Terrestrial' La sfida del gioco a tre - Camilla Perrone - FUPRESS

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‘Terrestrial’
   La sfida del gioco a tre

   Camilla Perrone
   Università degli Studi di Firenze
   camilla.perrone@unifi.it

   Elena Marchigiani
   Università degli Studi di Trieste
   emarchigiani@units.it

   Gabriella Esposito                                                    Non c’è niente di più innovatore, niente di più pre-
                                                                         sente, sottile, tecnico, artificiale (nel senso buono
   IRISS
   g.esposito@iriss.cnr.it                                               del termine), niente di meno rustico e campagnolo,
                                                                         niente di più creativo, niente di più contemporaneo,
   Maddalena Rossi                                                       che negoziare l’atterraggio su un suolo. Non bisogna
   Università degli Studi di Firenze                                     confondere il ritorno della Terra con il “ritorno alla
   maddalena.rossi@unifi.it                                              terra” di triste memoria (Latour 2017, p. 72)

   © 2021 The Author(s)
   This article is published
   with Creative Commons                                          Intento di questo numero della rivista – intito-
   license CC BY-SA 4.0
   Firenze University Press.                                      lato Terrestrial – è di sviluppare alcune rifles-
   DOI: 10.13128/contest-13191
   www.fupress.net/index.php/contesti/                            sioni sulla necessità di rinegoziare lo spazio
                                                                  dell’abitare con la Terra che insorge. Una Terra
                                                                  che diventa essa stessa attore di un processo
                                                                                     di trasformazione dell’am-
                                         Terrestre is the new geo-political          biente naturale in Territorio,
                                         perspective outlined by the                 facendosi motore di una con-
                                         philosopher Bruno Latour (2017)             versione ecologica dell’eco-
                                         and proposed here. For Latour it is nomia e della società.
                                         the horizon with respect to which           Terrestre è la nuova prospet-
                                         to build a new way of relating              tiva geo-politica delineata
                                         (inter)active with the Earth that           dal filosofo Bruno Latour
                                         rebels. Following this suggestion,          (2017) e qui riproposta. Per
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                         the contributions                           Latour si tratta dell’orizzonte
                                         propose on some research trails             rispetto al quale costruire un
                                         around that concept. The aim                nuovo modo di relazionarsi
                                         is to draw attention to the                 (inter)attivo con la Terra che
                                         issues mentioned, propose some              si ribella. Inseguendo que-
                                         association between potentially             sta suggestione, i paragrafi
                                         convergent perspectives and                 successivi addensano alcune
                                         anticipate some of the issues               piste di ricerca intorno a tale
     5                                   developed in the essays collected
                                         below. The observations of the
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                                                                                                                 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE
relations between climate crisis
and pandemics give way to the
focus of the ‘contract’ with the third
actor - the Earth - in the ecological
and territorial transition, and then                        Crisi climatica e pandemie
deepen the transition from Terrestrial                      Il dibattito scientifico degli ultimi mesi ha evi-
to Territory. The conceptualization                         denziato come la pandemia sia una delle im-
of the approach is accompanied by                           plicazioni possibili, pur certamente non l’unica,
the identification of an orientation                        della progressiva distruzione ed erosione degli
of ecological territorial policies                          ecosistemi che sconquassano il pianeta e sfi-
enabling a design of future eco-                            dano i territori (Balducci et al., 2020a).
territorialist.                                             In generale, le epidemie sono espressione di
                                                            uno stress ambientale e di una modificazione
                                                            dell’equilibrio tra l’uomo e il suo ambiente di
                                                            vita, a cui la Terra reagisce e insorge.
       concetto. L’obiettivo è di sollecitare l’atten-      Comprendere le somiglianze, le differenze e
       zione rispetto ai temi citati, proporre qualche      le relazioni più ampie tra pandemie e rischio
       associazione tra prospettive potenzialmente          climatico è un primo passo fondamentale per
       convergenti e anticipare alcune delle questioni      derivare implicazioni pratiche che informino le
       sviluppate nei saggi di seguito raccolti.            nostre azioni (Pinner et al., 2020). Non sussi-
       Le osservazioni delle relazioni tra crisi clima-     stono ancora prove dirette e sostanziali che il
       tica e pandemie lasciano il posto alla messa         cambiamento climatico stia influenzando la
       a fuoco del ‘contratto’ con il terzo attore – la     diffusione di Covid-19, ma sappiamo che esso
       Terra appunto – nella transizione ecologica e        altera il modo in cui ci relazioniamo con altre
       territoriale, per poi approfondire il passaggio      specie sulla Terra, e questo è importante per la
       da Terrestre a Territorio. La concettualizzazio-     nostra salute e il rischio di infezioni.
       ne dell’approccio si accompagna all’individua-       Pandemia ed emergenza climatica rappresen-
       zione di un orientamento di politiche ecologi-       tano entrambe traumi fisici e materiali, che
       che territoriali abilitanti un disegno di futuro     poi si traducono in una serie di impatti socio-
       eco-territorialista. Alcune riflessioni su sfide e   economici. In tal senso, gli effetti di Covid-19
       prospettive per ‘un passaggio al nuovo mondo’        possono essere interpretati come un assaggio
       concludono questo contributo introduttivo.           di ciò che una crisi climatica a tutti gli effetti
potrebbe comportare in termini di shock eso-          persino catastrofico, una volta superate de-
                                    geni, che simultaneamente coinvolgano le              terminate soglie (come la capacità ospedalie-
                                    relazioni tra domanda e offerta di servizi, in-       ra di curare i pazienti pandemici, o l’insorgere
                                    terruzione delle catene di approvvigionamen-          di cataclismi). Sono entrambi moltiplicatori di
                                    to di beni e risorse, i meccanismi globali per la     rischio, in quanto evidenziano ed esasperano
                                    loro trasmissione e amplificazione. Quello tra        vulnerabilità finora non testate, inerenti ai si-
                                    questioni climatiche e ambientali e diffusione        stemi finanziari e sanitari e all'economia reale.
