The European Alpine Programme Il Programma Alpi Europeo - Azione comune per la natura nelle Alpi
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Conservazione Cambiamento climatico Sostenibilità The European Alpine Programme Il Programma Alpi Europeo Azione comune per la natura nelle Alpi
Sommario Prefazione 3 Le Alpi Uno degli ultimi grandi spazi naturali d’Europa 4-5 Un grande patrimonio naturale 6-7 Un paesaggio in pericolo 8-9 Conservazione Lo European Alpine Programme del WWF 10-11 Le Perle delle Alpi 12-13 In azione per la Natura Salvare un Perla alpina 14-15 Collegare la Natura 16-17 Convivere con l’orso, il lupo e la lince 18-21 In soccorso dei fiumi alpini 22-24 Ringraziamenti e contatti 25 COVER PHOTO: © WILD WONDERS OF EUROPE / DANIEL ZUPANC / WWF
PREFAZIONE “Il nostro obiettivo è conservare il patrimonio naturale delle Alpi per le future generazioni” E’ facile dare per scontate le Alpi. Dopo tutto, ci sono luoghi più esotici sulla Terra. Eppure le Alpi sono un luogo veramente speciale, con la loro bellezza sbalorditiva, la biodiversità spettacolare, le preziose risorse. Sfortunatamente, le Alpi sono in pericolo. Nessun’altra catena montuosa al mondo è altrettanto massicciamente sfruttata, e densamente popolata, come le Alpi. Molte delle minacce alla biodiversità delle Alpi sono da considerarsi di natura globale, come il problema dei cambiamenti climatici, altre invece sono localizzate, come l’espansione urbana incontrollata, gli impianti per la produzione di energia idroelettrica, le attività turistiche non sostenibili. Tutte queste problematiche richiedono delle azioni coordinate a livello internazionale. Le minacce alla biodiversità alpina non si arrestano di certo ai confini nazionali. Le soluzioni devono quindi assumere un carattere transnazionale. Ed è proprio questo che lo European Alpine Programme del WWF (Programma Alpi europeo del WWF, EALP) si sforza di realizzare. Il nostro obiettivo è conservare il patrimonio naturale delle Alpi per le future generazioni. Per raggiungere quest’ambizioso traguardo, lo European Alpine Programme del WWF organizza il lavoro dei vari uffici nazionali del WWF nei singoli Paesi alpini, con lo scopo di fornire risposte coordinate alle minacce globali e locali alla biodiversità. Inoltre, mettiamo a disposizione dei nostri partner le più recenti e aggiornate metodologie di conservazione, coinvolgendo tutti i portatori d’interesse e le pubbliche amministrazioni nelle nostre azioni di conservazione. Siamo fermamente convinti che gli obiettivi di conservazione possano essere raggiunti solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori principali. Le nostre soluzioni si basano sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili, ma affondano le proprie radici nel consenso. Abbiamo imparato, grazie ai decenni di lavoro nel campo della conservazione, che non esistono soluzioni efficaci se il “fattore umano” non viene adeguatamente considerato. Lo European Alpine Programme del WWF continuerà il suo lavoro in difesa della biodiversità nelle Alpi, in una prospettiva nella quale la natura e gli esseri umani possano vivere in armonia e il paesaggio naturale delle Alpi possa essere trasmesso ai nostri figli. Facciamo ciò perché crediamo che il patrimonio naturale e culturale delle Alpi sia unico, e non debba mai essere dato per scontato. Sergio Savoia, Direttore dello European Alpine Programme del WWF
Il Programma Alpi Europeo – pagina 4 Le Alpi UNO DEGLI ULTIMI GRANDI SPAZI NATURALI D’EUROPA Con le loro vette che dominano il continente europeo le Alpi rappresentano una delle ultime roccaforti della natura del continente. Le Alpi - una delle ultime aree rimaste con grandi spazi naturali nell’Europa centro-meridionale - sono remote ma al tempo stesso vicine. Tolgono il respiro. Ci incantano. Sono una delle ultime roccaforti della natura. Una delle catene montuose più estese e più alte al mondo, le Alpi formano un arco di 1.200 km di lunghezza, che va da Nizza a Vienna, con quote massime fino ai 4.800 m (Monte Bianco). Coprono otto diversi Paesi (Principato di Monaco, Francia, Italia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria e Slovenia). Nelle Alpi vivono oltre 14 milioni di persone, distribuite in circa 6.100 comunità. Su queste basi si fonda il grande patrimonio culturale alpino. Le Alpi si estendono per 1.200 Km in lunghezza e raggiungono i 4.800 m in altezza.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 5 © ELMA OKIC / WWF‐CANON Vivere l’estremo. I deserti di roccia e ghiaccio che caratterizzano le cime alpine presentano alcune delle condizioni più dure ed estreme per la vita sulla Terra. L’aspro paesaggio montuoso distingue le Alpi dai paesaggi circostanti, e segna il confine tra le foreste sempreverdi mediterranee e gli estesi boschi decidui dell’Europa centrale. Le Alpi sono un labirinto di catene montuose e valli. L’estremo dinamismo dei processi naturali - le tempeste di foehn, valanghe, frane, esondazioni periodiche ed inverni rigidi – rimodella in continuazione il paesaggio e rappresenta il fattore che più influenza la diversità biologica. Non sorprende dunque che le Alpi ospitino una grande varietà di habitat: dalle vallate calde e rigogliose, alle profonde gole montane, fino ai deserti di ghiaccio e roccia che dominano le vette.