Su high cube Rfi replica a Confcommercio
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12 Ottobre 2021 - Su high cube Rfi replica a Confcommercio ROMA – In relazione alle informazioni diffuse nel convegno “Italia dis .connessa” – mancanza di un’infrastruttura ferroviaria nazionale che consenta il trasporto di Tir e container di grandi dimensioni sui treni – Rete Ferroviaria Italiana precisa che nelle aree industriali che sviluppano il maggiore traffico merci (Nord Italia e Valle Padana) le sagome previste per gallerie e rete ferroviaria sono già in larga parte funzionali al passaggio dei treni caricati con container di grandi dimensioni (high cube), dei semi- rimorchi e della cosiddetta “Autostrada viaggiante” (Tir fino a 4 metri di altezza, completi di motrice e rimorchio, caricati su speciali carri merci). Sul corridoio Est-Ovest già non ci sono limitazioni di sagoma fra Trieste e Milano. Entro Giugno saranno ultimati i lavori di adeguamento fra Milano e Torino. Nonostante questi potenziamenti infrastrutturali nel Nord Italia e in Val Padana il traffico merci su ferro non ha registrato incrementi nell’ultimo anno. Sono in corso diversi interventi per l’adeguamento delle linee di collegamento con la Svizzera. Entro il 2017 saranno ultimati quelli per il valico di Chiasso, mentre la linea per il valico di Luino sarà a standard nel 2020. Il valico del Sempione è già adeguato. Per quanto riguarda i collegamenti Nord-Sud, Rfi sta ultimando gli interventi di adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria, fine lavori Dicembre 2016, della direttrice Adriatica, parte integrante della rete Transeuropea e asse fondamentale del trasporto ferroviario intermodale, anche in virtù dei suoi collegamenti trasversali che la congiungono ai porti del basso Tirreno e dello Ionio. Per quanto riguarda i porti, Rete Ferroviaria Italiana precisa che dei 15 porti strategici nazionali già oggi 11 sono collegati al network ferroviario. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - Previsioni Sace: risalita export + 4,7% MILANO – Una congiuntura macroeconomica favorevole, livelli di rischio complessivamente stabili a livello globale e un ampio potenziale inespresso ancora da cogliere. Questo il quadro da cui prende le mosse “Restart”, l’ultimo rapporto export di Sace, che segnala, per le imprese esportatrici italiane, l’aprirsi di una finestra di opportunità unica e previsioni di crescita a un tasso medio annuo del 4,7% nei prossimi quattro anni. Come cogliere a pieno questo trend positivo? Quali le prospettive, i mercati di riferimento, i settori su cui puntare per crescere all’estero? A questi interrogativi risponde il rapporto di Sace, con la proposta di due vie per rafforzare la presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali: la valorizzazione della filiera agroalimentare – uno dei settori di punta del made in Italy, che rappresenta circa il 10% del nostro export complessivo – e l’identificazione delle geografie più promettenti per i prodotti italiani, attraverso la creazione di un nuovo indicatore, l’Export Opportunity Index. I principali risultati, presentati a Palazzo Mezzanotte di fronte a una platea di 300 rappresentanti di imprese, banche e realtà impegnate nel sostegno all’internazionalizzazione, parlano di previsioni di un incremento delle esportazioni italiane di beni del 3,9% nel 2015, un tasso doppio rispetto a quello dell’anno precedente. Il ritmo di crescita aumenterà ulteriormente nel triennio 2016-2018, fino ad attestarsi al 5%. Un ritmo positivo, ma distante da quello precedente il fallimento di Lehman Brothers, il 15 Settembre 2008, a testimonianza dell’impatto permanente della crisi finanziaria mondiale sul commercio internazionale. Tra il 2000 e il 2007, in media, il commercio mondiale è cresciuto del 7,3%, superiore di 3 punti percentuali rispetto al periodo 2011-2018. Secondo il rapporto, i prodotti dell’agricoltura e dell’industria alimentare