SIRIA 1 SEMESTRE 2011 - Lazio International

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SIRIA 1 SEMESTRE 2011 - Lazio International
SIRIA

                   1° SEMESTRE 2011

SIRIA   Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate   primo semestre 2011
1) QUADRO MACROECONOMICO
A) Andamento congiunturale e rischio Paese

Nel primo semestre 2011, l'economia siriana ha iniziato a registrare un trend sostanzialmente
negativo a causa della crisi iniziata a marzo ed i cui effetti saranno piu' visibili solo alla fine
dell'anno. Proprio a causa del perdurare della situazione di instabilità nel paese, l'EIU
(Economisti Intelligence Unit) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2011,
passando da un iniziale +1,1% allo 0,5%, a seguito della contrazione degli investimenti
esteri, della drastica riduzione dei proventi del turismo e del petrolio, dovute alle sanzioni
internazionali, e della contrazione dei consumi; mentre sempre secondo l'EIU nel 2012 la
crescita dovrebbe attestarsi attorno al -2.3%, pertanto la media nel biennio 2011-2012 del
tasso di crescita del PIL reale dovrebbe essere pari all'1,1%. Analogamente, il Fondo
Monetario Internazionale aveva inizialmente previsto un +3% ad Aprile, mentre il dato piu'
recente parla di un -2%. Contrariamente alle fonti internazionali, il Ministro delle Finanze
siriano ha invece affermato che la crescita del PIL nel 2011 dovrebbe attestarsi intorno
all'1%. Va detto che non vi sono affidabili fonti locali di informazione ne' larga disponibilità
di dati a conferma di tale previsione locale.

Secondo dati dell'EIU il tasso d'inflazione nel periodo 2009 – 2011 registra un trend di
crescita: nel 2010 il tasso d'inflazione è aumentato dal 2,6% (2009) al 4,4% (2010). Un
notevole incremento si prevede anche per il 2011, quando il tasso di inflazione, dovrebbe
passare secondo le previsioni, dal 4,4% (2010) al 7% (2011).

Per quanto concerne il tasso di disoccupazione, nel mese di luglio 2011 i dati di UNDP
evidenziano come ogni anno 300.000 giovani si affacciano sul mercato del lavoro in cerca di
un'occupazione. Con l'erompere dell'instabilità ed il conseguente rallentamento dell'attività
industriale e la contrazione di diversi settori economici, in primis quello dei servizi, si
prevede un ulteriore peggioramento del tasso di disoccupazione, anche se al momento non ci
sono dati disponibili per quantificarne tale incremento.

Nonostante le dichiarazioni delle locali Autorita' volte a stabilizzare le aspettative e a calmare
gli animi della business community circa l'andamento dell'economia del Paese e circa il
livello delle riserve disponibili, gli ultimi e recentissimi provvedimenti adottati dal Governo
(tra cui l'introduzione del bando alle importazioni di tutti quei prodotti con un dazio superiore
al 5%, abolito nel giro di una sola settimana a seguito delle vivaci proteste da parte dei
commercianti e delle PMI e delle immediate ritorsioni sulle esportazioni siriane minacciate
da parte di alcuni Stati vicini; il ritardo nel pagamento alle società petrolifere come l'inglese
Gulfsands dei proventi) danno il chiaro segno di misure di politica economica di stampo
populista , volte a tamponare fughe di capitali e soprattutto un abbassamento del livello di
riserve , che non a rispondere efficacemente a problemi strutturali che si fanno piu'
preoccupanti.

Nell'undicesimo piano quinquennale (2011 -2016), rimasto per ora solo sulla carta, le
Autorità si proponevano di raggiungere obiettivi molto ambiziosi (aumento del PIL del 5.7),

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prevedendo altresi' iniezioni sul mercato di ingenti somme di denaro. Il Governo intendeva
puntare sulla posizione strategica del paese dal punto di vista geografico, sui diversi Accordi
di libero scambio firmati con gli Stati confinanti, sull'aumento delle entrate del settore
turistico che presentava notevoli sviluppi e sull'aumento degli investimenti diretti esteri
(arabi e stranieri) che cominciavano ad interessarsi al Paese.

E' evidente che l'ondata riformista e liberalizzatrice degli scorsi anni ha lasciato il passo ad
una impostazione a direzione tendenzialmente piu' centralizzata e, dopo l'adozione delle
sanzioni internazionali, volta vieppiu' a ricercare rafforzati legami con i Paesi quali la Cina,
la Russia, l'Ucraina, ecc. per compensare le difficolta' del momento. Continua tuttavia ad
essere operativo lo sportello unico allestito presso la "Syrian Investment Agency”, costituito
allo scopo di ridurre i tempi di istruttoria della proposta di investimento, consentendo
all'investitore di portare a termine tutte le procedure in un'unica sede. E' altresi' operativo il
nuovo organismo di promozione delle esportazioni, EDPA - "Export Development
Promotion Agency”. Nel gennaio 2010, è stato inoltre approvato un nuovo provvedimento
che consente una partecipazione straniera del 60% nelle banche miste.

Le sanzioni economiche degli USA e EU messe in atto nei confronti di alcuni individui e
entità siriane introdotte a partire dal 9 maggio 2011 hanno avuto nei primi mesi un impatto
relativamente limitato sui flussi commerciali, ma si registra una diminuzione del livello di
attività economica generata dal clima di incertezza nel Paese che sara' piu' evidente nelle
prossime statistiche.

Per quanto concerne il settore petrolifero, fonte importante di valuta estera per il Paese in
quanto rappresenta la principale voce dell'export siriano verso il mondo occidentale (verso
l'UE il greggio contava per il 90% delle export), con una quota, nel 2009 del 34% sul totale
delle esportazioni (ultimi dati statistici del Central Bureau of Statistics), le sanzioni avranno
un impatto fortemente negativo sull'economia del Paese, almeno nel breve termine, e la Siria
si sta infatti già adoperando per trovare nuovi acquirenti del proprio petrolio greggio, in
particolare fra i Paesi asiatici ed i vicini. A tale proposito, secondo quanto comunicato
recentemente (ottobre 2011) dal Ministero del Petrolio, la Siria avrebbe già sottoscritto 3
contratti per la vendita del proprio greggio. Altre negoziazioni sarebbero in discussione con
varie compagnie petrolifere.

Anche la Banca Commerciale siriana è stata recentemente (13 ottobre 2011) oggetto di
sanzioni, causando molteplici difficoltà alle società straniere che hanno sottoscritto dei
contratti con Enti pubblici locali e che si avvalgono esclusivamente del suddetto Istituto di
credito per le transazioni.

Bilancio dello stato

Il Governo siriano ha approvato da poco il nuovo bilancio dello Stato per il 2012 per un
ammontare totale di 1.326 miliardi di SYP (circa 27 miliardi di USD) con un aumento del
58% rispetto a quello del 2011, che ammontava a 835 miliardi di SYP (circa 17 miliardi di
USD). Le spese per investimenti dovrebbero raggiungere i 375 miliardi di SYP (circa 3,7
miliardi di USD), con una lieve diminuzione dell' 1,3% rispetto al 2011 (380 miliardi di SYP
nel 2011), mentre le spese correnti sono previste ammontare a 951 miliardi di SYP (circa
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19,4 miliardi di USD), facendo cosi' registrare un aumento del 95% rispetto all'anno
precedente (455 miliardi di SYP nel 2011).

Tra le spese correnti, la spesa pubblica per sostegno al sociale ammonta a circa il 7,7 miliardi
di dollari, pari al 35% del totale del bilancio. La spesa sociale comprende i settori
dell'energia, dell'elettricità, dei derivati del petrolio e quelle relative ai fondi di sostengo
sociale ed agricolo. Per quanto concerne invece le spese d'investimento, molto peso è stato
dato al settore industriale in particolare l'industria tessile, chimica, alimentare e
dell'ingegneria.

