Ue finanzia depositi Gnl in 139 porti
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27 Dicembre 2019 - Ue finanzia depositi Gnl in 139 porti BRUXELLES – La Commissione europea prevede di finanziare un piano per equipaggiare, entro il 2025, 139 porti con stazioni di servizio fornite di Gnl (Gas naturale liquefatto). Il piano fa parte della nuova strategia dell’Ue sui combustibili puliti. La proposta della Commissione è di accelerare la costruzione di stazioni di servizio fornite di Gnl in tutti i porti, marini e fluviali, connessi con la Rete di trasporti trans-europea (Ten-T). Si tratta di 139 scali, all’incirca il 10% dei porti europei. Secondo le previsioni, gli scali marittimi saranno provvisti di queste stazioni entro il 2020, mentre il termine del progetto per i bacini fluviali è nel 2025. Il piano verrà a costare circa 2,1 miliardi di euro. I terminal dovranno attenersi a nuovi regolamenti e procedure che saranno disponibili nel 2014. Secondo le normative dell’Imo (Organizzazione marittima internazionale) e dell’Unione europea in proposito, la quantità di zolfo presente nel carburante per navi sarà già ridotta allo 0,1 % entro il 2015. Inoltre, sono in via di approvazione requisiti più severi per incoraggiare l’utilizzo di carburanti alternativi, come il Gnl, un gas naturale inodore, incolore, non tossico e non corrosivo, particolarmente adatto per i trasporti su lunga distanza. L’alto costo di produzione e l’assenza di infrastrutture adatte ne hanno finora frenato l’utilizzo. A oggi, infatti, soltanto i porti di Norvegia e Svezia sono forniti di stazioni di servizio per il rifornimento su piccola scala di Gnl. Paolo d’Amico: «Serve unico https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - interlocutore» ROMA – Paolo d’Amico, presidente di Confitarma e della Federazione del Mare, nel corso dell’incontro ”La forza del mare – Idee di Governo per l’economia del mare”, organizzato a Roma dal Partito Democratico, ha ricordato l’importanza del settore marittimo portuale, sottolineando peraltro come da anni le stesse istanze del cluster restino inascoltate con evidenti ripercussioni negative per l’economia del Paese. Fra le varie problematiche sul tappeto, Paolo d’Amico ha posto l’accento sull’esigenza di un sistema normativo efficiente e sulle problematiche connesse alle tariffe dei servizi tecnico nautici e alle tasse portuali. «Le regole, per essere efficienti e finalizzate al raggiungimento di obiettivi concreti, devono essere semplificate – ha affermato il presidente di Confitarma – da anni abbiamo proposto modifiche normative a costo zero che oltre a facilitare la vita degli operatori, porterebbero vantaggi e risparmi a tutto il sistema». Riguardo all’intenzione del Pd, manifestata da Matteo Mauri nella relazione introduttiva e da Enrico Letta nelle conclusioni, di ripristinare un Ministero dei Trasporti autonomo all’interno del quale dedicare una specifica attenzione al mare, d’Amico ha affermato che «da tempo Confitarma ha richiamato l’attenzione delle forze politiche sull’esigenza di un organismo dedicato alle numerose e complesse tematiche del mare che oggi purtroppo risultano frammentate e distribuite in tante sedi: abbiamo bisogno di poter parlare con un unico interlocutore che capisca i nostri problemi e con il quale trovare la soluzione migliore». Il presidente di Confitarma ha poi ribadito l’opportunità che il controllo delle tariffe portuali resti affidato al Ministero, per evitare che il decentramento faccia prevalere logiche di tipo localistico molto dannose. «Per tutti valga l’esempio del servizi ritiro rifiuti dalle navi che ha dato luogo alla proliferazione di discipline diverse da porto a porto creando un deleterio clima di inaffidabilità tra gli operatori e soprattutto dando luogo a rincari tariffari del tutto ingiustificati e discriminatori a danno degli utenti. E’ bene ricordare – ha sottolineato d’Amico – che i servizi resi alla nave nei porti non sono pagati dalle Autorità portuali ma dalle compagnie di navigazione utenti. Questo è un dato di fatto incontrovertibile! ». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - Paolo d’Amico ha ritenuto quindi opportuno ricordare la posizione di Confitarma riguardo alla liberalizzazione dei servizi tecnico nautici, ribadendo l’esigenza di guardare a tali liberalizzazioni con la necessaria cautela per evitare che la loro pratica applicazione, possa in concreto determinare soluzioni economico-organizzative contrarie agli interessi dell’utenza di tali servizi. In merito alle tasse portuali, che aumentano del 30% dal 6 Gennaio 2013 e di un ulteriore 15%, dal 1° Gennaio 2014, il presidente ha sottolineato che «Aumenti di tale portata garantiscono un maggior gettito alle Autorità portuali di circa 65 milioni annui dal 2013 e di ulteriori 33 milioni annui dal 2014, ma impongono sul traffico marittimo e sulle merci imbarcate e sbarcate un pesante fardello che oltre a ridurre ulteriormente il livello di competitività dei nostri porti con il dirottamento dei traffici verso scali esteri, colpisce in particolare le compagnie operanti nel cabotaggio tra porti nazionali». «La tassa di ancoraggio, che si calcola sulla stazza netta complessiva delle navi, ha subito dal 1993 ad oggi un incremento del 130% a seguito dell’aumento del numero delle navi e della loro stazza media, grazie agli ingenti investimenti effettuati dalle compagnie di navigazione in nuove costruzioni. Inoltre, nello stesso periodo, la tassa portuale, che si calcola sulle tonnellate di merce imbarcata e sbarcata nei porti italiani, ha subito un incremento di circa il 29%. Se si considera che l’indice del costo della vita è aumento del 54,36%, risulta evidente come l’adeguamento delle due tasse sia del tutto ingiustificato dato che il loro gettito, nello stesso periodo, si è di fatto più che adeguato». «In conclusione – ha detto d’Amico – non resta che auspicare che le Autorità portuali, con senso di responsabilità e coerentemente con le politiche di contenimento dei costi annunciate da alcuni loro autorevoli esponenti, si avvalgano da subito della facoltà loro concessa di azzerare l’incremento, dando un segnale concreto del loro impegno a rendere più competitivi i nostri scali e che le forze politiche si impegnino tempestivamente, nel corso della prossima legislatura, a rivedere il provvedimento del tutto inopportuno in una fase economica congiunturale così critica». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - Aperto maggior porto del Vietnam HO CHI MINH CITY – Nei giorni scorsi è stato inaugurato il porto più grande e con i fonfali più profondi del Vietnam, nella provincia meridionale di Ba Ria Vung Tau. Il porto, Cai Mep Thi Vai Port International, è stato progettato per soddisfare la crescente domanda di trasporto di container nel sud del Paese. La sua realizzazione è costata 457 milioni di euro, finanziata congiuntamente da Official development assistance giapponesi e dal Governo vietnamita, in occasione del 40mo anniversario delle relazioni tra i due Paesi. Il porto, oltre che alleggerire il carico di altri porti del sud del Vietnam, aprirà canali di navigazione diretti con altri porti nazionali e internazionali in tutto il mondo, riducendo tempi di transito e spese di spedizione. Nei piani del Governo, i porti, con canali diretti e strade di accesso, avranno un ruolo importante per attrarre investimenti diretti esteri per la regione e spedizionieri marittimi internazionali provenienti da Stati Uniti, Europa, Paesi dell’area Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico). Secondo la Vietnam Port Association, il Paese dispone di 30 punti di accesso via mare, con 166 porti e 350 moli. Di questi, solo alcuni che sono stati resi operativi dopo il 2006 sono dotati di attrezzature moderne per la movimentazione delle merci e le operazioni di carico e scarico. Questa carenza ha ridotto del 50% la capacità di carico in Vietnam, rispetto a porti più attrezzati negli altri paesi della regione asiatica. Il settore logistico vietnamita ha attirato un gran numero di investitori stranieri e ci sono attualmente circa mille aziende straniere che hanno sede nel Paese, che si dividono il 70% della quota di mercato. I servizi logistici contribuiscono poco al Pil nazionale. Oltre il 90% delle merci importate ed esportate sono trasportate via mare e si prevede che circa 600 milioni di tonnellate di merci saranno trasportate in questo modo entro il 2015 e di circa 1.100 milioni di tonnellate entro il 2020. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - Libero scambio Ue-Usa per la ripresa ROMA – Un accordo di libero scambio Usa-Ue potrebbe contribuire ad incentivare la ripresa europea: ne è convinta la sottosegretaria agli esteri Marta Dassù. Pochi giorni dopo l’insediamento di Barack Obama, per la seconda volta, come presidente degli Stati Uniti, a Roma si discute di America, o meglio del ”vento delle Americhe”. Così si intitola l’ultimo numero della rivista di geopolitica ”Aspenia”, edita dall’Aspen Institute. Dassù è il direttore di ”Aspenia”: è lei l’ispiratrice della tavola rotonda organizzata all’Auditorium Enel in occasione dell’uscita della pubblicazione. L’incontro ha coinvolto intellettuali stranieri come Robin Niblett (direttore della Chatham House, uno dei think thank più accreditati a livello mondiale) e rappresentanti del mondo delle imprese italiane. Dagli Stati Uniti provengono alcuni segnali di ripresa. Eppure, il dato dell’ultimo trimestre è stato – a sorpresa – negativo. Una contraddizione che Dassù spiega così: «I dati oscillano, ma la tendenza di fondo per gli Stati Uniti a mio avviso è positiva. L’America ha vantaggi comparativi molto importanti, tra cui la rivoluzione energetica – quello che si vede con lo shale gas (il gas naturale ”catturato” nelle argille) – e diventerà un esportatore netto di risorse energetiche, con dei vantaggi competitivi per le proprie imprese. E poi, il dollaro è debole: cosa che è un problema per l’Europa, ma che consente all’America di esportare ovunque». La ripresa statunitense potrebbe trainare quella europea: ma ad alcune condizioni. «Ci vuole un accordo commerciale. Alla Conferenza di Monaco di Baviera il vicepresidente Joe Biden ha detto che l’America è disponibile a trattare seriamente con gli europei per un’area di libero scambio. Questo sarebbe molto importante per incentivare la ripresa europea». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - Nel 2012 record navi europee demolite in Asia BRUXELLES – Nel 2012 gli armatori europei hanno inviato un numero record di 365 navi cariche di sostanze tossiche sulle spiegge dell’Asia meridionale, per essere demolite o rottamate, come denuncia l’Ong Shipbreaking Platform (organizzazione internazionale con sede a Bruxelles), in un comunicato firmato dal direttore esecutivo Patrizia Heidegger: il numero delle navi è in aumento del 75% rispetto all’anno precedente, quando 210 navi di armatori europei furono inviate per la domolizione in India, Pakistan e Bangladesh. «Nonostante la possibilità di un appropriato smaltimento che ci sarebbero in Europa o in altri Paesi sviluppati, la maggior parte delle compagnie di navigazione europee continuano a trarre profitto dalle loro navi facendole demolire sulle spiagge dell’Asia metridionale a prezzi stracciati e in condizioni di pericolosità. La Ue dovrebbe adottare meccanismi che impediscono agli armatori europei di esportare e domolire navi tossiche nei Paesi in via di sviluppo, e invece dovrebbe imporne il riciclaggio secondo le norme di salute, sicurezza e ambiente previste dai propri Paesi» afferma Patrizia Heidegger. I più attivi in questa pratica sono stati gli armatori greci, con 167 navi. A seguire, i tedeschi (con 48 unità), gli inglesi (con 30) e i norvegesi (con 23). In ogni caso, a eccezione di Olanda e Norvegia, gli armatori di tutta l’Europa hanno aumentato nel 2012 il numero di navi dismesse esportate in Asia; gli italiani lo hanno triplicato, raggiungendo la cifra di 27. I controlli Ue impediscono lo smaltimento in impianti non conformi, ma questa normativa è aggirata facilmente grazie alle “bandiere di comodo”: soltanto 83 