Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung

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Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato

                                   Rapporto di sintesi

                                   13 settembre 2012
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
Impressum

Metron Raumentwicklung AG                        www.metron.ch
CH 5201 Brugg
Adeline Bodenheimer                              Dipl.-Ing. Landschaftsplanung/ -architektur FH BSLA
Beat Suter                                       dipl. Ing. F H in Raumplanung FSU/SIA
Jürgen Hengsberger                               Dipl. Ing. Landschaftsarchitektur/ -planung, MSc ETH Raum-
                                                 entwicklung

ETH Zürich                                       www.plus.ethz.ch
IRL - Fachbereich PLUS
8093 Zürich
Adrienne Grêt -Regamey                           Prof. Dr. sc. ETH Zürich
Madeleine Manyoky                                MSc ETH Geomatik-Ing.

Reto Camenzind                                   Bundesamt für Raumentwick lung (ARE)
Isabel Scherrer                                  Bundesamt für Raumentwick lung (ARE)
Muriel Odiet                                     Bundesamt für Raumentwick lung (ARE)
Doris Sfar                                       Bundesamt für Wohnungswesen (BWO)
Gabrielle Gsponer                                Bundesamt für Strassen (ASTRA)
Laëtitia Béziane                                 Bundesamt für Verkehr (BAV)
Sarah Pearson                                    Bundesamt für Umwelt (BAFU)
Markus Thommen                                   Bundesamt für Umwelt (BAFU)
Erica Zimmermann                                 Bundesamt für Umwelt (BAFU), Abteilung Wald
Olivier Schneider                                Bundesamt für Umwelt (BAFU), Abteil ung Wald
Silvio Schmid                                    Bundesamt für Umwelt (BAFU), Abteilung Wald
Anton Stübi                                      Bundesamt für Landwirtschaft (BLW)
Gisèle Jungo                                     Bundesamt für Gesundheit (BAG)
Nadja Mahler                                     Bundesamt für Sport (BASPO)
Hansjörg Birrer                                  Bundesamt für Sport (BASPO)
Jacques Baudet                                   Schweizerischer Städteverband (SSV)

Copertina: composizione grafica delle parole più ricorrenti nella versione tedesca del rapporto
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
Indice

1 Premessa                                                                         1

  1.1 Progetto e contesto                                                          1
  1.2 Lo spazio suburbano non edificato                                            2

2 Lo spazio non edificato nelle aree suburbane                                     4

  2.1 Tendenze e prospettive                                                       4
  2.2 Definizioni di riferimento                                                   8
  2.3 I servizi forniti nello spazio suburbano non edificato                      10
  2.4 Strumenti principali e possibilità di intervento                            12

3 Metodo e deduzioni scientifiche                                                 15

  3.1 Procedimento, scambio di esperienze                                         15
  3.2 Sinergie triangolari                                                        16
  3.3 Infogramma                                                                  17

4 Analisi                                                                         19

  4.1 Sinergie (CHE COSA?)                                                        19
      4.1.1 Nucleo tematico 1: “Varietà e identificazione”                        20
      4.1.2 Nucleo tematico 2: “Accessibilità per lo svago e il moviemento”       24
      4.1.3 Nucleo tematico 3: “Risorsa minacciata”                               28
      4.2    La piramide “chi fa che cosa?” (CHI?)                                32

5 Conclusioni                                                                     34

6 Riferimenti bibliografici                                                       35

7 Allegato                                                                        36
  7.1 L’infogramma                                                                36
  7.2 Considerazioni emerse dagli incontri di scambio                             39
      7.2.1 “Varietà e identificazione” (nucleo tematico 1)                       39
      7.2.2 “Accessibilità per lo svago e il movimento” (nucleo tematico 2)       40
      7.2.3 “Risorsa minacciata” (nucleo tematico 3)                              41
  7.3 Documentazione sulla buona prassi                                           43
      7.3.1 Documentazione presentata all’incontro 1 (Pianificazione integrale)   43
      7.3.2 Documentazione presentata all’incontro 2 (Paesaggio e
             biodiversità)                                                        44
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
7.3.3 Documentazione presentata all’incontro 3 ( Contesto abitativo e
      lavorativo; mobilità; movimento e salute pubblica)                44
7.3.4 Documentazione presentata all’incontro 4 (Ag ricoltura e
      selvicoltura)                                                     46
7.3.5 Altro47
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Indice delle immagini
Fig. 1: Spazio suburbano non edificato (il fiume Birs presso Muttenz,
BL) .................................................................................................... 1

Fig. 2: Villars-sur-Glâne (FR), quartiere di Cormanon-Est .................. 3

Fig. 3: Il terreno agricolo si imbatte con la zona industriale................. 6

Fig. 4: Progetto territoriale Svizzera, cartina 2 "Valorizzare gli
insediamenti e i paesaggi" (ARE, versione rielaborata 2012) ............ 9

Fig. 5: Terzo incontro dedicato a "Contesto abitativo e lavorativo;
mobilità; movimento e salute pubblica" (Grenchen, 10 maggio 2011)
....................................................................................................... 15

Fig. 6: Sinergia triangolare: servizi, attori e possibilità di intervento .. 16

Fig. 7: L’infogramma come appare in Internet: (1) disco centrale
suddiviso in 18 parti che rappresentano i servizi offerti nello spazio
non edificato, (2) elenco degli attori coinvolti, (3 e 4) elenco delle
possibilità di intervento, (5) elenco dei servizi, e (6) finestra interattiva
per verificare le sinergie. ................................................................. 17

Fig. 8: Zurigo nord: coesistenza di strutture multidimensionali in uno
spazio frammentato ......................................................................... 21

Fig. 9: Le sinergie nell’ambito del nucleo tematico 1 così come
espresse dall’infogramma. I settori delimitati in rosso corrispondono ai
servizi del nucleo tematico “Varietà e identificazione”. Gli attori
elencati sopra hanno, in quest’ambito, un potenziale sinergico
massimo, ossia il maggior numero di intersezioni con l’operato di altri
attori coinvolti nel nucleo tematico 1. In verde, gli altri servizi che sono
coperti da almeno due di questi attori. ............................................. 23

Fig. 10: "Giardinaggio urbano" sul sedime dell’ex aeroporto di Berlino
Tempelhof ....................................................................................... 24

Fig. 11: Le sinergie nell’ambito del nucleo tematico 2 così come
espresse dall’infogramma. I settori delimitati in rosso corrispondono ai
servizi del nucleo tematico “Accessibilità per lo svago e il movimento”.
Gli attori elencati sopra hanno, in quest’ambito, un potenziale
sinergico massimo, ossia il maggior numero di intersezioni con
l’operato di altri attori coinvolti nel nucleo tematico 2. In verde, gli altri
servizi che sono coperti da almeno due di questi attori..................... 26