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 6 Le Alpi UN GRANDE PATRIMONIO NATURALE Le Alpi sono uno degli ecosistemi montani più intensamente sfruttati al mondo. Nonostante ciò, esse rappresentano una delle aree più ricche di biodiversità in Europa. Circa 30.000 specie animali e 13.000 specie vegetali sono presenti sulle Alpi. La morfologia complessa e in continua evoluzione delle Alpi è la ragione principale per la sorprendente diversità naturale che le contraddistingue. Nonostante secoli di insediamenti e di attività umane, è ancora possibile trovare aree incontaminate. Foreste di querce, faggio, frassino e acero continuano a dominare grandi spazi. I fiori selvatici ricoprono molti pascoli Le piante vascolari alpini. presenti sulle Alpi Cervi, stambecchi, camosci, marmotte e altre specie possono essere avvistate rappresentano il 39% dell’intera flora europea. durante un‘escursione in alta montagna. E anche i grandi predatori - il lupo, l'orso e la lince – un tempo quasi totalmente scomparsi dalle Alpi, stanno lentamente facendo ritorno. Il ricco patrimonio naturale delle Alpi riflette anche la storica influenza della presenza umana nell’area alpina. Infatti, le pratiche agricole tradizionali risalenti al Neolitico hanno contribuito ad un incremento della biodiversità. Ad esempio, i pascoli alpini di alta quota, utilizzati per secoli nell’ambito Nelle praterie alpine dell’agricoltura e allevamento tradizionali in maniera estensiva possono sono presenti fino a 80 ospitare fino a 80 specie vegetali ogni 100 mq. Circa un quarto di tutta la specie vegetali ogni 100 diversità vegetale alpina è il frutto delle attività umane o dipende da mq. particolari forme di agricoltura. Cos’è la biodiversità? La biodiversità è il "sale della vita". Col termine “biodiversità” si indica la diversità genetica all’interno di ogni specie, la varietà di specie ed ecosistemi, oltre alla diversità dei processi naturali che consentono la vita sulla Terra. Le Alpi ospitano un elevato livello di biodiversità grazie alla loro complessa morfologia e alla grande varietà di habitat unici al mondo. Nel corso dell‘evoluzione, le specie animali e vegetali si sono adattate ai numerosi e diversificati habitat alpini, formando una ricca fauna e flora. Tuttavia, pur essendo le Alpi uno dei sistemi montuosi più studiati al mondo, abbiamo solo una conoscenza approssimativa delle diverse componenti della biodiversità alpina. In fondo non sappiamo neanche quanta ricchezza naturale rischiamo di perdere.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 7 © WILD WONDERS OF EUROPE/ERLEND HAARBERG / WWF Specie tipiche delle Alpi Il camoscio (Rupicapra rupicapra), è una specie tipica delle Alpi. La sua capacità di attraversare versanti montani praticamente verticali illustra il livello estremo di specializzazione cui le specie fanno ricorso per affrontare le difficili condizioni ambientali alpine. La distribuzione del camoscio interessa le aree montane d’Europa, con alcune sottospecie, come R. r. cartusiana, endemiche delle Alpi: si tratta cioè di specie che si trovano solo qui e in nessun altro luogo sulla Terra.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 8 Le Alpi La distruzione degli habitat è la UN PAESAGGIO maggiore minaccia alla biodiversità alpina. L’espansione urbana, le IN PERICOLO pratiche agricole non sostenibili, le infrastrutture stradali e le dighe fluviali ne sono i maggiori responsabili. Un’ espansione incontrollata L'espansione urbana minaccia le ultimissime vestigia naturali nelle regioni pianeggianti delle Alpi. Le valli del Rodano, del Reno, dell’Inn, dell’Adige, del milioni Po e degli altri fiumi principali sono facilmente accessibili e quindi più esposte all’urbanizzazione: esse hanno già perso gran parte della loro biodiversità a causa dell’espansione incontrollata degli insediamenti urbani (il cosiddetto sprawl urbano). Lo sviluppo di una fitta rete di infrastrutture ferroviarie e stradali impone un 150 milioni: il numero di pesante tributo in termini di consumo di territorio, traffico, rumore e persone che attraversano inquinamento atmosferico. Ed è anche la causa prima della frammentazione ogni anno le Alpi degli habitat, principale elemento di rischio per le specie alpine. L’industria del turismo – forse la principale attività economica nelle Alpi - è una delle maggiori cause di urbanizzazione. Le grandi località turistiche hanno un tasso di consumo di territorio molto maggiore rispetto a quello delle comunità non turistiche. Questo è particolarmente problematico per le regioni alpine più remote, che altrimenti sarebbero al sicuro dal problema dello sprawl urbano. Tradizioni perdute Negli ultimi cinquant’anni l'agricoltura tradizionale nelle Alpi è radicalmente Nei prossimi vent’anni, secondo le previsioni, il cambiata: le aree più discoste sono state abbandonate, mentre si sono traffico merci aumenterà del intensificate le attività nelle zone più favorevoli. Questa tendenza ha portato 100%, mentre il trasporto di ad una diminuzione della biodiversità nei pascoli montani ricchi di specie, passeggeri subirà un convertiti in “deserti verdi” eccessivamente fertilizzati o riconquistati dalla incremento del 50%. foresta. Turismo: Circa 120 milioni di turisti visitano ogni anno le Alpi, con un considerevole opportunità impatto sulla natura alpina. Le ondate successive di 'turismo di massa' o minaccia? minacciano di distruggere le ultime aree naturali incontaminate che proprio per la loro naturalità costituiscono una grande attrazione turistica. Ma non tutte le forme di turismo sono da considerarsi intrinsecamente distruttive. Al contrario, quando è ben programmato e progettato in maniera sostenibile, il turismo può essere un valido mezzo per promuovere la conservazione delle aree naturali. Per questo motivo, il WWF utilizza il turismo come uno strumento utile alla conservazione. Strutture ricettive attente all’ambiente, come ad esempio le "Gîtes Panda" e le "Fattorie del Panda"; i sentieri didattici - come quelli realizzati nel corso del progetto WWF "Ursina" - sono solo alcuni dei tanti esempi di come il turismo possa essere utilizzato per promuovere la protezione della natura nelle Alpi.