Una Riflessione Teoretica sull'Automazione della Scienza - Marta Bertolaso Università Campus Bio-Medico di Roma Prof.ssa di Filosofia della ...

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Una Riflessione
Teoretica
sull’Automazione della
Scienza
Marta Bertolaso
Università Campus Bio-Medico di Roma
Prof.ssa di Filosofia della Scienza
Unità di Ricerca: Philosophy of Science and Human Development
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AUTOMAZIONI
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AUTONOMIE
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Intelligenza Artificiale e Impresa Scientifica
La costitutività delle tecnologia nella pratica umana, è qualcosa che in filosofia è stato
ormai ampiamente sdoganato.

Fenomenologia, Antropologia, Estetica, Filosofia del Linguaggio e Filosofia della
Scienza, hanno riconosciuto il ruolo strutturale della tecnica per l’agire (e più in
generale per l’esperienza) degli esseri umani.
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• Automated Scientific Method (metodo di automazione scientifica)à Qualsiasi tecnologia
  applicata alla ricerca le cui operazioni possono essere implementate senza l’intervento umano
  oltre il cominciamento e se necessario l’addestramento del processo.

• Tecnologia à Un tipico esempio attuale è fornito dalle
  reti neurali profonde (Deep Neural Netrowks - DNNs) e
  Machine Learning (ML)
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 Epistemologia &
 Pratica Scientifica

Questione etiche e risvolti epistemologici.

La tendenza ad automatizzare la scienza, finirà col danneggiare l’impresa scientifica e la ricerca?
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     Pregiudizio antropocentrico?

     La scienza come attività primariamente umane.

     Creatività e imprevedibilità della ricerca scientifica.

     Dal progresso all’avanzamento scientifico
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Automazione e mansioni pesanti e ripetitive

In questi termini, il problema dell’automazione della scienza si risolverebbe in una questione di
saggia applicazione delle tecnologie.
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I vantaggi dell’automazione

Al di la dei compiti più ripetitivi, ci sono specifiche applicazioni in cui l’utilizzo di
metodi automatici può quantitativamente essere dimostrato come migliore.

Compiti di classificazione in ambito diagnostico.
Già all’inizio degli anni 2000, metodi di machine
learning come Naïve Bayes e le prime reti neurali,
superavano in accuratezza i loro concorrenti medici nel
classificare singoli casi di ischemia cardiaca.

Anche nei compiti di predizione,
le reti superano gli esseri umani.
L’accuratezza nella stima del
tasso      di      predisposizione,
recidività e mortalità, supera
quella umana del 15-20% (dati da
Korou et al. 2015)
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Cosa (non) possono fare le machine?

La cognizione umana, sviluppatasi in un lungo percorso culturale e sociale, anche con l’ausilio della
tecnica, è molto duttile.
L’essere umano può elaborare e adottare diversi metodi di ragionamento e rappresentazione
(modello statistico, inferenza, dimostrazione matematica, metodo sperimentale, prova ed errore ecc.)

Quella di estendere e adattare le proprie rappresentazioni (ad esempio i concetti di flessibilità,
tensione e carico) ad ogni oggetto possibile, è probabilmente la caratteristica che forse più di ogni
altra ha permesso il fiorire della civiltà e con essa delle scienze.
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Cosa (non) possono fare le machine?

Due domande:
• I sistemi automatici, gli algoritmi, le reti neurali, possiedono questa
  duttilità?

• Dal momento che le reti neurali
  comportano rappresentazioni opache
  delle feature su cui vengono addestrate,
  è possibile per l’essere umano adattarsi
  a queste modalità rappresentative o ci
  troviamo      di     fronte   ad    una
  incompatibilità di principio?
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Due Concezioni di Scienza

Concezione intellettualista
Il principale scopo dell’attività scientifica è fornire conoscenza sul mondo e portare alla
comprensione del suo funzionamento.

Concezione pratica
Il principale scopo dell’attività scientifica è fornire metodi e mezzi per prevedere i
fenomeni e manipolarli.
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Obiezioni all’automazione della concezione intellettualista:

Il problema della comprensione
Allontanare l’essere umano dal centro dell’impresa scientifica potrebbe dar luogo a riduzioni della
comprensione del mondo e dei fenomeni. L’incapacità di comprendere i prodotti dei processi di
ricerca automatica escluderebbe i ricercatori da gran parte dell’attività scientifica.

Il problema dell’errore
La possibilità di rinvenire errori potrebbe drasticamente calare se i ricercatori non sono più
integralmente coinvolti nel processo di ricerca.

Il problema delle applicazioni
Una mancanza di integrazione dei ricercatori e una comprensione carente dei processi
automatizzati non può non intaccare la possibilità di applicazioni concrete della ricerca.

Il problema della creatività
Come detto all’inizio, un certo quantitativo di imprevedibilità, adattamento e creatività, è un
componente essenziale del lavoro di ricerca scientifico, che andrebbe perso nell’automazione.
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Obiezioni all’automazione della concezione pratica:

Irrilevanza del problema della comprensione e del problema delle applicazioni
La mancanza di una piena comprensione della carcinogenesi di molti tipi di cancro, o
dell’eziologia del colere, non ha impedito una effettiva predizione e gestione di questi fenomeni.

