SOCIAL PROTECTION LA RIPARTENZA GLOBALE - CSV MOLISE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Trimestrale a cura del CSV Molise - II numero - APRILE 2021 Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE SOCIAl PROTECTION La ripartenza globale
Trimestrale a cura del CSV Molise - II numero - APRILE 2021 SOMMARIO SOCIAl PROTECTION 3 L’Editoriale La ripartenza globale di Valentina Ciarlante 4 La missione del forum del Terzo Settore di Valentina Ciarlante Tutti i colori del dono 5 Regione e ASREM assenti, Massaro: «Più dignità al terzo settore» Gli orizzonti sociali del Molise di Valentina Ciarlante 7 Promossa o bocciata? La scuola ai tempi del Coronavirus N° II Aprile 2021 di Antonio Sinibaldi Periodico trimestrale 8 La sanità da ricostruire di informazione di Michele Iorio sul Terzo Settore 10 Inefficienze e storture nella gestione della pandemia dell’Associazione Tree di Lucio Pastore CSV Molise 12 Speciale Terzo Settore, parla l’esperto Alessandro Lombardi Viale Alessandro Manzoni, 129 di Valentina Ciarlante Campobasso 14 Il volontariato e il costo della ‘Non Europa’ Tel. 0874 418453 di Aldo Patriciello www.csvmolise.it Reg.Trib di Isernia 16 L’amministrazione Gravina punta sul sociale di Carmine Aceto n. 4/2020 Direttore responsabile 18 Poveri o impoveriti? di S.E. Mons. Giancarlo Bregantini Valentina Ciarlante Direttore editoriale 20 Volontari in zona rossa Gian Franco Massaro di Valentina Ciarlante Presidente CSV Molise 22 Il genio femminile delle Madri Costituenti di Maria Antonietta Mariani Grafica e stampa 23 L’esercito rosa del volontariato QUIDESIGN di Giuditta Lembo Via G.Tedeschi, 84 24 Elodie a Sanremo, un monito contro la povertà educativa 86170 Isernia di Antonella Iammarino Tel. 0865 520103 26 Disabili dimenticati, le paure delle famiglie grafico333@hotmail.it di Monica Di Filippo 27 L’oro verde, prezioso per la nostra salute Chiuso in redazione di Barbara Fusco il 21 aprile 2021 28 Aumentano gli indigenti, la Caritas fa il punto di Paola De Lena 30 Volontariato e Sport, la lezione di coach Capobianco di Vincenzo Ciccone I contribuiti di questa pubblicazione 31 I progetti del CSV Napoli contro la crisi sono volontari e non retribuiti. di Valeria Rega Contenuti ed opinioni presenti negli articoli possono non rispecchiare la linea editoriale. È possibile usare parti della pubblicazione citando la fonte e senza scopi di lucro CSV Molise CSVMolise CSV Molise Scarica l’app CSV Molise
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE La cultura del volontariato: di Valentina Ciarlante ‘vaccino’ Giornalista Professionista Responsabile Ufficio Stampa CSV MOLISE a supporto del siero antivirus L’EDITORIALE A l termine del primo anno senza abbracci c’è sono ingenerate discussioni su più livelli. ancora più bisogno di protezione. Nell’arco delle ultime settimane ognuno rivendicava È trascorsa la seconda Pasqua in lockdown, un sacrosanto diritto che spetta a ogni cittadino, ma forse sta per arrivare un’altra estate in mascherina senza curarsi di quali fossero le effettive priorità durante e non c’è traccia della ‘nuova normalità’ che si auspicava una vaccinazione epocale, mai messa in atto prima d’ora. all’insorgere della pandemia da Covid-19. Lo scenario che si è creato ha rischiato di creare Il virus subisce delle mutazioni, la malattia continua tensioni sociali e intanto gli over 80, i soggetti altamente a espandersi e le istituzioni fanno fatica a garantire vulnerabili, i disabili, i malati cronici e i volontari erano l’assistenza sanitaria, mentre parallelamente i volontari ancora in attesa delle prime dosi. continuano a infondere speranza. I volontari, appunto, persone costantemente a L’assenza del calore degli amici e la distanza dai rischio, finalmente sono riusciti a vaccinarsi alla fine di familiari hanno determinato paura e insofferenza. Il timore marzo e per loro si è speso lo stesso Centro di servizio, di infettare se stessi e gli altri e la sfiducia verso il sistema rivolgendo appelli alle autorità preposte. di cure, che induce molti a non far ricorso agli ospedali, si Si tratta di 600 operatori di Protezione Civile, accompagnano alla voglia di tornare ad assaporare la vita, quindi c’è molta strada da fare per coprire le fasce che ma l’uscita dal tunnel sembra ancora lontana. riguardano i colleghi impegnati con altre organizzazioni C’è bisogno di protezione, quella che ci non profit. piomba addosso con lo sguardo di chi ci ama e Nel secondo numero di ‘Tutti i colori del dono’ si che ci aiuta ad andare avanti, ma anche, in senso parla di quella protezione necessaria a ripartire e di come molto più pratico, quella che ci consente di avere il mondo del Sociale, pur restando in prima linea, non sia uno scudo contro il virus e cioè il vaccino. abbastanza considerato da chi di dovere. La Regione Molise nella classifica delle Apriremo squarci sulla Riforma del Terzo somministrazioni in rapporto alla popolazione è ai primi Settore, volgeremo lo sguardo sull’Europa e posti e, nonostante questo, sul territorio si sono registrati verso i progetti di volontariato già attivi, daremo ritardi e disservizi, tanto che il commissario straordinario spazio alle tante denunce di persone che si per l’emergenza Figliuolo ha inviato una task force a sentono dimenticate. supporto della struttura locale per l’immunizzazione delle In queste pagine inoltre diverse riflessioni sul persone fragili. bisogno di maggiori tutele per i minori e studenti, su Questa piccola terra potrebbe essere quanto lo sport possa aiutare a uscire dall’isolamento e considerata alla stregua dello Stato d’Israele tanto altro. d’Italia, viste le dimensioni e la popolazione, ma Una piccola dose di protezione proviamo a la campagna procede a rilento e nel frattempo si darla noi con la cultura della non indifferenza. _3
