PROGRAMMA SPECIALE D'AREA CAPO DI LEUCA 2020 - Comune di ...
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PROGRAMMA SPECIALE D’AREA CAPO DI LEUCA 2020 INCLUSIONE E CRESCITA SOSTENIBILE COMUNI DI ACQUARICA DEL CAPO - ALESSANO – CASTRIGNANO DEL CAPO - CORSANO – GAGLIANO DEL CAPO – MORCIANO DI LEUCA - PATU’- PRESICCE – RUFFANO - SALVE – SPECCHIA – TAURISANO - TIGGIANO - TRICASE - UGENTO - 20 dicembre 2016 -
Convenzione, stipulata ai sensi e per effetti dell’art. ex art. 30 D.lgs n. 267/2000, tra Comuni di Acquarica del Capo, Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Presicce, Ruffano, Salve, Specchia, Taurisano, Tiggiano, Tricase e Ugento in data Capofila: Comune di Tiggiano – Piazza Castello 73030 – Tiggiano (LE) Responsabile del Procedimento: ing. Vito Ferramosca - Settore LL.PP. Comune di Tricase Definizione e redazione del piano strategico di sviluppo territoriale – Programma speciale d’area affidato a: ATI ISTITUTO DELTA ECOLOGIA APPLICATA – STUDIO TARABUSI. Gruppo di lavoro: Dott.ssa Cristina Barbieri Dott. Davide Nardini Ing. Sante Tarabusi Dott. Tommaso Tarabusi .
Sommario Premessa ............................................................................................................................................ 1 Il programma d’area........................................................................................................................... 2 Un modello di programmazione condiviso .................................................................................... 2 Metodologia proposta ................................................................................................................... 3 Le finalità ........................................................................................................................................ 3 Il territorio .......................................................................................................................................... 5 Organizzazione territoriale ........................................................................................................... 10 Le politiche territoriali ...................................................................................................................... 12 La governance .................................................................................................................................. 16 Strumenti e organizzazione .......................................................................................................... 16 Modalità attuative........................................................................................................................ 16 Le risorse ...................................................................................................................................... 17 Programma Regionale: risorse regionali 2014-2020 ....................................................................... 18 Obiettivi del Programma Speciale d’Area e azioni di sostegno....................................................... 27 ALLEGATO 1 – Aree Interne.............................................................................................................. 33 ALLEGATO 2 – Programmi di cooperazione ..................................................................................... 35 ALLEGATO 3 –Programmi comunali – interventi previsti................................................................. 39
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Premessa In un’epoca di profondi mutamenti come quella attuale, crescono le opportunità di inserimento nei grandi flussi del mercato globale. Nello stesso tempo però, si moltiplicano i rischi di marginalizzazione per quei contesti territoriali che non sono in grado di valorizzare le proprie risorse. In questo quadro risultano del tutto inefficaci le azioni isolate e frammentate sul territorio; solo se si è in grado di costruire una politica territoriale capace di mettere a valore le risorse locali, sarà possibile cogliere le opportunità del mercato globale e limitare gli effetti delle sue minacce. Si configura, allora, la necessità di operare con una visione dello sviluppo che vede il territorio calato nella dimensione prettamente locale, ma integrato nello scenario competitivo globale e, dall’altro lato, realizzi una integrazione delle politiche, economiche e sociali pubbliche e private impegnate insieme su progetti in grado di incidere sullo sviluppo del territorio. Partendo da tali premesse, i Comuni del Capo di Leuca intendono valorizzare quelle esperienze di sviluppo integrato e negoziale tra amministrazioni praticate in questi anni, lavorando, in maniera collaborativa per rendere permanente e stabile le modalità e gli strumenti di sostegno, per affrontare in modo adeguato le nuove sfide proposte dalla crisi, dal riordino istituzionale e dalla riforma della pubblica amministrazione . L’arco di riferimento temporale del programma è fissato dal 2016-2022, avendo come riferimento l’utilizzo dei fondi comunitari e gli indirizzi programmatici che ne disciplinano l’uso. Partendo dal presupposto che il successo dell’operazione dipende dalla capacità di affermare i valori culturali, economici, sociali propri del territorio come vantaggi competitivi specifici. In questo percorso, uno dei primi e più importanti risultati attesi è il rafforzamento del capitale relazionale dell’area. Attraverso la costituzione di nuove forme di auto- organizzazione e di governance a scala territoriale, dove al centro dei processi decisionali non stanno le singole amministrazioni, ma la capacità di aggregazione e la decisione territoriale. Capitolo: Premessa 1
