RUSSIA SIBERIA La Tundra Artica e il Festival dei Nenet - I Viaggi di Maurizio Levi
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RUSSIA SIBERIA La Tundra Artica e il Festival dei Nenet Spedizione lungo il corso ghiacciato del fiume Ob al seguito di una piccola comunità di pastori nomadi Nenet 14 giorni – in hotel e 6 notti in chum Una straordinaria spedizione nella Siberia nordoccidentale, lungo l’ultimo tratto del fiume Ob, alla base della Penisola di Yamal, una striscia di tundra artica che si estende nel Mar di Kara, a nord del Circolo Polare Artico. Nella lingua locale Yamal significa “fine della terra”, un luogo remoto battuto dal vento, ricoperto di permagelo e arbusti nani, la patria dei pastori nomadi Nenet che da secoli vi portano le loro mandrie di renne per la transumanza annuale. I Nenet vivono da sempre ai confini della civiltà e, pur essendo stati sottoposti a decenni di collettivizzazione forzata e persecuzioni religiose, sono riusciti a conservare la propria lingua, la propria visione animista del mondo e le proprie tradizioni nomadi. In primavera, quando le giornate si allungano, le temperature artiche si addolciscono, e la permanenza della neve e dei fiumi ghiacciati consentono ancora di muoversi in slitta, le mandrie di renne vengono spostate rapidamente a nord, alla ricerca dei pascoli di licheni. Dalla città di Salekhard si raggiunge in trekol, il mezzo fuoristrada siberiano, il villaggio di Yar-Sale, per partecipare al colorato festival locale. Oltre Yar-Sale ha inizio la vera e propria spedizione al seguito di una piccola comunità di Nenet, dormendo nelle loro tende, chum, mangiando il loro cibo, e partecipando a tutte le loro attività quotidiane di pastori nomadi. Un’esperienza davvero unica e indimenticabile!
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza Unica del 25 Marzo 1° giorno / Partenza dall’Italia Partenza da Milano Linate nel primo pomeriggio con volo di linea Lufthansa, via Francoforte, per Mosca. Arrivo all’aeroporto di Mosca-Domodedovo in serata, disbrigo delle formalità d’ingresso e prosecuzione in nottata con il volo di linea Yamal Airlines per Salekhard. Pernottamento parte nella lounge dell’aeroporto e parte a bordo del volo domestico. Pasti: pranzo e cena liberi. 2° giorno / Arrivo a Salekhard Il museo etno-paleontologico, la fortezza di Obdorsk e il Circolo Polare Artico Arrivo a Salekhard al mattino, incontro con lo staff locale e trasferimento all’hotel (N.B. Le camere sono disponibili a partire dalle 13:00). Salekhard è il capoluogo del circondario autonomo Yamalo-Nenets, situato in Siberia, nel cuore dell’Artico russo. La città è sita esattamente sul Circolo Polare Artico, circa 1.700 km a nord-est di Mosca, sulla riva destra del fiume Ob´, alla confluenza del fiume Poluj. Le sue origini risalgono alla fondazione della Fortezza di Obdorsk (così chiamata proprio in virtù della sua collocazione presso il fiume Ob´) costruita nel 1595 dai coloni russi che seguivano l’avanzata del comandante cosacco Ermak Timofeevič al di là degli Urali. Oltre ad avere un ruolo importante nell’industria del gas, Salekhard svolge il ruolo di centro culturale per le popolazioni indigene che vivono nel territorio della Penisola di Yamal. Tra le altre cose, visita del Shemanovskiy Yamal-Nenets District Museum, la cui sezione più importante è senza dubbio quella dedicata ai mammut, che ospita uno scheletro di mammut quasi completamente integro e la mummia di un cucciolo di mammut, Lyuba, ritrovato nel 2007 in ottimo stato di conservazione. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione a bordo, pranzo e cena in ristorate locale / hotel. 3° giorno / Salekhard – Aksarka – Yar-Sale Il trasferimento in trekol sulle acque ghiacciate del fiume Ob Dopo la prima colazione partenza verso est con automezzi Trekol (fuoristrada russo a 6 ruote motrici, con 5/6 passeggeri per veicolo) per il villaggio di Yar- Sale. Si percorre un primo tratto di strada asfaltata fino alla comunità rurale di Aksarka e poi si continua sulla pista che si sviluppa sulle acque ghiacciate del fiume Ob. In inverno e all’inizio della primavera l’Ob´ si trasforma infatti in un’autostrada di ghiaccio che consente di raggiungere i villaggi che sorgono in
