The European Alpine Programme Il Programma Alpi Europeo - Azione comune per la natura nelle Alpi

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The European Alpine Programme Il Programma Alpi Europeo - Azione comune per la natura nelle Alpi
Conservazione   Cambiamento climatico    Sostenibilità

The European Alpine Programme
Il Programma Alpi Europeo

                      Azione comune per la natura nelle Alpi
The European Alpine Programme Il Programma Alpi Europeo - Azione comune per la natura nelle Alpi
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Sommario

                                                              Prefazione                                                3

                                                                      Le Alpi
                                                                      Uno degli ultimi grandi spazi naturali d’Europa   4-5
                                                                      Un grande patrimonio naturale                     6-7
                                                                      Un paesaggio in pericolo                          8-9

                                                                      Conservazione
                                                                      Lo European Alpine Programme del WWF              10-11
                                                                      Le Perle delle Alpi                               12-13

                                                                      In azione per la Natura
                                                                      Salvare un Perla alpina                           14-15
                                                                      Collegare la Natura                               16-17
                                                                      Convivere con l’orso, il lupo e la lince          18-21
                                                                      In soccorso dei fiumi alpini                      22-24

                                                                      Ringraziamenti e contatti                         25
COVER PHOTO: © WILD WONDERS OF EUROPE / DANIEL ZUPANC / WWF
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PREFAZIONE
“Il nostro obiettivo è conservare il patrimonio
naturale delle Alpi per le future generazioni”

                   E’ facile dare per scontate le Alpi. Dopo tutto, ci sono luoghi più esotici sulla
                   Terra. Eppure le Alpi sono un luogo veramente speciale, con la loro bellezza
                   sbalorditiva,    la   biodiversità    spettacolare,    le   preziose    risorse.
                   Sfortunatamente, le Alpi sono in pericolo. Nessun’altra catena montuosa al
                   mondo è altrettanto massicciamente sfruttata, e densamente popolata, come
                   le Alpi.

                   Molte delle minacce alla biodiversità delle Alpi sono da considerarsi di
                   natura globale, come il problema dei cambiamenti climatici, altre invece
                   sono localizzate, come l’espansione urbana incontrollata, gli impianti per la
                   produzione di energia idroelettrica, le attività turistiche non sostenibili.

                   Tutte queste problematiche richiedono delle azioni coordinate a livello
                   internazionale. Le minacce alla biodiversità alpina non si arrestano di certo
                   ai confini nazionali. Le soluzioni devono quindi assumere un carattere
                   transnazionale. Ed è proprio questo che lo European Alpine Programme del
                   WWF (Programma Alpi europeo del WWF, EALP) si sforza di realizzare.

                   Il nostro obiettivo è conservare il patrimonio naturale delle Alpi per le future
                   generazioni.

                   Per raggiungere quest’ambizioso traguardo, lo European Alpine Programme
                   del WWF organizza il lavoro dei vari uffici nazionali del WWF nei singoli
                   Paesi alpini, con lo scopo di fornire risposte coordinate alle minacce globali e
                   locali alla biodiversità. Inoltre, mettiamo a disposizione dei nostri partner le
                   più recenti e aggiornate metodologie di conservazione, coinvolgendo tutti i
                   portatori d’interesse e le pubbliche amministrazioni nelle nostre azioni di
                   conservazione.

                   Siamo fermamente convinti che gli obiettivi di conservazione possano essere
                   raggiunti solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori principali. Le
                   nostre soluzioni si basano sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili,
                   ma affondano le proprie radici nel consenso. Abbiamo imparato, grazie ai
                   decenni di lavoro nel campo della conservazione, che non esistono soluzioni
                   efficaci se il “fattore umano” non viene adeguatamente considerato.

                   Lo European Alpine Programme del WWF continuerà il suo lavoro in difesa
                   della biodiversità nelle Alpi, in una prospettiva nella quale la natura e gli
                   esseri umani possano vivere in armonia e il paesaggio naturale delle Alpi
                   possa essere trasmesso ai nostri figli. Facciamo ciò perché crediamo che il
                   patrimonio naturale e culturale delle Alpi sia unico, e non debba mai essere
                   dato per scontato.

                   Sergio Savoia, Direttore dello European Alpine Programme del WWF
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 Le Alpi

UNO DEGLI ULTIMI GRANDI
SPAZI NATURALI D’EUROPA
Con le loro vette che dominano il continente
europeo le Alpi rappresentano una delle ultime
roccaforti della natura del continente.

                           Le Alpi - una delle ultime aree rimaste con grandi spazi naturali
                           nell’Europa centro-meridionale - sono remote ma al tempo stesso vicine.
                           Tolgono il respiro. Ci incantano. Sono una delle ultime roccaforti della
                           natura.

                          Una delle catene montuose più estese e più alte al mondo, le Alpi formano un
                          arco di 1.200 km di lunghezza, che va da Nizza a Vienna, con quote massime
                          fino ai 4.800 m (Monte Bianco). Coprono otto diversi Paesi (Principato di
                          Monaco, Francia, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e
                          Slovenia).

                          Nelle Alpi vivono oltre 14 milioni di persone, distribuite in circa 6.100
                          comunità. Su queste basi si fonda il grande patrimonio culturale alpino.

  Le Alpi si estendono
  per 1.200 Km in
  lunghezza e
  raggiungono i 4.800 m
  in altezza.
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Il Programma Alpi Europeo – pagina 5

                                                                                                       © ELMA OKIC / WWF‐CANON
Vivere l’estremo. I deserti di roccia e ghiaccio che caratterizzano le cime alpine presentano
alcune delle condizioni più dure ed estreme per la vita sulla Terra.

                    L’aspro paesaggio montuoso distingue le Alpi dai paesaggi circostanti, e
                    segna il confine tra le foreste sempreverdi mediterranee e gli estesi boschi
                    decidui dell’Europa centrale.

                    Le Alpi sono un labirinto di catene montuose e valli. L’estremo dinamismo
                    dei processi naturali - le tempeste di foehn, valanghe, frane, esondazioni
                    periodiche ed inverni rigidi – rimodella in continuazione il paesaggio e
                    rappresenta il fattore che più influenza la diversità biologica.

