Corbellini Venerdì 28 Febbraio Palestra Corbellini
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Cos’è il pellet? Il legno in pellet è un combustibile ricavato dalla segatura essiccata E solo compressa in forma di piccoli cilindri con un diametro di alcuni Millimetri, tipicamente 6 o 8mm. Non vi sono collanti Generalmente per le stufe ed i caminetti In commercio si trova il 6 mm in sacchi da 15 Kg corbellini
Pellet - Qualità Quali sono le caratteristiche del pellet di buona qualità? • Tipodi legno • Potere Calorifero • Umidità • Ceneri • Provenienza corbellini
Domande frequenti • Vorrei montare una stufa a pellet • Vorrei introdurre una stufa idro a pellet per risparmiare • Vorrei montare una caldaia a pellet per risparmiare • Di frequente si vuole mantenere la caldaia a gas presente Stasera prendiamo in esame le stufe a pellet, in particolare la stufa idro
Stufe a pellet - Categorie Sul mercato sono disponibili quattro categorie di stufe • Stufe ad aria: Scaldano per convenzione ed irraggiamento l’ambiente circostante • Stufe ad aria ventilate: Scaldano le immediate vicinanze per irraggiamento e col ventilatore che può essere canalizzato possono scaldare ambienti limitrofi • Stufe idro: Scaldano per irraggiamento il locale nel quale sono collocate e con la parte idro svolgono il ruolo di vere e proprie caldaie allacciate ai radiatori esistenti • Stufe idro ventilate: Scaldano per irraggiamento e convenzione con la ventola il locale nel quale sono collocate e con la parte idro svolgono il ruolo di vere e proprie caldaie allacciate ai radiatori esistenti. Notare che le stufe idro hanno un rendimento medio del 90%, quelle ad aria dell’80%
Nel caso frequente di inserimento pellet e mantenimento caldaia a gas La prima cosa da ricordare e che tutti ben sapete è che non dobbiamo superare I 35 Kw allacciati allo stesso circuito dunque la legge non ci consente di far girare la stessa acqua su due generatori. Si procedo con lo schema in figura Quello che è qui montato Ci sono un circuito diviso da uno scambiatore a piastre che divide le due acque. Nel modulo della figura abbiamo uno scambiatore ed una pompa. Tutte le stufe idro sono come delle Caldaie, dunque hanno una pompa, una valvola di sicurezza ed un vaso ad espansione. Se così non fosse esiste anche un altro modulo come questo con due pompe; a parte, rimarrebbero da montare vaso e valvola di sicurezza
Altri schemi idraulici
Altri schemi idraulici
Altri schemi idraulici
Altri schemi idraulici
Altri schemi idraulici
Schema idraulico e componenti
Posizionamento stufa Installazione a parete Installazione ad angolo Distanza di sicurezza da materiale infiammabile: Distanza minima in aria da parete posteriore infiammabile P: 200 mm Distanza minima in aria da parete laterale infiammabile L: 200 mm Distanza frontale da materiale infiammabile R: 1000 mm
Prese d’aria esterna • La stufa deve poter disporre dell’aria necessaria a garantire il regolare funzionamento della combustione e un buon benessere ambientale. • Assicurarsi che nella stanza in cui è installata la stufa ci sia un’aerazione sufficiente e installare un condotto di adduzione dall’esterno con sezione minima consigliata di 100 cm^2. • La presa d’aria dev’essere comunicante direttamente con l’ambiente di installazione della stufa, posizionata in modo da evitare che possa essere ostruita e protetta con una griglia permanente non richiudibile o idonea protezione purchè non riduca la sezione minima. • L’afflusso d’aria può essere ottenuto anche da un locale adiacente a quello di installazione purchè tale flusso possa avvenire liberamente attraverso aperture permanenti non richiudibili comunicanti con l’esterno. • Il locale adiacente rispetto a quello d’installazione non deve essere messo in depressione rispetto all’ambiente esterno per effetto del tiraggio contrario provocato dalla presenza in tale locale di altro apparecchio di utilizzazione o di dispositivo di aspirazione. Il locale adiacente non può essere adibito ad autorimessa, magazzino di materiale combustibile né comunque ad attività con pericolo d’incendio.
