Les Dissonances David Grimal Mario Brunello Lucas Debargue
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lingottomusica/concerti Les Dissonances David Grimal violino Mario Brunello violoncello Lucas Debargue pianoforte Auditorium Giovanni Agnelli venerdì 21 maggio 2021 ore 19.00
P R O SS I M I A P P U N TA M E N T I mercoledì 30 giugno 2021 Turno A ore 17.30 - Turno B ore 20.30 (orari da confermare in base al coprifuoco) Auditorium Giovanni Agnelli Orchestra da Camera di Mantova Alexander Lonquich pianoforte Ludwig van Beethoven Concerti per pianoforte e orchestra n. 1, 2 e 3 giovedì 1 luglio 2021 Turno A ore 17.30 - Turno B ore 20.30 (orari da confermare in base al coprifuoco) Auditorium Giovanni Agnelli Orchestra da Camera di Mantova Alexander Lonquich pianoforte Ludwig van Beethoven Concerti per pianoforte e orchestra n. 4 e 5 Informazioni di biglietteria ed eventuali aggiornamenti su www.lingottomusica.it DONA IL 5x1000 E IL 2X1000 A LINGOTTO MUSICA Per farlo è sufficiente inserire nell’apposito modulo della dichiarazione dei redditi il codice fiscale 07426830019 Grazie a chiunque vorrà aderire a questa iniziativa. Lingotto Musica è Socio Fondatore di
Ludwig van Beethoven (1770-1827) Triplo concerto per pianoforte, violino e violoncello in do maggiore op. 56 Allegro Largo Rondò alla polacca Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 Adagio - Allegro vivace Adagio Allegro molto e vivace Allegro ma non troppo DURATA: CIRCA 70 MINUTI
La creazione del gruppo Les Dissonances da par- te del violinista David Grimal nel 2004 ha segnato l’i- nizio di un’avventura unica e non convenzionale nel panorama musicale internazionale. Musicisti dei più prestigiosi ensemble europei hanno unito le forze per sperimentare un modo alternativo di fare musica insie- me, ridefinendo i contorni della pratica orchestrale del ventunesimo secolo. Come un laboratorio collettivo, Les Dissonances esplora il linguaggio musicale in un dia- logo tra musicisti, senza la mediazione di un direttore d’orchestra, modulando agevolmente la propria confor- mazione da quartetto a orchestra sinfonica, fondendo ingegno, curiosità e audacia nella progettazione del suo repertorio. Impegnato da anni in un percorso di esplo- razione dedicato al grande repertorio sinfonico, l’en- semble ha affrontato con successo senza direttore pagi- ne emblematiche della grande produzione orchestrale, partendo dalle Sinfonie di Beethoven e di Brahms, a cui si sono aggiunte, tra le altre, La Mer di Debussy, la Sin- fonia n. 5 di Šostakovič, la Suite n. 2 da Daphnis et Chloé di Ravel, la Sinfonia n. 7 di Bruckner o il Concerto per orchestra di Bartók. Forte del proprio processo creati- vo, unito a un rigore artistico che non scende a compro- messi, Les Dissonances ha stabilito basi in prestigiose istituzioni quali la Philharmonie de Paris, l’Opéra de Di- jon, Le Volcan a Le Havre, oltre a ricevere regolari inviti presso importanti sedi europee quali Victoria Hall a Gi- nevra, Enescu Festival a Bucarest, deSingel ad Anversa, Teatro Comunale di Ferrara, Auditorio Nacional a Ma- drid, Festival Musika-Música a Bilbao, Eilat Chamber Music Festival e Palau de la Música a Valencia. Violinista ricercato in tutto il mondo, David Grimal si esibisce regolarmente come solista con prestigiose for- mazioni come Orchestre de Paris, Orchestre Philhar- monique de Radio France, Chamber Orchestra of Euro- pe, Berliner Symphoniker, Russian National Orchestra, New Japan Philharmonic, English Chamber Orchestra e Mozarteumorchester Salzburg, collaborando con diret- tori quali Christoph Eschenbach, Heinrich Schiff, Em- 4
