TRA RADICI E FUTURO ARCIDIOCESI DI MATERA - IRSINA - Il contributo dell'Arcidiocesi di Matera-Irsina - Arcidiocesi di Matera - Irsina
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ARCIDIOCESI DI MATERA - IRSINA TRA RADICI E FUTURO Il contributo dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina al percorso di Matera2019 a cura del Gruppo Cultura Matera 2019
immagine di copertina: Enzo Epifania
Sommario Note introduttive, pag. 5 1. L’idea di Cultura alla base del nostro impegno, pag. 9 2. La Chiesa di Matera-Irsina e la Capitale Europea della Cultura, pag. 12 3. Le aree tematiche, pag. 14 4. Il Gruppo interdisciplinare di RICERCA, pag. 17 5. I Temi di ricerca, pag. 18 6. Cantiere aperto, pag. 20 Appendice, pag. 22 Tabella delle Aree tematiche, pag. 24 3
Note introduttive Premessa L’ Arcidiocesi di Matera-Irsina, nel novembre 2015, ha istituito un gruppo di lavoro affinché la comunità diocesana potesse elaborare e proporre al proprio interno e al territorio un contributo specifico al percorso che Matera e la Basilicata stanno compiendo dopo la designa- zione della Città a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Il Dossier attraverso il quale la candidatura è stata proposta e ha ottenuto la designazione, dal titolo Open future, offre spunti e impo- stazioni con cui confrontarsi. A seguito di un protocollo di intesa con la Fondazione Matera-Basilicata2019 e con il Comune di Matera, la comunità diocesana intende cogliere questa opportunità per elaborare una visione più ampia di cultura, che vada oltre gli eventi del cosiddet- to “anno faro” del 2019. La comunità cristiana vuole prendere coscienza di una rinnovata presenza nel territorio, della propria vocazione come forma specifica di missionarietà, della valorizzazione dell’immenso patrimonio materiale e immateriale prodotto nei secoli, dei segni e della ricchezza proprie della modernità. Riferimenti essenziali di questo percorso sono il re- cente Convegno ecclesiale di Firenze e il Magistero di Papa Francesco. Linee guida La Comunità ecclesiale deve saper cogliere e proporre in forme at- tualizzate il senso del farsi di una cultura e di un vissuto pienamente inseriti nella storia. Si ritiene pertanto essenziale individuare alcu- ne linee-guida per orientare l’impegno delle comunità cristiane nella presa di coscienza del valore culturale della propria missione e nel proporre iniziative culturali future. Senza fermarsi a una generica considerazione del patrimonio arti- stico.religioso come cifra di un contributo della comunità dei fedeli a questo percorso, né pensare che la cultura sia appannaggio di pochi addetti ai lavori, né indulgere a lamentele rivendicative o moralistiche, è necessario far leva sulla straordinaria forma di creatività e parteci- pazione che viene dal vissuto di fede, speranza e carità di tanti fedeli. Prima che di eventi, convegni e mostre, è indispensabile che le co- munità cristiane siano promotrici del più ampio coinvolgimento di as- sociazioni, comunità e singoli credenti, nella riscoperta della propria identità. Nella progettazione e proposizione di iniziative è opportuno far leva su un’impostazione “policentrica”, capace di attivare il più possibile il protagonismo e la funzione dei vari uffici, comitati, associazioni e fedeli laici. Le iniziative individuate, valutate e opportunamente coordinate, debbono mettere in moto processi, prima di essere momenti celebrati- vi, e rispondere al criterio di una progettualità pastorale piuttosto che a quello di eventi occasionali, ed esprimere la vocazione della Chiesa di stare con gli uomini e le donne di questo tempo, con le loro storie e le loro esperienze. 5
Proposta di un metodo Fondamentale è il metodo con cui la comunità diocesana vorrà procedere, valorizzando il contributo e la soggettività di tutte le realtà ecclesiali (comunità parrocchiali, associazioni, movimenti, ecc.) che con il loro coinvolgimento indicheranno il contenuto proprio del fare cultura da parte della Chiesa di Matera-Irsina. È necessario, a questo riguardo, assumere alcuni precisi impegni. Occorre: • rivolgere una comunicazione forte, non burocratica, ma calda e personale, a tutti i soggetti ecclesiali, per chiedere di coinvolgersi e chiamare a corresponsabilità in questo percorso, anche facendo leva sui tempi più rappresentativi dell’anno liturgico, Avvento, Na- tale, Quaresima, Pasqua, sulle feste patronali e sulle celebrazioni sacramentali ecc; • creare un gruppo di lavoro per comunicare alla comunità più am- pia, a quella dei “vicini-lontani” e a quella civile, la prospettiva di questo impegno, anche attraverso la creazione di canali alternativi (sito web, facebook, ecc.) con l’obiettivo di informare e coinvol- gere in una community quanti vorranno. Tale gruppo potrebbe anche servire alla raccolta e alla valutazione di proposte, progetti, suggerimenti da mettere in circolo per aumentare il coinvolgimen- to e la “contaminazione”. Buona regola da far passare è che chi propone, fa. Lo stesso gruppo potrebbe anche farsi carico, attra- verso le sensibilità culturali in esso presenti, di assicurare consu- lenza a opere autoriali esterne, in particolare a film, quando venga specificamente richiesta la collaborazione alla Arcidiocesi di Ma- tera-Irsina; • definire modalità e buone pratiche per l’interlocuzione con le Ammi- nistrazioni comunale e regionale e con la Fondazione Matera-Basi- licata2019, da qui sino al 2019; • individuare alcune esperienze e/o gruppi pilota che possano pro- muovere iniziative modello e alcune iniziative diocesane di portata più ampia, possibilmente di tipo “strutturale”, dirette al 2019, con relativi referenti; • attivare una task force incaricata di organizzare attività di fundrai- sing, coinvolgendo comunità e organismi e curando la massima trasparenza; è il caso di verificare la disponibilità della Fondazione Matera2019 a contribuire al finanziamento di progetti, la possibilità di ricorrere a forme di finanziamento regionali e nazionali, di con- dividere progettualità con fondazioni e privati, ecc; • predisporre un planner delle cose da fare e delle attività in vista e oltre “l’anno faro”; • definire griglie di obiettivi e risultati attesi dalla comunità che vuole crescere. 6