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Valentina Ciarlante intervista ruolo istituzionale del Forum. alla portavoce Ora ci auguriamo che i decisori Elisabetta Macari politici molisani vogliano sostenere D gli enti della nostra regione anche in ottoressa Macari, ragione delle importanti sfide che ci il Forum in attendono per le modifiche apportate Molise è una all’associazionismo dalla riforma del realtà giovane 2017 e in linea con gli importanti La mission del Forum e lei è stata nominata provvedimenti governativi presi di portavoce proprio con recente». del Terzo Settore l’insorgere della pandemia: quali sfide vi siete trovati Quali le necessità e i bisogni subito ad affrontare? principali che sono emersi in «Il Forum, come tutte le realtà questi mesi? associative molisane, ha subito Gli enti non profit, associazioni, un rallentamento forzato della cooperative e fondazioni molisane mission. Tuttavia abbiamo hanno subito una forte contrazione avuto modo di apprezzare le nelle attività e nei ricavi, così come tante energie positive delle il comparto delle imprese profit. comunità locali, che si sono Però è evidente che la chiusura di mobilitate da marzo 2020, e molte attività economiche ha creato il fondamentale ruolo svolto perdite di fatturato alle imprese, le dal Terzo Settore, garantendo dimensioni di queste perdite e le continuità di servizi e loro conseguenze non sono facili da assistenza e sviluppando stimare per gli enti del Terzo Settore nuove soluzioni per i cittadini, molisani». soprattutto in aiuto alle persone più fragili». La collaborazione col CSV Avete organizzato la potrebbe essere utile a struttura in tutti gli ambiti fortificare la rete del mondo tra cui la comunicazione. non profit? Quale la mission che vi «È assolutamente auspicabile proponete di perseguire in per valorizzare e potenziare le una terra piccola, ma dalle esperienze virtuose di volontariato tante potenzialità? e cittadinanza, in considerazione «Nonostante il rallentamento del fatto che il Forum e il CSV sono forzato a causa della fondamentali connettori delle pandemia, vogliamo diverse attività del Terzo Settore. intensificare il nostro ruolo Mi auguro, pertanto, di potenziare di interprete e collettore tra il dialogo con il Centro di servizio le esigenze e le istanze del per il volontariato e la capacità di mondo del Terzo Settore essere strumenti di sostegno per le molisano da un lato e le associazioni e per la comunità nel istituzioni dall’altro.Vogliamo rispetto dei reciproci ruoli e ambiti cioè sottolineare e valorizzare di azione». anche in Molise quello che è il _4
Regione e Asrem assenti Massaro: «Più dignità al Terzo Settore» di Valentina Ciarlante che movimenta decine di migliaia di cittadini e che rappresenta un sostegno indispensabile al welfare del territorio. Q Il presidente di CSV e AVIS uattro assessori regionali Molise Gian Franco Massaro ha alle Politiche Sociali in inteso riportare il tre anni, una campagna tema del Sociale di vaccinazione che sotto i riflettori, dimentica molte categorie, un lamentando dialogo aperto col Terzo Settore ma l’assenza di senza risultati. Quanto accaduto Regione e Asrem recentemente in Molise racconta la nel rapporto col scarsa considerazione da parte degli non profit. enti preposti verso un comparto 5_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE Lei ha riscontrato criticità anche « Sono trascorsi più di due anni da quando il presidente in merito alle articolazioni territoriali dell’Asrem che per anni hanno affidato all’AVIS la raccolta sangue, perché? della Regione garantì un «Ce ne occupiamo da otto anni, ma sostegno al Centro di servizio da quando l’azienda sanitaria è gestita per il volontariato, con dagli attuali direttori Florenzano e Scafarto particolare riferimento alle la connessione con AVIS si è completamente persone disabili. Furono quindi convocate interrotta e senza alcun motivo. le associazioni, al fine di raccogliere bisogni Inoltre da parte della Regione e dell’ex e istanze. Era il 7 febbraio 2019, ma da commissario è stata sollecitata la gestione allora non c’è stato più nessun segnale, delle articolazioni Asrem in cui si effettuano fatta eccezione per diversi incontri avuti le raccolte da parte dell’AVIS. Operiamo con l’ex assessore Marone nel dicembre da sempre in questo ambito, siamo un 2020, quest’ultimo peraltro dichiaratosi baluardo della raccolta e donazione sangue. disponibile ad aiutare il CSV, organo che Eppure chi gestisce la sanità in Molise ci funge da raccordo indispensabile per gli enti ignora: un fatto grave che non era del Terzo Settore. Non chiediamo mai accaduto. erogazioni di somme ingenti, ma Mi preme infine ringraziare la solo una piccola attenzione nei dottoressa Lolita Gallo, direttrice confronti di migliaia di volontari. generale per la Salute della Noi facciamo la nostra parte ogni Regione, per l’attenzione mostrata » giorno, ma avere una sponda nelle nei confronti dell’AVIS». istituzioni agevolerebbe tutti . Il CSV in definitiva cosa Relativamente al centro chiede? raccolta sangue dell’AVIS «Che venga riconosciuto il suo Molise lei ha dovuto lottare per ruolo, in conformità a quanto accade ottenere i vaccini. Cosa è accaduto? nelle altre regioni, ad esempio il Piemonte «Su disposizione del direttore generale ha erogato al CSV regionale 104mila del Ministero della Salute Giovanni Rezza, euro, il Veneto 123mila euro e potrei gli operatori delle Unità di raccolta gestite continuare. dalle associazioni di donatori di sangue sono Le richieste fatte, lo ribadisco, non sono stati equiparati agli operatori da sottoporre per noi, ma per le migliaia di volontari che prioritariamente alla vaccinazione, eppure operano quotidianamente e che, ancora di in Molise questo non è avvenuto. più durante la pandemia, hanno trovato Le mie missive inviate al direttore nel CSV un riferimento sicuro. generale Asrem non hanno ricevuto risposta Abbiamo donato dispositivi di e soltanto quando ho chiesto l’intervento protezione, tamponi rapidi, ben 3mila test dell’ex commissario alla Sanità Giustini è sierologici ad associazioni e Comuni e stato riconosciuto il diritto a immunizzare continueremo a farlo». gli operatori. Un ulteriore segnale di disorganizzazione». _6
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Antonio Sinibaldi Promossa o bocciata? LA SCUOLA ai tempi Titolare OneWebStudio.it del CORONAVIRUS T ra zona gialla e 3 giorni, la signora ancora vorrei rivolgermi al Garante zona arancione non non riceve nessuna chiamata, della Privacy per chiedergli: cambia nulla, si va la famiglia è in quarantena “da perché non si dicono i nomi a scuola ragazzi, sola”, ma a scuola i bambini di chi quotidianamente non c’è scampo. Ragionando: comunque “erano” già andati. risulta positivo? bar, ristoranti, alcuni negozi Diciamo che “a scuola” si è Naturalmente questa persona e attività chiuse. L’idea della sicuri, ma per arrivarci? non potrà ricordarsi tutti chiusura è e resta quella dei Sia i bambini piccoli coloro che ha incontrato, ma potenziali contagi. Bene. che quelli grandi, devono se ci fosse il modo di rendere La scuola, invece, non è prendere pulmini, navette, pubblico il suo nome “io” affatto un veicolo di contagi, pullman di linea che, sarei certo di dover fare quindi facciamola rimanere paradossalmente, sono qualcosa, come ad esempio aperta! abbastanza affollati. Ma non mandare i miei figli a Vi racconto una storia: una qui il virus non arriva, che scuola. mamma inizia ad avere dei sciocco!!! Scusatemi. Quando si tornerà a brividi e decide di farsi scuola ci sarà paura, un tampone rapido. consapevolezza e Esito: positiva. voglia di esorcizzare Chiama la ASREM, un momento molto dice di aver fatto il particolare. La cosa tampone, le rispondono sicura è che qualcosa ci “la chiameremo noi”. sta sfuggendo di mano, Nel frattempo la l’ego di qualcuno sta mamma non sa se volando fino a Marte mandare i figli a scuola e dintorni e, per non oppure no, l’ASREM ammettere di aver non le ha vietato di fare pensato male, si ostina nulla e lei che fa? Spesso mi arrivano a continuare in una direzione Si isola, ma intanto messaggi con “nomi” che “potrebbe” essere fatale i figli già erano scuola, già di presunti “positivi” e, per molti. avevano avuto contatti con naturalmente, scatta la molla: Pensiamo alla salute, “qualcuno”. “Ma ci sono stato vicino? Ah, prima che al portafoglio del Solo i tamponi dell’ASREM no, meno male.” oppure “Tre 27 del mese. possono decidere se giorni fa l’ho visto e ora?”