Inoltre, la chimica ha mosso i suoi primi e più importanti passi prima che la natura del legame
chimico fosse compresa.

In breve, i sostenitori della concezione pratica non riconoscono il bisogno (tipicamente realista)
di una piena comprensione intellettuale dei fenomeni. Il primo e il terzo tipo di obiezione
all’automazione non costituiscono veri problemi in quest’ottica.

Il problema dell’errore e il correlato problema della creatività rimangono tuttavia
pertinenti in questa concezione della scienza.
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Opacità epistemica e delle Rappresentazioni

1. L’utilizzo di tecnologie come le reti neurali comporta problemi
di opacità epistemica. Sotto questa etichetta generale possono
essere collocate le prime tre obiezioni finora considerate.

Un processo è epistemologicamente opaco, relativamente ad un
soggetto X al tempo t, nel caso in cui X non conosce (o se è per X
impossibile conoscere) tutti gli elementi episemicamente
rilevanti del processo in oggetto.

2. Esiste sempre qualche funzione che possa connettere degli input
dati, ad una distribuzione di probabilità sugli output.

La molteplicità di approssimazioni possibili, unita alla complessità
delle funzioni stesse e dei metodi per calcolarle, rendono le
rappresentazioni delle reti opache e inintelligibili all’intelletto
umano.
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Epistemologia post-empirista

I problemi di rappresentazione ci portano a
toccare un altro tema importante legato alla
automated science. I metodi di trattamento dei
dati.

Il post-empirismo attuale ha messo da parte la
fiducia nell'osservazione diretta (considerata non
oggettiva), e promuove l’idea che i dati forniti
dagli strumenti possano rivelarsi oggettivi, in
misura non raggiungibile dall’osservazione
umana. Speranza vana?
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Epistemologia post-empirista

La manipolazione dei dati è un fatto comune quando si ha a che fare con grandi data-set.
Sebbene il processamento sia automatizzato, le scelte operate dai ricercatori invalidano il
ragionamento post-empirista, infrangendone le premesse.

Non solo, oltre al fatto che nell’addestramento supervisionato il materiale di
addestramento è redatto (etichettato) da esseri umani, bisogna osservare che
l’alterazione dei dati, la loro accurata selezione, produce risultati migliori rispetto a dati
grezzi.
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Approccio Data-Driven

L’epistemologia finora denominata come post-empirista, ha due versanti. Uno che potrebbe
essere definito di senso comune, ovvero una posizione non filosoficamente informata, ma
basata sul semplice utilizzo delle tecnologie. È il caso di Chris Anderson e del suo famoso
articolo apparso su Wired.

Il post-empirismo di senso comune afferma, come Anderson nel suo articolo (2008), che le
teorie scientifiche umane diventeranno presto obsolete, in particolare nelle scienze sociali:
Who knows why people do what they do? The point is they do it, and we can track and measure
it with unprecedented fidelity. With enough data, the numbers speak for themselves.
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DNN – Classificazione e Regressione
Ricapitoliamo velocemente le due applicazioni principali delle reti neurali.
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DNN – Classificazione

Partendo da un dataset di immagini
di capi d’abbigliamento vogliamo
distinguerne la tipologia (scarpa,
maglietta, camicia ecc).
In input entrano le immagini,
praticamente delle matrici di numeri.
Le etichette saranno le classi di
appartenenza, il nome del capo.
I parametri della rete saranno
addestrati in modo tale che la rete
possa predire a quale classe
appartiene l’oggetto raffigurato.
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DNN – Regressione

Nei compiti di regressione, la rete deve interpolare
dati mancanti.
Un tipico esempio: mettiamo di avere un dataset
che raccoglie informazioni sulle case della nostra
città. Ogni elemento avrà vari attributi
(dimensioni, piano, distanza dal centro della città,
classe energetica). Un altro attributo, che però
utilizzeremo come label, è il prezzo.

Immettendo gli attributi degli elementi come input
e il prezzo come output, la rete sarà in grado di
predire il prezzo di altre case della stessa città.
In questo caso, è importante notare che il prezzo, a
differenza delle classi del primo esempio, è una
misura continua, non una classe. Dunque in questo
caso il compito della rete è diverso.
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DNN – Clustering

È possibile anche effettuare operazioni di clustering sui dati in modo da cercare di trovare
regolarità finora non notate.
È una operazione comune ma anche controversa perché non è sempre chiaro a quali tratti
comuni, regolarità, strutture, l’algoritmo dia importanza nel processo di clusterizzazione.

Tuttavia alcuni studiosi considerano questa operazione una possibile fonte di nuove scoperte.
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Assunzioni base dell’approccio data-driven

Ciò che cercheremo di dimostrare è che, partendo da assunti
empiristi si arriva necessariamente all’approccio data-drive,
e una volta conclusosi questo passaggio, risulta davvero
difficile argomentare contro l’idea che le macchine alla fine
rimpiazzeranno l’essere umano nella pratica scientifica.

