STRUTTURARE CONNESSIONI PER LA CURA DEL PAESAGGIO
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ARCHITECTURE AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/10112021 RESEARCH & EXPERIMENTATION STRUTTURARE CONNESSIONI PER LA CURA DEL PAESAGGIO Il caso dell’Ecomuseo Casilino a Roma STRUCTURING CONNECTIONS FOR LANDSCAPE CARE The case of Casilino Ecomuseum in Rome Raffaella Riva, Claudio Gnessi ABSTRACT Le crisi ambientali e sociali in atto, amplificate dalla pandemia, evidenziano l’urgenza di nuovi modelli di sviluppo, basati su sostenibilità, partecipazione e sussidiarietà. In que- sto contesto le Istituzioni culturali svolgono un ruolo fondamentale, facilitando la co- struzione di capitale sociale. Emblematico il caso degli ecomusei che offrono metodi, strumenti e pratiche per il riconoscimento delle identità locali, la co-progettazione, la cura e la gestione del paesaggio, e la sua valorizzazione anche economica. Il contribu- to fornisce il quadro di questi strumenti ecomuseali, con un focus su Roma con l’Eco- museo Casilino Ad Duas Lauros, in prima linea nella realizzazione di connessioni fisi- che per fare del suo Comprensorio una infrastruttura ‘green’, connessioni virtuali per creare narrazioni e legami di senso e connessioni digitali per promuovere inclusione sociale e partecipazione. The ongoing environmental and social crises, amplified by the pandemic, highlight the urgent need for of new development models, based on sustainability, participation and subsidiarity. In this context, cultural institutions play a fundamental role, facilitating the construction of social capital. The case of ecomuseums is emblematic, because they offer methods, tools and practices for the recognition of local identities, co-design, care and management of the landscape and its economic value as well. The contribu- tion supplies the framework of these ecomuseum tools, with a focus on the Casilino Ad Duas Lauros Ecomuseum in Rome, at the forefront in the realisation of physical connections to make its District a green infrastructure, virtual connections to create narrations and links of meaning and digital connections to promote social inclusion and participation. KEYWORDS progettazione ambientale, progettazione partecipata, sviluppo sostenibile, empowerment, paesaggio environmental design, participatory design, sustainable development, empowerment, landscape Raffaella Riva, Architect and PhD, is an Assistant Professor of Architectural Technol- ogy at the Department of Architecture, Construction Engineering and Built Environ- ment of the Politecnico di Milano (Italy). She carries out research activities in the field of environmental technological design, on governance, urban regeneration, enhance- ment of landscape and Cultural Heritage topics. Mob. + 39 339/688.22.31 | E-mail: raffaella.riva@polimi.it Claudio Gnessi, Interaction Designer and Art Director, is the President of the Casilino Ad Duas Lauros Ecomuseum Association (Italy), Managing Director of the homony- mous ecomuseum. He is the Curator of public art projects, Coordinator of research activities, author and co-author of several publications and curator of the upcoming- publication series Casilino Ecomuseum Journal. Mob. + 39 347/07.77.788 | E-mail: claudio.gnessi@gmail.com 132
Riva R., Gnessi G. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 Le crisi ambientali, economiche e sociali in al dialogo con il territorio e le comunità, perché Gli ecomusei offrono metodi e strumenti per atto, amplificate dalla pandemia da Covid-19, possono facilitare la costruzione di capitale so- il riconoscimento delle identità locali di paesag- evidenziano l’urgenza di sperimentare nuovi ciale e diffondere la cultura della partecipazione, gio (mappe di comunità, inventari partecipativi, modelli di sviluppo, basati su sostenibilità delle oltre che promuovere la sostenibilità, attraverso camminate patrimoniali, sopralluoghi collettivi), scelte, partecipazione ampia della comunità e la divulgazione scientifica, la costruzione di una per la condivisione delle scelte e la co-progetta- sussidiarietà del modello decisionale e attuati- coscienza critica e lo sviluppo del pensiero crea- zione (bilanci sociali e partecipativi, laboratori vo. Si tratta di modelli che richiedono un ap- tivo (OECD and ICOM, 2019). Il riferimento è per il progetto di paesaggi utopici), per la cura e proccio olistico, aperti alla contaminazione disci- soprattutto agli ecomusei, nati cinquant’anni fa in la gestione del paesaggio a lungo termine (con- plinare e allo scambio di esperienze, con la pro- Francia dall’intuizione di Hugues de Varine e Geor- tratti di lago e di fiume), per la valorizzazione an- mozione di forme di co-progettazione e partena- ge-Henri Rivière, e oggi diffusi in tutto il mondo che economica del paesaggio, tramite ad esem- riati pubblico-privati ampi e partecipati, in una lo- come processi di sviluppo locale1. In occasio- pio marchi collettivi, processi di economia circo- gica di rigenerazione, territorializzazione e patri- ne della XXIV ICOM General Conference del lare, etc. (Riva, 2020b): strumenti non inediti, ma monializzazione delle risorse locali (Musango, 2016, sul tema Museums and Cultural Landsca- utilizzati con un approccio originale, fortemente Currie and Robinson, 2017; Magnaghi, 2020). Tali pes, è stato riconosciuto che gli ecomusei sono incentrato sulle relazioni sociali. modelli di sviluppo devono necessariamente la- un riferimento per il progetto di paesaggio per- Connessioni di senso sono strutturate dagli vorare in rete, con l’obiettivo di strutturare con- ché si prendono cura del patrimonio diffuso e vi- ecomusei ad esempio attraverso le mappe di nessioni stabili tra soggetti, risorse, elementi fisi- vente, materiale e immateriale, con un approc- comunità che raccontano il territorio in modo ci e immateriali del territorio. Occorre infatti supe- cio transdisciplinare e innovativo (Riva, 2017). soggettivo, presentando il punto di vista della rare la logica dell’intervento contingente, guar- Per questa loro peculiarità e lo stretto legame comunità. Delle mappe di comunità non è l’esito dando al progetto in modo critico e recuperando con la comunità, meglio di altre Istituzioni cultu- formale a essere importante, quanto piuttosto il quella dimensione di paesaggio contenuta nella rali hanno saputo reagire alle crisi contempora- processo di partecipazione e condivisione che Convenzione europea (Council of Europe, 2000), nee, trovando risposte efficaci alle restrizioni im- porta alla loro redazione, attraverso il quale emer- di realtà vissuta e non solo contemplata, che ri- poste dalla pandemia, ma anche al raggiungi- gono narrazioni nascoste e si strutturano rela- chiede grandi capacità di lettura del passato e mento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e zioni forti. Significativa è l’esperienza del Siste- visioni di lungo periodo (Fanzini, Tartaglia and al contrasto al cambiamento climatico (Brown, ma Ecomuseale del