. Il buonsenso al tempo bloccare o meno una persona Visto che essere della pandemia è un baccello impedendole di uscire e positivi “sembrerebbe” un chiuso per neve. avere contatti? male, tanto che molti hanno Ad oggi, e sono passati paura di dirlo piubblicamante 7_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE S ebbene l’inattesa diffusione del coronavirus ha, ovunque in Italia, di Michele Iorio messo in crisi il sistema sanitario Consigliere regionale evidenziandone i lati critici, nella nostra ed ex Governatore del Molise Regione la situazione è di gran lunga peggiore perché all’evento imprevedibile si è aggiunta la parallela e imprevedibile caparbietà di non voler dotare il Molise di un centro Covid dedicato. Una scelleratezza che oggi si trasforma in accuse verso chi ha sostenuto una programmazione che avrebbe portato i molisani Mo ad avere 200 posti letto di Terapia Intensiva e Sub Intensiva per i pazienti Covid e ospedali pubblici “liberi” dalla gestione ospedaliera della pandemia e quindi rivolti alla cura delle patologie ordinarie e tempodipendenti che li ormai in Molise non si curano più. Nella certezza che la magistratura seguirà il suo corso, approfondendo nel merito l’intera vicenda che ha indotto a programmare, a danno dei molisani, ospedali misti, appare se indispensabile anche dal punto di vista politico approfondire responsabilità gestionali sulla situazione ospedaliera in cui concretamente versa oggi il Molise. Da un anno porto avanti quella che ritengo essere una battaglia di civiltà andando in aula, senza centro _8
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE ogni martedì, a pretendere che si segua la scellerata, che ha prodotto la situazione che linea di aprire il centro Covid per liberare gli oggi tutti viviamo. Tutti sapevano che, con ospedali pubblici. Lo faccio nella convinzione questa soluzione, se ci fossero stati più di sei che il dovere di chi è stato eletto dal popolo ricoveri Covid in rianimazione, ciò avrebbe sia quello di ricercare soluzioni che da subito determinato l’impossibilità di utilizzare gli possano dare respiro a medici e cittadini. altri posti letto della terapia intensiva del So bene che questo compito spetterebbe Cardarelli per le altre patologie. prevalentemente a chi riveste il ruolo di Con l’esperienza medica e politica che presidente della Regione ma, nel caso Molise, mi porto sulle spalle continuerò ad urlare in il nostro ha inteso la sua funzione come tutte le sedi che i componenti dell’Unità di colui che, posizionato sulla sponda del fiume, crisi devono essere rimossi per aver portato incrocia le braccia e guarda i cadaveri passare. il Molise in questa situazione in cui anche la Eppure lo stesso, in qualità di commissario famosa torre Covid non sarà più realizzata nei all’emergenza, ha enormi poteri che non ha tempi compatibili con l’emergenza. mai esercitato. Nonostante il tentativo di silenziarmi, Sono stati spesi però fiumi di parole non smetterò mai di adempiere al mio dovere contro il centro Covid a Larino. Eppure oggi politico, civico e morale di presentare alla mia il Molise non ha più posti letto (con pazienti popolazione una soluzione vera, concreta, trasportati fuori regione) e non ha un centro veloce. Che era, è e rimane l’organizzazione Covid dedicato. del Vietri di Larino nel centro Covid dedicato Per salvare i molisani l’unica cosa che del Molise. non andava fatta era creare un ospedale misto Lascio all’incapacità politica ideare al Cardarelli di Campobasso, unico centro slogan passando da quello preferito del 2020 hub di I Livello di tutto il Molise. “È tutto sotto controllo” a quello del 2021 “Il Chi mastica di sanità sapeva benissimo Molise sta in queste condizioni per colpa di cosa avrebbe comportato questa scelta chi voleva il Vietri”. Covid un errore pagato a caro prezzo 9_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Lucio Pastore Dirigente medico Pronto Soccorso Ospedale Veneziale di Isernia Inefficienze e storture nella gestione della pandemia C he cosa ci sta insegnando questa pandemia? Le scelte che fa il privato sono Semplicemente che la gestione politica della essenzialmente di profitto e non di sanità, in questa Regione, è un vero disastro. risposta ai bisogni reali. Un esempio Poiché il maggior trasferimento di fondi alle clamoroso è quello dei posti letto Regioni lo Stato lo effettua proprio con la sanità, questa per patologie neurologiche. Quasi diventa il bancomat per la gestione del potere. il 16% dei circa mille posti ospedalieri In pratica le scelte strutturali non della Regione Molise è dedicato a patologie vengono fatte in base ai reali bisogni neurologiche. della popolazione, ma in rapporto alle Questi vengono occupati esigenze dei vari clienti ed amici. in massima parte da un’utenza Così si determinano distorsioni extraregionale, mentre i nostri organizzative e gestionali che si pazienti rimangono buttati per ripercuotono sulla funzionalità giorni in lettighe nei Pronto del sistema sanitario. Soccorsi in attesa di un posto Una delle scelte più letto che, per altre patologie, incisive di tipo clientelare non c’è. è stata quella di cedere Stranamente mancano posti progressivamente posti letto e letto anche per pazienti con servizi ai privati convenzionati. patologie neurologiche e siamo Questi attingono allo stesso fondo costretti a trattenerli nel nostro sanitario delle strutture pubbliche servizio o a trasferirli fuori Regione. per cui, più non funziona il pubblico, più Anche la medicina territoriale è loro possono avere profitti. stata depauperata progressivamente Attualmente circa il 40% dei posti letto ed il 43% del con questa politica. fondo sanitario regionale vanno ai