Terrestrial' La sfida del gioco a tre - Camilla Perrone - FUPRESS
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‘Terrestrial’ La sfida del gioco a tre Camilla Perrone Università degli Studi di Firenze camilla.perrone@unifi.it Elena Marchigiani Università degli Studi di Trieste emarchigiani@units.it Gabriella Esposito Non c’è niente di più innovatore, niente di più pre- sente, sottile, tecnico, artificiale (nel senso buono IRISS g.esposito@iriss.cnr.it del termine), niente di meno rustico e campagnolo, niente di più creativo, niente di più contemporaneo, Maddalena Rossi che negoziare l’atterraggio su un suolo. Non bisogna Università degli Studi di Firenze confondere il ritorno della Terra con il “ritorno alla maddalena.rossi@unifi.it terra” di triste memoria (Latour 2017, p. 72) © 2021 The Author(s) This article is published with Creative Commons Intento di questo numero della rivista – intito- license CC BY-SA 4.0 Firenze University Press. lato Terrestrial – è di sviluppare alcune rifles- DOI: 10.13128/contest-13191 www.fupress.net/index.php/contesti/ sioni sulla necessità di rinegoziare lo spazio dell’abitare con la Terra che insorge. Una Terra che diventa essa stessa attore di un processo di trasformazione dell’am- Terrestre is the new geo-political biente naturale in Territorio, perspective outlined by the facendosi motore di una con- philosopher Bruno Latour (2017) versione ecologica dell’eco- and proposed here. For Latour it is nomia e della società. the horizon with respect to which Terrestre è la nuova prospet- to build a new way of relating tiva geo-politica delineata (inter)active with the Earth that dal filosofo Bruno Latour rebels. Following this suggestion, (2017) e qui riproposta. Per CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI the contributions Latour si tratta dell’orizzonte propose on some research trails rispetto al quale costruire un around that concept. The aim nuovo modo di relazionarsi is to draw attention to the (inter)attivo con la Terra che issues mentioned, propose some si ribella. Inseguendo que- association between potentially sta suggestione, i paragrafi convergent perspectives and successivi addensano alcune anticipate some of the issues piste di ricerca intorno a tale 5 developed in the essays collected below. The observations of the
6 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE relations between climate crisis and pandemics give way to the focus of the ‘contract’ with the third actor - the Earth - in the ecological and territorial transition, and then Crisi climatica e pandemie deepen the transition from Terrestrial Il dibattito scientifico degli ultimi mesi ha evi- to Territory. The conceptualization denziato come la pandemia sia una delle im- of the approach is accompanied by plicazioni possibili, pur certamente non l’unica, the identification of an orientation della progressiva distruzione ed erosione degli of ecological territorial policies ecosistemi che sconquassano il pianeta e sfi- enabling a design of future eco- dano i territori (Balducci et al., 2020a). territorialist. In generale, le epidemie sono espressione di uno stress ambientale e di una modificazione dell’equilibrio tra l’uomo e il suo ambiente di vita, a cui la Terra reagisce e insorge. concetto. L’obiettivo è di sollecitare l’atten- Comprendere le somiglianze, le differenze e zione rispetto ai temi citati, proporre qualche le relazioni più ampie tra pandemie e rischio associazione tra prospettive potenzialmente climatico è un primo passo fondamentale per convergenti e anticipare alcune delle questioni derivare implicazioni pratiche che informino le sviluppate nei saggi di seguito raccolti. nostre azioni (Pinner et al., 2020). Non sussi- Le osservazioni delle relazioni tra crisi clima- stono ancora prove dirette e sostanziali che il tica e pandemie lasciano il posto alla messa cambiamento climatico stia influenzando la a fuoco del ‘contratto’ con il terzo attore – la diffusione di Covid-19, ma sappiamo che esso Terra appunto – nella transizione ecologica e altera il modo in cui ci relazioniamo con altre territoriale, per poi approfondire il passaggio specie sulla Terra, e questo è importante per la da Terrestre a Territorio. La concettualizzazio- nostra salute e il rischio di infezioni. ne dell’approccio si accompagna all’individua- Pandemia ed emergenza climatica rappresen- zione di un orientamento di politiche ecologi- tano entrambe traumi fisici e materiali, che che territoriali abilitanti un disegno di futuro poi si traducono in una serie di impatti socio- eco-territorialista. Alcune riflessioni su sfide e economici. In tal senso, gli effetti di Covid-19 prospettive per ‘un passaggio al nuovo mondo’ possono essere interpretati come un assaggio concludono questo contributo introduttivo. di ciò che una crisi climatica a tutti gli effetti