Aree tematiche Un modo concreto di procedere potrebbe essere quello di indivi- duare alcune aree tematiche entro le quali poter esprimere una pro- gettualità da parte di comunità e associazioni e costruire alleanze per la realizzazione di iniziative e percorsi culturali. La prefigurazione di varie aree tematiche richiede l’individuazione di un metodo il più possibile “oggettivo”, snello ed efficace per mettere d’accordo i componenti del gruppo di lavoro. A tal fine si ritiene utile: • definire una griglia metodologica che contenga aree tematiche, temi, obiettivi, modalità di intervento, tempi, costi, ecc; • dotarla di criteri da cui far discendere le priorità dei temi; • far sì che possa essere implementata per consentire agli operatori di inserire in corso d’opera nuove aree tematiche condivise: la meta- fora del “locomotore a cui si agganciano nuovi vagoni” interpreta bene il metodo che si va esponendo; • fare in modo che la griglia sia controllabile in maniera oggettiva, senza equivoci: ciò consentirebbe di evitare sovrapposizioni di aree tematiche e temi della Arcidiocesi di Matera–Irsina con quelli pro- venienti da altre realtà (Provincia, Comuni, enti non elettivi, ecc.); consentirebbe ancora di mettere in relazione diversi temi di altre matrici, realizzando l’integrazione fra temi analoghi o affini. Griglia tipo Per ogni area tematica vi è una griglia apposita. Come detto al se- condo punto, con questo criterio è relativamente semplice decidere le 7
priorità dei temi da affrontare che, evidentemente, sono appannaggio di chi analizza le schede, non di coloro che propongono il tema. La scheda proposta è da considerare un esempio. Contiene una sola area tematica all’interno della quale vi sono tre temi. Ovviamente, ve ne potrebbero essere tanti altri. 8
1. L’idea di Cultura alla base del nostro impegno 1.1 - L’Arcidiocesi di Matera-Irsina, attingendo alla sua lunga storia di fede e di presenza sul territorio, testimoniata da innumerevoli segni di arte, devozioni e tradizioni, intende col presente documento offrire all’intera comunità diocesana, alle Parrocchie che la compongono, alla Città di Matera e ai Comuni d’intorno, il proprio contributo di pro- mozione culturale così come scaturisce dalla sua storica e permanente missione evangelizzatrice. 1.2 - La cultura del territorio materano, come si è andata stratifi- cando nei millenni di presenza umana e per l’influsso specifico della fede cristiana, possiamo definirla cultura dell’umano, dell’incontro e del dialogo. Cultura, nel senso pregnante del termine, è il processo ininterrotto attraverso cui ci si prende cura dell’umano, lo si “coltiva” per portarlo a maturazione, lo si celebra nel suo legame con la trascendenza e lo si promuove nelle sue potenzialità di relazione, comunicazione, trasmis- sione della fede, religiosità, patrimonio di valori e capacità artigianali, professionali e imprenditoriali. 1.3 - L’“abitante culturale”, cittadino aperto all’accoglienza, al con- fronto e al dialogo è ogni persona che abita questo nostro territorio, ricca della sua propria identità e di tutto ciò che ha ricevuto e integrato in sé dalla storia, dalla comunità, dalla famiglia, dalle molteplici rela- zioni e dalla prospettiva di futuro che la nomina a Capitale Europea della Cultura 2019 ha potuto incentivare. 1.4 - La religiosità del popolo materano e della nostra Arcidiocesi, come spesso nel Sud Italia, si caratterizza per il suo riferimento alla Madre di Cristo, tanto che Matera si è proclamata Civitas Mariae. Al di là delle espressioni devozionali, tale religiosità è davvero l’anima della cultura popolare. Lo testimoniano la bellezza dei luoghi, il fascino del paesaggio, la ricchezza delle tradizioni, il legame profondo che i materani e gli abi- tanti di ogni paese o comunità dell’Arcidiocesi hanno per la Bruna (questo il nome con cui a Matera ci si rivolge a Maria), o per il santo protettore delle singole comunità. Il riferimento mariano della reli- gione popolare è sotteso dal riferimento cristologico come testimo- niano i riti dei tempi liturgici e delle varie celebrazioni che costellano l’anno. 1.5 - La vita di fede delle Parrocchie e la missione della Chiesa dio- cesana non è soltanto centrata sulla conservazione dell’esistente, su una storia di fede e devozione di indubbia ricchezza, ma si misura co- stantemente con le sfide dei cambiamenti sociali ed è interpellata a rinnovarsi e a prendere coscienza della valenza culturale dell’evange- lizzazione. 9
