Sito di/ Site de Madonna del Sasso (VB), Italia
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FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Sito di/ Site de Madonna del Sasso (VB), Italia 1. Inquadramento e dati storici - Localisation et historique La rupe di Madonna del Sasso (Comune di Madonna del Sasso, Provincia di Verbania, Italia) si colloca lungo la sponda occidentale del lago d’Orta, a monte dell’abitato di Pella, in corrispondenza di un santuario settecentesco di elevato interesse artistico, ad una quota di circa 650 m s.l.m.m. (Figura 1). Il sito è perfettamente accessibile tramite la strada di accesso al santuario. La parte sommitale della porzione instabile è occupata da un piazzale panoramico; la discesa lungo i fianchi della rupe richiede tecniche di roccia ed il supporto di personale specializzato. L’instabilità dello sperone roccioso sommitale della rupe è probabilmente nota da sempre, sembrerebbe infatti che un’antica chiesa, alcune pietre della quale sono ancora osservabili lungo il muro perimetrale del belvedere, fosse stata trasferita appunto per fenomeni di instabilità. La fase “attuale” di attenzione alle condizioni di stabilità della rupe data dalla fine degli anni ’80, quando sul piazzale antistante il santuario si palesarono evidenti indizi di instabilità, sostanzialmente consistenti in lesionamenti del piazzale lungo le tracce delle discontinuità principali. Gli uffici del Genio Civile di Novara si interessarono allora al fenomeno, finanziando una campagna di sondaggi ed uno studio del Politecnico di Torino; su tale studio, del 1991, si basano in larga parte le conoscenze di base riportate nella presente nota. Figura 1 Ubicazione dell’area Fiche Madonna del Sasso Pagina 1 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 2. Contesto geologico e morfologico generale - Contexte géologique et morphologique général La rupe di Madonna del Sasso è costituita da uno sperone roccioso granitico ad orientazione E-O, limitato verso nord, est e sud da pareti subverticali alte circa 200 m . La rupe è integralmente costituita dal Granito di Alzo, che costituisce uno dei principali ammassi in cui è frazionato, entro le rocce cristalline del Massiccio dei Laghi, il grande batolite granitico che si estende dal Lago Maggiore allo sbocco della Valle dell'Orco (Figura 2). Le altre masse principali sono quelle di Mergozzo, di Montorfano, di Baveno, di Quarna, della Bassa Valsesia, del Biellese e, estrema propaggine occidentale, quella di Belmonte, tradizionalmente ascritta alla "Zona del Canavese". L'età permiana del complesso di vulcaniti, che orla la parte meridionale del Massiccio del Laghi ed i rapporti tra questo complesso e le masse granitiche, permettono di attribuire l'intrusione granitica al ciclo magmatico ercinico, o tardoercinico, del Paleozoico superiore. Si ricorda che fin dall'antichità il granito di Alzo costituente la rupe è stato oggetto di attività estrattive. Il materiale utilizzato come pietra da rivestimento è stato coltivato a cielo aperto mediante gradonature impostate prevalentemente su discontinuità subverticali. La Figura 3 riporta una panoramica generale dell’area. γ Granito bianco q2 Fluvioglaciale Wurm mow morenico Wurm d detrito di falda dc detrito di cava γ Madonna del Sasso d Stralcio da: Carta geologica dei graniti dei Laghi (Valsesia, Cusio e Verbano - Provincie di Vercelli e Novara). DIpartimento di Scienze dc q2 mow della Terra, Università degli Studi di Milano. Rendiconti della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, vol. 43/1988, Fasc. 2, dedicato a Ettore Artini. Non in scala Figura 2 – Inquadramento geologico Fiche Madonna del Sasso Pagina 2 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 A Figura 3 - Veduta aerea della Rupe di Madonna del Sasso. L’intero ammasso è costituito da granito bianco. La lettera A indica la porzione rocciosa instabile