Storia ed evoluzione dell'islamismo arabo - I Fratelli musulmani e gli altri a cura di Laura Guazzone - HUB Campus

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Storia ed evoluzione
                         dell’islamismo arabo
                           I Fratelli musulmani e gli altri

                                  a cura di Laura Guazzone

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1. L’islamismo arabo: un’introduzione critica
          di Laura Guazzone

             Questo capitolo vuole fornire gli strumenti necessari a inquadrare
          l’argomento centrale di questo libro – il fenomeno dell’islamismo –
          considerandolo nelle sue molteplici dimensioni e alla luce dei conte-
          nuti di tutto il volume. Il capitolo è perci diviso in due parti: la pri-
          ma (par. 1-2) è dedicata a un’analisi della definizione dell’islamismo
          e dei principali elementi del dibattito in proposito; la seconda parte
          del capitolo (par. 3) spiega invece le ipotesi di ricerca all’origine di
          questo libro e ne introduce i risultati, fornendo una lettura trasversale
          dei successivi capitoli.

              1. Cos’è l’islamismo

              L’islamismo è un’ideologia islamica contemporanea, diffusa in tut-
          to il mondo musulmano, che propugna un’azione riformatrice per l’in-
          staurazione di un sistema islamico (nizam islami) per governare lo stato
          e la società; i movimenti islamisti sono invece le organizzazioni dell’at-
          tivismo sociale e politico che sostiene questa ideologia.
              Esistono tuttavia numerosissime altre definizioni dell’islamismo,
          che talvolta differiscono dalla nostra solo per l’enfasi posta su un aspet-
          to o l’altro del fenomeno – per esempio sugli aspetti sociologici piutto-
          sto che politici – ma spesso se ne differenziano in modo pi sostanziale.
          Quello che noi chiamiamo «islamismo» è spesso infatti ricompreso sot-
          to etichette diverse, quali per esempio «fondamentalismo islamico» o
          «radicalismo islamico». Soprattutto, esiste ormai una stratificazione di
          usi fuorvianti del termine islamismo, che includono nel fenomeno an-
          che quei movimenti – per esempio i movimenti jihadisti, quali al-Qaida
          o il sedicente Stato islamico – che a nostro avviso non ne fanno par-
          te, perché propugnano modalità d’azione violente per realizzare un si-
          stema islamico e norme intransigenti per applicarlo; modalità e norme
          ben diverse da quelle auspicate dagli islamisti, sulla base dell’ideologia

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4      l’islamismo arabo: questioni e prospettive

          dei Fratelli musulmani, la principale organizzazione islamista nel mon-
          do arabo. Le motivazioni della nostra definizione dell’islamismo so-
          no documentate diffusamente in questo e nei restanti capitoli del libro.
          Poiché tuttavia, come innumerevoli studiosi hanno sottolineato, una de-
          finizione scientifica del termine islamismo è problematica, per argo-
          mentarla occorre partire da una mappatura dei significati che il termine
          ha assunto e delle diverse dimensioni analitiche che questi implicano 1.

              1.1 La definizione dell’islamismo

              Se non esiste una definizione univoca e accettata del termine «isla-
          mismo», è tuttavia possibile individuare, tra le tante esistenti, alcune
          definizioni utili per delineare le caratteristiche generali del fenomeno e
          dire che l’islamismo è un’ideologia che propugna un’azione riformatri-
          ce per l’instaurazione di un sistema islamico (nizam islami) per gover-
          nare lo Stato e la società nei paesi musulmani, e che i movimenti islami-
          sti rappresentano l’attivismo sociale e politico collegato a quest’ideolo-
          gia. Per esempio, secondo lo studioso anglo-egiziano Ayubi, l’islami-
          smo è «la dottrina e/o i movimenti che sostengono che l’islam possiede
          una teoria della politica e dello Stato» (Ayubi 1991, p. VIII). Simil-
          mente per l’iraniano Asef Bayat: «L’islamismo... si riferisce a quelle
          ideologie e a quei movimenti che si sforzano di istituire un qualche tipo
          di “ordine islamico”» (Bayat 2013, p. 4). Lo studioso francese Lacroix
          aggiunge che:

              Il termine islamismo è usato... per designare ogni agente, organizzato
              formalmente o informalmente, che agisce o aspira ad agire nel suo am-
              biente sociale e/o politico allo scopo di renderlo conforme a un ideale
              basato su un’interpretazione particolare dei precetti dell’Islam (Lacroix
              2011, p. 1, nota 1).

             Queste definizioni sono corrette, ma non ci aiutano a capire molto
          del contenuto dell’ideologia islamista, né ci dicono che esistono diffe-
          renze tra le diverse tipologie di movimenti che si richiamano all’ideolo-

               1 Abbiamo sviluppato in dettaglio questa mappatura in un nostro precedente articolo

          (Guazzone 2014a), di cui riprendiamo qui alcuni argomenti e a cui rimandiamo per una
          trattazione pi sistematica del dibattito scientifico sull’islamismo.

