Ue finanzia depositi Gnl in 139 porti

Pagina creata da Claudia Scala
 
CONTINUA A LEGGERE
27 Dicembre 2019 -

Ue finanzia depositi Gnl in 139 porti

BRUXELLES – La Commissione europea prevede di finanziare un piano per
equipaggiare, entro il 2025, 139 porti con stazioni di servizio fornite di
Gnl (Gas naturale liquefatto). Il piano fa parte della nuova strategia
dell’Ue sui combustibili puliti.
La proposta della Commissione è di accelerare la costruzione di stazioni di
servizio fornite di Gnl in tutti i porti, marini e fluviali, connessi con la
Rete di trasporti trans-europea (Ten-T).
Si tratta di 139 scali, all’incirca il 10% dei porti europei.
Secondo le previsioni, gli scali marittimi saranno provvisti di queste
stazioni entro il 2020, mentre il termine del progetto per i bacini fluviali
è nel 2025. Il piano verrà a costare circa 2,1 miliardi di euro. I terminal
dovranno attenersi a nuovi regolamenti e procedure che saranno disponibili
nel 2014.
Secondo le normative dell’Imo (Organizzazione marittima internazionale) e
dell’Unione europea in proposito, la quantità di zolfo presente nel
carburante per navi sarà già ridotta allo 0,1 % entro il 2015. Inoltre, sono
in via di approvazione requisiti più severi per incoraggiare l’utilizzo di
carburanti alternativi, come il Gnl, un gas naturale inodore, incolore, non
tossico e non corrosivo, particolarmente adatto per i trasporti su lunga
distanza.
L’alto costo di produzione e l’assenza di infrastrutture adatte ne hanno
finora frenato l’utilizzo. A oggi, infatti, soltanto i porti di Norvegia e
Svezia sono forniti di stazioni di servizio per il rifornimento su piccola
scala di Gnl.

Paolo d’Amico: «Serve unico

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

interlocutore»

ROMA – Paolo d’Amico, presidente di Confitarma e della Federazione del Mare,
nel corso dell’incontro ”La forza del mare – Idee di Governo per l’economia
del mare”, organizzato a Roma dal Partito Democratico, ha ricordato
l’importanza del settore marittimo portuale, sottolineando peraltro come da
anni le stesse istanze del cluster restino inascoltate con evidenti
ripercussioni negative per l’economia del Paese.
Fra le varie problematiche sul tappeto, Paolo d’Amico ha posto l’accento
sull’esigenza di un sistema normativo efficiente e sulle problematiche
connesse alle tariffe dei servizi tecnico nautici e alle tasse portuali.
«Le regole, per essere efficienti e finalizzate al raggiungimento di
obiettivi concreti, devono essere semplificate – ha affermato il
presidente di Confitarma – da anni abbiamo proposto modifiche normative a
costo zero che oltre a facilitare la vita degli operatori, porterebbero
vantaggi e risparmi a tutto il sistema».
Riguardo all’intenzione del Pd, manifestata da Matteo Mauri nella relazione
introduttiva e da Enrico Letta nelle conclusioni, di ripristinare un
Ministero dei Trasporti autonomo all’interno del quale dedicare una specifica
attenzione al mare, d’Amico ha affermato che «da tempo Confitarma ha
richiamato l’attenzione delle forze politiche sull’esigenza di un organismo
dedicato alle numerose e complesse tematiche del mare che oggi purtroppo
risultano frammentate e distribuite in tante sedi: abbiamo bisogno di poter
parlare con un unico interlocutore che capisca i nostri problemi e con il
quale trovare la soluzione migliore».
Il presidente di Confitarma ha poi ribadito l’opportunità che il controllo
delle tariffe portuali resti affidato al Ministero, per evitare che il
decentramento faccia prevalere logiche di tipo localistico molto dannose.
«Per tutti valga l’esempio del servizi ritiro rifiuti dalle navi che ha dato
luogo alla proliferazione di discipline diverse da porto a porto creando un
deleterio clima di inaffidabilità tra gli operatori e soprattutto dando luogo
a rincari tariffari del tutto ingiustificati e discriminatori a danno degli
utenti. E’ bene ricordare – ha sottolineato d’Amico – che i servizi resi alla
nave nei porti non sono pagati dalle Autorità portuali ma dalle compagnie di
navigazione utenti. Questo è un dato di fatto incontrovertibile! ».

