STORIE SOCIALI L'utilizzo di storie sociali nell'autismo - Prof.ssa AnnaMaria Carosi - Pisa 2018/2019 - Liceo Dini

Pagina creata da Nicolo' Bianchi
 
CONTINUA A LEGGERE
STORIE SOCIALI L'utilizzo di storie sociali nell'autismo - Prof.ssa AnnaMaria Carosi - Pisa 2018/2019 - Liceo Dini
S.O.S. SOSTEGNO

                              STORIE
                             SOCIALI

                         L’utilizzo di storie sociali
                                 nell’autismo

                  Prof.ssa AnnaMaria Carosi - Pisa 2018/2019
STORIE SOCIALI L'utilizzo di storie sociali nell'autismo - Prof.ssa AnnaMaria Carosi - Pisa 2018/2019 - Liceo Dini
Le Storie Sociali sono state sviluppate a
partire dal 1991 da Carol Gray,
scrittrice nota e apprezzata in tutto il
mondo, con una lunga esperienza di
lavoro come educatrice con bambini
con autismo e sindrome di Asperger.
STORIE SOCIALI L'utilizzo di storie sociali nell'autismo - Prof.ssa AnnaMaria Carosi - Pisa 2018/2019 - Liceo Dini
Che cosa sono le Storie Sociali? Le Storie Sociali         sono testi
particolari, scritti secondo criteri specifici, che rappresentano la
«strategia di intervento mirato» più ampiamente utilizzata con le
persone con disturbi dello spettro autistico.

Di cosa si tratta? Le Storie Sociali descrivono in modo chiaro, conciso
e preciso una situazione, un’abilità, un risultato o un concetto.

Qual è il loro scopo?
Il loro scopo è quello di aiutare le persone con autismo a comprendere
meglio le situazioni e gli eventi sociali che incontrano nella loro vita, ed
a essere individui autodeterminati, sicuri di sé e competenti.

Da chi vengono usate? Le Storie Sociali vengono usate dai genitori, dai
fratelli/sorelle, dagli psicologi e dagli educatori di ogni genere nei
contesti scolastico, domestico e di comunità.
STORIE SOCIALI L'utilizzo di storie sociali nell'autismo - Prof.ssa AnnaMaria Carosi - Pisa 2018/2019 - Liceo Dini
Come si presentano?
Le Storie Sociali sono apparentemente facili, ed effettivamente la loro
forza consiste nella semplicità. La semplicità di fruizione,
tuttavia, deriva da un lavoro attento, informato e certosino che è fatto
durante la loro scrittura.

Quali sono i criteri per elaborare delle storie sociali?
Carol Gray ha elaborato 10 criteri ai quali è necessario attenersi
nell’elaborazione delle Storie Sociali. Purtroppo non tutti, nel farlo, si
sono attenuti a tali standard qualitativi, rischiando così di creare storie
poco efficaci e di screditare l’utilità dello strumento.
I CRITERI10.2 sono i seguenti:
1. Un obiettivo
   L’obiettivo di una Storia Sociale è :
• fornire informazioni accurate utilizzando un contenuto, un formato e
   un tono descrittivi, significativi e sicuri — sui piani fisico, sociale ed
   emotivo — per il loro Destinatario.

  2. Un motore a due tempi
  Avendo in mente l’obiettivo, gli Autori raccolgono le informazioni utili
  a:
• migliorare la loro conoscenza del Destinatario rispetto a una
  situazione, abilità o concetto
• individuare l’argomento/gli argomenti e il tipo/i tipi di informazione
  da esporre nella Storia.

.
3. Tre parti e un titolo
Una Storia Sociale ha un titolo e un’introduzione che identificano
chiaramente l’argomento, un corpo centrale che fornisce informazioni
dettagliate e una conclusione che ribadisce e sintetizza le informazioni.

4. Farsi in quattro per renderlo tuo
Il formato di una Storia Sociale è personalizzato in base al livello di
sviluppo, alle capacità attentive, allo stile di apprendimento e —
quando possibile — ai talenti e/o interessi individuali del suo Destinatario.