Prese d’aria esterna
Scarico fumi Note generali ATTENZIONE: La stufa a pellet non è una stufa come le altre. Il tiraggio dei fumi è forzato grazie ad una ventola che mantiene in depressione la camera di combustione ed in leggera pressione tutto il condotto di scarico; pertanto si deve accertare che questo ultimo sia completamente stagno ed installato correttamente, sia dal punto di vista del funzionamento che della sicurezza. La costruzione del condotto di scarico deve essere fatta da personale o ditte specializzate secondo quanto riportato nel seguente manuale. Realizzare sempre l’impianto di scarico in modo tale che la pulizia periodica sia garantita senza dover smontare alcuna parte. I tubi vanno SEMPRE sigillati con silicone (no cementate) che mantenga le caratteristiche Di resistenza ed elasticità ad alte temperature (250°C) e vanno fissati con una vite Autofilettante Ø 3,9 mm. E’ vietata l’installazione di serrande o valvole che possono ostruire il passaggio dei fumi di scarico è vietata l’installazione in una canna fumaria in vengono scaricati i fumi o i vapori di altri apparecchi (caldaie, cappe, ecc…)
Scarico fumi – Lunghezza tubi Tubi e lunghezze massime utilizzabili Si possono utilizzare tubi in acciaio alluminio verniciato (spessore minimo 1,5 mm) In acciaio inox (Aisi 316) o porcellanato (spessore minimo 0,5 mm) con diametro Nominale 80 mm o 100 mm (per i tubi all’interno della canna fumaria max 150 mm. I tubi flessibili sono ammessi se rientrano nei limiti prescritti dalla legge (in acciaio inox con parete interna liscia); i collari d’innesto maschio-femmina devono avere una lunghezza minima di 50 mm. Il diametro dei tubi dipende dalla tipologia dell’impianto; la stufa è stata progettata per accogliere tubi 80mm e tubi 100mm (verificare sulla scheda tecnica del modello), come si vede nella tabella, in alcuni casi e modelli è necessario l’utilizzo del tubo Ø 100 mm a doppia parete.
Scarico fumi
Scarico fumi Fori per il passaggio del tubo di scarico sulla parete o sul tetto: Isolamento e diametro consigliati Una volta stabilita la posizione sella stufa si rende necessario eseguire il foro per Il passaggio del tubo di scarico fumi. Questo varia a seconda del tipo di installazione (quindi del diametro del tubo di scarico) e del tipo di parete o tetto da attraversare. L’isolante deve essere di derivazione minerale (lana di roccia, fibra ceramica) con Una densità nominale maggiore di 80 Kg/m^3
Scarico fumi Utilizzo di canna fumaria di tipo tradizionale Se si desidera utilizzare una canna fumaria già esistente è consigliato farla controllare Da uno spazzacamino professionista per verificare che sia completamente stagna. Questo perché i fumi, essendo in leggera pressione, potrebbero infiltrarsi in eventuali Crepe della canna fumaria ed invadere ambienti abitati. Se ad ispezione avvenuta si Riscontra che la canna fumaria non è perfettamente integra, è consigliato intubarla Con materiale nuovo con diametro massimo di 150 mm; si consiglia inoltre di coibentare Il consotto di scarico fumi. In figura sono rappresentate le soluzioni da adottare nel Caso si voglia utilizzare una canna fumaria già esistente.
Schema idraulico Indicativo solo riscaldamento ( solo per modelli Idro e caldaie )
Collegamento elettrico
Sanitario Generalmente alla idrostufa si chiede anche di fare il sanitario ma solo per il periodo invernale mentre per l’estivo si pensa ad un combinato ad un impianto solare; per cui nel primo caso si può rispondere con una stufa già dotata di produzione rapida, (vedi slide 9) oppure con il sistema ad accumulo sul quale lavora anche il solare.
