Salvatore Gaziano A cura di - Riparte l'Italia
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IL METALLO GIALLO È VERAMENTE UN BENE RIFUGIO? E CONVIENE PUNTARCI VERAMENTE E SE SÌ CON QUALI STRUMENTI FINANZIARI E STRATEGIA? TUTTE LE RISPOSTE PRINCIPALI E I CONSIGLI DEGLI ESPERTI INDIPENDENTI DI SOLDIEXPERT SCF! BUONA LETTURA! Salvatore Gaziano 1
Un po’ di cultura La storia racconta che il primo a credere nell’oro fu addirittura il Re Creso che nel 550 a.C. coniò delle monete con il metallo giallo. Il “gold standard” (ovvero il sistema monetario fondato sulla circolazione di monete d'oro e di biglietti di banca o di Stato liberamente convertibili in monete d'oro e viceversa) è stato abbandonato nel 1971 dagli Stati Uniti ma il fascino dell’investimento nell’oro è rimasto immutato con l’inflazione e le preoccupazioni geo-politiche che ne hanno ridestato ciclicamente l’attenzione degli investitori con balzi a 2 e anche 3 cifre intervallati però anche da periodi di lustri in stasi o forte discesa del prezzo dell’oro. I maggiori guadagni sono arrivati tra la crisi finanzia- ria del 2008 e gli anni che seguirono. E questo è suc- cesso principalmente in ri- sposta ai sostanziali pro- grammi di allentamento quantitativo (“quantitative easing”) intrapresi dalle banche centrali e dalla sfi- ducia verso le attività pura- mente di “carta” o dalla paura di shock finanziari. 3
Come è possibile sapere se l’oro è economico o costoso e se è il momento per investirci e con quali strumenti? È quello che cerchiamo di spiegare in questa guida evidenziando le cose essenziali da sapere. E l'oro è notoriamente un asset certamente difficile da valutare. Non fornisce ren- dimento o cedole e pertanto è una risorsa difficile per gli investitori da stimare ri- spetto ad azioni o obbliga- zioni, ad esempio. Gli investitori cercano di giudicare una serie di fattori che alimentano la domanda di oro. È comprensibile quindi che il prezzo abbia visto periodi di estrema volatilità. Senza le solite metriche di valutazione che potrebbero essere applicate agli investimenti tradizionali, capire quando potrebbe essere un buon momento per acquistare può essere difficile. E questo ha aumentato la concentra- zione su misure alternative oltre alle analisi di tipo fon- damentale o di tipo quantitativo o tecnico. Il rapporto oro-argento (Gold To Silver Ratio) è una di queste misure, che si ottiene semplicemente confrontan- do il prezzo in once per ogni metallo prezioso. 4
Nel 2000 il rapporto era di 50 a 1, con l'oro 50 volte più costoso dell'argento. Un numero più alto suggerisce che l'oro è più costoso rispetto al prezzo dell'argento, un numero più basso suggerisce che è meno costoso. Al momento della stesura di questa guida (inizio settembre 2019), il rapporto oro/argento è di circa 83 ma negli ultimi 50 anni ha oscillato fra 19 e 99. E diversi siti finanziari forniscono in tempo reale questo rapporto che viene utilizzato dai trader come un modo per capire quando muoversi dentro e fuori dall'oro. Ma c’è un altro rapporto (ratio) molto più utilizzato dagli esperti del settore ed è il cosiddetto Gold/Dow Ratio, che cerca di misurare il rapporto fra l’area di investimento delle azioni e l’area di investimento dei metalli preziosi. Come si calcola? Semplice- mente questo rapporto indica quante once di oro servono e sono servite per acquistare l'indice Dow Jones Industrial in un dato momento. Se l’indice Dow Jones (il più noto della Borsa statunitense) vale 27.000 punti e il prezzo dell’oro all’oncia in dollari è 1520, questo valore è circa 17,7 e questo valore si può analizzare nel tempo. 5
Il Dow Jones è un indice azionario che comprende 30 grandi società quotate negli Stati Uniti. È uno degli indici più antichi e osservati al mondo. Statisticamente è stato osservato che i punti di svolta del rapporto Dow-Gold hanno coinciso con i punti di svolta nella storia del mercato: il mercato azionario ha raggiunto i massimi storici nel 1929, 1966 e 1999 poiché il rapporto ha fatto lo stesso. Allo stesso modo, il mercato era vicino ai minimi storici nel 1932 e nel 1980 quando il rapporto toccò il fondo. Nella tabella seguente mostra l’evoluzione del Dow to Gold Ratio su una scala lineare. 6
