Wimbledon: un magnifico Federer cede a Djokovic dopo 5 ore di vero spettacolo

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Wimbledon: un magnifico Federer cede a Djokovic dopo 5 ore di vero spettacolo
Wimbledon: un magnifico Federer
cede a Djokovic dopo 5 ore di vero
spettacolo
LONDRA – Il 14 luglio 2019 il torneo di Wimbledon è destinato ad
entrare nella storia nel tennis, dopo aver assistito alla finale più
bella, intensa e lunga di sempre, a dispetto del primo tie-break del
quinto set giocato in una finale nella storia ultracentenaria dello
Slam sull’erba. Novak Djokovic ha bissato il successo del 2018,
vincendo il torneo per la quinta volta, infrangendo il sogno dello
svizzero Roger Federer, 37 anni e 340 giorni, di portare a casa il
nono successo: 7-6 1-6 7-6 4-6 12-10 il risultato della più bella e
più lunga finale nella storia dei Championships.

                                            Dopo 4 ore e 57 minuti di
tennis memorabile e indimenticabile Federer manca il suo 21esimo
titolo dello Slam mentre Djokovic sale a quota 16, piazzandosi a meno
due dallo spagnolo    Rafael Nadal. E’ stata una finale leggendaria
quella persa oggi da Federer con 94 vincenti e in cui lo svizzero ha
finito incredibilmente aggiudicandosi più game e più punti di Djokovic
(218 a 204), ma alla fine il serbo ha dimostrato di giocare meglio i
punti importanti , e di essere il giocatore più freddo in campo.

Per il tennista elvetico resta l’amarezza per i due match-point
falliti sul 9-7 a suo favore nel quinto set, con il servizio a
disposizione. A quasi 38 anni, il fuoriclasse svizzero fallisce
l’assalto alla nona corona a Wimbledon e al 21esimo torneo del Grande
Slam

La finale di oggi, giocata sull’erba del Centre Court dell’All England
Lawn Tennis Club di Londra, entrerà di diritto nella storia del tennis
non solo per la bellezza dei colpi ma anche perchè è stata risolta con
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la formula del tie-break sul 12-12, istituita ai Championships proprio
da questa edizione.

Tanti gli spettatori celebri a far da cornice a uno spettacolo
tennistico eccezionale: in primo piano il principe William e Kate
Middleton, che hanno assistito al match dal “Royal Box”, grande
curiosità anche per la presenza di Jeff Bezos, fondatore e
proprietario di Amazon, con la sua nuova compagna Lauren Sanchez. In
tribuna, fra gli altri, ecco anche Pippa Middleton, sorella della
duchessa di Cambridge, l’ex tennista Stefan Edberg, l’attore
britannico Benedict Cumberbatch e Brooklyn Beckham, figlio del
calciatore David Beckham ex Manchester United, Real Madrid e Milan, .

A Montecarlo vince Fognini e
trionfa il tennis italiano

L’abbraccio tra Flavia Pennetta e Fabio
Fognini

MONTECARLO – Oggi il Principato di Monaco parla solo italiano, grazie
alla vittoria sulla terra rossa di Fabio Fognini, che ha vinto il
torneo più importante della sua carriera, il “Master 1000″ di
Montecarlo. Emozionato, alla fine della partita, bacia la terra rossa
del campo centrale, e manifesta sul palco della premiazione tutta la
sua emozione per il 9° successo in carriera: “È un evento
straordinario: per me che sono nato qui vicino vincere è qualcosa di
straordinario, a cui ancora non riesco a credere. Ho iniziato l’anno
abbastanza male, ma ora ad aprire abbiamo vinto un bel torneo. Lo
dedico a Flavia, che mi sopporta in tutto. Sono davvero contento. Per
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me è un torneo speciale, domani la mia mamma compie gli anni e voglio
dedicarlo anche a lei”. E poi un messaggio per il suo avversario: “Eri
alla tua prima finale, è sempre dura ma hai un grande team. E il tuo
allenatore mi conosce molto bene. Se continui così presto toccherà
anche a te”.