Da una prima analisi dei dati nominali del predetto bilancio, è chiaramente evidente il netto
sbilanciamento delle spese correnti, legate all'esigenza politica di assicurare il pagamento dei
salari pubblici, delle pensioni, dei sussidi e di sostenere le spese legate alle operazioni
militari ed all'attuale contingenza. Molto ridotte sono le spese per investimenti. Si tratta di
misure che tradiscono la direttiva di limitare la spesa pubblica a quella chiave nei settori
strategici ad impatto diretto sulla popolazione.

Restano inoltre molte perplessità circa la capacità del Governo di trovare la liquidità
necessaria per attuare tale bilancio tendendo in considerazione la contrazione delle entrate
relative ai settori chiave dell'economia siriana quali quello petrolifero, del turismo e degli
investimenti diretti che ultimamente avevano iniziato ad entrare nel Paese.

Durante una recente (ottobre 2011) conferenza il Ministro delle finanze, Mohammad Jleilati,
ha affermato che l'aumento del 58% nel bilancio previsto per il 2012 è dovuta solo
parzialmente (+15%) all'effettivo incremento delle spese, mentre il restante 43% è da
attribuire ad un cambiamento nelle procedure contabili in particolare per quanto concerne i
sussidi. La decisione di inserire nel bilancio tutte le spese pubbliche (compresi i sussidi) ha la
finalità di dare piu' trasparenza all'operato del Governo e a sottolineare il sostengo di
quest'ultimo alla popolazione.

Per quanto concerne l'emissione de titoli di stato, che era stata autorizzata alla fine del 2010,
a causa dell'insorgere dei disordini nel Paese, il Ministero delle Finanze ha deciso di
cancellare tutte le aste previste per l'anno in corso. Nel gennaio 2011, lo stesso Ministero
aveva annunciato la vendita sul mercato di titoli per un valore complessivo di 30 miliardi di
lire siriane (circa 441 milioni di euro) che dovevano servire a finanziare le proprie spese
d'investimento piuttosto che fare esclusivo affidamento ai prestiti a interesse zero da parte
della Banca Centrale.

Debito estero e Riserve valutarie

Secondo le stime dell'Economist Intelligence Unit (EIU) il debito estero siriano si dovrebbe
attestare alla fine del 2011 sui 7,8 miliardi di dollari, mentre per il 2012, sempre in base alle
previsioni pubblicate dall'EIU, lo stesso indice dovrebbe ammontare a 8,3 miliardi di dollari.

Le riserve di valuta estera, secondo quanto riportato nel Rapporto Paese dell'Economist
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Intelligence Unit (aprile 2011), si attestano intorno ai 18 miliardi di dollari. Secondo alcune
stime, il capitale in valuta estera presso la Banca Centrale nel maggio 2011 è di 4,4 miliardi
di USD, mentre quello detenuto presso altre banche statali, soprattutto la Commercial Bank,
sempre nel maggio 2011 è di 5,6 miliardi di USD. L'ammontare totale del capitale in valuta
estera sarebbe quindi stimato in 10 miliardi di USD.

I provvedimenti introdotti dal Governo fanno pensare che le riserve valutarie del paese si
stanno riducendo con un andamento piu'veloce di quanto previsto dalle autorità a causa del
perdurare dei disordini, che hanno determinato un aumento nelle spese militari, una
recessione economica e una forte riduzione dei ricavi in valuta estera, che verrà aggravata
successivamente dai mancati introiti in ambito petrolifero, almeno nel breve periodo.

Settore Finanziario

Negli ultimi anni le banche private avevano acquisito consistenti quote di mercato ed alcune
di esse hanno raddoppiato il proprio capitale sociale (ad esempio la Audi Bank), mentre altre
hanno emesso azioni sul mercato (Bank al-Sharak, Banque Bemo Saudi Fransi, etc.).

Nel 2011, a seguito dell'escalation della crisi politica ed economica del Paese, la fiducia degli
operatori nel sistema economico siriano si è tuttavia ridotta ed è iniziata una certa fuga dei
capitali verso Paesi limitrofi considerati "piu' sicuri”.

Secondo dati diffusi dalla Banca Centrale della Siria, il volume dei depositi nelle banche
siriane ha raggiunto a fine aprile i $27,5 miliardi registrando un calo del 4,4% rispetto a fine
marzo e dell'8,3% rispetto a fine febbraio dello stesso anno. Da sottolineare che le banche
islamiche sono state le più colpite, registrando a fine aprile una contrazione del 16,5%
rispetto al mese di febbraio. Il totale dell'attività del settore bancario è diminuito dell'1,9% su
base mensile e del 3% rispetto a fine febbraio, attestandosi a SYP 2.140 miliardi ($45,5
milioni), mentre il portafoglio di crediti del settore bancario è rimasto relativamente stabile
attorno a SYP 1.330 miliardi ($28,3 milioni). Le banche di Stato sono state meno colpite
dalla contrazione del settore perche' gestiscono tutte le operazioni per conto del settore
pubblico e del Governo.

Proprio per tamponare la fuoriuscita di capitali e tenere a stretto controllo il livello delle
riserve in valuta, nel corso degli ultimi mesi sono state introdotte diverse misure restrittive
nel settore bancario e monetario tra cui:

- la decisione della Banca Centrale siriana di aumentare nuovamente di un punto percentuale
la forbice di manovra che le banche commerciali nel Paese possono adottare sui depositi in
Lire Siriane dei propri clienti. Attualmente le banche possono pagare un massimo d'interesse
dell'11 per cento ed un minimo del 5 per cento in quanto i tassi d'interesse sui depositi
bancari sono stati fissati ultimamente dalla Banca Centrale tra il 7 ed il 9%. La Banca
Centrale ha inoltre ridotto i tassi d'interesse pagati sui conti in valuta estera: 1-2% sui conti in
USD anziché 2-3% e 0-1% sui conti in Euro anziché 1-2%.

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- La Lira Siriana è da decenni non convertibile, anche se negli ultimi anni il Governo aveva
intrapreso una politica volta ad eliminare le restrizioni valutarie. Dopo gli ultimi eventi che
hanno colpito il Paese, sono state introdotte ulteriori restrizioni sul cambio della Lira. Al
momento, le banche operanti nel Paese possono fornire valuta estera ai cittadini siriani
esclusivamente per specifici motivi quali pellegrinaggio, cure mediche o soggiorni di studio.
Le banche potranno inoltre vendere valuta estera ai viaggiatori siriani per un ammontare di
3.000 USD, o l'equivalente in altre monete, per le destinazioni estere e di 1.500 USD per
quelle nei Paesi vicini. In entrambi i casi è necessario giustificare ed indicare il motivo del
viaggio mostrando altresi' i documenti inerenti come biglietto aereo, ecc. Il provvedimento
specifica per ciascun tipo di viaggio/soggiorno all'estero l'ammontare di valuta estera
consentita.

- La Banca Centrale siriana ha consentito alle banche commerciali di vendere valuta estera ai
residenti per un valore massimo di 120.000 USD (o l'equivalente in Euro) senza dover fornire
alcuna giustificazione, a condizione che tale ammontare venga depositato presso la banca
stessa in un conto a termine, la quale scadenza per il ritiro effettivo varia a seconda
dell'ammontare. Tali importi potranno essere ritirati allo scadere del termine del conto in
qualsiasi valuta. L'auspicio è quello di ridurre il ritiro dei deposti in Lire Siriane e l'acquisto
di valute estera sul mercato nero.