                    Non sorprende dunque che le Alpi ospitino una grande varietà di habitat:
                    dalle vallate calde e rigogliose, alle profonde gole montane, fino ai deserti di
                    ghiaccio e roccia che dominano le vette.
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   Le Alpi

UN GRANDE
PATRIMONIO NATURALE
Le Alpi sono uno degli ecosistemi montani più
intensamente sfruttati al mondo. Nonostante ciò,
esse rappresentano una delle aree più ricche di
biodiversità in Europa.

Circa 30.000 specie
animali e 13.000
specie vegetali sono
presenti sulle Alpi.

                              La morfologia complessa e in continua evoluzione delle Alpi è la ragione
                              principale per la sorprendente diversità naturale che le contraddistingue.
                              Nonostante secoli di insediamenti e di attività umane, è ancora possibile
                              trovare aree incontaminate. Foreste di querce, faggio, frassino e acero
                              continuano a dominare grandi spazi. I fiori selvatici ricoprono molti pascoli
 Le piante vascolari          alpini.
 presenti sulle Alpi
                              Cervi, stambecchi, camosci, marmotte e altre specie possono essere avvistate
 rappresentano il 39%
 dell’intera flora europea.
                              durante un‘escursione in alta montagna. E anche i grandi predatori - il lupo,
                              l'orso e la lince – un tempo quasi totalmente scomparsi dalle Alpi, stanno
                              lentamente facendo ritorno.

                              Il ricco patrimonio naturale delle Alpi riflette anche la storica influenza della
                              presenza umana nell’area alpina. Infatti, le pratiche agricole tradizionali
                              risalenti al Neolitico hanno contribuito ad un incremento della biodiversità.
                              Ad esempio, i pascoli alpini di alta quota, utilizzati per secoli nell’ambito
 Nelle praterie alpine        dell’agricoltura e allevamento tradizionali in maniera estensiva possono
 sono presenti fino a 80      ospitare fino a 80 specie vegetali ogni 100 mq. Circa un quarto di tutta la
 specie vegetali ogni 100     diversità vegetale alpina è il frutto delle attività umane o dipende da
 mq.                          particolari forme di agricoltura.

 Cos’è la biodiversità?       La biodiversità è il "sale della vita". Col termine “biodiversità” si indica la
                              diversità genetica all’interno di ogni specie, la varietà di specie ed ecosistemi,
                              oltre alla diversità dei processi naturali che consentono la vita sulla Terra. Le
                              Alpi ospitano un elevato livello di biodiversità grazie alla loro complessa
                              morfologia e alla grande varietà di habitat unici al mondo.

                              Nel corso dell‘evoluzione, le specie animali e vegetali si sono adattate ai
                              numerosi e diversificati habitat alpini, formando una ricca fauna e flora.
                              Tuttavia, pur essendo le Alpi uno dei sistemi montuosi più studiati al mondo,
                              abbiamo solo una conoscenza approssimativa delle diverse componenti della
                              biodiversità alpina. In fondo non sappiamo neanche quanta ricchezza
                              naturale rischiamo di perdere.
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                                                                                                  © WILD WONDERS OF EUROPE/ERLEND HAARBERG / WWF

Specie tipiche delle Alpi
Il camoscio (Rupicapra rupicapra), è una specie tipica delle Alpi. La sua capacità di
attraversare versanti montani praticamente verticali illustra il livello estremo di
specializzazione cui le specie fanno ricorso per affrontare le difficili condizioni ambientali
alpine. La distribuzione del camoscio interessa le aree montane d’Europa, con alcune
sottospecie, come R. r. cartusiana, endemiche delle Alpi: si tratta cioè di specie che si
trovano solo qui e in nessun altro luogo sulla Terra.
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  Le Alpi

                                            La distruzione degli habitat è la
UN PAESAGGIO                                maggiore minaccia alla biodiversità
                                            alpina. L’espansione urbana, le

IN PERICOLO                                 pratiche agricole non sostenibili, le
                                            infrastrutture stradali e le dighe
                                            fluviali ne sono i maggiori responsabili.

                               Un’ espansione incontrollata
                               L'espansione urbana minaccia le ultimissime vestigia naturali nelle regioni
                               pianeggianti delle Alpi. Le valli del Rodano, del Reno, dell’Inn, dell’Adige, del
             milioni           Po e degli altri fiumi principali sono facilmente accessibili e quindi più
                               esposte all’urbanizzazione: esse hanno già perso gran parte della loro
                               biodiversità a causa dell’espansione incontrollata degli insediamenti urbani
                               (il cosiddetto sprawl urbano).
                               Lo sviluppo di una fitta rete di infrastrutture ferroviarie e stradali impone un
  150 milioni: il numero di
                               pesante tributo in termini di consumo di territorio, traffico, rumore e
  persone che attraversano     inquinamento atmosferico. Ed è anche la causa prima della frammentazione
  ogni anno le Alpi            degli habitat, principale elemento di rischio per le specie alpine. L’industria
                               del turismo – forse la principale attività economica nelle Alpi - è una delle
                               maggiori cause di urbanizzazione. Le grandi località turistiche hanno un
                               tasso di consumo di territorio molto maggiore rispetto a quello delle
                               comunità non turistiche. Questo è particolarmente problematico per le
                               regioni alpine più remote, che altrimenti sarebbero al sicuro dal problema
                               dello sprawl urbano.

                               Tradizioni perdute
                               Negli ultimi cinquant’anni l'agricoltura tradizionale nelle Alpi è radicalmente
Nei prossimi vent’anni,
secondo le previsioni, il      cambiata: le aree più discoste sono state abbandonate, mentre si sono
traffico merci aumenterà del   intensificate le attività nelle zone più favorevoli. Questa tendenza ha portato
100%, mentre il trasporto di   ad una diminuzione della biodiversità nei pascoli montani ricchi di specie,
passeggeri      subirà   un    convertiti in “deserti verdi” eccessivamente fertilizzati o riconquistati dalla
incremento del 50%.
                               foresta.