potrebbe comportare in termini di shock eso- persino catastrofico, una volta superate de- geni, che simultaneamente coinvolgano le terminate soglie (come la capacità ospedalie- relazioni tra domanda e offerta di servizi, in- ra di curare i pazienti pandemici, o l’insorgere terruzione delle catene di approvvigionamen- di cataclismi). Sono entrambi moltiplicatori di to di beni e risorse, i meccanismi globali per la rischio, in quanto evidenziano ed esasperano loro trasmissione e amplificazione. Quello tra vulnerabilità finora non testate, inerenti ai si- questioni climatiche e ambientali e diffusione stemi finanziari e sanitari e all'economia reale. di pandemia ‘transpecie’ si configura, in so- Entrambi sono regressivi, in quanto colpiscono stanza, come un vero e proprio circolo vizioso in modo sproporzionato le popolazioni più vul- (Bernstein, 2021). Soprattutto, molte sono le nerabili del mondo (Pinner et al., 2020). relazioni e le similitudini tra cambiamento cli- Naturalmente crisi climatica e pandemie sono matico (che mina la salute della terra) e pan- anche profondamente diverse negli effetti che demia (che direttamente impatta sulla salute generano e, soprattutto, nella velocità con cui e sulle relazioni tra le persone); il fatto che la tali effetti diventano visibili. seconda ci abbia trovato profondamente im- La crisi globale della salute pubblica ha pre- preparati è una lezione di non poco conto. sentato pericoli incombenti, circoscritti o circo- Pandemie e rischio climatico sono entram- scrivibili e direttamente individuabili, ai quali bi sistemici, in quanto le loro manifestazioni siamo stati costretti a rispondere velocemente dirette ed effetti a catena si propagano velo- per la sopravvivenza della specie. I rischi del cemente in un mondo interconnesso. La ridu- cambiamento climatico sono generalmente zione della domanda di petrolio sulla scia dello graduali, cumulativi e distribuiti, si manifesta- scoppio iniziale del Coronavirus ha ad esempio no nel tempo, anche se con sempre maggio- innescato una guerra dei prezzi, che ha ulte- re frequenza, attraverso il reiterarsi di singoli riormente esacerbato il declino del mercato eventi calamitosi. azionario, con rilevanti impatti su economie e Ciò non toglie che l’imprevedibilità diretta di processi produttivi. questi fenomeni sia tra gli elementi che più Pandemie e rischio climatico sono entrambi sollecitano chi si occupa di governo dei processi CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI non stazionari e connotati da modi di manife- territoriali a ripensare profondamente i propri starsi non prevedibili; le probabilità calcolate in strumenti e approcci. Prendendo spunto dalla passato e le distribuzioni degli eventi si stanno recente pandemia di Covid-19, e dal suo agire infatti rapidamente spostando, dimostrandosi quale lente di ingrandimento di problemi e ri- inadeguate o insufficienti per le proiezioni fu- schi già da tempo emergenti (Marchigiani, Per- ture. I processi che li sottendono sono inoltre rone, Esposito, 2020), la riflessione che questa non lineari, in quanto il loro impatto socio- raccolta di contributi intende sollecitare riguar- economico cresce in modo sproporzionato e da i percorsi (progetti, azioni, politiche) di me- 7
8 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE dio e lungo periodo che è necessario intrapren- appassiona le folle e che oppone solo umani, il dere per fare i conti con la ribellione della Terra Padrone e il Servo, la sinistra contro la destra, i e per ‘prepararsi’ a pianificare nell’incertezza. repubblicani contro i democratici, un’ideologia Siamo infatti convinte che, per affrontare la contro una qualunque altra, i verdi contro i blu reazione della Terra ai processi di abitazione, […], svanisce in parte allorché interviene que- occupazione, sfruttamento e urbanizzazione sto terzo. E quale terzo! Il mondo stesso. Qui, le del pianeta, occorra abbracciare un diverso fra- sabbie mobili; domani, il clima. L’acqua, l’aria, il me epistemologico; che sia necessario mettere fuoco, la terra, la flora e la fauna, l’insieme delle in atto un nuovo modo di pensare, per meglio specie viventi, questo paese arcaico e nuovo, comprendere le relazioni tra il Territorio e il inerte e vivente, che più avanti chiamerò Bio- complesso sistema di azioni e relazioni eco- gea. Fine dei giochi a due; inizio di un gioco a logiche-politiche-economiche ricomprese nel tre. Ecco lo stato globale contemporaneo” (ivi, termine Antropocene. Un termine, quest’ul- pp. 42-43). Giancarlo Paba ulteriormente sot- timo, che definisce, sul piano geologico e cul- tolinea: “Scossa dai movimenti del conflitto tra turale, l’era che stiamo vivendo – ovvero un gli umani e dal conflitto tra natura e umanità, periodo della storia del pianeta in cui l’attività la terra si scuote a sua volta e scuote le tracce umana rappresenta uno dei fattori più rilevanti diffuse dell’insediamento umano. “Noi inquie- per le trasformazioni ambientali (Crutzen, Sto- tiamo la terra e la facciamo tremare” (Serres, ermer, 2000; Crutzen, 2002). 1992, p. 136), essa si erge quindi di fronte a noi come soggetto (la Terre spasmodique, en- La fine del ‘gioco a due’: il contratto con la Terra semble palpitant) e trema a sua volta. Il gioco In questo nuovo e complesso sistema di rela- a tre richiede che trattiamo con la terra, che zioni la Terra è chiamata in causa come terzo cerchiamo un accordo con le sue traiettorie di attore; entra cioè prepotentemente nel grande evoluzione e di trasformazione, che vincoliamo racconto del Duello rusticano (il quadro dipin- i comportamenti reciproci alle regole condivise to da Francisco de Goya tra il 1820 e il 1821), di un contratto naturale” (Paba, 2019, p. 107). come sottolinea Michel Serres in Le contrat Il vero messaggio di Serres risiede nella neces- naturel (1992). Serres rimarca come Goya, nel sità di considerare la Terra come parte del con- dipingere lo scontro Hegeliano tra Servo e Pa- tratto per la vita sulla Terra stessa: un ‘contrat- drone, immerga i duellanti nelle sabbie mobili to naturale’, che è cosa diversa dall’adozione di (nessuno dei due, ovviamente, si salverà dalla politiche di rispetto, tutela e conservazione compattezza densa dell’insabbiamento), con- della natura. La questione è ben più impegna- testualizzando il combattimento in un luogo, tiva: alla natura è affidata un’agency diretta e rendendo evidente la presenza di un terzo (una actorship) consolidata dalla sottoscrizio- ‘agente’, la Terra appunto. Il “gioco a due che ne di un contratto, che richiede un certo grado