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l’islamismo arabo: un’introduzione critica            5

          gia islamista 2. Nel 1988 Fran ois Burgat, politologo francese del mon-
          do arabo e uno dei primi studiosi dell’islamismo nel Maghreb, rilevava
          già una difficoltà di definizione del fenomeno, che chiamava appunto la
          «difficulté de nommer»:

              È la matassa di queste multiple denominazioni (tutte, ma solo par-
              zialmente, sbagliate) che vorremmo cercare di sciogliere [...] Dietro il
              pretesto terminologico l’ambizione è un’altra... è quella di abbozzare,
              in un contesto che si presta poco, l’oggettivazione di un fenomeno in
              cui religione e politica... ma anche percezione dell’altro e sguardo su
              stessi sono strettamente intrecciati (Burgat 1988, p. 13) 3.

              Dopo pi di trent’anni di studi sull’islamismo la difficoltà è rima-
          sta irrisolta, tanto che nel 2009 si sottolineava ancora la «nebbia di po-
          lemica, timore e confusione che aleggia intorno al tema dell’islamismo
          all’inizio del XXI secolo» (Euben et al. 2009, p. 3), mentre Samer She-
          hata, politologo americano di origine egiziana, ancor pi di recente ha
          affermato: «Ci sono tante definizioni di “Islam politico” [espressione
          spesso usata come sinonimo di «islamismo»] quanti sono gli autori che
          hanno scritto sull’argomento» (Shehata 2012, p. 6). Nel frattempo gli
          studi sull’islamismo e gli islamisti (comunque definiti) si sono moltipli-
          cati al punto che sarebbe oneroso tentarne una bibliografia esaustiva 4,
          mentre interi volumi sono stati dedicati alla discussione dei significati
          attribuiti al termine islamismo in un determinato contesto o momento
          storico. Nella prefazione a un volume di questo tipo i curatori, Martin e
          Barzegar, affermano:

              Questo libro tratta della lotta nella sfera pubblica americana [Usa], spe-
              cie dopo l’11 settembre 2001, per capire e definire l’ascesa e il ruolo
              della politica religiosa islamica sulla scena mondiale. Questa discus-

              2 Per una tipologia dei movimenti islamisti e una sintesi dell’ideologia islamista cfr. il

          Capitolo 6 in questo volume.
              3 In L’Islamisme au Maghreb Burgat dedica ben due capitoli all’analisi delle definizio-

          ni/interpretazioni del fenomeno offerte dagli specialisti e da una serie di intellettuali dei
          movimenti islamisti magrebini (Burgat 1988, pp. 11-55).
              4 Per una bibliografia ragionata sull’argomento vedi comunque Voll et al. 2010 e la

          bibliografia finale di questo volume.

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6       l’islamismo arabo: questioni e prospettive

              sione è dominata in particolare da un termine e un concetto: l’islami-
              smo. [...] Tuttavia sembra esserci ben poca chiarezza, e ancor meno
              consenso, sul significato e l’accuratezza di questa etichetta... Questa
              evidente ambiguità ha motivato gli autori di questo volume a cerca-
              re di scoprire le implicazioni... del termine islamismo [...]. Tra i sedi-
              ci studiosi che hanno scritto in questo volume, non ce ne sono due che
              sostengono uno stesso significato del termine islamismo, tuttavia [gli
              autori] tendono a convergere su alcuni approcci generali (Martin et al.
              2010, pp. VII-VIII).

             Questa citazione contiene diverse indicazioni importanti ai fini della
          nostra analisi, innanzitutto laddove sottolinea la fortissima in uenza del
          discorso sull’islam come religione e civiltà nel dibattito sull’islamismo.
          «Islam» è un termine molto pi ampio, che indica la religione islamica e
          le molteplici realtà storiche, sociali e culturali che ad essa hanno fatto rife-
          rimento del VII sec. ad oggi; l’islamismo è invece un fenomeno politico-
          culturale recente, le cui origini risalgono solo alla fine dell’Ottocento 5, e a
          cui aderisce solo una minoranza del circa un miliardo e mezzo di musul-
          mani che esiste oggi nel mondo. Tuttavia islam e islamismo sono spesso
          confusi, e non a caso. Dalla rivoluzione iraniana del 1979 in poi le grandi
          potenze, gli Usa in primis, ma anche l’Europa, la Russia, la Cina e i regi-
          mi autoritari arabi, hanno prevalentemente visto nell’islamismo e nei suoi
          militanti un pericoloso nemico per i loro interessi strategici. Sull’interpre-
          tazione dell’islamismo si è svolta (e si svolge) perci anche una guerra di
          propaganda, strettamente collegata in Occidente all’emergere d’una vera
          e propria «islamofobia» 6, dagli inevitabili effetti distorsivi non solo sul di-
          scorso pubblico, bens anche sul dibattito scientifico sull’islamismo 7.
             L’altro elemento utile della citazione è l’osservazione che, pur diffe-
          rendo tra loro, le molteplici definizioni esistenti del fenomeno dell’isla-
          mismo possono essere ricondotte ad alcuni approcci prevalenti, che

