The European Alpine Programme Il Programma Alpi Europeo - Azione comune per la natura nelle Alpi
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Conservazione Cambiamento climatico Sostenibilità
The European Alpine Programme
Il Programma Alpi Europeo
Azione comune per la natura nelle AlpiSommario
Prefazione 3
Le Alpi
Uno degli ultimi grandi spazi naturali d’Europa 4-5
Un grande patrimonio naturale 6-7
Un paesaggio in pericolo 8-9
Conservazione
Lo European Alpine Programme del WWF 10-11
Le Perle delle Alpi 12-13
In azione per la Natura
Salvare un Perla alpina 14-15
Collegare la Natura 16-17
Convivere con l’orso, il lupo e la lince 18-21
In soccorso dei fiumi alpini 22-24
Ringraziamenti e contatti 25
COVER PHOTO: © WILD WONDERS OF EUROPE / DANIEL ZUPANC / WWFPREFAZIONE
“Il nostro obiettivo è conservare il patrimonio
naturale delle Alpi per le future generazioni”
E’ facile dare per scontate le Alpi. Dopo tutto, ci sono luoghi più esotici sulla
Terra. Eppure le Alpi sono un luogo veramente speciale, con la loro bellezza
sbalorditiva, la biodiversità spettacolare, le preziose risorse.
Sfortunatamente, le Alpi sono in pericolo. Nessun’altra catena montuosa al
mondo è altrettanto massicciamente sfruttata, e densamente popolata, come
le Alpi.
Molte delle minacce alla biodiversità delle Alpi sono da considerarsi di
natura globale, come il problema dei cambiamenti climatici, altre invece
sono localizzate, come l’espansione urbana incontrollata, gli impianti per la
produzione di energia idroelettrica, le attività turistiche non sostenibili.
Tutte queste problematiche richiedono delle azioni coordinate a livello
internazionale. Le minacce alla biodiversità alpina non si arrestano di certo
ai confini nazionali. Le soluzioni devono quindi assumere un carattere
transnazionale. Ed è proprio questo che lo European Alpine Programme del
WWF (Programma Alpi europeo del WWF, EALP) si sforza di realizzare.
Il nostro obiettivo è conservare il patrimonio naturale delle Alpi per le future
generazioni.
Per raggiungere quest’ambizioso traguardo, lo European Alpine Programme
del WWF organizza il lavoro dei vari uffici nazionali del WWF nei singoli
Paesi alpini, con lo scopo di fornire risposte coordinate alle minacce globali e
locali alla biodiversità. Inoltre, mettiamo a disposizione dei nostri partner le
più recenti e aggiornate metodologie di conservazione, coinvolgendo tutti i
portatori d’interesse e le pubbliche amministrazioni nelle nostre azioni di
conservazione.
Siamo fermamente convinti che gli obiettivi di conservazione possano essere
raggiunti solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori principali. Le
nostre soluzioni si basano sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili,
ma affondano le proprie radici nel consenso. Abbiamo imparato, grazie ai
decenni di lavoro nel campo della conservazione, che non esistono soluzioni
efficaci se il “fattore umano” non viene adeguatamente considerato.
Lo European Alpine Programme del WWF continuerà il suo lavoro in difesa
della biodiversità nelle Alpi, in una prospettiva nella quale la natura e gli
esseri umani possano vivere in armonia e il paesaggio naturale delle Alpi
possa essere trasmesso ai nostri figli. Facciamo ciò perché crediamo che il
patrimonio naturale e culturale delle Alpi sia unico, e non debba mai essere
dato per scontato.
Sergio Savoia, Direttore dello European Alpine Programme del WWFIl Programma Alpi Europeo – pagina 4
Le Alpi
UNO DEGLI ULTIMI GRANDI
SPAZI NATURALI D’EUROPA
Con le loro vette che dominano il continente
europeo le Alpi rappresentano una delle ultime
roccaforti della natura del continente.
Le Alpi - una delle ultime aree rimaste con grandi spazi naturali
nell’Europa centro-meridionale - sono remote ma al tempo stesso vicine.
Tolgono il respiro. Ci incantano. Sono una delle ultime roccaforti della
natura.
Una delle catene montuose più estese e più alte al mondo, le Alpi formano un
arco di 1.200 km di lunghezza, che va da Nizza a Vienna, con quote massime
fino ai 4.800 m (Monte Bianco). Coprono otto diversi Paesi (Principato di
Monaco, Francia, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e
Slovenia).
Nelle Alpi vivono oltre 14 milioni di persone, distribuite in circa 6.100
comunità. Su queste basi si fonda il grande patrimonio culturale alpino.
Le Alpi si estendono
per 1.200 Km in
lunghezza e
raggiungono i 4.800 m
in altezza.Il Programma Alpi Europeo – pagina 5
© ELMA OKIC / WWF‐CANON
Vivere l’estremo. I deserti di roccia e ghiaccio che caratterizzano le cime alpine presentano
alcune delle condizioni più dure ed estreme per la vita sulla Terra.
L’aspro paesaggio montuoso distingue le Alpi dai paesaggi circostanti, e
segna il confine tra le foreste sempreverdi mediterranee e gli estesi boschi
decidui dell’Europa centrale.
Le Alpi sono un labirinto di catene montuose e valli. L’estremo dinamismo
dei processi naturali - le tempeste di foehn, valanghe, frane, esondazioni
periodiche ed inverni rigidi – rimodella in continuazione il paesaggio e
rappresenta il fattore che più influenza la diversità biologica.