di libertà e di autonomia dei contraenti (dotati conosciuto fino a ora, e costruire un nuovo re- di diritti) e sancisce l’impossibilità di azioni/ lazionamento (inter)attivo con la Terra – nella decisioni unilaterali. Di fatto Serres propone logica del contratto di Serres. che la Terra intera sia assunta a protagonista, Il nuovo orizzonte proposto da Latour in Où at- anticipando in qualche misura la tendenza oggi terrir? Comment s'orienter en politique (2017) è relativamente diffusa a riconoscere uno statu- appunto quello del Terrestre, inteso come supe- to di persona giuridica ai fiumi o ai bacini flu- ramento dei dualismi a favore della reciprocità viali (Louvin, 2017; Cano Pecharroman, 2018). tra geosfera, biosfera e sociosfera. Il Terrestre, Con questo ragionamento ci consegna anche le da una parte, eredita dal suolo la materialità, chiavi per un riposizionamento epistemologi- l’eterogeneità, lo spessore, la polvere, dall’al- co del rapporto con la natura, confermato ad tra, articola questa eredità in rapporto alla di- esempio dalla “centralità del tema dell’acqua mensione planetaria del movimento, del supe- nella crisi dei sistemi ambientali e umani, e ramento delle scale, dei confini, delle frontiere. [dal] complesso intreccio di fattori economici, “Diventare ‘radicalmente terrestri’ (ivi, p. 74), ecologici, sociali, politici, giuridici, identitari significa infine aprirsi a tutti gli altri terrestri, intorno alla gestione della risorsa idrica in tut- gli Earthbound, in una conversazione estesa te le sue manifestazioni” (Paba, 2019, p. 109). a tutte le forme di esistenza, anche fragili e Un approccio che è, peraltro, in linea con alcu- precarie (Paba, 2011), che riescono, anche in- ne esperienze seminali, innovative e ancora direttamente a parlare e ad agire – in qualche originali, nel campo della pianificazione (bio) modo” (Paba, 2019, p. 114). regionale (Magnaghi, 2020; Fanfani, Mata- Il Terrestre prende parte all’azione umana, co- ran, 2020a, b). Si pensi ad esempio all’Histoire stituendosi come terzo, tra i due attrattori che d’un ruisseau di Élisée Reclus, alla watershed hanno generato le crisi: il locale e il globale. democracy di Wesley Powell, alla sezione di Nel libro di Latour, la centralità della Terra, valle di Patrick Geddes o alla costituzione della della sua capacità di agire autonomamente, Tennessee Valley Authority (nella visione origi- è appunto oggetto di un'argomentazione bio- nale di Benton MacKaye), così come all’acqua politica. Secondo il filosofo, la vita degli esseri CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI democratica di Danilo Dolci, fino ai contratti di umani è condizionata da tre dinamiche di scon- fiume in Europa e nel mondo. volgimento, intrecciate tra loro: il cambiamen- to climatico e l'avvento di un Nouveau Régime Oltre l’Antropocene: Terra, Territorio, Terrestre Climatique (il clima è inteso nel senso ampio La sfida diventa quindi, nelle parole di Bruno delle relazioni tra gli esseri umani e le condi- Latour, quella di trovare un nuovo orizzonte zioni materiali della loro vita); la deregolamen- geo-politico. Forse anche la strada per anda- tazione (e l'avvento della globalizzazione); re oltre l’Antropocene, per come lo abbiamo l'esplosione vertiginosa delle disuguaglianze e 9
10 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE l'amplificazione delle migrazioni umane e non effetti delle crisi (climatiche, epidemiche, am- umane (Latour, 2017). bientali, migratorie), ma pur sempre sintesi Queste affermazioni aprono la strada alla con- tra terra e umanità, casa di popoli e culture, sapevolezza del nuovo ruolo che l'umanità è prodotto e costrutto sociale di lungo periodo, chiamata a svolgere nella profonda crisi della unico ambiente di vita dell’umanità. globalizzazione perpetrata dai paesi più ricchi, In questa visione, abbracciata e reinterpretata secondo logiche di libero mercato o modelli co- nel Il principio territoriale di Alberto Magna- loniali. L’umanità stessa diventa parte della co- ghi (2020), il territorio (andatosi costituendo struzione o della distruzione del globo. È in tal come immenso patrimonio collettivo, come senso che il Terrestre non è più l'ambiente o lo il bene comune per eccellenza) conquista una sfondo temporale e spaziale dell'azione uma- nuova centralità e si offre come risposta ne- na; al contrario, esso partecipa pienamente alla cessaria alle crisi che lo affliggono, affidandosi vita pubblica, reagisce alle azioni degli uomini. all’esistenza di abitanti in grado di produrre la Geografia umana e spaziale non sono più di- complessità dell’ambiente dell’uomo e dei suoi stinguibili. In altri termini, la Terra non è il sup- paesaggi. Si tratta di: “un territorio dunque porto stabile dei processi di modernizzazione; non inteso solo come prodotto artificiale del fa parte della storia: “se il Terrestre non è più dominio dell’uomo sulla natura, ma soprat- cornice dell'agire umano, è perché esso vi pren- tutto, dovendo ‘trattare’ con essa, realizzato de parte. Lo spazio non è più quello della carto- producendo insieme neoecosistemi viventi: un