Un indice che serve per gli investitori che seguono questo mercato per cercare di capire dove sta affluendo il denaro dei grandi investitori, ovvero se il denaro finisce maggiormente nella grande area delle azioni o nella grande area dei metalli preziosi, anche se l’andamento dei mercati nel passato non è garanzia che ripeteranno nel futuro lo stesso ciclo. Il nostro approccio nell’investire sull’oro Con la ridefinizione e ampliamento delle nostre strategie di portafoglio nei portafogli azionari di ETF e parzialmente anche in quelle di fondi & sicav di SoldiExpert SCF abbiamo rivisto sia dal punto di vista strategico che tattico l’utilizzo dell’oro nei nostri portafogli come asset su cui investire. Come sanno i nostri clienti (piccoli e grandi investitori che ricercano una consulenza finanziaria pura e indipendente ovvero alternativa a quella bancaria e che ciascuno può replicare con la propria banca visto che noi non deteniamo né strumenti, né soldi dei nostri clienti come società di consulenza finanziaria indipendente) l’oro è entrato in posizione nei mesi scorsi in diversi nostri portafogli di ETF e fondi e ha regalato al momento performance positive a 2 cifre. E il guadagno su questo investimento si è ampliato nelle ultime settimane in coincidenza con le tensioni sui mercati azionari per l’escalation (soprattutto a colpi di tweet del presidente 7
USA Donald Trump) della guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina. E anche la politica ultra-accomodante delle banche centrali ha favorito questo rialzo, perché se le Banche centrali stampano moneta, il valore di questa moneta scende (è come se la “inflazionassero”). L’oro invece non solo non si può creare, ma solo estrarre, e i costi di estrazione dell’oro non sono banali: quindi è di fatto una risorsa più scarsa e molto difficile da “inflazionare”. Per questo è un “rifugio” contro la svalutazione. Perché abbiamo inserito una quota di oro nei nostri portafogli di fondi ed ETF e cosa è bene sapere su questo tipo di investimento? Tutte le nostre risposte alle domande più frequenti. In portafogli diversificati e in sintonia naturalmente con il profilo di rischio di ciascun investitore l’oro se detenuto in quantità non preponderanti ha, secondo noi, una sua giustificazione ma cercheremo correttamente di presentare tutti i “pro” e “contro” di questo investimento affinchè ciascun investitore possa farsi un’idea completa e non basata su “pregiudizi” sia positivi che negativi. Come consulenti finanziari indipendenti non abbiamo prodotti o strumenti da collocare su cui otteniamo una retrocessione provvigionale, né siamo collegati o partner di alcun sito del settore o mai abbiamo accettato pubblicità da alcuno e gli unici nostri esclusivi 8
compensi derivano dall’attività di consulenza prestata a investitori privati o anche istituzionali come banche e sgr che vogliono ricevere la nostra consulenza e replicare le nostre strategie e impostazione strategica o tattica. 10% Come viene 3% utilizzato l’oro? In questo grafico viene rappresentato come negli ultimi 10 anni la domanda di oro si è tradotta come utilizzo in molteplici settori. Gioielleria soprattutto 27% ma anche come forma 51% di investimento di "sicurezza" per 9% lingotti, monete ed ETF 12% 27% Quali sono le nazioni che 9% comprano più oro? In questo grafico viene rappresentato come 12% negli ultimi 10 anni la domanda di oro è stata trainata soprattutto dai Paesi Emergenti 8% 23% 10% 9
PERCHÈ INVESTIRE SULL’ORO: I VANTAGGI PRINCIPALI Nel tempo (ma tempi molto più lunghi di quelli che pensano i risparmiatori comuni) può proteggere il potere di acquisto Il metallo giallo ha, secondo noi, alcuni vantaggi ancora attuali. E anche nell’era del Bitcoin e delle criptovalute i vantaggi dell’oro si possono riassumere principalmente in 3: 1 - Permette di diversificare il patrimonio poiché l’andamento è spesso decorrelato dall’andamento degli altri asset come le azioni e per questo motivo, in caso di significativi crolli dei mercati azionari, si è spesso rivelato una forma di protezione, poiché tende a salire quando altri asset (come l’azionario) tendono a scendere; 2 - Non è un asset riproducibile all’infinito, inflazionabile e manovrabile così facilmente dalle Banche centrali e dai governi di tutto il mondo e non è soggetto quindi a rischio di default e da sempre, le nazioni che hanno visto svalutare il valore delle proprie monete o volevano proteggersi da questo rischio, hanno iniziato a comprare oro e ad aumentare le proprie riserve auree. Si stima che se tutto l'oro raffinato del mondo venisse fuso in un cubo, il cubo avrebbe uno spigolo di 20 metri; 3 - Il sottostante ovvero l’oro è vendibile ovunque e in qualsiasi parte del mondo e da millenni l’uomo l’ha sempre apprezzato e usato come mezzo di scambio. Un abito di seta da donna lussuoso ai tempi degli imperatori si pagava lo stesso prezzo in once d’oro che oggi da Chanel (per chi se lo può permettere oggi come allora). 10