principale (vedi oltre). A sinistra le tracce della passata attività di cava. 3. Geometria e stato di fratturazione della massa rocciosa instabile- Géométrie et fracturation de la masse instable L' analisi strutturale eseguita ha permesso di segnalare con chiarezza la presenza di quattro sistemi principali di discontinuità, riportati nella Tabella 1 e nello stereogramma di Figura 4 (proiezione sull’emisfero inferiore). K Ψ (°) α (°) K1 75 110 K2 80 0 K3 15 150 K4 75 50 Fronte 80 50 Tabella 1 – orientazione delle principali discontinuità Fiche Madonna del Sasso Pagina 3 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Figura 4 – Rappresentazione stereografica delle principali discontinuità (emisfero inferiore). Le condizioni generali delle discontinuità rilevate sono riportate nella Tabella 2 e di seguito sommariamente descritte. Spaziatura. La spaziatura è generalmente metrica; nelle zone limitrofe a piani Kl la frequenza è maggiore. Persistenza. Le osservazioni svolte alla scala dell'affioramento hanno permesso di stabilire che i sistemi principali osservati si sono sovrapposti presumibilmente con il seguente ordine cronologico dal più antico al più recente: K3, Kl, K2 e K4. Tutti i sistemi osservati hanno persistenza da decimetrica ad ettometrica, pervasivi e generalmente poco dislocati. Scabrezza. Non sono state eseguite misure dirette, bensi dall'esame visivo le pareti delle discontinuità presentano profili piani e lisci, mentre a grande scala si osservano ondulazioni con diversi punti di·contatto tra le pareti che modificano talora sensibilmente l'andamento geometrico delle discontinuità; Apertura - grado di alterazione - materiali di riempimento. Dalle osservazioni effettuate in sito si è evidenziato che in prevalenza le discontinuità sono aperte con apertura da millimetrica a centimetrica (valori massimi 30 + 50 cm - foto 20 + 25). Le pareti presentano talora variazioni di colore imputabili a processidi alterazione colorazione nera dovuta alla percolazione dell'acqua) . Il materiale di riempimento è prevalentemente assente, in alcune discontinuità (appartenenti ai sistemi Kl - K3) si rileva sabbia limosa e roccia disgregata. Fiche Madonna del Sasso Pagina 4 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Presenza d'acqua. Non si sono osservate emergenze d'acqua; le discontinuità, a causa della loro apertura e dell'assenza del materiale di riempimento, costituiscono dei condotti ove l'acqua di precipitazione scorre liberamente. Tabella 2 – condizioni generali delle discontinuità Dal rilievo eseguito è stato possibile realizzare una planimetria (tav. l) ed un'assonometria (tav. 3) in cui si sono ubicate le tracce dei principali piani di discontinuità (Kl + K4) al fine di evidenziare i volumi delle porzioni rocciose potenzialmente instabili. Le zone a stabilità precaria sono state denominate A e B. I principali piani di discontinuità rilevati sono stati riportati graficamente in fig. l (diagrammi di Schmidt), si è inoltre utilizzato il test di Markland. L'angolo di attrito utilizzato nelle verifiche grafiche di stabilità è pari a 65° ed è stato valutato tenendo conto dell'angolo di base a volume costante (Ø = 35°, data la grana grossa dell'ammasso in esame) e degli effetti di incastro delle discontinuità, corrispondenti ad un angolo di dilatanza di 30°. La Figura 5 riporta le verifiche grafiche di stabilità. L'area compresa tra il cerchio rappresentante l’angolo di attrito ø, relativo al problema in esame, ed il cerchio meridiano corrispondente al fronte del settore esaminato, indica condizioni di instabilità. Se l'intersezione delle tracce di due piani (rottura tridimensionale) con: - inclinazione >= angolo di attrito; - inclinazione < di quello del fronte; Fiche Madonna del Sasso Pagina 5 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 - inclinazione > di quella del pendio superiore. attraversa queste zone si