grafia, con la sua quadrettatura di longitudini esito “terzo” dei processi di co-evoluzione fra e latitudini. Lo spazio è diventato una storia insediamento umano e ambiente che si sono convulsa di cui noi siamo dei partecipanti tra verificati nel tempo lungo della storia: ovvero gli altri, che reagiscono ad altre reazioni. Sem- processi di costruzione (per prova ed errore) di bra di atterrare in piena geostoria” (ivi, p. 58). regole sapienti di relazione con le quali ogni ci- Soprattutto il Terrestre fa ‘atterrare’ la nostra vilizzazione ha interpretato l’’aver cura’ dell’al- attenzione sul concetto politico di Territorio tro (in questo caso la natura), contravvenendo come unico orizzonte di futuro sia per i vecchi in parte al dettato biblico del ‘soggiogamen- abitanti dei paesi ricchi, ormai consapevoli che to’” (ivi, p. 20). non c’è pianeta adatto alla globalizzazione, sia Oggi, a valle di un lungo processo di spolia- per i nuovi abitanti (i migranti) che, obbligati zione e deterritorializzazione coinciso con la a lasciare il ‘vecchio suolo’, dovranno cambiare civilizzazione delle macchine e la modernità radicalmente modo di vivere. occidentale, le relazioni sinergiche co-evolutive Il territorio diventa così un dominio conteso, fra insediamento umano (organizzato su basi senza il quale nessuna sopravvivenza umana e tempi biologici e culturali) e ambientale (or- è immaginabile, sfidato e ammaccato dagli ganizzato su basi e tempi geologici e biologici)
si sono interrotte. In questo quadro, la visione La via della Politica Ecologica Territoriale per di Magnaghi propone un ritorno al territorio la cura attiva del territorio secondo un approccio olistico e duraturo, non L'ecologia politica è un campo di ricerca alta- compensativo o mitigativo (rivelatosi debole mente dinamico all'interno degli studi geogra- nelle mani della politica), non oppositivo o ra- fici sullo sviluppo. Da quando Blaikie e Brook- dicale (troppo settoriale e fallimentare nel pro- field (1987; Blaikie, 1999) hanno posto le basi porre sperimentazioni), né tantomeno vocato dell'approccio e formulato la sua prima defi- alla rinaturazione della terra (contro-intuitivo nizione, si è evoluto in molte direzioni diverse rispetto allo stato di una crosta terrestre an- (Zimmer, 2010). tropizzata). L’ipotesi è “che una efficace inver- Di cruciale interesse è ad esempio il concetto sione di rotta, in grado di affrontare strategi- di ibridità di Latour, che rifiuta non solo ogni camente la crisi ambientale, sia possibile solo distinzione tra ‘società’ e ‘natura’, ma spes- ricostruendo nella sua complessità il rapporto so scarta del tutto entrambi i termini. Latour fra abitanti e territorio abitato, rimettendo in (2004) parla di ‘ibridi’ come miscele di natura e discussione tutti gli elementi di produzione cultura, aggrovigliati assemblaggi di entità di- dello spazio” (ivi, p. 15). La proposta è di un verse, umane e non-umane, che non possono futuro eco-territorialista basato sulla cura del essere divisi in due poli. territorio per prevenirne le crisi e le malattie, Nell’ultimo ventennio si è sviluppata una ten- operando una conversione ecologica – in primis denza, soprattutto all'interno della geografia per la salvezza dell’ambiente dell’uomo, non di anglo-americana, a traslare le questioni di eco- Gaia che comunque continuerà a ruotare con logia politica a contesti diversi da quelli tradi- nuovi climax – attraverso processi di riterrito- zionalmente rurali: si è formata così un'ecolo- rializzazione delle società locali. gia politica urbana ancora relativamente nuova In definitiva, il Terrestre come sintesi della let- (Gandy, 2002; Keil, 2003; Swyngedouw, 2004; tura di Latour e del ‘principio territoriale’ di Ma- Kaika, 2005; Heynen et al., 2006; Perrone, gnaghi, allude alla capacità visionaria di com- 2020). Se si volesse dare una data di inizio del prendere l’interdipendenza tra agenti umani e dibattito che è stato associato all'Urban Politi- CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI non umani. A essere chiamata in causa è una cal Ecology (UPE), questa potrebbe coincidere nuova ‘politica ecologica’ situata e territoriale con l'articolo di Erik Swyngedouw (1996) sulla (Tzaninis et al., 2021), ovvero un approccio che città come ibrido. promuova più in generale la ‘salute’ e l’equili- L'ecologia politica è un campo interdiscipli- bro metabolico del territorio, il superamento nare impegnato nell'analisi critica delle que- delle diseguaglianze sociali ed economiche, stioni ambientali, a cui recentemente è stata una nuova giustizia ambientale e territoriale. ridata attenzione nel dibattito sulle politiche del cambiamento climatico (Keil 2011; Hey- 11