                                    di pandemia ‘transpecie’ si configura, in so-         Entrambi sono regressivi, in quanto colpiscono
                                    stanza, come un vero e proprio circolo vizioso        in modo sproporzionato le popolazioni più vul-
                                    (Bernstein, 2021). Soprattutto, molte sono le         nerabili del mondo (Pinner et al., 2020).
                                    relazioni e le similitudini tra cambiamento cli-      Naturalmente crisi climatica e pandemie sono
                                    matico (che mina la salute della terra) e pan-        anche profondamente diverse negli effetti che
                                    demia (che direttamente impatta sulla salute          generano e, soprattutto, nella velocità con cui
                                    e sulle relazioni tra le persone); il fatto che la    tali effetti diventano visibili.
                                    seconda ci abbia trovato profondamente im-            La crisi globale della salute pubblica ha pre-
                                    preparati è una lezione di non poco conto.            sentato pericoli incombenti, circoscritti o circo-
                                    Pandemie e rischio climatico sono entram-             scrivibili e direttamente individuabili, ai quali
                                    bi sistemici, in quanto le loro manifestazioni        siamo stati costretti a rispondere velocemente
                                    dirette ed effetti a catena si propagano velo-        per la sopravvivenza della specie. I rischi del
                                    cemente in un mondo interconnesso. La ridu-           cambiamento climatico sono generalmente
                                    zione della domanda di petrolio sulla scia dello      graduali, cumulativi e distribuiti, si manifesta-
                                    scoppio iniziale del Coronavirus ha ad esempio        no nel tempo, anche se con sempre maggio-
                                    innescato una guerra dei prezzi, che ha ulte-         re frequenza, attraverso il reiterarsi di singoli
                                    riormente esacerbato il declino del mercato           eventi calamitosi.
                                    azionario, con rilevanti impatti su economie e        Ciò non toglie che l’imprevedibilità diretta di
                                    processi produttivi.                                  questi fenomeni sia tra gli elementi che più
                                    Pandemie e rischio climatico sono entrambi            sollecitano chi si occupa di governo dei processi
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                    non stazionari e connotati da modi di manife-         territoriali a ripensare profondamente i propri
                                    starsi non prevedibili; le probabilità calcolate in   strumenti e approcci. Prendendo spunto dalla
                                    passato e le distribuzioni degli eventi si stanno     recente pandemia di Covid-19, e dal suo agire
                                    infatti rapidamente spostando, dimostrandosi          quale lente di ingrandimento di problemi e ri-
                                    inadeguate o insufficienti per le proiezioni fu-      schi già da tempo emergenti (Marchigiani, Per-
                                    ture. I processi che li sottendono sono inoltre       rone, Esposito, 2020), la riflessione che questa
                                    non lineari, in quanto il loro impatto socio-         raccolta di contributi intende sollecitare riguar-
                                    economico cresce in modo sproporzionato e             da i percorsi (progetti, azioni, politiche) di me-
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                                                                                                               ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE
dio e lungo periodo che è necessario intrapren-        appassiona le folle e che oppone solo umani, il
dere per fare i conti con la ribellione della Terra    Padrone e il Servo, la sinistra contro la destra, i
e per ‘prepararsi’ a pianificare nell’incertezza.      repubblicani contro i democratici, un’ideologia
Siamo infatti convinte che, per affrontare la          contro una qualunque altra, i verdi contro i blu
reazione della Terra ai processi di abitazione,        […], svanisce in parte allorché interviene que-
occupazione, sfruttamento e urbanizzazione             sto terzo. E quale terzo! Il mondo stesso. Qui, le
del pianeta, occorra abbracciare un diverso fra-       sabbie mobili; domani, il clima. L’acqua, l’aria, il
me epistemologico; che sia necessario mettere          fuoco, la terra, la flora e la fauna, l’insieme delle
in atto un nuovo modo di pensare, per meglio           specie viventi, questo paese arcaico e nuovo,
comprendere le relazioni tra il Territorio e il        inerte e vivente, che più avanti chiamerò Bio-
complesso sistema di azioni e relazioni eco-           gea. Fine dei giochi a due; inizio di un gioco a
logiche-politiche-economiche ricomprese nel            tre. Ecco lo stato globale contemporaneo” (ivi,
termine Antropocene. Un termine, quest’ul-             pp. 42-43). Giancarlo Paba ulteriormente sot-
timo, che definisce, sul piano geologico e cul-        tolinea: “Scossa dai movimenti del conflitto tra
turale, l’era che stiamo vivendo – ovvero un           gli umani e dal conflitto tra natura e umanità,
periodo della storia del pianeta in cui l’attività     la terra si scuote a sua volta e scuote le tracce
umana rappresenta uno dei fattori più rilevanti        diffuse dell’insediamento umano. “Noi inquie-
per le trasformazioni ambientali (Crutzen, Sto-        tiamo la terra e la facciamo tremare” (Serres,
ermer, 2000; Crutzen, 2002).                           1992, p. 136), essa si erge quindi di fronte a
                                                       noi come soggetto (la Terre spasmodique, en-
La fine del ‘gioco a due’: il contratto con la Terra   semble palpitant) e trema a sua volta. Il gioco
In questo nuovo e complesso sistema di rela-           a tre richiede che trattiamo con la terra, che
zioni la Terra è chiamata in causa come terzo          cerchiamo un accordo con le sue traiettorie di
attore; entra cioè prepotentemente nel grande          evoluzione e di trasformazione, che vincoliamo
racconto del Duello rusticano (il quadro dipin-        i comportamenti reciproci alle regole condivise
to da Francisco de Goya tra il 1820 e il 1821),        di un contratto naturale” (Paba, 2019, p. 107).
come sottolinea Michel Serres in Le contrat            Il vero messaggio di Serres risiede nella neces-
naturel (1992). Serres rimarca come Goya, nel          sità di considerare la Terra come parte del con-
dipingere lo scontro Hegeliano tra Servo e Pa-         tratto per la vita sulla Terra stessa: un ‘contrat-
drone, immerga i duellanti nelle sabbie mobili         to naturale’, che è cosa diversa dall’adozione di
(nessuno dei due, ovviamente, si salverà dalla         politiche di rispetto, tutela e conservazione
compattezza densa dell’insabbiamento), con-            della natura. La questione è ben più impegna-
testualizzando il combattimento in un luogo,           tiva: alla natura è affidata un’agency diretta
e rendendo evidente la presenza di un terzo            (una actorship) consolidata dalla sottoscrizio-
‘agente’, la Terra appunto. Il “gioco a due che        ne di un contratto, che richiede un certo grado
di libertà e di autonomia dei contraenti (dotati      conosciuto fino a ora, e costruire un nuovo re-
                                    di diritti) e sancisce l’impossibilità di azioni/     lazionamento (inter)attivo con la Terra – nella
                                    decisioni unilaterali. Di fatto Serres propone        logica del contratto di Serres.
