Stable Numerical Schemes for Magnetic Induction Equation with Hall Effect
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Diss. ETH No. 20892 Stable Numerical Schemes for Magnetic Induction Equation with Hall Effect A dissertation submitted to ETH Zurich for the degree of Doctor of Sciences presented by PAOLO CORTI Dipl. Phys. ETH born September 2, 1976 place of origin Aranno, Ticino accepted on the recommendation of Prof. Dr. Siddhartha Mishra, ETH Zurich, examiner Prof. Dr. Ralf Hiptmair, ETH Zurich, co-examiner Prof. Dr. Nils Henrik Risebro, University of Oslo, co-examiner 2013
Abstract Magnetic reconnection (a change in magnetic field topology) is an important phe- nomenon in plasma physics. Standard ideal magnetohydrodynamic models are inad- equate for describing reconnection and extended magnetohydrodynamic models are nec- essary. A popular model that accounts for fast reconnection are the Hall magnetohy- drodynamic equations. In this model, the Ohm’s law for the electric field is augmented with magnetic resistivity as well as small scale effects such as electron inertia and Hall effect. In absence of explicit solution formulas, numerical simulations are essential in the study of the Hall magnetohydrodynamic equations. Given the fact that the additional terms in the Hall magnetohydrodynamic equations vis-à-vis the ideal magnetohydrodynamic equations are only present in the evolution equation for the magnetic field, a necessary first step in the design of efficient numerical methods for the Hall magnetohydrodynamic equations is to construct stable numerical discretisation for the magnetic induction equation with Hall effect. The aim of this thesis is to develop such schemes. In this thesis, we consider the magnetic induction equation with Hall effect in several space dimensions with given velocity fields and density distributions. We prove apriori energy estimates for the magnetic induction equation with Hall effect and show that the magnetic field is in the Sobolev space H 1 . Two classes of energy stable discretisation frameworks are proposed. First we design high-order semi discrete finite difference discretisation using summation by parts discrete derivative operators. Standard Runge Kutta methods are used for the time discretisa- tion. Finite difference methods are suitable for Cartesian meshes. In order to deal with complex domain geometries, we propose energy stable discontinuous Galerkin methods to approximate the magnetic induction equation with Hall effect. These methods are based on a mixed (first order) variational formulation of the underlying system. High- order temporal extrapolation methods are proposed for an implicit-explicit IMEX time discretisation. Due to the electron inertia term, “large” linear algebraic systems have to be solved at every time step. Efficient preconditioners need to be designed in order to invert ill-conditioned matrices, arising at each time step. The discontinuous Galerkin methods are particularly suitable for preconditioning using auxiliary space techniques. We describe this procedure and illustrate the resulting gain in efficiency, at least in one space dimension. The finite difference and discontinuous iii
Galerkin methods are compared on a set of numerical experiments that demonstrate robustness. iv
Riassunto La riconnessione magnetica, un cambio di topologia dei campi magnetici, rappresenta un fenomeno di interesse nella fisica dei plasmi. Modelli più raffinati si rendono necessari per descrivere fenomeni di riconnessione magnetica dal momento che il modello più comune, la magnetoidrodinamica ideale, risulta inadeguato. Tra questi quello che tiene in considerazione la riconnessione magnetica rapida è la magnetoidrodinamica con l’effetto Hall. In questa modellizzazione si generalizza la legge di Ohm considerando la resistività ed altri fenomeni che accadono su distanze brevi come quelli derivati dall’inerzia degli elettroni e l’effetto Hall. Formule di risoluzione di questi modelli generalizzati non sono conosciute, quindi ne deriva un ruolo centrale delle simulazioni numeriche nello studio delle equazioni della magnetoidrodinamica che includono l’effetto Hall. La magnetoidrodinamica ideale e quella che include l’effetto Hall, si differenziano nel modo in cui descrivono l’evoluzione del campo magnetico. Ne deriva che un primo passo necessario nello sviluppo di metodi efficienti per la soluzione delle equazioni della magnetoidrodinamica con l’effetto Hall è quello di costruire dei metodi stabili per la soluzione dell’induzione magnetica. Lo scopo di questo lavoro è di sviluppare suddetti schemi numerici. In questa tesi consideriamo l’induzione magnetica con l’effetto Hall assumendo che i campi di velocità e la distribuzione di densità siano dati. In questo caso possi- amo dimostrare l’esistenza di stime sull’energia delle soluzioni dell’equazione che regola l’induzione magnetica con l’effetto Hall e di conseguenza anche di dimostrare che il campo magnetico è nello spazio di Sobolev H 1 . In questo lavoro proponiamo due classi di metodi per risolvere l’induzione magnetica con l’effetto Hall. La prima consiste in schemi semi-impliciti alle differenze finite di ordine elevato nello spazio. Per l’evoluzione nel tempo usiamo metodi standard di Runge Kutta. I metodi basati alle differenze finite sono adatti alla discretizzazione su griglie cartesiane. Nel caso di domini più complessi, abbiamo sviluppato dei metodi discontinui di Galerkin che risultano stabili possedendo delle stime sull’energia a livello discreto. Questi metodi sono basati su una formulazione variazionale (di primo ordine) del sistema di equazioni preso in considerazione. Metodi di estrapolazione di ordine elevato vengono usati per una discretizzazione temporale di tipo esplicito-implicito (IMEX). La presenza di fenomeni di inerzia degli elettroni dà origine a sistemi lineari di grandi dimensioni che devono essere risolti ad ogni passo dell’evoluzione temporale. La necessità di invertire, ad ogni passo di tempo, le matrici mal condizionate risultanti da questi sistemi richiede lo sviluppo di efficaci precondizionatori. v
I metodi discontinui di Galerkin sono idonei a esser precondizionati usando tecniche basate su spazi ausiliari. Descriveremo tali tecniche e ne illustreremo l’efficacia, almeno in una dimensione spaziale. I metodi basati sulle differenze finite e quelli basati su metodi discontinui di Galerkin sono confrontati su un serie di esperimenti numerici che ne dimostrano la robustezza. vi
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