li pervade una gioia grande. Non si lasciano scan-
                                                                                                         dalizzare dalla povertà dell’ambiente; non esitano a mettersi in ginocchio e

                     8.   Il cuore del presepe comincia a palpitare quando, a Natale, vi deponia-
                          mo la statuina di Gesù Bambino. Dio si presenta così, in un bambino, per
                                                                    farsi accogliere tra le nostre
                                                                                                         ad adorarlo. Davanti a Lui comprendono che Dio, come regola con sovrana
                                                                                                         sapienza il corso degli astri, così guida il corso della storia, abbassando i
                                                                                                         potenti ed esaltando gli umili. E certamente, tornati nel loro Paese, avranno
                                                                    braccia. Nella debolezza e nella     raccontato questo incontro sorprendente con il Messia, inaugurando il viag-
                                                                    fragilità nasconde la sua poten-     gio del Vangelo tra le genti.
                                                                    za che tutto crea e trasforma.
                                                                    Sembra impossibile, eppure è
                                                                    così: in Gesù Dio è stato bam-
                                                                    bino e in questa condizione ha
                                                                                                         10.      Davanti al presepe, la mente va volentieri a quando si era bambini e
                                                                                                                  con impazienza si aspettava il tempo per iniziare a costruirlo. Questi
                                                                                                         ricordi ci inducono a prendere sempre nuovamente coscienza del grande
                                                                    voluto rivelare la grandezza del     dono che ci è stato fatto trasmettendoci la fede; e al tempo stesso ci fanno
                                                                    suo amore, che si manifesta in       sentire il dovere e la gioia di partecipare ai figli e ai nipoti la stessa esperien-
                                                                    un sorriso e nel tendere le sue      za. Non è importante come si allestisce il presepe, può essere sempre uguale
                                                                    mani verso chiunque.                 o modificarsi ogni anno; ciò che conta, è che esso parli alla nostra vita. Do-
                                                                    La nascita di un bambino susci-      vunque e in qualsiasi forma, il presepe racconta l’amore di Dio, il Dio che si è
                                                                    ta gioia e stupore, perché pone      fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano, in qualunque
                                                                    dinanzi al grande mistero della      condizione si trovi.
                                                                    vita. Vedendo brillare gli occhi     Cari fratelli e sorelle, il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di
                                                                    dei giovani sposi davanti al loro    trasmissione della fede. A partire dall’infanzia e poi in ogni età della vita, ci
                                                                    figlio appena nato, compren-         educa a contemplare Gesù, a sentire l’amore di Dio per noi, a sentire e cre-
                                                                    diamo i sentimenti di Maria          dere che Dio è con noi e noi siamo con Lui, tutti figli e fratelli grazie a quel
                                                                    e Giuseppe che guardando il          Bambino Figlio di Dio e della Vergine Maria.
                                                                    bambino Gesù percepivano la          E a sentire che in questo sta la felicità. Alla scuola di San Francesco, apriamo
                                                                    presenza di Dio nella loro vita.     il cuore a questa grazia semplice, lasciamo che dallo stupore nasca una pre-
                                                                    «La vita infatti si manifestò» (1    ghiera umile: il nostro “grazie” a Dio che ha voluto condividere con noi tutto
                                                                    Gv 1,2): così l’apostolo Giovan-     per non lasciarci mai soli.
                                                                    ni riassume il mistero dell’Incar-
                     nazione. Il presepe ci fa vedere, ci fa toccare questo evento unico e straor-
                     dinario che ha cambiato il corso della storia, e a partire dal quale anche si                          Dato a Greccio, nel Santuario del Presepe,
                     ordina la numerazione degli anni, prima e dopo la nascita di Cristo.                                               1° dicembre 2019,
                     Il modo di agire di Dio quasi tramortisce, perché sembra impossibile che Egli                                   settimo del pontificato.
                     rinunci alla sua gloria per farsi uomo come noi.
                     Che sorpresa vedere Dio che assume i nostri stessi comportamenti: dorme,
                     prende il latte dalla mamma, piange e gioca come tutti i bambini! Come sem-
                     pre, Dio sconcerta, è imprevedibile, continuamente fuori dai nostri schemi.

8   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                                               n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   9
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
verso il sinodo                                                                                                                                                             verso il sinodo

Verso il Sinodo
                                                                                                     col quale dialogare, come pure il       detto dal nostro Vescovo Mauri-
                                                                                                     contenuto specifico su cui riflet-      zio il prossimo 18 Gennaio 2020,
                                                                                                     tere e decidere, nonché il per-         nella Veglia diocesana di San
                                                                                                     corso prima del sinodo spetterà         Bassiano. Il 2020 sarà tutto con-