Salento dove le mappe di Riva, 2019; Schiaffonati, 2019). È inoltre richie- Davis and Raposo, 2019). comunità sono state di supporto alla redazione sto il superamento di sistemi autorizzativi e at- Il paper intende dimostrare come gli eco- del quadro conoscitivo del Piano Paesaggistico tuativi di tipo tradizional3e e impositivo, verso musei con la loro esperienza, acquisita attraver- Territoriale Regionale. Percorsi simili sono pro- nuovi sistemi condivisi e partecipati, possibili so la pratica e basata su responsabilità, parteci- mossi dal Consiglio d’Europa con le passeggia- però solo riattivando quella dimensione comu- pazione e inclusione nella gestione del Patrimo- te patrimoniali, per la diffusione della Conven- nitaria e identitaria dei luoghi che consente la nio, possono essere di esempio nello strutturare zione di Faro (Council of Europe, 2005), alle quali costruzione di ‘città e comunità aperte’ (Sen- connessioni stabili per la cura del paesaggio e lo molti ecomusei aderiscono. nett, 2018). sviluppo locale dei territori. A partire dal dibatti- Connessioni anche fisiche sono realizzate a Solo a queste condizioni si possono attuare to scientifico in corso, il tema è affrontato con seguito di processi di co-progettazione: inte- gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda un focus sulle connessioni che l’Ecomuseo Ca- ressante è il caso della Rete degli Ecomusei del 2030 dell’ONU e realizzare quella transizione silino Ad Duas Lauros sta strutturando nell’am- Trentino. Con il finanziamento di Fondazione Ca- ecologica da più parti auspicata (Ronchi, 2021). bito della Città Metropolitana di Roma, quale ritro dal 2010 i singoli ecomusei e la rete nel suo Sono condizioni difficili da realizzare perché ri- esempio virtuoso di governance dal basso che complesso attraverso il bilancio sociale effet- chiedono un cambiamento in primo luogo cultu- sta portando risultati in termini di miglioramento tuano un’autoanalisi, definiscono le linee strate- rale: occorre infatti la volontà di ricomporre nel della qualità urbana e sociale in un contesto peri- giche di indirizzo e le priorità di intervento e ren- progetto del paesaggio interessi diversi, pubbli- ferico con problemi di degrado. Il caso studio dono conto alla comunità delle scelte, del pro- ci e privati, proprietà giuridica e culturale dei consente inoltre di riflettere sulla trasferibilità cesso e dei risultati sociali conseguiti. Sempre la Beni, saperi esperti e conoscenze maturate con del processo progettuale proposto ad altri con- Rete, con il supporto della tsm-Trentino School la pratica. Occorrono poi un’assunzione di re- testi urbani, mettendone in luce i limiti e le pro- of Management e del filosofo Luca Mori, ha av- sponsabilità dei singoli e della comunità nella spettive di sviluppo. viato laboratori per il progetto collettivo di pae- gestione dei beni comuni, una partecipazione saggi utopici, dimostrando come attraverso l’u- piena che giunga alla fase deliberativa e attuati- Come gli ecomusei strutturano connessioni topia sia possibile trovare risposte innovative a va e un uso consapevole delle tecnologie a di- | Per loro natura gli ecomusei strutturano connes- problemi conosciuti, spostando il proprio ap- sposizione (Riva, 2020a). Spesso però ci si scon- sioni, sono diffusi sul territorio e generalmente ar- proccio da una logica di previsione progettuale a tra con assetti decisionali centralizzati, scarsa ticolati con elementi che narrano gli aspetti iden- una di project anticipation (Mori, 2020). attitudine al confronto e una progressiva perdi- titari di un luogo tra loro collegati da itinerari te- ta di capacità e ruolo delle comunità nell’imma- matici. Ma le connessioni create dagli ecomusei Le connessioni strutturate dall’Ecomuseo Ca- ginare e costruire futuri condivisi (Hopkins, 2019). vanno oltre gli aspetti fisici e materiali di percorsi, silino Ad Duas Lauros di Roma | Le pratiche La crisi pandemica ha acuito queste criticità, pur importanti, che rendono accessibile il pae- ecomuseali da tempo sperimentate in aree mar- contribuendo a diffondere una preoccupazio- saggio e il Patrimonio Culturale locale, fornendo- ginali soggette a spopolamento, in anni più re- ne per il futuro che limita la costruzione di con- ne una chiave di interpretazione: sono relazioni centi hanno trovato terreno fertile anche in con- nessioni stabili e deteriora l’immaginario sociale stabili tra i soggetti che operano nel contesto, testi urbani, con risultati importanti rispetto a ri- condiviso, ovvero la capacità della comunità di sono il connettivo che consente a una comunità generazione e connessione del territorio: è il ca- immaginare e trovare soluzioni efficaci alle sfi- di riconoscersi in quanto tale e di sviluppare quel so dell’Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros nel de della contemporaneità (Cattini 2021). Il dete- senso di appartenenza a un luogo che genera Municipio Roma V, dal 2019 riconosciuto a livel- rioramento dell’immaginario sociale era in realtà azioni di cura e valorizzazione dello stesso. Azio- lo regionale. Nato come movimento di contra- già in atto, per una progressiva perdita di fiducia ni che arricchiscono l’esperienza diretta di si- sto a una speculazione edilizia nel Compren- nel progresso, la diminuzione della capacità im- gnificati e memorie, spesso trasferite al fruitore sorio Archeologico Ad Duas Lauros, il progetto maginativa e il rallentamento dell’innovazione so- in modo virtuale. E ancora, le connessioni strut- si è configurato come proposta progettuale di ciale (Mulgan, 2020). Una risposta a questo de- turate dagli ecomusei sono ‘reti lunghe’, ovvero governance dal basso per lo sviluppo del territo- terioramento può venire dal confronto aperto e la esprimono la capacità di creare alleanze per con- rio. Oggi l’Ecomuseo è gestito dall’omonima As- libera ricombinazione fra idee diverse; in altri frontarsi e scambiare buone pratiche di gestione sociazione di Promozione Sociale che si compo- termini la risposta va cercata nella creazione di dei beni comuni, condividere saperi e compe- ne di soci effettivi e sostenitori ed è strutturata in nuove connessioni tra persone, idee e risorse. tenze su partecipazione, resilienza, economia cir- comitato direttivo, comitato scientifico e assem- In questo senso importante è il ruolo delle colare, diversità, benessere, trasmissione (de Va- blea. Le attività vengono sviluppate dal comitato Istituzioni culturali, in particolare quelle più aperte rine, 2017).2 scientifico, attingendo alle risorse umane del- 133
