Rischio atmosferico Lezione 4

Pagina creata da Martina Luciani
 
CONTINUA A LEGGERE
Rischio atmosferico Lezione 4
Rischio atmosferico
       Lezione 4
Rischio atmosferico Lezione 4
Ozono
L’ozono è un gas di colore azzurro pallido, dall’odore pungente, instabile gassoso ed esplosivo allo
stato liquido.

E' un inquinante molto tossico per l'uomo, è un irritante per le membrane mucose ed una
esposizione critica e prolungata può causare tosse, mal di testa ed edema polmonare.

L'Ozono, fra gli inquinanti atmosferici, svolge una marcata azione fitotossica nei confronti degli
organismi vegetali, con effetti immediatamente visibili di necrosi fogliare ed effetti meno visibili
come alterazioni enzimatiche e riduzione dell'attività di fotosintesi.
Ozono

La quasi totalità della riserva planetaria di ozono si trova localizzata nella stratosfera fra i 15 ed i 30
Km di altezza.

Questa zona prende il nome di ozonosfera.

La quantità di O3 presente nella stratosfera viene mantenuta costante dall’equilibrio dinamico fra la
reazione di formazione e quella di fotolisi.
Ozono
La formazione delle molecole di O3 avviene prevalentemente ad un
altitudine superiore ai 30 Km.

La radiazione UV con l < 242nm dissocia l’ossigeno molecolare in
ossigeno atomico. L’O atomico si combina rapidamente con un’altra
molecola O2 per formare la molecola di O3.

Le molecole di O3 assorbono a loro volta le radiazioni di lunghezze
d’onda comprese fra 240 e 320nm, subendo fotolisi e dando luogo
ad una molecola ed un atomo di ossigeno.
Troposfera e inquinamento
L’assorbimento della radiazione solare da parte delle diverse specie dell’ossigeno ha
l’importantissimo effetto di schermare la terra da più del 90% delle radiazioni UV dannose per la
vita sul nostro pianeta.

Nella troposfera, ed in particolare in vicinanza del suolo, le radiazioni ultraviolette ad elevata
energia necessarie per la formazione di ozono dalla fotolisi dell’ossigeno sono quasi totalmente
schermate, e quindi il meccanismo di formazione dell’ozono non è attivo.

I livelli troposferici naturali di ozono sono molto bassi e legati al minimo scambio esistente fra la
stratosfera e la troposfera e all’attività fotochimica associata ai processi emissivi naturali.
Troposfera e inquinamento
Gli inquinanti primari sono prevalentemente di natura antropica e sono costituiti dalle sostanze
immesse direttamente nell’atmosfera derivanti da una combustione incompleta di diversa origine.

          ütraffico

          üindustrie

          üriscaldamenti

          ücentrali elettriche
Troposfera e inquinamento
Vengono definiti inquinanti secondari quelle specie inquinanti che si formano a seguito di
trasformazioni chimico-fisiche degli inquinanti primari (ovvero delle specie chimiche immesse
nell’atmosfera per azione antropica) con la presenza dei componenti naturali dell’aria.

Fra i processi di formazione di inquinanti secondari, particolare importanza è assunta dalla serie di
reazioni che avvengono fra gli ossidi di azoto e gli idrocarburi in presenza di luce solare.
Smog fotochimico
Questa catena di reazioni porta all’ossidazione del monossido di azoto (NO) a biossido di azoto (NO2), alla
produzione di ozono (O3) ed all’ossidazione degli idrocarburi, con formazione di perossiacetilnitrato
(PAN), formaldeide, acido nitrico, nitrati e nitroderivati in fase particellare, e centinaia di altre specie
chimiche minori.

L’insieme dei prodotti di queste reazioni è una delle forme di inquinamento più dannose per l’ecosistema.

Questa forma di inquinamento è conosciuto come smog fotochimico.

Smog per similitudine con lo smog tradizionale per il fatto che nel corso di tali episodi si verifica una
riduzione della visibilità dovuta alla formazione di un grande numero di particelle.