1.6 - L’evangelizzazione non è solo trasmissione di contenuti dot- trinali o regole morali, ma è anzitutto incontro con l’uomo del nostro tempo, con le sue esigenze, le sue domande di senso e il suo desiderio di felicità. Incontro con Cristo incarnato, vissuto e testimoniato da una comunità credente nella vita prima che nel rito, e nel rito nella misura che parla alla vita delle persone. 1.7 - La società, in questo tempo di crisi d’identità e dell’umano, in- terpella la comunità credente a riproporre con semplicità e credibilità il vero volto dell’uomo così come Gesù lo ha manifestato nella sua in- carnazione. Pertanto l’evangelizzazione, missione propria della Chiesa, non può prescindere dalla sua valenza culturale ed educativa di cura verso l’umanità ferita, verso gli ultimi, i piccoli, i poveri, gli anziani, i giovani e chiunque sia alla ricerca della sua vera identità umana. 1.8 - Attraverso la pastorale, la liturgia, l’evangelizzazione, la carità e la presenza capillare nel territorio, la Chiesa di Matera-Irsina serve il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 rinnovando la sua missione e orientandola a un più efficace servizio all’uomo, propo- nendo le varie componenti dell’umanesimo cristiano come cifra della vera identità dell’uomo, attraverso incontri, dialogo con tutti, iniziati- ve culturali in sintonia con altre istituzioni o associazioni culturali. • Un umanesimo in ascolto. Ascoltare l’umano significa vedere la bel- lezza di ciò che c’è, nella speranza di ciò che ancora può venire, con- sapevoli che si può solo ricevere. Altra sentita raccomandazione ri- guarda il primato di un umanesimo incarnato (La realtà è superiore all’idea leggiamo in Evangelii Gaudium, n. 233), che offre risposte concrete alle sfide odierne. • Un umanesimo concreto. “Concretezza” significa parlare con la vita, trovando la sintesi dinamica tra verità e vissuto, seguendo il cam- mino tracciato da Gesù. I volti degli uomini e delle donne che oggi sono la carne della Chiesa di Matera-Irsina, anche con le sue rughe più o meno profonde. • Un umanesimo plurale e integrale. L’accesso all’umano si rinviene imparando a inscrivere nel volto di Cristo Gesù tutti i volti, perché egli ne raccoglie in unità i lineamenti come pure le cicatrici. Con- templati alla luce del vangelo, come suggerisce Gaudium et spes, n. 46, si rivelano una miriade di frammenti, non semplicemente inuti- li, da spazzare via, ma da ricomporre in una unità superiore. • Un umanesimo d’interiorità e trascendenza, aprendo spazi di silen- zio e preghiera nelle Parrocchie e nelle famiglie, nelle associazio- ni e nei movimenti, si offre nella quotidianità il pane della Parola (lectio divina), il sostegno dell’Eucaristia (liturgia e adorazione eucaristiche) e la compagnia nel cammino (guida spirituale). (Ci si riferisce evidentemente all’omelia del 16 aprile tenuta dal nostro Arcivescovo). 1.9 - Non sfugga a nessuno la valenza culturale della Catechesi che, nella sua fedeltà a Dio e all’uomo, educa al senso vero della vita e ac- 10
compagna nei momenti di passaggio ad assumersi responsabilità che realizzano la sua missione nella storia. L’esperienza della Catechesi ai fanciulli, ai ragazzi, ai giovani, agli adulti, ai giovani fidanzati, alle fa- miglie si configura oggi, a differenza del passato in cui si respirava un clima di cristianità diffusa, come opportunità per offrire a tutti il primo annuncio della fede a partire dalle domande più profonde e inespres- se. Più che come preparazione obbligatoria per ricevere i Sacramenti, deve essere offerta come occasione per risvegliare in ognuno il bisogno di relazione e comunione, la necessità di riconoscere nel diverso non un concorrente, ma un fratello da accogliere e di cui prendersi cura. 1.10 - In modo particolare la Caritas, con i suoi progetti e l’attenzio- ne permanente alle diverse forme di povertà vecchie e nuove, ma pri- ma ancora corrispondendo alla sua vocazione pedagogica, promuove costantemente la cultura della solidarietà, della pace, del superamento dei conflitti, dell’accoglienza e dell’integrazione. Educando “il cuore che vede”, la Caritas promuove la cultura dello sguardo di misericor- dia e di compassione non solo per le tante miserie umane ma assai di più per la persona con tutti i suoi valori, desideri e bisogni, primo fra tutti il desiderio di felicità, relazione e comunione. Questa valenza al- tamente culturale della missione della Caritas si realizza già nel terri- torio della diocesi con i Centri di ascolto, con l’educazione degli stili di vita, con le strutture di accoglienza come La Tenda, la Mensa don Gio- vanni Mele, con i progetti di formazione al lavoro, il Progetto Policoro, progetti con le scuole, l’interazione con le istituzioni e le associazio- ni, per esempio Cibus e altre. Matera Capitale Europea della Cultura 2019 non può che incentivare e incrementare il lavoro quotidiano che la Caritas svolge promuovendo sempre di più reti di collaborazione e di interazione, soprattutto reti di integrazione dei più deboli e degli immigrati. Alla missione della Caritas si affianca in diocesi il lavoro instancabi- le e qualificato della Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla”, promotrice di cultura della solidarietà e, insieme, della le- galità. Attraverso l’ascolto e la presa in carico di situazioni debitorie a rischio d’usura soccorre ed educa a stili di vita più sobri. 11
2. La Chiesa di Matera-Irsina e la Capitale Europea della Cultura 2.1 - Con questa “idea” di cultura la comunità ecclesiale si mette in gioco nella consapevolezza della grande opportunità che è data al ter- ritorio e ai suoi abitanti. È necessario comprendere come non si tratti di discutere di un cartellone di iniziative, ma di cogliere fino in fondo una sfida che è generazionale per le conseguenze che potrebbe avere sul tessuto civile, socio-economico e culturale del nostro territorio. Capire la portata di Matera2019 significa considerare i compiti e la responsabilità della comunità ecclesiale in un processo che prepara sì l’anno faro del 2019 ma punta con previdente responsabilità a fare di questo processo l’“infrastruttura” di una crescita complessiva e ampia che vada oltre il 2019, con benefici per persone, aziende e comunità ben più concreti di un riconoscimento per quanto prestigioso. 