SENTIERI DELLA RESISTENZA

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SENTIERI DELLA RESISTENZA
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                                                                 NUMERO 16 - serie V - anno XXVIII                                   28 APRILE 2023
                                                                                                                         I SENTIERI DELLA RESISTENZA
  Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 1788 del 29.3.1966

                                                                                                               SENTIERI
                                                                                                               DELLA
                                                                                                               RESISTENZA

nese
    Un itinerario                                                                                       Le 14 tappe                    Sergio e Reginalda
ella
   unico tra storia
      e natura
                                                                                                     con i protagonisti                una graphic
                                                                                                             CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
                                                                                                         partigiani                           1
                                                                                                                                                    novel
                                                                                                                                         degli studenti
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

I SENTIERI DELLA RESISTENZA
Il valore del 25 aprile                      3
Gli ottant’anni della lotta di Liberazione   4
Quei giorni in cui i torinesi riacquistarono
la libertà                                   5
Il patrimonio diffuso della Resistenza, tra
storia e natura sulle montagne               7
Sui Sentieri della Resistenza,
un itinerario unico nella storia             9
Un protagonista per ogni tappa              14
Un fumetto sui partigiani
della Val Sangone, per non dimenticare      22
Fino a metà maggio
la Città metropolitana di Torino
rispetterà le regole imposte
dalla par condicio in occasione
delle elezioni amministrative
sul territorio

                                                                                                 #inviaunafoto

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       Questa settimana per la categoria chiese, piazze e monumenti è stata selezionata la fotografia di Paolo Massa Bova Bovat
                                                  "Sentieri della Resistenza, Tappa 3"

Direttore responsabile Carla Gatti Redazione e grafica Cesare Bellocchio, Denise Di Gianni, Michele Fassinotti, Anna Randone, Giancarlo Viani, Alessandra
Vindrola Hanno collaborato Desirèe Berinato, Zahra Boukachaba, Alessandra Maritano e Marco Sguayzer Foto Archivio Fotografico Città metropolitana
di Torino “Andrea Vettoretti” Cristiano Furriolo Amministrazione Patrizia Virzi Progetto grafico e impaginazione Ufficio Grafica Città metropolitana di
Torino Ufficio stampa corso Inghilterra, 7 - 10138Torino - tel. 011 8617612-6334 - stampa@cittametropolitana.torino.it - www.cittametropolitana.torino.it

          2         CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Il valore del 25 aprile

S
        ono trascorsi 78 anni da      rese possibile la Resistenza. Si    pegno, con la partecipazione,
        quel 25 aprile diventato      tratta di un'eredità morale che     con la forza della democrazia.
        data simbolo per il no-       dobbiamo tutte e tutti sentire      Servono esempi: le parole non
        stro Paese.                   il dovere di custodire e difen-     sono più sufficienti. Abbiamo
Un giorno in cui si segnò, nelle      dere. Alla memoria di quelle        bisogno di una partecipazione
piazze e nelle strade d'Italia, il    donne e quegli uomini va il no-     vera, di inaugurare una stagio-
momento della Liberazione di          stro pensiero grato, commos-        ne dei diritti. Chi si è battuto
un Paese che finalmente, dopo         so e partecipe. Ma quella me-       durante la lotta di liberazione,
la devastazione della guerra e        moria non deve svanire con i        nella Resistenza, anche con
dell'oppressione, poteva guar-        protagonisti, dobbiamo senti-       orientamenti politici diversi, lo
dare al futuro con ritrovata spe-     re l’urgenza, l'importanza e la     ha fatto per costruire un’Italia
ranza. E con la voglia di riparti-    necessità di tramandare quelle      unita, libera e democratica, per
re, nel ricordo di una primavera      pagine buie di generazione in       il riscatto delle classi sociali
che si annunciava, più che mai,       generazione. Oggi è poi impos-      meno abbienti. Lo ha fatto per
come vero simbolo di rinascita.       sibile non rivolgere il nostro      contribuire ad una rinascita
A Torino dobbiamo riconosce-          pensiero commosso all’attua-        che coinvolgesse tutte e tutti. Il
re il massimo tributo alle tan-       lità, verso quella popolazione      ricordo della Resistenza, la lot-
te donne e ai tanti uomini che        che sta subendo una tremenda        ta di quei giovani e i loro ideali
diedero la vita per la libertà e la   guerra di invasione in Europa.      devono essere per noi un moni-
democrazia, per consentire – a        In Ucraina stiamo assistendo a      to, un esempio da seguire, una
tutti noi – la convivenza civile      uno scenario che mai avremmo        base su cui costruire.
e la pace. Conquiste ottenute         voluto vedere nuovamente, che                                    Il Sindaco
con fatica, spesso attraverso lo      ci costringe a vivere una nuova         della Città metropolitana di Torino
stesso sacrificio di quelle don-      fase di incertezza e tormenti.
ne e quegli uomini impegnati          Guardare al domani con fidu-
per gli ideali di libertà e demo-     cia spesso non è facile, soprat-
crazia. Conquiste grazie alle         tutto dopo le pesanti conse-
quali oggi godiamo dei diritti        guenze della pandemia. Non
civili e politici. Ancora oggi        dobbiamo mai dimenticare
celebriamo con dovuta ricono-         che i morti in Europa sono
scenza e profonda consapevo-          stati milioni, e oggi ci trovia-
lezza ideali e principi del 25        mo ad assistere al tormen-
aprile, riaffermandone il valo-       to di una popolazione che
re irrinunciabile, e ricordando,      subisce l’invasione militare
inoltre, che sono il fondamento       di chi vorrebbe imporre la
stesso della nostra Costituzio-       forza delle armi su quella
ne. Quei principi furono ispi-        del diritto. Se il nostro Pa-
razione per tante e tanti, nel        ese è in grado di persegui-
momento più buio della nostra         re e costruire sempre un
storia, quando il peggio sem-         futuro di giustizia, pace
brava inevitabile. Fu il coraggio     e libertà, lo deve alla sua
di compiere scelte e agire, fu        storia, una storia fatta di
quella parte del paese che si fa-     coraggio e valori. Il fa-
ceva comunità e che si riuniva        scismo e l’autoritarismo
in mobilitazione che animò e          si combattono con l’im-

                                                    CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                       3
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Gli ottant’anni della lotta di Liberazione
Un intervento del presidente del Polo del ‘900

P
        ensate ai nomi di alcuni istituti del Polo
        del ‘900: Primo Levi, Gramsci, Gobetti,
        Antonicelli, Agosti, Donat-Cattin. Pensa-
        te a che cosa significhi lavorare per far
vivere le loro idee, le loro opere. Che cosa signi-
fichi farlo accanto alle insegne del Museo della
Resistenza, dell’Istituto storico della Resisten-
za, dell’Archivio cinematografico della Resisten-
za, delle associazioni partigiane.
Se lo pensate, avrete chiaro con quale spirito le
donne e gli uomini, i vecchi e i giovani (molti
giovani) che operano a Palazzo San Daniele e a
Palazzo San Celso hanno lavorato al centenario
                                                       organizzando convegni, traendo dai fatti e dai
della Marcia su Roma e del sanguinoso assalto
                                                       protagonisti del passato idee e indicazioni per
squadrista alla Camera del Lavoro di Torino, al
                                                       affrontare il futuro, evitare di ripetere errori, es-
Giorno della Memoria, alla Giornata del Ricordo,
                                                       sere ancora capaci di speranza e di progetto.
al 25 Aprile.
                                                       Abbiamo tre anni per raccontare quanto sia co-
                                                       stato arrivare alla Liberazione e come, dopo il
                                                       25 Aprile 1945, abbiamo interpretato le parole
                                                       Libertà, Democrazia, Costituzione. Certo, ci ac-
                                                       corgeremo che, nonostante il tempo passato, ci
                                                       resta molto da fare per la migliore comprensio-
                                                       ne e la piena attuazione di quelle parole, diven-
                                                       tate bene comune dei figli e nipoti di quanti sta-
                                                       vano al di qua e di quanti stavano al di là della
                                                       barricata.
                                                       Lavoriamo per l’Italia della ragione, della soli-
Capirete con quale impegno stiano affrontando
                                                       darietà che scoraggia le divisioni, delle chiusure
questo 2023 in cui si celebrano gli ottant’anni
                                                       che diventano aperture. Consapevoli che fare
dell’inizio in Italia della Lotta armata di libera-
                                                       cultura significa, prima di tutto, questo.
zione; i vent’anni del Museo della Resistenza di
Torino; i vent’anni della morte di Alessandro                                                Alberto Sinigaglia
Galante Garrone protagonista della Resistenza                                       Presidente del Polo del ‘900
in Piemonte; i cent’anni di Piero Gobetti edito-
re che per le sue riviste e per quanto vi scrisse
e pubblicò morì di botte fasciste; i sessant’anni
della “Tregua” di Primo Levi che con quel libro
successivo a “Se questo un uomo” diventava un
simbolo mondiale della Shoah, la grande trage-
dia del Novecento, e anche il più importante e
noto volto di Torino e della sua cultura.
Il ruolo del Polo del ‘900 è scavare nella storia e
custodire la memoria perché non vada perduta,
perché non sia cancellata. Lo facciamo renden-
do vivi e utili gli archivi, incoraggiando ricerche,