Fotochimico dal momento che la formazione di inquinanti secondari è condizionata dalla presenza di
radiazioni luminose.
Combustione
La combustione è una reazione chimica che comporta l'ossidazione di un combustibile da parte di
un comburente, in genere l'ossigeno presente nell'aria, con sviluppo di calore (esotermica) e
radiazioni elettromagnetiche (luce)

Le reazioni di combustione possono essere complete se l’ossidazione di un combustibile produce
solo biossido di carbonio e acqua.

Se la quantità di ossigeno non è sufficiente, la combustione avviene in modo incompleto e tra i
prodotti di reazione si trovano anche il monossido di carbonio e residui carboniosi.
Inquinanti primari
L’ossido d’azoto NO è prodotto dalla combustione di carburante attraverso due diversi meccanismi

        NO da carburante
            Ø   quando la molecola del carburante contiene atomi d’azoto, una certa quantità di NO si forma dalla
                combustione del carburante

        NO termico
            Ø   l’ossigeno e l’azoto contenuti nell’aria alle temperature di fiamma danno luogo alla reazione di
                formazione del NO
Reazioni di ossidazione dei gas nella
troposfera
La fase iniziale più frequente nell’ossidazione di un gas parzialmente ossidato è la reazione delle
                                              .
molecole del gas con il radicale ossidrile OH .

L’OH . reagisce con i gas che contengono un legame multiplo in corrispondenza di questo ultimo

                                                                       O

                            O       S       O   + OH       O       S

                                                                       OH

                                C       O       + OH   H       O       C    O
Reazioni di ossidazione dei gas nella
troposfera
    .
L’OH reagisce con i gas ridotti che contengono atomi di idrogeno per formare un nuovo radicale
ed una molecola di acqua

                                 CH4 + OH           CH3 + H2O

                                 NH3 + OH           NH2 + H2O

                                 H2S + OH           SH + H2O

                                 CH3Cl + OH          CH2Cl + H2O
Reazioni di ossidazione dei gas nella
troposfera
Alcuni gas per effetto di radiazioni nella regione UV-A o del vis producono radicali liberi, per es.
la formaldeide si dissocia secondo la seguente reazione

                                         H                  H
                                                  λ
                                         C                  C   +H
                                     O       H          O
Reazioni di ossidazione dei gas nella
troposfera
I radicali formati per azione del radicale idrossido e per decomposizione fotochimica nella
troposfera reagiscono con l’O2

Il radicale metile forma con l’ossigeno diatomico un radicale perossido

                                  CH3 + O2          CH3 O    O

I radicali perossidi sono meno reattivi della media dei radicali. Non reagiscono con molecole
contenenti idrogeno, mentre reagiscono con l’ossido di azoto, NO.

                               CH3 O    O    + NO         CH3O + NO2
Reazioni di ossidazione dei gas nella
troposfera
    .
I radicali contenenti ossigeno ottenuti dalla reazione dei perossidi con il radicale monossido
d’azoto reagiscono con l’O2 atmosferico per formare molecole non radicaliche e il radicale
idroperossido

                           CH3 O    O   + NO            CH3O + NO2

                                                            + O2
                                                                                 L’idroperossido reagisce
                                                    H                                      .
                                                                                 con l’NO per dare i
                                                    C       + HOO                radicali NO2. ed OH.
                                                O       H
Reazioni di ossidazione dei gas nella
troposfera
    .
Il radicale NO.2 assorbendo radiazioni UV-A si decompone dando i radicali monossido di azoto e
ossigeno.

                      CH3 O   O   + NO          CH3O + NO2

                                                           UV-A

                                                      NO + O                 Il radicale O . reagisce
                                                                             immediatamente con l’O2
                                                                             dell’aria per dare ozono
                                                                                           O3
(a)                                                                                   (b)
                                            Si          Il gas viene riportato sulla                                                  Si
    Il gas è solubile in H2O o                       Il superficie
                                                         gas aLI a fine                    Il radicale è un                                                     .       .
                                                                                                       ROO . ?
    completamente
   L'acqua   gassosa èossidato?
                         solubile         Sì                         terrestre           Ilperossido
                                                                                            radicale ha                             Sì*                    NO2 + RO
                                                     torna ali a superfic ie                                                                              NOi+ radicale incentrato su O
   o completamente ossidata?                                                             un legame perossido?            in presenza
                                                                                                                        Ossida        di NO
                                                                                                                                l'ossido  di azoto
                                                     della Te rra