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Il programma d’area La Regione con la soppressione delle Provincie si è impegnata a definire nuovi strumenti e modalità di relazione con i Comuni. I Comuni sono impegnati a superare la frammentazione amministrativa, con l’avvio di processi di unificazione e collaborazione intercomunale. Il superamento di approcci e pratiche istituzionali consolidate rappresenta l’occasione per portare a regime e istituzionalizzare le esperienza positive fatte nel corso degli anni per quanto attiene le politiche di settore o di ambito, attuate attraverso procedure negoziali, finanziate con il concorso di più fondi. Queste esperienze hanno segnalato criticità di cui occorre tenere conto, ma al tempo stesso va salvaguardato il valore relazionale tra istituzioni che rappresentano, tra Comuni, tra questi e la Regione, di rapporto con i soggetti privati, di aggregazione su progetti territoriali condivisi. Va risolto il problema della stabilità delle procedure regionali, per non disperdere il valore delle esperienze, ma soprattutto per consentire alle amministrazioni di “qualificare” le strutture tecniche di supporto ai procedimenti, che resta la chiave di volta dell’innovazione della pubblica amministrazione, per realizzare nei tempi stabiliti programmi e interventi. Il Programma d’area è lo strumento con il quale i Comuni firmatari intendono “strutturare” una politica di cooperazione istituzionale “flessibile” tra Comuni e Regione sulle politiche dello sviluppo territoriale. Una politica più propensa ad operare su “progetti finanziabili” a breve, piuttosto che su scenari di “pianificazione strategica” a lungo termine, e consolidare nelle amministrazioni modalità procedurali e burocratiche di sostegno alle politiche integrate intersettoriali. Un modello di programmazione condiviso Tali obiettivi s’intende perseguirli con la Regione, superando una pratica gerarchica e frammentata, sperimentando un nuovo modo di programmare lo sviluppo locale, con l’adozione di un metodo che promuove il partenariato tra Regione e Comuni, nella programmazione delle scelte, della gestione e dell’attuazione delle stesse. I Comuni hanno assunto la consapevolezza che le interrelazioni tra le tematiche territoriali, sostenibilità ambientale, sviluppo, incluso le condizioni di cittadinanza, impongono un approccio integrato e differenziato, mirato al sostegno delle vocazioni delle singole aree sub regionali per favorire più realistici interventi di qualificazione e valorizzazione delle risorse esistenti. Convengono sul fatto che la pubblica amministrazione debba concentrare gli sforzi per favorire la ripresa, lo sviluppo, la qualificazione del territorio, come struttura essenziale in grado di intervenire operativamente per indurre modificazioni rilevanti a beneficio del sistema economico dei cittadini. Capitolo: Il programma d’area Ritengono che il territorio vada inteso nel suo complesso, come intreccio tra risorse, comunità locale, economia e rappresentanza politica, un sistema, che costituisce la trama su cui costruire un nuovo modello di programmazione regionale. Si impegnano affinchè il programma, le politiche e con esse gli strumenti di applicazione e attuazione siano orientati verso l’integrazione intersettoriale, l’innovazione la selettività degli interventi, garantendo una relazione coerente tra il momento della scelta e la fase della gestione. Si impegnano inoltre a garantire che la governance del programma assuma la concertazione, e la collaborazione tra pubblico e privato come metodo di governo. 2
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Metodologia proposta L’approccio proposto per la predisposizione del programma d’area è di fondamentale importanza per la riuscita del “progetto”. In primo luogo la condivisione della strategia da parte dei Comuni. La costituzione del tavolo dei Sindaci, l’adozione della Convenzione, la selezione della struttura tecnica di supporto, la ricognizione delle criticità e delle aspettative, la raccolta della documentazione necessaria, i “progetti” in itinere, il quadro delle priorità di intervento, l’incrocio con le opportunità finanziarie esistenti o attivabili a livello regionale, nazionale, comunitario. In secondo luogo la scelta del modello della concertazione proposto per la programmazione e realizzazione degli interventi. Sovente si riscontra l’inconciliabilità tra il momento della scelta politica e la fase attuativa e di gestione. Sebbene questa sfasatura vada considerata nell’ordine della pubblica amministrazione, diventa ragione di ritardi e fallimenti nell’attuazione di programmi complessi per lo sviluppo applicati ai sistemi locali. Occorre pertanto affrontare questo problema proprio nella fase progettuale e lì individuare le soluzioni che garantiscono la continuità tra i due momenti, entrambi importanti e parimenti delicati. Se progettazione, realizzazione e gestione sono tutte parti di un disegno unitario, questo disegno deve essere perseguito a livello istituzionale mediante la formazione di un tavolo Istituzionale di concertazione stabile, dotato di un supporto tecnico articolato, informatizzato, attrezzato alla predisposizione e gestione di un sistema di accordi che definiscono i contenuti dei progetti le modalità operative, finanziarie di controllo e rendicontazione per l’implementazione e la realizzazione degli interventi. In terzo luogo il modello proposto necessita che la Regione si attrezzi per accompagnare questo percorso innovativo.La scelta dei Comuni di aderire ad un disegno territoriale di sistema piuttosto che a soluzioni frammentate e campanilistiche, richiede da parte della Regione l’adozione di norme a sostegno del partenariato per lo sviluppo locale, da applicare a sistemi locali sensibili e disponibili ad introdurre nel governo del territorio le innovazioni necessarie a sostenere un nuovo livello di competitività delle amministrazioni locali, in cui l’oggetto delle politiche assume i contorni di un sistema sorretto da una rete di relazioni, informazioni, conoscenze e servizi . Le finalità A) migliorare le prestazioni della pubblica amministrazione locale, avviare un lavoro congiunto con la Regione, per un modello di intervento territoriale integrato. La pubblica amministrazione può lavorare più efficacemente contenendo i costi, per Capitolo: Il programma d’area contribuire ad accrescere la capacità competitiva del territorio. Il Programma d’area è uno strumento a supporto della concertazione tra soggetti pubblici. Regola la negoziazione tra le istituzioni e tra questi e gli operatori privati per la realizzazione degli interventi. Per perseguire tali obiettivi si propone di integrare programmi e gestione delle risorse regionali, locali nazionali e comunitari su obiettivi condivisi. Si tratta in sostanza di finalizzare ad un unico disegno territoriale tutte le risorse di provenienza pubblica superando la storica frammentazione delle amministrazioni. I Comuni propongono alla Giunta Regionale di partecipare a questa programmazione, e concorrere al finanziamento del programma con una quota annuale definita . 3
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 B) promuovere politiche a sostegno dello sviluppo, delle condizioni di cittadinanza e modernizzazione del territorio. I Comuni propongono alla Regione di condividere l’obiettivo strategico di ridurre il tasso di disoccupazione, la tendenza al calo demografico e alla crescita del tasso di invecchiamento della popolazione, al raggiungimento di standard di cittadinanza qualitativi. Capitolo: Il programma d’area 4