- Per venire incontro alle richieste delle aziende di credito, che lamentavano forti riduzioni
del grado di liquidità, la Banca Centrale ha inoltre disposto la riduzione, dal 10 al 5 per cento
del coefficiente di riserva obbligatoria. La Banca Centrale ha inoltre esentato le banche che
destinano la loro disponibilià (più del 45% del loro portafoglio creditizio) prevalentemene
alle PMI ed alle società nel settore industriale e del turismo da tale obbligo (Decisione del
Ministero del Consiglio n. 5938 del maggio 2011). Per quelle invece che offrono servizi di
credito alle PMI tra il 16 e il 25 per cento del portafoglio è prevista una riduzione di un punto
percentuale sui depositi obbligatori (4% anziché 5%) e cosi' via fino a raggiungere una
riduzione del 5% e quindi l'esenzione totale da tale riserva obbligatoria. Poiché le riserve
detenute presso l'istituto centrale non sono soggette a remunerazione la misura rappresenta
per le banche una parziale compensazione dell'innalzamento dei costi che l'aumento dei tassi
di interesse comporta.

- Con un recente provvedimento, la Banca Centrale obbliga anche gli Istituti di microcredito
a depositare l'equivalente del 5% dei propri depositi come riserve obbligatorie. Attualmente,
gli Istituti di microcrediti in Siria sono tre: Bab Riz del Gruppo Aga Khan Development
Network, Jameel for Microfinance della società saudita Abdul Latif Jameel Co. e Ibdaa
fondata dal Arab Gulf Program for United Nations Development Organizations insieme
all'ente statale Public Commission for Employment and Projects Developmen.

- Nel luglio 2011 la Banca Centrale ha disposto la chiusura di circa una trentina di uffici di
cambio valuta operanti nel Paese. Secondo le dichiarazioni del Governatore della Banca,
Mayale, tali uffici sono stati chiusi perche' conducevano operazioni illegali e non ai prezzi di
cambio ufficiali forniti dalla Banca Centrale. Ultimamente (settembre 2011) sono state
concesse due nuove licenze per uffici di cambio valuta (Nader Maktabi & Partners Exchange,
Nader Maktabi & Partners Exchange). Si sottolinea che spesso anche gli uffici di cambio

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valuta autorizzati continuano ad effettuare operazioni in nero ai fini di raggirare le restrizioni
imposte delle Autorità siriane.

Alla fine di agosto 2011 Visa e Mastercard hanno annunciato il blocco di tutte le carte di
credito emesse da banche siriane e le transazioni di carte di credito in Siria. Il provvedimento
segue le sanzioni da parte dell'Amministrazione degli USA su tutte le esportazione e
forniture di servizi alla Siria. Nel mese di agosto gli Stati Uniti avevano imposto un divieto
su tutte le transazioni in dollari USA con la Siria ad eccezione di alcuni trasferimenti di
natura non commerciale. Il pagamento con prelievi in contante dai locali bancomat sono stati
anch'essi bloccati sia in Siria che all'estero per tutti gli intestatari di carte di credito emesse in
Siria che per gli intestatari di carte internazionali in Siria.-Le carte di credito sono state
emesse in Siria a partire dal 2005 ed il loro utilizzo e' relativamente limitato-.

Nel settembre 2011 la Banca Centrale ha annunciato che addebiterà un tasso di interresse
dell'1% su tutti i prestiti richiesti dal Ministero del Tesoro.

In ambito di tasso di cambio, la moneta nazionale il Syrian Pound (SYP) a partire dall'ottobre
del 2007 è stata ancorata ai diritti speciali di prelievo del Fondo Monetario Internazionale. A
seguito dell'insorgere della crisi, il Syrian Pound ha registrato sul mercato nero una
svalutazione tra il 10 ed il 15% rispetto al dollaro.

Sanzioni - In data 13 ottobre 2011 il Consiglio dell'Unione ha adottato il Regolamento n.
10/11 con cui ha sanzionato la Banca Commerciale di Siria. La Banca Commerciale è una
banca statale ed è la piu' grande banca commerciale della Siria, emette quasi tutte le lettere di
credito relative ad enti ed aziende di Stato e gestisce gran parte delle relazioni finanziare e
commerciali dello Stato siriano con l'estero. E' generalmente ritenuta come la banca del
settore pubblico e gestisce i conti correnti di grosse istituzioni pubbliche siriane quali: Syrian
Petroleum Company e la Syrian Telecomunications Establishment. Detiene circa i due terzi
delle disponibilità finanziare di tutte le banche presenti nel Paese ed ha gestito per molti anni
quasi tutte le riserve valutarie della Siria, anche se recentemente la loro gestione è stata
trasferita alla Banca Centrale. Il provvedimento rappresenta un duro colpo per il Governo in
quanto con questa misura tutte le relazioni commerciali tra enti, aziende ed istituzioni statali
siriane e l'UE vengono interrotte. Non si escludono quindi delle ripercussioni per quanto
concerne il pagamento dei bid bond e dei performance bond. Per i prossimi contratti con Enti
pubblici sara' necessario trovare una valida alternativa alla suddetta banca.

Mentre con un precedente provvedimento (Regolamento n. 950/2011) è stato introdotto un
divieto di consegna di banconote e monete siriane stampate o coniate nell'Unione Europea
alla Banca Centrale siriana, con l'inevitabile effetto di colpire essenzialmente il commercio al
dettaglio e quello locale, ossia non aperto alle transazioni internazionali.

Le sanzioni imposte sia dagli Stati Uniti che dall'Europa, hanno causato molte difficoltà alle
società siriane operanti con società straniere in quanto attualmente impossibilitate ad
effettuare transazioni bancarie in USD mentre restano fattibili, anche se con crescenti
difficolta', le transazioni in Euro in quanto la maggior parte degli istituti bancari preferisce
non assumere alcun rischio in transazioni con la Siria.

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Settore bancario privato: L'apertura del settore bancario ai privati è stata avviata alla fine del
2005 e 13 banche private hanno via via aperto i propri Uffici in Siria. Quattro le banche
islamiche (Qatar National Bank, Dubai Islamic Bank, Noor Financial Investment Co.,
Tadhamon International Islamic Bank). Le banche private che hanno aperto una propria
filiale nel Paese, sono le seguenti: la Bank of Syria and Overseas a capitale siro-libanese, la
BEMO-Siria a capitale siro-libanese-saudita, la International Bank for Trade and Finance a
capitale siro-giordano, la Arab Bank a capitale giordano, la Audi Bank a capitale libanese, la
Byblos Bank, la Syria Gulf Bank che ha come maggior azionista la United Gulf Bank del
Bahrain, Bank Al-Sharq che ha come maggior azionista la Banque Libano-Française con
49% delle azioni, la Fransabank a capitale siro-libanese, la Cham Bank, joint-venture tra
investitori del Paesi del Golfo in particolare il Kuwait ed investitori siriani, che rappresenta la
prima banca islamica ad operare in Siria, la Syria International Islamic Bank, la Jordan Bank
a capitale siro-giordano e la Qatar National Bank – Syria (joint venture tra la Qatar National
Bank, le due banche statali Savings Bank e Popular Credit Bank e la Social Security Fund).

L'ultimo bilancio pubblicato da alcune banche private inerente il terzo trimestre conferma
l'andamento negativo dell'economia siriana (-25% rispetto ai risultati dello stesso periodo del
2010).