2.2 - Compiti e responsabilità della comunità ecclesiale non possono essere riconducibili a un contributo qualsiasi, ma esprimono compiu- tamente un protagonismo fatto del valore della cittadinanza e del senso civico dei fedeli, corresponsabili e coautori di un processo di crescita e della definizione di un progetto di futuro, di una forma di città, di un’ idea di convivenza, di uno stile di vita. Non vogliamo essere contropar- te, né corpo estraneo a questo processo ma, attraverso persone, storie, esperienze e competenze vive nelle nostre comunità, offrire un contri- buto sostanziale e fattivo a quelle scelte strategiche per le prospettive di lavoro, per la implementazione di un welfare a misura delle esigenze, per la realizzazione di infrastrutture adeguate alle ambizioni di un inte- ro territorio. Mettiamo a disposizione una cultura e tutto un patrimonio storico, artistico, religioso, irrobustito e fecondato dalla fede e dalla tra- dizione, continuamente ispirato dalla luce del Vangelo e dalla Dottrina sociale della Chiesa, per contribuire alla costruzione di un nuovo mo- dello di sviluppo territoriale. In questo abbiamo il vantaggio costituito dalla vasta rete delle comunità locali e dalla diversità di carismi espressi dai vari movimenti, associazioni, gruppi, oltre che da una visione terri- toriale tradizionalmente allargata dalla dimensione diocesana. Con spirito di collaborazione e umiltà, ma anche con la forza di un’ identità di popolo e di credenti, vogliamo confrontarci con i vari sog- getti istituzionali (Fondazione Matera-Basilicata2019, Comuni, Regio- ne) per contribuire al lavoro di progettazione e implementazione, per vigilare sulla qualità dei processi e sulla legalità dei procedimenti, per vivificare e arricchire i temi del Dossier di candidatura secondo una visione cristiana. 2.3 - Alla luce dei temi conduttori del Dossier, vi sono infatti alcune considerazioni da fare dal punto di vista della comunità ecclesiale che dovrebbero essere la cifra identificativa e funzionale del nostro contri- buto. Ricordiamo alcuni obiettivi fra quelli possibili: • riscoprire e attualizzare un’ identità di “popolo”: ciò che facciamo, la visione che proponiamo non sono e non possono essere “qualsiasi”, 12
soprattutto se avulsi da una storia, da una tradizione, da un’identità precisa, che vengono da secoli di vita vissuta in questa terra, con le sue caratteristiche, le sue contraddizioni, ma anche i suoi valori, il suo patrimonio esperienziale e vitale; • dare un’anima agli slogan principali del Dossier: lo slogan “insieme” non può che stare a “comunità”, come open future non può che stare a “vocazione”; • ribadire la centralità della persona: qualunque iniziativa, progetto, attività devono avere la persona umana e le persone concrete come riferimento e misura. Sono le esigenze delle persone la misura di ciò che progettiamo e il metro dell’efficacia di ciò che realizziamo; • affrontare le criticità del confronto con il contemporaneo: si tratta di accogliere la varietà di proposte e l’enorme disponibilità di nuo- ve possibilità, senza ostinarsi a guardarsi indietro con malinconia o timore, ma anche senza rinunziare a un continuo lavoro di discerni- mento e valutazione critica di quanto la contemporaneità propone. 13
3. Le aree tematiche 3.1 - La scelta di impostare il lavoro per aree tematiche risponde alla necessità di proporre un percorso che da una parte costituisca l’occa- sione per inventariare “ciò che abbiamo”, e dall’altra identifichi le aree di criticità o semplicemente di maggiore attualità. Dentro queste aree, coerentemente a quanto indicato nelle Note introduttive, occorrerà collocare le proposte e i progetti che proverranno dalle diverse realtà in modo da avere da una parte un criterio di verifica e validazione, e dall’altra conservare una visione d’insieme e unitarietà di azione. 3.2 - Religiosità Un’approfondita ricerca sulla religiosità, soprattutto su quella po- polare, rivelerebbe i caratteri della Chiesa locale con tutto il portato di pietà popolare, devozione, tradizioni religiose, ecc. e farebbe emergere differenze e analogie rispetto a realtà diverse dalla nostra. Già il con- fronto con quanto stabilito nel Direttorio su pietà popolare e liturgia sarebbe di grande aiuto per comprendere meglio il tipo di religiosità che caratterizza i materani e, per estensione, i lucani. Ovviamente, esa- minando la cultura espressa dalla religiosità popolare, scopriremmo che essa ha un posto interessante nell’ambito più generale. Il vasto patrimonio archivistico, librario, architettonico, di opere d’arte pittorica e scultorea, paramenti sacri, argenti, ecc., offre ampio spazio alle iniziative di promozione culturale e valorizzazione ai fini della catechesi, dell’evangelizzazione e del dialogo con altre culture. Dalla conoscenza e dalla fruizione diffusa di questo patrimonio, si raf- forzerebbe la consapevolezza di una missione propria della comunità cristiana: quella di continuare a promuovere oggi, così come scaturisce dall’annuncio del Vangelo, la cultura dell’accoglienza, della partecipa- zione e della inclusione sociale. 3.2 - Tradizioni Le tradizioni religiose presenti nella Chiesa locale e che si potrebbero declinare come religiosità popolare: riti della Settimana Santa, Corpus Domini, Ognissanti, Natale, celebrazione dei sacramenti, devozioni, ex voto, feste religiose e popolari, confraternite, associazioni benefiche, musica e canti religiosi popolari, immagini, giaculatorie e proverbi a tema sacro, ecc. e altre manifestazioni legate ai ritmi e alle stagioni della vita: nascita, famiglia, fidanzamento, matrimonio, relazioni sociali, la- voro e morte, potrebbero essere oggetto di studio da parte di antropologi culturali e sociologi, per comprenderne il valore e attualizzarne i mes- saggi per decifrare il presente, custodirli e tramandarli nel futuro. 3.3 - Multietnicità Le parole-chiave su cui lavorare dovrebbero essere: accoglienza, ascolto, relazioni sociali e convivenza pacifica per tendere all’arricchi- mento reciproco e al progresso generazionale, indubbiamente fra le sfide future più alte a livello sia locale sia globale. La Chiesa locale po- trebbe svolgere un ruolo importante per amalgamare una società mul- 14