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 9 Il comportamento dell’uomo Dopo essere stati quasi spazzati via dalle Alpi, i grandi predatori - il lupo, l’orso, e la lince - stanno tornando. Ma il loro ritorno non è accolto positivamente da tutti. Molti agricoltori e cacciatori, preoccupati per il bestiame e la selvaggina, rimangono fortemente contrari al ritorno dei grandi predatori, soprattutto nelle regioni da cui queste specie sono state assenti per lungo tempo. Questa opposizione e le azioni ostili che ne conseguono continuano ad essere il principale ostacolo al ritorno dei grandi carnivori nell'arco alpino. Fiumi in agonia I sistemi idrici delle Alpi sono stati pesantemente alterati e degradati. Le aree ripariali, fondamentali per la regolazione delle inondazioni, sono state convertite in superfici agricole o urbane. Le regimentazioni dei corsi d’acqua e le dighe idroelettriche contribuiscono alla distruzione degli habitat d'acqua Solo il 10% dei fiumi delle Alpi è ancora in condizioni dolce, eliminando le zone di riproduzione dei pesci ed interrompendo le naturali o semi-naturali. naturali rotte di migrazione oppure alterando il regime idrologico dei fiumi. Questo ha effetti devastanti sugli organismi per l'acqua dolce, unici e specializzati. Solo il fenomeno del riscaldamento globale esercita una pressione maggiore sui sistemi d'acqua dolce. Diga o non diga? L’energia idroelettrica è la principale fonte energetica nelle Alpi. Il “rinnovabile” è sempre ecologico? Anche se si tratta di una risposta relativamente sostenibile al problema della domanda di energia, può essere ecologicamente distruttiva per sistemi d’acqua dolce. Inoltre, non tutta l'energia idroelettrica può essere considerata energia 'pulita'. Per esempio, molti impianti idroelettrici nelle Alpi utilizzano l’eccesso di energia a basso costo (per lo più prodotta da centrali a carbone o nucleari) per pompare acqua fino a un invaso in quota, da dove essa viene turbinata per produrre energia durante i picchi di domanda (guadagnando sul differenziale di prezzo). Ma l'energia idroelettrica può essere prodotta in maniera più sostenibile. Il WWF promuove l’utilizzo di certificazioni “verdi” che prevedono il rispetto di rigorosi criteri ecologici e possono contribuire a ridurre l'impatto delle centrali idroelettriche sugli ambienti acquatici. Un pianeta sempre più caldo Il riscaldamento globale avrà un impatto particolarmente grave sulle aree montane. Sono previsti cambiamenti nei modelli di precipitazione piovosa e nevosa, insieme ad un aumento nella frequenza e nell’intensità degli eventi meteorologici estremi, come le inondazioni e le valanghe. La temperatura media Nell'ultimo secolo il riscaldamento globale ha portato all’arretramento di delle Alpi è aumentata di tutti i ghiacciai e ad uno spostamento verso l'alto della vegetazione alpina. 1,5 °C nel corso dell’ultimo Nel lungo periodo, specie vegetali tipiche delle quote inferiori sostituiranno secolo. le specie alpine delle quote più alte, costrette a migrare ad altitudini sempre più elevate, fino a quando semplicemente esse non avranno più un posto dove spostarsi, il che le condannerà all’estinzione. Un’altra conseguenza prevedibile del riscaldamento globale è la diffusione di specie invasive alloctone provenienti da parchi e giardini, fenomeno già osservabile nelle Alpi meridionali.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 10 La Conservazione IL PROGRAMMA ALPI EUROPEO DEL WWF La natura non conosce confini. Nemmeno i problemi che essa deve affrontare. Le minacce alle residue aree naturali delle Alpi sono quindi un problema comune a tutti i paesi alpini. E’ necessario dunque trovare soluzioni condivise. Verso una prospettiva pan-alpina Le Alpi sono riconosciute come un’area importante per la conservazione a livello mondiale e sono state incluse nel WWF Global 200 - che raccoglie 238 ecoregioni rappresentative degli habitat più importanti nel mondo. Per conservare la ricchezza naturale delle Alpi, si è reso necessario un nuovo approccio alla conservazione. Quattro uffici WWF operanti anche nelle Alpi (WWF Austria, WWF Francia, WWF Italia e WWF Svizzera) lavorano insieme grazie al coordinamento del Programma Alpi Europeo (European Alpine Programme - EALP). L'obiettivo principale è quello di attuare una strategia più completa e transfrontaliera per la conservazione della natura nelle Alpi, tramite l’adozione degli standard di conservazione ecoregionale, l’attuazione da parte dei vari uffici WWF nazionali di un approccio conservativo integrato su vasta scala e a lungo termine e attraverso il sostegno agli obiettivi della Convenzione delle Alpi e dalla Convenzione sulla diversità biologica. Obiettivi Il programma EALP promuove la salvaguardia delle Alpi: 1) Considerando la biodiversità del sistema Alpi nel suo complesso; 2) identificando le aree più importanti per la conservazione della biodiversità (aree prioritarie) dove le azioni di conservazione sono urgenti o avranno una maggiore efficacia; 3) migliorando la connettività fra diverse aree naturali e la conseguente libertà di movimento delle specie animali; 4) identificando i principali problemi connessi con la conservazione; 5) attuando piani d’azione per le aree prioritarie e per affrontare le differenti criticità emerse.