L’assunto base dell’empirismo richiede che la
conoscenza sia verificabile in via di principio.
Questo assunto generale è un ottimo strumento contro le
pretese metafisiche.

Nello specifico, una formulazione più precisa di questi
assunti è rintracciabile nel positivismo e nel positivismo
logico (Suppe 1974).
Secondo queste correnti di pensiero (cfr. Mach),
l’oggetto principale delle teorie scientifiche è al
regolarità dei fenomeni.
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 Assunzioni base dell’approccio data-driven

 ü Regolarità

 ü Spiegazione

 ü Dati e fenomeni

 ü Teorie e Modelli
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Assunzioni base dell’approccio data-driven – Dati e fenomeni

I fenomeni dunque possono occorrere fuori dal setting sperimentale, e possono essere identificati
per mezzo di differenti procedure, basate su differenti tipi di dati. I dati dal canto loro, riflettono
l’influenza di molti fattori causali, inclusi fattori non direttamente pertinenti per il fenomeno
oggetto di studio (questi fattori dipendono dagli strumenti adottati e dall’impostazione
dell’sperimento).
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Assunzioni base dell’approccio data-driven –
Realismo vs empirismo

Il punto è che i fenomeni consistono di una
serie di aspetti eterogenei in relazione fra
loro, generati da un numero di operazioni
intellettive e sensibili da parte degli esseri
umani. Non si tratta di meri modelli
statistici.

Inoltre, la stessa produzione dei dati si
verifica in un processo triangolare, che
comprende       lo   sviluppo   del    setting
sperimentale insieme alle tecniche di
misurazione e la costruzione di un apparato
teorico per lo studio del fenomeno (per la sua
costituzione in quanto tale, non si tratta di
una appendice a parte).
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Assunzioni base dell’approccio data-driven – Realismo vs empirismo

Conclusioni:
Dunque i dati, il fenomeno e la teoria, come pure le interpretazioni delle misurazioni e quanto
altro abbiamo elencato sono aspetti dell’impresa scientifica che si sviluppano in una relazione
reciproca intrinseca.

Non si può avere un aspetto senza l’altro. Chi dice il contrario effettua una operazione di
rimozione, riuscendo senz’altro a occultare una parte di ciò che fa, come nell’epistemologia
empirista, nientemeno quegli aspetti eterogenei rimangono al loro posto.

Se l’utilizzo di tecnologie sempre più innovative anche in ambito scientifico non va scoraggiato,
è importante, come esseri umani e come persone di scienza, mantenere vivo quel continuo
dialogo e processo di chiarificazione dei presupposti epistemologici di ogni impresa scientifica.
Una mancanza di chiarezza in tali presupposti può facilmente portare a conclusioni
paradossali, come quella dell’identificazione fra dati e fenomeni o fra pattern/modello e
spiegazione scientifica.
“Solo se abbiamo
ABITARE LA     la capacità di abitare
COMPLESSITA’   possiamo costruire”
               Heidegger, Costruire abitare pensare
Integrated vs Individualistic Frameworks
Social Persons - Relational Dependency               Agency - Autonomy
Adequate technical interventions – Appropriate for   Capabilities
relational and temporal human condition              Empowerment – Human Rights
Empowering Presence - Proactive Participation

                  Techn
                Interv
                         ic a l
                       ention
                                                     Institutional
                                                      Framework
                                                                                Technical
                                                                                Interventi
                                                                                   ons
       tional
Institu ork
 Frame
         w                                                           Relevant
                                                                     Subjects
                        Relevant
                        Subjects
La provocazione

   … diversi?
Laurea Honoris Causa
    per le scimmie?

                   +
Versione raffinata di
“pensa prima di agire ….”

                        1911-2008
References
•   Anderson, C. 2005. The End of Theory: The Data Deluge Makes the Scientific Method Obsolete.
    https://www.wired.com/2008/06/pb-theory/

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•   Bertolaso, M., F. Sterpetti. 2020. A Critical Reflection on Automated Science: Will Science Remain Human? Springer.

•   Cybenko, G. 1989. Approzimation by Superpositions of a Sigmoidal Function. Mathematics of Control, Signals and
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•   Duhem. 1954. The Aim and Structure of Physical Theory. Princeton University Press.

•   Gylmour, B. 2002. Data and Phenomena: A Distinctions Reconsidered. Erkenntnis 52: 29 – 37.

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•   Korou, K., T.P. Exarchos, K.P. Exarchos, M.V. Karamouzis, and D.I. Fotiadis. 2015. Machine Learning Applications in
    Cancer Prognosis and Prediction. Computational and Structural Biotechnology Journal 13: 8-17.

•   McAllister, J.W. 2011. What Do Patterns in Empirical Data Tell Us About the Structure of the World? Synthese 182(1): 73
    – 87.

•   Suppe, F. 1974. The Structure of Scientific Theories.

•   Van Fraassen, B.C. 1977. The Pragmatics of Explanation. American Philosophical Quarterly 14: 143 – 150.
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