tietnica così come si va delineando. L’obiettivo è arrivare in maniera pacifica e costruttiva a conseguire il benessere desiderato ma ancora inespresso nella sua interezza. Si possono ipotizzare luoghi di accoglienza con mediatori intercul- turali pronti ad ascoltare le esigenze e gettare solide basi per una con- vivenza pacifica. In questi ambiti specifici potrebbero agire la Caritas , in specie Migrantes, con sociologi delle religioni e territoriali, geografi urbani, economisti, psicologi e persino psicoterapeuti dal riconosciuto profilo antropologico cristiano. Potrebbe essere questo un modo per creare una cultura della convivenza non del tipo melting pot (amalga- ma all’interno di una società di elementi diversi: etnici, religiosi, ecc.) ma del tipo salad bowl (in cui ogni differenza sociale, etnica, religiosa, ecc. conviva con le altre, difendendo e differenziando nei tratti essen- ziali la propria identità e specificità in una convivenza comune). La multietnicità andrebbe garantita in modo che ognuno rimanen- do sé stesso, con le proprie caratteristiche antropologiche, culturali e religiose, sia in grado di vivere pacificamente con gli altri che la pen- sano in maniera diversa. Evidentemente all’auspicata cultura della convivenza si giunge attraverso la cultura delle regole e del rispetto reciproco in cui tuttavia, non andrebbe perso il senso del rispetto nei confronti della comunità ospitante. 3.4 - Paesaggio Rimanendo nell’ambito religioso o più in generale della cultura le- gata al culto, si potrebbe cogliere anche l’indicazione del Dossier sul tema del paesaggio. I santuari, ad esempio, sono collocati in ambienti di suggestiva bellezza, in particolare quelli di Picciano, Anglona, Vig- giano, Avigliano, Pollino, Casale di Pisticci, per citare i più noti. E che dire del paesaggio della Murgia materana con le oltre 150 chiese rupe- stri e chiese rurali del territorio, comprese quelle in antichi impianti produttivi, masserie palazzo, masserie fortificate e masserie villaggio di cui il Metapontino è riccamente dotato. Lo studio su chiese e santuari, la maggior parte dei quali sono ma- riani, potrebbero stimolare riflessioni interessanti sui luoghi in cui si trovano e sui paesaggi che la stessa antropizzazione ha contribuito a creare. I tratti comuni dei paesaggi (montani, pianeggianti, lacustri, fluviali, vallivi, boschivi, ecc.) che ospitano i santuari, rivelano analo- gie tipologiche che accomunano molti luoghi anche se posti a notevole distanza in Europa e nel mondo. I caratteri comuni ai nostri paesaggi, affini a quelli di altri territori europei, potrebbero contribuire a unire idealmente i siti per tendere a una idea d’Europa più nitida di quanto non sia ancora oggi. Non è casuale l’attenzione che da alcuni anni l’UE sta ponendo sui paesaggi del vecchio continente. 3.5 - Cittadinanza La Carta Costituzionale, il Concilio Vaticano II e la “nuova citta- dinanza” democratica costituiscono orizzonti di riferimento ideale in grado di alimentare modalità di presenza originale dei credenti nell’o- dierna realtà civile e percorsi di approfondimento intra-ecclesiali nuovi 15
e fecondi. Alla luce di questi riferimenti, come pure di tutto il più recente magistero pontificio, si dischiude un vasto campo di ricerca, sperimen- tazione e proposta per rilanciare e attualizzare alcune idee-forza nella valorizzazione delle pluralità e nella ricerca di nuovi linguaggi, di nuovi percorsi che ci consentano di allargare orizzonti e aprire prospettive di incontro e dialogo. Tali idee-forza possono essere sintetizzate: • in un modello di società aperta, inclusiva, solidale e partecipata; • nella visione conciliare della Chiesa come Popolo di Dio, pellegrinan- te nella storia; • in una difesa tenace della democrazia, non solo come procedura dell’organizzazione socio-istituzionale, ma anche come forma idea- le, per quanto sempre perfettibile, del vivere civile; • nella rinnovata opzione per i valori della laicità, dell’autonomia laica- le nelle scelte politiche, della mediazione storico-culturale e politi- ca, dell’impegno appassionato per la pace e la giustizia. • in una “presenza” della Chiesa dialogante e aperta alle sfide sempre nuove della modernità. Si tratta di un passaggio particolarmente urgente anche per la si- tuazione critica in cui si trascinano da troppo tempo l’Italia e l’Europa, attraversate da dinamiche di frantumazione e imbarbarimento che ri- schiano di indebolire le stesse fondamenta della convivenza, di intac- care profondamente il tessuto della città che condividiamo. Emerge forte l’urgenza di ricostruire un’etica civile, che ci permetta di vivere e affrontare assieme le grandi sfide che si profilano. A ciò richiama anche Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’ indicando la necessità di un “amore civile e politico” (n.n. 228-232) e di una “cittadinanza ecologica” (n.211), per ritessere le comunità. La sfida è quella di ritrovare il senso della cittadinanza, nella sua rilevanza per la vita assieme in luoghi e spazi concreti, ma anche nella sua dimensione globale ed in quella ecologica. Alcuni essenziali temi di sviluppo: • Politica: come ritessere le forme di un agire condiviso nella città? come costruire luoghi di dialogo e confronto, spazi di partecipazio- ne e di co-decisionalità? come superare quelle forme di illegalità e di autoreferenzialità che avvelenano lo spazio politico e non solo? come orientare a una visione della cittadinanza davvero globale? • Economia e ambiente: come orientare positivamente le dinamiche dell’economia perché siano davvero finalizzate a una vita buona in- sieme, sul pianeta terra, nella giustizia? come costruire forme di vita in cui la produzione di beni e servizi avvenga in forme rispettose di tutti i soggetti coinvolti e dell’ambiente? • Fedi e religioni: come far sì che le diverse religioni e i rapporti fra di loro aiutino e sostengano la convivenza nella città globale? come promuovere l’incontro e il rispetto, contrastando la violenza nelle relazioni interreligiose? • Comunicazione, formazione, educazione: quali parole e quali pra- tiche formative possono promuovere la crescita di un’etica civile? come costruire una comunicazione e un’educazione in grado di fa- vorire una buona cittadinanza attiva? 16