                                    che la Terra intera sia assunta a protagonista,       Il nuovo orizzonte proposto da Latour in Où at-
                                    anticipando in qualche misura la tendenza oggi        terrir? Comment s'orienter en politique (2017) è
                                    relativamente diffusa a riconoscere uno statu-        appunto quello del Terrestre, inteso come supe-
                                    to di persona giuridica ai fiumi o ai bacini flu-     ramento dei dualismi a favore della reciprocità
                                    viali (Louvin, 2017; Cano Pecharroman, 2018).         tra geosfera, biosfera e sociosfera. Il Terrestre,
                                    Con questo ragionamento ci consegna anche le          da una parte, eredita dal suolo la materialità,
                                    chiavi per un riposizionamento epistemologi-          l’eterogeneità, lo spessore, la polvere, dall’al-
                                    co del rapporto con la natura, confermato ad          tra, articola questa eredità in rapporto alla di-
                                    esempio dalla “centralità del tema dell’acqua         mensione planetaria del movimento, del supe-
                                    nella crisi dei sistemi ambientali e umani, e         ramento delle scale, dei confini, delle frontiere.
                                    [dal] complesso intreccio di fattori economici,       “Diventare ‘radicalmente terrestri’ (ivi, p. 74),
                                    ecologici, sociali, politici, giuridici, identitari   significa infine aprirsi a tutti gli altri terrestri,
                                    intorno alla gestione della risorsa idrica in tut-    gli Earthbound, in una conversazione estesa
                                    te le sue manifestazioni” (Paba, 2019, p. 109).       a tutte le forme di esistenza, anche fragili e
                                    Un approccio che è, peraltro, in linea con alcu-      precarie (Paba, 2011), che riescono, anche in-
                                    ne esperienze seminali, innovative e ancora           direttamente a parlare e ad agire – in qualche
                                    originali, nel campo della pianificazione (bio)       modo” (Paba, 2019, p. 114).
                                    regionale (Magnaghi, 2020; Fanfani, Mata-             Il Terrestre prende parte all’azione umana, co-
                                    ran, 2020a, b). Si pensi ad esempio all’Histoire      stituendosi come terzo, tra i due attrattori che
                                    d’un ruisseau di Élisée Reclus, alla watershed        hanno generato le crisi: il locale e il globale.
                                    democracy di Wesley Powell, alla sezione di           Nel libro di Latour, la centralità della Terra,
                                    valle di Patrick Geddes o alla costituzione della     della sua capacità di agire autonomamente,
                                    Tennessee Valley Authority (nella visione origi-      è appunto oggetto di un'argomentazione bio-
                                    nale di Benton MacKaye), così come all’acqua          politica. Secondo il filosofo, la vita degli esseri
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                    democratica di Danilo Dolci, fino ai contratti di     umani è condizionata da tre dinamiche di scon-
                                    fiume in Europa e nel mondo.                          volgimento, intrecciate tra loro: il cambiamen-
                                                                                          to climatico e l'avvento di un Nouveau Régime
                                    Oltre l’Antropocene: Terra, Territorio, Terrestre     Climatique (il clima è inteso nel senso ampio
                                    La sfida diventa quindi, nelle parole di Bruno        delle relazioni tra gli esseri umani e le condi-
                                    Latour, quella di trovare un nuovo orizzonte          zioni materiali della loro vita); la deregolamen-
                                    geo-politico. Forse anche la strada per anda-         tazione (e l'avvento della globalizzazione);
                                    re oltre l’Antropocene, per come lo abbiamo           l'esplosione vertiginosa delle disuguaglianze e
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l'amplificazione delle migrazioni umane e non           effetti delle crisi (climatiche, epidemiche, am-
umane (Latour, 2017).                                   bientali, migratorie), ma pur sempre sintesi
Queste affermazioni aprono la strada alla con-          tra terra e umanità, casa di popoli e culture,
sapevolezza del nuovo ruolo che l'umanità è             prodotto e costrutto sociale di lungo periodo,
chiamata a svolgere nella profonda crisi della          unico ambiente di vita dell’umanità.
globalizzazione perpetrata dai paesi più ricchi,        In questa visione, abbracciata e reinterpretata
secondo logiche di libero mercato o modelli co-         nel Il principio territoriale di Alberto Magna-
loniali. L’umanità stessa diventa parte della co-       ghi (2020), il territorio (andatosi costituendo
struzione o della distruzione del globo. È in tal       come immenso patrimonio collettivo, come
senso che il Terrestre non è più l'ambiente o lo        il bene comune per eccellenza) conquista una
sfondo temporale e spaziale dell'azione uma-            nuova centralità e si offre come risposta ne-
na; al contrario, esso partecipa pienamente alla        cessaria alle crisi che lo affliggono, affidandosi
vita pubblica, reagisce alle azioni degli uomini.       all’esistenza di abitanti in grado di produrre la
Geografia umana e spaziale non sono più di-             complessità dell’ambiente dell’uomo e dei suoi
stinguibili. In altri termini, la Terra non è il sup-   paesaggi. Si tratta di: “un territorio dunque
porto stabile dei processi di modernizzazione;          non inteso solo come prodotto artificiale del
fa parte della storia: “se il Terrestre non è più       dominio dell’uomo sulla natura, ma soprat-
cornice dell'agire umano, è perché esso vi pren-        tutto, dovendo ‘trattare’ con essa, realizzato
de parte. Lo spazio non è più quello della carto-       producendo insieme neoecosistemi viventi: un
grafia, con la sua quadrettatura di longitudini         esito “terzo” dei processi di co-evoluzione fra
e latitudini. Lo spazio è diventato una storia          insediamento umano e ambiente che si sono
convulsa di cui noi siamo dei partecipanti tra          verificati nel tempo lungo della storia: ovvero
gli altri, che reagiscono ad altre reazioni. Sem-       processi di costruzione (per prova ed errore) di
bra di atterrare in piena geostoria” (ivi, p. 58).      regole sapienti di relazione con le quali ogni ci-
Soprattutto il Terrestre fa ‘atterrare’ la nostra       vilizzazione ha interpretato l’’aver cura’ dell’al-
attenzione sul concetto politico di Territorio          tro (in questo caso la natura), contravvenendo
come unico orizzonte di futuro sia per i vecchi         in parte al dettato biblico del ‘soggiogamen-
abitanti dei paesi ricchi, ormai consapevoli che        to’” (ivi, p. 20).