privati convenzionati. Quando è scoppiata la pandemia, tutte le Quando, con l’entrata nell’Unione Europea, non è inefficienze e le storture del sistema si sono stato più possibile espandere il debito pubblico, si è reso disvelate. necessario contenere le spese. Per fare questo si è scelto Manca una governance per cui non si sono avute di chiudere progressivamente ospedali e servizi, mentre si scelte strategiche davvero efficaci. è continuato a finanziare ed espandere le strutture private Il Covid è una patologia che non dovrebbe arrivare in convenzionate. ospedale, ma dovrebbe essere curata sul territorio. In questo modo il debito, nonostante Quindi, la prima azione sarebbe dovuta essere quella di il depauperarsi del sistema rafforzare la medicina territoriale in maniera tale che pubblico, è rimasto e lo stiamo i pazienti potessero essere assistiti a domicilio e non pagando permanendo in regime di abbandonati a domicilio. Il rafforzamento della medicina commissariamento da 12 anni. territoriale è stato del tutto insufficiente. _10
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE LA SANITÀ da RICOSTRUIRE Bisognava individuare un si sono create le condizioni per indirizzare i fondi ospedale da dedicare al Covid diverso dell’emergenza verso i privati. dai tre ospedali di Campobasso, Isernia Alla fine di questa disastrosa gestione e Termoli. Questi avrebbero dovuto qualcuno ci dovrà spiegare come un piccolo continuare a trattare le altre patologie, diverse dal territorio con 300mila abitanti ed una densità Covid, che comunque sono sempre presenti. abitativa molto bassa abbia avuto più di 350 Avevamo proposto l’ospedale di Larino che ci morti ed un indice Rt tra i più alti d’Italia. sembrava il più idoneo, ma bisognava investire i soldi Tra l’altro, gli ospedali stanno morendo per dell’emergenza per attrezzarlo. consunzione per mancanza di capitale umano. Si sono fatte altre scelte per cui il Cardarelli, unico DEA In regime di commissariamento è stata rottamata di I livello della Regione, si è defunzionalizzato ed è una intera generazione di medici nel 2010 senza diventato essenzialmente un ospedale Covid con difficoltà possibilità di ricambio ed ora siamo in una condizione a rispondere alle altre esigenze dei pazienti. davvero disperata e gli ospedali non potranno rimanere Poi si sono create le condizioni per aumentare aperti per molto tempo in queste condizioni. le difficoltà di gestione dei ricoveri con la norma che Forse, la volontà politica è proprio questa per prevede di effettuare due tamponi molecolari a distanza cedere tutto il fondo sanitario regionale ai privati di 48 ore per poter accedere in ospedale. convenzionati e realizzare, prima regione italiana, il In assenza di un’ampia zona grigia in cui far attendere i passaggio al privato di un bene comune come la salute. pazienti si sarebbero intasati i Pronto soccorsi, cosa che è Il Covid ha disvelato, velocemente, in maniera regolarmente avvenuta. molto chiara a tutti ciò che ad alcuni addetti ai lavori era In questo preciso istante, aumentata l’emergenza, chiaro da anni e lo ha fatto in maniera drammatica. si sono aperte le convenzioni con i privati anche per il Covid. Così, invece di investire per rafforzare il pubblico, 11_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE SPECIALE TERZO SETTORE Innovazione sociale e nuova comunicazione le chiavi per la RIPRESA L ’emergenza sanitaria ha mostrato le due un cambiamento per l’intero comparto sociale. nuove facce del Terzo Settore. Molte Mutazione che è stata analizzata da Alessandro associazioni hanno dovuto fare i conti con Lombardi, direttore generale del Terzo settore e della lo stop forzato del loro ‘lavoro’: niente più responsabilità sociale delle imprese presso il Ministero attività in favore dei bimbi disabili, basta a convegni, del lavoro e delle politiche sociali. eventi e manifestazioni aggregative, chiusura dello Dottor Lombardi, la pandemia come ha sport anche come forma inclusiva e riabilitativa. cambiato il Terzo Settore? Alcune organizzazioni sono riuscite a reinventarsi «La pandemia ha generato due differenti utilizzando il variegato mondo del web, ma la maggior effetti. Da un lato, per un numero limitato di parte sta ancora facendo i conti con la possibilità di associazioni, quelle impegnate nell’attività non sopravvivere dopo la pandemia. sanitaria e di protezione civile, Nell’ampio sottobosco del Terzo ha comportato un incremento Settore ci sono realtà in crisi, ma il delle attività, ma dall’altro, per la secondo risvolto dell’emergenza, che gran parte, ha determinato una è alla luce del sole, è l’importanza che grandissima contrazione o anche hanno assunto i volontari nell’assistenza una impossibilità a svolgere le stesse, ai malati e alle persone fragili. a causa delle misure di contenimento Da un anno ormai le associazioni del contagio. di protezione civile sono in movimento Questi due profili che portano per garantire farmaci, alimenti, con sé l‘ulteriore aspetto della sostegno psicologico ai pazienti affetti tenuta complessiva degli enti, dal Covid-19 e questo ha determinato relativamente alla loro sostenibilità _12
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE L’INTERVISTA di Valentina Ciarlante finanziaria, perché essendo venute meno le fonti di agli enti non commerciali, come i contributi per i autofinanziamento esistono ora delle difficoltà. canoni di imposta, nella logica che la ripresa passa Questo il quadro guardando gli effetti immediati, non solo per il sostegno alle imprese ma anche agli però proviamo anche a collocarci in una prospettiva enti non lucrativi. di superamento e di ripresa. In questo il Terzo Settore Stanziati anche 170 milioni per ristori a favore degli rimane centrale, perché vi è una esigenza di investire enti del Terzo Settore su cui si sta finalizzando il in una logica di sussidiarietà, visto anche il suo decreto attuativo. ruolo trasversale. È necessario che il Terzo Settore sia Altre misure dovranno essere approntate nella posto in condizione di poter continuare a operare». prospettiva del riconoscimento del Terzo Settore del In una situazione in cui imperano paura PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Così e distanza qual è il valore aggiunto che viene come tutto il ragionamento che viene sviluppato nel incarnato dai volontari? nuovo programma dei fondi europei». «Dobbiamo guardare a una visione Il futuro della società si interseca col complessiva nella quale possiamo cogliere alcune futuro del non profit. Su cosa occorre puntare? lezioni importanti. La prossimità e la vicinanza alle «Sulla trasversalità. Dalla cultura alla sanità comunità, che sono tipiche