                  No
                     No                                                                                  No
                                                                                                           No
    Alla luce solare il gas va
                                            Si                                                                                       Si
                                                                                          E’ del tipo RH2C-
   Alla  luce a olare
    incontro           il gas
                fotolisi?                 Sì                                             ÈCH    .?
                                                                                           delOtipo
                                                                                             2
                                                                                                                                     Sì                      formaldeide + radicale
                                                                                                                                                          Formaldeide + radicale
                                                                                                                       Il rottura
                                                                                                                          legamedel  legame   C-C
   va incontro a fotolisi?
                     No                                    '                             RH2C-cH20?
                                                                                                           No
                                                                                                                                  c-c     si rompe
                                                                                                                         (se l'R è stabilizzante)
                  No                                                                                     No
       Il gas possiede legami                                                             La rimozione di H da
   Le molecole
    multipli su cuidel
                    puògas                  Si                                           La rimozione
                                                                                          radicali        diRH
                                                                                                   del tipo  H2C-
                                                                                                                da                    Si                            .
                                                       Sonoprprodotti
                                                              adotti radicali                                                                               HOO + molecola non radicale
   possiedono
    addizionarsilegami
                 l’OH ?.                  Sì         Sono                                H-
                                                                                          CH2 X
                                                                                              puòpuò   convertire
                                                                                                    dare                             Sì
                                                       liberi liberi
                                                     radicali                            x-o·                                con
                                                                                                                                                         Hoo · + non radicale
   multipli su cui può                Si verifica    (vedi la Figura 17.lb)
                                                                                          RHC=CH2? (o X=())    in             L'0 l’O 2 si forma
                                                                                                                                  2 estrae    H
   addizionarsi l'O H.?                                                                  X==O (o X=O)?                       l’idroperossido
                                      l'aggiunta
                    No                  di OH ·
                                                                                                          No
                  No                                                                                     No
                                                                                                     l

    Nelle molecole del gas è                Si                                          L’O si addiziona al sito radicalico per
                                                                                       L'022 si addiziona a l sito radicale
   Èpresente
     presenteunnelle moleco le                                                          produrre un radicale perossido RH2C-
   del
                atomo di
        gas unche
                atomo
                                          Sì
                                                                                        CH2-O-O
                                                                                                  . un radicale perossido
                                                                                       per produrre
    idrogeno        può di  H
                         essere
   chestratto
      e può essere    .
              dall’OHestratto
                       ?
                                      Si verifi ca
   da un OH · attraverso              l'estrazione
   una reazione esotermica?              di OH·

                  No
                     No
   Il gas
Il gas    non troposfera
        nella subisce reazioni e
                          è inerte:                                                    *In caso di presenza significativa di ossido di azoto e prima che le reazioni
   passa alla stratosfera
salirà  quindi nella stratosfera                                                        radicale+ radica l
Smog fotochimico
Le reazioni di ossidazione degli inquinanti primari portano alla formazione degli inquinanti
secondari.

La quantità di ozono prodotto dalla reazione radicalica con l’O2 è proporzionale all’irraggiamento
solare, per cui la quantità massima si ha nelle ore centrali delle giornate estive (T> 18 °C) in
presenza di una elevata quantità di ossidi di azoto (NOX).
Il particolato
I particolati sono particelle solide o liquide che si trovano sospese nell’aria

Le particelle sospese hanno dimensioni inferiori ai 100 µm, le particelle con dimensioni superiori
precipitano per gravità.