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 11 © YANNIC ANDREA / WWF‐SWITZERLAND Le Alpi sono una tra le più importanti ecoregioni del mondo (le ecoregioni sono aree che condividono un insieme distinto di specie, processi ecologici, condizioni ambientali). Per proteggere la natura alpina nella sua interezza, l’EALP adotta un approccio 'ecoregionale', tramite l'applicazione di soluzioni a scala vasta e a lungo termine che trascendono i confini nazionali.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 12 La Conservazione LE PERLE DELLE ALPI Il nostro obiettivo: salvaguardare una porzione rappresentativa della biodiversità alpina attraverso il lavoro del WWF nelle aree prioritarie di conservazione – le “Perle” delle Alpi. Lo European Alpine Programme del WWF ha consultato i maggiori esperti delle Alpi per identificare le aree geografiche più importanti per la sopravvivenza della flora, dei mammiferi, degli uccelli, degli anfibi, dei rettili e degli insetti nella regione alpina. Sono inoltre state considerate le aree più significative per habitat specifici ed estremamente ridotti, quali i bacini d'acqua dolce incontaminati . Sovrapponendo queste zone così definite sono state identificate 24 aree prioritarie in tutta la regione: cioè le 'Perle' delle Alpi. Per ogni area prioritaria, l'EALP e i suoi partner sono al lavoro per definire un piano d'azione per la biodiversità. Cosa sono le Le Perle delle Alpi sono le “aree chiave” che devono essere protette al fine di “Perle” delle salvaguardare la natura alpina. Ciò non significa che le aree esterne a queste zone non siano importanti ma se vogliamo essere più efficaci, con le nostre Alpi? limitate risorse, dobbiamo concentrare i nostri sforzi sulle aree dove le nostre azioni avranno un impatto maggiore. © YANNIC ANDREA / WWF‐SWITZERLAND
Il Programma Alpi Europeo – pagina 13 Alti Tauri Engadina -Stelvio Sede della più grande riserva naturale Questa zona nelle Alpi. L’unicità di quest’area è data comprende l’unico dalla lunga coesistenza di aree parco nazionale coltivate e selvatiche: entrambe svizzero ed altre contribuiscono alla ricchezza naturale importanti aree naturali. di questa regione. L'area si estende sui territori di tre nazioni Lechtal – Allgäu ed è un’importante rotta In Europa, la migratoria. libellula Coenagrion Alpi calcaree dell’Austria hylas ssp. freyi vive superiore soltanto Area importante per la nella Valle del fiume presenza di grandi predatori Lech in Austria. È quali la lince, in questa zona considerata la è presente anche il raro libellula più rara coleottero cerambide rosalia Gran Paradiso-Pelvoux- d’Europa. Vanoise alpina. Ospita l’ultima popolazione naturale di stambecchi (Capra ibex). La reintroduzione di stambecchi è stata avviata in altre aree alpine. Il triangolo Austria-Italia- Slovenia Area dei Laghi Insubrici È la culla del Tagliamento - Un'area ricca di tesori ecologici e uno degli ultimi grandi fiumi alpini naturali e attualmente geologici. La presenza umana minacciato dalla costruzione nel corso delle generazioni ha di grandi casse di dato origine ad una varietà di espansione. habitat vitali per la sopravvivenza delle specie animali e vegetali. Le montagne dell’Adamello-Brenta Nell’area è presente una delle ultime popolazioni naturali di orso bruno delle alpi. la reintroduzione di orsi bruni è stata avviata in Monte Ventoux altre aree alpine. La sommità del monte Ventoux ospita oltre 60 specie rare. Le Alpi Marittime Un sito importante per la reintroduzione del gipeto. Quest’area è anche il maggiore hotspot per gli endemismi, con 26 specie che esistono solo qui. Le 24 Perle delle Alpi sono fra le aree più importanti dell’Ecoregione e necessitano di protezione al fine di salvaguardarne il patrimonio naturale.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 14 In azione per la Natura SALVARE UNA PERLA ALPINA Cifre e dati • 1.816 km2 SIC • 271 comunità • 805.00 abitanti • 385 abitanti/ km² (Italia) • 670 abitanti/ km² (Svizzera) • 2.800 aziende agricole Obiettivi di Conservazione • habitat d’acqua dolce • connettività fra fondovalle ed aree urbanizzate • prati magri e biodiversità viticola • formazioni forestali rare o a L’area dei Laghi Insubrici • Ripristino di • Progetti sui • Prati magri sul • Piano di habitat fiumi Monte Generoso gestione forestali La zona Laghi Insubrici in Italia ed in Svizzera è una delle 24 aree prioritarie di conservazione individuate nelle Alpi. L’EALP del WWF sta utilizzando questa regione come un’area pilota per testare il modo più efficace ed efficiente per la conservazione della biodiversità nelle perle alpine. I valori naturalistici della regione sono stati descritti mediante l’identificazione degli hotspot (i “punti caldi”) di biodiversità e sulla base della presenza di specie rare o minacciate, nonché attraverso una valutazione dei principali fattori di minaccia alla biodiversità. Sulla base di queste considerazioni sono stati scelti gli obiettivi di conservazione.