non c’è pianeta adatto alla globalizzazione, sia        Oggi, a valle di un lungo processo di spolia-
per i nuovi abitanti (i migranti) che, obbligati        zione e deterritorializzazione coinciso con la
a lasciare il ‘vecchio suolo’, dovranno cambiare        civilizzazione delle macchine e la modernità
radicalmente modo di vivere.                            occidentale, le relazioni sinergiche co-evolutive
Il territorio diventa così un dominio conteso,          fra insediamento umano (organizzato su basi
senza il quale nessuna sopravvivenza umana              e tempi biologici e culturali) e ambientale (or-
è immaginabile, sfidato e ammaccato dagli               ganizzato su basi e tempi geologici e biologici)
si sono interrotte. In questo quadro, la visione       La via della Politica Ecologica Territoriale per
                                    di Magnaghi propone un ritorno al territorio           la cura attiva del territorio
                                    secondo un approccio olistico e duraturo, non          L'ecologia politica è un campo di ricerca alta-
                                    compensativo o mitigativo (rivelatosi debole           mente dinamico all'interno degli studi geogra-
                                    nelle mani della politica), non oppositivo o ra-       fici sullo sviluppo. Da quando Blaikie e Brook-
                                    dicale (troppo settoriale e fallimentare nel pro-      field (1987; Blaikie, 1999) hanno posto le basi
                                    porre sperimentazioni), né tantomeno vocato            dell'approccio e formulato la sua prima defi-
                                    alla rinaturazione della terra (contro-intuitivo       nizione, si è evoluto in molte direzioni diverse
                                    rispetto allo stato di una crosta terrestre an-        (Zimmer, 2010).
                                    tropizzata). L’ipotesi è “che una efficace inver-      Di cruciale interesse è ad esempio il concetto
                                    sione di rotta, in grado di affrontare strategi-       di ibridità di Latour, che rifiuta non solo ogni
                                    camente la crisi ambientale, sia possibile solo        distinzione tra ‘società’ e ‘natura’, ma spes-
                                    ricostruendo nella sua complessità il rapporto         so scarta del tutto entrambi i termini. Latour
                                    fra abitanti e territorio abitato, rimettendo in       (2004) parla di ‘ibridi’ come miscele di natura e
                                    discussione tutti gli elementi di produzione           cultura, aggrovigliati assemblaggi di entità di-
                                    dello spazio” (ivi, p. 15). La proposta è di un        verse, umane e non-umane, che non possono
                                    futuro eco-territorialista basato sulla cura del       essere divisi in due poli.
                                    territorio per prevenirne le crisi e le malattie,      Nell’ultimo ventennio si è sviluppata una ten-
                                    operando una conversione ecologica – in primis         denza, soprattutto all'interno della geografia
                                    per la salvezza dell’ambiente dell’uomo, non di        anglo-americana, a traslare le questioni di eco-
                                    Gaia che comunque continuerà a ruotare con             logia politica a contesti diversi da quelli tradi-
                                    nuovi climax – attraverso processi di riterrito-       zionalmente rurali: si è formata così un'ecolo-
                                    rializzazione delle società locali.                    gia politica urbana ancora relativamente nuova
                                    In definitiva, il Terrestre come sintesi della let-    (Gandy, 2002; Keil, 2003; Swyngedouw, 2004;
                                    tura di Latour e del ‘principio territoriale’ di Ma-   Kaika, 2005; Heynen et al., 2006; Perrone,
                                    gnaghi, allude alla capacità visionaria di com-        2020). Se si volesse dare una data di inizio del
                                    prendere l’interdipendenza tra agenti umani e          dibattito che è stato associato all'Urban Politi-
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                    non umani. A essere chiamata in causa è una            cal Ecology (UPE), questa potrebbe coincidere
                                    nuova ‘politica ecologica’ situata e territoriale      con l'articolo di Erik Swyngedouw (1996) sulla
                                    (Tzaninis et al., 2021), ovvero un approccio che       città come ibrido.
                                    promuova più in generale la ‘salute’ e l’equili-       L'ecologia politica è un campo interdiscipli-
                                    bro metabolico del territorio, il superamento          nare impegnato nell'analisi critica delle que-
                                    delle diseguaglianze sociali ed economiche,            stioni ambientali, a cui recentemente è stata
                                    una nuova giustizia ambientale e territoriale.         ridata attenzione nel dibattito sulle politiche
                                                                                           del cambiamento climatico (Keil 2011; Hey-
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nen, 2014; Swyngedouw, Kaika, 2014; Angelo,          sviluppati negli anni precedenti: l’ecologia poli-
Wachsmuth, 2015). Nello specifico, l'ecologia        tica urbana per come è stata intesa e dibattuta
politica urbana è un approccio concettuale che       almeno dagli anni '90, concentrata quindi sui
rifiuta come falsa ogni dicotomia tra natura e       processi di urbanizzazione letti in termini di re-
società. Intende l'urbanizzazione come un pro-       lazioni socio-naturali; l'ecologia politica del pa-
cesso politico, economico, sociale ed ecologico,     esaggio così come è stata resa operativa nella
che spesso si traduce in paesaggi altamente          ricerca attraverso il riconoscimento di una serie
irregolari e iniqui. Esplora i processi di urba-     di costellazioni umane-non-umane, tra città e
nizzazione in termini di relazioni ‘socio-natu-      campagna (Connolly, 2019); infine, un'ecologia
rali’ (Swyngedouw, 1996). Assume la nozione          politica suburbana, che parla specificamente
di metabolismo per la definizione di città, al       della dimensione dell'urbanizzazione estesa
fine di scavalcare il concetto stesso di confine     (Keil, Macdonald, 2016).