Fig. 12: Superfici rese impermeabili e infrastrutture di traffico in una
zona industriale ben collegata ......................................................... 29
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
Fig. 13: Le sinergie nell’ambito del nucleo tematico 3 così come
espresse dall’infogramma. I settori delimitati in rosso corrispondono ai
servizi del nucleo tematico “Risorsa minacciata”. Gli attori elencati
sopra hanno, in quest’ambito, un potenziale massimo di sinergie,
ossia il maggior numero di intersezioni con gli altri operatori coinvolti
nel nucleo tematico 3. In verde, gli altri servizi che sono coperti da
almeno due di questi attori............................................................... 31

Fig. 14: La piramide “chi fa che cosa?”: i compiti degli attori coinvolti
nello sviluppo dello spazio suburbano non edificato ......................... 32

Fig. 15: Infogramma – rappresentazione schematica della piattaforma
interattiva ........................................................................................ 36

Fig. 16: Disco suddiviso in settori e livelli politici............................... 36

Fig. 17: Elenco delle possibilità di intervento .................................... 37

Fig. 18: Esempio: analisi in funzione di due tipi di attori (“persone alla
ricerca di uno spazio per lo svago” e “proprietari fondiari / persone che
intendono costruire”) ....................................................................... 38

Fig. 19: Chiavetta USB con l’infogramma (offline) ............................ 38
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1 Premessa

1.1       Progetto e contesto

Avviato nell’autunno del 2009 sotto l’egida dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale e
dell’Ufficio federale delle abitazioni, il progetto "Sviluppo dello spazio suburbano non edi-
ficato: esperienze a confronto per proseguire in modo mirato" ha coinvolto otto Uffici della
Confederazione. L’obiettivo è rilevare le interrelazioni tematiche riguardanti lo spazio non
edificato e promuovere un approccio integrale alla pianificazione del territorio. Tra il 2010
e il 2011 sono stati organizzati quattro incontri di scambio sui temi seguenti:

      -    pianificazione integrale;
      -    paesaggio e biodiversità;
      -    contesto abitativo e lavorativo, mobilità, movimento e salute pubblica;
      -    agricoltura e selvicoltura.

Il presente rapporto sintetizza i risultati di questi incontri. Elaborato in seduta stante, è
stato ulteriormente rivisto e integrato nel giugno 2012, in occasione della riunione conclu-
siva.

Fig. 1: Spazio suburbano non edificato (il fiume Birs pre sso Muttenz, BL)

                                                                                                  1
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1.2    Lo spazio suburbano non edificato

Durante gli scorsi decenni, i comprensori insediativi nelle periferie delle città svizzere si
sono estesi a un punto tale che oggi quasi tre quarti della popolazione nazionale vive
nello spazio suburbano. Per questi abitanti, le aree non occupate da edifici, vale a dire
comprensori naturali e spazi verdi, zone multifunzionali non riservate esclusivamente al
traffico e superfici accessibili al pubblico, ma anche campi, pascoli, boschi e foreste, con-
trobilanciano le zone edificate, sovente intensamente sfruttate. Se gradevoli e acco-
glienti, gli spazi non edificati migliorano la qualità di vita e salvaguardano la biodiversità
nelle zone abitate ma, in particolare negli agglomerati, rappresentano anche, sempre
più, un importante polo di attrazione sulle attività economiche.

Una sfida fondamentale nella gestione dello spazio non edificato è data dal fatto che gran
parte della sua superficie è di proprietà privata, ad esempio nelle zone agricole ma an-
che in quelle residenziali. Questa situazione, malgrado le considerevoli potenzialità in
termini anche solo di superficie, impedisce un intervento diretto degli enti pubblici.

La peculiarità dello spazio suburbano rispetto a quello urbano o rurale è densa di signifi-
cato, pur manifestandosi in sfumature. Nella nostra percezione, è ancora assai difficile
classificare (e interagire con) le zone, alla periferia dei centri di concentrazione urbana,
caratterizzate da una crescita rapidissima e che restano tuttora soggette a grandi cam-
biamenti. Il pericolo è che si formino “comuni dormitorio”, abitati soprattutto da pendolari
del lavoro e degli acquisti. L’identità e la qualità specifica di uno spazio sono sovente
dettate da una miscela di svariati elementi e strutture. Regolarmente siamo confrontati
con un fitto intreccio di assi di comunicazione, zone di attività industriali e commerciali,
superfici ecologicamente pregiate, aree più o meno densamente abitate che si interrom-
pono bruscamente in particelle dove si ergono capannoni di grandi dimensioni, diretta-
mente adiacenti a vaste zone agricole. Per molti aspetti, nelle fasce suburbane le qualità
di vita e di spazio presentano ancora un considerevole potenziale di sviluppo.

Alla periferia delle zone di conurbazione, comuni un tempo rurali sono “risucchiati” dai
centri urbani e si ritrovano improvvisamente “città”, senza aver avuto il tempo necessario
per prendere in considerazione le questioni di pianificazione territoriale, in particolare
quelle legate alle superfici non costruite. Ed eccoli confrontati a problemi di pianificazione
complessi, rispetto ai quali sono impreparati, poiché mancano loro, in parte, le conoscen-
ze specifiche e le dotazioni. Di conseguenza, la sfida più importante è riqualificare le
strutture organizzative e le competenze amministrative di questi comuni.

Durante il secondo semestre del 2012 la Svizzera ha superato gli 8 milioni di abitanti. Alla
luce di questo incremento demografico, che non sembra volersi arrestare (nel corso del
2009, 2010 e 2011 si è registrata una progressione annua dell’1,0% circa, ciò che at-
tualmente significa un aumento di 80.000 persone l’anno1), e dei nuovi e diversi stili di
vita che si manifestano, tra l’altro, in una continua progressione della superficie abitativa
pro capite, lo spazio non edificato diventa un bene sempre più raro. Senza contare che
aumenta costantemente anche la domanda di superfici per potenziare le infrastrutture.

1 Fonte: comunicato stampa UST del 26.04.2012

                                                                                                 2
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
A livello di pianificazione, le zone non edificate vengono generalmente trattate come “su-
perfici residue”, oppure sono regolamentate in modo settoriale. Tuttavia, in considerazio-
ne dei numerosi servizi che questi spazi assicurano alla popolazione, all’economia e
all’ecologia, si fa più urgente la necessità di conservarli e di metterli in valore. Nello speci-
fico, lo spazio non edificato che si trova all’interno degli abitati ha bisogno di particolare
attenzione e di una gestione che favorisca lo sviluppo e la densificazione verso l’interno.

Negli scorsi decenni, l’incalzante espansione edilizia ha sfruttato le superfici in modo
certamente eccessivo; sproporzionato è stato anche il concomitante fenomeno di imper-
meabilizzazione. Tutto ciò a scapito della biodiversità, della permeabilità dei terreni e
dell’interconnessione tra gli spazi non costruiti. Qualità, configurazione e aspetto esteti-
co del paesaggio e delle zone non edificate sono fattori sempre più sottovalutati o consi-
derati in modo frammentario. Di conseguenza, a livello di pianificazione territoriale occor-
rono misure per contrastare l’impoverimento delle superfici non costruite, e ciò in diversi
ambiti quali la biodiversità, gli aspetti paesaggistici, o la mancanza di interconnessioni a
livello di agglomerato.

È giunto il momento di lavorare alla pianificazione dello spazio non edificato con un
approccio integrale e coordinato su larga scala.