4. Il Gruppo interdisciplinare di ricerca (vedi anche Appendice B) La ricerca a temi impegnerebbe un nutrito gruppo interdiscipli- nare comprendente teologi, liturgisti, antropologi culturali, sociologi delle religioni e del territorio, architetti e storici dell’arte, esperti della comunicazione. Ciascuno per la propria parte dovrebbe facilitare lo studio, la comprensione e la fruizione dei beni culturali materiali e im- materiali. L’Istituto Superiore di Scienze Religiose avrebbe un ruolo significa- tivo in questo percorso. 17
5. I Temi di ricerca 5.1 - Le dimensioni religiosa e ludica delle feste contengono un concentrato di spiritualità, devozione e socialità che insieme mani- festano cultura, economia, relazioni umane e carattere identitario di una comunità. In quanto tali, le feste sono Beni Culturali Immateriali come già da tempo si sostiene e su cui l’UNESCO ha posto l’attenzio- ne tanto da salvaguardarne alcune proprio in Italia per esempio la rete delle grandi macchine a spalla italiane. Lo studio delle feste in onore di Santi venerati anche nel resto d’Eu- ropa e in Oriente, porterebbe a scoprire analogie e differenze insospet- tate che, evidentemente, farebbero emergere i nostri caratteri origi- nali, religiosi e antropologici. L’auspicio è la creazione di un sistema di feste religiose diocesane e interdiocesane per dare vita a percorsi di fede, antropologia, arte, architettura e tradizioni popolari. 5.2 - La ricerca sul culto mariano avrebbe senza dubbio riscontri internazionali, tanto con i territori europei, mediterranei e orientali, quanto con quelli latinoamericani. La figura della Madre di Cristo offrirebbe l’opportunità di analizzare l’interreligiosità e l’interculturalità dei territori mettendo il nostro in rapporto con altri per scoprire differenze e analogie, varianti e inva- rianti. Lo studio del culto mariano porterebbe, per rimanere nell’am- bito della nostra Diocesi, a reinterpretare la presenza del santuario di Picciano e riscoprire quella di Santa Maria La Sanità del Casale di Pi- sticci. Sarebbe interessante estendere lo studio ai santuari di Anglona, Viggiano, Avigliano, ecc. (anche se appartenenti ad altre Diocesi), per cogliere a livello locale analogie e differenze storiche oltre che spiri- tuali e devozionali. Il carattere impegnativo di tale studio farebbe pensare a uno svol- gimento per fasi. Nella prima vi sarebbero Picciano e Pisticci per stu- diare successivamente altri luoghi mariani, dandosi come traguardo il Giubileo del 2025, appena sei anni dopo Matera 2019. In particolare, lo studio della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, porterebbe ad approfondire il culto delle cosiddette Madonne Nere di cui vi sono te- stimonianze in Europa e nel mondo, e inoltre porterebbe a riflettere sul carattere spirituale dei luoghi che ospitano i santuari). 5.3 - Strettamente legato a questo, è lo studio sui paesaggi in cui sorgono santuari e chiese extramoenia, chiese rupestri e cappelle ru- rali. La presenza di monaci basiliani in vaste aree della regione ha lasciato tracce di una spiritualità che andrebbe riscoperta e attualiz- zata. Una ricerca storico-religiosa e antropologica al tempo stesso, po- trebbe indagare su quanto permane nell’attuale religiosità dei lucani. 5.4 - Interessante sarebbe uno studio sulla cultura precristiana in Basilicata che sopravvenuta al la diffusione della religione cristiana fa ancora capolino qua e là in alcune pratiche popolari. Studiare lungo il “bordo” dove si mescolano ancora oggi fede cristiana, credenze popo- 18
lari e pratiche antiche, sarebbe estremamente interessante per com- prendere, almeno in parte, il carattere religioso e antropologico dei lucani. 5.5 - Altro tema è quello del riordino e dell’adeguamento liturgico di molte chiese, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e, più in generale, del recupero e della salvaguardia di conventi, monasteri e chiese. 5.6 - Urge il completamento e la fruibilità del Museo diocesano che potrebbe ospitare anche una sezione per i paramenti sacri. È un obiet- tivo da non trascurare. Anche i paramenti sacri vi potrebbero trovare una degna sezione. 5.7 - Appare a tutti necessario il censimento, il recupero e la valoriz- zazione delle edicole votive appare a tutti necessario. 5.8 - Si propone ancora il recupero degli organi a canne ancora in disuso e la valorizzazione di tanti organi a canne già restaurati. 19