tra città e natura, e contrapporvi l'idea di in-     Quest’ultima apertura epistemologica del di-
terconnessione tra i due ambiti (Heynen et al.,      battito sulla politica ecologica, che guarda alle
eds., 2006). Rifiuta l’assunto che le città siano    ecologie spaziali dell'urbanizzazione plane-
l'antitesi della natura; piuttosto le riconosce      taria, può aiutare a comprendere (e forse nel
come una seconda natura, forma dominante             tempo lungo a sanare) la frattura tra ecologia
dell'abitare nell'età contemporanea. Sostiene        ed economia che caratterizza il “capitalocenic
che il tipo e il carattere del cambiamento fisico    climate change” (Keil 2020, p. 11; Perulli, 2020).
e ambientale e le condizioni di vita che ne de-      Una politica ecologica spazializzata può diven-
rivano non siano indipendenti dalle specifiche       tare un approccio abilitante per i territori e le
istituzioni storiche sociali, culturali, politiche   loro comunità nella transizione verso un nuovo
o economiche che li accompagnano (Heynen,            ‘cene’ (oltre l’Antropocene e il Capitalocene). In
2018).                                               quanto tale, può costituirsi come politica eco-
L'ecologia politica urbana è stata una delle         logica territoriale tout-court.
principali lenti attraverso cui gli studiosi del
pensiero critico hanno iniziato a comprendere        ‘Passaggio al nuovo mondo’: le sfide per ar-
i drammatici cambiamenti ambientali di un            rivare pronti
mondo sempre più urbanizzato (Tzaninis et            Le situazioni di contesto sono nuove e sfidanti;
al., 2021). Di diretto interesse per le riflessio-   sicuramente portano a fare i conti con la pan-
ni qui sviluppate è il recente lavoro di Roger       demia e, più in generale, con i rischi derivanti
Keil (2020), che ha riformulato la questione         dalla crisi climatica.
in termini di ‘ecologia politica spazializzata’      La mobilitazione planetaria di fronte agli ef-
nell’intento di portare avanti il dibattito e ri-    fetti di Covid-19 ha evidenziato l’urgenza
comprendere i tre grandi filoni di discussione       dell’azione di policy ai diversi livelli istituziona-
li. Ha anche mostrato la necessità di lavorare         cetto che ribadisce l’importanza di una nuova
                                    in un quadro strategico coerente tra livelli e         dialettica tra scienza, politica e natura. Nella
                                    organizzato nel tempo, con azioni a breve, me-         seconda parte del suo libro, intitolata Il mondo
                                    dio e lungo periodo, in cui il ruolo dello Stato       di domani, Perulli individua una possibile tra-
                                    si è rivelato fondamentale: “senza un pubbli-          iettoria a sostegno di tale azione. La articola
                                    co efficiente ed efficace, senza le istituzioni, il    a partire dalla riformulazione critica di alcuni
                                    mercato non è in grado di garantire la salute          concetti dominanti: azione collettiva, sviluppo
                                    e la sicurezza dei cittadini, né di produrre beni      sostenibile, democrazia liberale. L’intento è ri-
                                    pubblici fondamentali, tra i quali lo spazio”          badirne l’ingannevolezza e l’ambiguità qualora
                                    (DASTU, 2020).                                         fatti atterrare in maniera generale su contesti
                                    Un suggerimento interessante rispetto a que-           connotati da una povertà senza capacitazione,
                                    sto quadro strategico dell’azione di policy,           come i ‘paesi in via di sviluppo’. Nello specifi-
                                    coerente con le riflessioni su Terra, Territorio,      co, l’autore individua quattro azioni verso il
                                    Terrestre, viene dall’ultimo libro di Paolo Perul-     passaggio al nuovo mondo, che vale la pena
                                    li, Nel 2050. Passaggio al Nuovo Mondo (2021).         di richiamare brevemente per esplicitare alcu-
                                    L’autore sollecita la necessità di ‘incontrare         ni passaggi fondamentali di un cambiamento
                                    la Terra’ in modo nuovo, nella consapevolez-           radicale: aprire le organizzazioni internazionali;
                                    za che i conflitti territoriali, sociali e culturali   aprire le banche alla società; aprire la burocra-
                                    hanno come posta in gioco il futuro dell’am-           zia dalla dimensione internazionale alla scala
                                    biente di vita. L’azione collettiva verso la terra     locale attraverso un grande sforzo culturale di
                                    è necessaria per il recupero dei beni comuni,          formazione, e forme deliberative di discussio-
                                    e la de-carbonizzazione del mondo al 2050 è            ne pubblica; aprire alla parità di genere.
