DISABILITA' E CARCERE: IL CASO DEL CARCERE "REBIBBIA" DI ROMA - Dott. Emanuele Goddi Social Worker - PID
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DISABILITA’ E CARCERE: IL CASO DEL CARCERE “REBIBBIA” DI ROMA Dott. Emanuele Goddi Social Worker - PID Cooperativa Sociale P.I.D. Pronto Intervento Disagio O.N.L.U.S. - Roma www.pid.coop
P.I.D. (Pronto Intervento Disagio) La cooperativa sociale P.I.D. (Pronto Intervento Disagio) svolge attività di segretariato sociale in convenzione con il Comune di Roma all’interno degli Istituti Penitenziari di Roma Ci occupiamo di: informazione, orientamento, accoglienza nelle case famiglia del Comune di Roma
La nostra equipe interviene in tutti gli istituti di pena di Roma: • Rebibbia Nuovo Complesso • Rebibbia Femminile • Rebibbia Casa di Reclusione • Rebibbia Terza Casa • Regina Coeli Progetto particolareggiato in base alla realtà del singolo istituto Durante l ‘ultimo anno (2014) abbiamo svolto oltre 4000 colloqui con la popolazione detenuta
I DISABILI IN ITALIA 4 milioni di persone con disabilità (6,7% della popolazione) 4,8 milioni nel 2020 (7,9% della popolazione) 6,7 milioni nel 2040 (10,7%)
LE LEGGI Varie sono le leggi dello stato che tutelano il cittadino disabile – nel quadro della Costituzione italiana - in differenti ambiti, alcune: L. 104/1992 Legge quadro l’assistenza, per l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate L. 68/99 promozione dell'inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili
Il sottoporre delle persone malate ad una pena detentiva comporta la difficile ricerca di un punto di equilibrio tra il diritto alla salute del condannato e il diritto – dovere dello Stato a far espiare la pena SALUTE PENA LA COSTITUZIONE ITALIANA Articoli 27 e 32 Le pene non possono consistere in Articolo 3 trattamenti contrari al senso di umanità e "Tutti i cittadini hanno pari devono tendere alla rieducazione del dignità sociale e sono uguali condannato" davanti alla legge" (quindi tutti, "La Repubblica tutela la salute come se subiscono una condanna, fondamentale diritto dell'individuo e devono scontarla) interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti “dall’altro,
LE MISURE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE PER I DETENUTI CON DISABILITA’ La legge italiana prevede, per motivi di salute, la possibilità del rinvio della pena e dell’ammissione a misure restrittive diverse dalla detenzione in carcere Il rinvio della pena La detenzione domiciliare Alla base di tutte le Alla detenzione domiciliare agevolazioni giuridiche, possono essere ammessi i riservate ai condannati in condannati con una pena precarie condizioni di salute, (anche residua) non superiore ci sono due articoli del codice a quattro anni penale, il 146 (compatibilità tra detenzione e H.I.V./A.I.D.S.) e il 147
LA NOSTRA ESPERIENZA REBIBBIA NUOVO COMPLESSO: LA SITUAZIONE DEI DISABILI DETENUTI Il carcere di Rebibbia Nuovo Complesso è suddiviso in reparti I reparti sono composti da un Piano Terra e 2 piani Ogni piano è formato da 2 o 3 bracci e 3 sezioni (A, B, C). E’ presente un reparto infermeria – G14 CIRCA 1.300 DETENUTI
La sezione disabili ospita 40 persone con disabilità motoria La sezione aperta in via emergenziale è stata definita dalla Direzione dell’Istituto a ridotte barriere architettoniche Il reparto non ha le condizioni strutturali per ospitare detenuti affetti dalle più disparate patologie La sezione è adibita a Centro Clinico senza averne i requisiti
ASSISTENZA MEDICA IN CARCERE affidata a un medico di medicina generale Il detenuto non può scegliere il medico di fiducia Questa libertà è parte fondamentale del servizio sanitario nazionale Il rapporto tra detenuto e medico è deformato in ottica giudiziaria Il detenuto può richiedere di avere assistenza di un medico esterno, ma la burocrazia rende di fatto questo diritto impossibile da esercitare Possibile crisi nel rapporto fiduciario tra medico e paziente
ASSISTENZA DI BASE ALLE PERSONE DISABILI Garantita dai cosiddetti “piantoni” ossia altri detenut: senza formazione specifica lavoro mal retribuito orari, strumenti e personale insufficienti Espongono l’assistito a possibili prevaricazioni o comunque ad un trattamento degradante nel rapporto con un pari
INDAGINE STATISTICA DEI DETENUTI DIVERSAMENTE ABILI NEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA ETA' (anni) 20-30 (6%) 30-40 (20%) 40-50 CITTADINANZA (42%) Italiani (84%) Paesi UE (9%) Paesi Extra UE (3%)