12 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE nen, 2014; Swyngedouw, Kaika, 2014; Angelo, sviluppati negli anni precedenti: l’ecologia poli- Wachsmuth, 2015). Nello specifico, l'ecologia tica urbana per come è stata intesa e dibattuta politica urbana è un approccio concettuale che almeno dagli anni '90, concentrata quindi sui rifiuta come falsa ogni dicotomia tra natura e processi di urbanizzazione letti in termini di re- società. Intende l'urbanizzazione come un pro- lazioni socio-naturali; l'ecologia politica del pa- cesso politico, economico, sociale ed ecologico, esaggio così come è stata resa operativa nella che spesso si traduce in paesaggi altamente ricerca attraverso il riconoscimento di una serie irregolari e iniqui. Esplora i processi di urba- di costellazioni umane-non-umane, tra città e nizzazione in termini di relazioni ‘socio-natu- campagna (Connolly, 2019); infine, un'ecologia rali’ (Swyngedouw, 1996). Assume la nozione politica suburbana, che parla specificamente di metabolismo per la definizione di città, al della dimensione dell'urbanizzazione estesa fine di scavalcare il concetto stesso di confine (Keil, Macdonald, 2016). tra città e natura, e contrapporvi l'idea di in- Quest’ultima apertura epistemologica del di- terconnessione tra i due ambiti (Heynen et al., battito sulla politica ecologica, che guarda alle eds., 2006). Rifiuta l’assunto che le città siano ecologie spaziali dell'urbanizzazione plane- l'antitesi della natura; piuttosto le riconosce taria, può aiutare a comprendere (e forse nel come una seconda natura, forma dominante tempo lungo a sanare) la frattura tra ecologia dell'abitare nell'età contemporanea. Sostiene ed economia che caratterizza il “capitalocenic che il tipo e il carattere del cambiamento fisico climate change” (Keil 2020, p. 11; Perulli, 2020). e ambientale e le condizioni di vita che ne de- Una politica ecologica spazializzata può diven- rivano non siano indipendenti dalle specifiche tare un approccio abilitante per i territori e le istituzioni storiche sociali, culturali, politiche loro comunità nella transizione verso un nuovo o economiche che li accompagnano (Heynen, ‘cene’ (oltre l’Antropocene e il Capitalocene). In 2018). quanto tale, può costituirsi come politica eco- L'ecologia politica urbana è stata una delle logica territoriale tout-court. principali lenti attraverso cui gli studiosi del pensiero critico hanno iniziato a comprendere ‘Passaggio al nuovo mondo’: le sfide per ar- i drammatici cambiamenti ambientali di un rivare pronti mondo sempre più urbanizzato (Tzaninis et Le situazioni di contesto sono nuove e sfidanti; al., 2021). Di diretto interesse per le riflessio- sicuramente portano a fare i conti con la pan- ni qui sviluppate è il recente lavoro di Roger demia e, più in generale, con i rischi derivanti Keil (2020), che ha riformulato la questione dalla crisi climatica. in termini di ‘ecologia politica spazializzata’ La mobilitazione planetaria di fronte agli ef- nell’intento di portare avanti il dibattito e ri- fetti di Covid-19 ha evidenziato l’urgenza comprendere i tre grandi filoni di discussione dell’azione di policy ai diversi livelli istituziona-
li. Ha anche mostrato la necessità di lavorare cetto che ribadisce l’importanza di una nuova in un quadro strategico coerente tra livelli e dialettica tra scienza, politica e natura. Nella organizzato nel tempo, con azioni a breve, me- seconda parte del suo libro, intitolata Il mondo dio e lungo periodo, in cui il ruolo dello Stato di domani, Perulli individua una possibile tra- si è rivelato fondamentale: “senza un pubbli- iettoria a sostegno di tale azione. La articola co efficiente ed efficace, senza le istituzioni, il a partire dalla riformulazione critica di alcuni mercato non è in grado di garantire la salute concetti dominanti: azione collettiva, sviluppo e la sicurezza dei cittadini, né di produrre beni sostenibile, democrazia liberale. L’intento è ri- pubblici fondamentali, tra i quali lo spazio” badirne l’ingannevolezza e l’ambiguità qualora (DASTU, 2020). fatti atterrare in maniera generale su contesti Un suggerimento interessante rispetto a que- connotati da una povertà senza capacitazione, sto quadro strategico dell’azione di policy, come i ‘paesi in via di sviluppo’. Nello specifi- coerente con le riflessioni su Terra, Territorio, co, l’autore individua quattro azioni verso il Terrestre, viene dall’ultimo libro di Paolo Perul- passaggio al nuovo mondo, che vale la pena li, Nel 2050. Passaggio al Nuovo Mondo (2021). di richiamare brevemente per esplicitare alcu- L’autore sollecita la necessità di ‘incontrare ni passaggi fondamentali di un cambiamento la Terra’ in modo nuovo, nella consapevolez- radicale: aprire le organizzazioni internazionali; za che i conflitti territoriali, sociali e culturali aprire le banche alla società; aprire la burocra- hanno come posta in gioco il futuro dell’am- zia dalla dimensione internazionale alla scala biente di vita. L’azione collettiva verso la terra locale attraverso un grande sforzo culturale di è necessaria per il recupero dei beni comuni, formazione, e forme deliberative di discussio- e la de-carbonizzazione del mondo al 2050 è ne pubblica; aprire alla parità di genere. imprescindibile per sopravvivere all’Antropo- Per quanto attiene ai meccanismi di produzio- cene. Ma anche un’azione individuale diventa ne e trasformazione dello spazio, la domanda è cruciale, soprattutto se riferita ai modelli di chiara: serve un policy making innovativo, effi- sviluppo e consumo. L’unica risposta possibile, cace, multilivello, multiagente, collaborativo e scrive Perulli, “è il decoupling: disaccoppiare la strategico. L’obiettivo è quello di riflettere sulle CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI crescita economica e l’uso delle risorse energe- possibilità di attuare un reframing delle politi- tiche” (ivi, p. 140). L’approccio alla Terra deve che urbane, evidenziando limiti e contraddizio- cambiare. Abbiamo a lungo trattato lo spazio ni di approcci mainstream e offrendo indirizzi terrestre come un tutto omogeneo e una ri- in almeno due direzioni: l’innovazione del po- sorsa da sfruttare, trascurando le sue diverse licy making, come esito di processi di appren- specificità. Dobbiamo invece oggi “riconoscer- dimento e intelligenza collettiva per garantire ne l’alterità. La terra non è un nostro dominio, i diritti fondamentali (alla casa, alla salute, al è altro da noi” (ivi, p. 137). Si tratta di un con- movimento, alla ‘prosperità’); il networking 13