Riva R., Gnessi C. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 Quadraro vecchio, Prenestino e Villa Gordiani; le seo si è scontrata con decenni di pratica urbani- realtà locali sono coinvolte su un progetto-pilo- stica che vedeva nei cosiddetti ‘vuoti urbani’ ta, attraverso una call pubblica promossa dall’E- spazi di risulta da riempire. Una ‘predazione’ comuseo. Tale progetto diventa il prototipo per dell’Agro Romano che ha costituito la base dell’e- costruire un percorso di potenziamento delle conomia capitolina per almeno settant’anni, diffi- competenze locali e consolidamento delle rela- cile da ribaltare. Il limite maggiore dell’azione zioni sociali. Nello sviluppo di un progetto comu- dell’Ecomuseo è stato inizialmente un approccio ne, la comunità trova il suo equilibrio (di compe- che non teneva sufficientemente conto della va- tenze, leadership e organizzazione) e finalizza in lorizzazione economica del territorio; per questo modo concreto l’impegno attraverso la costru- motivo dal 2014 l’Ecomuseo ha potenziato la ri- zione di un programma culturale scalabile nel cerca sul versante della valorizzazione turistica, tempo (Fig. 1). Questo processo consente di co- inaugurando una nuova stagione di program- struire relazioni stabili, fondate su un pattern chia- mazione culturale, integrando le esplorazioni ur- Fig. 1 | Ecomuseum Indoor Lab (credit: L. Fabriziani 2019). ro, con un’equa distribuzione dei fondi a disposi- bane con il tessuto produttivo locale e dimostran- zione, ed è propedeutico a ogni successiva atti- do come una pianificazione fondata sulla rico- vità di progettazione territoriale dell’Ecomuseo, in struzione delle relazioni patrimoniali potesse es- l’Associazione o attraverso la contrattualizza- quanto la creazione di un gruppo di lavoro che sere la base di un’economia fondata sul turi- zione di esperti esterni; soci e sostenitori, ogni possa portare avanti anche in autonomia quanto smo culturale (Muzzioli et alii, 2019), capace di anno in aumento, sono ammessi per adesio- progettato è conditio sine qua non. creare lavoro, benessere e sviluppo al di fuori di ne volontaria a valle di un percorso formativo La seconda fase consiste nella creazione di una logica predatoria. per facilitatori, promosso dalla Scuola del Pa- percorsi di fruizione patrimoniale e narrazione In parallelo l’Ecomuseo ha sviluppato la rea- trimonio. territoriale, sviluppati dalle comunità di cura at- lizzazione di connessioni digitali per promuovere L’Associazione si sostiene tramite le dona- traverso le mappe di comunità (Lapiccirella Zin- l’inclusione sociale e allargare la partecipazione. zioni erogate da soci, sostenitori e cittadini: un gari et alii, 2020; Fig. 2). Questi percorsi nascono Così il censimento partecipato delle risorse cultu- flusso di cassa sufficientemente stabile che co- su sollecitazione interna del comitato scientifico, rali e naturali è diventato occasione di valorizza- pre i costi di gestione. Un altro flusso economi- oppure su input esterni delle realtà locali: i per- zione anche attraverso lo sviluppo di infrastrut- co stabile è quello della Regione Lazio che, corsi sono tracciati esperienziali e raccontano il ture tecnologiche (Angelaccio et alii, 2017). Dal ogni anno, finanzia gli Ecomusei riconosciuti territorio a partire dalla voce degli abitanti, ar- 2016 l’Ecomuseo è infatti dotato di una piattafor- per le attività statutarie. Le attività di ricerca, in- ricchiti attraverso il dialogo con gli Enti di tutela, ma tecnologica, progettata in collaborazione con vece, sono finanziate tramite risposta ad avvisi di ricerca e le Istituzioni. Sono fili rossi che colle- il Laboratorio SmarTourism dell’Università ‘Tor pubblici, bandi e call internazionali, che possa- gano le diverse aree e diventano effettivi solo do- Vergata’, che organizza i dati raccolti rendendoli no garantire assegni di ricerca alle persone che po alcuni ‘walk lab’, laboratori in cammino che fruibili attraverso app e altri strumenti web-ena- vi partecipano. Parte delle attività sono inoltre verificano sia la struttura fisica che narrativa del bled. Lo sviluppo di questa piattaforma ha porta- legate al volontariato. Negli ultimi cinque anni percorso (Figg. 3, 4). Quando il percorso diventa to alla costruzione di un vero e proprio ‘Wikipedia il bilancio dell’Ecomuseo è passato da 10mila effettivo viene riportato all’interno della piattafor- del territorio’, attraverso una user experience geo- (2015) a 100mila euro (2020) e la quota di lavoro ma digitale dell’Ecomuseo e offerto alla libera localizzata e l’accesso in Creative Commons ai volontario erogata dai soci si è ridotta dal 90% fruizione grazie al sito internet e alla piattaforma dati offerti alla fruizione. L’architettura informativa al 30%. Questa crescita si è accompagnata al- mobile. Normalmente i punti nevralgici del per- della piattaforma consente l’accesso puntuale al- l’allargamento della base associativa, con mem- corso vengono valorizzati attraverso l’installa- le schede di Patrimonio attraverso diversi mezzi bri che esprimono le diverse anime del territorio zione di segnaletica culturale su strada, collega- (computer, smartphone, segnaletica culturale (associazioni, imprese, commercianti, istituti re- ta tramite QrCode al sito dell’Ecomuseo; in que- presente sul territorio, materiale informativo pe- ligiosi, ricercatori indipendenti etc.). sto modo le relazioni sociali e umane costruite riodicamente diffuso) in modo da rendere l’espe- Il processo di tessitura relazionale, ascolto e sul territorio diventano il motore della costruzio- rienza multicanale (Fig. 5), allo stesso tempo la partecipazione, da un lato, ha comportato la crea- ne delle relazioni significative che collegano i vari piattaforma è l’hub di alimentazione dell’applica- zione di una rete sempre più vasta e diffusa, punti in una narrazione corale e collettiva. zione mobile dell’Ecomuseo e consente una frui- dall’altro, ha consentito di definire e raffinare nel La terza fase rappresenta un investimento zione libera e indipendente del territorio grazie al tempo gli obiettivi dell’Ecomuseo: valorizzare e sul futuro grazie all’attività di pianificazione par- servizio di geolocalizzazione (Fig. 6). Aldilà dello rendere fruibile un Patrimonio Culturale in larga tecipata. Dal 2010 l’Ecomuseo organizza labo- specifico tecnico, la piattaforma è uno strumento parte ‘invisibile’; migliorare la qualità della vita as- ratori di visioning collettivo con le realtà locali, fi- di partecipazione sempre attivo che consente ai sumendo il territorio come spazio nel quale con- nalizzati a garantire la piena accessibilità del ter- cittadini, alle Istituzioni, alle Associazioni e alle nettere storia e istanze di sviluppo; documenta- ritorio. Il primo esito di questa attività è stato il Organizzazioni di proporre costantemente nuovi re, condividere e rigenerare il Patrimonio raffor- Piano di Assetto dell’Ecomuseo Casilino (Peri- ‘pezzi di Ecomuseo’, attraverso un sistema digi- zando nei residenti senso di riconoscimento e ap- tore, 2018), un documento strategico di pianifi- tale semplice e intuitivo, creando di fatto un labo- partenenza ai luoghi; contrastare la frammenta- cazione urbanistica prodotto dopo oltre cinque ratorio permanente di salvaguardia e valorizza- zione proponendo la patrimonializzazione del- anni di ascolto delle comunità locali multietni- zione del Patrimonio Culturale locale. l’area (Padiglione and Broccolini, 