Naturalmente investire in oro non presenta solo vantaggi e non è tutto bello e facile come viene raccontato spesso dai … venditori d’oro (e sul web è spesso difficile per molti capire che molti commenti sono totalmente in conflitto d’interessi e molti guru dell’oro forever sono a libro paga dei “metallari di preziosi”) che utilizzano argomenti talvolta un po’ forzati, tipo che l’oro sale quasi sempre ed è stabile nelle quotazioni. Che poi è esattamente il modo in cui venivano venduti i diamanti allo sportello dai principali istituti bancari italiani, e sappiamo come è andata a finire. MA CI SONO ANCHE I CONTRO L’oro non è un investimento per deboli di cuore in cerca di “stabilità” Come si può vedere nel grafico sottostante, l’oro in Borsa non è assolutamente stabile per cui non è certo un investimento che si può mettere in portafoglio a prescindere dall’andamento dei mercati, ma solo quando fattori macroeconomici come probabilmente quelli attuali ne favoriscono la domanda. Come si può osservare nel grafico seguente, dagli anni 20 in poi ci sono stati nel passato addirittura periodi di 30 anni (dall’inizio degli anni ’80 al 2007, ma anche dal 1934 al 1970) in cui l’oro non è assolutamente salito, mentre tutti gli altri asset si moltiplicavano di valore. 11
Acquistare oro nel momento sbagliato ed ai massimi ha significato perdere oltre il 65% del capitale investito. Da ciò discende che dire che l’oro conserva il capitale nel tempo è vero magari nel corso dei secoli, ma non necessariamente fra un decennio e l’altro e quindi se qualcuno vi vuole raccontare questa favola probabilmente già conoscete il finale della storia del Gatto e della Volpe, quando incontrano Pinocchio e gli raccontano della possibilità di poter moltiplicare gli zecchini d’oro. Ci sono poi degli evidenti svantaggi che l’oro presenta come il fatto che non paga alcun interesse o dividendo (ci sarebbe da fare un discorso a parte sulle azioni delle società che estraggono l’oro nelle miniere e lo faremo prossimamente) e per questa ragione diversi grandi 12
investitori, come per esempio Warren Buffett (fra gli investitori che ha accumulato la più grande fortuna di tutti i tempi) o prima di lui l’economista inglese John M. Keynes, lo considerano una “reliquia barbara”. Nel maggio 2018 il saggio di Omaha (come è soprannominato il multimiliardario statunitense) ha portato questo esempio numerico: 10.000 dollari (8.341 euro) investiti nel 1942 in un fondo indicizzato legato all’indice S&P 500 (anche se in realtà non ne esisteva nessuno all’epoca, ha osservato) varrebbero oggi 51 milioni di dollari (42,5 milioni di euro). Invece 10.000 dollari (8.341 euro) investiti in oro oggi varrebbero approssimativamente 400.000 dollari (333.667 euro). Quindi ha concluso Buffet “Per ogni dollaro che avreste potuto guadagnare grazie all’economia americana (il cui andamento in Borsa è espresso dall’Indice S&P 500, nota dell’autore), avreste ottenuto un guadagno inferiore a un centesimo acquistando una parte della riserva di valore (ovvero l’oro, nda) al quale la gente vi dice di accorrere ogni volta che vi spaventate di fronte ai titoli di giornale che leggete (sui crolli azionari, nda)”. 13
E il confronto che ha fatto Buffett è puntuale: “Mentre le imprese (dal 1942 in poi, nda) reinvestivano in un maggior numero di stabilimenti e arrivavano nuove invenzioni, voi (se aveste scelto di investire in oro anziché in Borsa, nda) avreste […] guardato nella vostra cassetta di sicurezza e avreste avuto le vostre 300 once d’oro (8,5 kg). E le avreste guardate, e avreste potuto accarezzarle, cioè fare tutto ciò che volevate con esse. Ma quell’oro non produceva un bel niente. Non avrebbe mai prodotto un bel niente. E che cosa avreste oggi? Avreste 300 once d’oro (8,5 kg), esattamente quante ne avevate nel marzo del 1942, e varrebbero circa 400.000 dollari (333.667 euro)”. Nello stesso periodo, argomenta Buffett, se aveste investito anziché in oro sull’indice S&P 500 (ovvero sulle principali aziende quotate nella Borsa americana) avreste oggi 51 milioni di dollari (42,5 milioni di euro). Come si può capire, e spesso ripetiamo nei nostri studi, non esistono strategie buone per tutte le stagioni (e per questo i nostri portafogli seguono una strategia autenticamente diversificata ed unica) e secondo Buffett (e naturalmente anche lui ha sbagliato degli investimenti nella sua carriera) “l’oro è l'investimento per chi teme i lati negativi della carta moneta, primo fra tutti l'inflazione”. 14