6. Cantiere aperto 6.1 - Questo documento, che riporta • le riflessioni che hanno guidato e accompagnato il gruppo di lavoro di cui si è detto nelle Note introduttive, • una sistematizzazione di idea di cultura a partire dalla quale la Chiesa diocesana potrebbe articolare il suo impegno di ricerca per realiz- zare eventi e percorsi culturali coinvolgenti le singole comunità e le associazioni dialoganti con la Città ( cfr. i capitoli 1-5), • un’appendice esplicativa aperta ai suggerimenti e implementabile con proposte, iniziative e progetti che pervengono al gruppo di la- voro (cfr. punto 3 delle Note introduttive), per valutare e integrare una progettualità più ampia e diocesana, discusso e approvato dai componenti del gruppo, validato e assunto dal Arcivescovo, è il documento con cui la Chiesa diocesana di Mate- ra-Irsina intende coinvolgere le comunità parrocchiali, le associazioni e i movimenti presenti in diocesi per riscoprire e riproporre alla Città e al territorio la valenza culturale della sua missione evangelizzatrice. 6.2 - Si rende noto a tutti la costituzione del gruppo di lavoro che ha il compito di diffondere, comunicare all’interno della comunità dio- cesana e all’esterno, a tutta la Città e al Territorio il lavoro che è stato fatto e si continuerà a promuovere, coordinare e raccogliere, valutando progetti e iniziative, da portare avanti non solo in vista del 2019 ma anche oltre l’“anno faro”. 6.3 - Il gruppo di lavoro è costituto da Mons. Pierdomenico Di Can- dia, coordinatore, e dai membri nominati don Leonardo Santorsola, padre Basilio Gavazzeni, don Michele Leone, don Donato Giordano osb.oliv, don David Mannarella, don Filippo Lombardi, dott. Vito Epi- fania, dott. Mimmo Infante, arch. Renato D’Onofrio, prof. Annamaria Cammisa, arch. Massimiliano Burgi, dott. Paolo Tritto, prof. Giuditta Coretti, prof. Franco Lisanti, dott. Mimì Andrisani. Desiderio e auspicio dell’Arcidiocesi è che il patrimonio di fede e carità, di devozioni e tradizioni, come tutto il bagaglio artistico della nostra Chiesa, continuino a offrire e a promuovere la cultura dell’uma- no e la dignità della persona, e custodiscano i valori che rendono ricca e bella la nostra terra. Matera, 2 luglio 2016 Festa di Maria SS.ma della Bruna Patrona dell’Arcidiocesi di Matera - Irsina 20
Appendice A Tabella delle Aree tematiche (vedi pagine seguenti) Appendice B Gruppi interdisciplinari per aree tematiche Area tematica: Religiosità Teologo Liturgista Antropologo culturale Sociologo delle religioni Filosofo delle religioni Architetto Storico dell’arte Area tematica: Tradizioni Antropologo del territorio Antropologo culturale Sociologo Teologo Architetto Storico dell’arte Musicologo Area tematica: Multietnicità Sociologo Teologo Psicologo Mediatore interculturale Esperto delle comunicazioni Esperti operanti in Caritas e Migrantes Area tematica: Paesaggio Architetto Storico dell’arte Antropologo territoriale Antropologo culturale 22
Teologo Sociologo delle religioni Storico delle religioni Area tematica: Cittadinanza Sociologo Politologo Teologo Antropologo culturale Economista Avvocato (o Magistrato) esperto di Diritto Amministrativo Appendice C in aggiornamento I Progetti 1) Gli organi a canne dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina (percorsi musi- cali) 2) Pubblicazione in 3 volumi sulla Cattedrale 3) Informatizzazione dell’Archivio diocesano 4) Studio sulla Festa della Bruna 5) Studio sul culto mariano in diocesi e in Basilicata 6) La presenza dei monaci basiliani a Matera e in Basilicata 7) Ricognizione e restauro edicole votive 8) Pubblicazione su vita e opere di Mons. Anselmo Pecci 9) Pubblicazione di una storia del Capitolo Metropolitano 10) Ricerca sulle figure sacerdotali dal 1850 fino ad oggi 11) ... Appendice D in aggiornamento Gli Eventi 1) 50° della presenza dei Benedettini Olivetani a Picciano - Matera 2) Raduno internazionale delle Confraternite a Matera (maggio 2019) 3) Presenza a Matera del Padiglione Expo della Caritas 2019 4) Peregrinatio della Madonna di Viggiano nella Diocesi di Matera 5) ... 23
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON IL TEMA AREE TEMATICHE INTERCONNESSE Evangelizzazione INTERCONNESSI Interconnessioni delle tradizioni Miglioramento Miglioramento Valorizzazione Sostenibilità e diffusione e diffusione economico TEMATICHE ambientale funzionale Recupero culturale Maturità turistica culturali Liturgia AREE TEMI TEMI 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0 Religiosità Matera Civitas Mariae Feste religiose Santuari Mariani Patrimonio artistico Edicole votive Paramenti sacri Organi a canne Confraternite Cattedrale e Concattedrale Chiese ed edifici di culto: adeguamenti Chiese ed edifici di culto: valorizzazione e decoro Chiese ed edifici di culto: barriere archi- tettoniche Chiese ed edifici di culto: regesto Cattedrale Chiese ed edifici e Concattedrale di culto, Chiese rupestri Chiese rurali Patrimonio artistico Edicole votive Paramenti sacri Patrimonio artistico Patrimonio librario Patrimonio artistico Patrimonio archivistico Confraternite Patrimonio archivi- Patrimonio librario stico Patrimonio artistico Confraternite Tradizioni Confraternite Feste religiose Edicole votive Santuari Patrimonio artistico Patrimonio librario Patrimonio archivistico Tradizioni Corali Organi a canne Musica e canto sacro popolari Paesaggio Santuari Paesaggi dei Santuari Santuari Mariani Confraternite Monasteri Conventi Abbazie Paesaggio Monasteri Santuari Conventi Santuari Mariani Abbazie 24
E POSSIBILI RISULTATI DELL’INTERVENTO Inter-religiosa INTERVENTO Integrazione Integrazione BENIFICIARI BENIFICIARI Etica civile MODALITÀ INDIRETTI PRIORITÀ PARTNER sociale DIRETTI TEMPO COSTO 0-3 0-3 0-3 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con altre Pubblicazione Città realtà lucane, italiane ed estere Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca, catalogazione Pubblicazione e restauro Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Adeguamenti liturgico Miglioramento della e funzionale fruizione da parte dei fedeli 0 Fedeli Territorio Restauro architettonico Miglioramento della fruizione da parte dei fedeli 0 Fedeli Territorio Superamento barriere Miglioramento della architettoniche fruizione da parte dei fedeli 0 Fedeli Territorio Ricerca, documentazione Pubblicazione e comparazione con altre realtà italiane ed estere Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e documentazione Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca, documentazione Pubblicazione e restauro Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Documentazione e restauro Miglioramento della fruizione Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Documentazione e restauro Miglioramento della fruizione Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e documentazione Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e documentazione Concerti di musica sacra 0 Fedeli Territorio Restauro dei Santuari Miglioramento della e dei luoghi contigui fruizione da parte Riproposizione del culto dei fedeli Pubblicazione 0 Fedeli Territorio Restauro delle strutture Miglioramento della e dei luoghi contigui fruizione da parte Riproposizione del culto dei fedeli Pubblicazione 25