                 Fig. 2: Villars-sur-Glâne (FR), quarti ere di Cormanon -Est

                                                                                                    3
Sviluppo dello spazio suburbano non edificato - Bundesamt für Raumentwicklung
2 Lo spazio non edificato nelle aree suburbane

2.1     Tendenze e prospettive

Pressione sulle superfici e sui servizi
La rapida espansione degli insediamenti e della rete di trasporti aumenta enormemente
la pressione sui terreni non edificati, all’interno e nelle periferie degli abitati. Nel Canton
Zurigo, ad esempio, dal 1994 in poi le superfici edificate sono aumentate del 12 per cento
(ca. 3000 ha), quelle destinate ai trasporti del 4 per cento (ca. 430 ha), mentre quelle
riservate all’agricoltura sono diminuite in misura simile (ca. 2900 ha)2.

Oltre all’incremento della popolazione e della superficie abitativa pro capite, un ruolo non
indifferente è da attribuire alla decentralizzazione, dai poli urbani ai Comuni periferici, di
quelle funzioni che richiedono molto spazio, un fenomeno causato dal prezzo elevato
dei terreni, dalla diminuzione delle superfici disponibili o da una rete di trasporti
inadeguata nei nuclei cittadini.

In concomitanza con l’intenso sfruttamento legato all’espansione edilizia, altri due ele-
menti hanno inciso fortemente sul territorio: il cambiamento strutturale nell’agricoltura e
la crescente richiesta esercitata sulle zone boschive come spazi di svago e riposo. Le
tensioni tra produzione economica, diversificazione dei servizi offerti dall’agricoltura e
coesistenza di esigenze diverse su superfici in continua diminuzione si fanno sempre più
forti, e con ogni probabilità non si fermeranno. Se questa tendenza proseguirà, perché
dettata da ragioni esclusivamente economiche o a causa di una pianificazione scoordina-
ta, la qualità degli insediamenti di numerose località alla periferia dei centri di conurba-
zione sarà decisamente compromessa.

Lo spazio suburbano subisce quindi molteplici pressioni, esercitate contemporaneamen-
te per ragioni diverse (abitazione, svago e riposo, infrastrutture e mobilità). I servizi
garantiti dallo spazio non edificato, inoltre, sollecitano e coinvolgono gruppi di interesse
che possono essere all’origine di dinamiche positive, ma anche di divergenze e conflitti.
Tra questi servizi, rivendicati d’altronde in termini e modi assai diversi, possiamo qui ri-
cordare: un habitat per la flora e la fauna, una produzione agricola e forestale, la ge-
stione dei pericoli naturali, un luogo di identificazione e di prossimità con il pae-
saggio, una rete completa di trasporti, strade e sentieri, ma anche opportunità grade-
voli per fare movimento, praticare uno sport e trascorrere il tempo libero e, infine, un
contesto abitativo e lavorativo di qualità, con luoghi dove sia possibile incontrarsi,
‘prendere possesso’ dello spazio, dando libero sfogo a iniziative e impegni indivi-
duali.

Potenzialità sottoutilizzate
La Tipologia dei paesaggi svizzeri pubblicata dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale
distingue tra “paesaggio insediativo” (che corrisponde alle zone suburbane) e “paesaggio

2   Dati raccolti dall’Ufficio di statistica del Canton Zurigo (2011).

                                                                                                  4
urbano”3. Secondo i dati raccolti dall’Ufficio federale di statistica, rispetto al paesaggio
urbano, quello insediativo conta una superficie destinata a uso residenziale e ai trasporti
complessivamente inferiore. Qui, tuttavia, nel bilancio complessivo incide molto lo spazio
paesaggistico esterno all’abitato (soprattutto boschi e foreste, pascoli e terreni agricoli)
mentre le aree verdi, ad esempio, oppure i luoghi di svago o i terreni immediatamente
adiacenti agli edifici sono, percentualmente, meno importanti rispetto alla zona urbana 4.
Nelle fasce suburbane vi è quindi l’opportunità di pianificare lo spazio non edificato per
far sì che offra qualità e servizi in grado di raccogliere le molteplici esigenze di una popo-
lazione in rapida crescita. Le superfici non costruite e ancora permeabili che si trovano
all’interno degli abitati suburbani devono essere tutelate subito, garantendo, con misure
efficaci, uno sviluppo di qualità. A questo scopo, occorrerà definire gli standard qualitativi
ai quali mirare partendo da situazioni concrete e specifiche, e rinunciare quindi a soluzio-
ni generiche o a soluzioni ‘design’, sfruttando inoltre le possibilità che si offrono in occa-
sione di interventi di risanamento o di riassetto del territorio.

Aspetti di politica sociale

Nella vita pubblica e di conseguenza anche nello spazio pubblico, i problemi sociodemo-
grafici si fanno sempre più percepibili: incremento della popolazione, cambiamenti nei
rapporti percentuali tra le fasce di età e migrazione sono temi che non smetteranno di
sollecitare la pianificazione del territorio, ma anche l’economia nazionale, le assicurazioni
sociali e i fondamenti stessi della nostra convivenza civile. Senza dimenticare altri feno-
meni dalle conseguenze complesse, quali la crescente domanda di superficie da destina-
re agli alloggi, l’emergenza di nuove modalità abitative e l’aumento delle economie
domestiche. Negli agglomerati svizzeri il numero di economie domestiche che contano
una sola persona è passato dal 29% del 1980 (710’329 nuclei familiari) al 36% del 2000
(1,12 milioni di nuclei familiari). Nel 1980, una persona occupava in media 34 m 2 di su-
perficie abitativa; nel 2000 questa cifra era già salita a 44 m2.5

Le ripercussioni del consumo di superficie sullo spazio non edificato sono evidenti e
sempre più sovente sono oggetto di discussione: la popolazione tende a esprimere le sue
esigenze in modo sempre più diretto, organizzato e attivo, rivendicando la disponibilità di
tali superfici, ma anche la possibilità di avere voce in capitolo sulla loro configurazione e
funzionalità. Nel dibattito sembra prendere lentamente piede anche una certa sensibilità
di fronte alla quotidiana scomparsa di terreni agricoli, di zone naturali e di paesaggi. Nella
società comincia a farsi strada un atteggiamento critico nei confronti della dispersio-
ne degli insediamenti.

3   Il “paesaggio insediativo” così come definito nella Tipologia dei paesaggi svizzeri corrisponde in larga misu-
    ra allo “spazio suburbano” come concepito dal presente progetto.

4 Fonte: ARE, UFAM, UST (2011): A paesaggio urbano: 3,8% bosco/boschetto, 2,4% prati e campi, pascoli
    locali, 29,3% terreno annesso a edifici, 8,3% zone verdi e di riposo all’interno degli insediamenti; B pae-
    saggio insediativo (suburbano): 13,4% bosco/boschetto, 24,2% prati e campi, pascoli locali, 22,4% terre-
    no annesso a edifici, 4,6% zone verdi e di riposo all’interno degli insediamenti.