Oggi, invece, fra le spinte al rialzo che spiegano l’ascesa del prezzo del metallo giallo vi è soprattutto la causa opposta, ovvero l’inflazione bassissima e soprattutto i tassi d’interesse in picchiata per effetto delle manovre delle banche centrali di riempire di liquidità i mercati al fine di spingere i consumi. Con le obbligazioni che rendono sempre meno, il costo-opportunità di detenere oro è sceso in assenza di valide alternative. E a remare a favore del prezzo del metallo giallo ci sono anche gli acquisti di oro delle banche centrali. Spiegazione: La Banca Federale statunitense, la Fed, detiene la più grossa riserva ufficiale di oro al mondo (8.133,5 tonnellate). Seguono la Germania (3.387,1 tonnellate), il Fondo Monetario Internazionale (l'FMI, con 2.851,8 tonnellate), l'Italia (2.451,8 tonnellate) e la Francia (2.435,4 tonnellate). La Cina si trova al settimo posto della graduatoria nonostante sia il primo Paese produttore e importatore d'oro al mondo ma da qualche tempo ha iniziato con forti acquisti ad aumentare le riserve auree come anche la Russia. Come si può notare l’Italia ricopre un ruolo di tutto rispetto nel panorama ‘aureo' internazionale. -Dati a fine 2018 del World Gold Council 15
Nel primo semestre dell’anno, le banche centrali hanno continuato ad acquistare oro fisico, contribuendo a spingere in alto la domanda totale di lingotti (Cina, Russia e Polonia soprattutto) e molte banche centrali dei paesi in via di sviluppo continuano a diversificare il loro mix di riserve e l'oro continuerà a rappresentare una quota maggiore di tale mix. E a queste ragioni si aggiungono le preoccupazioni per gli effetti della guerra commerciale (e valutaria) fra Stati Uniti e Cina in quella che appare sempre più una guerra fatta a colpi di tweet e annunci di dazi invece che di cannonate. A favorire la domanda di oro anche le inquietudini sul ciclo economico di alcuni Paesi (e in Europa è addirittura la locomotiva tedesca a frenare sempre più vistosamente) avvisaglia, secondo una corrente al momento non maggioritaria di pensiero, di una prossima grande recessione globale. Nei nostri portafogli azionari di fondi ed ETF (e anche nelle gestioni patrimoniali di cui siamo advisor) per le ragioni complessive sopra illustrate e con questa logica abbiamo diversificato anche sull’oro o sugli auriferi e nella sezione successiva dedicata agli strumenti finanziari facciamo un focus su questo argomento ai numerosi investitori che ci chiedono con quali criteri ci muoviamo nello stock o fund o ETF picking. 16
Gli ETC quotati a Piazza Affari che replicano l’andamento dell’oro Spiegazione: questi sono alcuni ETC che sono negoziati sulla Borsa italiana che consentono di replicare l’andamento del prezzo dell’oro fisico. Nella tabella è indicato l’Isin che rappresenta come una targa per individuare per ciascun strumento finanziario in modo univoco lo strumento finanziario (il nome può cambiare da piattaforma a piattaforma). È indicato anche a inizio settembre 2019 la performance di ciascuno strumento a 1 anno, a 3 anni e da inizio 2019 a inizio settembre (YTD) come la volatilità calcolata nel periodo di 3 anni. Questo valore indica il grado di dispersione dei rendimenti rispetto alla loro media e maggiore questo valore maggiore è evidentemente il rischio ovvero la volatilità di un investimento. Il costo annuo è ugualmente molto importante perché ci dice quanto del nostro investimento su base annua percentuale viene sottratto dal nostro capitale investito, ed evidentemente minore è questo costo maggiori possono essere i rendimenti nel tempo. Da notare come fra gli ETC sull’oro ce ne sia uno (l’ultimo Xtrackers Physical Gold Hedged) che copre il rischio cambio (una componente significativa dell’andamento del prezzo dell’oro visto che la valuta di riferimento di questo mercato è il dollaro Usa) e sterilizza quindi il rischio cambio. Negli ultimi anni questo come si può vedere ne ha penalizzato i rendimenti per l’andamento del cambio euro/dollaro che si è dimostrato invece favorevole per gli investitori europei visto l’apprezzamento del dollaro. 17
Gli ETF quotati a Piazza Affari che replicano l’andamento delle società minerarie specializzate nell’estrazione dell’oro Spiegazione: questi sono alcuni ETF che sono negoziati sulla Borsa italiana che consentono di replicare l’andamento di indici rappresentativi delle società minerarie mondiali leader nell’estrazione dell’oro. Gli Etf, o Exchange Traded Funds, sono dei fondi d'investimento ma negoziati in borsa (non quindi collocati da banche o reti) e replicano un determinato sottostante (benchmark) ovvero un indice o una strategia collegata a degli indici nella versione "smart beta" attraverso una gestione, nella sua veste originale, totalmente passiva. Gli ETF sono quindi o dei fondi comuni di investimento oppure delle Sicav (Oicr) ed in quanto tali hanno un patrimonio separato rispetto a quello della società che ne gestisce l’attività di costituzione, gestione, amministrazione. 18