Diocesano                                                                                            alla Commissione prosinodale
                                                                                                     che sollecitamente offrirà gli in-
                                                                                                     dispensabili elementi program-
                                                                                                                                             centrato sulla preparazione e nel
                                                                                                                                             2021 avrà luogo la celebrazione.
                                                                                                                                             Non potrà certo mancare la fase
                                                                                                     matici».                                post-sinodale nella quale sintetiz-
                                                                                                     La Commissione presinodale,             zare quanto sembrerà giusto allo
                                                                                                     nominata l’8 Settembre dal Ve-          Spirito Santo di “dire” alla Chie-
                           Nel corso dell’Omelia della                                               scovo, è composta da sacerdoti,         sa di Lodi per la gloria di Dio e il
                            Messa crismale, il giovedì                                               religiosi e fedeli laici presenti in    nostro bene terreno ed eterno»
                            santo 2019, il nostro Vesco-                                             qualità di rappresentati dei vica-      (p. 51-54).
                            vo Maurizio ha confidato ai                                              riati diocesani, degli organismi
                           sacerdoti, che con lui conce-                                             diocesani, mentre alcuni sono
                          lebravano, ai diaconi, alle reli-                                          stati scelti direttamente dal Ve-
                        giose, ai religiosi e ai fedeli pre-                                         scovo.
                      senti, il desiderio di convocare il                                            Tale Commissione ha il compito
                      Sinodo diocesano.                        emulazione tra Chiese. Piuttosto      di individuare i contenuti e temi
                      Che cosa è il Sinodo Diocesano?          per il fatto che l’appello sinodale   che dovranno essere oggetto di
                      È l’assemblea di sacerdoti, dia-         è molto autorevole: l’ho sottoli-     particolare attenzione al prossi-
                      coni, religiosi e fedeli laici di una    neato ai componenti dei Consigli      mo Sinodo, discuterne ed elabo-
                      diocesi scelti per prestare aiuto        presbiterale e pastorale riuniti il   rare una “traccia” (Instrumentum
                      al Vescovo in ordine al bene di          15 giugno 2019 a Villa Barni di       laboris) che servirà per il Sinodo.
                      tutta la comunità diocesana.             Roncadello. È papa Francesco          Le tre piste di lavoro, nonché i
                      Quando si celebra il Sinodo?             infatti, a spronare le Chiese dio-    temi che sono emersi dall’ulti-
                      Il Sinodo si celebra quando, a           cesane e nazionali ad accogliere      mo incontro della Commissione,
                      giudizio del Vescovo, che deve           questo dono» (pag. 26-27).            sono:
                      sentire prima il Consiglio presbi-       Ma che cosa è la “sinodalità”?        • La rilettura del Sinodo XIII
                      terale (un organismo composto            È sempre il nostro Vescovo che            della diocesi di Lodi.
                      da sacerdoti eletti dagli altri sa-      risponde nella stessa lettera so-     • La lettura approfondita e
                      cerdoti e da alcuni scelti diretta-      praindicata: «La sinodalità, ossia        comparata delle relazioni di
                      mente dal Vescovo), è ritenuto           il confronto e il discernimento           tutte le Parrocchie della dio-
                      necessario per il bene della dio-        che coinvolgano tutte le com-             cesi, in ordine alla Visita pa-
                      cesi.                                    ponenti ecclesiali a servizio della       storale.
                      Perché il nostro Vescovo intende         missione, sembra imporsi come         • La distribuzione delle parroc-
                      celebrare il Sinodo?                     via maestra». (pg.27)                     chie e dei sacerdoti, in questa
                      Ce lo spiega lui stesso nella let-       Quali sono le tappe del cammino           particolare fase storica della
                      tera pre-sinodale “Insieme sulla         sinodale intrapreso?                      vita della nostra Chiesa, e l’at-
                      via” laddove dice: «Il Convegno          «Anzitutto un itinerario “pre”            tenzione ai beni della Chiesa,
                      ecclesiale di Firenze ha affidato        sinodale, volto alla sua prepara-         nel senso di come gestirli vi-
                      l’importante discorso del Papa           zione e alla designazione dei de-         sto i cambiamenti: in atto.
                      alla Chiesa italiana e la nostra         legati che ne prenderanno parte.      Le tre piste di lavoro sono state
                      Conferenza Episcopale traduce            È la fase già avviata. (…)            affidate a tre sottogruppi della
                      attentamente il magistero pon-           Le comunità parrocchiali e le         Commissione Sinodale.
                      tificio nella attuale situazione del     espressioni associativa, le più       «La preparazione, comunque,
                      Paese. Matura così la convinzio-         varie, saranno richieste di ogni      si intensificherà una volta com-
                      ne che una più cosciente sinoda-         possibile collaborazione nella        pletata nella prossima domenica
                      lità che si esprime nella celebra-       raccolta di istanze e suggerimen-     “Gaudete” (il 15 dicembre 2019)
                      zione dì un Sinodo diocesano,            ti per arricchire la preparazione e   la Visita Pastorale alle parrocchie
                      costituisca la via da percorrere.        il lavoro del Sinodo. Ma la defi-     della città di Lodi. Il Sinodo verrà
                      Non per desiderio di originalità o       nizione di chi compone l’insieme      ufficialmente e solennemente in-
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Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
unità pastorale                                                                                                                                                                              unità pastorale

 UNITÀ PASTORALE LIVRAGA - ORIO LITTA - OSPEDALETTO                                                             muovere i ministri straordinari della Comunione
                                                                                                                Eucaristica, promuovere dibattiti affinché la co-
                                                                                                                munità rifletta circa il “fine vita”, le cure palliati-