Turismo:                       Circa 120 milioni di turisti visitano ogni anno le Alpi, con un considerevole
opportunità                    impatto sulla natura alpina. Le ondate successive di 'turismo di massa'
o minaccia?                    minacciano di distruggere le ultime aree naturali incontaminate che proprio
                               per la loro naturalità costituiscono una grande attrazione turistica. Ma non
                               tutte le forme di turismo sono da considerarsi intrinsecamente distruttive. Al
                               contrario, quando è ben programmato e progettato in maniera sostenibile, il
                               turismo può essere un valido mezzo per promuovere la conservazione delle
                               aree naturali. Per questo motivo, il WWF utilizza il turismo come uno
                               strumento utile alla conservazione.

                               Strutture ricettive attente all’ambiente, come ad esempio le "Gîtes Panda" e
                               le "Fattorie del Panda"; i sentieri didattici - come quelli realizzati nel corso
                               del progetto WWF "Ursina" - sono solo alcuni dei tanti esempi di come il
                               turismo possa essere utilizzato per promuovere la protezione della natura
                               nelle Alpi.
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                               Il comportamento dell’uomo
                               Dopo essere stati quasi spazzati via dalle Alpi, i grandi predatori - il lupo,
                               l’orso, e la lince - stanno tornando. Ma il loro ritorno non è accolto
                               positivamente da tutti. Molti agricoltori e cacciatori, preoccupati per il
                               bestiame e la selvaggina, rimangono fortemente contrari al ritorno dei grandi
                               predatori, soprattutto nelle regioni da cui queste specie sono state assenti per
                               lungo tempo. Questa opposizione e le azioni ostili che ne conseguono
                               continuano ad essere il principale ostacolo al ritorno dei grandi carnivori
                               nell'arco alpino.

                               Fiumi in agonia
                               I sistemi idrici delle Alpi sono stati pesantemente alterati e degradati. Le aree
                               ripariali, fondamentali per la regolazione delle inondazioni, sono state
                               convertite in superfici agricole o urbane. Le regimentazioni dei corsi d’acqua
                               e le dighe idroelettriche contribuiscono alla distruzione degli habitat d'acqua
Solo il 10% dei fiumi delle
Alpi è ancora in condizioni
                               dolce, eliminando le zone di riproduzione dei pesci ed interrompendo le
naturali o semi-naturali.      naturali rotte di migrazione oppure alterando il regime idrologico dei fiumi.
                               Questo ha effetti devastanti sugli organismi per l'acqua dolce, unici e
                               specializzati. Solo il fenomeno del riscaldamento globale esercita una
                               pressione maggiore sui sistemi d'acqua dolce.

Diga o non diga?               L’energia idroelettrica è la principale fonte energetica nelle Alpi.
Il “rinnovabile” è
sempre ecologico?
                               Anche se si tratta di una risposta relativamente sostenibile al problema della
                               domanda di energia, può essere ecologicamente distruttiva per sistemi
                               d’acqua dolce.

                               Inoltre, non tutta l'energia idroelettrica può essere considerata energia
                               'pulita'. Per esempio, molti impianti idroelettrici nelle Alpi utilizzano
                               l’eccesso di energia a basso costo (per lo più prodotta da centrali a carbone o
                               nucleari) per pompare acqua fino a un invaso in quota, da dove essa viene
                               turbinata per produrre energia durante i picchi di domanda (guadagnando
                               sul differenziale di prezzo). Ma l'energia idroelettrica può essere prodotta in
                               maniera più sostenibile. Il WWF promuove l’utilizzo di certificazioni “verdi”
                               che prevedono il rispetto di rigorosi criteri ecologici e possono contribuire a
                               ridurre l'impatto delle centrali idroelettriche sugli ambienti acquatici.

                               Un pianeta sempre più caldo

                               Il riscaldamento globale avrà un impatto particolarmente grave sulle aree
                               montane. Sono previsti cambiamenti nei modelli di precipitazione piovosa e
                               nevosa, insieme ad un aumento nella frequenza e nell’intensità degli eventi
                               meteorologici estremi, come le inondazioni e le valanghe.
La temperatura media           Nell'ultimo secolo il riscaldamento globale ha portato all’arretramento di
delle Alpi è aumentata di      tutti i ghiacciai e ad uno spostamento verso l'alto della vegetazione alpina.
1,5 °C nel corso dell’ultimo   Nel lungo periodo, specie vegetali tipiche delle quote inferiori sostituiranno
secolo.
                               le specie alpine delle quote più alte, costrette a migrare ad altitudini sempre
                               più elevate, fino a quando semplicemente esse non avranno più un posto
                               dove spostarsi, il che le condannerà all’estinzione. Un’altra conseguenza
                               prevedibile del riscaldamento globale è la diffusione di specie invasive
                               alloctone provenienti da parchi e giardini, fenomeno già osservabile nelle
                               Alpi meridionali.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 10

 La Conservazione

IL PROGRAMMA ALPI EUROPEO
DEL WWF
La natura non conosce confini.
Nemmeno i problemi che essa deve affrontare. Le
minacce alle residue aree naturali delle Alpi sono
quindi un problema comune a tutti i paesi alpini.
E’ necessario dunque trovare soluzioni condivise.

                          Verso una prospettiva pan-alpina
                          Le Alpi sono riconosciute come un’area importante per la conservazione a
                          livello mondiale e sono state incluse nel WWF Global 200 - che raccoglie
                          238 ecoregioni rappresentative degli habitat più importanti nel mondo.
                          Per conservare la ricchezza naturale delle Alpi, si è reso necessario un nuovo
                          approccio alla conservazione. Quattro uffici WWF operanti anche nelle Alpi
                          (WWF Austria, WWF Francia, WWF Italia e WWF Svizzera) lavorano
                          insieme grazie al coordinamento del Programma Alpi Europeo (European
                          Alpine Programme - EALP).
                          L'obiettivo principale è quello di attuare una strategia più completa e
                          transfrontaliera per la conservazione della natura nelle Alpi, tramite
                          l’adozione degli standard di conservazione ecoregionale, l’attuazione da parte
                          dei vari uffici WWF nazionali di un approccio conservativo integrato su vasta
                          scala e a lungo termine e attraverso il sostegno agli obiettivi della
                          Convenzione delle Alpi e dalla Convenzione sulla diversità biologica.