Kit produzione acqua sanitaria Nell’eventualità vi fosse fatta richiesta postuma all’installazione e sia già montata una caldaia da solo riscaldamento può essere applicato un kit di produzione sanitaria.
Comandi interfaccia utente Console La console visualizza le informazioni sullo stato di funzionamento della stufa. Accendendo al menù è possibile ottenere vari tipi di visualizzazione ed effettuare Le impostazioni disponibili a seconda del livello di accesso. Dipendendo dalla modalità operativa, le visualizzazioni possono assumere differenti Significati a seconda della posizione sul display. Altre grafiche del display
L’impianto della serata
Detrazioni fiscali Durante la serata non abbiamo risposto esaustivamente alle domande riguardanti le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica. Usufruiscono del 65% le caldaie/idrostufe a pellet, solo in caso di sostituzione del generatore precedentemente installato, del 50% in caso di affiancamento. I generatori Laminox dell’allegato conto energia 2013, che sancisce i requisiti che deve avere il generatore soprattutto per quanto riguarda i fumi, hanno un valore < 10 mm M^3 e possono essere impiegati in caso di completa sostituzione per accedere al 65%. Vediamo ora un riassunto della normativa sulle detrazioni fiscali
Detrazioni fiscali Detrazione per riqualificazione energetica degli edifici 65% fino al 31/12/2014 – per i condomini fino al 30/06/2015 50% dal 1/1/2015 al 31/12/2015 – per i condomini dal 1/7/2015 fino al 30/06/2016 Requisiti per accedere alla detrazione del 65% per le caldaie a biomassa. E’ necessario dimostrare che in seguito all’installazione della caldaia a biomasse l’edificio raggiunga un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale non superiore a dei valori limite. Sarà dunque l’unione delle caratteristiche del nuovo impianto con quelle dell’involucro edilizio a determinare se l’intervento può rientrare nella detrazione fiscale. I valori limite per la verifica sono riportati in tabella all’allegato A di cui al D.M. 11.03.2008, successivamente modificato con il D.M. 26.01.2010. Per effettuare i calcoli è ovviamente necessario l’aiuto di un tecnico
ALLEGATO A
Oltre a tale accertamento, abbiamo detto che vi sono altri requisiti da rispettare per lo specifico intervento di installazione di caldaia a biomasse. Li elenco di seguito: La caldaia a biomasse deve avere un rendimento utile nominale minimo conforme alla classe 3 di cui alla norma europea EN 303-5; La caldaia deve rispettare i limiti di emissione di cui all’Allegato IX alla parte quinta del D.Lgs. 3/4/2006 n.152 e successive modifiche e integrazioni, oppure i più restrittivi limiti fissati da norme regionali, se presenti; La caldaia deve utilizzare biomasse combustibili ricadenti tra quelle ammissibili ai sensi dell’Allegato X alla parte quinta dello stesso D.Lgs. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni; Per i soli edifici ubicati nelle zone climatiche C, D, E (in cui è Parma), F, le chiusure apribili e assimilabili (finestre, porte e vetrine anche se non apribili) che delimitano l’edificio verso l’esterno o verso locali non riscaldati devono rispettare i valori massimi di trasmittanza di cui alla tabella 4a dell’Allegato C a D.Lgs. 192 del 2005. La rispondenza di tutti questi requisiti va riportata nell’asseverazione che un tecnico abilitato deve compilare e dichiarata nel resto della documentazione da trasmettere all’Enea.
La detrazione sul risparmio energetico per l’installazione di una caldaia a biomasse non è quindi scontata. Prima di procedere all’acquisto della caldaia e alla sua installazione, il consiglio è rivolgersi ad un tecnico di fiducia, che in base alle caratteristiche dell’abitazione vi potrà indicare se ci sono o meno le condizioni per procedere. Una volta verificata la possibilità di accedere alla detrazione fiscale, il tecnico provvederà alla redazione di tutti i documenti necessari (asseverazione, certificazione energetica) e all’invio dell’apposita comunicazione all’Enea. Per ulteriori informazioni o chiarimenti contattare: Rossi Cristina – rossic@corbellini.it
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