Incontro Consigli Pastorali Riuniti                                                                             ve e creare una cultura adeguata, ecc.
                                                                                                                Ecco la differenza! Analizziamo la differenza:
                                                                                                                concentrarsi su un comune progetto, signifi-
      La nostra unità pastorale dopo l’elezione dei nuovi Consigli Pastorali parrocchiali                       ca lavorare insieme, scegliere mete comuni,
       si è ritrovata per riflettere insieme sui primi passi verso una pastorale d’insieme.                     obiettivi condivisi e praticabili esponendoli
  Nella serata di venerdì 7 giugno don Pierluigi Leva ci ha aiutato a cercare la strada giusta.                 al confronto e alla verifica.... così si delinea il
                                                                                                                nuovo stile pastorale. In questa luce i pastori
                                                                                                                si realizzano insieme ai laici e i laici tra di loro.
     Parliamo di UP da una ventina d’anni e sono     2. Che cosa speriamo? Come pensiamo il futu-               Il progetto pastorale è il risultato di questo me-
      state messe in campo alcune sperimenta-           ro? Cosa prevediamo?                                    todo di lavoro. Il luogo primario per impostare
      zioni, eppure il tema risulta ancora acerbo    3. Che cosa facciamo? Cosa fare e cosa evita-              questo tipo di lavoro è il vicariato, il paradiso
      e dai tratti inesplorato. Su quale punto si       re?                                                     perduto di una promessa mancata. Perché non
     arenano le nostre comunità parrocchiali?                                                                   ha funzionato? L’appello è stato generico e dai
    Quello di considerare le UP una sempli-          DOVE ANDIAMO?                                              tratti moralistico, eppure a livello vicariale si po-
  ce questione amministrativa: come gestire          Dalla moltiplicazione delle parrocchie a una               trebbero affrontare diversi problemi di attualità
le parrocchie di fronte alla secolarizzazione,       presenza articolata della chiesa sul territo-              straordinaria - vedi commissione circa il lavoro
alla mancanza dei sacerdoti e alla gestione del-     rio. La fondazione delle parrocchie ha iniziato la         con il vicariato di Codogno oppure l’accompa-
le strutture. Le questioni sono semplicemente        sua crescita dal Concilio di Trento fino al secolo         gnamento dei fidanzati e giovani sposi.
indicate, ma meriterebbero un’attenta analisi.       scorso - in diocesi di Lodi ultime due fondazioni          Quale ricaduta sui soggetti pastorali?
Occorre mettere a tema “il cambiamento” al           nel 1988 - sulla spinta del bisogno della gente di         Attenti ad un difetto ottico che annebbia la
quale la chiesa non può sottrarsi: il passaggio      avere la chiesa vicino al proprio domicilio. Con-          realtà: cosa possiamo fare? è la domanda che
sapiente da una visione rigida e territoriale del-   sideriamo però che il territorio è in continua             tutti naturalmente ci poniamo di fronte al cam-
la parrocchia - ereditata dal Concilio di Trento     evoluzione: il venir meno della popolazione in             biamento, poi però lavoriamo sul nuovo con le
1545 - 1563 - ad una appartenenza ecclesiale         alcunicentri di città; la richiesta di altri “servizi      precompressioni legate al passato. La questio-
più elastica e selettiva propria del nostro tem-     religiosi”; la necessità di convergere pastoral-           ne più esplosiva è il ruolo e la figura del pre-
po, anche se non sempre positiva.                    mente ed essere più efficaci; il camminare insie-          sbitero. I preti diminuiscono numericamente,
                                                     me quando ci si trova nelle medesime situazioni            ma sono richiesti ovunque e insostituibili nei
Ci poniamo allora alcune domande che po-             territoriali e sociali. Se questa riflessione è chia-      campi della pastorale, quelli tradizionali e nuo-
trebbero essere riprese nel vostro cammi-            ra, una diversa articolazione delle parrocchie sul         vi. Non penso che il laicato sia così sciocco da
no di UP:                                            territorio sarebbe necessaria anche in un tem-             non accorgersi che il numero dei presbiteri sia in
1. Dove andiamo? Ovvero quale potrebbe es-           po di abbondanza di clero. Allora ci chiediamo:            calo costante - nella diocesi di Lodi su 170 preti        delle vocazioni sacerdotali e di speciale consa-
    sere lo scenario prossimo?                       quali sono le dimensioni e le condizioni giuste            57 sono oltre i 75 anni - ma sembra bloccato e            crazione pone la questione sulla nostra capacità
                                                     per la comunità cristiana? Si intendono sia le di-         soprattutto poco disponibile a lasciarsi coinvol-         di formare ad una scelta di vita cristiana stabile
                                                     mensioni realistiche perché il vangelo si accolto          gere, almeno nella fase di riflessione e proget-          e duratura. Quale vita cristiana adulta posso-
                                                     e annunciato; quali i tratti minimi di una comuni-         tazione.                                                  no scoprire i nostri ragazzi? Qual è il progetto
                                                     tà per dirsi cristiana?                                    Rimane piuttosto molto attento nella fase critica         stabile di vita negli adulti? Spesso la vita adulta
                                                     Quali requisiti? Oggi dunque si impone una                 e distruttiva. Dunque un dato che si impone già           segna l’abbandono della pratica religiosa e della
                                                     conversione di mentalità: la sfida da privi-               adesso: la minore presenza del ministro ordina-           vita di fede - si vive di ricordi - e l’esperienza
                                                     legiare è la pastorale d’insieme: un metodo                to (celibe) apre ad una vera e propria mutazione          cristiana è saltuaria. Spesso l’adulto vive una
                                                     e un progetto. Cosa si intende per pastorale               ministeriale. Accanto a questo, l’arruolamento            fede ad intermittenza, secondo le occasioni “in-
                                                     d’insieme? La pastorale è l’azione con la quale la         dei religiosi e religiose con mansioni pastorali          teressanti” della vita. Ultimo dato che fatica ad
                                                     chiesa edifica se stessa accogliendo e vivendo il          sempre più dirette fino allo sfilacciamento della         entrare nelle nostre assemblee e dunque rifles-
                                                     Vangelo, ma non più come un’azione “di fronte”             loro stessa dimensione religiosa.                         sioni: la ricerca ambigua del “sacro”, la ricerca
                                                     alla comunità, ma come l’agire di tutto il popolo          Così parlare di UP non è un capitolo accanto agli         dello “star bene” con se stessi, disincarnati dal
                                                     di Dio guidato dai pastori. Un esempio sempli-             altri ma è la chiave di lettura per comprendere           mondo e dalle responsabilità che il vangelo ci
                                                     ce: la pastorale verso le figure anziane e malate.         e progettare il futuro ecclesiale. I sintomi silen-       chiede di assumere.
                                                     Siamo abituati a vedere il sacerdote che porta             ziosi: la caduta delle vocazioni, la stagnazione
                                                     l’Eucaristia, visita i suoi fedeli più fragili, si rende   della pratica adulta, la richiesta ambigua del            COSA SPERIAMO?
                                                     disponibile per rispondere ad alcune necessità,            religioso.                                                Le UP mettono in evidenza un’immagine di chie-
                                                     ecc... Altro è: attivare una rete di informazioni          Intanto che si discute sulle questioni di scarsa          sa molto diversa. Spesso le UP sono comprese
                                                     nel quartiere o la via, promuovere una rete di             rilevanza ... non ci accorgiamo dei sintomi terri-        come “l’intervento tampone” dettato dalle ne-
                                                     animatori Caritas e rispondere ai problemi, pro-           bili che stanno colpendo la chiesa. Il calo a picco       cessità. è di grande utilità leggere attentamente
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Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
unità pastorale                                                                                                                                                                            il giampietrino