Le particelle per le loro dimensioni non sono visibili ad occhio nudo, ma producono una foschia che
riduce la visibilità

Le particelle sospese in un determinato volume di aria hanno dimensioni, forma e composizione
chimica variabili
Il particolato
Le particelle sospese più piccole hanno dimensioni dell’ordine di 2 nm (0.002 µm), le particelle
maggiori possono arrivare a circa 100˙000 nm (100 µm)

Qualitativamente le singole particelle in sospensione sono classificate come fini o grossolane a
secondo del loro diametro se < o > di 2.5 µm

L’eliminazione del particolato sospeso avviene o per azione del vento o per dilavamento da parte
della pioggia

Le particelle, come gli inquinanti gassosi, possono essere distinte in primarie e secondarie
Il particolato
Le particelle grossolane (> 2.5 µm) sono generalmente di origine primaria

Le particelle grossolane sono costituite prevalentemente dai minerali del terreno da cui hanno origine
a causa di

o Spray marino                                     o Coltivazione dei campi
o Vento (polvere, vegetazione)                     o Cave minerarie
o Tempeste di vento nei deserti                    o Disboscamenti
o Incendi spontanei                                o Incendi provocati dall’uomo
o Eruzioni vulcaniche                              o Trasporti
Dimensioni di comuni
particolati aerei sottili e
grossolani
Il particolato
Le fonti primarie delle particelle fini (< 2.5 µm) sono di origine antropiche, quali usura di pneumatici e
freni, lavorazione dei metalli, e combustione di combustibili fossili (carbone, petrolio, benzina,
gasolio...).
La combustione dei combustibili fossili dà luogo a
       a) cristalliti di carbonio (EC elemental carbon)   combustione Diesel
       b) composti organici (OC organic compounds)        combustione benzina

La maggior parte del particolato fine ha origine secondaria, cioè è costituita da particelle condensate
di prodotti di reazione tra gas.

       Nelle aree soggette a smog fotochimico una frazione elevata della sostanza organica deriva da
       reazioni tra VOC e NOx.
       Composti inorganici a base di Zolfo ed Azoto
Composti a base di zolfo e azoto
Zolfo
Una delle fonti primarie dello zolfo è costituita dal dimetilsolfuro, (CH3)2S, la cui presenza è per il 50%
dovuta alle attività antropiche, per il 10% alle attività vulcaniche, e per il 40% al metabolismo negli
oceani.

In presenza di O2 viene ossidato a solfuro di carbonile COS. Questo prodotto gassoso viene
ulteriormente ossidato a SO2.

Le fonti primarie di SO2 nell’atmosfera possono essere di origine naturali, quali le emissioni
vulcaniche, o di origine antropica, quali le emissioni delle centrali termoelettriche a combustibile
fossile e le industrie metallurgiche.

Il biossido di zolfo, SO2, subisce una ulteriore ossidazione nella troposfera dando luogo a SO3.

l’SO3 reagisce con i vapori d’acqua presenti nella troposfera formando acido solforico H2SO4, in fini
goccioline di particolato acido
Composti a base di zolfo e azoto
Azoto

Come prodotto finale dell’ossidazione dell’ammoniaca e degli ossidi d’azoto
parzialmente ossidati, NOx, presenti nell’atmosfera si ha la formazione di acido
nitrico HNO3.

A differenza dell’acido solforico, l’acido nitrico è assai volatile, e quindi ha una
tendenza inferiore a condensarsi in un particolato fine liquido.
Composti a base di zolfo e azoto
I due acidi derivanti dall’ossidazione completa dello zolfo e dell’azoto, H2SO4 e HNO3, vengono a
contatto nella troposfera con una quantità consistente di ammoniaca NH3, prodotta dalla
decomposizione di sostanze organiche a livello del suolo e non ancora ossidata.
Hanno luogo le seguenti reazioni

         • NH3 + HNO3          NH4NO3          nitrato d’ammonio
         • NH3 + H2SO4         NH4HSO4         bisolfato d’ammonio o solfato acido d’ammonio
         • 2 NH3 + H2SO4       (NH4)2SO4        solfato d’ammonio

I sali così prodotti si trovano in soluzione come particolato fine liquido.

Nella stagione estiva, con l’aumento della temperatura, il liquido del particolato liquido evapora
dando luogo ad un aerosol composto da particelle solide di sali cristallini.
Il particolato
Riassumendo quanto visto finora sull’origine e la costituzione del particolato atmosferico, le
particelle grossolane sono principalmente costituite da fuliggine o da sostanze inorganiche di
composizione simile a quella del terreno, mentre quelle fini sono costituite o da materiale organico
o da un aerosol di nitrati e solfati.