Si sottolinea che il settore bancario era fino alla fine del 2010 un settore in forte espansione.
Al riguardo, nel gennaio 2010 è stato approvato il provvedimento che consente alle Banche
straniere di detenere il 60% del capitale sociale, previa approvazione del Consiglio dei
Ministri. La nuova legge (n.3/2010) abroga gli articoli 6, 7 e l'annesso C del dell'Art. 9 della
precedente legge bancaria n. 28 del 2001.

Il provvedimento legislativo prevede che le banche debbano avere un capitale sociale minimo
di 10 miliardi di lire siriane (circa 220 milioni di dollari) e stabilisce un nuovo tetto di
capitale anche per le banche islamiche (non meno di 15 miliardi di lire siriane, pari a circa
330 milioni di dollari, contro i 5 miliardi di lire siriane previste dalla precedente legge).

Le banche già operanti sul mercato hanno tempo fino alla fine del 2013 (precedentemente il
termine stabilito era fissato per la fine del 2012) per incrementare il proprio capitale sociale
fino al nuovo tetto previsto dalla legge.

Tale provvedimento doveva favorire l'ingresso di nuove banche straniere ed europee sul
mercato. La prima a manifestare interesse in tal senso, prima dell'inizio delle proteste, è stata
la Banca turca Isbank, oltre ad un'altra Banca turca affiliata al Gruppo BNP Paribas: la Turk
Ekonomi Bankasi. Anche la Banca d'Italia ha nominato un osservatore economico per la
Siria, con Sede in Egitto, che ha già effettuato diverse missioni in Siria nel 2010 e nel 2011.

Per quanto riguarda il settore assicurativo fino al 2005 l'attività assicurativa era svolta in un
regime di monopolio dalla "Syrian Insurance Co” (impresa pubblica) mentre ora operano sul
mercato 13 Compagnie di assicurazione private a capitale misto (comprese due compagnie
takaful, basate cioè sulla legge islamica). La componente straniera nelle compagnie di
assicurazione private proviene da compagnie operanti prevalentemente nei Paesi Arabi. È
stata altresì costituita la Federazione delle imprese assicurative "Syrian Federation of
Insurance Companies”, alla quale devono aderire tutte le Società assicurative.
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Continua a detenere una grossa fetta di mercato (47%) la "Syrian Insurance Co.”, anche se
l'ingresso sul mercato di Società di assicurazione private sta via via erodendo la quota di
mercato della compagnia statale.

Anche questo mercato ha risentito della crisi politica ed economica che sta attraversando il
Paese. Di fatti il settore ha registrato nel secondo trimestre 2011 una diminuzione dei premi
assicurativi rispetto allo stesso periodo del 2010. Per la prima volta dopo anni, l'assicurazione
auto non è il segmento di mercato principale ed è stato superato da copertura sanitaria a
seguito di un provvedimento governativo che prevede di assicurare tutti i dipendenti pubblici
tramite ovviamente la società statale "Syrian Insurance Co.”. L'assicurazione auto contro
terzi è rimasta stabile rispetto ad un anno fa, mentre nel totale, il segmento auto è diminuito
del 18%. Ultimamente, molte compagnie assicurative si stanno rifiutando di stipulare polizze
concernenti gli eventuali danni causati dai disordini.

In campo finanziario: Attualmente le società di intermediazione finanziaria che operano sul
mercato siriano, tramite licenza ottenuta dalla "Syrian Commission on Financial Markets and
Securities (SCFMS)”, sono 11 dopo che la Sanabil for Finacial Investment annuncia
nell'ottobre 2011 la sua uscita dal mercato a causa degli insoddisfacenti risultati conseguiti.

Il Ministero delle Finanze ha emanato il 29 dicembre 2010 la Decisione n. 385/100 che
consente sia gli investitori siriani che quelli stranieri, di aprire una società di intermediazione
riassicurativa in Siria. La decisione del Ministero delle Finanze prevede inoltre che a partire
dal 1 gennaio 2012, le compagnie assicurative presenti in Siria non potranno operare con le
societa' di brokeraggio riassicurative che non siano registrate presso la SISC. Attualmente la
"Arab Union Reinsurance Company” è l'unica compagnia di riassicurazione ad essere
presente nel mercato siriano.

La Borsa di Damasco è divenuta operativa nel marzo 2009, quotando inizialmente 5 società
(di cui tre bancarie) per una capitalizzazione iniziale di 250 milioni di USD circa.
Attualmente le società quotate sono 21, di cui 12 banche, 5 compagnie assicurative, una
società agricola, una società di trasporti, una società di media ed una società produttiva. Nel
mese di settembre la Syrian Kuwaiti Insurance Company (SKIC) ha ricevuto
un'approvazione preliminare del Board per essere quotata nelle Borsa di Damasco.

Nell' aprile 2011 l'indice principale della Borsa di Damasco DWX ha registrato una flessione
del 3,9% rispetto alle precedenti due sessioni. Il trend del mercato d'ora in poi dipenderà
dall'andamento della situazione politica. A tale proposito, a fine giugno l'indice DWX
registrava una perdita del 37% rispetto al picco raggiunto nel 2011, raggiungendo il record
negativo degli ultimi 16 mesi.

Il 23 giugno la Borsa di Damasco ha ridotto dal 3% al 2% giornaliero il margine massimo di
fluttuazione dei titoli quotati in Borsa, nel tentativo di porre un freno alla persistente
tendenza al ribasso dei titoli. Ha aumentato, invece, dal 3 al 5% il margine di rialzo
giornaliero dei titoli. Sin dalla sua istituzione nel marzo del 2009 le Autorità hanno imposto
dei rigidi limiti alla compravendita dei titoli al fine di ridurre la speculazione.

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Nel mese di agosto la Borsa riduce le sue sessioni di apertura da cinque a tre, sempre nel
tentativo di porre un freno alla caduta libera della quotazione di titoli. Il 20 luglio, il DWX ha
registrato per la prima volta una quotazione (990,7) al di sotto della quotazione iniziale
(1.000) al momento della sua apertura nel marzo 2009. Si sottolinea che l'attività di
contrattazione è sempre stata comunque limitata (circa 300 operazioni al giorno, per un
controvalore di 500.000 dollari).

Per quanto concerne gli investitori stranieri, la legislazione siriana (Decisione del Consiglio
Monetario e Creditizio n. 538 del 5/8/2009) permette a quest'ultimi di investire nella Borsa di
Damasco sottostando ad alcune condizioni (l'apertura di un conto bancario in loco,
l'investimento non deve essere inferiore a 500 mila Lire Siriane, circa 11 mila USD, fatta
eccezione per la sottoscrizione al capitale delle società per azioni, il pagamento di una
commissione a favore della "Damascus Stock Exchange” al momento della riesportazione dei
depositi in valuta estera ed eventuali profitti). Inoltre, come misura precauzionale, il capitale
iniziale investito da operatori esteri non puo' essere riesportato se non dopo sei mesi mentre è
libera la disponibilità dei proventi derivanti dalle transazioni effettuate.