5   Fonte: Ufficio federale di statistica, Censimento federale della popolazione

                                                                                                                     5
Fig. 3: Il terreno agricolo si scontra c on la zona industrial e.

Aspetti di politica sanitaria

Nella vita sociale, l’avvento dei media digitali, la facilità d’accesso alla rete mondiale e la
crescente domanda di mobilità e consumo evidenziano sempre più la perdita di contatto
diretto tra l’essere umano e la natura. Anche nella salute pubblica si fanno tangibili le
tensioni suscitate dai problemi demografici e sociali che abbiamo ricordato sopra, dalla
mancanza di tempo e dalla crescente distanza con l’ambiente e il paesaggio. Lo spa-
zio non edificato che offre la possibilità di fare movimento favorisce l’interazione con la
natura e, a sua volta, l’incoraggiamento all’esercizio e al movimento influisce in diversi
modi sulla salute umana. È provato che un’attività fisica regolare ha esiti positivi anche su
fattori molto rischiosi quali ipertensione, ipercolesterolemia e sovrappeso, favorendo la
prevenzione di malattie non trasmissibili quali diabete, tumori, disturbi cardiocircolatori e
osteoporosi; questa prevenzione costituisce d’altra parte una delle principali sfide cui
deve far fronte il nostro sistema sanitario.

All’interno degli insediamenti, la pressione sullo spazio non edificato e i conflitti sempre
più numerosi riguardo la sua utilizzazione, invece, limitano le possibilità di esercitare atti-
vità fisiche all’aria aperta, nei pressi dell’abitazione o del posto di lavoro. L’importanza
che questo spazio riveste per la salute pubblica deve spingerci a mantenerlo e a organiz-
zarlo tenendo conto di questa funzionalità; occorre quindi garantire anche collegamenti
ciclabili e pedonali gradevoli e sicuri, così da aumentare il numero di tragitti quotidiani
coperti grazie alla sola forza muscolare (ad es. per recarsi a scuola, al lavoro o a fare la
spesa). Incoraggiare il movimento e la salute pubblica può contribuire in termini assai
positivi alla qualità della vita nelle nostre zone residenziali.

Presa di coscienza e necessità di intervento

Negli ultimi tempi si scorgono segni di una rinnovata presa di coscienza e di un maggiore
interesse da parte della popolazione, che rivendica, in modo più attivo, spazi non costruiti
di qualità, nelle immediate vicinanze delle zone intensamente abitate e sfruttate. Movi-
menti e iniziative spontanei o gruppi d’interessi rivendicano il diritto, ad esempio, di
utilizzare in modo transitorio certe aree dismesse. Nella pianificazione territoriale, i pro-
cessi partecipativi diventano così sempre più importanti, tanto in sede teorica quanto in
fase di realizzazione.

Nel dibattito politico si torna sempre più sovente a parlare di contenimento, densificazio-
ne e sviluppo centripeto delle zone abitate. Si pensi, ad esempio, all’iniziativa per il pae-
saggio e al relativo controprogetto, alla revisione parziale della legge sulla pianificazione

                                                                                                  6
del territorio (LPT), all’iniziativa sulle abitazioni secondarie o all’iniziativa cantonale zuri-
ghese sui terreni agricoli.

Eppure sovente nella prassi si ricorre solo a strumenti di pianificazione isolati e settoriali,
senza alcun legame fra loro. Alla gestione dello spazio suburbano non edificato difetta
una prospettiva interdisciplinare e, soprattutto, sovracomunale. Ora è giunto il mo-
mento di dare la massima priorità a una pianificazione specifica di queste zone, attenta ai
bisogni della società e dell’ecosistema, nonché basata su criteri di funzionalità e efficacia.

                                                                                                    7
2.2    Definizioni di riferimento

Nel corso del progetto abbiamo analizzato diverse tipologie e definizioni possibili per lo
spazio suburbano. Riprendere tout court il “Comune suburbano” come definito
dall’Ufficio federale di statistica (UST) avrebbe, in parte, falsato la prospettiva, poiché
avrebbe comportato lacune tra i nuclei urbani e lo spazio rurale.

La tipologia dei Comuni pubblicata dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale si
basa sulle definizioni dell’UST ma cerca di rendere maggiormente conto di aspetti legati
alla pianificazione (ARE, 2008). Tra le sue categorie figurano anche la cosiddetta “corona
periferica” e il “Comune periurbano”, che corrispondono al meglio a quanto i partecipanti
al progetto intendono per “Comune suburbano”.

Il gruppo di lavoro ha preso in considerazione una terza possibilità, ossia la definizione
di agglomerato data dall’UST, secondo la quale può essere considerato “Comune su-
burbano” il Comune periferico di un agglomerato con nucleo urbano. Questa sarebbe la
definizione più esauriente, che permetterebbe di classificare in modo univoco tutti i Co-
muni svizzeri.

Nell’ambito del nostro progetto, tuttavia, definire, rispettivamente, lo spazio suburbano e i
relativi comuni sulla base di metodi puramente statistici, sarebbe in parte inadeguato. A
livello federale, il dibattito in corso si articola soprattutto attorno al Progetto territoriale
Svizzera. Alle categorie ivi impiegate, quali “spazio suburbano” e “paesaggio soggetto a
pressione immobiliare”, ci si può riferire a titolo orientativo nella lettura del presente rap-
porto (cfr. infra, p. 9, il riquadro e l’illustrazione che fanno il punto sulle due definizioni
così come proposte nel Progetto territoriale Svizzera).

A un livello più circoscritto, ossia all’interno delle superfici così delimitate, ci riferiamo allo
spazio che, nella zona residenziale (o immediatamente adiacente oppure con una re-
lazione funzionale diretta), non è occupato da edifici, ossia aree verdi, strade e piaz-
ze a traffico limitato. In senso lato, a questa categoria appartengono anche i terreni agri-
coli, i boschi, le foreste e gli spazi naturali nelle periferie degli insediamenti che, in una
prospettiva paesaggistica, presentano strette affinità con le zone non costruite all’interno
dell’abitato, per l’interconnessione ecologica ma anche, soprattutto, per lo svago di pros-
simità oppure per le attività sportive o di altro genere che la popolazione vi pratica.
Di conseguenza, lo “spazio suburbano” come inteso dal presente progetto corrisponde a:

• “spazio suburbano” o “paesaggio soggetto a pressione immobiliare”, come intesi nel
  Progetto territoriale Svizzera E

• spazio non edificato all’interno degli insediamenti* O
• spazio paesaggistico adiacente agli insediamenti* O
• spazio funzionalmente legato agli insediamenti, che serve ad es. per lo svago di pros-
  simità, il movimento e lo sport, il contenimento di piene, l’interconnessione ecologica o
  simili*

                                                                                                      8
(*ad es. piazze e aree verdi, strade a circolazione ridotta o chiuse al traffico, cortili interni,
aree dismesse e superfici residue, superfici di successione ecologica e superfici ruderali,
scarpate lungo infrastrutture, comprensori di orti familiari, margini di zone residenziali,
parchi, superfici forestali e agricole)

Progetto territoriale Svizzera, versione rielaborata (2012)

Valorizzare, delimitare e densificare gli spazi suburbani
Nello spazio suburbano, gli insediamenti vanno gestiti assieme alle
zone ricreative di prossimità e alle superfici agricole che si trovano in
mezzo, in modo tale da formare uno spazio paesaggistico percepibi-
le come una singola entità. Qui, come anche in altri spazi, è neces-
sario delimitare gli insediamenti verso l’esterno, sfruttare le riserve di
utilizzazione all’interno delle zone edificabili e valorizzare
l’insediamento esistente. Vanno inoltre valorizzate le qualità urbani-
stiche e ecologiche dei centri delle città, dei nuclei, degli spazi liberi
e delle superfici destinate al traffico. È necessario anche aumentare
l’attrattiva residenziale, per il commercio al dettaglio e i servizi. Gli
spazi naturali e il territorio non edificato vanno collegati e sviluppati a
livello sovracomunale.

