Scenari di mobilità e accessibilità territoriale - Prof. Ing. Pierluigi Coppola LE METROPOLI EUROPEE E LO SVILUPPO: QUALE RUOLO PER ROMA? ...

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LE METROPOLI EUROPEE E LO SVILUPPO: QUALE RUOLO PER ROMA?

           Scenari di mobilità e
          accessibilità territoriale
                 Prof. Ing. Pierluigi Coppola
 Università di Roma Tor Vergata – Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa

                            Roma, 24 Ottobre 2017
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La sfida della mobilità sostenibile
            nelle aree metropolitane
• Le aree metropolitane sono in crescita, si assiste a fenomeni di concentrazione di
  popolazione, di imprese, di investimenti, etc.
• Tale concentrazione comporta congestione, inquinamento dell’aria e bassa
  qualità della vita; ne sono un esempio le megalopoli cinesi e indiane
• La sfida del futuro per le aree metropolitane è quella di conciliare crescita
  demografica e sviluppo economico con qualità della vita e sostenibilità
  ambientale
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Tendenze in atto
Accanto ai fenomeni di crescita, si osserva inoltre una tendenza alla diffusione
(spread) sul territorio metropolitano delle attività e della popolazione residente: il
modello monocentrico caratterizzato da un unico polo attrattore, incubatore di
attività e centri decisionali, va in congestione e non riesce più a garantire efficienza
e qualità dei servizi; evolve pertanto verso un modello policentrico caratterizzato da
più centri di secondo livello, in cui si concentrano prima le residenze e poi anche
alcune attività economiche.

    Struttura urbana                              Struttura urbana
       Polarizzata                                  Policentrica
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CONNETTERE L’ITALIA
           Strategie per le infrastrutture di trasporto e logistica
La sfida dello sviluppo urbano sostenibile è stata colta dal Governo Italiano;
Connettere L’Italia, il documento di indirizzo strategico sulla mobilità in Italia pone le
città al centro della politica delle infrastrutture e dei trasporti, destinando
importanti risorse (circa 2,6 Miliardi di Euro) per la realizzazione di infrastrutture di
tram e metropolitane, e per il rinnovo degli autobus urbani e dei treni metropolitani.

        Allegato Infrastrutture al
     Documento Economia e Finanza,
               Aprile 2017

(*) www.mit.gov.it                                                                  4
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Il G7 Trasporti sulla mobilità del futuro
I Ministri dei Trasporti del G7, riuniti a Cagliari il 14 Giugno 2017, hanno affrontato il
tema della sostenibilità economica, ambientale e sociale delle infrastrutture,
esaminando il ruolo delle infrastrutture di trasporto come mezzo per promuovere
inclusione sociale e integrazione nonché favorire la crescita economica nel rispetto
dell’Ambiente.
La riunione si è conclusa con l’adozione della Dichiarazione finale dei Ministri: un
testo non scontato, denso di temi strategici, e lungimirante, che per la prima volta
delinea principi e politiche delle infrastrutture e dei trasporti condivise per la
coesione sociale, la partecipazione, lo sviluppo, la crescita, l’occupazione, e la
riduzione delle emissioni.

I Ministri hanno discusso della diffusione delle
tecnologie innovative (e dei veicoli a guida
connessa autonoma, in particolare) e sulle
politiche atte a promuoverne lo sviluppo e a
garantire che tale sviluppo sia inclusivo e
sostenibile.
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Pianificazione Integrata
La tecnologia da sola non è sufficiente a governare il gigantismo delle aree
metropolitane e lo spread urbano che aumenta le distanze e la necessità di
utilizzare l’auto per gli spostamenti quotidiani.
Occorre un approccio integrato alla pianificazione dei trasporti e del territorio, così
come, ad esempio, è stato proposto nel piano strategico di Londra, recentemente
pubblicato, in cui tra i principi di buona crescita («good growth principles»), c’è
l’integrazione tra politica delle abitazioni, delle infrastrutture e dell’ambiente.
The London Strategic Plan (Oct, 2016)    Good Grow Principles:
                                          – Reconciling competing land uses
                                          – Securing employment land in central London
                                            and elsewhere
                                          – Encouraging housing & mixed land uses
                                          – Integrating housing & infrastructure
                                            investment
                                          – Protecting the Green Belt and other
                                            designated open spaces
                                          – Identifying land to accommodate at least
                                            50,000 homes a year
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Randstad (Paesi Bassi)
    esempio virtuoso di struttura metropolitana policentrica
                                     • 7.5 milioni ab.
                                     • 4 poli principali (Pop. < 1.1 mil. ab.) con
                                       funzioni principali diverse (amministrative,
                                       commerciali, di rappresentanza, … )
                                     • 22 centri urbani secondari