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Il territorio Il contesto territoriale viene delineato utilizzando come base dati iniziale quella messa a disposizione dal Ministero per lo Sviluppo Economico, relativamente alle “Aree Interne”. Questo perché il database fornisce un insieme di dati e indicatori scorporati su base comunale, che consente di effettuare analisi comparative del territorio rispetto a territori omogenei o attinenti. Il set di dati è stato integrato con indicatori elaborati ad hoc per meglio descrivere, di volta in volta, il contesto specifico. Quando non espressamente specificato la fonte dati è da intendersi quella del data base ministeriale per le Aree Interne. Situazione demografica La superficie dei 15 comuni si estende su un’area di 413,52 Kmq per un totale di cittadini residenti di 102.297 con una media di abitanti/Kmq di 288,39. Comuni del PDA Superficie Cittadini Densità Abitativa Popolazione (Kmq) residenti (Abitanti/Kmq) Attiva (15-64 anni) Acquarica del Capo 19 4766 250,8 3014 Alessano 29 6434 221,9 4065 Castrignano del Capo 21 5298 252,3 3293 Corsano 9 5558 617,6 3740 Gagliano del Capo 17 5183 304,9 3400 Morciano di Leuca 14 3352 239,4 1962 Patù 9 1690 187,8 1089 Presicce 24 5435 226,5 3286 Ruffano 40 9812 245,3 6139 Salve 33 4634 140,4 2788 Specchia 25 4801 192 3097 Taurisano 24 11928 497 7946 Tiggiano 8 2863 357,9 1919 Tricase 43 17581 408,9 11639 Ugento 100 12437 124,4 8160 TOTALE 396 101772 284,47 65537 Tabella 1. Superficie, cittadini residenti, densità abitativa e popolazione attiva nei Comuni al 2015 (Fonte: ISTAT e Agenzia per la Coesione Territoriale) Si evidenzia negli ultimi anni, dal 2011 al 2015, un generale calo di residenti in ciascun comune ad eccezione del Comune di Ugento e del Comune di Specchia che registrano un incremento del 4% e 0,4% rispettivamente. L’indice di vecchiaia definito come il rapporto di composizione tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni), risulta essere in costante aumento: da 114 anziani ogni 100 giovani nel 2002 a 184 anziani ogni 100 giovani nel 2014. Capitolo: Il territorio Nel 2014 il comune con indice di vecchiaia maggiore è Morciano di Leuca con 273 anziani ogni 100 giovani, mentre il Comune di Taurisano ha l’indice di vecchiaia minore (101 anziani su 100 giovani). Complessivamente (Tab. 1) la popolazione nei quindici comuni risulta essere, al 2015, di 101.772 individui, di cui la popolazione attiva 5
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 costituisce il 65% della popolazione, gli over 65 ne rappresentano il 22% e solo una minima parte (2%) è costituita da stranieri Popolazione straniera Dal 2001 i quindici comuni sono interessati da un generale e progressivo aumento di popolazione straniera, si passa da soli 592 residenti stranieri nel 2001 a 2006 nel 2014, con un aumento complessivo del 70% in 14 anni. Dal grafico 1 si può notare come, nel 2014, i comuni che accolgono la maggioranza della popolazione straniera sono Ruffano e Ugento con 582 cittadini stranieri (8,37 % della popolazione residente), seguito da Salve e Tricase. Al contrario i comuni di Patù, Specchia e Tiggiano sono quelli in cui si riscontra il più basso numero di cittadini stranieri che non costituiscono mai più del 2% della popolazione residente. Popolazione straniera 350 300 250 200 2001 150 2011 2014 100 50 0 Ruffano Patù Corsano Morciano di Salve Tricase Ugento Castrignano del Acquarica del Alessano Gagliano del Presicce Tiggiano Specchia Taurisano Leuca Capo Capo Capo Grafico 1. Trend della popolazione straniera per ciascun comune dal 2001 al 1°gennaio 2015. Fonte dati ISTAT. Situazione economica Il tessuto imprenditoriale della provincia di Lecce può contare, sui basi registrati dalla Capitolo: Il territorio Camera di Commercio di Lecce per l’anno 2014, su oltre 71 mila imprese, con un notevole turnover (oltre 5.444 iscritte e 5.341 cessate). Considerando i diversi settori produttivi, le imprese leccesi si concentrano soprattutto nel commercio (31% del totale), nelle costruzioni (14%), nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (13%), nelle attività manifatturiere (9%), nei servizi di alloggio e di ristorazione (7%). 6
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Per quanto riguarda le imprese registrate della provincia di Lecce vi è un allineamento con i dati nazionali. Qui difatti prevalgono le imprese individuali in quasi tutte le sezioni di attività economica. La loro incidenza rispetto al totale delle imprese nella medesima sezione è particolarmente elevata nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (8.339), nelle attività manifatturiere (3.794), nelle costruzioni (6.983), nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (17.247), nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (3.125) e nelle altre attività di servizi (2.855), tranne alcune eccezioni che dipendono in larga misura dalle caratteristiche del servizio offerto come nel caso della Sanità e assistenza sociale o della fornitura di energia elettrica, gas e vapore. Il tasso di sviluppo (saldo tra natalità e mortalità delle imprese) è positivo a livello provinciale. Tra i comuni del Programma d’Area in provincia che hanno registrato il maggior tasso di sviluppo troviamo Morciano di Leuca (Tab.2). I comuni del versante adriatico a maggiore vocazione turistica hanno una maggiore quota di femminilizzazione. In particolare, le percentuali più alte si registrano nei comuni di Otranto, e Santa Cesarea Terme. Per l’area oggetto di studio i valori più elevato si registrano nei comuni di Morciano di Leuca, Gagliano del Capo, Patù, Presicce e Salve. Nel 2014, in provincia di Lecce, le quasi 16 mila imprese femminili rappresentavano il 21,9% di quelle registrate, quota al di sotto del livello regionale (22,6%) e al di sopra di quello nazionale (21,5%). Comuni del PDA Tasso di sviluppo Tasso di femminilizzazione Acquarica del Capo 1,18 19,41 Alessano -9,9 19,74 Castrignano del Capo -6,98 19 Corsano 0 20,91 Gagliano del Capo 1,9 25,78 Morciano di Leuca 10,53 26,01 Patù -3,03 24,06 Presicce -0,77 24,16 Ruffano -1,00 20,75 Salve 0,92 24,94 Specchia -3,7 21,31 Taurisano -0,62 18,39 Tiggiano -3,7 21,22 Tricase -0,27 24,95 Ugento 0 22 Tabella 2. Tasso di sviluppo e di femminilizzazione (dati Camera di Commercio di Lecce 2014). Del totale degli addetti, il 30% è costituito da familiari e il 70% da subordinati. Degli addetti totali, il 24% è occupato nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, il 19% nelle attività manifatturiere, il 13% nelle costruzioni, l’11% nelle attività dei servizi di alloggio Capitolo: Il territorio e ristorazione, il 9% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Gli occupati nella provincia leccese sono il 41,5% della forza lavoro, dato che risulta inferiore di più di un punto percentuale a quello dell’intera regione Puglia dove si registra un 42,13%. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, il dato relativo alla provincia di Lecce, con quasi il 26% di disoccupati, risulta essere il più alto di tutta la 7