 Obiettivi                Il programma EALP promuove la salvaguardia delle Alpi:

                         1)   Considerando la biodiversità del sistema Alpi nel suo complesso;

                         2)   identificando le aree più importanti per la conservazione della
                              biodiversità (aree prioritarie) dove le azioni di conservazione
                              sono urgenti o avranno una maggiore efficacia;

                         3)   migliorando la connettività fra diverse aree naturali e la
                              conseguente libertà di movimento delle specie animali;

                         4) identificando i         principali    problemi      connessi     con    la
                            conservazione;

                         5)   attuando piani d’azione per le aree prioritarie e per affrontare le
                              differenti criticità emerse.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 11

                                                                                                        © YANNIC ANDREA / WWF‐SWITZERLAND

Le Alpi sono una tra le più importanti ecoregioni del mondo (le ecoregioni sono aree che
condividono un insieme distinto di specie, processi ecologici, condizioni ambientali). Per
proteggere la natura alpina nella sua interezza, l’EALP adotta un approccio 'ecoregionale', tramite
l'applicazione di soluzioni a scala vasta e a lungo termine che trascendono i confini nazionali.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 12

  La Conservazione

LE PERLE
DELLE ALPI
Il nostro obiettivo:
salvaguardare una porzione
rappresentativa della biodiversità alpina
attraverso il lavoro del WWF nelle aree
prioritarie di conservazione – le “Perle”
delle Alpi.

                          Lo European Alpine Programme del WWF ha consultato i maggiori esperti
                          delle Alpi per identificare le aree geografiche più importanti per la
                          sopravvivenza della flora, dei mammiferi, degli uccelli, degli anfibi, dei rettili
                          e degli insetti nella regione alpina. Sono inoltre state considerate le aree più
                          significative per habitat specifici ed estremamente ridotti, quali i bacini
                          d'acqua dolce incontaminati .

                          Sovrapponendo queste zone così definite sono state identificate 24 aree
                          prioritarie in tutta la regione: cioè le 'Perle' delle Alpi. Per ogni area
                          prioritaria, l'EALP e i suoi partner sono al lavoro per definire un piano
                          d'azione per la biodiversità.

Cosa sono le              Le Perle delle Alpi sono le “aree chiave” che devono essere protette al fine di
“Perle” delle             salvaguardare la natura alpina. Ciò non significa che le aree esterne a queste
                          zone non siano importanti ma se vogliamo essere più efficaci, con le nostre
Alpi?
                          limitate risorse, dobbiamo concentrare i nostri sforzi sulle aree dove le nostre
                          azioni avranno un impatto maggiore.
                                                                                                               © YANNIC ANDREA / WWF‐SWITZERLAND
Il Programma Alpi Europeo – pagina 13

                                                                                                            Alti Tauri
                            Engadina -Stelvio                                                               Sede della più grande riserva naturale
                            Questa zona                                                                     nelle Alpi. L’unicità di quest’area è data
                            comprende l’unico                                                               dalla lunga coesistenza di aree
                            parco nazionale                                                                 coltivate e selvatiche: entrambe
                            svizzero ed altre                                                               contribuiscono alla ricchezza naturale
                            importanti aree naturali.                                                       di questa regione.
                            L'area si estende sui
                            territori di tre nazioni                       Lechtal – Allgäu
                            ed è un’importante rotta                       In Europa, la
                            migratoria.                                    libellula Coenagrion                            Alpi calcaree dell’Austria
                                                                           hylas ssp. freyi vive                           superiore
                                                                           soltanto                                        Area importante per la
                                                                           nella Valle del fiume                           presenza di grandi predatori
                                                                           Lech in Austria. È                              quali la lince, in questa zona
                                                                           considerata la                                  è presente anche il raro
                                                                           libellula più rara                              coleottero cerambide rosalia
                   Gran Paradiso-Pelvoux-                                  d’Europa.
                   Vanoise                                                                                                 alpina.
                   Ospita l’ultima popolazione
                   naturale di stambecchi (Capra
                   ibex). La reintroduzione di
                   stambecchi è stata avviata in
                   altre aree alpine.

                                                                                                                                  Il triangolo Austria-Italia-
                                                                                                                                  Slovenia
                                                                    Area dei Laghi Insubrici                                      È la culla del Tagliamento -
                                                                    Un'area ricca di tesori ecologici e                           uno degli ultimi grandi fiumi
                                                                                                                                  alpini naturali e attualmente
                                                                    geologici. La presenza umana
                                                                                                                                  minacciato dalla costruzione
                                                                    nel corso delle generazioni ha                                di grandi casse di
                                                                    dato origine ad una varietà di                                espansione.
                                                                    habitat vitali per la
                                                                    sopravvivenza delle specie
                                                                    animali e vegetali.

                                                                                                               Le montagne dell’Adamello-Brenta
                                                                                                               Nell’area è presente una delle ultime
                                                                                                               popolazioni naturali di orso bruno delle alpi. la
                                                                                                               reintroduzione di orsi bruni è stata avviata in
                Monte Ventoux
                                                                                                               altre aree alpine.
                La sommità del
                monte Ventoux ospita
                oltre 60 specie rare.
                                                        Le Alpi Marittime
                                                        Un sito importante per la
                                                        reintroduzione del gipeto.
                                                        Quest’area è anche il maggiore
                                                        hotspot per gli endemismi, con
                                                        26 specie che esistono solo qui.