                                    imprescindibile per sopravvivere all’Antropo-          Per quanto attiene ai meccanismi di produzio-
                                    cene. Ma anche un’azione individuale diventa           ne e trasformazione dello spazio, la domanda è
                                    cruciale, soprattutto se riferita ai modelli di        chiara: serve un policy making innovativo, effi-
                                    sviluppo e consumo. L’unica risposta possibile,        cace, multilivello, multiagente, collaborativo e
                                    scrive Perulli, “è il decoupling: disaccoppiare la     strategico. L’obiettivo è quello di riflettere sulle
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                    crescita economica e l’uso delle risorse energe-       possibilità di attuare un reframing delle politi-
                                    tiche” (ivi, p. 140). L’approccio alla Terra deve      che urbane, evidenziando limiti e contraddizio-
                                    cambiare. Abbiamo a lungo trattato lo spazio           ni di approcci mainstream e offrendo indirizzi
                                    terrestre come un tutto omogeneo e una ri-             in almeno due direzioni: l’innovazione del po-
                                    sorsa da sfruttare, trascurando le sue diverse         licy making, come esito di processi di appren-
                                    specificità. Dobbiamo invece oggi “riconoscer-         dimento e intelligenza collettiva per garantire
                                    ne l’alterità. La terra non è un nostro dominio,       i diritti fondamentali (alla casa, alla salute, al
                                    è altro da noi” (ivi, p. 137). Si tratta di un con-    movimento, alla ‘prosperità’); il networking
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strategico, per l'innovazione territoriale e l'im-   tribuita a soluzioni tecniche standard” (Biful-
plementazione di politiche di governance ca-         co, Centemeri, 2020, p.4). La “preparedness
paci di trattare la convergenza di cambiamenti       di fronte all’incalcolabilità dei disastri che la
molteplici.                                          crescente instabilità sociale, politica economi-
In questo momento di grande mutamento,               ca ed ambientale ci propongono, può essere
emerge infatti la necessità di riformulare gli       il modo, anche per le città e nei territori, che
strumenti delle politiche che sono stati con-        possiamo darci di pianificare non la soluzio-
solidati nel corso di molti anni, ovvero l’in-       ne, ma almeno la costruzione di una capacità
sieme delle routine a cui siamo abituati. Per        di reazione anche di fronte alle cose che non
usare l’esempio di Francesco Lanzara (1993),         sappiamo di non sapere” (DASTU, 2020). È una
occorre lasciare i ripetuti cammini che hanno        direzione tracciata che ha bisogno di un grande
avuto successo nel ‘bosco’, e che ci hanno fat-      lavoro di ricerca e azione sui territori per elabo-
to trascurare le altre innumerevoli risorse del      rare strumenti di politiche ‘usable’, a cui i piani-
contesto, per uscire dal bosco stesso quando il      ficatori possono contribuire in prima linea.
sentiero consueto non funziona più.                  Si tratta di una prospettiva apertamente evo-
Nel tempo breve, le istituzioni dovranno im-         cata nel dibattito degli ultimi mesi (Balducci
parare a mobilitare e praticare ‘capacità ne-        et al., 2020), che diventa fondamentale nel
gativa’, ovvero la capacità di ‘essere’ nell’in-     contributo alla costruzione di una nuova ge-
certezza, non facendosi irretire dall’assenza o      nerazione di politiche pubbliche alle prese con
dalla perdita di senso, né volendo a tutti i costi   l’incertezza radicale (“coping with uncertainty
e rapidamente pervenire a fatti o a certezze,        in policy making”, per citare un noto articolo di
ma cogliendo piuttosto le potenzialita di            Karen S. Christensen, 1985).
comprensione e di azione che queste situazioni       Se un approccio ispirato al ‘possibilismo’ di Al-
portano con sé.                                      bert O. Hirschman (1958), più volte ripreso da
In un tempo più lungo, le istituzioni dovranno       Alessandro Balducci (2020b), è sempre stato
impegnarsi nel disegno di politiche di prepare-      un cruciale invito per le politiche sfidate dalle
dness e di ‘cura socio-ecologica del territorio’.    crisi, in questo momento esso rivela la sua
Come sottolineano Lavinia Bifulco e Laura Cen-       precipua efficacia. Ci porta infatti a riflettere
temeri, “un’efficace preparazione alle principali    su come riconoscere i cambiamenti possibili
crisi sanitarie e ambientali richiede una logica     in un dato contesto e in situazioni di estrema
specifica dell’azione pubblica […]. Questa logi-     complessità, mobilitando un’apertura verso lo
ca […] deve essere volta a migliorare le capaci-     sconfinamento (il trespassing) tra molte scien-
tà e le competenze distribuite sul territorio […]    ze e discipline, e una propensione alla ricerca di
sfidando i processi tradizionali di produzione       razionalità nascoste o di interpretazioni di im-
della conoscenza scientifica e la centralità at-     postazioni locali che a prima vista potrebbero
essere contro-intuitive. In tal senso, l’appello     po. Una crisi che sempre più spesso assume
                                    al Terrestre può indicarci una via praticabile.      l’aspetto prevalente di debacle finanziaria,
                                                                                         emergenza climatica o sociosanitaria, di fatto
                                    Le prospettive di un appello al Terrestre: una       implicando un forte intreccio tra tali dimensio-
                                    prima mappa di questioni                             ni e un’accentuazione dei divari tra territori e
                                    Sono molte le sfide che si aprono alla costru-       popolazioni.
                                    zione di ‘scenari del domani’, e che richiedono      I contributi raccolti in questo numero si focaliz-
                                    un esercizio strategico di trespassing per ri-       zano su diversi contesti e approcci, pratiche e
                                    spondere agli indirizzi delle politiche interna-     strumenti, raccontando l’impegno a mettere in
                                    zionali, in primis europee, senza banalizzarne       campo politiche, strategie e progetti capaci di
                                    gli appelli a un cambiamento radicale. Il riferi-    ‘atterrare’ sul globo terrestre, vincendo i rischi,
                                    mento è all’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015       da un lato, di perdersi nell’enunciazione di prin-
                                    dai Paesi membri dell’ONU, e alle profonde           cipi astratti e lontani dalle peculiari condizioni
                                    interconnessioni tra i 17 Sustainable Develop-       dei territori, dall’altro, di ripiegarsi in facili lo-
                                    ment Goals che la sottendono; alla Territorial       calismi. La contrapposizione tra le trasforma-
                                    Agenda 2030 (EU Ministers responsible for            zioni indotte dalle attività umane e gli ‘eventi
                                    Spatial Planning and Territorial Development         stressori’ con cui l’ambiente dà loro risposta
                                    and/or Territorial Cohesion, 2020); alle impli-      non solo evidenzia l’impotenza dell’uomo nei
                                    cazioni territoriali della Strategia Europea per     confronti delle reazioni di Gaia, ma contribui-
                                    la bioeconomia e per la promozione di una eco-       sce altresì a mettere in discussione la dualità
                                    nomia circolare (Commissione Europea, 2020);         globale-locale, invitando a riconoscere al Ter-
                                    all’orizzonte di de-carbonizzazione e di tutela      restre la posizione di terzo attore espressa da
                                    e promozione della biodiversità delineato dalla      Latour, e indicando nel territorio il luogo d’e-
                                    Programmazione Agricola Comunitaria 2021-            lezione per la sperimentazione di nuove vie e
                                    2027; all’orientamento alla resilienza e al bilan-   relazioni tra scale e azioni. In tale ottica, alcu-
                                    ciamento alla base della Politica comunitaria di     ni articoli contribuiscono a delineare il campo
                                    Coesione Territoriale 2021-2027 e dei Recovery       di temi e problemi, la cui trattazione non può
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                    and Resilience Facility Funds post-Covid di          prescindere da un rafforzamento della dimen-
                                    Next Generation EU (European Commission,             sione territoriale e dall’integrazione – nei e tra
                                    2021). Un tratto comune alla nuova stagione di       i luoghi – delle politiche di settore a tutti i li-
                                    politiche che si va dispiegando è la presa d’atto    velli di governance. Altri si calano nella prassi
                                    della necessità di reagire velocemente alla cre-     urbanistica, per sottolineare i potenziali effetti
                                    scita esponenziale di disuguaglianze socioe-         di azioni che, pur concentrandosi su peculiari
                                    conomiche e spaziali, in una condizione di crisi     questioni e ambiti di intervento, traggono for-
                                    ormai strutturale dei nostri modelli di svilup-      za dal riferimento a logiche sistemiche.