2017). Tali che. Il progetto immagina di ricomporre il mo- Questi strumenti di engagement diretto (sia obiettivi sono stati declinati in azioni puntuali che saico patrimoniale dell’area attraverso la trac- in termini di accesso al Patrimonio che di parte- hanno sostanzialmente portato alla realizzazione ciatura fisica di percorsi, collegando le aree verdi cipazione alla sua implementazione/narrazione) di connessioni fisiche e virtuali per fare del Com- e riconnettendo spazio costruito e aperto, attra- sono parte di una strategia digitale complessi- prensorio una infrastruttura ‘green’ e creare nar- verso una narrazione urbanistica. Il progetto, va per mettere in connessione cittadini, comu- razioni e legami di senso tra le risorse. Il modello presentato al Comune di Roma, è stato in buo- nità ed esperti attraverso soluzioni innovative. implementato dall’Ecomuseo si è fondato sullo na parte integrato nel successivo Piano d’As- L’Ecomuseo ha sempre cercato di declinare i sviluppo di tre ambiti di connessione – umana, setto dell’Anello Verde del Comune di Roma suoi servizi per garantire la più ampia accessibi- narrativa, urbanistica – tra loro strettamente in- che, nell’area del Comprensorio Archeologico lità, considerando fragilità fisiche, logistica (in terrelati, che rappresentano le fasi di attuazione Ad Duas Lauros, ha previsto appunto la ricon- un contesto urbano densamente abitato gli spo- del processo. nessione delle aree verdi e l’accesso a esse tra- stamenti sono un fattore di limitazione all’acces- La prima fase consiste nella creazione di nu- mite percorsi ciclopedonali. so ai Beni Culturali ancora poco considerato) e clei operativi (‘comunità di cura’) che mettono in In merito alla realizzazione delle connessioni questioni legate al contesto interculturale del rete diverse energie e competenze all’interno fisiche l’Ecomuseo ha incontrato i limiti maggiori territorio. dei quartieri che compongono il territorio dell’E- nel rapporto con le Istituzioni perché l’idea di pia- Durante i periodi di confinamento imposti dalla comuseo: Tor Pignattara, Centocelle, Pigneto, nificazione territoriale promossa dall’Ecomu- pandemia, questo asset ha consentito all’Eco- 134
Riva R., Gnessi G. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 museo di continuare a erogare i suoi servizi, at- con una rete di relazioni umane, sociali e affetti- Si tratta di temi centrali che ben si prestano a traverso seminari e lezioni online, tour virtuali, ve ampiamente sottovalutate. Da questi studi è un trasferimento di metodo in altri contesti, an- sessioni di co-progettazione virtuale, gruppi di di- emerso, per esempio, che le relazioni tra le co- che al di fuori dell’ambito dei Beni Culturali, con scussione online (Figg. 7-9). L’Ecomuseo è riu- munità dei quartieri di Tor Pignattara, Centocelle particolare riferimento alla contingenza data dal scito così a mettere in contatto persone, Enti e e Collatino hanno il loro epicentro nel Compren- raggiungimento degli obiettivi di sviluppo so- Associazioni creando anche relazioni stabili, co- sorio Casilino ex SDO, perché in quell’area i pri- stenibile dell’ONU e dall’attuazione del Piano me nel caso del progetto E.P.ART3 – sviluppato mi abitanti dei quartieri post-unitari hanno tro- Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un coin- integralmente durante la pandemia – che ha pro- vato lavoro nei fondi delle grandi famiglie nobi- volgimento ampio che dia concretezza ai prin- mosso la creazione di una nuova comunità di liari e negli appezzamenti concessi alle prime coo- cipi di sussidiarietà, passando attraverso l’em- cura nel quartiere di Villa Gordiani, con cui l’Eco- perative agricole. Il paesaggio dell’Agro Romano powerment della comunità. museo attualmente collabora per lo sviluppo di antico ha fatto da quinta alla nascita di questi in- progetti culturali (Fig. 10). sediamenti, contribuendo alla costruzione di un senso di appartenenza a un territorio che per Prospettive di sviluppo | La crisi delle Istituzio- gli immigrati di allora era sconosciuto. The ongoing environmental, economic and so- ni culturali prodotta dall’emergenza Covid-19 ha L’emersione di questo Patrimonio memoriale cial crises, amplified by the Covid-19 pandemic, portato a un profondo ripensamento delle mo- è stato essenziale affinché gli attuali abitanti si ri- highlight the urgent need for testing new devel- dalità di fruizione e gestione dei Beni Culturali. conoscessero in questa storia comune, consoli- opment models, based on sustainable choices, La ‘prossimità’ è diventata un contesto di riferi- dando un fronte contrario alle previsioni specula- broad community participation and subsidiarity mento per molti cittadini che hanno riscoperto il tive del Comune di realizzare qui 15mila nuovi al- of the decision-making and implementation mod- proprio quartiere, o la propria città, come luoghi loggi che avrebbero cancellato i segni di que- els. These models require a holistic approach, di cultura e non solo luoghi di vita quotidiana sto passato. Sulla spinta della comunità l’Eco- open to disciplinary contamination and experi- (Petraroia, 2020). In questo contesto gli eco- museo ha avuto la possibilità di spostare il focus ence exchange, promoting broad and partici- musei hanno svolto un ruolo strategico di ‘Istitu- dell’azione pianificatoria del Comune di Roma patory co-design and public-private partner- zioni culturali di prossimità’ facendo leva sulla dall’esigenza di ‘riempire’ il territorio a quella di ships forms, in a logic of regeneration, territo- loro tradizionale capacità di costruire connes- ‘ricollegarlo’ alla vita delle persone. Spostamento rialisation and capitalisation of local resources sioni, principalmente intese come relazioni con iniziato con la pubblicazione del citato Piano d’As- (Musango, Currie and Robinson, 2017; Magna- le comunità locali per la gestione partecipativa setto dell’Ecocomuseo Casilino e poi consoli- ghi, 2020). These development models must nec- del Patrimonio Culturale. dato con la partecipazione ai tavoli di progetta- essarily work in the network, with the aim of struc- Il caso dell’Ecomuseo Casilino, in questa pro- zione del nuovo Piano urbanistico dell’area, lo turing stable connections between subjects, re- spettiva, è paradigmatico in quanto durante il Schema d’Assetto Generale Anello Verde, ideato sources, physical and intangible elements of the 2020 ha sviluppato un programma culturale in- dal Comune di Roma, che ha definitivamente territory. We must overcome the logic of contin- tegrato che, nonostante le limitazioni imposte assunto questo nuovo punto di vista, rigettan- gent intervention by looking at the project in a dalla pandemia, ha prodotto un aumento dei do la precedente prospettiva speculativa. Que- critical way and recovering the landscape dimen- visitatori complessivi rispetto al 20194 e ciò è sti successi in ambito urbanistico, non cancella- sion included in the European Convention (Coun- stato possibile grazie a