Soggiorno presso l'Università della Svizzera Italiana a Lugano
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Soggiorno presso l’Università della Svizzera Italiana a Lugano Per i miei studi d’italiano ho avuto la possibilità di frequentare durante sei mesi l’Università della Svizzera Italiana (USI). Prima di partire per questa avventura ho dovuto scegliere i corsi che volevo frequentare. Ho deciso infine di seguire un corso di linguistica II e un seminario di comunicazione visiva. In letteratura ho frequentato il corso sul medioevo concentrato sulla Divina Commedia e la lezione sulla letteratura contemporanea A. Ho avuto inoltre la possibilità di scegliere un corso d’inglese e un corso di francese per il “Wahlbereich”. Dopo aver fissato le lezioni e firmato il Learning Agreement ho cominciato a cercare una stanza. La ricerca non è stata facile perché volevo essere nelle vicinanze dell’USI e in un quartiere per bene. Alla fine ho trovato un monolocale di mio gradimento e vicino al centro, al lago e all’USI. Ad agosto 2019 mi sono trasferita a Lugano. L’arredo del monolocale mi ha preso molto tempo e richiesto una grande organizzazione. La distanza Berna-Lugano non è infatti da sottovalutare! Ero partita dall’idea che per arredare un monolocale non ci volesse un granché. Alla fine ho però dovuto occuparmi di tantissime cose: biancheria, stoviglie, mobili, annuncio controllo abitanti, allacciamento all’elettricità ecc. Ho avuto però la fortuna di poter utilizzare anche alcune cose che i miei parenti ticinesi mi hanno messo a disposizione. Soprattutto mia cugina, che ora studia all’estero, mi ha lasciato l’arredamento del suo monolocale. Ho cercato di ammobiliare questo appartamentino in modo che mi sentissi il più possibile a mio agio. Ho ad esempio portato tante foto della mia famiglia, del mio fidanzato e delle mie amiche. L’ho inoltre decorato con delle candele e delle lucine per renderlo più caloroso. All’inizio, come con tutte le cose nuove, ho dovuto abituarmi. Era strano tornare a casa e non trovare nessuno. Era la prima volta che vivevo da sola e, devo aggiungere, che per me è sempre stato difficile essere via da casa per un lungo periodo. Ho trovato soprattutto inconsueto il dover organizzare tutto da sola: la spesa, cucinare due volte al giorno, lavare, stirare, ordinare e pulire. Per fortuna, già poco tempo dopo mi sono abituata e organizzata e finalmente ho cominciato ad apprezzare il mio monolocale e la mia libertà. Ero così vicina all’università che potevo sempre tornare a casa per pranzo. Per me è molto importante mangiare bene e soprattutto avere la possibilità di cucinare qualcosa di caldo a mezzogiorno. 1
Vita a Lugano Ho trovato velocemente il mio ritmo settimanale. Ogni lunedì sera Lina ed io andavamo a fare un allenamento di HIT (high intensity training). Questo sport era organizzato dall’USI ed è stato un allenamento che mi è piaciuto tantissimo. Durava poco ma era molto efficace in quanto si allenava ogni parte del corpo. La maestra era molto competente e a ogni lezione cambiava il genere d’allenamento. Ogni volta ci presentava qualcosa di nuovo, sempre però molto interessante e impegnativo. Devo ammettere che l’allenamento del lunedì sera a Lugano mi manca molto e vorrei trovare qualcosa di simile anche a Berna. Lo sport creava un meraviglioso equilibrio dopo una giornata d’università e, grazie a questo sport, Lina e io abbiamo conosciuto altre persone che studiavano comunicazione all’USI. Nel mio condominio c’era persino una piccola palestra nella quale potevo andare ad allenarmi in qualsiasi momento della giornata. Durante il mio tempo libero sono andata a fare molte passeggiate: al Parco Ciani, al lago ma anche nei dintorni di Lugano. L’abbonamento generale mi ha permesso infatti di usufruire di tutti i mezzi di trasporto disponibili in Ticino senza dover ogni volta comprare un biglietto. Posso affermare di essermi innamorata di questa bella città. Durante il periodo natalizio Lugano è addobbata a festa e viene persino mostrato uno spettacolo di luci come a Berna sulla Piazza Federale. Quando non passavo i weekend a Lugano andavo dai miei nonni a Bellinzona. Durante lo scambio in Ticino ho approfittato di andare a trovare più spesso i miei