Non sorprende dunque che le Alpi ospitino una grande varietà di habitat:
dalle vallate calde e rigogliose, alle profonde gole montane, fino ai deserti di
ghiaccio e roccia che dominano le vette.Il Programma Alpi Europeo – pagina 6
Le Alpi
UN GRANDE
PATRIMONIO NATURALE
Le Alpi sono uno degli ecosistemi montani più
intensamente sfruttati al mondo. Nonostante ciò,
esse rappresentano una delle aree più ricche di
biodiversità in Europa.
Circa 30.000 specie
animali e 13.000
specie vegetali sono
presenti sulle Alpi.
La morfologia complessa e in continua evoluzione delle Alpi è la ragione
principale per la sorprendente diversità naturale che le contraddistingue.
Nonostante secoli di insediamenti e di attività umane, è ancora possibile
trovare aree incontaminate. Foreste di querce, faggio, frassino e acero
continuano a dominare grandi spazi. I fiori selvatici ricoprono molti pascoli
Le piante vascolari alpini.
presenti sulle Alpi
Cervi, stambecchi, camosci, marmotte e altre specie possono essere avvistate
rappresentano il 39%
dell’intera flora europea.
durante un‘escursione in alta montagna. E anche i grandi predatori - il lupo,
l'orso e la lince – un tempo quasi totalmente scomparsi dalle Alpi, stanno
lentamente facendo ritorno.
Il ricco patrimonio naturale delle Alpi riflette anche la storica influenza della
presenza umana nell’area alpina. Infatti, le pratiche agricole tradizionali
risalenti al Neolitico hanno contribuito ad un incremento della biodiversità.
Ad esempio, i pascoli alpini di alta quota, utilizzati per secoli nell’ambito
Nelle praterie alpine dell’agricoltura e allevamento tradizionali in maniera estensiva possono
sono presenti fino a 80 ospitare fino a 80 specie vegetali ogni 100 mq. Circa un quarto di tutta la
specie vegetali ogni 100 diversità vegetale alpina è il frutto delle attività umane o dipende da
mq. particolari forme di agricoltura.
Cos’è la biodiversità? La biodiversità è il "sale della vita". Col termine “biodiversità” si indica la
diversità genetica all’interno di ogni specie, la varietà di specie ed ecosistemi,
oltre alla diversità dei processi naturali che consentono la vita sulla Terra. Le
Alpi ospitano un elevato livello di biodiversità grazie alla loro complessa
morfologia e alla grande varietà di habitat unici al mondo.
Nel corso dell‘evoluzione, le specie animali e vegetali si sono adattate ai
numerosi e diversificati habitat alpini, formando una ricca fauna e flora.
Tuttavia, pur essendo le Alpi uno dei sistemi montuosi più studiati al mondo,
abbiamo solo una conoscenza approssimativa delle diverse componenti della
biodiversità alpina. In fondo non sappiamo neanche quanta ricchezza
naturale rischiamo di perdere.Il Programma Alpi Europeo – pagina 7
© WILD WONDERS OF EUROPE/ERLEND HAARBERG / WWF
Specie tipiche delle Alpi
Il camoscio (Rupicapra rupicapra), è una specie tipica delle Alpi. La sua capacità di
attraversare versanti montani praticamente verticali illustra il livello estremo di
specializzazione cui le specie fanno ricorso per affrontare le difficili condizioni ambientali
alpine. La distribuzione del camoscio interessa le aree montane d’Europa, con alcune
sottospecie, come R. r. cartusiana, endemiche delle Alpi: si tratta cioè di specie che si
trovano solo qui e in nessun altro luogo sulla Terra.Il Programma Alpi Europeo – pagina 8
Le Alpi
La distruzione degli habitat è la
UN PAESAGGIO maggiore minaccia alla biodiversità
alpina. L’espansione urbana, le
IN PERICOLO pratiche agricole non sostenibili, le
infrastrutture stradali e le dighe
fluviali ne sono i maggiori responsabili.
Un’ espansione incontrollata
L'espansione urbana minaccia le ultimissime vestigia naturali nelle regioni
pianeggianti delle Alpi. Le valli del Rodano, del Reno, dell’Inn, dell’Adige, del
milioni Po e degli altri fiumi principali sono facilmente accessibili e quindi più
esposte all’urbanizzazione: esse hanno già perso gran parte della loro
biodiversità a causa dell’espansione incontrollata degli insediamenti urbani
(il cosiddetto sprawl urbano).
Lo sviluppo di una fitta rete di infrastrutture ferroviarie e stradali impone un
150 milioni: il numero di
pesante tributo in termini di consumo di territorio, traffico, rumore e
persone che attraversano inquinamento atmosferico. Ed è anche la causa prima della frammentazione
ogni anno le Alpi degli habitat, principale elemento di rischio per le specie alpine. L’industria
del turismo – forse la principale attività economica nelle Alpi - è una delle
maggiori cause di urbanizzazione. Le grandi località turistiche hanno un
tasso di consumo di territorio molto maggiore rispetto a quello delle
comunità non turistiche. Questo è particolarmente problematico per le
regioni alpine più remote, che altrimenti sarebbero al sicuro dal problema
dello sprawl urbano.
Tradizioni perdute
Negli ultimi cinquant’anni l'agricoltura tradizionale nelle Alpi è radicalmente
Nei prossimi vent’anni,
secondo le previsioni, il cambiata: le aree più discoste sono state abbandonate, mentre si sono
traffico merci aumenterà del intensificate le attività nelle zone più favorevoli. Questa tendenza ha portato
100%, mentre il trasporto di ad una diminuzione della biodiversità nei pascoli montani ricchi di specie,
passeggeri subirà un convertiti in “deserti verdi” eccessivamente fertilizzati o riconquistati dalla
incremento del 50%.
foresta.