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 15 Prati magri Il WWF punta al ripristino dei prati magri sulle pendici del Monte Generoso. Tale lavoro aumenterà la ricchezza ecologica della regione e permetterà il recupero di questo patrimonio culturale unico nel suo genere. Un ruolo chiave per il successo di questo lavoro sarà svolto dalla stretta collaborazione con le comunità locali, le prime a riconoscere la ricchezza del paesaggio. Fiumi Il WWF lavora per recuperare l'integrità ecologica dei fiumi Vedeggio e Laveggio. Nella zona del fiume Vedeggio, ad esempio, il WWF sostiene la creazione di una rete ecologica. L'obiettivo è promuovere la connettività tra le restanti aree naturali e semi-naturali all'interno di questa zona altamente urbanizzata. Foreste Il WWF lavora alla protezione e ripristino degli habitat forestali ecologicamente importanti. Gli obiettivi di conservazione includono foreste gestite con sistemi tradizionali, come castagneti da frutto e boschi cedui, nonché formazioni forestali rare e/o ricche di specie. Il WWF lavorerà anche alla formazione del personale forestale e di altre figure professionali legate a pratiche gestionali rispettose della biodiversità, come tassello essenziale per garantire il successo delle attività di conservazione nella regione. Pianificare Il WWF sviluppa piani di gestione per la conservazione di un piccolo ma SIC la gestione importante SIC (Sito di Importanza Comunitaria) nella porzione nord- orientale dell’area (Valle del Dosso). © JACKSON CARSON – FLICKR COM/JAXXON Cosa sono i prati magri? I prati magri - con gli intensi colori primaverili e le dorate tonalità autunnali - sono ambienti prativi creati e preservati grazie ad attività umane quali l’agricoltura e il pascolo, che offrono uno spazio al sole per molte specie di piante che non potrebbero sopravvivere nel sottobosco e sono un paradiso per molti insetti. Le attuali tendenze all'abbandono dell'agricoltura tradizionale minacciano di distruggere questa fonte importante di biodiversità alpina.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 16 In azione per la Natura COLLEGARE LA NATURA La nostra vision: preservare la funzionalità dei più importanti corridoi ecologici delle Alpi. Per essere efficaci le aree protette devono anche essere accessibili agli animali e alle specie vegetali. Molte specie alpine sono relegate in poche 'chiazze' di habitat isolati e hanno scarse possibilità di espandere il proprio areale e crescere come popolazione. Questo isolamento alla fine porterà all'estinzione, nonostante l’esistenza delle aree protette. Il lavoro di interconnessione ecologica nelle Alpi Per affrontare la frammentazione degli habitat, l'EALP e i suoi partner hanno identificato una serie di zone di interconnessione delle aree prioritarie, come le Perle alpine. Proteggere e ripristinare queste aree permetterà di ricostituire la rete ecologica e garantire la libertà di spostamento per gli animali in tutte le Alpi. L'iniziativa “Continuum Ecologico” è nata per favorire il lavoro di interconnessione, sviluppando una metodologia comune per gestire il lavoro di ricostituzione della rete ecologica in tutte le Alpi e sensibilizzare pubblico e attori più rilevanti sulla la sua importanza. Ciò ha portato alla nascita di ECONNECT un progetto internazionale che ha coinvolto molte associazioni, istituzioni scientifiche, organizzazioni internazionali legate alla Convenzione Alpina, e partner locali. Attraverso la collaborazione e soluzioni innovative, il progetto ha identificato le migliori opzioni a favore di azioni coordinate e verso lo sviluppo di nuovi strumenti di promozione della connettività ecologica. Il lavoro di interconnessione locale Il WWF lavora anche a livello locale per promuovere l’interconnessione degli habitat delle Perle alpine. Nella regione dei Laghi Insubrici, per esempio, è stata creata una rete ecologica nella zona del fiume Vedeggio (Svizzera) per rafforzare la rete ecologica tra le zone naturali e semi-naturali residue in una zona fortemente urbanizzata. Cos’è una rete Una “rete ecologica” intatta permette agli individui di una specie di muoversi ecologica? liberamente da un’areale ad un altro attraverso un corridoio naturale o un’area di collegamento. Il flusso regolare di individui (e quindi di geni) tra diverse popolazioni di una stessa specie è importante per evitare l’impoverimento genetico e gli effetti negativi di un alto tasso di consanguineità – effetti comunemente conosciuti come inbreeding depression - un fenomeno comune nelle popolazioni piccole e isolate. Con il riscaldamento globale, le reti ecologiche avranno un ruolo particolarmente importante in particolare per quelle specie alpine che non potendosi adattare alle nuove condizioni climatiche, saranno costrette a migrare verso nuove aree.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 17 © WILD WONDERS OF EUROPE / GRZEGORZ LESNIEWSKY / WWF Lo stambecco delle Alpi Dopo essere stato ad un passo dall'estinzione, lo stambecco delle Alpi (Capra ibex) è sopravvissuto in una piccola popolazione nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (Italia). Alcuni individui di questa popolazione residua sono stati reintrodotti in altre parti delle Alpi per consentire alla specie di recuperare gran parte del suo areale alpino. Ma la distribuzione di stambecchi continua ad essere frammentata con molte colonie di piccole dimensioni. Il risultato è una bassa diversità genetica – forse tra le più basse rilevate per un mammifero - che potrebbe costituire un grave minaccia per le popolazioni alpine di stambecco.