prossimità delle sue rive. La durata del viaggio dipende dalle condizioni atmosferiche e dalla quantità di neve presente sulla pista. Arrivo a Yar-Sale nel tardo pomeriggio. Pernottamento in guest-house o semplice hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo con lunch-box, cena in ristorante locale / hotel. Il sistema fluviale dell’Ob´ e dell’Irtyš Due tra i più lunghi fiumi dell’Asia, l’Ob´ e l’Irtyš, si uniscono per formare un sistema idrico, che raccoglie le acque della Siberia occidentale e le versa, quando la stagione lo consente, nel Mar Glaciale Artico. D’estate costituiscono una rete di comunicazioni fluviali frequentatissima, ma d’inverno gelano e, al disgelo, inondano la pianura formando impercorribili acquitrini fangosi. Il sistema fluviale è per lunghezza il secondo corso d’acqua dell’Asia (5.410 km), ma il primo per ampiezza del bacino (poco meno di 3 milioni di chilometri quadrati). Il fiume sfocia nel Mar di Kara, oltre il Circolo Polare Artico, in una stretta e profonda insenatura che prende il nome di Golfo dell’Ob´. 4° giorno / Yar-Sale – accampamento Nenet Attraverso i paesaggi della tundra artica, la sistemazione nel chum (l’abitazione tradizionale ricoperta di pelli di renna) Dopo la prima colazione partenza in trekol per l’accampamento Nenet. I tempi di percorrenza dipendono dalle condizioni metereologiche e dal luogo in cui si trova in quel momento la comunità Nenet preposta ad ospitarci, infatti in primavera le mandrie di renne vengono spostate da sud a nord alla ricerca del pascolo. Arrivo al campo e sistemazione in chum. Pernottamento in chum. Pasti: colazione in guest-house/hotel, pranzo e cena in chum. Il chum è la tipica tenda a struttura conica, composta da pali di legno e rivestita di pelli di renna, utilizzata dai popoli nomadi uralici (Nenet, Nganasani, Enci, Chanti, Mansi, Komi), allevatori di renne. Al centro c'è un focolare e il fumo fuoriesce attraverso un foro posto al vertice. Alta e spaziosa (alla base misura usualmente 8 metri di diametro) assomiglia a una vera e propria abitazione, vi si sta comodamente in piedi. Si dorme su strati di morbide pelli di renna e si mangia seduti a terra intorno a un basso tavolo. E’ generalmente pulita e permette di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi. In ogni chum si dorme in 4/6 persone. Non vi è corrente elettrica, non ci sono letti né bagni ed è indispensabile il sacco a pelo. La tundra è un bioma (o vasta formazione vegetale) proprio della regioni subpolare e occupa zone dell’emisfero boreale dove la temperatura media annuale
è inferiore allo zero. Il suo limite settentrionale sono i ghiacci polari perenni (banchisa polare e calotte glaciali), mentre a sud essa si arresta alle prime formazioni forestali della taiga (foresta boreale). Il clima è particolarmente rigido e del tutto inadatto per alcuni organismi viventi. I raggi del Sole sono bassi sull’orizzonte e le temperature invernali raggiungono anche i - 40 °C, l’estate è breve e non dura più di due mesi. Il suolo è detto permafrost perché ghiacciato in modo permanente fino a profondità elevate. Nonostante le piogge siano scarse quanto nelle regioni desertiche, l’ambiente è ricco di laghi, paludi e acquitrini. Questo perché durante la stagione estiva il ghiaccio superficiale si scioglie, l’acqua si accumula e ristagna in superficie, non riuscendo a evaporare a causa delle basse temperature. In queste particolari condizioni, in modo analogo alla taiga, la decomposizione dei resti animali o vegetali è piuttosto lenta e i suoli sono poveri di sostanze nutrienti, soprattutto di quelle a base d’azoto. Le pianure più o meno ondulate su cui si sviluppa la tundra sono completamente prive di alberi. Le basse temperature, la persistenza della neve per lunghi periodi, l’estate breve e i venti freddissimi, oltre al suolo gelato, ostacolano la crescita delle piante. Mano a mano che si procede verso nord e le condizioni ambientali si fanno sempre più rigide, il paesaggio cambia. Se nelle zone più a sud crescono piccoli alberelli o arbusti, talvolta gli stessi che formano il sottobosco delle foreste di conifere, via via che si va verso il Polo prevalgono arbusti nani, come betulle, salici e mirtilli alti al massimo una trentina di centimetri. Si tratta di piante con foglie piccole e dure che tentano di ostacolare in tutti i modi la perdita di acqua per traspirazione. In corrispondenza degli acquitrini, invece, sono frequenti giunchi, carici o ciperacee, cioè piante che vivono in ambienti più umidi. Andando verso latitudini ancora maggiori, rimangono solo piante minuscole e, a seconda del tipo di vegetazione dominante, si parla di tundra a muschio nelle zone più umide, o di tundra a licheni, se predominano questi organismi vegetali i quali, crescendo anche su suoli completamente aridi, sono gli ultimi a sparire e conferiscono al paesaggio una colorazione grigia o biancastra. Si tratta di aree che in estate sono adibite al pascolo, come nella Penisola di Yamal, dove mandrie di renne vi brucano per nutrirsi dei licheni. 5°-9° giorno / Accampamento Nenet La vita quotidiana con i nomadi allevatori di renne… e se fortunati partecipazione a uan giornata di migrazione verso nord Giornate dedicate alla conoscenza e alla condivisione degli usi e costumi della comunità Nenet. Si partecipa alle attività quotidiane delle donne: raccolta della legna per alimentare il fuoco, cucina, raccolta del ghiaccio o della neve per ricavare acqua potabile, conciatura delle pelli di renna, cucito… e a quelle degli