14 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE strategico, per l'innovazione territoriale e l'im- tribuita a soluzioni tecniche standard” (Biful- plementazione di politiche di governance ca- co, Centemeri, 2020, p.4). La “preparedness paci di trattare la convergenza di cambiamenti di fronte all’incalcolabilità dei disastri che la molteplici. crescente instabilità sociale, politica economi- In questo momento di grande mutamento, ca ed ambientale ci propongono, può essere emerge infatti la necessità di riformulare gli il modo, anche per le città e nei territori, che strumenti delle politiche che sono stati con- possiamo darci di pianificare non la soluzio- solidati nel corso di molti anni, ovvero l’in- ne, ma almeno la costruzione di una capacità sieme delle routine a cui siamo abituati. Per di reazione anche di fronte alle cose che non usare l’esempio di Francesco Lanzara (1993), sappiamo di non sapere” (DASTU, 2020). È una occorre lasciare i ripetuti cammini che hanno direzione tracciata che ha bisogno di un grande avuto successo nel ‘bosco’, e che ci hanno fat- lavoro di ricerca e azione sui territori per elabo- to trascurare le altre innumerevoli risorse del rare strumenti di politiche ‘usable’, a cui i piani- contesto, per uscire dal bosco stesso quando il ficatori possono contribuire in prima linea. sentiero consueto non funziona più. Si tratta di una prospettiva apertamente evo- Nel tempo breve, le istituzioni dovranno im- cata nel dibattito degli ultimi mesi (Balducci parare a mobilitare e praticare ‘capacità ne- et al., 2020), che diventa fondamentale nel gativa’, ovvero la capacità di ‘essere’ nell’in- contributo alla costruzione di una nuova ge- certezza, non facendosi irretire dall’assenza o nerazione di politiche pubbliche alle prese con dalla perdita di senso, né volendo a tutti i costi l’incertezza radicale (“coping with uncertainty e rapidamente pervenire a fatti o a certezze, in policy making”, per citare un noto articolo di ma cogliendo piuttosto le potenzialita di Karen S. Christensen, 1985). comprensione e di azione che queste situazioni Se un approccio ispirato al ‘possibilismo’ di Al- portano con sé. bert O. Hirschman (1958), più volte ripreso da In un tempo più lungo, le istituzioni dovranno Alessandro Balducci (2020b), è sempre stato impegnarsi nel disegno di politiche di prepare- un cruciale invito per le politiche sfidate dalle dness e di ‘cura socio-ecologica del territorio’. crisi, in questo momento esso rivela la sua Come sottolineano Lavinia Bifulco e Laura Cen- precipua efficacia. Ci porta infatti a riflettere temeri, “un’efficace preparazione alle principali su come riconoscere i cambiamenti possibili crisi sanitarie e ambientali richiede una logica in un dato contesto e in situazioni di estrema specifica dell’azione pubblica […]. Questa logi- complessità, mobilitando un’apertura verso lo ca […] deve essere volta a migliorare le capaci- sconfinamento (il trespassing) tra molte scien- tà e le competenze distribuite sul territorio […] ze e discipline, e una propensione alla ricerca di sfidando i processi tradizionali di produzione razionalità nascoste o di interpretazioni di im- della conoscenza scientifica e la centralità at- postazioni locali che a prima vista potrebbero
essere contro-intuitive. In tal senso, l’appello po. Una crisi che sempre più spesso assume al Terrestre può indicarci una via praticabile. l’aspetto prevalente di debacle finanziaria, emergenza climatica o sociosanitaria, di fatto Le prospettive di un appello al Terrestre: una implicando un forte intreccio tra tali dimensio- prima mappa di questioni ni e un’accentuazione dei divari tra territori e Sono molte le sfide che si aprono alla costru- popolazioni. zione di ‘scenari del domani’, e che richiedono I contributi raccolti in questo numero si focaliz- un esercizio strategico di trespassing per ri- zano su diversi contesti e approcci, pratiche e spondere agli indirizzi delle politiche interna- strumenti, raccontando l’impegno a mettere in zionali, in primis europee, senza banalizzarne campo politiche, strategie e progetti capaci di gli appelli a un cambiamento radicale. Il riferi- ‘atterrare’ sul globo terrestre, vincendo i rischi, mento è all’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015 da un lato, di perdersi nell’enunciazione di prin- dai Paesi membri dell’ONU, e alle profonde cipi astratti e lontani dalle peculiari condizioni interconnessioni tra i 17 Sustainable Develop- dei territori, dall’altro, di ripiegarsi in facili lo- ment Goals che la sottendono; alla Territorial calismi. La contrapposizione tra le trasforma- Agenda 2030 (EU Ministers responsible for zioni indotte dalle attività umane e gli ‘eventi Spatial Planning and Territorial Development stressori’ con cui l’ambiente dà loro risposta and/or Territorial Cohesion, 2020); alle impli- non solo evidenzia l’impotenza dell’uomo nei cazioni territoriali della Strategia Europea per confronti delle reazioni di Gaia, ma contribui- la bioeconomia e per la promozione di una eco- sce altresì a mettere in discussione la dualità nomia circolare (Commissione Europea, 2020); globale-locale, invitando a riconoscere al Ter- all’orizzonte di de-carbonizzazione e di tutela restre la posizione di terzo attore espressa da e promozione della biodiversità