Rosetta, la sonda spaziale dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) - Incontro di formazione del 14 febbraio 2017 CLASSE IV F LICEO DELLE SCIENE ...
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Rosetta, la sonda spaziale dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) Incontro di formazione del 14 febbraio 2017 CLASSE IV F LICEO DELLE SCIENE APPLICATE A bordo molta tecnologia e scienza italiana Peso di tre tonnellate La missione costata un miliardo di euro
Struttura delle comete Da un punto di vista osservativo sono formate da tre parti: IL NUCLEO: agglomerato di polvere, frammenti rocciosi e ghiacci volatili (l’acqua costituisce circa l’80% della massa). A grandi distanze dal Sole la cometa è composta dal solo nucleo. Dalla Terra uno studio diretto è impossibile quando si trova lontano, mentre quando si trova ad una distanza tale da poter essere osservato è “nascosto” dalla chioma. Nucleo della cometa Borrelly. Nucleo della cometa Wild 2. Rappresentazione di un nucleo cometario. Nucleo della cometa di Halley.
LA CHIOMA: densa nube di ossido di carbonio, anidride carbonica e altri gas neutri che vengono sublimati dalla radiazione solare ad una distanza di circa 6-7 UA, di acqua che sublima a 3 UA. Si presenta di forma sferica o leggermente oblata; le sue dimensioni variano sia in base alla distanza dal Sole sia in base alla sua composizione chimica. Sono state rilevate righe di emissione di metalli allo stato atomico quali Na, K, Mn, Cu, Fe, Co e Ni. L’analisi dettagliata delle chiome ha rilevato che le molecole osservate non sono quelle fuoriuscite direttamente dal nucleo; ciò vuol dire che le “molecole madri” espulse dal nucleo sono più complesse e costituiscono la chioma interna; tali molecole generano le “molecole figlie” (radicale OH, anidride carbonica, cianogeno e ossido di carbonio ionizzato) che costituiscono la chioma visibile. Cometa di Halley. Schema della struttura e delle dimensioni tipiche
LA CODA: ad una distanza di 3 UA la continua sublimazione dei ghiacci porta alla formazione della coda. In una cometa si identificano varie tipologie di code: CODA di POLVERI CODA di IONI Composizione: polveri Composizione: gas ionizzati tra cui vapore prevalentemente di silicati e acqueo, anidride carbonica, monossido di composti del carbonio. carbonio, ammoniaca, metano, formaldeide, ecc. Colore: blu-azzurro Colore: arancio-rossastro Morfologia: tipicamente ricurva Morfologia: prevalentemente tubolare con asse ed aperta a ventaglio. opposto alla direzione del Sole. L’interazione tra il campo magnetico dello spazio interplanetario, il quale porta con sé particelle cariche Le particelle neutre e le polveri presenti provenienti dal vento solare, e la chioma determina Cometa Hale-Bopp. nella chioma sono soggette alla forza l’infittimento delle linee di forza del campo; le gravitazionale (attrattiva) e alla molecole elettricamente cariche che si trovano nella pressione di radiazione (direzione chioma vengono incanalate dietro al nucleo dalla parte opposta al Sole); la polvere riceve opposta al Sole. quindi una spinta in direzione opposta al Sole ma tende anche a seguire la traiettoria del nucleo.
Comete e Vita PANSPERMIA: è una teoria scientifica secondo la quale la vita sulla Terra sarebbe arrivata dallo spazio; sempre secondo questa ipotesi i “semi” della vita viaggiano all’interno delle comete o meteoriti diffondendosi fra i pianeti. Una concreta evidenza di questa teoria è data dal successo della missione Stardust che ha permesso di portare sulla Terra le particelle della cometa Wild 2. Lo studio approfondito di tali particelle ha portato alla luce la presenza di: - molecole organiche assimilabili a polimeri di acidi carbossilici - ammine e amminoacidi - olivine e pirosseni Olivina.
Cometa Humanson (C/1961 R1) con la sua tortuosa coda di ioni. Cometa Swift-Tuttle. Cometa Halley (1P/Halley).
Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004, e ha raggiunto la cometa 67P nell’agosto 2014, è atterrata in una regione di cavità attive, sfruttando un’orbita molto allungata che l’ha portata al punto più basso a raggiungere sulla superficie in caduta libera, non ha effettuato uno schianto, ma un impatto che è stato quasi un atterraggio. Il tutto, seguito attimo per attimo sotto l’attento controllo di ingegneri e tecnici (molti dei quali italiani) del Centro europeo ESOC di Darmstadt, in Germania La gravità sulla cometa è infatti minima, a differenza di ciò che avviene sui pianeti o altri corpi celesti, e in questo modo è riuscita a terminare la missione con un impatto violento, ma non troppo. Cometa 67P/Churijumov– Gerasimenko
La sonda è stata inviata sulla cometa dopo appositi comandi impartiti al cervello elettronico di bordo. Rosetta ha scattato foto ad alta risoluzione della cometa durante l’avvicinamento finale. Patrick Martin, mission manager di Rosetta dell’ l’ESA sottolinea: “Questa missione pioneristica è arrivata alla fine ma ha certamente lasciato il segno nelle sfere tecnologiche, scientifiche e pubbliche come uno di successi più rilevanti, con incredibili conquiste che contribuiranno all’attuale e futura comprensione del nostro Sistema Solare”
Durante l’avvicinamento e impatto molti strumenti scientifici erano attivi, e oltre alle immagini, hanno ancora raccolto e inviato sulla Terra altri dati su gas, polvere e plasma. La regione di discesa, conosciuta come Ma’at, si trova sul più piccolo dei due lobi che formano la cometa 67P/Churijumov–Gerasimenko. In questa zona vi sono diverse cavità con oltre 100 metri di diametro e profonde 50-60 metri e dalle quali si sono sprigionati una serie di getti di polvere durante il momento di attività della cometa. Ma’at
Rosetta ha dato uno sguardo a queste strutture: l’obiettivo dell’atterraggio è una cavità di 130 metri di larghezza che il team della missione ha chiamato informalmente ’Deir el-Medina’ dopo che una struttura simile era apparsa in un’antica città egiziana con lo stesso nome. Si spera che Le cave della cometa possano contenere gli indizi sulla sua storia geologica. La mole di dati inviati dalla sonda è allo stadio, e si attendono novità importanti. Termine della sua missione dopo più di 12 anni di servizio Deir el-Medina Ha concluso la sua missione alle 13,20 ora italiana del 30 settembre 2016, sulla superficie del nucleo della cometa che aveva accompagnato per due anni nel vertiginoso viaggio nel nostro Sistema solare. http://www.lastampa.it/2016/09/30/scienza/la-sonda-rosetta-in-caduta- libera-verso-la-cometa-aD8acOljfUubd67KJhkEPP/pagina.html
Grazie per l’attenzione!
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