uomini: pastorizia, cattura con il lazo delle renne da macellare, costruzione delle slitte, pesca… Si osservano le mandrie di renne al pascolo (migliaia di esemplari) che scavano con gli zoccoli il manto nevoso per brucare i muschi e i licheni sottostanti. Se fortunati si partecipa alla migrazione e quindi allo smontaggio dei chum, al caricamento di tutti gli averi sulle slitte trainate dalle renne, al trasferimento delle mandrie, con l’aiuto dei cani di razza Samoiedo, e al rimontaggio dell’accampamento in una zona più a nord… Tutto questo nel contesto della tundra artica, un bianco deserto polare, un mondo etereo senza orizzonti… un’esperienza unica e irripetibile! Pernottamenti in chum. Pasti: colazione, pranzo e cena in chum. I Nenet vivono da sempre ai confini della civiltà e, pur essendo stati sottoposti a decenni di collettivizzazione forzata e persecuzioni religiose, sono riusciti a conservare la propria lingua, la propria visione animista del mondo e le proprie tradizioni nomadi. Questo popolo nomade del grande nord russo convive con la renna in una sorta di simbiosi da più di mille anni. In primavera, quando le giornate si allungano, le temperature artiche si addolciscono, e la permanenza della neve e dei fiumi ghiacciati consentono ancora di muoversi in slitta, le mandrie di renne vengono spostate rapidamente a nord, alla ricerca dei pascoli di licheni. Della renna i Nenet non buttano via nulla: è il loro cibo (crudo o bollito che sia), il loro mezzo di trasporto, il loro abbigliamento. Del ruminante semi- selvatico sono fatti i rivestimenti delle loro tende coniche e i loro abiti di pelliccia, comprese le cuciture realizzate con i nervi dell’animale. Della renna sono usati perfino i tendini e le ossa nella costruzione di slitte. I tratti del viso dei Nenet sono simili a quelli del popolo mongolo: fronte piatta, occhi a mandorla e pelle scura; la maggior parte della popolazione è di bassa statura. Seppur influenzato dal cristianesimo ortodosso, lo sciamanesimo dei Nenet si è tuttavia preservato fino al XXI secolo. A capo della nutrita schiera di dei e di spiriti venerati vi è Num, il Dio supremo che dimora in tutti gli elementi naturali e integra in sé ogni fenomeno atmosferico. Privo di forma e mai raffigurato, è adorato in modo particolare e due volte l’anno, nel corso delle feste di primavera e autunno, in suo onore vengono immolate grandi renne bianche. Oggi lo stile di vita nomade dei Nenet è minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici, che rendono la tundra sempre più imprevedibile, e dalla scoperta che la Penisola di Yamal contiene la riserva di gas più grande del pianeta. La renna (Rangifer tarandus), chiamata caribù in America del Nord, vive nella tundra artica e nelle regioni forestali subartiche di Alaska, Canada, Scandinavia e Russia. La dimensione di questo erbivoro varia in base all’area
geografica abitata e, in generale, le popolazioni presenti alle latitudini meridionali sono più grandi rispetto ai loro cugini del Nord. Il maschio è nettamente più imponente della femmina e presenta un’altezza alla spalla di 120 cm e una lunghezza totale di 150-230 cm, mentre il peso oscilla fra i 60 e i 318 kg. La fitta pelliccia è un’arma vincente contro le fredde temperature artiche e il colore varia dal marrone scuro al quasi bianco, tipico delle popolazioni della Groenlandia. Gli zoccoli sono particolarmente allargati e aiutano l’animale a non sprofondare nella neve alta e mentre nuota. La renna, inoltre, è l’unica specie di cervide che presenta le corna nei due sessi: nei maschi adulti queste sono enormi e ramificate, mentre le femmine e i giovani sfoggiano palchi piccoli e semplici. In entrambi i casi, le corna cadono e sono rinnovate ogni anno. Le renne sono gli animali terrestri in grado di compiere la migrazione più lunga, fino a 5000 km l’anno. Fra l’autunno e la primavera, infatti, le mandrie si spostano sia per sfuggire al