Turismo: Circa 120 milioni di turisti visitano ogni anno le Alpi, con un considerevole
opportunità impatto sulla natura alpina. Le ondate successive di 'turismo di massa'
o minaccia? minacciano di distruggere le ultime aree naturali incontaminate che proprio
per la loro naturalità costituiscono una grande attrazione turistica. Ma non
tutte le forme di turismo sono da considerarsi intrinsecamente distruttive. Al
contrario, quando è ben programmato e progettato in maniera sostenibile, il
turismo può essere un valido mezzo per promuovere la conservazione delle
aree naturali. Per questo motivo, il WWF utilizza il turismo come uno
strumento utile alla conservazione.
Strutture ricettive attente all’ambiente, come ad esempio le "Gîtes Panda" e
le "Fattorie del Panda"; i sentieri didattici - come quelli realizzati nel corso
del progetto WWF "Ursina" - sono solo alcuni dei tanti esempi di come il
turismo possa essere utilizzato per promuovere la protezione della natura
nelle Alpi.Il Programma Alpi Europeo – pagina 9
Il comportamento dell’uomo
Dopo essere stati quasi spazzati via dalle Alpi, i grandi predatori - il lupo,
l’orso, e la lince - stanno tornando. Ma il loro ritorno non è accolto
positivamente da tutti. Molti agricoltori e cacciatori, preoccupati per il
bestiame e la selvaggina, rimangono fortemente contrari al ritorno dei grandi
predatori, soprattutto nelle regioni da cui queste specie sono state assenti per
lungo tempo. Questa opposizione e le azioni ostili che ne conseguono
continuano ad essere il principale ostacolo al ritorno dei grandi carnivori
nell'arco alpino.
Fiumi in agonia
I sistemi idrici delle Alpi sono stati pesantemente alterati e degradati. Le aree
ripariali, fondamentali per la regolazione delle inondazioni, sono state
convertite in superfici agricole o urbane. Le regimentazioni dei corsi d’acqua
e le dighe idroelettriche contribuiscono alla distruzione degli habitat d'acqua
Solo il 10% dei fiumi delle
Alpi è ancora in condizioni
dolce, eliminando le zone di riproduzione dei pesci ed interrompendo le
naturali o semi-naturali. naturali rotte di migrazione oppure alterando il regime idrologico dei fiumi.
Questo ha effetti devastanti sugli organismi per l'acqua dolce, unici e
specializzati. Solo il fenomeno del riscaldamento globale esercita una
pressione maggiore sui sistemi d'acqua dolce.
Diga o non diga? L’energia idroelettrica è la principale fonte energetica nelle Alpi.
Il “rinnovabile” è
sempre ecologico?
Anche se si tratta di una risposta relativamente sostenibile al problema della
domanda di energia, può essere ecologicamente distruttiva per sistemi
d’acqua dolce.
Inoltre, non tutta l'energia idroelettrica può essere considerata energia
'pulita'. Per esempio, molti impianti idroelettrici nelle Alpi utilizzano
l’eccesso di energia a basso costo (per lo più prodotta da centrali a carbone o
nucleari) per pompare acqua fino a un invaso in quota, da dove essa viene
turbinata per produrre energia durante i picchi di domanda (guadagnando
sul differenziale di prezzo). Ma l'energia idroelettrica può essere prodotta in
maniera più sostenibile. Il WWF promuove l’utilizzo di certificazioni “verdi”
che prevedono il rispetto di rigorosi criteri ecologici e possono contribuire a
ridurre l'impatto delle centrali idroelettriche sugli ambienti acquatici.
Un pianeta sempre più caldo
Il riscaldamento globale avrà un impatto particolarmente grave sulle aree
montane. Sono previsti cambiamenti nei modelli di precipitazione piovosa e
nevosa, insieme ad un aumento nella frequenza e nell’intensità degli eventi
meteorologici estremi, come le inondazioni e le valanghe.
La temperatura media Nell'ultimo secolo il riscaldamento globale ha portato all’arretramento di
delle Alpi è aumentata di tutti i ghiacciai e ad uno spostamento verso l'alto della vegetazione alpina.
1,5 °C nel corso dell’ultimo Nel lungo periodo, specie vegetali tipiche delle quote inferiori sostituiranno
secolo.
le specie alpine delle quote più alte, costrette a migrare ad altitudini sempre
più elevate, fino a quando semplicemente esse non avranno più un posto
dove spostarsi, il che le condannerà all’estinzione. Un’altra conseguenza
prevedibile del riscaldamento globale è la diffusione di specie invasive
alloctone provenienti da parchi e giardini, fenomeno già osservabile nelle
Alpi meridionali.Il Programma Alpi Europeo – pagina 10
La Conservazione
IL PROGRAMMA ALPI EUROPEO
DEL WWF
La natura non conosce confini.
Nemmeno i problemi che essa deve affrontare. Le
minacce alle residue aree naturali delle Alpi sono
quindi un problema comune a tutti i paesi alpini.
E’ necessario dunque trovare soluzioni condivise.
Verso una prospettiva pan-alpina
Le Alpi sono riconosciute come un’area importante per la conservazione a
livello mondiale e sono state incluse nel WWF Global 200 - che raccoglie
238 ecoregioni rappresentative degli habitat più importanti nel mondo.
Per conservare la ricchezza naturale delle Alpi, si è reso necessario un nuovo
approccio alla conservazione. Quattro uffici WWF operanti anche nelle Alpi
(WWF Austria, WWF Francia, WWF Italia e WWF Svizzera) lavorano
insieme grazie al coordinamento del Programma Alpi Europeo (European
Alpine Programme - EALP).
