Titoli e metafore sul medium Tv - Alberto Marinelli Connected & Social Tv 2019 Sapienza - Università di Roma - Sapienza Università di Roma
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Titoli e metafore sul medium Tv Alberto Marinelli Connected & Social Tv 2019 Sapienza – Università di Roma 1
La televisione dopo la televisione Se il termine televisione si riferisce alle tecnologie, alle formazioni industriali, alle policy governative e alle pratiche di visione che erano associate al medium nella sua classica fase di public service caratterizzata dalla presenza dei tre grandi network, sembra che stiamo entrando in una nuova fase della televisione – la fase che viene dopo la televisione (Spigel, Olsson, 2004: 2, trad. nostra). 5
The Television will be revolutionized • A seguito di queste trasformazioni nelle tecnologie e nelle modalità di visione, la natura dell’uso della televisione è diventata sempre più complicata, deliberata di volta in volta e individualizzata. • La televisione di cui abbiamo fatto esperienza – un mass medium capace di raggiungere audience estese e eterogenee e di parlare alla cultura nel suo insieme – non è più la norma negli Stati Uniti. • Il confluire di una molteplicità di trasformazioni industriali, tecnologiche e culturali ha cospirato ad alterare le norme istituzionali in una maniera che ridefinisce radicalmente il medium e il modello di mercato della televisione (Lotz 2007) 7
After the break … when a medium is in flux the theoretical concepts used until then might become inadequate for the task at hand. Many forms of theoretical disconnection are possible: • concepts can become obsolete, inadequate or merely redundant; • the urgent questions of the time may have moved into a different terrain that the existing theories no longer address; • the changing medium might develop characteristics or cultural forms that are no longer addressed by the theories of old; • and all of this happens in a media ecology where changes in one medium affect all the others. … But the reverse can also be true; namely, that the search for new concepts locks us into the rhetoric of the perennially new, blinding us to the fact that not only have things remained the same, but that the older concepts yield interesting insights. (de Valck,Teurlings 2013: 9) 9
Connected Viewing • Connected viewing is more than digital distribution; it is the broader ecosystem in which digital distribution is rendered possible and new forms of user engagement take shape. • It is as much about the aesthetic and social experience of second- screen media as it is about the intermediaries that deliver content to mobile devices, and the gatekeepers regulating our Internet access. • Connected viewing spans a wide spectrum of industrial practices, from multiplatform modes of production and distribution to the reconfigured promotional strategies and measurement techniques increasingly necessary to gauge marketing success in the digital space. • It also extends to more marginal players, those firms and individuals operating “outside” the mainstream, who are looking to create innovative relationships with the digital, global, and mobile audience. (Holt, Sanson 2014:1) 11
L’ecosistema del Connected Viewing Tutti i dispositivi a schermo (smart TV, tablet, smartphone) diventano internet enabled e possono essere utilizzati per la visione in streaming di canali lineari e/o per accedere on demand a contenuti di tipo televisivo messi a disposizione da una pluralità di attori: • broadcaster ma anche • HW&SW producers (Apple, Google, Microsoft, Samsung, Sony ecc.), • store on line (iTunes, Google play), • OTT (Netflix, Amazon Prime, Hulu, Hbo Go, Infinity ecc.), • on line video aggregator (YouTube, Twitch, Vimeo ecc.) • e anche, sempre più frequentemente, Social Network Sites come Facebook (Watch) o Instagram (IgTV) 12
La Connected Television • La Connected Television non è una tecnologia specifica e neppure una piattaforma che risponde a precisi standard. Esprime, piuttosto, una tendenza evolutiva che sta emergendo in maniera non coordinata e che vede coinvolti una pluralità di attori: dai broadcaster alle Telco, dai produttori di elettronica di consumo a protagonisti della tech economy. • L’ambizione è di ridare al «televisore» (in quanto schermo) la funzione di snodo principale dell’intrattenimento domestico, provando a ibridare il flusso televisivo lineare tipico del broadcasting con contenuti audiovisivi non lineari, widget, app e second screen devices. (Marinelli, slide 13 Celata 2012)
Complessità/Transmedialità 14
Complessità Soprattutto (ma non soltanto) nell’era digitale, un programma televisivo è l’origine di una rete intertestuale che ne espande il perimetro, rendendo labile il confine tra la visione di una serie e il consumo dei paratesti da essa derivati. Allo stesso modo, più che un racconto lineare, il testo seriale è una raccolta in espansione di materiale narrativo che può essere consumato nei modi e nei tempi più diversi. (Mittel 2015: 20 tr. it. 2017). 15
Transmedia Logic Applicare la transmedia logic nella gestione del prodotto significa dunque progettare una nuova forma di intrattenimento che sia adeguata ai bisogni espressi dalle audience che vivono nell’era dei media convergenti. Lavorare ad arricchendo l’originaria esperienza di consumo di un testo su una singola piattaforma attraverso l’espansione del suo storyworld con una serie di testi – e dispositivi comunicativi – differenti, su una molteplicità di piattaforme, mantenendo al tempo stesso intatta la struttura narrativa originaria. (Marinelli, Andò 2018) 16
Post /over 17
Post-Tv The “post” in “post-TV does not indicate the end of television itself, but it does refer to the end of a particular way in which broadcast television structured viewing and the beginning of new ways of participation in television (M. Strangelove). 18
Titoli e metafore sulla tv del nuovo millennio 19
Titoli e metafore sulla tv del nuovo millennio 20
Titoli e metafore sulla tv del nuovo millennio 21
Il «lavoro» delle audience … nell’economia culturale l’audience rifiuta il suo ruolo di merce e diventa un produttore, un produttore di significati e piaceri, e in questo momento cessa di essere un’«audience» e si trasforma nelle diverse materializzazioni del processo che chiamiamo «guardare la televisione». (Fiske 1989a: tr. it. 57). 22
Il «lavoro» delle audience For media institutions, the key thing to recognize is that you no longer have a monopoly over the communication channels, and you no longer—if you ever had—have control over your audiences… Media institutions are starting to adjust to this changed context, but old mental habits die hard, and there is not yet a full recognition of what they need to do to respect and engage an audience that has other options and other capacities than before. (Jenkins et al., 2017: 1067) 23
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