delle organizzazioni del allo sport si può puntare su due concetti chiave: Terzo Settore, si sono dimostrate ancora una volta l’innovazione sociale accompagnata a quelli che fondamentali sia nella prima fase acuta sia in sono i sistemi di valutazione del cambiamento quelle successive. Questa prossimità ha consentito generato sulle comunità di riferimento e la di mantenere viva la relazionalità che caratterizza valorizzazione delle forme di collaborazione tra gli enti del Terzo Settore e che oggi è un’esigenza pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore avvertita ancor di più in una prospettiva in cui previste nel codice ». il distanziamento non favorisce la relazionalità. Ma quella cultura di creare legami ha fatto sì che Le considerazioni espresse nell’intervista sono frutto esclusivo gli enti potessero fornire risposte ai bisogni delle del pensiero dell’intervistato e non hanno carattere in alcun singole comunità. Serve quindi necessariamente un modo impegnativo per l’amministrazione di appartenenza. sostegno». Il Governo vede nel Terzo Settore una priorità. Quali forme di aiuto sono allo studio? «A partire dal decreto Rilancio sono state Alessandro Lombardi, direttore generale messe in campo diverse misure. Le risorse sono state del Terzo settore e della responsabilità incrementate di 100 milioni: 80 destinati alle regioni e 20 al sostegno degli enti di rilevanza nazionale. sociale delle imprese presso È stata introdotta l’accelerazione del 5 per mille, il Ministero del lavoro erogando le due annualità 2018 e 2019. e delle politiche sociali, In generale sono state previste misure analizza il momento del non profit originariamente pensate per le aziende, poi estese e le prospettive del post-pandemia 13_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Aldo Patriciello Deputato al Parlamento Europeo IL VOLONTARIATO E IL COSTO DELLA ‘NON EUROPA’ T roppe volte, allorquando si parla di Unione Europea, c’è la tendenza a voler amplificarne i difetti e le imperfezioni, trascurando i meriti e le virtù. Sia chiaro: il percorso storico, politico ed economico dell’integrazione europea – così come pensato dai suoi padri fondatori a partire dal 1950 – è tutt’ora incompiuto. L’Unione Europea è il più grande laboratorio istituzionale del mondo: molto c’è ancora da fare e tanti sono gli aspetti da migliorare. Ma c’è Europa e Europa. Accanto a quella dei regolamenti, delle banche, del mercato unico, dei processi normativi e della moneta, ne esiste un’altra. Un’Europa che conosce a fondo il valore e gli effetti positivi del voler dedicare il tempo agli altri. L’Europa del volontariato, insomma. I numeri sono consistenti. Circa 1,5 milioni di europei fra i 15 e i trent’anni fanno volontariato nei settori più diversi come la cultura, lo sport o l’ambiente. C’è chi si occupa di istruzione e bambini, chi di patrimonio culturale e chi di animali. Il volontariato non solo risponde a un bisogno della società e delle persone in difficoltà, ma è anche un’occasione di crescita per i giovani. Attraverso il volontariato i giovani possono fare un’esperienza lavorativa e acquisire nuove competenze. Sono queste le motivazioni che _14
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE hanno spinto l’Unione Europea a rafforzare la propria azione in questo ambito negli ultimi anni. Con due strumenti fondamentali: il Come Parlamento europeo Servizio volontario europeo e il Corpo europeo di solidarietà. Il primo ha avuto abbiamo inoltre richiesto lo scopo principale di dare ai giovani volontari di aprire le opportunità di la possibilità di viaggiare e prestare servizio volontariato anche a persone all’estero coprendo i costi di viaggio, alloggio, assicurazione e le spese correnti. che vivono fuori dall’UE, di Un successo testimoniato dalla grande dare ai volontari una migliore adesione di tanti giovani che vi hanno aderito: protezione legale e di negli ultimi 20 anni, oltre centomila, tra ragazze e ragazzi, hanno partecipato ad trovare più fondi per queste attività di volontariato internazionale iniziative. attraverso il Servizio volontario europeo. C’è un’esigenza, in definitiva, cui io credo Il secondo, invece, creato nel 2016, vuole sia opportuno e doveroso dare ascolto: quella incoraggiare coloro che desiderano portare un di permettere a tutti i volontari impegnati in aiuto nelle zone di crisi. tanti progetti in giro per l’Europa di adoperarsi Attraverso questo è possibile infatti aiutare in all’interno di una solida cornice europea. caso di disastri naturali come le inondazioni o Perché quello che manca, attualmente, è venire in soccorso dei migranti e dei rifugiati. un’uniformità giuridica, progettuale e logistica di Anche in questo caso l’UE copre i costi di viaggio, tutto ciò che riguarda il mondo del volontariato. alloggio, assicurazione e le spese correnti, dando Sono questi, in definitiva, i costi della “non la possibilità di partecipare a progetti che vanno Europa”. Cioè le difficoltà che i volontari e le dalle due settimane ad un massimo di dodici associazioni scontano per il fatto che non esista, mesi. al momento, un unico e definito quadro europeo Nel corso degli anni, tuttavia, tante sono sulla materia. state le perplessità circa l’opportunità di limitare Sono convinto che anche in questo ambito la partecipazione a progetti simili soltanto l’Unione Europea saprà compiere nei prossimi ai più giovani. La solidarietà non può avere anni dei passi avanti decisivi. Perché un’Europa limiti e barriere di nessun tipo, tantomeno coesa e solidale non può prescindere dal legati all’età. Ecco perché nel 2016 abbiamo sostegno a tutti coloro che fanno della solidarietà adottato una risoluzione ufficiale per chiedere e della cura verso il prossimo la cifra stilistica alla Commissione europea di permettere alle della propria vita. persone di tutte le età di partecipare. 