navi, delle 365 totali, infatti battevano bandiera europea. Per poter superare questo problema la Ong Shipbreaking Platform sta attualmente lavorando con il Parlamento europeo al fine di introdurre un meccanismo finanziario che aiuti gli armatori a internalizzare i costi di smaltimento dei materiali pericolosi. Per rendere ciò funzionale la Ong propone che tale meccanismo, una volta approvato, si applichi a tutte le navi che fanno scalo nei porti europei, senza distinzione di bandiera. Oltre allo sforzo di associazioni e organizzazioni internazionali, secondo la Ong Shipbreaking Platform, è necessaria anche la volontà politica dei Paesi https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - membri. Porto Marina di Pisa verso fine lavori PISA – Il cantiere del porto turistico di Marina di Pisa è a un passo dalla conclusione. Il prossimo 16 Febbraio infatti il bacino di Boccadarno sarà allagato e per la città sarà un autentico evento visto che dopo 80 anni la frazione balneare tornerà a fruire dell’area dell’attuale cantiere, dove prima sorgeva lo stabilimento Motofides e che ora si trasformerà in una distesa d’acqua segnata dai pontili di ormeggio e impreziosita dalla passeggiata panoramica. Il porto sarà poi completato a primavera. La cerimonia inizierà alle ore dieci alla presenza del sindaco Marco Filippeschi e del governatore della Toscana, Enrico Rossi, quando il suono della vecchia sirena della Cmasa che per lunghi anni ha segnato il tempo di Marina, annuncerà l’ingresso dell’acqua in bacino. «Abbiamo pensato – spiega Stefano Bottai, amministratore delegato della Boccadarno Porto di Pisa – che il completamento delle strutture portuali e l’ingresso dell’acqua nel bacino fosse un evento cui assegnare una certa importanza e al quale far partecipare tutti i cittadini. Renderemo provvisoriamente agibile la grande passeggiata panoramica sul molo nord che finora solo gli addetti ai lavori hanno potuto percorrere e tutti potranno assistere all’inizio delle operazioni di allagamento e vedere le strutture realizzate prima che siano sommerse dall’acqua». Per riempire completamente il porto sarà però necessario un tempo di circa dieci giorni e solo allora, dopo che l’acqua interna avrà raggiunto il livello del mare, sarà possibile abbattere l’ultimo diaframma all’ingresso del porto e collegare l’intera area al mare. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - Msc-Zim: Med-Europe Service GINEVRA – Mediterranean Shipping Company e Zim hanno annunciato la realizzazione di una nuova linea congiunta che prende il nome di Med-Europe Service. Questa sarà inaugurata con la partenza dal porto di Haifa, della nave ”Msc Fiammetta”, prevista il 15 Febbraio, sulla rotta westbound. Il nuovo joint service sarà in grado di offrire un’ampia copertura dei porti, ulteriori collegamenti diretti tra l’Europa nord occidentale ed il Mediterraneo orientale, con una maggiore affidabilità delle partenze programmate. Mediterranean Shipping Company e Zim Integrated Shipping Services, informano che il nuovo servizio tra Mediterraneo e Nord Europa effettuerà la seguente rotazione: Felixstowe, Rotterdam, Amburgo, Anversa, Le Havre, Ashdod, Alexandria, Haifa, Ashdod, Valencia e ritorno a Felixstowe, completando l’intero viaggio in 35 giorni. Nella nuova linea saranno impiegate cinque porta contenitori con una capacità tra i 5.500 ed i 6000 teu, due delle quali gestite dalla Zim e tre dalla Msc, che faranno scalo nei principali porti del Nord Europa, con tempi di transito competitivi e, come deto, con una maggiore affidabilità delle schedule. Porti «Napa» ribadiscono importanza «sistema» TRIESTE – I presidenti dei porti membri del ”Napa” (North Adriatic Ports Association) si sono incontrati nella sede dell’Autorità portuale di Trieste. L’obiettivo condiviso di questo primo incontro ufficiale del 2013 è stato ribadire la centralità e l’assoluta imprescindibilità del ”Napa” stesso come sistema multiporto, competitivo per la movimentazione delle merci rispetto ai sistemi portuali del Northern Range e in grado di dialogare ai massimi livelli con le Istituzioni a livello europeo. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - Durante l’incontro è stata riaffermata con decisione l’unità d’intenti che anima i porti membri del ”Napa”, nell’ottica di consolidare i vantaggi del sistema Nord Adriatico, sia sotto il profilo ambientale che di risparmio di tempi e di costi nelle rotte con il Far East, che di qualità ed affidabilità dei servizi offerti. Ed è per questo che nel 2013 l’attività di promozione si concentrerà sui mercati dell’Egitto, India e Vietnam. L’associazione dei porti nord adriatici vuole aumentare la sua competitività continuando a sostenere i progetti di sviluppo di ciascun porto, nella convinzione che solo sommando gli sforzi di ognuno sarà possibile raggiungere la scala di capacità ed efficienza necessaria per vincere la competizione europea e globale ed è anche per questo che i quattro porti presenteranno nel prossimo bando annuale Ten-T, un progetto comune per il cofinanziamento di interventi infrastrutturali in ciascun porto. Particolare attenzione è stata rivolta altresì al progetto Its Multiport Gateway, un progetto cofinanziato dall’Unione europea grazie al quale si sta realizzando una piattaforma informatica per l’interscambio elettronico dei dati tra i porti del Nord Adriatico e facilitare così l’arrivo e la gestione dei cargo da tutto il mondo. Con l’incontro dell’altro ieri la presidenza del ”Napa” passa – secondo la rotazione semestrale prevista dallo statuto – da Capodistria a Trieste. Authority Gioia Tauro si gemella con Shanghai GIOIA TAURO – Il cerchio si chiude. La Port Authority di Gioia Tauro e quella di New York si sono date appuntamento negli uffici della Port Authority di Shanghai. Al centro dell’incontro istituzionale, la cerimonia di sottoscrizione del gemellaggio tra l’Autorità portuale di Gioia Tauro e quella di Shanghai. Si conclude, così, un percorso virtuoso iniziato lo scorso anno, quando, a Gennaio 2012, è stato sottoscritto a New York l’Accordo di cooperazione tra l’Ente calabrese e quello newyorkese. L’obiettivo è chiaro: favorire e incentivare la crescita degli scambi https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - commerciali tra Asia, Mediterraneo e la costa orientale degli Stati Uniti utilizzando la rotta del canale di Suez che, rispetto alla Transpacifica, offre maggiori garanzie in termini di efficienza ed affidabilità. Si tratta di una strategica alleanza che mette insieme due realtà portuali internazionali, due mondi Est e Ovest, Shanghai e New York, collegati attraverso il ponte “virtuale” offerto da Gioia Tauro, dopo che l’ente, guidato da Giovanni Grimaldi, ha siglato l’intesa con entrambe le Autorità portuali. Questa nuova triade della portualità internazionale punta, quindi, a sostenere le rotte commerciali che, passando da Suez, creano un diretto collegamento tra la costa orientale degli Stati Uniti, il Mediterraneo e il Far East, con il porto di Gioia Tauro che fa da principale collante, quale hub di riferimento. Alla cerimonia, tenutasi ieri nei locali della Port Authority di Shanghai, hanno preso parte il segretario generale dell’Autorità di Gioia Tauro, Salvatore Silvestri, che ha sottoscritto il gemellaggio, accompagnato da Domenico Bagalà, amministratore delegato della Med Center Container Terminal. Per l’Authority di Shanghai ha firmato l’intesa il direttore generale Zhang Lin accompagnato da Sandy Wong, Exchange and cooperation division. A prendere parte alla cerimonia, anche, Mu Lan, chief representative dell’Autorità portuale di New York a Shanghai. Visto lo storico momento, a sottolinearne l’importanza strategica, all’incontro istituzionale ha preso, altresì, parte il Console generale dell’Italia a Shanghai, Vincenzo De Luca. Nel corso della cerimonia, il segretario generale, Salvatore Silvestri, ha illustrato ai presenti le peculiarità del porto di Gioia Tauro. La sua attenzione è stata, principalmente, rivolta alle opportunità che lo scalo calabrese è in grado di offrire a possibili investitori