       4     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Quei giorni in cui i torinesi
riacquistarono la libertà

“
       Con ardita determinazio-      comando partigiano, di cui fan-        tetti o ai piani alti dei palazzi, i
       ne” l’articolazione pie-      no parte tutti i partiti, dai libe-    cecchini, perlopiù fascisti delle
       montese del Comitato di       rali ai comunisti, passando per        truppe della Repubblica Sociale
       Liberazione Nazionale, il     i democristiani, gli azionisti e       Italiana, prendono di mira sia i
16 aprile 1945, lancia ai torine-    i socialisti, ordina: “I criminali     partigiani che i civili. Stanarli e
si l’appello per lo sciopero ge-     di guerra e i collaborazionisti        renderli inoffensivi è rischio-
nerale del 18: “Aderite in massa     sono deferiti al Tribunale di          sissimo e i tiri proseguono per
contro la fame e il terrore nazi-    guerra; fascisti e tedeschi de-        diversi giorni. Nelle ore e nei
fascista: si fermi il lavoro nelle   vono essere catturati e avviati        giorni immediatamente succes-
fabbriche, nei tribunali, nelle      ai campi di concentramento;            sivi all’ingresso dei primi par-
scuole; chiudano i negozi; si        qualsiasi saccheggio e uso di          tigiani in città, che avviene il
blocchi la circolazione tranvia-     armi è represso con la pena di         27 aprile, i combattimenti sono
ria. Il segnale è la sirena della    morte”. Mentre lo sciopero si          aspri. Ma scarseggiano le armi,
prova d’allarme”. Alle 10 del 18     diffonde in tutti i luoghi di la-      soprattutto quelle pesanti: per
aprile i tram si bloccano, per-      voro, davanti alla Fiat Mirafiori      questo i partigiani riescono ad
ché i manovratori incrociano le      i tedeschi schierano i carri ar-       iniziare la liberazione di Torino
braccia. Nelle ore successive vo-    mati, mentre i fascisti entrano        due giorni dopo l’insurrezione
lontari fascisti si sostituiscono    alla Grandi Motori.                    di Milano, iniziata il 25. A mez-
ai tranvieri e uno di loro fa de-                                           zogiorno del 28 aprile le ulti-
ragliare e capovolgere un mez-                                              me truppe tedesche e fasciste
zo. Volantini e scritte sui muri     ORE DI PAURA, ATROCITÀ                 fuggono. Il 3 maggio entrano in
invitano all’insurrezione, che, a    E VENDETTE                             città gli Alleati, ma l’incubo dei
dire il vero, gli angloamericani     Nelle ore in cui le formazioni         cecchini non è ancora del tut-
temono possa trasformarsi in         partigiane iniziano la liberazio-      to finito. Testimoni oculari (tra
una rivoluzione comunista. Il        ne della città, asserragliati sui      cui il padre di chi scrive) rac-

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SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

                                                                          store della Chiesa torinese non
                                                                          ha cessato di far sentire la sua
                                                                          voce, per denunciare la bestia-
                                                                          lità della guerra e delle rappre-
                                                                          saglie indiscriminate compiute
                                                                          dai nazifascisti contro la popo-
                                                                          lazione civile e contro giovanis-
                                                                          simi partigiani che hanno l’u-
                                                                          nica colpa di difendere la loro
                                                                          Patria. Dopo il 25 aprile Fossati
                                                                          invita tutti ad evitare vendette
                                                                          sommarie e senza regolari pro-
                                                                          cessi, indicando nella riconci-
                                                                          liazione e nel rispetto delle leg-
                                                                          gi la strada per ricostruire una
                                                                          civile convivenza, pur nella do-
                                                                          verosa ricerca dei colpevoli di
                                                                          orrendi crimini di guerra.

contano di un soldato alleato di    che pacifica: sono usciti da To-      INIZIA UNA LUNGA
colore che, incurante del peri-     rino nella notte tra il 27 e il 28
                                                                          RICOSTRUZIONE
colo di essere colpito e di cade-   aprile, ma il 30 hanno massa-
re nel vuoto, si arrampica su un    crato 67 civili a Grugliasco, tra i   Il segno che, lentamente e a fa-
pluviale di una delle palazzine     quali il sacerdote salesiano Ma-      tica, si sta tornando ad una par-
dell’ospedale delle Molinette,      rio Caustico, cappellano parti-       venza di normalità, è la notizia
sino a raggiungere il tetto, per    giano. Quello stesso giorno al        che il 13 maggio sono rientra-
stanare e neutralizzare un cec-     cimitero generale il cardinale        te a Torino le reliquie dei santi
chino “di retroguardia”, but-       arcivescovo Maurilio Fossati ce-      che, all’inizio della guerra, era-
tandolo ancora vivo in strada.      lebra i funerali partigiani e dei     no state riparate in chiese di
Quando le truppe alleate arri-      patrioti caduti per la liberazio-     campagna: i martiri della Legio-
vano a Torino i partigiani han-     ne di Torino.                         ne Tebea, Giovanni Bosco, Giu-
no già occupato da tempo le                                               seppe Benedetto Cottolengo,
                                                                          Giuseppe Cafasso, Maria Do-
fabbriche, il Municipio, la Pre-    UN PASTORE CHE DENUNCIA
fettura, le caserme Valdocco e                                            menica Mazzarello, Domenico
                                    I CRIMINI NAZIFASCISTI E INVITA       Savio. Il 31 ottobre la Sindone
Cernaia, l’Albergo Nazionale e
                                    ALLA RICONCILIAZIONE                  ritornerà dall’abbazia benedet-
la Casa Littoria. I primi soldati
alleati ad entrare in città fanno   Domenica 6 maggio in piaz-            tina di Montevergine. Intanto,
parte della Forca Expediciona-      za Vittorio Veneto ai Volonta-        il 18 maggio viene ripristinato
ria Brasileira della V Armata.      ri della libertà è consegnata la      il servizio postale fra Torino
La grande paura è appena fini-      bandiera di combattimento. In-        e il resto d’Italia, interrotto l’8
ta ed è stata terribile, perché,    vitato dal CLN, il cardinale Fos-     settembre 1943. Il 19 maggio
prima di partire il generale Er-    sati celebra la Messa davanti ai      tornano le comunicazioni fer-
nest Schlemmer ha minacciato        partigiani schierati. L’8 luglio      roviarie fra Torino e Milano, Ca-
di radere al suolo la città se le   alla prima commemorazione             sale Monferrato e Alba. Il primo
sue truppe, 75.000 uomini, non      dei Martiri del Martinetto par-       treno per Roma parte da Porta
avessero potuto sgomberare la       tecipano 100.000 torinesi. Il         Nuova il 25 agosto e impiega
piazza indisturbate. Il CLN re-     cardinale arcivescovo celebra la      32 ore per arrivare a destina-
gionale ha respinto le richieste    Messa nel luogo in cui venivano       zione. La lunga rinascita civile,
e ha assunto tutti i poteri. La     giustiziati i condannati politici.    sociale ed economica è appena
partenza dei tedeschi in ritirata   Anche nei mesi più bui dell’oc-       cominciata.
verso nord-est è stata tutt’altro   cupazione nazifascista il pa-         		                 Michele Fassinotti