15_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Carmine Aceto Giornalista L’amministrazione condivisa del sindaco Gravina punta sul sociale L a pandemia ha reso complicate anche cittadini, ma che a causa delle restrizioni le cose all’apparenza più semplici e non si sono potuti erogare. È stato fatto i primi a rendersene conto, durante un grande sforzo in tal senso da parte questo lungo anno, sono stati gli dell’Amministrazione e in particolare dal amministratori locali, chiamati a far fronte, settore delle Politiche Sociali, senza tuttavia in modo diretto, alle esigenze della propria tralasciare l’attività di ricerca di ulteriori popolazione. finanziamenti che potessero implementare la A Campobasso, l’amministrazione programmazione con particolare riferimento guidata dal sindaco Roberto Gravina ha dovuto ad alcuni bandi per il contrasto alla povertà riprogrammare una serie di interventi nel educativa indetti dal Dipartimento per le sociale per meglio affrontare l’emergenza Politiche della Famiglia». sanitaria. Un’attività intensa, insomma, quella «Nell’ultimo anno – ha spiegato il primo dell’Amministrazione, dedita ad intercettare cittadino -, molte energie del settore delle nuove risorse da utilizzare sul territorio. Politiche Sociali sono state spese per far fronte «Abbiamo seminato molto dall’inizio del alle numerose e straordinarie difficoltà che la mandato e se per alcune iniziative siamo pandemia ha portato nella nostra società». ancora in attesa degli esiti, per altre In effetti, alle situazioni di disagio abbiamo già ottenuto i fondi e cominciato economico si sono aggiunte le conseguenze a lavorare», ha proseguito il sindaco. sullo stato di salute, che il distanziamento Tra tutte merita particolare menzione sociale ha generato soprattutto per le persone il progetto di innovazione sociale intitolato più fragili. Educommunity, in collaborazione con la «Si sono dovuti ripensare molti servizi Cooperativa Sociale Sirio, attraverso il quale che, oramai collaudati - ancora Gravina -, da si sta puntando a creare un nuovo centro tempo fornivano risposte alle richieste dei multiservizi per minori. _16
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE Il progetto ha ottenuto il contributo del Il Comune di Campobasso ha già attivato Fondo di Innovazione Sociale della Presidenza diversi progetti di Amministrazione condivisa, del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della grazie ai quali delle associazioni hanno realizzato Funzione Pubblica. interventi di riqualificazione del patrimonio Oltre all’area minori, il Comune di comunale, oppure si occupano della gestione Campobasso sta lavorando molto per altre di piccoli spazi cittadini, offrendo un utilissimo categorie di persone meritevoli di attenzione supporto al Comune. da parte delle Politiche Sociali. «È nostra intenzione proseguire su «Stiamo perfezionando il progetto Telec@ questa strada - ha concluso Gravina - sicuri are con l’associazione AMMA – ha aggiunto che il futuro dell’amministrazione della il sindaco –. Prevede una serie di azioni Cosa Pubblica non possa prescindere da una che vanno dalla sensibilizzazione fino al crescente sinergia tra gli Enti locali e il Terzo monitoraggio sanitario di persone anziane di Settore». età compresa tra i 65 e i 75 anni della città di Campobasso al fine di prevenire l’insorgenza dell’Alzheimer. Il rapporto di collaborazione con il Terzo Settore è di fondamentale importanza ed è sempre più spesso ricercato dall’amministrazione comunale che per il suo operato, il più delle volte, predilige il coinvolgimento di chi si occupa con passione e competenza di specifici ambiti, mettendosi a disposizione e al servizio della collettività». Roberto Gravina Sindaco di Campobasso 17_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di S.E. Mons. Giancarlo Bregantini Vescovo della diocesi di Campobasso-Boiano nemmeno a Castel Gandolfo. Resta nell’afa, pesantissima in certi giorni, di Roma. I cardinali, invece, scappano tutti da Roma Perché dice sempre che i poveri non vanno in ferie! E allora, nemmeno il Papa può permetterselo! Da questa forza rivoluzionaria della condivisione si arriva alla necessità del cambiamento sociale e politico. Se Gesù ha potuto gridare “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli”, è perché per primo ha vissuto in un minuscolo, disprezzato paesucolo della Galilea, terra dimenticata, terra guardata male. La povertà non la si capisce, se S non la si vive. Altrimenti, la si giudica. iamo poveri o impoveriti? Ed ha mille volti, tante facce. C’è in È la domanda centrale del IL PUNTO primo luogo una povertà materiale quando nostro cammino odierno, non si riesce a mettere un pezzo di pane a specie in tempo di pandemia, tavola, con il grido dei bambini che trafigge il poiché dalla risposta a questa domanda cuore. È allora che la povertà si fa maledizione dipendono poi molte altre scelte. Infatti, insopportabile. Perché guardi altre tavole nessuno nasce povero. Se si è poveri è imbandite di ogni ben di Dio. E ti chiedi perché perché ci sono i ricchi. Se qualcuno succeda questa ingiustizia. mangia troppo allora c’è chi muore di C’è poi alla radice una povertà di lavoro. fame. Non siamo tutti uguali sul piano sindacale. La Se manca il lavoro, è anche perché pubblica amministrazione ha potuto pagare in certe famiglie, fortunate, c’è chi bene i suoi dipendenti, anche in tempo di ha due lavori, per la mamma e per Covid. il papà! Non è così per il lavoro nelle ditte private, La nostra riflessione sulla povertà è allora qui i dipendenti sono stati garantiti, certo, per attualissima, per vedere come oggi è guardata alcuni mesi, grazie al blocco dei licenziamenti. dalla Chiesa di Papa Francesco. Con un Ma non si è arrivati a sanare la radice di mali. esempio immediato. Papa Francesco, in agosto, Si interviene sulle conseguenze. Ma non fa le ferie. non si opera sulle cause. Non va sulle Dolomiti. Non si reca E sarà questa la grande sfida della _18
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE riforma della pubblica amministrazione che si sta operando, in queste settimane, in Italia. Garantire il futuro a tutti i lavoratori, perché tutti siano di pari dignità! Pubblici o privati, siano uguali. Nello Stato o nelle aziende private. Non ci deve essere differenza di giustizia! Tanto meno tra donne e uomini. Da qui una serie di riflessioni che papa Francesco ci ha offerto nella sua celebre Esortazione apostolica Evangelii Gaudium. In questo scritto Papa Francesco delinea le cause di tante ingiustizie: un’economia di esclusione, la nuova idolatria del denaro, un denaro che governa invece di servire, una inequità che genera violenza, innestate in alcune sfide culturali e religiose, come la accidia egoistica, il pessimismo sterile, la mondanità spirituale, la guerra tra colleghi. La risposta alla povertà passa per scelte a due livelli. Il primo, è l’elemosina, che non risolve i grandi nodi, ma permette di avere un cuore aperto per chi dona e un ristoro immediato per chi riceve. Poi è necessario operare a livello più alto, fino ad una nuova legislazione economica e sociale, che permetta di incidere sulle radici delle ingiustizie, onde creare una società più giusta ed equa. È il compito di ogni uomo di buona volontà. 