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

Paolo d’Amico ha ritenuto quindi opportuno ricordare la posizione di
Confitarma riguardo alla liberalizzazione dei servizi tecnico nautici,
ribadendo l’esigenza di guardare a tali liberalizzazioni con la necessaria
cautela per evitare che la loro pratica applicazione, possa in concreto
determinare soluzioni economico-organizzative contrarie agli interessi
dell’utenza di tali servizi.
In merito alle tasse portuali, che aumentano del 30% dal 6 Gennaio 2013 e di
un ulteriore 15%, dal 1° Gennaio 2014, il presidente ha sottolineato che
«Aumenti di tale portata garantiscono un maggior gettito alle Autorità
portuali di circa 65 milioni annui dal 2013 e di ulteriori 33 milioni annui
dal 2014, ma impongono sul traffico marittimo e sulle merci imbarcate e
sbarcate un pesante fardello che oltre a ridurre ulteriormente il livello di
competitività dei nostri porti con il dirottamento dei traffici verso scali
esteri, colpisce in particolare le compagnie operanti nel cabotaggio tra
porti nazionali».
«La tassa di ancoraggio, che si calcola sulla stazza netta complessiva delle
navi, ha subito dal 1993 ad oggi un incremento del 130% a seguito
dell’aumento del numero delle navi e della loro stazza media, grazie agli
ingenti investimenti effettuati dalle compagnie di navigazione in nuove
costruzioni. Inoltre, nello stesso periodo, la tassa portuale, che si calcola
sulle tonnellate di merce imbarcata e sbarcata nei porti italiani, ha subito
un incremento di circa il 29%. Se si considera che l’indice del costo della
vita è aumento del 54,36%, risulta evidente come l’adeguamento delle due
tasse sia del tutto ingiustificato dato che il loro gettito, nello stesso
periodo, si è di fatto più che adeguato».
«In conclusione – ha detto d’Amico – non resta che auspicare che le Autorità
portuali, con senso di responsabilità e coerentemente con le politiche di
contenimento dei costi annunciate da alcuni loro autorevoli esponenti, si
avvalgano da subito della facoltà loro concessa di azzerare l’incremento,
dando un segnale concreto del loro impegno a rendere più competitivi i nostri
scali e che le forze politiche si impegnino tempestivamente, nel corso della
prossima legislatura, a rivedere il provvedimento del tutto inopportuno in
una fase economica congiunturale così critica».

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

Aperto maggior porto del Vietnam

HO CHI MINH CITY – Nei giorni scorsi è stato inaugurato il porto più grande e
con i fonfali più profondi del Vietnam, nella provincia meridionale di Ba Ria
Vung Tau.
Il porto, Cai Mep Thi Vai Port International, è stato progettato per
soddisfare la crescente domanda di trasporto di container nel sud del Paese.
La sua realizzazione è costata 457 milioni di euro, finanziata congiuntamente
da Official development assistance giapponesi e dal Governo vietnamita, in
occasione del 40mo anniversario delle relazioni tra i due Paesi.
Il porto, oltre che alleggerire il carico di altri porti del sud del Vietnam,
aprirà canali di navigazione diretti con altri porti nazionali e
internazionali in tutto il mondo, riducendo tempi di transito e spese di
spedizione.
Nei piani del Governo, i porti, con canali diretti e strade di accesso,
avranno un ruolo importante per attrarre investimenti diretti esteri per la
regione e spedizionieri marittimi internazionali provenienti da Stati Uniti,
Europa, Paesi dell’area Asean (Associazione delle Nazioni del Sud-est
asiatico).
Secondo la Vietnam Port Association, il Paese dispone di 30 punti di accesso
via mare, con 166 porti e 350 moli. Di questi, solo alcuni che sono stati
resi operativi dopo il 2006 sono dotati di attrezzature moderne per la
movimentazione delle merci e le operazioni di carico e scarico. Questa
carenza ha ridotto del 50% la capacità di carico in Vietnam, rispetto a porti
più attrezzati negli altri paesi della regione asiatica.
Il settore logistico vietnamita ha attirato un gran numero di investitori
stranieri e ci sono attualmente circa mille aziende straniere che hanno sede
nel Paese, che si dividono il 70% della quota di mercato. I servizi logistici
contribuiscono poco al Pil nazionale. Oltre il 90% delle merci importate ed
esportate sono trasportate via mare e si prevede che circa 600 milioni di
tonnellate di merci saranno trasportate in questo modo entro il 2015 e di
circa 1.100 milioni di tonnellate entro il 2020.