Le particelle grossolane sono generalmente basiche per le proprietà dei componenti del suolo,
mentre quelle fini sono in prevalenza acide
Indici di qualità e dimensioni del particolato
La natura delle particelle del particolato è alquanto eterogenea. Non si possono utilizzare grandezze
quali il numero di molecole e la massa molecolare, e quindi unità di concentrazione basate su tali
parametri.

L’unità usata si basa sulla massa delle particelle in un dato volume d’aria e l’unità generalmemte
utilizzata è µg/m3.

L’effetto nocivo sulla salute umana aumenta al diminuire del diametro delle particelle.

Gli indici di qualità relativi al particolato atmosferico quantificano la massa di particelle con un
diametro < di un valore specificato contenute in un metro cubo d’aria, e vengono indicati come PM
(Particulate Matter < X, dove il valore X in µm viene riportato come pedice destro).
Indici di qualità e dimensioni del particolato
Gli indici di qualità più usati sono il PM10 ed il PM2.5.

Il PM10 comprende tutte le particelle con diametro inferiore a
10 µm e comprende tutte le particelle fini, e le più piccole di
quelle grossolane.

Le particelle del PM10 sono definite inalabili. Tipico valore del
PM10 in aree urbane è 20-30 mg/m3.

Il PM2.5 è costituito solo da particelle fini, definite respirabili.
Tipico valore del PM2.5 in aree urbane è 10-20 mg/m3.
Origine del PM10

Lombardia 2007
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare
Per materiale particolato aerodisperso si intende l'insieme delle particelle atmosferiche solide e
liquide sospese in aria ambiente. Il termine PM10 identifica le particelle di diametro aerodinamico
inferiore o uguale ai 10 μm. Queste sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera
e possono, quindi, essere trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione, hanno una
natura chimica particolarmente complessa e variabile, sono in grado di penetrare nell’albero
respiratorio umano e quindi avere effetti negativi sulla salute. Il particolato PM10 in parte è emesso
come tale direttamente dalle sorgenti in atmosfera (PM10 primario) e in parte si forma in atmosfera
attraverso reazioni chimiche fra altre specie inquinanti (PM10 secondario). Il PM10 può avere sia
un’origine naturale (l’erosione dei venti sulle rocce, le eruzioni vulcaniche, l’autocombustione di
boschi e foreste) sia antropica (combustioni e altro). Tra le sorgenti antropiche un importante ruolo è
rappresentato dal traffico veicolare. Di origine antropica sono anche molte delle sostanze gassose
che contribuiscono alla formazione di PM10, come gli ossidi di zolfo e di azoto, i COV (Composti
Organici Volatili) e l’ammoniaca. I valori limite del PM10 per la protezione della salute umana,
stabiliti dalla normativa, sono riportati nella Tabella A.
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare
Il termine PM2,5 identifica le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2,5 μm, una
frazione di dimensioni aerodinamiche minori del PM10 e in esso contenuta. Il particolato PM2,5 è
detto anche ‘particolato fine’, denominazione contrapposta a ‘particolato grossolano’ che indica
tutte quelle particelle sospese con d.a. maggiore di 2,5 μm o, all’interno della frazione PM10, quelle
con d.a. compreso tra 2,5 e 10 μm. Sorgenti del particolato fine sono un po’ tutti i tipi di
combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di
energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi
industriali. Come per il PM10, queste particelle sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in
atmosfera e, rispetto alle particelle grossolane, sono in grado di penetrare più in profondità
nell’albero respiratorio umano.
Anche il particolato PM2,5 è in parte emesso come tale direttamente dalle sorgenti in atmosfera
(PM2,5 primario) ed è in parte formato attraverso reazioni chimiche fra altre specie inquinanti
(PM2,5 secondario), anzi si può sostenere senza troppa approssimazione che tutto il particolato
secondario all’interno del PM10 (e che ne rappresenta spesso la quota dominante) sia costituito in
realtà da particelle di PM2,5.
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare
Metodi di misura di PM
PM10

Norma tecnica di riferimento: UNI EN 12341:2014 “Aria ambiente - Metodo gravimetrico di
riferimento per la determinazione della concentrazione in massa di particolato sospeso PM10 o PM2,5”.