Gli ETC, o Exchange Traded Commodities, sono invece strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento diretto dell’emittente in materie prime (in forma fisica o tramite derivati). L’andamento dell’ETC è quindi direttamente o indirettamente legato all’andamento del relativo sottostante. Al pari degli ETF gli ETC sono negoziati in borsa e replicano l’andamento di un determinato sottostante. Gli ETC, al contrario degli ETF, non sono Oicr, ma titoli emessi da una società veicolo a fronte di un investimento diretto o indiretto in materie prima. Gli ETC sono quindi degli strumenti di debito assistiti da un collaterale e per loro natura possono anche investire su una singola materia prima, possibilità non prevista per gli ETF che devo avere, per motivi regolamentari, un determinato grado di diversificazione. Sull'oro quindi esistono ETC che replicano l'andamento del prezzo del metallo giallo e che prevedono in alcuni ETC (cosiddetti "physical gold") la proprietà dei lingotti detenuti dalla società che gestisce l'ETC ma anche ETF che investono indirettamente sull'oro tramite la partecipazione in società minerarie specializzate nell'estrazione dell'oro. Nel caso dell'ETC sull'oro (ma esistono anche ETC che replicano l'andamento di altre materie prime come per esempio palladio, succo d'arancia, pancetta di maiale, argento o petrolio) quindi ciò che lo caratterizza è l'investimento diretto e concentrato in una commodity mentre negli ETF la partecipazione in società quotate specializzate o meno in un determinato settore. Questa differenza fra ETF ed ETC si riflette anche sul trattamento fiscale che è differente fra questi 2 strumenti. 19
Il trattamento fiscale previsto per gli ETC è quello in vigore per i titoli azionari, per gli strumenti derivati o per i certificati. Per chi ha adottato il regime amministrato è prevista dunque la tassazione dei profitti al netto di eventuali crediti di imposta pregressi all'aliquota del 26%, con l'intermediario, che opera come sostituto d'imposta; le perdite invece sono compensabili con profitti realizzati nei successivi 4 anni. Gli ETF sono invece parificati con i fondi e presentano la distinzione tra reddito da capitale e redditi diversi. Da ciò discende che mentre i redditi positivi prodotti da ETC, come detto, sono interamente compensabili con perdite pregresse, per gli ETF questo non è consentito dal legislatore. Le plusvalenze realizzate con gli ETF non sono quindi più compensabili neanche in parte con eventuali minusvalenze precedenti fatte con fondi o ETF ma sono compensabili però con minusvalenze realizzate da strumenti che generano “redditi diversi” e quindi permettono di recuperare minusvalenze. Questi strumenti sono: le azioni; le obbligazioni; gli ETC; i Certificates; i Derivati (opzioni e futures) Di fatto quindi le plusvalenze su fondi/ETF sono tassate subito quando le realizzi e non possono mai essere compensate con nulla, né con minusvalenze su altri fondi comuni né con minusvalenze su altri prodotti come azioni o obbligazioni. Se, invece, in fase di vendita ottieni una minusvalenza, quest’ultima può essere compensata con una plusvalenza fatta per esempio su azioni o obbligazioni. In pratica, se hai 1.000 euro di minusvalenze e stai guadagnando 1.000 euro su un ETF, se lo vendi pagherai 260 euro di tasse e le tue minusvalenze resteranno lì, col rischio di scadere. 20
Se infatti hai realizzato minusvalenze con gli ETF queste vanno ad alimentare il cosiddetto "zainetto fiscale" ma per attingere a questo credito e pagare meno tasse è possibile farlo entro 4 anni di tempo ma con strumenti diversi da ETF o Fondi. Per esempio se si realizza una plusvalenza sulle azioni di 2000 euro e si aveva una perdita pregressa sugli ETF di 2000 euro non si pagherà nulla e non verrà trattenuto sul guadagno di 2000 euro il 26% di capital gain. Per tale ragione un portafoglio finanziario composto interamente da fondi o ETF non è sempre efficiente dal punto di vista fiscale. Se infatti hai delle minusvalenze pregresse, per recuperarle dovrai ottenere plusvalenze investendo su altri prodotti come azioni o obbligazioni. Per questa ragione nella nostra consulenza personalizzata come