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Regione Puglia. Nell’ottica di un confronto con le aree circonvicine, si deve rilevare come le altre provincie pugliesi presentino tutte valori inferiori: Foggia il 22,8%, Bari il 20,4% Taranto il 18,4% Brindisi il 18,3% e la BAT 21,1%. Ne consegue che aree territorialmente ed economicamente simili della provincia di Lecce evidenziano performance migliori, sia in termini di copertura occupazionale che sotto il profilo della ricerca di lavoro. In un contesto complessivo caratterizzato da occupazione decrescente e disoccupazione in rapida e costante ascesa, il mercato del lavoro della nostra provincia manifesta anch’esso una palese difficoltà della domanda nel far fronte alle richieste della forza lavoro attiva. Turismo La Provincia di Lecce si colloca tra i primi posti a livello provinciale per arrivi turistici. Altro importante bacino di utenza è rappresentato dalla Provincia di Foggia (Isole e Gargano). Gli arrivi turistici nell’area di studio rappresentano il 15% del totale provinciale. C’è una netta predominanza di turisti italiani rispetto agli stranieri. A livello provinciale l’area dei 15 Comuni si configura come una delle mete turistiche più raggiunte. Con uno sguardo alle presenze, i turisti in quest’area rimangono più a lungo. La permanenza media è la più alta rispetto alle principali mete turistiche della Provincia e alla media provinciale. Tra i 15 Comuni, il Comune di Ugento la fa da padrone, seguito da Castrignano e Salve, anche se il litorale più a sud (Salve) ha una maggiore permanenza. Molto marcato il fenomeno della stagionalità, che si rileva sia in termini di numero di turisti che in termini di permanenza media. Trasporti La Provincia di Lecce registra un livello elevato di traffico su gran parte della rete stradale per tutto l’arco della giornata superando il concetto di periodo di punta e di morbida del traffico. Le variazioni tra i due periodi sono irrilevanti. A fronte del traffico crescente, il territorio registra a livello regionale la più bassa dotazione infrastrutturale, per tutti i tipi di infrastrutture. In base al Piano dei Trasporti della Regione la dotazione infrastrutturale regionale è pari a 81,2 punti su 100 e colloca la Puglia al decimo posto nella graduatoria nazionale. Il territorio del Sud Salento ha una dotazione infrastrutturale che lo colloca all’ultimo posto nella graduatoria regionale (60/100). In particolare l’indicatore “Strade e autostrade” è pari a 34,9 punti contro i 61,2 della media regionale, l’indicatore “Rete ferroviaria” è pari a 48,8 contro 71,1 della media regionale. La dotazione infrastrutturale territoriale presenta dunque grosse criticità, collocando il territorio in una posizione “marginale” rispetto all’interconnessione con le opere strategiche a livello nazionale ed internazionale. Con una rete di collegamento stradale nell’area, inadeguata e precaria. Il settore ferroviario dotato di una rete Capitolo: Il territorio diffusa e capillare, è al limite della sicurezza, inadeguato a sostenere un servizio efficiente, richiede profonde ristrutturazioni: la velocizzazione della linea, la separazione tra gestione delle infrastrutture e dei servizi; la definizione del numero di gestori di servizi e forme di inserimento nel mercato. La situazione dei nodi ferroviari non permette un efficiente scambio di tipo pubblico- privato e pubblico-pubblico: le cause sono da ricercare nella mancanza di un sistema 8
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 integrato di trasporto. Nella situazione data, il territorio presenta nella dimensione regionale, la più alta percentuale di utilizzo del mezzo di trasporto privato e individuale. Aree protette Circa il 10% del territorio è interessato dalla presenza di Aree protette, nello specifico sono presenti due parchi regionali: il Parco naturale regionale Litorale di Ugento (istituito con la Legge Regionale del 28 maggio 2005, n. 30), il Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase (istituito con la Legge Regionale del 26 ottobre 2006, n. 30) e 9 Siti appartenenti alla Rete Natura 2000 (Regione Puglia Assesorato all’Ambiente – Ufficio Parchi e Riserve Naturali). COD Tipo Nome ha Comune SIC IT 150001 Bosco Guarini 4 Tricase SIC Otranto, S. Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Castrignano del Capo, Costa Otranto - Santa Maria di Tricase, Tiggiano, Corsano, IT9150002 Leuca 3227 Alessano e Gagliano del Capo SIC IT9150005 Boschetto di Tricase 3 Tricase IT9150009 SIC Litorale di Ugento 757 Ugento SIC IT9150010 Bosco Macchia di Ponente 13 Tricase SIC IT9150012 Bosco di Cardigliano 5 Specchia, Ruffano SIC IT9150018 Bosco Serra dei Cianci 17 Alessano SIC IT9150021 Bosco Le Chiuse 12 Tiggiano, Tricase SIC IT9150023 Bosco Danieli 18 Specchia Tabella 3. Siti Rete Natura 2000 Complessivamente nei Siti interessati sono riconosciuti 18 habitat, 4 dei quali definiti prioritari ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Percorsi substeppici di graminee e piante annue (Thero-brachypodietea), Foreste dunali di Pinus pinea, Pinus pinaster, Pinus halepensis, Perticaia costiera di ginepri (Juniperus spp.) e Erbari di posidonie) e 19 specie di flora e fauna inserite nell’Allegato II della medesima Direttiva. Il Sito di Importanza Comunitaria “Costa Otranto - Santa Maria di Leuca” risulta avere la superficie maggiore e si estende su più Comuni tra cui Tricase, Tiggiano, Corsano, Alessano e Gagliano del Capo. È il sito che, tra quelli considerati, comprende il maggior numero di habitat e specie riconosciute dalla Direttiva 92/43/CEE, seguito dal Sito “Litorale di Ugento” che ricade interamente nel Comune di Ugento. Tutti i Siti sono suscettibili all’impatto antropico, al sovra sfruttamento delle risorse (legname), alla frammentazione e al degrado dell’habitat, eccessivo calpestio, abusivismo edilizio, e, particolarmente nel “Litorale di Ugento”, presenza di rifiuti ed inerti di vario tipo. Capitolo: Il territorio Le Aree Protette comprendono Parchi Nazionali, Aree Naturali Marine Protette, Riserve Naturali Statali, Parchi e Riserve Naturali Regionali, Siti Rete Natura 2000, Imprtant Bird Areas, Aree umide di RAMSAR, Ulivi monumentali i sensi dell' art. 5 della Legge Regionale 14/2007. Fonte dati: Regione Puglia 9