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Nello specifico, l’assunzione di una prospettiva      denzia l’importanza del coinvolgimento degli
geo-politica porta a sottolineare come, in Eu-        attori locali nella costruzione di forme di gover-
ropa, la narrazione di matrice capitalistica delle    nance condivisa. L’orientamento è a una ripresa
dinamiche di globalizzazione tenda a nascon-          post-crisis, in cui un ripensamento profondo dei
dere o a presentare come incontrovertibile la         cicli produttivi si leghi più strettamente ai temi
sperequazione tra paesi, regioni, gruppi sociali,     della coesione sociale e della resilienza territo-
alimentando l’acutizzarsi di forme diverse di         riale, attraverso la messa a terra di strategie
marginalizzazione. Tale narrazione propone            attente ai flussi di materiali, al riuso degli scarti
‘l’enorme costo ambientale, ecologico, epide-         della produzione, ma soprattutto a un ripen-
mico che la globalizzazione porta con sé come         samento più generale dei modi di funzionare
dura necessità, non come mera eventualità’            e delle ecologie spaziali, sociali ed economiche
(Paolo Perulli). La critica di queste retoriche       della città nel suo insieme (Tania Salvi, Leo-
conduce ad avanzare proposte di policy design,        nardo Borsacchi e Valerio Barberis).
inquadrate in una nuova ottica ‘glocale’, orien-      Atterrare sul territorio significa anche immagina-
tata alla ricostruzione di relazioni e collabo-       re in che modo le politiche poste in essere e quelle
razioni tra luoghi e azioni umane, dimensioni         auspicate dai documenti di indirizzo internazio-
ambientali, economiche, culturali e antropolo-        nali possano tradursi in forme di progettazione
giche, tese a invertire l’andamento della curva       urbanistica e di pianificazione strategica in grado
delle disuguaglianze. In tale prospettiva diven-      di ‘digerire’ le condizioni di incertezza radicale che
ta urgente esplorare forme alternative di fare        la fase pandemica ha reso palesi e ineludibili. Con-
città verso la configurazione di insediamenti         dizioni che invitano a rinunciare a piani e strategie
capaci di rispondere a dinamismi sia ecologici        convenzionali, per provare ad attivare la preparad-
che socio-culturali per prepararsi ai futuri acce-    ness del territorio nei confronti di eventi stressori
lerati cambiamenti (Belén Desmaison, Camil-           impredicibili, “navigando a vista” senza tuttavia
lo Boano, Kleber Espinoza).                           perdere la capacità di ricostruire con continuità
È nelle città che continuano a esprimersi con         rotte e quadri di senso co cui orientare le nostre
particolare evidenza le contraddizioni dei nostri     azioni (Martina Bovo, Beatrice Galimberti).
attuali modi di abitare e produrre. Discutendo        Guardando al contesto nazionale, una lettura
le risposte territoriali alle crisi climatiche, mi-   critica del percorso tracciato dal Piano Nazio-
gratorie, pandemiche ed ambientali non può            nale di Ripresa e Resilienza appare perciò ne-
mancare una riflessione sull’adozione di politi-      cessaria. L’invito è a ragionare su come e se
che di economia circolare per innovare i sistemi      gli strumenti di pianificazione urbanistica e di
produttivi e, più in generale, i sistemi urbani       governo delle trasformazioni saranno effetti-
e territoriali. Il racconto del percorso verso la     vamente in grado di spazializzare le politiche
trasformazione di Prato in una Circular City evi-     di rigenerazione urbana e territoriale, abitative
e del welfare, e di generare un cambiamento          Minnini). In altri termini, se convintamente
                                    concreto nelle pratiche urbanistiche e ammini-       assunta quale perno delle strategie nazionali
                                    strative. La sfida è a praticare una profonda – e    e locali, la ‘transizione ecologica’ può utilmen-
                                    difficile – revisione dei modi di fare azione pub-   te agire da innesco per innovare le prassi di
                                    blica, pena il vanificarsi degli sforzi economici    pianificazione e regolamentazione delle mo-
                                    e di programmazione messi in campo (Bianca           dalità di governo del territorio, come discusso
                                    Petrella).                                           dai contributi sul tema del ruolo ambientale e
                                    Nella fase incerta e di profondo cambiamento         sociale del verde pubblico nel nuovo contesto
                                    che stiamo attraversando una delle maggiori          urbano post-pandemico e nella prospettiva
                                    difficoltà che si oppongono alla costruzione di      di un ripensamento degli standard urbanisti-
                                    nuovi approcci attiene altresì all’individuazio-     ci (Claudia de Biase e Marco Calabrò), e sulla
                                    ne di uno o più campi di intervento da cui ri-       rinaturalizzazione delle aree della dismissione
                                    partire. L’appello a visioni olistiche, oltremodo    industriale, quale risposta al progredire del
                                    complesse e integrate, rischia infatti di irreti-    consumo di suolo (Vittorio Ferri e Francesco
                                    re l’azione amministrativa; un’azione che, nel       Gastaldi).