manuel Krivine, Mikhail Pletnev, Rafael Frühbeck de Burgos, Peter Eötvös, Andris Nelsons e Jukka Pekka Saraste presso le sale più prestigiose (Suntory Hall di Tokyo, Philharmonie e Théâtre des Champs-Élysées di Paris, Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Am- sterdam, Konzerthaus di Berlino, Wigmore Hall di Lon- dra, Tonhalle di Zurigo, Lincoln Center di New York, Vi- ctoria Hall di Ginevra e Auditorio Nacional di Madrid). Dedicatario di numerose opere di importanti composi- tori contemporanei, si dedica appassionatamente anche alla musica da camera, collaborando regolamentare in trio con Philippe Cassard e Anne Gastinel e nel reperto- rio quartettistico con il Quatuor Les Dissonances. Ha creato “L’Autre Saison”, una stagione di concer- ti per i senzatetto a Parigi. Nominato nel 2008 Cheva- lier dans l’Ordre des Arts et Lettres , insegna violino alla Musikhochschule di Saarbrücken e suona lo Stradivari “Ex-Roederer” del 1710 con un arco di François-Xavier Tourte. È protagonista di una pluripremiata discogra- fia con le etichette EMI, Harmonia Mundi, Aeon, Naïve, Transart e Dissonances Records. Mario Brunello è un violoncellista dotato di un talento e di una libertà espressiva fuori dal comune, che gli per- mettono di affrontare con eguale sensibilità repertori che spaziano dalla musica antica a quella contempora- nea. Solista, direttore, musicista da camera e di recente pioniere di nuove sonorità con il suo violoncello piccolo, è stato il primo europeo a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca nel 1986. Il suo stile autentico e appassionato lo ha portato a col- laborare con i più importanti direttori d’orchestra tra cui Antonio Pappano, Valery Gergiev, Myung-Whung Chung, Yuri Temirkanov, Zubin Mehta, Ton Koopman, Riccardo Muti e Seiji Ozawa, esibendosi con diverse delle più pre- stigiose orchestre del mondo. In ambito cameristico ha coltivato stimolanti collaborazioni con autorevoli perso- nalità tra cui Gidon Kremer, Martha Argerich, Yuri Bash- met, Maurizio Pollini e il Quartetto Borodin. Sempre alla ricerca di nuove forme di espressione arti- 5
stica che possano comunicare con un più ampio pubbli- co e grande appassionato di filosofia, scienza, teatro e letteratura, Mario Brunello ha elaborato diverse nuove forme di divulgazione musicale collaborando con per- sonalità quali il pianista jazz Uri Caine, il cantautore Vi- nicio Capossela, il fisico Carlo Rovelli, lo scrittore Ales- sandro Baricco e l’attore Marco Paolini. Protagonista di una ricca discografia per le principali etichette, suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale ha affiancato negli ultimi anni il violoncello piccolo a quat- tro corde. È direttore artistico dei Festival Arte Sella, dei Suoni delle Dolomiti e, dal 2020, del Festival di Stresa. Nato nel 1990 e formatosi con Rena Shereshevskaya, Lucas Debargue si impone all’attenzione internaziona- le nel 2015 con la vittoria nella XV° edizione del Concor- so Čajkovskij di Mosca (esperienza raccontata dal docu- mentario To Music, diretto da Martin Mirabel e prodotto dalla Bel Air Media). Ospite regolare sui palcoscenici più prestigiosi del mondo al fianco di rinomate orche- stre, ha collaborato con direttori quali Valery Gergiev, Mikhail Pletnev, Vladimir Jurowski, Andrey Boreyko, Yu- taka Sado, Tugan Sokhiev, Vladimir Spivakov, Sir Roger Norrington e Bertrand de Billy. Molto attivo nell’ambito della musica da camera, Lucas Debargue vanta impor- tanti collaborazioni con partner quali Gidon Kremer, Ja- nine Jansen e Martin Fröst. Pianista di grande integrità e dal potere comunicati- vo stupefacente, trae ispirazione per il suo fare musi- ca dalla letteratura, dalla pittura, dal cinema, dal jazz e da una ricerca molto personale e attenta del repertorio. Pur mantenendo al centro dei suoi interessi la grande letteratura classica e romantica, è entusiasta sostenito- re e divulgatore di opere di compositori meno noti come Karol Szymanowski, Nikolai Medtner, o Milosz Magin. Interessato anche alla composizione ha già all’attivo più di 20 opere per pianoforte solo e per formazioni da ca- mera. Ha inciso 5 album per l’etichetta SONY Classical, con musiche di Scarlatti, Bach, Beethoven, Schubert, Chopin, Liszt, Ravel, Medtner e Szymanowski. 6
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