L'obiettivo principale è quello di attuare una strategia più completa e
transfrontaliera per la conservazione della natura nelle Alpi, tramite
l’adozione degli standard di conservazione ecoregionale, l’attuazione da parte
dei vari uffici WWF nazionali di un approccio conservativo integrato su vasta
scala e a lungo termine e attraverso il sostegno agli obiettivi della
Convenzione delle Alpi e dalla Convenzione sulla diversità biologica.
Obiettivi Il programma EALP promuove la salvaguardia delle Alpi:
1) Considerando la biodiversità del sistema Alpi nel suo complesso;
2) identificando le aree più importanti per la conservazione della
biodiversità (aree prioritarie) dove le azioni di conservazione
sono urgenti o avranno una maggiore efficacia;
3) migliorando la connettività fra diverse aree naturali e la
conseguente libertà di movimento delle specie animali;
4) identificando i principali problemi connessi con la
conservazione;
5) attuando piani d’azione per le aree prioritarie e per affrontare le
differenti criticità emerse.Il Programma Alpi Europeo – pagina 11
© YANNIC ANDREA / WWF‐SWITZERLAND
Le Alpi sono una tra le più importanti ecoregioni del mondo (le ecoregioni sono aree che
condividono un insieme distinto di specie, processi ecologici, condizioni ambientali). Per
proteggere la natura alpina nella sua interezza, l’EALP adotta un approccio 'ecoregionale', tramite
l'applicazione di soluzioni a scala vasta e a lungo termine che trascendono i confini nazionali.Il Programma Alpi Europeo – pagina 12
La Conservazione
LE PERLE
DELLE ALPI
Il nostro obiettivo:
salvaguardare una porzione
rappresentativa della biodiversità alpina
attraverso il lavoro del WWF nelle aree
prioritarie di conservazione – le “Perle”
delle Alpi.
Lo European Alpine Programme del WWF ha consultato i maggiori esperti
delle Alpi per identificare le aree geografiche più importanti per la
sopravvivenza della flora, dei mammiferi, degli uccelli, degli anfibi, dei rettili
e degli insetti nella regione alpina. Sono inoltre state considerate le aree più
significative per habitat specifici ed estremamente ridotti, quali i bacini
d'acqua dolce incontaminati .
Sovrapponendo queste zone così definite sono state identificate 24 aree
prioritarie in tutta la regione: cioè le 'Perle' delle Alpi. Per ogni area
prioritaria, l'EALP e i suoi partner sono al lavoro per definire un piano
d'azione per la biodiversità.
Cosa sono le Le Perle delle Alpi sono le “aree chiave” che devono essere protette al fine di
“Perle” delle salvaguardare la natura alpina. Ciò non significa che le aree esterne a queste
zone non siano importanti ma se vogliamo essere più efficaci, con le nostre
Alpi?
limitate risorse, dobbiamo concentrare i nostri sforzi sulle aree dove le nostre
azioni avranno un impatto maggiore.
© YANNIC ANDREA / WWF‐SWITZERLANDIl Programma Alpi Europeo – pagina 13
Alti Tauri
Engadina -Stelvio Sede della più grande riserva naturale
Questa zona nelle Alpi. L’unicità di quest’area è data
comprende l’unico dalla lunga coesistenza di aree
parco nazionale coltivate e selvatiche: entrambe
svizzero ed altre contribuiscono alla ricchezza naturale
importanti aree naturali. di questa regione.
L'area si estende sui
territori di tre nazioni Lechtal – Allgäu
ed è un’importante rotta In Europa, la
migratoria. libellula Coenagrion Alpi calcaree dell’Austria
hylas ssp. freyi vive superiore
soltanto Area importante per la
nella Valle del fiume presenza di grandi predatori
Lech in Austria. È quali la lince, in questa zona
considerata la è presente anche il raro
libellula più rara coleottero cerambide rosalia
Gran Paradiso-Pelvoux- d’Europa.
Vanoise alpina.
Ospita l’ultima popolazione
naturale di stambecchi (Capra
ibex). La reintroduzione di
stambecchi è stata avviata in
altre aree alpine.
Il triangolo Austria-Italia-
Slovenia
Area dei Laghi Insubrici È la culla del Tagliamento -
Un'area ricca di tesori ecologici e uno degli ultimi grandi fiumi
alpini naturali e attualmente
geologici. La presenza umana
minacciato dalla costruzione
nel corso delle generazioni ha di grandi casse di
dato origine ad una varietà di espansione.
habitat vitali per la
sopravvivenza delle specie
animali e vegetali.
Le montagne dell’Adamello-Brenta
Nell’area è presente una delle ultime
popolazioni naturali di orso bruno delle alpi. la
reintroduzione di orsi bruni è stata avviata in
Monte Ventoux
altre aree alpine.
La sommità del
monte Ventoux ospita
oltre 60 specie rare.
Le Alpi Marittime
Un sito importante per la
reintroduzione del gipeto.
Quest’area è anche il maggiore
hotspot per gli endemismi, con
26 specie che esistono solo qui.
Le 24 Perle delle Alpi sono fra le aree più importanti dell’Ecoregione e
necessitano di protezione al fine di salvaguardarne il patrimonio naturale.Il Programma Alpi Europeo – pagina 14
In azione per la Natura
SALVARE
UNA PERLA ALPINA
Cifre e dati
• 1.816 km2 SIC
• 271 comunità
• 805.00 abitanti
• 385 abitanti/ km² (Italia)
• 670 abitanti/ km²
(Svizzera)
• 2.800 aziende agricole
Obiettivi di
Conservazione
• habitat d’acqua dolce
• connettività fra fondovalle ed
aree urbanizzate
• prati magri e biodiversità
viticola
• formazioni forestali rare o a
L’area dei Laghi Insubrici • Ripristino di • Progetti sui • Prati magri sul • Piano di
habitat fiumi Monte Generoso gestione
forestali
La zona Laghi Insubrici in Italia ed in Svizzera è una delle 24 aree
prioritarie di conservazione individuate nelle Alpi. L’EALP del WWF sta
utilizzando questa regione come un’area pilota per testare il modo più
efficace ed efficiente per la conservazione della biodiversità nelle perle
alpine.