              5 La storia dell’islamismo è trattata nel Capitolo 6.
              6 Sui contenuti e lo sviluppo dell’islamofobia (la paura dell’islam), vedi Sayyid 2007,
          Halliday 1999; Rana 2007 e le opere ivi citate.
             7 Gli intrecci tra interessi politici e dibattito sul rapporto tra islam, politico e non, e

          Occidente sono molteplici e terribilmente concreti: per un inquadramento teorico vedi Eu-
          ben 1999; per un inquadramento storico-politologico rimandiamo, tra l’altro, a Guazzone
          2004; per uno studio di caso vedi Baker 2012.

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          possiamo ulteriormente ridurre a tre dimensioni principali: 1) la defini-
          zione dell’islamismo come «islam politico»; 2) la definizione dell’isla-
          mismo come «attivismo islamico»; 3) la definizione dell’islamismo co-
          me «politica dell’islam» 8. Come vedremo, a queste tre definizioni/di-
          mensioni prevalenti sono collegate anche le principali spiegazioni del
          fenomeno dell’islamismo, nonché i dibattiti sulle sue cause e i suoi ef-
          fetti nella cultura e la politica del mondo arabo contemporaneo.

              1.2 La terminologia dell’islamismo

             Prima di passare a considerare gli approcci prevalenti allo studio
          dell’islamismo, ci sembra utile accennare, almeno rapidamente, all’ori-
          gine e all’uso dei termini «islamismo» e «islamista» in arabo e nelle
          principali lingue occidentali. Per quanto riguarda l’uso del termine in
          arabo, notiamo in sintesi che mentre taluni attivisti e studiosi arabi, so-
          prattutto a partire dalla fine degli anni Settanta, hanno usato talvolta il
          termine islamiyyun per «islamisti» (per es. al-Jurshi et al. 1989), il ter-
          mine astratto corrispondente a «islamismo» non sembra attestato in ara-
          bo. In sua vece è d’uso frequente, specie tra gli osservatori critici (ma
          non solo), l’espressione islam siyasi («islam politico») 9, mentre stu-
          diosi e attivisti sembrano preferire, per definire il concetto e l’insieme
          dei movimenti, termini come «haraka islamiyya» («movimento islami-
          sta») o, pi raramente, «tayyar islami» («corrente islamista») 10, specie
          in Egitto e nella Penisola araba 11. In alternativa, alcuni intellettuali vici-

              8 Nella definizione come «politica dell’islam» (Muslim politics), l’islamismo è consi-

          derato solo uno dei molteplici attori che «invocano a sostegno delle loro rivendicazioni e
          contro-rivendicazioni idee e simboli che i musulmani, in contesti diversi, identificano come
          “islamici”» (Eickelman et al. 1996, p. 4); per una trattazione pi dettagliata vedi Guazzone
          2014a, p. 194-198.
              9 Cfr. per esempio al-Ashmawi 1992 e Mustafa 1992.
              10 La scelta di tradurre con «islamista» l’aggettivo islami, che dal punto di vista stret-

          tamente linguistico pu essere semplicemente tradotto con «islamico», è dettata dal conte-
          sto e confermata dall’uso fatto dagli stessi militanti dell’aggettivo «islamista» quando si
          esprimono in lingue occidentali.
              11 Vedi la voce «haraka islamiyya» di      ikipedia http://ar.wikipedia.org., ma vedi an-
          che al-Anani 2011 e al-Ghannushi 2013, dove il leader del partito islamista tunisino Ennah-
          da (in arabo al-Nahda) afferma la sua preferenza per la definizione di «movimento islami-
          sta» piuttosto che «islam politico».