parenti e passare più tempo possibile con loro. Con mia nonna andavo tanto a passeggio, cucinavamo tante torte e, durante il periodo natalizio, abbiamo fatto tanti biscotti. Mia nonna è appassionata di biscotti e ne sforna almeno dieci chili durante il periodo di Natale. Con mio nonno andavo in giardino. Lui è infatti un appassionato di giardinaggio e mi mostrava le sue nuove piante e come bisogna curarle. Una volta mi ha mostrato orgoglioso la mela Annurca. Sembra che questo frutto abbassi il colesterolo se mangiato regolarmente. Mio nonno passa ogni minuto libero nel suo piccolo paradiso a potare, seminare e innaffiare le sue piante. La grande ricompensa è un orto colmo di verdura e frutta per tutti. All’inizio del semestre, se faceva bel tempo, cercavo di scoprire nuove città italiane. La prima città è stata Como e mi è molto piaciuta, soprattutto per le stupende viuzze nelle quali si 2
trovano dei bei negozietti. Sono andata anche a visitare Genova e delle città nelle vicinanze. In neppure cinque ore di treno da Lugano si arriva a Genova, e da qua a Rapallo bisogna calcolare ancora un’oretta. Da questa bella cittadina si può prendere un battello per andare a Santa Margherita e a Portofino. È stato un weekend stupendo con delle località incantevoli e un tempo meraviglioso. Come d’altronde in tutte le parti d’Italia, anche in Liguria ho apprezzato il buon cibo italiano. Ho assaggiato tante differenti focacce, farinate e la miglior pasta al pesto. A Rapallo ho comandato la specialità del posto: una focaccina sottilissima con dentro del formaggio/ricotta. Un altro fine settimana sono stata a Milano, una città che sino ad allora non mi era mai piaciuta veramente. Devo però ammettere, con stupore, che questa volta mi ha affascinata, soprattutto il quartiere Navigli. Corsi universitari Sono stata molto contenta con la scelta dei miei corsi. I miei due corsi preferiti sono stati: la comunicazione visiva e la letteratura contemporanea. Ambedue i corsi erano molto ben strutturati e interessanti. Nel corso della comunicazione visiva abbiamo imparato ad interpretare delle pubblicità e delle foto. Secondo me è stato molto stimolante acquisire i differenti aspetti dell’interpretazione. Dopo aver frequentato questo seminario ho imparato a guardare la pubblicità in modo diverso. Le pubblicità che mi sono restate impresse sono soprattutto quelle delle automobili. Ecco un esempio: lungo il bordo di una strada c’è una ragazza che fa autostop e tiene in mano un cartellone gigantesco con il nome del luogo dove è diretta. Di primo acchito non ho capito perché il cartello fosse così grande e qual era il nesso con l’automobile. Il professore ci ha in seguito spiegato che l’auto rappresentata nella pubblicità è così veloce che se il cartello fosse stato di grandezza normale, il conducente non l’avrebbe potuto leggere. Imparare a interpretare la grandezza, i colori, le scritte ecc. in una pubblicità mi è piaciuto molto. Anche in letteratura l’USI ha proposto un corso molto interessante; quello della letteratura contemporanea. Il professore ha trattato con noi tre epoche diverse: la scapigliatura, il neorealismo e il boom economico. Durante le lezioni interpretavamo vari estratti di libri di queste epoche. Per l’esame finale abbiamo dovuto leggere un libro per ogni epoca. Sono stata molto contenta della mia scelta perché tutti e tre i libri mi hanno appassionato: Il maestro di Vigevano di Lucio Mastronardi per l’epoca del boom economico, Una questione privata di Beppe Fenoglio per il neorealismo e Madonna di 3
fuoco e Madonna di neve di Giovanni Faldella per la scapigliatura. Grazie ai testi sulle differenti epoche discussi durante le lezioni, la lettura dei libri è stata più comprensibile e appassionante. Quello che mi è piaciuto maggiormente è stato l’analizzare le differenti epoche e compararle con i libri. Inoltre i temi non erano solo letterari ma anche storici. Ho trovato che i corsi sul medioevo e la Divina Commedia sono stati strutturati molto bene. Purtroppo, non avendo mai trattato al liceo né la Divina Commedia né il medioevo, per me è stato abbastanza difficile seguire il corso e capire i saggi che il professore ci proponeva. I due corsi che ho frequentato per il “Wahlbereich” hanno