I valori naturalistici della regione sono stati descritti mediante
l’identificazione degli hotspot (i “punti caldi”) di biodiversità e sulla base
della presenza di specie rare o minacciate, nonché attraverso una valutazione
dei principali fattori di minaccia alla biodiversità. Sulla base di queste
considerazioni sono stati scelti gli obiettivi di conservazione.Il Programma Alpi Europeo – pagina 15
Prati magri
Il WWF punta al ripristino dei prati magri sulle pendici del Monte Generoso.
Tale lavoro aumenterà la ricchezza ecologica della regione e permetterà il
recupero di questo patrimonio culturale unico nel suo genere. Un ruolo
chiave per il successo di questo lavoro sarà svolto dalla stretta collaborazione
con le comunità locali, le prime a riconoscere la ricchezza del paesaggio.
Fiumi
Il WWF lavora per recuperare l'integrità ecologica dei fiumi Vedeggio e
Laveggio. Nella zona del fiume Vedeggio, ad esempio, il WWF sostiene la
creazione di una rete ecologica. L'obiettivo è promuovere la connettività tra
le restanti aree naturali e semi-naturali all'interno di questa zona altamente
urbanizzata.
Foreste
Il WWF lavora alla protezione e ripristino degli habitat forestali
ecologicamente importanti.
Gli obiettivi di conservazione includono foreste gestite con sistemi
tradizionali, come castagneti da frutto e boschi cedui, nonché formazioni
forestali rare e/o ricche di specie.
Il WWF lavorerà anche alla formazione del personale forestale e di altre
figure professionali legate a pratiche gestionali rispettose della biodiversità,
come tassello essenziale per garantire il successo delle attività di
conservazione nella regione.
Pianificare Il WWF sviluppa piani di gestione per la conservazione di un piccolo ma
SIC
la gestione importante SIC (Sito di Importanza Comunitaria) nella porzione nord-
orientale dell’area (Valle del Dosso).
© JACKSON CARSON – FLICKR COM/JAXXON
Cosa sono i prati magri?
I prati magri - con gli intensi colori primaverili e le dorate tonalità autunnali - sono ambienti prativi
creati e preservati grazie ad attività umane quali l’agricoltura e il pascolo, che offrono uno spazio al sole
per molte specie di piante che non potrebbero sopravvivere nel sottobosco e sono un paradiso per molti
insetti. Le attuali tendenze all'abbandono dell'agricoltura tradizionale minacciano di distruggere questa
fonte importante di biodiversità alpina.Il Programma Alpi Europeo – pagina 16
In azione per la Natura
COLLEGARE LA NATURA
La nostra vision: preservare la funzionalità dei più importanti corridoi ecologici
delle Alpi.
Per essere efficaci le aree protette devono anche essere accessibili agli
animali e alle specie vegetali. Molte specie alpine sono relegate in poche
'chiazze' di habitat isolati e hanno scarse possibilità di espandere il proprio
areale e crescere come popolazione. Questo isolamento alla fine porterà
all'estinzione, nonostante l’esistenza delle aree protette.
Il lavoro di interconnessione ecologica nelle Alpi
Per affrontare la frammentazione degli habitat, l'EALP e i suoi partner hanno
identificato una serie di zone di interconnessione delle aree prioritarie, come
le Perle alpine. Proteggere e ripristinare queste aree permetterà di
ricostituire la rete ecologica e garantire la libertà di spostamento per gli
animali in tutte le Alpi. L'iniziativa “Continuum Ecologico” è nata per
favorire il lavoro di interconnessione, sviluppando una metodologia comune
per gestire il lavoro di ricostituzione della rete ecologica in tutte le Alpi e
sensibilizzare pubblico e attori più rilevanti sulla la sua importanza. Ciò ha
portato alla nascita di ECONNECT un progetto internazionale che ha
coinvolto molte associazioni, istituzioni scientifiche, organizzazioni
internazionali legate alla Convenzione Alpina, e partner locali. Attraverso la
collaborazione e soluzioni innovative, il progetto ha identificato le migliori
opzioni a favore di azioni coordinate e verso lo sviluppo di nuovi strumenti di
promozione della connettività ecologica.
Il lavoro di interconnessione locale
Il WWF lavora anche a livello locale per promuovere l’interconnessione degli
habitat delle Perle alpine. Nella regione dei Laghi Insubrici, per esempio, è
stata creata una rete ecologica nella zona del fiume Vedeggio (Svizzera) per
rafforzare la rete ecologica tra le zone naturali e semi-naturali residue in una
zona fortemente urbanizzata.
Cos’è una rete Una “rete ecologica” intatta permette agli individui di una specie di muoversi
ecologica? liberamente da un’areale ad un altro attraverso un corridoio naturale o
un’area di collegamento. Il flusso regolare di individui (e quindi di geni) tra
diverse popolazioni di una stessa specie è importante per evitare
l’impoverimento genetico e gli effetti negativi di un alto tasso di
consanguineità – effetti comunemente conosciuti come inbreeding
depression - un fenomeno comune nelle popolazioni piccole e isolate. Con il
riscaldamento globale, le reti ecologiche avranno un ruolo particolarmente
importante in particolare per quelle specie alpine che non potendosi adattare
alle nuove condizioni climatiche, saranno costrette a migrare verso nuove
aree.Il Programma Alpi Europeo – pagina 17
© WILD WONDERS OF EUROPE / GRZEGORZ LESNIEWSKY / WWF
Lo stambecco delle Alpi
Dopo essere stato ad un passo dall'estinzione, lo stambecco delle Alpi (Capra ibex) è
sopravvissuto in una piccola popolazione nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (Italia).