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Organizzazione territoriale I quindici Comuni aderiscono a quattro distinte Unioni di Comuni: Unione dei Comuni aderenti Settori di intervento Comuni - Coordinamento nei settori della sicurezza del lavoro; - Coordinamento e gestione del servizio di protezione civile; - Trasporto locale e scolastico; Unione dei Comuni Acquarica del Capo - Servizi scolastici e cimiteriali; di Presicce e Presicce - Gestione di appalti di servizi, forniture ed opere pubbliche di Acquarica del Capo interesse congiunto di più comuni e/o dell’Unione; - Commercio, agricoltura ,artigianato, turismo,sport. Spettacolo e cultura. - Servizi di igiene ambientale; Castrignano Del - Sportello Europa (per reperimento fondi europei); Mare di Leuca Capo - Randagismo canino; Tricase - - Gestione di musei, parchi e bellezze naturali. - Servizi ambientali; raccolta dei rifiuti solidi urbani-ecologia- riciclaggio e recupero; - servizio idrico ed acquedottistico, retefognaria e depurazione, manutenzione verde pubblico; Alessano - iniziative nel comparto degli insediamenti produttivi Corsano dell’agricoltura, commercio, artigianato, industria; Gagliano del Capo - iniziative nel comparto dei servizi turistici; Terra di Leuca Morciano di Leuca - iniziative nel comparto dei soggetti di bisogno in generale, del Patù volontariato, della sanità sociale, della scuola e della formazione; Salve - iniziative in materia di Sportello Unico per attivitàproduttive a Tiggiano struttura distributiva; - iniziative di prevenzione e lotta al randagismo (costruzione e/o gestione canili sanitari e/o rifugi); - iniziative nel comparto del territorio, OO. PP., progetti, programmi e ambiente con costituzione di uffici e/o servizi tecnici. - Coordinamento nei settori della sicurezza del lavoro e della protezione civile; - polizia municipale; - servizi sociali; - trasporto locale e scolastico; Specchia - mensa scolastica; Ruffano - servizi cimiteriali; - retribuzioni, formazione e aggiornamento del Comuni non - personale; rientranti Terra di Leuca bis - contrattazione decentrata; nel Piano d’Area: - rifiuti solidi urbani; Miggiano - gestione dei servizi catastali; Montesano - gestione di appalti di servizi, forniture ed opere Salentino - pubbliche di interesse congiunto di più Comuni e/o dell’Unione; - commercio; - informatizzazione; - servizi ambientali; - anagrafe e stato civile; - - servizi culturali;- politiche comunitarie. L’area ricade interamente nell’Ambito di Paesaggio “Salento delle Serre”, secondo Capitolo: Il territorio l’articolazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia, in quanto connotata da caratteristiche naturali e storiche omogenee del territorio che derivano da identità co- evolutive (ambientali e insediative) di lunga durata. 10
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Figura 2. Perimetro dell’Ambito di Paesaggio Salento delle Serre. Fonte PPTR Puglia 2015 Politiche comunitarie e servizi di supporto Tutti i quindici Comuni, fanno parte del GAL del Capo S. Maria di Leuca, il Gal oltre a quanto previsto per le funzioni proprie in materia di sviluppo rurale, interviene in materia di accoglienza turistica. Ogni Comune esercita la funzione di prima accoglienza e informazione in materia turistica con gli uffici IAT. Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Tiggiano e Tricase fanno parte del Consorzio del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, Parco Regionale istituito con la Legge Regionale del 26 ottobre 2006, n. 30. Il Consorzio per la gestione del Parco ha sede nel castello di Andrano. Il Parco è capofila del Sistema Ambientale e Culturale “Porta d’Oriente” che coinvolge i Comuni Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Tiggiano, Tricase Il Comune di Specchia rientra nel Sistema Ambientale e Culturale “Serre Salentine”. Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Tiggiano e Tricase fanno parte del SAC “Porta d’Oriente”. Il Comune di Ugento è capofila del SAC “Terre di Arte e di Sole”. Tricase, Miggiano, Specchia fanno parte dell’ASI per la gestione delle aree industriali, il restante dei comuni gestiscono autonomamente le aree attrezzate per gli insediamenti produttivi. Capitolo: Il territorio 11
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Le politiche territoriali Le politiche territoriali dovranno accompagnare la crescita competitiva dell’area e favorire lo sviluppo integrato delle politiche industriali, turistiche, della valorizzazione degli insediamenti urbani, della modernizzazione del servizio di trasporto delle persone e della rete delle informazioni, nel quadro di una politica di tutela attiva del territorio, di sostenibilità ambientale, di risparmio energetico. Aree produttive e specializzazione manifatturiera Si tratta di dotare il territorio di una politica per le aree produttive di sistema, aree di seconda generazione, ad alta sostenibilità ambientale, risparmio energetico, attraverso la riqualificazione e il riuso di comparti industriali degradati, in secondo luogo di favorire la specializzazione manifatturiera locale a costi competitivi, con misure “straordinarie” di sostegno alle attività “innovative”, e l’avvio di progetti “sperimentali” come “saper fare artigianato” legato alle tradizioni locale. Con il progetto “Crescita Sostenibile” si intende dotare il territorio di una strategia di cooperazione transfrontaliera della regione adriatica per l’adeguamento delle aree produttive agli standard richiesti e per il rilancio di una politica della manifattura a sostegno delle specializzazioni “del sistema locale”. Il turismo sostenibile Negli ultimi anni il Salento ha rafforzato la propria immagine sul mercato turistico, con un ritorno di presenze e di crescita economica. I Comuni del Capo di Leuca sono parte importante del prodotto turistico regionale, la risorsa economica più rilevante del territorio. La finalità del “programma d’area” è favorire il passaggio da una cultura del fare turismo parcellizzato, al turismo come sistema produttivo, sostenuto da un processo di collaborazione tra istituzioni e di aggregazione tra operatori privati. L’obiettivo è di elevare la qualità dei servizi privati e pubblici, gli standard degli alloggi, l’offerta ricettiva, la fruizione del patrimonio ambientale, storico, architettonico e museale. Di definire una procedura flessibile, con una premialità riservata ai progetti di “sistema”. Con il progetto “Turismo Sostenibile” da realizzarsi nel quadro dei programmi di cooperazione della Regione Adriatico-Ionica, si propone di condividere il territorio costiero del Capo di Leuca come comparto turistico unitario, una linea di costa da “riqualificare” e “attrezzare” secondo standard di sostenibilità e fruizione turistica ad alto valore aggiunto. Di individuare nuove forme di collaborazione pubblico privato per l'attività di informazione, comunicazione, commercializzazione e marketing sul modello dei "Club di prodotto". Valorizzazione del sistema agroalimentare Capitolo: Le politiche territoriali Il territorio dispone di produzioni agricole di pregio, caratterizzate da elevata tipicità. La tipicità delle produzioni proviene dal legame tra vocazioni del territorio e tecniche produttive. Ne consegue che il prodotto diviene patrimonio culturale ed elemento di identità locale. L'effetto congiunto di questa combinazione è l'assunzione di responsabilità dei produttori nella gestione di risorse comuni a più attività (agricoltura, turismo, commercio ecc.). Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad alcune forme innovative di progettazione con la creazione di nuove forme di occupazione e il mantenimento di un patrimonio di biodiversità che è la fonte principale di tali produzioni. 12