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Tabella principali indicatori macroeconomici (ad es. EIU Country Report: Annual data &
forecast)
                               2007a         2008a         2009a           2010b          2011 b    2012c           2013c
GDP
Nominal GDP (US$ m)            40,376        49,192        51,310          56,461         60,790    64,023          65,230
Nominal GDP (S£ bn)            2,018         2,292         2,397           2,619          2,869     3,031           3,096
Real GDP growth (%)            5.7           4.5           6.0b            3.2            -0.5      -2.3            2.1
Expenditure on GDP (% real change)
Private consumption            1.0           2.3           5.1b            3.8            -3.0      -5.0            3.3
Government consumption         23.6          -0.5          8.0b            5.0            7.2       5.0             -0.5
Gross fixed investment         -8.3          -5.9          1.5b            4.4            -2.0      -2.0            2.0
Exports of goods & services 1.4              -1.8          -0.2b           4.0            -1.0      -12.0           3.0
Imports of goods & services 11.3             2.5           -3.8b           5.2            -3.2      -12.0           3.0
Origin of GDP (% real change)
Agriculture                    -13.5         -8.7          12.0b           -4.0           4.0       1.0             4.0
Industry                       3.8           5.5           0.1b            5.0            -1.0      -3.0            0.5
Services                       16.6          8.3           4.9b            5.0            -2.5      -3.0            2.0
Population and income
Population (m)                 20.5          21.2          21.9            22.5a          23.0      23.3            23.5
GDP per head (US$ at PPP) 4,398b             4,536b        4,708b          4,782          4,747     4,673           4,848
Recorded unemployment (av; 9.2               10.9          8.5             8.3            8.1       8.0             7.8
%)
Fiscal indicators (% of GDP)
Central government revenue 22.7              21.4          21.7            22.1           22.1      18.5            18.5
Central             government 25.8          23.9          25.7            26.5           30.1      31.0            28.9
expenditure
Central government balance -3.1              -2.5          -4.0            -4.4           -8.0      -12.5           -10.4
Net public debt                28.3b         23.2b         25.9b           27.8           34.4      44.9            54.2
Prices and financial indicators
Exchange       rate     S£:US$ 48.10         46.45         45.70           46.68a         47.20     47.34           45.47
(end-period)
Consumer prices (av; % 3.9                   15.7          2.6             4.4a           6.6       9.4             5.5
change)
Stock of money M1 (% 10.7                    12.9          10.5            24.2           9.6       10.0            10.6
change)
Stock of money M2 (% 14.7                    12.4          9.3             13.0           7.5       8.5             8.3
change)
Lending interest rate (av; %) 10.0           10.0          10.0            10.0           10.5      10.5            10.1
Current account (US$ m)
Trade balance                  -521          -773          -3,049          -2,946         -1,184    -1,432          -1,403
Goods: exports fob             11,756        15,334        10,884          14,035         12,673    9,498           9,660
Goods: imports fob             -12,277       -16,107       -13,933         -16,981        -13,857   -10,930         -11,063
Services balance               849           838           1,932           2,253          -1,233    -1,116          -1,018
Income balance                 -689          -1,149        -1,107          -1,160         -1,251    -1,277          -1,306
Current transfers balance      820           1,150         1,062           1,109          1,158     1,238           1,386
Current-account balance        459 66        -1,162        -744            -2,510         -2,587    -2,341
External debt (US$ m)
Debt stock                     6,808b        7,112b        7,246b          7,636          7,846     8,271           8,756
Debt service paid              182b          192b          196b            201            195       194             190
Principal repayments           126b          127b          127b            128            128       129             124
Interest                       56b           65b           68b             73             67        65              66
International reserves (US$ m)
Total international reserves   17,052        17,100        17,436          20,568         15,642    12,522          11,275
a Actual. b Economist Intelligence Unit estimates. c Economist Intelligence Unit forecasts.

SIRIA                                  Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                                primo semestre 2011
B) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri

Fino a pochi anni fa in Siria vigeva un sistema economico controllato che stabiliva per quali
prodotti era ammessa l'importazione e per quali l'esportazione. Negli ultimi cinque anni il
Governo ha attuato una politica di progressiva liberalizzazione dell'economia e del
commercio. Tuttavia l'erompere dei disordini nel marzo 2011 ha frenato il processo di
liberalizzazione e di apertura del mercato siriano verso gli altri mercati internazionali. Il
nuovo indirizzo di politica economia del Governo prevedrebbe addirittura di rivedere gli
accordi commerciale e di libero scambio sottoscritti con vari Paesi ed allo stesso tempo di
considerare l'apertura del proprio mercato verso altri Paesi dimostratisi "amici” nella
situazione contingente.

Restano per il momento operativi gli Accordi di libero scambio sottoscritti con i Paesi
aderenti alla GAFTA (Great Arab Free Trade Zone) e con la Turchia. Nel maggio 2010 la
Siria ha ottenuto il titolo di osservatore presso l'OMC ed un gruppo di studio è stato formato
per facilitare il suo ingresso nell'organizzazione. Mentre nel 2008, è stato parafato l'Accordo
di associazione con l'Unione Europea che prevede la progessiva cancellazione dei dazi
doganali entro 12 anni (tutti i dazi per i prodotti industriali saranno portati sotto la soglia del
50%, quelli per i prodotti agricoli al di sotto del 40% e per quelli ittici sotto l'80%); di contro,
la Siria godrà di maggiori quote di mercato europee per i propri prodotti agricoli.

In linea con la nuova politica d'apertura verso altri mercati, Siria e Russia stanno valutando
l'eventuale adesione della Sira all'Unione doganale che attualmente include Russia,
Bielorussia e Kazakistan, mentre il 17 luglio u.s. il Presidente Bashar ha siglato l'accordo di
commercio preferenziale "Preferential Trade Agreement PTA”, sottoscritto con l'Iran diversi
anni fa, per una sua prossima entrata in vigore (nel testo non si fa riferimento a nessuna data).
Il PTA prevede una progressiva riduzione delle tariffe doganali fino al 4% entro 5 anni: i
prodotti con tariffe doganali del 60% e superiori, vedranno il primo anno una riduzione fino a
raggiungere i 48,8%, il secondo anno fino al 37,6%, il terzo anno fino al 26,4%, il quarto
anno fino al 15,2% ed in fine il 4% il quinto anno. Il PTA prevede altresi' l'eliminazione di
tutte le barriere commerciali, incluse le quote di accesso ai mercati di entrambi i Paesi, ad
eccezione di alcuni prodotti tra cui i prodotti agricoli, il cemento ed i prodotti chimici. Negli
ultimi anni gli investimenti iraniani in Siria sono aumentati e diverse società si sono
aggiudicati vari contratti tra cui la costruzione di centrali elettriche e cementifici. Nonostante
le ottime relazioni politiche, l'interscambio commerciale tra i due Paesi ammonta in media a
100 milioni di USD annui, ammontare residuo in confronto all'interscambio siro-turco di
circa 2 miliardi di USD.

In ambito di investimenti, in base a dati di fonte EIU nel 2010 gli investimenti hanno
registrato un aumento del 4,4%; nel 2011 si prevede invece una loro contrazione del 2%,
mentre nel 2012 dovrebbero riprendere a crescere ad un tasso del 1,5%.

L'attuale instabilità contribuirà a scoraggiare gli investimenti in quasi tutti i settori, anche nel
settore dell'oil and gas a causa delle sanzioni. In base ai dati della Syrian Investment Agency
(SIA) nel primo semestre del 2011 sono state concesse autorizzazioni per circa 131 progetti
d'investimento, registrando una flessione del 43,5% rispetto agli investimenti autorizzati nel
primo semestre del 2010 (232 progetti di investimento), mentre in tutto il 2010 la SIA aveva
SIRIA                        Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                primo semestre 2011
autorizzato circa 397 progetti d'investimento per un valore di circa 1,9 miliardi di USD.

Da tener presente che in Siria non esiste un'unica agenzia per l'autorizzazione di progetti di
investimento da parte di investitori privati; la SIA, infatti, è competente solo per i progetti nei
settori: manifatturiero, trasporti ed agricolo. Per quanto concerne il settore turistico, le
licenze vengono rilasciate infatti dall'Alto Consiglio del Turismo, per il settore assicurativo,
dalla Commissione per la Supervisione Assicurativa, per il settore bancario, dalla Banca
Centrale e per il settore industriale, dall' Agenzia Siriana per gli Investimenti. Il dato fornito
dalla SIA viene tuttavia considerato come un buon indicatore del trend degli investimenti nel
paese.