Alcuni individui di questa popolazione residua sono stati reintrodotti in altre parti delle Alpi
per consentire alla specie di recuperare gran parte del suo areale alpino. Ma la distribuzione di
stambecchi continua ad essere frammentata con molte colonie di piccole dimensioni. Il
risultato è una bassa diversità genetica – forse tra le più basse rilevate per un mammifero -
che potrebbe costituire un grave minaccia per le popolazioni alpine di stambecco.Il Programma Alpi Europeo – pagina 18
In azione per la Natura
CONVIVERE CON
L’ORSO, IL LUPO E LA LINCE
La nostra vision: avere popolazioni vitali di grandi
carnivori collegate lungo tutte le Alpi, che vivano in
coesistenza pacifica con gli esseri umani.
Dopo aver rischiato lo sterminio, i grandi predatori hanno fatto lentamente
ritorno sulle Alpi. La ricostituzione di grandi aree boschive naturali e
l’abbondante presenza di ungulati, insieme all’ istituzione di trattati
internazionali di tutela, quali la Convenzione di Berna, sono stati fattori
importanti per il ritorno dell’ orso, della lince e del lupo.
Ma il ritorno dei grandi carnivori è tutt’altro che assicurato.
Le popolazioni di questi predatori che si stanno giusto riprendendo forza
devono ancora affrontare l’ostilità umana. Una minaccia difficile da
sostenere per le piccole popolazioni esistenti, già estremamente
Secondo la Convenzione
di Berna, i tre grandi
frammentate. Per questo motivo, il Programma Alpi Europeo del WWF si
carnivori sono stati impegna a fondo nella tutela dei grandi predatori nell'arco alpino.
classificati come specie
protetta (lince) o
rigorosamente protetta Promuovere la convivenza
(lupo e orso).
Il successo della conservazione dei grandi predatori dipende dagli
atteggiamenti delle persone che si trovano a vivere e a lavorare nelle regioni
popolate da questi animali. Un basso grado di accettazione nei confronti di
orsi, lupi e linci nelle comunità alpine è attualmente il più grande ostacolo al
ritorno dei grandi carnivori. L’EALP lavora in tutte le Alpi con le comunità
locali per accrescere l’accettazione di queste specie.
Progetti europei: Il WWF coordina le azioni di conservazione nell’ambito del progetto Life-
Life-COEX e COEX in Francia. Il progetto è volto ad aumentare il grado di accettazione
Life-ARCOTS verso i grandi predatori in tutta Europa, comprese alcune zone alpine,
attraverso un approccio di tipo partecipativo.
Il progetto Life-ARCTOS, in cui il WWF Italia partecipa attivamente, si
propone di migliorare il coordinamento tra partner nella gestione dell’orso
(p.e. attraverso il monitoraggio, l’analisi genetica, la prevenzione dei danni,
la riduzione dei problemi di gestione degli orsi, ecc.). Esso mira anche a
promuovere l'accettazione dell’orso nella popolazione locale, soprattutto fra
gli agricoltori, gli allevatori, i produttori di miele, gli operatori turistici, e i
cacciatori.Il Programma Alpi Europeo – pagina 19
Progetti per la Il WWF lavora assieme agli agricoltori alpini per attuare misure di
prevenzione dei protezione del bestiame. Promuovere le diverse misure di prevenzione dei
danni danni decise assieme agli agricoltori locali, come la reintroduzione dei cani
pastore a guardia del bestiame, è un’azione strategica che il WWF ha testato
in tutte le Alpi.
La reintroduzione di cani pastore può però diventare un problema per i
turisti. Il WWF si è dunque impegnato nel diffondere fra i turisti la
conoscenza delle misure di prevenzione dei danni messe in atto sulle Alpi per
promuovere l’accettazione e la comprensione del fenomeno orso sia nelle
comunità alpine sia tra i turisti.
Il progetto Ursina Attraverso il progetto “Ursina” il WWF ha promosso il miglioramento
dell’attitudine delle comunità locali nei confronti dell’orso in Svizzera,
Austria e Italia. Attraverso un percorso educativo incentrato sull’orso, le
comunità locali e i visitatori sono sensibilizzati sull'importanza di un
paesaggio naturale intatto per garantire la presenza stabile dell'orso bruno e
su come gli esseri umani e gli orsi possano coesistere pacificamente. Il
progetto mira inoltre a ridurre le occasioni di conflitto uomo-orso,
promuovendo, tra l’altro, l'utilizzo di bidoni dell'immondizia a prova di orso.
La creazione di una rete ecologica
Nonostante gli sforzi di reintroduzione e le naturali espansioni dei propri
areali, le popolazioni dei grandi predatori non sono distribuite equamente
lungo le Alpi. Molte popolazioni sono ancora piccole e isolate, e hanno già
perso gran parte della loro diversità genetica. Questo le espone a problemi di
consanguineità e ad una ridotta capacità ad adattarsi a nuove situazioni.
La lince: un difficile Il WWF lavora per abbattere le barriere ecologiche, con l'obiettivo di
ritorno ripristinare la continuità fra le popolazioni di lince in tutta la regione alpina.
In Francia e in Svizzera, programmi di reintroduzione efficaci hanno già
consentito alla lince di espandere i propri areali e disporre di nuovi territori.
Il WWF continua ad essere direttamente coinvolto nella reintroduzione della
lince, con l'ultimo rilascio di due individui effettuato sulle Alpi austriache.