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 L’obiettivo è il consolidamento di queste filiere sul mercato, che può rappresentare una prospettiva positiva rispetto le diverse forme di sostegno tout-court che la politica comunitaria ha erogato nel corso degli anni. L’attenzione va posta sulle forme organizzative che sono necessarie per indirizzare e supportare la filiera verso le innovazioni necessarie. Forme che richiedono una stretta cooperazione tra produzione primaria, trasformazione e commercializzazione, per introdurre e contestualizzare innovazioni di processo e di prodotto con l’utilizzo di nuove e più sostenibili tecnologie di produzione, trasformazione, commercializzazione dei prodotti agricoli ed alimentari. Il programma di sviluppo locale del Gal Capo di Leuca rappresenta lo strumento operativo e intersettoriale con cui integrare gli obiettivi dei Comuni per lo sviluppo rurale. Servizio "metrò di superficie" L’area territoriale del Capo di Leuca è servita da una rete ferroviaria “attiva”, che collega i centri storici tra di loro, attraversando il territorio. La “distanza” dell'area dai centri fornitori di servizi e dalla rete del sistema del trasporto nazionale è tra le ragioni principali che ostacolano la capacità competitiva del territorio e la possibilità di valorizzare le risorse locali. Trasformare la rete delle ferrovie sud-est in un servizio di trasporto veloce sul modello “metropolitano”, per raggiungere in tempi rapidi il lavoro, le località di vacanza, i servizi, i centri storici, gli snodi del sistema logistico, è di fondamentale importanza per l’avvio di un processo di modernizzazione delle politiche territoriali e di sviluppo. Si tratta di condividere tale scelta con la Regione, attuando l’elettrificazione della linea adriatica già dotata di progetto cantierabile, e della linea ionica dotandola del progetto esecutivo. Di prevedere l’implementazione della rete elettrificata con le tecnologie necessarie a garantire un servizio veloce sul modello "metro" attivando la copertura finanziaria prevista dal provvedimento dello "sblocca Italia -2014" integrato dai fondi PON- POR , 2015-2020. Di proporre la sperimentazione di un servizio ferroviario "speciale" sulle località turistiche. Le connessioni urbane sostenibili I centri abitati si inseriscono in un contesto urbano proprio della “città diffusa”. Centri di dimensione più o meno rilevanti caratterizzati da una continuità abitativa, inseriti in un tessuto rurale sviluppato, connessi ai centri di attrazione turistica consolidati e da emergenze naturalistiche rilevanti. Le infrastrutture di collegamento tra i centri all’interno della “città diffusa” tra questi e le reti di comunicazione verso i centri di erogazione dei servizi principali sono serviti da una rete di viabilità rurale e comunale inadeguata sul piano della sicurezza e della sostenibilità urbana e ambientale. Capitolo: Le politiche territoriali Se le condizioni di mobilità delle persone, oltre che delle merci, in un area “marginale” a forte vocazione turistica, costituisce un prerequisito per il livello di fruibilità e sviluppo del territorio, esso può essere allo stesso tempo una leva per la crescita e la valorizzazione delle risorse locali. Una strategia per migliorare la mobilità in un contesto di sostenibilità ambientale deve essere in grado di privilegiare la manutenzione conservativa, la messa in sicurezza delle infrastrutture di collegamento, elevando la qualità ambientale dell’organizzazione urbana e del territorio. L’obiettivo è proporre un grande piano infrastrutturale con soluzioni innovative, integrando i percorsi pedonali, le zone ciclabili, con la sicurezza, il decoro e la 13
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 manutenzione della viabilità urbana, con gli interventi di efficientamento energetico della rete di illuminazione pubblica, e la diffusione delle TLC garantendo la copertura a famiglie e imprese. Recupero e rivitalizzazione dei centri urbani La riflessione proposta riguarda il processo di recupero delle unità abitative abbandonate nei centri urbani piccoli e medi e del nucleo storico. Vanno predisposti progetti in grado di integrare l’intervento pubblico su strade, porzioni di centri storici, vie commerciali, e l’intervento privato per ristrutturare le abitazioni, i negozi, le botteghe, fino ai piani del colore degli edifici, con un utilizzo degli incentivi per contesto, per strade, vie, piazze, superando l’intervento a macchia di leopardo sul singolo progetto. Si tratta di integrare i programmi di recupero urbano su indicati con soluzioni ad alta sostenibilità ambientale (mobilità, traffico, cablaggio, rifiuti..) in grado di prefigurare la filiera energetica locale: riduzione del consumo, di emissioni, di sistemi produzioni di energia alternative, compresa la sperimentazione di progetti pilota per il trasporto compatibili nelle località ad alta intensità turistica. La filiera energetica locale e l'utilizzo delle Smart-Grid Guida fondamentale per le politiche ordinarie in questo ambito è la Strategia Energetica Nazionale (SEN), che individua nel risparmio energetico e nelle energie rinnovabili le azioni con cui si prefigge di perseguire la riduzione dei costi dell’energia, di de-carbonizzazione del sistema economico, di rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti e di rilancio della crescita. La valorizzazione delle risorse energetiche nel territorio è un fattore di sviluppo promettente ma controverso: l’utilizzo di fonti primarie rinnovabili, implica interventi su ecosistemi vulnerabili, e su un patrimonio edilizio di valore storico e architettonico. La leva dell’efficienza energetica andrà declinata con principale riferimento a progetti di riqualificazione del patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, volti a ottimizzarne le prestazioni energetiche; un ruolo significativo potrà essere esercitato da interventi sui sistemi di trasporto, su sistemi di illuminazione pubblica, sul ciclo dei rifiuti, nella direzione del loro riuso e valorizzazione. I progetti di valorizzazione energetica dovranno interpretare le tendenze tecnologiche di fondo dei sistemi energetici, sempre più caratterizzati da architetture decentrate gestite con reti “intelligenti” (Smart-Grid). Per "Smart Grid" si intende una rete elettrica in grado di integrare intelligentemente le azioni di tutti gli utenti connessi (consumatori e produttori, "prosumers") al fine di distribuire energia in modo efficiente, sostenibile, economicamente vantaggioso e sicuro. Il passaggio a forme “intelligenti” di generazione e distribuzione di energia elettrica può favorire una Capitolo: Le politiche territoriali progressiva digitalizzazione dei sistemi di controllo e gestione, con ricadute sulle dotazioni infrastrutturali e sulle competenze professionali del territorio. La natura sistemica dell’energia comporta inoltre l’esigenza di coinvolgere nella definizione operativa dei progetti i soggetti portatori di interessi rilevanti in campo energetico e ambientale. 14
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 La rete dei porti. Il sud Salento è sprovvisto di grandi porti commerciali, ma ha una buona dotazione di porti minori per la pesca e il turismo. Lungo i 250 km di costa salentina insistono 10 strutture portuali, con un potenziale di 3-4 mila posti barca. Nell’area dei Comuni del “programma d’area” insistono tre porti: Tricase, Leuca, Morciano di Leuca, strutture portuali medio piccole, inserite nel contesto urbano, offrono servizi per la nautica da diporto, escursionismo marittimo, piccola pesca, che possono rappresentare se adeguatamente qualificate un segmento importante dell’offerta turistica e dell’immagine del territorio. Queste strutture vanno qualificate e organizzate per costituire un prodotto d’eccellenza, attravero la costituzione della rete dei porti del Salento, da riconoscere come prodotto turistico regionale, sostenuto da un programma di messa in sicurezza, funzionalità, e servizi di qualità. Capitolo: Le politiche territoriali 15
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 La governance Strumenti e organizzazione • Area di indirizzo: è costituita dall’ assemblea dei Sindaci, rappresentativa dei Comuni aderenti alla Convenzione, e dal partenariato socio economico aderenti al programma; • Area di programmazione e coordinamento, costituita dal tavolo della concertazione permanente per armonizzare e raccordare la pianificazione di sviluppo locale con la Regione e enti gli Enti aderenti. • Area di gestione e attuazione del programma, costituita dal supporto tecnico di assistenza esterno, in collaborazione con i responsabili del procedimento indicati dalle singole amministrazioni. AREA DI AREA DI GESTIONE E AREA D'INDIRIZZO PROGRAMMAZIONE ATTUAZIONE DEL E COORDINAMENTO PROGRAMMA •Assemblea dei •Tavolo della •Supporto tecnico sindaci concertazione: esterno. •paternariato socio- •Amministrazioni e •Responsabili del economico Regione procedimento delle singole Amministrazioni Modalità attuative Prima fase. Approvazione del programma, avverrà con l’adozione del “documento unitario di programmazione” da parte dall’assemblea dei Sindaci previsto dalla Convenzione. Seconda fase. Selezione dei progetti, avverrà con l’adozione di un “intesa per l’integrazione delle politiche territoriali” al Tavolo Istituzionale Comuni- Regione Terza fase. Attuazione del programma, seguirà tre procedure differenziate a seconda di quanto previsto dai piani attuativi o da accordi quadro Istituzionali. a) Accordo di Programma Quadro, quando l’intervento rientra tra le tipologie previste dalla programmazione negoziata. b) Accordo di Programma, quando la modalità concorsuale prevede misure premiali ai progetti complessi, integrati o di sistema; c) Procedura Concorsuale ordinaria prevista dal Piano Attuativo di settore. Quarta fase. Monitoraggio, controllo e rendicontazione. L’attività svolta dall’area gestione e attuazione del programma dovrà assicurare: - la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati Capitolo: La governance - l’individuazione delle cause dello scostamento dagli obiettivi previsti - la definizione dei correttivi da apportare - la rendicontazione dei progetti - l’analisi dei risultati ottenuti 16
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Attuazione del Programma: Monitoraggio, Approvazione Intesa per controllo e 1)Accordo di del Programma l'integrazione delle programma quadro; rendicontazione: politiche territoriali 2)Accordo di verifica raggiungimento programma; obiettivi, azioni correttive, 3) procedura rendicontazione dei concorsuale progetti, analisi risultati. AREA DI AREA PROGRAMMAZIONE AREA DI AREA DI D'INDIRIZZO COORDINAMENTO ATTUAZIONE E ATTUAZIONE E GESTIONE GESTIONE Le risorse Il quadro di riferimento delle risorse disponibili e quello dato dai fondi Comunitari: Fondi a gestione regionale: -FESR: fondo regionale per lo sviluppo -FES: fondo per le politiche sociali -FEASR: fondo per agricoltura e sviluppo rurale -FEAMP: fondo per affari marittimi e della pesca I fondi destinati ai programmi di cooperazione territoriale europea I fondi nazionali PON e per la Coesione Territoriale Fondi a gestione europea: LIFE 2014 – 2020, H2020, Europa Creativa, COSME. Fondi settoriali: previsti dalle dotazioni di leggi di settore regionali e nazionali, misure di tipo fiscale, assicurativo o di altre agevolazioni per le Regioni del sud. Capitolo: La governance 17