Negli ultimi cinque anni gli investimenti nel settore manifatturiero da parte di investitori
privati sono aumentati a seguito delle politiche di liberalizzazione adottate dalle autorità
locali e della realizzazione di diverse città industriali.

In base al World Investement Report del 2011 dell' UNCTAD gli investimenti diretti esteri
(IDE) in Siria nel 2010 sono stati pari a 1,4 miliardi di USD, registrando una riduzione del
3,7% rispetto al 2009. Non si dispongono ancora dati inerenti il 2011, anche se è prevista una
drastica riduzione a causa della situazione che sta attraversando il Paese e che si sta
prolungando già da sette mesi.

La scarsa capacità storica della Siria nell'attrarre gli investimenti esteri é dovuta da vari
motivi (decenni di chiusura totale del mercato, corruzione, mancanza di un sistema giuridico
indipendente, mancanza di una cornice legislativa investment friendly, ecc.) è aggravata dalla
situazione socio-economica, dalla sfiducia totale nel sistema politico ed economico siriano,
dalle sanzioni e dall'aumento del livello del rischio paese. Al riguardo nel mese di maggio
2011, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico OCSE ha rivisto al
ribasso di un punto il rischio credito della Siria, aumentando il rischio Paese della Siria al 7º
livello, il piu' elevato nella scala.

Il rating della Siria era rimasto al 7mo livello fino ad aprile 2009, quando fu ridotto al 6sto
livello, per l'adozione delle liberalizzazioni economiche ed il miglioramento degli indicatori
macroeconomici del Paese. L'aumento del rischio incrementerà il costo degli strumenti di
credito all'export e quindi il costo dei rapporti commerciali con la Siria. Anche la SACE, nel
mese di luglio 2011 ha previsto un ribasso del rating della Siria da H1 a H2 con outlook
negativo.

SIRIA                        Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                primo semestre 2011
Tabella Principali Paesi fornitori

PRINCIPALI PAESI FORNITORI DELLA SIRIA E QUOTE %

Principali                                                                        Var. %
                                                                         2009
                        2007                   2008                                          Quota %
Paesi Fornitori                                                                   09/08
1 Ucraina               788                    1.761                     1.607    -9,5       10,5
2 Cina                  1.087                  1.961                     1.295    -33,9      8,5
3 Turchia               562                    494                       1.159    134,5      7,6
4 Russia                1.334                  2.332                     916      -60,7      6,0
5 Altri Paesi Europei   2.086                  764                       890      16,9       5,8
6 Egitto                594                    615                       865      41,2       5,7
7 Corea del Sud         620                    598                       788      32,1       5,2
8 Arabia Saudita        767                    665                       617      -7,2       4,1
9 Italia                935                    839                       550      -34,4      3,6

Totale                  13.690                 18.993                    15.257   -15,2

Valori in milioni di dollari; Fonte Ufficio Statistico Siriano – elaborazione ICE Damasco

SIRIA                            Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                     primo semestre 2011
Tabella Principali Paesi clienti

PRINCIPALI PAESI DI DESTINAZIONE DELL'EXPORT SIRIANO E QUOTE %
Principali                                                                       Var. %
                       2007                   2008                                          Quota %
                                                                        2009
Paesi di Sbocco                                                                  09/08
1 Iraq                 599                    2.550                     2.739    6,9        26,1
2 Germania             150                    1.635                     952      -41,8      9,1
3 Francia              1.225                  1.020                     675      33,8       6,4
4 Italia               2.527                  1.186                     590      -50,2      5,6
5 Arabia Saudita       2.086                  764                       588      -43,1      5,6
Totale                 11.580                 15.231                    10.476   -31,2

Valori in milioni di dollari; Fonte Ufficio Statistico Siriano - elaborazione ICE Damasco

SIRIA                           Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                     primo semestre 2011
Tabella Interscambio UE

Syrian foreign trade (Million €)
        Imports to the Year      over Exports      from Year       over Trade    Balance Total   EU-Syria Change (%)
        EU             year    change the EU            year     change (EU)             Trade
                       (%)                              (%)
2006    3.480          15.5           3.001             4.9              -478            6.481            10.4
2007    3.385          -2.7           3.208             6.9              -174            6.593            1.7
2008    3.609          6.6            3.471             8.2              -139            7.081            7.4
2009    2.320          -35.7          3.078             -11.3            752             5.398            -24.2
2010    3.539          52.6           3.647             18.5             108             7.186            33.1

EU-Syria Trade 2009-2010 per Member States in migliaia di €
              Import 09   Import 10    Change %      Export 09     Export 10    Change   Total trade Total trade Change
                                                                                %        09          10          %
Austria       94.898      246.868      +160.1        52.605        46.639       -11.4    147.503     293.507     +99.0
Belgium       18.238      24.742       +35.7         167.973       216.838      +29.0    186.211     241.580     +29.7
Bulgaria      41.189      29.962       -27.3         65.245        79.369       +21.6    106.434     109.331     +2.7
Cyprus        8.538       8.545        +0.1          3.146         4.198        +33.4    11.684      12.743      +9.1
Czech Rep.    516         288          -44.1         44.794        37.014       -17.4    45.309      37.302      -17.7
Denmark       480         1.485        +209.6        29.857        34.940       +17.0    30.337      36.425      +20.1
Estonia       900         18           +1944.0       1.635         1.162        -28.9    1.636       1.181       -23.8
Finland       125         74           -40.9         43.466        64.769       +49.0    43.591      64.843      +48.8
France        348.551     404.688      +16.1         303.326       332.781      +9.7     651.876     737.469     +13.1
Germany       810.478     1.157.926    +42.9         618.702       655.701      +6.0     1.429.180 1,813,628 +26.9
Greece        21.530      24.014       +11.5         41.864        29.401       -29.8    63.393.     53.416      -15.7
Hungary       1.660       1.255        -24.4         49.577        38.734       -21.9    51.237      39.988      -22.0
Ireland       226         361          +60.0         25.006        28.506       +14.0    25.232      28.867      +14.4
Italy         421.323     1.133.881    +169.1        715.669       1.166.096    +62.9    1.136.993 2.299.978 +102.2
Latvia        4           5            +28.9         2.067         1.138        -45.0    2.071       1.143       -44.8
Lithuania     43          688          +16315.0      3.686         4.464        +21.1    3.729       5.151       +38.1
Luxembourg    -           -            -69.6         791           374          -52.7    792         374         -52.7
Malta         216         312          +44.3         616           57           -90.7    832         370         -55.6
Netherlands   208.506     295.008      +41.5         192.425       222.191      +15.5    400.931     517.199     +29.0
Poland        18.852      29.849       +58.3         43.716        36.733       -16.0    62.569      66.582      +6.4
Portugal      31.609      7.946        -74.9         11.747        20.038       +70.6    43.356      27.985      -35.5
Romania       4.847       3.763        -32.4         150.285       156.273      +4.0     155.133     160.035     +3.2
Slovakia      74          358          +382.1        5.668         4.980        -12.1    5.742       5.338       -7.1
Slovenia      2.081       341          -83.6         10.155        17.332       +70.7    12.237      17.673      +44.4
Spain         188.842     176.565      -6.6          180.491       158.516      -12.2    369.333     335.101     -9.3
Sweden        2.362       3.428        +45.1         86.451        125.308      +44.9    88.813      128.736     +44.9
UK            81.786      20.578       -74.8         164.821       151.658      -8.0     246.606     172.236     -30.2
Total EU27    2.306.977   3.572.952    +54.9         3.015.786     3.635.212    +20.5    5.322.763 7.208.165 +35.4