Per valutare l’efficacia della reintroduzione il WWF ha sostenuto lo sviluppo
di due progetti di monitoraggio della lince: il Sistema europeo di
informazione on-line sulla lince (progetto ELOIS) e il Progetto sullo stato e
sulla conservazione delle popolazioni alpine di lince (progetto SCALP).
© STAFFAN WIDSTRAND / WWF
Dopo essere scomparsa dalla Alpi, la lince è stata reintrodotta in alcuni territori dove era storicamente
presente. Purtroppo, la vitalità di queste popolazioni rimane incerta.100 ANNI
In soli 100 anni, l’orso
è stato quasi totalmente
sterminato dalle Alpi.
A quarant’anni dalla sua
reintroduzione, la lince occupa
meno del 20% degli habitat
alpini idonei.
I lupi sono responsabili di
meno dello 0,5% dei danni
totali al bestiame in Europa
© WILD WONDERS OF EUROPE / STAFFAN WIDSTRAND/ WWFLince
Lupo
Orso
Popolazione stabile
Presenza permanente*
*(orso: assenza di femmine; lince: nessuna
riproduzione; lupo: assenza di branchi)
Trend di dispersione
Dispersione di individui singoli
Le più recenti aree di traslocazione (2011)
Distribuzione dei predatori nelle Alpi
Il lupo non ha avuto bisogno di aiuti per
ricolonizzare le Alpi. Fino ad oggi è l’unica
specie di grandi predatori che ha potuto
ritornare nelle Alpi in modo completamente
naturale. Gli orsi e le linci, d’altro canto,
hanno avuto bisogno di misure di
ripopolamento e programmi di reintroduzione
per rendere possibile il loro ritorno nelle Alpi.Il Programma Alpi Europeo – pagina 22
In azione per la Natura
IN SOCCORSO Il nostro obiettivo è avere, attraverso
il lavoro del WWF, una migliore
condizione dei bacini idrografici
DEI FIUMI ALPINI alpini, con habitat protetti,
ripristinati e interconnessi.
Le Alpi – il serbatoio d’acqua
dolce d’Europa.
Tutte le città, vicine o lontane, fanno
affidamento sui bacini alpini per le
loro esigenze di acqua potabile e per la
fornitura di energia idroelettrica. Ma la
pressione delle attività umane e il
riscaldamento globale minacciano i
sistemi d'acqua dolce delle Alpi. Per il
Programma Alpi Europeo del WWF i
sistemi d’acqua dolce sono fra le
priorità di conservazione sulle Alpi.
Tramite un’azione di lobby per la
conservazione del Tagliamento - uno
degli ultimi grandi fiumi delle Alpi
ancora allo stato naturale - e per il
ripristino dei fiumi alpini
ecologicamente più importanti, il
WWF contribuisce a un ritorno dei
sistemi d’acqua dolce verso uno stato
naturale di conservazione.
Il fiume Traun (1) Assieme agli altri partner regionali, il WWF ha implementato un
piano di gestione del bacino idrico del cosiddetto Traun Superiore:
tale piano include il ripristino del fiume e della piana alluvionale, il
ricollegamento degli affluenti, la creazione di scale di risalita per i
pesci, un aumento della sensibilizzazione e la mitigazione dei conflitti
in merito alle misure ecologiche di controllo delle piene, alle attività
di ripristino e sull’utilizzo delle fonti idroelettriche.
Il WWF lavora per promuovere una gestione sostenibile della
Il fiume Inn (2)
sicurezza idraulica dell’Inn concedendo più spazio al fiume,
riconnettendo i suoi affluenti, e ricreando le pianure alluvionali.
Il Reno Alpino (3) Il WWF esercita forti pressioni a favore della rinaturazione del fiume
Reno, combattendo contro le nuove infrastrutture idroelettriche, e
lavorando per ridurre al minimo il danno ecologico dovuto alle
centrali idroelettriche già esistenti. Insieme ai suoi partner, il WWF
continua a sostenere attività di conservazione tramite il tavolo di
discussione e concertazione “The living Alpine Rhine”.Il Programma Alpi Europeo – pagina 23
© WILD WONDERS OF EUROPE / DANIEL ZUPANC / WWF
Il fiume Isonzo: conosciuto localmente come “la Bellezza di Smeraldo”, l’Isonzo rappresenta
il “gioiello” dei fiumi delle Alpi orientali. Nonostante la sua importanza come sito Natura
2000, per questo fiume sono stati proposti nuovi progetti per la costruzione di dighe.
Il fiume Isonzo (4) Questo fiume dalle acque verdi e cristalline, conosciuto anche come la
“Bellezza di Smeraldo”, conserva gran parte delle sue dinamiche naturali
ed ospita la minacciata Trota marmorata, Salmo marmoratus. Il WWF sta
sviluppando una strategia di conservazione per questo fiume.
La Romanche (5) Sono state demolite delle dighe per riconnettere le rotte migratorie
interrotte e rivitalizzare il fiume.
Rivières Sauvage Oltre al ripristino e al recupero dei sistemi fluviali degradati, dobbiamo
(Fiumi Selvaggi) (6) anche proteggere e preservare i pochi fiumi incontaminati e "selvaggi"
rimasti. “Rivières Sauvages” (Fiumi Selvaggi) è un'iniziativa promossa
dal WWF Francia, che mira a proteggere porzioni di corsi d'acqua
rimaste ancora intatte e di grande valore ecologico. Lo Chéran nelle Alpi
francesi è stato uno dei fiumi pilota per il progetto.