5. Cinque fattori influenzano la Voce e il vocabolario
Una Storia Sociale ha una Voce paziente e rassicurante e un
vocabolario che sono definiti da cinque fattori.
Questi fattori sono:
• uso della prima o terza persona;
• tono positivo e paziente;
• uso dei tempi passato, presente o futuro;
• correttezza letterale;
• precisione.
6. Sei domande guidano lo sviluppo della storia
Una Storia Sociale risponde alle domande rilevanti descrivendo il
contesto (dove?) e fornendo informazioni riguardo al tempo (quando?),
alle persone coinvolte (chi?), agli indizi importanti (cosa?), alle attività, ai
comportamenti o alle affermazioni principali (come?) e alle motivazioni
o alla logica sottostanti (perché).

7. Non fra-sette
Una Storia Sociale si compone di Descrizioni e può anche
contenere uno o più Consigli. Le frasi rispettano tutti i criteri applicabili
del caso.

8. Una formula che fa fil-otto
Una formula garantisce che ogni Storia Sociale descriva più di quanto
dia Consigli. La formula per le Storie Sociali è un’equazione che
definisce il rapporto tra Descrizioni e Consigli. Assicura che ogni Storia si
concentri sulla descrizione di interazioni o eventi e che includa, là dove
necessario, una spiegazione della logica che sta alla base di quello che
le persone pensano, dicono o fanno.
9. Al nono perfeziono
Ogni Storia Sociale viene riveduta e corretta finché soddisfa tutti i
criteri applicabili per le Storie Sociali.

10. Dieci istruzioni per l’applicazione
Le 10 istruzioni per l’applicazione assicurano che le Storie vengano
presentate e riviste insieme al Destinatario con modalità coerenti con la
filosofia e i criteri che guidano il loro sviluppo.

Riguardano cinque argomenti diversi: la cura di sé (“Lavarmi le mani”);
emozioni (“Sorridi! Perché?”); le abilità sociali e le amicizie (“Ringraziare
 le persone per le cose carine che dicono”); capire gli adulti (“Sbrigati
     per favore!”); scuola (“Parlare a un insegnante con rispetto”).
Struttura delle storie sociali di
               base
 Le storie sociali si basano su
         tre tipi di frasi:
          1. descrittiva
          2. soggettiva
           3. Direttive
esercitazione
  Terminologia delle Storie Sociali

Contiene errori che violano i dieci criteri. Sono:
-Ogni storia ha un’introduzione, un corpo centrale e una conclusione.
-Le storie sociali hanno affermazioni in prima e terza persona
-sono precise e concrete
Terminare…ti divertirai! È un ipotesi….potrebbe non accadere
altro metodo…..
Programma educativo individualizzato l'acquisizione e il
potenziamento delle abilità domestiche e di cura primaria.
Faccio io!       Inserisce come obiettivo principale del programma
educativo individualizzato l'acquisizione e il potenziamento delle abilità
domestiche e di cura primaria. Storie illustrate e supporti visivi sono le
strategie educative suggerite.
Tre brevi racconti, accompagnati da immagini che illustrano
specifiche situazioni sociali, introducono i temi sviluppati nel volume: le
autonomie personali in generale, l'igiene dentale e le abilità di
autonomia domestica in particolare. Ogni storia è seguita da alcune
proposte operative per rafforzare e ampliare i contenuti trattati e per
consolidare l'apprendimento delle abilità attraverso giochi individuali e
di gruppo, esercizi pratici, attività manuali e un diario dell'igiene
personale da compilare quotidianamente. Le abilità di autonomia
personale rivestono un ruolo molto importante nell'accrescere
l'integrazione e la partecipazione sociale delle persone con disturbi
pervasivi dello sviluppo o ritardo mentale. Sfruttando i punti di forza di
questi soggetti -- la memoria automatica, le abilità visuo-spaziali, la
percezione e una buona risposta all'educazione strutturata fondata su
procedure visive
http://www.raiscuola.rai.it/lezione/le-storie-sociali-un-approccio-
educativo-didattico-per-gestire-i-comportamenti-problema/6853/
default.aspx#23

https://www.wikihow.it/Usare-le-Storie-
Sociali#Utilizzare_Storie_Sociali_che_Servono_per_Diversi_Scopi_sub

Carol Gray: Il libro delle Storie Sociali
Puoi anche leggere