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 18 In azione per la Natura CONVIVERE CON L’ORSO, IL LUPO E LA LINCE La nostra vision: avere popolazioni vitali di grandi carnivori collegate lungo tutte le Alpi, che vivano in coesistenza pacifica con gli esseri umani. Dopo aver rischiato lo sterminio, i grandi predatori hanno fatto lentamente ritorno sulle Alpi. La ricostituzione di grandi aree boschive naturali e l’abbondante presenza di ungulati, insieme all’ istituzione di trattati internazionali di tutela, quali la Convenzione di Berna, sono stati fattori importanti per il ritorno dell’ orso, della lince e del lupo. Ma il ritorno dei grandi carnivori è tutt’altro che assicurato. Le popolazioni di questi predatori che si stanno giusto riprendendo forza devono ancora affrontare l’ostilità umana. Una minaccia difficile da sostenere per le piccole popolazioni esistenti, già estremamente Secondo la Convenzione di Berna, i tre grandi frammentate. Per questo motivo, il Programma Alpi Europeo del WWF si carnivori sono stati impegna a fondo nella tutela dei grandi predatori nell'arco alpino. classificati come specie protetta (lince) o rigorosamente protetta Promuovere la convivenza (lupo e orso). Il successo della conservazione dei grandi predatori dipende dagli atteggiamenti delle persone che si trovano a vivere e a lavorare nelle regioni popolate da questi animali. Un basso grado di accettazione nei confronti di orsi, lupi e linci nelle comunità alpine è attualmente il più grande ostacolo al ritorno dei grandi carnivori. L’EALP lavora in tutte le Alpi con le comunità locali per accrescere l’accettazione di queste specie. Progetti europei: Il WWF coordina le azioni di conservazione nell’ambito del progetto Life- Life-COEX e COEX in Francia. Il progetto è volto ad aumentare il grado di accettazione Life-ARCOTS verso i grandi predatori in tutta Europa, comprese alcune zone alpine, attraverso un approccio di tipo partecipativo. Il progetto Life-ARCTOS, in cui il WWF Italia partecipa attivamente, si propone di migliorare il coordinamento tra partner nella gestione dell’orso (p.e. attraverso il monitoraggio, l’analisi genetica, la prevenzione dei danni, la riduzione dei problemi di gestione degli orsi, ecc.). Esso mira anche a promuovere l'accettazione dell’orso nella popolazione locale, soprattutto fra gli agricoltori, gli allevatori, i produttori di miele, gli operatori turistici, e i cacciatori.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 19 Progetti per la Il WWF lavora assieme agli agricoltori alpini per attuare misure di prevenzione dei protezione del bestiame. Promuovere le diverse misure di prevenzione dei danni danni decise assieme agli agricoltori locali, come la reintroduzione dei cani pastore a guardia del bestiame, è un’azione strategica che il WWF ha testato in tutte le Alpi. La reintroduzione di cani pastore può però diventare un problema per i turisti. Il WWF si è dunque impegnato nel diffondere fra i turisti la conoscenza delle misure di prevenzione dei danni messe in atto sulle Alpi per promuovere l’accettazione e la comprensione del fenomeno orso sia nelle comunità alpine sia tra i turisti. Il progetto Ursina Attraverso il progetto “Ursina” il WWF ha promosso il miglioramento dell’attitudine delle comunità locali nei confronti dell’orso in Svizzera, Austria e Italia. Attraverso un percorso educativo incentrato sull’orso, le comunità locali e i visitatori sono sensibilizzati sull'importanza di un paesaggio naturale intatto per garantire la presenza stabile dell'orso bruno e su come gli esseri umani e gli orsi possano coesistere pacificamente. Il progetto mira inoltre a ridurre le occasioni di conflitto uomo-orso, promuovendo, tra l’altro, l'utilizzo di bidoni dell'immondizia a prova di orso. La creazione di una rete ecologica Nonostante gli sforzi di reintroduzione e le naturali espansioni dei propri areali, le popolazioni dei grandi predatori non sono distribuite equamente lungo le Alpi. Molte popolazioni sono ancora piccole e isolate, e hanno già perso gran parte della loro diversità genetica. Questo le espone a problemi di consanguineità e ad una ridotta capacità ad adattarsi a nuove situazioni. La lince: un difficile Il WWF lavora per abbattere le barriere ecologiche, con l'obiettivo di ritorno ripristinare la continuità fra le popolazioni di lince in tutta la regione alpina. In Francia e in Svizzera, programmi di reintroduzione efficaci hanno già consentito alla lince di espandere i propri areali e disporre di nuovi territori. Il WWF continua ad essere direttamente coinvolto nella reintroduzione della lince, con l'ultimo rilascio di due individui effettuato sulle Alpi austriache. Per valutare l’efficacia della reintroduzione il WWF ha sostenuto lo sviluppo di due progetti di monitoraggio della lince: il Sistema europeo di informazione on-line sulla lince (progetto ELOIS) e il Progetto sullo stato e sulla conservazione delle popolazioni alpine di lince (progetto SCALP). © STAFFAN WIDSTRAND / WWF Dopo essere scomparsa dalla Alpi, la lince è stata reintrodotta in alcuni territori dove era storicamente presente. Purtroppo, la vitalità di queste popolazioni rimane incerta.