SIRIA                            Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                               primo semestre 2011
Tabella Principali Merci/settori Esportate

Esportazione della Siria verso il Mondo per Principali Comparti

                                                                                           Var. %     Quota %
Comparti Principali                              2007              2008            2009
                                                                                           09/09      2009
0 -Prodotti Alimentari e animali vivi            1.861             1.884           2.316   22,9       22,1
1 -Bevande e Tabacco                             100               1.153           214     -81,4      2,0
2- Materie Prime esclusi carburanti              185               569             289     -49,1      2,8
3-Combustibili Minerali, Lubrificanti            4.390             5.622           3.638   -35,3      34,7
4-Oli Vegetali e Animali, Grassi e Cere          271               164             95      -41,6      0,9
5-Prodotti Chimici                               575               757             682     -9,9       6,5

6-Prodotti dell'Industria Manifatturiera
                                                 587               2.559           1.177   -53,9      11,2
7- Macchinari e Attrezzature per Trasporto     538                 679             390     -42,5      3,7
8- Prodotti vari dell'Industria Manifatturiera 1.349               1.023           814     -20,4      7,8
9- Prodotti non classificabili altrimenti      900                 817             858     4,9        8,2

Valori in milioni di dollari; Fonte Ufficio Statistico Siriano - elaborazione ICE Damasco

SIRIA                                      Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                    primo semestre 2011
Tabella Principali Merci/settori Importate

Import della Siria dal Mondo per Principali Comparti

                                                                                           Var. %     Quota %
Comparti Principali                              2007              2008            2009
                                                                                           09/09      2009
0 -Prodotti Alimentari e animali vivi            1.376             2.069           2.614   26,3       17,1
1 -Bevande e Tabacco                             113               82              228     178,4      1,5
2- Materie Prime esclusi carburanti              513               784             943     20,2       6,2
3-Combustibili Minerali, Lubrificanti            4.513             5.687           1.955   -65,6      12,8
4-Oli Vegetali e Animali, Grassi e Cere          107               150             215     43,0       1,4
5-Prodotti Chimici                               1.567             2.204           2.113   -4,1       13,8
6-Prodotti dell'Industria Manifatturiera       2.958               4.657           4.369   -6,19      28,6
7- Macchinari e Attrezzature per Trasporto 2.356                   2.110           2.561   21,3       16,8
8- Prodotti vari dell'Industria Manifatturiera 184                 246             256     3,9        1,7
9- Prodotti non classificabili altrimenti      0                   0               354     128,0      0

Valori in milioni di dollari; Fonte Ufficio Statistico Siriano- elaborazione ICE Damasco

SIRIA                                      Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                    primo semestre 2011
2) POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO
A) Barriere tariffarie

Fino a poco tempo fa vigeva in Siria un sistema economico controllato che stabiliva per quali
prodotti era ammessa ammessa l'importazione e per quali l'esportazione. Negli ultimi due
anni il Governo ha attuato una politica di progressiva liberalizzazione dell'economia e del
commercio riducendo sostanzialmente la lista dei prodotti di vietata importazione che sono
passati, come già indicato, da 20.000 a 165. Resta proibita ai privati l'importazione di alcuni
prodotti (animali vivi, alcuni ortaggi, olio di oliva, cotone, petrolio, filati di cotone,
abbigliamento e calzature usate, gioielli, telefoni satellitari, motorini,ecc.).

Nel gennaio 2005 è entrato in vigore l'Accordo GAFTA (Great Arab Free Area) con il quale
è stato liberalizzato l'interscambio tra la Siria ed i Paesi arabi che aderiscono all'Accordo,
mentre nel gennaio 2007 è entrato in vigore l'Accordo di Libero Scambio con la Turchia.

SIRIA                       Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate             primo semestre 2011
B) Barriere non tariffarie

Boicttaggio verso Israele

In Siria non possono operare aziende che hanno rapporti con Israele. Nel caso in cui le
Autorita' locali riscontrino qualche connessione dell'azienda con Israele, il nominativo di
quest'ultima viene inserito nella "Lista Nera” con accuse di diverso livello e l'operativita' sul
mercato siriano e' compromessa.

Altre barriere non tariffarie

Nel corso del 2011, a seguito dei disordini nel Paese, agli storici ostacoli non tariffari si sono
aggiunti quelli inerenti alla situazione di sicurezza ed alle sanzioni europee. In particolare,
molte società straniere non possono completare il proprio lavoro per l'impossibilità dei propri
tecnici di recarsi nelle zone "calde” del Paese, ad eccezione, per adesso, delle città di
Damasco ed Aleppo.

In ambito finanziario, le sanzioni europee nei confronti della Banca Commerciale Siriana,
con la quale sono state aperte la maggior parte delle lettere di credito inerenti ad appalti
pubblici, potranno avere ripercussioni negative sul rilascio del bid bond e del performance
bond alle società straniere.

Si registrano inoltre molteplici problematiche per quanto riguarda i trasferimenti bancari non
solo per quelli effettuati dalla Siria ma anche dall'estero in quanto vengono sottoposti a vari
controlli comportando molte volte dei ritardi. È altresi' difficile aprire lettere di credito visto
che la maggior parte degli Istituti bancari non vogliono incorrere in alcun rischio operando
con società siriane.

Restano le storiche difficoltà ad operare nel Paese fra cui la mancanza di trasparenza nelle
procedure e nell'effettiva applicazione delle nuove normative. L'importazione di vari prodotti
è soggetta ad un autorizzazione ed al pagamento di una commissione all'Ente pubblico
competente. Anche l'invio da parte delle società straniere di materiale pubblicitario tipo
cataloghi e CD/CD-rom è consentito solamente per un numero limitato.

I problemi maggiori si verificano nel caso di partecipazione a gare di appalto, in particolare
per quanto riguarda le lunghe procedure previste per il rilascio del performance bond. Innanzi
tutto, per poter partecipare ai tender, è necessario quasi sempre avere un agente in loco, e cio'
comporta costi elevati e ritardi per la società straniera. I tempi di valutazione delle offerte
tecniche e finanziarie sono abbastanza lunghi e per motivi non sempre trasparenti, le gare
spesso vengono ripetute anche per tre o quattro volte. La difficoltà principale resta comunque
il rilascio da parte delle Autorita' siriane del certificato di accettazione finale (Final
Acceptance Certificate) e di conseguenza la liberazione del performance bond che spesso
rappresenta il 10% del valore del contratto. Si sottolinea inoltre che sovente vengono
applicate alle società estere delle penalità eccessive (fino al 20%) ingiustificabili e non
trasparenti.

Nelle gare d'appalto esiste un'ulteriore restrizione per quanto concerne i trasporti in quanto è

SIRIA                        Rapporti Paese Congiunti - Ambasciate                primo semestre 2011
previsto dal Decreto n. 450 che nel caso di trasporto marittimo, il contraente deve effettuare
la spedizione tramite l'Ente statale "Syrian General Maritime Shipping” o con la sua
autorizzazione. Nel caso di trasporto aereo, la spedizione deve essere effettuata tramite la
"Syrian Arab Airlines” mentre in caso di trasporto terrestre, le modalità di spedizione
vengono specificate nel capitolato.

Il Decreto n. 144 del 2003 ha stabilito che le imposte consolari per la legalizzazione dei
documenti e delle fatture commerciali siano calcolate all'1% del valore del contratto/fattura
con un tetto massimo di 1.500 USD, cio' comporta una costo abbastanza elevato per le
società. I prodotti provenienti sia dai Paesi aderenti alla Grand Arab Free Trade Area
(GAFTA) che dalla Turchia, con la quale e' stato firmato un Accordo per una zona di libero
scambio entrato in vigore nel gennaio 2007, sono esenti dal pagamento delle imposte
consolari.

