Sorrisi in blu Aa. Vv - A cura di Federica Belleri - Biplane edizioni
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A tutti coloro che mettono in circolo bellezza
www.biplanedizioni.it info@biplanedizioni.it Copyright © 2021 Biplane Edizioni ISBN: 9788832205114 Prima edizione: settembre 2021 Tutti i diritti relativi alla copia di cortesia sono riservati. È vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, dei contenuti, ivi inclusa la stampa (se non per lettura personale da parte del destinatario della copia o suo collaboratore/collaboratrice del blog/testata/ evento culturale), la duplicazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica Progetto grafico: Marco Redaelli - www.creativastudio.eu Illustrazione copertina: Niccolò Pizzorno - https://www.facebook.com/niccolo.pizzorno Illustrazioni interne: Simone Togneri - simogneri@libero.it Impaginazione: Marco Redaelli - www.creativastudio.eu Stampato da NW srl presso Grafica 080 Srl - Modugno (BA)
Prefazione Oggi sono felice perché ho avuto la fortuna di leggere questo libro. Sorrisi in blu mi ha ricordato quanto sia im- portante la felicità. I miei limiti di neurotipico mi aveva- no fatto perdere i contatti con l’idea di felicità a forza di cercare di classificarla, di imbrigliarla in criteri generali. Nulla di più sbagliato. “Non so il motivo perché sono felice, ma forse perché mi piace quello che succede”… quando ho letto questa frase ho fatto un salto perché è un pensiero che ha sempre va- gato nella mia mente senza riuscire a diventare esplicito. Sorrisi in blu insegna che il nostro modo di percepire e “praticare” la felicità ci rende unici. Finora ho ripetuto felice e felicità diverse volte. Di solito uno scrittore dovrebbe stare attento alle ripetizioni ma in questo caso non è proprio possibile perché questo libro tratta le infinite declinazioni della felicità. “Oggi sono felice perché ho imparato tante cose.” Ripeto esattamente una frase che ho letto perché è la pura ve- rità. Cose che conoscevo o intuivo ma a cui non avevo 7
mai prestato abbastanza attenzione. Ecco l’importanza di questo bel progetto. Ora ho compreso che cercare ri- sposte assolute come le intendiamo noi neurotipici è un limite perché la neurodiversità è una forma di ricchezza “altra.” Magari può essere faticoso trovare la chiave giusta per intendersi. Come ha scritto Nicolò: “Sono un ragazzo con autismo, un bel casino a volte, si è capito vero?” Io ho capito che dobbiamo dedicarci seriamente alla gio- ia di vivere, che da un punto di vista pratico significa edu- carsi alla felicità. Ad accettare quella degli altri e anche la nostra. Un’aspettativa possibile e necessaria. Oggi sono felice perché questa è una storia di supereroi. Quelli veri. E sono tanti. Non solo i ragazzi ma anche le mamma e i papà. I parenti. E tutto quel mondo che si pro- diga nelle mille forme necessarie dell’assistenza. “La felicità è l’amore e volere un grande abbraccio”, scrive Federico. Ha ragione. Questo è il segreto per camminare insieme lungo le vie dell’esistenza. E Sorrisi in blu è una grande e tenerissima storia d’amore. L’amore illumina i sorrisi. I nostri e quello dei nostri figli. Massimo Carlotto 8
Il progetto Sorrisi colorati, oppure blu. Che è il colore legato al mondo dell’autismo. Sorrisi per un sogno, un progetto, una cosa bella accaduta. Sorrisi immortalati in una fotografia che fa stare bene. I nostri bambini e ragazzi speciali ci regalano questo e molto altro nell’antologia che state per leggere. La voglia di crescere e di immaginare è una per tutti, anche per chi è diverso e unico. I diritti d’autore verranno devoluti al Centro In&Aut Officina Autismo di Collebeato, Brescia. 9
La felicità per Gaetano A tre anni avevo incontrato Giuseppe all’asilo. Con Giuseppe amavo giocare sui giochi nel giardino dell’asilo. Adesso sono contento che siamo ancora in classe insieme perché è molto simpatico. Adesso sono diventato grande e oggi mi piacciono tante cose. Devo iniziare a pensare anche a cosa voglio fare da grande. Quando ero piccolo i miei genitori mi hanno sempre portato in vacanza a Napoli e in Costiera Amalfitana. In questi viaggi mi sono divertito tanto. È per questo che il mio sogno, quando sarò grande è quello di imparare a guidare il camper, la moto e l’automobile, e andare con la mia fidanzata in giro per il mondo. Mi piacerebbe molto imparare a guidare il camion per trasportare merci. Mi piacerebbe fare il muratore perché lo fa anche zio Pietro ed è un lavoro molto bello. Nel cantiere edile c’è un altro lavoro che mi piacerebbe fare che è il pittore perché mi piace colorare e mi piacciono le stanze colorate. Adoro lavorare nel supermercato per vendere alimenti e cibo e fare il cassiere perché mi piace tanto fare i conti e il resto con i soldi. Un altro lavoro interessante che vorrei fare è lavorare nel ristorante come cuoco. I miei interessi sono tanti ma devo fare una scelta e quindi mi farò aiutare da mamma, papà, zia e nonni perché è una scelta importante. 10
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La felicità per Federico Mi chiamo Chicco e sono felice quando Nadia va via quando vado da Emanuele in piscina perché faccio stile libero con un braccio solo quando la maestra Laura non porta via il quaderno di scienze quando vado in gita al parco di Palazzolo con il Grest quando saluto il papà quando gioco a Uno con il papà quando gioco a Memory con lo zio Mario quando vado a scuola perché mi piace fare italiano e scienze quando faccio le coccole con la mamma quando conosco nuove persone quando mando i messaggi a Roberto con whatsapp quando in vacanza faccio il bagno in piscina con il papà perché mi fa fare i tuffi quando sono andato all’acquario con mamma e papà perché ho visto lo squalo pinna nera e i pesci quando è arrivato babbo natale perché mi ha portato il lego del trattore quando sto nel letto con la mamma quando firmo il contratto con Elisa perché vinco un premio quando faccio la verifica di inglese sulla famiglia perché la maestra insegnerà nuove parole in inglese quando faccio il solletico al mio compagno di scuola Hamza. 12
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La felicità per Angelo Era quasi ora di uscire da scuola, la campanella stava per suonare. Tutti i bambini della classe 1° erano in fila ad aspettare, con zaini e giubbini, pronti per tornare finalmente a casa dopo una giornata di duro lavoro. Angelo e Alessandro, mano nella mano, stavano in fondo alla fila; impazienti come tutti di rivedere le proprie mamme. Quando all’improvviso, Alessandro si accorge che non ha lo zaino sulle spalle. Preoccupato dice all’insegnante: “Maestra! Ho dimenticato lo zaino in classe!” Allora Angelo, senza che nessuno gli chiedesse niente, corre in classe, prende lo zaino di Alessandro e glielo riporta… tranquillo, tranquillo. Alessandro, felicissimo e molto stupito si rivolge al suo amico: “Grazie Angelo, sei stato davvero molto gentile!” Credo che quel bambino abbia pensato “Angelo sarà pure autistico, ma è comunque capace di fare azioni molto belle.” 14
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