Fabio Fognini

Fabio Fognini ha vinto centrando la vittoria più importante della sua
carriera battendo in un’ora e 38’ il serbo Dusan Lajovic, numero 48
del mondo, per 6-3 6-4 . Il trionfo in finale è il coronamento di un
torneo da leggenda per il       giocatore 31enne italiano, che in
semifinale ha battuto Rafael Nadal, numero 2 del mondo, dopo aver
piegato anche il numero 3 Zverev. Fognini in finale ha stretto i denti
lottando anche contro un problema alla coscia destra rimediato nel
quinto gioco del secondo set.
La sua carriera
La storia del numero uno del tennis italiano, Fabio Fognini, comincia
a Sanremo il 24 maggio 1987, quando mamma Silvana, insieme        papà
Fulvio, lo mettono al mondo. Fabio vive ad Arma di Taggia, è un
bambino vivace e si appassiona da subito allo sport, dal calcio allo
sci, al tennis. Il suo primo maestro di tennis è stato Angelo Rodi.
Dagli 8 ai 14 anni, si allena con Massimiliano Conti all’Amatori
Tennis Armesi di Taggia . Vince il titolo in singolare contro Naso ai
campionati Under 14 di Pescara ed il doppio accanto a lui, battendo
in finale la coppia Arnaboldi-Natali.
Agli Europei di Sanremo perde negli ottavi dal coetaneo Djokovic, ma
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vince quelli Under 16 di Vienna 2003. Diventa professionista e si
affida a Leo Caperchi con cui si allena fino al 2007. Poi si
trasferisce a Barcellona nell’accademia di Vilarò e Roig. E centra
quell’anno l’ingresso nei Top 100, raggiungendo per la prima volta i
quarti e le semifinali in tornei Atp. Nel 2011, a 24 anni da numero 49
del mondo, si fa notare arrivando ai quarti del Roland Garros
annullando 6 match point allo spagnolo Albert Montanes. Alla fine del
2011 si mette nelle mani di Josè Perlas che riesce a farlo maturare.

Fabio Fognini ed il Principe Alberto di Monaco

Nel 2012 Fognini gioca le prime 2 finali Atp della sua carriera
perdendo a Bucarest e San Pietroburgo. L’anno successivo mette da
parte i panni dell’eterna “promessa” vincendo la lunga sfida
sopratutto con se stesso e contro i propri problemi di carattere. E
finalmente diventa un giocatore “vero”, in grado di reggere il
confronto sulla terra rossa con tutti quelli che lo sopravanzano in
classifica mondiale. Molti “big” sono impressionati dal tennis di
Fabio Fognini e lui, arrivato a 31 anni, non li smentisce.
Le sue vittorie consecutive a Stoccarda e Amburgo 2013, e la finale
persa a Umago, lo hanno proiettato a ridosso dei “top 10”. E dopo un
2014 di consolidamento (storica la vittoria su Murray che ha riportato
l’Italia in semifinale di Coppa Davis), agli US Open del 2015 approda
agli ottavi di finale, suo miglior risultato in carriera nel torneo,
battendo al terzo turno Rafa Nadal in cinque set, rimontando dallo
0-2. Nei due anni seguenti conquista il quarto e il quinto titolo Atp,
Umago e Gstaad, e nel 2017 fa sognare anche Roma superando ancora il
numero 1 Murray al secondo turno degli Internazionali d’Italia, da cui
viene però eliminato subito dopo da Zverev.
Il 2018 è un grande anno arrivando agli ottavi a Melbourne e Parigi,
vince tre titoli (terzo giocatore italiano nell’Era open a riuscirci
in un solo anno), San Paolo, Båstad e soprattutto Los Cabos contro il
numero 4 Del Potro, primo Atp vinto non su terra rossa. Il resto è
storia recente, con questo trionfo storico per l’Italia in un Masters
1000.
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