Proteggere i paesaggi soggetti alla pressione im-
mobiliare da un’ulteriore dispersione degli insedia-
menti Nei territori periurbani, laddove il paesaggio ha subito negli
ultimi decenni una notevole pressione insediativa, è necessario
porre limiti precisi alla dispersione degli insediamenti. Le superfici
agricole ancora esistenti devono essere tutelate. Lo sviluppo della
superficie edificata deve concentrarsi nei nuclei insediativi.

Fig. 4: Progetto territoriale Svizzera ( disegno), cartina 2 "Valorizzare gli ins ediamenti e i paesa ggi" (A RE,
versione rielaborata 2012)

                                                                                                                    9
2.3     I servizi forniti nello spazio suburbano non edificato

Le zone suburbane non edificate sono un importante spazio vitale per l’essere umano e
offrono molteplici servizi: salvaguardano e migliorano la qualità abitativa; permettono di
praticare attività ricreative e di fare moto e, di conseguenza, favoriscono la salute pubbli-
ca; fungono da habitat per la fauna e la flora. Questi e numerosi altri servizi si manifesta-
no in modi assai diversi, tanto in ambito economico, quanto in ambito sociale, sanitario o
ecologico. Proteggere lo spazio suburbano non edificato significa quindi contribuire a
queste prestazioni e consentire una loro realizzazione a lungo termine.

Per identificare e classificare tali servizi esiste una bibliografia specializzata di riferimen-
to, ad esempio la tipologia dei servizi ecosistemici (ecosystem services) proposta dal
Millennium Ecosystem Assessment (MA)6, alla quale si può aggiungere la sistematica,
più vasta, presentata da De Groot (2006), che si estende all’ambiente edificato e permet-
te così di considerare tutto il territorio. A quest’ultima fa riferimento anche il rapporto di
sintesi sul programma nazionale di ricerca “Sviluppo sostenibile dell’ambiente edificato”
(PNR 54)7, che circoscrive cinque classi di servizi paesaggistici forniti dallo spazio subur-
bano. Questa griglia di base può essere utilizzata per catalogare le prestazioni offerte
dalle aree suburbane non edificate.

I servizi concreti identificati nel corso del progetto sono stati messi a confronto con gli
indicatori per i beni e i servizi ecosistemici descritti dall’UFAM (cfr. Staub, Ott et al., 2011)
e con i servizi paesaggistici delineati nel rapporto di sintesi sul PNR 54. Li abbiamo rias-
sunti in un elenco di 18 servizi.

Habitat / Biodiversità
        Habitat per la fauna e la flora
S1      Salvaguardare la ricchezza strutturale, la biodiversità e l’interconnessione tra habitat grazie alla pre-
        senza di corridoi verdi.

Produzione

        Agricoltura
S2      Mantenere la produzione di derrate alimentari e di materie prime grazie alla coltivazione di terreni
        agricoli.

        Selvicoltura
        Mantenere la produzione di materie prime grazie all’opportuna gestione e valorizzazione del patrimonio
S3
        boschivo e forestale.

        Materie prime minerali
S4
        Estrarre materie prime minerali.

        Energia
S5
        Produrre energie rinnovabili e trasportare energia.

6    Fonte: Millenium Ecosystem Assessment, 2005

7    Fonte: Grêt-Regamey et al., 2011

                                                                                                                    10
Regolazione

S6    Microclima e qualità dell’aria
      Regolare e migliorare il microclima, la qualità dell’aria e l’assorbimento di CO2.
      Rumori
S7
      Proteggere dai rumori e garantire zone residenziali tranquille (oasi di quiete).

      Pericoli naturali
S8
      Proteggere da pericoli naturali quali frane o alluvioni (zone di contenimento).

      Acque
S9    Regolare il bilancio idrico grazie a superfici scolanti e garantire l’approvvigionamento in acqua potabile
      e acqua per uso industriale.
Cultura
      Estetica del paesaggio
S10   Trasmettere informazioni fondamentali, in particolare attraverso la leggibilità del paesaggio e le sue
      peculiarità.

      Appropriazione
S11
      Esercitare attività di svago, coltivare orti e frutteti (“orti familiari”).

      Identificazione
S12   Rendere visibili, attraverso la diversità o le caratteristiche degli spazi, elementi di riferimento identitario
      (identità, patria, “il nostro parco, il nostro quartiere”).

      Esperienza (vivere il paesaggio)
S13
      Fare esperienza del paesaggio e della natura nelle vicinanze delle zone residenziali.

      Socializzazione
S14   Favorire la comunicazione e l’interazione sociale grazie alle funzioni di passaggio e di sosta negli
      spazi.

      Svago e salute pubblica
S15   Promuovere la salute pubblica grazie all’offerta di spazi aperti rilassanti e tranquilli dove esercitare
      un’attività fisica.

      Movimento
S16
      Favorire il movimento, lo sport e le competizioni, ma anche una gestione individuale del tempo libero.

Supporto

      Trasporti
S17   Garantire vie di collegamento prive di traffico e ostacoli, offrire un supporto al traffico lento (pedoni,
      ciclisti).

      Riserva di spazio
S18   Costituire una riserva di superfici destinate alle attività umane più disparate, alla produzione agricola,
      alla riserva idrica, alla salvaguardia della biodiversità e così via.

                                                                                                                        11
2.4    Strumenti principali e possibilità di intervento

La gestione dello spazio non edificato nelle aree suburbane coinvolge, a livello politico e
decisionale, diversi attori che possiedono sia gli strumenti sia le possibilità di intervento
per garantirne la salvaguardia e lo sviluppo. Uno degli obiettivi del nostro progetto è met-
tere in luce questi strumenti, così da chiarire le competenze e gli ambiti d’intervento.

La pianificazione del territorio è espressione di una stretta collaborazione tra gli stru-
menti specifici di cui dispongono i Cantoni e i Comuni, ma anche le regioni e la Confede-
razione.

I piani di utilizzazione comunali stabiliscono la destinazione concreta di ogni particella e
sono pertanto vincolanti per i proprietari fondiari. Questi piani devono orientarsi in base a
direttive e obiettivi di sviluppo territoriale a lungo termine che il Comune è tenuto a elabo-
rare non solo per la zona residenziale e i trasporti, ma anche in riferimento alla natura e
al paesaggio, al rapporto con lo spazio non edificato, all’assetto del paesaggio,
all’agricoltura, alla selvicoltura e alle infrastrutture destinate all’attività fisica e sportiva.