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON IL TEMA AREE TEMATICHE INTERCONNESSE Evangelizzazione INTERCONNESSI Interconnessioni delle tradizioni Miglioramento Miglioramento Valorizzazione Sostenibilità e diffusione e diffusione economico TEMATICHE ambientale funzionale Recupero culturale Maturità turistica culturali Liturgia AREE TEMI TEMI 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0 Religiosità Paesaggio Edicole votive Chiese rupestri Tradizioni Chiese rurali Santuari Santuari Mariani Monasteri Conventi Abbazie Patrimonio artistico Confraternite Tradizioni Feste religiose Bande musicali Fiere di bestiame Falò Confraternite Tradizioni Misticismo e fede Mitologia e fede cristiana cristiana Lamento funebre Tradizioni Mitologia e fede Misticismo e fede cristiana cristiana Lamento funebre Tradizioni Organi a canne Chiese ed edifici di culto Patrimonio artistico Corali Tradizioni Musica e canto sacro Giaculatorie e proverbi popolari a tema sacro di origine popolare Lamento funebre Corali Tradizioni Giaculatorie Musica e canto sacro e proverbi a tema popolari sacro di origine Lamento funebre popolare 26
E POSSIBILI RISULTATI DELL’INTERVENTO Inter-religiosa INTERVENTO Integrazione Integrazione BENIFICIARI BENIFICIARI Etica civile MODALITÀ INDIRETTI PRIORITÀ PARTNER sociale DIRETTI TEMPO COSTO 0-3 0-3 0-3 0 Fedeli Territorio Ricerca, documentazione e Miglioramento della restauro fruizione da parte dei fedeli Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con feste Pubblicazione simili in Italia e in Europa Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con altre Pubblicazione realtà lucane, italiane ed estere Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con altre Pubblicazione realtà lucane, italiane ed estere Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca, documentazione Concerti di musica e restauro sacra 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con altre Pubblicazione realtà lucane, italiane ed estere Convegni Archivio multimediale 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con altre Pubblicazione realtà lucane, italiane ed estere Convegni Archivio multimediale 27
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE CON IL TEMA AREE TEMATICHE INTERCONNESSE Evangelizzazione INTERCONNESSI Interconnessioni delle tradizioni Miglioramento Miglioramento Valorizzazione Sostenibilità e diffusione e diffusione economico TEMATICHE ambientale funzionale Recupero culturale Maturità turistica culturali Liturgia AREE TEMI TEMI 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0-3 0 Cittadinanza Multietnicità Politica Economia, Ambiente Comunità multietnica e multireligiosa Multietnicità Economia Politica, Ambiente Comunità multietnica e multireligiosa Multietnicità Ambiente Politica Economia Comunità multietnica e multireligiosa Multietnicità Comunicazione Politica, Ambiente Economia, Comunità multietnica e multireligiosa Multietnicità Religiosità Comunità multietnica Politica Cittadinanza e multi religiosa Economia Ambiente Comunicazione Paesaggio Religiosità Chiese rupestri Religiosità Chiese rurali Religiosità Paesaggi dei Santuari Santuari Tradizioni Santuari Mariani Tradizioni Carnevale Mitologia e fede Feste religiose Religiosità Lamento funebre Giaculatorie e proverbi a tema sacro di origine popolare Musica e canto sacro popolari, Misticismo Mitologia Religiosità Bande musicali Feste religiose Religiosità Fiere di bestiame Feste religiose Mitologia Religiosità Falò Feste religiose Mitologia 28
E POSSIBILI RISULTATI DELL’INTERVENTO Inter-religiosa INTERVENTO Integrazione Integrazione BENIFICIARI BENIFICIARI Etica civile MODALITÀ INDIRETTI PRIORITÀ PARTNER sociale DIRETTI TEMPO COSTO 0-3 0-3 0-3 0 Territorio Ricerca Pubblicazione Convegni 0 Territorio Ricerca Pubblicazione Convegni 0 Territorio Ricerca Pubblicazione Convegni Mostre 0 Territorio Ricerca Pubblicazione Convegni 0 Fedeli Territorio Ricerca e documentazione Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Catalogazione Miglioramento della Restauro fruizione da parte dei Adeguamenti fedeli Riproposizione del culto Pubblicazione 0 Fedeli Territorio Catalogazione Miglioramento della Restauro fruizione da parte dei Adeguamenti fedeli Riproposizione del culto Pubblicazione 0 Fedeli Territorio Restauro e reinterpretazione Riproposizione tematica ai fedeli 0 Fedeli Territorio Ricerca storica Pubblicazione Convegni Mostre 0 Fedeli Territorio Ricerca e rapporto con altre Pubblicazione realtà lucane, italiane ed estere Convegni Archivio multimediale 0 Fedeli Territorio Ricerca storica Pubblicazione Convegni Archivio multimediale 0 Territorio Ricerca storica Pubblicazione Convegni Mostre 0 Territorio Fedeli Ricerca storica Pubblicazione Convegni Mostre 29
Finito di stampare nel mese di settembre 2016 presso D&B Stampografica Bongo - Gravina in Puglia (Ba) - tel. 080 33 55 848 Supplemento 1 a Logos 17/18 del 15 settembre 2016
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