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

Libero scambio Ue-Usa per la ripresa

ROMA – Un accordo di libero scambio Usa-Ue potrebbe contribuire ad
incentivare la ripresa europea: ne è convinta la sottosegretaria agli esteri
Marta Dassù.
Pochi giorni dopo l’insediamento di Barack Obama, per la seconda volta, come
presidente degli Stati Uniti, a Roma si discute di America, o meglio del
”vento delle Americhe”. Così si intitola l’ultimo numero della rivista di
geopolitica ”Aspenia”, edita dall’Aspen Institute. Dassù è il direttore di
”Aspenia”: è lei l’ispiratrice della tavola rotonda organizzata
all’Auditorium Enel in occasione dell’uscita della pubblicazione.
L’incontro ha coinvolto intellettuali stranieri come Robin Niblett (direttore
della Chatham House, uno dei think thank più accreditati a livello mondiale)
e rappresentanti del mondo delle imprese italiane.
Dagli Stati Uniti provengono alcuni segnali di ripresa. Eppure, il dato
dell’ultimo trimestre è stato – a sorpresa – negativo. Una contraddizione che
Dassù spiega così: «I dati oscillano, ma la tendenza di fondo per gli Stati
Uniti a mio avviso è positiva. L’America ha vantaggi comparativi molto
importanti, tra cui la rivoluzione energetica – quello che si vede con lo
shale gas (il gas naturale ”catturato” nelle argille) – e diventerà un
esportatore netto di risorse energetiche, con dei vantaggi competitivi per le
proprie imprese. E poi, il dollaro è debole: cosa che è un problema per
l’Europa, ma che consente all’America di esportare ovunque».
La ripresa statunitense potrebbe trainare quella europea: ma ad alcune
condizioni. «Ci vuole un accordo commerciale. Alla Conferenza di Monaco di
Baviera il vicepresidente Joe Biden ha detto che l’America è disponibile a
trattare seriamente con gli europei per un’area di libero scambio. Questo
sarebbe molto importante per incentivare la ripresa europea».

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

Nel 2012 record navi europee demolite
in Asia

  BRUXELLES – Nel 2012 gli armatori europei hanno inviato un numero record
di 365 navi cariche di sostanze tossiche sulle spiegge dell’Asia meridionale,
per essere demolite o rottamate, come denuncia l’Ong Shipbreaking Platform
(organizzazione internazionale con sede a Bruxelles), in un comunicato
firmato dal direttore esecutivo Patrizia Heidegger: il numero delle navi è in
aumento del 75% rispetto all’anno precedente, quando 210 navi di armatori
europei furono inviate per la domolizione in India, Pakistan e Bangladesh.
«Nonostante la possibilità di un appropriato smaltimento che ci sarebbero in
Europa o in altri Paesi sviluppati, la maggior parte delle compagnie di
navigazione europee continuano a trarre profitto dalle loro navi facendole
demolire sulle spiagge dell’Asia metridionale a prezzi stracciati e in
condizioni di pericolosità.
La Ue dovrebbe adottare meccanismi che impediscono agli armatori europei di
esportare e domolire navi tossiche nei Paesi in via di sviluppo, e invece
dovrebbe imporne il riciclaggio secondo le norme di salute, sicurezza e
ambiente previste dai propri Paesi» afferma Patrizia Heidegger.
I più attivi in questa pratica sono stati gli armatori greci, con 167 navi. A
seguire, i tedeschi (con 48 unità), gli inglesi (con 30) e i norvegesi (con
23). In ogni caso, a eccezione di Olanda e Norvegia, gli armatori di tutta
l’Europa hanno aumentato nel 2012 il numero di navi dismesse esportate in
Asia; gli italiani lo hanno triplicato, raggiungendo la cifra di 27.
I controlli Ue impediscono lo smaltimento in impianti non conformi, ma questa
normativa è aggirata facilmente grazie alle “bandiere di comodo”: soltanto 83
navi, delle 365 totali, infatti battevano bandiera europea.
Per poter superare questo problema la Ong Shipbreaking Platform sta
attualmente lavorando con il Parlamento europeo al fine di introdurre un
meccanismo finanziario che aiuti gli armatori a internalizzare i costi di
smaltimento dei materiali pericolosi. Per rendere ciò funzionale la Ong
propone che tale meccanismo, una volta approvato, si applichi a tutte le navi
che fanno scalo nei porti europei, senza distinzione di bandiera. Oltre allo
sforzo di associazioni e organizzazioni internazionali, secondo la Ong
Shipbreaking Platform, è necessaria anche la volontà politica dei Paesi