SoldiExpert SCF cerchiamo laddove possibile di consigliare portafogli diversificati anche per strumenti. Un consiglio d’oro per investire Se sei interessato a investire sull'oro come su altri asset di tipo azionario e obbligazionario e vuoi investire con la giusta diversificazione e la giusta strategia e ricevere consigli super partes (non possiamo guadagnare nulla sugli strumenti suggeriti o analizzati e questo spiega perchè le nostre analisi sono viste spesso come fumo nell'occhio da molte banche e reti...) puoi valutare il nostro servizio MoneyReport Investment Research e collegarlo a un portafoglio di tua preferenza (qui trovi tutte le informazioni) oppure se sei interessato a una consulenza personalizzata e disponi di un patrimonio da investire superiore a 200.000 puoi valutare la nostra offerta su misura (qui trovi tutte le informazioni). Richiedi pure senza impegno maggiori informazioni sui nostri servizi e un check up gratuito 21
L’importanza di investire con una strategia flessibile Come consulenti indipendenti, il nostro approccio è quindi flessibile e qualsiasi investimento va considerato in base al profilo di ciascun investitore e alla situazione di mercato. Nulla è forever e gli investimenti “sicuri” purtroppo asso- migliano agli unicorni. Per questo più che fare i guru, pre- feriamo dire che l’oro oggi è un trend ma non è un inve- stimento “per sempre” o un riparo sicuro dove investire sempre il proprio capitale. Il mondo cambia e noi dobbia- mo adattarci a questo cambiamento. Il che è l’esatto con- trario di investire in qualcosa e dimenticarselo per mesi o anni. Riguardo gli strumenti finanziari su cui posizionarsi sull’oro (ricor- dandosi che c’è anche un effetto valuta da tenere presente) il nostro consiglio come SoldiExpert SCF è sempre quello privilegiare gli ETF rispetto ai fondi, perché le commissioni annue sono netta- mente più basse (anche di oltre 2% all’anno) e i rendimenti nel tempo quasi sempre migliori. 22
Gli ETF, ricordiamo, sono fondi di investimento particolari che funzionano come dei “cloni”, facili da comprare e rivendere in ogni momento presso qualsiasi banca o intermediario, perché come le azioni sono quotati sulla Borsa Italiana e hanno costi di commissione bassi. Ce ne sono di due tipi: quelli che seguono l’andamento del prezzo dell’oro (e si definiscono più correttamente ETC) e quelli che replicano l’andamento di un paniere di aziende, tipicamente quelle minerarie. Se l’obiettivo è avere una quota di oro, meglio quelli legati direttamente al metallo giallo perché l’andamento delle aziende del settore è più volatile e fra gli ETF, i fondi passivi, ne esistono alcuni anche che “sterilizzano” il rischio cambio (come quello con Isin DE000A1EK0G3 emesso da Deutsche Bank) poiché il prezzo dell’oro è espresso in dollari e questo potrebbe giocare contro ed è un altro elemento da dover tenere in considerazione. 23
Nei nostri portafogli siamo attualmente presenti sull’ETC Physical Gold (Isin JE00B1VS3770) e sull’ Invesco Physi- cal Gold ETC (Isin IE00B579F325) che ha un andamento sostanzialmente identico (replica l’andamento del prezzo dell’oro fisico) ma con commissioni di gestione più basse (0,24% l’anno). In alcuni portafogli della consulenza personalizzata o di quella destinata a investitori istituzionali (siamo come SoldiExpert SCF advisor di alcune gestioni patrimoniali bancarie e assicurative), siamo anche attenti alla selezione dei fondi e degli ETF che investono sulle società aurifere. Ovvero quelle società che hanno come business l’estrazi- one dell’oro. Anche qui la nostra preferenza quasi assolu- ta va nei confronti degli ETF rispetto ai fondi, poiché l’analisi dei rendimenti nel tempo dimostra che i presunti gestori attivi nel tempo ottengono risultati nettamente peggiori dei fondi passivi che semplicemente replicano gli indici settoriali dove sono presenti in percentuale i principali “gold miners” mondiali come la canadese Agnico Eagle o la statunitense Barrick Gold, vere multina- zionali dell’estrazione del metallo giallo. Nel grafico alla pagina successiva si evidenzia abbastanza bene come il fondo sull’oro di Black Rock rispetto all’ETF, emesso peraltro sempre dalla stessa società controllata da Black Rock ovvero IShares, abbia una performance nel tempo più bassa e pure maggiore volatilità anche per ef- fetto dei maggiori costi del fondo (oltre il 2,5% annuo) ri- spetto a quelli dell’ETF (0,55 annuo). 24