                                                                                                                                                         La Chiesa
EG come papa Francesco a Firenze ha voluto            •   Occorre una progettualità d’insieme: il pro-
raccomandare. Allora alcune domande molto                 getto non è una finezza pastorale ma una
semplici:                                                 necessità: tutto quel che si fa ...perché?
• quali sono le condizioni giuste per una co-             Pensate alle stanchezze depressive che col-

                                                                                                                                                         Abbaziale
    munità?                                               piscono preti e operatori pastorali.
• quali le dimensioni storiche perché una co-         •   Noi siamo cresciuti con l’idea del pastore “in
    munità possa recepire il vangelo e faccia             cura d’anime” dove si sottolineava la cura
    esperienza di vangelo? Una comunità chiusa            del singolo e della salvezza personale. Ora
    e indifferente non è evangelica, una comuni-          è necessario intensificare la dimensione fra-
    tà che cerca di sopravvivere nella fedeltà alla       terna della comunità - Atti 2 e 4 mostrano
    tradizione non è evangelica.                          la forza della comunità grazie alla fraternità
• quale dev’essere la misura di questa comu-              visibile e attrattiva.
                                                                                                                                                         Giovan Pietro Rizzoli, detto Giampietrino,
    nità: minimo e massimo che non si deve ol-        •   La comunità va intesa come parte del tutto                                                     allievo di Leonardo da Vinci
    trepassare?                                           e il presbitero come parte del presbiterio e
• quali presenze essenziali? Quali figure e ca-           il laico non come “l’impiegato della parroc-
    rismi è bene valorizzare? Solo quello orga-           chia”. Abbandonare una visione “nomade”
    nizzativo? Solo l’aggregazione?                       della parrocchia.
• quando una comunità è veramente cri-                •   Oggi è necessario scegliere con pacatezza
    stiana? L’interrogativo non è solamente               quello che domani, frettolosamente do-              In occasione del concerto tenutosi Domenica 24 novembre
    organizzativo, ma di sostanza. Certo non              vremmo scegliere per necessità.                     la prof.ssa Rosalba Antonelli ha presentato il dipinto
    riguarda la Chiesa nella sua essenza, ma
    nel suo darsi nella storia: quale immagine        COSA FACCIAMO?                                          “Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Paolo Apostoli”
    offre la nostra comunità a chi non è cre-         COME DECIDIAMO?                                         collocato sopra l’altare maggiore della nostra bella chiesa
    dente ma osserva da lontano? Le UP non            Che fare? La prospettiva deve sempre essere             e ha illustrato il legame di Giovan Pietro Rizzoli,
    possono crescere senza una pastorale              quella di ampio respiro. Un primo intervento
    d’insieme: questa è la condizione minimale.       potrebbe essere quello di promuovere nelle UP
                                                                                                              detto Giampietrino con Leonardo da Vinci.
    Senza la pastorale d’insieme le UP sono de-       una pastorale d’insieme con piccoli obiettivi,          Ne pubblichiamo un sunto.
    stinate al fallimento. Cosa significa pastorale   chiari e facilmente verificabili.
    d’insieme?                                        Quando si inizia è bene rispettare le sensibilità,
• Conoscere i livelli di una comunità e del ter-      le specificità e le tradizioni delle parrocchie coin-        Pittore milanese, Giampietrino si     suo studiolo; e poi che detto Marco
    ritorio: quali sostenere, quali integrare op-     volte. Guai se il criterio rimane: “la grande ma-             deve considerare un allievo di       n’ebbe assai cer[cat]o, lo tro[vò] na-
    pure abbandonare: sviluppare una mentalità        gia la piccola” oppure “quella più sonnacchiosa
                                                                                                                    Leonardo forse già a partire dal     scosto in nella cassa di detto Iaco-
    comune - pensate alla pastorale giovanile (?)     subisce l’esuberanza dell’altra”.
                                                                                                                    primo soggiorno milanese del         mo".
                                                                     Esempi: Poli sportive, Cateche-
                                                                     si, esperienze particolari. Sempre            maestro. Leonardo, infatti, all'i-    E ancora, l'anno successivo, nel
                                                                     attenti al territorio: dove vanno a          nizio degli anni novanta del Quat-     1491: "lasciando Gian Antonio uno
                                                                     scuola i ragazzi? Dove si orienta la      trocento lascia alcuni appunti riferiti   graffio d’argento sopra uno suo di-
                                                                     gente? Un secondo passaggio è:           ai suoi più stretti collaboratori, ovve-   segno, esso Iacomo gliele rubò" sia-
                                                                     “pensiamo al futuro”.                    ro allievi che "stavano" presso di lui     mo negli anni 1490-91 [Manoscritto
                                                                     Quali prospettive? Terzo passag-         per imparare le tecniche disegnative       C, f. 15v]
                                                                     gio: coinvolgere il più possibile le     e pittoriche del maestro. È noto, a        La bottega di Leonardo infatti era
                                                                     persone: collaborazioni, attenzioni,     questo proposito, l'episodio, collo-       una vera e propria fucina di talenti e
                                                                     sensibilità, competenze. Quarto          cabile nel 1490 poiché annotato su         gli allievi lavoravano diretto contatto
                                                                     passaggio: farsi “sponsorizzare          uno dei suoi codici, ovvero dei suoi       con i materiali del maestro, derivan-
                                                                     dall’autorità”.                          quaderni di appunti, del furto di un       do idee e insegnamenti.
                                                                     La novità non è il capriccio del par-    "graffio" d'argento incorso ai danni       In questo senso la critica ha prova-
                                                                     roco e dei suoi quattro amici, ma        del povero Marco d'Oggiono prima           to a riconoscere nel nostro pittore
                                                                     una nuova esperienza di Chiesa           e di Boltraffio poi:                       il ‘Gianpetro’ citato in una nota del
                                                                     dove il vescovo, il vicario non sono     scrive Leonardo riferendosi alle           Codice Atlantico della Biblioteca
                                                                     assenti.                                 malefatte del tremendo Salaì (Gian         Ambrosiana (c. 713r) insieme ancora
                                                                                                              Giacomo Caprotti): "7 di settembre         al Salaì, questo appunto tuttavia è
                                                                                            don Pierluigi
                                                                                                              rubò uno graffio di valuta di 22 sol-      stato datato da Carlo Pedretti, illu-
                                                                                                              di a Marco, che stava con meco; il         stre studioso di Leonardo e recente-
                                                                                                              quale era d’argento e tolseglielo dal      mente scomparso, intorno al 1497-