sono tra i simboli più apprezzati del made in Italy, pari al 10% dell’export italiano e dovranno giocare un ruolo propulsivo per una maggior internazionalizzazione del nostro Paese. La filiera agroalimentare italiana, con un mercato globale che vale oggi 1,1 trilioni di euro, ha un ampio potenziale da esprimere, forte del buon posizionamento dell’Italia sul podio mondiale dell’export in comparti come quelli dei macchinari agricoli e dei https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - macchinari per la trasformazione alimentare (in cui siamo rispettivamente al 3° e al 2° posto) e dei buoni margini di sviluppo nei comparti degli alimentari e dei beni agricoli (in cui ricopriamo rispettivamente il 7° e il 15° posto a livello globale). Espandendo i mercati di riferimento e rafforzando la leva dell’internazionalizzazione, Sace stima per la filiera agroalimentare un potenziale guadagno di export aggiuntivo di 9 miliardi di euro entro il 2018: 7 miliardi dal comparto agroalimentare e altri 2 miliardi da quello dei macchinari, di cui l’84% macchine agricole. Se nella filiera agroalimentare il potenziale riguarda prevalentemente i mercati maturi, per le imprese di altri settori le geografie di riferimento spaziano anche su diversi mercati emergenti e individuare le geografie su cui puntare è complesso. Per aiutarle Sace ha messo a punto la nuova Export Map (www. sace. it/exportmap) e l’Export Opportunity Index, una bussola che aiuta le imprese a cogliere la domanda dei Paesi stranieri e le opportunità, in quei Paesi, per l’export italiano. Il punteggio assegnato a ciascun Paese varia da 0 a 100 (rispettivamente opportunità nulla e massima) ed è calcolato in base al valore dei beni esportati, crescita dell’export italiano nel periodo 2011-2018, concentrazione dell’import nel Paese e attuale quota di mercato italiana. Il mix di geografie più appealing per l’export italiano (con score superiore a 65) è un insieme diversificato di 39 mercati che già rappresentano il 73% dell’export italiano e che possono essere meglio penetrati dalle nostre imprese. Non c’è più una netta distinzione tra mercati avanzati, emergenti, Brics. Tra le migliori destinazioni troviamo l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, l’Algeria, il Qatar, ma anche la Corea del Sud, la Cina, l’Indonesia e la Malesia. Mercati più vicini, come la Turchia e la Polonia (un mercato grande quanto la Russia, quanto a volumi di export italiano) rimangono fortemente attraenti. Anche i partner commerciali più tradizionali presentano ottime opportunità, come è il caso di Stati Uniti (+ 44% nei primi tre mesi), Regno Unito (+ 7,2%) e Germania (dove a Marzo l’export ha segnato un + 6%, grazie al traino dell’automotive). Nigeria, Senegal e Angola rimangono interessanti come mercati di frontiera e progressivamente potranno diventare le destinazioni commerciali future. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - Pacchetto «Rina Service» per sicurezza traghetti GENOVA – “Safety First” è un concetto fondamentale nel mondo della navigazione di cui ogni professionista del mare fa tesoro. Rina Services, la società del Gruppo Rina specializzata in servizi di verifica, ispezione e certificazione, ben conosce l’importanza di questo motto e lancerà nei prossimi giorni un nuovo pacchetto di norme volontarie sulla sicurezza dei traghetti. L’Asset Integrity Management Scheme, così si chiama lo schema a disposizione degli armatori, include la valutazione e la riduzione del rischio di incendio, un sistema avanzato di gestione della manutenzione, il monitoraggio delle condizioni di funzionamento, la gestione dei rischi batteriologici (fondamentale sulle navi passeggeri) e la riduzione dei rischi legati all’avaria di un singolo componente capace di inficiare la funzionalità della nave. Data l’importanza del fattore umano per la prevenzione del rischio e per la buona gestione delle situazioni di emergenza, il pacchetto