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

membri.

Porto Marina di Pisa verso fine lavori

PISA – Il cantiere del porto turistico di Marina di Pisa è a un passo dalla
conclusione. Il prossimo 16 Febbraio infatti il bacino di Boccadarno sarà
allagato e per la città sarà un autentico evento visto che dopo 80 anni la
frazione balneare tornerà a fruire dell’area dell’attuale cantiere, dove
prima sorgeva lo stabilimento Motofides e che ora si trasformerà in una
distesa d’acqua segnata dai pontili di ormeggio e impreziosita dalla
passeggiata panoramica. Il porto sarà poi completato a primavera.
La cerimonia inizierà alle ore dieci alla presenza del sindaco Marco
Filippeschi e del governatore della Toscana, Enrico Rossi, quando il suono
della vecchia sirena della Cmasa che per lunghi anni ha segnato il tempo di
Marina, annuncerà l’ingresso dell’acqua in bacino. «Abbiamo pensato – spiega
Stefano Bottai, amministratore delegato della Boccadarno Porto di Pisa – che
il completamento delle strutture portuali e l’ingresso dell’acqua nel bacino
fosse un evento cui assegnare una certa importanza e al quale far partecipare
tutti i cittadini. Renderemo provvisoriamente agibile la grande passeggiata
panoramica sul molo nord che finora solo gli addetti ai lavori hanno potuto
percorrere e tutti potranno assistere all’inizio delle operazioni di
allagamento e vedere le strutture realizzate prima che siano sommerse
dall’acqua».
Per riempire completamente il porto sarà però necessario un tempo di circa
dieci giorni e solo allora, dopo che l’acqua interna avrà raggiunto il
livello del mare, sarà possibile abbattere l’ultimo diaframma all’ingresso
del porto e collegare l’intera area al mare.

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

Msc-Zim: Med-Europe Service

GINEVRA – Mediterranean Shipping Company e Zim hanno annunciato la
realizzazione di una nuova linea congiunta che prende il nome di Med-Europe
Service. Questa sarà inaugurata con la partenza dal porto di Haifa, della
nave ”Msc Fiammetta”, prevista il 15 Febbraio, sulla rotta westbound. Il
nuovo joint service sarà in grado di offrire un’ampia copertura dei porti,
ulteriori collegamenti diretti tra l’Europa nord occidentale ed il
Mediterraneo orientale, con una maggiore affidabilità delle partenze
programmate.
Mediterranean Shipping Company e Zim Integrated Shipping Services, informano
che il nuovo servizio tra Mediterraneo e Nord Europa effettuerà la seguente
rotazione: Felixstowe, Rotterdam, Amburgo, Anversa, Le Havre, Ashdod,
Alexandria, Haifa, Ashdod, Valencia e ritorno a Felixstowe, completando
l’intero viaggio in 35 giorni.
Nella nuova linea saranno impiegate cinque porta contenitori con una capacità
tra i 5.500 ed i 6000 teu, due delle quali gestite dalla Zim e tre dalla Msc,
che faranno scalo nei principali porti del Nord Europa, con tempi di transito
competitivi e, come deto, con una maggiore affidabilità delle schedule.

Porti «Napa» ribadiscono importanza
«sistema»

  TRIESTE – I presidenti dei porti membri del ”Napa” (North Adriatic Ports
Association) si sono incontrati nella sede dell’Autorità portuale di Trieste.
L’obiettivo condiviso di questo primo incontro ufficiale del 2013 è stato
ribadire la centralità e l’assoluta imprescindibilità del ”Napa” stesso come
sistema multiporto, competitivo per la movimentazione delle merci rispetto ai
sistemi portuali del Northern Range e in grado di dialogare ai massimi
livelli con le Istituzioni a livello europeo.