Le 24 Perle delle Alpi sono fra le aree più importanti dell’Ecoregione e
necessitano di protezione al fine di salvaguardarne il patrimonio naturale.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 14

     In azione per la Natura

    SALVARE
    UNA PERLA ALPINA

Cifre e dati
• 1.816 km2                                                                                             SIC
• 271 comunità
• 805.00 abitanti
• 385 abitanti/ km² (Italia)
• 670 abitanti/ km²
  (Svizzera)
• 2.800 aziende agricole

Obiettivi di
Conservazione
• habitat d’acqua dolce
• connettività fra fondovalle ed
  aree urbanizzate
• prati magri e biodiversità
  viticola
• formazioni forestali rare o a

                                   L’area dei Laghi Insubrici   • Ripristino di   • Progetti sui   • Prati magri sul   • Piano di
                                                                  habitat           fiumi            Monte Generoso      gestione
                                                                  forestali

                                      La zona Laghi Insubrici in Italia ed in Svizzera è una delle 24 aree
                                      prioritarie di conservazione individuate nelle Alpi. L’EALP del WWF sta
                                      utilizzando questa regione come un’area pilota per testare il modo più
                                      efficace ed efficiente per la conservazione della biodiversità nelle perle
                                      alpine.

                                      I valori naturalistici della regione sono stati descritti mediante
                                      l’identificazione degli hotspot (i “punti caldi”) di biodiversità e sulla base
                                      della presenza di specie rare o minacciate, nonché attraverso una valutazione
                                      dei principali fattori di minaccia alla biodiversità. Sulla base di queste
                                      considerazioni sono stati scelti gli obiettivi di conservazione.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 15

                          Prati magri

                          Il WWF punta al ripristino dei prati magri sulle pendici del Monte Generoso.
                          Tale lavoro aumenterà la ricchezza ecologica della regione e permetterà il
                          recupero di questo patrimonio culturale unico nel suo genere. Un ruolo
                          chiave per il successo di questo lavoro sarà svolto dalla stretta collaborazione
                          con le comunità locali, le prime a riconoscere la ricchezza del paesaggio.

                          Fiumi

                          Il WWF lavora per recuperare l'integrità ecologica dei fiumi Vedeggio e
                          Laveggio. Nella zona del fiume Vedeggio, ad esempio, il WWF sostiene la
                          creazione di una rete ecologica. L'obiettivo è promuovere la connettività tra
                          le restanti aree naturali e semi-naturali all'interno di questa zona altamente
                          urbanizzata.

                          Foreste

                          Il WWF lavora alla protezione e ripristino degli habitat forestali
                          ecologicamente importanti.
                          Gli obiettivi di conservazione includono foreste gestite con sistemi
                          tradizionali, come castagneti da frutto e boschi cedui, nonché formazioni
                          forestali rare e/o ricche di specie.
                          Il WWF lavorerà anche alla formazione del personale forestale e di altre
                          figure professionali legate a pratiche gestionali rispettose della biodiversità,
                          come tassello essenziale per garantire il successo delle attività di
                          conservazione nella regione.

          Pianificare     Il WWF sviluppa piani di gestione per la conservazione di un piccolo ma
   SIC
          la gestione     importante SIC (Sito di Importanza Comunitaria) nella porzione nord-
                          orientale dell’area (Valle del Dosso).

                                                                                                                © JACKSON CARSON – FLICKR COM/JAXXON

Cosa sono i prati magri?
I prati magri - con gli intensi colori primaverili e le dorate tonalità autunnali - sono ambienti prativi
creati e preservati grazie ad attività umane quali l’agricoltura e il pascolo, che offrono uno spazio al sole
per molte specie di piante che non potrebbero sopravvivere nel sottobosco e sono un paradiso per molti
insetti. Le attuali tendenze all'abbandono dell'agricoltura tradizionale minacciano di distruggere questa
fonte importante di biodiversità alpina.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 16

 In azione per la Natura

COLLEGARE LA NATURA
La nostra vision: preservare la funzionalità dei più importanti corridoi ecologici
delle Alpi.

                          Per essere efficaci le aree protette devono anche essere accessibili agli
                          animali e alle specie vegetali. Molte specie alpine sono relegate in poche
                          'chiazze' di habitat isolati e hanno scarse possibilità di espandere il proprio
                          areale e crescere come popolazione. Questo isolamento alla fine porterà
                          all'estinzione, nonostante l’esistenza delle aree protette.

                          Il lavoro di interconnessione ecologica nelle Alpi
                          Per affrontare la frammentazione degli habitat, l'EALP e i suoi partner hanno
                          identificato una serie di zone di interconnessione delle aree prioritarie, come
                          le Perle alpine. Proteggere e ripristinare queste aree permetterà di
                          ricostituire la rete ecologica e garantire la libertà di spostamento per gli
                          animali in tutte le Alpi. L'iniziativa “Continuum Ecologico” è nata per
                          favorire il lavoro di interconnessione, sviluppando una metodologia comune
                          per gestire il lavoro di ricostituzione della rete ecologica in tutte le Alpi e
                          sensibilizzare pubblico e attori più rilevanti sulla la sua importanza. Ciò ha
                          portato alla nascita di ECONNECT un progetto internazionale che ha
                          coinvolto molte associazioni, istituzioni scientifiche, organizzazioni
                          internazionali legate alla Convenzione Alpina, e partner locali. Attraverso la
                          collaborazione e soluzioni innovative, il progetto ha identificato le migliori
                          opzioni a favore di azioni coordinate e verso lo sviluppo di nuovi strumenti di
                          promozione della connettività ecologica.

                          Il lavoro di interconnessione locale
                          Il WWF lavora anche a livello locale per promuovere l’interconnessione degli
                          habitat delle Perle alpine. Nella regione dei Laghi Insubrici, per esempio, è
                          stata creata una rete ecologica nella zona del fiume Vedeggio (Svizzera) per
                          rafforzare la rete ecologica tra le zone naturali e semi-naturali residue in una
                          zona fortemente urbanizzata.