100 ANNI In soli 100 anni, l’orso è stato quasi totalmente sterminato dalle Alpi. A quarant’anni dalla sua reintroduzione, la lince occupa meno del 20% degli habitat alpini idonei. I lupi sono responsabili di meno dello 0,5% dei danni totali al bestiame in Europa © WILD WONDERS OF EUROPE / STAFFAN WIDSTRAND/ WWF
Lince Lupo Orso Popolazione stabile Presenza permanente* *(orso: assenza di femmine; lince: nessuna riproduzione; lupo: assenza di branchi) Trend di dispersione Dispersione di individui singoli Le più recenti aree di traslocazione (2011) Distribuzione dei predatori nelle Alpi Il lupo non ha avuto bisogno di aiuti per ricolonizzare le Alpi. Fino ad oggi è l’unica specie di grandi predatori che ha potuto ritornare nelle Alpi in modo completamente naturale. Gli orsi e le linci, d’altro canto, hanno avuto bisogno di misure di ripopolamento e programmi di reintroduzione per rendere possibile il loro ritorno nelle Alpi.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 22 In azione per la Natura IN SOCCORSO Il nostro obiettivo è avere, attraverso il lavoro del WWF, una migliore condizione dei bacini idrografici DEI FIUMI ALPINI alpini, con habitat protetti, ripristinati e interconnessi. Le Alpi – il serbatoio d’acqua dolce d’Europa. Tutte le città, vicine o lontane, fanno affidamento sui bacini alpini per le loro esigenze di acqua potabile e per la fornitura di energia idroelettrica. Ma la pressione delle attività umane e il riscaldamento globale minacciano i sistemi d'acqua dolce delle Alpi. Per il Programma Alpi Europeo del WWF i sistemi d’acqua dolce sono fra le priorità di conservazione sulle Alpi. Tramite un’azione di lobby per la conservazione del Tagliamento - uno degli ultimi grandi fiumi delle Alpi ancora allo stato naturale - e per il ripristino dei fiumi alpini ecologicamente più importanti, il WWF contribuisce a un ritorno dei sistemi d’acqua dolce verso uno stato naturale di conservazione. Il fiume Traun (1) Assieme agli altri partner regionali, il WWF ha implementato un piano di gestione del bacino idrico del cosiddetto Traun Superiore: tale piano include il ripristino del fiume e della piana alluvionale, il ricollegamento degli affluenti, la creazione di scale di risalita per i pesci, un aumento della sensibilizzazione e la mitigazione dei conflitti in merito alle misure ecologiche di controllo delle piene, alle attività di ripristino e sull’utilizzo delle fonti idroelettriche. Il WWF lavora per promuovere una gestione sostenibile della Il fiume Inn (2) sicurezza idraulica dell’Inn concedendo più spazio al fiume, riconnettendo i suoi affluenti, e ricreando le pianure alluvionali. Il Reno Alpino (3) Il WWF esercita forti pressioni a favore della rinaturazione del fiume Reno, combattendo contro le nuove infrastrutture idroelettriche, e lavorando per ridurre al minimo il danno ecologico dovuto alle centrali idroelettriche già esistenti. Insieme ai suoi partner, il WWF continua a sostenere attività di conservazione tramite il tavolo di discussione e concertazione “The living Alpine Rhine”.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 23 © WILD WONDERS OF EUROPE / DANIEL ZUPANC / WWF Il fiume Isonzo: conosciuto localmente come “la Bellezza di Smeraldo”, l’Isonzo rappresenta il “gioiello” dei fiumi delle Alpi orientali. Nonostante la sua importanza come sito Natura 2000, per questo fiume sono stati proposti nuovi progetti per la costruzione di dighe. Il fiume Isonzo (4) Questo fiume dalle acque verdi e cristalline, conosciuto anche come la “Bellezza di Smeraldo”, conserva gran parte delle sue dinamiche naturali ed ospita la minacciata Trota marmorata, Salmo marmoratus. Il WWF sta sviluppando una strategia di conservazione per questo fiume. La Romanche (5) Sono state demolite delle dighe per riconnettere le rotte migratorie interrotte e rivitalizzare il fiume. Rivières Sauvage Oltre al ripristino e al recupero dei sistemi fluviali degradati, dobbiamo (Fiumi Selvaggi) (6) anche proteggere e preservare i pochi fiumi incontaminati e "selvaggi" rimasti. “Rivières Sauvages” (Fiumi Selvaggi) è un'iniziativa promossa dal WWF Francia, che mira a proteggere porzioni di corsi d'acqua rimaste ancora intatte e di grande valore ecologico. Lo Chéran nelle Alpi francesi è stato uno dei fiumi pilota per il progetto. Il Tagliamento (7) Il Tagliamento, uno degli ultimi grandi fiumi naturali delle Alpi, è minacciato dalla costruzione di nuove strutture per il controllo delle inondazioni quali le cosiddette ”casse di espansione”. Oltre ad un lavoro di lobby e ad eventi di informazione, l'EALP e i suoi partner contribuscono all’elaborazione di alternative sostenibili per il controllo delle inondazioni. La battaglia per salvare questo fiume è ancora in corso.