14   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                                                 n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   15
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
il giampietrino                                                                                                                                     il giampietrino

                      1500, mentre Pietro Marani anticipa       due opere di Leonardo visibili a Mi-      insegnamenti e dai modelli di
                      la datazione del foglio al 1490-92 e      lano a partire dalla fine del Quattro-    Marco d'Oggiono, che intorno
                      orienta la prima attività di Giampie-     cento.                                    al 1518 aveva realizzato un mo-
                      trino a contatto con Marco d'Oggio-       La Madonna, vero e proprio punto          numentale polittico per la chie-
                      no alla fine del Quattrocento.            focale, siede su un grosso blocco         sa conventuale francescana di
                      Tuttavia si deve attendere il 1508        grigio che guida lo spettatore at-        Maleo.
                      per ritrovare il pittore documen-         traverso uno sguardo prospettico          È molto probabile che le tre
                      tato a Milano a partire dal 24 feb-       e la innalza a vertice della piramide     tavole costituissero un trittico
                      braio 1508, successivamente dopo          compositiva. Le accentuate diagona-       come sembra chiarire la loro
                      aver acquistato dal monastero di          li mettono in evidenza chiare cono-       carpenteria e alcuni richiami
                      San Pietro in Gessate una proprietà       scenze matematiche magari matura-         compositivi della scena, come
                      nella parrocchia di San Protaso ad        te proprio accanto a Leonardo nella       la porzione di letto che appare
                      Monacos. Ancora si trova citato in        predisposizione della parete del Ce-      nel pannello con San Paolo e la
                      un documento del 1511 insieme a           nacolo. Il suo volto trova precisi ri-    comune pavimentazione con la
                      un altro famoso lodigiano, Giovanni       ferimenti alle pitture di Leonardo,       pala centrale.
                      Agostino da Lodi, oltre che Marco         ad esempio nel volto della Madonna        Inserita verso il 1681 nella
                      d’Oggiono, Giovanni Antonio Bol-          della Vergine delle rocce, la stessa      imponente cornice barocca,
                      traffio pittori questi ultimi che hanno   inclinazione del volto con i capelli      la pala del Giampietrino non
                      lasciato le loro opere nel territorio     sciolti e pettinati con una scrimina-     vene sottratta alla chiesa ab-
                      lodigiano.                                tura centrale, motivo che sembra          baziale nel corso delle requi-
                      La maniera stilistica di Giampietri-      essere una vera e propria cifra stili-    sizioni napoleoniche, per ra-
                      no non pone alcun dubbio sulla sua        stica leonardesca. (…)                    gioni che sono ancora tutte da
                      scelta dei valori più espressamente       I due personaggi che per importanza       chiarire e che al momento non
                      leonardeschi. Anzi alcuni elementi        costruiscono la scena: la Madonna e       hanno trovato corrispondenze
                      vengono spesso replicati e rimodu-        san Girolamo sono entrambi rivolti        nella ricerca d'archivio.
                      lati con lievi cambiamenti, ma sem-       al Bambino e propongono così un'e-        Invece un furto vero e proprio
                      pre all'insegna di una matrice distin-    spressione caratteristica dei modi        è quello subito dalla tavo-
                      guibile e chiaramente leonardesca,        leonardeschi, lo sguardo abbassato        la centrale il 5 novembre del
                      come dimostrano le molte sue "Ma-         che richiama palesemente la mite          1975 per poi essere ritrovata
                      donne con Bambino".                       rassegnazione del Cristo del Cena-        l'anno successivo e ricollocata
                      La sua produzione è anche rappre-         colo. (…) Un gioco cromatico è quel-      sull'altare della chiesa dopo un
                      sentata da una serie di opere a sog-      lo che si legge tra l'alternato uso del   necessario restauro a causa dei
                      getto profano, ma il vero punto fer-      rosso, mentre una larga zona dello        danni subiti.
                      mo si deve riconoscere nella tavola       sfondo è immerso nel buio dove si         Per concludere, mi piace lega-
                      con Madonna con il Bambino e i ss.        distingue chiaramente una scala, ele-     re la fortuna dell'opera ad un
                      Gerolamo e Giovanni Battista di San       mento connotativo dell'opera che          evento dedicato a Leonardo
                      Marino a Pavia (altra chiesa geroni-      alcuni non a caso hanno denomina-         settant'anni fa, ovvero la mo-
                      mita), datata sulla cornice 21 dicem-     to Madonna della scala, e dal letto       stra milanese del 1939, quando
                      bre 1521, un soggetto pittorico che       della Madonna.                            la pala centrale venne richiesta
                      si troverà anche a Ospedaletto. (…)       I dettagli pittorici, un peccato non      per la rassegna milanese e la
                      Se possibile vorrei quindi passare al     poterne scorgere il vero valore este-     sua paternità, sino a quel mo-
                      diretto esame di questa straordina-       tico, ma che trovano nel libro Le         mento indicata come opera vi-
                      ria opera che le vicende storiche, so-    Chiavi e il Leone ottime riprese fo-      cina a Bernardino Luini, venne
                      prattutto quelle di età napoleonica,      tografiche, sono di altissima qualità     definitivamente ricondotta alla
                      hanno voluto conservare nel luogo         e non possono che evidenziare una         mano di Giampietrino, il solo
                      d'origine.                                maturità artistica del pittore, dove le   allievo di Leonardo ancora pre-
                      Collegamenti evidenti alle opere di       scelte leonardesche sono interpreta-      sente nel territorio lodigiano.
                      Leonardo si devono cogliere nell'im-      te in maniera autonoma e originale.
                      pianto generale: il Cenacolo diventa      (…)                                       Ospedaletto Lodigiano,
                      una palestra visiva per molti artisti e   Diverso invece è il discorso per i        24 novembre 2019
                      soprattutto per i leonardeschi così       due pannelli con Pietro e Paolo che
                      come la Vergine delle rocce, le sole      sembrano riferirsi e dipendere dagli                  Rosalba Antonelli