 Cos’è una rete           Una “rete ecologica” intatta permette agli individui di una specie di muoversi
 ecologica?               liberamente da un’areale ad un altro attraverso un corridoio naturale o
                          un’area di collegamento. Il flusso regolare di individui (e quindi di geni) tra
                          diverse popolazioni di una stessa specie è importante per evitare
                          l’impoverimento genetico e gli effetti negativi di un alto tasso di
                          consanguineità – effetti comunemente conosciuti come inbreeding
                          depression - un fenomeno comune nelle popolazioni piccole e isolate. Con il
                          riscaldamento globale, le reti ecologiche avranno un ruolo particolarmente
                          importante in particolare per quelle specie alpine che non potendosi adattare
                          alle nuove condizioni climatiche, saranno costrette a migrare verso nuove
                          aree.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 17

                                                                                                     © WILD WONDERS OF EUROPE / GRZEGORZ LESNIEWSKY / WWF

Lo stambecco delle Alpi
Dopo essere stato ad un passo dall'estinzione, lo stambecco delle Alpi (Capra ibex) è
sopravvissuto in una piccola popolazione nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (Italia).
Alcuni individui di questa popolazione residua sono stati reintrodotti in altre parti delle Alpi
per consentire alla specie di recuperare gran parte del suo areale alpino. Ma la distribuzione di
stambecchi continua ad essere frammentata con molte colonie di piccole dimensioni. Il
risultato è una bassa diversità genetica – forse tra le più basse rilevate per un mammifero -
che potrebbe costituire un grave minaccia per le popolazioni alpine di stambecco.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 18

  In azione per la Natura

CONVIVERE CON
L’ORSO, IL LUPO E LA LINCE
La nostra vision: avere popolazioni vitali di grandi
carnivori collegate lungo tutte le Alpi, che vivano in
coesistenza pacifica con gli esseri umani.

                           Dopo aver rischiato lo sterminio, i grandi predatori hanno fatto lentamente
                           ritorno sulle Alpi. La ricostituzione di grandi aree boschive naturali e
                           l’abbondante presenza di ungulati, insieme all’ istituzione di trattati
                           internazionali di tutela, quali la Convenzione di Berna, sono stati fattori
                           importanti per il ritorno dell’ orso, della lince e del lupo.
                           Ma il ritorno dei grandi carnivori è tutt’altro che assicurato.
                           Le popolazioni di questi predatori che si stanno giusto riprendendo forza
                           devono ancora affrontare l’ostilità umana. Una minaccia difficile da
                           sostenere per le piccole popolazioni esistenti, già estremamente
Secondo la Convenzione
di Berna, i tre grandi
                           frammentate. Per questo motivo, il Programma Alpi Europeo del WWF si
carnivori sono stati       impegna a fondo nella tutela dei grandi predatori nell'arco alpino.
classificati come specie
protetta (lince) o
rigorosamente protetta     Promuovere la convivenza
(lupo e orso).
                           Il successo della conservazione dei grandi predatori dipende dagli
                           atteggiamenti delle persone che si trovano a vivere e a lavorare nelle regioni
                           popolate da questi animali. Un basso grado di accettazione nei confronti di
                           orsi, lupi e linci nelle comunità alpine è attualmente il più grande ostacolo al
                           ritorno dei grandi carnivori. L’EALP lavora in tutte le Alpi con le comunità
                           locali per accrescere l’accettazione di queste specie.

Progetti europei:          Il WWF coordina le azioni di conservazione nell’ambito del progetto Life-
Life-COEX e                COEX in Francia. Il progetto è volto ad aumentare il grado di accettazione
Life-ARCOTS                verso i grandi predatori in tutta Europa, comprese alcune zone alpine,
                           attraverso un approccio di tipo partecipativo.
                           Il progetto Life-ARCTOS, in cui il WWF Italia partecipa attivamente, si
                           propone di migliorare il coordinamento tra partner nella gestione dell’orso
                           (p.e. attraverso il monitoraggio, l’analisi genetica, la prevenzione dei danni,
                           la riduzione dei problemi di gestione degli orsi, ecc.). Esso mira anche a
                           promuovere l'accettazione dell’orso nella popolazione locale, soprattutto fra
                           gli agricoltori, gli allevatori, i produttori di miele, gli operatori turistici, e i
                           cacciatori.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 19

Progetti per la          Il WWF lavora assieme agli agricoltori alpini per attuare misure di
prevenzione dei          protezione del bestiame. Promuovere le diverse misure di prevenzione dei
danni                    danni decise assieme agli agricoltori locali, come la reintroduzione dei cani
                         pastore a guardia del bestiame, è un’azione strategica che il WWF ha testato
                         in tutte le Alpi.
                         La reintroduzione di cani pastore può però diventare un problema per i
                         turisti. Il WWF si è dunque impegnato nel diffondere fra i turisti la
                         conoscenza delle misure di prevenzione dei danni messe in atto sulle Alpi per
                         promuovere l’accettazione e la comprensione del fenomeno orso sia nelle
                         comunità alpine sia tra i turisti.

Il progetto Ursina       Attraverso il progetto “Ursina” il WWF ha promosso il miglioramento
                         dell’attitudine delle comunità locali nei confronti dell’orso in Svizzera,
                         Austria e Italia. Attraverso un percorso educativo incentrato sull’orso, le
                         comunità locali e i visitatori sono sensibilizzati sull'importanza di un
                         paesaggio naturale intatto per garantire la presenza stabile dell'orso bruno e
                         su come gli esseri umani e gli orsi possano coesistere pacificamente. Il
                         progetto mira inoltre a ridurre le occasioni di conflitto uomo-orso,
                         promuovendo, tra l’altro, l'utilizzo di bidoni dell'immondizia a prova di orso.

                         La creazione di una rete ecologica
                         Nonostante gli sforzi di reintroduzione e le naturali espansioni dei propri
                         areali, le popolazioni dei grandi predatori non sono distribuite equamente
                         lungo le Alpi. Molte popolazioni sono ancora piccole e isolate, e hanno già
                         perso gran parte della loro diversità genetica. Questo le espone a problemi di
                         consanguineità e ad una ridotta capacità ad adattarsi a nuove situazioni.