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

Durante l’incontro è stata riaffermata con decisione l’unità d’intenti che
anima i porti membri del ”Napa”, nell’ottica di consolidare i vantaggi del
sistema Nord Adriatico, sia sotto il profilo ambientale che di risparmio di
tempi e di costi nelle rotte con il Far East, che di qualità ed affidabilità
dei servizi offerti. Ed è per questo che nel 2013 l’attività di promozione si
concentrerà sui mercati dell’Egitto, India e Vietnam.
L’associazione dei porti nord adriatici vuole aumentare la sua competitività
continuando a sostenere i progetti di sviluppo di ciascun porto, nella
convinzione che solo sommando gli sforzi di ognuno sarà possibile raggiungere
la scala di capacità ed efficienza necessaria per vincere la competizione
europea e globale ed è anche per questo che i quattro porti presenteranno nel
prossimo bando annuale Ten-T, un progetto comune per il cofinanziamento di
interventi infrastrutturali in ciascun porto.
Particolare attenzione è stata rivolta altresì al progetto Its Multiport
Gateway, un progetto cofinanziato dall’Unione europea grazie al quale si sta
realizzando una piattaforma informatica per l’interscambio elettronico dei
dati tra i porti del Nord Adriatico e facilitare così l’arrivo e la gestione
dei cargo da tutto il mondo.
Con l’incontro dell’altro ieri la presidenza del ”Napa” passa – secondo la
rotazione semestrale prevista dallo statuto – da Capodistria a Trieste.

Authority Gioia Tauro si gemella con
Shanghai

  GIOIA TAURO – Il cerchio si chiude. La Port Authority di Gioia Tauro e
quella di New York si sono date appuntamento negli uffici della Port
Authority di Shanghai. Al centro dell’incontro istituzionale, la cerimonia di
sottoscrizione del gemellaggio tra l’Autorità portuale di Gioia Tauro e
quella di Shanghai. Si conclude, così, un percorso virtuoso iniziato lo
scorso anno, quando, a Gennaio 2012, è stato sottoscritto a New York
l’Accordo di cooperazione tra l’Ente calabrese e quello newyorkese.
L’obiettivo è chiaro: favorire e incentivare la crescita degli scambi

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

commerciali tra Asia, Mediterraneo e la costa orientale degli Stati Uniti
utilizzando la rotta del canale di Suez che, rispetto alla Transpacifica,
offre maggiori garanzie in termini di efficienza ed affidabilità. Si tratta
di una strategica alleanza che mette insieme due realtà portuali
internazionali, due mondi Est e Ovest, Shanghai e New York, collegati
attraverso il ponte “virtuale” offerto da Gioia Tauro, dopo che l’ente,
guidato da Giovanni Grimaldi, ha siglato l’intesa con entrambe le Autorità
portuali. Questa nuova triade della portualità internazionale punta, quindi,
a sostenere le rotte commerciali che, passando da Suez, creano un diretto
collegamento tra la costa orientale degli Stati Uniti, il Mediterraneo e il
Far East, con il porto di Gioia Tauro che fa da principale collante, quale
hub di riferimento.
Alla cerimonia, tenutasi ieri nei locali della Port Authority di Shanghai,
hanno preso parte il segretario generale dell’Autorità di Gioia Tauro,
Salvatore Silvestri, che ha sottoscritto il gemellaggio, accompagnato da
Domenico Bagalà, amministratore delegato della Med Center Container Terminal.
Per l’Authority di Shanghai ha firmato l’intesa il direttore generale Zhang
Lin accompagnato da Sandy Wong, Exchange and cooperation division. A prendere
parte alla cerimonia, anche, Mu Lan, chief representative dell’Autorità
portuale di New York a Shanghai.
Visto lo storico momento, a sottolinearne l’importanza strategica,
all’incontro istituzionale ha preso, altresì, parte il Console generale
dell’Italia a Shanghai, Vincenzo De Luca.
Nel corso della cerimonia, il segretario generale, Salvatore Silvestri, ha
illustrato ai presenti le peculiarità del porto di Gioia Tauro. La sua
attenzione è stata, principalmente, rivolta alle opportunità che lo scalo
calabrese è in grado di offrire a possibili investitori internazionali. Si è,
quindi, soffermato sulla programmazione infrastrutturale di sviluppo che
l’Autorità ha messo in campo a sostegno dell’ulteriore crescita dello scalo.
Nello specifico ha illustrato il progetto del gateway ferroviario. «Si tratta
– ha sostenuto Silvestri – di un terminal intermodale chiamato ad
intercettare i traffici tra l’Estremo Oriente e l’Europa». Inoltre, parlando
di un importante progetto, in via di redazione, la Piattaforma integrata
multimediale: «Sarà un innovativo sistema di comunicazione messo a
disposizione degli enti pubblici, degli operatori portuali e degli utenti del
porto. La piattaforma faciliterà, dopo aver mappato l’intera area portuale,
attraverso un impianto di collegamento a banda larga, la trasmissione di
documenti e le relative comunicazioni per garantire, in questo modo, lo