delineato dalla Latour, e indicando nel territorio il luogo d’e- Programmazione Agricola Comunitaria 2021- lezione per la sperimentazione di nuove vie e 2027; all’orientamento alla resilienza e al bilan- relazioni tra scale e azioni. In tale ottica, alcu- ciamento alla base della Politica comunitaria di ni articoli contribuiscono a delineare il campo Coesione Territoriale 2021-2027 e dei Recovery di temi e problemi, la cui trattazione non può CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI and Resilience Facility Funds post-Covid di prescindere da un rafforzamento della dimen- Next Generation EU (European Commission, sione territoriale e dall’integrazione – nei e tra 2021). Un tratto comune alla nuova stagione di i luoghi – delle politiche di settore a tutti i li- politiche che si va dispiegando è la presa d’atto velli di governance. Altri si calano nella prassi della necessità di reagire velocemente alla cre- urbanistica, per sottolineare i potenziali effetti scita esponenziale di disuguaglianze socioe- di azioni che, pur concentrandosi su peculiari conomiche e spaziali, in una condizione di crisi questioni e ambiti di intervento, traggono for- ormai strutturale dei nostri modelli di svilup- za dal riferimento a logiche sistemiche. 15
16 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE Nello specifico, l’assunzione di una prospettiva denzia l’importanza del coinvolgimento degli geo-politica porta a sottolineare come, in Eu- attori locali nella costruzione di forme di gover- ropa, la narrazione di matrice capitalistica delle nance condivisa. L’orientamento è a una ripresa dinamiche di globalizzazione tenda a nascon- post-crisis, in cui un ripensamento profondo dei dere o a presentare come incontrovertibile la cicli produttivi si leghi più strettamente ai temi sperequazione tra paesi, regioni, gruppi sociali, della coesione sociale e della resilienza territo- alimentando l’acutizzarsi di forme diverse di riale, attraverso la messa a terra di strategie marginalizzazione. Tale narrazione propone attente ai flussi di materiali, al riuso degli scarti ‘l’enorme costo ambientale, ecologico, epide- della produzione, ma soprattutto a un ripen- mico che la globalizzazione porta con sé come samento più generale dei modi di funzionare dura necessità, non come mera eventualità’ e delle ecologie spaziali, sociali ed economiche (Paolo Perulli). La critica di queste retoriche della città nel suo insieme (Tania Salvi, Leo- conduce ad avanzare proposte di policy design, nardo Borsacchi e Valerio Barberis). inquadrate in una nuova ottica ‘glocale’, orien- Atterrare sul territorio significa anche immagina- tata alla ricostruzione di relazioni e collabo- re in che modo le politiche poste in essere e quelle razioni tra luoghi e azioni umane, dimensioni auspicate dai documenti di indirizzo internazio- ambientali, economiche, culturali e antropolo- nali possano tradursi in forme di progettazione giche, tese a invertire l’andamento della curva urbanistica e di pianificazione strategica in grado delle disuguaglianze. In tale prospettiva diven- di ‘digerire’ le condizioni di incertezza radicale che ta urgente esplorare forme alternative di fare la fase pandemica ha reso palesi e ineludibili. Con- città verso la configurazione di insediamenti dizioni che invitano a rinunciare a piani e strategie capaci di rispondere a dinamismi sia ecologici convenzionali, per provare ad attivare la preparad- che socio-culturali per prepararsi ai futuri acce- ness del territorio nei confronti di eventi stressori lerati cambiamenti (Belén Desmaison, Camil- impredicibili, “navigando a vista” senza tuttavia lo Boano, Kleber Espinoza). perdere la capacità di ricostruire con continuità È nelle città che continuano a esprimersi con rotte e quadri di senso co cui orientare le nostre particolare evidenza le contraddizioni dei nostri azioni (Martina Bovo, Beatrice Galimberti). attuali modi di abitare e produrre. Discutendo Guardando al contesto nazionale, una lettura le risposte territoriali alle crisi climatiche, mi- critica del percorso tracciato dal Piano Nazio- gratorie, pandemiche ed ambientali non può nale di Ripresa e Resilienza appare perciò ne- mancare una riflessione sull’adozione di politi- cessaria. L’invito è a ragionare su come e se che di economia circolare per innovare i sistemi gli strumenti di pianificazione urbanistica e di produttivi e, più in generale, i sistemi urbani governo delle trasformazioni saranno effetti- e territoriali. Il racconto del percorso verso la vamente in grado di spazializzare le politiche trasformazione di Prato in una Circular City evi- di rigenerazione urbana e territoriale, abitative
e del welfare, e di generare un cambiamento Minnini). In altri termini, se convintamente concreto nelle pratiche urbanistiche e ammini- assunta quale perno delle strategie nazionali strative. La sfida è a praticare una profonda – e e locali, la ‘transizione ecologica’ può utilmen- difficile – revisione dei modi di fare azione pub- te agire da innesco per innovare le prassi di blica, pena il vanificarsi degli sforzi economici pianificazione e regolamentazione delle mo- e di programmazione messi in campo (Bianca dalità di governo del territorio, come discusso Petrella). dai contributi sul tema del ruolo ambientale e Nella fase incerta e di profondo cambiamento sociale del verde pubblico nel nuovo contesto che stiamo attraversando una delle maggiori urbano post-pandemico e nella prospettiva difficoltà che si oppongono alla costruzione