La lince: un difficile   Il WWF lavora per abbattere le barriere ecologiche, con l'obiettivo di
ritorno                  ripristinare la continuità fra le popolazioni di lince in tutta la regione alpina.
                         In Francia e in Svizzera, programmi di reintroduzione efficaci hanno già
                         consentito alla lince di espandere i propri areali e disporre di nuovi territori.
                         Il WWF continua ad essere direttamente coinvolto nella reintroduzione della
                         lince, con l'ultimo rilascio di due individui effettuato sulle Alpi austriache.
                         Per valutare l’efficacia della reintroduzione il WWF ha sostenuto lo sviluppo
                         di due progetti di monitoraggio della lince: il Sistema europeo di
                         informazione on-line sulla lince (progetto ELOIS) e il Progetto sullo stato e
                         sulla conservazione delle popolazioni alpine di lince (progetto SCALP).
                                                                                                              © STAFFAN WIDSTRAND / WWF

Dopo essere scomparsa dalla Alpi, la lince è stata reintrodotta in alcuni territori dove era storicamente
presente. Purtroppo, la vitalità di queste popolazioni rimane incerta.
100 ANNI
                                                    In soli 100 anni, l’orso
                                                    è stato quasi totalmente
                                                    sterminato dalle Alpi.

                                                                           A quarant’anni dalla sua
                                                                           reintroduzione, la lince occupa
                                                                           meno del 20% degli habitat
                                                                           alpini idonei.

                                                                           I lupi sono responsabili di
                                                                           meno dello 0,5% dei danni
                                                                           totali al bestiame in Europa
© WILD WONDERS OF EUROPE / STAFFAN WIDSTRAND/ WWF
Lince

  Lupo

  Orso

      Popolazione stabile

      Presenza permanente*
      *(orso: assenza di femmine; lince: nessuna
      riproduzione; lupo: assenza di branchi)

      Trend di dispersione

      Dispersione di individui singoli

      Le più recenti aree di traslocazione (2011)

Distribuzione dei predatori nelle Alpi
Il lupo non ha avuto bisogno di aiuti per
ricolonizzare le Alpi. Fino ad oggi è l’unica
specie di grandi predatori che ha potuto
ritornare nelle Alpi in modo completamente
naturale. Gli orsi e le linci, d’altro canto,
hanno avuto bisogno di misure di
ripopolamento e programmi di reintroduzione
per rendere possibile il loro ritorno nelle Alpi.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 22

 In azione per la Natura

IN SOCCORSO                                      Il nostro obiettivo è avere, attraverso
                                                 il lavoro del WWF, una migliore
                                                 condizione dei bacini idrografici
DEI FIUMI ALPINI                                 alpini, con habitat protetti,
                                                 ripristinati e interconnessi.

                                                          Le Alpi – il serbatoio d’acqua
                                                          dolce d’Europa.
                                                          Tutte le città, vicine o lontane, fanno
                                                          affidamento sui bacini alpini per le
                                                          loro esigenze di acqua potabile e per la
                                                          fornitura di energia idroelettrica. Ma la
                                                          pressione delle attività umane e il
                                                          riscaldamento globale minacciano i
                                                          sistemi d'acqua dolce delle Alpi. Per il
                                                          Programma Alpi Europeo del WWF i
                                                          sistemi d’acqua dolce sono fra le
                                                          priorità di conservazione sulle Alpi.
                                                          Tramite un’azione di lobby per la
                                                          conservazione del Tagliamento - uno
                                                          degli ultimi grandi fiumi delle Alpi
                                                          ancora allo stato naturale - e per il
                                                          ripristino      dei     fiumi       alpini
                                                          ecologicamente più importanti, il
                                                          WWF contribuisce a un ritorno dei
                                                          sistemi d’acqua dolce verso uno stato
                                                          naturale di conservazione.
Il fiume Traun (1)        Assieme agli altri partner regionali, il WWF ha implementato un
                          piano di gestione del bacino idrico del cosiddetto Traun Superiore:
                          tale piano include il ripristino del fiume e della piana alluvionale, il
                          ricollegamento degli affluenti, la creazione di scale di risalita per i
                          pesci, un aumento della sensibilizzazione e la mitigazione dei conflitti
                          in merito alle misure ecologiche di controllo delle piene, alle attività
                          di ripristino e sull’utilizzo delle fonti idroelettriche.

                          Il WWF lavora per promuovere una gestione sostenibile della
Il fiume Inn (2)
                          sicurezza idraulica dell’Inn concedendo più spazio al fiume,
                          riconnettendo i suoi affluenti, e ricreando le pianure alluvionali.

Il Reno Alpino (3)        Il WWF esercita forti pressioni a favore della rinaturazione del fiume
                          Reno, combattendo contro le nuove infrastrutture idroelettriche, e
                          lavorando per ridurre al minimo il danno ecologico dovuto alle
                          centrali idroelettriche già esistenti. Insieme ai suoi partner, il WWF
                          continua a sostenere attività di conservazione tramite il tavolo di
                          discussione e concertazione “The living Alpine Rhine”.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 23

                                                                                                    © WILD WONDERS OF EUROPE / DANIEL ZUPANC / WWF
 Il fiume Isonzo: conosciuto localmente come “la Bellezza di Smeraldo”, l’Isonzo rappresenta
 il “gioiello” dei fiumi delle Alpi orientali. Nonostante la sua importanza come sito Natura
 2000, per questo fiume sono stati proposti nuovi progetti per la costruzione di dighe.

Il fiume Isonzo (4)    Questo fiume dalle acque verdi e cristalline, conosciuto anche come la
                       “Bellezza di Smeraldo”, conserva gran parte delle sue dinamiche naturali
                       ed ospita la minacciata Trota marmorata, Salmo marmoratus. Il WWF sta
                       sviluppando una strategia di conservazione per questo fiume.

La Romanche (5)        Sono state demolite delle dighe per riconnettere le rotte migratorie
                       interrotte e rivitalizzare il fiume.

Rivières Sauvage       Oltre al ripristino e al recupero dei sistemi fluviali degradati, dobbiamo
(Fiumi Selvaggi) (6)   anche proteggere e preservare i pochi fiumi incontaminati e "selvaggi"
                       rimasti. “Rivières Sauvages” (Fiumi Selvaggi) è un'iniziativa promossa
                       dal WWF Francia, che mira a proteggere porzioni di corsi d'acqua
                       rimaste ancora intatte e di grande valore ecologico. Lo Chéran nelle Alpi
                       francesi è stato uno dei fiumi pilota per il progetto.