Naturalmente l’esposizione alle società che estraggono oro è un investimento molto più volatile (in senso positivo ma anche in negativo) rispetto alla replica dell’oro fisico. I fondi d’investimento ed ETF di questo tipo acquistano azioni di società che detengono concessioni aurifere o trattano o estraggono l’oro. Questo tipo di società quando il prezzo dell’oro sale tipicamente tendono ad amplificare il movimento dell’oro puro, poiché la curva dei profitti tende a salire in modo più che proporzionale rispetto all’aumento del prezzo dell’oro. Se, per esempio, il costo di estrazione dell’oro è 300 dollari l’oncia (attualmente è in realtà di circa 900 euro il prezzo complessivo di estrazione e vendita per diverse società quotate che abbiamo esaminato e ricordiamo che il prezzo attuale dell’oro all’oncia è di oltre 1500 dollari ) e il prezzo dell’oro passa da 600 dollari l’oncia a 660 dollari l’oncia (quindi il prezzo sale del +10%), una compagnia che estrae l’oro passa da un guadagno di 300 dollari l’oncia a un guadagno di 360 dollari l’oncia. I profitti salgono quindi del +20%, quindi molto di più del rialzo del prezzo 25
dell’oro. Ragionamento opposto vale in caso di discesa del prezzo dell’oro e nel passato quasi tutte le società aurifere hanno preso delle solenni legnate (l’indice del settore è a oltre – 40% dai massimi, mentre il prezzo dell’oro fisico è quasi in prossimità dei massimi) nelle fasi “orso”, perché tipicamente hanno dei costi di struttura molto elevati e nel passato avevano portato avanti acquisizioni che spesso si erano rivelate dissennate. Naturalmente investire sull’oro è possibile farlo anche in altri modi (ma non così efficienti, poco costosi e liquidi come il mercato degli ETF ed ETC), come per esempio acquistando lingotti o monete d’oro (fra i siti da valutare fra i più convenienti il tedesco Coininvest.com o gli italiani Orovilla.com, Italpreziosi.it, Confinvest.it o Filnum.it) dagli operatori autorizzati, e se qualcuno fosse interessato all’argomento possiamo naturalmente condividere le nostre conoscenze sull’argomento, tenendo presente che anche in questo mercato le differenze di prezzo possono essere notevoli da venditore a venditore e la liquidabilità delle vendite di monete d’oro e lingotto può non essere immediata e può costare uno spread fra prezzo di acquisto e di vendita dal 3 al 8% in base agli operatori. 26
IL TEAM STORICO DI SOLDIEXPERT SCF Siamo considerati fra i pionieri del settore in Italia nella consulenza finanziaria indipendente e basata sulla Rete. Fra i n. 1 per esperienza e risultati e il mensile “Citywire Consulenza Evoluta” di marzo 2018 ha dedicato a noi la storia di copertina. Noi siamo persone, però, prima di tutto, come Salvatore Gaziano e Roberta Rossi che hanno fondato nel 2001 questa società dopo aver maturato significative esperienze nel settore. Salvatore ha iniziato a lavorare nel 1986 come analista finanziario, giornalista economico (Borsa & Finanza, Milano Finanza, Il Fatto Quotidiano solo per citare alcune delle sue collaborazioni), strategist e gestore, mentre Roberta, dopo essersi laureata alla Bocconi si è occupata di finanza online fra le prime donne in Italia con Soldionline.it e poi risparmio gestito ed è anche un’attiva conferenziera e autrice con Debora Rosciani, conduttrice e giornalista di Radio24 del libro “Matrimoni & Patrimoni” (Hoepli Editore). Fornire una consulenza di valore, senza conflitti di interesse e al prezzo giusto è la nostra vocazione. E questo lo facciamo consigliando gli strumenti finanziari più adeguati (azioni, obbligazioni, ETF, fondi) a piccoli e grandi investitori che ricercano spesso un'alternativa "a quello che passa il convento" (banche e reti), esaminando e ristrutturando spesso portafogli preesistenti o prodotti (spesso cari e senza nessun vero valore aggiunto) collocati dall'industria del risparmio gestito. Oggi la nostra società conta su un team di 6 persone e un Ufficio Studi che, monitora e confronta ogni mese migliaia di investimenti per selezionare quelli che riteniamo più adatti per i singoli clienti e portafogli e siamo completamente indipendenti da banche o altre istituzioni finanziarie. Fornire una consulenza di valore, senza conflitti di interesse e al prezzo giusto è la nostra vocazione. Oltre a questo, come una struttura di Family Office, SoldiExpert SCF è, infatti, in grado di coordinare tutte le attività legate alla gestione patrimoniale, garantendone la sicurezza e la crescita del passaggio generazionale attraverso un controllo del patrimonio complessivo per contribuire a garantire alle generazioni successive un livello di benessere adeguato. Un supporto che possiamo realizzare grazie al nostro team di professionisti e una rete di relazioni con competenze multidisciplinari strutturato per risolvere ogni aspetto dell’amministrazione della ricchezza. Dal 1° dicembre 2018 la nostra società è iscritta all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari con delibera dell’Organismo (OCF) n 961 (numero iscrizione n.9), aderisce all’Arbitro delle Controversie Finanziarie (ACF) ed è associata ad Ascofind, Associazione per la Consulenza Finanziaria Indipendente (ex Ascosim). 27