di di un ripensamento degli standard urbanisti- nuovi approcci attiene altresì all’individuazio- ci (Claudia de Biase e Marco Calabrò), e sulla ne di uno o più campi di intervento da cui ri- rinaturalizzazione delle aree della dismissione partire. L’appello a visioni olistiche, oltremodo industriale, quale risposta al progredire del complesse e integrate, rischia infatti di irreti- consumo di suolo (Vittorio Ferri e Francesco re l’azione amministrativa; un’azione che, nel Gastaldi). nostro Paese, è ancora generalmente incline Così, di fronte all'impossibilità di mantenere a lavorare “a canne d’organo”, per settori che la dicotomia urbano-rurale, diventa urgente tendono a procedere su binari paralleli. In tal esplorare forme alternative di fare città verso senso, un utile appiglio è offerto dalle politiche la configurazione di città e insediamenti capaci europee per la transizione ecologica, qualora di rispondere a dinamismi sia ecologici che so- assunte come leva per pensare a una “diversa cio-culturali per prepararsi ai futuri accelerati crescita” economica e sociale e per affrancarsi cambiamenti di rapida urbanizzazione ed al da modelli di sviluppo energivori, attraverso la cambiamento climatico messa a terra di operazioni volte a un migliora- I contributi raccolti in questo numero di Con- mento concreto del funzionamento ecologico testi ci accompagnano così in un viaggio di del paesaggio. È in tal senso che il tema appa- esplorazione di nuovi scenari e approcci. Dalle rentemente settoriale della forestazione urba- prospettive che dall’alto traguardano le grandi CONTESTI CITTÀ TERRITORI PROGETTI na può offrire spunti di riflessione su un pro- questioni geo-politiche, ci proiettano al suolo getto urbanistico che, tramite la costruzione di per ribadire la necessità di misurarci con i temi ‘paesaggi pionieri’, vada al di là di una banale tangibili, quotidiani, delle comunità, per poi ri- ‘verdolatria’, per aprire alle politiche pubbliche prendere il volo per meglio cogliere il comples- nuovi paradigmi e fronti operativi ma, soprat- so insieme di azioni e retroazioni che permea- tutto, nuove prospettive di urbanità impronta- no il nostro interagire con Gaia (Latour, 2015). te alla convivenza di uomo e natura (Madda- A guidare questo continuo movimento dello lena Scalera, Mariella Annese e Mariavaleria sguardo è l’invito a superare quel pensiero glo- 17
18 ‘TERRESTRIAL’. LA SFIDA DEL GIOCO A TRE bale che, come espresso da Latour nella confe- renza sulla Instabilità della (nozione di) Natura, Bibliografia genera il pericolo di unificare ciò che invece Angelo H., Wachsmuth, D. 2015, Urbanizing urban po- deve essere composto (Ibid.). Gaia non è la litical ecology: A critique of methodological cityism, «In- ternational Journal of Urban and Regional Research», sfera nelle mani di Atlante: ne occupa solo una 39(1), pp. 16-27. membrana superficiale, poco più di qualche Balducci A. 2020a, I territori fragili di fronte al Covid, chilometro di spessore, dove però si concentra- «Scienze del territorio», numero speciale 2020, pp.169- no le zone critiche e ciò che più direttamente 176. attiene alla nostra sopravvivenza. Tale mem- Balducci A., 2020b, Trespassing and Possibilism: two brana costituisce lo strato terrestre: quel suolo Keywords to Orientate in the Current Crisis, in Mendo- che è la materia fisica ed emozionale, luogo di lesi, L., Stame, N., A Passion for the Possible: Excerpts insediamento e teatro di dinamiche geo-poli- from the Third Conference on Hirschman, Italic Digital Editions srl (e-book), Roma, 2020, pp. 237-258. tiche, nonché dell’intrecciarsi e concatenarsi Balducci S., Chiffi D., Curci F. 2020, Risk and resilience. degli eventi storici. Socio-Spatial and Environmental Challenges, Springer, Seguendo le esortazioni di Lynn Margulis Politecnico di Milano, Berlin. (1999) e di Donna Haraway (2016), la ricostru- Bernstein A. 2021, Coronavirus, Climate Change, and zione di un approccio collaborativo e simbiotico the Environment con Gaia ci appare perciò una mossa necessaria A Conversation on COVID-19 with Dr. Aaron Bernstein, per cercare di arginare gli effetti del reiterarsi Director of Harvard Chan C-CHANGE, C-Change Center di quelle catastrofi naturali che Isabelle Sten- for Climate, Health, and the Global Environment, https://www.hsph.harvard.edu/c-change/subtopics/ gers interpreta come una vera e propria guerra coronavirus-and-climate-change/ alle barbarie del modello di sviluppo corrente Bifulco L., Centemeri L., Città, preparedness e salute, (Stengers, 2021). Per intraprendere questa «Working papers. Rivista online di Urban@it», 1, pp. via occorre però andare oltre la visione di Gaia 1-6. quale un tutto unico agito da forze superiori Blaikie P. 1999, A review of political ecology. Issues, (Lovelock, 1979); occorre farsi carico della re- epistemology and analytical narratives, «Zeitschrift für sponsabilità di comprendere l’intreccio delle Wirtschaftsgeographie», 43 (3-4), pp. 131-147. interdipendenze tra Umano e Terrestre, met- Blaikie P., Brookfield H. 1987, Land degradation and tere in campo nuove epistemologie e strumen- society, London, New York. ti, tornare a ingaggiare un dialogo rispettoso Cano Pecharroman C.L. 2018, Rights of Nature: Rivers That Can Stand in Court, «Resources», 7, 13. con la Terra. Connolly, C., 2019, Urban political ecology beyond meth- odological cityism, «International Journal of Urban and Regional Research», 43(1), pp. 63-75.
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