I piani di utilizzazione comunali devono poi essere approvati dalle autorità cantonali. A
questo livello si decidono questioni fondamentali per la pianificazione del territorio, ad
esempio la separazione tra zone edificabili e non, in funzione di compiti quali la tutela
delle aree coltivabili (in part. delle superfici per l’avvicendamento delle colture), o la co-
struzione al di fuori delle zone edificabili. Nel suo piano direttore, il Cantone stabilisce le
disposizioni vincolanti che i Comuni sono tenuti a osservare nella pianificazione territoria-
le.

In diverse parti del Paese (ad es. AG, BE, FR, GR, SG, SO, VD, ZH), tra Cantoni e Co-
muni esiste un livello intermedio, ossia la regione, che dispone di strumenti di pianifica-
zione specifici (piani direttori, conferenze). A questo livello si coordinano i compiti sovra-
comunali e si offre un sostegno alle autorità comunali e cantonali nell’applicazione prati-
ca. La regione formula inoltre, autonomamente, direttive di sviluppo.

In numerose agglomerati si elaborano e si applicano programmi di agglomerato, ossia
strumenti di pianificazione che consentono, all’interno di una zona abitata (estesa anche
su più Comuni), di coordinare gli interventi, soprattutto per quanto riguarda le problemati-
che interdisciplinari o sovracantonali. La Confederazione partecipa alla realizzazione di
questi programmi attraverso il fondo infrastrutturale (cofinanziamento delle infrastrutture
di traffico). Sebbene lo sviluppo dello spazio suburbano non edificato sia un aspetto inte-
grante dei programmi di agglomerato, la Confederazione non ha finora stanziato alcun
finanziamento complementare specifico.

L’esempio dei programmi di agglomerato non è l’unico che prova come la Confedera-
zione possa influire sulla prassi pianificatoria. La Confederazione, infatti, ha la possibilità
di ricorrere ad altri strumenti, quali i cosiddetti “progetti modello” o i “progetti urbani”, op-
pure a dispositivi più specifici (si pensi all’attribuzione di marchi di qualità, al progetto
Città dell’energia, all’aiuto per i parchi periurbani secondo la legge sulla protezione della
natura e del paesaggio LPN, alla pianificazione agricola, ai progetti di interconnessione

                                                                                                     12
secondo l’ordinanza sulla qualità ecologica OQE). L’articolo 13 della legge sulla pianifica-
zione del territorio (“Concezioni e piani settoriali”), inoltre, riserva alla Confederazione
uno strumento di pianificazione proprio, da impiegare ovunque la Costituzione le riservi
competenze estese (ad es. Piano settoriale dei trasporti PST, Piano settoriale elettrodotti
PSE, Piano settoriale delle superfici per l’avvicendamento delle colture SAC).

Per riunire in uno specchietto riassuntivo tutti gli strumenti concernenti la pianificazione
dello spazio non edificato, ci sembra opportuno prendere come riferimento le “attività
d’incidenza territoriale” che la Confederazione, i Cantoni e i Comuni esercitano sulla base
dell’articolo 1 dell’ordinanza sulla pianificazione del territorio (OPT) e tra le quali figurano,
in particolare, l’elaborazione e l’approvazione di “piani direttori, concezioni e piani
d’utilizzazione”. La “pianificazione integrale”, tuttavia, non comprende solo questi stru-
menti, ma anche numerosi e importanti processi informali e sistemi di incentivi fiscali, che
abbiamo quindi aggiunto all’elenco riassuntivo riportato sotto, il quale rappresenta uno
strumentario essenziale per la pianificazione dello spazio suburbano non edificato. Lo
schema sottostante si articola su tre livelli politici (Confederazione, Cantone, Comune) e
su una categoria supplementare (programmi, direttive ecc.).

Strumenti e possibilità di intervento

   Confederazione: piani generali e piani settoriali (ad es. trasporti e mobilità, superfici
    per l’avvicendamento delle colture)

   Cantone: piano direttore cantonale, piano direttore regionale, pianificazione forestale

   Comune: piano direttore comunale (zone residenziali, trasporti, natura e paesaggio),
   direttive (zone residenziali, trasporti, natura e paesaggio, spazio per il movimento),
   piani di utilizzazione (incl. regolamento edilizio e piano di azzonamento, piani sovra-
   comunali), piani di utilizzazione speciali

   programmi nazionali o programmi di intervento
   inventari
   Rete ecologica nazionale (REN)
   piani di sviluppo paesaggistico
   pianificazione agricola (istituzione responsabile), bonifica integrale (istituzione re-
     sponsabile), ricomposizione particellare intercomunale (Comuni), progetti di inter-
    connessione secondo l’ordinanza sulla qualità ecologica (OQE)
   Agenda 21 a livello locale

   programmi di agglomerato (istituzione responsabile)
   programma “Progetti urbani” (istituzione responsabile)
   progetti modello / progetti pilota (istituzione responsabile)
   pagamenti diretti
   sviluppo delle aree rurali e miglioramenti strutturali

   Esame dell’impatto ambientale (EIA)
   progetti del Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP)

                                                                                                    13
Soprattutto gli strumenti fondati su un approccio integrale, quali i programmi di ag-
glomerato o i piani generali per lo sviluppo del paesaggio, ma anche la pianificazione
agricola, influiscono su tutti o su buona parte dei servizi che può offrire lo spazio subur-
bano non edificato e sono pertanto importantissimi per promuovere le sinergie tra i singoli
settori specializzati, nonché per sancire formalmente lo sviluppo di queste zone non
edificate.

                                                                                               14
3 Metodo e deduzioni scientifiche

3.1       Procedimento, scambio di esperienze

In quattro incontri e una riunione finale, il progetto ha riunito esperti e attori per discutere
le problematiche evidenziate nel capitolo 2 e delineare le possibili soluzioni. Gli obiettivi
principali erano, da un lato, portare alla luce i punti di contatto tra settori che, in diversi
modi, sono legati allo sviluppo dello spazio non edificato e, dall’altro, promuovere un ap-
proccio integrale alla pianificazione del territorio. Gli incontri interdisciplinari hanno per-
messo di mettere a confronto competenze e esperienze, di discutere delle difficoltà e di
proporre possibili soluzioni. Le tematiche trattate sono state le seguenti:

          1° incontro (11 novembre 2010): pianificazione integrale
          2° incontro (3 febbraio 2011): paesaggio e biodiversità
          3° incontro (10 maggio 2011): contesto abitativo e lavorativo; mobilità; moto, e-
           sercizio fisico e salute pubblica
          4° incontro (25 ottobre 2011): agricoltura e selvicoltura
          incontro conclusivo (12 giugno 2012)

Ad ogni incontro, per favorire la discussione i relatori hanno preso in esame alcuni casi
concreti, al fine di affrontare le problematiche a partire dalla prassi e dai dati scientifici e
di discutere importanti questioni. In tal modo, il confronto di idee che ha coinvolto collabo-
ratori dell’amministrazione pubblica e rappresentanti politici, pianificatori, esperti e ricer-
catori provenienti da orizzonti diversi ha permesso di considerare i vari temi del giorno
sotto diverse prospettive.