propone inoltre molteplici attività di formazione specifiche per il personale di bordo e di terra. Rina Services è oggi, con una flotta in classe di 300 traghetti, leader mondiale della classificazione in questo segmento e, grazie al lavoro fatto con i principali operatori del settore tra cui Carnival, Msc Cruises e Moby Lines, ha potuto estendere allo shipping una metodologia già diffusa nell’industria oil & gas. Paolo Moretti, general manager Marine di Rina Services, ha commentato: «Il primato che abbiamo ci offre l’opportunità di approfondire le nostre conoscenze e di aggiornarci costantemente dando origine ad un ciclo virtuoso che si traduce in un servizio sempre migliore per i nostri clienti. Essere la classe d’elezione per i mezzi ro-pax ci ha portato a sviluppare un senso di responsabilità che ci spinge al continuo miglioramento degli standard e l’Asset Integrity Management Scheme ne è la prova». La prima compagnia ad utilizzare il nuovo pacchetto sarà Grimaldi Lines, sul traghetto “Florencia”, costruito nel 2003, capace di raggiungere una velocità di 22,5 nodi e di trasportare circa 1000 persone. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - Poiché i nuovi standard eccedono i requisiti imposti dalla normativa di sicurezza vigente, è possibile adattarli alle esigenze del cliente tenendo in considerazione elementi come il tipo di nave e le rotte percorse. Azioni Tirrenia: in corsa Onorato e GIP ROMA – Slitta al 30 Settembre, anziché il 31 Luglio, il termine ultimo entro il quale Vincenzo Onorato dovrà trovare l’accordo con il fondo americano Och-Siff, per l’acquisizione delle quote di Tirrenia detenute da Clessidra (35%) da GIP (Genova Investimenti Portuali, col 15%) e da Shipping Investment (10%), oltre che al 32% di Moby controllato dalla stessa Clessidra. Lo si apprende da fonti vicine al dossier. Secondo l’imprenditore Luigi Negri, numero uno di GIP, l’operazione doveva concludersi entro il 31 Luglio 2015, «ma il termine è stato posticipato a causa di una articolata due diligenceche si sta svolgendo in Tirrenia da parte del gruppo Onorato Partecipazioni. A Giugno comunque è prevista la firma degli accordi ed il deposito delle azioni da parte di tutti i soci presso una Fiduciaria di Unicredit». Se Onorato non riuscisse a raccogliere i 100 milioni necessari entro il nuovo termine del 30 Settembre, «allora si avvierà la procedura di vendita congiunta del 100% di Tirrenia da parte di Clessidra, che potrà accettare offerte da parte di terzi, prevedibilmente attraverso un bando internazionale» ha dichiarato Negri che prosegue – «come abbiamo già detto in passato, noi saremmo interessati a rilevare l’intero capitale di Tirrenia con una cordata di imprenditori». Rimane da stabilire cosa farà l’Antitrust che nel corso della privatizzazione avvenuta nel 2012 aveva già fissato rigide condizioni affinchè si evitasse un concentrazione del trasporto nelle mani di pochi armatori presenti nel Tirreno. Un evento che potrebbe riproporsi nel caso in cui il patron di Moby, Onorato, riuscisse ad acquisire la maggioranza di Tirrenia. https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - Primo quadrimestre a Genova +7% teu GENOVA – Il primo quadrimestre del 2015 si chiude per il porto di Genova con un segno fortemente positivo per il traffico container. Il tasso di crescita sfiora il 7% (6,8% per la precisione) rispetto allo stesso periodo del 2014, già anno del record storico per numero di teu lavorati (2,173 milioni con un + 9,3% sul 2013). La sensazione quindi, secondo l’Autorità portuale genovese, è di un ulteriore anno all’insegna di un nuovo primato. Nel solo mese di Aprile, secondo i dati forniti dall’Authority, sono stati movimentati 182.361 teu contro i 176.947 dell’Aprile 2014, registrando un aumento del 3,1% mese su mese. Ma la tendenza è evidente valutando nel complesso i primi quattro mesi di quest’anno: nel primo terzo dell’anno il porto di Genova ha trattato 