La legislazione non è facilmente accessibile e l'applicazione delle nuove norme è spesso
dilazionata rispetto all'entrata in vigore sancita per decreto.

Un' altra problematica rientrante nella categoria delle barriere non tariffarie e' l'elevato
intervallo tra l'arrivo della merce e lo sdoganamento, dovuto a vari motivi tra i quali:

a. inefficienza dei porti siriani;

b. inadeguatezza dei sistemi di controllo doganale;

c. burocrazia: fino a poco tempo fa erano necessarie 14 dichiarazioni doganali.

Non esisteva inoltre alcun tipo di consultazione tra il Governo ed i beneficiari (industriali e
commercianti) che consentisse un approccio costruttivo e semplificatore delle procedure.

Ultimamente sono state introdotte nuove disposizioni in particolare in ambito medicale che
prevedono la predisposizione di alcuni documenti non sempre facile da reperire per le società
straniere.

Normativa della SASMO

A partire dal 1 settembre 2010, la SAMSO, Syrian Arab Organization and Metrology applica
il Programma di Verifica della Conformità del Prodotto e verifica del prezzo e dell'origine,
che si basa sulle raccomandazioni del Consiglio del Primo Ministro 954/1 del 4 febbraio
2009 e 4113/1 del 21 maggio 2009. Il Programma e' stato posto in essere per conseguire i
seguenti obbiettivi : verifica della conformità del prodotto per evitare l'importazione di
prodotti scadenti che possa mettere in pericolo la salute pubblica, per motivi di sicurezza e
tutela dell'ambientale, individuazione di parti danneggiate di attrezzature e di prodotti illegali
o pericolosi.

Per quanto riguarda invece la verifica del prezzo e dell'origine dei prodotti gli obiettivi del
programma sono di: fornire assistenza nella conferma dei prezzi e dell'origine delle merci e

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nell'individuazione di dichiarazioni di valore e d'origine errate, di fornire valutazioni
indipendenti sul valore dei beni e sulla corrispondenza delle dichiarazioni di valore con il
prezzo effettivamente pagato o pagabile; di fornire valutazioni indipendenti sull'esattezza e
affidabilità del paese di origine ed infine di incoraggiare una competizione leale sul mercato.

In base al programma, Sasmo richiede che i prodotti importati, per i quali si prevede l'obbligo
di rispettare determinate specifiche standard, debbano essere accompagnati da due certificati:
CoC – Certificate of Conformity e VOR Validation Opinion Report.

Il COC Certificate of Conformity e' un certificato che attesta la conformità del prodotto agli
attuali standard siriani ( SS) oppure rispetto a standard internazionali accettati.

Il VOR Validation Opionion Report e' certificato che verifica il prezzo e l'origine del
prodotto.

I prodotti per cui e' previsto questo obbligo sono i seguenti (elenco indicativo, ma non
esaustivo) :

    • giocattoli e prodotti per l'infanzia
    • prodotti elettrici ed elettronici
    • veicoli e componenti settore automotive
    • attrezzature ed utensili per settore edilizia
    • prodotti chimici e casalinghi
I certificati possono essere richiesti a Bureau Veritas oppure a SGS Switzerland, che
rilasciano i certificati dopo aver eseguito delle apposite visite.

Per richiedere i certificati, l'importatore o l'esportatore invia richiesta formale in tal senso
direttamente a Bureau Veritas o a SGS Switzerland.

La richiesta deve includere: proforma invoice, final invoice, lettera di credito, documenti di
conformità disponibili per i beni da esportare (certificati, risultati di test, rapporti di analisi
relativi a standard di sicurezza, Codex Alimentarius standards), certificati relativi a sistema di
gestione o qualità (ISO , etc.) , identificazione del paese d'origine dei beni (Certificato
d'origine, nome del produttore, etc.).

La società prescelta dopo la verifica della documentazione e dei beni e dopo apposite
ispezioni, attestata la loro regolarità e conformità, rilascia quindi i certificati .

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C) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale

Il 12 marzo 2007 il Presidente della Repubblica Siriana ha approvato la Legge no. 8 del 2007
regolante i «Marchi di fabbrica, le Indicazioni Geografiche, i Disegni Industriali ed i Modelli,
la Concorrenza sleale e la Professione degli Agenti della Proprietà Intellettuale». La legge e'
entrata in vigore un mese dopo la sua promulgazione e cioè il 12 aprile 2007. La nuova legge
sostituisce il Decreto Legislativo No. 47 del 1946 relativo alle succitate materie, ma il D.L.
47 continuerà ad applicarsi ai brevetti che non sono stati regolati in questa legge.

La legge n. 8 è composta da 159 articoli suddivisi in sette parti che trattano: i marchi di
fabbrica, le Indicazioni Geografiche, i disegni industriali ed i modelli, la protezione
temporanea dei mercati e delle manifestazioni in Siria e all'estero, i premi industriali e
commerciali, la concorrenza sleale, la professione degli Agenti della Proprietà Intellettualee
le sanzioni connesse alla difesa della protezione dei succitati diritti.

La legge n. 8 disciplina, per la prima volta in Siria, le «Indicazioni Geografiche». La Siria ha
un preciso interesse a proteggere le indicazioni geografiche in quanto essa stessa è ricca di
prodotti che possono avvalersi di questa definizione.

A giugno del 2007 il Governo siriano ha emanato i decreti applicativi della legge n. 8
stabilendo le modalità per la protezione della "proprietà industriale”.

Nel dicembre del 2007 la Siria ha inoltre sottoscritto l'Atto di Ginevra, nell'ambito
dell'Accordo dell'Aia, per la tutela dei diritti d'autore sui disegni industriali. L'adesione della
Siria e' avvenuta con Decreto Presidenziale emanato nel settembre 2007.

L'Accordo dell'Aia riconosce ai proprietari dei disegni industriali la tutela del diritto d'autore
nei diversi paesi contraenti, semplicemente compilando un modulo della WIPO [World
Intellectual Property Organization] e versando delle tasse d'iscrizione. L'Accordo dell'Aia è
entrato in vigore in Siria nel gennaio 2008.

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D) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese

La crisi ha portato ad un innalzamento del livello di rischio del Paese in ambito politico,
monetario, finanziario e commerciale causando una graduale sfiducia da parte degli
investitori arabi e straniere ad intraprendervi nuovi investimenti.

Resta comunque operativa la legge sugli investimenti introdotta nel gennaio 2007 (D.L. n.8)
che riguarda la possibilità di rimpatrio, alla fine di ciascun esercizio finanziario, di tutti gli
utili di esercizio.

Tale legge copre i progetti da realizzare nei settori: agricolo, industriale, ambientale,
tecnologico, elettrico, petrolifero, dei trasporti, delle comunicazioni, dei servizi, ecc.

La partecipazione azionaria rimane condizionata alla legge sulle joint-venture che consente al
partner straniero una partecipazione minoritaria.

Restano esclusi dal nuovo provvedimento i progetti nel settore turistico, immobiliare e
finanziario per i quali vige una regolamentazione specifica.

Per quanto riguarda il settore turistico è tuttora vigente il Comunicato n.186/1985 della
Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede numerosi benefici per gli investimenti
realizzati in tale settore (esenzione dall'imposta sul reddito d'impresa pari al 50% del profitto
tassabile per un periodo di 7 anni, libera importazione di materiali, mezzi di trasporto, ecc.).

Nel 2010 il settore privato è stato autorizzato ad investire anche in alcuni settori strategici
quali quello dell'energia elettrica.

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