19_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Valentina Ciarlante il cuore Da dietro alla porta quello P er il basso Molise la Pasqua è sguardo che riempie arrivata dopo oltre 40 giorni in zona rossa. A poter uscire erano solo coloro che si prendevano cura di altre persone, cioè volontari instancabili che hanno portato avanti un impegno reso ancora più complicato dall’elevato rischio di contagio. Ma con la pandemia il legame che si è creato tra chi dona e chi riceve si è rafforzato, tanto che nessuno ha avuto paura di condividere anche i propri sentimenti più oscuri. Quello che si legge negli occhi di chi si è trovato a lottare contro il virus ha rappresentato la prova più grande da superare. Ma i volontari ci sono riusciti, perché la voglia di offrire speranza ha prevalso sullo scoramento. «Come associazione siamo stati sempre attivi, ma lo scenario alla fine di gennaio è completamente mutato – racconta Massimiliano -. La piccola realtà di Campomarino è stata protagonista di una escalation di contagi senza precedenti. Molti si sono ammalati, alcuni non ce l’hanno fatta e tutto questo ha portato me e gli altri a prestare aiuto a un numero sempre maggiore di persone. Non avevo considerato una _20
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE volontari in zona rossa nuova variabile: la paura con cui «Sono rimasta impressionata dal senso anche noi volontari ci siamo trovati di abbandono che avvertivano tante persone a fare i conti, ma questo non ci ha – dice Daniela -. Grazie al coraggio dei fermato». volontari però tutti hanno potuto ricevere Di fronte alle continue richieste di beni beni di prima necessità e solidarietà». primari, di bombole d’ossigeno Dopo 28 anni di esperienza, salvavita nessuno ha mai il presidente dell’associazione abbandonato il campo, anzi. AISA Giuseppe Pesce «È stato come confessa di essersi trovato trovarsi in una brutta di fronte al rischio più tempesta senza avere grande. il sentore di cosa «Il nemico invisibile si stesse per succedere è portato via amici con – le parole di Antonio -. cui ho condiviso la mia Citando Poe: “La vita – ha spiegato -. morte rossa era entrata Nonostante il nel castello senza dolore, occorreva annunciarsi”, tuttavia ho rimanere lucidi e avuto un’impressione positiva concentrati perché da parte della gente e i sorrisi di questo è fondamentale ringraziamento da dietro alle porte mi durante un’emergenza. hanno dato un senso di gratificazione». Ringrazio i miei volontari per non aver «Ciò che rimarrà impresso nella mia mai mollato. mente - spiega Vittoria – saranno gli occhi di Le attestazioni di ringraziamento ogni singola persona colpita dal Covid che ho ricevute mi rincuorano perché siamo riusciti incrociato dietro le vetrate delle abitazioni. a dare un contributo nel momento più Ogni famiglia che guarisce colma il mio cuore buio della nostra comunità. Un grazie infine di gioia infinita, il sacrificio viene ripagato da per il supporto anche al CSV Molise e alla conferme di guarigione». Protezione Civile». 21_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Maria Antonietta Mariani Il genio femminile delle Madri Costituenti Avvocato e presidente CIF Molise I l 2 giugno 1946 le donne cinque che entrarono a far parte della italiane esercitarono per la Commissione Speciale divenuta 21 prima volta il diritto di votare e nota con il nome Commissione di essere elette. Fu una giornata dei 75 e incaricata di elaborare e importante per tutta l’Italia. Tra le Le proporre il progetto di Costituzione pioniere macerie e le miserie lasciate dalla da discutere in aula. Tra loro Maria dittatura e dalla guerra, ovunque si Federici (D.C.) prima presidente del discuteva di politica e la voglia di Centro Italiano Femminile. ricominciare era tanta. Per le donne che hanno Grazie al contributo e al quella divenne una primavera coraggio di queste 21 Madri della eccezionale. Per la prima volta fatto Repubblica le donne entrano poterono non solo ascoltare, ma ufficialmente dalla porta principale anche prendere parte attivamente la nella vita pubblica del nostro Paese, alla vita politica. Le donne quel 2 giugno 1946 costituzione attraverso il riconoscimento nella Costituzione di principi come la votarono in massa. Ne furono elette pari dignità sociale e l’uguaglianza L’esercito rosa del volontariato: Q uest’anno, in qualità di Consigliera di Parità delle Province di Campobasso e Isernia, ho voluto dedicare l’8 marzo alla solidarietà e rivolgere un pensiero alle tante volontarie e associazioni, che fanno parte di quell’esercito del volontariato che, anche in Molise, è un esercito soprattutto rosa, ritenendo così di lanciare un messaggio celebrativo verso chi ogni giorno dà vita, attraverso il proprio impegno, alla solidarietà e all’aiuto verso gli altri. Sono attenta, per ruolo e cultura personale, al mondo del lavoro e delle professioni, dove ci sarebbe da dire molto sul ruolo delle donne e su quanto ci sia ancora da fare per raggiungere standard di parità, soprattutto sotto il profilo delle opportunità, delle retribuzioni, della carriera. Ma ciò che mi appassiona oggi è guardare a tutto quell’universo femminile che è impegnato nel volontariato tanto più in un momento difficile come quello relativo alla pandemia da Covid-19. Essere donna impegnata nel volontariato significa oggi contribuire a sostenere un sistema di welfare che riesce a intercettare quei bisogni che restano spesso _22
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE Le donne erano approdate alla politica per spirito di servizio o per obbedienza al monito del Papa, che si era rivolto a loro in un celebre discorso del 1945,invitandole all’assunzione di responsabilità nella vita pubblica ed esclamando: “Tua res agitur!”. A volte abbiamo l’impressione, leggendo le norme della Costituzione, di imbatterci in vere e proprie profezie. Le nostre madri costituenti ci hanno dato la possibilità di vivere in democrazia, insegnandoci che davanti alla legge di tutti i cittadini (art. 3), la parità l’impegno per conservarla deve essere tra uomini e donne in ambito lavorativo (art. 4 e quotidiano. art. 37), l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi all’interno del matrimonio (art. 29) e la parità di La meditazione sulle parole da loro espresse accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in ci deve stimolare ad ottenere la piena attuazione condizione di uguaglianza. delle norme costituzionali, il ricordo delle loro Disse Sibilla Aleramo: «Si dovevano toccare gli vite ci deve provocare un serio impegno nella vita abissi dell’orrore e della tragedia perché gli uomini politica e sociale di tutti i giorni. Le madri della si convincessero a chiedere l’aiuto delle donne Repubblica sono state capaci di tradurre in regole il nella società e nella politica». sogno di una vita civile. orgoglio di genere marginali all’interno del