internazionali. Si è, quindi, soffermato sulla programmazione infrastrutturale di sviluppo che l’Autorità ha messo in campo a sostegno dell’ulteriore crescita dello scalo. Nello specifico ha illustrato il progetto del gateway ferroviario. «Si tratta – ha sostenuto Silvestri – di un terminal intermodale chiamato ad intercettare i traffici tra l’Estremo Oriente e l’Europa». Inoltre, parlando di un importante progetto, in via di redazione, la Piattaforma integrata multimediale: «Sarà un innovativo sistema di comunicazione messo a disposizione degli enti pubblici, degli operatori portuali e degli utenti del porto. La piattaforma faciliterà, dopo aver mappato l’intera area portuale, attraverso un impianto di collegamento a banda larga, la trasmissione di documenti e le relative comunicazioni per garantire, in questo modo, lo https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - snellimento delle pratiche burocratiche». Silvestri si è poi soffermato sulle opportunità offerte ai possibili investitori stranieri dalla Zona Franca dell’area portuale di Gioia Tauro. «Le zone franche non intercluse, come è appunto quella del nostro scalo rappresentano una tipologia particolare, concepita in modo da non essere gravata da recinzioni e punti di accesso posti dallo Stato, dalle formalità e dai controlli tipici delle zone franche tradizionali, con formalità e obbligazione doganali semplificate e applicabili secondo le modalità del regime del deposito doganale». Al fine di stimolare gli investimenti su Gioia Tauro, Silvestri ha anche anticipato ai presenti il progetto della Regione Calabria per la trasformazione della Zona Franca Doganale in una vera e propria Zona Economica Speciale dove si potrà beneficiare di importanti agevolazioni fiscali. Rivolgendosi, quindi, ai presenti il segretario generale ha sottolineato l’importanza del gemellaggio, appena, sottoscritto: «Abbiamo avviato un percorso sinergico con i porti internazionali più importanti al mondo, grazie anche alla centralità del porto di Gioia Tauro. Il nostro prossimo appuntamento, ci vedrà, nuovamente insieme, a Gioia Tauro nel prossimo mese di Giugno. Avremo il piacere di ricevere l’Autorità portuale di Shanghai e quella di New York con operatori di settore che vorranno visitare il porto. Sarà l’occasione, altresì, per lavorare in sinergia con le istituzioni locali, in primis con la Regione Calabria che ha posto tra le proprie priorità lo sviluppo e il sostegno del nostro scalo». Il Governo di Atene precetta i marittimi ATENE – Il Governo greco rispolvera le leggi d’emergenza e, per spezzare lo sciopero dei marittimi e dei portuali che andava avanti da sei giorni, fa ricorso alla precettazione proprio come aveva fatto giorni fa con i dipendenti dei trasporti pubblici. La drastica decisione, come hanno riferito fonti vicine all’esecutivo, si è https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 - resa necessaria in quanto sulle isole – tagliate fuori dai rifornimenti a causa dei traghetti e dei mercantili bloccati nei porti – cominciano a scarseggiare il carburante e anche i generi alimentari. «Sfortunatamente non c’é più spazio di manovra per ulteriori discussioni» con il sindacato dei marittimi, ha detto il ministro della Marima mercantile e dell’Egeo, Costis Mousouroulis, annunciando ai giornalisti la decisione del Governo. I marittimi chiedono il pagamento degli stipendi arretrati da parte delle compagnie di navigazione nelle quali sono impiegati e la firma di un contratto collettivo di lavoro. In base alle direttive emanate dall’esecutivo, gli scioperanti hanno ricevuto martedì sera gli avvisi con cui vengono convocati di nuovo sul posto di lavoro a partire dalla mattina dopo alle 06:00 (ieri mattina) pena l’arresto. Da parte sua, la Federazione nazionale Lavoratori Marittimi (Pno), che rappresenta gli scioperanti, ha reso noto che i suoi iscritti proseguiranno senza timori nell’astensione dal lavoro. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27 Dicembre 2019 -
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