creato un bel cambiamento tra tutte le lezioni in italiano. Erano due corsi impegnativi perché abbiamo dovuto consegnare molto materiale già durante il semestre. Per il corso d’inglese ho partecipato a due progetti: scrivere tre rapporti su Greta Thunberg e leggere l’autobiografia di Michelle Obama con la presentazione in classe del suo libro. Ho scelto il corso di francese perché lo studio già a Berna nel minor e volevo continuare a praticarlo anche durante il semestre a Lugano. La prima parte del corso di francese era dedicata al premio Goncourt. Io ho avuto la possibilità di partecipare nella giuria del Prix Goncourt. Sette università svizzere fanno parte del premio Goncourt. All’inizio del semestre, prima della prima deliberazione, abbiamo dovuto leggere 15 libri in classe e creare una “short-list” nella quale figuravano i cinque libri che secondo l’USI meritavano il premio. Per la prima deliberazione mi sono recata a Zurigo a dibattere con le altre sei università. Dopo tre ore e mezzo di discussione, abbiamo deciso quali erano i cinque libri che ci piacevano di più. Per la seconda deliberazione, che ha avuto luogo due settimane dopo presso l’Ambasciata di Francia a Berna, abbiamo dovuto rileggere i cinque libri scelti. A questo punto, ogni università ha proposto il libro che meritava il premio Goncourt. Dopo una lunga deliberazione all’ambasciata, il libro preferito dagli studenti è stato selezionato. Il titolo è restato però segreto al pubblico sino alla data della premiazione. Questa avventura del Prix Goncourt si è terminata Il 14 novembre 2020 con la premiazione del libro: “Mur Méditerranée" di Louis-Philippe Dalembert presso la residenza di Francia a Berna. Il libro racconta il destino di tre donne diverse: una siriana, un’eritrea e una libica che fuggono dal 4
loro paese. Il libro espone in modo autentico il duro cammino di queste donne forti che hanno sogni e obiettivi diversi. La partecipazione nella giuria del premio Goncourt è stato un esperimento stimolante, anche se impegnativo. In effetti ho dovuto leggere molti libri e farmi un’idea su tutti. Ho però potuto migliorare il mio francese e conoscere gente nuova con altri punti di vista e modi analitici differenti. Posso affermare che è stata un’esperienza che non avrei voluto perdere. 1 La seconda parte del corso di francese era dedicata all’esercitazione della scrittura di un essai o di una sintesi. Per minimizzare gli errori nella sintesi e nell’essai facevamo anche esercitazioni di grammatica. Ogni settimana consegnavamo una sintesi o un essai per allenarci all’esame finale scritto. Per esercitarci all’esame orale dovevamo leggere articoli di giornale e riassumerli oralmente in classe. L’esperienza universitaria a Lugano è stata molto positiva. I professori dell’USI sono molto competenti e gentili e persino la parte burocratica dell’USI è ben organizzata. È un’università abbastanza moderna e avanzata se confrontata con altre. Mi è molto piaciuta l’infrastruttura e mi sono sentita a mio agio. Questo scambio è stato molto utile per valutare un'altra università, anche se in Svizzera. Ho soprattutto potuto immergermi nella lingua italiana, sia in discussioni con i professori che con gli studenti. Questa esperienza mi è stata utile non solo per la lingua italiana ma anche per imparare a distaccarmi da casa e dalla mia amata città di Berna. 1 Premiazione del libro: Mur Méditerranée de Louis-Philippe Dalembert. https://franzoesistik.philhist.unibas.ch/fr/news/details/annonce-du-prix-litteraire-choix-goncourt-de-la-suisse/ 5
Il semestre prossimo dovrò partire per il francese e, avendo già alle spalle l’organizzazione di uno scambio, per il secondo potrò sicuramente attingere dalle esperienze già vissute. Concludendo, posso affermare che uno scambio non è solo utile dal punto di vista linguistico ma anche per una crescita personale. Bisogna adattarsi a conoscere nuova gente, un’altra città e, soprattutto, si deve uscire dalla propria zona di conforto. A mio parere, è esattamente questo che mi ha fatto crescere. Alessandra Kolb, Università di Berna, facoltà di comunicazione Lugano durante il periodo natalizio Durante una passeggiata nel mese di gennaio Via Nassa 6
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