Vuoi maggiori informazioni sui nostri portafogli e servizi di consulenza finanziaria indipendente? Visita il sito SoldiExpert.com Clicca qui! o richiedi una prima consulenza gratuita al NUMERO VERDE 800 03 15 88 SoldiExpert SCF info@soldiexpert.com Piazza Vetra, 21 20123 28
AVVERTENZE La presente guida è un supplemento a MoneyReport periodico registrato al Tribunale di Milano, numero 652 del 23 novembre 2001 con iscrizione al R.O.C. n. 13382. DIRETTORE RESPONSABILE: Salvatore Gaziano. Editore: SoldiExpert SCF con sede in Piazza Vetra, 21 - 20123 Milano I grafici e le tabelle sono aggiornati a fine mese e sono elaborati su diverse fonti di provider ritenuti autorevoli come Fida,Visual Trader, YCharts, JustEtf, Quantalys, Morningstar. E’ fatto obbligo all’Utente conoscere tutte le Avvertenze (vedi anche sul nostro sito la pagina Termini & Condizioni) sul nostro sito www.soldiexpert.com che consigliamo di leggere attentamente prima di valutare i nostri servizi di analisi e ricerca o consulenza e per conoscere caratteristiche, rischi, politica sui conflitti di interesse, fonti di analisi e responsabilità. Le ricordiamo in sintesi che le opinioni fornite sono rivolte al pubblico indistinto e all'interno dei nostri servizi di consulenza generica i giudizi espressi NON sono MAI basati sulla considerazione specifica delle esigenze e delle caratteristiche di un determinato investitore e solo nei nostri servizi di consulenza in materia di investimenti è possibile tenere conto della situazione patrimoniale di ciascuno e fornire un servizio personalizzato. Le analisi e le composizioni vengono svolte ed elaborate in completa autonomia e indipendenza da SoldiExpert SCF e sono svolte attraverso metodologie proprietarie che, seppure ampiamente testate e basate in larga parte su modelli algoritmici e di tipo quantitativo, non possono fornire alcuna garanzia di profitto, come è tipico dei mercati finanziari, dove i rendimenti passati non possono mai costituire garanzia di risultati futuri. Le analisi fornite sono finalizzate a offrire spunti meramente informativi di carattere operativo inerenti l'impiego di strumenti finanziari quotati sul mercato regolamentato italiano e seppure la nostra società è iscritta all'Albo delle SCF (delibera dell' Organismo OCF n. 961 del 1 dicembre 2018) i servizi di consulenza generica rientrano fra i servizi accessori svolti dalla nostra società e quindi tali attività (a differenza dei servizi di consulenza in materia di investimenti) non sono soggette alla vigilanza della Consob né dell'Organismo di Vigilanza e di Tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari (OCF) a differenza dei nostri servizi di consulenza in materia di investimenti. Le ricordiamo che il contenuto di questo aggiornamento non potrà mai essere inteso come consulenza, offerta o raccomandazione per l'acquisto, la vendita, e o in generale, l'investimento o la sollecitazione al pubblico risparmio ma un mero servizio divulgativo e quindi il relativo rischio rimane a carico dell'Utente. SoldiExpert SCF non si assume alcuna responsabilità per l'eventuale utilizzo che l'Utente potrà fare dei contenuti esposti e a tal proposito si ricorda di fare sempre riferimento alla pagine Avvertenze del nostro sito per avere un'informativa completa riguardo la trasparenza e indipendenza offerta dalla nostra società (anche ai sensi del Regolamento Delegato 2016/958 della Commissione Europea) e tutti i presidi seguiti per realizzarla. Tutti i diritti riservati. E’ severamente vietata qualsiasi riproduzione dei testi (e ogni abuso sarà punito) senza richiesta scritta di preventiva autorizzazione. SoldiExpert SCF nei limiti inderogabili di legge, non è responsabile per fatti e/o danni che possono derivare dall’uso dei dati o delle informazioni presenti in MoneyReport che non può garantire che i dati siano completi e privi di errori. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di SoldiExpert SCF senza alcun obbligo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. Edizione ebook di settembre 2019 29
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