       6     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Il patrimonio diffuso della Resistenza,
tra storia e natura sulle montagne

S
       i è concluso a fine marzo il grande lavoro      Il piano ha voluto supportare l'appropriazione e
       avviato all’inizio del 2019 e mai interrot-     consapevolezza del patrimonio culturale comu-
       to, nonostante la pandemia, sviluppato          ne da parte dei giovani e del grande pubblico,
       nell’ambito del piano tematico Pa.C.E. fi-      la messa in rete di siti del patrimonio diffuso,
nanziato dal programma transfrontaliero Alco-          il coinvolgimento attivo degli attori locali: con
tra Italia-Francia: obiettivo del piano è stata la     questi obiettivi, la Città metropolitana di Tori-
creazione di un’informazione diffusa e condivi-        no ha coordinato la parte del piano tematico
sa che diventi fonte di conoscenza dei territori       dedicata ai sentieri della Resistenza, con il po-
di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Francia dal      sizionamento della segnaletica sui sentieri cen-
punto di vista culturale, storico, turistico ed eco-   siti sul territorio da Alpette sino a Pian Prà, con
nomico, anche attraverso la creazione di mappe         l'accatastamento dei sentieri nella banca dati
storiche per evidenziare il patrimonio cultura-        della Regione Piemonte e la realizzazione della
le meno noto, percorsi e circuiti storici legati al    segnaletica lungo tutto il percorso.
patrimonio materiale e immateriale delle feste e       Si è lavorato per la valorizzazione della memo-
delle tradizioni.                                      ria storica della Resistenza al nazifascismo, in-

                                                   CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                  7
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

serendo e mettendo a sistema anche un itinera-        In particolare, i Sentieri Della Resistenza rappre-
rio italo-francese, in una prospettiva di turismo     sentano un itinerario che collega luoghi e segni
sostenibile, facendo emergere un patrimonio           di memoria della Resistenza nelle Alpi occiden-
spesso poco conosciuto, ma che abbina contesti        tali. Lungo 217 chilometri, si snoda tra l'alto Ca-
naturali e paesaggistici di grande pregio a me-       navese occidentale e le valli di Lanzo, di Susa,
morie storiche che hanno profondamente segna-         del Sangone, del Chisone, del Germanasca e del
to le popolazioni locali, rilevanti per la costru-    Pellice, individua punti di notevole interesse sto-
zione della nostra democrazia.                        rico, oltre a percorrere sentieri che i partigiani
Tra gli obiettivi del progetto, quello di creare      utilizzavano nei loro spostamenti, nella splendi-
un percorso diffuso della Resistenza sparso su        da cornice paesaggistica e ambientale montana.
tutto il territorio transfrontaliero e reso fruibi-   I lavori hanno previsto definizione, rilevamento
le sia fisicamente, attraverso la messa a sistema     e rappresentazione cartografica dell'itinerario
dei sentieri partigiani che sono stati teatro della   (14 tappe), oltre al coinvolgimento e all’anima-
lotta di Liberazione, sia virtualmente, attraverso    zione degli oltre 30 Comuni del territorio, per
il censimento dei siti Internet delle realtà tran-    arrivare all’accatastamento e alla registrazione
sfrontaliere ed il supporto ai nuovi allestimenti     nella Rete Percorsi Escursionistici.
di realtà ecomuseali tra cui gli spazi al Colle del
                                                                                               Carla Gatti
Lys, ad Alpette, a Coazze, a Mompantero, a Tor-
re Pellice e a Traves.

       8     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Sui Sentieri della Resistenza,
un itinerario unico nella storia

S
       entieri della Resistenza è     tinerario può essere affrontato       corso passa per l'Alpe Musrai
       il primo, e per il momen-      nelle migliori condizioni tra l'i-    e perviene al Colletto La Bassa.
       to unico, itinerario escur-    nizio estate e il medio autunno,      Tra i pascoli prosegue quindi
       sionistico a lunga percor-     quando i corsi d'acqua, il gelo o     alla volta della cappella di San
renza dedicato alla Guerra di
                                      la neve non creano insidie. Chi       Bernardo di Mares, del Colle
Liberazione.
                                      “cammina per ricordare” può           delle Pesse e dell'Alpe Caluso,
Progettato dalla Città metropo-
                                      d'altronde contare sul puntuale       fino a raggiungere la vetta ton-
litana di Torino nell’ambito di
                                      supporto delle strutture ricetti-     deggiante, da cui la vista spazia
un piano tematico finanziato
                                      ve e degli esercizi commercia-        abbracciando insieme i gruppi
dal programma transfrontalie-
                                      li, mentre la rete del trasporto      del Monte Rosa, del Gran Para-
ro Alcotra Italia- Francia, co-
                                      pubblico da e verso Torino gli        diso e del Monviso. Una rapida
niuga il rispetto dell'ambiente
                                      rende possibile una fruizione         discesa conduce infine al Rifu-
alpino, la conoscenza del terri-
                                      anche solo parziale dell'itine-       gio Alpe Soglia, posto-tappa a
torio montano e la consapevo-
                                      rario.                                1711 metri di altezza.
lezza storica e civile.
Vuole in particolare far cono-
scere i luoghi in cui i partigiani    PRIMA E SECONDA TAPPA
hanno vissuto la propria stra-        Le prime due tappe di Sentie-
ordinaria esperienza e i segni        ri della Resistenza si svolgono
materiali a cui le comunità lo-       nell'Alto Canavese occidentale,
cali hanno affidato l'espressio-      dove durante la Guerra di Li-
ne della propria riconoscenza.        berazione ha combattuto la 4ª
Lungo 217 chilometri e artico-        divisione Garibaldi. Con la pri-
lato in 14 tappe, Sentieri della      ma tappa, la più corta dell'iti-
Resistenza si ambienta nelle          nerario, si sale per sentiero da
Alpi del Torinese, snodandosi         Alpette, a 957 metri di quota
tra l'Alto Canavese occidenta-        nella Valle dell'Orco, al Monte
le e le valli di Lanzo, di Susa,      Soglio, a 1971 metri. Immerso
del Sangone, del Chisone, del         nel bosco di latifoglie, il per-
Germanasca e del Pellice. Nel-
la splendida cornice paesaggi-
stica e ambientale delle quo-
                                                                            Il percorso della seconda tap-
te altimetriche medio-basse e
                                                                            pa, interamente su sentiero,
utilizzando una secolare rete
                                                                            segue per un lungo tratto lo
di sentieri, il percorso accom-
                                                                            spettacolare spartiacque tra
pagna i camminatori in alpeggi
                                                                            la Valle dell'Orco e le valli del
e villaggi in cui le formazioni
                                                                            Malone e del Tesso, affaccian-
partigiane hanno posto le pro-
                                                                            dosi al Colle della Croce d'In-
prie basi e indica loro lapidi,
                                                                            tror, a 1947 metri, e salendo al
monumenti, parchi ed ecomu-
                                                                            Monte Vaccarezza, alto 2203
sei che ridanno concretezza ad
                                                                            metri. Dopo aver assaporato
eventi ormai lontani.
                                                                            lo straordinario scenario delle
Interamente segnalato con bolli
                                                                            Alpi Pennine, Graie e Cozie, il
di continuità e dotato nei posti
                                                                            camminatore inizia la discesa
tappa di cartelli esplicativi, l'i-
                                                                            seguendo per un tratto ancora