tre asset integrati della no però le difficoltà che tutt’oggi l’Ecomuseo cil of Europe, 2000), a reality to be lived and not sua strategia territoriale: sconta nel rapporto con le Istituzioni, in parti- only contemplated, but that also requires great – costruire una rete di relazioni stabili con i sog- colare comunali: i limiti maggiori all’azione sono skills for understanding the past and long-term getti che operano nel territorio ecomuseale, po- di carattere normativo. Mentre la Regione Lazio visions (Fanzini, Tartaglia and Riva, 2019; Schiaffo- tenziando la loro capacità di essere attivi come riconosce l’Ecomuseo Casilino come Istituzione nati, 2019). It is also required to overcome au- ‘antenne’ territoriali; culturale, assimilata a un museo, il Comune di thorisation and implementation systems, consid- – mettere in collegamento i quartieri attraverso Roma lo riconosce solo come Associazione, in- ered now as traditional and imposing, towards percorsi/narrazioni condivise che rappresentas- gabbiando ogni iniziativa in complessi iter buro- new shared and participatory systems that are sero sia una visione di pianificazione urbana sia cratici che spesso collidono con l’esigenza di only possible with the renovation of the com- un immaginario di riferimento per le diverse co- avanzamento della ricerca e dell’azione stessa munity and identity dimension of the places that munità locali; con le comunità. allows the construction of ‘open cities and com- – sostenere le azioni con una solida infrastrut- Pur nelle differenze dei contesti territoriali, il munities’ (Sennett, 2018). tura tecnologica, costantemente aggiornata e ca- modello di governance sviluppato dall’Ecomu- Only under these conditions, the sustainable pace, anche in situazioni di emergenza, di pro- seo Casilino presenta fattori di scalabilità interes- development goals of the UN 2030 Agenda can durre strumenti per rafforzare le relazioni e offrire santi. Prima di tutto si fonda sulla costruzione di be fulfilled so that the ecological transition so servizi alla collettività. un network di realtà locali coinvolte come prota- much hoped-for can be realised (Ronchi, 2021). Mentre le comunità locali si sono dimostrate goniste attive del processo. L’idea di costruire These are difficult conditions to achieve because ricettive e disposte a cambiare il proprio punto di reti di azioni locale è un elemento distintivo del they require a cultural change in the first place. vista per considerare il territorio come un bene percorso di tutti gli ecomusei, la novità proposta We need the will to merge different interests in comune, gli Enti di tutela, pur apprezzando ap- dall’Ecomuseo Casilino è quella di condividere, ol- proccio e impegno, sono apparsi restii a conce- tre agli obiettivi e la metodologia, anche le risorse dere all’Ecomuseo spazi di intervento in ambiti economiche, comunicative e formative. In que- da sempre di loro esclusiva competenza e le sto modo è possibile creare comunità di cura lo- Istituzioni Capitoline (Comune e Municipio) sono cali che abbiano una loro piena autonomia. In al- rimaste bloccate sul modello di sviluppo specu- tri termini si tratta dell’applicazione del principio lativo novecentesco della città. Per scardinare di sussidiarietà, con la sperimentazione di forme queste posizioni e far comprendere come una di democrazia di prossimità che consentono di pianificazione innovativa del territorio possa in- consolidare le relazioni locali e dare avvio a pro- vece partire dalla valorizzazione delle connes- cessi di trasformazione del territorio e di progetto sioni culturali, ambientali e paesaggistiche che del paesaggio, consapevoli, partecipati, fattibili e già esistono e su cui si fonda l’appartenenza di con alte probabilità di raggiungere risultati di una comunità, è stato strategico potenziare la ri- qualità. Altro elemento sicuramente scalabile è cerca sul Patrimonio immateriale. la costruzione di una solida piattaforma digitale Attraverso le attività di intervista, studio delle che consenta di condividere le informazioni, le fonti, raccolta di memorie e narrazioni degli an- conoscenze e allo stesso tempo mettere in con- ziani dei quartieri, l’Ecomuseo ha ricostruito uno tatto le persone attraverso strumenti che con- Fig. 2 | Participatory map for the urban planning of the scenario poco noto, che arricchisce il territorio sentano di superare ostacoli fisici e culturali. territory (credit: Casilino Ecomuseum, 2020). 135
Riva R., Gnessi C. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 museums, born fifty years ago in France thanks circular economy processes, etc. (Riva, 2020b). to Hugues de Varine and George-Henri Rivière, These tools are not unknown, but they are now and now widespread all over the world as local used with an original approach, strongly focused development processes1. During the 24th ICOM on social relations. General Conference of 2016, about Museums For example, meaning connections are struc- and Cultural Landscapes, it was recognised that tured by ecomuseums through community maps ecomuseums are a reference point for the land- that describe the territory in a subjective way, scape project because they take care of the presenting the community point of view. Concern- widespread, living, tangible and intangible Her- ing community maps, it is not the formal out- itage, with a transdisciplinary and innovative ap- come that matters, but rather the process of par- proach (Riva, 2017). Because of this peculiarity ticipation and sharing that leads to their realisa- and their tight bond with the community, they tion, where hidden narratives emerge, and strong have been able to react to contemporary crises relationships are created. Significant is the ex- better than other cultural Institutions, finding ef- perience of the Ecomuseal System of Salento, fective answers to the restrictions imposed by where community maps have been used to the pandemic, but also to the achievement of support the realisation of the knowledge frame- sustainable development objectives against cli- work of the Regional Territorial Landscape Plan. mate change (Brown, Davis and Raposo, 2019). Similar itineraries are promoted by the Council This paper wants to demonstrate how eco- of Europe with heritage walks, for the diffusion of museums, with the experience acquired through the Faro Convention (Council of Europe, 2005), practice and based on responsibility, participa- to which many ecomuseums participate. tion and inclusion in the management of Her- Also, physical connections are made with itage, can be an example to create stable con- co-planning processes. The case of the Trentino nections for the care of the landscape and the Ecomuseum Network is worth mentioning. Since local development of territories. Starting from 2010, with the funding of Caritro Foundation, each the ongoing scientific debate, the topic is fo- ecomuseum and the whole network through a Fig. 3 | Urban Exploration in Tor Pignattara guided by cused on