16   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                           n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   17
Velala - Santo Natale 2019 - Periodico d'informazione della Parrocchia SS. Pietro e Paolo di Ospedaletto Lodigiano - Parrocchia di Ospedaletto ...
vita di oratorio                                                                                                                                                           vita di oratorio

Campo Scuola 2019 Torgnon, Val d’Aosta                                                                                                                  Le passeggiate e gli altri momenti di svago ci
                                                                                                                                                        hanno dato l’opportunità di unire sempre più
                                                                                                                                                        il gruppo. La penultima sera, seduti tutt’in-
                                                                                                                                                        torno al falò, abbiamo contemplato il mistero

Il fuoco e la brezza:                                                                                                                                   del creato sotto un cielo pieno di stelle, “nel-
                                                                                                                                                        la voce di un tenue silenzio” abbiamo vissuto
                                                                                                                                                        un momento di preghiera unico ed emozio-

sui passi di Elia
                                                                                                                                                        nante, che sicuramente nessuno dimentiche-
                                                                                                                                                        rà più.
                                                                                                                                                        Durante la settimana, ai bambini è stata pro-
                                                                                                                                                        posta un’attività molto particolare: la realiz-
                                                                                                                                                        zazione del loro libro tattile della fede. Que-
                                                                                                                                                        sto libro li ha fatti molto riflettere! La scrittura
     Solitamente quando si parte per un viag-                                                                                                           attraverso varie tecniche che coinvolgevano
      gio si cerca sempre di avere tutto il ne-                                                                                                         tutti i sensi li ha aiutati a dar nome alle sensa-
      cessario, i vestiti, la borraccia, qualcosa                                                                                                       zioni che ci trasmette Gesù ed ha cambiato il
     da mangiare! La domanda “Ho dimenti-                                                                                                               loro modo di pensarlo.
    cato qualcosa?” è la prima che ci viene in                                                                                                          Tramite queste attività abbiamo cercato di
   mente appena quando si sale sul bus.                                                                                                                 trasmettere ai ragazzi l’importanza di vivere
 Poi durante un’esperienza come un campo                                                                                                                la propria fede da protagonisti e senza smet-
scuola scopri che l’unica cosa necessaria è                                                                                                             tere mai di conoscere Gesù e di mettere in
l’entusiasmo e la voglia di divertirsi, di cono-                                                                                                        pratica i suoi insegnamenti, primo fra tutti:
scere nuove persone, per tornare a casa con                                                                                                             amatevi gli uni e gli altri.
la valigia più piena di prima, ricca di ricordi,                                                                                                        Senza educatori e responsabili è certamen-
emozioni e soprattutto amici.                                                                                                                           te difficile, quasi impossibile, organizzare un
Anche quest’anno un folto numero di bam-                                                                                                                campo scuola, ma credo che in primo luogo
bini di Livraga, Ospedaletto Lodigiano, Ca-                                                                                                             sia giusto ringraziare tutti i bambini che ogni
stiglione e Orio Litta hanno condiviso questa                                                                                                           anno partecipano a questa bella esperienza,
mitica esperienza.                                                                                      Il gruppo degli educatori con l’aiuto di Don    perché, nonostante tutte le difficoltà e le fati-
è il terzo anno che accompagniamo i nostri                                                              Luca hanno potuto far conoscere la figura di    che da affrontare, permettono anche a noi di
bambini a Torgnon, è il terzo anno che torna-                                                           questo grande profeta attraverso le attività,   crescere e di vivere qualcosa di unico e spe-
no a casa tutti con il sorriso, già “pronti per                                                         la preghiera e la messa quotidiana.             ciale ogni anno.
l’anno prossimo!”.
Quest’anno le orme che abbiamo seguito
sono state quelle del profeta Elia. La sua sto-
ria è narrata tra il primo e il secondo libro dei   Elia è colui che non si stanca di attendere e
Re.                                                 di cercare il passaggio di Dio nella sua vita,
Elia è, anzitutto, un discepolo, destinatario       riuscendo a coglierne i linguaggi discreti e
della Parola, e ne diviene l’eco per tutto il       originali.
popolo. Egli è colui che, mettendosi al servi-      Elia è un profeta conosciuto non tanto per i
zio del Signore, ha riletto la realtà con sguar-    suoi scritti, come potrebbe essere per Isaia,
do critico, fino ad entrare in una lotta aperta     quanto per le sue vicende e gli eventi che de-
contro gli idoli.                                   termina con la sua parola.
                                                    Attraversando i luoghi percorsi dal profeta
                                                    abbiamo accompagnato i bambini a rileg-
                                                    gere il loro rapporto con il Signore e la sua
                                                    Parola, a interrogarsi sulla loro disponibilità a
                                                    mettersi in gioco, sulla capacità di restare in
                                                    ascolto, sulla possibilità di vivere il mandato
                                                    battesimale a essere ogni giorno sacerdote,
                                                    re e profeta,
                                                    Confrontandosi con la vita e le scelte del pro-
                                                    feta, abbiamo cercato di far scoprire loro il
                                                    proprio cammino di discepoli-missionari nella
                                                    quotidianità.