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 Programma Regionale: risorse regionali 2014-2020 Programma Operativo Regione Puglia (luglio 2015) approvato con decisione della Commissione Europea C(2015) 5854. Suddivisione degli importi per assi e codici d’intervento sulla base della nomenclatura adottata dalla Commissione e suddivisione per azioni e beneficiari. Si precisa che i codici della Commissione Europea non corrispondono in modo univoco alle azioni, ma è evidenziato per entrambi il riferimento all’Asse del programma. ASSE PRIORITARIO CODICI INTERVENTO (nomenclatura della Commissione EU) IMPORTO € TOTALE € AZIONI del POR – Regione Puglia BENEFICIARI 002. Processi di ricerca e innovazione nelle grandi imprese 100.000.000 1.1 Interventi di sostegno alle attività di R&S grandi, piccole e medie imprese per lo sviluppo di nuove tecnologie 003. Investimenti produttivi nelle grandi imprese collegati a un'economia a sostenibili, di nuovi prodotti e servizi. 20.000.000 basse emissioni di carbonio 1.2 Interventi di sostegno alla valorizzazione grandi imprese 056. Investimenti in infrastrutture, capacità e attrezzature nelle PMI economica dell’innovazione e 50.000.000 dell’industrializzazione dei risultati della direttamente collegati alle attività di ricerca e innovazione 057. Investimenti in infrastrutture, capacità e attrezzature nelle grandi ricerca 70.000.000 imprese direttamente collegati alle attività di ricerca e innovazione 058. Infrastrutture di ricerca e innovazione (pubbliche) 5.000.000 1.3 Interventi per l'innovazione e PMI e organismi di ricerca. 059. Infrastrutture di ricerca e innovazione (private, compresi i parchi l'avanzamento tecnologico delle imprese. 7.500.000 Capitolo: Programma Regionale: risorse regionali 2014-2020 scientifici) 1.4 Interventi di promozione di nuovi mercati imprese, organismi di ricerca, Enti locali e 062. Trasferimento di tecnologie e cooperazione tra università e imprese, per l’innovazione. associazioni socioeconomiche I - Ricerca, 25.000.000 principalmente a vantaggio delle PMI sviluppo 063. Sostegno ai cluster e alle reti di imprese, principalmente a vantaggio tecnologico e 18.683.406 336.183.406 delle PMI innovazione 064. Processi di ricerca e innovazione nelle PMI (compresi i sistemi di 1.5 Interventi per la creazione e il imprese, università, enti pubblici di ricerca, 27.500.000 buoni, il processo, la progettazione, il servizio e l'innovazione sociale) consolidamento di start up innovative. associazioni socio-economiche. 066. Servizi avanzati di sostegno alle PMI e a gruppi di PMI (compresi i 10.000.000 servizi di gestione, marketing e progettazione) 1.6 Interventi per il rafforzamento del sistema principali beneficiari: le infrastrutture di innovativo regionale e nazionale e ricerca, i laboratori pubblici e privati di incremento della collaborazione tra imprese ricerca, le imprese, gli organismi di ricerca 067. Sviluppo dell'attività delle PMI, sostegno all'imprenditorialità e 2.500.000 e strutture di ricerca e il loro potenziamento. e le aggregazioni pubblico private. all'incubazione (compreso il sostegno a spin off e spin out) 1.7 – Interventi di sostegno alle infrastrutture principali beneficiari: le infrastrutture di della ricerca del sistema regionale. ricerca, i laboratori privati di ricerca, le imprese, gli organismi di ricerca e le aggregazioni pubblico private. 046. TIC: rete a banda larga ad alta velocità (accesso/linea locale; >/= 30 2.1 Interventi per la riduzione dei divari enti locali e imprese 1.756.050 II - Migliorare Mbps) digitali nei territori e diffusione di connettività l'accesso, 047. TIC: rete a banda larga ad altissima velocità (accesso/linea locale; >/= in banda ultralarga 39.000.000 l'impiego e la 100 Mbps) 135.888.502 qualità delle 078. Servizi e applicazioni di e-government (compresi gli appalti elettronici, TIC le misure TIC a sostegno della riforma della pubblica amministrazione, la 41.783.979 2.2 Interventi per la digitalizzazione dei Regione Puglia, Amministrazioni pubbliche sicurezza informatica, le misure relative alla fiducia e alla riservatezza, la processi amministrativi e diffusione di servizi 18
[PROGRAMMA SPECIALE D’AREA – CAPO DI LEUCA] 2016 ASSE PRIORITARIO CODICI INTERVENTO (nomenclatura della Commissione EU) IMPORTO € TOTALE € AZIONI del POR – Regione Puglia BENEFICIARI giustizia elettronica e la democrazia elettronica) digitali della PA a cittadini e imprese 079. Accesso alle informazioni relative al settore pubblico (compresi i dati aperti, la cultura elettronica, le biblioteche digitali, i contenuti digitali e il 14.346.973 turismo elettronico) 081. Soluzioni TIC volte ad affrontare la sfida dell'invecchiamento attivo e in 2.3 Interventi per il potenziamento della Regione Puglia, Amministrazioni pubbliche, buona salute nonché servizi e applicazioni per la sanità elettronica 24.000.000 domanda di ICT dei cittadini e imprese in Imprese, Organismi di ricerca e (comprese la teleassistenza e la domotica per categorie deboli) termini di utilizzo dei servizi on line, Associazioni socioeocnomiche inclusione digitale e partecipazione in rete 082. Servizi ed applicazioni TIC per le PMI (compresi il commercio elettronico, l'e-business e i processi aziendali in rete), i "laboratori viventi", 15.001.500 gli imprenditori del web e le start-up nel settore delle TIC ecc. 001. Investimenti produttivi generici nelle piccole e medie imprese ("PMI") 175.000.000 3.1 Interventi per il rilancio e la propensione Micro, piccole e medie imprese, imprese di 066. Servizi avanzati di sostegno alle PMI e a gruppi di PMI (compresi i agli investimenti del sistema produttivo nuova costituzione 50.000.000 servizi di gestione, marketing e progettazione) Capitolo: Programma Regionale: risorse regionali 2014-2020 067. Sviluppo dell'attività delle PMI, sostegno all'imprenditorialità e 3.2 Interventi di diffusione e rafforzamento Micro, piccole e medie imprese, 50.000.000 all'incubazione (compreso il sostegno a spin off e spin out) delle attività economiche a contenuto sociale associazioni 069. Sostegno ai processi di produzione rispettosi dell'ambiente e 140.499.535 all'efficienza delle risorse nelle PMI 073. Sostegno alle imprese sociali (PMI) 20.000.000 3.3 interventi per il sostegno agli investimenti PMI 074. Sviluppo e promozione dei beni turistici nelle PMI 63.500.000 delle imprese turistiche. Esempi di attività da 077. Sviluppo e promozione dei servizi culturali e creativi nelle o per le PMI 45.000.000 realizzare: - con questa linea (azione da AdP 3.3.4) si vuole sostenere la competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche, III - attraverso interventi di qualificazione Competitività dell’offerta e innovazione del 558.999.535 delle piccole e prodotto/servizio, strategica ed organizzativa medie imprese 3.4 interventi di sostegno alle imprese delle Imprese filiere culturali, turistiche, creative dello spettacolo 082. Servizi ed applicazioni TIC per le PMI (compresi il commercio 3.5 Interventi di rafforzamento del livello di PMI, Regione Puglia elettronico, l'e-business e i processi aziendali in rete), i "laboratori viventi", 15.000.000 internalizzazione dei sistemi produttivi gli imprenditori del web e le start-up nel settore delle TIC ecc. 3.6 Interventi di supporto alla nascita e Piccole e medie imprese, soggetti consolidamento di micro, piccole e medie appartenenti a categorie svantaggiate imprese 3.7 Interventi di supporto a soluzioni ICT nei Piccole e medie imprese processi produttivi delle PMI 3.8 Interventi di miglioramento Organismi gestori degli strumenti finanziari dell’accesso al credito e di finanza innovativa 19
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