è in condizioni di instabilità soprattutto qualora l'angolo tra direzione di scivolamento ed immersione del fronte sia minore o uguale a 20°. Figura 5 – Verifiche grafiche di stabilità Aree potenzialmente instabili Le verifiche grafiche di stabilità sono state eseguite considerando i principali piani di discontinuità su cui si possono innescare cinematismi più importanti. Per ciascuna delle zone a rischio (zone A, A1 e B) si descrive di seguito l'assetto strutturale ed il cinematismo che può innescarsi: Zona A La zona A è cosi delimitata (figure 6÷10): • a monte dai piani di discontinuità K1 e K4; • lateralmente (lato Sud) dal piano di discontinuità K2, e, lato Nord, libero; • alla base dal piano di discontinuità K3 (suborizzontale). La porzione rocciosa è bloccata al piede ed il cinematismo si innesca solo nel momento in cui tale supporto viene a mancare. Fiche Madonna del Sasso Pagina 6 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Attualmente si rilevano porzioni rocciose particolarmente fratturate con dimensioni da decimetriche a metriche, come si osserva dalle figure 6÷10. Lo scivolamento avviene lungo l'intersezione dei piani di discontinuità K1 e K2 (sul piazzale si osservano alcune lesioni aventi la medesima direzione dei piani K1 - K2 - K4). La verifica grafica di stabilità eseguita conferma quanto sopra esplicitato . Il volume roccioso che si può mobilizzare ha un valore approssimato di 12.000 m3 . Nell'ambito della zona A si può isolare una sottozona A1 che risulta essere così delimitata: • a monte dal piano di discontinuità K4; • lateralmente (lato Sud) dal piano di discontinuità K2 e, lato Nord, libero; • alla base dal piano di discontinuità K3. La verifica di stabilità riportata in Figura 5 mostra che si è in condizioni analoghe a quelle prima indicate per l'intera zona A. Il volume roccioso costituente la sottozona A1 ha un valore approssimato di 5.000 m3 . Zona B La zona B è così delimitata (figure 6÷10): • a monte dal piano di discontinuità K4; • lateralmente (lato Nord) dal piano di discontinuità K2 e, lato Sud, libero; • alla base dal piano di discontinuità K3. Nel caso dovesse verificarsi lo scivolamento della zona A, (figure 6÷10) la porzione B priva di contrasto sui piani subverticali verrebbe a poggiare solamente sul piano K3. In condizioni statiche lo scivo1amento sul piano di base risulta essere potenzialmente ostacolato dall'attrito mobilitato sul piano stesso. Tuttavia non è da escludere che durante lo scivo1amento dell'ammasso A, porzioni instabili di dimensioni inferiori possano ricadere sull'ammasso B introducendo azioni che ne possano produrre il ribaltamento. Il volume roccioso costituente la zona B ha un valore approssimato di 7.500 m3 . Fiche Madonna del Sasso Pagina 7 di 19
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FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Figura 10 -Panoramica della parete con indicazioni delle porzioni instabili descritte nel testo. 4. Monitoraggi - Dispositif de mesures Nel 1981 vennero realizzati sul piazzale cinque sondaggi geognostici tre dei quali attrezzati con inclinometro (Figura 11). Tali sondaggi hanno incontrato esclusivamente granito più o meno fratturato; la distribuzione delle zone fratturate ben si accorda col modello generale di fratturazione ed instabilità sopra descritto. Gli inclinometri (strumentazione, invero, inadatta alla fattispecie in esame) vennero misurati sino ai primi anni ’90. Gli spostamenti massimi rilevati furono nell’ordine dei 10 mm; tali valori riflettono probabilmente effetti di deriva termica stagionale. Fiche Madonna del Sasso Pagina 11 di 19
FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Figura 11 Sezione vista da nord con traccia dei sondaggi effettuati nel 1981. Nel settembre 1991 venne attivata una rete di controllo geomeccanica consistente in 10 misuratori di giunti per misurare la porzione A; 5 sulla parete nord, lungo la frattura K1 e 5 sulla parete sud, lungo la frattura K2. Il sistema rimase in funzione alcuni anni prima di essere totalmente distrutto da ripetuti malfunzionamenti legati alla caduta di fulmini. Le risultanze sono così riassumibili (Figura 12): • I misuratori di giunti individuano movimenti massimi dell’ordine dei 3-4 mm/a nella parte alta del blocco A e movimenti minimi, circa 1/mm/a nella parte bassa ; • il volume roccioso instabile presenta un movimento stagionale legato alle temperature medie. L' apertura delle fratture è massima nel periodo invernale Fiche Madonna del Sasso Pagina 12 di 19
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FEDER Fonds Européens pour le Développement Régional Ensemble au-delà les frontières FESR Insieme oltre i confini Fondo Europeo di Sviluppo Regionale MASSA ~ Projet financé par l’objectif 2 –Mesure 2.2 du Programme Interreg IVC ALCOTRA « Alpes Latines Coopération Transfrontalière » 2007-2013 Rupe di Madonna del Sasso - Andam ento dei dati estensim etrici 4 40 ES1 ES2 3 Poli. (T) 30 2 20 mm °C 1 10 0 0 -1 -10 25/09/07 10/10/07 25/10/07 09/11/07 24/11/07 09/12/07 24/12/07 08/01/08 23/01/08 07/02/08 22/02/08 08/03/08 23/03/08 07/04/08 22/04/08 07/05/08 22/05/08 06/06/08 21/06/08 06/07/08 21/07/08 05/08/08 20/08/08 04/09/08 19/09/08 04/10/08 19/10/08 03/11/08 18/11/08 03/12/08 18/12/08 02/01/09 17/01/09 01/02/09 16/02/09 03/03/09 18/03/09 02/04/09 17/04/09 02/05/09 17/05/09 01/06/09 16/06/09 01/07/09 16/07/09 Figura 13 Risultanze degli estensimetri a filo tra il 2007 ed il 2010 Dal febbraio 2006 è attivo un sistema di controllo topografico, costituito da: - due colonne porta-stazione di riferimento (denominate sta01 e sta02), poste in area stabile; - quattro capisaldi di verifica (T0, T1, T2, T3), posti in area potenzialmente instabile. La tabella sottostante riepiloga gli spostamenti totali compiuti dai quattro capisaldi T0, T1, T2, T3 nel periodo intercorso tra la lettura di origine (febbraio 2006) e l’ultima di esercizio (23 febbraio u.s). caposaldo Spostamento Spostamento Spostamento Risultante x/y Azimut (°N) asse x (mm) * asse y (mm) * asse z (mm) * (mm) T1-ctm1 8.43 2.82 -11.50 8.89 71.50 T2-ctm2 7.90 3.81 -10.00 8.77 64.30 T3-ctm3 6.11 1.08 -11.50 6.20 79.92 T0-ctm4 5.09 -0.30 -9.00 5.10 93.37 Tabella 3 – Monitoraggio topografico, risultanze dall’origine - Per asse x si intende la direzione Est (+) – Ovest (-); per asse y si intende la direzione Nord (+) – Sud (-); per asse z si intende l’asse verticale (+ aumento di quota e – diminuzione di quota) Fiche Madonna del Sasso Pagina 14 di 19
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Comune di Madonna del Sasso (VB) - località Rupe Santuario Quadro generale strumentazione installata SC. 22 Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche STRUMENTAZIONE T2 TOPOGRAFICO TRADIZIONALE T1 G" INCLINOMETRO AMOVIBILE J& CLINOMETRO D1 Q' DISTOMETRO A NASTRO D2 |x T3 ESTENSIMETRO A FILO F( SPIA FESSURIMETRICA " x G " G º" CAPOSALDO TOPOGRAFICO GPS x| | K' TERMOMETRO S1 8" INCLINOMETRO " G T0 " G C% MISURATORE DI GIUNTI L( CENTRALINA Es2 C%" G x% DISTANZIOMETRO LASER ¶" MISURATORE DI PORTATA F( R( PIEZOMETRO Es1 % }x GEOFONO F(C% &x D ²" INCLINOMETRI FISSI ³" TDR P& ESTENSIMETRO DI PROFONDITA' G "C% S2 A" H $ ESTENSIMETRI MULTIBASE IN FORO SISTEMA DI TELETRASMISSIONE D& IFFI - INVENTARIO FENOMENI FRANOSI S5 Aggiornamento 2008 n.d. Crollo/Ribaltamento Scivolamento rotazionale/traslativo Espansione Colamento lento Colamento rapido Sprofondamento Complesso Deformazione Gravitativa Profonda di Versante Aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi Aree soggette a sprofondamenti diffusi Figura 14 Aree soggette a frane superficiali diffuse Settore CARG (Progetto CARtografia Geologica) Fogli CTR 094010 scala 1:500 planimetria prodotta il 12/03/2008
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