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8      l’islamismo arabo: questioni e prospettive

          ni ai movimenti islamisti hanno utilizzato l’espressione «risveglio isla-
          mico» (sahwa islamiyya) in un’accezione simile, ma non equivalente, a
          islamismo 12. Per quanto riguarda l’origine dell’uso in arabo del termine
          «islamiyyun» (islamisti) da parte dei militanti stessi notiamo che Tariq
          Ramadan, il noto e discusso intellettuale musulmano europeo, in una
          recente intervista ha risposto cos alla domanda: «Come definirebbe il
          termine islamismo?»:

              Questo è stato un concetto che è venuto dall’interno del Fratelli mu-
              sulmani negli anni Cinquanta in carcere, dove un gruppo di perso-
              ne [...dicevano] gli unici veri musulmani siamo noi, e Nasser non è
              pi musulmano. I principali rappresentanti del movimento dei Fratelli
              musulmani hanno detto di no, siamo «islamiyyun», e siamo tutti mu-
              sulmani: «muslimun». Il che significa che gli islamisti hanno un pro-
              getto sociale, un progetto politico diverso dai musulmani che sono
              musulmani praticanti e credenti. Quindi qui c’è qualcosa che ha a che
              fare con una visione politica dello stato, ma anche con una visione
              della società 13.

              Nelle lingue occidentali il termine islamismo è stato diffuso dalla
          seconda metà degli anni Settanta dagli studiosi e dagli attivisti magre-
          bini francofoni 14, per essere poi adottato anche dagli studiosi (e dai mi-
          litanti) anglofoni. Il termine appare infatti ben diffuso negli studi fran-
          cofoni a partire dal 1980, ed è esplicitamente usato per distinguere il
          militante dal «musulmano classico» (Burgat 1988, pp. 14-15). I primi
          studi in inglese sull’islamismo e i movimenti islamisti, scritti subito do-
          po la rivoluzione iraniana (Ibrahim 1980; Dekmejian 1980), inquadra-
          no il fenomeno islamista come «risveglio islamico» (Islamic revival);
          ma pochi anni dopo gli stessi autori iniziarono a usare il termine isla-

              12 Cfr. per esempio al-Qaradawi 1988 (ringrazio Pietro Longo per avermi segnalato

          questo uso).
              13 Vedi Tariq Ramadan – intervista all’emittente televisiva Al-Jazeera English del 3

          aprile 2014, video e trascrizione all’indirizzo http://www.aljazeera.com/programmes/he-
          adtohead/2014/03/transcript-tariq-ramadan-201432820219269232.html (2 gennaio 2015).
              14 Nel 1980 Souhayr Belhassen riportava che le militanti tunisine usavano il termine

          francese «islamiste» per indicare la scelta di un’ideologia, preferendolo a «musulmane»
          (Belhassen 1980, p. 77).

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l’islamismo arabo: un’introduzione critica          9

          mismo, anche se il concetto fu inizialmente reso col termine inglese
          «Islamicist 15 e sempre usato in modo intercambiabile con termini co-
          me «fondamentalismo» e «revivalismo».
              Come polemicamente argomentato da Martin Kramer, non c’è
          dubbio che la terminologia usata nelle lingue occidentali per defini-
          re il fenomeno delle ideologie e dei movimenti che propugnano l’in-
          staurazione di un sistema islamico (nizam islami) per governare lo
          Stato e la società nei paesi musulmani sia fortemente in uenzata dal
          contesto storico (Kramer 2003). È per tale motivo che in questo libro
          utilizziamo il termine islamismo, che è al momento il pi usato, as-
          sieme al suo supposto sinonimo «islam politico», per definire questo
          fenomeno in senso generale. Tuttavia ci sembra evidente che poiché,
          come si è detto, ormai esiste una stratificazione di usi contradditori
          di questo termine, e poiché per lo stesso fenomeno è parallelamente
          diffuso l’uso di etichette diverse, l’utilizzo del termine islamismo di
          per sé non è sufficiente a descrivere senza ambiguità tutti gli aspetti
          del fenomeno di cui ci occupiamo. Riteniamo che sia perci necessa-
          rio specificare caso per caso la precisa accezione data al termine, per
          esempio in relazione allo studio di particolari questioni o tipologie dei
          movimenti islamisti 16.

              2. Il dibattito sull’islamismo

              Come già accennato, il dibattito sull’islamismo è vastissimo e ri-
          guarda tanto la sua definizione quanto l’interpretazione delle cause e
          delle conseguenze di questo fenomeno, centrale per la storia contempo-
          ranea del mondo musulmano in generale e dei paesi arabi in particolare.
          In questa sezione considereremo in parallelo entrambi gli aspetti, sin-
          tetizzando le principali definizioni e interpretazioni («le spiegazioni»)
          del fenomeno islamista.

               15 Vedi per esempio p. 5 della prima edizione (1985) di Dekmejian 1995; secondo il

          traduttore in inglese di Kepel, Le Prophète et Pharaon (Kepel 1984) il passaggio da Islami-
          cist a Islamist è consolidato nel 1985 (Kepel 1984, p. 22).
               16 Vedi in proposito l’introduzione al nostro Capitolo 6 in questo volume, nonché

          Guazzone 2014a, pp. 200-202.

001_368_Pagine_arabe.indd 9                                                                        13/10/15 12:04
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