                                                     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                   9
SENTIERI DELLA RESISTENZA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

lo spartiacque, lasciandolo poi                                            della Stura di Viù, per presto
per abbassarsi rapidamente nel                                             abbandonarlo a favore del sel-
selvaggio vallone del Rio Ajat,                                            vaggio e pianeggiante canyon
e infine raggiungere il posto-                                             scavato dall'affluente rio Ri-
tappa al Rifugio Salvin, a 1580                                            chiaglio. Dal borgo di Richia-
metri di quota.                                                            glio, posto a 736 metri di quo-
                                                                           ta, il camminatore sale poi in
                                                                           direzione del colle Lunella nel
                                                                           bosco di latifoglie e servendosi
                                                                           di un'antica mulattiera. Giunto
                                                                           alle Case Morinera, a 1220 me-
                                                                           tri, il sentiero confluisce in una
                                                                           strada sterrata che, costeggiata
                                                                           la cappella dedicata a San Vito,
                                                                           si dirige a mezza costa verso i
                                                                           colli della Portia, affacciato su
                                                                           Valdellatorre e sulla Val Caster-
                                     del Monte Lunella, un tempo
                                                                           none, e raggiungibile con breve
                                     meta prediletta degli scalatori
                                                                           deviazione su mulattiera, e del
                                     torinesi. Una volta risalito il bo-
                                                                           Lys, comunicante con la bassa
                                     scoso vallone del Rio Ordagna
                                                                           Val di Susa. Il posto-tappa si
                                     e toccate le Case Bramafam, dal
                                                                           trova al rifugio Colle del Lys, a
                                     valico inizia la discesa verso
                                                                           1311 metri di altezza.
                                     Viù, posto-tappa a 775 metri.
                                     Per un lungo tratto il tracciato
TERZA E QUARTA TAPPA                 utilizza una mulattiera che per       SESTA E SETTIMA TAPPA
                                     secoli è servita al trasporto dei     Alla Valle di Susa, dove du-
La terza, la quarta e la quinta
                                     minerali ferrosi e, attraverso        rante la Guerra di Liberazione
tappa di Sentieri della Resi-
                                     gli alberi, apre piacevoli scor-      operò la 3 divisione Garibaldi,
stenza attraversano le Valli di
                                     ci di panorama sull'imponente         Sentieri della Resistenza dedi-
Lanzo, nelle quali durante la
                                     mole del monte Civrari.               ca due tappe, la seconda delle
Resistenza ha operato la 2ª di-
                                                                           quali condivide il tracciato con
visione Garibaldi. Quasi intera-
mente in discesa, la terza tap-      QUINTA TAPPA                          la Val Sangone. Lasciate le Alpi
                                                                           Graie per le Cozie, la sesta tap-
pa riserva splendidi panorami        Da Viù, il percorso della quin-
                                                                           pa, perlopiù ombreggiata dai
sulle Alpi Graie meridionali nel     ta tappa scende lungo il corso
tratto sullo spartiacque tra la
Valle del Tesso e la Val Gran-
de, dal Colle della Forchetta, a
1666 metri, a Chiaves, a 1049
metri. Immergendosi nel bosco
di latifoglie, il tracciato si ab-
bassa poi nella valle della Stura
di Lanzo attraversando i terri-
tori di Pessinetto e, dopo breve
salita, Mezzenile; per arrivare
infine a Traves, posto-tappa a
632 metri di quota.
Con la quarta tappa l'itinerario
si sposta in Val di Viù attra-
verso il Colle Pra' Lorenzo, a
1388 metri di altezza, in vista

      10     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

boschi di latifoglie, si articola   OTTAVA E NONA TAPPA                  mente. Raggiunta la pista agro-
tra un primo settore nel val-       In Val Sangone, dove Sentieri        silvo-pastorale che risale il ver-
lone del Messa, che collega il      della Resistenza staziona nel-       sante a solatìo, il camminatore
Colle del Lys al Colle La Bassa     la seconda metà della settima        passa accanto alla cascata Loja
a 1439 metri un secondo che         tappa, in tutta l'ottava e nella     Scura, attraversa il torrente per
scende il vallone del Sessi fino                                         la terza volta e infine trova ri-
a Celle, a 991 metri, un terzo                                           poso nell'elegante rifugio Pa-
che, sotto lo sguardo severo                                             lazzina Sertorio, posto-tappa a
dell'abbazia di San Michele                                              1454 metri di altezza.
della Chiusa, conduce ancora                                             Con la nona tappa il cammi-
in discesa a Torre del Colle e,                                          natore porta a compimento la
al di là della Dora Riparia, a                                           risalita della valle del Sangone.
Sant'Ambrogio, posto-tappa a                                             Un sentiero conduce dapprima
353 metri di quota.                                                      all'Alpe Sellery superiore e in-
                                                                         fine al Colle La Roussa, a 2019
                                                                         metri, dal quale si abbraccia
                                                                         con lo sguardo il gruppo del
                                                                         Monviso. Sempre per sentie-
                                                                         ro, la discesa sulla Val Chiso-
                                                                         ne avviene nel vallone del Rio
                                                                         Balma: costeggiate le alpi Clot
                                                                         della Croce e Colletto, pervie-
                                    prima parte nella nona, i parti-     ne a Roure, poco sopra gli 800
                                    giani furono soprattutto orga-       metri di quota. Attraversato il
                                    nizzati dalla 43ª divisione Au-      torrente Chisone, il tracciato,
                                    tonoma. Il tracciato dell'ottava     ora diretto al vallone di Bou-
                                    tappa attraversa una prima vol-      rcet, riprende a salire nel bosco
                                    ta il torrente Sangone per por-      di latifoglie raggiungendo dap-
                                    tarsi sulla strada sterrata che      prima l'abitato in parte diroc-
                                    risale il versante inverso della     cato di Casette e infine la bor-
                                    valle. Oltre il Colletto del For-    gata Chasteiran, dove si trova
La settima tappa transita ini-      no, a circa 1000 metri di quota,     il posto-tappa presso il Rifugio
zialmente nelle immediate vi-       dalla strada si stacca un sentie-    Serafin, a 1510 metri.
cinanze della millenaria Sacra      ro che s'abbassa all'alveo del
e, seguendo il boscoso Sentie-      torrente per superarlo nuova-        DECIMA TAPPA
ro dei Franchi, risale la Val di                                         La parte iniziale della decima
Susa sul versante destro attra-                                          tappa attraversa l'incantevole
versando i suggestivi borghi                                             zona di Bourcet, costellata di
di Basevino, Bennale e Fola-                                             minuscoli insediamenti rurali
tone. Il passaggio in Val San-                                           abbarbicati alle pareti scoscese
gone avviene tramite il Colle                                            del vallone. L'intero scenario è
Bione, a 1420 metri d'altezza,                                           pienamente godibile dal colle
che offre un'incantevole vista                                           Clapier, a 2010 metri, tramite
sul Rocciamelone. La discesa,                                            il quale l'itinerario passa nella
interamente su sentiero, tocca                                           Val Germanasca. Lasciati i pa-
in sequenza l'abitato rurale di                                          scoli, la discesa avviene sul ver-
Pianiermo, la borgata Matto-                                             sante orografico sinistro della
nera Alta e la Collina del Ca-                                           valle, toccando l'Alpe Muret e
stello prima di concludersi a                                            le Grange Bovile. Immerso nei
Coazze, posto-tappa a 750                                                boschi via via di larici, faggi
metri.                                                                   e castagni, uno straordinario

                                                   CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                  11
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