Il capitolo 4 riassume le conclusioni più importanti alle quali è giunto il gruppo di lavoro, le
necessità di intervento che si delineano e le prime soluzioni proposte. Per ogni incontro è
stata riunita ed è disponibile la documentazione completa, suddivisa per temi.

Fig. 5: Terzo incontro dedicato a "Contesto a bitativo e lavorativo ; m obilità; moto, esercizio fisic o e sal ute
pubblica" (Grenchen, 10 maggio 2011)

                                                                                                                     15
3.2 Sinergie triangolari

Il triangolo sinergico, ai cui vertici si trovano i servizi, gli attori e le possibilità di intervento,
costituisce la base per le valutazioni scientifiche dell’infogramma e per le considerazioni
che figurano nel capitolo 4.

Questo triangolo comprende tutti i settori di interesse, gli ambiti specializzati, le discipline,
che entrano in linea di conto nella pianificazione delle zone suburbane non edificate. Le
sinergie in gioco si organizzano poi in funzione dei tre vertici del triangolo, che possono
essere considerati punti di vista e punti di partenza: i diversi attori che operano nello spa-
zio suburbano, le loro possibilità di intervento e i servizi offerti nelle zone non edificate.

Le tre dimensioni del triangolo costituiscono la base dell’infogramma presentato nelle
pagine seguenti.

                                              servizi offerti
                                      nello spazio suburbano
                                           non edificato

                                                  ambiente
                                                 paesaggio
                                                 biodiversità
                                                  trasporti
                                                urbanistica
                                              politica sociale
                                       pianificazione del territorio
                                                 abitazione
                                                spazi pubblici
                                       agricoltura e selvicoltura
                                  salute pubblica, sport, movimento

   possibilità                                                                        attori
 di intervento                                                                nello spazio suburbano

Fig. 6: Sinergie triangolari: servizi, att ori e possibilità di intervent o

                                                                                                          16
3.3     Infogramma

Nel corso degli scambi di esperienze organizzati nell’ambito del presente progetto è stato
elaborato un infogramma, in seguito messo alla prova con quanto emerso dai dibattiti e
rimodellato di conseguenza.
Si trattava di raffigurare graficamente le possibilità di intervento che si presentano a chi
agisce ai diversi livelli politici, in funzione dei diversi servizi presi in considerazione di
volta in volta. Sovrapponendo le prerogative settoriali ai 18 servizi elencati nel capitolo 0
è stato possibile mettere in luce intersezioni, sinergie ma anche lacune nelle attuali pos-
sibilità di intervento. Il modello evidenzia quindi le varie opportunità che si presentano ai
diversi attori per influire sulla pianificazione dello spazio non edificato nelle aree suburba-
ne e i punti di contatto fra i settori presi in considerazione. L’infogramma è accessibile da
una piattaforma web interattiva, descritta in dettaglio nell’allegato 1 (v. anche Fig. 7).

Fig. 7: L’infogramma come ap pare in Internet: (1) disc o centrale suddiviso in 18 parti che rappres enta no i
servizi offerti dallo spazio non edific ato , (2) elenco degli att ori coinvolti, (3 e 4) elenc o delle possibilit à di
intervento, (5) elenco dei servizi, e ( 6) finestra interattiva per ve rificare le sinergie.

                                                                                                                          17
Tre domande pilota permettono all’utente di comprendere con chi occorre mettersi in
contatto, quali strumenti sono a disposizione e su quali servizi è possibile di volta in volta
influire:

                                 “Attori con servizi in comune?”
                                 Sullo schermo appaiono tutti i servizi sui quali gli attori selezionati posso-
      attori – servizi
                                 no avere un influsso comune.

                                 “Servizi con attori in comune?”
      servizi – attori           Sullo schermo appaiono tutti gli attori che possono avere, sui servizi sele-
                                 zionati, un influsso comune.

possibilità di intervento –      “Possibilità di intervento con servizi in comune?”
                                 Sullo schermo appaiono tutti i servizi sui quali le possibilità di intervento
          servizi
                                 selezionate possono avere un influsso comune.

Nell’esempio sottostante, gli attori A e B possono far leva su un potenziale sinergico nel
ricorrere agli interventi 2 e 3 e hanno un influsso comune sul servizio b.

              ha le      possibilità di intervento            e influisce sui                servizi
 l’attore A
                                  1, 2, 3                                                     aeb
               ha le     possibilità di intervento            e influisce sui                servizi
 l’attore B
                                  2, 3, 4                                                     bec

Sulla base dei risultati emersi dall’utilizzazione dell’infogramma e dai dibattiti durante gli
incontri, è stato possibile individuare 3 ambiti tematici che corrispondono a 3 condizioni
imprescindibili per uno sviluppo integrale e efficace dello spazio suburbano non edificato,
ossia: garantire che questo spazio sia percepibile (1), accessibile (2) e sufficientemente
esteso (3). Il capitolo 4 descrive in dettaglio questi ambiti tematici e mette in luce le ri-
spettive possibilità di intervento.

                                                                                                                  18
4 Analisi
Le pagine seguenti illustrano concretamente, raggruppandole in tre nuclei tematici, le
necessità di intervento che si delineano, e le prime soluzioni possibili emerse dagli scam-
bi di esperienze e dall’impiego dell’infogramma. I risultati dettagliati si trovano nella do-
cumentazione completa raccolta in occasione degli incontri di scambio.

4.1 Sinergie (CHE COSA?)

Se si considerano tutti i servizi offerti nello spazio non edificato, ma anche i possibili in-
terventi e gli attori (persone e istituzioni), si constata la possibilità di creare numerose
sinergie. Attorno al triangolo che le riassume e al relativo infogramma, attraverso le rela-
zioni tra gli attori, i servizi e le possibilità di intervento si cristallizzano tre condizioni indi-
spensabili per garantire uno sviluppo integrale e efficace dello spazio suburbano non
edificato.

Per garantire uno sviluppo integrale, efficace e qualitativo dello spazio suburbano non
edificato occorre quindi far sì che:

1. esso sia percepibile, specifico, pregnante
2. la popolazione possa accedervi, raggiungerlo e appropriarsene
3. questo spazio si estenda su una superficie sufficiente

Da queste tre condizioni sono stati estrapolati tre nuclei tematici che, nelle pagine se-
guenti, saranno analizzati alla luce delle sinergie espresse dal triangolo servizi-attori-
possibilità di intervento, e messi in relazione con quanto emerso dai diversi scambi di
esperienze e dalle discussioni sui casi concreti. Per ogni nucleo tematico saranno e-
spresse proposte di intervento.