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 24 impianti Nelle Alpi esistono 550 impianti idroelettrici, per oltre 10 MW di potenza e 2900 GWh di produzione annua. La produzione di energia idroelettrica nelle Alpi Come “Torre dell’acqua” d'Europa, non sorprende che la produzione idroelettrica sia in cima alla lista delle fonti energetiche più importanti nelle l i Il WWF, per garantire che la produzione idroelettrica danneggi il meno possibile minimo la natura, promuove sistemi di certificazione ambientale per l’idroelettrico alpino. L'idea è di sostenere la costruzione di impianti idroelettrici che non danneggino o alterino ulteriormente gli habitat fluviali e lacustri naturali e gli insediamenti umani nelle vicinanze degli impianti. Standard di sostenibilità per l’idroelettrico Francia Il WWF Francia ha contribuito a sviluppare la certificazione ambientale denominata EVE (Elettricità Verde Ecologica) – un’etichetta che garantisce il rispetto dei criteri ambientali ed ecologici da parte dei produttori energetici certificati. Svizzera Naturemade Star è un altro marchio di qualità - avviato e sostenuto dal WWF Svizzera - per indicare la produzione ecologica di energia rinnovabile. I criteri ecologici impiegati per questa certificazione sono tra i più rigidi in Europa. Italia Il progetto CH2OICE – del quale il WWF Italia è promotore - ha sviluppato un sistema di certificazione che permette alle centrali idroelettriche che applicano degli alti standard ambientali di distinguersi da quelle che invece presentano una forte impronta ecologica. Austria Nelle Alpi orientali, il WWF è fortemente impegnato nello sviluppo di un catalogo per la definizione dei criteri-idroelettrici in Austria, al fine di preservare la ricchezza dei fiumi e la loro estensione limitando lo sviluppo futuro di altre centrali idroelettriche. Al tempo stesso, il WWF contrasta i progetti idroelettrici più distruttivi e promuove una maggiore efficienza energetica come alternativa all’eccessivo sviluppo idroelettrico. Il WWF è anche attivamente impegnato in un progetto che mira a promuovere una strategia idroelettrica pan-alpina. Il futuro della conservazione delle acque dolci Il Programma Alpi europeo e i suoi partner stanno lavorando sullo sviluppo di uno scenario pan-alpino sull’utilizzo di energia idroelettrica. Questo sarà un passo importante per la conservazione dei fiumi alpini nella loro interezza.
Il Programma Alpi Europeo – pagina 25 Ringraziamenti e contatti Autori principali Andrea Reid (WWF EALP), Sergio Savoia (WWF EALP) Contributi di Danielle Gugolz (WWF EALP/CH), Joanna Schoenenberger (WWF CH), Mauro Belardi (WWF I), Guido Trivellini (WWF I), Walter Wagner (WWF CH), Jean-Christophe Poupet (WWF F), Bernhard Kohler (WWF A) Consulenze Kristina Vogt (KORA), Anja Molinari (KORA), Christian Pichler (WWF A) Versione italiana Rosa Clarino (WWF I) Grafica Christian Demarta - studio grafico eureka, Sementina, Svizzera Partner La collaborazione è fondamentale per il successo delle attività di conservazione del WWF in tutto l'arco alpino. Visita il nostro sito per saperne di più sulle numerose organizzazioni e sui partner attuatori locali che lavorano insieme al WWF per salvare la natura alpina. Per informazioni WWF European Alpine WWF Switzerland Programme Holstrasse 110 P. Indipendenza 6 CH-8010 Zürich Casella postale Tel: 044 297 21 21 CH-6501 Bellinzona http://www.wwf.ch/ Tel: +41 91 820 60 00 www.panda.org/alps WWF France WWF Italy 1 Carrefour de Longchamp Via Po 25/c F-75016 Paris I-00198 Roma Tel: 01 55 25 84 84 Tel: 06844971 http://www.wwf.fr/ http://www.wwf.it/ WWF Austria Ottakringer Straße 114 - 116 A-1160 Wien Tel: +43 1 488 17 - 0 http://www.wwf.at/ CREDITI FOTOGRAFICI PER LA MAPPA - ENGADINA-STELVIO: © ANTON VORAUER / WWF-CANON DELLE PERLE DELLE ALPI (PAG. 13) - GRAN PARADISO – PELVOUX – VANOISE: © WILD WONDERS OF EUROPE /ERLEND HAARBERG / WWF - MONT VENTOUX: © MICHÈLE DÉPRAZ / WWF-CANON - THE LAGHI INSUBRICI AREA: © JOY COMETTA - THE ADAMELLO-BRENTA MOUNTAINS: © MICHEL GUNTHER / WWF-CANON - THE SLOVENIAN-ITALIAN-AUSTRIAN TRIANGLE: © ARNO MOHL - THE HOHE TAUERN: © MICHÈLE DÉPRAZ / WWF-CANON - THE LECHTAL – ALLGÄU: © ANTON VORAUER / WWF-CANON - UPPER AUSTRIAN KALKALPEN: © SANCHEZ & LOPE / WWF-CANON - THE MARITIME ALPS: © MARTIN HARVEY / WWF-CANON
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