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

snellimento delle pratiche burocratiche».
Silvestri si è poi soffermato sulle opportunità offerte ai possibili
investitori stranieri dalla Zona Franca dell’area portuale di Gioia Tauro.
«Le zone franche non intercluse, come è appunto quella del nostro scalo
rappresentano una tipologia particolare, concepita in modo da non essere
gravata da recinzioni e punti di accesso posti dallo Stato, dalle formalità e
dai controlli tipici delle zone franche tradizionali, con formalità e
obbligazione doganali semplificate e applicabili secondo le modalità del
regime del deposito doganale».
Al fine di stimolare gli investimenti su Gioia Tauro, Silvestri ha anche
anticipato ai presenti il progetto della Regione Calabria per la
trasformazione della Zona Franca Doganale in una vera e propria Zona
Economica Speciale dove si potrà beneficiare di importanti agevolazioni
fiscali. Rivolgendosi, quindi, ai presenti il segretario generale ha
sottolineato l’importanza del gemellaggio, appena, sottoscritto: «Abbiamo
avviato un percorso sinergico con i porti internazionali più importanti al
mondo, grazie anche alla centralità del porto di Gioia Tauro. Il nostro
prossimo appuntamento, ci vedrà, nuovamente insieme, a Gioia Tauro nel
prossimo mese di Giugno. Avremo il piacere di ricevere l’Autorità portuale di
Shanghai e quella di New York con operatori di settore che vorranno visitare
il porto. Sarà l’occasione, altresì, per lavorare in sinergia con le
istituzioni locali, in primis con la Regione Calabria che ha posto tra le
proprie priorità lo sviluppo e il sostegno del nostro scalo».

Il Governo di Atene precetta i
marittimi

ATENE – Il Governo greco rispolvera le leggi d’emergenza e, per spezzare lo
sciopero dei marittimi e dei portuali che andava avanti da sei giorni, fa
ricorso alla precettazione proprio come aveva fatto giorni fa con i
dipendenti dei trasporti pubblici.
La drastica decisione, come hanno riferito fonti vicine all’esecutivo, si è

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
27 Dicembre 2019 -

resa necessaria in quanto sulle isole – tagliate fuori dai rifornimenti a
causa dei traghetti e dei mercantili bloccati nei porti – cominciano a
scarseggiare il carburante e anche i generi alimentari. «Sfortunatamente non
c’é più spazio di manovra per ulteriori discussioni» con il sindacato dei
marittimi, ha detto il ministro della Marima mercantile e dell’Egeo, Costis
Mousouroulis, annunciando ai giornalisti la decisione del Governo.
I marittimi chiedono il pagamento degli stipendi arretrati da parte delle
compagnie di navigazione nelle quali sono impiegati e la firma di un
contratto collettivo di lavoro. In base alle direttive emanate
dall’esecutivo, gli scioperanti hanno ricevuto martedì sera gli avvisi con
cui vengono convocati di nuovo sul posto di lavoro a partire dalla mattina
dopo alle 06:00 (ieri mattina) pena l’arresto. Da parte sua, la Federazione
nazionale Lavoratori Marittimi (Pno), che rappresenta gli scioperanti, ha
reso noto che i suoi iscritti proseguiranno senza timori nell’astensione dal
lavoro.

https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/1325/ | 27
                              Dicembre 2019 -
Puoi anche leggere