INDAGINE STATISTICA DEI DETENUTI DIVERSAMENTE ABILI NEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA CITTADINANZA “DETENUTI PIANTONI" Italiani (12%) Paesi UE (25%) Paesi Extra UE (63%)
INDAGINE STATISTICA DEI DETENUTI DIVERSAMENTE ABILI NEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA Corsi di formazione seguiti dal diversamente abile detenuto 82% non ha seguito corsi di formazione Corsi di Formazione professionale durante la detenzione 14% corsi di formazione professionalizzante NO corsi (82%) durante la libertà Durante libertà 4% corsi di formazione durante precedenti (14%) carcerazioni in istituti diversi da Rebibbia Precedenti carce- razioni (4%) 15% frequenta corsi scolastici
INDAGINE STATISTICA DEI DETENUTI DIVERSAMENTE ABILI NEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA Inserimento in una attività lavorativa del detenuto disabile INSERIMENTO LAVORO 95% non lavora 5% inserito in attività di NON LAVORA mantenimento ordinario (95%) (pulizie di sezione) ATTIVITA' di MANTENI- MENTO ORDI- NARIO (5%) Circa il 20% dei detenuti normodotati in Italia è inserito in attività lavorative
INDAGINE STATISTICA DEI DETENUTI DIVERSAMENTE ABILI NEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA TIPOLOGIA DI DETENZIONE Esecuzione penale (73%) Custodia cautelare (17%) Posizione giuridica mista (10%)
INDAGINE STATISTICA DEI DETENUTI DIVERSAMENTE ABILI NEL CARCERE DI REBIBBIA DI ROMA UTILIZZO DI AUSILI PER SPOSTARSI ALL’INTERNO DELLA SEZIONE Utilizzo di Ausili 64% Utilizza ausili per la deambulazione Carrozzina (36%) di questi: Bastoni canadesi (28%) Stampelle (23%) Protesi, deambu- latore, treppiede (13%) I materiali ortopedici sanitari sono risultati essere inadeguati rispetto alla normativa vigente (nomenclatura e tariffario ASL)
Detenuti diversamente abili che usufruiscono di misure alternative o benefici di legge 100 PERMESSO PREMIO 80 97.5% PERMESSO Nessuna misura alternativa 60 PREMIO alla detenzione Senza per- 40 messo Il 2,5% dei disabili accede al permesso 20 premio rispetto al 20% dei normodotati 0 NORMODOTATI DIVERSAMENTE ABILI I detenuti disabili fruiscono in misura percentuale molto minore delle misure alternative al carcere, soffrendo di una discriminazione nell’accesso alle misure alternative alla detenzione In base alla nostra ricerca il 33% dei diversamente abili potrebbe accedere a misure alternative al carcere
CAUSE DELLA DISCRIMINAZIONE persone prive di riferimenti esterni mancanza di una famiglia non esistono case famiglia attrezzate con personale sanitario in grado di accoglierli
LA SANITÀ PENITENZIARIA La riforma della sanità penitenziaria Epocale trasformazione nel 2008 La sanità in carcere, sino ad allora di competenza del Ministero di Giustizia, è stata incardinata nel Ministero della Sanità La svolta è stata fondamentale soprattutto dal punto di vista culturale: i detenuti accedono agli stessi servizi sanitari dei cittadini liberi e non più di un sistema sanitario parallelo
CRITICITA’ DELLA RIFORMA DELLA SANITA’ PENITENZIARIA mancanza di programmazione di attività di salvaguardia della salute dei detenuti mancanza di un osservatorio funzionante sullo stato di salute dei detenuti difficoltà nell’accesso alle risorse sanitarie esterne all’istituto di pena scarso investimento di fondi nelle strutture e personale medico ospedaliero all’interno dell’istituto Rebibbia mancanza di continuità terapeutica tra carcere e strutture sanitarie esterne mancanza di follow up al momento della dimissione del carcere
LE NOSTRE AZIONI corso di formazione per operatori socio-sanitari dedicato ai cosiddetti “piantoni” corso di primo soccorso ed educazione di igiene base casa famiglia per disabili detenuti Nuova casa famiglia con integrazione servizi sanitari e socio- educativi Il PID ha fatto network con l’associazione “Centro per l’autonomia” progetto di rimozione delle barriere architettoniche nella sezione e proporre delle migliorie all’istituto.
LE NOSTRE AZIONI alzare il livello di attenzione del governo italiano sulla situazione dei disabili in carcere richiesta di un sistema di monitoraggio nazionale sulla situazione dei disabili in carcere Ricorso Corte europea dei diritti dell’uomo per il trattamento inumano subito dai detenuti disabili (vedi condanna Cedu nel caso Helhal vs. Francia) in violazione dall’art. 3 Cedu e condanna Cedu (ricorso Cara-Damiani c. Italia) in violazione dell’art. 3 Cedu
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