                                    anche l'undicesima tappa e la        stenza – il tracciato abbandona
                                    prima parte della dodicesima.        la spalla erbosa affacciata sul-
                                    Tornato nella valle del Germa-       la Val Germanasca per portarsi
                                    nasca, il tracciato dell'undice-     sul lungo spartiacque che sepa-
                                    sima tappa attraversa il tor-        ra il vallone di Pramollo dalla
                                    rente a Pomaretto, raggiunge         Val d'Angrogna. Sempre per
                                    il caratteristico borgo di Mas-      sentiero, oltrepassa le sommi-
                                    selli e da qui prende a risalire     tà dei monti Cialmetta e Servin
                                    il versante orografico destro        e perviene al Colle Vaccera, a
                                    su una mulattiera immersa in         1465 metri, da dove un tratto
                                    un fitto castagneto. Raggiunta       su strada sterrata conduce in
                                    la borgata Albarea, il traccia-      località Bagnòu. Nuovamente
                                    to utilizza una strada sterrata      con un sentiero, ora avvolto dai
                                    che, toccate le località Comba-      boschi, la discesa sfiora due af-
                                    garino e Sartrea, tra faggete, la-   fascinanti esempi di riparo at-
                                    riceti e pascoli perviene infine     trezzato sotto roccia, le barme
                                    al colle Las Arà, a 1595 metri       de l'Ours e Mounastìra, prima
tratto su mulattiera lastricata
                                    di quota e punto di passaggio        di terminare poco a valle di Pra'
e contornata da caratteristici
                                    tra la Val Germanasca e il val-      del Torno, a 883 metri. Un ulti-
cumuli da spietramento con-
                                    lone di Pramollo, afferente alla     mo tratto in salita, perlopiù su
duce alla strada che, in breve,
                                    Val Chisone. Ancora su strada        strada sterrata, permette infine
raggiunge la borgata Cerisieri.
                                    il camminatore scende infine a       di arrivare ai 1220 metri del
L'ultima parte del percorso at-
                                    Ruà di Pramollo, posto-tappa a       posto-tappa presso il Rifugio
traversa i vigneti di montagna
                                    1124 metri, da dove l'itinera-       Barfè.
coltivati appena sopra Poma-
                                    rio propone ancora una breve
retto e, dal villaggio, perviene
                                    escursione in località Ticiùn,
infine a Perosa Argentina, po-
                                    sormontata dalla Roccio l'Em-
sto-tappa a 608 metri di quota,
                                    paro che schiude un piacevole
nuovamente in Val Chisone.
                                    scorcio del vallone.

UNDICESIMA TAPPA
                                    ULTIME TRE TAPPE
Alla Val Chisone, dove durante
                                    Le ultime tre tappe di Sentie-
la Guerra di Liberazione fu atti-
                                    ri della Resistenza portano a
va la 44ª divisione Autonoma,
                                    conclusione l'itinerario in Val
Sentieri della Resistenza dedica
                                    Pellice, in cui durante la Guer-
                                    ra di Liberazione combatté la
                                    5ª divisione Giustizia e Liber-
                                    tà. La dodicesima tappa - la più
                                    lunga dell'itinerario con i suoi
                                    oltre 24 chilometri, oltre che
                                    quella con il maggior dislivello
                                    per effetto dei 1400 metri da        La tredicesima tappa sale per
                                    percorrere tanto in salita quan-     strada sterrata alle case di Pra-
                                    to in discesa - lascia il vallone    to Stella, a 1310 metri, e da qui
                                    di Pramollo dirigendosi verso        inizia a scendere verso il fon-
                                    il Monte Gran Truc. Risalendo        do della Val Pellice. Toccati gli
                                    un costone che alterna i bo-         impianti ormai in disuso per la
                                    schi di faggi, betulle e larici ad   risalita sciistica sul Monte Van-
                                    aree a pascolo, a 2232 metri di      dalino e gli sport sul ghiaccio,
                                    quota – la massima elevazione        sotto la Sea di Torre il traccia-
                                    toccata da Sentieri della Resi-      to si sposta su un sentiero che

      12     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

                                    Rorà, posto-tappa a 952 metri,
                                    dal quale, per strada dapprima
                                    asfaltata e poi sterrata e co-
                                    steggiando le borgate Roumer
                                    e Peyret, si raggiunge la cava di-
                                    smessa alle pendici della Punta
                                    Cornour. E proprio qui, a quo-
                                    ta 1100 metri in un ambiente
                                    sorprendentemente lunare, si
                                    conclude il “ricordo cammina-
                                    to” tra i luoghi e i segni della
                                    memoria partigiana proposto
                                    da Sentieri della Resistenza.
                                                          Marco Sguayzer
                                         Comitato Resistenza Colle del Lys

conduce agli abitati di Cougn
e Ruà e torna quindi su strada
sterrata fino a Servera e Cop-
pieri. Un ultimo tratto su stra-
da asfaltata consente infine al
camminatore di raggiungere il

posto-tappa a Torre Pellice, a
545 metri di altitudine.
La quattordicesima e ultima
tappa dell'itinerario per trek-
king risale infine la Val Luser-
na. Varcato il torrente Pellice,
mediante un sentiero che sale
nei castagneti e poi nelle fagge-
te si arriva a Pian Prà, a 1152
metri di quota. Una rapida di-
scesa conduce al villaggio di

                                                    CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                      13
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Un protagonista per ogni tappa
I Sentieri della Resistenza dedicati a 14 partigiani che hanno fatto la storia

L
        a Guerra di Liberazione ha certamente         di fatto conosciuto con il soprannome familiare
        giocato un ruolo chiave nella storia d'I-     Titàla, nel settembre 1943 organizzò il grup-
        talia. Dopo vent'anni di dittatura e di re-   po Aquila. Arrestato nel novembre dello stesso
        gime, la Resistenza ha segnato l'esplicita    anno, fu tradotto in carcere a Ivrea dove rimase
rottura del consenso dato dal Paese al fascismo.      oltre due mesi. Dopo l’evasione, resa possibile
Di più, l'esperienza partigiana ha ridato vita ai     dai documenti falsi procuratigli dai parenti, di-
valori avversati dal fascismo, come la libertà, la    venne comandante della 50ª brigata Garibaldi
democrazia e la giustizia sociale. Ai protagoni-      “Mario Zemo”. Ucciso dai nazifascisti l'11 ago-
sti di questa guerra combattuta valle per valle,      sto 1944 durante la battaglia di Ceresole Reale,
in molti casi anche a costo della vita, sono dedi-    gli fu intitolata la 77ª brigata Garibaldi. A Batti-
cate le diverse tappe dei Sentieri resistenti.        sta Goglio fu attribuita la medaglia d’argento al
                                                      valor militare.
Tappa 1
ALPETTE - RIFUGIO ALPE SOGLIA                         Tappa 2
Dedicata a Battista Goglio "Titàla"                   RIFUGIO ALPE SOGLIA - RIFUGIO SALVIN
Figura chiave della Resistenza ad Alpette è Bat-      Dedicata a Giovanni Picat Re "Perotti"
tista Goglio. Nato nel 1894, operaio a Torino,        Giovanni Picat Re nacque da una famiglia di al-
fu uno dei principali dirigenti del Partito comu-     levatori di bestiame nel 1917 a Corio Canavese.
nista d’Italia nel Canavese e per questo venne        Ostile al fascismo, raccolse armi per i repub-
perseguitato dal fascismo con il carcere e il con-    blicani impegnati nella guerra civile spagnola
fino. Assunto il nome di battaglia Spartaco, ma       contro Franco e venne condannato dal Tribuna-
                                                      le Speciale a sette anni e mezzo di carcere. Du-
                                                      rante la Seconda guerra mondiale, fu arruolato
                                                      negli alpini e combatté come sergente maggiore,