nostro sistema economico e sociale, Ed è nel ruolo significa contribuire a quella visione della solidarietà che è fatta stesso dell’impegno civile di cura e di coraggio allo stesso tempo, di forza e di gentilezza, di che ritrovo, in qualità di di Giuditta Lembo Consigliera di Parità di Campobasso attenzione e di altruismo. Consigliera di Parità, il e Isernia e presidente ‘Il cuore delle donne’ Con un pizzico di orgoglio di genere e un pizzico di senso di dedicare queste orgoglio di volontaria (sono presidente dell’associazione ‘Il mie riflessioni alle donne Cuore delle Donne’ e vicepresidente dell’associazione IRIS nel volontariato con l’auspicio che cresca sempre di più la cultura malate oncologiche), voglio esprimere quello che io ritengo che le veda protagoniste della realtà e artefici di un cambiamento, essere un pregio: essere donna e presidente o componente di una quali soggetti volti all’azione e a definire un ruolo di guida. associazione di volontariato credo sia un binomio che arricchisce Essere volontarie significa soprattutto questo, si pensi per lo stesso mondo del volontariato, credo aiuti meglio a mediare esempio alle donne impegnate al fianco delle vittime di violenza! e a organizzare le attività, soprattutto quando queste si basano Mi complimento con il CSV per il grande impegno nel sull’impegno e la voglia di mettersi a disposizione degli altri. promuovere le tante attività del volontariato molisano e sono Essere donna ci permette di guardare agli obiettivi, convinta che insieme e in rete possiamo raggiungere i tanti anche i più complicati, con determinazione mettendo in campo obiettivi finalizzati al bene comune perché il volontariato è una una energia e una forza che credo appartengano solo al mondo risorsa e un valore per l’intera collettività! femminile. 23_
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE di Antonella Iammarino Direttrice Il Colibrì A vvolta in un appariscente vestito rosso la splendida Elodie al Festival di Sanremo 2021 ha raccontato emozionata la sua storia. La periferia fisica e culturale, le difficoltà economiche, i comportamenti al limite, la distanza infinita dai coetanei senza problemi di povertà. Lei ce l’ha fatta a far conoscere quanto è brava, oltre che bella. Un incontro fortunato con un musicista che l’ha avvicinata al jazz le ha aperto le porte di una vita assolutamente inaspettata. Ma quanti suoi coetanei, con i loro sogni di vita, sono rimasti al palo? Eccolo il tema del momento, che il Festival nazionale ha voluto abbracciare: la povertà educativa di tanti nostri ragazzi. Un binomio che da qualche tempo permea fortemente tutti gli angoli delle politiche sociali che riguardano i minori. E per il quale, per fortuna, vengono investite risorse a livello nazionale ed internazionale con bandi che meno possibilità di partecipare ad attività che finanziano le migliori (speriamo) progettualità. possano tirarne fuori davvero le potenzialità. I dati più recenti ci dicono che nel Magari alcuni ci riusciranno lo stesso, ma nostro paese abbiamo circa un milione a un prezzo mediamente molto più alto. E tanti e 200mila minori che vivono in povertà resteranno al palo, senza poter scegliere il loro assoluta. E altri due milioni in povertà percorso. Elodie ha raccontato di essere relativa. Quando sentiamo il termine ‘povertà’ stata fortunata, ma per tantissimi, troppi, pensiamo subito alle difficoltà economiche di tante non è così. famiglie. Allora è bene che una società civile Ma la povertà educativa è molto di si dia da fare per recuperare valori forti più. Investe necessariamente anche la come la collaborazione e per fornire a tutti dimensione emotiva e sociale dei bambini, i minori le stesse opportunità di sviluppo. limitando le opportunità di sviluppo, E perché questo possa essere messo in campo personale e relazionale. in maniera oculata e proficua occorre mappare Un bambino che nasce in un contesto il territorio e capire bene la distribuzione economicamente svantaggiato ha certamente dei bisogni. La storia di Elodie a Sanremo, un monito contro la povertà educativa _24
Tutti i COLORIdel Dono GLI ORIZZONTI SOCIALI DEL MOLISE Occorre un osservatorio sociale che funzioni e che possa monitorare i reali bisogni per non lasciare indietro nessuno supporto che possa indicare parametri uniformi nella raccolta delle informazioni per fare poi una stima organica e unica. Ma che cosa significa non avere una mappa unica dei bisogni dell’infanzia in Molise? Significa tante cose. Innanzitutto, si rischia di lasciare indietro esigenze importanti per correre dietro a quelle più gettonate, ma magari meno necessarie. Poi è un danno per i bambini stessi, perché gli interventi non vengono programmati in maniera oculata sul territorio e quindi ci saranno sempre territori con mille progetti e territori dimenticati. Infine, ci sono conseguenze sull’economia locale, perché l’esposizione del contesto nella progettazione si fa con i dati e molti progetti non vengono finanziati, perché il quadro che si illustra è scarsamente documentato. In passato ci sono stati alcuni tentativi da parte della Regione di istituire un osservatorio Foto © Il Messaggero regionale sui fenomeni dell’infanzia, ma come spesso accade si trattava di realtà legate al precariato e quindi sfumate. Ma attenzione: quella che non Ecco allora la funzione imprescindibile sfuma è la necessità di dare ai nostri bambini e ai dell’osservatorio sociale, che a livello nostri ragazzi la giusta attenzione. Oggi più che centrale è presente presso le più importanti mai, visto che alla crisi preesistente si è aggiunta agenzie per l’infanzia e l’adolescenza quella portata dalla pandemia. Con conseguenze su (Unicef, Con i Bambini, Save the Children ogni fronte per tutte le fasce di età. e altre), ma che a livello locale in Molise Le politiche per l’infanzia vanno riprese lascia pesantemente a desiderare. in mano con determinazione e soprattutto con Allo stato attuale in regione ottenere dei competenza. I ruoli di chi deve muovere le fila (ad dati completi e coerenti sulla situazione dei minori ogni livello) devono essere attribuiti a chi sa come in termini di povertà educativa (ma non solo su e dove mettere mano. Le buone pratiche in materia questo tema) è praticamente impossibile. ci dicono che bisogna saper conciliare le strategie A muoversi sono i singoli Ambiti sociali più avanzate del momento con l’esperienza di chi territoriali, che raccolgono i dati quando e come meglio conosce, come lo chiamò Kipling nel Libro possono, in base al personale e agli oneri più urgenti. della Giungla, il cucciolo di uomo. È assente però un sistema di coordinamento e di 25_
Puoi anche leggere