the connections that the Casilino Ad social budget carry out a self-analysis, define the kids (credit: L. Fabriziani, 2021). Duas Lauros Ecomuseum is establishing within strategic guidelines and priorities of the interven- Fig. 4 | Installation of the stolpersteine with the partici- the Metropolitan City of Rome, as a virtuous ex- tion, and account to the community for the choic- pation of the community of Centocelle (credit: L. Fabri- ample of bottom-up governance that is bringing es, the process and the social results achieved. ziani, 2018). results in terms of improving urban and social Besides, the Network, with the support of tsm- quality in a peripheral environment with problems Trentino School of Management and the philoso- of degradation. The case study also allows to pher Luca Mori, has started workshops for the the landscape project, which can be public and think on the transferability of the design process collective project of utopian landscapes, demon- private, or legal and cultural property of the Her- proposed to other urban contexts, highlighting strating how, through utopia, it is possible to find itage, expert knowledge gained with practice. the limits and prospects of development. innovative answers to well-known problems, shift- Then there is the need to take responsibility for ing its approach from a project forecasting logic individuals and community in the management How ecomuseums structure connections | By of to a project anticipation one (Mori, 2020). of common goods, a full participation with delib- their nature, ecomuseums create connections; erative and implementation aims, and a con- they are widespread on the territory and gen- The connections structured by the Casilino scious use of the available technologies (Riva, erally structured with elements that narrate the Ad Duas Lauros Ecomuseum in Rome | The 2020a). However, we often have to deal with cen- identity of a place connected with thematic ecomuseal practices that have long been tried tralised governances, lack of attitude to con- itineraries. But the connections created by eco- out in marginal areas subject to depopulation, frontation and progressive loss of ability and com- museums go beyond the physical and material have recently found fertile ground even in urban munity role to imagine and build shared futures aspects of itineraries – albeit they are important contexts, with important results regarding regen- (Hopkins, 2019). – that make the landscape and the local Cul- eration and territorial connection. This is the case The pandemic crisis has exacerbated these tural Heritage accessible, providing an interpre- of the Casilino Ad Duas Lauros Ecomuseum in the problems, spreading the concern a future that tation key. They are stable relations between the V Municipality of Rome, which has been re- limits the construction of stable connections and subjects that operate in the context, the connec- gionally recognised since 2019. Born as a move- deteriorates the shared social imagination, that tion that allows a community to recognise itself as ment against building speculation in the Ad Duas is, the community’s ability to imagine and find ef- such and to develop that sense of belonging to Lauros Archaeological District, the project has fective solutions to contemporary challenges (Cat- a place that generates actions of care and en- been configured as a governance design pro- tini, 2021). The deterioration of social imagination hancement. Actions that enrich the direct expe- posal for the development of the territory from the was in fact already underway, due to a progres- rience with meanings and memories, often trans- bottom. Today the Ecomuseum is managed by sive loss of confidence in progress, the decrease ferred to the user in a virtual way. Still, the con- the homonymous Association of Social Promo- of the imaginative capacity and the slowdown nections structured by ecomuseums are ‘long tion which is made up of members and support- of social innovation (Mulgan, 2020). A solution networks’, that is, they express the ability to cre- ers and consists of an executive committee, a to this deterioration can come from open con- ate alliances to meet and exchange good prac- scientific committee and a council. The activities frontation and free recombination between dif- tices in the management of common goods, to are developed by the scientific committee through ferent ideas. In other words, the answer is to cre- share knowledge and skills on participation, re- the human resources of the Association or exter- ate new connections between people, ideas, silience, circular economy, diversity, well-being, nal experts. Members and supporters, that in- and resources. transmission (de Varine, 2017).2 crease every year, are admitted voluntarily after In this sense, the role of cultural institutions Ecomuseums offer methods and tools for the a training course for facilitators, promoted by the is important, in particular the most open to dia- recognition of local landscape identities (com- School of Heritage. logue with the territory and communities, be- munity maps, participatory inventories, heritage The Association is supported with donations cause they can facilitate the built of social capi- walks, collective surveys), to share choices and from members, supporters and citizens: a suffi- tal and spread the culture of participation, as co-design (social and participatory budgets, work- ciently stable cash flow that covers management well as promoting sustainability through scientif- shops for the utopian landscapes project), to care costs. Another stable economic flow is the Lazio ic divulgation, critical consciousness and cre- and manage the landscape in the long term (lake Region which, every year, funds the Ecomuse- ative thinking development (OECD and ICOM, and river contracts), for the economic enhance- ums recognised for their statutory activities. Re- 2019). We are referring especially to the eco- ment of the landscape as well by collective marks, search activities, on the other hand, are financed 136