      14     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

rimanendo ferito nella campagna di occupazio-          parte del servizio sanitario militare e sviluppò
ne dei Balcani. All'armistizio, fu tra i primi or-     una forte opposizione al fascismo dopo aver
ganizzatori della Resistenza nelle Valli di Lan-       vissuto la disastrosa occupazione dei Balcani e
zo. Con il nome di battaglia Perotti, prese la         l'invasione dell'Unione Sovietica. Nel settembre
guida delle bande operanti a monte di Corio.           del 1943 riuscì a fuggire da un treno diretto in
Il 27 giugno 1944 costituì la 4ª divisione Gari-       Germania e si unì al movimento partigiano di
baldi "Piemonte": tra luglio e agosto gli attacchi     Pian Audi, dove fece rapidamente carriera gra-
delle truppe tedesche e delle milizie fasciste         zie alle sue capacità organizzative e alla sua de-
contro le postazioni della 4ª divisione conobbe-       dizione. Nel novembre 1944 fondò l'80ª Briga-
ro intensità crescente e, alla fine della battaglia    ta Garibaldi e condusse con successo azioni di
di Ceresole, Picat Re guidò la ritirata verso la       guerriglia tra Torino e Milano. Nel dopoguerra
Val Grande di Lanzo. Tra il 4 e il 5 settembre,        ricevette la medaglia d'argento al valor militare
la 4ª divisione fu investita da un'offensiva na-       e divenne membro di spicco dell'Associazione
zifascista ancor più micidiale della precedente.       nazionale partigiani italiani. Nonostante avesse
Picat Re dovette ordinare il ripiegamento dap-         perso il braccio sinistro in combattimento, con-
prima verso la Val Grande di Lanzo e poi verso         tinuò a lottare per la giustizia e la democrazia.
la Francia appena liberata dagli Alleati. Supera-
ti gli ultimi attacchi fascisti, Perotti coordinò le   Tappa 4
formazioni ai suoi ordini affinché partecipas-         TRAVES - VIÙ
sero alla Liberazione di Torino. In via Cernaia        Dedicata a Nicola Grosa
venne ferito alla testa da un cecchino, ciò che        Nicola Grosa nacque a Torino nel 1904 da una
gli valse nel 1947 il riconoscimento della meda-       famiglia operaia e socialista. Durante una mani-
glia d'argento al valor militare.                      festazione per la pace nel 1917, entrambi i suoi
                                                       genitori furono feriti dalle cariche dell'esercito
Tappa 3                                                regio. Grosa si impegnò personalmente nella lot-
RIFUGIO SALVIN - TRAVES                                ta politica, partecipando all'occupazione della
Dedicata a Giovanni Burlando "Primula Rossa"           fabbrica in cui lavorava. Nel 1921 fu incarcerato
Giovanni Burlando nacque nel 1922 a Levone             per uno scontro con i fascisti e successivamente
Canavese. A causa della povertà emigrò a To-           divenne il segretario del circolo giovanile comu-
rino in giovane età e lavorò come meccanico.           nista "Francisco Ferrer". Chiamato alla leva mili-
Durante la Seconda guerra mondiale entrò a far         tare nel 1924, venne sottoposto a vigilanza spe-

                                                   CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                 15
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

ciale in quanto antifascista. Dopo l'8 settembre       nese come graduato e al suo ritorno in Italia si
1943 abbracciò la causa della Resistenza e si ar-      unì al movimento partigiano. La sua banda si
ruolò nelle formazioni garibaldine nelle Valli di      trovò presto a combattere contro le forze tede-
Lanzo. Fu nominato commissario politico della          sche e fasciste, partecipando a numerosi attac-
46ª Brigata e prese parte alla battaglia che por-      chi contro le colonne nemiche. Nel giugno del
tò alla nascita della zona libera partigiana nelle     1944, Rolandino formò la 19ª brigata Garibaldi,
valli. Nel marzo del 1945 fu nominato vice com-        impegnata nella fornitura di cibo alle migliaia di
missario di guerra della III zona militare del Pie-    partigiani tra le montagne. La formazione resi-
monte delle Valli di Lanzo e Canavese del Cor-         stette all'attacco delle truppe tedesche e Rolan-
po Volontari della Libertà. Grosa contribuì alla       dino negoziò per salvaguardare la popolazione
riorganizzazione della 2ª divisione Garibaldi e        civile consentendo la ritirata agli aggressori: per
prese parte alla liberazione di Torino. Dopo la        questa ragione il comando della 2ª divisione Ga-
Liberazione, fu nominato ispettore dell'assisten-      ribaldi lo costrinse a dimettersi. Rolandino pre-
za post-bellica presso la Prefettura e si dedicò       se poi il comando della 103ª brigata Garibaldi
ad aiutare i partigiani feriti e le famiglie dei ca-   “Nino Nannetti”, che fu inclusa nella 1ª divisione
duti. Fu consigliere comunale per 19 anni a Tori-      Garibaldi “Leo Lanfranco” protagonista della li-
no e gli sono state intitolate diverse aree verdi e    berazione di Chieri e di Torino. Dopo la guerra,
un centro di documentazione di storia contem-          Rolandino si distinse come promotore del Co-
poranea e della Resistenza nelle Valli di Lanzo.       mitato per le onoranze ai caduti delle Valli di
Grosa è morto nel 1978 a causa di un'infezione         Lanzo e Ceronda, e morì nel 1972.
necrotica contratta nel recupero delle salme dei
caduti disperse in montagna.                           Tappa 6
                                                       RIFUGIO COLLE DEL LYS - CAPRIE
Tappa 5                                                Dedicata a Alessio Maffiodo "Alessi"
VIÙ - RIFUGIO COLLE DEL LYS                            Alessio Maffiodo nacque nel 1917 a Caprie da
Dedicata a Natale Rolando "Rolandino"                  una famiglia di contadini. Lavorò come agricol-
Nato a Lanzo Torinese nel 1920, Natale Rolan-          tore e tornitore meccanico presso lo stabilimen-
do, detto Rolandino, proveniva da una famiglia         to della Moncenisio a Condove. Chiamato alle
socialista e lavorava come operaio meccanico           armi, svolse il servizio militare per cinque anni
a Torino. Durante la Seconda guerra mondiale           nel corpo delle Guardie alla Frontiera. Alla noti-
partecipò alle campagne francese e greco-alba-         zia dell'armistizio, per non essere catturato dai

      16     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

tedeschi decise di lasciare la caserma di Cesana
Torinese e, indossati abiti civili, raggiunse la pro-
pria abitazione di famiglia a Mocchie. Conobbe
Felice Cima, studente universitario e tenente dei
Bersaglieri, e formò un gruppo armato partigia-
no. Attaccarono un'autocolonna corazzata tede-
sca e l'audacia dell'azione convinse il nemico a
imporre il coprifuoco nella media Val di Susa.
Cima fu ucciso due giorni dopo dalle SS a Nova-
retto, e Maffiodo assunse il comando del grup-
po. Partecipò a un attacco alla linea ferroviaria
tra Torino e Modane e successivamente si unì ad
altri gruppi per formare la 17ª Brigata Garibaldi,
di cui divenne il comandante. Tuttavia, il gruppo
si trovò in grandi difficoltà a causa della man-
canza di armi e attrezzature e dell'inesperienza
delle sue reclute. Maffiodo venne criticato per
aver sottovalutato l'importanza della formazio-
ne dei suoi uomini e minacciò di scindere in due
la 17ª brigata, ma in seguito tornò al comando
della 3ª divisione Garibaldi. Dopo la Liberazione
divenne una figura di spicco dell'Anpi. Morì nel
1997.

Tappa 7
CAPRIE - COAZZE
Dedicata a Eugenio Fassino "Geni"
Eugenio Fassino, soprannominato Geni, nacque            Torino, interrogato e infine tradotto dapprima
nel 1923 ad Avigliana da una famiglia di alber-         in carcere e quindi all'ospedale Molinette. Con-
gatori di orientamento socialista. Dopo gli studi       dannato a morte, si salvò grazie a uno scambio
universitari in economia e commercio, durante           tra prigionieri. Fassino tornò quindi nella divi-
la Seconda guerra mondiale, fu arruolato nell'A-        sione "Sergio De Vitis". Nuovamente arrestato
                                                        e condannato a morte nel gennaio del 1945, si
eronautica, ma fu rimandato a casa a causa del-
la mancanza di velivoli nella sua base. Dopo            salvò dalla fucilazione per l'inatteso aiuto di un
l'Armistizio, si unì alla Resistenza e formò una        capitano delle Ss. Dopo la Liberazione, Fassino
banda di partigiani che raggiunse 500 effettivi         divenne imprenditore e si dedicò alla politica
                                                        locale, diventando membro del Consiglio della
nel 1944 e venne quindi divisa in tre tronconi,
uno dei quali al comando di Fassino. La banda si        Comunità della bassa Valle di Susa e Cenischia.
mise in luce grazie ad azioni tanto efficaci quan-      Morì prematuramente nel 1966 e nel 2005 gli è
to spesso prive di pianificazione e, proprio per        stato intitolato l'auditorium del Centro polifun-
questo, foriere di rischi per i civili. Nel maggio      zionale "La Fabrica" di Avigliana.
del 1944 l’uccisione di due ufficiali tedeschi in
                                                        Tappa 8
seguito a un rastrellamento causò una forte rap-
presaglia contro i civili. Nella prima metà di giu-     COAZZE - PALAZZINA SERTORIO
gno, il gruppo di Fassino si organizzò come 41ª         Dedicata a Sergio De Vitis
brigata Garibaldi "Carlo Carli" che ad Avigliana        Sergio De Vitis nacque a Lettopalena nel 1920 e
si impegnò in un attacco contro il Dinamitificio        frequentò l'Accademia militare di Modena. Nel
Nobel e la stazione ferroviaria. Respinto, il grup-     1942 fu assegnato al 3° reggimento alpini e in-
po iniziò a ritirarsi ma venne sorpreso dall'ar-        viato in Montenegro, dove si trovò a fronteggia-
rivo di un convoglio di rinforzi fascisti. Grave-       re la guerriglia dei partigiani jugoslavi contro le
mente ferito, Fassino fu arrestato e condotto a         truppe d'occupazione italiane. Rientrato in Italia,