gelido freddo artico, sia in cerca di nuovi pascoli da brucare. In caso di pericolo, inoltre, possono raggiungere sprint di velocità che toccano gli 80 km/h. Sono animali socievoli, che soprattutto durante l’estate si riuniscono in mandrie di decine di migliaia di individui con cui si “dividono” l’enorme fastidio procurato dagli sciami di zanzare e dalle mosche, insaziabili succhia sangue. Mangino qualsiasi tipo di vegetale e sono in grado di scovare il cibo anche sotto la neve grazie al potente olfatto. Durante la stagione riproduttiva i maschi smettono di alimentarsi e dedicano ogni loro energia alla conquista di un gruppo di femmine (da 5 a 15) e per fronteggiarsi con i rivali. Un’attività che spesso li lascia feriti ed esausti. Le femmine partoriscono ogni anno un solo piccolo, che pesa 3-12 kg ed è molto precoce: a pochi minuti di vita succhia il latte, dopo un’ora segue la madre ed entro il mese e mezzo è svezzato e bruca vegetali. Le femmine generalmente vivono più dei maschi, oltre 15 anni contro una media di meno di 5 anni, e appena nata, la renna è facile preda di orsi e lupi 10° giorno / Accampamento Nenet – Yar-Sale L’addio all’accampamento Nenet Dopo la prima colazione si trascorrono gli ultimi momenti con la comunità Nenet. L’esperienza vissuta con i nomadi allevatori di renne rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti. Partenza in trekol attraverso la tundra artica per Yar- Sale. Arrivo a Yar-Sale nel pomeriggio. Pernottamento in guest-house o semplice hotel. Pasti: colazione in chum, pranzo e cena in guest-house/hotel.
11°-12° giorno / Yar-Sale Il Festival del Folklore Nenet Ogni anno, alla fine di marzo, centinaia di nomadi, con i loro abiti tradizionali, lasciano i loro accampamenti sparsi nella tundra per dirigersi nella cittadina di Yar-Sale e prendere parte alle celebrazioni del Festival del Folklore Nenet. Il programma prevede usualmente gare di lotta, gare di salto ad ostacoli, gare di presa con lazo, sfilate in costume tradizionale, ma soprattutto una spettacolare corsa con slitte trainate da renne. Pernottamento in guest-house o semplice hotel. Pasti: colazioni, pranzi e cene in guest-house/hotel o ristorante locale 13° giorno / Yar-Sale – Salekhard Dopo la prima colazione partenza per Salekhard percorrendo a ritroso la pista sulle acque ghiacciate del fiume Ob in trekol. Arrivo a Salekhard nel pomeriggio. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in guest-house/hotel, pranzo con lunch-box, cena in ristorante locale/hotel 14° giorno / Salekhard – Mosca – Italia Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo di linea Yamal Airlines per Mosca. Arrivo a Mosca-Domodedovo e nel pomeriggio proseguimento per l’Italia con volo di linea Lufthansa via Francoforte. Arrivo a Milano Malpensa in serata. Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena liberi
Altre informazioni: Organizzazione e trasporti – Si utilizzano minibus per i trasferimenti a Salekhard e Yar-Sale; trekol (automezzi fuoristrada a sei ruote motrici, con 5/6 passeggeri per veicolo) per i trasferimenti nella tundra. Due voli domestici: Mosca-Salekhard e viceversa. Per raggiungere l’accampamento Nenet e per seguire l’eventuale migrazione potrebbe essere necessario spostarsi in vagoncini di legno trainati da motoslitta. Guida locale di lingua inglese e nostro accompagnatore a partire da un minimo di 8 partecipanti. Pernottamenti e pasti – Hotel di categoria 3* a Salekhard (Yuribey Hotel o similare, 2 notti), guest-house o semplice hotel a Yar-Sale (4 notti), chum in accampamento Nenet (6 notti) (N.B. In un chum si dorme in 4/6 persone, su pelli di renna poggiate sul pavimento, non c’è corrente elettrica, non c’é il bagno ed è indispensabile il sacco a pelo). Pensione completa dal 2° al 13° giorno. I pasti a Salekhard e Yar-Sale sono consumati in ristoranti locali o nei ristoranti delle strutture dove sono previsti i pernottamenti. Durante il soggiorno nell’accampamento i pasti vengono preparati dalla comunità Nenet con abbondanza di carne di renna. Clima – Tra fine Marzo e inizio Aprile, il periodo in cui è programmato questo viaggio, le temperature medie iniziano a risalire verso gli 0°C, ci sono 12 ore di luce e lo spessore medio del manto nevoso è di circa mezzo metro. Il clima è comunque imprevedibile a queste latitudini e nonostante il global warming le temperature minime potrebbero anche scendere a -20°C. Abbigliamento e varie: abbigliamento da montagna invernale con capi molto pesanti adatti per le basse temperature (giaccone, maglioni, pantaloni, berretto, guanti, sciarpe, stivali tipo doposci…), sacco a pelo (comfort - 15/20°C), torcia elettrica, power bank (accumulatore portatile) per ricaricare telefonini e batterie delle macchine fotografiche che tendono a scaricarsi rapidamente con il freddo. Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria. Formalità burocratiche – Necessario il passaporto firmato con validità 6 mesi dalla data d’ingresso, con almeno due pagine libere; 2 foto tessera a colori a sfondo bianco e l’apposito modulo compilato e firmato in tutte le sue parti. Inviare la documentazione almeno tre settimane prima della partenza Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio-spedizione di grande interesse etnografico e paesaggistico adatto a chi è interessato a incontrare popolazioni uniche in luoghi fuori dal mondo. E’ richiesta una buona dose di spirito di adattamento per i giorni trascorsi nell’accampamento Nenet dormendo nel chum e mangiando i pasti preparati dalla comunità locale. Si segnalano temperature medie variabili tra 0°C e - 20°C.
QUOTAZIONE PER PERSONA con partenza da Milano: € 3.700 base 10 partecipanti € 4.050 base 8-9 partecipanti Da aggiungere: - partenze da altre città su richiesta - supplemento singola (6 notti in hotel/guest-house € 330 - tasse aeroportuali e security surcharge € 340 (circa) - copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto - costo individuale gestione pratica € 90 - visto consolare d’ingresso € 130 Date di partenza: - da mercoledì 25 Marzo a martedì 7 Aprile 2020 OPERATIVO VOLI 25/03 MILANO LINATE – FRANCOFORTE 13.45-15.00 25/03 FRANCOFORTE – MOSCA 16.30-21.45 07/04 MOSCA – MONACO 16.00-18.15 07/04 MONACO – MILANO MALPENSA 19.25-20.30 Promozione “Prenota Prima” Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”. Le quotazioni includono: Voli internazionali e voli locali in classe economica, accoglienza e trasferimenti da/per l’aeroporto, trasporti con minibus e trekol, i pernottamenti con prima colazione, pensione completa dal 2° al 13° giorno, la lounge nell’aeroporto di Mosca/Domodedovo durante lo scalo del volo di andata, la guida locale parlante inglese e l’accompagnatore italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti, i permessi speciali per accedere nel circondario autonomo Yamalo-Nenets, l’assicurazione come specificato, il dossier informativo/culturale o guida. Le quotazioni non includono: I pasti del 1° e 14° giorno, le bevande ai pasti, mance ed extra personali, il visto consolare, tutto quanto non espressamente specificato.
La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive” - Annullamento del viaggio prima della partenza - Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000) - Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24 - Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro) - Bagaglio fino a € 750 - Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di viaggio - Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità permanente Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo dell’importo si evince dalla tabella che segue: Quota totale fino a: Costo a passeggero* € 1.000,00 € 50 € 2.000,00 € 90 € 3.000,00 € 130 € 4.000,00 € 165 € 5.000,00 € 190 € 10.000,00 € 200 NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia. Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a € 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di € 55,00, da specificare espressamente all’operatore. Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro sito www.viaggilevi.com.
NOTE IMPORTANTI La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio RUB/Euro = 0,14 in vigore nel mese di Giugno 2019. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20 giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario. Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più possibile le visite e le escursioni programmate. Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, comunicheremo il supplemento. Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione. L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre pubblicate. L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto dell’emissione dei biglietti aerei. Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea, indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i disservizi a esse correlati. Milano, 25.09.2019 n. 1 Organizzazione tecnica: I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy) Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595 E-Mail: info@viaggilevi.com – Web site: www.viaggilevi.com
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