Riva R., Gnessi G. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 through public notices, competition announce- red wires that connect different areas and be- calised user experience and the access in Cre- ment and international calls, which can guarantee come effective only after many ‘walk labs’, walk- ative Commons to the data offered to the fruition. research grants to the people who participate. ing laboratories that verify both the physical and The informative architecture of the platform al- Part of the activities are also related to volun- narrative structure of the itinerary (Figg. 3, 4). When lows punctual access to the Heritage profiles teering. In the last five years, the financial state- the itinerary becomes effective, it is brought through different means (computers, smart- ment of the Ecomuseum has increased from back into the digital platform of the Ecomuseum phones, cultural signage on the territory, infor- 10,000 (2015) to 100,000 euros (2020) and the and ready to be used freely thanks to the website mation material periodically diffused) in order to share of voluntary work supplied by members and mobile platform. Normally the most impor- make it a multichannel experience (Fig. 5). At the has decreased from 90% to 30%. This growth tant points of the itinerary are enhanced through same time, the platform is the feed hub of the was accompanied by the expansion of the mem- the installation of cultural signage on the road, Ecomuseum mobile application and allows free bership base, with members expressing the dif- connected via QrCode to the website of the Eco- and independent use of the territory through the ferent souls of the territory (associations, com- museum. Thus, the social and human relations geolocation service (Fig. 6). Beyond the specific panies, traders, religious institutes, independent built on the territory become the drive to build technical aspect, the platform is a tool of active researchers, etc.). meaningful relationships joined in a choral and participation that allows citizens, Institutions, as- The process of relational networking, listen- collective narrative. sociations and organisations to propose con- ing and participation, on the one hand, has led The third step represents a future investment to the creation of an increasingly widespread net- thanks to the participatory planning activity. Since work, and on the other, has allowed to define 2010 the Ecomuseum organises workshops of and perfect over time the objectives of the Eco- collective visioning with local realities, aimed at museum: to enhance and make usable a Cultur- ensuring full accessibility of the territory. The first al Heritage that is largely ‘invisible’; to improve outcome of this activity was the Casilino Eco- the quality of life by seeing the territory as a museum Arrangement Plan (Peritore, 2018), a space to connect history and development re- strategic urban planning document produced quests; to document, share and regenerate the after more than five years of research on multi- Heritage reinforcing the sense of self-recogni- ethnic local communities. The project imagines tion and belonging to places for the residents; to recompose the mosaic heritage of the area to fight against fragmentation proposing the cap- tracing physical paths, connecting the green ar- italisation of the area (Padiglione and Broccoli- eas and reconnecting the built and open space ni, 2017). These objectives have been articu- with an urban narration. The project, presented lated in precise actions that have essentially led to the Municipality of Rome, inspired the sub- to the creation of physical and virtual connections sequent Green Ring Structure Plan that, in the to make the District a green infrastructure and Archaeological Area Ad Duas Lauros, has pro- create narrations and meaning links between re- vided for the reconnection of green areas and sources. The model implemented by the Ecomu- the access through cycle and pedestrian paths. seum was based on the development of three With regard to the realisation of physical con- connection areas – human, narrative, urban – nections, the Ecomuseum has found more ob- closely interrelated, which represent the stages stacles in its relationship with the Institutions. In of implementation of the process. fact, the idea of spatial planning promoted by The first step consists in the creation of an the Ecomuseum has collided with decades of ur- operative unit (‘care communities’) that put to- ban practice that considered the so-called ‘ur- gether different energies and skills within the dis- ban voids’ as spaces to be filled. A ‘predation’ of tricts that compose the territory of the Ecomuse- the Ager Romanus that has been the basis of the um: Tor Pignattara, Centocelle, Pigneto, Quadra- Roman economy for at least seventy years, diffi- ro vecchio, Prenestino and Villa Gordiani. Local cult to overturn. The main limitation of the Ecomu- communities are involved in an experimental pro- seum was, at the beginning, an approach that ject, through a public call promoted by the Eco- did not take sufficiently into account the econom- museum. This project becomes the prototype ic value of the territory. For this reason, since 2014, to build a path that makes local skills and social the Ecomuseum has encouraged research on relations stronger. In the development of a com- tourism enhancements, starting a new season of mon project, the community finds its balance (of cultural programmes, integrating urban explo- skills, leadership and organisation) and concrete- rations with the local productive reality and prov- ly finalises the commitment through the con- ing how a plan based on the reconstruction of struction of a cultural program scalable over time heritage relations could be the drive for an econ- (Fig. 1). This process allows to build stable rela- omy founded on cultural tourism (Muzzioli et alii, tionships, based on a clear pattern, with a fair dis- 2019), capable of creating jobs, wealth and de- tribution of the funds available, and is preparatory velopment, far from a predatory logic. to any subsequent territorial design activities In parallel, the Ecomuseum has developed of the Ecomuseum, as the creation of a working the creation of digital connections to promote group which can carry on independently the pro- social inclusion and broaden participation. The ject is essential. participative census of cultural and natural re- The second step consists in the creation sources has become an opportunity for valori- of itineraries of patrimonial use and territorial sations also through the development of tech- narration, developed by the care communities nological infrastructures (Angelaccio et alii, 2017). through community maps (Lapiccirella Zingari et Since 2016, the Ecomuseum has been equipped alii, 2020; Fig. 2). These itineraries come from the with a technological platform, created in col- internal solicitation of the scientific committee, laboration with the SmarTourism Laboratory of or from external inputs of the local realities. The the University of Tor Vergata, which organises itineraries are experiential paths, which describe the collected data making them usable through Fig. 5 | Ecomuseum Online participation platform (credit: the territory from the voice of the inhabitants, en- apps and augmented reality. The development Casilino Ecomuseum, 2021). riched through the dialogue with the Authorities of this platform has led to the creation of a real Fig. 6 | Ecomuseum Mobile App Home (credit: Casilino of protection, research and Institutions. They are ‘Wikipedia of the territory’, through a geo-lo- Ecomuseum, 2020). 137