18   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                                    n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   19
vita di oratorio                                                                                                                                               vita di oratorio

Campo Scuola Medie 2019

“Con Davide affronta
i tuoi giganti”
                         Montagne, vallate, alberi, cascate, prati fioriti, amicizia, condivi-
                          sione, divertimento, crescere insieme, stare con Gesù: queste
                           sono le parole che possono riassumere l’esperienza estiva del
                          gruppo delle medie.
                          Anche quest’anno la nostra parrocchia ha partecipato con gli
                        amici di Castiglione d’Adda, Livraga e Orio Litta al campo estivo,
                      il gruppo delle medie è partito alla scoperta della vicenda del Re
                      Davide; infatti il titolo dato al campo di questo anno è stato: “Con
                      Davide affronta i tuoi giganti”.
                      Durante le varie giornate di campo, attraverso attività e giochi i ra-
                      gazzi hanno potuto ascoltare e vedere la storia del re Davide, infatti
                      gli educatori hanno realizzato una drammatizzazione della sua vita,
                      riassumendo i momenti salienti della storia di questo re: dalla sua
                      unzione a Re d’Israele, passando alla scena dello scontro con il gi-

                                                                                                 gante Golia, all’amicizia nata con Gionata, il figlio
                                                                                                 del re; al peccato commesso con Betsabea, per
                                                                                                 poi arrivare al pentimento e al perdono che Dio
                                                                                                 aveva riservato per lui.
                                                                                                   Guidati sull’esempio di Davide, i ragazzi hanno
                                                                                                 capito l’immenso amore che Dio ha verso di loro,
                                                                                                 l’importanza del fidarsi di lui sapendo che lui mai
                                                                                                 ci abbandona, soprattutto nei momenti difficili.
                                                                                                 Non sono mancate, inoltre, le passeggiate: la cor-
                                                                                                 nice delle vette dolomitiche della val Rendena ha
                                                                                                 fatto da scenario a queste: la visita alle cascate
                                                                                                 Nardis, la passeggiata panoramica al Rifugio Tu-
                                                                                                 ckett.
                                                                                                 Tanti sono stati gli sguardi, i sorrisi, le sbucciature
                                                                                                 durante le passeggiate, le fatiche, il divertimento,
                                                                                                 le amicizie che sono nate.
                                                                                                 Un Grazie doveroso alle due ragazze di Ospe,
                                                                                                 Giulia e Marianna, che hanno partecipato, e a chi
                                                                                                 ha dedicato tempo e lavoro per organizzare un
                                                                                                 così buon campo.

20   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                         n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   21
educazione-oratorio                                                                                                                                        educazione-oratorio

Linee progettuali per la pastorale giovani italiana

Dare casa al futuro
                                               Le linee progettuali,
              uno strumento per sostenere il lavoro nei territori
                                                                                                                                                        greteria generale.
     e tradurre nella pratica le indicazioni dei vescovi e del Papa                                                                                     Come scrive don
                       emerse dal Sinodo dei Vescovi sui giovani.                                                                                       Michele Falabret-
                                                                                                                                                        ti, reponsabile del
                                                                                                                                                        Servizio Naziona-
                                                                                                                                                        le per la Pastora-
                         Dare casa al futuro: le linee progettuali                                                                                      le Giovanile della
                          Per due anni abbondanti, la parola “giovani” è risuonata in mille        CEI, «in questo testo nessuno troverà ricette facili o norme da ap-
                          discorsi, pensieri, progetti, lettere pastorali, studi, articoli…        plicare.
                          E nello stesso tempo Roma, con i lavori dei vescovi, l’incontro          Ci siamo accontentati di far emergere quelle parole che, nel cam-
                         dei giovani con il Papa, il Sinodo a ottobre 2019, è stata il centro      mino degli ultimi anni, si sono rivelate efficaci per poter rispondere
                       dove si sono svolti diversi appuntamenti di rilievo.                        all’urgenza di una semplice domanda: “e ora, cosa dobbiamo fare?”.
                      Due parole sono risuonate più di altre: discernimento e sinodalità.          Accettare la complessità di questo tempo, non significa rassegnarsi
                      L’esperienza fatta chiede di essere ripresa ovunque vi sia la presenza       all’impossibilità e tantomeno cedere alle lusinghe di certa banale
                      di una comunità cristiana, fosse anche la più piccola e sperduta.            superficialità.
                      Occuparsi di come consegnare ai giovani la speranza cristiana, signi-        È possibile assolvere al compito di annunciare il Vangelo oggi:
                                                               fica anche interrogarsi sul fat-    con questa convinzione, allo stesso tempo umile e sincera, voglia-
                                                               to di come dobbiamo conver-         mo offrire uno strumento di lavoro che renda possibile collocarsi
                                                               tire il nostro essere cristiani e   in questo tempo preparandosi ad accogliere l’umanità di Dio che
                                                               dunque anche le nostre azioni.      si è manifestata in Gesù e che viene ancora nella vita di ciascuno.
                                                               Per fare questo non c’era bi-       Le linee progettuali ruotano attorno a nove parole suddivise in tre
                                                               sogno di scrivere un altro do-      aree, perché vanno riferite ai tre soggetti pastorali fondamentali:
                                                               cumento.                            gli educatori, i giovani e la comunità cristiana: «tutte e tre le aree
                                                               Per questo motivo il Servizio       rivelano soggetti che sono chiamati a entrare in una dinamica siner-
                                                               Nazionale per la Pastorale          gica».
                                                               Giovanile della CEI ha pen-
                                                               sato che un lavoro di sintesi       Esserci: accompagnamento, ascolto, prossimità
                                                               potesse essere utile: a que-        Comunicare: il mondo digitale e social tra opportunità e limiti
                                                               ste pagine hanno contribuito        Aprire luoghi: spazi educativi di incontro e di ascolto, l’oratorio
                                                               direttamente almeno una cin-        Chiamati: il rapporto tra vita-fede-vocazione
                                                               quantina di persone prove-          Responsabili: la coscienza e il saper fare discernimento
                                                               nienti dai diversi territori ed     Unici: corpo-sessualità-spiritualità
                                                               esperienze ecclesiali, e dalle      Comunione: sinodalità, pensare e agire insieme
                                                               diverse latitudini italiane.        Annuncio: liturgia, spiritualità incarnata
                                                               Non è mancato un confronto          Diaconia: cura, servizio, sussidiarietà
                                                               con alcuni altri uffici della Se-