Principio di misura: gravimetria

Modalità di funzionamento: il metodo di riferimento per la determinazione del materiale particolato
PM10 si basa sulla raccolta della “frazione PM10” su apposito filtro e successiva determinazione della
sua massa per via gravimetrica, in laboratorio, dopo che è avvenuto il condizionamento del filtro in
condizioni controllate di temperatura (20° C ± 1) e di umidità (50 ± 5%).
Misura di PM10
I campionatori sono costituiti da una pompa che aspira l’aria attraverso una testa di prelievo, la cui
geometria è stata normata a livello internazionale ed è in grado di selezionare le polveri con diametro
aerodinamico inferiore ai 10 µm.

Il particolato viene quindi fatto passare attraverso una membrana filtrante di opportuna porosità e
costituita da diversi materiali (quarzo, fibra di vetro, teflon, esteri di cellulosa, ecc.) dipendentemente dal
tipo di analisi richiesta sul filtro.

La membrana viene poi pesata in laboratorio e per differenza con la tara (filtro bianco) si ha la massa del
particolato. Il campionatore contiene anche un contatore volumetrico in grado di registrare il volume di
aria aspirata, corretto in modo continuo mediante vari sensori di temperatura e pressione interni ed
esterni, per ricondurlo alle condizioni ambientali. Dalla conoscenza del volume di aria campionata e della
massa del particolato si calcola la concentrazione di PM10 in µg/m3.
Misura di PM
Misure di PM2.5

Norma tecnica di riferimento: Il metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione è descritto nella norma UNI EN
12341:2014 “Aria ambiente - Metodo gravimetrico di riferimento per la determinazione della concentrazione in massa di
particolato sospeso PM10 o PM2,5”.

Principio di misura: gravimetria.

Modalità di funzionamento: il metodo di riferimento per la determinazione del materiale particolato PM2.5 si basa sulla
raccolta della “frazione PM2.5” su apposito filtro e successiva determinazione della sua massa per via gravimetrica, in
laboratorio, dopo che è avvenuto il condizionamento del filtro in condizioni controllate di temperatura (20° C ± 1) e di
umidità (50 ± 5%).

La determinazione del particolato fine in atmosfera (PM2.5) viene eseguito mediante diversi tipi di strumenti: campionatori
gravimetrici o analizzatori automatici.
• Quando l'aria è considerata di cattiva qualità?
  https://www.youtube.com/watch?v=8yF0znklTtU

• I principali componenti dell'aria
  https://www.youtube.com/watch?v=hnQhY2jzwUs&list=PLQtLo8DVqOVt5OWN4tDyxbaZC75aSWXmu

• La composizione media dell'aria
  https://www.youtube.com/watch?v=zpSw__XiF0U&list=PLQtLo8DVqOVt5OWN4tDyxbaZC75aSWXmu&index=2

• Le emissioni e l’impatto
  https://www.youtube.com/watch?v=cHrWp4AIocM

• I Principali componenti dell'aria Azoto
  https://www.youtube.com/watch?v=jAyk9IUGT0s&list=PLQtLo8DVqOVt5OWN4tDyxbaZC75aSWXmu&index=3

• Il ciclo dell'azoto
  https://www.youtube.com/watch?v=xCH_sg_CCbo&list=PLQtLo8DVqOVt5OWN4tDyxbaZC75aSWXmu&index=4

• Il monossido di azoto NO e il biossido di azoto NO2
  https://www.youtube.com/watch?v=7pwLtQtF9gI
•   Le fonti Antropiche d'Inquinamento https://www.youtube.com/watch?v=uuTlhSluh_c

•   https://www.youtube.com/watch?v=w7eKoytvmns

•   https://www.youtube.com/watch?v=lpaPwI0MF7w

•   https://www.cnrweb.tv/wp-content/themes/web-tv/embedcnr.php/?vi=http%3A%2F%2Fcnrwebtv.services.iit.cnr.it%2Fvideo%2F20200127_inail_viepi.mp4

•   https://www.youtube.com/watch?v=0YOzhFB4Slo
Puoi anche leggere