                                                    CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                 17
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

                                                     del 1943, venne rinchiuso nelle Carceri Nuove
                                                     di Torino. Riottenuta la libertà, tornò ad opera-
                                                     re con la propria banda nella media Val Chiso-
                                                     ne e nel Pinerolese, fino ad essere chiamato, al
                                                     momento della costituzione del comando della
                                                     4ª zona militare piemontese nella seconda metà
                                                     del ’44, a capeggiare la 5ª banda “Fratelli Caffer”,
                                                     attestata lungo la fascia prealpina tra Cumiana
                                                     e Pinerolo. Eugenio Juvenal cadde il 4 novembre
                                                     1944 a San Martino di Cantalupa, con l’amico e

raggiunse l'amico e commilitone Nino Criscuolo,
che aveva preso il comando della banda parti-
giana dislocata a Cumiana. De Vitis fu assegnato
al comando di una banda schierata nella zona di
Forno di Coazze. Nell'operazione Habicht, la sua     compagno d’arme Adolfo Serafino e altri quat-
banda si spostò in quota ma fu sorpresa da una       tro partigiani. Alla sua morte, il comando della
colonna nemica e perdette parecchi uomini. De        “Fratelli Caffer” fu assunto da Rodolfo Sacco.
Vitis decise di attaccare la polveriera di Sangano   Dopo la Liberazione gli fu assegnata la meda-
per rifornirsi di esplosivi e armi ma cadde con      glia d'argento al valor militare alla memoria e gli
sei partigiani. Dopo la Liberazione, alla memoria    vennero dedicate una via centrale a Pinerolo e la
De Vitis fu assegnata la medaglia d'oro al valor     scuola elementare di Roure.
militare.
                                                     Tappa 10
Tappa 9                                              CHASTEIRAN - PEROSA ARGENTINA
PALAZZINA SERTORIO - CHASTEIRAN                      Dedicata a Maggiorino Marcellin “Bluter”
Dedicata a Eugenio Juvenal                           Maggiorino Marcellin nacque nel 1914 a Seytes
Eugenio Juvenal nacque a Chargeoir (oggi Ro-         in val Troncea, in una famiglia socialista pove-
reto) di Roure nel 1923. Formatosi all’Accade-       rissima. Subì con i genitori l'esilio in Francia e,
mia Aeronautica di Caserta, entrò prestissimo        tornato in Italia, diventò maestro di sci a Sestrie-
nelle file della Resistenza, formando assieme al     re. Rimasto in contatto con i circoli degli emi-
compaesano Fiore Toye un gruppo che riuniva          grati antifascisti a Cannes e Lione, fu arrestato
elementi locali, studenti torinesi o pinerolesi e    al ritorno da un viaggio oltralpe per propaganda
giovani ufficiali dell’Aeronautica e della Caval-    antifascista. Arruolato nel 3° Reggimento alpini
leria. Arrestato con Toye già alla fine di ottobre   di stanza a Pinerolo, tra richiami e punizioni per

      18     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

il suo antifascismo venne comunque promosso            Tappa 11
sergente grazie alla sua abilità di sciatore. Parte-   PEROSA - RUÀ DI PRAMOLLO
cipò alle campagne militari in Francia e in Gre-       Dedicata a Paolo Favout "Poluciu"
cia, quindi venne rimpatriato per essere stato         Paolo "Poluciu" Favout nacque a Bricherasio nel
ferito in Albania. Dopo l'armistizio dell'8 set-       1919 e diventò un ebanista a Torino prima di
tembre 1943, si unì ai partigiani nascondendosi        essere chiamato alle armi nel giugno del 1940.
nei boschi e formando la brigata Autonoma "Val         Durante la guerra contro la Francia, venne in-
Chisone". Riorganizzò la brigata dopo il rastrel-      quadrato nel 3° reggimento Alpini e combattè
lamento nazifascista del marzo 1944. Durante           nella valle del Guil. Nel 1942 fu dislocato in Bo-
l'operazione Nachtigall, la brigata perse la sua       snia-Erzegovina e, ferito in un combattimento
"zona libera". Marcellin riorganizzò la forma-         contro i partigiani jugoslavi, venne congedato e
zione come Divisione autonoma "Val Chisone"            rimpatriato. Tornato a casa, si dedicò all'attività
e lottò contro l'avanzata nemica. Dopo la fine         antifascista e diventò un punto di riferimento
della guerra, si occupò delle relazioni con gli        per i giovani ribelli della Val Pellice. Con Roberto
Alleati e con il comando della 4ª zona militare        Malan e Jacopo Lombardini gestì il comando mi-
del Piemonte. Ferito due volte in scontri con i        litare della Resistenza in Val Pellice e, nel genna-
nazifascisti, Maggiorino Marcellin ha ricevuto la      io del 1944, dalla Val d'Angrogna condusse una
medaglia d'argento al valor militare e la bronze       cinquantina di ribelli a battersi nelle vicine valli
star alleata.                                          San Martino e Germanasca. Proprio in quest'ulti-
                                                       ma, nel marzo del 1944, organizzò la banda par-
                                                       tigiana al suo comando come brigata Giustizia
                                                       e Libertà "Val Germanasca". Rimasto ferito pochi
                                                       mesi dopo, rientrò a guidare dopo la guarigione

                                                       una formazione di Giustizia e Libertà, la brigata
                                                       "Val Pellice", e infine assunse il comando della
                                                       5ª divisione Giustizia e Libertà "Sergio Toja" il
                                                       30 novembre. Dopo la Liberazione, costituì con
                                                       altri partigiani la Cooperativa Trasporti "La Pi-
                                                       nerolese". È morto a Luserna San Giovanni nel
                                                       2006. Oggi importanti fondi di documenti a lui
                                                       appartenuti sono conservati nell'Archivio dell'I-
                                                       stituto Piemontese per la Storia della Resistenza
                                                       e della Società Contemporanea di Torino e pres-
                                                       so il Centro di documentazione di storia con-
                                                       temporanea e della Resistenza di Luserna San
                                                       Giovanni.