Nuclei tematici

1. “Varietà e identificazione” (percezione)
2. “Accessibilità per lo svago e il movimento” (configurazione)
3. “Risorsa minacciata” (interazione)

                                                                                                        19
4.1.1 Nucleo tematico 1: “Varietà e identificazione”

    Percezione : identificazione | sentimento di appartenenz a
    a una patria | esperienza del paesaggio | estetica del pa e-
    saggio | percezione del paesaggio | fisionomia del pa e-
    saggio | peculiarità del paesaggio rurale | ricchezza stru t-
    turale | varietà degli habitat | biodiversità

 Per diversi aspetti, lo spazio suburbano è caratterizzato dalla coesistenza “selvaggia”
delle utilizzazioni più disparate, dalla stretta correlazione tra zone abitate, zone riservate
ai trasporti e zone ricreative di prossimità, da una società complessa, eterogenea e in
costante evoluzione. Sovente non esiste (o non se ne sentono ancora gli effetti)
un’interpretazione positiva e una progettazione integrale delle superfici non edificate e del
paesaggio. È difficile riconoscersi in questo genere di spazio, coglierne le peculiarità e
identificarsi con esso, contrariamente a quanto accade in luoghi più tipici, ad esempio un
centro urbano dalla fisionomia marcata e dagli elementi caratterizzanti o, in zona rurale,
un frutteto tradizionale. Per essere colto nella sua coesione e nella sua pienezza, uno
spazio deve pertanto essere apprezzato come tale. Il primo nucleo tematico del presente
rapporto mette in luce le peculiarità territoriali dell’agglomerato, lo charme di quel certo
patchwork strutturale che lo caratterizza e il volto stesso dell’eterogeneità suburbana.

Tesi
Bisogna tenere conto del fatto che la Svizzera è un paese di piccole dimensioni. La pos-
sibilità di circoscrivere lo spazio, e di renderlo in tal modo più comprensibile, così come
gli aspetti qualitativi della suddivisione in piccole parti sono fattori importanti per instillare
un senso di appartenenza e di identificazione in chi abita aree suburbane. Gli spazi non
edificati, pertanto, vanno gestiti con un approccio sovracomunale, che coinvolga anche la
popolazione a livello regionale, e ciò richiede una coordinazione tra i diversi livelli istitu-
zionali. L’impulso può venire tanto dal Cantone, quanto dalla regione o dal Comune. Oc-
corre inoltre incoraggiare le iniziative locali, ad esempio della società civile o
dell’economia privata, mettendo a loro disposizione supporti tecnici o finanziari.

                                                                                                     20
Fig. 8: Periferia settentrionale di Zuri go: coesistenza di stru tture multidimension ali in uno spazio fram mentario

Proposte
• Sensibilizzare, valorizzare e dare visibilità alle qualità e ai vantaggi concreti (spazio
   suddiviso in piccole parti, scambio interdisciplinare sugli obiettivi perseguiti ecc.).
• Rendere attenti agli eventuali costi di realizzazione in caso di migliorie qualitative,
   tenendo tuttavia conto che, in questo ambito, certi obiettivi possono essere raggiunti
   con investimenti minimi. Concretizzare principi quali l’adesione al processo globale,
   non solo delle istituzioni responsabili ma anche degli enti e delle persone che stanzia-
   no mezzi finanziari, coinvolgendo tutte le parti interessate. Da parte della Confedera-
   zione (event. delle autorità cantonali) sarebbe molto utile un aiuto sotto forma di sug-
   gerimenti e rapporti su casi concreti (ad es. modelli di finanziamento, progetti di piani-
   ficazione con esiti positivi, partenariati pubblico-privato ecc.).
• Promuovere maggiormente i piani intercomunali per lo sviluppo dello spazio non
   edificato, in particolare delle aree funzionali.
• Utilizzare meglio gli strumenti a disposizione per la pianificazione dello spazio su-
   burbano non edificato (piani di sviluppo paesaggistico; pianificazione agricola e relativi
   contributi per migliorare la qualità del paesaggio; piani di utilizzazione; piani generali
   concernenti le zone dove praticare movimento e sport).
• Nelle procedure per l’ottenimento della licenza edilizia a livello comunale, porre
   garanzie elevate per quanto concerne la qualità dello spazio non edificato, redigendo
   un elenco concordato dei criteri qualitativi e dei relativi indicatori di valutazione.
• A livello cantonale, mettere a punto un quadro per la valutazione qualitativa, a di-
   sposizione delle autorità comunali, per l’applicazione pratica in casi specifici.
• Individuare personalità leader che si impegnino ad avvicinare l’opinione pubblica e i
   rappresentanti politici sui temi e i problemi legati allo spazio non edificato.
• Tenersi in contatto, incoraggiare e accogliere positivamente le eventuali iniziative pri-
   vate volte a mettere in atto progetti di spazio non edificato; offrire un maggior numero
   di partenariati pubblico-privato.
• Per la pianificazione di determinate zone e comprensori nei quali sono coinvolti diversi
   investitori e costruttori, elaborare previamente una strategia per lo sviluppo dello
   spazio non edificato.
• Introdurre e applicare con coerenza il prelievo del plusvalore. Destinare tali mezzi
   finanziari allo sviluppo dello spazio non edificato, se possibile a livello sovracomunale.
                                                                                                                        21
•   Utilizzare le potenziali sinergie offerte dalle direttive concernenti i trasporti e la
    mobilità per sviluppare, a livello sovracomunale, le zone non edificate che si trovano
    lungo importanti assi di circolazione. Interpretare queste direttive in modo esauriente e
    dare loro un ruolo trainante. Prelevare il plusvalore presso i proprietari fondiari e utiliz-
    zare questo contributo per mettere in valore lo spazio non edificato.

Sinergie: servizi – attori
Il nucleo tematico 1 (“Varietà e identificazione”) identifica i servizi seguenti: habitat per la
fauna e la flora, agricoltura, estetica del paesaggio, identificazione e esperienza (vivere il
paesaggio).
Ricorrendo all’infogramma, è ora possibile verificare quali attori entrano in gioco. Se il
loro operato concerne più di uno di questi servizi, sono considerati attori con un potenzia-
le sinergico massimo. Identificarli permette di capire fino a che punto è possibile solleci-
tarne la cooperazione (possibilità di intervento) e la sinergia per salvaguardare e svilup-
pare lo spazio suburbano non edificato in funzione delle necessità legate a questo nucleo
tematico.
In questo ambito, le parti che presentano notevoli possibilità di instaurare sinergie 8 sono:

→ UFAM, UFAG, proprietari fondiari (di terreni agricoli, di boschi e di foreste), organizza-
zioni di interesse, persone alla ricerca di spazi di svago e distensione, coltivatori (selvicol-
tori e agricoltori). Entrano inoltre in gioco anche le amministrazioni cantonali e comunali.

8 L’elenco si basa sull’infogramma che, nel limite del possibile, fornisce dati aggiornati e completi sugli attori e
    sulle loro possibilità di intervento. Si tratta tuttavia di un modello da prendere solo come esempio e che ne-
    cessita di continue integrazioni. L’ordine in cui compaiono gli attori nell’elenco corrisponde a quello dei livelli
    di organizzazione dello Stato (Confederazione, Cantone, regione, Comune) e non esprime alcuna prio rità.

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