Il Tagliamento (7) Il Tagliamento, uno degli ultimi grandi fiumi naturali delle Alpi, è
minacciato dalla costruzione di nuove strutture per il controllo delle
inondazioni quali le cosiddette ”casse di espansione”. Oltre ad un lavoro
di lobby e ad eventi di informazione, l'EALP e i suoi partner
contribuscono all’elaborazione di alternative sostenibili per il controllo
delle inondazioni. La battaglia per salvare questo fiume è ancora in corso.Il Programma Alpi Europeo – pagina 24
impianti
Nelle Alpi esistono 550
impianti idroelettrici, per
oltre 10 MW di potenza e
2900 GWh di produzione
annua.
La produzione di energia idroelettrica nelle Alpi
Come “Torre dell’acqua” d'Europa, non sorprende che la produzione
idroelettrica sia in cima alla lista delle fonti energetiche più importanti nelle
l i
Il WWF, per garantire che la produzione idroelettrica danneggi il meno
possibile minimo la natura, promuove sistemi di certificazione ambientale
per l’idroelettrico alpino. L'idea è di sostenere la costruzione di impianti
idroelettrici che non danneggino o alterino ulteriormente gli habitat fluviali e
lacustri naturali e gli insediamenti umani nelle vicinanze degli impianti.
Standard di sostenibilità per l’idroelettrico
Francia Il WWF Francia ha contribuito a sviluppare la certificazione ambientale
denominata EVE (Elettricità Verde Ecologica) – un’etichetta che garantisce il
rispetto dei criteri ambientali ed ecologici da parte dei produttori energetici
certificati.
Svizzera Naturemade Star è un altro marchio di qualità - avviato e sostenuto dal
WWF Svizzera - per indicare la produzione ecologica di energia rinnovabile. I
criteri ecologici impiegati per questa certificazione sono tra i più rigidi in
Europa.
Italia Il progetto CH2OICE – del quale il WWF Italia è promotore - ha sviluppato
un sistema di certificazione che permette alle centrali idroelettriche che
applicano degli alti standard ambientali di distinguersi da quelle che invece
presentano una forte impronta ecologica.
Austria Nelle Alpi orientali, il WWF è fortemente impegnato nello sviluppo di un
catalogo per la definizione dei criteri-idroelettrici in Austria, al fine di
preservare la ricchezza dei fiumi e la loro estensione limitando lo sviluppo
futuro di altre centrali idroelettriche.
Al tempo stesso, il WWF contrasta i progetti idroelettrici più distruttivi e
promuove una maggiore efficienza energetica come alternativa all’eccessivo
sviluppo idroelettrico. Il WWF è anche attivamente impegnato in un progetto
che mira a promuovere una strategia idroelettrica pan-alpina.
Il futuro della conservazione delle acque dolci
Il Programma Alpi europeo e i suoi partner stanno lavorando sullo sviluppo
di uno scenario pan-alpino sull’utilizzo di energia idroelettrica. Questo sarà
un passo importante per la conservazione dei fiumi alpini nella loro
interezza.Il Programma Alpi Europeo – pagina 25
Ringraziamenti e contatti
Autori principali Andrea Reid (WWF EALP), Sergio Savoia (WWF EALP)
Contributi di Danielle Gugolz (WWF EALP/CH), Joanna Schoenenberger (WWF
CH), Mauro Belardi (WWF I), Guido Trivellini (WWF I), Walter
Wagner (WWF CH), Jean-Christophe Poupet (WWF F), Bernhard
Kohler (WWF A)
Consulenze Kristina Vogt (KORA), Anja Molinari (KORA), Christian Pichler
(WWF A)
Versione italiana Rosa Clarino (WWF I)
Grafica Christian Demarta - studio grafico eureka, Sementina, Svizzera
Partner La collaborazione è fondamentale per il successo delle attività di
conservazione del WWF in tutto l'arco alpino. Visita il nostro sito per
saperne di più sulle numerose organizzazioni e sui partner attuatori
locali che lavorano insieme al WWF per salvare la natura alpina.
Per informazioni
WWF European Alpine WWF Switzerland
Programme Holstrasse 110
P. Indipendenza 6 CH-8010 Zürich
Casella postale Tel: 044 297 21 21
CH-6501 Bellinzona http://www.wwf.ch/
Tel: +41 91 820 60 00
www.panda.org/alps
WWF France WWF Italy
1 Carrefour de Longchamp Via Po 25/c
F-75016 Paris I-00198 Roma
Tel: 01 55 25 84 84 Tel: 06844971
http://www.wwf.fr/ http://www.wwf.it/
WWF Austria
Ottakringer Straße 114 - 116
A-1160 Wien
Tel: +43 1 488 17 - 0
http://www.wwf.at/
CREDITI FOTOGRAFICI PER LA MAPPA - ENGADINA-STELVIO: © ANTON VORAUER / WWF-CANON
DELLE PERLE DELLE ALPI (PAG. 13) - GRAN PARADISO – PELVOUX – VANOISE: © WILD WONDERS OF EUROPE /ERLEND HAARBERG / WWF
- MONT VENTOUX: © MICHÈLE DÉPRAZ / WWF-CANON
- THE LAGHI INSUBRICI AREA: © JOY COMETTA
- THE ADAMELLO-BRENTA MOUNTAINS: © MICHEL GUNTHER / WWF-CANON
- THE SLOVENIAN-ITALIAN-AUSTRIAN TRIANGLE: © ARNO MOHL
- THE HOHE TAUERN: © MICHÈLE DÉPRAZ / WWF-CANON
- THE LECHTAL – ALLGÄU: © ANTON VORAUER / WWF-CANON
- UPPER AUSTRIAN KALKALPEN: © SANCHEZ & LOPE / WWF-CANON
- THE MARITIME ALPS: © MARTIN HARVEY / WWF-CANONPuoi anche leggere