Riva R., Gnessi C. | AGATHÓN | n. 10 | 2021 | pp. 132-139 implementation/narration) are part of an overall ning of the territory can instead start from the digital strategy that connects citizens, commu- enhancement of the cultural, environmental and nities and experts through innovative solutions. landscape connections that already exist and The Ecomuseum has always tried to offer its on which is based the sense of belonging to a services to ensure the widest accessibility, con- community, the research on Intangible Heritage sidering physical fragilities, logistics (moving in- has been essential. side a densely inhabited urban context is a fac- Through surveys, sources study, collection tor that limits the access to the Cultural Her- of memories and narrations of the elderly of the itage, but it is still not well considered) and is- neighbourhoods, the Ecomuseum has recon- sues related to the intercultural context of the structed a little-known scenario, which enriches territory. the territory with a network of human, social and During the lockdown imposed by the pan- affective relations widely underestimated. For demic, this asset has allowed the Ecomuseum example, during the studies carried out, it was to continue to provide its services, with online found that the relations between the district com- seminars and lessons, virtual tours, virtual co-de- munities of Tor Pignattara, Centocelle and Col- sign sessions, online discussion groups (Figg. latino have their epicentre in Casilino District 7-9). Thus, the Ecomuseum has succeeded in formerly SDO, because in that area the first in- connecting people, agencies and associations, habitants of the post-unification neighbourhoods creating stable relationships, as with the E.P. worked in the lands of large noble families and in ART3 project (entirely developed during the pan- the plots granted to the first agricultural coopera- demic) which has created a new care communi- tives. The landscape of the ancient Ager Romanus ty in the District of Villa Gordiani, with which the was the precondition to the birth of these settle- Ecomuseum currently collaborates for the de- ments, contributing to the construction of a sense velopment of cultural projects (Fig. 10). of belonging to a territory unknown for the immi- grants of that time. Prospects for development | The crisis of cul- The emergence of this memorial Heritage was tural institutions produced by the Covid-19 emer- essential for the present inhabitants to be recog- gency has led to a profound reconsideration of nised in this common history, consolidating a the way of fruition and management of Cultural front against the speculative predictions of the Mu- Heritage. The ‘proximity’ has become a reference nicipty to create 15,000 new housing that would context for many citizens who have rediscov- erase the signs of this past. Driven by the com- ered their neighbourhood, or their city, as places munity, the Ecomuseum had the opportunity to of culture and not exclusively as places of every- shift the focus of the City of Rome planning ac- day life (Petraroia, 2020). In this context, eco- tion from the need to ‘fill’ the territory to the ur- museums have played a strategic role as ‘local gency of ‘connect’ it to the life of people. This shift cultural Institutions’ using their traditional ability started with the publication of the above-men- to build connections, mainly intended as rela- tioned Ecomuseum Casilino Arrangement Plan tions with local communities for the participatory and then consolidated with the participation in management of Cultural Heritage. the new urban design plan of the area, the Gen- In this perspective, the case of the Casilino eral Green Ring Structure Plan, designed by the Ecomuseum is exemplifying because, during City of Rome, which has definitely taken this new 2020, it developed an integrated cultural pro- point of view, rejecting the previous speculative gram that, despite the limitations imposed by the perspective. These successes in the field of ur- pandemic, has increased the number of visitors ban planning, however, do not erase the difficul- compared to 20194. This has been possible ties that the Ecomuseum still faces in relation to thanks to three integrated assets of its territorial the Institutions, in particular the Municipalities. strategy: The main limits of action concern the regulatory – building a network of stable relations with the system. While the Lazio Region recognises the organisation operating in the ecomuseal area, Casilino Ecomuseum as a cultural institution, as- strengthening their capacity to be active as terri- similated to a museum, the City of Rome consid- torial ‘aerials’; ers it only as an Association, caging each initia- – connecting districts through shared routes/ tive in complex bureaucratic procedures that of- narrations that can represent both a vision of ur- ten collide with the need to advance the research ban planning and an imaginary reference for dif- and action with communities. ferent local communities; Despite the differences in territorial contexts, Fig. 7 | Virtual Seminar ‘Giornate del Territorio’ (credit: – supporting actions with a strong technological the governance model developed by the Casili- Casilino Ecomuseum, 2020). infrastructure, constantly updated and capable no Ecomuseum presents interesting scaleability Fig. 8 | Ecomuseum Virtual Tour (credit: Casilino Eco- of producing tools that reinforce relations and factors. First of all, it is based on the construc- museum, 2020). offer services to the community, even in emer- tion of a network of local realities involved as ac- Fig. 9 | Virtual Educational Training (credit: Casilino Eco- gency situations. tive key players of the process. The idea of build- museum, 2020). While the local communities have been re- ing networks of local actions is a distinctive ele- Fig. 10 | Ecomuseum Outdoor Lab in Villa Gordiani (cred- ceptive and ready to change their point of view ment of all the ecomuseums, and the innovation it: L. Fabriziani, 2020). to consider the territory as a common good, brought by the Casilino Ecomuseum is to share the protection Authorities, while appreciating ap- economic resources, communication and train- proach and commitment, seemed reluctant to ing, together with objectives and methodology. stantly new ‘Ecomuseum pieces’, through a sim- grant the Ecomuseum space for intervention in In this way it is possible to create local care com- ple and intuitive digital system, creating a per- areas that have always been of their exclusive munities with full autonomy, or in other words, to manent laboratory to safeguard and enhance competence. Instead, the Roman Institutions were apply the principle of subsidiarity, with the ex- the local Cultural Heritage. stuck on the twentieth-century speculative devel- perimentation of proximity democracy forms that These direct engagement tools (in terms opment model of the city. To subvert these po- allow to consolidate local relations and to start of access to Heritage and participation in its sitions and understand how an innovative plan- processes of transformation of the territory and 138
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