Il Tagliamento (7)      Il Tagliamento, uno degli ultimi grandi fiumi naturali delle Alpi, è
                        minacciato dalla costruzione di nuove strutture per il controllo delle
                        inondazioni quali le cosiddette ”casse di espansione”. Oltre ad un lavoro
                        di lobby e ad eventi di informazione, l'EALP e i suoi partner
                        contribuscono all’elaborazione di alternative sostenibili per il controllo
                        delle inondazioni. La battaglia per salvare questo fiume è ancora in corso.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 24

                                      impianti
Nelle Alpi esistono 550
impianti idroelettrici, per
oltre 10 MW di potenza e
2900 GWh di produzione
annua.

                              La produzione di energia idroelettrica nelle Alpi

                              Come “Torre dell’acqua” d'Europa, non sorprende che la produzione
                              idroelettrica sia in cima alla lista delle fonti energetiche più importanti nelle
                                l i
                              Il WWF, per garantire che la produzione idroelettrica danneggi il meno
                              possibile minimo la natura, promuove sistemi di certificazione ambientale
                              per l’idroelettrico alpino. L'idea è di sostenere la costruzione di impianti
                              idroelettrici che non danneggino o alterino ulteriormente gli habitat fluviali e
                              lacustri naturali e gli insediamenti umani nelle vicinanze degli impianti.

                              Standard di sostenibilità per l’idroelettrico

                 Francia      Il WWF Francia ha contribuito a sviluppare la certificazione ambientale
                              denominata EVE (Elettricità Verde Ecologica) – un’etichetta che garantisce il
                              rispetto dei criteri ambientali ed ecologici da parte dei produttori energetici
                              certificati.

                 Svizzera     Naturemade Star è un altro marchio di qualità - avviato e sostenuto dal
                              WWF Svizzera - per indicare la produzione ecologica di energia rinnovabile. I
                              criteri ecologici impiegati per questa certificazione sono tra i più rigidi in
                              Europa.

                  Italia      Il progetto CH2OICE – del quale il WWF Italia è promotore - ha sviluppato
                              un sistema di certificazione che permette alle centrali idroelettriche che
                              applicano degli alti standard ambientali di distinguersi da quelle che invece
                              presentano una forte impronta ecologica.

                  Austria     Nelle Alpi orientali, il WWF è fortemente impegnato nello sviluppo di un
                              catalogo per la definizione dei criteri-idroelettrici in Austria, al fine di
                              preservare la ricchezza dei fiumi e la loro estensione limitando lo sviluppo
                              futuro di altre centrali idroelettriche.
                              Al tempo stesso, il WWF contrasta i progetti idroelettrici più distruttivi e
                              promuove una maggiore efficienza energetica come alternativa all’eccessivo
                              sviluppo idroelettrico. Il WWF è anche attivamente impegnato in un progetto
                              che mira a promuovere una strategia idroelettrica pan-alpina.

                              Il futuro della conservazione delle acque dolci

                              Il Programma Alpi europeo e i suoi partner stanno lavorando sullo sviluppo
                              di uno scenario pan-alpino sull’utilizzo di energia idroelettrica. Questo sarà
                              un passo importante per la conservazione dei fiumi alpini nella loro
                              interezza.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 25

Ringraziamenti e contatti
Autori principali                  Andrea Reid (WWF EALP), Sergio Savoia (WWF EALP)

Contributi di                      Danielle Gugolz (WWF EALP/CH), Joanna Schoenenberger (WWF
                                   CH), Mauro Belardi (WWF I), Guido Trivellini (WWF I), Walter
                                   Wagner (WWF CH), Jean-Christophe Poupet (WWF F), Bernhard
                                   Kohler (WWF A)

Consulenze                          Kristina Vogt (KORA), Anja Molinari (KORA), Christian Pichler
                                   (WWF A)

Versione italiana                  Rosa Clarino (WWF I)

Grafica                            Christian Demarta - studio grafico eureka, Sementina, Svizzera

Partner                            La collaborazione è fondamentale per il successo delle attività di
                                   conservazione del WWF in tutto l'arco alpino. Visita il nostro sito per
                                   saperne di più sulle numerose organizzazioni e sui partner attuatori
                                   locali che lavorano insieme al WWF per salvare la natura alpina.

Per informazioni
                                   WWF European Alpine                         WWF Switzerland
                                   Programme                                   Holstrasse 110
                                   P. Indipendenza 6                           CH-8010 Zürich
                                   Casella postale                             Tel: 044 297 21 21
                                   CH-6501 Bellinzona                          http://www.wwf.ch/
                                   Tel: +41 91 820 60 00
                                   www.panda.org/alps

                                   WWF France                                  WWF Italy
                                   1 Carrefour de Longchamp                    Via Po 25/c
                                   F-75016 Paris                               I-00198 Roma
                                   Tel: 01 55 25 84 84                         Tel: 06844971
                                   http://www.wwf.fr/                          http://www.wwf.it/

                                   WWF Austria
                                   Ottakringer Straße 114 - 116
                                   A-1160 Wien
                                   Tel: +43 1 488 17 - 0
                                   http://www.wwf.at/

CREDITI FOTOGRAFICI PER LA MAPPA   - ENGADINA-STELVIO: © ANTON VORAUER / WWF-CANON
DELLE PERLE DELLE ALPI (PAG. 13)   - GRAN PARADISO – PELVOUX – VANOISE: © WILD WONDERS OF EUROPE /ERLEND HAARBERG / WWF
                                   - MONT VENTOUX: © MICHÈLE DÉPRAZ / WWF-CANON
                                   - THE LAGHI INSUBRICI AREA: © JOY COMETTA
                                   - THE ADAMELLO-BRENTA MOUNTAINS: © MICHEL GUNTHER / WWF-CANON
                                   - THE SLOVENIAN-ITALIAN-AUSTRIAN TRIANGLE: © ARNO MOHL
                                   - THE HOHE TAUERN: © MICHÈLE DÉPRAZ / WWF-CANON
                                   - THE LECHTAL – ALLGÄU: © ANTON VORAUER / WWF-CANON
                                   - UPPER AUSTRIAN KALKALPEN: © SANCHEZ & LOPE / WWF-CANON
                                   - THE MARITIME ALPS: © MARTIN HARVEY / WWF-CANON
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