724.559 teu contro i 678.493 del 2015, con una variazione del 6,8%. Ambasciatore olandese ospite in Authority LIVORNO – Il commissario dell’Autorità portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, ha ricevuto a Palazzo Rosciano, la visita dell’ambasciatore olandese Michiel den Hond. L’occasione è stata fornita dall’iniziativa “Olandiamo in Toscana”, che l’ambasciata olandese ha organizzato per promuovere rapporti tra istituzioni, società civile, mondo della cultura, delle imprese e della ricerca. L’obiettivo era quello di «parlare di opportunità di collaborazione tra il porto di Livorno e i Paesi Bassi, con particolare riferimento agli appalti pubblici, alle infrastrutture portuali e alla logistica nello scalo labronico». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - Sono state queste le premesse che hanno portato l’ambasciatore Michiel den Hond, l’addetto economico all’ambasciata, Chris Schoemakers, e il console olandese Alberto Batini (fratello di Nicoletta, candidata dal sindaco Nogarin alla presidenza dell’Authority), ad incontrare, a Palazzo Rosciano, il commissario straordinario e il segretario generale dell’Authority, Giuliano Gallanti e Massimo Provinciali. Durante l’incontro i cinque hanno parlato, tra le altre cose, degli asset di sviluppo del porto della città dei “Quattro mori”, soffermandosi in particolare sulla piattaforma Europa, sul progetto di infrastrutturazione ferroviaria della darsena Toscana, e su quello relativo alla realizzazione a Livorno di un moderno hub per la distribuzione del Gas naturale liquefatto (Gnl). «È un’opera importante – ha detto den Hond, parlando del nuovo terminal contenitori che tra qualche anno sorgerà alle spalle del Terminal Darsena Toscana -, il vostro porto può davvero aspirare a diventare uno scalo di eccellenza, soprattutto se riuscirà a dotarsi, come ho sentito, di una moderna rete ferroviaria che la colleghi direttamente alla rete viaria nazionale». Per il diplomatico lo scalo labronico e i Paesi Bassi hanno margini piuttosto ampi di fare ottimi affari: «Esportiamo ogni anno in Italia 22 milioni di tonnellate di merce via camion, mentre ne importiamo 8 milioni – ha sottolineato -; potremmo lavorare insieme perché quei camion non tornino vuoti in Olanda». Il messaggio è chiaro: con la giusta dotazione ferroviaria e il rafforzamento competitivo del porto derivante dalla sua espansone a mare, Livorno potrebbe diventare un hub di riferimento per servire il retroterra del centro europeo lungo i corridoi di trasporto individuati dall’Unione europea. «Il porto di Milano è Rotterdam per un solo motivo – ha spiegato den Hond – è più conveniente spedire la merce in Europa Orientale, o altrove, passando dal porto olandese piuttosto che da un qualunque scalo portuale italiano. Se l’Italia riuscisse a superare i propri gap, investendo sull’innovazione tecnologica e sull’intermodalismo, potrebbe provare a invertire questa tendenza». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - Iniziati lavori ampliamento PSA Panama Il simbolico avvio dei lavori durante la cerimonia PANAMA – PSA Panama International Terminal ha celebrato la cerimonia di avvio dei lavori della “fase 2” per l’ampliamento del suo terminal container situato sulla sponda occidentale del Canale di Panama. L’espansione di questo terminal, che comporta un investimento compreso tra i 350 ed i 400 milioni di dollari Usa, porterà la sua capacità a 2 milioni di teu, aumentando di conseguenza anche l’importanza che il trasporto di contenitori ricopre nel Paese, in sintonia con l’intenzione di conferire a Panama il ruolo di centro dei collegamenti logistici delle Americhe. Al termine della “fase 2”, che dovrebbe essere completata entro la fine del 2016 per rendere il terminal operativo in concomitanza con l’apertura commerciale del “nuovo” Canale di Panama, la struttura sarà dotata di undici gru da banchina con uno sbraccio massimo di 24 file, e di una banchina lunga oltre un chilometro. Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Repubblica, Juan Carlos Varela; Jorge Barakat, ministro degli Affari marittimi ed amministratore della Panama Maritime Authority (Amp); Jorge Quijano, amministratore della Panama Canal Authority (Acp); oltre importanti esponenti del Governo, i vertici di PSA e numerosi ospiti. «Il Governo di Panama continuerà a lavorare in stretta collaborazione con PSA Panama International Terminal e siamo sicuri che, quando l’espansione del terminal container sarà conclusa, il nostro Paese avrà impianti capaci di servire navi portacontainer della capacità di 18.000 teu» ha detto nel suo discorso il presidente Juan Carlos Varela. Quindi ha preso la parola Tan Chong Meng, Ceo del Gruppo PSA International: «Questa cerimonia inaugurale, simboleggia il continuo impegno di PSA verso lo sviluppo di Panama in un hub per l’intera regione. Fin dall’inizio del nostro coinvolgimento a Panama, abbiamo ricevuto un grande sostegno da parte delle agenzie governative e le parti interessate e per questo vorrei esprimere la nostra profonda gratitudine a tutti i nostri partner panamensi per lavorare insieme a noi. Faremo di PSA Panama International Terminal una struttura di livello mondiale in grado di supportare il crescente traffico di container che deriverà dall’espansione del Canale di Panama, capace di contribuire allo https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - sviluppo dell’economia locale e alla crescita dell’occupazione». Termini Imerese sospende canoni supplettivi PALERMO – Ottenuto il parere favorevole del Comitato portuale, l’Autorità portuale di Palermo ha sospeso nel porto di Termini Imerese i canoni suppletivi dovuti dalle imprese autorizzate a espletare le operazioni portuali per l’imbarco / sbarco su / da navi ro-ro di automezzi pesanti, auto commerciali e auto al seguito per tutto il 2015. Il presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella, commenta così il nuovo provvedimento: «Già nello scorso mese di Gennaio l’Autorità portuale aveva ritenuto opportuno sospendere l’applicazione dei diritti fissi dovuti all’Ente per i passeggeri in imbarco / sbarco su e da traghetti per l’intero anno 2015. Questa ulteriore azione promozionale ha l’esplicito intento di mantenere gli attuali traffici ro-ro nello scalo termitano e di attrarne di nuovi, venendo incontro agli operatori in questo lungo periodo di crisi». «Riteniamo fondamentale – conclude il presidente – spingere verso un rilancio del porto di Termini Imerese, dotandolo di opere infrastrutturali adeguate e lavorando sull’incremento dei traffici». Genova: ancore e cannoni dai dragaggi GENOVA – Durante gli ultimi dragaggi nel porto di Genova, sono stati rinvenuti diversi cannoni e ancore di particolare interesse per la storia della città. Gli inediti manufatti storici, studiati dalle Soprintendenze e https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - da esperti del NavLab (Laboratorio di Storia marittima e navale dell’Università di Genova), attualmente sottoposti a un processo di desalinizzazione in un’area protetta di Calata Bettolo, saranno restaurati e offerti alla cittadinanza in esposizione pubblica permanente. Le ancore e i cannoni testimoniano l’attività del porto di Genova tra il XVI e il XX secolo e presentano numerosi riferimenti ai contatti con altre marinerie. Durante gli stessi dragaggi sono stati recuperati venti ordigni bellici, attualmente tutti disinnescati e portati in aree sicure: ultimo episodio l’ordigno da 500 libbre trattato la settimana scorsa. Oggi l’Autorità portuale di Genova, in collaborazione con le aziende coinvolte nel cantiere di Calata Bettolo, è in grado di mostrare gli oggetti storici alla stampa, prima di custodirli in un luogo chiuso per i trattamenti conservativi definitivi. In particolare, sono stati rinvenuti cinque cannoni secenteschi ad avancarica in ferro colato, lunghi quasi tre metri e del