                                                   CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                  19
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Tappa 12                                             a mezza strada tra il commissario politico e il
RUÀ DI PRAMOLLO - RIFUGIO BARFÈ                      cappellano. Fu catturato durante un rastrella-
Dedicata a Jacopo Lombardini                         mento nel marzo del 1944 e interrogato sotto
Jacopo Lombardini nacque nel 1892 a Gragnana,        tortura. Venne poi trasferito alle Carceri Nuove
in provincia di Lucca, in una famiglia di cavato-    di Torino e deportato nel campo di sterminio di
ri di marmo. Cresciuto in un ambiente sensibile      Mauthausen, dove morì il 25 aprile 1945. Jacopo
alle idee mazziniane e repubblicane, in occasio-     Lombardini affrontò il periodo di prigionia con
ne della Prima guerra mondiale si schierò con        grande dignità, dando prova di fede e dirittura
gli interventisti, ma senza riuscire a partecipare   morale. Fino alla fine, cercò di portare assisten-
al conflitto. Dopo la fine del conflitto, proseguì   za religiosa, conforto spirituale e sostegno mo-
la collaborazione con i repubblicani e subì in       rale ai suoi compagni di sventura. Ha ricevuto la
più occasioni le aggressioni delle squadracce fa-    medaglia d'argento al valor militare e il Comune
sciste. In questo stesso periodo, attraversò una     di Gragnana gli ha dedicato una lapide e la scuo-
profonda crisi religiosa che sfociò nell'adesio-     la primaria, mentre a Cinisello Balsamo è stato
ne alla Chiesa riformata. Nel 1923 si trasferì a     dedicato un centro culturale impegnato nel so-
Roma per formarsi teologicamente alla Facoltà        stegno ai migranti.
valdese e nel 1941 divenne istitutore nel Con-
vitto valdese di Torre Pellice, dove seppe con-      Tappa 13
quistare la stima e l'amicizia di molti giovani.     RIFUGIO BARFÈ - PIAN PRÀ
Dopo l'8 settembre 1943, aderì senza esitare alle    Dedicata a Orlando Buffa
formazioni di Giustizia e Libertà della Val Pelli-   Orlando Buffa nacque a San Giovanni di Luser-
ce, unendosi alle bande partigiane. In montagna,     na nel 1921 da una famiglia di contadini. Alla
assunse un ruolo che potrebbe essere definito        fine dell'estate del 1943, si unì a uno dei primi

      20     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

                                                      cascina Bertona presso la frazione Olmetto di
                                                      Bagnolo Piemonte. Lì, aderì alla Resistenza con
                                                      il nome di battaglia "Romanino".
                                                      In seguito, divenne vicecomandante del distac-
                                                      camento della Prabina - località del Comune di
                                                      Bagnolo posta a monte della frazione Olmetto -,
                                                      guidato da Vincenzo Modica “Petralìa”. Insieme,
                                                      si riunirono a Pian Porcile e poi si insediarono

gruppi di ribelli in Val Pellice, guidato da Paolo
Favout e composto prevalentemente da giovani
artigiani e agricoltori di Torre Pellice e Luserna.
In poco tempo, la banda di Buffa divenne una
tra le più importanti della Resistenza pinerole-
se, impegnata in azioni pericolose come l'elimi-      nell'alpeggio della Galiverga. La formazione si
nazione di spie e il supporto al Gruppo Inten-        ingrandì fino a contare un centinaio di effetti-
denza nell'approvvigionamento di cibo per la 5ª       vi, che divennero 500 dopo l'effetto dei bandi
Divisione Giustizia e Libertà. Dopo la morte di       di leva della Repubblica sociale italiana. Durante
Sergio Toja, Buffa assunse la guida del Gruppo        questo periodo, l'alta valle fu dichiarata "zona
Intendenza, composto da una settantina di uo-         libera" e amministrata da una giunta di partigia-
mini. Nel gennaio del 1945, Buffa venne sorpre-       ni e civili. Abruzzese assunse il comando del
so da un rastrellamento di brigatisti neri guidati    battaglione "Carlo Pisacane" insediato in Val Lu-
da Spirito Novena e ucciso. Negli ultimi mesi del     serna. Tuttavia, nel periodo tra ottobre e novem-
conflitto, in suo onore fu intitolata la formazio-    bre, perse il rango di comandante del "Pisacane"
ne partigiana che operava nel Vigonese e nella        a favore di Riccardo Di Nanni, per essersi inna-
pianura pinerolese.                                   morato di una prigioniera fascista. In questo
                                                      stesso periodo, dopo la creazione dell'8ª zona
Tappa 14                                              militare piemontese, la 1ª divisione Garibaldi fu
                                                      progressivamente pianurizzata. Il comando, af-
TORRE PELLICE – RORÀ                                  fidato a Petralìa, si spostò a Villafranca Piemon-
Dedicata a Mario Abruzzese                            te, mentre la 4ª brigata "Cuneo" si trasferì nell'A-
Mario Abruzzese nacque a Nettuno, in provincia        stigiano. Solo l'ex battaglione "Carlo Pisacane",
di Roma, nel 1920. Studente universitario di chi-     rinominato 105ª brigata Garibaldi, è rimasto in
mica, prestò servizio di leva come sottotenente       Val Luserna fino alla Liberazione.
nel Nizza Cavalleria di Pinerolo. Dopo l'8 settem-
bre 1943 rifiutò di sottomettersi al nazifascismo     Le biografie dei Partigiani sono state tratte
e si nascose con un gruppo di commilitoni nella       dal sito www.sentieriresistenti.org

                                                  CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA                        21
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

Un fumetto sui partigiani
della Val Sangone, per non dimenticare

R
          accontare la storia, quella dei territori,   re di realizzare con quell’impostazione un’altra
          e la lotta di liberazione in Val Sangone     storia, una vicenda fondamentale per il nostro
          dura e tragica, fra l’8 settembre 1943       Paese: la liberazione e il raggiungimento della
          e il 25 aprile 1945, con un linguaggio       pace e della democrazia.
nuovo e di facile uso come quello del fumet-           Importante è stata l’adesione della Città metro-
to. Farlo attraverso testi, tavole, disegni, inse-     politana di Torino che ha subito apprezzato il
rendo cartoline dei luoghi, fotografie originali       progetto e l’ha sostenuto con i fondi del piano
e dell’epoca, immagini di oggetti e cimeli. È que-     tematico Pa.C.E. del programma transfrontalie-
sto il lavoro che è stato compiuto dall’Ecomu-         ro Alcotra Italia – Francia.
seo della Resistenza della Val Sangone attraver-       Nel corso dell’attuale anno scolastico i ragazzi
so il coinvolgimento e l’attività di due classi, la    e le ragazze hanno così ripercorso la storia
2G e la 2H, dell’Istituto Superiore Blaise Pascal      di Sergio De Vitis, militare degli Alpini e co-
di Giaveno, con le quali è stata realizzata la         mandante partigiano della Resistenza in Val
graphic novel “Sergio e Reginalda: storia della        Sangone, colpito a morte dal nemico insieme
resistenza in Val Sangone”.                            ad altri compagni il 26 giugno 1944 mentre
Un impegno articolato che ha interessato do-           era impegnato a mantenere un caposaldo per
centi, referenti dell’Ecomuseo e della Città di                               proteggere la ritirata della
Giaveno, lo storico Gianni Oliva,                                             sua formazione, presso la
disegnatori,                                                                   polveriera di Sangano, e
scrittori, Co-                                                                 quella di Reginalda San-
muni, enti e                                                                    tacroce, giovane mae-
altre collabo-                                                                  stra nella piccola scuola
razioni.                                                                         pluriclasse del Forno
L’idea      che                                                                  di Coazze. Due perso-
ha portato al                                                                     naggi assunti a simbolo
progetto        è                                                                 del nuovo allestimento
nata dal libro                                                                     dell’Ecomuseo      della
“Heimat”        di                                                                 Resistenza con sede a
Nora Krug. La                                                                       Coazze.
conoscenza di                                                                       Un volume che potrà
quel lavoro così                                                                     essere un utile stru-
attento e       plu-                                                                 mento di conoscen-
rale sulla storia                                                                     za della storia e di
di una giovane                                                                        riflessione, vivo e
donna alla ricerca                                                                     fertile, per anima-
delle proprie radi-                                                                    re altre narrazioni
ci che affondano                                                                        e mettere a valore
nella Germania hit-                                                                     la memoria, chiave
leriana e la raccolta                                                                    della porta per
di materiali diversi                                                                     costruire il futu-
e di memorie inclu-                                                                       ro, “per non di-
se nel volume hanno                                                                       menticare”.
offerto uno spunto                                                                       Alessandra Maritano
attraente e molto ef-
ficace per immagina-

      22     CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
I SENTIERI DELLA RESISTENZA

       Foto di Zahra Boukachaba

                  Venerdì 12 maggio 2023 ore 19
           Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino
                                  via Maria Vittoria, 12 - Cortile d’onore

    CO.ME. Comunità di Memoria. Fare la Storia - Fare l’Europa
                               Incontro pubblico, testimonianze, dibattito,
                     proiezione video del viaggio a Cracovia, Auschwitz e Birkenau

Un progetto di                                                                                     Con

                                                    CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA              23
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