Lo sviluppo del RANDSTAD si basa sul modello del Transit Oriented Development
(TOD) a scala regionale, ovvero la distribuzione di funzioni e servizi (sede del
governo, ambasciate, sedi delle principali aziende, università) tra poli principali
fortemente interconnessi tra loro poli e con i centri secondari, attraverso una rete
ferroviaria ad alta prestazione (alte frequenze, capacità, cadenzamento e
integrazione orari delle linee).
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Transit Oriented Development (TOD)
Nel modello TOD, le stazioni, nodi della rete ad elevata accessibilità, diventano
anche i luoghi in cui concentrare attività economiche e investimenti edilizi
(densificazione), prevedendo diverse tipologie abitative residenziali e per servizi
(mix funzionale)
          Progetto dell’interramento della linea
            ferroviaria e dell’autostrada A10

         Veduta aerea attuale

                                                   Il progetto Zuidas, Amsterdam
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Il Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma
Il PRG di Roma propone un modello di sviluppo policentrico: le nuove centralità sono
aree di sviluppo edilizio, ad alto mix funzionale, diffuse sul territorio e realizzate
intorno alle stazioni delle ferrovie regionali e delle metropolitane, con l’obiettivo di
decongestionare le aree interne all’anello ferroviario e favorire l’uso del trasporto
pubblico.
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Scenario PRG: indicatori di sostenibilità
Per valutare ex-ante la sostenibilità dello scenario del PRG sono state condotte
alcune simulazioni mediante un modello d’interazione Trasporti-Territorio (il
modello STIT, messo a punto presso il Dip. Ing. Impresa dell’Univ. Roma Tor Vergata)

      Nuove infrastrutture di                      Scenari trasportistici
    trasporto rapido di massa                           ipotizzati
        nello scenario PRG

                                             Rete “Partial” (medio periodo)
                                            - Linea B1 (Bologna-Conca d’Oro)
                                            - Linea C ( up to S.Giovanni stop)
                                            - nuove linee Treni/Tram

                                             Rete “Complete” (lungo periodo)

                                            -Prolungamento Linee A, B, B1, C, C1, C2
                                            - Linea D (Ojetti fino alla stazione di EUR
                                            Agricoltura )
                                            - nuove linee Treni/Tram
Scenario PRG: indicatori di sostenibilità
Le simulazioni condotte hanno mostrato che il modello di sviluppo policentrico del
PRG, seppur riduce la percentuale di utilizzo dell’auto (modal share) comporta un
aumento delle distanze chilometriche (veic-Km) in auto e delle emissioni inquinanti,
dovuto ad un aumento della distanza media degli spostamenti in auto.

* Risultati di simulazioni con il modello STIT (www.sum.uniroma2.it)
Scenari alternativi al PRG
 Sono state ipotizzate e simulate ipotesi alternative di sviluppo urbano(*): i Mq2
 totali di nuovi insediamenti sono pari a quelli previsti dal PRG, ma hanno una
 diversa distribuzione spaziale
         Compact                           TOD                           Sprawl

Densificazione nella aree   Densificazione intorno nelle aree    Dispersione nelle aree
centrali disponibili        delle stazioni ferroviarie e delle   periferiche a prevalente
                            metropolitane                        destinazione residenziale
* www.sum.uniroma2.it
Questioni aperte
I risultati dell’applicazione del modello STIT al caso di studio di Roma indicano che
lo sviluppo compatto (densificazione) sia la forma più sostenibile dal punto di
vista economico e dell’impatto ambientale ma non dal punto di vista sociale: lo
sviluppo compatto non attenua le differenze di accessibilità tra «centro» e
«periferie»; quest’ultime permangono aree a forte rischio di esclusione sociale.

Restano dunque aperte le questioni su:
• come prefigurare una pianificazione
  territoriale e dei trasporti capace di
  indirizzare lo sviluppo urbano di Roma
  verso un modello di sviluppo
  economico, ambientale e sociale
  sostenibile ?
• verso quali forme deve tendere lo
  sviluppo del territorio e
  l'organizzazione della mobilità per
  garantire un elevato livello di qualità
  della vita?
Piano Integrato di sviluppo sostenibile
                   delle infrastrutture del Quadrante
                     Nord Ovest dell’Area Romana
Il Piano (*) fornisce una quadro aggiornato delle progettualità in essere per un
quadrante strategico dell’area metropolitana:

• Accessibilità internazionale
     – Aeroporto Fiumicino
     – Porto di Civitavecchia
     – Collegamenti di ultimo miglio
        stradali e ferroviari
• Interventi consolidati
• Opzioni di sviluppo e revisione
  di alcuni progetti (Project review)

(*) approvato con decreto direttoriale MIT (28 Luglio 2017); VAS da avviare   14
Grazie per l’attenzione

  Prof. Ing. Pierluigi Coppola

 coppola@ing.uniroma2.it
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