22   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                             n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   23
giovani                                                                                                                                                                                  giovani

Millennials veri                                                                                 nell’esortazione apostolica sulla
                                                                                                 santità nel mondo contempora-
                                                                                                 neo Gaudete et exsultate: «Le
                                                                                                                                        dei giovani dell’anno scorso – di-
                                                                                                                                        mostrano che questo è possibile
                                                                                                                                        a prescindere dall’età anagrafi-

e santi senza paura
                                                                                                 continue novità degli strumenti        ca e che chi vive in questo oriz-
                                                                                                 tecnologici, l’attrattiva dei viag-    zonte lascia un segno concreto,
                                                                                                 gi, le innumerevoli offerte di         smuove le coscienze e cambia il
                                                                                                 consumo a volte non lasciano           mondo. Spesso, infatti, attorno
                                                                                                 spazi vuoti in cui risuoni la voce     alla loro memoria nascono veri e
                           Si può essere santi su un cam-                                        di Dio. Tutto si riempie di parole,    propri movimenti, che forse non
                            po da calcio, si può raggiun-                                        di piaceri epidermici e di rumori      assumeranno le dimensioni delle
                            gere la perfezione interiore                                         a una velocità sempre crescente.       masse ma che aiuteranno molti
                           suonando un violino, si può                                           Lì non regna la gioia, ma l’insod-     a seguire l’invito di papa France-
                          seguire le tracce di Dio attra-                                        disfazione di chi non sa per che       sco: «Non avere paura di punta-
                        verso i bit dei linguaggi digita-   lennio, che si trovano immersi       cosa vive.                             re più in alto, di lasciarti amare e
                      li, si può far esplodere di colori    in un mondo in cui tutto è let-                                             liberare da Dio. Non avere paura
                      la propria vita anche mentre si       teralmente a portata di tasca,       Come dunque non riconoscere            di lasciarti guidare dallo Spirito
                      lotta contro un tumore. Si può.       appena al di là di uno schermo       che abbiamo bisogno di fermare         Santo. La santità non ti rende
                      Ed è ciò che tanti giovani han-       oppure all’arrivo di un viaggio      questa corsa febbrile per recu-        meno umano, perché è l’incon-
                      no fatto, lasciandosi coinvolgere     low cost? La risposta forse sta      perare uno spazio personale, a         tro della tua debolezza con la
                      nell’abbraccio infinito dell’amo-     nella bellezza e nell’autenticità    volte doloroso ma sempre fe-           forza della grazia».
                      re di Dio senza timore di perde-      della proposta cristiana: il Cro-    condo, in cui si intavola il dialo-
                      re se stessi, credendo, fidandosi     cifisso, simbolo della vittoria      go sincero con Dio?». Questa è
                      e affidandosi. Stiamo parlando        della vita sulla morte, chiama a     la santità: saper riconoscere la
                      delle tante storie di millennials     un’esistenza piena, a una cor-       voce di Dio in mezzo alle miglia-
                      che hanno scelto di fare del Van-     sa senza fine verso l’infinito. Le   ia di voci che affollano il nostro
                      gelo il loro punto di riferimento,    sue braccia aperte sono il segno     spazio vitale. E i giovani, se inco-
                      soprattutto nei momenti più dif-      di un amore che riempie e che        raggiati da testimoni autentici,
                      ficili, ad esempio quando hanno       non ha secondi fini. Sì, perché      dimostrano di saperlo fare nella
                      dovuto affrontare malattie terri-     con i giovani non ci sono storie,    propria quotidianità, mettendosi
                                     bili. Le loro storie   o meglio, le uniche storie che       con entusiasmo alla ricerca del-
                                     – alcune delle quali   sono disposti ad ascoltare sono      la ‘perfezione’. Si tratta di una
                                     appaiono questa        quelle dei testimoni autentici, di   perfezione, però, ben diversa
                                     settimana nella pa-    coloro che si sono messi in gioco    da quell’asfissiante concetto di
                                     gina Giovani all’in-   in prima persona. I ragazzi han-     ‘eccellenza’ che oggi rischia di
                                     terno del giornale     no dentro di sé un sesto senso       annientare gli orizzonti di vita
                                     – sono raccontate      che li predispone ad accogliere      dei ragazzi. Essere santi non si-
                                     in libri, siti Web,    solo ciò che comunica loro vita-     gnifica eccellere, non significa
                                     pagine social, e di-   lità, allontanandoli dagli angusti   prevalere sugli altri, non significa
                                     mostrano una cosa      percorsi che li soffocano o dalle    infilarsi in modelli preconfezio-
                                     fondamentale: la       parole di coloro che ‘predicano      nati per rispondere alle richieste
                                     santità è un oriz-     bene’ ma si dimenticano del tut-     del mercato.
                                     zonte di vita che      to di ‘razzolare’.
                                     sa ancora affasci-                                          La santità è esattamente l’op-
                                     nare, che continua     Nel brusìo del mondo contem-         posto: è il compiersi della pro-
                      a parlare alle nuove generazioni      poraneo, invece, i giovani di-       pria essenza più autentica, è la
                      e che muove verso ideali di vita      mostrano spesso di saper indi-       capacità di tracciare una strada
                      controcorrente.                       viduare le voci autentiche, e so-    propria, è la voglia di offrire al
                                                            prattutto dimostrano di sapersi      mondo i talenti ricevuti in dono.
                      Ma come? Perché mai una pro-          mettere in ascolto di quel silen-    Le storie di tanti giovani testimo-
                      messa di ‘vita eterna’ dovrebbe       zio in cui parla Dio. Facendo così   ni – alcuni dei quali scelti come
                      attirare i ragazzi del nuovo mil-     ciò che papa Francesco descrive      ‘fari’ per la riflessione del Sinodo

24   la Vela - n. 22 dicembre 2019                                                                                                                              n. 22 dicembre 2019 -   la Vela   25
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