                                    nostro Paese, è ancora generalmente incline          Così, di fronte all'impossibilità di mantenere
                                    a lavorare “a canne d’organo”, per settori che       la dicotomia urbano-rurale, diventa urgente
                                    tendono a procedere su binari paralleli. In tal      esplorare forme alternative di fare città verso
                                    senso, un utile appiglio è offerto dalle politiche   la configurazione di città e insediamenti capaci
                                    europee per la transizione ecologica, qualora        di rispondere a dinamismi sia ecologici che so-
                                    assunte come leva per pensare a una “diversa         cio-culturali per prepararsi ai futuri accelerati
                                    crescita” economica e sociale e per affrancarsi      cambiamenti di rapida urbanizzazione ed al
                                    da modelli di sviluppo energivori, attraverso la     cambiamento climatico
                                    messa a terra di operazioni volte a un migliora-     I contributi raccolti in questo numero di Con-
                                    mento concreto del funzionamento ecologico           testi ci accompagnano così in un viaggio di
                                    del paesaggio. È in tal senso che il tema appa-      esplorazione di nuovi scenari e approcci. Dalle
                                    rentemente settoriale della forestazione urba-       prospettive che dall’alto traguardano le grandi
CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI

                                    na può offrire spunti di riflessione su un pro-      questioni geo-politiche, ci proiettano al suolo
                                    getto urbanistico che, tramite la costruzione di     per ribadire la necessità di misurarci con i temi
                                    ‘paesaggi pionieri’, vada al di là di una banale     tangibili, quotidiani, delle comunità, per poi ri-
                                    ‘verdolatria’, per aprire alle politiche pubbliche   prendere il volo per meglio cogliere il comples-
                                    nuovi paradigmi e fronti operativi ma, soprat-       so insieme di azioni e retroazioni che permea-
                                    tutto, nuove prospettive di urbanità impronta-       no il nostro interagire con Gaia (Latour, 2015).
                                    te alla convivenza di uomo e natura (Madda-          A guidare questo continuo movimento dello
                                    lena Scalera, Mariella Annese e Mariavaleria         sguardo è l’invito a superare quel pensiero glo-
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bale che, come espresso da Latour nella confe-
renza sulla Instabilità della (nozione di) Natura,
                                                     Bibliografia
genera il pericolo di unificare ciò che invece       Angelo H., Wachsmuth, D. 2015, Urbanizing urban po-
deve essere composto (Ibid.). Gaia non è la          litical ecology: A critique of methodological cityism, «In-
                                                     ternational Journal of Urban and Regional Research»,
sfera nelle mani di Atlante: ne occupa solo una
                                                     39(1), pp. 16-27.
membrana superficiale, poco più di qualche
                                                     Balducci A. 2020a, I territori fragili di fronte al Covid,
chilometro di spessore, dove però si concentra-
                                                     «Scienze del territorio», numero speciale 2020, pp.169-
no le zone critiche e ciò che più direttamente       176.
attiene alla nostra sopravvivenza. Tale mem-         Balducci A., 2020b, Trespassing and Possibilism: two
brana costituisce lo strato terrestre: quel suolo    Keywords to Orientate in the Current Crisis, in Mendo-
che è la materia fisica ed emozionale, luogo di      lesi, L., Stame, N., A Passion for the Possible: Excerpts
insediamento e teatro di dinamiche geo-poli-         from the Third Conference on Hirschman, Italic Digital
                                                     Editions srl (e-book), Roma, 2020, pp. 237-258.
tiche, nonché dell’intrecciarsi e concatenarsi
                                                     Balducci S., Chiffi D., Curci F. 2020, Risk and resilience.
degli eventi storici.
                                                     Socio-Spatial and Environmental Challenges, Springer,
Seguendo le esortazioni di Lynn Margulis
                                                     Politecnico di Milano, Berlin.
(1999) e di Donna Haraway (2016), la ricostru-
                                                     Bernstein A. 2021, Coronavirus, Climate Change, and
zione di un approccio collaborativo e simbiotico     the Environment
con Gaia ci appare perciò una mossa necessaria       A Conversation on COVID-19 with Dr. Aaron Bernstein,
per cercare di arginare gli effetti del reiterarsi   Director of Harvard Chan C-CHANGE, C-Change Center
di quelle catastrofi naturali che Isabelle Sten-     for Climate, Health, and the Global Environment,
                                                     https://www.hsph.harvard.edu/c-change/subtopics/
gers interpreta come una vera e propria guerra
                                                     coronavirus-and-climate-change/
alle barbarie del modello di sviluppo corrente
                                                     Bifulco L., Centemeri L., Città, preparedness e salute,
(Stengers, 2021). Per intraprendere questa
                                                     «Working papers. Rivista online di Urban@it», 1, pp.
via occorre però andare oltre la visione di Gaia     1-6.
quale un tutto unico agito da forze superiori        Blaikie P. 1999, A review of political ecology. Issues,
(Lovelock, 1979); occorre farsi carico della re-     epistemology and analytical narratives, «Zeitschrift für
sponsabilità di comprendere l’intreccio delle        Wirtschaftsgeographie», 43 (3-4), pp. 131-147.
interdipendenze tra Umano e Terrestre, met-          Blaikie P., Brookfield H. 1987, Land degradation and
tere in campo nuove epistemologie e strumen-         society, London, New York.

ti, tornare a ingaggiare un dialogo rispettoso       Cano Pecharroman C.L. 2018, Rights of Nature: Rivers
                                                     That Can Stand in Court, «Resources», 7, 13.
con la Terra.
                                                     Connolly, C., 2019, Urban political ecology beyond meth-
                                                     odological cityism, «International Journal of Urban and
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                                                                                                                                ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE
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