peso di circa una tonnellata, di probabile produzione inglese; due cannoni leggeri a retrocarica in ferro fucinato, brandeggiabili a mano da una sola persona, lunghi un metro e mezzo e pesanti meno di un quintale, databili tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento; un falconetto in bronzo lungo circa due metri e pesante circa due quintali, che presenta il marchio della famiglia Alberghetti, fonditori veneziani attivi nella seconda metà del Cinquecento. Di questa bocca da fuoco è noto un esemplare gemello, proveniente dal porto di Genova ed esposto al Galata Museo del Mare. Per quanto riguarda, invece le ancore “scoperte” sono realizzate in ferro, nella quasi totalità dei casi forgiato ed offrono un interessante spaccato sull’evoluzione subita negli ultimi tre-quattro secoli. Queste le più significative: esemplare sei-settecentesco di fattura locale; Rodger’s Small Palms, una delle prime oggetto di brevetto (1832); esemplari tipo Ammiragliato Britannico (1841); diverse ancore a ceppo mobile di ferro; un raro esempio a ceppo fisso di legno, di dimensioni e peso imponenti (cinque metri e quattro tonnellate), l’unico finora rinvenuto in acque italiane; esemplari più recenti a marre mobili, simili a quelli in uso ai giorni nostri. I materiali recuperati possono costituire un’importante opportunità culturale. Gli enti coinvolti hanno intenzione di valorizzare e rendere di pubblica fruibilità le ancore e i cannoni d’epoca in un percorso capace di legare città e porto: a questo proposito il ministero dei Beni culturali, in collaborazione con l’Autorità portuale, sta studiando un progetto di https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - esposizione e illustrazione tecnico-storica, anche al fine di valutare e reperire le necessarie coperture economiche eventualmente rivolgendosi a soggetti finanziatori privati. MedCruise e Clia Europe investono su agenti ATENE – Clia Europe, l’associazione che rappresenta il settore delle crociere in Europa, e MedCruise, l’associazione dei porti crocieristici del Mediterraneo, hanno firmato un accordo di partnership strategica per collaborare, sponsorizzare e sostenere la promozione del programma europeo di formazione degli agenti di viaggio. Clia Europe è impegnata, oltre che nella formazione degli agenti, anche nella ricerca e marketing per promuovere le opportunità di scegliere una crociera come vacanza, con migliaia di agenzie di viaggio. Questo importante accordo con MedCruise permetterà l’espansione di “Etalp”, il programma di formazione degli agenti di viaggio di Clia, in Francia, dove migliaia di agenti avranno accesso a risorse di formazione online di Clia. Carla Salvadò, presidente di MedCruise, ha dichiarato: «Questo accordo strategico segna una tappa importante nella relazione tra MedCruise e Clia Europe. Sono lieta che le nostre associazioni collaborino per formare gli agenti di viaggio, dando loro i giusti strumenti per attirare ancora più persone a scegliere una crociera nel Mediterraneo. Questa partnership, inoltre, dimostra che la comunità portuale, così come il comparto delle crociere, non perdono mai di vista il fatto che il nostro successo è direttamente legato a quello degli agenti di viaggio». Secondo Pierfrancesco Vago, presidente di Clia Europe, «il lavoro delle agenzie di viaggio continuerà a svolgere un ruolo essenziale nella supply chain del settore crociere, portando il nostro fantastico prodotto più vicino al cliente finale. L’accordo vedrà l’espansione del programma di formazione di Clia ad un mercato europeo chiave, ma non sarà l’ultimo. Sono lieto che, su questa scelta, Clia Europe e MedCruise continueranno ad impegnarsi ed https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
12 Ottobre 2021 - investire in un settore di fondamentale importanza». https://www.messaggeromarittimo.it/category/archivio-articoli/page/748/ | 12 Ottobre 2021 -
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